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Pietro Mancuso

LO ZERO LUNO E IL MOLTEPLICE


SINTESI DI METAFISICA TRADIZIONALE

EDIZIONE ELETTRONICA 2001


Chidrupini@alice.it

La Radice immanifesta del manifesto


la conoscenza di Lui non si ottiene n per mezzo della scienza, n per mezzo del pensiero, come per gli altri oggetti dellIntelligenza (nous), ma per mezzzo di una presenza che val di pi della scienza. Plotino (Enneadi, VI ),4,1-3)

1. Non possibile parlare delle cose superiori se non iniziando dal Padre, che la radice del tutto. E da lui che abbiamo ricevuto la grazia di potere affermare che egli esisteva quando non cera nulla a eccezione di lui, il Padre. Egli una unit , come un numero, essendo il primo ed essendo ci che lui solo . Ma non come uno che solitario; altrimenti, come potrebbe essere padre? Ovunque, infatti, c un padre, ne consegue che c un figlio. Ma lunit, colui che solo Padre, come la radice dun albero con rami e frutti. Di lui si dice che padre, in senso proprio, non essendovi alcuno che esista come lui. E immutabile, essendo un signore unico ed essendo Dio. Non v alcuno che per lui sia dio; non v alcuno che per lui sia padre: non essendo stato generato, non v alcuno che labbia generato, e non c alcuno che labbia creato. Certo chi padre e creatore di qualcuno, ha anchegli un padre e un creatore formatore ; tuttavia in senso proprio- costui non un padre, non un dio, avendo egli pure uno che lha generato e creato. Padre e Dio, in senso proprio, soltanto colui che non stato generato da alcuno, mentre egli ha generato e creato il tutto: non ha principio e non ha fine. Non solo non ha fine sicch immortale , non essendo stato generato-, ma essendo da tutta leternit, egli anche immutabile: egli colui che , colui che costituisce se stesso, la sua grandezza. Ne egli si priver di ci che , ne altri lobbligher a subire una fine da lui mai voluta, dato che non ebbe un primo autore del suo essere. Sicch egli non muta, n altri potr privarlo del suo essere, di ci che egli , di ci che costituisce il suo essere, e della sua grandezza: non gli si pu sottrarre nulla, n possibile che altri lo cambi in una forma diversa, che lo diminuisca, che lo trasformi, che lo rimpicciolisca; questa , infatti, la verit nel senso pi pieno: egli invariabile, immutabile, limmutabilit lo riveste. (Trattato Tripartito pag. 350 in Testi Gnostici edito dallUTET). 2. Dal Padre preesistente alla manifestazione procede il Figlio o Logos, il seme da cui si dispiega la manifestazione polare. I veggenti dicono che la manifestazione agli occhi del Logos un tutto gi attuale, il movimento nel tempo degli eventi frutto della nostra limitata percezione che frammenta nella molteplicit spaziotemporale lunitariet del Logos. 3. Il Logos o Figlio del Padre nel contempo suono e coscienza, gli enti sono armoniche della sua nota fondamentale e come coscienza pervade e conosce tutti i suoni. 4. Il simbolo sul piano verbale della Vibrazione Primordiale lOM. 5. Canta la Mandukya Upanishad Hari OM! OM tutto questo. (Segue infatti) una chiara spiegazione: ci che passato, presente e futuro realmente OM. E ci che oltrepassa questa triplicit temporale, in verit, sempre OM. 6. Il manifesto quindi una gradazione di enti che procedendo dalla semplicit del Figlio si frammenta vieppi. Il termi-

ne, lestrema periferia del cosmo-vita, la sfera della materia grossolana, ci che percettibile attraverso le finestre dei sensi materiali. 7. Oltre alla sostanza materiale esiste una sostanza sottile di cui sono fatti i nostri pensieri, le nostre emozioni, le energie delle passione e degli impulsi. La sostanza sottile non percepibile colle finestre che si aprono sul mondo materiale ma percettibile allocchio interiore, allintuizione. 8. Vi dunque un Padre, Acosmico Signore, ingenerato e immutabile. Nella sua immensit, fatto della sua stessa sostanza, emerge il Figlio, il seme causale della manifestazione. Il Figlio si polarizza nelle innumerevoli diadi delle coppie polari. 9. Nellunit del Figlio, che riassume in s le innumerevoli coppie polari, si ravvisano tre aspetti, tre gradazioni vibratorie, tre piani esistenziali. Il medesimo suono viene visto avere tre aspetti. Lunico OM viene visto essere costituito da tre aspetti sonori AUM. La A e la U si fondono per eufonia nellO che la sintesi delle due vibrazioni e la M solo una risonanza della O, un unico suono quindi che vien visto polarizzarsi su tre livelli vibratori: il piano causale M, il piano sottile U e il piano grossolano A. Questo lOm sonoro, lOm manifesto, il Logos. Ma oltre il suono c il Silenzio, il luogo in cui il suono vibra. La sorgente silenziosa e immanifesta del suono primordiale e manifesto. 10. Se il Figlio nel suo aspetto causale, sottile e materiale la manifestazione nel sua interezza e quindi riassume in s tutta la sfera della triplicit materiale la metafisica, la scienza di ci che oltre la fisis , la materia, riguarda propriamente il Padre.

CHI SONO IO?


... Suvvia, entri dentro chi ha cuore e segua le sue orme nei penetrali; non senza per, aver lasciato fuori le visioni dei suoi occhi mortali e guardarsi bene dal volgersi indietro a quei corpi un tempo splendenti Plotino Enneadi I,6,VIII

1. La voce dellantico e sacro cantore che vide in s stesso la genesi e il dispiegarsi del cosmo, il suo Ordine e il ritorno di esso nella Sorgente immanifesta della creazione ci giunge attraverso i secoli trasmessa dalla bocca allorecchio di noi, iniziati ai misteri della Conoscenza Suprema. Questa voce non rinvia ad un tempo e a uno spazio del passato ma a Colui che oltre il tempo e lo spazio. Rinvia a Colui che, adesso e ora, presente a s stesso, rinvia a Colui che . Ragion per cui, per quanto antica, questa voce esprime una Eterna Novit immanente la creazione. Sintonizzarsi con la Tradizione iniziatica significa abbeverarsi alla sorgente inesauribile dello Spirito che sempre sgorga. QuellAcqua di vita la linfa vitale che dal Padre fluisce nellAlbero Cosmico della manifestazione e poi, al Padre, f ritorno nel ritmo incessante dellAmore o Respiro Cosmico. Il S conosce il S e si Ama. Pu lAmore volere o desiderare lAmore se esso stesso Amore? (Raphael). 2. Generazioni di Veggenti di ogni luogo, di ogni tempo di ogni razza e fede cantano in coro lunitariet di tutto ci che esiste e, nel contempo, cantano le lodi del Padre, dellAcosmico Signore, le lodi dellAbisso inperscrutabile della divinit in s. Le lodi del Silenzio metafisico. 3. Generazioni di veggenti cantano che lente uomo incastonato nel cosmo. Il microcosmo identico al macrocosmo quel che c l c anche qui, quel che non c qui non lo si trova da nessuna parte. Conoscere s stessi quindi conoscere il macrocosmo. Essendo la Radice di noi stessi identica a quella del macrocosmo ed essendo Quella Radice immutabile, indivisibile, realizzare la Radice di noi stessi realizzare la Radice del cosmo. 4. Certo inconoscibile la natura di colui al quale appartengono tutte le grandezze . ma se - nella sua sovrabbondante dolcezza desidera darne conoscenza affinch lo si conosca, egli pu. (Trattato Tripartito). 5. La via iniziatica quindi via di ritorno alla Sorgente, via di risalita. Del respiro del Padre che percorre lAlbero della Vita il flusso ispiratorio, il flusso che dal molteplice va allUnit Principiale, laddove il flusso espiratorio va dallUnit Principiale al molteplice. La prima via di soluzione delle forme e dei nomi, via di astrazione da tutte le sfere di esistenza. La seconda via di coagulazione dei nomi e delle forme, via di manifestazione dei piani esistenziali. 6. Percorrere la via iniziatica, quindi, significa risalire, in noi stessi, gli strati della manifestazione. Conoscere s stessi quindi conoscere la manifestazione nella sua interezza per immergersi nella propria reale natura che trascende e misteriosamen-

te immanente la creazione. 7. Il punto di partenza quindi una domanda : chi sono io?. 8. Fermati e raccogli la tua attenzione, fai una pausa in quel che stai facendo e chiediti chi sono io? bada per di non dare una risposta. Attendi la risposta in silenzio attendi la risposta della parte pi nascosta e radicale di te stesso, ricorda: fra conoscere intellettualmente un concetto e realizzalo invero nella coscienza c unabisso, un incommensurabile abisso senza sostegni (Raphael). 9. La nostra Reale natura la Costante che sostiene lo spettacolo sempre cangiante dei mondi. Sullo schermo immutabile della pura Coscienza le ere si susseguono, nel loro incessante fluire e rifluire. Occorre quindi discriminare fra ci che sempre , e per ci stesso Reale, e ci che ha un inizio, una durata e una fine e, per ci stesso, irreale. Dire che un dato irreale non significa dire che un non esistente, come il figlio di una donna sterile o le corna di una lepre, ma solo che transeunte, un istante di sogno nelleternit. 10. Una via iniziatica non per i pi. I pi sono assetati di mistero, di poteri materiali o psichici; sono bisognosi di adattabilit con la vita profana, hanno necessit di conforto psicologico e di commiserazione. I pi amano perpetuare la propria incompiutezza, amano accentuare i valori mondani o celesti e suonare le trombe nelle piazze. I veri Filosofi dellArte non amano le piazze e i circoli salottieri, essi non sono rumorosi perch sono profondamente meditativi, perch non possono disperdere le proprie energie: chi sta tentando di morire da vivo non pu permettersi distrazioni, commiserazioni e lascolto di sciocchezze e bagattelle. Ogni ente deve saper trovare il suo giusto posto, deve saper adempiere il suo dharma (Raphael Triplice via del Fuoco I,24).

Le Gradazioni dellUno
La via del ritorno alla Sorgente
Fuggiamo dunque verso la cara patria , questo il consiglio pi vero che si pu dare. Ma qual questa fuga? e come risalire? La nostra Patria quella donde veniamo e lass il nostro Padre. Che sono dunque questo viaggiio e questa fuga? Non con i piedi bisogna farlo neppure c bisognodi preparare cocchi o navigli, ma necessario staccarsi da queste cose e non guardare pi , ma mutando la vista corporeacon unaltra ridestare quella facolt che ognuno possiede ma che pochi adoperano. Plotino Enneadi I, 6, VIII

La Guaina del Corpo Grossolano 1. Chi sono io ?. Questa la domanda fondante il cammino realizzativo. Vi sono pochi iniziati ai Grandi Misteri il cui cammino spirituale come una freccia puntata verso la Sorgente della propria esistenza fenomenica e vi sono iniziati ai Piccoli Misteri, peraltro i pi, il cui cammino come il moto del pendolo vanno, vanno, ma sono sempre nel medesimo luogo. Liniziato ai Grandi Misteri non protrae la coscienza nel fenomenico sia esso allo stato grossolano o sottile, ma ascende verso la sfera principiale, noumenica dellEssere. 2. Una forma-oggetto viene percepita, ma locchio che percepisce. Questultimo viene percepito dalla mente la quale diviene soggetto percepiente. Infine, la mente, con le sue modificazioni, viene percepita dal Pensatore-spettatore il quale non pu essere oggetto di percezione (DrigDrishyaviveka 1 ). 3. Si detto dellaspetto Essere del Padre conviene adesso dire che altro aspetto del Padre la Coscienza. Essere e coscienza sono consustanziali in Lui. Il Padre dona al figlio oltre allesistenza anche la capacit di conoscere. Svelare quindi il Mistero che alberga nei nostri cuori significa risolvere lenigma del soggetto di conoscenza, lenigma del Testimone silenzioso del molteplice spettacolo degli oggetti, grossolani e sottili. 4. questo S dentro il mio cuore, che pi piccolo di un grano di riso, di un grano di orzo, di un grano di senape,di un grano di miglio, di un nocciolo di un grano di miglio: questo stesso S che dentro il mio cuore pi grande della terra, pi grande dello spazio, pi grande del cielo, pi grande di tutti i mondi ( Chandogya Upanishad). 5. Chi sono io ? Sono forse questo corpo materiale?

6. Il primo aspetto della triplicit vibratoria, in verit lultimo, la periferia del cosmo vita la sfera di veglia che viene percepita dalle cinque finestre con cui lanima si affaccia su essa. Le cinque finestre o organi di senso sono: ludito, il tatto, la vista, il gusto e lodorato. Esistono poi cinque organi di azione con cui lanima incarnata agisce nella sfera grossolana e sono : lorgano di escrezione, quello della generazione, le mani, i piedi e la voce. 7. La nostra Reale natura la costante su cui si proietta lo spettacolo degli oggetti. La nostra Reale natura Coscienza pura che si autoconosce. Il corpo transitorio ha un inizio, una durata, e una fine. E soggetto a corruzione e decadimento come pu essere il radioso e risplendente S che rifulge della sua stessa luce? Il corpo grossolano poi un semplice oggetto di conoscenza non il Soggetto, il Testimone silenzioso dello spettacolo di veglia. 8. Occorre disidentificarci da tale veicolo espressivo: io non sono il corpo, sono Intelligenza pura e Beatitudine assoluta. Questo lo strumento-pensiero realizzativo. Occorre sradicare dallanima questa falsa credenza. Immortali ci crediamo mortali. Sorveglia con attenzione il pensiero e ogni volta che pensi a te come qualcosa di diverso della tua Reale natura domandati chi sono Io? e in silenzio ascolta la risposta. 9. Il corpo grossolano avvolge il s che risiede nel pi profondo alveolo del cuore, non pensarti pi essere fatto di carne e ossa. Dopo che, con la spada della discriminazione, hai compreso che il corpo grossolano non Reale abbi il coraggio di rinunciare alla falsa identificazione con esso. Infelice chi, dopo una corretta discriminazione fra ci che Reale e ci che irreale, continua a credersi lirreale corpo fisico. 10. Si il Signore del tuo Tempio; che le potenze del Fuoco, in esso dimoranti, non ti abbiano a mordere, costringendoti e rendendoti schiavo. Impara larte della divina operazione che ti rende padrone dei Fuochi e forgiatore di destini. ( Raphael Triplice Via del Fuoco I, 22) Il Corpo Sottile 1. Il S il perno della ruota del divenire. Egli in centro immobile del divenire ciclico degli eventi. Lestrema periferia della ruota, il cerchione, tocca terra cos come noi attraverso le finestre dei sensi tocchiamo la sfera grossolana. Fra il mozzo che racchiude il perno e la periferia di noi stessi, fra il s e lo strumento di contatto, il corpo grossolano, esiste una spazialit, che come i raggi della ruota media fra il centro-perno immobile attorno a cui la ruota gira e il cerchione. 2. Non essere profano, non continuare a proiettare te stesso fuori dal Tempio corporale. Chiudi le porte del Tempio e immergiti nella tenebra luminosa della tua spazialit psichica. Si iniziato, varca con coraggio la soglia ritraiti in te stesso. 3. Devi porti alla giusta distanza focale e osservare gli oggetti che sorgono, perdurano e infine cessano nello spazio interiore che si estende da te, centro immobile, e il tuo strumento di contatto. 4. Osserva lenergia della passione come sorge, come invade la tua spazialit psichica e come ti abbandona. Osserva le forme pensiero come sorgono, perdurano e cessano. Osserva come il pensiero sia un continuo discontinuo e fra un pensiero e laltro c un iato. 5. Tutto questo variegato mondo interiore il corpo sottile o anima. E detto sottile perch la materia di cui composta di densit diversa, superfisica potremmo dire, rispetto a quella della sfera grossolana. 6. Fra te, centro immobile, Testimone silenzioso, e lo strumento di contatto con la sfera di veglia sorge il senso dellio e del mio. Questo senso dellio sovrasta il mondo degli istinti e delle passioni ma sovrastato dal cielo puro della Coscienza. Sappi distinguere fra ci che proviene dalla sfera interiore del prepersonale e fra ci che appartiene al transpersonale e che vien rivelato dallintuizione superconscia. GUAINA DELLE ENERGIE VITALI 7. La tua mente pu rivolgersi allesterno ed appetire eventi mondani, pu altres volgersi allinterno e un mondo tumultuoso e fantasmagorico si presenta a te coscienza osservante. Fra lo strumento di contatto e lio sorge il mondo degli istinti e delle funzioni relate al bios linvolucro delle energie vitali. Infelice colui che si lascia dominare da tali energie o che si identifica con esse. Identificato al corpo e ai suoi appetiti piega s stesso alla soddisfazione di una sete che non potr mai spegnersi. Riconosci figlio della nobile dottrina che tale guaina un oggetto che osservi. Osserva come la passione, lappetito, la rabbia e quantaltro appartiene a tale mondo sorge, permane e infine scompare. Riconosci che tale guaina irreale e rinuncia ad essa. Infelice colui che dopo aver correttamente discriminato fra ci che Reale e ci che perituro continua a pascersi nellerrore. GUAINA DELLA MENTE RAZIONALE 8. Fra te, centro immobile, Testimone silenzioso, e la guaina delle energie vitali sorge la guaina della mente razionale. Tu, coscienza osservante, percepisci il mondo dei nomi e delle forme e la guaina delle energie vitali per la mediazione della guaina della mente empirica-deduttiva. Questa guaina congloba in ununica rappresentazione le impressioni dei sensi, le accoglie in essa e in essa

sorge la rappresentazione del mondo esteriore. Tramite la memoria e le funzioni logiche di cui essa permeata analizza le impressioni dei sensi. Fra i suoi prodotti c lincessante flusso del chiacchiericcio interiore. Tale chiacchiericcio interiore e la capacit ideativa la sorgente di ogni male. Tale flusso di pensieri si sovrappone al Reale come le nubi sul terso cielo. Nel contempo tale chiacchiericcio interiore vela i prodotti della guaina delle energia vitali o subconscio. Occorre, per dare principio allopera, ritmare loceano tempestoso della mente sensoriale, ritmarla e rallentarne i caotico movimento e infine interrompere il flusso del pensiero. 9. Fra un pensiero e un altro c un iato, occorre dilatare questo iato perch la porta del Cielo come degli inferi. 10. Osserva figlio della dottrina i prodotti della guaina dellenergia vitale senza il filtro dei pensieri. Nellosservare rimani coscienza neutra ma positiva. Sotto il fuoco della tua radianza solare le cristallizzazioni subconscie, le squame del Drago, si sciolgono e depolarizzano. I semi causali che oscurano la tua libera determinazione si sciolgono e sciogliendosi liberano lenergia che ti sottraggono. E la discesa agli inferi, nigredo o mortificazione la chiamano gli alchimisti. Persevera per ore, giorni, mesi o anni nellosservazione. Ma se le proiezioni del drago tendono a soffocarti non procedere nellopera o il Drago ti vincer. 11. Il pensiero irreale abbandona il pensiero e rifuggiati nel Reale. Ci che sempre perdura, ci che sempre quella la meta. Infelice colui che dopo aver correttamente discriminato fra ci che Reale e ci che irreale in cuor suo continua a riconoscersi nel transitorio e mutevole. LA GUAINA DELLINTUIZIONE SUPERCONSCIA O RAGION PURA 12. Se riesci a placare la scimmia irrequieta della mente razionale ed empirica la tua mente da lunare si muta in solare, il mercurio dei saggi, la guaina lintuizione superconscia. La tua mente si schiude alla luce del Sole radioso del S e le parole dei maestri diventano tanti scrigni che si schiudono rivelandoti la Verit essenziale, Noumenica. Seguendo con lo sguardo interiore il dito che indica finalmente riesci a scorgere il Sole radioso che illumina lanima. 13. Lidentificazione e limmersione nel prepersonale ti d sofferenza e schiavit e annerisce la tua anima appesantendola e rendendola schiava della materia. Sei capace solo di vivere valori legati alla soddisfazione delle istanze egocentriche pi vicine al fisico denso, la soddisfazione dei tuoi bisogni la tua legge. Il tuo io si frammenta in miriadi di subpersonalit ognuna tendente a soddisfare la sua piccola e miope istanza a scapito delle altre. Lemersione alla mente razionale integra lio e lo struttura in una personalit capace di soddisfare istanza collettive ma pur sempre egocentripete. La nascita allintuizione spezza il livello dellio e schiude il mondo del transpersonale, il mondo degli dei. Non sei pi ego ma Persona. In te i valori universali e la giusta commensura con luniverso fioriscono il dubbio che ti assillava svanisce. La legge universale che scritta nel tuo cuore diventa la tua guida e intuisci la Presenza costante di Dio in tutti gli esseri senzienti. 14. Le guaine dellenergia vitale, della mente razionale-empirica, dellintuizione superconscia sono relate alla sfera di sogno. Il sogno relato al mondo sottile. Laddormentarsi non cadere in uno stato di non esistenza. Osservati mentre il corpo cade nel sonno. Osserva il passaggio fra la veglia e il sonno e osserva come diventi capace di attraversare coscientemente questa soglia. Svegliati nei tuoi sogni e viaggia in quei mondi sottili. Bada abbandonato il corpo fisico l che ti recherai. Impara a sostenere la chiarezza della coscienza in quei mondi fin da adesso prima che sia troppo tardi. Se qui imparerai a morire da vivo una volta di l berrai la chiara acqua della sorgente della Musa Mnemosine e non la torbida acqua del fiume delloblio. Questa guaina non altro che una sovrapposizione peritura dello Spirito. Infelice colui che dopo aver correttamente discriminato fra ci che Reale e ci che transitorio continua a identificarsi al perituro. LA GUAINA DELLA BEATITUDINE 15. La tua Reale natura lo Spirito velato a S stesso da un ultimo involucro sovrapposizionale, la guaina della beatitudine. Essa relata allo stato di sonno profondo senza sogni. Il S riposa in s stesso e la materia si riassorbita nella sua radice. Non c, in questo stato, differenziazione fra soggetto e oggetto come negli stati di veglia e di sogno. Lo Spirito in pace e si fruisce di una gioia che non dovuta a stimoli esterni. E la gioia dello Spirito che si autoconosce e si ama. Quello stato il corpo causale in cui la materia in quiescenza prevalendo il lei la qualit espressiva dellequilibrio-armonia. E detto causale perch da l si dispiegano gli involucri energetici. Quando, sulla qualit equilibrio, prende il sopravvento la qualit del movimento proiettivo luno si polarizza nel due, emerge il soggetto di coscienza distinto dalloggetto di conoscenza. Una volta oggettivato loggetto di conoscenza la qualit della condensazione gli d una parvenza di persistenza spazio-temporale.

IL TESTIMONE DEI TRE STATI ESISTENZIALI DELLE CINQUE GUAINE E DEI TRE CORPI
16. Quando tutti i cinque involucri sono stati discriminati e conseguentemente rigettati dal discepolo che ha saputo meditare ci che sussiste il Grande Testimone, la Conoscenza Assoluta (Viveka Cuda Mani 210). 17. Lo Spirito autorisplendente, distinto dai cinque involucri Lo Spirito che rimane testimone solitario dei tre stati- lunica realt lEssenza non toccata da alcun cambiamento fenomenico, lo Spirito che incondizionato la Gioia eterna lo Spirito deve realizzare il discepolo quale suo autentico e vero S (Viveka 211).

18. Esiste una Entit Assoluta, una Entit impenetrabile, la quale leterno sostrato della coscienza differenziata, lo Spettatore dei tre stati, distinto dai cinque involucri che compongono lindividualit umana. 19. Accorto figlio della nobile dottrina ascolta la voce della Tradizione eterna: tu sei Quello.

LA VIA DEL DISPIEGAMENTO POLARE


" lo per mio conto, o figlioli, non sono mai riuscito a persuadermi di questo: che l'anima, finche si trova in un corpo mortale, viva; quando se ne liberata, muoia. Vedo infatti che l'anima rende vivi i corpi mortali per tutto il tempo in cui vi risiede. E neppure mi sono mai persuaso che l'anima sar insensibile una volta separata dal corpo, il quale insensibile. Anzi, quando lo spirito sar separato dal corpo, allora, che sciolto da ogni mescolanza e puro, logicamente sensibile pi di prima. Allorche il corpo dell'uomo si dissolve, si vedono le singole parti raggiungere gli elementi della loro stessa natura, ma non l'anima: essa sola, presente o assente, sfugge alla vista. Osservate poi, prosegu, che nessuno degli stati umani pi vicino alla morte del sonno: e l'anima umana allora meglio che mai rivela con chiarezza la sua natura divina, allora senza dubbio prevede il futuro perch pi che mai libera " l. I Senofonte Ciropedia, VIlI, 7, 21.

1. Si descritta la via del ritorno alle sorgenti basandosi sul riflesso <<coscienza>> e <<essere>> che il Padre, lAcosmico signore oltre la manifestazione polare dona al Figlio, il Logos. Esiste un altro aspetto dellAssoluto metafisico che la Felicit o Gioia Assoluta. Di tutti gli aspetti dellAcosmico che si riflettono nella manifestazione polare questo il pi, per cos dire, velato, il meno espresso. 2. Occorre intenderci. Quando si parla del Padre, di Colui di cui diciamo : Coscienza-Essere-Beatitudine assoluta, dobbiamo essere consapevoli che diciamo il falso. Egli oltre le parole, oltre i pensieri, oltre la stessa intuizione superconscia (buddhi). Esistono due teologie possibili intorno allInqualificato. Una prima via di approccio quella catafatica. Dire, cio, che Dio il Bene, il Bello, lInfinito, lAssoluto e nel dire ci che Dio , usiamo parole che provengono da una sfera dellesistenza, quella della mente razionale, che pu solo rappresentare concetti localizzati nel tempo spazio. Ma Dio oltre lo spazio-tempo, quindi, solo impropriamente usiamo tali parole. E un tradire la Verit, un dire il falso ma in questo tradire ci che non esprimibile, recuperiamo, paradossalmente, nel parlare di lui, il senso etimologico della parola <<tradire>> che significa trasmettere. Parlare dellinnominabile quindi, se si fa sulla base dellesperienza di Lui, significa trasmettere un eco, un suono di Lui, che bench non sia Lui in un certo modo a Lui ci conduce. 3. Altra via, approccio, al Mistero trascendente la manifestazione la teologia apofatica. Dire qualcosa di Dio sempre falso, pur se iniziaticamente utile, ma possiamo dire e senza fallo ci che dio non . Questo la chiave del sentiero della Conoscenza. Partendo dalla condizione profana di anima incarnata, schiacciata sotto il martello dellignoranza metafisica (maya), fiduciosi della parola sacra dei veggenti che ci dicono :<<tu sei Quello>>, seguendo la traccia che il riflesso Coscienza, o quello del riflesso Essere o quello del riflesso della Gioia di Dio, che permea i nostri involucri energetici, possiamo retrocedere negli strati dellente uomo fino alla sua radice il S, che identico a Quello. La discriminazione fra ci che Reale e ci che irreale e il conseguente rigetto dellirreale, ovvero il processo di disidentificazione degli involucri velanti la propria Reale natura la via della Conoscenza metafisica.

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4. Bada fino al corpo causale la via sei tu, Potente Punto focale dello spazio infinito della coscienza cosmica, che la percorri sia in senso ascendente che in senso discendente. Ma limmersione nellinqualificato comporta la triplice morte, lestinzione del tizzone ardente, questo non in tuo potere ma in quella della Divina Grazia. 5. Locchio assetato solo di Dio non vedeva che forme estranee al Divino. Fissai lo sguardo sul cuore: l e non in altro luogo Egli era. Stupefatto ed ebbro fui assorbito nel mare dellEssere, io pi non ero (Ialal al din Rumi). 6. In questo oceano, essenza di Beatitudine, la mia mente si disciolta come un chicco di grandine nel mare (Viveka 482).

Il CORPO CAUSALE
7. Il corpo causale il seme dellente umano. Dal corpo causale si dispiegano, come la pianta dal seme, tutti gli involucri sovrapposizionali. Esso la prima determinazione dellInqualificato. Il nostro corpo causale non che una armonica del seme causale della manifestazione o Logos. Se lAssoluto lo zero metafisico o lUno senza secondo, il corpo o stato causale luno con il secondo. Lo Spirito unito alla materia e nellabbraccio i due sposi traggono godimento. Il corpo causale una unione indifferenziata di spirito e materia, il soggetto di conoscenza e loggetto di conoscenza sono sintetizzati in uno, ma tale distinzione presente seppure in potenza. 8. Il corpo causale quindi si polarizza nello spirito o coscienza e nella materia primordiale da cui scaturiscono i mondi. Ambedue emergono dal seno dellInfinito, Acosmico Signore, come unit indifferenziata. 9. Occorre ben comprendere che le sovrapposizioni velanti, gli involucri energetici sono modificazioni di questa sostanza primordiale quindi spirito, mente, nella sua accezione di corpo sottile nella sua globalit, e materia sono solo polarizzazioni del seme causale. A livello cosmico la sostanza primordiale vien detta illusione (maya), a livello individuale vien detta nescienza (avidya). Quando quindi si parla della manifestazione come di una illusione della consistenza del sogno o si parla di sovrapposizioni velanti del S occorre comprendere che la nescienza (avidya) o lignoranza metafisica (maya) quella stessa materia primordiale che sorella dellaspetto manifesto del Signore (Brahman Saguna), il Logos, e, nel contempo, madre di tutte le cose. Occorre comprendere che la materia la potenza del Signore. Ci si ripete a livello individuale e, nellamplesso incestuoso fra fratello e sorella filosofali, la gioia del loro amplesso il riflesso della Gioia assoluta del Padre (Nirguna Brahman) o se si vuole chiamarlo cos della Madre Acosmica (ParaShakti). 10. Esse sono due nascoste nel segreto dellinfinito: la conoscenza e lignoranza; lignoranza peritura, la conoscenza immortale. Diverso da esse, per, colui che governa ad un tempo la conoscenza e lignoranza. Shvetashvatara Upanishad V,1. 11. Nel sonno profondo senza sogni ogni notte il riflesso di coscienza che permea i veicoli corporei sottili e grossolani si riassorbe nel corpo causale, solo che si fa in modo lunare, passivo. Durante la meditazione ci si astrae dai veicoli per riassorbirsi solarmente nel corpo causale. 12. Nella materia indifferenziata del corpo causale si dice che sia predominante la qualit (guna) dellequilibrio (sattva) quando le altre due qualit quella dellattivit (rajas) e quella dellinerzialit (tamas) prendono il sopravvento si spiegano i veicoli inferiori e si oggettivizza il mondo dei nomi e delle forme. 13. La guaina della beatitudine il corpo causale dellente-essere da esso ha origine linfinito (per numero) insieme delle indefinite (per variet) forme in cui lente pu determinarsi, anzi queste ne costituiscono la sostanza stessa, questa essendo la pura coscienza che si esplica nellarmonia del sattva; in questo corpo-veicolo la mente intera, cio inferiore e superiore, trascesa e permane soltanto lautoconsapevolezza del Testimone; essendo lultimo involucro che racchiude latma (lo spirito), data la sua prossimit , tale coscienza pervasa dalla beatitudine, da cui il nome; rappresenta il seme degli altri corpi veicoli e contiene le radici stesse dellavidya essendo cos, la causa profonda della trasmigrazione; preminente rispetto agli altri, essendogli tutti inferiori e cio pi esterni e da esso stesso derivati (da commentario al sutra 341 del SARVA-VEDANTA-SIDDHANTA-SARASANGRAHA (sintesi della Verit del Vedanta) di Sri Shankara. 14. Lo stesso Logos solo un punto degli infiniti punti dellinfinito Acosmico signore. Cos come emerso dal seno dellInfinito esso in Lui fa ritorno (maha pralaya). LAcosmico signore contiene in s indefinite possibilit esistenziali che emergono e son riassorbite nel suo immenso seno. 15 Nellavidya del corpo causale giacciono i semi delle istanze irrisolte (samskara) che pulsano per esplicitarsi. La condizione di equilibrio sattvico che permea la sostanza primordiale viene turbata proprio da queste istanze irrisolte. La totalit delle istanze irrisolte di un universo fa emergere una possibilit esistenziale, un cosmo dal seno dellinfinito. 16. Il perch della nostra presenza, qui e ora, sul pianeta terra dovuta ai semi irrisolti che piantati nel corpo causale danno i loro frutti.

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Il Corpo sottile
1. Il corpo sottile indica nella sua interezza lanima. Vien chiamato anima perch pervade il corpo grossolano ed causa della sua attivit vitale. Questa unit fatta di materia sottile a diversi gradi o livelli vibratori. Lanima o corpo sottile pervasa dallo spirito, il riflesso in noi dellAssoluto metafisico oltre il tempo e lo spazio. 2. Il corpo causale una unit indivisa fra soggetto e oggetto di conoscenza, il corpo sottile oggettivizza la diade soggetto e oggetto di conoscenza, al suo livello il soggetto sperimenta loggetto come distinto da s. 3. La prima determinazione del corpo sottile la guaina della ragion pura (buddhi). Lo spirito (Atman) pervade una sostanza mentale sottilissima e la illumina con la sua radiante luminosit. Questa sostanza sottile uno strumento di contatto mediante cui il soggetto conosce le forme sottilissime dellesistenza, il mondo delle qualit universali e superfisiche. La guaina dellintuizione pura discrimina, per appercezione diretta degli universali, ci che reale da ci che irreale. A questo livello di manifestazione non c una individuazione di tipo egoico ma si Persona. 4. La seconda determinazione dello spirito che si aggiunge al precedente involucro velante la guaina della mente sensoriale empirica. E una sostanza mentale pi densa della guaina dellintuizione pura (buddhi). Questa guaina proietta le rappresentazioni menatli interiori in forme immagini e pensieri e discrimina su queste forme pensiero mediante regole logiche., la guaina della mente empirico razionale discrimina fra le forme pensiero quindi in modo indiretto e argomentativo. 5. Fra la guaina dellintuizione superconscia e quella della mente logica-deduttiva-rappresentativa sorge il senso dellio e del mio (hahamkara). 6. devi sapere che il senso dellio (hahamkara) immagina di essere sulla scena del mondo, lattore, lo sperimentatore, il beneficiario medesimo. Si identifica con il corpo grossolano. Con laiuto dei tre guna (qualit) egli gioca successivamente i ruoli di individuo sveglio, dormiente e sognante. (Viveka 104). Se gli oggetti dei sensi sono piacevoli lahamkara (senso dellio) felice , quando invece sono spiavevoli infelice e soffre. Piacere e dolore sono sempre caratteristiche dellego - mai quelle dellatman (spirito)la cui essenza la Beatitudine-compiutezza. (Viveka 105). 7. Il senso dellio e del mio un aggregato psicologico che si impadronisce del riflesso di coscienza spirituale che lo pervade e imputa a s stesso la capacit di autoconoscenza e si identifica con i veicoli corporei inferiori, guaina della mente razionale, guaina della energia vitale e guaina del corpo grossolano. 8. Nel momento in cui, questo senso dellio, si reputa essere il soggetto di conoscenza si attualizza la caduta dalla nostra condizione di perfezione. La caduta ha come conseguenza il rapportarsi con il mondo da un punto di vista limitato e limitante. La consapevolezza della propria dignita spirituale, di essere nota della sinfonia universa, ci fa rapportare in modo armonico con il mondo, il triplice mondo, perch si incarnano e vivono valori universali. La caduta in uno stato di coscienza prettamente egoico ed individuato significa rapportarsi con il mondo, con una riduzione del mondo allo stato, sfera, materiale incarnando valori egocentripeti e tesi alla soddisfazione di desideri egoici. 9. La consapevolezza della reale natura dellente espande la coscienza nel triplice spazio-tenpo, portando lente a realizzarsi in una dimensione transegoica. Pur pervadendo i vari involucri li si oltrepassa espandendosi oltre i confini dellinvolucro grossolano, si una perturbazione dello spazio tempo. La consapevolezza della nostra reale natura porta a una percezione della realt manifesta nella sua interezza, ad un rapportarsi con la realt manifesta con lintero patrimono energetico. Lincontro con le altre note manifeste non avviene pi, semplicemente, sulla base degli organi di conoscenza e di espressione ma si ha contezza di un incontro vibratorio in una sintesi di frequenze a vari livelli esistenziali che possono produrre suoni euritmici oppure dissonanze cacofoniche. 10. Veicolo inferiore alla mente razionale, inferiore perch pi vicino alla sfera grossolana, lestrema periferia del cosmo vita, la guaina dellenergia vitale. In questa guaina la gradazione vibratoria della mente, o corpo sottile, raggiunge la sua frequenza pi greve, densa, la mente si interfaccia alla materia e la anima. E in questo luogo di transizione che la scienza Tradizionale individua dei punti energetici (cakra) nella spazialit energetica che compendiano le modalit espressive fin qui descritte. Agire oppurtunamente su questi centri energetici significa imprimere una informazione, una direzione su una qualit energetica che si esprime in quel centro e che in relazione armonica con la totalit della nostra struttura.

Il Corpo Grossolano
11. Lultima guaina espressiva che lo spirito indossa, o, secondo il punto di vista che lo circoscrive velandolo il corpo grossolano che percepiamo in modo duplice dallinterno, per mezzo della guaina energetica e dallesterno tramite le finestre dei sensi.

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