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GAETANO

SALVEMINI E LA
QUESTIONE
MERIDIONALE
BIOGRAFIA
Gaetano Salvemini
nasce nel 1873 a
Molfetta, un comune in
provincia di Bari, e fu un
insegnante universitario
di storia moderna e
antifascista italiano.
PSI
Nel 1897 aderisce al Partito
Socialista Italiano, sostenitore del
federalismo, che vedeva come unica
maniera per risolvere la questione
meridionale.

Nel 1911 fonda il suo periodico


“l’Unità”, giornale che indicava la sua
linea di pensiero, in quanto per
Salvemini la vera unità italiana si
sarebbe avuta solo con l’autonomia e
il federalismo del meridione.
L’OPPOSIZIONE AL FASCISMO

Eletto deputato nel 1919, con l'avvento del fascismo si schiera


subito contro Mussolini, unendosi agli ideali antifascisti dei fratelli
Rosselli.

Nel 1925 diventa uno dei firmatari del Manifesto degli Intellettuali
Antifascisti di Benedetto Croce.

Venne arrestato a Roma nello stesso anno dalla polizia fascista, fu


processato, ma ottenne l’amnistia e andò a rifugiarsi
clandestinamente in Francia.
Professore itinerante
Dopo il suo periodo di vita in
Francia, nel 1934 si trasferisce
negli Stati Uniti, dove venne
invitato alla cattedra di storia
italiana nell’università di Harvard.

Nel 1943 Salvemini pubblica il


libro “Le lezioni di Harvard”, testo
che tratta le origini del fascismo
italiano a coloro che non lo
vissero sulla loro pelle.
Il ritorno in italia
Tornato in Italia nel 1949,
riprende l'insegnamento
all'Università di Firenze e
continuò a vari livelli la sua lotta
politica, ispirata a una visione
laica della vita.

Salvemini morì a Sorrento, in


provincia di Napoli, il 6 settembre
1957.

È sepolto a Firenze, nel prato


d'onore del Cimitero di Trespiano.
La questione meridionale

L’espressione «questione meridionale» indica l’insieme dei problemi


del Mezzogiorno d’Italia dal 1861 fino a oggi di un livello più basso di
sviluppo economico, di un diverso e più arretrato sistema di relazioni
sociali, di un più debole svolgimento di molti aspetti della vita civile
rispetto alle regioni centrosettentrionali.
Il distacco economico

L’attuale differenza tra l’economia centrosettentrionale e quella


meridionale è il risultato di una differente gestione delle risorse nel
passato da parte delle precedenti potenze politiche. Ad esempio,
negli anni successivi all’unità d’italia, per modernizzare le linee di
trasporto nel meridione, fu effettuato un potenziamento della
preesistente rete stradale, e la costruzione di una linea ferroviaria,
opere dal costo molto elevato che costrinsero il meridione ad
indebitarsi pesantemente con lo stato.
La gestione geopolitica

Salvemini concentra le sue analisi sugli svantaggi che il sud aveva


ereditato dalla storia, criticando aspramente la gestione centralizzata
del paese, e indicando come necessaria l'alleanza degli operai del
nord con i contadini del sud.

Inoltre, Salvemini accusa la mentalità capitalista dello stato italiano,


in quanto essa è basata sul rapporto sfruttatore-sfruttato
soprattutto a causa della locazione geografica.
FONTI

IlPortaleDelSud.it

Treccani.it

ItalianiEuropei

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