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Intervista a Francesco Alberoni

Il lato debole
dell'innamoramento
«Macché amore, per il "terzo" si prende una cotta.
Che però può essere devastante nella vita di una famiglia.
Allora occorre vigilare e quando il partner è in difficoltà offrirgli più attenzioni e tenerezze».
E a sorpresa il sociologo aggiunge: bisogna pregare, la preghiera comune di marito e moglie può vincere la
tentazione all'infedeltà
di Paola Tettamanzi

C i sono matrimoni che procedono per inerzia. Rapporti che vanno avanti per anni solo con la stanca forza di
un'ingannevole serenità che, invece, è piatta abitudine, rischiosa ingessatura. Apparentemente tutto funziona al
meglio. Gli ingranaggi del rapporto di coppia; sperimentati da lunghi anni di vita in comune, girano senza perdere
colpi. Ma è una funzionalità che spesso è assicurata solo dalla prassi. Non c'è più sentimento, non c'è più
entusiasmo, ma solo la ripetizione quasi meccanica di gesti, parole, consuetudini. Spesso anche le emozioni
funzionano a comando. Stupore, indignazione, meraviglia, commozione scattano, quasi pigiando un bottone,
quando le circostanze della vita familiare lo rendono indispensabile.

Allora l'armonia della vita di coppia fa registrare le prime stonature. Sono inciampi che, all'inizio, quasi non
si avvertono. Piccole sfasature che si tenderebbe a far rientrare nella normalità di un rapporto in cui
comunque si vivono fisiologicamente alti e bassi, momenti di luce sfolgorante e periodi di eclissi. Invece sono le
prime avvisaglie di un rapporto che va incrinandosi. I primi segnali di una bonaccia troppo favorevole di cui non
bisogna fidarsi. Quando dietro la vela del matrimonio calerà completamente il vento della gioia e la calma diventerà
talmente piatta da risultare quasi asfittica, c'è il rischio di andare a frantumarsi contro il pericolo più grave, l'iceberg
del tradimento.

È un impatto che nessuno che abbia a cuore il proprio matrimonio cerca coscientemente, e soprattutto che non si
può prevedere. Ma quando, in un momento di crisi profonda, peggio se vissuta inconsciamente -senza cioè avere
la consapevolezza di tutti i risvolti negativi -si inserisce l'incontro con una persona capace di suscitare nuove
emozioni, nuovi slanci, nuova progettualità, allora la tentazione risulta spesso fatale.

«L'atteggiamento delle persone sposate che sperimentano questa sensazione di risveglio sentimentale nei
confronti di un altro possibile partner - osserva il sociologo Francesco Alberoni, che da trent'anni studia i
meccanismi dell'innamoramento - può sembrare curioso e apparentemente incredibile».

In che senso, professore?


«Nel senso che queste persone sono convinte di riuscire a gestire senza danni la nuova situazione. Innanzitutto
non sono certe di quello che sta capitando loro. Vivono cioè una situazione di inconsapevole promiscuità. Sono
convinte di amare profondamente il loro coniuge ma, allo stesso tempo, sono attratte, secondo modalità
abbastanza misteriose, dalla nuova relazione di cui però non avvertono pienamente tutte le prospettive».

Ma se una persona sposata ha la ferma intenzione di rimanere fedele al proprio matrimonio, questo non
basta a metterla al riparo da possibili rischi?
«Si, ma teniamo presente che parliamo di rapporti di coppia in cui qualcosa già scricchiola. Si pensa di vivere un
matrimonio solidissimo ma questa convinzione non è fondata sulla realtà. Si ritiene cioè inossidabile il proprio
matrimonio e si pensa che la nuova ‘simpatia’ non possa in nessun caso intaccare il rapporto esistente».

Una persona che ama profondamente la propria moglie o il proprio marito può, senza averne la precisa
determinazione, innamorarsi di un'altra persona?
«No, la maggior parte di queste situazioni non può essere definita come autentico innamoramento. Si tratta di
cotte, idee ossessive. Potremmo chiamarli "innamoramenti deboli" che però risultano devastanti. Perché, quando il
coniuge scopre la nuova relazione dell'altro, ecco il rischio della disgregazione familiare».

C'è una strategia per mettersi al riparo da questi rischi?


«Non entro in valutazioni di tipo morale che non mi spettano, ma bisognerebbe far capire innanzi tutto che il gioco,
come si dice, non vale la candela. Non c'è motivo insomma per depauperare la ricchezza di un matrimonio che,
magari tra alti e bassi, va avanti da molti anni, con una nuova storia dall'esito incerto e che comunque si rivelerà
meno appagante».

Esistono dei segni premonitori che dovrebbero far comprendere quando il proprio matrimonio entra in una
zona a rischio?
«Certo. Quando si comincia a ripensare con frequenza alle occasioni mancate del passato; quando alcuni
atteggiamenti del partner, prima considerati normali, cominciano a risultare fastidiosi; quando ci si accorge di difetti,
veri o presunti, a cui finora non si era mai dato peso. Allora si comincia a sottolineare tutto con toni sgradevoli e le
incomprensioni sono inevitabili».

Cosa fare quando ci si accorge di questi inciampi?


«L'altro (o l'altra) dovrebbe avere la sensibilità di comprendere che il proprio partner sta vivendo momenti di
difficoltà -perché tali vanno considerati questi "innamoramenti deboli" -e dovrebbe leggere le sue impuntature non
come sorprese sgradevoli ma come richieste di aiuto. Si dovrebbe cioè comprendere quello di cui l'altro in quel
momento ha bisogno: nuove attenzioni, nuove tenerezze, nuove sensazioni di pienezza».

Basta la razionalità per gestire queste situazioni di crisi?


«Niente affatto, la ragione è ingannatrice. La ragione può diventare debolezza della volontà perché ti induce a
leggere la situazione secondo quanto fa più comodo».

E allora?
«Bisogna pregare, pregare, pregare. Certo, può sembrare sorprendente che questa indicazione arrivi da un laico
come me. Ma, dopo trent'anni di studio mi sono convinto che, in alcuni momenti della vita, la tentazione non si
possa vincere che con la preghiera. Anzi, i coniugi dovrebbe inserire stabilmente nella propria vita spirituale una
preghiera contro la tentazione dell'infedeltà. La preghiera ti fa scoprire che stare insieme, capire l'altro,
prendersene cura magari proprio nei momenti più difficili, raccontarsi tutto, condividere il più possibile, è l'unico
segreto per vivere a lungo insieme e felicemente».

L'AMORE - Amore e tradimento


Il tradimento è storia vecchia,... è sempre accaduto, ieri come oggi, e forse accadrà sempre.

L’emancipazione della donna e la sua nuova posizione nella società, non più ombra dell’uomo, ma indipendente e
libera, l’ha resa come lui: infedele, ma forse meno colpevole per questo, di quanto poteva essere nel passato.

In una coppia in cui si verifica un tradimento i sentimenti che ne scaturiscono sono molteplici e non si hanno ne’
vincitori ne’ vinti: entrambi i partners infatti hanno perso qualcosa.

E’ come se ci fosse un patto segreto, un’intesa per cui i membri della coppia agiscono stabilendo dei ruoli: il cattivo
(il traditore) e il buono (il tradito).
Analizzando più in profondità il problema però, si può notare che, a volte, è proprio il 'tradito' ad incoraggiare il
partner al tradimento, attraverso la sua apatia, la sua mancanza di coinvolgimento, la sua ostilità...

La situazione che si viene a creare è costruita da entrambi, anche se spesso è difficile rendersene realmente
conto. In questo senso l'infedeltà è solo l'espressione più evidente di una condizione di coppia squilibrata.

I partners, sopraffatti da problemi irrisolti e di cui non discutono mai, iniziano ad allontanarsi l’uno dall’altro, fino a
quando il distacco è tale da non poter essere più colmato.

In questa situazione diventa abbastanza facile, per uno dei due, guardarsi intorno, per poter soddisfare e riempire
le carenze e le insoddisfazioni createsi nella coppia.

A volte si decide di non comunicare con l'altro, per evitare conflitti diretti che apparentemente sembrano minare la
stabilità della coppia: al contrario questi conflitti sarebbero necessari, sempre se espressi in termini civili, perché
aiutano la coppia a crescere e a maturare.

A volte si tradisce perfino per attirare l’attenzione del partner e, certe scoperte da parte dell'altro/a, non sono
proprio del tutto fortuite.
Il tradimento è spesso un messaggio che chi tradisce cerca di far arrivare al partner: è necessario in tal caso
affrontare i problemi ed imparare a risolverli insieme attraverso un confronto maturo, magari lasciandosi aiutare da
uno specialista.

Vi sono però altri casi di tradimento in cui chi tradisce lo fa solo alla ricerca di affermazione di sé,
gratificazione, narcisismo e riconoscimento del proprio senso di libertà. Queste sono persone prive di veri
sentimenti, che hanno sempre dovuto lottare per ricevere e dare amore, e che infine non sono cresciute e
non sanno assumere ruoli adulti e responsabilità.

In questo caso il matrimonio e’ visto come una trappola, e l’individuo, soffocato dalle responsabilità e dalla difficoltà
di maturazione di una parte di sé, si ritrova a vivere brevi relazioni extraconiugali prive di veri sentimenti, in cui il
coniuge tradito subisce in silenzio.

Infine, si può avere la situazione in cui persone sposate da lungo tempo e mai veramente innamorate del/della
propria partner, non trovando più nessuna gratificazione emozionale nella coppia, cercano di colmare tali
insoddisfazioni altrove, stabilendo anche relazioni extraconiugali molto lunghe, nelle quali ritrovano ciò che hanno
perduto nel matrimonio.

A questo punto è necessario valutare le differenze esistenti tra uomo e donna nel tradimento, se ci sono. Sembra
quasi scontato dirlo, ma a differenza dell’uomo, la donna nella nuova relazione extraconiugale investe l’aspetto più
emotivo, mentre lui e’ spinto il più delle volte da un mero desiderio di piacere. In entrambi i casi, comunque, tale
relazione viene vissuta di nascosto e con un certo grado di euforia, non badando, pur essendone consapevoli, alle
conseguenze delle proprie azioni.

Ci si sente liberi dalle incombenze che un rapporto di coppia durevole comporta e si cerca di massimizzare e vivere
appieno le emozioni, nel poco tempo che la relazione clandestina ha a disposizione nella giornata.

La situazione prosegue tra inganni e bugie dell’infedele, il suo non voler riconoscere, a volte, i segni evidenti delle
scappatelle, fino alla rivelazione o alla scoperta del tradimento da parte dell'altro.

A questo punto, entrambi i partners, e soprattutto la persona tradita, prendono coscienza a pieno della situazione
e la coppia entra in una crisi, in cui i sentimenti di amore ed odio lottano alla ricerca di una razionale soluzione,
molto difficile da raggiungere: separazione o riavvicinamento della coppia ?

Le emozioni ed i sentimenti che un tradimento comporta sono soprattutto dolorosi.

La persona tradita deve riconoscere, per esempio, di aver fatto affidamento e aver investito molto di sé e
della sua vita sulla persona sbagliata, deve inoltre valutare la possibilità di un perdono o di una separazione. Al
contrario l’infedele si trova a dover affrontare le conseguenze delle sue azioni e finalmente prendersi le sue
responsabilità.

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