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Numero 35 Anno II
6 ottobre 2010
edizione stampabile
www.arcipelagomilano.org
Editoriale LBG - BERLUSCONI: ATTENTI AI SUOI SILENZI DallArcipelago Valentino Ballabio - FEDERALISMO NOSTRANO: ADDOLCIRE LA PILLOLA O RISPUTARLA? Economia Salvatore Bragantini - LA SCOMPARSA DELLA MILANO FINANZIARIA Architettura Jacopo Gardella - NUOVI EDIFICI,VECCHIA URBANISTICA Metropoli - Lodovico Meneghetti - SU MICHELE SACERDOTI CANDIDATO Cultura Giulio Rubinelli - CLAPIS. STORIA DI UN GIOVANE MILANESE Ambiente e Scienza Fiorello Cortiana - IL SEVESO NON COME IL NILO Mobilit Paolo Favole - PARCHEGGI INTERRATI: SI MA COME Citt Giovanni Zanchi - DIRTY DANCING IN VIA SILLA Dal Palazzo Giovanni Cominelli - SCELGO PISAPIA VIDEO Nei programmi dei candidati si parla di investimenti: dove prendere le risorse? rispondono Stefano Boeri Valerio Onida Giuliano Pisapia Michele Sacerdoti MUSICA Chet Baker Like someone in love Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit in ARTE & SPETTACOLI MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo TEATRO e CINEMA a cura di Guendalina Murroni
te dalla Lega come pure la tenace difesa delle Province, allo stato pressoch inutili, depongono in questo senso. E possibile allora pensare unalternativa che non si limiti ad attutire il colpo con lossimoro del federalismo solidale bens risponda con una decisa contromossa? Proviamo ad azzardare il seguente ragionamento. Per aspirare alla giusta esigenza di autogoverno senza ricadere nel (piuttosto che nel federalismo) feudalesimo occorre richiamare intanto i diritti di cittadinanza: io sono cittadino del Comune, della Provincia, della Regione, dello Stato, dell'Europa, del Mondo. Ho diritto di voto per ciascuno di questi livelli (tranne l'ultimo) da ciascuno dei quali mi aspetto responsabilit precise e funzioni ben definite a fronte di un'adeguata tassazione. I confini hanno ancora una validit ma non sono barriere bens
contenitori nei quali misurare democraticamente il grado di soddisfazione dei cittadini (sarebbero semmai da ottimizzare, ad esempio riaccorpando le province spacchettate e i comuni piccoli e piccolissimi fondati quando i mezzi di comunicazione erano a trazione animale). Potrei dunque riconoscermi in una identit (altra parola-chiave della narrazione leghista) non isolata ma plurima, non chiusa ma aperta, capace di comprendere e confrontare le ragioni dellaltro sia vicino che lontano. Mi sentirei allora maturo per superare il piccolo patriottismo, regressivo sia verso lunit nazionale che lunicit mondiale, per sentirmi insieme uomo del borgo e cittadino del mondo capace di agire localmente e nel contempo pensare globalmente. Per coagulare una tale inversione di rotta bisognerebbe per, piuttosto che
indorare la pastiglia avvelenata, passare direttamente allantidoto. Avanzare una controproposta che, concentrando lattenzione sul versante della spesa, contempli la selezione dei relativi centri mediante semplificazione istituzionale, razionalizzazione burocratico-amministrativa, riduzione dei costi impropri della politica, riqualificazione delle assemblee elettive come organi di indirizzo e controllo. Dunque rifiutare unimprobabile mediazione, un federalismo si ma non troppo (anche i preti potranno sposarsi ma solo a una certa et, per dirla con Lucio Dalla) e riscoprire la soluzione che, come l'uovo di Colombo, si trova gi dentro il tanto vituperato Titolo V della Costituzione vigente, e precisamente nei principi di sussidiariet (verticale), adeguatezza e differenziazione di cui all'art. 118 comma primo.
biano il centro qui. Ambedue, infatti, hanno molte anime. ISP ha una forte, e vocale, anima sabauda, eredit della fusione con il San Paolo. UC, oltre a quella italiana (dispersa su tutto il Nord fra Torino e Verona), ne ha anche una tedesca. Queste fusioni sono avvenute con il sostegno delle Fondazioni ex bancarie, che hanno accettato di scendere di quota per consentire le operazioni. Imbaldanzita dai risultati elettorali recenti, per, la Lega- il solo erede politico di Berlusconi, quando alfine ci sar uneredit (politica, sintende!) da ricevere- ora reclama il ritorno alle vecchie pratiche, che hanno dato pessima prova in quelli che ci parvero gli anni peggiori della partitocrazia.
Lo scontro che ha portato alle dimissioni di Alessandro Profumo ancora poco decifrabile, ma certo se a UC gli azionisti, per qualsiasi motivo, volevano cambiare la guida della banca e mandar via il numero uno, prima avrebbero dovuto individuare con calma un sostituto adeguato, e solo poi procedere: cos di fretta si licenzia solo chi sta scappando con la cassa! Il mestiere di manager comporta rischi del genere, peraltro di solito ben retribuiti, ma stata una pessima figura. Quali che siano le cause di questo comportamento, quando una banca, come UC, assume una dimensione europea, inesorabilmente va in rotta di collisione col localismo. La Lega ha attaccato pi volte Profumo, col-
pevole (per il sindaco di Verona, Tosi) di non fare gli interessi del Veneto! Sempre la Lega, tramite il presidente del Veneto, Zaia, reclama il diritto di piazzare i suoi uomini nelle banche, perch e meglio che ci andiamo noialtri piuttosto che gli altri. Se questo ci dice lopinione che ha Zaia dei suoi compagni di banca, lui e Tosi ci rendono la misura di un provincialismo che speravamo di esserci lasciati alle spalle, e che invece dalle spalle ci aggredisce, ricacciandoci indietro nella troppo lenta emancipazione dalle nostre storiche arretratezze. Milano in Italia resta forte; lItalia che lo sempre meno.
passanti e guidarli verso nord al di l di Viale Serra. Il disegno infatti si vede con chiarezza dallalto ma sfugge alla vista di chi si trova a livello della piazza; e perci, nonostante linclinazione di questultima, non pu fungere da indirizzo segnaletico efficace. I tre giganteschi edifici che prospettano sullo slargo di Viale Scarampo, non essendo allineati tra loro, ossia non essendo n paralleli n ortogonali gli uni con gli altri, difficilmente potranno essere percepiti come confine di uno spazio compiutamente circoscritto; sia perch non contribuiscono a delimitare un perimetro continuo e lineare, sia perch la loro reciproca distanza talmente dilatata da togliere quella sensazione di raccoglimento e di riparo che lo spazio di una piazza dovrebbe saper dare. Ciascuno dei tre edifici ha un profilo di copertura inclinato, che corre in pendenza da un estremo allaltro dei suoi due lunghi fianchi. Alla estremit pi alta della copertura sono nascosti gli ingombranti volumi tecnici: ma il grigliato che dovrebbe mascherarli non abbastanza fitto per nasconderli alla vista, e coprirne la sa-
goma. Ci conferisce allinvolucro esterno delledificio una fragilit da stagnola, una debolezza da carta argentata, un aspetto effimero e deformabile, che contrasta e mal si accorda con la sottostante massa dellintero corpo di fabbrica, marcato da pesanti fasce orizzontali. La linea diagonale inclinata della copertura dei tre edifici dovrebbe suggerire una convergenza verso un punto focale, cio verso il polo geometrica della composizione urbanistica. Poich linclinazione altimetrica delle coperture non accompagnata da una parallela inclinazione planimetrica dei tre corpi di fabbrica, tale supposta convergenza non esiste affatto, e tutta lenfasi attribuita ai profili inclinati si disperde nel nulla. Per fortuna vi un settore allinterno dellintervento al Portello che ne riscatta il mediocre impianto urbanistico: il giardino progettato da Charles Jencks. Un giardino moderno, elegante, raffinato. Una movimentata composizione di verde, ricca di visuali sempre diverse, attraversata da percorsi sempre vari, dotata di vegetazione sempre nuova. L dove risulta necessario introdurre varia-
zioni panoramiche, il terreno sinnalza in leggeri rilievi o si abbassa in piccoli avallamenti; l dove giusto mantenere ununiformit altimetrica, il terreno si estende in riposanti e raccolte pianure. Un giardino cos sapientemente progettato dovrebbe servire da modello agli architetti-paesaggisti della nostra citt. Il Comune di Milano, da un felice esempio di giardino come quello del Portello, dovrebbe prendere spunto per migliorare la politica del verde urbano, e realizzare parchi pubblici meno banali di quelli attuali. Non si facciano pi ridicole aiuole sparpagliate a caso, e spesso relegate nelle aree residue dincroci stradali; non pi giardinetti del disegno convenzionale e antiquato; tanto graditi alla mentalit incolta e provinciale dei nostri Amministratori, ma tanto lontani dalle aspettative di felicit e di fantasia coltivate degli abitanti di una citt moderna. Servir il felice esempio del Portello a migliorare il futuro verde di Milano?
come quelli di Fiera, Varesine, Garibaldi-Repubblica, contestandone dati alla mano le altissime densit fondiarie di fabbricazione, proponendone il superamento mediante dimostrazioni progettuali alternative. Si preoccupato di verificare a fondo landamento dellaffarismo immobiliare nella citt interna, nel suo cuore: in primis la doppia vergogna dei parcheggi sotterranei distruttivi di spazi pubblici storici e del falso riutilizzo dei sottotetti, diventati orribili so-
pralzi di palazzi dellOttocento e del Novecento. stato il primo, forse lunico, ad accorgersi di certi capziosi impieghi e modifiche dei regolamenti edilizi esaminando le pratiche dei progetti presso gli uffici comunali. Infine ha denunciato con chiare motivazioni gli errori e, bene dirlo, le follie delle previsioni dellassessore Masseroli: prima lassurda citt dei due milioni di abitanti e dei settanta milioni di metri cubi edilizi aggiunti-
vi, poi il Piano di governo del territorio che, secondo le medesime concezioni, sceglie il partito della cementificazione sottraendo alla comunit gli spazi liberi destinabili subito a ci che manca davvero a Milano rispetto alle altre grandi citt europee: parchi e attrezzature sociali non invasive. Insomma Michele Sacerdoti saprebbe bene, da sindaco, come salvare la citt e proiettarla in una nuova vita perseguendo di nuovo la funzionalit, laffabilit, la bellezza.
Nascono marchi artistici come "Ipiragna e successivamente "Wonderland". Legato a ci, Clapis sviluppa anche la prima societ di promozione e vendita di abbigliamento per le principali firme del mondo della moda destinata ai giovani, dando vita in seguito alla "Jimmy Jump", la propria linea di abbigliamento che prende spunto dalle stravaganti gesta del personaggio spagnolo, noto in tutto il mondo per le invasioni di campo durante varie competizioni sportive internazionali, egli stesso socio del progetto. In seguito a questa prima esperienza strettamente di marketing, numerose aziende di svariati settori come abbigliamento, accessori, bevande, prodotti alimentari e gruppi musicali esordienti, si rivolgono a lui e alla sua capacit di condizionare il mercato per l'affidamento delle loro campagne pubblicitarie, dopo aver percepito la grande influenza che Clapis riscuoteva su un pubblico attento ed esigente come quello degli adolescenti milanesi. La stagione 2007/2008 segnata dal trionfo della serata "Upper Class Electro Elegant Night", ambientata allinterno del sabato sera dello storico Old Fashion, di cui assume la gestione e direzione artistica. E' in questo periodo che hanno luogo iniziative come l'Associazione "Ipiragna for people", legata alla lotta all'assunzione di sostanze stupefacenti tra i giovani, in stretta collaborazione con enti pubblici, istituzioni e associazioni no profit. [ndr. da Quando la comunicazione scorre nel sangue di Marco de Rossi] Quando sono venuto a conoscenza di questi fatti, ammetto di essermi spaventato. Non riuscivo a capacitarmi che quella persona fosse il Clapis che sbraitava dincomunicabilit tra i giovani e di lotta al consumo sfrenato dalla sua doccia. Capii che il suo era stato un modo come un altro di cavalcare londa, per dare sfogo alla sua necessit di esprimersi e divincolarsi dalle regole impostigli da una societ che non ha riguardo per i bi-
sogni effettivi dei giovani. Nel corso dell'ultima stagione da vita al primo servizio di spazi pubblicitari in movimento (Pubblibici.eu) basato sulla circolazione di veicoli pubblicitari ecologici allinterno di parchi, centri storici e aree pedonali delle principali citt italiane, nel totale rispetto dell'ambiente, delle persone e del decoro urbano. Ed mediante questa idea che Clapis riesce ad allargare i propri orizzonti in ambito promozionale rivolgendosi a un pubblico decisamente pi vasto e diversificato. Poco dopo si trasferisce in Francia per dedicarsi ai suoi investimenti e meditare sulla vita sino ad allora trascorsa a Milano. Al suo ritorno vende le quote della Cubescom s.r.l, societ detentrice del servizio Pubblibici, che nel frattempo ha riscosso un ampio successo nel campo delle affissioni pubblicitarie. Hanno presto inizio una serie di piccole esperienze con il mondo della televisione, contatti acquisiti tramite le pubbliche relazioni, allinterno delle quali Federico recita per un video musicale su MTV, partecipa a Talent1 e collabora a livello autorale e recitativo con il programma le Iene. E cos che scopre lAmerica. La sua America. Sillumina e comincia subito a lavorare a un nuovo progetto. Sortisce cos definitivamente dal business della notte rimanendo osservatore e consulente delloperato di Valentino Bonomi, socio e amico con il quale intraprender i progetti a venire. Allet di ventunanni prende quindi coscienza del personaggio che aveva creato attraverso gli anni per fare breccia nel settore del divertimento giovanile e decide di tramutarlo in un personaggio di puro intrattenimento, insomma- ci mette il marchio di fabbrica. Decide in pratica di investire le sue innate capacit recitative fino ad allora utilizzate a scopo lavorativo, in un progetto che le impieghi per la loro reale essenza e che gli permettano di liberarsi da quellimmagine, diventata per lui ormai fastidiosa, una volta per tutte. Ganasa, come si dice a Milano, con la parlata tipica del capo-
luogo lombardo e dalle gestualit esagerate, il personaggio Clapis ora necessita dellopportunit di venir testato su schermo. Al contempo ha quindi lopportunit di cimentarsi in una creativit autorale fino ad allora repressa. In breve partorisce un nuovo progetto: la creazione di una casa di produzione televisiva e cinematografica. Questa avrebbe dovuto essere in grado di realizzare prodotti comici come al tempo stesso drammatici seguendo permanentemente una ricerca e un successivo lancio di nuovi talenti tecnici e artistici. Dopo un anno di approfondimento e di studio della nuova materia nasce finalmente L.a.m.p. (Light And Motion Pictures). qui che ci siamo conosciuti. Allinterno della casa di produzione Clapis ricopre molteplici ruoli che vanno dal produttore allattore passando per la sceneggiatura e la direzione artistica. Il progetto acquista presto credibilit e sviluppa produzioni di vario genere, tendenti per sempre allambito comico, a ritmi serrati. Si crea unimportante intesa con canali di SKY e del Digitale Terrestre. Nellestate 2010 Clapis partorisce un importante progetto umanitario che lo vedr impegnato in Africa nel dicembre di questanno, con lobbiettivo preciso di contribuire a uno sviluppo economico dei villaggi del terzo mondo utilizzando le attuali tecnologie digitali di registrazione, come semplici fotocamere o telefoni cellulari, per realizzare produzioni video comiche che esaltino il profondo humour di queste popolazioni. Prodotti dintrattenimento televisivo i cui ricavati siano interamente destinati agli stessi interpreti africani. Anche attraverso il supporto tecnico dimportanti industrie tecnologiche, il progetto Terzo Show vuole far divenire lironia e la positivit di questa nazione patrimonio produttivo e visibile al mondo. E adesso? Quanto manca Fede al grande salto? Quanto manca a tutto? Fede ride sempre quando gli faccio queste domande. Non ha la forza di sbuffare delle mie perplessit. Mi da
fiducia e si limita a rispondermi: Pazienza Rubinelli, pazienza. Tempo qualche minuto ed io mi metto il cuore in pace. D'altronde la sua storia parla da s. Mi rilasso sul suo divano, riprendo in mano i miei appunti e ricominciamo a darci da fare. Sacrifichiamo molto tempo al lavoro. Non ci permettiamo il lusso di grandi divagazioni e svaghi. Forse qualche volta un film, una chiacchierata e qualche foto su Facebook. Perch io
gliela leggo negli occhi, la percepisco ogni vota che ci parlo quella sua ambizione, quella fiducia in se stesso e nel prossimo che dote innata e rara. E forse tutto pi vicino di quanto sembri. Intanto cerchiamo di ridare un tocco di arte, di bellezza a una comunicazione sempre pi banalmente commerciale. Cerchiamo di rendere le nostre creazioni uniche e innovative. Ma sempre grazie a quel-
lo slancio che Clapis insegna a tutti noi. Uno slancio giovane, a volte ingenuo, ma sempre vero e genuino. E forse Fede ha trovato una sua dimensione di tranquillit, ha imparato a stare al mondo e a non lasciarsi intimorire dalle prime difficolt, ricercare sempre in ognuno il meglio della propria personalit, perch come dice lui: La pozzanghera non che un mare pi timido.
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nemico del popolo. Accadeva nei tanto deprecati regimi totalitari del Novecento, cui sono stati dedicati Libri neri. A quanto pare vi si aggiungono nuove pagine democratiche. Tocca ai cittadini non odiarsi, non recriminare di continuo, non battere il mea culpa sul petto del vicino. Ma compito della politica ricondurre il conflitto alle sue ragioni, alluso pubblico della ragione. Non credo che la politica debba o possa unire la societ, che inevitabilmente e da sempre attraversata da conflitti di interessi, di idee e di passioni. Essa deve per preservare le regole del gioco. Giuliano, per come lo conosco, ha questa caratteristica preziosa: la capacit di ragionare e di far ragionare. Non ha nessun senso dellimmagine, mi pare che non gliene importi nulla, nessun luccichio. Mi piace per questo. So bene che questa soltanto una caratteristica antropologica della persona, non dice ancora nulla delle intenzioni, dei programmi, degli impegni. Non vorrei apparire cinico o scettico, se so-
stengo che di programmi mirabolanti ne abbiamo sentiti annunciare cos tanti in questi anni che ci abbiamo fatto il callo. Si assomigliano tutti quanti. Non mi illumino dimmenso, quando li sento enunciare. Prima dei programmi, si tratta di comunicare un clima, un modo di guardare i cittadini, i loro conflitti, le loro paure. E la questione non solo di raccomandare il ritorno alle regole, il rispetto dei diritti altrui. Non basta questo kantismo di ritorno, che non riesce a diventare passione etica. E il praticare la ragione pubblica, ragionare e far ragionare il sentiero stretto da percorrere e da indicare. Solo su questa ragione, fatta di visioni, di diritti, s, ma anche di doveri, solo su una ragione cosiffatta possibile far ripartire una vita civile densa di passioni, ma costruttiva. Mi pare che Giuliano sia la persona giusta per questa cultura. A questo punto parliamo, s! dovremmo parlare di programmi. Tra i tanti, solo un accenno a un punto. In questi anni abbiamo assistito a una
separazione crescente tra politica del Sindaco e amministrazione comunale. La politica si dedicata allimmagine, mentre lAmministrazione comunale tiene in mano realmente il vivere quotidiano dei cittadini, attraverso i servizi che eroga e gestisce. E l che i cittadini sperimentano i disagi e qualche volta le angherie di unAmministrazione gigantesca, pesante, spesso inefficiente. Dallepoca di Tognoli s tentato varie volte di semplificare, con scarsi risultati: la famosa amministrazione asburgica in realt diventata sempre pi romana. Dietro sta lidea che lo statoComune deve gestire tutto e che i cittadini siano solo utenti. Mi aspetto un cambio di questa mentalit. Dove i cittadini organizzati possono fare da soli soprattutto nel settore delicato dei servizi alla persona l lAmministrazione deve vigilare, ma spingere a fare direttamente. E quella che si chiama sussidiariet orizzontale.
RUBRICHE
MUSICA
Questa rubrica curata da Paolo Viola rubriche@arcipelagomilano.org
Concerti e Maratone
Venerd 1 ottobre, teatro Dal Verme, concerto fuori abbonamento, anteprima della nuova stagione delle benemerite Serate Musicali che - bisogna dirlo - fanno salti mortali per assicurare ai loro abbonati, e non solo a loro, una gran quantit di musica, mediamente di grande livello, e che nulla hanno da invidiare alle altre istituzioni musicali milanesi, anche per il coraggio con il quale vengono spesso invitati artisti poco conosciuti e programmi inusuali; e quello di cui ora vogliamo parlare proprio uno di questi. Lorchestra la Mihail Jora di Bacau, una cittadina del nord della Romania, incastrata fra Moldavia, Ucraina e Ungheria, uno dei luoghi culturalmente pi aggrovigliati dEuropa, cinquantanni di vita - nota in Italia sia perch si presta con grande docilit ad accompagnare i finalisti di concorsi come quelli di Cant, Padova, Varallo, sia come protagonista di festival estivi come quello di Barletta e di Altamura guidata dal suo direttore stabile Ovidiu Balan alle cui spalle vi sono grandi insegnanti e una grande e meritoria fatica per aver tenuto bene o male in piedi unorchestra negli anni difficili del suo martoriato paese. Al pianoforte - uno Steinway molto afono, la cui voce si perdeva nella sala del grande teatro dalla pessima acustica - Emilio Aversano, un salernitano famoso per i suoi concertimaratona (sic) in cui si era gi cimentato a Milano nel 2002 (Societ dei Concerti) e nel 2008 (Serate Musicali). La prima volta furono due concerti per pianoforte e orchestra, la seconda quattro, venerd scorso cinque, uno dopo laltro dalle 20.30 a oltre mezzanotte! Lorchestra sempre quella, i programmi sempre gli stessi: dapprima furono Tchaikowsky (n. 1) e Rachmaninov (n. 2), poi si aggiunsero Mozart (K.488) e Listz (n. 2), laltra sera ci ha infilato anche Schumann (op. 54). Nel 2008 fu questo il commento di Benzing sul Corriere della Sera. mai visto
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nulla di simile ... l'exploit stato probabilmente un record, ma forse ha deluso chi si aspettava scene tipo Coppi sull'Izoard no, di fronte ad un pubblico quanto mai partecipe della sfida, il maestro salernitano ha domato i mostri in souplesse ... accanto al piano una teiera e qualche tavoletta di cioccolato bastano all'atleta-poeta per volare lungo le migliaia e migliaia di note, tra stili e universi lontani e anche oltre: Aversano ha la forza di interrompere la standing ovation con un Valzer di Chopin, soffio di polifonia, limpido ed esausto non fosse mezzanotte, con un altro quadratino di cioccolato, quasi quasi, cosa ne direste di un Concerto dellImperatore? Se si pensa alla durata di certe accademie viennesi, negli anni fra il sette e lottocento, con programmi mastodontici che duravano ore e ore, non ci sarebbe da meravigliarsi pi di tanto; ma allora si suonava quasi a prima vista, le orchestre erano sempre raccogliticce, solisti e direttori dorchestra non erano propriamente dei professionisti ma gli stessi autori che presentavano le loro nuove opere, e un pubblico curioso soprattutto
di conoscere nuove musiche. Dunque nulla a che vedere con i concerti doggi, con le nostre abitudini sofisticate, con la professionalit dei grandi musicisti contemporanei, con lesasperata ricerca di sempre ulteriori approfondimenti interpretativi (altrimenti che scopo avrebbe riascoltare innumerevoli volte le stesse musiche?). Il concerto dellaltra sera, dunque, fra tazze di the e cioccolatini furtivamente trangugiati fra un Andante e un Allegro con fuoco (ma non poteva ritirarsi in camerino qualche minuto, anzich esibire il bisogno di sostenere la fatica?), ha consumato spropositate energie, non solo quelle dei musici sul palcoscenico, ma anche quelle dellesausto e generoso pubblico che - animato dalla migliore volont di godere di tanti capolavori - si letteralmente perso; gi difficile nella stessa serata eseguire e ascoltare tanti autori diversi (e non finiremo mai di dire che i concerti antologici, quelli che vanno da Bach a Strawinskij senza la ricerca e la proposta di un nesso logico, sono una vera sciagura), figuriamoci poi se di questi autori sinanellano non composi-
zioni di breve durata e dimpegno contenuto, ma pezzi da novanta come le Sinfonie o - peggio - i Concerti per strumenti solisti e orchestra. Cos accaduto che la sala si sia poco a poco svuotata e che la noia abbia finito per vincere linteresse; anche perch - anche questo va detto il solista, pi che il direttore, ha contribuito non poco ad appesantire lascolto omogeneizzando i cinque concerti, dando di loro una versione esangue e senza slanci, una lettura talvolta approssimativa (Schumann), tempi spesso troppo lenti (come nel meraviglioso Andantino di Tchaikowsky, che non un Largo n un Adagio), fraseggi un po distratti e via di seguito, a dispetto dellottima tecnica che invece ha dimostrato di possedere. Forse il concerto-maratona non unidea vincente, bisognerebbe lasciarlo alla musica rock e ai suoi giovani fans; noi preferiamo concentrarci sul poco ma buono e sulla ricerca di una qualit senza la quale non vale darsi la pena di uscire di casa e di perdere sonno.
ARTE
Questa rubrica a cura di Virginia Colombo
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teranno il visitatore ad accostarsi ad AMACI e allarte contemporanea. Il tutto gratuitamente e con aperture speciali di spazi non sempre visitabili. Ogni anno AMACI chiede a un artista di livello internazionale di creare unimmagine, un logo dellevento. Questanno sar Stefano Arienti, artista mantovano milanese dadozione, a proporre la sua idea. Arienti, che lavora principalmente sullanalisi e la riproduzione di immagini e materiali presi e ripresi dal mondo quotidiano, ma anche molto su libri e carta, ha creato Cristalli, una piccola Italia fatta di cristalli di vetro verdi. Immagine sospesa tra distruzione e ricostruzione. Omaggio al 150 anniversario dellUnit nazionale. Ma molto attuale. Molte le
cose da vedere e da fare in citt e provincia. Le iniziative, numerosissime, sono raccolte sul sito dellevento, www.amaci.org, in cui sono esposti i dettagli delle singole iniziative. Alcune segnalazioni a Milano e provincia: -CARDI BLACK BOX, corso di Porta Nuova 38, presenta Painting extravaganza e Francesca Anfossi, Petrified paper. -PAC-PADIGLIONE DARTE CONTEMPORANEA, via Palestro 14, Milano, presenta Franko B. I still love. -MUSEO KARTELL, Noviglio, via delle Industrie 3, apertura straordinaria con visite guidate.
-ALLEGRA RAVIZZA ART PROJECT, via Gorani 8, Milano, presenta Gruppo T/ Opere storiche. -COMUNE DI LISSONE, viale Padania 6, presenta Premio Lissone 1946-1967e Heike Arndt. Where is home? Visite guidate con lartista. Uniniziativa meritevole che anche questanno ha ottenuto il patrocinio della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, lArchitettura e lArte Contemporanea del Ministero dei Beni e delle Attivit Culturali.
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salotto surrealista da abitare (la prima versione a Figueres), la stanza col volto di Mae West, la diva americana degli anni Trenta. Dopo aver visto la sua foto su una copertina Dal crea un vero salotto, in cui il visitatore invitato a sedere sul Dalilips, divano a forma di rosse labbra carnose, vero oggetto di design prodotto in serie. Intorno un camino a forma di naso e boccoli biondi come tende, mentre un proiettore permette allo spettatore di vedersi in contemporanea sulla parete di fronte. Secondo esplicita volont di Dal. Lultima stanza mostra un Dal che non ti aspetti, cattolico ma agnostico
al tempo stesso, su sua ammissione. Un crocifisso sospeso, angeli in una terra apocalittica, il volto di Gala, ormai morente, a indicare la spiritualit di un uomo che anelava a toccare il cielo, a trovare una strada per comunicare con Dio. Conclude il percorso il cortometraggio animato e inedito Destino, con i disegni creati nello studio Disney nel 1946 e realizzato per la prima volta nel 2003. Un mondo surreale, popolato dalle sue fantasie e ossessioni. Una chicca per la prima volta in Italia. Le opere provengono soprattutto dal Teatro-museo di Dal a Figueres, monumento e trionfo del kitch che
progett e costru lui stesso e dove volle farsi seppellire, nel 1989. Non una retrospettiva n una mostra antologica. Unoccasione per conoscere meglio un artista troppo spesso banalizzato. Dal. Il sogno si avvicina. Dal 22 settembre al 30 gennaio 2011. Palazzo Reale. Orari: marted- domenica 9.30/19.30 luned 14.30/19.30 gioved e sabato 9.30/22.30 Biglietti. Intero: 9 . Ridotto 7,5 .
Francesca Woodman
Volti nascosti e corpi nudi, spesso in posizioni innaturali. Muri sbiaditi, sporchi, angoli inquietanti. Stanze abbandonate, solo qualche oggetto a ricordare la loro funzione. Questo il mondo di Francesca Woodman, fotografa e performer dalla vita breve e intensa. Classe 1958, americana del Colorado, mor suicida a soli 22 anni. Una passione per la fotografia maturata gi dalla prima adolescenza, quando inizia a ritrarre se stessa come soggetto principale a 13 anni. 116 fotografie, per lo pi in bianco e nero, e 5 frammenti di video compongono la retrospettiva al Palazzo della Ragione. Si scopre cos, foto dopo foto, lossessione che la Woodman aveva per il corpo, il suo corpo, oggetto e soggetto dei suoi scatti. Un corpo che non mai fine a se stesso ma sembra volersi confondere con lambiente che lo circonda, in cui la Woodman sinfila in vecchie credenze di legno, si nasconde dietro tendaggi e porte e sembra volersi fondere con le rigide sedie presenti nella stanza. Un mondo freddo, immobile e inquietante, fatto di muri scrostati, stracci ammucchiati, pavimenti polverosi e specchi. Ci che colpisce maggiormente nelle opere della Woodman lassenza del volto, tagliato fuori dallinquadratura, non messo a fuoco, nascosto dai capelli, da un oggetto, da una torsione del corpo oppure nascosto perch il soggetto da le spalle allobiettivo. Unarte che sincentra fortemente sullIo e sulla propria intimit, mostrata sfacciatamente e provocatoriamente. Non un caso che la maturit di questo suo breve percorso sia avvenuta negli anni Settanta, anni in cui era concesso eccedere, sperimentare e dare scandalo. Vari i temi in cui la Woodman declina il suo corpo. Oltre agli interni domestici degne di nota sono anche gli scatti delle claustrofobiche scatole di vetro, in cui lartista imprigionata e sembra muta e incapace di ribellarsi, come uno degli oggetti che la circondano. Conclude il percorso la sezione dedicata alla natura, dove il corpo nudo immerso nelle campagne del New Hampshire, e il contatto con la terra sembra ridare vitalit e instaurare un senso pi profondo tra lIo messo a nudo e la Natura. La mostra presenta foto inedite e ricrea anche lallestimento originale che la Woodman cre per la serie Swan Song, realizzato a Providence nel 1978, 5 foto in formato grande, appese a diverse altezze, lontano dai classici standard espositivi, ricreato per la prima volta in Italia. Unoccasione per scoprire unartista che nonostante la giovane et aveva in s un mondo intricato e complesso, umanamente e artisticamente. Francesca Woodman. Palazzo della Ragione, piazza Mercanti. 16 luglio24 ottobre 2010 Orari: marted, mercoled, venerd, sabato, domenica 9.30-19.30. Luned 14.30-19.30. Gioved 9.30-22.30 Biglietti: 8,00 intero; 6,50 ridotto.
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collezioni, bens una mostraconfronto fra due mostri sacri dellarte contemporanea. Il fondatore dello Spazialismo Lucio Fontana e il maestro dellInformale Alberto Burri. In quasi tutte le sale della pinacoteca possibile ammirare un lavoro di uno dei due maestri a confronto con lesposizione permanente del museo. Un confronto che pu apparire straniante a prima vista, violento, duro, ma anche semplice e associativo. Non c mai una sola e univoca lettura, lo spettatore libero di lasciarsi andare dove limmaginazione lo conduca, di crearsi accostamenti, percorsi e immagini proprie. A volte il confronto richiama un dettaglio figurativo, altre volte il colore a richiamare unanalogia, altre ancora il disporsi geometrico di forme e figure. Possiamo cos trovare un
quadro di Fontana, con i caratteristici buchi che formano una croce su sfondo rosa accostato alla Croce di Tintoretto. Oppure i pitocchetti del Ceruti, vestiti di stracci, accanto a un sacco di Burri, fatto di juta strappata e bruciata. Lo stesso cerchio dorato compare sia nellAnnunciazione del Francia che in un Concetto Spaziale di Fontana. Sembrano fatti apposta luno per laltro. E ancora il famoso Ritrovamento del corpo di san Marco messo a confronto con una tela di Burri, sormontata da un arco nero, come quelli prospettici della galleria del Tintoretto. Non difficile trovare analogie tra le vedute di Canaletto, alla fine del percorso, e i graffi sulle tele di Fontana, quasi ad indicare le onde di un mare bianco e atemporale. Come quello di Venezia. Punto forte dellesposizione il riallestimento della pioneristica opera di
Fontana allestita nel 1951 per la IX Triennale di Milano, lArabesco fluorescente, 130 metri di tubi al neon sospesi, allora sul soffitto dello scalone donore della Triennale, oggi al soffitto della sala dedicata alla pittura del 1600. Le opere provengono dalle due maggiori collezioni dei due artisti, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Citt di Castello, sua citt natale, e dalla Fondazione Lucio Fontana di Milano. Un percorso inedito per riscoprire le bellezze di Brera e confrontarsi con due grandi maestri del Novecento.
Burri e Fontana a Brera. 17 giugno-3 ottobre 2010 Pinacoteca di Brera, via Brera 28 Orari: 8.30-19.15. Chiuso il luned. Biglietti: intero 11 . Ridotto 8,50
TEATRO
Questa rubrica curata da Guendalina Murroni
MILANOLTRE
Inizia Milanoltre, il festival di teatro, danza e musica, all'Elfo Puccini e al Pim Off. Il festival ospita artisti internazionali e propone spettacoli, incontri e per questa edizione, workshop dedicati alle scuole di formazione. Oltre ad avere la possibilit di vedere grandi coreografi all'opera, come Stephen Petronio e Adriana Borrello, quest'anno Milanoltre si distingue per la presenza di giovani artisti italiani con Vetrina Italia, dal 14 al 17 ottobre con spettacoli di nuovi gruppi come Fattoria Vittadini, Teatrofficina Zerogrammi e Odem. Sicuramente positivo trovarsi davanti a quelli che vengono definiti giovani veri, come altrettanto negativo il fatto che per riuscire a organizzare la prossima edizione 2011, la venticinquesima, i problemi aumenteranno, ovvero trovare i fondi sar molto pi difficoltoso. Inutile dire che non riuscire ad avere in mano questa (appunto) vetrina, sarebbe un brutto colpo per Milano, perch si apre alle nuove tendenze e d la possibilit agli emergenti di dimostrare alti livelli di qualit, ricerca e creazione. Qual' la soluzione? Il problema solo quello del non avere abbastanza fondi pubblici? Dovrebbero essere privati? O un problema dello Stato quello di garantire diffusione della cultura e tutela della propria crescita artistica? Solo nella citt di New York, d'estate, si contano pi di venti festival teatrali (da quelli piccoli ad alcuni pi grandi). In effetti il paragone con la grande mela forse un po' azzardato, visto che la maggior parte dei locali del centro di Milano chiudono alle 20, ma perch non essere ambiziosi per una volta? E' forse un problema del teatro stesso? E' il teatro che non offre spettacoli abbastanza interessanti per un pubblico vasto? Troppo elitario? Troppo di nicchia? In effetti, spesso, sono le stesse facce a vedersi nelle varie sale, le stesse che sincontrano nelle scuole di formazione, le stesse che hanno il commento pronto per lo spettacolo che hanno appena visto di media loro non avrebbero fatto cos, oppure i due ragazzi nudi dell'inizio non vi ricordavano Pasolini?. Se non si capiscono le storie i paragoni a cosa servono? Se c' qualcuno che paragoni non ha voglia di farne, che scelte ha? Deve vedere solo i classici? Andare nei grandi teatri e basta? Scegliere di andarsi a vedere/scaricare un film? Il timore viene dato dal fatto che purtroppo a teatro si vedono tanti addetti ai lavori o vicini/partner/amici di addetti ai lavori. Al cinema, che anch'esso porta con s moltissimi nicchiosi, il pubblico normale si trova. Tutto questo per dire cosa? Qual la domanda chiave che si pone? Bisogna ampliare la scelta teatrale? Puntare molto di pi sui giovani? Molto di pi... Fare in modo che ci siano pi incontri come quello di Milanoltre per a
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far nascere pi interesse per b riuscire a interessare pi persone? Formulare una strategia trova-fondi ad hoc per il teatro italiano? Appuntamenti come questo festival fanno nascere questi quesiti, perch difficile accontentarsi. Avere pi scelta la soluzione migliore. Allora,
come si pu lavorare verso questa meta? In settimana: Teatro i in collaborazione con Olinda presenta: Questi amati orrori di Renato Gabrielli, con Massimiliano
Speziani, dal 7 al 24 ottobre. Un lui indefinito evoca frammenti di vita e ricordi, spesso sdoppiandosi, creando immagini con la sua mente e corpo davanti al pubblico.
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YOUTUBE NEI PROGRAMMI DEI CANDIDATI SI PARLA DI INVESTIMENTI: DOVE PRENDERE LE RISORSE?
http://www.youtube.com/user/arcipelagomilano?feature=mhum#g/u
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