Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
TECNOLOGICA
NELLA PRODUZIONE
DEGLI ALIMENTI
IMPATTO SU QUALITÀ E SICUREZZA
EFFETTI SULLA SALUTE
IMPORTANZA DI UNA CORRETTA
INFORMAZIONE
1976 2016
PRESENTAZIONE
Nelle pagine che seguono sono riportate le relazioni presentate durante le conferenze
organizzate da Nutrition Foundation of Italy durante EXPO Milano 2015. Ogni capitolo si
apre con l’intervento principale, affidato a un relatore di matrice accademica. Seguono
le comunicazioni degli esperti di provenienza universitaria, istituzionale e del mondo
produttivo, chiamati ad approfondire ciascun tema da diverse angolazioni.
*NFI – Nutrition Foundation of Italy, associazione non-profit costituita giuridicamente nel dicembre 1976, promuove
interazioni e collaborazioni con organi governativi, università e industria, per lo sviluppo della ricerca scientifica e lo scambio
di informazioni in campo nutrizionale – www.nutrition-foundation.it
SOMMARIO
Carne e pesce forniscono proteine di elevato guire, si è assistito però a un progressivo sbilan-
valore biologico, lipidi interessanti dal punto di ciamento dei consumi: nei paesi più sviluppati, gli
vita nutrizionale (soprattutto nel caso del pesce), alimenti di origine animale sono diventati il per-
vitamine (in particolare quelle del gruppo B), mi- no dell’alimentazione, invece che il tassello di un
nerali (ferro, zinco, selenio, fosforo e iodio) e sono equilibrio nutrizionale adeguato a età e condizioni.
indispensabili per sostenere la crescita dell’orga- Che cosa ne deriva, in termini di salute della po-
nismo e la sua funzionalità nel tempo (Tab. 1). polazione e di sostenibilità?
Non è un caso che, nei secoli, fossero le classi Salute della popolazione. Per quanto riguarda
più agiate a poter consumare con regolarità carni la salute della popolazione, le tecnologie di alle-
e pesci. In tempi più recenti, la “rinascita” del Se- vamento, macellazione, trasformazione e conser-
condo Dopoguerra ha visto una sempre maggiore vazione di carne e pesce offrono al consumatore
diffusione del consumo di alimenti di origine ani- una scelta varia, igienicamente garantita, comple-
male: una prova tangibile dell’effetto favorevole ta dal punto di vista della composizione nutrizio-
di queste modificazioni alimentari è stato il balzo nale e disponibile tutto l’anno.
generazionale dei nati negli anni ’50 e ’60 del se- Un punto cruciale riguarda proprio l’allevamen-
colo scorso, più alti e complessivamente più sani to di bovini, suini, caprini e ovini: oggi la carne
rispetto ai loro genitori e nonni. Nei decenni a se- prodotta è significativamente più magra rispetto
a una ventina di anni fa; inoltre la maggiore at- uno degli indicatori di benessere e di elevato sta-
tenzione al benessere degli animali contribuisce a tus sociale e cresce quindi anche per motivi che
ottenere una materia prima di qualità nutrizionale risultano poco governabili attraverso una corretta
elevata. L’effetto sulla salute umana del consumo educazione alimentare.
equilibrato di carne è quindi del tutto favorevole,
soprattutto in alcune fasce d’età. Sostenibilità. Sul versante della sostenibilità a
lungo termine della produzione, è noto a tutti che
Ciò che manca, semmai, è il corretto recepimen- la carne bovina risulta in linea di massima la meno
to, da parte della popolazione mondiale, delle in- sostenibile. Ma è necessario sottolineare che una
dicazioni a un’equilibrata composizione dei pasti e corretta valutazione dovrebbe rapportare la so-
al corretto apporto proteico animale. stenibilità alla quantità consumata. E qui il cer-
Infatti, in quello che noi chiamiamo “nostro mon- chio si chiude. Infatti, se affianchiamo la Pirami-
do”, l’educazione alimentare è impegnata a educa- de Alimentare e la Piramide Ambientale, emerge
re a un consumo di carni e pesce che non ecce- come, se ci nutrissimo correttamente, l’impatto
da le raccomandazioni nutrizionali internazionali sul Pianeta sarebbe minimo, perché limiteremmo
mentre, in un’area vasta come la Cina, ancora in il consumo di alimenti meno sostenibili (pesce e
piena evoluzione nonostante le apparenze, il con- carne), privilegiando frutta, verdura e legumi, ad
sumo (o meno) di proteine animali rappresenta alta sostenibilità.
Va detto che la tecnologia, oltre a garantire la va- raffreddamento rapido e intenso), il trattamento
rietà della dieta, in termini di nutrienti adeguati, di qualunque carne animale deve essere condotto
in quantità adeguate e disponibili tutto l’anno, a basse temperature, sia per garantire la sicurez-
migliora la sostenibilità, minimizzando gli scarti. za igienica e il mantenimento delle caratteristiche
Nei paesi non industrializzati, infatti, lo spreco è sensoriali, sia per aumentare la durabilità della
all’origine, per assenza di tecnologie adeguate di materia prima fino alla distribuzione commerciale
stoccaggio, lavorazione, conservazione. Nei paesi in costanza di igiene, aspetto, gusto, nutrienti.
sviluppati, invece, lo spreco è per il 50% “da fri- Il passaggio successivo può prevedere il con-
go”, per alimenti gettati da un consumatore poco gelamento, o la surgelazione. Nel congelamen-
avveduto: si stima che ciascuno di noi getti fino a to (temperatura pari a -12°C/-20°C), i cristalli di
70 kg di prodotti all’anno. In conclusione, quindi, ghiaccio bloccano la crescita di microrganismi.
la tecnologia ha permesso di passare dalla sem- Nei surgelati (temperatura rapidamente portata
plice produzione degli alimenti, alla progettazione a -18°C), il controllo sulla qualità complessiva è
degli stessi, compresa la gestione della qualità e migliore, perché il processo è molto più rapido,
della sicurezza alimentare (Tab. 2). quindi sottopone la materia prima a minori flut-
tuazioni di temperatura; inoltre, le dimensioni ri-
Sicurezza. Come già detto, la tecnologia lavora dotte dei cristalli di ghiaccio sono più rispettose
per garantire sicurezza e qualità lungo tutta la filie- delle caratteristiche sensoriali finali dell’alimento.
ra (“from farm to fork”). La qualità deve essere na- Infine, il prodotto surgelato è più frequentemente
turalmente presente nella materia prima originale: porzionato, riducendo così la possibilità di scarti,
se questa è scadente, non c’è modo di trarne un è facile da usare in cucina e si conserva a lungo.
prodotto di qualità. Inoltre, l’industria conserviera Congelati e surgelati non impiegano conservanti.
non ha sempre bisogno di utilizzare conservanti.
Quali sono i procedimenti che permettono di ab- Prodotti in scatola sterilizzati. Anche i prodotti
battere luce, ossigeno, microrganismi, enzimi, in scatola non hanno bisogno di conservanti. L’u-
cioè le fonti di degradazione della materia prima? nico trattamento è quello termico, a 120°C, per
La refrigerazione (fino alla surgelazione), il trat- il tempo sufficiente a uccidere i microrganismi e
tamento termico, la salatura e la combinazione a garantire la durabilità del prodotto fino alla fine
equilibrata di diverse tecnologie, secondo meto- della sua shelf-life (cioè il tempo che può trascor-
diche sviluppate negli ultimi vent’anni. rere sullo scaffale del supermarket - in condizioni
corrette – senza alterazioni significative). Oggi,
Refrigerazione. A iniziare dall’abbattimento (un i trattamenti termici sono ottimizzati, per salva-
IERI OGGI
Produrre alimenti Progettare alimenti
● in quantità (cibo per tutti) ● gestire la qualità (progettare processi e alimenti
con caratteristiche costanti e desiderate)
● in sicurezza (cibo sicuro)
● gestire la sicurezza e la qualità della filiera
● in qualità (alimenti con caratteristiche desiderate) (fiducia del consumatore from farm to fork)
L’ALIMENTO NELLA SUA INTEREZZA 10mila donne ha messo in luce un rapporto lineare,
GARANTISCE I NUTRIENTI CORRETTI di causa-effetto, tra quantità di pesce consumata
dalla gestante in una settimana e riduzione del ri-
Carlo V. Agostoni schio di difficoltà di linguaggio e scrittura della pro-
Dipartimento Scienze Cliniche e di Comunità, le, valutata a 8 anni.
Università di Milano
Durante l’allattamento, la quota settimanale di as-
sunzione di pesce da parte della nutrice (variando
La carne, ma soprattutto il pesce, sono una fon- la qualità) garantisce buoni livelli di EPA e DHA nel
te fondamentale di nutrienti funzionali, tali da mi- latte e, quindi, un sufficiente apporto di questi po-
gliorare la crescita dell’individuo. Carne e pesce linsaturi al lattante. Durante lo svezzamento, infi-
assicurano proteine ad alto valore biologico, ma ne, va ricordato che è ormai ampiamente superata
non soltanto. Forniscono infatti altri nutrienti utili l’indicazione a ritardare l’assunzione di pesce, in
alla crescita e al successivo mantenimento dello quanto l’introduzione ritardata di alimenti a elevato
stato di salute e benessere dell’organismo: lipi- potenziale allergizzante non sembra prevenire né
di, minerali (nel pesce c’è anche lo iodio con un ritardare le manifestazioni di allergia. Già quindi dal
ruolo importante proprio nei processi di crescita), settimo mese in avanti è opportuno introdurre sia
vitamine. il pesce, sia le uova (altra fonte di DHA), per arriva-
re a quel livello di assunzione media di 100 mg di
Tutti questi elementi possono DHA giornalieri, indicato come ottimale per i primi
esprimere la loro massima Solo due anni di vita.
potenzialità nutrizionale se nella loro Quanto alla qualità del pesce da offrire al bambino,
assunti tramite l’alimento interezza, anche in questo caso è opportuno variare, consi-
nella sua interezza: infatti derando che le maggiori quote di polinsaturi sono
pesce e carne
è nel complesso del cibo presenti nel pesce grasso (come il pesce azzurro).
di partenza che tali com- garantiscono
posti sono in grado di de- le potenzialità
terminare un effetto fina- nutrizionali.
le “additivo” (e positivo). Sì al pesce
nella dieta POLINSATURI A LUNGA CATENA
Focalizzando l’attenzione del bambino PER CUORE E CERVELLO IN SALUTE
su madre e figlio, l’età car-
dine di assunzione di carne e
dal settimo Claudio Galli
pesce per il sesso femminile mese Dipartimento Scienze Farmacologiche
è l’intera età fertile (quindi dai 12 e Biomolecolari, Università di Milano
anni alla menopausa), con un’atten-
zione specifica in gravidanza e in allatta-
mento. Per quel che riguarda il pesce, l’attenzione Nelle strategie della comparsa della vita sul-
si focalizza sui nutrienti funzionali che, proteine a la terra e nel processo che ha comportato l’evo-
parte, rivestono un ruolo preminente: gli acidi gras- luzione delle specie, gli acidi grassi polinsaturi a
si polinsaturi a lunga catena della serie omega-3 (o lunga catena della serie omega-3, in particolare il
n-3), che comprendono EPA e DHA. DHA, hanno avuto un ruolo di primo piano, unico
ed esclusivo.
In gravidanza, un apporto regolare di pesce (2-3 Ciò è dovuto alle loro peculiarità fisico-chimiche e
volte a settimana) è utile per lo sviluppo ottimale alla loro incorporazione in classi lipidiche comples-
dei tessuti nervosi del feto e puo’ contribuire alla se, che svolgono ruoli strutturali e funzionali all’in-
riduzione del rischio di parto pre-termine, quindi terno delle membrane di cellule altamente specia-
anche del basso peso alla nascita. In Inghilterra, lizzate, come quelle nervose e cardiache.
uno studio osservazionale che ha coinvolto più di Tali acidi grassi, infatti, sono presenti solo nel mon-
Per quanto riguarda pesce e carne, infine, sono Quando parliamo di responsabilità so-
utilizzati sia acciaio sia alluminio. Quest’ultimo è ciale nell’ambito delle conserve ittiche, il nostro
impiegato per la carne e per i preparati in cui sono impegno si concretizza su quattro aree fonda-
presenti anche verdure: è più leggero e malleabile, mentali di attività:
permettendo forme maggiormente diversificate.
Nelle produzioni standard, invece, quali le lattine La pesca e la tutela dell’ecosistema marino.
per il tonno, l’acciaio offre maggiori garanzie e co- I principali operatori del settore si sono uniti nel
sti più contenuti. supporto all’International Seafood Sustainability
I fatti. L’Istituto Nazionale della Nutrizione (IN- pasta) è anche una delle principali fonti di sale (e
RAN), oggi CREA-Nut, ci dice che, in Italia, il con- quindi sodio) nella dieta italiana. Questa è l’altra
sumo medio di cereali è di circa 260 grammi al faccia della medaglia relativa ai prodotti cereali-
giorno (94 kg/anno pro capite), largamente dovuto coli, emersa prepotentemente proprio con l’evo-
al pane (103 grammi) e alla pasta (54 grammi). In luzione delle lavorazioni, tese a ottenere prodotti
altri paesi europei, dove la tradizione alimentare è che soddisfacessero man mano l’evoluzione del
diversa, il consumo è inferiore, sia per qualità sia gusto. L’alto contenuto di sale e sodio non è il
per quantità. solo aspetto da considerare; un’ulteriore criticità
Pane e pasta contribuiscono quindi, da soli, al 30% è la rapida assimilazione, dovuta sia alle tecniche
delle calorie introdotte dagli Italiani ogni giorno: for- di raffinazione (che elimina la componente fibro-
niscono inoltre il 40% circa delle fibre, aminoacidi sa e molti nutrienti), sia ai processi di lavorazione
(fino a un terzo dell’assunzione proteica quotidia- successivi. Da ciò deriva il più alto indice glicemi-
na), 1/6 del fabbisogno di tiamina (vitamina B1), il co dei cereali odierni (Fig. 1).
25% del ferro. Ecco perché, se combinati in modo
corretto nei pasti, insieme agli altri gruppi alimen- Gli integrali. La ricerca ci offre oggi una certez-
tari, i cereali permetterebbero di soddisfare le ne- za: i forti consumatori di cereali integrali sono più
cessità nutrizionali quotidiane in pieno benessere. protetti dal rischio di malattie cronico-degenera-
tive, a partire dal diabete e dalle patologie car-
Le criticità. Ma il pane (e, in misura minore, la diocircolatorie. Questa associazione inversa tra
PANE E PASTA: QUALITÀ DEGLI INGREDIENTI E TECNICHE DI PRODUZIONE AL SERVIZIO DELLA SALUTE 14
maggiore consumo di cereali integrali e minor ri- ma è la ricerca agronomica: grazie alla selezione
schio di patologie è molto forte: infatti il rischio genetica, infatti, si possono individuare varietà di
relativo di sviluppare diabete, per chi è abituale cereali in cui si esalta il contenuto di questi com-
consumatore di cereali integrali, risulta ridotto del posti. Un esempio: in Emilia Romagna si stanno
25% e pari al 20% in meno è il rischio di malattie studiando frumenti di montagna, ma anche va-
cardiovascolari. rietà che garantiscano un alto contenuto proteico,
Ecco un concetto fondamentale: questa maggiore o antiossidante.
protezione si evidenzia in tutti gli studi nei quali
è stato consumato il cereale nella sua interezza, Il secondo passaggio è tecnologico e riguarda
mentre è molto meno solida se viene assunto un prima di tutto la molitura: generalmente, gli strati
componente isolato, come la fibra. della cosiddetta crusca, dal pericarpo fino all’en-
Perché? Il cereale integrale, nel quale si mantiene dosperma, vengono rimossi in vario grado, secon-
gran parte del chicco, oltre alla frazione amidacea do la percentuale di estrazione. Le nuove tecnolo-
e a quella fibrosa, contiene una miriade di sostan- gie, invece, tendono a frazionare i diversi tessuti,
ze utili, come antiossidanti, vitamine, minerali mantenendo intatti, o recuperando, gli strati che
(Fig. 2). È quindi molto probabile che proprio que- risultano più utili dal punto di vista nutrizionale
sta complessità porti al vantaggio aggiuntivo che generale.
i cereali integrali offrono rispetto sia ai prodotti ot-
tenuti dopo raffinazione, sia ai componenti isolati, Indice glicemico. Un aspetto di assoluta rile-
per quanto dotati di proprietà positive. vanza oggi è la possibilità di modulare la risposta
glicemica dopo assunzione di cereali, mantenen-
La ricerca. L’industria alimentare, spesso sup- dola a un livello contenuto: a una lenta digestione
portata dalla collaborazione dell’Università, si dell’amido, infatti, corrisponde una crescita altret-
sta adoperando per mantenere nel prodotto fini- tanto lenta della curva glicemica post-prandiale.
to le frazioni dei cereali finora scartate durante L’ente europeo di controllo della sicurezza degli
il processo produttivo (e utilizzate in gran parte alimenti (EFSA, European Food Safety Authori-
nei mangimi animali). A essere coinvolta per pri- ty) ha dichiarato che la riduzione della risposta
PANE E PASTA: QUALITÀ DEGLI INGREDIENTI E TECNICHE DI PRODUZIONE AL SERVIZIO DELLA SALUTE 15
PANE E PASTA
glicemica post-prandiale è un effetto fisiologico Legumi. Una certezza riguarda i legumi, a basso
benefico per la salute. Tale riconoscimento impli- indice glicemico sotto qualunque forma: freschi,
ca che la capacità di ridurre la risposta glicemi- secchi, spezzati, sotto forma di farina. Proprio la
ca post-prandiale può essere utilizzata come un tradizione dei piatti che uniscono pasta e legumi fa
claim. della pasta l’alimento cardine dell’alimentazione di
tipo italiano/mediterraneo, in termini sia di bilancio
Il profilo attuale della pasta, al proposito, è positi- tra nutrienti, sia di rispetto delle raccomandazioni
vo: di per sé, la pasta stimola una risposta glice- internazionali. Lo stesso si può affermare per pasta
mica meno accentuata rispetto ad altri prodotti a e verdure, pasta e pesce, pasta e carne o formaggi.
base di cereali, proprio perché sia la lavorazione
del prodotto (in cui sono mantenuti granuli di ami- Pane. Nel caso del pane, invece, l’indice glicemi-
do ancora intatti), e sia la presenza delle proteine, co è medio-alto, così come per le patate e il riso
inducono una digestione meno rapida dell’amido. brillato. L’unico pane tradizionale a indice glicemi-
Un altro messaggio di cui il consumatore deve co inferiore alla media è quello pugliese, grazie alla
essere portato a conoscenza riguarda il formato lievitazione utilizzata, di tipo acido. L’indice glice-
della pasta: la ricerca dice che, sia da farine raffi- mico del pane può essere migliorato in vari modi
nate, sia da quelle integrali, la scelta migliore per (Fig. 3), utilizzando per esempio farine in cui siano
quanto riguarda il controllo dell’indice glicemico presenti fibre che rallentano la digestione, come i
riguarda i formati lunghi (spaghetti, bavette, lin- betaglucani, oppure mantenendo nell’impasto alcu-
guine) oppure i fusilli. ne frazioni recuperate dopo la molitura più comune.
Amido
Fibre
Beta-glucani
Proteine C
Carotenoidi
STRATO Antiossidanti
Flavonoidi
ALEURO- Vit.E
Proteine R
ENDO- NICO Vit. gruppo B
Selenio
SPERMA (6-9%) Minerali
Vit.B1 e Vit.E
(FARINA) U
80-85%
TESTA S
Enzimi (1%)
Fibre
C
Fitosteroli GERME PERICARPO
(3%) (4-5%) Fibre insolubili
Glutatione A
Antiossidanti
Lipidi
(ac. fenolico)
Minerali
Saccarosio
Vit. gruppo B
Vit.E
PANE E PASTA: QUALITÀ DEGLI INGREDIENTI E TECNICHE DI PRODUZIONE AL SERVIZIO DELLA SALUTE 16
Figura 3 - Strategie per la riduzione della risposta glicemica nel pane
Modif. da: Scazzina et al. British J. of Nut. 2013; 109: 1163–1174
Sale. L’altra criticità sotto osservazione oggi ri- salati normalmente, riduce il contenuto di sale di
guarda l’apporto di sodio. Come già accennato, circa un terzo, mantenendo di fatto intatta la per-
i cereali, e in particolare il pane, sono in Italia i cezione gustativa.
maggiori contributori dell’apporto di sale e sodio: Nel caso della pasta, il contenuto di sale si ridu-
non occorre ricordare che, per gli italiani, il pane ce efficacemente, ma mantenendo il gusto, con
è un alimento base nei due pasti principali, oltre una cottura in acqua non salata, con l’aggiunta del
a entrare spesso anche nella composizione di pri- sale necessario negli ultimi minuti. Per esempio,
me colazioni e merende. su un tempo di cottura di 10 minuti, 8 vengono la-
Nella tradizione regionale italiana abbiamo il pane sciati alla cottura senza sale e gli ultimi due all’ag-
toscano senza sale, apprezzato da secoli. L’indu- giunta di sale che, in questo modo, penetra solo
stria sta comunque provvedendo a ridurre il con- nello strato esterno: il gusto resta invariato, ma la
tenuto di sodio nei suoi prodotti; alcune associa- quantità di sale assunta si riduce di circa un terzo.
zioni di panificatori, inoltre, si sono impegnate a
diminuire il contenuto di sale nel pane, nonostan- Conclusioni. Le risposte alle molte richieste nu-
te si tratti di un ingrediente utile dal punto di vista trizionali per i prodotti cerealicoli, pane e pasta in
della lavorazione, della conservabilità e del gusto primis, non sono semplici. D’altro canto, la tec-
del prodotto finito. nologia alimentare in Italia conosce un potenziale
di ricerca e innovazione, difficilmente raggiunto in
Per ridurre il sale, senza alterare la palatabilità, altre realtà nazionali. Per questo in Italia siamo in
la ricettazione va cambiata per gradi: è stato per grado di raggiungere obiettivi ambiziosi, che co-
esempio dimostrato che utilizzare un impasto a niughino sicurezza, qualità organolettica e salva-
strati, interponendo un impasto senza sale a due guardia degli obiettivi nutrizionali.
PANE E PASTA: QUALITÀ DEGLI INGREDIENTI E TECNICHE DI PRODUZIONE AL SERVIZIO DELLA SALUTE 17
PANE E PASTA
Sfatiamo un mito: la dieta del soggetto diabeti- Più complesso è il discorso del paziente con dia-
co non deve eliminare i carboidrati, ma contare su bete di tipo 2, in cui l’insulina viene prodotta, an-
una distribuzione equilibrata dei pasti. I carboidrati, che in eccesso, ma non agisce correttamente. Il
infatti, sono per tutti i fornitori principali di energia, paziente diabetico di tipo 2 è infatti vittima di pic-
necessaria per far funzionare i muscoli, sia volonta- chi glicemici post-prandiali non adeguatamente
ri, sia involontari (come il cuore) e per dare carbu- compensati e di ipoglicemie lontane dai pasti. Per
rante ben utilizzabile al cervello. La quota necessa- questo la dieta deve contenere amidi e fibre, sfrut-
ria per il paziente con diabete è quindi la stessa di tando proprio le ricette tradizionali, che coniugano
un soggetto sano, pari al 50-55% delle calorie totali pasta e legumi, pesce, verdure, carne. Questo è
assunte nella giornata. Nella pratica, pasta e pane anche il motivo per cui non sono utilizzate in Italia
non devono mancare e le restrizioni rispetto ad al- le cosiddette “liste di scambio” dei carboidrati in
cuni carboidrati semplici e a rapido assorbimento, uso all’estero. Nel paziente diabetico infatti l’at-
come per esempio gli zuccheri del latte e di gran tenzione maggiore deve essere riservata alla quo-
parte della frutta, non sono stringenti, purché si ta calorica globale, al controllo dell’assunzione di
sappia come inserirli in modo bilanciato. grassi saturi, soprattutto se il soggetto è sovrap-
peso/obeso e all’introito proteico.
La dieta deve essere perciò, per i
soggetti con diabete, una vera Il piatto unico, purchè sia alta l’attenzione alla
e propria terapia, la cui com- quota calorica complessiva, ed equilibrato nella
prensione e applicazione composizione, può essere una scelta eccellente:
sono indispensabili per
Nel diabete rallenta l’assorbimento dei carboidrati, aiutando
arginare la nota epidemia di tipo 2 quindi il controllo dell’andamento glicemico/insu-
mondiale di diabete, con non devono linemico post-prandiale. Non per niente, proprio
360 milioni di malati (ci- mancare amidi questo tipo di pasto risponde alle indicazioni della
fra destinata a raddop- e fibre, insieme Dieta Mediterranea, l’unica per la quale ci siano
piare nel 2030). Nella a verdure, dimostrazioni scientifiche di efficacia, che vengo-
sola Lombardia, su 10 no continuamente aggiornate.
carne e pesce:
milioni di residenti, ab-
biamo 550 mila diabetici il piatto unico Ecco altre osservazioni recenti: nell’equilibrio or-
e 200 mila soggetti con in- è vincente monale del diabetico non entrano soltanto insuli-
tolleranza ai carboidrati e che na e glucagone, ma anche altri ormoni. Un ruolo
potranno sviluppare diabete preminente hanno assunto le incretine, sulla cui
nei prossimi anni. modulazione si orientano ormai molti farmaci. Tra
le ipotesi al vaglio c’è anche quella di una capa-
Nel diabete di tipo 1, dove le cellule che cità della pasta, proprio per le sue caratteristiche
producono insulina sono distrutte, la scelta è più intrinseche, di agire sulle incretine stesse.
semplice, perché è sufficiente operare il conteg-
gio dei carboidrati (da considerare nell’ambito del- Infine, anche nel soggetto portatore di diabete la
la quota alimentare assunta), su base individuale: scelta di pane o pasta integrali (che hanno Indi-
prima di ogni pasto si valuta la quota di carboidra- ci Glicemici un po’ inferiori rispetto agli analoghi
ti presente, la si rapporta all’insulina necessaria raffinati) permettono di ridurre i picchi di glicemia
PANE E PASTA: QUALITÀ DEGLI INGREDIENTI E TECNICHE DI PRODUZIONE AL SERVIZIO DELLA SALUTE 18
post-prandiale, contribuendo a diminuire la “varia- ghino benessere e gusto; i primi esempi comin-
bilità glicemica” (così si definisce la differenza tra ciano a raggiungere il mercato, ma i margini di
il valore della glicemia nelle ore prima di mangiare miglioramento ci sono e sono ampi.
e l’andamento della glicemia stessa dopo il pasto).
Viene favorito il raggiungimento di un più preco- Per esempio, si può produrre pasta con il 20% di
ce senso di sazietà, con effetti benefici anche sul frazione aleuronica, con colore e sapore ottimali e
successivo transito intestinale, a patto che sia ga- livello elevato di micronutrienti. Il pane già dispo-
rantito l’adeguato apporto di acqua giornaliero. nibile sugli scaffali, con il 9% di aleurone, è già
fonte di tiamina, niacina, fosforo, zinco e ferro: for-
nisce cioè il 15% delle RDA (Recommended Daily
Allowance: razione giornaliera raccomandata) se-
condo normativa per questi prodotti. I livelli di “in-
L’INTEGRALE OGGI CONIUGA tegralità” però, possono ancora essere aumentati.
GUSTO E NUTRIENTI DI QUALITÀ Infine, parliamo di possibili claim (indicazioni nu-
Pietro De Albertis trizionali) EFSA. Per l’industria di pane e pasta il
Regulatory affairs, Barilla, Parma traguardo è poter dare il via a un nuovo mondo di
alimenti funzionali. Per quanto riguarda le vitamine
e i minerali contenuti nello strato aleuronico, per
Come gestire l’estrazione e l’impiego degli “in- esempio, i claim sono da tempo presenti. È compi-
gredienti interessanti” presenti nei cereali e oggi to dell’industria sfruttare al meglio le ulteriori pro-
perduti nella raffinazione? Le aziende di tutto il prietà del chicco, coniugando gusto, digeribilità e
mondo ci stanno lavorando, perché il traguardo salute e proponendo quindi alimenti in grado di
è importante: infatti la frazione aleuronica del ottenere ulteriori claim.
chicco di frumento, la più ricca di componenti
variamente preziosi, è destinata al giorno d’oggi Quali conclusioni possiamo
per l’85% all’alimentazione animale. Uno spreco trarre? Da un lato l’industria
incredibile. Per ora siamo in grado di recuperare Investimenti deve impegnarsi nel moni-
l’1% della cariosside, nella quale è presente la contenuti torare i trend nutrizionali e,
frazione aleuronica con i suoi “tesori”: tiamina, e innovazione con il sostegno del mon-
niacina, magnesio, fosforo, zinco, ferro, fibre. do scientifico, identifica-
tecnologica
re le azioni prioritarie di
La buona notizia è che gli investimenti necessari per gli “integrali” miglioramento dei suoi
per fare tutto ciò non sono particolarmente one- di oggi, prodotti; dall’altro deve
rosi. Non solo: è anche possibile ottenere prodot- che soddisfano fornire alimenti che ga-
ti dal gusto gradevole, quindi appetibili a tutti. Il il palato rantiscano elevate qualità
consumatore del Sud Europa, infatti, non ama an- e promuovono organolettiche (nel caso
cora l’integrale: i prodotti con cereali totalmente la salute del pane comparabili a quel-
integrali sono, nell’Europa del Sud (a differenza del le della quotidiana produzio-
Nord), fortemente penalizzati dal retaggio bellico ne artigiana) garantendo che si
e post-bellico, in cui il concetto di “integrale” era mantengano per tempi più lunghi,
associato a quello di indigenza e scarsità di risorse. in totale sicurezza.
Va detto anche che pane e pasta prodotti con fa- Tutto ciò, ovviamente, dando la giusta rilevan-
rine totalmente integrali non rispondono in toto za anche alla sostenibilità ambientale che, per i
ai criteri di gusto e di facilità di impiego in cucina cereali, è già elevata. Soltanto l’industria, infatti,
richiesti nella nostra area geografica. Sicuramen- ha mezzi tecnici e lavora volumi di materia prima
te l’industria del pane e della pasta ha le risorse adeguati alla ricerca sulla separazione delle varie
tecnologiche per offrire prodotti che meglio coniu- frazioni della crusca, in modo da ottenere quella
PANE E PASTA: QUALITÀ DEGLI INGREDIENTI E TECNICHE DI PRODUZIONE AL SERVIZIO DELLA SALUTE 19
PANE E PASTA
più ricca di vitamine (niacina, tiamina), minerali Ogni italiano consuma oltre 25 kg di pasta all’an-
(fosforo, magnesio, ferro, zinco), antiossidanti no e, come è già stato sottolineato, lo fa a ra-
(acido ferulico) e fibre, ma anche facile da lavorare gion veduta. Il profilo nutrizionale della pasta di
e che dia prodotti gustosi. qualità, qual è la nostra, è indiscutibile e il suo
inserimento, in quanto fonte di carboidrati a lenta
digestione, nei profili nutrizionali approvati a livel-
lo nazionale e internazionale ne è la prova.
PASTA, PRODOTTO NAZIONALE Il successo della pasta made in Italy viene dalla
SALUTARE E VERSATILE sua versatilità in cucina, che ben si presta a es-
sere adattata ai gusti e agli ingredienti locali, ma
Luigi Cristiano Laurenza anche dal riconoscimento delle sue ottime quali-
AIDEPI – Associazione delle Industrie del Dolce tà nutrizionali, a fronte di un costo contenuto. Per
e della Pasta Italiane, Roma questo è molto apprezzato nei Paesi Terzi, dove
spesso emerge la necessità di “Nutrire il Piane-
ta” coniugando frugalità e apporto nutrizionale
L’Italia mantiene saldamente la (con 500 g di pasta si può soddisfare il fabbiso-
leadership mondiale per capaci- gno di una famiglia ad un costo molto contenuto).
tà produttiva installata, qualità
della produzione e l’export. Ma anche nelle aree di eccesso alimentare, l’in-
Un piatto
Con 4.500 tonnellate di serimento della pasta associata a verdure, legu-
pasta prodotte ogni anno di pasta mi, carne, pesce, diventa un ottimo “piatto unico”,
(il secondo produttore, nel mondo in grado di appagare il gusto e di salvaguardare la
gli Stati Uniti, produce ogni quattro è salute, grazie proprio alle sue caratteristiche. La
meno della metà), signi- prodotto in Italia, pasta ha anche un bassissimo impatto ambienta-
fica che un piatto di pa- perché la pasta le, dal campo alla presentazione in tavola.
sta ogni 4 nel mondo è è versatile
italiano. In Europa ben il Purtroppo, la pasta oggi deve fronteggiare attac-
75% dei piatti di pasta è
e ha ottime chi e mode spesso privi di presupposti scienti-
di matrice italiana. Il 55% qualità fici. Ultima in ordine di tempo, la preferenza in
di tutta la produzione na- nutrizionali crescita per i prodotti senza glutine: quando la
zionale viene esportato. Ne scelta non è motivata da reali necessità di salu-
beneficiano i grandi marchi, ma te l’unico risultato è l’assunzione di un alimento
anche i piccoli e medi produttori. impoverito.
PANE E PASTA: QUALITÀ DEGLI INGREDIENTI E TECNICHE DI PRODUZIONE AL SERVIZIO DELLA SALUTE 20
ESTRATTI E DERIVATI DEL MONDO VEGETALE
Q uando si parla di sostanze o principi derivati teva al primo posto i pesticidi e solo al quinto gli
dal mondo vegetale e dei loro rapporti con la sa- errori alimentari; nella realtà, tale classifica deve
lute, é fondamentale che il consumatore venga essere praticamente rovesciata.
raggiunto da messaggi chiari e che sfatino qual-
che convinzione tenacemente diffusa. La maggio- Infatti, il maggiore determinante di malattia è
re certezza, nell’immaginario collettivo, è l’asso- un’alimentazione complessivamente scorretta,
ciazione automatica tra il concetto di “naturale” per quantità e/o qualità. Una dieta scorretta ha
e quello di “favorevole per la salute” o, almeno conseguenze ben note come quella sul peso (per
“non pericoloso”. Applicando questo principio al eccesso o per difetto). Inoltre gli alimenti hanno
settore alimentare, chi è convinto di questo rap- un ruolo cruciale nella modulazione dei fattori di
porto diretto conclude che tutto ciò che è indu- rischio per le malattie cronico-degenerative (pato-
striale è potenzialmente dannoso. logie cardiovascolari, tumori, diabete). A seguire
gli errori alimentari, i secondi responsabili di ma-
I fatti. Questa errata percezione del rischio da par- lattia sono i microrganismi e le tossine biologiche,
te del consumatore è comune in Europa. Un’inda- elementi che sono del tutto naturali, ma che risul-
gine promossa su campioni di popolazione di vari tano pesantemente lesivi per lo stato di salute.
paesi ha chiesto quale fosse, secondo gli intervi- Quanto ai pesticidi, così temuti dal consumatore,
stati, il rischio maggiore legato all’alimentazione. essi vengono continuamente monitorati dagli or-
Ebbene (Tab. 1), la classifica dei consumatori met- ganismi di controllo, e hanno raggiunto standard
di sicurezza difficilmente superabili: tra questi, ri- tra farmaci e integratori, un aspetto che spesso lo
cordiamo le disposizioni di Legge che impongono stesso consumatore trascura; infine, non possia-
un adeguato intervallo tra l’ultimo uso di un qua- mo ignorare i possibili usi illeciti, che rappresen-
lunque pesticida e la raccolta del prodotto. Que- tano senz’altro una nicchia minoritaria, ma che
ste sono solo alcune puntualizzazioni che sottoli- hanno importanti riflessi sulla salute.
neano come il “naturale” non sia per definizione
“sicuro”, e l’intervento tecnologico non, per defi- Quando parliamo di materia prima vegetale in un
nizione, ad effetto invece sfavorevole sulla salute. integratore alimentare, il primo aspetto da consi-
derare è la sua efficacia, non certo da un punto di
Legislazione. Non per nulla, i botanicals sono vista farmacologico, ma in termini di presenza con-
regolamentati da varie legislazioni specifiche. Al- trollata, sufficiente e stabile nel tempo dei compo-
cuni botanicals sono ingredienti di prodotti più nenti della pianta, in grado di esercitare un’attività
propriamente farmaceutici; altri sono contenuti fisiologica, per esempio antiossidante. La sicu-
in prodotti OTC (da banco), omeopatici, prodotti rezza dei botanicals dipende in ugual misura dalla
della medicina tradizionale, e anche in dispositivi certezza che i prodotti sul mercato contengano le
medici (collutori, colliri e così via). Ma i botanicals molecole attive nella concentrazione utile, e che al
sono principalmente ingredienti di alimenti e inte- tempo stesso, al contrario, siano privi di contami-
gratori alimentari, ovvero alimenti in forma predo- nanti naturali (es. micotossine) e ambientali, anche
sata (capsule, compresse, ecc). Si tratta quindi di industriali (es. PoliCloroBifenili o PCB).
un mondo complesso (Fig. 1).
Su questo versante, le aziende produttrici e gli or-
Il Ministero della Salute ha emanato al proposito ganismi istituzionali di controllo fanno la loro parte,
linee-guida, riviste e quindi riaggiornate nel gen- monitorando periodicamente il mercato: è corretto
naio 2015, in cui si ribadisce che, negli integratori far presente al consumatore che questa consape-
alimentari, oggetto principale di questa relazione, volezza attiva è molto forte nel nostro paese.
“sono impiegabili sostanze e preparati derivanti
dalle piante e parti ammesse, che abbiano tradi- Il consumatore. Il consumatore, dal canto suo,
zionalmente maturato una storia di consumo si- ha diritti e doveri: ha il diritto di fruire di prodotti
gnificativo, tale da deporre a favore della sicurez- efficaci e sicuri, ma anche il dovere di utilizzare
za”. Per quanto riguarda piante e parti ammesse, il buon senso. La qualità di una produzione indu-
diverse dalle precedenti, il loro uso negli integra-
tori “resta subordinato all’applicazione del regola-
mento CE 258/97 sui novel food”.
Integratori. Gli integratori che contengono ingre- Tabella 1 - Percezione dei rischi associati
dienti botanici rappresentano un tema talmente all’alimentazione e ordine reale di importanza
vasto e articolato da essere stato oggetto di un
progetto europeo di carattere conoscitivo e speri-
mentale durato ben quattro anni: il Plant Libra. Gli Consumatore Fattore Realtà
aspetti che più contano nella gestione degli inte- 1 Pesticidi 4
gratori alimentari a base o contenenti botanicals
sono: la garanzia di qualità della materia prima, 2 Additivi alimentari 5
che deve essere controllata e sicura; il passaggio 3 Tossine biologiche 3
di informazioni chiare al consumatore su costo,
composizione, sulle possibili applicazioni e usi 4 Microrganismi 2
(aspetto oggi di non facile gestione in Europa e 5 Errori alimentari 1
oggetto di aspri dibattiti); la gestione della pubbli-
cità, che dovrebbe essere sempre trasparente; lo
studio e l’informazione sulle possibili interazioni
striale che garantisca materia prima di qualità, prevalente nel prodotto era la sibutramina, bandi-
cioè dotata di efficacia e utilizzata in modo da ga- ta dal commercio fin dal gennaio 2010. Il prodotto
rantire la sicurezza del consumatore, ha un costo. in questione continuava a essere distribuito via
Ne deriva in primo luogo che offerte scontatissi- web, nonostante fosse stato ritirato dal mercato
me, o di prodotti che “assomigliano”, ma in effetti ufficiale internazionale.
“non sono”, devono mettere in guardia. Sono si-
tuazioni che devono far capire come il “passapa- Azione immediata? Il terzo trabocchetto nasco-
rola”, che utilizza come password il concetto di sto dal binomio “naturale=sano” è la promessa di
“naturale=sano” nasconda spesso realtà ineffica- un effetto immediato e miracoloso. Due settori in
ci o, peggio, pericolose. cui si rischia più che in altri sono lo sport e, senza
sorpresa per nessuno, le prestazioni sessuali. Si
Utilizzo improprio. Il secondo trabocchetto per tratta di vere e proprie truffe, perché spesso all’in-
il consumatore è un prodotto a cui vengano ad- grediente di derivazione vegetale, che per sua na-
dizionate molecole farmaceutiche, a volta anche tura non ha un effetto così marcato e immediato,
ritirate dal commercio dalle autorità competenti sono aggiunte sostanze classificate come farma-
perché riconosciute dannose. ci, o come dopanti.
Esempio recente è stato un prodotto pubbliciz-
zato come 100% naturale, proposto come dima- Interazioni con farmaci. Ultimo, ma non per im-
grante, che induceva veramente una veloce per- portanza, è il tema delle interazioni. Il consuma-
dita di peso, associata però allo sviluppo di un tore spesso ignora che i botanicals, contenendo
pericoloso effetto secondario di dipendenza. per loro stessa natura migliaia di specie chimiche
Una volta analizzato, è emerso che la molecola differenti (la fisiologia delle piante è estremamen-
dispensazione di estratti vegetali e loro derivati. alambicchi per la distillazione in continuo, che si
Qualunque altro titolo, conseguito dopo aver se- rende possibile aumentare le rese di produzione
guito corsi tenuti da organizzazioni private (natu- rendendo il valore dell’alcol più accessibile, e dif-
ropata, iridologo e così via), non è riconosciuto e fondendone l’impiego per fortificare i vini e come
non abilita alla gestione di tali preparati, a meno solvente per la realizzazione di distillati non sola-
che non siano già confezionati da aziende ricono- mente a scopo medico ma anche commerciale ed
sciute, e meno che mai abilita a trattare pazienti edonistico. Con il Rinascimento italiano, ed in par-
(un’azione di pertinenza soltanto medica). ticolare con Caterina de’ Medici, comincia anche
L’aggiornamento del farmacista e dell’erborista a diffondersi progressivamente in tutta Europa il
laureato è dunque continuo, perché non c’è con- consumo e la popolarità di liquori dolci.
solidamento culturale di ciò che si apprende nella
pratica quotidiana, senza una sistematizzazione La tradizione più propriamente salutistica prose-
istituzionale. gue in parallelo, con gli “amari tonici”: nel Sette-
cento, Venezia se ne fa interprete con le “teriache”,
ricette segretissime prodotte dalle spezierie lagu-
nari, aggiornando con spezie ed erbe orientali la
composizione di preparati più antichi.
REQUISITI DI QUALITÀ E SICUREZZA
ALLA BASE DEI PREPARATI AROMATICI Nella liquoristica e nell’enologia mo-
derne, la finalità dell’impiego di
Bruno Malavasi estratti da droghe vegetali (i
Davide Campari, Milano Storia botanicals oggetto della con-
ferenza odierna) ha carattere
dei botanicals, esclusivamente edonistico,
Le proprietà delle piante officinali, medicinali o dai vini
medicati
per il contributo aromatico
aromatiche, sono conosciute fin dall’antichità. Trac- che esse possono appor-
ce di queste conoscenze si ritrovano a tutte le lati- di Ippocrate tare alle basi alcoliche e
tudini e in tutte le aree del mondo. Documentazioni all’utilizzo vinose. Le piante offici-
certe, databili tra il 300 a.C. e i primi decenni d.C., adonistico, nali e le droghe vegetali
in merito all’uso di vini aromatizzati con piante offi- derivate sono, nel quadro
in basi
cinali (assenzio per primo) nel mondo greco-latino della normativa alimentare
ci vengono da Aristotele, Apicio, Ippocrate, ma an- alcoliche europea, un “materiale pri-
che Plinio il Vecchio. I vini medicati (Ippocratici) a e vinose mario” (art. 2 comma 1 let-
valenza terapeutica accompagnano gli uomini fino tera b del Reg. CE 852/2004),
alla Prima Crociata. che necessita di essere adegua-
tamente trasformato, prima di dive-
Il contatto con la cultura araba, le cui conoscen- nire “ingrediente alimentare”.
ze sulla distillazione dell’alcol ne permettono l’uso
come solvente per ottenere medicamenti più ricchi Il consumatore deve sapere che esistono norme di
in principi attivi e più purificati, promuove attraverso legislazione alimentare che stabiliscono i requisiti
la Scuola Medica Salernitana un forte impulso inno- fondamentali per la trasformazione da materiale
vativo a questi preparati. Da citare nei secoli succes- primario (droga vegetale) a preparato aromatico,
sivi sono gli alchimisti Arnaldo da Villanova, Bacone, ottenuto tramite estrazione. L’ingrediente diventa
Paracelso e Alari, che formulano elisir terapeutici. additivo alimentare e, in quanto tale, deve rispon-
dere ai requisiti normati legalmente con il Rego-
È però solo con il perfezionamento dei sistemi di lamento CE 1334/2008: in uno degli allegati sono
raffreddamento dei vapori alcolici mediante ser- elencati i principi attivi per i quali sono stabilite
pentine a bagno d’acqua come nella Fornace del concentrazioni massime negli alimenti, tra i quali
Mattioli nel XV secolo e poi con la realizzazione di ci sono anche i liquori.
dei consumatori), in parallelo con la promozione claim (indicazioni approvate dell’attività che un
delle conoscenze tra i consumatori stessi. prodotto può vantare) degli integratori a base ve-
getale. A questo proposito, è stato proposto un
L’Italia ha già adottato questi comportamenti vir- documento strategico che poggia sulla realizza-
tuosi. Da gennaio 2015, inoltre, è stato preparato zione di quattro pilastri fondamentali:
e promosso un programma di formazione a distan- 1) una lista positiva di piante considerate “sicure”,
za dedicato al farmacista, per un aggiornamento approvata e condivisa dai 28 Stati membri. Per
completo sugli integratori, anche a base vegeta- ora, abbiamo infatti il solo riferimento promosso
le. Il programma tocca i tre temi fondamentali: da Belgio-Francia-Italia (lista Bel-Fr-It), che si vor-
scienza, legislazione, gestione dei prodotti in far- rebbe ampliato, discusso e, appunto, condiviso e
macia verso il consumatore finale. Com’è facile rispettato da tutti i paesi UE.
intuire, obiettivo ultimo è garantire l’uso più cor- 2) la sicurezza del consumatore in tutta l’Unione.
retto dell’integratore in base alle specifi- Anche in questo caso, l’Italia è un esempio virtuo-
che situazioni di salute di ogni con- so. Le aziende produttrici devono seguire un pro-
sumatore, che deve sempre più cesso di notifica per tutti gli integratori, inviando
potersi affidare al consiglio del alle Autorità ministeriali competenti composizio-
proprio farmacista di fiducia. ne, quantità e claim relativi al prodotto, anche a
Più
base/contenente botanicals. Se approvato, il pro-
E’ oggi a disposizione informazione dotto entra in una lista di pubblica consultazione.
(realizzata dall’Unione Na- ai consumatori Tale procedura è del tutto assente in non pochi
zionale Consumatori) una sui prodotti paesi UE.
App gratuita sul mondo a base 3) la creazione di una linea-guida di Good Manu-
degli integratori, non solo di botanicals facturing Practice (GMP) specifica per gli integra-
come prodotti in sé, ma con un’App tori a base di botanicals che, va ricordato, sono
anche come elementi utili inclusi nella legislazione alimentare. Oggi sono
per mantenere il benesse-
gratuita disponibili le sole norme HCCP, che garantiscono
re in uno stile di vita salu- e un sito web soltanto l’igiene dei prodotti.
tare, fatto di alimentazione dedicato 4) l’attivazione di un Registro Europeo di Nutrivi-
corretta e attività fisica. E’ di- gilanza (segnalazioni di eventuali eventi avversi)
sponibile anche il sito web “Inte- in tutti i 28 paesi membri UE. Anche in questo
gratorieBenessere” pensato proprio caso, l’Italia è portabandiera: da noi esiste già un
per il consumatore, ricco di informazioni processo di nutrivigilanza, anche se ancora poco
e aggiornamenti molto utili sia sugli integratori, sia utilizzato nella pratica.
sui corretti stili di vita. Infine rimane il grande tema dei claims: gli inte-
gratori a base di botanicals non hanno ancora un
A livello europeo, il nostro paese è impegnato a processo di valutazione dei claim attivo a livello
promuovere una strategia che si pone l’obietti- europeo. Una possibile via d’uscita che è stata
vo di assicurare, nella Comunità Europea, rego- proposta è di fare riferimento all’uso tradizionale
lamentazioni omogenee su qualità, sicurezza e di questi estratti vegetali.
Le linee-guida nutrizionali condivise oggi a livel- vono suddividere le calorie totali, non aumentarne
lo internazionale puntualizzano il ruolo importante il numero: l’organismo deve avere infatti il tempo
della suddivisione del carico calorico giornaliero di assimilare lentamente, quindi correttamente,
in diversi pasti. Spesso, soprattutto negli adulti, i nutrienti necessari, senza stimoli eccessivi sia
prima colazione e snack di metà mattina e/o me- alla digestione che al metabolismo, primo tra tutti
renda pomeridiana vengono trascurati. quello glucidico.
Perché suddividere. Ognuna di queste occasio- La corretta suddivisione dell’apporto calorico nell’ar-
ni può essere considerata per introdurre nutrienti co di una giornata prevede quindi tre occasioni di
diversi, in modo da contribuire alla varietà e alla consumo principali più una o due minori. Oltre alla
completezza della dieta raccomandate da tutte le prima colazione, che dovrebbe apportare il 15-20%
linee-guida, contribuendo ad evitare il sovraccari- delle calorie giornaliere, al pranzo e alla cena, che
co digestivo e metabolico indotto dalla concentra- dovrebbero contribuire all’apporto energetico totale
zione della quota calorica giornaliera complessiva per il 30-35% rispettivamente, è opportuno consi-
in pochi pasti, abbondanti. derare anche uno snack di metà mattina (corrispon-
Questa indicazione vale ovviamente se la som- dente al 5-10% dell’energia totale) e una merenda
ma degli apporti calorici delle singole occasioni pomeridiana (pari al 5-10% della quota calorica). La
di consumo non supera il fabbisogno energetico suddivisione delle calorie in più pasti è ancora più
complessivo. I vari pasti della giornata infatti de- importante per i bambini e i ragazzi che fanno più
100
90 2008/9 2010 2011 2012
82
80
70 68
65
60
Percentuale
52
50 48
41 44 41
40
30 28 30 31 31
23 23 22 25
20
11 9 9
10 8
0
No colazione Colazione Merenda Consumo non Consumo quotidiano di
non adeguata abbondante quotidiano di bevande zuccherate
frutta e/o verdura e/o gassate
Energia assunta (kcal) 390 375 410 390 415 300 305 325
% sul totale/die 19 18,7 20 19 20,7 15 15,2 16,2
Saltare lo spezzafame del mattino in mancan- In conclusione, il ruolo della prima colazione
za della prima colazione oppure assumere a me- nell’ambito di una sana e corretta alimentazione
renda prodotti che soddisfano il gusto, ma hanno è ormai consolidato nelle raccomandazioni nutri-
scarso valore nutritivo. zionali nazionali e internazionali. Merenda di metà
pomeriggio e snack di metà mattina, se equilibra-
Non consumare abbastanza frutta e verdura. ti dal punto di vista nutrizionale e scelti in modo
adeguato a età, sesso e stile di vita, possono con-
Dare spazio eccessivo nella settimana ai cibi tribuire all’apporto vario e completo di nutrienti,
tipo fast-food, in cui prevalgono cotture poco sa- assicurando una corretta ripartizione delle calorie
lutari, grassi saturi, sale, zuccheri, a discapito di nell’arco della giornata.
Non bisogna inoltre trascurare l’aumento del ri- Spezzafame e merenda, come è stato accennato,
schio carie associato alla maggiore frequenza dei concorrono a scandire meglio il ritmo fame/sa-
pasti, perché lo smalto infantile è più fragile e l’im- zietà. Non devono però eccedere la caratteristica
patto degli alimenti è quindi maggiore, anche se ci di spuntini, quindi non sono mai un pasto in più. Il
si preoccupa di lavare i denti del bambino almeno loro ruolo fondamentale sarebbe quello di aiutare
tre volte al giorno con dentifricio e spazzolino. il bambino a consumare più frutta intera, in modo
da raggiungere senza sforzo le 5 porzioni totali
L’educazione alimentare rientra negli obblighi dei giornaliere tra frutta e verdura, raccomandati dalle
genitori. Chi si prende cura in generale del bam- linee-guida italiane, ma anche internazionali.
bino, cioè nonni, zii, eventuali baby-sitter deve
venire in seconda battuta; asilo e scuola, infine, Anche i bambini che fanno sport non hanno biso-
fungono da supporto, ma a essi non possono es- gno di sovraccarico calorico, o zuccherino. E’ im-
sere delegati compiti che spettano agli educatori portante sottolineare a questo proposito una pes-
sano aiutare a tenere sotto controllo il comporta- di grassi utilizzati, l’impiego di cereali
mento alimentare solamente se i 3 pasti principali diversi e/o integrali, l’aggiunta di
vengono consumati in modo bilanciato. fibre solubili, lo sviluppo di ami-
Le analisi di alcuni milioni di pasti, raccolte dalla di a lenta digestione. Acqui-
La
App “Eatary” all’interno del progetto “Massive sizioni che hanno preso le
Health”, hanno mostrato che le probabilità di con- collaborazione mosse dalla necessità di
sumare impulsivamente un alimento edonistico tra ricerca soddisfare in modo paral-
aumentano dell’ 1,7% per ogni ora trascorsa della industriale lelo le indicazioni nutrizio-
giornata. Tali osservazioni trovano riscontro in am- e ricerca nali e i gusti individuali.
bito scientifico: esiste una oscillazione circadia- nutrizionale
na nell’andamento della sensazione di fame, che ha di fatto Iniziamo dalla porzio-
aumenta ciclicamente nella seconda parte della natura, che offre vantaggi
giornata. Questo significa che l’ultima parte della
migliorato evidenti al consumatore:
giornata può risultare più difficile da gestire. Ecco la qualità permette di conoscere con
perché, tra gli snack, la merenda pomeridiana as- dei prodotti precisione il valore energeti-
sume un ruolo di rilievo: se composta da alimenti co del prodotto scelto, così da
idonei può aiutare a mantenere ordinato il com- facilitare la ripartizione corretta
portamento alimentare in un momento particolar- delle calorie nei diversi pasti della
mente delicato della giornata. giornata; garantisce una perfetta con-
servazione del prodotto, anche se non si consuma-
no tutte le porzioni in tempi ravvicinati; permette di
consumare una prima colazione equilibrata anche
fuori casa, accompagnando la porzione con una
I BISCOTTI: PORZIONATI bevanda a base di latte, un frutto e un caffè. Dal
CON MENO GRASSI E PIÙ FIBRE punto di vista dell’industria, invece, la porzionatura
ha comportato una ricerca serrata e investimenti
Giovanni Aragone consistenti, in termini di tecnologia di produzione
Nutrition affairs, Southern Europe, e confezionamento.
Mondelez International, Milano
È infatti evidente che l’inserimento dei biscotti
in un unico sacchetto richiede il rispetto del peso
L’industria alimentare ha da tempo differenziato complessivo della confezione, ma permette oscil-
la propria offerta, così da soddisfare il gusto del lazioni di peso dell’unità di consumo, oltre a mini-
“dolce” della prima colazione e della merenda, re- me variazioni di dimensioni del singolo elemento
stando in ambiti corretti sul piano nutrizionale. La biscottato. La porzionatura invece non concede
dimostrazione è evidente sugli scaffali della grande margini di tolleranza per il singolo pacchetto, né
distribuzione. Il prodotto un tempo chiamato gene- per la confezione intera: la tecnologia di produzio-
ricamente “biscotti” è profondamente cambiato: i ne deve essere quindi molto avanzata, per evitare
biscotti per la prima colazione sono numerosissi- anche il minimo spreco, che comporterebbe un
mi, ben caratterizzati, anche sul piano nutrizionale, inutile aumento dei costi alla fonte e, inevitabil-
e chiaramente differenziati dai “biscotti pasticcino”, mente, riflessi negativi sul prodotto finito.
che infatti sono presenti in scaffali diversi e sono
destinati a soddisfare piccole golosità. Per quanto riguarda i grassi, le grandi aziende
alimentari hanno provveduto a sostituire i gras-
Ciò che al consumatore appare oggi come un dato si parzialmente idrogenati di origine industriale,
acquisito è invece il risultato di anni di impegno dopo che sono stati dimostrati gli effetti negativi
della ricerca e sviluppo, che si è concretizzato so- degli acidi grassi trans a livello cardiovascolare.
prattutto in cinque traguardi principali: la confezio- Non solo: anche la quota di acidi grassi saturi è
ne porzionata, l’evoluzione del contenuto e del tipo stata progressivamente ridotta, puntando a volte
Tra i vari prodotti per la prima colazione, i cereali Nei prodotti integrali tipo corn flakes per la pri-
pronti, che si sono diffusi in Italia negli ultimi 50 ma colazione, la quantità totale di cereali presenti
anni, coniugano sempre meglio gusto e qualità. Si può raggiungere il 94% dell’intero prodotto finito.
tratta in realtà di prodotti non più così ‘giovani’: i Di questo 94%, il 57% circa è rappresentato da
corn flakes ad esempio hanno oltre un secolo di integrali: una garanzia di nutrimento e gusto. Va
vita, essendo nati alla fine dell’Ottocento. Messi sottolineato che, in un’ottica di adesione proattiva
a punto per rispondere alle esigenze emergenti da parte dell’industria alimentare alle linee guida
di praticità, gusto e facile consumo, oggi i cereali delle Autorità competenti, la Ricerca e Sviluppo
per la prima colazione sono prodotti sempre più aziendale si è impegnata anche per ridurre il con-
versatili e differenziati, con una qualità nutriziona- tenuto di zuccheri dei cereali per la prima colazio-
le sempre più elevata, grazie all’impiego di cereali ne, senza sostituirli con dolcificanti.
integrali. Un ulteriore impegno dell’industria è stato forti-
ficare i cereali per la prima colazione, anche se
Questi prodotti nascono dall’impegno delle divi- prodotti da cereali integrali, con vitamine e mi-
sioni ricerca e sviluppo delle grandi aziende ali- nerali. La selezione dei fortificanti e delle relative
mentari e sono stati pensati in funzione delle linee quantità è stata rigorosa, grazie all’analisi dei dati
guida nutrizionali: nello specifico italiano, si ade- di studi scientifici controllati e all’identificazione
guano alle indicazioni delle Autorità competenti dei reali bisogni nutrizionali della popolazione. Del
(CREA-Nut) in tema di alimentazione, che vedono resto, le etichette riportano le tabelle nutriziona-
nel consumo regolare di cereali integrali un’abitu- li dettagliate, nelle quali sono indicate non solo
dine in grado di mantenere nel tempo lo stato di le diverse fortificazioni presenti (vitamina B2, ri-
benessere e salute. Il cereale integrale, infatti, of- boflavina, vitamina B3, vitamina B6, acido folico,
fre un apporto significativo di fibre, di vitamine e acido pantotenico e poi ferro e calcio), ma anche
di antiossidanti. Si raccomandano quotidianamen- le relative percentuali rispetto ai valori nutritivi
te 3 porzioni di cereali integrali, tra prodotti per la quotidiani di riferimento, indicati dalle Autorità
prima colazione, pane, pasta, biscotti e così via. pubbliche competenti.
Fino agli anni ’60-’70 del secolo scorso, l’assen- Uno dei grandi vantaggi è il risparmio idrico, men-
za sia di tecnologie adatte, sia di una rete distri- tre il controllo del ciclo luce/buio e dei nutrienti
butiva capillare e dedicata rappresentavano un erogati alle radici permette di ottenere prodotti di
evidente ostacolo al consumo regolare di frutta buona qualità garantita e, come già accennato, ri-
e verdura fresche, obbligando ad acquisti quasi producibile. Ecco perché possiamo per esempio
quotidiani e al rispetto degli andamenti stagiona- contare sulla disponibilità di pomodori, peperoni,
li. L’evoluzione alla quale abbiamo assistito negli zucchine (tanto per citare alcuni prodotti) per 12
ultimi 50 anni, spinta anche dai forti movimenti mesi all’anno.
sociali (es.: inurbazione massiccia, impegno fem-
minile nel mondo del lavoro) ha stimolato però Distribuzione. Oggi si può trasportare rapida-
cambiamenti decisivi. Ed è su questa traccia che mente tutto in tutto il mondo, in modo protetto e
la ricerca continua a muoversi. controllato, per raggiungere non solo i punti ven-
dita, ma anche direttamente il domicilio del con-
Coltivazione. La rivoluzione vera l’hanno fatta sumatore.
le serre, superfici immense in cui la produzione
avviene in modo controllato e riproducibile e la Conservazione. Le tecnologia di conservazione
coltivazione fuori suolo. sono il perno attorno a cui ruota la disponibilità
controllata di frutta e verdura per 12 mesi all’an- Cottura. Come è stato accennato, la surgelazione
no. Senza conservazione adeguata qualunque è in grado di mantenere inalterata la quota di alcuni
produzione andrebbe sprecata e anche la migliore antiossidanti tipici di frutta e verdura, come la vita-
distribuzione perderebbe significato. mina C, mentre per altri, come i polifenoli e i caro-
Un esempio lampante sono le insalate fresche tenoidi, la concentrazione disponibile è addirittura
pre-lavate e pronte per il consumo: le analisi di- aumentata. Quanto ai metodi di cottura, va detto
mostrano che anche dopo 7 giorni, nonostante un che quello più rispettoso della qualità nutrizionale è
evidente deterioramento dell’aspetto, il contenu- il vapore, perché: 1) non danneggia i composti fra-
to in nutrienti specifici, come vitamine e polifeno- gili (acido ascorbico o glucosinolati delle crucifere);
li, non decade in modo significativo. 2) aumenta la biodisponibilità degli altri componen-
ti, soprattutto dei carotenoidi (Fig. 3).
Notevoli sono i vantaggi offerti dai prodotti disi-
dratati o liofilizzati, come i pomodori e la frutta. Imballaggio (packaging). Il confezionamento
Oggi la frutta rossa e quella tropicale, trattate in di frutta e verdura offre vantaggi evidenti, come
questo modo, costituiscono l’80% della frutta la porzionatura in pezzature definite e l’azione di
che arricchisce i cereali per la prima colazione; barriera verso l’esterno. Da qui derivano altri van-
per l’aggiunta agli yogurt, invece, la frutta viene taggi a largo spettro, quali la lotta allo spreco e
soltanto parzialmente disidratata, attraverso un la sostenibilità ambientale. Dati scaturiti da stu-
procedimento di tipo osmotico. Queste tecnolo-
gie permettono di mantenere inalterate molte ca-
ratteristiche dei vegetali definite “salutari”, senza
aggiunta di zucchero, che è invece l’ingrediente
caratterizzante dei prodotti canditi. Figura 1 - La surgelazione non riduce
in modo significativo il contenuto
Certamente, però, la svolta per la conservazione di vitamina C delle verdure
di frutta e verdura (e non solo) è stata la messa a Modif. da: Mazzeo et al., Food Research International 75; 2015: 89–97
punto delle tecniche di surgelazione, un processo
rapido che garantisce il mantenimento nel tem- 300
po dei contenuti nutrizionali dei prodotti freschi
di partenza, senza che sia necessaria alcuna tra-
250
sformazione dell’alimento, o alcuna aggiunta di
mg di vit. C /100 g di prodotto
40
35 REF = refrigerato
30 LC = lunga conservazione
C-3-G = cianidina-3-
C-3-G mg/l
25
20 glucoside (antociano)
15
10
5
0
REF1 REF2 REF3 REF4 REF5 REF7 REF8 LC1 LC2 LC3 LC5 LC6
di molto solidi dimostrano la correlazione diretta sidanti, che evitino la degradazione; è possibile
tra diffusione dell’uso regolare del packaging e anche includere indicatori di maturazione del frut-
riduzione dello scarto alimentare. Infatti, è dimo- to, evitando così che il prodotto sia alterato da
strato che il maggiore spreco di cibo si ha proprio ripetuti sondaggi manuali del cliente.
nelle aree del mondo dove sono assenti confe- Infine: all’interno delle confezioni possono esse-
zionamento adeguato e buone tecniche di con- re introdotti “sacchetti tecnologici”, destinati ad
servazione, che permetterebbero di soddisfare le assorbire acqua o ossigeno, oppure, nel caso del-
esigenze alimentari di vasti strati di popolazione. la frutta, etilene, promotore di maturazione.
Tornando al nostro mondo, invece, bisogna sot- Il futuro. Le opportunità in sviluppo sono parec-
tolineare che i costi correlati allo scarto degli chie, a breve, medio e lungo termine.
imballaggi usati, oggi per lo più riciclabili, sono La più vicina nel tempo sembra essere la diffu-
significativamente inferiori rispetto allo spreco sione della consegna a domicilio personalizzata,
alimentare. Una nota dolente: nel mondo svilup- intendendo con questo l’ordinazione puntuale di
pato lo spreco di cibo va imputato per la massi- ingredienti, dosati per il menu di una singola oc-
ma parte al consumatore, in seguito all’acquisto casione.
in eccesso e/o al mancato rispetto dei metodi di
conservazione e cottura riportati sull’imballaggio Dal punto di vista della coltivazione, oggi le serre
stesso. e la luce artificiale permettono di ottenere prodot-
ti con qualità nutrizionali di tutto rispetto. L’evolu-
L’evoluzione del packaging è diretta a ridurre ul- zione potrebbe essere rappresentata dall’utilizzo
teriormente gli sprechi. Oggi ci si orienta sempre di spazi urbani, anche sotterranei, affiliati alla di-
più verso imballaggi “attivi”, vale a dire in grado stribuzione di largo consumo, nei quali il cliente
di interagire positivamente con il prodotto, per sceglie direttamente dalla serra la varietà e e la
esempio grazie alla cosiddetta “atmosfera modi- quantità di prodotto.
ficata”, che permette al prodotto vegetale di re- L’evoluzione del “packaging attivo”, dal canto suo,
spirare in modo corretto. si orienta verso una semplificazione della cottura
Sulla superficie a contatto col prodotto si posso- e della preparazione dei piatti: alcuni stanno stu-
no spalmare sostanze antimicrobiche e antios- diando dolci prodotti grazie a stampanti in 3D.
350
300 Luteina
250 Vit. C (ac. ascorbico)
Contenuto %
Sul British Journal of Nutrition, nell’aprile Non soltanto: non vanno dimenticate la presenza di vi-
del 2015, è stato pubblicato uno stu- tamina C, di luteina (protettiva della vista) e poi di mi-
dio (Br J Nutr. 2015 Apr;113 Suppl nerali come potassio, magnesio, selenio. Inoltre enzimi
2:S102-10), firmato anche da digestivi e altri enzimi che, durante la preparazione delle
Carlo La Vecchia (Università L’efficacia verdure, promuovono la formazione di molecole di alto
degli Studi di Milano) che ha antitumorale valore protettivo. Alcune verdure esplicano appieno i
analizzato una serie di studi di broccoli, loro benefici se crude e altre se cotte. Nelle crucifere,
caso-controllo italiani e sviz- oltre a vitamina C, fibre, potassio, fosforo, magnesio, è
cavolfiori e
zeri per un totale di circa presente l’enzima mirosinasi, che trasforma glucosino-
10mila soggetti con 14 tipi cavoli si innesca lato in sulforafano. Questa molecola è in grado di agire,
di tumore e 17 mila control- tagliandoli contrastando vari stadi del processo carcinogenetico.
li, da cui emerge che frutta 30 min prima La mirosinasi, però, viene degradata dalla cottura.
e verdura riducono il rischio della cottura, Per questo motivo è bene tagliare le crucifere prima
di tutti i tumori, soprattut- o utilizzando di cuocerle e lasciare che mirosinasi e glucosinolato
to gastrointestinali, in alcuni i surgelati interagiscano per circa 30 min. Successivamente si
casi fino all’80%. Le evidenze possono rapidamente cuocere al vapore. La surgelazio-
ci sono per la verdura sia cotta sia ne agisce in modo ottimale, poiché allenta le strutture
cruda, ma in particolare per le Cru- della pianta che separano mirosinasi e glucosinolato,
cifere (broccoli, cavoli, cavolfiori) e, nel favorendo la formazione dei sulforafani.
caso della frutta, soprattutto per le arance.
Tutte queste molecole riducono lo stato infiammatorio
Non dimentichiamo nell’elenco dei cibi salutari an- sistemico, lo stress ossidativo, ma anche i livelli pres-
che la frutta secca con guscio. Infatti, una metanalisi sori, la colesterolemia elevata. Inoltre frutta e verdura
del 2015 (American Journal of Clinical Nutrition 2015 sono sazianti, quindi concorrono a ridurre l’assunzione
Apr;101(4):783-93), che ha coinvolto circa 350 mila per- di altri alimenti, per i quali si consiglia un consumo
sone, mostra una mortalità totale diminuita del 4%, limitato.
per consumi pari ad almeno una porzione a settimana;
la riduzione raggiunge il 27% se il consumo sale ad una Un apporto regolare ed elevato di frutta e verdura è
porzione al giorno. Per quanto riguarda la mortalità car- quindi essenziale per il mantenimento a lungo termine
diovascolare il rischio è quasi dimezzato (-40%) men- della salute. La raccomandazione di un consumo pari
tre, per i soli tumori, raggiunge il -14%. È vero che la a 5 porzioni al giorno è condivisa a livello internazio-
frutta secca con guscio è calorica, ma è anche vero che nale e, in Italia, è sostenuta dal CREA-Nut (ex-Inran) e
studi condotti da David J. Jenkins (Clinical Nutrition and promossa dal Ministero della Salute. Con porzione si
Risk factor Modification Centre, St. Michael’s Hospital) intende un frutto medio da 150 g (una mela, una pe-
a Toronto hanno dimostrato come il consumo libero di sca), oppure due albicocche, due susine; per la verdura
cruda la porzione è pari a 50 g, mentre, se cotta, il peso troppa acqua, significa che la surgelazione non è stata
di partenza a crudo dev’essere 250 g. abbastanza rapida, oppure che il prodotto ha subito uno
Una curiosità conclusiva: il cavolo era considerato alla scongelamento e un ricongelamento non ottimale.
stregua di un farmaco nell’antica Roma dove Catone La temperatura a -18°C, per Legge (legge del 1992,
il Censore sosteneva che usato localmente guariva adottata subito in tutta Europa), deve essere mante-
traumi e tumori. Plinio il Vecchio affermava che i Ro- nuta tale per tutta la “vita commerciale” del prodotto.
mani, pur avendo una medicina meno raffinata rispetto Sempre per legge, i mezzi criogenici utilizzabili sono
ai Greci, godevano ugualmente di buona salute grazie soltanto l’aria, l’anidride carbonica e l’azoto; è vietata
agli effetti positivi del cavolo. l’aggiunta di qualunque conservante.
Infine, il consumatore deve sapere che il prodotto sur-
gelato dev’essere venduto in confezioni originali, ovve-
ro chiuse da chi produce, oppure da chi confeziona. La
durabilità di tutti questi prodotti, correttamente conser-
I VANTAGGI DEL SURGELATO vati, è di circa 15-18 mesi.
OLTRE ALLA FACILITÀ D’USO
A essere avviati alla surgelazione sono prodotti coltivati
Vittorio Gagliardi nelle aree più adatte alla loro crescita e maturazione,
Istituto Italiano Alimenti Surgelati, Roma surgelate a brevissimi intervalli dalla raccolta: dalle 2,5
ore nel caso dei piselli alle 4 ore per gli spinaci. In inver-
no, data una temperatura ambientale molto bassa, si
Nel 2014, 850mila tonnellate di surgelati sono state può arrivare a un massimo di 8 ore. Gli ortaggi vengono
consumate in Italia, cioè 15-16 kg pro capite. Di que- puliti, scelti, lavati e scottati per un tempo brevissimo
ste, il 45% è rappresentato dalla verdura. Il confronto (poche decine di secondi): si tratta quindi di veri prodot-
con l’Europa è sorprendente: nel resto del continente, ti “a km zero”. Va da sé che anche i prodotti composti
ogni anno, il consumo di surgelati e pari a 40-45 kg pro (o venduti come ricetta) utilizzano materie prime di alta
capite: ma sappiamo che si tratta di paesi con una ben qualità.
minore disponibilità di materia prima fresca rispetto
all’Italia. Ciò premesso, è evidente che i vegeta-
li surgelati offrono indubbi vantaggi:
La surgelazione da noi ha da poco compiuto i 60 anni. Il varietà e disponibilità per tutto
suo successo è andato di pari passo con i cambiamenti Surgelazione: l’anno; difesa dagli eventuali
sociali degli anni ’60-’70 del secolo scorso: la massiccia il freddo è aumenti di prezzo delle ma-
emigrazione dalla campagna alla città e la diffusione del l’unico terie prime; pronto e facile
lavoro femminile fuori dalle mura domestiche. Il boom conservante utilizzo in cucina con ogni si-
dei surgelati non ha conosciuto soste fino alle crisi di ammesso. stema di cottura: in padella,
tre anni fa. Il metodo casseruola, forno normale
o microonde.
Che cosa significa surgelare? Raffreddare in modo ul-
garantisce
traveloce a -18°C. La materia prima, che è a tempera- i nutrienti. La valenza nutrizionale dei
tura ambiente, va portata a -40°C per ottenere questo La durabilità surgelati è ormai dimostrata
effetto. La tecnica, introdotta negli Stati Uniti 86 anni fa abbatte e indubbia.
da Clarence Birdseye, è la più recente, tra le metodiche gli sprechi Inoltre, bisogna sottolineare
di conservazione degli alimenti. Il prodotto di partenza un vantaggio spesso trascurato:
dev’essere fresco, di buona qualità, sano e in condizio- l’assenza di sprechi. Si sa che oltre
ni igieniche adeguate. il 30% della produzione complessiva di
La velocità di raffreddamento dev’essere rapida, per cibo per consumo umano viene oggi spreca-
ottenere cristalli di ghiaccio di dimensioni minime, che to. I prodotti freschi rappresentano quasi il 40% di que-
non interferiscano con l’integrità organolettica e nutri- sto spreco, seguiti dal pane (15%) e da frutta e verdura
zionale del prodotto. Se in cottura il prodotto rilascia (17%). I surgelati sono buoni ultimi, con il 2%.
Quali e quante sono le proteine del latte, quali sono le funzioni note
e quali quelle da approfondire
Il latte è un alimento consolidato nelle abitudini di Le proteine. A oggi sono state identificate nel
quasi tutto il mondo. Per secoli, del resto, il latte latte bovino circa 300 proteine diverse, ciascuna
(non soltanto vaccino) è stato una fonte unica e ir- delle quali sicuramente riveste un ruolo funziona-
rinunciabile di nutrienti per popolazioni sia nomadi, le: la maggior parte di queste è comune a colostro
sia stanziali. Insomma, il latte è il primo alimento che e latte maturo. Molto sappiamo già sulle caseine
la Natura ha destinato al consumo tal quale. Ecco e sulle proteine del siero, anche se molto dobbia-
perché la ricerca sugli alimenti ha, fin dai suoi albori, mo ancora conoscere.
incluso il latte tra i maggiori settori di interesse. Per esempio per la beta-lattoglobulina, che da
sola rappresenta il 50% delle proteine del siero,
I costituenti. Le nuove tecniche di analisi e di in- sono state individuate diverse funzioni. Sappiamo
dagine, altamente sensibili e performanti, hanno che ha capacità legante per gli acidi grassi a lunga
consentito e consentono di mettere in evidenza la catena, per il colesterolo, per alcune vitamine.
presenza di innumerevoli componenti quantitati- Queste molecole, legate a una proteina, diventa-
vamente minori rispetto ai maggiori ben noti, cioè no meno accessibili; così la loro digestione è in
proteine, lipidi, glucidi e, talvolta, di evidenziarne qualche modo regolata. Infine la beta-lattoglobuli-
il significato biologico. Non rilevabili con le tecni- na stessa diventa in questo modo più stabile nei
che tradizionali, questi componenti confermano la confronti del calore e dell’attacco enzimatico.
ricchezza del latte come alimento e aprono ovvie
prospettive di approfondimento. Sia le caseine, sia le proteine del siero, sia le
Microfiltrazione e
ultrafiltrazione han-
no impieghi diversi
Figura 1 - Separazione fisica in continuo dei componenti del latte
per la produzione di
in funzione delle loro dimensioni
latte fresco con una
lunga shelf-life e di
latticini (Tab. 1). SPETTRO DI FILTRAZIONE PARTICELLE SOSPESE
(Cellule somatiche
Altri impieghi. I e cellule batteriche)
passaggi su mem- MICROFILTRAZIONE
brana possono con-
centrare la frazione MICELLE DI CASEINA
che interessa, da uti- ULTRAFILTRAZIONE
lizzare sia come in-
grediente, sia come SIEROPROTEINE
concentrato a sé. È NANOFILTRAZIONE
il caso delle proteine
del siero, utilizzate SALI, LATTOSIO
per esempio come OSMOSI INVERSA
integratori durante
attività sportiva ago-
ACQUA
nistica.
La concentrazione
delle proteine del
siero separate per
membrana, associata a un trattamento termico e dotti caseari “light”, che diventano così gradevoli
a un’azione meccanica, permette invece di otte- dal punto di vista della struttura e del gusto.
nere particelle proteiche, che vengono impiegate
per esempio per dare la percezione della presen- Composti funzionali. L’ultimo aspetto è l’ar-
za di grasso anche al latte scremato. ricchimento con composti funzionali: bisogna
Questo stesso processo è oggi utilizzato nei pro- garantirne sia la stabilità per tutta la durata del-
Il latte UHT, confezionato in ambiente asettico, può in condizioni ottimali di vita e vitalità fino alla data
essere conservato a temperatura ambiente, per al- di scadenza. In questo campo la ricerca industria-
meno 3 mesi. Una volta aperto, va conservato in fri- le ha ottenuto indubbi successi. Oggi gli yogurt (e
gorifero e consumato in pochi giorni. È evidente che i latti fermentati) di qualità hanno una durata lunga
questo trattamento richiede un bilanciamento molto (compresa tra 5 e 8 settimane) e garantita, andan-
accurato tra temperatura e tempo di esposizione: di- do così incontro alle esigenze dei consumatori, che
venta perciò fondamentale l’utilizzo dei parametri di pongono sempre più spesso al call center dedicato
monitoraggio già citati per assicurare la qualità del domande sulla sicurezza di consumo oltre la data di
prodotto. I due indicatori più utilizzati per monitorare scadenza. Trattandosi di un prodotto “fresco” e non
la delicatezza del trattamento UHT sono il lattulosio “secco” come i biscotti o le farine, la dicitura sulla
(isomero del lattosio) e la furosina (di derivazione bio- confezione è precisa: “Da consumarsi entro…” con
chimica più complessa): maggiore è la delicatezza l’indicazione della data.
del trattamento termico, minore è la concentrazione
di entrambi nel prodotto finito. La data di scadenza rappresenta un
punto di riferimento a garanzia
Infine, ci sono i prodotti funzionali. Il latte e i suoi de- del consumatore. Ma posso af-
rivati, per le loro caratteristiche chimico-fisiche, sono Le notevoli fermare anche che gli yogurt
ottimi veicoli di componenti con caratteristiche sia valenze (e i latti fermentati) di quali-
idrofile sia lipofile. L’industria verifica prima di tutto il nutrizionali tà offrono comunque una
modo migliore per addizionare gli uni e/o gli altri (vi- di un prodotto “finestra” di sicurezza di
tamine, acidi grassi polinsaturi, probiotici ecc..), per delicato come consumo, entro le 48-72
aggiunta diretta o tramite l’alimentazione dell’anima- ore (non oltre) dalla data
le. Ma non basta: occorre infatti confermare che tali
lo yogurt indicata sulla confezione.
nutrienti, una volta assunti, vengano assimilati e che sono tutelate Questo perché la sicurez-
la concentrazione della sostanza aggiunta, dichiarata dalla produzione za di consumo è il primo
in etichetta, sia garantita fino alla fine della shelf-life. alla consegna indispensabile requisito, in-
al punto sieme con la qualità organo-
vendita lettica, tanto più se pensiamo
al consumatore-tipo, che è il
bambino, a cui lo yogurt viene of-
YOGURT: VIVI, VITALI E SICURI ferto come snack, o come merenda.
DALLA PRODUZIONE ALLA SCADENZA Una prolungata shelf-life è obbligatoria anche per
Salvatore Castiglione minimizzare gli sprechi, soprattutto perché lo yogurt
Qualità, Sicurezza alimentare trascorre quasi un terzo della sua “vita” tra traspor-
e Regolamentazione, Danone, Milano to e distribuzione. L’industria ha proprio per questo
sviluppato metodiche di valutazione dell’effettiva
conservabilità per tutto il tempo indicato sulla confe-
Lo yogurt è un prodotto delicato, con forti valenze zione. Il consumatore, dal canto suo, deve sempre
nutrizionali, che suscita nel consumatore molte giu- avere presente che, una volta uscito da ciclo produt-
stificate aspettative. L’industria alimentare è infatti tivo, il prodotto ha un unico e fondamentale garante:
molto attiva su questo fronte, con uno scopo ben il freddo, cioè il mantenimento a temperature entro
preciso: garantire che sicurezza e caratteristiche or- i 6 °C, massimo 8 °C.
ganolettiche del prodotto restino costanti dal ciclo È responsabilità del produttore garantire tali condi-
produttivo alla scadenza indicata (shelf-life). zioni fino alla consegna al punto vendita, mentre la
qualità del punto vendita fa da ponte fino all’acqui-
Dal consumo di uno yogurt (o di un latte fermenta- sto. Da questo momento in poi, la maggiore respon-
to) ci si attendono proteine e minerali, ma soprat- sabilità della tutela di ciò che è stato acquistato è di
tutto fermenti lattici, che devono essere presenti esclusiva competenza del consumatore.