• La pizza napoletana e quella della pasta morbida e
sotile, ma dai bordi alti. • Nella più stretta tradizione della cucina napoletana sono previste solo due varianti per quanto riguarda il condimento: Pizza marinara: con pomodoro, aglio, origano e olio. Pizza Margherita:con pomodoro, mozzarella STG a listelli, mozzarella di bufala campana a cubetti, basilico e olio. • Alcuni ritengono che il pomodoro debba essere di tipo San Marzano. PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UNESCO • La pizza napoletana è stata riconosiuta come Specialità tradizionale garantita (STG) dell'Unione europea dal 5 febbraio 2010 e l'arte del pizzaiuolo napoletano, di cui la pizza napoletana è prodotto tangibile, è stata dichiarata dall'UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità nel 2017. • ”L’Arte tradiziona tradizionale del pizzaiuolo napoletano” rappresenta l’ottavo riconoscimento italiano nella lista del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO ed è la terza iscrizione nazionale nell’ambito della tradizione enogastronomica • L'Arte è nata a Napoli, dove vivono e lavorano circa 3000 pizzaiuoli, suddivisi in tre categorie in base al'esperienza e alle capacità : Il maestro pizzaiuolo, il pizzaiuolo ed il fornaio. • Ogni anno l'Accademia dei Pizzaiuoli Napoletani organizza corsi sulla storia, gli strumenti e la tecnica del'arte con lo scopo di assicurarne la sopravvivenza, ma gli apprendisti possono fare pratica anche nelle loro case, dove l'arte è ampiamente diffusa. PIZZA NAPOLETANA - STORIA • L'espressione pizza napoletana, data la sua importanza nella storia o nel territorio, viene usata in alcune regioni come sinonimo per pizza tonda. • Le prime notizie vengono fatte risalire al periodo che va dal 1715 al 1725. • Vincenzo Corrado alla metà del Settecento scrisse un trattato sulle abitudini alimentari della città di Napoli, in cui osservò come fosse costume del popolo condire la pizza e i maccheroni con il pomodoro. L'associazione di questi prodotti e le sue osservazioni diedero di fatto inizio alla fama gastronomica della città di Napoli e attribuirono al Corrado un ruolo importante nella storia della gastronomia. • Quelle stesse osservazioni costituiscono la data di nascita della pizza napoletana, un sottile disco di pasta condito con pomodoro. • Le prime pizzerie comparvero a Napoli nel corso del XVIII secolo, e si diffusero poi ovunque nel L’ARTE DEL PIZZAIUOLO
• La peculiarità della pizza napoletana è dovuta
soprattutto alla sua pasta che deve essere prodotta con un impasto simile a quello per pane - ossia di farina di grano tenero '00' e completamente privo di grassi - morbido ed elastico, lungamente lievitato per sviluppare molta anidride carbonica, steso a mano in forma di disco senza toccare i bordi che formeranno in cottura un tipico "cornicione" di 1 o 2 cm con alveolatura interna, mentre la pasta al centro sarà alta circa 2.5 mm. • Un veloce passaggio in un forno molto caldo deve lasciarla scioglievole, soffice e ben cotta. • L’arte del “Pizzaiuolo” napoletano è una pratica culinaria che comprende quattro diverse fasi: PIZZA NAPOLETANA - PRIMA FASE Prima Fase: Modellatura dell panetto di pasta (Stagio) • Nella prima fase si deve maneggiare i panetti di pasta. • Con l’aiuto di una spatola, l’impasto viene tagliato in strisce da cui vengono poi creati i panetti. • La formazione dei panetti di pasta deve essere fatta esclusivamente a mano. • Questa tecnica, “staglio a mano”, che permette di trasformare le strisce in panetti, ricorda la tecnica usata nella preparazione della mozzarella dove avviene la “mozzatura” sempre a mano. SECONDA FASE Seconda Fase: Ammaccatura • Nella seconda fase si distende la pasta, passaggio chiamato “ammaccatura”. • Il pizzaiuolo forma il famoso bordo rialzato chiamato cornicione con un movimento abilissimo chiamato “schiaffo”. • Questa è una fase in cui la manualità del pizzaiuolo napoletano si distingue rispetto ad altri pizzaiuoli: solo il vero pizzaiuolo napoletano stende la pizza con “l’ammaccatura” e “lo schiaffo”. TERZA FASE Terza Fase: Ingredienti • Nella terza fase si stendendono gli ingredienti sul disco di pasta appena creato. • Si comincia dal sugo di pomodoro che viene steso partendo dal centro con un movimento spirale in senso orario. • Pizza marinara, la ricetta originale prevede: • pomodoro pelato: da 70 a 100 g • olio di oliva extravergine: da 6 a 8 g • aglio: 1 spicchio (circa 3 g) • origano: 1 pizzico (circa 0,5 g) • basilico: q.b. • Pizza margherita, la ricetta originale prevede: • pomodoro pelato: da 60 a 80 g • olio di oliva extravergine: da 6 a 7 g • mozzarella di bufala: da 80 a 100 g • basilico: q.b. • formaggio grattugiato a pasta dura: da 5 a 7 g (facoltativo) QUARTA FASE Quarta Fase: Infornare • Nella quarta fase, la pizza si deve cuocere in forno a legna. • Per controllarne la cottura il pizzaiuolo compie dei movimento rotatori utilizzando una pala speciale. • Il movimento viene comunemente chiamato “mezzo giro” ed è molto importante per la cottura della pizza.