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Guido Barilla
soledad BlanCo
BCFn Yes!
BarBara BuCHner
andrea seGrè
JonatHan Bloom
ren WanG
roBerto Cavallo
tristram stuart
FreeGans
moreno Cedroni
danielle nierenBerG
BARILLA CENTER
FOR FOOD & NUTRITION
persone, amBiente, sCienza, eConomia
WWW.BarillaCFn.Com
4 34
stati Uniti dello spreco
62
il cibo, un valore
da difendere di Jonathan Bloom
di Guido Barilla
44
6
l’europa rifiuta lo spreco
la modernizzazione
ecologica del Giappone
8
nella filiera alimentare di Federica Marra
di Soledad Blanco
46
perdite alimentari nei paesi
in via di sviluppo
di Ren Wang
INIZIATIVE ANTISPRECO
40
Un tesoro di scarti.
freegans, feeding the 5k,
34
CONTRO LO fUsions
conversazione con Tristram Stuart
55
40
dello spreco alimentare. Un paradosso che mette in a cura di Anastasia Lidia Scotto food sharing: condividere
evidenza lo spreco di cibo lungo il percorso che va dal- per non sprecare
la produzione al consumo, anche negli stessi Paesi in
20 di Pamela Pelatelli
costruire un nuovo
cui molte persone soffrono la fame. Una vera e propria
patologia sociale che nuoce alle persone e all’ambien-
sistema alimentare 60
a cura di Elisa Bianco il risparmio è il miglior
te e che nega il valore del cibo. guadagno
Per contrastarla, istituzioni e associazioni sono 28
all’opera da anni, come raccontano Barbara Buchner
e Danielle Nierenberg (BCFN), Ren Wang (FAO), So-
la filiera che preserva
il cibo
di Barbara Buchner
di Danielle Nierenberg
6
bcfn
CIBO A PERDERE
Conseguenza di politiche economiche e produttive, di carenze organizzative nella filiera
agroalimentare o di abitudini alimentari, lo spreco di cibo è comune a tutto il mondo e
in tutto il mondo significa grandi perdite economiche, oltre che di risorse. Un fenomeno
mondiale di impressionante portata e un circolo vizioso da interrompere per potere
soddisfare la richiesta alimentare di una popolazione in crescita.
8
possono portare alla rovina di un raccolto; limiti stina una bassa percentuale del reddito familiare per Nella maggior parte dei casi, gli alimenti elimina- Lo spreco maggiore, però, avviene tra le mura
delle tecniche agricole; ragioni economiche, qua- il loro acquisto, e questo fa sì che i consumatori non ti sono quelli che non corrispondono agli standard domestiche, responsabili del 60% del food waste
li standard estetici e qualitativi (che spesso fanno percepiscano la convenienza di evitare gli sprechi. previsti. Jonathan Bloom nel suo libro American totale. Le famiglie americane buttano via circa il
sì che vengano eliminati quei prodotti che non ri- Secondo l’USDA, nel 2008 le perdite totali di frutta Wasteland (2010) racconta che una grossa società 25% del cibo comprato e lo spreco domestico pro
spettano specifici canoni;), leggi di mercato che e verdura dei consumatori corrispondevano a 91,54 americana che si occupa del confezionamento dei capite è pari a 109 kg. Porzioni troppo abbondan-
determinano la maggiore o minore convenienza dollari, che è meno del 2,4% di quanto un america- pomodori ha stimato che, considerando la quanti- ti, confusione sulle diciture delle scadenze ripor-
nella raccolta di un prodotto; i comportamenti no in media spenda per il cibo. Il secondo grande tà di pomodori che risultano non idonei alla ven- tate sulle etichette, prodotti acquistati in offer-
dei consumatori, per i quali cibo perfettamente fattore che influisce sul food waste è la tendenza, dita ma che sarebbero adatti al consumo umano, ta promozionale che rimangono nel frigorifero,
commestibile viene gettato via. Il problema del- nei mercati maturi, a non scoraggiare lo spreco, in si potrebbe riempire un camion di 10.000 kg ogni sono solo alcune delle cause che sono alla base
lo spreco agroalimentare, in particolar modo in quanto più cibo viene sprecato più aumentano le 40 minuti. Andando avanti nelle fasi della filiera, il dello spreco domestico.
un periodo di crisi come questo, ha raggiunto di- vendite. Questo “circolo vizioso” fa sì che lo spreco cibo buttato via nei supermercati di piccole e grandi
mensioni tali da suggerire al Parlamento Europeo a livello domestico si traduca in pratica nella pos- dimensioni è pari a circa 20 milioni di tonnellate – FooD wAstE EURoPEo
la possibilità di dichiarare il 2014 “Anno europeo sibilità di vendite maggiori a monte. L’interazione la maggior parte costituita da frutta e verdura – e
contro lo spreco di cibo” e ad adottare una risolu- tra abbondanza di cibo, bassi costi, fattori tecnici o questi sprechi corrispondono a quasi il 10% della In Europa i dati raccolti dall’Eurostat nel 2010
zione che si prefigge di ridurre del 50% lo spreco climatici, ragioni economiche e leggi di mercato ha disponibilità totale di cibo del settore della vendita indicano che la quantità di prodotti alimentari
entro il 2020. determinato lo scenario attuale. al dettaglio. che viene persa ogni anno lungo la filiera am-
UN FENoMENo CoMPLEsso iL CAso DEGLi GLi stAti UNiti Il problema in questo caso è che le perdite all’in- monta a 89 milioni di tonnellate, ogni cittadino
terno dei supermercati vengono viste dai gestori europeo quindi butta via in media 180 kg di ali-
Ma perché si butta via così tanto? Il problema dello Negli Stati Uniti, nel 2012, il 40% del cibo prodotto come “parte del business”. Il direttore della nota menti. Anche in questo caso sono le famiglie le
spreco dei prodotti agroalimentari, al di là delle cau- è stato buttato via. Un americano medio spreca oggi catena americana Trader Joe’s ha infatti sottoli- maggiori responsabili del food waste:, il 42% dei
se elencate prima, ha anche origine dall’intreccio di dieci volte più di un abitante del Sudest Asiatico e neato che «la verità dal punto di vista di chi gesti- rifiuti agroalimentari totali proviene infatti da
due diversi fattori. Il primo è che il cibo è un bene fino al 50% in più rispetto a un americano che ha sce un supermercato è che un punto vendita che questo settore. In particolare, la Germania but-
relativamente economico, la maggior parte della vissuto nel 1970. Secondo il NRDC nella prima fase butta via poco fa pensare che non ci sia grande ta via 11 milioni di tonnellate di cibo all’anno,
popolazione nei Paesi sviluppati ha accesso a grandi della filiera, quella di produzione, il 20% delle per- disponibilità di prodotti e che la clientela possa il che equivale a dire che ogni cittadino tedesco
quantità di prodotti alimentari a basso prezzo, si de- dite agroalimentari è costituito da frutta e verdura. non essere soddisfatta». getta nei rifiuti circa 81,6 kg di prodotti alimen-
10 11
CoNtRo Lo sPRECo:
1,5 mln EvENti 2013
sono le tonnellate di prodotti
agricoli che ogni anno restano 6-7 giugno 2013
nei campi italiani sustainable Food summit
Amsterdam, olanda
7 giugno 2013
FUsioNs – incontro regionale
organizzato da Bio intelligence
service, Parigi, Francia
20-21 giugno
Quarto Meeting annuale della
Food Chain Analysis Network
dell'oCsE, Parigi, Francia
26 giugno 2013
Caterraduno contro lo spreco
senigallia, italia
28 settembre 2013
salone trieste Next, premiazione
100 Buone Pratiche europee
trieste, italia
tari (per un valore economico di 235 euro), dei italiane buttano via il cibo non più di una vol- 29 settembre – 2 ottobre
quali 53 kg sarebbero perfettamente evitabili. ta a settimana e la pattumiera è ancora oggi il Prima Conferenza internazionale
La Francia sembra essere, invece, un Paese mol- mezzo più diffuso utilizzato per disfarsi di ciò sulla Food security
to più virtuoso. Le famiglie francesi, infatti, but- che non si consuma, mentre il compostaggio o Noordwijkerhout, olanda
tano via circa 30 kg di cibo all’anno. Secondo i la donazione degli alimenti che non interessano 4 ottobre 2013
Feeding the 5000
dati raccolti dall'Eurostat il Paese in cui si spreca più sono dei metodi di “riciclo” ancora troppo
Copenhagen, Danimarca
di più è l'Olanda, dove si gettano circa 579 chili poco conosciuti e adottati.
16 ottobre 2013
di cibo pro capite all'anno. Giornata Mondiale
In Italia i dati raccolti nel 2011 da Last Minu- sPRECo EMERGENtE dell’Alimentazione
te Market e UniBo indicano che nei campi ogni 17-18 ottobre 2013
anno restano circa 1,5 milioni di tonnellate di Il food waste, però, non è solo un problema del FUsioNs – Primo meeting
prodotti agricoli, pari al 2,73% della produzione mondo occidentale. piattaforma europea
agricola totale. Inoltre un’indagine eseguita ana- Secondo i dati presentati nel corso della World Amsterdam, olanda
lizzando piccoli e grandi supermercati ha messo Water Week tenutasi a Stoccolma lo scorso luglio, 16-24 novembre 2013
in evidenza che nel settore della distribuzione in Cina circa il 20% del cibo prodotto viene perso Quinta settimana europea
ogni anno vengono buttate via 270.776 tonnella- lungo la filiera agroalimentare. per la Riduzione dei Rifiuti
te di prodotti alimentari che sarebbero perfetta- Questo dato è particolarmente grave se si consi-
mente consumabili. dera che la Cina è un’economia emergente e deve
conterranno eventi save food
Per capire invece quanto le famiglie italiane affrontare il problema della sicurezza alimentare,
3-6 novembre 2013
siano virtuose, sono stati intervistati 3500 nu- confrontandosi con scarse risorse idriche e terre the Global Food Equipment
clei familiari. I dati raccolti hanno messo in limitate. & technology show, Chicago,
evidenza che circa un terzo degli intervistati è Produrre così tanto cibo che diventa poi scarto stati Uniti
consapevole di buttare via una gran parte del vuol dire sprecare circa il 17-20% delle risorse 26-28 novembre 2013
cibo acquistato, mentre un altro terzo dichiara idriche del Paese, equivalente al consumo idrico Food Processing and Packaging
di eliminare poco o niente. In media le famiglie di tutta la Francia. Exposium, Nairobi, Kenya
12
bcfn
UNA FILIERA DI
SPRECHI
Il valore degli alimenti dipende anche dalle energie messe in campo per produrli e farli
arrivare fino a noi. Per questo sprecare il cibo non vuole solo dire creare rifiuti, ma
significa rendere inutile il consumo di risorse preziose come acqua, terra, petrolio
ed energia, utilizzate per produrlo; ed emettere anidride carbonica in due fasi,
prima per la sua produzione e poi per il suo smaltimento.
16
Buttare via prodotti alimentari
vuol dire aver consumato
acqua e terra inutilmente
duecentomila euro. Waste Watcher, osservatorio dover gestire una grande quantità di rifiuti in real-
nazionale sugli sprechi alimentari, stima che in tà evitabili. I prodotti alimentari che finiscono in
totale il valore economico degli sprechi lungo la discarica corrispondono, infatti, a circa il 12% dei
filiera, in Italia, è pari a più di 15 miliardi di euro, rifiuti solidi urbani degli Stati Uniti e il loro costo
oltre l’1% del PIL. Oltre all’energia sprecata nella per lo smaltimento è pari a circa 1,3 miliardi di
produzione dei rifiuti agroalimentari, c’è un’altra dollari. Per rendersi conto dello spreco di risorse,
forma di energia che viene persa: quella chimica. energia e soldi associati al cibo inutilmente getta-
In uno studio condotto dal Last Minute Market to via, uno studio americano pubblicato nel 2011
in un ipermercato di Bologna, è stato rilevato che su “The Journal of Consumer Affairs” ha analizza-
in un anno vengono smaltiti come rifiuti fino a to in particolare la filiera del pomodoro. Secondo
92.000 chili di cibo commestibile, ossia una me- i dati raccolti, nel 2008 sono stati persi o sprecati
dia di 252 chili al giorno, costituiti soprattutto da lungo la filiera circa 415 milioni di tonnellate di
frutta, verdura e carne. Questa enorme quanti- pomodori. Aver buttato via questa enorme quanti-
tà di rifiuti corrisponde a uno spreco di 310.000 tà di pomodori equivale ad aver consumato inutil-
kcal al giorno. Con questo cibo inutilmente eli- mente circa 9000 ettari di terreno, 15 miliardi di
minato in un solo supermercato si potrebbe as- litri di acqua e aver sprecato in media 7 milioni di
sicurare una dieta completa ed equilibrata a 18 ore di lavoro.
persone al giorno, soddisfacendo a pieno il loro Lo smaltimento dei pomodori buttati via costa circa
fabbisogno energetico. 17 milioni di dollari ed emette 311.845 tonnellate
Anche negli Stati Uniti il food waste ha un forte di gas serra. Evitare lo spreco di questi pomodori,
impatto ambientale ed energetico. Secondo una secondo l’EPA, ridurrebbe le emissioni di gas serra
ricerca svolta nel 2012 dall’Environmental Protec- di una quantità pari a quella ottenuta dall’elimina-
tion Agency (EPA), il cibo che finisce nei rifiuti è zione di 55.471 automobili.
responsabile del 16% delle emissioni nazionali di Ridurre il food waste anche solo del 15% sarebbe
metano ed equivale allo spreco di 165 miliardi di sufficiente a dare da mangiare a più di 25 milioni
dollari ogni anno. I dati raccolti indicano che il di americani all’anno, e questo è un dato partico-
consumo energetico associato ai rifiuti alimentari larmente importante se si considera che in questo
è pari al 2,5% del totale ed equivale a sprecare 300 periodo di crisi un americano su sei non riesce a
milioni di barili di petrolio ogni anno. sfamare la propria famiglia.
Ma non sono solo energia e petrolio a essere spre- In Europa, i dati raccolti nel 2009 dal DG Ambiente
cati. Secondo il United States Department of Agri- indicano una produzione di food waste lungo la fi-
culture (USDA) la produzione agricola degli Stati liera agroalimentare (considerando le fasi che van-
Uniti è responsabile dell’80% del consumo di ac- no dalla distribuzione fino al consumo finale) pari
qua potabile di tutto il Paese e sfrutta circa il 50% a circa 90 milioni di tonnellate. La produzione e lo
delle terre utilizzabili. Buttare via i prodotti ali- smaltimento di questi rifiuti agroalimentari porta
mentari vuol dire aver consumato tutta quest’ac- all’emissione di 170 milioni di tonnellate di CO2 e
qua e questa terra inutilmente. E allo spreco di consuma 261 milioni di tonnellate di risorse (che
risorse si aggiungono anche le conseguenze di includono sia la terra consumata sia l’acqua).
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bcfn
COSTRUIRE UN NUOVO
SISTEMA ALIMENTARE
Portare a casa la bottiglia di vino aperta al ristorante, creare una cucina in un
supermarket, vendere a prezzo scontato i prodotti prossimi alla scadenza, distribuire le
eccedenze e, soprattutto, informare sono solo alcune delle iniziative di istituzioni, enti
pubblici e privati, associazioni e singoli cittadini per limitare lo spreco di cibo ancora
perfettamente commestibile. Per restituirgli il giusto valore.
20 21
venduti, possibilità di dilazionare le promozioni più di altri hanno assunto un impegno ufficiale
commerciali con acquisti in tempi separati (l’ini- nella lotta agli sprechi alimentari, in Europa, ad
ziativa “Buy one, get one later” di Sainsbury’s e esempio, la Francia fa da capofila, mentre nel re-
Tesco), utilizzo degli sprechi alimentari come sto del mondo il Brasile merita una menzione.
combustibile per generare elettricità, migliora-
mento degli imballaggi (Morrisons e Marks & LE ÉPiCERiEs soLiDAiREs
Spencer in Gran Bretagna), suggerimento delle REGioNi
modalità di conservazione in etichetta o su inter- Nel Paese transalpino numerose iniziative anno- E CoMUNi
net (Morrisons in Gran Bretagna). verano, tra i partner, ministeri ed enti pubblici,
Recentemente anche la catena spagnola Merca- come dimostra, ad esempio, l’impegno dell’Agen- Impegnarsi a stimolare azioni nei territori e nelle questo l’obiettivo di riunire così tante amministra-
dona ha iniziato a collaborare con le banche ali- zia francese per l’ambiente e l’energia, che con comunità per ridurre lo spreco alimentare è lo sco- zioni. Ed è anche quello di Save Food, il progetto
mentari: mettendo a disposizione 217 dei suoi l’obiettivo di ridurre e prevenire la formazione di po della Carta Spreco Zero, firmata a dicembre 2012 di sensibilizzazione sul problema del food waste del
supermercati come punti di raccolta, ha con- rifiuti, ha inserito tra le aree di intervento la lotta da oltre 50 sindaci della regione Emilia Romagna e Comune di Settimo Torinese: recuperare l’invendu-
tribuito a recuperare più di 300 tonnellate di allo spreco alimentare. sottoscritta il 20 maggio da 1000 sindaci riuniti a Pa- to e distribuirlo ai cittadini più disagiati, grazie alla
alimenti. In alcune parti del mondo, inoltre, si A meritare particolare attenzione è il progetto dova per “Mille sindaci a spreco zero”. L’iniziativa è rete creata con distributori, Caritas e Croce Rossa
stanno diffondendo siti internet che commercia- dell’Association Nationale de Développement des stata promossa nell’ambito della campagna europea Militare. Solo nel 2012, in questo comune di circa
lizzano, a prezzi ridotti, i prodotti prossimi alla Épiceries Solidaires (ANDES). Nata nel 2000, “Un anno contro lo spreco” (unannocontrolospreco. 48.000 abitanti, sono stati recuperati circa 26.000
scadenza. la rete di ANDES riunisce le épiceries solidari- org). Condividere, confrontarsi, mettere in rete: è chili di cibo che altrimenti sarebbe andato sprecato.
es, cioè negozi solidali in cui le persone con un
tUtto È RECUPERABiLE basso reddito possono acquistare prodotti di uso
quotidiano al 10-20% in meno rispetto al norma-
Alla distribuzione si aggiungono poi le iniziati- le prezzo di vendita.
ve promosse dalla ristorazione. In alcuni Paesi è Grazie ad accordi nazionali e locali con produtto-
un sistema già diffuso, in altri, invece, chi va al ri, industrie alimentari e catene distributive, gli iNDUstRiA: i REtAiLER:
ristorante non sempre porta a casa gli avanzi di esercizi commerciali si riforniscono raccoglien- AUstRiA E FRANCiA tEsCo
cibo e bevande; da qui l’utilità di campagne come do dal canale distributivo i prodotti invenduti e
Il buono che avanza, in Lombardia, o Buta stupa, commestibili che altrimenti andrebbero distrut-
La multinazionale francese Sodexo, che si occupa La catena britannica Tesco contrasta l’idea che la
in Piemonte. In alcuni casi la comunità locale è ti. Tra i suoi partner ANDES annovera due mini-
anche di ristorazione collettiva, si è messa in prima grande distribuzione sia sempre responsabile di
coinvolta in iniziative promosse da singole strut- steri, svariati enti pubblici locali e nazionali, rap-
linea, con il progetto Stop Wasting Food, per cre- grandi sprechi alimentari.
ture, come nel caso del People’s supermarket a presentanti dell’industria (come Ferrero France),
are consapevolezza contro lo spreco nelle mense. Con la campagna BOGOF (Buy One, Get One
Londra, un supermercato che mira a rispondere della distribuzione (come Carrefour e Simply
Ha eliminato l’uso del vassoio (diminuendo così gli Free Later), attiva dal 2009, cerca di invertire
ai bisogni della comunità offrendo prodotti locali Market) e di diverse associazioni caritative.
sprechi del 30%); chiede di servirsi poco alla volta, la tendenza degli sprechi spesso provocati dalla
a prezzi accessibili. I negozi solidali rivestono, inoltre, un ruolo so-
in più turni; crea informazione, esplicitando quan- logica del 2x1. In questo modo compri sempre
Il supermercato è gestito da una cooperativa cui ciale importante: si rivolgono a una fascia di per-
to lo spreco alimentare incida sulle emissioni di due prodotti (l’iniziativa è riservata a verdura
possono aderire anche i clienti, che, in cambio sone indigenti che non possono permettersi di
CO2. In Austria, invece, dove c’è una forte tradizio- e frutta) pagandone uno, ma il secondo lo puoi
di una quota minima (25 sterline all’anno) e accedere ai canali distributivi standard, ma che
ne panificatoria e uno spreco annuo di 60-65.000 ritirare la settimana dopo e non rischi di non
dell’impegno a svolgere quattro ore di volonta- non si rivolgerebbero a strutture caritative per-
tonnellate di pane invenduto, l’industria Ring and riuscire a consumarlo.
riato al mese nella struttura, possono usufruire ché lo percepirebbero come una forma di esclu-
Salzkammergut-Bäckerei, produttrice e fornitrice Proprio la necessità di conservare i prodotti
del 10% di sconto sui prodotti venduti. Il People’s sione sociale. Attraverso le sue attività, la rete di
di prodotti da forno, dà spiegazioni su come con- è anche alla base nel nuovo packaging Tesco,
supermarket s’impegna anche nella riduzione dei ANDES raggiunge, quindi, molteplici obiettivi:
servare il pane, inaugura iniziative per prenotare il in grado – grazie a una particolare striscia che
rifiuti e degli sprechi alimentari grazie a una cu- riduzione dello spreco di frutta e verdura, pro-
pane – con vantaggi per il consumatore – e comu- assorbe l’etilene, l’ormone vegetale che provoca il
cina, installata all’interno del supermercato, in mozione di abitudini alimentari sane nelle fasce
nica un nuovo modo di vendere e comperare. Non deperimento – di mantenere a lungo le verdure.
cui i prodotti alimentari prossimi alla scadenza meno abbienti, inclusione sociale di soggetti al
abbondanza ma varietà: perché se non c’è proprio Il risultato? Un milione e mezzo di pomodori e
sono impiegati come ingredienti nella prepara- momento esclusi, recupero delle eccedenze ali-
quello che stavamo cercando, ci sarà sempre qualco- 350.000 avocado in meno gettati nell’immondizia
zione di piatti pronti (zuppe, insalate, torte, ecc). mentari nazionali.
sa che gli assomiglia per gusto e proprietà. ogni anno.
Da non dimenticare, infine, le iniziative com- A fine 2012 ANDES contava 240 épiceries, circa
merciali che valorizzano scarti e residui di tra- 130.000 clienti e più di 1300 tonnellate di frutta
sformazione, impiegandoli nella produzione di e verdura sono state recuperate dai mercati all’in-
altri beni commerciali, come nel caso della linea grosso di Rungis, Perpignan, Lille e Marsiglia (di
di cosmetici IoMiAmo. cui cinque al giorno nel solo mercato di Rungis,
Da un punto di vista istituzionale, alcuni Paesi uno tra i più grandi al mondo).
22
ABBAttERE sPRECo E FAME nutrizionale nato da un’iniziativa lanciata nel 1991
a Paranà dal Serviço Social do Comércio (SESC),
Tra le nazioni in via di sviluppo, il Brasile rappre- gestisce numeri stupefacenti: nel 2012 ha recupe-
senta un modello virtuoso. Il Paese sudamericano rato e ridistribuito più di 41.000 tonnellate di ali-
è tra i primi produttori mondiali di alimenti, eppu- menti, è attivo in 408 città, ha più di 3000 aziende
re moltissime persone vivono sotto la soglia di po- partner che donano generi alimentari e realizza
vertà e lungo la filiera si spreca ogni anno più della quasi 5000 attività educative e formative nei setto-
metà del cibo destinato al consumo domestico: il ri dell’alimentazione e del lavoro sociale. Un altro
CoLDiREtti
20% in fase di raccolta, il 15% in quella di trasfor- programma di successo è stato lanciato nella città E CARitAs
mazione e il 20% tra le mura di casa. Il programma di Curitiba, Spazzatura che non è spazzatura, dove
Fome Zero (fame zero), lanciato nel 2003 dall’allora ogni quattro chili di rifiuti riciclabili raccolti e con- Secondo i dati raccolti dalla Coldiretti, in Italia cir- bucce di frutta, bucce caramellate, ribollita e tanti
presidente Lula, si rivolge a 44 milioni di persone e segnati alle unità di raccolta è possibile ricevere due ca il 30% del cibo acquistato finisce nella spazzatu- altri. La Coldiretti li ha preparati in occasione dell’XI
grazie a Mesa Brasil (www.sesc.com.br/mesabrasil) chili di cibo. ra, e per limitare lo spreco domestico, che riguarda Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimen-
nel 2012 un milione e mezzo di persone ogni gior- Recentemente, inoltre, l’impegno istituzionale è con più facilità i prodotti freschi, frutta e verdura tazione a Cernobbio per la “tavola dello spreco”. La
no hanno potuto fruire di aiuti alimentari. Mesa ancora aumentato con la promulgazione di leggi andrebbero acquistate in minor quantità e più fre- Caritas di Roma, insieme all’Associazione Panifi-
Brasil, un programma di sicurezza alimentare e che mirano a ridurre gli sprechi alimentari. quentemente, preferibilmente sfuse e di stagione. catori aderenti alla CNA di Roma e la Federconsu-
Ma soprattutto bisognerebbe dedicare più tempo matori Lazio – già protagonisti della campagna di
alla cucina. Perché quelli che noi chiamiamo “scarti” donazione alimentare “Oggi offro io” –, li ha messi,
sono alla base di moltissimi piatti, tra i quali alcuni insieme allo chef Paolo Cacciani, nel libro La tua ri-
Decalogo_tips Orizzontale_23052013_verdechiaro_CROP.pdf 1 03/06/13 09.17 tradizionali: polpette, frittate di pasta, marmellate di cetta contro gli sprechi.
24
iniziatiVe di sensibilizzazione iniziatiVe di sconti iniziatiVe dei
per alimenti aVanzati Grandi retailer
iniziatiVe di
ridistribUzione
sVezia
danimarca
Usa
reGno Unito
iniziatiVe per
Germania Giappone ridUrre
riUtilizzare
riciclare
francia
sinGapore
italia
brasile
eUropa fao
iniziatiVe
iniziatiVe del settore iniziatiVe iniziatiVe iniziatiVe della
commerciali aGricolo indiVidUali istitUzionali ristorazione
26 27
bcfn
LA FILIERA CHE
PRESERVA IL CIBO
1
Definire il problema,
Un mondo che spreca così tanto cibo è un mondo con una filiera agroalimentare che capire le cause
non funziona come dovrebbe. Per invertire questa tendenza e ricostruire un ordine che
restituisca il valore al cibo, è necessario che i cambiamenti avvengano in ogni fase della 2
produzione e del consumo. Il BCFN riflette su chi se ne deve occupare e come.
stimolare l’attenzione
di barbara bUchner
di governi e istituzioni
Promuovere eventi
a perdere il cibo lungo la filiera agroalimentare in ficarle e ad analizzarne le cause. Alcune sono già di informazione al
un mondo in piena crisi economica vuol dire per- state identificate, altre sono ancora da esplorare, consumatore
dere l’occasione di intervenire su un sistema che ed è per questo che la filiera agroalimentare va
non funziona più, significa impedire che le perso- ancora, in ogni sua fase, osservata e compresa:
ne che soffrono la fame possano accedere a questo per poterla correggere. 5
eccesso di produzione, ma anche non avere chiaro
per quante persone produciamo oggi e per quante UN ARGoMENto PoLitiCo
dovremo produrre domani. Per questo negli ultimi Prima ridurre,
anni il Barilla Center for Food & Nutrition e molte Occorre inoltre che i governi s’interroghino sul poi recuperare,
istituzioni, organizzazioni e associazioni hanno de- perché sprecare il cibo sembra ormai diventato eco- eventualmente
ciso di schierarsi contro lo spreco. nomicamente conveniente, soprattutto in un mon-
do che dovrebbe risparmiare le proprie risorse. È condividere
DEFiNiRE PER QUANtiFiCARE proprio nelle agende politiche che deve comparire
con giusta priorità la riduzione delle perdite e degli
Per ridurre drasticamente, se non eliminare del sprechi; è importante che le istituzioni europee e
tutto, un fenomeno globale e radicato come quel- quelle di tutto il mondo valutino gli impatti che il
lo del food waste sono molte le pratiche che bi- food waste comporta in ogni fase della filiera – au-
sogna mettere in atto. Innanzitutto, secondo il mentando e migliorando la ricerca e l’indagine sulla
28
siAMo Ciò CHE non MANGiAMo
se ognuno farà la
sua parte, il cibo di andrea segrè
prenderà strade Presidente Last Minute Market, spin off Università di Bologna
diverse da quelle
che lo portano a
In quei Paesi che una volta si definivano ricchi oggi modificare le regole che disciplinano gli appalti pubbli-
essere rifiutato lo spreco alimentare si “concentra” fra le mura do- ci per i servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera
e scartato mestiche: ciò che si spreca a casa propria conta mol- in modo da privilegiare, a parità di altre condizioni,
to più di tutto il resto, per valore e per quantità. In le imprese che promuovono azioni di riduzione dello
Italia, per esempio, l’ordine di grandezza è di 5 a 1. spreco e di ridistribuzione;
Siamo ciò che non mangiamo, direbbe oggi – se po-
tesse – Ludwig Feuerbach. istituire programmi e corsi di educazione alimenta-
Del resto, le analisi qualitative rilevate dall’Osserva- re, per rendere il consumatore consapevole degli
torio Waste Watcher di Last Minute Market-SWG sprechi e dei loro impatti, insegnando a rendere più
situazione attuale –, in mondo da studiare manovre per favorire la concentrazione dell’offerta, e una dimostrano che il fenomeno incomincia a essere sostenibile acquisto, conservazione, preparazione e
e norme adeguate, standard da rispettare che ridu- fra produzione e distribuzione, che permetta di percepito con maggiore chiarezza dagli italiani, an- smaltimento.
cano lo spreco. Perché prima ancora di pensare a programmare e rispondere in modo corretto alle che in termini di impatto ambientale.
come recuperare i nostri scarti, a come riciclarli, richieste del consumatore, sia per quel che ri- Esiste inoltre una comunità sempre più diffusa, regolamentare le vendite scontate quando un prodot-
compostarli, usarli per produrre energia o mangimi guarda le quantità realmente necessarie, sia per almeno potenzialmente, e molto attenta, attiva e to è vicino alla scadenza oppure presenta un difetto
animali, è importante adottare alcune pratiche per soddisfare esigenze di qualità. In questo modo si disponibile a condividere delle buone pratiche per (contro lo spreco e contro la crisi);
ridurli. Dobbiamo infatti ridimensionare il proble- potrebbero equilibrare domanda e offerta, ridu- ridurre lo spreco di alimenti e favorire un consumo
ma già alla radice, per limitare il numero di risorse cendo notevolmente lo spreco alimentare. E se responsabile. semplificare le etichette degli alimenti: una scadenza
necessario a mettere in pratica la fase del riutilizzo. ognuno farà la sua parte, il cibo prenderà strade Vale la pena allora cercare di raccogliere le azioni unica ma con due date, quella commerciale (fino a
diverse da quelle che lo portano a essere rifiutato che si possono mettere in campo. quando può essere venduto) e quella che riguarda il
RiDistRiBUiRE L’ECCEDENZA e scartato. E in questa direzione molto possono fare le ammini- consumo;
Questo processo di correzione della filiera non strazioni locali, le più vicine ai cittadini.
Esiste, infatti, una parte di sprechi inevitabile, ma a può però considerarsi completo senza un inter- La Carta per una rete di amministrazioni a spreco istituire un osservatorio nazionale per la riduzione
questa dovrebbe essere data, prima di tutto, un’altra vento sulla sua ultima fase: il consumo domesti- zero è un esempio, concreto, di cosa si può fare an- degli sprechi con l’obiettivo di minimizzare tutte
possibilità di essere cibo per chi ne ha bisogno. Lo co. Il comportamento di ognuno di noi è infatti dando oltre ai singoli, le associazioni e i movimenti. le perdite e le inefficienze della filiera, favorendo
si può fare attraverso le iniziative di donazione e di di fondamentale importanza, e perché le persone La Carta, sottoscritta a maggio 2013 da oltre 700 la relazione diretta fra produttori e consumatori e
redistribuzione a fasce di popolazione in difficoltà. cambino attitudine nei confronti del cibo c’è bi- amministratori, impegna fra l’altro a: coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Diversi Pa-
Sono molte quelle che stanno nascendo nel mondo, sogno di impegno, rispetto, attenzione, fantasia, esi europei si sono già dotati di questo strumento,
ma dovrebbero essere un’assodata pratica quotidia- ma prima di tutto di comprensione del proble- condividere e promuovere la campagna “Un anno con- l’Italia non ancora;
na e non sporadica o isolata: supermercati, mercati, ma. Il BCFN crede con forza nel ruolo positivo di tro lo spreco”, patrocinata dal Parlamento Europeo,
aziende, mense dovrebbero destinare il cibo che per un’adeguata informazione su cosa significhi per per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore po- confrontare, condividere, mettere in rete le buone pra-
alcune ragioni non può più essere venduto a chi, l’ambiente e l’economia gettare del cibo che ha sitivo del cibo e sulle conseguenze economiche, am- tiche – tecnologie, processi, progetti per prevenire
comunque, non potrebbe permettersi di comprarlo. richiesto molte risorse per crescere e che tante bientali e sociali dello spreco alimentare; lo spreco alimentare – e costituire infine una rete di
Solo dopo aver percorso questa strada le eccedenze ne richiederà per essere smaltito, su come preve- Comuni a spreco zero.
ancora esistenti, o quelle non edibili, potranno es- nire gli sprechi, conservare gli alimenti, su come rendere operative da subito alcune delle indicazioni
sere – e dovranno essere – destinate alla nutrizione interpretare la data di scadenza. contenute nella “Risoluzione europea contro lo spreco Chiediamo, chiedete ai vostri Sindaci di sottoscrive-
degli animali e alla conversione in bioenergia. La filiera di sprechi che conosciamo oggi deve alimentare” per contribuire all’obiettivo di dimezzare re la Carta a Spreco Zero. Saremo un fiume di citta-
quindi diventare una filiera attenta, che in ogni gli sprechi entro il 2025; dini consapevoli e responsabili, milioni di gocce che
CooPERAZioNE Di FiLiERA fase e con strategie mirate riduce lo spreco, riuti- faranno la differenza. Perché, come diceva il poeta
lizza dove possibile, ridistribuisce le eccedenze. sostenere tutte le iniziative – pubbliche e private – Tonino Guerra, una goccia più una goccia non fa
Oltre alla cooperazione tra distribuzione e asso- che recuperano, a livello locale, i prodotti invenduti due gocce: ma una goccia più grande. Grande come
ciazioni umanitarie, o coinvolte nella distribuzio- Barbara Buchner è direttore senior del Climate Policy e scartati lungo la filiera per ridistribuirli gratuita- l’Italia, grande come l’Europa. Un’onda che som-
ne di aiuti alimentari, il BCFN ritiene indispen- Initiative Europe ed è stata ricercatrice presso l’IEA. È mente alle categorie di cittadini al di sotto del red- mergerà lo spreco, così – finalmente – torneremo a
sabile che nasca anche una rete tra gli agricoltori, membro dell’advisory board del BCFN. dito minimo; essere ciò che mangiamo.
30
bcfn
BCFN YES!
YoUnG earth solUtions!
Il BCFN favorisce attivamente lo sviluppo delle giovani idee per promuovere contributi
concreti e soluzioni su cibo e nutrizione. Dieci idee che sono ogni anno valutate al 1/3
Forum internazionale del BCFN.
della produzione di cibo annua
(bfcnYes.com)
finisce nella spazzatura
di marta antonelli
e martina sartori
(Finaliste del BCFN YEs! 2012)
Che l’acqua sia un fattore essenziale nei processi Il progresso economico di un Paese dipende dalla
produttivi agricoli e industriali è forse noto a molti. crescita del reddito nazionale, che non può esiste-
Ma quanti sono consapevoli dell’effettiva quantità re senza un rapido sviluppo dell’industria di tra-
di acqua impiegata per produrre il cibo che portia- alimentare significa innanzitutto rendere consa- sformazione e del suo rinnovamento tecnologico, elettromembrana e baromembrana, è possibile li-
mo sulla nostra tavola? pevoli dell’impiego di tali risorse i consumatori senza cioè lo sviluppo e l’adozione di tecnologie mitare sprechi e scarti. Questa tecnologia permet-
Alcune stime parlano di 3496 litri al giorno, pari a finali. Un modo semplice può essere indicare, sul ecocompatibili e lontane dagli sprechi. te di eseguire molte procedure all’interno di un
circa l’85% del consumo idrico totale dalla nostra packaging del prodotto finale, il volume e la prove- Un Paese agricolo che coltiva grandi quantità di unico ciclo tecnologico: la massima estrazione di
società. Dato che implica che, se vogliamo ridurre nienza dell’acqua utilizzata per la sua produzione. frutta e verdura deve necessariamente possedere oli essenziali dalla pelle dei frutti; succhi di frutta
la nostra “impronta idrica”, non possiamo limitar- Quest’idea è alla base del progetto How much water una capacità manifatturiera che la metta in con- e verdura puri e sterili, resistenti all’immagazzina-
ci a diminuire il consumo di acqua domestico ma do you need to be a chef? proposto per la prima edi- dizioni di lavorare frutta e verdura senza produrre mento e ai sedimenti; la produzione simultanea
dobbiamo soprattutto rivedere le nostre scelte di zione del concorso BCFN YES! e selezionato tra le sprechi, così da ottenere prodotti di alta qualità di acqua potabile, di acidi e alcali da usare nella
consumo alimentare, orientandole verso beni che dieci idee finaliste al quarto Forum Internazionale. che siano vendibili con profitto nel mercato inter- diluizione del succo concentrato, e di pectina e vi-
risultino più sostenibili dal punto di vista idrico. Ad Nello specifico, la proposta è destinata alla pasta no e all’estero. Invece gli scarti, di norma gettati tamina P dai residui della spremitura della frutta.
esempio preferendo prodotti a più ridotta impronta (bene diffuso in tutto il mondo) e alle recenti poli- via, con la loro decomposizione hanno conseguen- L’uso di questa tecnologia nell’industria ha dav-
idrica o quelli provenienti da agricoltura ad acqua tiche di marketing che hanno inserito sulle confe- ze negative per il suolo, l’acqua e l’inquinamento, vero l’opportunità di riempire il mercato interno
piovana anziché da agricoltura irrigua. zioni suggerimenti di ricette: il packaging potrebbe e quindi sulla produzione. Con Waste-free, una tec- con nuovi prodotti di alta qualità ed estremamente
Promuovere una gestione e un utilizzo più soste- così contenere il calcolo di consumo di “acqua vir- nologia combinata che unisce a quella tradiziona- competitivi, prodotti necessari se si vuole tutelare
nibile delle risorse idriche nella catena produttiva tuale” dell’intero piatto. le per la lavorazione della frutta i trattamenti con la salute pubblica.
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Usa
di Jonathan bloom
Lo spreco
alimentare è
E ntro nel retro del supermercato aspettan- di prodotti scaduti o che non avevano un aspet- aumentato del 50%
domi di iniziare in dolcezza il mio primo to sufficientemente perfetto. Un normale super- dal 1974 al 2006
giorno di lavoro. Invece il mio nuovo capo, mercato elimina ogni giorno dai 300 ai 350 chili
Gary, mi dice di agguantare un grembiule e di di cibo. Di certo lo spreco alimentare in America
andare ai frigoriferi della frutta e della verdura non riguarda solo i negozi. Il cibo viene buttato
già lavate e affettate. Poi mi dice di prelevare le in ogni fase della filiera alimentare, dalla fattoria
confezioni che hanno la data di scadenza di oggi alle mura domestiche. Di fatto, il 40% del cibo
o di ieri e di buttarle. “Buttarle, nel senso di get- che produciamo non raggiunge la forchetta o il
tarle nel bidone dell’immondizia?”, mi domando cucchiaio di nessuno. E lo spreco alimentare è
dubbioso. Così chiedo a Gary di ripetere, tanto aumentato del 50% dal 1974 al 2006.
per essere sicuro di aver capito bene. Perché Com’è possibile? Perché sprechiamo così tanto
quello che mi ha appena detto, di buttare del cibo cibo in un paese dove 50 milioni di cittadini non
perfettamente sano, non ha molto senso. Invece, hanno abbastanza da mangiare? A confondere Negli UsA un normale
come imparerò nei mesi successivi, è un’appro- ulteriormente le cose, come possono coesistere supermercato elimina
priata introduzione al modo in cui si fanno le spreco, fame e obesità?
cose nei supermercati americani. ogni giorno dai 300
Il lavoro al supermarket mi serve per conosce- PERCHÉ sPRECHiAMo ai 350 chili di cibo
re e capire lo spreco alimentare nella vendita al
dettaglio, una ricerca che svolgo per il mio libro Yolanda Soto è seduta accanto al telefono del suo
American Wasteland. Solo che non credevo di ufficio di Nogales, Arizona. Con l’autoritratto di
trovarmelo subito davanti, e con una tale dimen- Frida Kahlo che la scruta dal muro, la Soto aspet-
sione: il primo giorno, e nella maggior parte di ta la prima delle tante telefonate che arriveranno
quelli successivi, ho buttato via centinaia di chili tra poco da molti dei 200 grossisti presenti in cit-
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tà. A Nogales ci sono così tanti distributori perché Dipartimento dell’Agricoltura prevede ancora la all’agricoltura, sarebbe molto più alto. Peraltro, cetta sempre di più i prodotti dalle forme strane, la
è il valico di frontiera da cui entrano più prodotti massima produzione, coltivando “da una stac- stiamo ipotecando la salute nostra e del nostro grande maggioranza della catena di distribuzione
messicani e chiamano la Borderlands Food Bank cionata all’altra”. Questa mentalità, adottata nel Pianeta in nome del risparmio sui costi. Stiamo rifornisce supermercati che non hanno spazio per
di Yolanda Soto per donare pallet o anche interi 1974 dall’allora segretario all’Agricoltura, Earl diventando obesi e malaticci per colpa di cibi le disomogeneità d’aspetto, a parte il marchio di
carichi di pomodori, peperoni, meloni e altri cibi Butts, unita ai continui progressi tecnologici, ha che produciamo avvelenando terra e fiumi. Cose frutta Ugly Tomato (“il brutto pomodoro”).
freschi. Fatta eccezione per l’autunno quando il aumentato sempre di più la disponibilità di calo- che in futuro pagheremo care. Come mi ha spiegato Kevin Moffit, presidente
ritmo rallenta, la Soto riceve in regalo circa 45 rie. Sovrabbondanza che causa dei surplus di der- Il desiderio di un cibo dall’aspetto perfetto e del Northwest Pear Bureau: «La gente dice che
tonnellate di alimenti… al giorno! I distributori rate e ci fa vedere cibo dappertutto, ci fa credere omogeneo produce spreco in tutte le fasi della comprerà un frutto un po’ irregolare, mentre in-
vogliono carichi fatti all’85% da prodotti buoni che possiamo anche non stare attenti al nostro catena alimentare. vece compra con gli occhi. Dicono una cosa, ma
o ottimi, perché sanno che i rivenditori non ac- cibo o alla nostra salute. Ho visitato un impianto di confezionamento degli a dire il vero ne fanno un’altra».
cetteranno nulla che sia meno che perfetto. La Un’altra causa principale dello spreco e dell’obe- asparagi a Caborca, in Messico, dove si preparano Il perfezionismo non riguarda solo i cibi freschi.
flotta della Soto, cinque autoarticolati, è quasi sità sono le porzioni più che generose. Come i famosi mazzetti che troviamo nei supermercati Senior Gleaners, un’organizzazione che raccoglie
in perenne movimento, perché grazie a questa spiega Lisa Young nel suo libro The Portion Tel- americani. Mentre gli asparagi scorrono veloci cibo a Sacramento, California, ha tutta una stan-
campagna che porta avanti da 19 anni alla Borde- ler, le dimensioni di hamburger, patatine e bibite sul nastro trasportatore, gli operai selezionano i za piena di scatole di cereali ammaccate, pacchet-
lands, la maggior parte dei distributori di solito sono quasi raddoppiate negli ultimi trent’anni. E più spessi e mettono i più sottili su un altro na- ti di biscotti squarciati dal taglierino usato per
dona il cibo invece di gettarlo. Tuttavia «di tutto molti di noi purtroppo si portano fin dentro casa stro che serpeggia per l’edificio: i più piccoli sa- aprire gli scatoloni e promozioni scadute (come
il cibo commestibile d’importazione che potreb- quelle idee distorte di porzione. I costi sono il se- ranno venduti in Messico, dove anche i prodot- le bibite energetiche delle Olimpiadi 2012). Inol-
be essere donato, a noi ne arriva probabilmente condo motivo per cui gli americani sprecano così ti non omogeni né immacolati hanno mercato. tre, la natura del nostro sistema alimentare pro-
un quarto», dice la Soto. «Tantissimo finisce in tanto cibo. Malgrado l’aumento dei prezzi, gli Dopo aver creato un mazzo di asparagi, gli operai voca anche più sprechi. All’azienda agricola Tay-
discarica». americani destinano ai generi alimentari meno usano una specie di taglierino per uniformarne lor Farms di Salinas, California, ho appreso che
Il lavoro svolto alla Borderlands mette in luce i del 10% delle spese di casa. Nessun’altra nazione la lunghezza, tagliando via una porzione, perfet- molti prodotti vengono scartati perché si sa già
tre motivi principali per cui il sistema alimentare spende meno per il cibo. tamente edibile, della maggior parte dei gambi. che, una volta giunti alla destinazione prevista, a
americano è arrivato a produrre un simile spreco: Proprio come per l’abbondanza, anche il costo La passione per l’omogeneità è dovuta in parte a migliaia di chilometri di distanza, non sopravvi-
abbondanza, bellezza e costi. degli alimenti ci trasmette la sensazione di non questioni di ordine pratico: così i mazzi entre- veranno per due settimane sugli scaffali. Potreb-
A livello nazionale gli Stati Uniti producono cir- dover stare attenti al nostro cibo. E così faccia- ranno nelle scatole di plastica gialla, pronti per bero essere consumati localmente ma vengono
ca il doppio del fabbisogno alimentare annuo mo. Ma il cibo americano è artificialmente poco viaggiare verso nord. Anche se chi ha un orticello gettati a causa della filiera alimentare nazionale
degli americani. Eppure la politica ufficiale del costoso: il costo reale, senza i sussidi governativi in giardino o compra ai mercati dei contadini ac- e internazionale.
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il 97% dello
spreco alimentare
prodotto negli
stati Uniti finisce
nella discarica o
nell’inceneritore,
danneggiando
l’ambiente
A CHi iMPoRtA? potente dell’anidride carbonica nell’intrappolare i vassoi dalla caffetteria all-you-can-eat nel ten- a porta, dice Juri Freeman, senior enviromental
calore. Stiamo contribuendo al cambiamento cli- tativo di ridurre lo spreco di cibo e il consumo analyst dell’organizzazione non profit SERA, Inc.
Spesso m’imbatto in atteggiamenti del tipo «È il matico dalla pattumiera della nostra cucina. Oggi di acqua ed elettricità. Stuart Leckie, l’economo E il numero dei programmi dovrebbe aumentare
mio cibo. L’ho pagato, quindi ci faccio quello che le discariche più grandi e di nuova generazione della scuola, che conta solo 1000 studenti, ha no- nei prossimi anni. «Il compostaggio degli scarti
mi pare». Se questa logica riflette quella punta devono essere attrezzate per catturare e distrug- tato durante un week-end di prova che, eliminan- alimentari è uno dei settori della gestione dei ri-
d’indipendenza tipica degli americani, ignora gere il metano, ma quella più vicina a casa mia do i vassoi e impedendo di fatto ai ragazzi di tra- fiuti solidi che sta crescendo più in fretta», dice
l’impatto etico e ambientale del nostro spreco – e innumerevoli altre – per scongiurare incendi sportare tre piatti alla volta, lo spreco diminuiva Freeman. «Questa tendenza continua a diffon-
alimentare. ha dei tubi che sfiatano il metano nell’atmosfera. del 40%. Questa semplice strategia si è diffusa in dersi per gli Stati Uniti, grazie a più fattori insie-
Dal punto di vista etico, la giustapposizione di A peggiorare le cose, solo il 3% degli scarti di- tutta la nazione, e oggi, più della metà dei college me: le forze di mercato, la domanda di servizi, gli
ricchezza, spreco e fame in America è senza pre- sponibili sono trasformati in compost oppure in e delle università americane ha abolito i vassoi. obiettivi delle comunità e nuove regole». La mag-
cedenti. Il fatto di vivere in una nazione di tale ab- energia tramite la digestione anaerobica. Il 97% Nella maggior parte delle città americane sono giore attenzione per lo spreco alimentare ha in-
bondanza – agricola ed economica – e che a circa dello spreco alimentare prodotto in America fi- presenti associazioni che si occupano di racco- coraggiato decisioni entusiasmanti: il Massachu-
il 15% degli americani non sia garantito l’accesso nisce nella discarica o nell’inceneritore, danneg- gliere gli alimenti commestibili ma invendibili e setts e il Vermont si sono impegnati a vietare lo
al cibo è moralmente vergognoso. E lo è ancora giando l’ambiente. di ridistribuirli a chi ne ha bisogno. La City Har- smaltimento in discarica dei rifiuti organici negli
di più se si considera il nostro 40% di spreco. Il vest di New York ha lanciato l’idea di recuperare anni a venire. Questo passo probabilmente modi-
cibo sprecato equivale a una dissipazione delle È ARRivAto iL MoMENto il cibo edibile ma non vendibile all’inizio degli ficherà il modo in cui gli americani si accostano
risorse naturali, che significa un mucchio di pe- anni Ottanta e D.C. Central Kitchen di Washing- al cibo, a tutti i livelli della filiera alimentare. In
trolio o di energia elettrica. Il nostro sistema ali- A dicembre, un gruppo di attivisti e di cittadini ton ne ha seguito l’esempio qualche anno dopo. fin dei conti, se non ci è permesso di buttare via
mentare è così dipendente dal petrolio che il 4% interessati di Austin, Texas, ha convinto il Con- Borderlands Food Bank di Nogales opera rifor- il cibo, probabilmente cercheremo prima di tutto
di tutto il consumo energetico americano finisce siglio Comunale a dichiarare il 2013 l’Anno della nendo molte organizzazioni che combattono la di non creare quello spreco. E come può testimo-
nel cibo che scartiamo; la produzione alimenta- Prevenzione e Riduzione dello Spreco Alimenta- fame come The 3000 Club che, col suo program- niare chiunque abbia sbirciato nei cassonetti di
re si serve dell’80% dell’acqua dolce consumata, re. Ci sono progetti per incoraggiare la consape- ma “Market on the Move”, vende 30 chili di frutta un supermercato, questo cambio di atteggiamen-
quindi scialacquiamo ogni anno l’equivalente del volezza, salvare più cibo dalla discarica e amplia- e verdura a 10 dollari nelle zone cittadine a basso to è atteso da tempo.
volume del Great Salt Lake; data la nostra so- re i programmi di compostaggio. Nel dichiarare reddito. Dove gli Stati Uniti sono indietro è nel
vrapproduzione e lo sfruttamento intensivo della guerra allo spreco alimentare Austin rappresenta riciclo dello spreco ma negli ultimi anni quello
terra, non permettiamo al suolo di riacquisire la senz’altro un’eccezione, ma in tutto il Paese c’è degli scarti alimentari è aumentato. Nel 2009 sia Jonathan Bloom è giornalista ed esperto di spreco
sua fertilità. Inoltre gli scarti alimentari sono la una crescente attenzione al problema e molto vie- San Francisco sia Seattle hanno reso obbligatorio del cibo. È autore del famoso libro American Waste-
parte più consistente (21%) dei rifiuti americani ne fatto per ridurre lo spreco creato e per ridistri- il compostaggio dei rifiuti organici. Oggi ci sono land (2010,) che esplora il fenomeno lungo la filiera
destinati alla discarica e la loro decomposizione buire e riciclare l’inevitabile eccesso. Nel 2007, più di 200 comunità che seguono dei programmi alimentare americana, ed è autore del blog Wasted
in assenza di aria produce metano, venti volte più il Saint Joseph’s College del Maine ha eliminato di compostaggio con la raccolta dell’umido porta Food.
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conVersazione con tristram stUart
di alessandra Viola
42 43
Giappone
LA MODERNIZZAZIONE
ECOLOGICA DEL
GIAPPONE
di federica marra
che spreco!
“mottainai” è un termine
giapponese che esprime
rammarico quando non
viene riconosciuto il valore
intrinseco di un oggetto
o di una risorsa. È molto
comune vederlo associato
allo spreco di cibo e di
tempo, ma anche a talento,
sogni, aspettative.
44 45
fao
SVILUPPO
sono “non intenzionali”
e avvengono nelle
prime fasi della filiera
la “ricetta” di saVe food
Quasi la metà del cibo sprecato ogni anno viene dissipata nei Paesi in via di
sviluppo, dove il settore alimentare rappresenta il 30% del PIL e in alcune aree (Asia
meridionale e orientale, Africa) ben il 70% della popolazione vive in zone rurali e
dipende dall’agricoltura. Save Food della FAO punta a ridurre le perdite e lo spreco di
cibo, per migliorare la sicurezza alimentare.
di ren wanG
vice-direttore generale FAo
46
globali di cibo ammontino a un trilione di dollari zione diretta al sole, ha salvato i prodotti e ha per-
americani. Un terzo di questa cifra viene perso nei messo di spedirli a mercati lontani: tutto questo
Paesi in via di sviluppo e la riduzione delle perdi- è stato sperimentato durante la formazione delle
te alimentari comporterebbe un miglioramento risorse umane nelle zone desertiche del Messico e
della sicurezza alimentare e nutrizionale, e anche del Perù, due Paesi che basano la loro economia su
dei mezzi di sostentamento, mentre ridurrebbe al verdure soggette a forte disidratazione.
minimo l’impatto ambientale. Ormai è sempre più Sono molti i luoghi tuttora in attesa di soluzioni.
evidente che dobbiamo “risparmiare” cibo. In questi scenari possono essere necessari un ap-
proccio integrato o decisioni a livello macro. Per
L’iNiZiAtivA sAvE FooD esempio, un coltivatore moldavo magari esprime il
suo scontento per i bassi prezzi di mercato e per i
Data la dimensione e la complessità del problema profitti irrisori; e nel frattempo i suoi lavoranti am-
delle perdite e degli sprechi alimentari, c’è bisogno mucchiano scatole di banane usate piene di pesche
della collaborazione di molti soggetti e molte istitu- mature in camion da due tonnellate privi di area-
zioni, perché nessuna organizzazione da sola può zione. Una gestione inappropriata della frutta all’in-
ottenere risultati importanti. grosso, oltretutto al chiuso, accorcia radicalmente
Save Food è l’iniziativa globale volta a ridurre le la durata di un prodotto, e si tradurrà in massicce
perdite e gli sprechi alimentari guidata dalla FAO perdite alimentari. L’agricoltore danneggia il suo
in associazione con Messe Düsseldorf, con una par- stesso reddito perché non conosce le esigenze del-
ticolare attenzione ai Paesi più bisognosi. Save Food le fasi successive della filiera. Dall’altra parte della
si rivolge a reti di stakeholder dell’industria, della QUEstioNi E CAUsE gli impianti di trattamento, stoccaggio e raffredda- strada, un cane sta annusando una delle migliaia
politica, della ricerca e della società civile, incorag- mento, nelle infrastrutture pubbliche, nei mezzi di pesche abbandonate nel frutteto e infettate dal
giando il dialogo e aiutando a elaborare delle solu- I problemi urgenti della fame nel mondo posso- di trasporto e nei sistemi di commercializzazione. fungo Monilinia. È vero che queste pesche malate
zioni lungo la filiera alimentare. no essere alleviati temporaneamente aumentando non sono commerciabili, ma lasciarle nel frutteto
Attualmente l’iniziativa si concentra su quattro la coltivazione e l’accesso ai cereali commestibili, iL CAMBiAMENto, permetterà al fungo di infettare anche i frutti della
obiettivi principali: ma la questione delle perdite alimentari nei Paesi prossima stagione. Gli agricoltori della Repubblica
UN PAsso ALLA voLtA
1. Una maggiore consapevolezza dell’impatto delle in via di sviluppo non riguarda solo gli alimenti Dominicana e i loro lavoratori haitiani urlavano su-
perdite e degli sprechi alimentari e loro soluzioni. base. Anzi, frutta e verdura, oltre a radici e tuberi, La FAO ha promosso la diffusione del sapere e della dati all’unisono «Un, due, tre» mentre buttavano via
Per raggiungere quest’obiettivo è in atto una campa- presentano un tasso di perdita e spreco superiore tecnologia che sono prontamente disponibili e di le verdure coltivate per i mercati etnici asiatici del
gna mediatica e di comunicazione globale. a quello di qualsiasi altro cibo. Questo è partico- cui si è dimostrata l’efficacia nel ridurre le perdite Nord America. Infatti i prezzi internazionali erano
2. La collaborazione e il coordinamento tra le ini- larmente preoccupante perché l’assunzione di ali- alimentari. L’uso di silos di metallo è un’alternativa crollati e i prodotti non erano vendibili sul mercato
ziative mondiali per la riduzione delle perdite e gli menti freschi apporta dei benefici formidabili alla alla frequente affermazione secondo cui le perdite locale: neppure la famiglie dei contadini sapeva-
sprechi alimentari. Si scambiano informazioni sui salute. Sono pochissimi i Paesi in via di sviluppo colpiscono soprattutto gli agricoltori. no che farsene. Ridurre le perdite alimentari è un
problemi e sulle soluzioni e si armonizzano le me- che producono una quantità di frutta e verdura In Kenya, i silos di metallo senza pesticidi aggiunti modo chiaro di migliorare la sicurezza alimentare
todologie, le strategie e gli approcci. sufficiente a garantire il consumo pro capite rac- hanno fatto diminuire radicalmente le perdite cere- e nutrizionale. Il problema della fame nel mondo
3. Lo sviluppo di politiche, strategie e programmi. comandato dall’Organizzazione Mondiale della alicole, superando i benefici ottenuti con altre tec- è complesso e necessita di approcci sfaccettati. I
Quest’ambito include una serie di studi sul campo, Sanità. Se nella stessa equazione sulla disponibi- nologie. In Afghanistan, un recente progetto della provvedimenti devono essere fattibili sotto il pro-
su base nazional-regionale, per stabilire interventi lità alimentare si considerano le perdite post-rac- FAO ha fornito silos di metallo a 18.000 famiglie. filo sociale, ambientale ed economico. Bisogna
contro le perdite alimentari che traggano dall’inve- colta dei prodotti orticoli, si può concludere che I silos hanno permesso una riduzione delle perdite fare di più che obiettare alle torte in faccia del-
stimento i migliori effetti socioeconomici. in molte società è difficile che si segua una dieta alimentari dal 20% all’1%. le vecchie comiche. Non si tratta di ricollocare il
4. Il sostegno ai programmi e ai progetti di inve- giornaliera bilanciata. Un vantaggio aggiuntivo dei silos di metallo è che cibo quando sta per marcire, ma di assicurarsi che
stimento messi in atto dal settore pubblico e pri- Mentre si conoscono varie cause delle perdite ali- hanno aumentato il lavoro per gli stagnini locali e esso venga consumato molto prima di raggiungere
vato. Quest’ambito comprende il supporto tecnico mentari nei Paesi in via di sviluppo, c’è scarsa co- le loro famiglie. quello stadio.
e gestionale per i soggetti e le organizzazioni della noscenza accademica del dove, in quale misura e L’uso delle cassette di plastica ha rivoluzionato il
filiera alimentare, oltre che per la loro formazione perché esattamente le perdite continuino a essere mercato alimentare locale nelle Filippine, in Co-
(sviluppo delle capacità). stratosfericamente alte in certi punti della filiera. lombia e nell’America Centrale, stimolato da det-
Il sito web di Save Food (www.fao.org/save-food) Si stima che quasi il 95% delle perdite alimentari taglianti pionieristici che hanno fornito la logistica
offre informazioni dettagliate sul progetto e un ap- nei Paesi in via di sviluppo siano perdite cosiddet- per il lavaggio e la sterilizzazione delle cassette usa- (L’autore ringrazia Ib Knutsen, Camelia Bucatariu,
pello affinché nuovi partner del settore privato e te “non intenzionali” alle prime fasi della filiera. te dai piccoli agricoltori. Jorge Fonseca e Robert van Otterdijk del Save Food
organizzazioni non profit si uniscano all’iniziativa, Queste perdite sono attribuite a limiti finanziari, La comprensione della necessità di gestire velo- Initiative Group per il loro prezioso contributo nella
mettendo a disposizione la loro competenza. gestionali e tecnici nelle tecniche di raccolta, ne- cemente il cibo dopo il raccolto, evitando l’esposi- stesura dell’articolo)
48 49
MEN(YO)U
aVanzi di storia
ieri oGGi
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più mangiabili, le ossa della carne, gli scarti veri e Lo spreco di cibo può essere ricondotto a tre
meno rifiUti propri, ciascuno di noi butta nella propria pattu- principali luoghi: il frigorifero di casa, le mense
miera 60 chili di cibo ogni anno. In questi 60 chi- pubbliche (scuole, ospedali, comuni) e private
li ci sono tutti quegli avanzi di pasto che i nostri e i luoghi di distribuzione, soprattutto i grandi
nonni ci facevano mangiare a tutti i costi, e guai supermercati.
di roberto caVallo
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rienze come quella organizzata dal Comune di To- zio COVAR14 in provincia di Torino, oppure Le
rino, con la propria azienda di raccolta (AMIAT) in ricette del risparmio della Regione Val d’Aosta o Il FooD sHARiNG:
collaborazione con il Banco Alimentare e alcune ricettario degli avanzi di Iren Emilia in collabora- CoNDiviDERE PER NoN
strutture caritatevoli (Sermig, Caritas, San Vincen- zione con Academia Barilla. Non si tratta di inno-
zo), dimostrano come sia possibile recuperare pane vazioni, basti pensare al bellissimo testo del poe- sPRECARE
e frutta: in un solo anno scolastico sono state re- ta e critico Olindo Guerrini L’arte di utilizzare gli
cuperate e redistribuite, da una ventina di istituti avanzi della mensa, pubblicato postumo nel 1918.
scolastici, oltre 8 tonnellate di pane e 20 di frutta. «Salvo in due o tre opuscoli tradotti dal francese, di pamela pelatelli
La grande distribuzione organizzata invece butta l’arte di ricucinare gli avanzi non era trattata a sé,
via cibo ancora buono per ragioni diverse (difet- ma dispersa qua e là in poche e laconiche ricette
ti di confezionamento, prossimità della scadenza, nei trattati più celebrati, come se fosse cosa da
parziali danneggiamenti, ecc.). Esperienze sempre vergognarsene; e pensai che l’Art d’accomoder les
più diffuse come il Buon Samaritano a Torino o il restes in Francia va di pari passo con la Cuisiniére
Brutto ma Buono a Ferrara hanno dimostrato come bourgeoise». A causa del cibo disperso e sprecato ogni anno, è prossime alla scadenza escono dalla dispensa e
sia possibile recuperare oltre 100 tonnellate di cibo Il recupero dei resti è una vera e propria Arte con come se nel mondo una mela su tre non arrivasse finiscono sulla tavola di chi ha fame.
per supermercato di medie dimensioni e distribuir- la “A” maiuscola della quale andare fieri per tutti mai a essere mangiata. Sebbene internet annulli la distanza tra le per-
le ai segmenti più bisognosi della popolazione. i vantaggi che comporta. Nella cultura contadina, lasciare un frutto at- sone, lo scambio del cibo non può prescindere
taccato all’albero era segno di empatia con la da un passaggio di mano fisico. Meglio ancora
natura. L’uomo moderno ha trasformato un rito quindi se si è vicini di casa.
pieno di buon auspicio in un gesto fatuo e super- Nasce così casseroleclub.com, il sito web inglese
ficiale; quello digitale ritrova il valore del cibo prodotto da Future Gov, azienda che ha lo scopo
e usa la tecnologia per condividere e distribuire di migliorare l’impatto di alcuni servizi di natu-
localmente gli avanzi e gli eccessi di produzione, ra sociale grazie all’uso delle tecnologie digitali,
spesa e consumo domestico. Da Londra a Berli- che intende far incontrare persone disposte a cu-
no, da Catania a Helsinki, i cittadini di questa cinare una porzione in più per chi, tra i residenti
fetta di mondo opulento e sprecone si organiz- del proprio quartiere, ha bisogno.
zano per fare in modo che pasta, pane, zucchine, Dopo un esperimento pilota di duecento pasti
uova, latte, destinati alla spazzatura, vadano nel- condivisi, la piattaforma è stata aperta e vede
le mani di chi ha fame, ha bisogno o semplice- beneficiare del servizio soprattutto gli anziani.
mente non riesce a comprarne a sufficienza. Per Giovani invece, ma nient’affatto spensierati,
farlo passano da internet: la rete facilita l’incon- sono i ragazzi coinvolti nel progetto Discosoupe.
tro tra portatori di interessi comuni e avvantag- Questo il nome dato a intere sessioni di cucina
gia l’incontro tra domanda e offerta. È in questo collettiva ospitate in varie città francesi dove,
modo che negli ultimi cinque mesi in Germania a ritmo di musica, i partecipanti sono invitati
sono state scambiate oltre 1800 ceste alimentari. a preparare e mangiare zuppe e insalate a base
A dare a famiglie, ristoranti, negozianti e pro- di verdura invenduta presa dai mercati. Data e
duttori la possibilità di offrire e condividere il ora sono resi noti tramite la pagina Facebook
cibo di troppo con la propria comunità è stato il dell’evento: il resto è fatto dai pentoloni e dai
sito Foodsharing.de, nato da un’idea di Valentin dj. È grazie al sostegno del Ministero dell’Am-
Thurn (già autrice del documentario Taste the biente, infine, che nel quartiere Roihuvuori di
siAMo QUELLo CHE MANGiAMo. siAMo QUELLo CHE BUttiAMo waste) e Stefan Kreutzberger. È invece appena Helsinki è iniziata la sperimentazione di un
Progetto fotografico di Paolo Grinza e Silvia Vaulà (Studio Fotografico Plastikwombat). Una delle grandi sfide per un futuro soste-
nibile sarà riuscire a minimizzare gli imballaggi dei beni di utilizzo quotidiano, primi fra tutti quelli alimentari. Una riflessione visuale
approdata sul web Ifoodshare.org, la piattafor- punto di raccolta di foodsharing dove tutta la
sul rischio di “mangiarci” indirettamente i rifiuti se non verranno limitati e gestiti con politiche mirate. Il progetto è stato presentato ma, realizzata da quattro ragazzi siciliani, che popolazione locale è invitata a depositare piat-
alla iv edizione di Play with Food.
consente ora anche in Italia di mettere on line la ti pronti, verdure e prodotti non aperti ma con
Negli ultimi anni interessanti iniziative di recu- propria offerta di cibo a favore di famiglie in dif- data di scadenza imminente. Saa syödä è il nome
pero degli avanzi, promosse soprattutto in occa- Roberto Cavallo è fondatore di ERICA, azienda lea- ficoltà, ma soprattutto di istituti di carità, chiese dell’iniziativa, che in finnico significa letteral-
sione della Settimana Europea per la Riduzione der nella consulenza tecnica e comunicazione am- ed enti sociali che si occupano di sfamare vecchi mente “licenza di mangiare”: all’interno del sito
dei Rifiuti, che quest’anno andrà in scena dal 16 bientale per le amministrazioni pubbliche. e nuovi poveri. Ci si registra, si elencano i pro- web che aggiorna la popolazione sul progetto
al 24 novembre, hanno rivalorizzato tradizionali È autore e protagonista dello spettacolo teatrale (poi dotti da donare compresi di descrizione e data di sono elencati anche i dieci step tramite i quali
abitudini e ricette per cucinare gli avanzi: come divenuto libro) Meno 100 chili. Ricette per la die- scadenza e ci si mette d’accordo per il ritiro. chiunque sul territorio può attivare una sorta di
il progetto “Cucinare con gli avanzi” del Consor- ta della nostra pattumiera. Gli avanzi di un buffet o le confezioni di yogurt Delicatessen degli avanzi.
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conVersazione con moreno cedroni
UNA QUESTIONE DI
BUON SENSO
di nicola ferrero
M oreno Cedroni è uno degli chef più ri- il tema degli sprechi, in quest’epoca di crisi e
nomati d’Italia. Nato nel 1964 ad An- ristrettezze economiche, ha avuto una grande
eco sui media. pensa che questa differente sen-
cona, ha saputo costruirsi una fama in-
sibilità possa influire anche sulla consapevolez-
ternazionale basata su una cucina innovativa e di za dei consumatori e che questa potrebbe por-
altissima qualità. Apre la Madonnina del Pescatore, tare a un minor spreco di cibo?
a Senigallia, a soli vent’anni e intraprende un per-
corso che lo porterà alle due stelle Michelin: negli Magari fosse così e si riscoprisse il valore delle cose,
anni studia, viaggia, affina la sua arte e rielabora il magari si tornasse a mangiare quel che abbiamo
concetto di sushi secondo una visione marchigia- avanzato il giorno prima, come mi faceva mangiare
na, ribattezzandolo “susci”. Apre nel 2000 un altro mia madre. Sarà difficile, però.
locale a Portonovo, in un angolo incantevole del Siamo diventati tutti baronetti: lasciamo il cibo nel
Parco del Conero, che chiama Clandestino e in cui piatto, sprechiamo, buttiamo senza pensare a quello
porta avanti i suoi ragionamenti e le sue intuizioni che stiamo facendo, senza pensare al valore reale di
sul pesce crudo. Ha anche lanciato una sua linea di ciò che finisce nella spazzatura.
prodotti chiamata Officina e ha aperto Anikò, la pri-
ma salumeria ittica del mondo, ancora a Senigallia. la scorsa estate è stato coinvolto dai ragazzi
Tra mille impegni, ha anche trovato il tempo per di caterpillar in “primo: non sprecare. la cena
contro lo spreco”, in collaborazione con il last
scrivere un libro (Maionese di fragole. L’arte di diver- minute market del professor andrea segrè.
tirsi in cucina con i propri figli) e si è fatto coinvolge- ci racconta com’è andata e quali sono state le
re, la scorsa estate, in un evento organizzato dalla sue impressioni?
trasmissione radiofonica Caterpillar di Radio2 per
sensibilizzare il pubblico sul tema degli sprechi in È andata molto bene. Un po’ faticoso, in effetti, ma
ambito alimentare, un argomento che abbiamo vo- riuscire nelle cotture per 1000 persone mi ha reso
luto approfondire con lui, un cuoco stellato. un cuoco felice. Dare dignità a centinaia di chili di
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verdure e ortaggi che sarebbero finiti nel cassonetto giormente e lavorando prevalentemente alla carta,
mi ha permesso di mandare molti messaggi positivi ci sono piatti che, raggiunto il loro ultimo giorno
che, se ripetuti nel piccolo, in casa, porterebbero a “di bontà”, debbano essere dirottati sul pranzo della
un abbattimento degli sprechi esponenziale. Spero brigata di cucina. Poi, avendo otto cuochi e molti
di aver lanciato qualche sasso tra le brutte abitudini stagisti a rotazione, è importantissimo inculcare
che il benessere ha portato, perché quando eravamo a tutti il buon senso e una sensibilità che limiti al
piccoli noi – 40 anni fa per quello che mi riguarda massimo gli sprechi. Ho sempre cercato di spiega-
– non esistevano. Ricordo che il bagno si faceva con re che il prezzemolo ha lo stesso valore del caviale,
l’acqua messa a scaldare sulla stufa: oggi se non hai affinché si dia eguale rispetto a tutti gli ingredienti. lei ha scritto un libro incentrato sul rapporto crede che ci sia, davvero, la coscienza di quan-
20 gradi in casa ti lamenti e basta... con sua figlia e su come la cucina, in effetti, sia to impatto ha a livello ambientale lo spreco di
Comunque, il menu era composto da una pasta con alla madonnina del pescatore si trova in menu un ottimo luogo di gioco, di apprendimento e di cibo? a me pare che si faccia più attenzione,
il tiramisù con il pane del giorno prima. mi pare mediazione. Quanto contano la tradizione fami- ad esempio, al consumo dell’energia elettrica o
l’arrabbiata di alici, salsa di prezzemolo e mousse decisamente una dichiarazione etica e filosofica, liare e l’educazione, per formare un consumato- dell’acqua rispetto a qualche anno fa.
di grana padano, poi una lasagna con pomodoro e oltre che gastronomica... re più accorto? ma non mi pare che si sia consapevoli di quanto
basilico, una caponata al forno e fragole con yogurt. costa, in termini di acqua e di energia, un campo
Certo, e non è altro che il pane che mia madre La tradizione familiare è importantissima per for- di mais o allevare mucche da macello.
che gli italiani non siano bravi a fare la spesa (e metteva nella scodella della colazione con latte e mare l’educazione in generale. La mia fortuna è stata
che buttino 240.000 tonnellate di cibo all’anno) caffè, quello che se tardavo 5 minuti nel mangiar- quella di nascere in una casa senza lussi, dove però No, è vero, non si ha bene a mente questo tipo
è un dato di fatto.
lo raddoppiava di volume. Quel profumo e quel ho sempre mangiato molto bene grazie alla mamma di impatto ambientale. È un concetto conosciuto
Quali sono le difficoltà che uno chef come lei
trova nel gestire questo problema in un ristoran- sapore mi sono rimasti sempre nella mente tanto e alla nonna. Se molte abitudini non si correggono in quasi unicamente dagli addetti ai lavori e questo
te a due stelle? che è nato questo dolce, così ho anche evitato le famiglia, sarà poi difficilissimo recuperarle. Oggi le è un peccato, perché altrimenti sarebbe più faci-
discussioni tra gli amanti del savoiardo e quelli del nonne che facevano la pasta in casa sono quasi scom- le ridurre la presenza della carne rossa nella dieta
Come dicevo prima, a causa dell’educazione rice- pavesino... parse, le mamme dedicano sempre meno tempo al settimanale, ad esempio.
vuta cerchiamo di non buttare niente e di utilizza- piacere della cucina e i bambini, a forza di mangiare Credo sia giunto il momento di urlarlo: ci vuole
re in modo diverso materie prime che perdono di nel suo libro “maionese di fragole. l’arte di diver- crocchette, è probabile che non abbiano mai visto un l’educazione al gusto nelle scuole, per un Paese
freschezza, ad esempio usandole nelle ricette per tirsi in cucina con i propri figli”, dice: «Evitate gli pollo dal vero e non sappiano se le carote si raccolgo- come il nostro, forse il più ricco di materie prime
sprechi in cucina, acquistando prodotti di prima
il pranzo del personale, perché a questo livello il scelta si riducono gli scarti del 25/30%». perché?
no a terra o da un albero. Mia madre mi faceva man- di eccellenza ma con il più alto tasso d’ignoranza
cliente esige il meglio dei prodotti e allo stesso tem- giare le sarde alla griglia con le mani: sapori unici che verso di esse.
po io non potrei fare grandi piatti con una materia Principalmente perché un ingrediente di prima scel- ancora mi porto dentro. Oggi, per paura delle spine,
prima stanca. È normale che con un menu ampio ta avrà una maturazione perfetta e si potrà usare per i bambini mangiano solo filetti di pangasio e persico
e difficile, non sapendo cosa verrà richiesto mag- intero, o comunque in una percentuale maggiore. che offendono tutti i nostri ottimi pesci azzurri.
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nei paesi in via di
food tank
sviluppo come in
quelli industrializzati
IL RISPARMIO È IL
esistono dei modi per
prevenire lo spreco
MIGLIOR GUADAGNO
meno spreco, meno fame
di danielle nierenberG
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RUBRiCA
appEtitE
Da quando è iniziata la crisi lo spreco di cibo si sta riducendo.
Resta tuttavia un problema enorme, riassumibile in un dato: limitandolo del 10%, si
potrebbero imbandire le tavole dei 3,7 milioni di italiani che, secondo Coldiretti, nel
2012 sono stati costretti a rivolgersi alle associazioni perché non in grado di sostenere
economicamente la spesa alimentare quotidiana.
Come evitare che i nostri avanzi vadano ad aggiungersi ai dieci milioni di tonnellate di
cibo sprecato ogni anno? Se parte della filiera sfugge al controllo del consumatore, la
tecnologia può indirizzarlo verso un approccio più ecocompatibile.
di elisa barberis
Quanti errori commessi nella pianificazio- Una volta a casa, nell’organizzazione di frigo-
ne della spesa, spesso confusi dalle offerte rifero e dispensa ci aiuta MY FooD REMiN-
promozionali o dalla difficoltà di interpre- DER, per chi possiede un iPhone, o FooD
tare correttamente le etichette dei pro- wAstE DiARY, per smartphone targato
dotti. Partire col piede giusto però si può. Android. Grafica diversa ma stesso obietti-
Come? Prediligendo alimenti a chilometro vo: catalogare ciò che abbiamo comprato aVanzi, come ti riUtilizzo za svuotare il portafogli o pesare sull’am-
zero e di stagione: i tempi di maturazione in base a quantità, data di scadenza e prez- biente. Nasce così BRiNG tHE FooD, che
saranno quelli naturali e deperiranno meno zo, con la possibilità anche di scattare foto Cucinare è un piacere ma doverlo fare ogni facilita l’incontro tra piccole aziende e ri-
in fretta. inoltre, il fatto di aver viaggiato e specificare le ragioni per le quali si è ef- giorno richiede molta fantasia. soprattutto storanti con eccedenze da smaltire ed enti
poco o affatto per arrivare al punto di di- fettuato l’acquisto (scorta, offerta speciale, per chi non è a proprio agio tra pentole e che possono “reindirizzarle” nelle mense
stribuzione ne diminuisce l’impronta eco- improvviso cambio di programma culinario). fornelli, RiCEttE AL CoNtRARio può es- per indigenti. il donatore inserisce la pro-
logica, facendone guadagnare in gusto e sere un’ottima fonte d’ispirazione. Non c’è pria offerta, i dati vengono geolocalizzati e
salute. sette Giorni di pasti bisogno di correre al supermercato, basta il raccoglitore sceglie quella che più gli inte-
Dove acquistare questi prodotti te lo dice riempire la dispensa virtuale con gli ingre- ressa. L’elevato livello di qualità per l’intero
NAtURMiA, con il suo elenco di tutti mer- Gestire un lavoro e il menage familiare è la dienti a nostra disposizione e il gioco è fatto: sistema è garantito.
cati biologici italiani e l’elenco dettagliato sfida delle mamme d’oggi. Con LOVE FOOD oltre 9000 primi e secondi piatti, spiegati
di tutte le varietà di frutta e verdura, con HAtE wAstE, disponibile sullo store Goo- passo per passo. ViVere Green a 360°
tanto di proprietà nutrizionali e modi di gle Play, diventa un po’ più semplice. Addio
conservazione. improvvisazione, arriva il planning di tutti riVolUzione “sharinG” volete fare di più per l’ambiente? iniziate
E se un prodotto ti incuriosisce ma non i pranzi e le cene della settimana. Porzioni calcolando il vostro impatto energetico, non
parli l’“ingredientese”? L’app E-CoDEs: contate, meno scarti nel piatto. il lunedì pe- il nuovo verbo d’obbligo è “condividere”. solo in cucina. Con iMPRoNtA ECoLoGiCA,
FooD ADDitivEs ti fornisce una descri- sce, mercoledì pasta e pollo il sabato a pran- Come misura estrema per arginare lo spre- disponibile su Apple store, valutate tutti i
zione completa di tutti gli eventuali additivi zo. E se nel frigo ci sono solo broccoli e caro- co arriva anche il food sharing, che crea una consumi relativi all’abitazione (riscaldamen-
contenuti, avvertenze e controindicazioni te? Ricette su misura di ciò che troviamo in rete di cittadini e associazioni con l’obiettivo to, gas ed elettricità), ma anche ai trasporti
per bambini o categorie a rischio tossicità. casa, perché la parola d’ordine è risparmiare. di mettere insieme il pasto quotidiano sen- e agli alimenti.
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CONTRO
LO SPRECO le aree di riCerCa le puBBliCazioni
sConFiGGere il 2012
paradosso
del Food Waste
GiuGno 2013
Coordinamento editoriale,
redazione, traduzioni, ricerca Food for Health
iconografica Obesità: gli impatti Agricoltura sostenibile
Il rapporto e il delicato equilibrio sulla salute pubblica e cambiamento
fra l’alimentazione e la salute: racco- e sulla società climatico
gliere le raccomandazioni delle isti-
tuzioni scientifiche mondiali e degli
esperti più qualificati, raccontare
le proposte del BCFN per facilitare
www.codiceedizioni.it Water Management Water Management
l’adozione di uno stile di vita corretto
Consulenza e un’alimentazione sana.
Andrea Segrè, Carlo Alberto
Pratesi, Luca Falasconi,
Ludovica Principato Food for sustainable Doppia Piramide L’alimentazione nel
Growth 2012: favorire 2030: tendenze e
scelte alimentari prospettive
Progetto grafico Analizzare la filiera alimentare cer- consapevoli
e impaginazione cando di segnalare le criticità esisten-
Alessandro Damin 2013
ti, valutando l’impatto sull’ambiente
di produzione e consumo. Il BCFN
Infografica propone buone pratiche e raccoman-
centimetri.it da stili di vita personali e collettivi FOOD FOR HEALTH
che siano in grado di incidere positi-
PARADOSSI ALIMENTARI E CORRETTI STILI DI VITA IN UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA
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DANIELLE NIERENBERG