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MOVIMENTI CHE CARATTERIZZANO IL PIANETA E IL SUO SATELLITE NATURALE; LUNA fasi ed eclissi -

STORIA DELLA GEOLOGIA

LA TERRA E UN PIANETA INSTABILE -FENOMENI SISMICI - FENOMENI VULCANICI - STRUTTURA INTERNA DEL PIANETA

STRATIGRAFIA E TEMPO GEOLOGICO: fossili ed ere geologiche

ATMOSFERA: struttura e composizione; circolazione CARTOGRAFIA ( reticolo geografico, proiezione cartografico, costruzione di una carta geografica ) IDROSFERA: oceani, mari e acque continentali BIOSFERA LITOSFERA: minerali e rocce

TETTONICA A PLACCHE COME TEORIA UNIFICANTE: - e le forme che ne derivano - e alcuni esempi di rapporto con le Scienze della Terra - tsunami
COME VALUTARE

PERICOLOSITA E RISCHIO IN UN EVENTO NATURALE

DINAMICA AMBIENTALE
- fattori endogeni - fattori esogeni MODELLAMENTO DELLA SUPERFICIE TERRESTRE

AGENTI - FORME - PROCESSI - FATTORI

CHI

CHE COSA

COME

PERCHE

PRIME DISPUTE SULLA STRUTTURA DELLA TERRA

Sir Francis Bacon


G.B.Airy Antonio Snider-Pellegrini Edward Suess J.D.Dana

A. WEGENER E LA TEORIA DELLA DERIVA DEI CONTINENTI Taylor e lo scorrimento crostale


Wegener

A. Holmes
H.Benjoff

HESS E LIPOTESI DI ESPANSIONE DEI FONDALI OCEANICI o Harry Hammond Hess LA TETTONICA DELLE PLACCHE Tuzo Wilson
Jason Morgan

Fred Vine e Drummond Matthews

Nel 1620, l'astronomo Sir Francis Bacon, scrisse di una sorprendente conformit dei margini continentali che si presentava da entrambi i lati dellOceano Atlantico, concludendo che i due continenti erano come le tessere di un puzzle, un tempo assemblate ma che in un qualche modo si erano successivamente smembrate ed allontanate.

Verso la met del 1800, gli studi sulla gravit indicavano che lHimalaya apparentemente esercitava unattrazione gravitazionale molto inferiore a quella che ci si sarebbe aspettati dalla sua enorme massa. Divenne convinzione comune che le rocce pi leggere costituenti le montagne, si spingessero in profondit nella crosta sottostante
Nel 1855 G.B.Airy formul lipotesi che sotto la crosta solida della Terra ci sia uno strato di materiale che si comporta come un fluido ed pi denso della crosta solida e che pu considerarsi come se galleggiasse su di esso

Nel 1858, un altro studioso, Antonio SniderPellegrini, pubblic un libro ("La cration et ses mystres dvoils") che includeva una mappa in cui lAmerica e lAfrica erano unite. Per la prima volta, su basi scientifiche, Snider sugger lipotesi che un tempo lEuropa e le Americhe avessero fatto parte di un unico continente; egli aveva studiato fossili di alcune piante vissute 300.000 anni prima ed aveva notato una certa somiglianza tra quelli rinvenuti in entrambi i continenti

Nel 1885, un geologo austriaco di nome Edward Suess forn ulteriori prove alla teoria sviluppata da Francis Bacon, attraverso lanalisi di fossili e sugger che i continenti dellemisfero Sud un tempo dovevano essere stati uniti, poich riportavano delle similitudini per quanto riguardava i fossili rinvenuti; egli parl di un unico grande ammasso di terra che chiam Dato che, sia Bacon Gondwana.
che Suess non seppero spiegare il meccanismo che port allo smembramento della massa di terra, la comunit scientifica non prese seriamente in considerazione le loro teorie.

J.D.Dana E.Suess : lorogenesi classica


Le prove che si accumulavano indicavano che i continenti erano costituiti da materiale meno denso e pi leggero rispetto a quello che costituiva i fondali.
Queste osservazioni portarono lamericano J.D.Dana a formulare lipotesi del CONTRAZIONISMO secondo la quale la Terra si raffredda, si contrae per cui la crosta si piega e si incurva formando le montagne. Ci avrebbe dato inizio allerosione ed al trasporto di roccia dalle zone sollevate ed alla sua deposizione come sedimento nelle depressioni. Quindi i sedimenti delle montagne erose si accumulano nel mare, in grandi fosse, le GEOSINCLINALI; qui si compattano (subsidenza) e sprofondano. Le pressioni laterali dei continenti fanno riemergere i sedimenti che vengono piegati e aumentano di spessore. Queste rocce subiscono metamorfismo a causa delle forti pressioni. Anche E. Suess propose un modello della Terra analogo affermando inoltre che nel corso della progressiva contrazione e solidificazione della massa fusa, i materiali pi leggeri venivano spostati verso la superficie dando origine a rocce metamorfiche chiamate SIAL, mentre al di sotto vi erano rocce pi dense dette SIMA, ricche di magnesio, ferro e calcio. Sia le formulazioni di Dana che quelle di Suess negavano per implicitamente la possibilit di movimento laterale delle masse continentali attraverso gli oceani.
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Prima di Wegener, il geografo e geologo americano F.B. Taylor, nel 1910 pubblic un articolo in cui sosteneva che lipotesi della contrazione fosse inadeguata a spiegare in modo soddisfacente la distribuzione delle catene montuose del Terziario e la loro giovinezza. Immagin un massiccio movimento di scorrimento della crosta terrestre da nord verso la periferia dellAsia. La tesi di Taylor mancava di un punto importante e cio il meccanismo del movimento che produceva lo spostamento delle masse continentali.

(1880-1930)

L'idea della deriva dei continenti, scrive Wegener nella sua trattazione "The Origin of Continent and Oceans", "mi si present gi nel 1910. Nell'esaminare la carta geografica dei due emisferi, ebbi l'impressione immediata della concordanza delle coste atlantiche, ma ritenendola improbabile non la presi per allora in considerazione. Nell'autunno del 1911, essendomi capitata in mano una relazione su un antico collegamento continentale tra il Brasile e l'Africa, venni a conoscenza dei risultati paleontologici ottenuti, a me ignoti fino allora. Ci mi spinse a prendere in esame i dati acquisiti nel campo geologico e paleontologico riferentesi a questa questione: ora, le osservazioni fatte furono cos notevoli che si radic in me la convinzione dell'esattezza fondamentale di quell'idea. Idea che resi nota per la prima volta il 6 gennaio 1912, in una conferenza tenuta alla Societ Geologica di Francoforte sul Meno su: "La formazione dei continenti e degli oceani in base alla geofisica".(1) A questa conferenza ne segu il 10 gennaio una seconda su: "Gli spostamenti orizzontali dei continenti " che tenni alla Societ per il Progresso delle Scienze naturali di Marburgo."

Alfred Wegener intorno al 1912 inquadr in una teoria organica i dati in parte gi noti e discussi : la Deriva dei continenti . Egli osserv la forma dei continenti, in particolare dellAfrica e dellAmerica del Sud: se noi ritagliassimo lAmerica meridionale e lAfrica e le accostassimo, vedremmo che i due continenti combacerebbero perfettamente come se fossero due enormi tessere di un puzzle. Wegener ipotizz che i due continenti un tempo fossero uniti in un unico grande blocco. Questa affermazione implicava una conseguenza molto importante: se un tempo erano uniti, vuol dire che i continenti possono muoversi orizzontalmente e andare alla deriva, come se fossero delle enormi zattere. Egli propose quindi unidea di superficie terrestre in movimento, in evoluzione, con i continenti alla deriva negli oceani, come pezzi di un primigenio, unico continente: questo supercontinente fu denominato PANGEA.

Secondo lo scienziato tedesco, fino a 200 milioni di anni fa esisteva un unico grande continente: la Pangea, circondato da un unico grande oceano: la Pantalassa. Wegener ricostru la Pangea accostando fra loro le sagome dei continenti. Secondo la sua teoria, 220 - 200 milioni di anni fa, il grande continente Pangea cominci a lacerarsi, seguendo un movimento distensivo che si protrasse per qualche decina di milioni di anni, in due blocchi chiamati rispettivamente Laurasia (formato da Europa, Asia e America settentrionale) e Gondwana (costituito da America meridionale e Africa), separati da un oceano chiamato Tetide. A partire da questa primordiale scissione, la Laurasia and alla deriva verso Nord, mentre il blocco AfricaAmerica del Sud si stacc dal blocco Australia-Antartide. Intorno a 190 milioni di anni fa, un evento simile a quello che aveva diviso in due la Pangea, interess una zona del continente Gondwana e intorno a 80 milioni di anni fa, la frattura che aveva originato l'Atlantico meridionale cominci a propagarsi anche verso Nord. Il continente settentrionale venne diviso in due blocchi: il Nord-America e l'Eurasia e fra i due continenti si apr l'Atlantico settentrionale.

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EPPUR SI MUOVE!

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PROVE DI WEGENER:

Prove geologiche:

forme dei continenti combacianti; alcune catene montuose di un continente sembrano la continuazione di quelle di un altro continente ora lontano. Prove paleontologiche: fossili di una stessa specie trovati in continenti oggi lontani tra loro a testimoniare la loro passata unione, es. fossili del rettile Mesosaurus (vissuto circa 270 milioni di anni fa) ritrovati sia in Sud America che in Africa; fossili della felce Glossopteris distribuiti in regioni molto lontane (America del Sud, Sud Africa, India, Antartide, Australia) a testimoniare che un tempo questi continenti erano uniti tra loro. Prove climatologiche: circa 250 milioni di anni fa cerano ampie distese di ghiaccio nella parte sud-orientale dellAmerica del Sud, nella parte meridionale dellAfrica, in alcune zone dellAustralia e dellIndia. Lipotesi pi semplice per spiegare questa distribuzione dei ghiacciai quella che in quel periodo i continenti erano uniti e tutte quelle zone si trovavano in corrispondenza del Polo Sud.

Il limite della teoria di Wegener fu quello di non riuscire a definire quale fosse il motore che muoveva i continenti portandoli alla deriva.

scrive egli stesso: Il Newton della teoria della deriva non ancora apparso probabile che la soluzione completa del problema delle forze motrici sia ancora lontana a venire, perch significa districare un groviglio di fenomeni interdipendenti in cui spesso difficile distinguere la causa dalleffetto

Formul tuttavia alcune ipotesi indicando due possibili componenti; una forza di fuga dei poli per spiegare i movimenti dei continenti verso lequatore e una forza di marea per spiegare la deriva verso ovest dei continenti americani Lobiezione pi forte fu comunque quella che sottolineava lincompatibilit tra il movimento continentale e le idee accettate sulla struttura della crosta.

ANCHE SE I CONTINENTI ERANO ZATTERE DI SIAL GALLEGGIANTI SUL SIMA, QUALE FORZA ERA IN GRADO DI SUPERARE LENORME ATTRITO E DI SPINGERLI LUNGO LA SUPERFICIE TERRESTRE ?

Con laiuto delle onde sismiche, gli scienziati compresero che il mantello non era costituito da roccia solida e che, dunque, poteva muoversi e nel 1928, Arthur Holmes propose un meccanismo che consentiva il movimento dei continenti a seguito di questa nuova scoperta. Egli ipotizz che il calore intrappolato nella Terra originasse delle correnti convettive, vale a dire aree dove i fluidi al di sotto della crosta terrestre ascendono, si spostano lateralmente e discendono; le correnti ascenderebbero sotto i continenti, si espanderebbero ed infine discenderebbero sotto gli oceani. Sfortunatamente Wegener mor nel 1930 e non ebbe lopportunit di adattare la teoria sviluppata da Holmes alle sue idee sulla deriva dei continenti ma nonostante tutto la sua teoria e le prove da lui apportate non furono completamente abbandonate nemmeno a seguito della sua morte e per i successivi 40 anni l'idea della deriva dei continenti fu oggetto di un "caldo" dibattito.

Nel 1940 Hugo Benjoff tracci la posizione dei sismi profondi ai margini dell'Oceano Pacifico. La sua carta indica una catena di sismi che oggi conosciuta come "Anello di fuoco del Pacifico" ed a partire da essa gli scienziati hanno tracciato la distribuzione dei vulcani e dei sismi nel mondo. Lanalisi sistematica dei sismi profondi permise di comprendere che essi non avvenivano casualmente sopra la superficie terrestre ma erano concentrati lungo vere e proprie linee, localizzate sulla crosta terrestre e corrispondenti al sistema mondiale delle dorsali e delle fosse oceaniche.

Il fatto che la distribuzione dei sismi e dei vulcani fosse simile al sistema di dorsali, indic a Benioff che la litosfera terrestre era divisa in sezioni.

( Harry Hammond Hess 1906-1969 )

Nel 1962 pubblic la propria ipotesi circa lespansione dei fondali oceanici in un documento intitolato History of ocean basins che contribu a fornire ulteriori conferme alla teoria della deriva dei continenti

Le dorsali medio oceaniche- scrive Hess in relazione al rapporto con la deriva- potrebbero rappresentare i resti dei lembi ascendenti delle celle convettive, mentre la fascia circumpacifica di deformazione e vulcanismo rappresenta i lembi discendenti. La Dorsale Medio-Atlantica in posizione mediana perch le aree continentali sui due lati si sono allontanate alla stessa velocitNon esattamente la stessa cosa nella deriva dei continenti. I continenti non avanzano attraverso la crosta oceanica spinti da forze ignote, ma piuttosto si lasciano trascinare passivamente sul materiale del mantello (come se si trattasse di un nastro trasportatore) quando sale alla superficie in corrispondenza della cresta della dorsale e se ne allontana muovendosi lateralmente.

Nel 1962, Harry Hess propose un'idea radicale per spiegare la topografia del fondale oceanico e l'attivit che esiste lungo le dorsali e le fosse, suggerendo che nuova crosta oceanica si origina dalle rift (spaccature) delle dorsali oceaniche ed il fondale e la roccia sottostante sono formati proprio dal magma che risale dalle profondit della Terra. Questo spiegherebbe perch il sistema della dorsale composto da rocce basaltiche, ovvero da rocce di origine vulcanica. Hess propose inoltre che il fondale muovendosi lateralmente si allontana dalla dorsale e sprofonda in una fossa lungo il margine del continente; per esempio la crosta originatasi dalla East Pacific Rise, una dorsale oceanica presente nel Pacifico orientale, affonda nella fossa adiacente alle Ande nel lato occidentale del Sud America. Nel modello di Hess, le correnti convettive nell'astenosfera spingono il fondale oceanico dalle dorsali alle fosse; tuttavia queste correnti dovrebbero spostare anche i continenti poich sia i continenti sia l'oceano fanno parte della stessa litosfera. La teoria dell'espansione dei fondali sviluppata da Hess ebbe successo dove Wegener fall. Non si pens pi che i continenti attraversassero la crosta oceanica ma furono considerati parte di placche che si muovono sulla "soffice" e plastica astenosfera. Inoltre il movimento di allontanamento del fondale dalla dorsale, contribu anche a spiegare la distribuzione dei sismi e dei vulcani scoperta da Benioff, infatti, quando la litosfera sprofonda a livello delle fosse nell'astenosfera, si originano sismi e vulcani poich le placche oceaniche dense (fatte da rocce basaltiche) vengono spinte sotto le placche continentali meno dense (fatte di rocce costituite per lo pi di materiale granitico). L'immersione delle placche di subduzione, motiva la distribuzione dei sismi e dei terremoti.

Nel 1965, le idee della deriva dei continenti e dell'espansione dei fondali furono integrate nel concetto di Tettonica a placche da Tuzo Wilson. La tettonica divide lo strato superficiale della Terra in dodici placche litosferiche distinte, ognuna di circa 45-65 miglia.
Queste placche fluttuano sulla sottostante astenosfera che, riscaldata dall'interno della Terra e divenuta plastica, si espande, diventa meno densa e si solleva. Incontrando la litosfera devia e trascina le placche lateralmente finch si raffredda e si condensa deviando nuovamente per completare il ciclo.

Wilson fu il primo ad utilizzare il termine placche, ma la formulazione teorica completa ed il suo sviluppo furono opera del geofisico americano Jason Morgan

Il movimento della placca lento in termini di anni umani: circa 2 cm all'anno. Le placche interagiscono allontanandosi una dall'altra, scorrendo lateralmente o convergendo, cosa che comporta che una placca venga spinta sotto l'altra, oppure si corrugano dando origine a catene montuose. La teoria della tettonica a placche doveva essere verificata affinch venisse accettata dalla comunit scientifica. La prova che il fondale oceanico si espandesse arriv dal rilevamento di particolari disegni magnetici e nel 1963 Fred Vine e Drummond Matthews svilupparono una teoria per spiegare il pattern zebrato delle anomalie magnetiche. Proposero che i minerali ferrosi contenuti nella lava, eruttata in diversi momenti lungo la rift della dorsale, conservassero e registrassero in modo permanente le caratteristiche che il campo magnetico presentava in quel momento ed in quel luogo; ad esempio la lava eruttata quando il Polo Nord si trovava nell'emisfero Nord, riportava una polarit positiva, al contrario, lava eruttata quando il Nord magnetico era nell'emisfero Sud riportava una polarit negativa. Vine e Matthews proposero che la lava eruttata sul fondale oceanico in modo simmetrico rispetto alla rift, si solidificasse e si allontanasse prima che venisse eruttata nuova lava. Se il campo magnetico si invertito nel tempo intercorso tra le due eruzioni, le due colate di lava daranno origine ad una serie di bande parallele caratterizzate da propriet magnetiche differenti. L'abilit di Vine e Matthews nello spiegare il pattern delle anomalie magnetiche del fondale forn la prova che il fondale si espandeva dalle dorsali.

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UNA LUNGA STORIA!

Terra
rocce

pianeta roccioso
litosfera

litosfera

involucro pi esterno del globo

VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA


Nucleo: alta densit metalli pesanti ( Fe, Ni ) temperatura elevata (migliaia di gradi) > press. Nel nucleo int. raggio 3500 Km

Mantello: silicati di tipo pesante (Si e O + Fe e Mg) solido e rigido al di sotto della crosta e per quasi tutto il suo spessore ma tra 100 e 200 Km di profondit c una fascia a comportamento pi fluido e plastico astenosfera spessore di 2850 Km Crosta: silicati di tipo leggero (Si e O + Al)

spessore variabile (tra i 5 e i 70 Km) mediamente 35 Km


crosta + parte superiore del mantello = litosfera (rigida e fragile) la litosfera divisa in placche

PRINCIPALI ELEMENTI CHIMICI DELLA CROSTA TERRESTRE

Insieme di minerali
Spesso le masse rocciose non sono visibili perch ricoperte dal suolo, il sottilissimo manto superficiale che separa la sfera rocciosa solida dallatmosfera; in genere anche presente la vegetazione che affonda nel suolo le proprie radici e vela ulteriormente le rocce. Altre volte il suolo e la roccia sono coperti dalle acque, come avviene nei laghi, nei mari e negli oceani.

Nel loro complesso i processi che hanno portato alla formazione delle rocce sono riconducibili a tre tipi fondamentali dai quali derivano 3 gruppi principali di rocce :

IGNEE
Raffreddamento e solidificazione di rocce fuse (o magmi) ad alta temperatura (5001300 C)

METAMORFICHE
Trasformazione di rocce preesistenti che si vengono Accumulo, consolidamento e a trovare in condizioni cementazione di materiali di ambientali diverse da quelle origine diversa, come frammenti originarie. Aumento di di altre rocce o resti di temperatura e pressione che organismi. induce in rocce Si formano sulla superficie sedimentarie e ignee terrestre a scarsa profondit profonde modificazioni (fino a circa 10 Km) dove tanto da formare rocce temperatura e pressione non completamente diverse e sono molto elevate nuove

SEDIMENTARIE

IGNEE + METAMORFICHE

> Parte della CROSTA

Le troveremo soprattutto in profondit Sono le pi abbondanti in affioramento cio in superficie dove spesso ricoprono le altre rocce

SEDIMENTARIE

Le sedimentarie sono spesso i principali costituenti delle catene montuose, dove gli strati sedimentari appaiono deformati, piegati e spezzati dalle forze che li hanno sollevati

AMBIENTE GEODINAMICO DI FORMAZIONE

ROCCE

Costituite da un solo tipo di minerale (es. CALCARE --- spesso formato solo da CaCO3 che nella forma cristallina si chiama calcite)

Altre sono costituite da vari minerali (es. GRANITO --- feldspato, mica, quarzo) se i minerali sono ben visibili a occhio nudo ( ROCCIA MACROCRISTALLINA; es.Granito) se i minerali non sono visibili a occhio nudo (ROCCIA MICROCRISTALLINA; es.Basalto)

La Terra ha circa 4,6 miliardi di anni. Let media delle rocce della superficie terrestre di circa 1.8 miliardi di anni. Come mai le diverse rocce che troviamo sul nostro pianeta non hanno la stessa et ?

Milioni di anni

5000 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0

4.600

et della Terra vita media di una roccia comparsa dell'uomo vita media dell'uomo
4 8 x 10 -5
eventi

1.800

Mentre gli elementi chimici che formano le rocce sono gli stessi che erano presenti anche nella Terra primitiva, nel corso delle ere geologiche le vecchie rocce si sono trasformate (e si trasformano continuamente ) in nuove rocce, prendendo parte ad un grande ciclo continuo: il CICLO DELLE ROCCE

FORZE CHE ALIMENTANO IL CICLO

Agenti atmosferici

Calore interno della Terra

SEMPLIFICAZIONE ESTREMA DEL CICLO


DEGRADAZIONE ATMOSFERICA ED EROSIONE
Rocce ignee vulcaniche

FASI:

1 2 3 4

Deposizione negli oceani e sui continenti

Rocce sedimentarie
granito arenaria

sedimenti

Rocce ignee Rocce metamorfiche

metamorfismo

gneiss

Rocce ignee plutoniche

CALORE E PRESSIONE

mantello
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Calore interno

arenaria

gneiss

granito

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ANALIZZIAMO LE SINGOLE ROCCE

Le rocce superficiali ( vulcaniche e sedimentarie ) sottoposte allerosione dellaria e dellacqua, gradatamente si sgretolano e si trasformano in detriti. Questi detriti, trasportati dai fiumi ,dai ghiacciai, dal vento, sono depositati nei mari, dove formano sedimenti

PROCESSO SEDIMENTARIO

I sedimenti depositati sul fondo e compressi dal peso dei nuovi materiali che vanno accumulandosi al di sopra di essi, sono compattati e cementati assieme (diagenesi); formano cos una nuova roccia sedimentaria

PROCESSO METAMORFICO

La nuova roccia viene spinta dai movimenti della litosfera pi in profondit; qui, sottoposta ad alte temperature e pressioni, si trasforma in roccia metamorfica

PROCESSO MAGMATICO

Infine, se la roccia metamorfica viene trasportata ad una profondit tale da fondere per effetto del calore, perde completamente la sua fisionomia originaria, per diventare magma. Risalendo, il magma potr solidificare in profondit nella crosta terrestre o effondere in superficie. Si formeranno cos altre rocce ignee e il ciclo si chiude

da un punto di vista chimico

da un punto di vista fisico

alcuni esempi
TORNA AL CICLO LITOGENETICO

sono fatte tutte da silicati

soprattutto Si e O a cui si legano Al, Fe, Mg, Na, K


silicio + ossigeno = SiO2 ( ossido di silicio o SILICE)
% in silice > 65%

ROCCE IGNEE ACIDE

dette anche sialiche (Si e Al) colore chiaro % in silice < 52%

ROCCE IGNEE BASICHE

femiche ( Fe e Mg) colore scuro

ROCCE IGNEE NEUTRE

% in silice intermedia

MAGMI ACIDI ( che danno origine alle rocce sialiche)

Sono generalmente pi densi e viscosi dei MAGMI BASICI che danno origine alle rocce femiche

ROCCE IGNEE o MAGMATICHE ( si formano in seguito a solidificazione del magma o delle lave)
65% delle rocce della litosfera

PLUTONICHE (o INTRUSIVE)
Se il consolidamento avvenuto per lento raffreddamento di masse magmatiche al di sotto della superficie terrestre (circa 500-600 metri di profondit)
hanno una grana pi grossolana con cristalli ben visibili a occhio nudo (quarzo,feldspati,miche, anfiboli, pirosseni) cristallizzazione lenta che dar origine a rocce con struttura olocristallina

IPOABISSALI o SUBVULCANICHE
Sono rocce che si sono intruse a livello superficiale della crosta terrestre sotto forma di filoni, camini(plugs) e piccole masse profondit intermedie tra le rocce intrusive ed effusive grana minuta e cristalli delle medesime dimensioni

VULCANICHE (o EFFUSIVE)
Se derivate da rapido raffreddamento e degassazione di lave defluite in superficie a seguito di manifestazioni vulcaniche

cristallizzazione rapida in cui si formano cristalli piccoli


rocce con struttura porfirica : pochi cristalli ben formati (fenocristalli) in una matrice microcristallina o addirittura abbiamo rocce con struttura vetrosa (es. ossidiana) nel caso in cui vengano eruttate in acqua i cristalli non si formano affatto e il consolidamento avviene allo stato vetroso

DIATREMI

PILLOWS- lava a cuscini

La Devils Tower si trova nel Wyoming (USA): si tratta di una formazione rocciosa costituita da basalto con fessurazione colonnare, risultato del consolidamento del magma allinterno di un camino vulcanico.

Il raffreddamento della lava produce spesso un tipo di fessurazione detta prismatica o colonnare: le foto mostrano un insieme di colonne prismatiche esagonali che si sono sviluppate in una colata lavica.

Se la lava si frantuma in grossi blocchi poliedrici viene chiamata "lava a blocchi".

Se la superficie delle colate liscia, con una terminologia hawaiana si parla di lava "pahoehoe".

Quando la lava ristagna in corrispondenza della bocca vulcanica, si formano accumuli di varie forme e dimensioni, detti duomi o cupole di ristagno.

Quando la lava arriva a contatto con lacqua, per esempio durante le effusioni sottomarine, si formano strutture particolari che, per la loro forma tondeggiante, vengono dette "a pillow" (cuscino).

GRANITI : rocce sialiche pi comuni; rocce acide intrusive; macrocristalline; principali minerali presenti: feldspato,quarzo,mica

Monte Bianco

Monte Bianco

Adamello

BASALTI : rocce femiche pi comuni, sono rocce basiche effusive, microcristalline

Sicilia area dellETNA : formata da successive colate di lave basaltiche

CROSTA CONTINENTALE : formata da rocce pi leggere e spesse con prevalenza di rocce di tipo acido granitico

CROSTA OCEANICA : pi pesante e sottile con rocce prevalentemente di tipo basico basaltico

SI POSSONO AVERE ANCHE ROCCE INTRUSIVE BASICHE ED EFFUSIVE ACIDE Esempi:


GABBRI Grossi cristalli verdi ( minerali chiamati pirosseni) e cristalli chiari (minerali chiamati plagioclasi)

Intrusive basiche (stessa composizione del basalto)

Oppure
PORFIDO

Effusiva acida : stessa composizione del granito

Usato ad esempio per la pavimentazione delle strade

In alcune rocce effusive derivate da magmi particolarmente acidi e viscosi, la cristallizzazione stata talmente scarsa che in pratica la roccia si solidificata in una massa omogenea a struttura vetrosa nella quale manca una struttura cristallina

OSSIDIANA

POMICE : roccia effusiva acida

Cave di pomice - Lipari

ambiente di origine: superficie terrestre o sottosuolo a bassa profondit (pochi Km) si formano a T e P basse sono solo l 8% ma rappresentano i della copertura superficiale della Terra sono quindi quelle che vediamo pi frequentemente formano uno strato molto sottile mentre il resto dello spessore della crosta formato in prevalenza da rocce ignee e metamorfiche
EROSIONE DIAGENESI LITIFICAZIONE compattazione e formazione della cementazione roccia Precipitazione tra i granuli di composti Compressione dei sedimenti e conseguente chimici che fanno da cemento (SiO2 e riduzione degli spazi tra i granuli CaCO3) TRASPORTO e DEPOSITO

AMBIENTE DI SEDIMENTAZIONE

SILTITI (silt cementato)

ARGILLITI (argille cementate)

Clasti non cementati CONGLOMERATI (diametro clasti > 2mm) Clasti cementati

GHIAIA

PIETRISCO
BRECCE (spigoli arrotondati) PUDDINGHE (spigoli vivi) SABBIE(clasti non cementati)

PELITI o LUTITI (diam. < 1/16 mm)

ARENITI (diam. Clasti tra 2 e 1/16 mm)

da carbonato di calcio (CaCO3) Accumulo e stratificazione di cenere, lapilli, etc provenienti dalle eruzioni vulcaniche TUFO da sali marini (EVAPORITI)
PIROCLASTICHE

ARENARIE(clasti cementati) TRAVERTINO (ambiente fluviale) ALABASTRO (caverne) STALATTITI e STALAGMITI (grotte)

Dolomia calcarea Conchigliari (conchiglie di CALCARI ORGANOGENI (prevale il molluschi) carbonato di magnesio) ammonitici Di scogliera (scheletri Calcari dolomitici (carbonato di nummulitici di coralli) calcio+ carbonato di magnesio)

ROCCE CARBONATICHE (fossili+matrice di CaCO3+cemento a composizione variabile)

ROCCE SILICEE (SiO2 SELCI)

SALGEMMA (NaCl)
GESSO (solfato di calcio) SPONGIOLITI (spugne) RADIOLARITI (radiolariprotozoi) DIATOMITI (diatomee-alghe)

CONGLOMERATI

BRECCIA

PUDDINGA

ARENARIE

ARGILLE

STALATTITI E STALAGMITI

GESSO

SALGEMMA

ALABASTRO

TRAVERTINO

TUFO VULCANICO

SELCE

DOLOMITI

DOLOMIA del Trentino

ROCCE ORGANOGENE : barriera corallina(i reef)

LUMACHELLE

CALCARE

CALCARE A NUMMULITI

TORNA AL CICLO LITOGENETICO

Sono rocce ignee o sedimentarie trasformate in altre rocce in seguito allaumento di P e T dovuto alla loro sepoltura e cottura in profondit Ambiente di formazione: allinterno della crosta terrestre a profondit intermedia (alcune decine di Km) dove le T e P sono elevate ma la temperatura non ancora cos alta da far fondere i minerali METAMORFISMO REGIONALE Legato a spinte prodotte dai moti delle placche litosferiche e riguarda masse rocciose di ampi territori GNEISS ARDESIE derivano dal granito derivano dalle argilliti METAMORFISMO di CONTATTO Deriva dal contatto di rocce preesistenti con magma incandescente e riguarda brevi strati di roccia MARMO da trasformazione del calcare

assumono un aspetto lamellare detto anche SCISTOSO (nel corso del metamorfismo i minerali tendono ad orientarsi su piani paralleli) In altri casi, sempre a causa di variazioni di temperatura e pressione, i minerali possono ricristallizzare formando granuli di grosse dimensioni. Es GNEISS OCCHIADINI (con grossi granuli di feldspato di forma lenticolare)

GNEISS

GNEISS OCCHIADINI

MARMI

SCISTI

ALPI : masse di GNEISS

CERVINO

GRAN PARADISO

MONTE ROSA

APPENNINO : Alpi Apuane

TORNA AL CICLO LITOGENETICO

e le forme che ne derivano e alcuni esempi di rapporto con le Scienze della Vita

Se immaginiamo di sezionare la Terra, possibile riconoscere un sottilissimo strato esterno detto CROSTA TERRESTRE , al di sotto del quale si trovano MANTELLO e NUCLEO. La crosta terrestre lo strato pi esterno, quello su cui noi camminiamo e su cui si svolgono le attivit degli organismi viventi. E composto da materiali solidi: le rocce. CONTINENTALE
( forma i continenti; spessa mediamente 35 Km ma pu raggiungere 60-70 Km in corrispondenza delle catene montuose)

CROSTA TERRESTRE

OCEANICA
( forma i fondali degli oceani e dei mari; mediamente lo spessore di 10 Km ed pi densa rispetto alla continentale)

Il passaggio dalla crosta al mantello segnato dalla discontinuit di Mohorovicic (legata al cambiamento di velocit delle onde P in prossimit di questa superficie). CROSTA TERRESTRE + PARTE SUPERFICIALE DEL MANTELLO = LITOSFERA La Litosfera si comporta rigidamente se sottoposta a tensioni. Il MANTELLO ha uno spessore di circa 2900 Km. E formato da rocce parzialmente fuse che alimentano il magma.

La parte del mantello superiore a contatto con la litosfera forma l ASTENOSFERA ( che ha un comportamento plastico ). Il passaggio da mantello a nucleo segnato dalla MANTELLO discontinuit di Gutenberg. Il nucleo ha uno spessore di circa 3470 Km ed composto da una parte esterna liquida e da una parte interna solida. Nel passaggio dalla crosta al nucleo si osserva un SUPERIORE progressivo aumento della densit dei materiali, della pressione e della temperatura.

Nel mantello, che ha un comportamento plastico, avverrebbero fenomeni di CONVEZIONE tipici dei fluidi. Se riscaldiamo un fluido esso si espande diventando meno denso rispetto al materiale circostante e tende quindi a salire. Il materiale pi freddo tender invece a scendere instaurando cos un circolo che prende il nome di CELLA CONVETTIVA. Queste correnti sono responsabili della DERIVA DEI CONTINENTI e della TETTONICA DELLE PLACCHE e forniscono magma ai vulcani e alle dorsali oceaniche.

INFERIORE

Negli anni 60 e 70 si realizza quella rivoluzione scientifica delle scienze della Terra che va sotto il nome di Tettonica a placche o pi propriamente TETTONICA GLOBALE, proprio perch cerca di inquadrare e spiegare tutti i fenomeni geologici del pianeta (continenti, oceani, catene montuose, vulcani, terremoti, dati paleontologici, paleoclimatici, paleomagnetici, ecc). Furono gli scienziati Morgan e McKenzie che, nel 1967, formularono questa teoria che considerata una teoria unificante poich permette di spiegare molti fenomeni che apparentemente sembrano non avere alcuna relazione tra loro: per esempio, la distribuzione dei fenomeni vulcanici e sismici, la localizzazione delle catene montuose, ecc Secondo la teoria della tettonica delle placche (o zolle), la litosfera non forma un guscio continuo, ma si presenta fratturata, divisa in una serie di zolle o placche. Le zolle galleggiano sulla sottostante astenosfera e sono in continuo movimento, trascinando con s i continenti. Sono state individuate complessivamente una ventina di zolle, di cui sette pi grandi e le altre di minore estensione.

LA CROSTA TERRESTRE E IN CONTINUO MOVIMENTO, IN CONTINUA EVOLUZIONE

Ma qual il motore, la causa che determina il movimento di queste zolle e di conseguenza dei continenti a queste associati ?

La causa sono proprio quei moti convettivi presenti nel mantello che determinano la risalita del magma verso la litosfera (pi caldo e quindi pi leggero) e del suo ritorno verso lastenosfera (pi freddo e quindi pi pesante). Questi moti convettivi stabiliscono nel mantello un movimento ciclico nei materiali fluidi responsabile del lento spostamento delle zolle. Naturalmente il movimento delle zolle molto lento, dellordine di pochi centimetri lanno.

Tutti i margini tra le placche coincidono con le principali zone sismicamente attive della Terra.

TRE TIPI DI MOVIMENTO SCONTRO SCORRIMENTO ALLONTANAMENTO

ALLONTANAMENTO delle placche

SI FORMA NUOVA CROSTA


Lo spazio che si forma tra le due zolle che si allontanano, lascia posto alla fuoriuscita del magma proveniente dal mantello che giunto in superficie solidifica formando nuova crosta e determinando per esempio lespansione dei fondali oceanici. Questo allontanamento porta alla formazione delle cosiddette dorsali oceaniche (es. dorsale medio-atlantica). I margini di queste zolle vengono detti margini di accrescimento o costruttivi (perch si forma nuova crosta terrestre) o margini divergenti (poich lungo questi margini le zolle divergono, cio si allontanano)

SCONTROtra placche LA LITOSFERA VIENE CONSUMATA SI FORMA UNA CATENA MONTUOSA

Margini convergenti o distruttivi

Possono verificarsi tre diversi tipi di scontro che vengono di seguito mostrati:

SCONTRO TRA UNA ZOLLA CONTINENTALE ED UNA OCEANICA: La zolla oceanica, pi densa, si flette sotto la zolla continentale e ritorna nel mantello (processo di subduzione). Parte della crosta terrestre viene distrutta, nellastenosfera la crosta oceanica fonde e il materiale fuso risale in superficie formando dei vulcani sulla crosta continentale. Si forma inoltre una fossa oceanica.

SCONTRO TRA DUE ZOLLE OCEANICHE: La subduzione, in questo caso, avviene in pieno oceano e si formano archi vulcanici insulari e profonde fosse oceaniche (ad es. la fossa delle Marianne profonda 11.000 m).

SCONTRO TRA DUE ZOLLE CONTINENTALI:

In questo caso si assiste al processo di orogenesi in cui la litosfera si pu corrugare e sollevare fino a formare una nuova catena montuosa (le Alpi e lHimalaya sono esempi di catene montuose formatesi per questo fenomeno e, in particolare, le Alpi si sono originate dallimpatto tra la zolla africana e quella eurasiatica mentre lHimalaya per limpatto tra la zolla indo-australiana e quella eurasiatica.

A questo tipo di eventi sono legati i principali fenomeni sismici che normalmente si verificano lungo i margini di placca

SCORRIMENTOdelle zolle
I margini di placca soggetti allo scorrimento si dicono margini conservativi.

Non si crea n si distrugge litosfera

Attriti e fratturazione delle rocce in profondit. Terremoti e risalita di materiale fuso sono normalmente i fenomeni legati a questo tipo di movimento

Le faglie trasformi sono le fratture che si formano quando due zolle scorrono luna accanto allaltra in direzioni opposte (famosa la faglia di San Andreas in California dovuta allo scorrimento, in direzioni opposte, della zolla del Pacifico accanto a quella nord-americana)
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La tettonica a placche gioca un ruolo importante nella genesi e nel mantenimento della vita sul Pianeta
Se si fermasse a causa
Della diminuzione del calore generato dal decadimento radioattivo Dallinterruzione dei moti convettivi nel mantello Dallispessimento crostale o dellaumento di viscosit del mantello Dallinterruzione dei fenomeni vulcanici Dalla variazione delle caratteristiche fondamentali di inclinazione/rotazione del pianeta

Una drastica diminuzione della quantit di CO2 nellatmosfera, che controlla la temperatura globale del pianeta

La scomparsa del campo magnetico terrestre e la conseguente esposizione della Terra alle radiazioni cosmiche e al vento solare

..un globo completamente sommerso


Diminuzione degli habitat attualmente presenti con una conseguente diminuzione della biodiversit Incremento dellerosione continentale, non pi contrastata dal sollevamento vulcanico e orogenetico, con il rischio di un innalzamento del mare fino alla completa sommersione del globo

SI VERIFICHEREBBE

ACQUA, BIOSSIDO DI CARBONIO E TETTONICA DELLE PLACCHE

COSA HA PERMESSO ALLACQUA DI CONSERVARSI ALLO STATO LIQUIDO FINO AD OGGI ?

DETERMINANTE E IL MANTENIMENTO DI UN CAMPO DI TEMPERATURA COMPATIBILE CON LO STATO LIQUIDO DELLACQUA ( TRA 0C E 100C ). PER MANTENERE LE VARIAZIONI DI TEMPERATURA IN TALE INTERVALLO DI VALORI E DETERMINANTE LA QUANTITA DI CO2 PRESENTE NELLATMOSFERA

LA CO2 VIENE IMMESSA NELLATMOSFERA PER CIRCA IL 20% MEDIANTE LE REAZIONI DI COMBUSTIONE E, PER IL RESTANTE 80%, MEDIANTE REAZIONI LEGATE AL COSIDDETTO CICLO GEOCHIMICO DEL CARBONIO

Il CICLO GEOCHIMICO DEL CARBONIO regola il trasferimento del carbonio tra la crosta, loceano e latmosfera 1. 2. La CO2 presente nel suolo reagisce con lacqua producendo acido carbonico Lacido carbonico altera i minerali carbonatici e silicatici, producendo ioni bicarbonato, ioni calcio e silice in soluzione

3.

Questi prodotti vengono trasportati dai fiumi fino agli oceani dove gli organismi viventi li incorporano, combinandoli nuovamente in carbonato di calcio e liberando CO2 che alla fine torna allatmosfera
Mentre il ciclo dei carbonati in equilibrio, quello dei silicati comporta un deficit di CO2 finale

4.

e allora?

La compensazione di CO2 avviene nelle profondit della Terra, dove il carbonato di calcio e la silice riscaldati reagiscono e danno silicato di calcio e CO2.

La CO2 viene emessa nellatmosfera da eruzioni vulcaniche e sorgenti di acque minerali gassate, completando il ciclo. LA DINAMICA DELLA TETTONICA DELLE PLACCHE RISULTA QUINDI FONDAMENTALE PER IL MANTENIMENTO DEI LIVELLI DI CO2 NELLATMOSFERA.
LA CO2 ASSICURA LA PRESENZA DI ACQUA LIQUIDA SULLA TERRA E PERMETTE QUINDI LO SVILUPPO DELLA VITA NELLE FORME CHE TUTTI CONOSCIAMO

Dove nacquero i primi esseri viventi? Ci sono varie teorie. Ultimamente una delle pi attendibili presuppone che le prime cellule viventi abbiano trovato un ambiente ideale nelle bocche idrotermali nel fondo degli oceani ( lungo le dorsali oceaniche ) E un altro collegamento tra le particolari caratteristiche del nostro Pianeta e la comparsa e lo sviluppo della vita.
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Realizzato dal prof. Francesco Barberis

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