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Nel 2015, i 193 Paesi membri dell’ONU, hanno formulato 17 Obiettivi per lo Sviluppo

Sostenibile, impegnandosi a raggiungerli entro il 2030. Vengono affrontate importanti


questioni come la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame, il contrasto al
cambiamento climatico, la riduzione delle disuguaglianze, il diritto all’istruzione, la
parità di genere. Quest’ultimo sarà quello che approfondirò: il numero 5.
La parità di genere non è una semplice questione sociale. Si tratta della mancanza di
numerosi diritti che si devono ottenere per un mondo in pace e prosperità .
Mentre il resto del pianeta era coinvolto dal progresso e dalle innovazioni c’erano- e,
sfortunatamente ancora ci sono, donne e ragazze che ogni giorno subiscono
discriminazioni e violenze.
Quest’obiettivo serve dunque a garantire le giuste condizioni e l’accesso all’istruzione,
alle cure mediche e ad un dignitoso ed equamente retribuito lavoro.
In paesi sviluppati come quelli occidentali il numero di donne che ricopre posti
importanti è piccolo e limitato, e, magari, di queste poche donne nessuna viene
pagata quanto un uomo, indipendentemente dalla fatica e dall’impegno che impiega
in più… Ma nonostante ciò, qui, queste differenziazioni sono certamente minori a
differenza dei paesi dell’Africa o dell’Asia meridionale, dove le donne faticano a
rendersi indipendenti. In paesi come questi accadono purtroppo ancora terribili cose
come il matrimonio combinato, le mutilazioni genitali femminili, il fenomeno delle
spose bambine.
Si spera pertanto, di porre fine ad ogni forma di discriminazione, di violenza sia nella
sfera privata che in quella pubblica, di pratica abusiva (come ad esempio i matrimoni
combinati citati precedentemente) e di garantire partecipazione femminile in ambito
politico ed economico.
Rispetto al 2015 molte cose sono cambiate, ma ancora c’è molto da fare per
raggiungere l’uguaglianza…

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