POMPE DI CALORE
POMPE DI CALORE
I cicli pi diffusi appartengono a due grandi classi: Circuiti a ciclo di compressione meccanica Circuiti a ciclo di compressione termica o ad assorbimento
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
CICLO A COMPRESSIONE MECCANICA Nel ciclo a compressione meccanica si distinguono due rami: uno ad alta pressione (scarico del compressore, condensatore, prima della regolatrice) ed uno a bassa pressione (a valle della regolatrice, evaporatore, aspirazione del compressore). I compressori che realizzano il ciclo frigorifero, sono quasi sempre direttamente accoppiati ad un motore elettrico. Essi si possono suddividere in due grandi categorie: semiermetici e ermetici. A loro volta entro ciascuna di queste categorie si possono avere compressori alternativi (a pistoni) oppure rotativi (a vite, scroll, ecc.). Attualmente la tecnologia si concentrata sui compressori rotativi in quanto pi silenziosi, affidabili e con buoni rendimenti. La Figura 1 a pagina seguente descrive il funzionamento del ciclo a compressione meccanica. In essa si vede come nell evaporatore 1 il fluido frigorifero riceve il calore dal corpo solido o fluido che si vuol raffreddare, e, assorbendo calore, passa dallo stato liquido a quello di vapore saturo e poi lievemente surriscaldato. In questo stato (gas lievemente surriscaldato) il fluido frigorigeno esce dallevaporatore 1 e viene aspirato dal compressore 2. Il compressore 2 aumenta la pressione e il surriscaldamento del fluido frigorigeno e lo invia al condensatore 3. Il tratto di tubo che va dal compressore 2 al condensatore 3 molto caldo (fino a 120 C), e ci indizio di buon funzionamento dellimpianto.Se questo tubo, toccandolo, risulta freddo, indica un cattivo funzionamento dellimpianto (al compressore torna gas umido e non surriscaldato) con resa molto bassa o nulla e pericolo di rottura delle valvole.
Nel condensatore 3 il gas frigorifero viene prima desurriscaldato e poi condensa, ossia torna allo stato liquido, sotto lazione combinata della pressione che gli ha impartito il compressore e del raffreddamento operato dallacqua o dallaria che circolano nel condensatore asportando il calore dal circuito frigorifero. Nella grande maggioranza dei casi il liquido condensato viene raccolto per caduta in un serbatoio che posto sotto il condensatore detto ricevitore di liquido. evidente come nel condensatore il fluido frigorifero compresso sia soggetto a una pressione pi elevata di quella a cui si trova nellevaporatore. Per inviare il liquido stesso allevaporatore occorre un organo che riduca la pressione del liquido dal valore che esso ha nel condensatore a quello che avr nellevaporatore. Questo organo la valvola regolatrice o laminatrice 4. In essa il liquido obbligato a passare attraverso un ugello molto piccolo. Per superare questo ostacolo al liquido occorre dellenergia. Questa energia la fornisce il fluido stesso a spese del proprio calore interno (entalpia), per cui si raffredda, diminuendo la propria pressione. Questa la ragione per cui il liquido prima della regolatrice relativamente caldo mentre dopo di essa sensibilmente freddo. Se la sua temperatura (che poi la temperatura di evaporazione) di 0 C o superiore, il tubo dopo la regolatrice bagnato di condensa, ma se la sua temperatura inferiore allo 0 C il tubo si copre di brina. Se si tocca il tubo con un dito umido si nota una certa resistenza a staccare il dito dopo qualche secondo perch tra dito e tubo lumidit congelata. un modo molto empirico che si usava una volta per rendersi conto se leffetto frigorifero fosse buono. Dalla valvola regolatrice 4 il fluido allo stato liquido e freddo passa nellevaporatore 1 dove riprende il ciclo descritto.
CICLO AD ASSORBIMENTO Il ciclo ad assorbimento ha in comune con quello a compressione meccanica tre componenti: il condensatore, la regolatrice, levaporatore, ma ne differisce profondamente per il modo di trasferimento del fluido frigorifero e quindi del calore dallevaporatore al condensatore e, in certi casi per il livello delle pressioni in gioco. Nella macchina ad assorbimento sono presenti i cicli di due fluidi: quello del frigorigeno e quello del liquido assorbitore: ad esempio i cicli ammoniaca (frigorigeno) acqua (assorbitore), oppure quello acqua (frigorigeno) e bromuro di litio (assorbitore). I due cicli si intersecano perch il fluido frigorigeno in certe parti del circuito si discioglie nel fluido assorbitore, in altre se ne distacca,e in altre ancora agisce indipendentemente. Anche nella macchina ad assorbimento si distinguono due rami: uno a maggior pressione ( condensatore e concentratore) e uno a minor pressione ( evaporatore e assorbitore). Nel ciclo ad assorbimento acqua/bromuro di litio, le pressioni, sia nel ramo ad alta che a bassa, sono molto inferiori a quella atmosferica per cui tutta la macchina deve essere stagna e non permettere infiltrazioni daria che sarebbero molto nocive. Questa la ragione per cui gli interventi sulla macchina vanno compiuti da personale non solo specializzato, ma anche attrezzato convenientemente. Il rapporto tra la alta pressione (102 millibar) e la bassa (8,9 millibar) elevato (11,46millibar). In una macchina funzionante con acqua e ammoniaca i valori delle pressioni in gioco sono simili a quelle di un impianto a compressione meccanica ad ammoniaca,ed agiscono tra gli stessi limiti di temperatura.
FUNZIONAMENTO E DIIFERENZE TECNICHE Vediamo le differenze principali tra le due soluzioni costruttive. Il circuito chiuso costituito da:
Ciclo meccanico
Compressore
Ciclo ad assorbimento
Generatore Assorbitore
Condensatore
Condensatore
Valvola di espansione
Serie di restrittori
Evaporatore
Evaporatore
Ciclo meccanico
Condensazione: il fluido friogeno, proveniente dal compressore, passa dallo stato gassoso a quello liquido cedendo calore al fluido esterno (acqua o aria). Espansione: passando attraverso la valvola di espansione il fluido friogeno liquido si raffredda e si trasforma parzialmente in vapore.
Ciclo ad assorbimento
Condensazione: il fluido friogeno, proveniente dal generatore passa dallo stato gassoso a quello liquido cedendo calore al fluido esterno (acqua o aria) Espansione: passando attraverso dei restrittori, cio restringimenti opportunamente calibrati, il fluido friogeno liquido si raffredda e si trasforma parzialmente in vapore
Evaporazione: il fluido friogeno assorbe calore dal fluido esterno (aria o acqua) ed evapora completamente ritornando gassoso.
Evaporazione: il fluido friogeno assorbe calore dal fluido esterno (aria o acqua) ed evapora completamente ritornando gassoso.
Compressione: il fluido friogeno allo stato gassoso e a bassa pressione, proveniente dallevaporatore, viene compresso subendo un incremento di pressione (alta pressione) nella compressione si riscalda assorbendo una certa quantit di calore.
Assorbitore: il fluido friogeno viene assorbito dal fluido assorbente, rendendolo nuovamente liquido. Generatore: la soluzione liquida dei fluidi friogeno ed assorbente viene riscaldata nel generatore per mezzo di un bruciatore a gas, separando il fluido refrigerante, che evapora aumentando di temperatura e pressione.
Linsieme di queste trasformazioni costituisce il ciclo della pompa di calore a gas (metano/GPL), il fluido friogeno assorbe calore dal fluido esterno nellevaporatore e, tramite il condensatore, lo cede al mezzo da riscaldare.
Linsieme di queste trasformazioni costituisce il ciclo della pompa di calore: fornendo energia con il compressore al fluido friogeno questo nellevaporatore, assorbe calore dal mezzo circostante e, tramite il condensatore, lo cede al mezzo da riscaldare.
Assorbe calore nellevaporazione, dal mezzo circostante che pu essere aria o acqua. Cede calore al mezzo da riscaldare nel condensatore (aria o acqua).
Assorbe calore nellevaporatore, dal mezzo circostante, che pu essere aria o acqua. Cede calore al mezzo da riscaldare (aria o acqua) nel condensatore.
Il vantaggio nellimpiego della pompa di calore deriva dalla sua capacit di fornire pi energia (calore) di quella impiegata per il suo funzionamento in quanto in grado di estrarre calore dallambiente esterno (aria o acqua).
Acqua-Acqua
Questo significa ad esempio nel caso di pompa di calore aria-acqua che per 1 kWh di energia elettrica consumato, la macchina fornir 3 kWh di calore al mezzo da riscaldare. Lefficienza sar tanto maggiore quanto pi bassa la temperatura a cui viene ceduto il calore nel condensatore e quanto pi alta quello della sorgente da cui viene assorbito nellevaporatore. Va tenuto conto inoltre che la potenza termica resa dalla pompa di calore dipende dalla temperatura a cui la stessa assorbe calore. Nel caso della pompa di calore aria-acqua, quando la temperatura della sorgente fredda (aria) risulta compresa tra 2C e 2C, la macchina, se non opportunamente aiutata ( preriscaldamento dellaria), si disattiva in quanto le sue prestazioni si ridurrebbero significativamente.
LA SORGENTE FREDDA
La sorgente fredda il mezzo esterno da cui si estrae calore. Nella pompa di calore il fluido friogeno assorbe calore dalla sorgente fredda tramite levaporatore.
Le principali sorgenti fredde sono: - Laria: esterna al locale da riscaldare, tipicamente si utilizza laria dellambiente esterno. - Lacqua: di falda, di fiume, di lago quando questa presente in prossimit dei locali da riscaldare e a ridotta profondit. Lacqua accumulata in serbatoi di raccolta e riscaldata dalla radiazione solare. - II terreno, nel quale vengono inserite a profondit variabile delle specifiche tubazioni relative allevaporatore (tubazioni chiamate sonde geotermiche).
IL POZZO CALDO
Laria o lacqua da riscaldare sono detti pozzo caldo, a questa sorgente si cede il calore prodotto e recuperato dalla macchina. Ciclo meccanico Ciclo ad assorbimento
Nel condensatore il fluido friogeno cede al pozzo caldo sia il calore prelevato dalla sorgente fredda che lenerigia fornita dal compressore. Il calore pu essere trasmesso allambiente attraverso:
Nel condensatore il fluido friogeno cede al pozzo caldo sia il calore prelevato dalla sorgente fredda che lenergia fornita dal bruciatore.
- Ventilconvettori, costituiti da armadietti nei quali laria viene fatta circolare attraverso corpi scaldanti. Questi possono essere di tipo a parete, a soffitto oppure ad incasso. - Impianto a pavimento. Il riscaldamento avviene prevalentemente per radiazione e richiede una temperatura dellacqua pi bassa. - Canalizzazioni: che trasferiscono direttamente il calore prodotto dalla pompa di calore ai diversi locali, per mezzo di opportuni canali daria e bocchette di diffusione.
ARIA-ACQUA la pompa di calore preleva calore dalla sorgente fredda costituita dallaria (esterna) e lo cede al pozzo caldo costituito dal circuito dellacqua di riscaldamento degli ambienti. (Meglio se si utilizza un impianto a bassa temperatura). ARIA-ARIA la pompa di calore preleva calore dalla sorgente fredda costituita dallaria (esterna) e lo cede al pozzo caldo costituito ancora dallaria (quella dellambiente riscaldato). ACQUA-ACQUA la pompa di calore assorbe calore dalla sorgente fredda costituita da acqua (di fiume, lago o falda) o dal suolo(mediante limpiego di sonde geotermiche e similari) e lo cede al pozzo caldo costituito dal circuito dellacqua di riscaldamento degli ambienti (Meglio se si utilizza un impianto a bassa temperatura). ACQUA-ARIA la pompa di calore assorbe calore dalla sorgente fredda costituita da acqua (di fiume, lago o falda) o dal suolo(mediante limpiego di sonde geotermiche e similari) e lo cede al pozzo caldo costituito dallaria (quella dellambiente riscaldato).
La pompa di calore risulta essere la soluzione ideale per edifici nuovi, ma soprattutto per le ristrutturazioni. Come gi accennato il massimo benefit di soluzione impiantistica consiste nellabbinare una pompa di calore ad un impianto a bassa temperatura 8pavimento radiante, soffitto radiante, parete radiante), in quanto il rendimento di macchina (essendo un ciclo di Carnot dipende dal rapporto tra la temperatura della sorgente fredda e della sorgente calda) massimo per salti termici contenuti. Tuttavia possiamo applicare la pompa di calore andando a sostituire una caldaia in un impianto esistente che funziona a radiatori: a) Se ho radiatori a bassa temperatura non ho problemi impiantistici. b) Se ho radiatori normali, devo aumentare il numero di elementi per consentire il funzionamento a bassa temperatura. La pompa di calore abbinata a radiatori necessita sempre di un accumulo in quanto i radiatori richiedono portata anche quando la macchina in standby.
La pompa di calore, consente una grande flessibilit di impiego, ideale per tutte le situazioni climatiche. Facendo unanalisi del territorio italiano riguardo l andamento della temperatura media stagionale e del fabbisogno energetico medio annuo, risulta evidente come lItalia possa considerarsi divisa in te grandi aree climatiche:
Sud Italia: la soluzione ideale la pompa di calore aria-acqua, in quanto difficilmente nel periodo invernale si hanno temperature rigide. In alternativa si pu usare la pompa di calore acqua-acqua. Centro Italia: la soluzione ottimale la pompa di calore acqua-acqua, ma anche la pompa di calore aria-acqua se opportunamente prevista di resistenze elettriche integrative. Nord Italia: la soluzione ottimale la pompa di calore acqua-acqua, ma si pu impiegare la pompa di calore aria-acqua nella soluzione bivalente ovvero integrata da una piccola caldaia (pellet, pellet-mais, legna,gas).
RISPARMIO ENERGETICO
La pompa di calore sicuramente la risposta migliore al problema del risparmio energetico. Il guadagno enorme. Dipende sempre dal tipo. Si tratta di energia rinnovabile che si trova dappertutto. Una pompa di calore con calore terrestre prende ca. il 75% dellenergia dal terreno, mentre il 25% dellenergia elettricit (compressore). Con le pompe di calore aria-acqua abbiamo ca. il65% dellenergia dallaria (calore solare accumulato) e con pompe di calore a falda acquifera si guadagna ca. l80% di energia. La rinnovabilit se viene confrontata con tutta la catena di energia primaria dipende come viene fabbricata la corrente: utilizzando un campo solare fotovoltaici opportunamente dimensionato, la rinnovabilit sale al 100%.
ENERGIA GEOTERMICA
Lenergia geotermica la forma denergia dovuta al calore endogeno della Terra; vulcani, sorgenti termali, soffioni e geyser documentano la presenza di calore immagazzinato nella crosta terrestre e che fluisce verso l'esterno con lausilio di fluidi vettori come acqua e vapore. La temperatura, allinterno del nostro pianeta, aumenta con la profondit secondo un gradiente geotermico di 3C ogni 100 metri, anche se esistono zone con gradienti geotermici anomali in cui il flusso di calore maggiore (9-12C ogni 100 metri). Il calore terrestre prevalentemente di origine radiogenica e subordinatamente planetaria e chimica, deriva principalmente dal decadimento degli isotopi radioattivi presenti soprattutto nel mantello (come il torio 232, luranio 238 e 235 ed il potassio 40. In media il flusso di calore calcolato terrestre pari a 0,06 Wm2, pertanto considerando il globo terrestre si arriva a 30.000 miliardi di watt. Questa energia per unit di tempo e area, costituisce il flusso geotermico e si esprime in HFU (Heat Flow Unit) ed equivalente ad una microcaloria per centimetro quadrato.
1HFU 1 10 6
cal mW 42 2 2 cm s m
Lo sfruttamento dellenergia geotermica consiste nellutilizzazione del calore contenuto in rocce relativamente vicine alla superficie, dove arriva propagandosi dalle zone pi profonde della Terra. Per giungere in superficie il calore ha bisogno di un vettore fluido (acqua o vapore), naturale o iniettato, che deve poter fluire in gran quantit in rocce porose e permeabili (rocce serbatoio), queste a loro volta devono essere protette da rocce impermeabili (copertura) che impediscano o limitino la dispersione dei fluidi e del calore. Per garantire la rinnovabilit del sistema geotermico, in pratica sostituire il fluido sottratto dallutilizzazione, necessaria lesistenza di una zona di alimentazione esterna; il fluido, in questo caso, proviene prevalentemente da acqua meteorica. Nel caso di serbatoi confinati, dove il fluido fossile, invece, leventuale ricarica effettuata solo artificialmente mediante la reiniezione. In un sistema geotermico, lacqua penetra nel sottosuolo attraverso rocce permeabili formando delle falde sotterranee e, per effetto del calore trasmesso alle rocce da una fonte, quale una massa magmatica, si scalda fino a raggiungere temperature di alcune centinaia di gradi; il fluido (acqua e/o vapore) in queste condizioni risale lungo faglie o fratture dando luogo alle manifestazioni geotermiche. La risalita pu anche essere indotta artificialmente tramite una perforazione meccanica (pozzo geotermico), il fluido cos captato, dopo alcuni trattamenti, inviato agli impianti di utilizzazione (produzione di energia elettrica o usi diretti)
Con riferimento ai fluidi erogati in superficie i sistemi geotermici si dividono in diverse classi. a) Sistemi a vapore secco a vapore dominante: costituiti soprattutto da vapore secco che si trova a pressioni e temperature elevate accompagnato da altri gas o sostanze solubili (CO2, H2S, B, NH3). Il vapore pu essere utilizzato direttamente per la produzione di energia elettrica convogliandolo ad una turbina. Nel mondo sono noti pochi sistemi di questo tipo: Italia (Larderello), California (The Geysers), Giappone e Nuovo Messico. b) Sistemi a vapore umido o ad acqua dominante: costituito da acqua calda a temperatura superiore al suo punto di ebollizione e ad alta pressione, nel momento in cui viene ridotta la pressione nella colonna del pozzo lacqua vaporizza ed arriva in superficie sotto forma di una miscela composta di acqua e vapore. Il vapore pu essere utilizzato per la produzione di energia elettrica, mentre lacqua calda pu esser usata in impianti di dissalazione per produrre acque dolci. La temperatura in questo tipo di sistema compresa tra 180 e 370 C. Questi sistemi sono pi abbondanti del tipo precedente. c) Sistemi ad acqua calda: contengono acqua a temperatura inferiore ai 100 C (50-82 C) utilizzabile soprattutto per usi diretti (riscaldamento delle abitazioni, serre, impianti industriali) d) Sistemi in rocce calde secche: sono sistemi formati con la creazione artificiale di un serbatoio geotermico. Nel serbatoio viene iniettata, tramite un pozzo, dellacqua fredda che, una volta scaldatasi grazie allelevato calore delle rocce, fatta risalire in superficie per la sua utilizzazione. Questi sistemi sono in fase di sperimentazione avanzata. e) Sistemi magmatici: sono sistemi artificiali che mirano a sfruttare il calore diretto di un magma per riscaldare un fluido di lavoro. Sono al primo stadio di sperimentazione. f) Sistemi geopressurizzati: tale nome deriva dal fatto che lacqua, a temperatura elevata (200 C), si trova imprigionata in serbatoi sottoposti ad una pressione superiore a quella idrostatica. Possono produrre energia geotermica, meccanica, chimica. Ancora non si provveduto ad uno sfruttamento di tali sistemi.
Dal punto di vista dellutilizzazione, la geotermia si pu dividere in alcuni settori: a) Settore degli usi ad alta entalpia, con fluidi a temperature superiori ai 150 C, riguarda la produzione di energia elettrica ed alcuni usi industriali. b) b) Settore degli usi a media e bassa entalpia, con fluidi a temperature 150-100 C nel primo caso ed inferiore ai 100 C nel secondo, riguarda gli usi diretti: civili, agricoli, industriali. Vi inoltre il settore degli usi termali, caratterizzato dagli usi terapeutici e ricreativi.
Usi elettrici Una centrale geotermoelettrica differisce da quella tradizionale termoelettrica, i cui costituenti essenziali sono il generatore di vapore (fonte energetica), la turbina, lalternatore (per la generazione di energia elettrica) ed il condensatore (per la condensazione del vapore esausto), per gli apparati necessari al trattamento del fluido naturale proveniente dal sottosuolo e per lestrazione dei gas incondensabili (soprattutto CO2) sempre presenti nel vapore. Nel caso in cui la centrale sia installata in un campo a vapore secco (come quello di Larderello), il vapore inviato direttamente alla turbina; alluscita da questa, il vapore esausto viene condensato e depurato dei gas incondensabili, mentre lacqua di condensa pu venir dispersa in superficie o reiniettata nel sottosuolo. Quando invece, si tratta di campi ad acqua dominante, la miscela acqua/vapore che fuoriesce dal pozzo geotermico, sottoposta ad un processo di separazione dal quale si ottiene il vapore che sar inviato alla turbina ed unalta percentuale di acqua (30-80% del totale) che verr dispersa o reiniettata E da notare che, contrariamente a quanto si verifica nelle centrali termoelettriche tradizionali, dove la pressione del vapore portata a pi di 150 atm, quella del vapore di un pozzo geotermico raramente supera le 30 atm.
Usi diretti Il riscaldamento la forma pi antica e diffusa tra gli usi diretti dellenergia geotermica; larga utilizzazione stata fatta in Islanda, dove, per labbondanza dei fluidi caldi disponibili, il 97% della popolazione della capitale servita da riscaldamento geote rmico urbano. Analoga situazione si ha anche in Francia, paese poco geotermico, negli Stati Uniti, in Cina ed in Giappone In Italia le realizzazioni pi importanti sono quelle di Ferrara, Vicenza, Castelnuovo Val di Cecina, ,Acqui, Bagno di Romagna e Grosseto.
Per il riscaldamento degli ambienti, le temperature dei fluidi devono essere dellordine di 50-80 C per gli impianti a termosifone, 35-50 C per i pannelli radianti; qualora i fluidi geotermici non raggiungessero le temperature richieste, si possono adottare dei sistemi integrativi quali una caldaia o una pompa di calore. Un impianto di teleriscaldamento pu provvedere anche alla fornitura di acqua calda sanitaria; se le acque geotermiche sono dolci, come nel caso di Vicenza, possono essere distribuite direttamente agli utenti, se invece, sono salate, come a Ferrara, si provvede immettendo nella rete sanitaria una parte dellacqua di acquedotto circolante nello scambiatore di calore. Si pu ottenere uno sfruttamento integrale della risorsa geotermica con il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo, disponendo di fluidi a 80-110 C che alimentino pompe di calore reversibili, ad assorbimento, con fluidi appropriati (ad esempio ammoniaca, bromuro di litio). Altri usi dei fluidi geotermici sono rappresentati dallazione antigelo dei suoli, dal riscaldamento delle serre e dallutilizzo nelle attivit industriali per fornire il calore di processo utilizzato nel ciclo di produzione . Un uso razionale che permette di ottenere la massima efficienza dai fluidi geotermici, rappresentata dagli usi integrati dello stesso fluido per impianti ed utenti diversi, con un sistema in serie, a cascata, le acque reflue a bassa temperatura di una centrale geotermica, possono essere usate, per esempio, per il riscaldamento, per la serricoltura, per lacquacoltura e per lirrigazione. Nel quadro volto allo sfruttamento razionale dellenergia geotermica, viene impiegata sempre di pi la pompa di calore, grazie alla quale sono utilizzati anche i fluidi a temperatura molto bassa. La pompa di calore una macchina termica in grado di trasferire il calore da un corpo pi freddo ad uno pi caldo, innalzandone la temperatura; essa estrae calore da una sorgente a bassa temperatura, sorgente fredda, con dispendio di energia esterna che pu essere di natura elettrica, meccanica, o appunto geotermica. Nei paesi dove si sta diffondendo lo sfruttamento dellenergia geotermica alle pi basse temperature (7- 40 C), quali la Svezia, il Giappone, gli Stati Uniti, la Svizzera, la Germania e la Francia, luso delle pompe di calore ha toccato dei livelli sorprendenti; negli Stati Uniti per esempio nel 1993 ne erano installate pi di 150.000. Unaltra tecnologia molto in uso accanto alle pompe di calore rappresentata dallo scambiatore di calore, necessario nei casi in cui non possibile mettere a contatto i fluidi geotermici direttamente con gli impianti di utilizzazione, quando il contenuto salino del fluido pu creare danni quali la corrosione o linquinamento. Gli scambiatori di calore vengono fabbricati in diverse versioni di cui le principali sono: a piastre, a fasce tubiere, a serpentina ed a miscela diretta, con separazione finale e recupero del fluido di lavoro dal fluido primario. Un particolare tipo quello utilizzato direttamente nel pozzo, con circolazione di acqua dolce o di fluido basso-bollente nel secondario.
ASPETTI ENERGETICI
La potenza geotermica installata nel mondo stata, al 2000, di 7.974 MW e, circa lo 0,3% della potenza elettrica complessiva, con una produzione di 50 TWh/a. In Italia con riferimento allo stesso anno, la potenza installata lorda stata di 785 MW e, con una produzione di 4,4 TWh/a, circa l1,5% della produzione complessiva del paese. Il rendimento globale della produzione di elettricit dal vapore geotermico del 10-17%, circa tre volte inferiore a quello delle fonti tradizionali, questo, sia a causa della minore temperatura del vapore (250 C), sia per la diversa composizione chimica dello stesso, che determina una perdita di energia . Le centrali geotermiche consumano dai 6 ai 15 kg di vapore; un buon pozzo produttivo, con una portata di 70.000 kg/h pu alimentare una centrale di 10 MW.
MERCATO E DIFFUSIONE
In Italia, la situazione sembra essere piuttosto buona per lalta entalpia, soprattutto per i progetti dellENEL che mirano ad un incremento della produzione. Risulta, invece, troppo esigua rispetto alle potenzialit accertate, quella della bassa entalpia relativa al campo delle utilizzazioni dirette. In tutto il paese i progetti realizzati o in corso di realizzazione superano di poco la ventina; vengono trascurati fluidi con buone temperature anche facilmente reperibili, contrariamente a quanto accade in altri paesi poco geotermici. Nel nostro pianeta, esistono vaste zone nel cui sottosuolo vi sono fluidi a temperature comprese tra 40 e 100 C facilmente accessibili, che potrebbero essere direttamente utilizzati per il riscaldamento e la refrigerazione, consentendo quindi un notevole risparmio di idrocarburi. Queste applicazioni non elettriche, dei fluidi geotermici a bassa entalpia, si stanno sviluppando in molti paesi del mondo situati in zone caratterizzate da gradienti termici bassi o normali; per esempio, nella regione di Parigi, migliaia di abitazioni sono scaldate con acqua a temperature comprese tra 60 e 73 C che si trovano a 1800 metri di profondit.
Oceania La Nuova Zelanda (437 MWe, 307,9 MWt e 4 campi in esercizio al 2000) ha il merito di avere sperimentato, fin dagli anni Cinquanta, la tecnologia di produzione e sfruttamento dei campi a vapore umido che rappresentano la quasi totalit dei campi geotermici mondiali. Asia Per larcipelago delle Filippine, lenergia geotermica per produzione di elettricit costituisce una risorsa estremamente importante fin dagli anni Settanta, con 9 campi in esercizio, al 2000 erano installati 1.909 MWe e 1 MWt ed il governo sta mirando a dare un ulteriore incremento, non molto sviluppato, invece, il settore delle basse temperature. Anche larcipelago dellIndonesia ha un enorme potenziale geotermico dellordine di 16.000 MWe, installati al 2000 sono 598,5 MWe, poco sviluppato il settore degli usi termici diretti installati 2,3 MW t al 2000. Il Giappone ha circa 17 campi in esercizio per la produzione di energia elettrica ed installati 546,9 MWe e 1.167 MW t al 2000. Lutilizzazione dellenergia geotermica in Cina (29,17 MWe, 2.282 MWt al 2000) mirata prevalentemente ai fluidi a bassa temperatura, con 210 operazioni nel settore del riscaldamento, dellagricoltura, dellacquacoltura e dellindustria. Africa Prospettive geotermiche ad alta entalpia si individuano nella Rift Valley (Africa orientale) e nelle aree vulcaniche del Camerun e delle isole oceaniche, mentre il Nord Africa ha significative risorse nel campo delle medie e basse temperature. Il Kenya il paese africano dove stata maggiormente sviluppata la geotermia, al 2000 erano installati 45 MWe con la prospettiva di un incremento. Sono state individuate risorse sfruttabili anche in Etiopia dove al 2000 sono stati installati 8,52 MWe..
Europa La Francia (4,2 MWe nelle Antille, 756 MWt di cui 675 per teleriscaldamento al 1995) il paese leader del riscaldamento geotermico con 74 progetti realizzati nei bacini di Parigi e dellAquitania. Questo paese ha sviluppato, fin dal 1969, la tecnologia di produzione attraverso il doublets costituito da una coppia di pozzi di cui uno produttore e laltro reiniettore, che MW t. dopo lestrazione del calore, consente la reiniezione in serbatoio dei fluidi geotermici raffreddati, permettendo cos, sia lo smaltimento dei reflui che la ripressurizzazione e rialimentazione dellacquifero, si risolve quindi il problema dellinquinamento ed il fenomeno della subsidenza; questa tecnologia ha reso possibile lutilizzo degli acquiferi profondi, inquinanti e subsidenti del bacino di Parigi. Il maggiore complesso di teleriscaldamento del mondo proprio a Parigi, con 3 operazioni, 4 doublets profondi 1.900 metri con acqua a 79 C che riforniscono 15.000 alloggi. Rilevante anche lo sfruttamento, con pompe di calore, delle risorse superficiali a bassa temperatura (12-25C), per il riscaldamento di oltre 35.000 alloggi. Anche in Germania (397 MWt al 2000) ed in Svizzera ( 547,3 MWt al 2000) sono molto sviluppate le utilizzazioni a bassissima temperatura con pompe di calore, per una potenza di 160 MW t nel primo paese e 5.000 installazioni nel secondo; molto interessante poi il progetto di riscaldamento urbano della citt di Lund in Svezia (377 MWt al 2000) con 2 maxipompe di calore da 13 MW t che sfruttano due pozzi di 670 e 800 metri di profondit con acque a 23-28C. La Grecia (2 MWe, 57,1 MWt al 2000) presenta discrete risorse ancora non sviluppate sia nella bassa che nellalta entalpia, questa ultima nelle isole vulcaniche dellEgeo. Il paese pi caldo dellEuropa centrale lUngheria (472,7 MWt al 2000), grazie allanomalia termica positiva; sviluppato solo il campo della bassa temperatura sfruttato essenzialmente per il settore agricolo. La maggior parte dei paesi europei ha prospetti solo nel campo delle basse temperature, fa eccezione assieme allItalia, lIslanda (170 Mwe 1.469 MWt e 4 campi in esercizio al 2000), questo il paese geotermico per eccellenza, la risorsa, infatti, soddisfa l80% della domanda denergia dellisola. Oltre alluso elettrico dei fluidi geotermici che, accanto alle risorse idriche, soddisfano completamente il fabbisogno nazionale di energia, ben sviluppato anche il settore del riscaldamento urbano, dellacqua calda sanitaria e degli usi industriali .
Paese
Australia Cina Costa Rica El Salvador Etiopia Francia Guatemala Islanda Indonesia Italia Giappone Kenia Messico Nuova Zelanda Nicaragua Filippine
MWe
0,17 29,17 142,5 161 8,52 4,2 33,4 170 589,5 785 546,9 45 755 437 70 1909
GWh/a
0,9 100 592 800 30,05 24,6 215,9 1138 4575 4403 3532 366,47 5681 2268 583 9181
% energia nazionale Nd Nd 10,21 20 1,85 2 3,69 14,73 5,12 1,68 0,36 8,41 3,16 6,08 17,22 21,52
Portogallo
Russia Tailandia Turchia USA Totale
16
23 0,3 20,4 2228 7974,06
94
85 1,8 119,73 15470 49261,45
Nd
0,01 Nd Nd 0.4