80 · Giugno 2008 EPATITE VIRALE CURARSI IN VIAGGIO CONOSCI

Supplemento di Altroconsumo n° 227

www.altroconsumo.it
I consigli per Vacanze in Europa: LA PILLOLA?
prevenirla, gli esami non dimenticate Nuove
per diagnosticarla, la tessera sanitaria, certezze sui
i vaccini disponibili utile in caso di guai contraccettivi

Sotto la lente
le informazioni
che appaiono
sui prodotti
alimentari.
Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 DCB - Mi

A che cosa credere,

che cosa controllare.

ETICHETTE NUTRIZIONALI

IMPARIAMO
A LEGGERE
Acne grave? Rispondi subito al questionario che trovi sul nostro sito
 16
N.º 80 - GIUGNO 2009

04. EDICOLA SCIENTIFICA

06. OBIETTIVO SALUTE

08. UNA MELA AL GIORNO

10. FARMACI: LA SICUREZZA NON È MAI TROPPA

Una volta che sono arrivati sul mercato, è importante continuare a
vigilare sui medicinali e sui loro effetti indesiderati. Il contributo di chi li
usa è fondamentale, segnalateci le vostre esperienze.

La pillola contraccettiva 14. LA CARTA D’IDENTITÀ DEGLI ALIMENTI

assolta dall’accusa Le informazioni nutrizionali sono spesso poco chiare e quindi inutili: i
produttori tendono a mascherare informazioni scomode.
di provocare trombosi:
il rischio è molto basso, 19. PROMOSSA LA CONTRACCEZIONE ORALE
Il suo utilizzo è efficace, ben tollerato e presenta pochi rischi, ma prima
1-2 casi ogni 10 mila donne. di prenderla è sempre bene consultare un medico.

19 22. ASSISTENZA ANCHE IN EUROPA

Per i cittadini Ue le cure sanitarie e il rimborso delle spese sostenute in
caso di emergenza sono assicurate in tutti gli Stati membri.

26. ALLERGIE ALIMENTARI, SONO MENO DI QUANTO SI PENSI

L’aumento dei casi è dovuto anche a false diagnosi. Per chi ne soffre,
talvolta è difficile tenere lontano dal piatto l’allergene incriminato.

30. L’A, B, C DELL’EPATITE

Combattere l’infezione si può, soprattutto con la prevenzione. Norme
igieniche adeguate abbassano il rischio di contagio.

34. LA MAPPA ITALIANA DEI TICKET SANITARI

Un vero e proprio rompicapo: ogni Regione decide la quota a carico del
cittadino. Il generico è sempre la scelta più conveniente.

37. DAI LETTORI

Zigulì, “solo” caramelle - Farmaci venduti fino alla data di scadenza

38. CAPIRE
Tempo d’estate, scoppia l’impetigine

Inchiesta sulla chirurgia estetica • Quando il caldo provoca disturbi • Punture

PROSSIMI NUMERI di insetto, ecco i rischi • Glutine: sei intollerante? • Ernia inguinale

I NOSTRI VALORI
INDIPENDENTI
L’associazione Altroconsumo si finanzia
con le quote associative e l’abbonamento
alle proprie riviste, che non contengono
pubblicità, né informazioni pagate
da produttori o da gruppi di interesse
politico e finanziario. L’indipendenza è
totale: finanziaria, politica e ideologica, a
garanzia della obiettività dei giudizi, dei
consigli, delle prese di posizione.
EFFICACI
Il nostro metodo di lavoro si basa su
criteri di rigore scientifico, efficienza e
competenza. Ai test e alle inchieste lavorano
tecnici qualificati e specialisti di settore
(ingegneri, alimentaristi, medici, farmacisti,
giuristi, analisti finanziari, giornalisti...) che
mettono la loro professionalità al servizio
dell’informazione, della consulenza, della
risoluzione dei problemi.
DALLA TUA PARTE
La nostra missione è esclusivamente
orientata a soddisfare le necessità
dei consumatori e a tutelare i loro
diritti. Per questo offriamo servizi
di consulenza individuale ai nostri
associati e, in forma diretta, concreta
e adeguata, portiamo la voce e le
istanze dei consumatori presso tutti
gli interlocutori istituzionali e sociali.

Supplemento di ALTROCONSUMO, mensile dell’omonima associazione, i cui obiettivi sono informazione, difesa e rappresentanza dei consumatori
Occhio alle informazoni
delle etichette nutrizionali:
ci aiutano a scegliere cibi
sani ed equilibrati.
Ma orientarsi non è sempre
così semplice.

SE SAI QUELLO CHE MANGI

È da tempo in discussione in Europa una bozza di regolamento
che ha l’obiettivo di rendere migliori le norme relative alle in-
formazioni che troviamo sui prodotti alimentari.
Tra le novità più importanti, l’obbligo di indicare sul fronte del-
la confezione le informazioni nutrizionali. In attesa che la nor-
ma venga varata, l’industria ha però cominciato a proporre una
sua idea di etichettatura. Che spesso, più che chiarire le idee al
momento della scelta, genera confusione o è addirittura fuor-
10 viante. Gli esempi non mancano e parlano chiaro (ne trovate
molti nel nostro articolo a pagina 14).
D’altra parte, si sa, l’etichetta è un potente strumento di
marketing e come tale vorrebbero continuare a usarlo le indu-
strie alimentari. Alla accresciuta e apprezzabile attenzione che
sempre più viene prestata da parte dei cittadini agli aspetti nu-
trizionali, la cui importanza per la salute è ormai ampiamente
riconosciuta, si risponde con slogan salutistici buoni per tut-
ti. Si offrono così prodotti arricchiti, che aiutano la crescita,
rallentano l’invecchiamento cellulare, rinforzano le difese
immunitarie, riducono la pressione e il colesterolo, regolano
l’intestino, bruciano i grassi, sono magri, leggeri, light… non
è difficile capire come questi facili richiami alla salute, scel-
ti a seconda del target che si vuole
26 L’etichetta raggiungere, siano più convincen-
nutrizionale è utile ti e remunerativi, per orientare le
solo se è chiara vendite, di informazioni serie. Non
e corretta per nulla quasi sempre nascondo-
no verità scomode, come l’eccesso
di grassi saturi, zucchero, sale, additivi di varia natura. Certo,
ora le vanterie sui benefici effetti per la salute strillate sulle
confezioni (i cosiddetti “claim”) sono allo studio dell’Ente euro-
peo per la sicurezza alimentare, che deve controllarne le prove
scientifiche, ma difficilmente per portare a termine il lavoro
sarà possibile rispettare la scadenza prevista. Il vero obiettivo
da raggiungere è mettere i consumatori nella condizione di ca-
pire e di scegliere consapevolmente. Oggi le informazioni nu-
34 trizionali, quando non sono ingannevoli, comunque non sono
comprensibili per tutti, sono spesso illeggibili a causa dei carat-
test salute 80 Giugno 2009

PER CONTATTARCI teri microscopici, non sono omogenee e nemmeno complete.

Telefono C’è molto da lavorare, per migliorarle: stiamo facendo pres-
02 66.890.1 (centralino)
02 69.61.520 (uff. abbonamenti)
sioni, a livello europeo e italiano (ne è un esempio la nostra
02 66.890.288 (fax) presenza al convegno “Sicura” a Modena, il 27 maggio), perché
la nuova normativa dia più peso alle esigenze dei consumatori
Per posta
Altroconsumo,via Valassina 22, che a quelle dell’industria alimentare.
20159 Milano

Per email
www.altroconsumo.it 03
 edicola scientifica
NASCERE SECONDO NATURA
Il parto è ok anche se mangi e ti muovi
Stia sdraiata, mi raccomando. E
soprattutto non mangi nulla, che
tra poco ci siamo. Chi ha passa-
to le estenuanti ore del travaglio
in ospedale lo sa: medici e infer-
mieri non sono sempre propensi
a lasciar fare alla natura. Eppure,
in questo particolare momento
della vita, assecondare i desideri
della partoriente, che siano la vo-
glia di camminare o di sgranoc-
chiare qualcosa, non ha nessuna
controindicazione. Anzi, a volte
questi impulsi possono favorire
il parto naturale. È il caso, per
esempio, della voglia di muoversi.
Una revisione di più studi clinici,
che ha analizzato 21 pubblicazio-
ni sulle donne in travaglio, per un
totale di circa 3.700 parti, ha con-
cluso che le donne che cambiano
DIMAGRIRE
Dieta: l’unico trucco è tagliare le calorie
Dieta a zona (iperproteica), dieta
del pomodoro, dieta “no ai car-
boidrati”. All’arrivo della bella
stagione scatta una vera e pro-
pria gara di immaginazione tra
chi propone la formula brucia-
grassi più fantasiosa. Una ricerca
americana riporta tutti con i piedi
per terra: una dieta dimagrante,
per essere efficace, deve prima
di tutto tagliare le calorie e poco
importano le proporzioni relative
di grassi, proteine o carboidrati.
Questo studio è il primo ad aver
messo a confronto gli effetti di
test salute 80 Giugno 2009
diete con diversi contenuti di nu-
trienti. Gli autori hanno arruolato
811 uomini e donne in sovrappe-
so, assegnando loro quattro tipi
diversi di dieta da seguire per due
anni: una a basso contenuto di
grassi e medio introito proteico;
una con molti grassi e medie pro-
teine; una con pochi grassi e mol-
04
L’obiettivo
dei ricercatori
è incentivare
una maggiore
libertà
nel travaglio
anche
all’interno
degli ospedali
te proteine; una con molti grassi
e molte proteine. In tutti i casi i
grassi saturi sono stati sostituiti
da grassi insaturi e veniva garan-
tito un elevato apporto di frutta e
verdura. I carboidrati erano rap-
presentati soprattutto da cereali
integrali. In totale, comunque,
tutti i regimi alimentari dovevano
ridurre l’apporto calorico quoti-
diano di almeno 750 calorie, sen-
za scendere sotto le 1.200 calorie
giornaliere. I partecipanti, infine,
sono stati invitati a praticare
un’attività fisica. I risultati sono
stati identici in tutti i gruppi: tutti
hanno perso chili, dopo il primo
anno hanno riguadagnato lenta-
mente un po’ di peso, tutti hanno
visto assottigliarsi il girovita.
La dieta, quindi, per essere effi-
cace, deve rimanere equilibrata
ma dare un taglio alle calorie.
Fonte: New England Journal, of Medicine
febbraio 2009
posizione a seconda delle esigen-
ze durante il travaglio partorisco-
no spontaneamente tanto quan-
to le altre, fanno minore ricorso
all’epidurale e soprattutto velo-
cizzano l’arrivo della fase espulsi-
va rispetto a quelle che passano
questo periodo a letto supine o
distese su un fianco. Un altro stu-
dio, infine, confuta il principio,
ancora in voga negli ospedali,
che rimanere a digiuno serva per
scongiurare complicazioni. Gli
autori, mettendo a confronto par-
torienti cui era concesso qualco-
sa da mangiare in caso di fame e
altre che potevano soltanto bere,
non hanno rilevato differenze in
termini di tipo di parto, durata del
travaglio e complicazioni.
Fonte: Cochrane Coll. e Bmj, aprile 2009
Una dieta
valida deve
anche essere
“amica del
cuore”, cioè
ricca di frutta,
verdura
e grassi
insaturi.
CATTIVE ABITUDINI CITTÀ E AMBIENTE

Adolescenza Cassonetti
e sostanze a rischio differenziati
Troppi adolescenti italiani fumano, bevono
alcol e fanno uso di droghe. Già sotto i 16
anni i numeri sono tra i più alti d’Europa.

Dieci adolescenti italiani su cento fanno uso di tranquillanti

e sedativi senza prescrizione medica, collocandosi al quarto
posto di una classifica europea sull’uso di alcol e droghe tra
studenti di età compresa tra 15 e 16 anni. La raccolta dei dati,
avvenuta nel 2007, ha coinvolto 35 Paesi Ue su un campio-
ne di circa 100 mila studenti, di cui 10 mila italiani. La cosa
preoccupante è che questa abitudine è in aumento (rispetto
alla precedente indagine del 2003) e sta tornando al livello
massimo registrato negli anni ‘90. In aggiunta a questa ten-
denza si registra anche il consumo di alcolici associato ai far- Dal rapporto Bocciati in inquinamento, pro-
maci per “sballare”, dichiarato dal 6% degli studenti a livello mossi invece per gli sforzi sulla
Ispra raccolta differenziata.
internazionale e dal 4% di quelli italiani.
Per quanto riguarda il fumo, più di uno studente su due in un’Italia in Anche quest’anno l’Ispra, l’Isti-
Europa ammette di aver fumato sigarette almeno una volta chiaroscuro. tuto superiore per la protezione
nella vita. In Italia ha provato l’ebbrezza della prima sigaretta Attestato e ricerca ambientale, ha pubbli-
il 61% degli studenti intervistati. Otteniamo così per il fumo cato il suo Rapporto sulla qualità
il sesto posto in classifica.
di merito dell’ambiente delle città italia-
Il consumo di alcol si è in generale stabilizzato, ma preoccupa a Trentino ne, stilando una classifica molto
l’aumento del fenomeno nelle ragazze: le bevitrici sono pas- Alto Adige e dettagliata. Su 33 città monito-
sate dal 35 al 42%. In media, la metà degli studenti europei si rate, soltanto 4 (Bolzano, Pesca-
Veneto ra, Campobasso e Potenza) sono
è ubriacata almeno una volta nella vita. Per quanto riguarda
l’uso di sostanze illecite, l’Italia è al tredicesimo posto, con riuscite a contenere il numero di
quasi tre studenti su dieci che le hanno provate, soprattutto giorni in cui sono stati superati i
cannabis, seguite da amfetamine e cocaina. livelli di inquinanti Pm 10 nei 35
previsti dalla legge. Una confer-
Fonte: Progetto Espad, marzo 2009 ma del fatto che la qualità del-
l’aria delle nostre città è ancora
un serio problema e che è neces-
sario pensare a nuove misure, più
drastiche, per contenere i livelli di
inquinanti.
Notizie positive, invece, arriva-
no sullo smaltimento dei rifiuti.
Nel 2008, la raccolta differenzia-
ta in tutto il Paese ha raggiun-
test salute 80 Giugno 2009

to il 27,5%, con un incremento

dell’1,7% rispetto all’anno pre-
cedente. Il Nord supera il target
del 40% fissato dalla legislazione,
con il 42,4%, mentre restano lon-
tani il Centro, con il 20,8% e il Sud
che si ferma all’11,6%.
Fonte: Ispra, V rapporto sull’ambiente,
aprile 2008

05
 obiettivo salute

Meglio una ragazza

acqua e sapone
Benché le donne in età matura ricor-
dino con rimpianto la pelle dell’adole-
scenza, è proprio a questa età che le
ragazze utilizzano più cosmetici.
Un recente studio americano dell’En-
vironmental Working Group (associa-
zione senza fini di lucro che si occupa
di salute e ambiente) ha verificato che
in media tra i 14 e i 19 anni le ragazze
utilizzano ogni giorno ben 17 prodotti
cosmetici, inclusi shampo, creme e
tutti i vari prodotti per il corpo.
Trovati rischi dai cosmetici
Il problema, messo in rilievo nello stu-
dio, è che i cosmetici contengono di-
verse sostanze sospette di poter inter-
ferire in maniera negativa con il nostro
organismo, in particolare in una fase
delicata dal punto di vista ormonale
come è quella dell’adolescenza.
Non si tratta di un rischio teorico:
dagli esami del sangue e delle urine
delle ragazze coinvolte nello studio
è emersa la presenza di un numero
elevato di sostanze, contenute nei
cosmetici, sospette di poter interfe-
rire con i meccanismi endocrini del
nostro organismo (i cosiddetti “per-
turbatori endocrini”). Nei cosmetici
questi composti chimici sono utiliz-
zati come conservanti, antibatterici,
fragranze e altro. Lo studio ha eviden-
ziato che c’era una relazione tra la
presenza di queste sostanze nei li-
quidi corporei delle ragazze e l’uso da
test salute 80 Giugno 2009
parte delle interessate dei cosmetici
che le contengono.
Quattro inquinanti nel sangue
Gli esami hanno cercato e identifica-
to la presenza di quattro famiglie di
ingredienti chimici: ftalati, triclosan,
muschi e parabeni. I rischi per la sa-
lute vanno da problemi ormonali, che
potrebbero interferire con lo sviluppo
del sistema riproduttivo e immuni-
tario, fino a un aumento del rischio
di alcuni tipi di tumore. Rispetto alla
situazione americana, in Europa la
legislazione è più severa: tutti gli
ingredienti ammessi nei cosmetici
sono regolamentati da un apposito
comitato scientifico. Tuttavia, resta-
no validi alcuni consigli per l’uso di
cosmetici nell’adolescenza.
Da usare con parsimonia
In generale: ridurre al minimo il nu-
mero di prodotti cosmetici utilizzati;
variare frequentemente i prodotti; ri-
muoverli accuratamente a fine gior-
nata; non riapplicarli mai senza averli Bisognerebbe zati come fragranze: meglio preferire
rimossi. Non usarli su pelle arrossata, i prodotti meno profumati (l’indica-
stilare
ferita o screpolata. Evitare cosmetici zione “parfum” o “fragrance” è più in
di provenienza incerta e privi di indi- una lista fondo nella lista degli ingredienti) o
cazione degli ingredienti. di ingredienti non profumati affatto.
Quanto alle sostanze sotto accusa da non • Triclosan (“triclosan”): è usato come
(alcune già regolamentate in Europa), utilizzare antibatterico, quindi meglio evitare
ecco come evitarle il più possibile. sotto dentifrici, saponi e deodoranti che
• Ftalati (in etichetta: “phthalate”): vantino questa azione.
sono contenuti soprattutto negli
una certa età • Muschi: spesso nascosti nella parola
smalti e nei profumi. Evitare di usare “parfum” o “fragrance”, si può ridur-
lo smalto se si mangiano le unghie. ne l’assorbimento anche evitando
Possono non essere indicati se utiliz- prodotti profumati per la casa, per
l’auto e via dicendo.

• Parabeni (“paraben”): sono utilizzati

DAVVERO PER ADOLESCENTI?
Abbiamo trovato le sostanze a rischio
anche sulle etichette dei cosmetici
di linee rivolte alle giovanissime.
come conservanti, meglio preferire
prodotti che ne siano privi o che ne
contengano meno (più in fondo nella
lista degli ingredienti).

vedi i nostri calcolatori, dossier e articoli online su www.altroconsumo.it

06
Riso rosso fermentato:
contiene un farmaco
Contro il colesterolo, invece dei far-
maci, volete assumere un integra-
tore “naturale”? Attenzione, se è a
base di riso rosso fermentato con
lievito. Questo prodotto (“Monascus
ruber” o “Monascus purpureus”), in-
fatti, funziona contro il colesterolo
perché contiene un vero e proprio
farmaco: si tratta di una statina,
chiamata “Monacolina”, che si forma
naturalmente attraverso il processo
di fermentazione del riso.
Risultato: anche questo integratore
può dare gli effetti indesiderati tipi-
ci delle statine, vale a dire problemi
muscolari anche gravi. Che infatti
In piscina, come evitare
il mal di pancia
All’alzarsi della temperatura, aumen-
tano anche i casi di disturbi intestinali
dovuti a batteri, come la Salmonella,
che si moltiplicano più velocemen-
te quando fa caldo e possono con-
taminare il cibo. Ma il rischio non è
soltanto a tavola: bambini e ragazzi
rischiano di prendersi un’infezione
intestinale anche in piscina o quando
vanno alla spiaggia.
La causa principale delle infezioni
intestinali (e diarrea conseguente) è
l’ingestione di acqua. Per prima cosa,
sono già stati segnalati, attraverso
la banca dati della rete nazionale di
farmacovigilanza dell’Aifa.
Il riso rosso fermentato è utilizza-
to tradizionalmente nella medicina
cinese. Attualmente è disponibile NATURALE NON È SINONIMO DI INNOCUO
anche nel nostro Paese come inte- Le statine sono farmaci utilizzati per abbassare il
livello di colesterolo nel sangue. Gli integratori di
gratore: per decisione del ministero riso rosso fermentato contengono una statina che
della Salute non può contenere più di si forma naturalmente nel riso. E che ha vantaggi e
3 mg di statina nella dose giornalie- svantaggi simili a quelli delle statine sintetiche.
ra indicata, comunque sufficiente a
provocare effetti indesiderati. Deve
dunque essere assunto con tutte le
avvertenze del caso, ricordando an-
che che può interagire con altri far-
maci, in particolare i fibrati.
ACQUA FRESCA
Vendono l’acqua fresca. Che
però secondo loro avrebbe
effetti particolari sulla salute. A
capirlo basta il nome della linea:
Aquatherapy, alla faccia della legge
che vieta ai prodotti alimentari di
attribuirsi capacità terapeutiche.
Il segreto sarebbe nel tappo, dove
un mix di erbe - da mescolare
A BOCCA CHIUSA all’acqua ruotando la capsula -
Bere le acque garantirebbe proprietà salutistiche
di balneazione
comporta di tipo svariato. Abbiamo esaminato
il rischio quella che “limita l’assorbimento
di prendere
un’infezione dei grassi”. Nessuna delle erbe
intestinale. che contiene (nessuna erba,
peraltro) ha alcun provato effetto
in questo senso. E l’etichetta è così
confusa, che sembra fatta più per
nascondere che per comunicare la
quantità reale degli ingredienti.
dunque, insegnate ai bambini a non
bere l’acqua della piscina né qualsiasi
acqua dove si fa il bagno.
Se i bambini sono ancora in età da
test salute 80 Giugno 2009
pannolino, prima di farli entrare in
acqua lavateli con cura: in piscina
utilizzate i pannolini appositi.
Insegnate ai bambini a usare la cuf-
fia, a fare la doccia prima di entrare in
piscina, a lavare le mani dopo essere
andati in bagno prima di rientrare, a
non trascurare il passaggio nelle va-
schette disinfettanti per i piedi.
07

ATTENZIONE A...
Succo di pompelmo e farmaci
Chi assume medicinali dovrebbe fare attenzione:
il pompelmo interagisce con molti farmaci, avver-
te l’Aifa, in particolare può provocare un aumento
della loro azione, inclusi gli effetti indesiderati. Non
bisogna assumere farmaci insieme al succo di pom-
pelmo (neanche a distanza di qualche ora), perché
può creare problemi con la terapia. L’interazione si
verifica sia con il succo di pompelmo sia con il frut-
to fresco e può durare fino a 24 ore. Interagiscono
con il pompelmo, in particolare: antiaritimici, anti-
biotici, antistaminici, ansiolitici, calcioantagonisti,
corticosteroidi, statine, antivirali anti-HIV, immu-
nosoppressori, neurologici, chemioterapici, ano-
ressizzanti, anticoagulanti, farmaci anti-impotenza,
metadone. E l’elenco è in crescita.
Doxiciclina e sole, pericolo unghie
Arrivano dai Paesi Bassi cinque segnalazioni di “fotoo-
nicolisi”, caduta delle unghie per esposizione alla luce,
associata all’uso di doxiciclina (Bassado, Miraclin). I
pazienti usavano il farmaco per prevenire la malattia
di Lyme dopo un morso di zecca. In tutti i casi le unghie
erano state esposte al sole durante l’estate: un com-
portamento da evitare se si assume doxiciclina.
Il tea tree oil provoca allergie
Il tea tree oil, olio di Melaleuca alternifolia è un
olio essenziale molto usato nella fitoterapia per le
sue proprietà antibatteriche e antifungine. Viene
utilizzato, diluito, anche dall’industria cosmetica
in prodotti di erboristeria, deodoranti, detergenti
e creme. Attenzione: se esposto all’aria e al caldo,
questo prodotto tende a ossidarsi rendendo la pelle
più sensibile a reazioni allergiche. Da usare quindi
diluito e lontano da occhi, mucose e zone sensibili.
Propoli, con più cautela
Il bollettino di farmacovigilanza Focus segnala 20
reazioni avverse da propoli, di cui 18 di tipo allergico
e alcune gravi (con ricovero del paziente). Quasi sem-
pre il propoli era stato usato per contrastare laringiti
e faringiti o come preparazione per uso locale (poma-
ta o collutorio orale) per curare lesioni cutanee o afte.
Tipica medicina considerata “naturale” (è una resina
vegetale raccolta ed elaborata dalle api), il propoli è
tuttavia noto per poter provocare reazioni allergiche
ed essere causa di dermatiti da contatto. Avvertenza
che dovrebbe essere inserita in etichetta.
una mela al giorno
Cibo solido a sei mesi
C’è un’età critica, durante lo svezza-
mento, in cui è importante incomin-
ciare ad abituare il bambino a diffe-
renti consistenze e sapori.
Se si rimanda troppo, continuando
anche oltre i sei mesi con latte e
pappe semiliquide, il rischio è che
i bambini sviluppino una sorta di
diffidenza per i sapori nuovi e i cibi
solidi, diventando poi più schizzi-
nosi a tavola. E l’effetto è duraturo:
è stato osservato in uno studio che
ha seguito un gruppo di bambini
dalla nascita fino ai 7 anni. Ancora
a questa età si notava una maggior
inclinazione verso una più ampia va-
rietà di cibi tra i piccoli che avevano
incominciato a provare più precoce-
mente cibi solidi, rispetto a chi aveva
iniziato più tardi (dopo i nove mesi).
Questi ultimi erano meno portati,
in particolare, per frutta e verdura.
Lo studio - effettuato in Gran Breta-
gna dall’Università di Birmingham
- conferma le indicazioni dell’Orga-
Bibite? Meglio
l’acqua o una spremuta
Già era risultato che l’abitudine a con-
sumare bibite contenenti zucchero è
correlata a un maggior rischio di obe-
sità e diabete. Ora un nuovo studio
svela che le donne abituate a bere
bibite che contengono zucchero han-
no un rischio maggiore di incorrere in
disturbi cardiovascolari, in particolare
problemi alle coronarie. Del resto, le
alternative sono molte: tutte da sfrut-
tare, visto che con l’arrivo del caldo
non solo aumenta la sete, ma anche
la necessità fisiologica di reidratare il
nostro organismo, per compensare i
liquidi perduti con la sudorazione.
La prima bevanda cui ricorrere è l’ac-
qua: quella del rubinetto va benissi-
mo, come più volte hanno dimostrato
le nostre inchieste. Per chi preferisce
l’acqua in bottiglia, in linea di mas-
sima vanno tutte bene, anche le più
ABITUIAMOLI A CONSISTENZE DIVERSE
Dai 7 mesi il piccolo gradisce carne
cotta e passata, verdura e frutta in
purea, cereali senza glutine. Dopo i 7 si
può gradualmente introdurre cibo più
consistente, in pezzetti, e pane.
nizzazione mondiale della sanità.
Dopo i sei mesi, pur considerando
che ci sono variazioni nei bisogni
dei singoli bambini, è bene passare
gradualmente ad alimenti adattati:
prima cibi passati e tritati, poi frutta
a pezzetti, cereali, pane.
economiche, purché non fredde di
frigorifero.
Via libera anche alle spremute di frut-
ta o ai centrifugati di verdura, special-
mente se fatti in casa: sono una buona
fonte di vitamine e sali minerali. Un tè
freddo leggero può aiutare chi soffre
di pressione bassa: come il caffè, però,
contiene caffeina, quindi è meglio
non esagerare. Attenzione a quelli già
pronti, molto ricchi di zucchero.
Tra i succhi confezionati, da preferire
quelli che non contengono zuccheri
aggiunti (controllate tra gli ingredien-
ti) e sono ottenuti al 100% da frutta.
Da sconsigliare le bibite come arancia-
te o cola: contengono circa 5 zollette
di zucchero a bicchiere, decisamente
troppo, e una quantità di frutta insi-
gnificante. Meglio limitare al minimo,
infine, le bevande alcoliche.
Una dieta tutta di ferro
Il ferro è un minerale fondamentale per il
nostro organismo: entra infatti nella co-
stituzione delle sostanze che trasportano
l’ossigeno nel sangue e nei diversi tessuti
e di diversi enzimi. È importante quindi
assumerlo in giusta quantità con la dieta.
Gli alimenti possono contenere ferro in
due forme: eme (o ferro bivalente) e non-
eme (o ferro trivalente).
Il ferro eme, contenuto in carne e pesce,
viene assorbito mediamente per il 25%,
indipendentemente dall’azione di altre so-
stanze. Quello non eme, contenuto in mol-
te verdure, legumi, cereali, frutta, è molto
meno assimilato dal nostro organismo:
solo tra il 2 e il 13%, a seconda di come è
composta la nostra dieta. Alcune sostanze
presenti nei vegetali, infatti, sono in grado
Frutta: quella da limitare
È il mantra dell’estate: consumate più
frutta e verdura. Ricca di acqua e di sali
minerali, generalmente povera di calorie,
la frutta è un alimento ideale nei mesi
estivi, anche per chi vuole buttare giù o
non riprendere qualche chiletto. Però la
frutta non è tutta uguale. Dal punto di
vista nutrizionale, si divide in tre gruppi,
con caratteristiche diverse.
Quella polposa è la più ricca di acqua e
ha un apporto calorico e di grassi gene-
ralmente ridotto. Tra i frutti di giugno, ne
fanno parte albicocche, fragole, ciliegie,
pesche e susine... unica, parziale ecce-
CONSUMARE CON MODERAZIONE
Cocco e avocado sono molto ricchi di grassi,
ma nessuno dei due contribuisce granché
all’apporto degli acidi grassi più preziosi, quelli
di ostacolare l’assorbimento del ferro non- NON MANGIATELI
eme: è il caso dei fitati (contenuti soprat- DA SOLI
Gli spinaci
tutto in cereali, frutta secca e legumi) e i contengono
polifenoli (come i tannini presenti nel tè, ferro non eme,
nel caffè e nel vino). quindi non molto
assimilabile
C’è però una buona notizia: altri composti dall’organismo,
possono potenziare l’assorbimento del e in più ossalati,
ferro non eme, per esempio la vitamina che ne ostacolano
C può moltiplicare fino a sette volte la sua l’assorbimento.Se
però li consumate
assimilazione, così come altre sostanze con carne, uova o
contenute in carne, pesce, latte o uova. succo di arancia,
La cisteina, presente anche nel latte e nel- l’assimilazione
aumenta.
l’albume d’uovo, è in grado di raddoppiare
o triplicare la quantità assimilata di ferro
non eme di verdure e legumi. In parole
povere, se si accompagnano i fagiolini o
l’insalata con un uovo si assorbe più ferro
che mangiando i cibi separatamente.
ESCLUSIVO SOCI
Avete dubbi legati al vostro stato di
salute? Sul nostro sito trovate alcuni
servizi interattivi in grado di darvi
zione in questa famiglia è la banana, una risposta personalizzata.
meno ricca di acqua e più calorica (65
kcal per 100 g, contro le 27 di una pesca).
Quella oleosa si caratterizza al contrario
per un apporto elevato di grassi e calorie:
oltre alla comune frutta secca, il gruppo
include noce di cocco e avocado. Il coc-
co (364 kcal per 100 g) è ricco di grassi,
ma saturi, quindi non salutari, mentre
l’avocado ne contiene un po’ meno e di
qualità migliore (monoinsaturi), ma è
comunque molto calorico (231 kcal). Banca dati farmaci Tutti i medicinali
di classe A e C sia di marca sia equiva-
Infine la frutta farinosa, ricca di carboi-
lenti. Con una nuova informazione, da
drati: come la castagna (165 kcal). quest’anno: l’indicazione di quelli che
contengono glutine (per chi ha problemi
di celiachia) e di quelli che contengono
lattosio (per chi soffre di questa intol-
leranza).
Sole: impara a difenderti. Scopri il tuo
grado di sensibilità al sole calcolando il
test salute 80 Giugno 2009
tuo fototipo personale: basta rispondere
a 6 domande. Con molti consigli utili.
Questa la racconto Stiamo raccogliendo
le testimonianze di chi ha utilizzato un
farmaco per l’acne grave a base di iso-
tretinoina (vedi anche a pag. 10).
www.altroconsumo.it
09

Quando un medicinale
arriva sul mercato,
è importante continuare
a verificarne la sicurezza.
Il contributo di chi lo usa
è fondamentale.
Collaborate con noi,
raccontando la vostra
esperienza
sul nostro sito.
Farmaci,
vigiliamo insieme
Dalla scelta del ristorante, all’ac-
quisto della casa dei sogni, per
avere un giudizio completo e
obiettivo ci affidiamo a chi in quel
ristorante ci ha cenato più volte e
a chi in quel quartiere ci vive da
una vita.
Perché per i medicinali dovrem-
mo fare diversamente? Certo, per
i farmaci non vale il passaparola, e
la testimonianza di un singolo ha
scarso valore.
Al contrario, raccogliere e analiz-
zare sistematicamente le molte
voci di chi usa o ha usato un me-
test salute 80 Giugno 2009
dicinale, quando si parla di sicu-
rezza dei farmaci, è fondamen-
tale. La farmacovigilanza, che è
proprio l’attività di vigilare sugli
effetti indesiderati e sull’uso dei
medicinali entrati in commercio,
sembra però poco interessata alle
testimonianze dei cittadini. E que-
10
A VOI LA PAROLA
In tre anni sto non aiuta. La denuncia arriva
abbiamo anche dall’associazione no profit
Hai Europe: “La farmacovigilanza
ricevuto
attuale, basata sulle segnalazioni
più di 1.000 dei professionisti, si è rivelata fal-
segnalazioni limentare nel proteggere i consu-
sugli effetti matori dall’esposizione a farmaci
indesiderati poco sicuri”.
dei coxib La Commissione Europea ha pro-
posto una nuova direttiva, oggi an-
cora una bozza, che da una parte
costringerà tutti i Paesi dell’Unione
a permettere la segnalazione di ef-
fetti indesiderati da parte dei citta-
dini; dall’altra parte, purtroppo, la
stessa norma rischia di aumentare
ancora la responsabilità di vigilan-
za affidata alle stesse case farma-
ceutiche, non considerando l’evi-
dente conflitto di interessi (sarà il
pasticciere a informarvi che i dolci
possono anche far male?).
Da anni lavoriamo per dimostrare
che sono proprio i pazienti-con-
sumatori a dover essere ascoltati
in una materia così sensibile: il
controllo sulla sicurezza e l’uso
delle medicine. In Italia, come in
altri Paesi europei, il cittadino può
segnalare direttamente (vedi box
alla pagina a lato), ma spesso si
tratta di un’opportunità che resta
solo sulla carta e poco promossa.
Il risultato è che si segnala meno
di quanto si potrebbe.
In realtà, i pazienti-consumatori,
se messi in condizione di farlo, ar-
ricchiscono la farmacovigilanza:
segnalano spesso, in modo com-
pleto e preciso e non parlano solo
degli effetti indesiderati, ma anche
dell’uso non corretto dei farmaci e
delle prescrizioni non appropriate
ricevute dai medici.
Ce lo confermano anche le espe-
rienze, fatte sul nostro sito in que-
 Dalle email indesiderati, meno frequenti. Qui

4
dei soci sono entra in scena la farmacovigilan-
FARMACOVIGILANZA za. Le aziende farmaceutiche, le
emersi molti
casi di uso DOMANDE RICORRENTI autorità di controllo (Aifa in Italia,
Emea in Europa) e gli operatori
improprio 1 Le medicine in commercio sono sicure? sanitari (medici, farmacisti, in-
delle creme Ogni farmaco viene testato prima di entrare in commercio, per fermieri...) devono monitorare gli
per la un tempo limitato e su pochi pazienti. Dagli studi clinici sull’uo- effetti del farmaco e tutti i proble-
mo emergono gli effetti indesiderati che leggiamo nel foglietto mi legati al loro uso. Ma in Italia e
dermatite
illustrativo. Quando però il medicinale entra nelle farmacie viene in Europa ci sono molte falle. Nel
atopica a contatto con molte più persone rispetto agli studi ed è a questo nostro Paese, di fatto, i sanitari se-
punto che possono emergere effetti indesiderati nuovi. gnalano poco e se anche i pazienti
2 Che cosa è la farmacovigilanza? comunicano effetti indesiderati al
È l’attività di controllo sui farmaci già in commercio, per farne loro medico o al farmacista, questi
emergere gli effetti indesiderati non visti prima e i “cattivi usi”. raramente lo riportano. Il risultato
Questa è la farmacovigilanza, affidata alle aziende farmaceutiche è la sottosegnalazione: alle auto-
stesse, alle autorità di controllo (Aifa in Italia), a medici, farmaci- rità competenti arrivano troppe
sti e altri operatori sanitari e - almeno sulla carta - ai cittadini. poche segnalazioni, ben al di sot-
to del limite stabilito dall’Oms di
3 I pazienti-consumatori sono ascoltati?
Sono pochi i Paesi, in Europa, in cui i cittadini possono segnalare >
direttamente alle autorità gli effetti indesiderati dei farmaci. Ma
anche laddove possono farlo, come in Italia, dove è previsto un
modulo apposito per il cittadino, questa possibilità non è promos-
sa e quindi resta sconosciuta e poco sfruttata. Per segnalare gli Ultimi ritiri eccellenti
effetti di un farmaco, potete usare l’apposito modulo disponibile
sul sito dell’Aifa (www.agenziafarmaco.it), che per comodità tro-
vate anche sul nostro sito, sezione Salute (clic sul banner verde
sugli effetti indesiderati dei farmaci). Qui trovate anche l’elenco
dei responsabili della farmacovigilanza di tutte le Asl italiane, cui
il modulo va inviato.

4 Quando un farmaco viene ritirato?

Quando, grazie alle segnalazioni di farmacovigilanza,
emergono effetti nuovi così gravi, da far pendere la bilancia
più verso i rischi che verso i suoi benefici, spingendo le
autorità a temere per la salute pubblica (vedi box a fianco). Per
questo i farmaci in uso da più tempo sono più sicuri.

sti anni, prima riguardo ai farmaci Sperimentare: 2008: rimonabant (antiobesità),

antinfiammatori coxib (vedi ST 72,
febbraio 2008), poi con le due cre-
me per la dermatite atopica Elidel
e Protopic (TS 77, dicembre 2008).
Tra il 2006 e il 2008 abbiamo ri-
cevuto più di 300 segnalazioni
prima e dopo
La vita del farmaco inizia nei la-
boratori delle case farmaceutiche
dove è provato prima di entra-
re in commercio. Dopo i test e le
sperimentazioni cliniche, fatte su
ritirato in tutta Europa per gravi effetti
indesiderati psichiatrici (depressione,
tentativi di suicidio)
2007: nimesulide (antinfiamma-
torio), ritirato in molti Paesi europei
(non in Italia) per tossicità sul fegato
2004: rofecoxib-Vioxx (antinfiam-
test salute80 Giugno 2009

riguardanti gli antinfiammatori, un limitato numero di volontari,

oltre 450 sulle creme per la der-
matite. Ora è il momento del terzo
progetto: vi chiediamo di raccon-
tarci la vostra esperienza con l’iso-
tretinoina, una medicina usata per
curare l’acne grave. Trovate tutti i
dettagli nel box a pag. 12.
emergono quegli effetti indesi-
derati, che leggiamo sui foglietti
illustrativi dei medicinali. Segue
il lancio sul mercato del farmaco,
che a questo punto entra in con-
tatto con molti più consumatori:
possono emergere così altri effetti
matorio) ritirato in tutto il mondo per
tossicità sul cuore (ictus, infarto)
2001: cerivastatina (per abbas-
sare il colesterolo), ritirato in tutto il
mondo per rischio di rottura
dei muscoli (rabdomiolisi)

11
 A VOI LA PAROLA
>300 segnalazioni annue per ogni
milione di abitanti. Perché? I sa-
nitari segnalano poco, per diver-
si motivi: perché non sono certi
della correlazione tra l’effetto de-
nunciato dal paziente e il farmaco,
perché non hanno tempo, perché
non sanno dove segnalare, perché
non trovano il modulo, perché non
si sentono stimolati a farlo (questo
ha dimostrato una nostra inchiesta
del 2003, ma lo confermano anche
altri studi più recenti).
Bisogna poi aggiungere il fatto
che le esperienze dei pazienti non
sempre vengono prese in consi-
derazione seriamente o si trovano
molte difficoltà, in realtà superabi-
li, a raccogliere le loro segnalazio-
ni. Molti operatori sanitari consi-
derano difficile “tradurre” in gergo
specialistico le segnalazioni dei
pazienti, che lamentano sangue
dal naso invece di epistassi.
Più forti insieme
Nei nostri progetti passati di “Que-
sta la racconto” si sono dimostrate
preziose le migliaia di segnalazio-
ni arrivate al nostro sito. Segnala-
zioni complete, veloci e ricche di
informazioni.
Nel 2004 abbiamo cominciato
con i medicinali della famiglia del
coxib, per poi passare alle creme
per la dermatite atopica Elidel e
Protopic. Abbiamo raccolto testi-
monianze di molte anomalie nelle
prescrizioni e nell’uso di questi
farmaci, oltre che “inaspettati”
effetti indesiderati. L’Emea ha giu-
dicato importante il nostro moni-
toraggio dei racconti dei pazienti,
tanto che lo scorso 5 marzo siamo
stati invitati dall’Agenzia europea
dei farmaci a Londra a presenta-
re ufficialmente i risultati del no-
stro progetto su Elidel e Protopic.
test salute80 Giugno 2009
Un appuntamento che gli esperti
dell’Emea e le altre associazioni
di pazienti presenti hanno giu-
dicato interessante per iniziare a
riflettere seriamente sull’utilità di
coinvolgere i cittadini nella farma-
covigilanza. Ed eccoci ora al terzo
progetto. Sul nostro sito è a vostra
12
SUL NOSTRO SITO ALTROCONSUMO.IT
ISOTRETINOINA: RACCONTA LA TUA ESPERIENZA
L’isotretinoina, che in farmacia in Italia troviamo con i nomi di Aisoskin, Isoriac, Roaccutan
e Isotretinoina generico, è un farmaco che si usa per curare l’acne grave, solo quando la
terapia standard con antibiotici e prodotti per uso locale (detti “topici”) non ha dato gli
effetti attesi e sperati. Il farmaco migliora il quadro clinico dell’acne grave. Il suo mecca-
nismo d’azione è ancora poco chiaro. Ha molti effetti indesiderati ed è controindicato nei
bambini, durante la gravidanza e nelle donne che allattano.
Gli effetti indesiderati
Quando si parla di isotretinoina, ci si focalizza subito sul ri-
schio teratogeno: questo significa che la medicina assunta
da una donna in gravidanza può provocare gravi malfor-
mazioni al feto, come danni al sistema nervoso centrale,
anomalie a orecchie e occhi. Non vanno dimenticati però
anche gli altri effetti indesiderati: secchezza della pelle e
delle mucose, disturbi agli occhi (da semplice secchezza
a diminuzione della visione notturna), ai muscoli (dolore
o danni più gravi), al fegato, a stomaco e intestino, oltre
ai problemi psichiatrici. Sono stati segnalati diversi casi
di depressione in pazienti che usano l’isotretinoina, con
sintomi psicotici e, raramente, tentativi di suicidio. Dal
1982 al 2004 l’autorità di controllo americana sui farmaci
(FDA) ha contato 4992 segnalazioni spontanee di disturbi
psichiatrici. Al 2005 i suicidi denunciati erano 190.
Attenzione agli adolescenti
Visto il rischio teratogeno e i possibili disturbi psichiatrici è naturale che prima di pre-
scrivere questo farmaco agli adolescenti con acne i medici dovrebbero valutare accurata-
mente il rapporto rischi-benefici. L’acne colpisce in gran parte ragazzi tra i 13 e i 18 anni,
ma spesso si risolve in maniera spontanea verso i 25 anni. Spetta sempre allo specialista
valutare la situazione.
Gli effetti indesiderati, anche gravi, spesso sono sottovalutati infatti dai pazienti più gio-
vani, come dimostrano alcune frasi riprese da blog frequentati da ragazze e ragazzi che
parlano di cura dell’acne, mostrando una grave carenza informativa: “Il Roaccutan, che
adesso si chiama Aisoskin, non fa male: a me ha portato solo mal di schiena e un po’ di
depressione: solo alla fine del 4° mese mi ha portato sanguinamento rettale” o “se tornassi
indietro non lo rifarei mai: ho preso Aisoskin per 8 mesi e i brufoli sono andati via, ma mi
stanno cadendo tantissimi capelli”.
Cosa deve fare il medico che prescrive isotretinoina
Dal 23 marzo sono entrate in vigore le nuove regole stabilite dall’Aifa per la prescrizione
dell’isotretinoina. La prima volta a compilare la ricetta deve essere un dermatologo specia-
lista. Deve informare la paziente dei rischi e dell’importanza di usare una contraccezione
efficace. Dopo essere stata adeguatamente informata la paziente, se accetta di sottoporsi
alla terapia, firmerà il consenso informato. Prima dell’inizio della terapia, il dermatologo
deve escludere tassativamente che la paziente aspetti un bambino. Le ricette per la pre-
scrizione del farmaco successive alla prima possono essere fatte anche dal medico di base,
oppure dallo stesso dermatologo. Che sia l’uno o l’altro, ogni mese il medico deve verifi-
care il risultato negativo dei test di gravidanza effettuati dalla paziente. Anche il paziente
maschio dovrà firmare un consenso informato sui rischi del farmaco.
Se stai usando o hai usato isotretinoina, raccontaci la tua esperienza: basta andare
sul nostro sito, nella sezione salute, e completare il questionario dedicato.
 senso informato e che sottoponga
a periodici test di gravidanza le
BUONI ESEMPI DALL’ESTERO
pazienti, dichiarando per iscritto,
I PAESI DOVE I PAZIENTI mese dopo mese, che non c’è una
gravidanza in corso. Le successive
SONO PIÙ ASCOLTATI prescrizioni possono essere fatte
La Commissione Europea sta lavorando a una direttiva sulla farma- anche dal medico di base.
covigilanza che faccia adottare a tutti i Paesi membri la segnalazio- Per l’alto rischio di questo farma-
ne diretta da parte dei cittadini. Al momento gli Stati europei più co e per capire come viene gestito,
attivi in questo senso sono Svezia, Danimarca e Paesi Bassi, mentre abbiamo aperto uno spazio sul no-
in Francia, Regno Unito e Belgio esistono dei progetti pilota. stro sito e vi chiediamo di segna-
Svezia: i pazienti possono segnalare dal 1978, grazie all’associazione larci la vostra esperienza.
dei consumatori Kilen (http://kilen.org).
Danimarca: dal luglio 2003 i pazienti segnalano direttamente al-
l’Agenzia del farmaco danese (http://www.dkma.dk).
Paesi Bassi: dal 2003 è Lareb, fondazione indipendente sostenuta
dal governo, formata da operatori sanitari e rappresentanti di pa- DALLA TUA PARTE
zienti, a gestire le segnalazioni. Il centro Lareb è stato affiancato nel
2004 dall’associazione di consumatori DGV, che fa da intermediario
tra cittadini e il centro (www.lareb.nl). Segnala attraverso di noi
Usa e Canada: fuori dall’Europa sono Usa (c’è il sistema MedWatch
La farmacovigilanza è uno strumento essenziale
dell’FDA) e Canada i paesi più attivi nell’ascoltare i pazienti: accol-
perché i farmaci che usiamo siano il più sicuri
gono le loro segnalazioni via fax, telefono, email.
possibile, ma va migliorata.

´
Bisogna coinvolgere maggiormente i pazien-
La nuova bozza
ti-consumatori. Va potenziata la loro segnala-
di direttiva europea sulla
farmacovigilanza dà troppa zione diretta: sono fonte scrupolosa e ricca di
autonomia sul tema alle informazioni non solo sugli effetti indesiderati,
industrie farmaceutiche: ma anche sul cattivo utilizzo dei farmaci.

´
stiamo battendoci per Il legislatore europeo e quello italiano devono
cambiarla. essere più propositivi nel coinvolgere i pazienti:
non basta mettere a disposizione il modulo.

´
Abbiamo denunciato più volte anche attra-
verso il Beuc, l’associazione europea di consu-
matori di cui siamo membri, il rischio di conflitto
d’interessi pericoloso che si verrebbe a creare
se la nuova direttiva europea sulla farmacovi-
gilanza concedesse alle aziende farmaceutiche
un’autonomia incontrollata sulla valutazione
della sicurezza dei farmaci da loro prodotti.

disposizione uno spazio “Questa
la racconto”, per chi ha usato o
co è assunto da una donna incin-
ta. Per ribadire la gravità di questi
´
Chiediamo all’Aifa che, sui medicinali nuovi,
da poco entrati in commercio, sia messo un sim-
bolo di riconoscimento per evidenziare l’utilità
di segnalare tutte le reazioni indesiderate. Fino
a prova contraria, è da ricordare che i farmaci
vecchi sono più sicuri perché più sperimentati e
in commercio da più tempo.

´
sta usando un farmaco per l’acne effetti indesiderati, già sottolineati Se avete usato o state usando isotretinoina
grave: la isotretinoina. Vi chiedia- e sorvegliati dal 2005, dallo scorso per l’acne, vi chiediamo di rispondere alle do-
test salute 80 Giugno 2009

mo di aiutarci a vigilare su questo
medicinale, da usare dopo tutte
le altre terapie standard perché
presenta molti effetti indesiderati
(vedi la scheda alla pagina a lato).
Tra questi il più allarmante è il
rischio teratogeno, cioè di gravi
malformazioni al feto se il farma-
23 marzo l’Aifa chiede ai medici
una chiara e specifica assunzione
di responsabilità. Le nuove norme
prevedono che sia un dermatologo
a prescrivere il medicinale per la
prima volta, che spieghi in modo
chiaro alle pazienti il rischio tera-
togeno, che faccia firmare un con-
mande del questionario “Questa la racconto”
sulla isotretinoina, pubblicato sul nostro sito
altroconsumo.it/salute. Noi passeremo le se-
gnalazioni alle autorità competenti e voi avrete
contribuito a un utilizzo più sicuro dei farmaci.

13
 ETICHETTA NUTRIZIONALE

AZIENDE PARZIALI
la politica
nutrizionale
di rado è
trasparente. Più
che comunicare si
cerca di vendere.

Scelte salutari
CHIAREZZA
Capire le
informazioni sugli
alimenti non è
immediato. Serve
un linguaggio
uniforme, uguale
in tutta Europa. Al supermercato Facile da capire e completa di tutte tempo gli organismi internazionali
non facciamo solo le informazioni utili.
Così dovrebbe essere l’etichet-
indipendenti. Il risultato è un po’
paradossale: il legislatore rischia
acquisti: scegliamo ta nutrizionale che accompagna di orientare la sua proposta di re-
BAMBINI ESCLUSI anche se nutrirci i prodotti alimentari, la carta
d’identità riportata sulle confezio-
visione dell’etichetta in base alle
indicazioni coniate dalla Ciaa, la
Una categoria
trascurata.
in modo sano ni, che deve aiutare a conoscere Confederazione europea delle in-

L’industria ed equilibrato. A e a scegliere con consapevolez-

za i cibi che portiamo in tavola.
dustrie alimentari, invece di essere
consigliato dall’Efsa, l’Ente euro-
non considera condizione che i Mentre da tempo, ormai troppo, peo per la sicurezza alimentare. E
parametri
nutrizionali adatti produttori ce ne si attende la revisione delle norme
sull’etichetta nutrizionale, l’in-
così i parametri diventano troppo
tolleranti; biscotti e merendine,
ai più piccini. diano l’opportunità. dustria strategicamente batte sul per esempio, potranno promuo-
 PAOLO MARTINELLO, PRESIDENTE DI ALTROCONSUMO E DEL BEUC

“Si deve fronteggiare l’influenza dell’industria alimentare”

Come cambierà l’informazione in soluzione. Un altro problema è il linguaggio. Utilizzare numeri
campo alimentare? e percentuali riferiti ai fabbisogni calorici e nutrizionali non
“La Commissione europea ha chiarisce le idee a chi legge. Sarebbero più efficaci i colori, sul-
presentato una proposta di re- l’esempio del semaforo in uso in Inghilterra, che con il verde, il
golamento che ha l’obiettivo di giallo e il rosso identifica la presenza dei nutrienti. Ma questo
semplificare e rendere più coe- non basta. Perché l’informazione sia completa sul retro della
rente l’informazione sui prodotti confezione devono comparire tutti i principi nutrizionali: quindi
alimentari. In particolare, è allo anche proteine, carboidrati, fibre e acidi grassi trans. ”
studio un’etichetta nutrizionale
semplificata, più chiara di quella Cosa farà il Bureau européen des unions de consommateurs per
attuale, che metta i consumatori nelle condizioni di poter fare correggere il tiro?
scelte consapevoli, sicure e benefiche per la salute. Ma al mo- “Il Beuc sta facendo pressione soprattutto per fronteggiare l’in-
mento non mancano alcuni aspetti critici”. fluenza dell’industria alimentare. L’impostazione dell’etichetta
nutrizionale si deve basare su criteri scientifici stabiliti da enti
In concreto cosa c’è da migliorare? indipendenti come L’Efsa, mentre per ora i valori a cui si fa rife-
“La proposta prevede che l’etichetta nutrizionale sia riportata rimento sono suggeriti dall’industria. Che è di parte”.
obbligatoriamente sul fronte della confezione, in modo che sia
ben visibile. Purtroppo però la scelta di come presentare le in- Un ente indipendente sarebbe di certo una maggiore garanzia.
formazioni è lasciata ai singoli Stati. In pratica c’è il rischio che “I consumatori devono sapere fino in fondo cosa mangiano, es-
la comunicazione ai consumatori non sia omogenea. Un’eti- sere informati sull’eventuale presenza di allergeni e conoscere
chettatura standardizzata, uguale per tutti, sarebbe la giusta l’origine dei prodotti”.

versi come nutrizionalmente cor-

retti anche se contengono dosi di
zucchero e grassi più alte di quelle
raccomandate dai nutrizionisti.
Ecco quindi che, prima ancora che
veda luce l’annunciata etichetta
semplificata, da riportare sul fronte
della confezione (ne parliamo nel
riquadro a fianco), l’informazione
nutrizionale nei supermercati si
snatura e diventa inutile.
Le malizie sono tante. In queste
pagine riportiamo alcuni esempi
di come si può parlare poco chiara-
mente, evidenziando solo in parte
le scomode verità sugli ingredienti.
Nella generale scarsa trasparenza,
sulle confezioni mancano spesso
proprio le informazioni utili. In-
L’etichetta semplificata: la proposta europea
Sulle confezioni di molti alimenti compare già una versione della nuova etichetta nutrizionale.
L’industria alimentare ha anticipato a suo modo quanto sarà previsto dalla nuova normativa.
Ecco in breve come sta cambiando l’informazione per i consumatori.
Ancora molte incertezze nella proposta del legislatore, e nella volontà
del Beuc, emerge che questi valori per essere
La soluzione grafica più comune è di fatto chiaramente interpretabili vanno riferiti a 100
l’etichettatura proposta dalla Ciaa, la Confe- grammi di prodotto.
derazione europea delle industrie alimentari. Altro punto che separa la volontà dell’indu-
Qui sotto ne trovate un esempio. Ognuna delle stria dalla proposta Ue è la dicitura “quantità
cinque icone riporta il contenuto dei princi- indicative per un adulto”. Le aziende riportano
pali parametri alimentari (calorie, zuccheri, valori di riferimento basati sul fabbisogno
grassi...) e in percentuale il loro apporto energetico medio di una donna (circa 2 mila
nutrizionale, riferito alla dose giornaliera rac- calorie). Ma, sottolinea il Beuc, è sbagliato
comandata. Sono i nutrienti principali, che più riportare questo valore su un prodotto con-
influiscono sulla qualità dell’alimentazione. Il sumato da adulti maschi o da bambini, che
hanno un fabbisogno calorico diverso.
tutto è calcolato per singola porzione, mentre
test salute 80 Giugno 2009

somma non ci siamo, eppure si

potrebbe facilmente migliorare.
All’estero sono allo studio soluzio-
ni semplici ed efficaci, che unifor-
mano le informazioni e le rendono
immediate, come l’uso dei colori
che ricorda il semaforo: se è rosso
è meglio limitare gli acquisti.

15
 ETICHETTA NUTRIZIONALE

BAMBINI COME ADULTI

Se molta pubblicità in campo alimentare sa riconoscere e centrare appieno
il target dei più piccoli, l’attenzione non è la stessa quando si tratta di fare
pura informazione.

´
DOSI PER BAMBINI. I valori di riferimento per bambini esistono, ma solo
alcune aziende adattano l’informazione riportata in etichetta ai parametri
corretti (qui a fianco trovate due esempi positivi).

´
CALORIE ERRATE. In generale, invece, i valori si riferiscono al fabbisogno
di una donna adulta, quindi 2000 kcal al giorno: in pratica si fa un calcolo del-
l’apporto di calorie e nutrienti non riferito alle corrette esigenze nutrizionali
dei bimbi. Accade, per esempio, in tutti i cereali Kellog’s e Nestlé.

COSÌ SI FA
Sulle merendine TVB Mr Day l’apporto
calorico, il contenuto in grassi, grassi saturi
e zuccheri è riferito a 1.800 kcal, cioè
al fabbisogno di un bimbo fino a 12 anni.
Le informazioni nutrizionali sono espresse
per una porzione di 30 grammi,
che corrisponde a una singola merendina,
e la composizione è messa a confronto
con i valori guida.

ADATTO AI BAMBINI
Anche nel gelato Nesquik il produttore
dichiara di fare riferimento alla dose
giornaliera raccomandata (GDA) specifica per
bambini tra i 5 e i 10 anni.

IL GIOCO DELLE PORZIONI

DOPPIEZZA
Sulla confezione della Pasta sfoglia
Buitoni l’apporto calorico è riferito a una
porzione di 29 g: davvero poca roba. Con
maggiore realismo, nella ricetta di torta
salata suggerita lo stesso produttore
considera pari a circa 58 g una porzione di
Un trucchetto usato spesso dai produttori, e diventato
ormai una pratica comune, visto che rientra nella pro-
posta di etichetta fatta dalla Ciaa, è il riferire l’apporto
calorico a una porzione di prodotto, ma giocando al ri-
basso, come se tutti consumassero porzioni minuscole.
Gli esempi nel riquadro a fianco sono eloquenti.

pasta sfoglia. In pratica, le percentuali di
copertura dei valori nutrizionali riportate
in etichetta sono da raddoppiare.
test salute 80 Giugno 2009
´
NON È LA REALTÀ. Queste indicazioni non corri-
spondono alle reali porzioni di consumo. In pratica sul
fronte della confezione si parla di porzioni immaginarie,
davvero ridotte rispetto al normale buon senso.

´
UNA SOTTOSTIMA. L’escamotage è utilizzato dall’in-
dustria alimentare per indurre il consumatore a credere
che il prodotto sia poco calorico e quindi soddisfare an-
che il target di chi sta attento alla linea.

16
 INFORMAZIONI PARZIALI
Non è detto che un prodotto magari in regola per le calorie ,
lo sia per altri nutrienti. I produttori sono abili nel nascondere
tutto ciò che è poco appetibile.

´
FRONTE E RETRO. Tutto ciò che può essere valorizzato
chiaramente campeggia sul fronte della confezione, mentre
le pecche finiscono sul retro.

´
I NEMICI. Di solito sono le informazioni scomode, relative
all’eccesso di zucchero o di sale, a essere mascherate con
malizia.

TROPPO SALE
L’apporto calorico della Pizza margherita Bella Napoli
Buitoni, riportato sul fronte della confezione, risulta
già importante (è pari al 36% della GDA). Ma è solo se
leggiamo sul retro, scritto in piccolo, che scopriamo
che c’è soprattutto uno sproposito di sale: pari
addirittura all’83% dei valori giornalieri di riferimento.

GUARDATE ANCHE DIETRO

La Coca Cola classica riporta sul
fronte della confezione l’indicazione
delle calorie, 139, pari a solo il 7%
dell’apporto calorico quotidiano
consigliato. Solo ruotando la lattina
si scopre, però, che la stessa bibita
fornisce quasi il 40% degli zuccheri
raccomandati per tutta la giornata.

FACCIAMO A METÀ?
Le Cipster Surfies riportano le informazioni nutrizionali
riferite a una porzione da 25 grammi, ossia metà
pacchetto. Ma è difficile immaginare che un
adolescente rinunci a consumare metà delle patatine.
In questo modo si dimezzano i valori dichiarati, peraltro
elevati, soprattutto nel caso degli acidi grassi saturi.

PORZIONI DI FANTASIA
30 grammi di formaggio Philadelphia, scrive il
test salute 80 Giugno 2009

produttore, corrispondono al 4% delle calorie

raccomandate al giorno. Peccato che questa
informazione abbia poco significato, dato che
non corrisponde né al peso del prodotto (80 g),
né a una porzione di formaggio fresco suggerita
dai nutrizionisti (100 g).

17
 ETICHETTA NUTRIZIONALE

LE VARIANTI MODELLO IDEALE

Ecco l’etichetta
nutrizionale
Alcune catene di supermercati o aziende propon- proposta dal Beuc.
gono interpretazioni diverse dalla solita etichetta Le informazioni sui
nutrizionale. Non tutte con esito positivo. nutrienti principali

´
AUCHAN (1). Sui prodotti a marchio commercia- sono sul fronte
le dell’omonima catena non si utilizzano i colori per della confezione,
indicare il contenuto in nutrienti, che viene espresso immediatamente
invece in percentuale: scelta meno chiara per il con- visibili e distinte dai
sumatore. I quattro simboli si riferiscono a calorie, colori in base al loro
zuccheri, grassi e sale. Mancano le informazioni sui contenuto.
grassi saturi, aspetto fondamentale per la salute Sul retro, una tabella
(vedi il prosciutto cotto nella prima foto in basso). riporta in dettaglio

´
GS (2). Propone, soprattutto (ma non solo) sulla i principali nutrienti
propria linea salutista, un’etichettatura nutrizionale riferiti a 100 g di
completa, ma un po’ troppo complessa. I nutrienti prodotto.
descritti sono sette, le percentuali di copertura ri-
spetto al fabbisogno giornaliero sono rappresentate
come spicchi di un orologio, differenziate per uomo
e donna. L’impegno è apprezzabile, ma la lettura non
è immediata e richiede da parte del consumatore
una buona capacità di analisi.
COSA FARE
´
MONVISO (3). Le percentuali riportate nelle Gal-
lette iposodiche Panmonviso indicano la presenza di
grassi saturi, proteine e sodio contenuti nel prodotto,
ma non sono, come ci si aspetterebbe, valori riferiti al
Leggere (e usare)
fabbisogno giornaliero: ma allora sono inutili. l’etichetta
Imporre ai produttori l’obbligo di inserire le in-
1 formazioni nutrizionali sul fronte delle confe-
zioni degli alimenti è già un passo avanti. Ma le
modalità con cui l’etichetta nutrizionale verrà
rappresentata sono ancora un’incognita. E i con-
sumatori si trovano in un vero dedalo informati-
vo proposto dall’industria alimentare. Ecco alcu-
ni consigli su cosa è più importante controllare.

1 In primo luogo, verifichiamo la data di sca-

denza e la lista degli ingredienti. Gli ingredienti
2 ci dicono molto del prodotto: ricordate sempre
che sono elencati in ordine decrescente, i primi
sono i più presenti. Da preferire le liste che con-
tengono meno additivi e in generale gli elenchi
più brevi, indicativi di un prodotto più genuino.
2 Per quanto riguarda la parte nutrizionale,
specialmente chi ha problemi di sovrappeso,
deve sempre tenere d’occhio: il tenore di calo-
rie, la quantità di zuccheri e quella di grassi. Tra

3 i grassi, particolare attenzione al contenuto in

grassi saturi, i meno salutari, da limitare.
test salute 80 Giugno 2009

3 Sempre preferibili i prodotti meno ricchi di

sale, spesso indicato anche come sodio.
4 Chi soffre di un’allergia specifica deve con-
trollare le indicazioni con particolare attenzione.
Evidenziare i principali allergeni è obbligatorio.

18
 CONTRACCETTIVI ORALI

Sono pochi
i rischi che dipendono
dall’assunzione di farmaci
anticoncezionali.
Soprattutto per le pillole
di seconda generazione,
in uso da più tempo.

Pillola sicura
Efficace e con una bassa probabi-
lità di causare effetti collaterali pe-
ricolosi. La pillola contraccettiva
esce a pieni voti dall’esame a cui
l’hanno sottoposta gli esperti ita-
liani, riuniti in una conferenza di
consenso su iniziativa dell’Istituto
superiore di Sanità e del Ceveas,
il Centro per la valutazione del-
l’efficacia dell’assistenza sanitaria
della Ausl di Modena. Non biso-
gna comunque dimenticare che
si tratta di un farmaco e come tale
va assunto, tenendo bene a mente
alcune precauzioni. Che la pillola
potesse far male, era un timore di
vecchia data. E nel 2007, l’asso- PAROLE SPIEGATE
ciazione di consumatori america- Conferenza di consenso
Una serie di riunioni a cui partecipano
na Public Citizen aveva deciso di esperti di un determinato settore.
rompere gli indugi, presentando Hanno sostanzialmente lo scopo
di raccogliere e valutare i dati
all’agenzia del farmaco Usa, la disponibili nella letteratura e nella
Food and Drug Administration, pratica medico-scientifica, e di
fissare linee guida per gli operatori.
una petizione per ottenere il ritiro
dal mercato dei contraccettivi ora- Ormoni progestinici
Sono prodotti dall’organismo
li più recenti (chiamati anche “di femminile e svolgono importanti
terza generazione”). L’accusa era funzioni durante la gravidanza e
Ecco come il ciclo mestruale. Insieme a un
che la loro assunzione aumentasse
ORMONI

funzionano altro ormone, l’estrogeno, sono

in modo significativo il rischio di i contraccettivi tra i componenti fondamentali dei
contraccettivi.
trombosi venosa (vedi glossario). ormonali: la pillola
a base di estrogeni
test salute 80 Giugno 2009

Trombosi venosa
e progestinici o È una condizione per la quale una
Trombosi rara gli impianti a base piccola quantità di sangue forma un
I dati emersi dalla conferenza coagulo e aderisce alla parete di una
di soli progestinici vena. Si crea così un trombo, cioè
che ha riunito gli specialisti ita- impediscono un grumo di sangue, che ostacola
liani sono invece confortanti. alla ghiandola la circolazione sanguigna. Nei casi
pituitaria il rilascio più gravi, il grumo può staccarsi e
Innanzitutto, il rischio di trombosi ostruire il circolo venoso polmonare,
degli ormoni causando una tromboembolia
venosa è molto basso, con 1-2 casi che stimolano polmonare.
ogni 10 mila donne che assumono l’ovulazione
>
19
 CONTRACCETTIVI ORALI

PILLOLE CONTRACCETTIVE DI SECONDA E TERZA GENERAZIONE (1)

Numero È passato Prezzo
Nome commerciale Principio attivo e dosaggio
di compresse dalla mutua? in euro (2)
SECONDA GENERAZIONE
Pillola monofasica (progestinico ed estrogeno a dosaggi fissi)
Egogyn 21 levonorgestrel 0.150 mg + etinilestradiolo 0.030 mg No 6,7
Loette 21 levonorgestrel 0.150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 11,22
Microgynon 21 levonorgestrel 0.150 mg + etinilestradiolo 0.050 mg No 7,23
Miranova (Bayer) 21 levonorgestrel 0.150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 11,82
Miranova (Bb Farma) 21 levonorgestrel 0.150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 11,75
Novogyn 21 levonorgestrel 0.250 mg + ethinylestradiol 0.050 mg Sì 3
TERZA GENERAZIONE
Pillola monofasica (progestinico ed estrogeno a dosaggi fissi)
Mercilon (Organon) 21 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 13
Mercilon (Organon) 63 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 30
Mercilon (Organon) 126 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 55
Mercilon (Pharmazena) 21 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 11,75
Mercilon (Bb Farma) 21 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 12,05
Planum 21 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.030 mg Sì 4,6
Practil 21 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.030 mg Sì 4,6
Securgin 21 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 11,7
Securgin 63 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 27,2
Securgin 126 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 49,9
Novynette 21 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 9,8
Novynette 63 desogestrel 0,150 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 26
Arianna 28 gestodene 0.060 mg + etinilestradiolo 0.015 mg No 12,56
Fedra (Bayer) 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 12,25
Fedra (Bb Farma) 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 12,2
Fedra (Farma 1000) 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 11,6
Ginoden 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.030 mg Sì 4,21
Harmonet (Wyeth) 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 11,48
Harmonet (Bb Farma) 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 11,43
Minesse (Wyeth) 28 gestodene 0.060 mg + ethinylestradiol 0.015 mg No 11,93
Minesse Bb Farma) 28 gestodene 0.060 mg + ethinylestradiol 0.015 mg No 11,88
Minulet 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.030 mg Sì 4,21
Estinette 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 6,95
Estinette 63 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 20,09
Gestodiol 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.020 mg No 6,75
Gestodiol 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.030 mg Sì 2,95
Kipling 21 gestodene 0.075 mg + etinilestradiolo 0.030 mg Sì 2,95
PILLOLA BIFASICA
(nella prima parte del ciclo è più alto l’estrogeno, nella seconda il progestinico)
Dueva 22 desogestrel (0.025-0.125 mg)+ etinilestradiolo (0.040-0.030 mg) No 12,1
Dueva 66 desogestrel (0.025-0.125 mg)+ etinilestradiolo (0.040-0.030 mg) No 31,1
Gracial 22 desogestrel (0.025-0.125 mg)+ etinilestradiolo ((0.040-0.030 mg) No 14,2
Gracial 66 desogestrel (0.025-0.125 mg)+ etinilestradiolo (0.040-0.030 mg) No 35
test salute 80 Giugno 2009

PILLOLA TRIFASICA
(estrogeno basso nei primi giorni, più alto nei successivi , torna basso negli ultimi giorni del ciclo; il progestinico aumenta costantemente)
Milvane 21 gestodene (0.05-0.07-0.1 mg) + etinilestradiolo (0.030-040-0.030 mg) Sì 4,75
Triminulet 21 gestodene (0.05-0.07-0.1 mg) + etinilestradiolo (0.030-040-0.030 mg) Sì 4,8
Lucille 21 desogestrel (0.05-0.10.150 mg)+ etinilestradiolo (0.035-0.030-0.030 mg) No 14,5

(1) L’elenco in tabella si riferisce solo alle pillole contraccettive di Conference promossa da Iss e Ceveas.
seconda e terza generazione, di cui si è occupata la Consensus (2) Banca dati Farmadati, aggiornata al 15 marzo 2009.

20
 dal Servizio sanitario nazionale)
Esami inutili e poco attendibili della pillola di seconda genera-
zione: oggi sono in fascia A quasi
Gli esperti che hanno partecipato alla conferenza non consigliano di ricorrere a solo le pillole più recenti, proprio
particolari test genetici o esami clinici per capire qual è il proprio grado di rischio quelle con un rapporto beneficio/
rispetto alla possibilità di essere colpiti da trombosi venosa.
rischio peggiore.
Esami e test ad oggi non danno infatti risultati Purtroppo, le case farmaceuti-
abbastanza attendibili da permettere l’iden- che promuovono in maniera più
tificazione delle situazioni più a rischio. Al aggressiva proprio le pillole più
contrario, potrebbero avere l’effetto negativo
nuove. Recentemente negli Stati
di scoraggiare senza motivo l’uso della pillola
da parte di donne che ne trarrebbero beneficio. Uniti, dove è consentito pubbliciz-
zare anche questi farmaci presso il
Inoltre l’uso indiscriminato dei test e la loro grande pubblico (in Italia per ora
esecuzione da parte di laboratori che spesso
non sono qualificati a farlo comporta non solo
è vietato), è stata condannata la
errori di esecuzione e di interpretazione dei Bayer, per una pubblicità che pre-
risultati, ma anche una perdita di risorse per il sentava una nuova pillola (Yaz)
Servizio sanitario nazionale. promuovendola non solo come
Per questo la conferenza ha chiesto l’attivazio- contraccettivo, ma anche contro
ne di un sistema di controllo della qualità dei la sindrome premestruale e per
laboratori, per valutarne al meglio le compe- la bellezza della pelle: effetti non
tenze. Una garanzia anche per chi li usa. dimostrati né inclusi nelle indica-
zioni autorizzate.

>
la pillola. Tanto per dare un termi-
ne di paragone, una donna in gra- COSA FARE
OCCHIO A...
vidanza senza particolari problemi
STORIA
FAMILIARE
di salute ha un rischio trombosi
più alto, visto che si registrano 6
Prima di prenderla,
Rassicurare sui rischi legati
casi ogni 10 mila gravidanze. sentite il medico
ai contraccettivi non significa Per quanto sicura, la pillola è pur sempre un far-
scordare la prudenza. Molto sperimentata
maco e quindi i dati positivi non devono spinge-
Non vengono segnalati altri effetti

´
Prima di assumere la re a farne un uso sconsiderato.
pillola, è importante far pre- collaterali di rilievo. Il farmaco ri-

sente al medico se in fami-
glia si sono già verificati casi
di trombosi venosa. Questi
eventi potrebbero infatti in-
´
Prima di iniziare ad assumerla, è fondamen-
sulta efficace e ben tollerato, oltre
tale parlare con il proprio medico o con uno spe-
che ben sperimentato: è assun-
cialista (ricordate che c’è anche il ginecologo del
to da milioni di donne in tutto il
consultorio familiare).
mondo da 40 anni a questa parte.

dicare una facilità del proprio
sangue a creare coaguli, cosa
che farebbe sconsigliare l’as-
´
Questo colloquio deve servire come uno sti-
La conferenza si è conclusa con
molo, per fare un check up completo del proprio
un invito a eseguire più studi epi-
stato di salute.
demiologici, per avere una rap-

´
sunzione di questi farmaci. In particolare, prima di iniziare ad assumere
presentazione sempre più fedele
contraccettivi bisogna controllare peso e pres-

´
È importante anche tener
conto di altri fattori di rischio
per la trombosi, come l’obesi-
tà, traumi, interventi chirur-
della situazione italiana e a diffon-
sione sanguigna ed eseguire una serie di esami
dere il più possibile questi dati.
del sangue e cioè un emocromo, analisi del cole-
È stato confermato anche che le
sterolo, degli zuccheri e delle transaminasi.
pillole di terza generazione, quelle

´
gici, un periodo prolungato di Si può anche richiedere un pap test e una
a base di desogestrel o gestodene
immobilità. valutazione del seno, per scongiurare il rischio
test salute 80 Giugno 2009

(due tipi di progestinici), presen-

´
È sconsigliabile anche che siano presenti tumori.
tano un rischio più alto di circa il

´
l’assunzione della pillola nelle I medici comunque sottolineano l’impor-
doppio rispetto a quelle di secon-
tre settimane dopo il parto: in tanza di uno stile di vita salutare (in primis non
da generazione, a base di levonor-
questo periodo c’è infatti una fumare), come arma principale contro il rischio
gestrel (vedi tabella a fianco). Gli
maggiore predisposizione alla di essere colpiti da trombosi.
esperti hanno quindi proposto il
formazione dei coaguli.
reinserimento tra i farmaci di clas-
se A (quelli passati gratuitamente

21
 DIRITTI ALL’ESTERO
Curarsi in Europa
Un improvviso Se la vostra salute è dispettosa e
durante una vacanza all’estero de-
scivolone, mentre cide di darvi qualche grattacapo, è
state scattando opportuno sapere come risolvere
con serenità anche il più banale
una foto imprevisto. Non occorre inter-
alla Torre Eiffel? rompere il vostro soggiorno, per-
ché tutti i cittadini europei che si
Un intervento trovano ad affrontare un problema
altamente di salute, mentre sono in viaggio in
un altro Stato membro, hanno di-
specializzato, ritto a ottenere le cure sanitarie e il
che potete rimborso, grazie all’intervento dei
Servizi sanitari nazionali.
eseguire solo
test salute 80 Giugno 2009
all’estero? L’imprevisto: cosa fare?
Un accesso diretto: se vi trovate in
Avete diritto un qualsiasi Stato dell’Unione Eu-
a ottenere le cure ropea e in quelli extra-Ue con cui
l’Italia ha stipulato delle conven-
necessarie zioni, dopo aver presentato l’ap-
e il rimborso. posito documento, avrete diritto a
22
La direttiva ricevere l’assistenza sanitaria pre-
comunitaria vista senza oneri a vostro carico.
Sarà la Asl di vostra appartenenza
in bozza
penalizza
a provvedere alle spese.
■ Basta la tessera sanitaria. Lo
il libero strumento che vi consente di go-
movimento dere di un accesso diretto alle
dei pazienti cure necessarie e urgenti durante
una vacanza è la Tessera Europea
di Assicurazione Malattia (Team),
che dal 1° giugno 2004 ha sosti-
tuito il modulo cartaceo E111. La
nuova tessera (vedi illustrazione
a fianco), introdotta con l’obiet-
tivo di agevolare la mobilità delle
persone nell’Ue, è un documento
personale, che presenta un forma-
to unico per tutti i 27 Stati dell’Ue.
Nel nostro Paese viene rilasciata
a tutte le persone iscritte al Ssn in
possesso della cittadinanza italia-
na, con residenza in Italia. Ogni
Stato membro, in base alle deci-
sioni comunitarie, ha stabilito se
emettere la Team come Tessera
autonoma, oppure se integrarla
nella Tessera sanitaria nazionale,
già esistente. L’Italia ha optato per
questa seconda possibilità, emet-
tendo un’unica tessera con le fun-
zioni di tessera sanitaria nazionale
sul fronte e di Team sul retro.
Con la Team potrete accedere ai
servizi sanitari pubblici del pae-
se in cui vi trovate, esattamente
come i suoi residenti. Questo si-
gnifica che se per la legislazione
dello Stato che vi ospita è previsto
per alcune prestazioni il pagamen-
to di un ticket, anche voi dovrete
pagarlo.
■ Prestazioni previste. Il personale
sanitario del Paese in cui soggior-
nate non è tenuto a fornirvi quei
trattamenti (come le cure denti-
stiche) che possono attendere il
vostro ritorno a casa. Inoltre, se
dovete intraprendere un percorso
terapeutico che prevede tratta-
menti prolungati e visite di con-
trollo, allora potrete ricevere la pri- I NOSTRI SOCI RACCONTANO
ma assistenza nel paese straniero,
a cui seguirà una visita a casa da
parte del vostro medico curante.
Attenzione: la tessera non con-
sente di richiedere il trasferimen-
to gratuito nel Paese di origine in
caso di grave trauma o malattia.
Per questo è necessaria una co-
pertura assicurativa ad hoc (ce ne
siamo occupati su SD 95, luglio
2007). Nel caso abbiate smarrito o
dimenticato la tessera è opportu- Sara Cattaneo Milano
no contattare la vostra Asl (vedi il
riquadro a pag.25). “Era stata operata d’urgenza di appendicite, la no-
stra socia Sara Cattaneo, proprio pochi giorni prima
della partenza per le sospirate vacanze in Croazia.
Pianificare un intervento
L’intervento riesce perfettamente, ma Sara ormai
Diversa è la situazione nel caso in
ha prenotato la nave e non ha il tempo di aspettare
cui vogliate andarvi a curare al-
che le tolgano i punti.
l’estero per scelta.
Decide di partire lo stesso.
Poiché il nostro Ssn assicura a tut-
Nessun problema: presentando la tessera sanitaria
ti i cittadini un’assistenza sanitaria Team presso il pronto soccorso dell’isola di Korcula
in forma gratuita, per ricevere cure e spiegando ai medici il suo caso, i punti le vengono
all’estero si devono verificare due rimossi senza obiezioni e gratuitamente.”
condizioni: avete bisogno di una
prestazione di altissima specializ-

zazione, che non potete ricevere in

DOPPIA TESSERA: NAZIONALE ED EUROPEA
• La Tessera europea di assicurazio-
ne malattia (Team) nel nostro Paese
è integrata sul retro della Tessera
sanitaria nazionale.
• È valida nei 27 Paesi dell’Ue e in
quelli che appartengono allo Spazio
economico europeo (Norvegia,
Islanda, Liechtenstein e Svizzera).
• Se la tessera dovesse riportare
dati anagrafici errati, la correzione
si può richiedere a un qualsiasi Uffi-
cio dell’Agenzia delle entrate.
TESSERA EUROPEA DI ASSICURAZIONE MALATTIA
• La tessera ha una validità di
cinque anni, a meno che non sia in-
dicato diversamente da parte della
Regione di appartenenza.
Italia in maniera tempestiva o in
forma adeguata; i tempi di attesa
per la vostra cura o intervento non
sono compatibili con la malattia.
■ Come fare? Se si verificano que-
sti due casi dovete recarvi alla vo-
stra Asl di residenza e presentare
la domanda di cure all’estero, in-
sieme a una relazione medica, che
motivi la richiesta e contenga l’in-
dicazione del centro al quale vi vo-
lete rivolgere. L’Asl, a sua volta, in-
via la richiesta al Centro regionale
di riferimento, che deve esprimere
il proprio parere sulla richiesta.
I criteri su cui si basano i centri per
accettare la domanda sono, come
sottolineato in precedenza, due:
test salute 80 Giugno 2009

• In prossimità della scadenza,
l’Agenzia delle entrate (o la Regione
competente) dovrebbe provve-
dere automaticamente a inviarvi
la nuova tessera: prima di partire
per un periodo di vacanza, meglio
comunque controllarne la validità.
l’inadeguatezza e la tempestività.
Se il centro di riferimento esprime
un parere positivo e se la struttura
estera individuata è pubblica o pri-
vata convenzionata, la Asl rilascia
il documento E112 e l’assistenza vi
verrà erogata in forma gratuita. Se,
invece, la struttura estera è priva-
>
23
 DIRITTI ALL’ESTERO

IN TEORIA È UN DIRITTO, IN PRATICA...

CURE IN TUTTA EUROPA: UNA STRADA LUNGA E DIFFICILE
La Corte di giustizia europea ha sostenuto a più riprese il diritto dei singoli pazienti di farsi curare in un altro Stato
membro e di essere rimborsati dallo Stato di origine. Tuttavia manca, tuttora, uno strumento legislativo adeguato
ad applicare il principio a tutti i cittadini che na fanno richiesta.

Nel luglio 2008 è stato proposto un progetto di direttiva europea
per l’applicazione dei diritti dei pazienti in tema di assistenza
sanitaria transfrontaliera. Il diritto, affermato più volte dalla
Corte di giustizia europea, non è infatti ancora sostenuto da
strumenti legislativi adeguati. Purtroppo finora non sono stati
fatti passi avanti e la situazione sociale ed economica che si sta
delineando non consente di farsi illusioni: ben altre sono, infatti,
le priorità ai tavoli di discussione a Bruxelles.
Mobilità dei pazienti e collaborazione
La proposta, il cui obiettivo è quello di permettere ai cittadini
una mobilità sanitaria all’interno dell’Ue, sarebbe stata anche
l’occasione per creare le basi per una stretta collaborazione fra i
singoli sistemi sanitari nazionali. Infatti, nel progetto di direttiva
era prevista una cooperazione fra gli Stati, per l’istituzione di
reti di centri di riferimento europei, per fornire assistenza sani-
taria ai pazienti le cui patologie richiedono una concentrazione
particolare di risorse o di competenze, coniugando un’assisten-
za di elevata qualità a costi ragionevoli. Queste reti avrebbero
potuto anche diventare nodi fondamentali per la formazione,
la ricerca, la diffusione delle informazioni e la valutazione in
campo medico, dando vita a un’assistenza sanitaria eccellente
a costi sostenibili.
dato che sarebbe necessario stabilire prezzi equi per l’assistenza
sanitaria all’interno di tutti i Paesi della Ue. A ciò si aggiunge che
con l’avanzare delle nuove tecnologie - con l’imporsi della così
detta ehealth, ovvero sanità elettronica - non è più strettamente
necessaria la mobilità dei pazienti da uno stato all’altro, perché
a viaggiare sono direttamente i dati dei cittadini, che corrono
veloci sul web. Una modalità di comunicazione di grande at-
tualità e valore, la cui realizzazione non può, però, prescindere
da una compatibilità (interoperabilità) delle diverse tecnologie
impiegate dai sistemi sanitari degli Stati membri. Cosa non fa-
cile da realizzare.
Un progetto sospeso
A che punto siamo oggi? Dal momento della presentazione della
direttiva a oggi, il testo, su volere degli Stati membri, è stato
emendato, ma rispetto all’originale, la proposta che ne è uscita
penalizza il libero movimento dei pazienti, prevedendo maggiori
restrizioni a livello nazionale e lasciando cadere passaggi impor-
tanti sugli standard di qualità e sicurezza dell’assistenza offerta
nei singoli stati. Purtroppo la crisi economica che sta investendo
anche l’Europa ci fa pensare che nell’immediato futuro sarà dif-
ficile parlare di mobilità dei pazienti.

Molti gli ostacoli

Perché la direttiva si è arenata? In un panorama in cui molti fat-
tori (come l’invecchiamento della popolazione e la conseguente
crescita di patologie croniche e disabilitanti) hanno mandato
in tilt i tradizionali sistemi di finanziamento della spesa sanita-
ria, c’è stato il timore che un maggior impegno economico per
l’assistenza transfrontaliera potesse compromettere le risorse
disponibili per i servizi sanitari nazionali. Inoltre una proposta
di questo tipo va inevitabilmente a toccare interessi di parte,

I principi che sono stati sanciti dalla Corte di

giustizia europea risultano molto annacquati
nell’ultima versione del testo della direttiva.

>
test salute 80 Giugno 2009

ta, l’Asl vi rilascia un’autorizzazio- Attenti, dunque, a non smarrirli. presentare ricorso, in questo or-
ne scritta, grazie alla quale potrete ■ Se la risposta è no. Se l’Asl espri- dine: al Direttore generale della
chiedere il rimborso della spesa me un parere negativo sul vostro Asl, al tribunale amministrativo
che avrete anticipato, al vostro caso, il ministero della Salute dà le regionale (Tar), al Consiglio di
rientro in Italia. seguenti indicazioni: Stato in sede di appello; infine al
Naturalmente dovrete presenta- - se viene rigettata la vostra do- Presidente della Repubblica con
re tutte le fatture e i documenti manda di autorizzazione di recar- ricorso straordinario;
relativi alla prestazione ricevute. vi all’estero per farvi curare potete - se vi viene rigettata la domanda

24
di rimborso di eventuali spese so-
stenute, potete ricorrere: alla ma-
gistratura ordinaria (giudizio di 1°
grado), alla magistratura ordinaria
di appello (giudizio di 2° grado),
alla magistratura di Cassazione
(giudizio di 3° grado).
Infine, potreste rivolgervi anche
alla Corte di Giustizia della Ue
(vedi box alla pagina a fianco).
OCCHIO A...
TELEFONO ASL
Cosa fare se avete dimenticato o perso la tessera
Team? Se avete dimenticato a casa la vostra tes-
sera o l’avete persa mentre siete in viaggio, potete
rivolgervi alla vostra Asl, che vi invierà via fax o via
email un certificato sostitutivo provvisorio. Questo
avrà lo stesso valore dell’originale. Vi consigliamo,
dunque, di viaggiare sempre muniti del riferimento
e del recapito telefonico della vostra Asl.
COSA FARE
Se vi ammalate oltrefrontiera
Tutti i cittadini europei, mentre sono in viaggio in un altro Stato
membro, hanno diritto a ottenere le cure sanitarie e il rimborso,
grazie all’intervento dei sistemi sanitari nazionali.
´
Se vi trovate in qualsiasi Stato dell’Unione europea e in
quelli extra-Ue, con cui l’Italia ha stipulato delle convenzioni e
vi capita un problema di salute, imprevisto e del tutto inatteso,
dopo aver presentato la Tessera europea di assicurazione ma-
lattia (Team), che in Italia coincide con la tessera per l’assisten-
za sanitaria nazionale, potrete usufruire delle cure necessarie,
e sarete risarciti dalla vostra Asl.
´
Pianificare un intervento all’estero è consentito solo se
avete bisogno di una prestazione che non potete ricevere in
Italia o se i tempi di attesa sono troppo lunghi: dovete recarvi
alla vostra Asl di residenza e presentare la domanda, insieme
a una relazione medica, che motivi la richiesta e contenga l’in-
dicazione del centro al quale vi volete rivolgere. In generale,
comunque, nonostante un buon interesse per il tema, da una
recente indagine Eurobarometro emerge che i cittadini italiani
privilegiano l’assistenza sanitaria nel nostro Paese.
test salute 80 Giugno 2009
25
 CIBO E REAZIONI AVVERSE
Tentazioni pericolose
La percezione comune è che le allergie e le intolleranze alimentari siano
aumentate. Non è detto, potrebbe essere colpa delle false diagnosi.
GLI ESAMI DIAGNOSTICI
Sono diversi i test utilizzati per cercare
l’alimento colpevole della reazione allergica.
Meglio affidarsi a quelli tradizionali, piuttosto
che agli alternativi, ancora inaffidabili. Ve li
illustriamo brevemente.
Test cutanei
Sono di due tipi: con ago o con cerotto.
Prick Test: una goccia di estratto dell’alimento
sospetto viene messa a contatto con la
test salute 80 Giugno 2009
pelle, attraverso un ago. Entro 20 minuti
circa è possibile assistere all’eventuale
reazione allergica. Il risultato negativo, però,
non esclude categoricamente l’allergia: la
reattività del sistema immunitario rispetto
all’estratto messo sulla cute può infatti essere
differente da quella scatenata dall’alimento a
contatto con l’apparato digerente.
Patch test: è basato sullo stesso principio,
solo che si utilizza un cerotto.
26
Rast test
È un test che si fa sul siero del paziente,
quindi richiede un prelievo di sangue. Ha la
stessa affidabilità dei test cutanei.
Diete di eliminazione
Si elimina l’alimento sospetto per un certo
periodo di tempo, per capire se c’è un
miglioramento nella sintomatologia. Poi si
reintroduce nella dieta e si sta a vedere. Non è
considerato un vero metodo diagnostico.
Test di scatenamento
Questo esame consiste nel riprodurre
i sintomi della reazione allergica. Va
effettuato in un centro medico specializzato.
Al momento si tratta dell’unico test che
consente una diagnosi certa, specie se è in
doppio cieco, come ci spiega il professor
Ortolani, nell’intervista alla pagina a fianco .
“Cosa fai se sul più bello non puoi
baciare il tuo ragazzo solo perché
ha appena finito di mangiare un
gelato alla nocciola?”, scherza Cri-
stiana, ma non troppo, parlando
della sua allergia alla frutta secca.
“Mangiare è la più bella attività
sociale, ma diventa un problema
quando a cena da amici sei co-
stretto a rifiutare un portata che
ha dentro un ingrediente al quale
sei allergico”, racconta Marco. Che
per ora ricorre a una soluzione di
cui non vuole immaginare gli esi-
ti a lungo termine: “Invento una
scusa e li raggiungo dopo cena per
bere insieme qualcosa, almeno
 CLAUDIO ORTOLANI, DIRETTORE DELL’ISTITUTO ALLERGOLOGICO LOMBARDO

Presto una cura anche per le allergie alimentari

Professor Ortolani, è vero che il numero delle persone che sof-
frono di allergie alimentari è sovrastimato a causa delle false
diagnosi?
«Sì, perché molti specialisti si fermano agli esiti delle prove
cutanee. Che però non bastano per una diagnosi definitiva, i
sospetti vengono fugati solo ricorrendo a un esame dallo strano
nome: “scatenamento in doppio cieco controllato contro place-
bo”. È un test piuttosto lungo, che richiede diverse sedute e un
attento controllo delle reazioni. In pratica al paziente vengono
somministrati uno alla volta dei pasti contenenti gli allergeni
e anche dei placebo. Avviene un’estrazione a sorte dei pasti
perché anche il medico deve ignorare quali sono quelli con il
placebo, per non essere influenzato nella valutazione della rea-
zione. Per questo si definisce “doppio cieco”».
Quindi le allergie alimentari non sono aumentate nel tempo.
«Non è una questione semplice da dirimere. Due famosi studi
epidemiologici, eseguiti sui bambini nei primi tre anni di vita
– quello americano di Bock (1987) e quello inglese di Verter
(2008) – ci dicono entrambi la stessa cosa a distanza di vent’an-
ni: a soffrire di allergia alimentare sono 5-6 bambini su 100.
La percentuale scende intorno al 2,5 tra i sei e i quindici anni,
mentre risale al 4,2 negli adulti. L’anno scorso un’altra ricerca
americana, fatta dai Centri per il controllo e la prevenzione
delle malattie (Cdc), affermava che negli ultimi dieci anni le
allergie alimentari sono aumentate del 4,7%. Si tratta comun-
que di risultati difficilmente comparabili, perché il metodo con
cui è stato eseguito quest’ultimo studio ha utilizzato criteri
differenti rispetto alle altre ricerche».
Si dice che evitare di dar da mangiare ai bambini cibi a rischio
potrebbe peggiorare il problema, rendendoli più esposti ad al-
lergie quando poi arriveranno a mangiarli.
«È vero per le arachidi, o meglio per le arachidi c’è uno studio
il cui esito ha dato questo risultato. È stato fatto su bambini
a rischio, come lo sono quelli che hanno genitori allergici. Si è
visto che il numero dei bambini che sviluppano l’allergia alle
arachidi è maggiore tra i bambini
che sono stati precedentemente
tenuti lontani dall’allergene. Da
qui, soprattutto in mancanza di
ricerche specifiche, mi guardo
bene dall’affermare che questa
evidenza si possa estendere a
tutti gli altri allergeni».
Si può sperare in una cura?
«L’immunoterapia allergene specifica, il cosiddetto vaccino,
potrebbe presto diventare un’ottima cura anche per le allergie
alimentari, come lo è per altri tipi di allergie. Recentemente sono
stati fatti studi validi, che ci confermano che è possibile rendere
tolleranti gli alimenti somministrando al paziente delle piccole
dosi nel tempo. Estratti di nocciola sono stati somministrati per
via sublinguale per diverso tempo, e l’allergia è stata superata.
Burks ha presentato i dati preliminari di uno studio d’immuno-
terapia orale con arachide che lasciano ben sperare. La dose
iniziale, inferiore a 1 mg di farina di arachide al giorno, è stata
aumentata progressivamente nel corso dei successivi dieci mesi,
dopo i quali alcuni bambini coinvolti nella sperimentazione pote-
vano già mangiare una decina di noccioline al giorno».
I cibi transgenici rappresentano una minaccia o un’opportunità?
«Tutte e due le cose. Una minaccia se falliscono i controlli, che
negli Stati Uniti, area in cui si producono maggiormente gli ogm,
sono demandati alle aziende stesse e non alle autorità sanitarie.
Infatti, quando si è cercato di produrre la soia transgenica con
l’aggiunta di una proteina della noce brasiliana, si è scoperto che
quest’ultima è un allergene grazie ai controlli. Sono però anche
un’opportunita, perché consentono di modificare le proteine
allergeniche in modo da renderle innocue. È successo con un
particolare riso orientale, il cui unico allergene è stato modifica-
to. Stiamo parlando però di un fatto singolare, visto che il riso ha
un unico allergene. Solo in teoria è facile. Basti pensare alla celia-
chia: quando mai si è riusciti a fare un grano senza glutine?».

così sono sicuro di non passare per
quello che fa i capricci a tavola”.
Più problematico è mangiar fuori,
non tutti i ristoranti sono attrezza-
ti, anche se molti, fiutando l’affare,
zie a severi controlli) è l’industria tracce di uova, soia, arachidi...”, di
alimentare. Questa spesso rispet- fatto rinunciando a vendere i loro
ta solo formalmente la direttiva prodotti ai soggetti allergici, che
europea in materia utilizzando un sono diventati ormai un esercito
escamotage, che sembra furbo ma di consumatori.
test salute 80 Giugno 2009

cominciano a elaborare menu ad che a ben considerare le si ritor-

hoc per chi soffre di allergie ali-
mentari.
Chi invece non ha ancora capito
l’importanza di un’etichettatura il
più precisa possibile dei prodotti
alimentari, che escluda con cer-
tezza la presenza di allergeni (gra-
ce contro. Per evitare di prendere Allergia o intolleranza?
precise responsabilità sull’assenza È vero. La tendenza è di attribuire
di allergeni e di creare unità pro- qualsiasi reazione avversa al cibo,
duttive che rendano impossibile le anche quelle dettate da un’indi-
contaminazioni durante la lavora- sposizione temporanea, a un’al-
zione, aggiungono sull’etichetta lergia o intolleranza. I due termini
una frase del tipo: “Può contenere vengono spesso usati come sino-
>
27
 CIBO E REAZIONI AVVERSE
>nimi, erroneamente. Facciamo un
po’ di chiarezza.
■ Allergia. È una risposta anoma-
la del sistema immunitario a uno
specifico alimento o a un suo com-
ponente (allergene). I sintomi di
questo conflitto corpo-cibo sono
vari: si va dall’orticaria alle eruzio-
ni cutanee, dall’asma al pizzicore
e gonfiore alle labbra e alla muco-
sa orale fino alla diarrea e vomito.
In rari casi la reazione può essere
molto grave e portare allo shock
anafilattico. I sintomi compaiono
da pochi minuti a una-due ore
dopo l’assunzione dell’allergene.
LE ALLERGIE ALIMENTARI IN ITALIA
MENO DI QUANTO SI PENSI
Qual è l’esperienza degli italiani con le allergie ali-
mentari? Abbiamo intervistato un campione rappre-
sentativo di circa 1.900 persone, tra i 18 e i 74 anni.
´
Quanti ne soffrono. L’idea che le allergie ali-
mentari siano diventate più comuni, ma che invece
si tratti spesso di falsi allarmi, sembra essere con-
fermata dalla percezione dei nostri intervistati. Il
13% dichiara di averne già sofferto e il 7% di averne
sofferto nell’ultimo anno. 7%
´
Diagnosi in casa. È abbastanza sconcertante
che il 25% di chi dice di soffrire di allergia alimen-
tare dichiari di essersela diagnosticata da solo. Il
19% ha ricevuto il responso dal medico di famiglia,
mentre è uno su due (il 51%) a essersi rivolto a uno
specialista. La diagnosi è supportata da test clinici
solo sei volte su dieci, mentre il 26% dice di essere
arrivato alla diagnosi dopo un anno. 25%
´
Frutta. È la frutta fresca a dare più problemi
di allergia (28%), seguita dal latte (20%), crostacei
(19%), ortaggi (14%), frutta secca (13%) grano e altri
cereali (10%) uova (9%), pesce e soia. 28%
´
Orticaria ed eruzioni cutanee. Sono i sintomi
più comuni (43%) causati dalle allergie alimentari.
Meno frequenti: prurito (39%), diarrea (28%), dolori
test salute 80 Giugno 2009
addominali (26%). 43%
´
Esasperati dall’attenzione ai cibi. L’impatto
sulla qualità della vita è fortissimo. Per un quarto
degli allergici dover stare continuamente in allerta è
esasperante. Mentre il 17% pensa che il proprio be-
nessere sia compromesso dalle rinunce. 24%
28
UNA GRANDE FAMIGLIA
DOVE SI ANNIDA L’ALLERGENE
Sono quasi duecento gli alimenti che contengono proteine cosiddette
“allergeniche”. Ecco alcuni tra i maggiori responsabili di allergie.
■ Intolleranza. Non coinvolge il
sistema immunitario, ma è causa-
ta dalla scarsità o mancanza di al-
cuni enzimi: ciò rende difficoltosa
la digestione di alcune sostanze. I
disturbi non sono comunque mai
gravi come quelli dovuti ad alcu-
ne allergie (shock anafilattico).
Un esempio tipico di intolleranza
alimentare è quella al lattosio, lo
zucchero principale del latte. In-
teressa le persone carenti dell’en-
zima lattasi. I sintomi sono dolori
addominali e diarrea. Ma anche la
celiachia, l’ipersensibilità al gluti-
ne, è un’intolleranza (permanen-
Grano
È il più utilizzato dei cereali, ma
contiene glutine. A questa sostanza
proteica − presente anche in avena,
farro, kamut, orzo, segale, spelta e
triticale − devono fare attenzione
quanti soffrono di celiachia.
Latte
L’allergia al latte vaccino, o meglio
alle proteine allergeniche del latte,
è molto diffusa tra i bambini. Con la
crescita tende a scomparire: l’85%
dei bambini allergici, superati i tre
anni, comincia a tollerarlo.
Pesce e crostacei
Gamberetti, gamberi, scampi, ara-
goste e molluschi possono causare
reazioni allergiche anche gravi, per
esempio shock anafilattico. Tra le
varie specie, il merluzzo è quello a
dare più problemi di allergie.
Frutta secca
Noci, nocciole, pistacchio e mandor-
le sono allergeni presenti in tanti ali-
menti, anche solo a livello di traccia.
Spesso i produttori, invece di garan-
tirne l’assenza, dichiarano in etichet-
ta: “Può contenere tracce di...”
te) tra le più comuni, colpisce una
persona ogni centocinquanta (ad
agosto pubblicheremo un’inchie-
sta sulla celiachia). L’ipersensi-
bilità a un alimento può nascere
durante l’infanzia o manifestarsi
in momenti particolari, dopo
un’infezione intestinale o l’assun-
zione di antibiotici oppure, anco-
ra, nel caso di grandi cambiamenti
ormonali (pubertà, menopausa).
Mentre un’allergia alimentare può
insorgere a qualsiasi età.
■ False allergie. Presentano sinto-
mi molto vicini a quelli delle aller-
gie vere, per questo sia i pazienti

Uova
Contengono molte proteine in grado
di scatenare allergie, soprattutto nel-
l’albume e in misura minore anche
nel tuorlo. Sono utilizzate in molte
preparazioni, per questo evitarle è
un’impresa davvero difficile.
Arachidi e soia
Più diffusa negli Stati Uniti che in Eu-
ropa, anche se il fenomeno è in cre-
scita anche da noi, l’allergia all’ara-
chide può provocare reazioni molto
gravi. La soia è un altro legume che
fa registrare sempre più avversioni.
Dado e additivi
Gli additivi sono tra le sostanze in-
criminate di provocare allergie.Tra
queste, ricordiamo il glutammato
(componente di base dei dadi), i sol-
fiti (presenti anche nel vino) e il ros-
so cocciniglia E120 (colorante).
Frutta fresca
Mele e prunoidee (pesche, prugne,
albicocche e ciliegie) sono i frutti che
maggiormente scatenano reazioni
allergiche. A questi vanno aggiunti
kiwi, fragole, melone, banane, frutti
tropicali e castagne.
sia i medici tendono a considerar-
le tali. E invece sono false, perché
non fanno leva su un meccanismo
immuno-allergico. Le false aller-
gie sono legate al consumo di ali-
menti ricchi d’istamina (alimenti
fermentati, conserve di tonno e
sgombro) oppure di sostanze che
liberano istamina (fragole, pomo-
dori, bianco d’uovo e crostacei).
Eliminare per risolvere
Anche se ci sono buone speran-
ze che si arrivi presto a una cura,
finora l’unico antidoto contro le
allergie alimentari è l’eliminazio-
Chi è allergico
a un alimento
è più sensibile
appartengono
ne dalla propria dieta degli aller-
geni che scatenano la reazione
immunitaria. La cosa non è così
semplice quando il colpevole vie-
ne utilizzato come ingrediente in
molti prodotti finiti, per esempio
nel caso del latte o delle uova, che
possono trovarsi nei biscotti, nel
gelato, nelle merendine, nei con-
dimenti e simili.
Incroci a rischio
La situazione si complica nel caso
delle cosiddette allergie crociate:
chi è allergico ad alcune sostanze,
per esempio i pollini, ha un rischio
maggiore di soffrire di allergie ali-
mentari. Alcune allergie crociate
sono più diffuse.
■ Alimenti-pollini. Le associazio-
a cibi che ni tra pollini e alimenti possono
essere le più disparate. Oltre la
allo stesso metà di coloro che soffrono di ri-
gruppo nocongiuntiviti dovute ai pollini di
betulla, nocciolo od ontano, sono
sensibili a mele e nocciole.
■ Alimenti-alimenti. Chi è aller-
gico a un determinato alimento
rischia di esserlo anche nei con-
fronti di altri cibi appartenenti allo
stesso gruppo. Per esempio chi lo è
con le ciliegie ha più rischi di aller-
gia a tutte le prunoidee, così come
sono collegate le allergie a mela,
pera, nocciola, sedano, carota e
a banana, castagna, kiwi. Spesso
anche le allergie al latte vaccino e
caprino sono associate.
COSA FARE
Le giuste precauzioni
in casa e al ristorante
L’Associazione per la ricerca sull’allergia e l’asma
infantili “Allegria” (www.allegriallergia.org) dà
diversi consigli utili ai pazienti affetti da allergie
alimentari. Eccone alcuni.
´
Evitare di consumare piatti elaborati già
pronti, semplicemente da scaldare (minestre,
pasta ripiena e simili) o surgelati (carni con con-
torni, lasagne, pasta).
´
Non utilizzare la stessa pentola in cui sono
stati cucinati alimenti non tollerati: usare possi-
bilmente pentole e pentolini separati.
´
Evitare di contaminare un alimento utiliz-
zando posate gia usate per altro e fare attenzio-
ne anche durante il lavaggio.
´
Attenzione agli alimenti portati da ospiti che
non conoscono il vostro problema.
´
Chi è a rischio shock anafilattico deve fre-
test salute 80 Giugno 2009
quentare ristoranti conosciuti, in cui cuoco e ca-
merieri siano in grado di affrontare il problema.
´
Al ristorante, evitare alimenti molto lavorati
e che non siano preparabili al momento e secon-
do le esigenze della persona allergica.
29

Dottore,
sono
giallo
Sarà epatite virale?
Solo l’esame del sangue può
dirlo. Prima di tutto, però,
difendiamoci
con la prevenzione.
Norme igieniche
e comportamenti corretti
abbassano il rischio.
Da qualche giorno l’appetito non è
più quello solito, anzi la nausea e il
malessere tolgono la voglia di sen-
tir parlare di cibo. E c’è un senso
di stanchezza sempre in agguato.
Forse c’è anche un po’ di febbre.
Una semplice influenza? Potrebbe
essere, però gli amici dicono anche
che non hai una bella cera, davan-
ti allo specchio ti sembra di notare
un certo colorito giallognolo della
pelle e del bianco degli occhi (la
sclera). Una visita dal medico è
test salute 80 Giugno 2009
proprio necessaria.
I sintomi, che comprendono urine
scure e feci chiare nei giorni suc-
cessivi, fanno pensare alla possibi-
lità di avere a che fare con un’epa-
tite. La diagnosi non è semplice
né immediata: dopo un’accurata
anamnesi, vale a dire una serie di
30
PREVENIRE
domande per ricostruire le abitu-
dini di vita, le condizioni di salute
ed eventuali fattori di rischio, il
medico prescrive alcuni esami del
sangue, per valutare la funzionali-
tà epatica (cioè del fegato) e con-
trollare la presenza di “marcatori
virali”, in grado di rivelare la pre-
senza del virus dell’epatite.
Saranno i risultati delle analisi a
chiarire se si tratta davvero di epa-
tite e se la sua causa è un virus.
Spesso però l’epatite virale non
presenta sintomi: una persona può
scoprire anche in modo casuale di
avere o di aver avuto in passato
l’infezione. Ad esempio quando si
va a donare il sangue: il campione
prelevato viene sottoposto a una
serie di controlli, tra cui è incluso
quello per i virus dell’epatite.
“Epatite” è un termine generico
che indica un’infiammazione del
fegato. L’infiammazione può esse-
re però dovuta a una molteplicità
di cause. Le principali sono legate
a infezioni virali, all’assunzione ec-
cessiva di alcol e agli effetti tossici
dei farmaci. Esiste comunque an-
che una percentuale consistente di
casi la cui origine non è chiara.
L’A B C del virus
Quando si parla di epatite di origi-
ne virale ci si riferisce a un gruppo
di infezioni causate principalmen-
te da un numero limitato di virus,
individuati con il nome di A, B, C,
D ed E (e indicati come HAV, HBV,
HCV, HDV, HEV), che colpisco-
no in maniera specifica le cellule
del fegato. I virus A, B e C sono i

OCCHIO A...
VIAGGI
ALL’ESTERO
Il rischio di infezione da virus
dell’epatite A, non è lo stesso
nel mondo.
´
In Nord America, Europa,
Giappone, Australia e Nuova
Zelanda la possibilità di con-
trarre la malattia è bassa e i
viaggiatori possono stare ab-
bastanza tranquilli, pur nel ri-
spetto delle norme igieniche
(vedi a pag. 32).
´
Situazione diversa per chi
viaggia nei Paesi in via di svi-
luppo, dove il rischio aumen-
ta con la durata del viaggio ed
è più elevato nelle zone rurali,
anche se inserite in itinerari
turistici. Attenzione all’acqua
e al cibo, soprattutto quando
l’igiene è scarsa.
´
Il vaccino per l’epatite A è
raccomandato per chi viaggia
o lavora in aree dove il virus
è a media o alta diffusione,
come Centro e Sud America,
Africa, Medioriente, Asia e
Pacifico occidentale.
´
Se programmi un viaggio
puoi consultare il sito travel-
clinic.it dell’ASL Rm/E, dedi-
cato a diagnosi e cura delle
malattie del viaggiatore, op-
pure levaccinazioni.it, sito del
network italiano dei servizi di
vaccinazione delle Aziende
Sanitarie Locali.
maggiori responsabili dei casi di
epatite virale in Italia e in Europa.
Nonostante gli sforzi e le misure
di prevenzione messe in atto, que-
ste infezioni sono ancora tutt’oggi
presenti nei Paesi europei e rap-
presentano un capitolo di spesa e
di impegno rilevanti per i sistemi
sanitari.
Bisogna considerare, inoltre, che
l’aumento dei flussi migratori da
Il fegato è
il maggiore
“laboratorio
chimico”
del nostro
organismo,
ad esso sono
affidate molte
funzioni
essenziali per il
metabolismo.
zone dove è alta la diffusione di
queste infezioni può aumentare
l’incidenza delle epatiti virali nel
nostro Paese.
Il fegato si infiamma
Nonostante i sintomi e il quadro
clinico siano gli stessi per i diversi
virus, cambiano le modalità di tra-
smissione, la diffusione e l’evolu-
Le trasfusioni, zione della malattia.
un tempo Di fronte all’attacco dei virus, il
tra le cause
nostro organismo riconosce le cel-
principali lule malate e induce una risposta
infiammatoria e immunitaria spe-
di contagio,
cifica, con la conseguente distru-
grazie a zione delle cellule infette.
controlli La perdita di cellule del fegato è
accurati sulle dunque una conseguenza dell’in-
donazioni, fiammazione e non dell’azione di-
sono molto retta del virus: compromette però
più sicure la funzionalità dell’organo, con la
comparsa dei primi sintomi.
La maggior parte delle infezioni è
asintomatica e transitoria (soprat-
tutto nel caso di quelle da HAV e
HBV) e dunque si risolve sponta-
neamente nel giro di qualche set-
timana, grazie a una risposta im-
munitaria appropriata sviluppata
dal nostro organismo.
Al contrario dell’infezione da HAV,
quella da HBV e HCV può diven-
tare persistente nel tempo e per
alcuni rimanere asintomatica, per
altri trasformarsi in malattia cro-
nica. In entrambi i casi le persone
sono contagiose.
Nei portatori sani l’infezione per-
sistente non dà sintomi e non dan-
neggia il fegato. Nel caso invece in
cui si sviluppi un’infiammazione
cronica (più frequente per l’HCV),
il fegato può subire danni rilevanti,
dovuti alla perdita di cellule. Quan-
do la potenzialità rigenerativa del
fegato si esaurisce, ovvero l’organo
non riesce più a rimpiazzare il tes-
suto perso a causa dell’infiamma-
zione, le cellule vengono sostituite
da tessuto fibroso, depositato per
riparare una lesione. La sua ecces-
siva presenza può portare a cirrosi
e, nel tempo, a insufficienza epa-
tica, dato che questo tessuto non
ha funzioni metaboliche. Un altro
esito infausto è il tumore al fegato,
che può svilupparsi dalla cirrosi.
Quando il fegato non lavora più
come dovrebbe, si rende necessa-
rio il trapianto.
Gli esami del sangue
Gli esami del sangue servono pri-
ma di tutto per valutare lo stato di
salute del fegato. Sul campione di
sangue prelevato può essere ana-
lizzato il livello di:
- transaminasi, nella fase acuta
dell’epatite i livelli nel sangue di
due enzimi: ALT (o GPT) e AST (o
GOT), sono in genere elevati e in-
dicano un’infiammazione del fe-
gato in corso. La persistenza dopo
6 mesi di livelli elevati è segnale di
epatite cronica;
- bilirubina, alterazioni dei livelli
di bilirubina indicano un proble-
ma nell’eliminazione di questo
sottoprodotto della distruzione
dei globuli rossi, in cui il fegato è
coinvolto;
- fosfatasi alcalina, è un enzima
presente nelle cellule del fegato.
test salute 80 Giugno 2009
Nella fase acuta dell’epatite il livel-
lo può essere più alto della norma.
Valori elevati indicano ritenzione
della bile nel fegato, a causa di
un’ostruzione del dotto biliare;
- gamma glutamiltrasferasi, i li-
velli di questo enzima aumentano
facilmente in presenza di danno
31
 PREVENIRE

OGGI MENO DIFFUSA GRAZIE ALL’IGIENE IN CALO GRAZIE AL VACCINO OBBLIGATORIO

EPATITE A
L’epatite A è
stata l’infe-
zione più co-
mune in Italia
negli ultimi
20 anni, ma
ora, grazie so-
prattutto alla
prevenzione,
è in netto
calo. I dati più
recenti dicono
che nel 2006 l’incidenza è stata di 1,4 casi ogni 100
mila persone. L’epatite A ha un periodo di incuba-
zione tra le 2 e le 6 settimane. Molto frequenti i casi
asintomatici, che nei bambini possono raggiungere
il 90% delle infezioni contratte. Negli adulti i sinto-
mi si presentano con più frequenza, ma solo un ter-
zo ha l’ittero, ovvero il colorito giallognolo di pelle
e bianco degli occhi. Una volta comparsi possono
durare anche alcune settimane. Per molti dei pa-
zienti la malattia si risolve spontaneamente entro
10 settimane, senza bisogno di cure specifiche,
senza conseguenze rilevanti a carico del fegato e
senza che l’infezione diventi cronica. Molto rare le
epatiti fulminanti, che però colpiscono soprattutto
gli adulti.
Come la prendo. La via di trasmissione più comune
è collegata all’assunzione di alimenti contamina-
ti. Il virus, presente nelle feci, si trasmette per via
oro-fecale. Questo si verifica quando una persona
infetta, dopo essere stata in bagno, non si lava le
mani e tocca il cibo che verrà consumato da altri,
o quando gli alimenti sono lavati con acqua conta-
minata da feci infette. Particolarmente a rischio il
consumo di molluschi, soprattutto cozze, mangiate
crude o parzialmente cotte. Il contagio sessuale e
quello attraverso il sangue sono rari.
EPATITE B
L’epatite B ha un periodo di
incubazione piuttosto lungo:
da 1 a 6 mesi. Di norma è asin-
tomatica e molti pazienti rie-
scono a guarire in circa 3 mesi
dall’insorgere dei sintomi. Che
però nella maggioranza dei
casi non ci sono, soprattutto
per quanto riguarda i bambi-
ni. Come per la A, il rischio di
una epatite fulminante esiste,
ma è raro. Nel 5-10% dei casi
può trasformarsi in un’infezione persistente, che può essere asin-
tomatica o portare a un’infiammazione cronica. La cronicità è cor-
relata molto alla giovane età: 9 volte su 10 un neonato che prende
il virus alla nascita, attraverso il contagio madre-figlio, sviluppa
un’infezione cronica. Nel 2006 in Italia l’incidenza era di 1,6 casi
ogni 100 mila persone.
Come la prendo. La trasmissione avviene attraverso il sangue e altri
liquidi biologici (saliva, sperma, secrezioni vaginali). La via di trasmis-
sione più comune sono i rapporti sessuali non protetti da preserva-
tivo. A rischio anche piercing, tatuaggi e trattamenti di bellezza, nei
quali il contagio avviene per una non corretta sterilizzazione degli
strumenti. I maggiori controlli su sangue e organi donati hanno per-
messo di ridurre moltissimo il rischio di infezione durante le proce-
dure mediche più invasive (operazioni, trasfusioni,trapianti, dialisi).
Nei Paesi in via di sviluppo è comune la trasmissione madre-figlio.
Come la evito. In Italia dal 1991 il vaccino è inserito tra quelli ob-
bligatori e gratuito per le categorie a rischio (conviventi di malati,
politrasfusi, vittime di punture accidentali...). Per chi non è vaccina-
to, il rischio di contagio può essere abbassato utilizzando sempre
il preservativo nei rapporti sessuali a rischio e non scambiando si-
ringhe, aghi né oggetti per la cura personale come rasoi, spazzolini
da denti, tagliaunghie. Nel caso di tatuaggi, piercing e dal dentista
bisogna accertarsi che vengano utilizzati strumenti monouso.

Come la evito. La trasmissione del virus può esse- >

re evitata migliorando le condizioni igienico-sani-
tarie della popolazione, delle industrie alimentari
come dei ristoranti, aumentando l’igiene perso-
nale (lavarsi accuratamente le mani con il sapone
test salute80 Giugno 2009
epatico. Possono aumentare an- Caccia ai marker virali
che dopo l’assunzione di alcol; Quando si sospetta l’infezione,
- albumina, è una proteina sinte- possono essere analizzati dei
tizzata dal fegato: bassi livelli di marker virali specifici, presenti nel

è la strategia più efficace per ridurre il contagio),
lavando sempre frutta e verdura ed evitando cibi
crudi o poco cotti. Contro l’epatite A è stato messo
a punto anche un vaccino, consigliato però solo alle
categorie a rischio (personale sanitario, viaggiatori
internazionali, soldati) e non all’intera popolazione,
visto il carattere “benigno” della malattia.
questa proteina nel sangue posso-
no quindi indicare danni all’orga-
no stesso;
- tempo di protrombina, un tem-
po di coagulazione più lungo del
normale conferma una deficienza
epatica, poiché il fegato produce i
fattori della coagulazione.
sangue, che indicano la presenza
del virus, attuale o nel passato.
■ Epatite A. L’infezione in corso è
diagnosticata per la presenza nel
sangue di immunoglobuline spe-
cifiche contro il virus di classe M
(IgM), il primo tipo di anticorpi
che l’organismo produce in rispo-

32
 patite C, che indicano l’avvenu-
to contatto con il virus, ma non
È DOVUTA A UN VIRUS ESTREMAMENTE MUTABILE l’immunità dall’infezione, e viene
EPATITE C confermata dalla presenza nel
sangue dell’HCV RNA (il genoma
Scoperto solo nel 1989, il vi- del virus dell’epatite C). Nel caso
rus dell’epatite C è considera- in cui i due valori siano discor-
to ad oggi, in tutti il mondo, danti (uno positivo, l’altro nega-
la causa principale del cancro
tivo) l’analisi deve essere ripetuta
al fegato. In due casi su tre
dopo qualche settimana. La pre-
l’infezione è asintomatica,
senza del solo RNA può indicare
e dunque come per la A e
un’infezione iniziale, individua-
la B, è difficile accorgersi di
ta prima dello sviluppo da parte
essere infetti. A differenza
dell’infezione da HBV, la
dell’organismo degli anticorpi.
maggior parte dei casi di La presenza dei soli anticorpi può
infezione da HCV (70-80%) invece essere il segnale di un’infe-
diventa cronica. L’infezione infatti può durare anche tutta la vita, zione passata.
ma la progressione della malattia è lenta e molto variabile, con
forme persistenti, ma lievi, e altre più severe. Il 30% delle epatiti
croniche degenera in cirrosi, e il 5% dei casi di cirrosi degenera
in carcinoma in un periodo di 20-30 anni. La risposta immunitaria
è complicata dall’alta mutabilità del virus, che gli permette di
GIOCA D’ANTICIPO
eludere le difese dell’organismo. Nel 2006 l’incidenza in Italia era
di 0,6 nuovi casi di epatite C ogni 100 mila persone.
Prevenzione,
Come la prendo. Il virus dell’epatite C si diffonde soprattutto attra- vera arma vincente
verso il contatto con sangue infetto e attraverso la puntura con aghi
contaminati, in seguito a tatuaggi e piercing. Il rischio di trasmissio- Prevenire è meglio che curare. Il popolare detto
ne madre-figlio è basso, così come quello per via sessuale, legato a si addice alla perfezione all’epatite, un’infezione
comportamenti ad alto rischio. Dal 1991, grazie a più accurati con- del fegato che può causare serie conseguenze
trolli, sono più difficili le infezioni trasmesse attraverso sangue e all’organismo, ma che se conosciuta può essere
organi contaminati, strumenti e procedure mediche. evitata.

Come la evito. Contro l’epatite C non è stato finora possibile svilup-
pare alcun vaccino, a causa dell’alto livello di mutabilità del virus.
Per evitare il contagio,come nel caso dell’epatite B, è importante
adottare norme di comportamento adeguate: usare il preservativo
durante i rapporti sessuali a rischio, non condividere siringhe od og-
getti per l’igiene personale, come rasoi, forbici, spazzolini, esigere
sempre strumenti monouso per i tatuaggi, il piercing, i trattamenti
´
Per prima cosa bisogna adottare norme di
comportamento igienico-sanitarie adeguate:
e dunque lavarsi bene le mani prima di prepa-
ra da mangiare, evitare cibi crudi o poco cotti,
utilizzare il preservativo nei rapporti sessuali a
rischio, evitare lo scambio di siringhe tra tossi-
codipendenti.

di bellezza e dal dentista.
sta all’infezione. Le IgG indicano
invece un’infezione passata e sono
anticorpi che proteggono anche da
´
Oltre ai comportamenti individuali sono
fondamentali le iniziative di salute pubblica:
programmi educativi per la popolazione, offerta
capillare di vaccinazioni per adulti e bambini,
controlli sul sangue destinato alle trasfusioni,
distribuzione di siringhe nuove per chi fa uso di
tiHBs) indica immunità e prote-
droghe, verifiche sull’approvvigionamento idrico
zione. Risultano positive anche le
e sulle colture di frutti di mare.
persone che sono state sottoposte

´
In Italia il vaccino per l’epatite B è obbligato-
infezioni future. a vaccinazione. Per valutare lo stato
rio per i neonati, mentre quello contro l’epatite
test salute 80 Giugno 2009

■ Epatite B. La diagnosi si basa dell’infezione, possono essere ve-

sulla presenza nel sangue dell’anti-
gene Australia (HBsAg), la proteina
di superficie della particella virale e
degli anticorpi contro una proteina
del nucleo del virus (IgM antiHBc).
La presenza degli anticorpi contro
l’antigene Australia (HBsAb o an-
A non è consigliato alla popolazione generale,
rificati gli anticorpi antiHBc totali,
dato il carattere “benigno” dell’infezione che
l’HBeAg (l’antigene E), gli HBeAb
nella maggioranza dei casi guarisce senza la-
(o antiHBe, anticorpi contro l’an-
sciar tracce. Può essere però consigliato ad alcu-
tigene E) e l’HBV DNA, il dna del
ne categorie a rischio o in casi particolari.
virus, indice di replicazione.
■ Epatite C. È diagnosticata con
la presenza di anticorpi antie-

33

In un’Italia sempre più diversificata,
la quota da pagare sul prezzo
dei medicinali cambia notevolmente
a seconda della regione. Ma chiedere
un farmaco generico conviene sempre.
Città che vai,
ticket
che trovi
Per affrontare il tema del ticket da
pagare sui farmaci, ipotizziamo
la storia della signora Teresa, un
caso limite, ma interessante per
comprendere le differenze tra una
regione e l’altra.
Febbre alta, placche bianche in
gola, dolore nella deglutizione:
Teresa si è presa un bel malanno.
Il medico diagnostica una tonsil-
lite e le prescrive un antibiotico:
claritromicina 250 mg, due volte al
giorno per 10 giorni. Ogni scatola
contiene 12 compresse, quindi Te-
RISPARMIARE SI PUÒ
Scoprite se esiste
un’alternativa
più economica al
test salute 80 Giugno 2009
medicinale che
usate. Basta inserire
il nome del farmaco
nella nostra banca
dati. Sul nostro sito
atroconsumo.it.
34
SPESA PER FARMACI
resa dovrà comprare due confezio-
ni di medicinali. Quanto spenderà?
La risposta è più complicata di
quel che si possa pensare. Il calco-
lo dipende da tre fattori: il tipo di
farmaco, la regione di residenza, il
diritto o meno a esenzioni.
La scelta del farmaco
Il medico ha prescritto la claritro-
micina, un principio attivo passa-
to dal Servizio sanitario nazionale
(Snn), per il quale esiste anche il
generico (un farmaco equivalente
a quello di marca, che si può com-
mercializzare dopo che è scaduto
il brevetto sul principio attivo).
Il prezzo del generico è pari a 3,16
euro. In farmacia si trovano anche
molti prodotti di marca, a 5,66
euro. Chi sceglie il farmaco di mar-
ca, secondo la regolamentazione
italiana, deve pagare la differenza
di prezzo: 2,5 euro a confezione. E
poi, c’è la questione del ticket.
Regioni a confronto
Regione che vai, ticket che trovi. È
perfino possibile, per quanto as-
surdo, che nel Lazio un cittadino
arrivi a spendere più di ticket che
per il medicinale, mentre in Tosca-
na o in Calabria il ticket neanche
ci sia. Una situazione confusa, resa
ancora più ingarbugliata dalle dif-
ferenze che esistono tra le stesse
Regioni che applicano il ticket.
Eliminato nel 2000 e reintrodotto
a partire dal 2002, il ticket è attual-
mente utilizzato in 10 regioni, più
la Provincia autonoma di Bolzano.
A differenza del passato, quando il
balzello spesso si applicava alla ri-
cetta, oggi invece si paga sulla sin-
gola confezione di medicinale. Ma
con grande variabilità tra regioni:
il suo importo può infatti variare a
seconda del prezzo del farmaco, in
alcuni casi è inferiore per i gene-
rici e/o per alcune malattie e per
categorie di cittadini.
Il generico conviene
Nel nostro esempio la signora Te-
resa ha 40 anni, lavora in un isti-
tuto pubblico e non gode di alcun
tipo di esenzione. La differenza la
faranno dunque la regione dove
vive e il tipo di medicinale che sce-
glie (generico o di marca). Optan-

do per il generico, se vive a Napoli
non paga nulla, perché in Campa-
nia la Regione si accolla in toto le
spese per l’assistenza farmaceutica
per i farmaci con prezzo uguale a
quello del generico, che fa da ri-
ferimento. Situazione completa-
mente diversa se Teresa abita a
Roma, dove il ticket costa 2,5 euro
a confezione per i farmaci fino a 5
euro: il ticket per due confezioni
di claritromicina è pari dunque a
5 euro, una cifra alta se si conside-
ra il prezzo del farmaco (6,32 euro
per le due scatole).
Nonostante costi di più, è possibile
che a Teresa il medico abbia pre-
scritto il farmaco di marca (come
purtroppo spesso avviene). In
qualunque regione abiti, Teresa in
questo caso dovrà pagare la diffe-
renza tra il prezzo del generico e
quello del farmaco di marca (come
abbiamo visto 2,5 euro a confezio-
ne). A questo si aggiunge il ticket
nelle regioni dove viene applicato:
si va dai 3 euro della Campania
agli 8 del Lazio e della Sicilia (in
Lazio la scelta del farmaco di mar-
ca le fa spendere di più anche di
Incidenza del ticket sulla spesa lorda farmaceutica
(dicembre 2008)
8,6-9,3% (Lombardia, Sicilia, Veneto)
6,6-7,8% (P.A. Bolzano, Lazio, Molise)
3,8-4,9% (Abruzzo, Campania, Liguria, Piemonte, Puglia)
1,9-2,7% (Basilicata,Calabria, Emilia-Romagna, Friuli, Marche,
Sardegna, Toscana, P.A. Trento, Umbria, Val d’Aosta)
Tra le diverse regioni italiane
c’è molta differenza per quanto
riguarda l’incidenza del ticket
sulla spesa lorda per farmaci,
cioè quanto i cittadini spendono
di tasca loro per i farmaci
dispensati dal Ssn. Nelle regioni
in grigio il ticket non c’è: la
quota indicata di spesa a carico
della popolazione è dovuta per
la differenza tra il prezzo del
farmaco di marca e quello del
generico.
ASSISTENZA FARMACEUTICA
Ticket per malattie croniche o invalidanti
Regioni Ticket base
e per farmaci generici
2 € a confezione per i farmaci con prezzo
1€ per i farmaci con prezzo superiore a 5 €;
superiore a 5 €
Abruzzo* 0,50 € a confezione per i farmaci con prezzo
0,5 € a confezione per i farmaci con prezzo
inferiore a 5 €
inferiore a 5 €
Campania 1,50 € a confezione fino a un massimo di 3 € abolito per i farmaci generici
4 € a confezione per i farmaci con prezzo
2 € per i farmaci con prezzo superiore a 5 €;
superiore a 5 €
Lazio 1 € per esenti malattie croniche o invalidanti
2,5 € a confezione per i farmaci con prezzo
inferiore a 5 €
per i farmaci con prezzo inferiore a 5 €
2 € a confezione fino a un massimo di 4 € per 1 € a confezione fino a un massimo di 3 € per
Liguria
ricetta ricetta per alcune categorie di esenti
2 € a confezione fino a un massimo di 4 € per 1 € per confezione fino a un massimo di 3 € per
Lombardia
ricetta ricetta per alcune categorie di esenti
0,50 € a confezione per i farmaci generici a
1 € a confezione fino a un massimo di 3 € a
Molise esclusione delle confezioni di prezzo inferiore
ricetta per i farmaci di prezzo superiore a 5 €
a5€
1 € a ricetta per alcune categorie di pazienti;
P.A. Bolzano 2 € a confezione fino a un massimo di 4 € 1 € a confezione per i figli fiscalmente a carico
dei genitori
2 € per confezione fino a un massimo di 4 € per 1 € per confezione per farmaci per alcune
Piemonte
ricetta patologie/farmaci
0,50 per confezione per alcune patologie/
Puglia 2 € fino a un massimo di 5,5 € per ricetta
farmaci
test salute 80 Giugno 2009
per malattie croniche e rare: 2 € a confezione
(1,5 € per generici) per i farmaci con prezzo
4,50 € a confezione per i farmaci con prezzo
superiore a 25 €; 1,5 € a confezione (1 € per
superiore a 25 €;
Sicilia generici) per i farmaci con prezzo inferiore a 25
4 € a confezione per i farmaci con prezzo
€; per i farmaci generici: 2,5 € a confezione con
inferiore a 25 €
prezzo superiore a 25 €; 2 € a confezione
con prezzo inferiore a 25 €
2 € per confezione fino ad un massimo di 4 €
Veneto non previsti ticket ridotti
per ricetta
* in Abruzzo il pagamento del ticket è stato sospeso a causa del terremoto
35
 SPESA PER FARMACI
LA SPESA PER IL FARMACO DI MARCA:
2 CONFEZIONI DI MACLADIN
Regioni
Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna,
Friuli, Marche, P.A. Trento, Sardegna,
Toscana, Umbria, Val d’Aosta
Campania
Molise
P.A. Bolzano, Liguria, Lombardia, Puglia,
Piemonte, Veneto
Lazio, Sicilia
LA SPESA PER IL FARMACO NON DI MARCA:
2 CONF. DI CLARITROMICINA GENERICO
Regioni
Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna,
Friuli, Marche, P.A. Trento, Sardegna,
Toscana, Umbria, Val d’Aosta
Campania
Molise
P.A. Bolzano, Liguria, Lombardia, Puglia,
Piemonte, Veneto, Sicilia
Lazio
> tano generici. Uguali, ma più convenienti. Sem-
ticket, perché supera la soglia oltre
cui l’importo del ticket aumenta).
Il risultato, paradossale, è che a
Roma e a Palermo risulta più con-
veniente pagarsi l’antibiotico di
tasca propria. Quello che abbia-
mo preso in considerazione è un
caso estremo: ma risulta evidente
che per i medicinali poco costosi
il ticket si avvicina molto al prezzo
del farmaco, con la conseguenza
che il cittadino finisce per pagarlo
interamente o quasi.
Il cittadino spende di più
test salute 80 Giugno 2009
La spesa farmaceutica lorda (cioè
la somma complessiva della parte
pagata dal Ssn, del ticket, della dif-
ferenza tra prezzo di riferimento e
parte del farmaco acquistato a ca-
rico del cittadino e degli sconti di
industrie e farmacie) è sostanzial-
36
farmaco di marca rispetto al generico
e quindi se ne paga una quota di tasca
propria. Un caso di cattiva informazio-
carico del
carico del
cittadino
ne, perché non c’è praticamente mai
farmaco
sanitaro
Quota a
Quota a
servizio
Prezzo
motivo di preferire un farmaco di mar-
ca a un generico.
11,32 € 5€ 6,32 €
Ci vuole più informazione
Il ticket nasce con lo scopo di evitare
11,32 € 8€ 3,32 €
sprechi e prescrizioni inutili. Di fat-
11,32 € 7€ 4,32 € to, viene vissuto dai cittadini come
una tassa. Con la differenza che non
11,32 € 9€ 2,32 € è proporzionale al reddito. Le Regioni
11,32 € 13 € 0€
in questi anni hanno fatto sforzi per
modularlo per tipo di farmaco, prezzo
e tipologia. Ma non è ancora sufficien-
te: le differenze tra regione e regione
sono ancora troppe, a discapito dei
cittadini. Per spingere verso i generici
carico del
carico del
cittadino
farmaco
non è sufficiente differenziare il ticket,
sanitaro
Quota a
Quota a
servizio
Prezzo
ma bisogna investire di più anche in
informazione.
6,32 € 0€ 6,32 €
6,32 € 0€ 6,32 €
COSA FARE
6,32 € 1€ 5,32 €
6,32 € 4€ 2,32 €
Farmaco generico:
6,32 € 5€ 1,32 € una scelta conveniente
Ogni anno scadono nuovi brevetti di farmaci e
aumenta così la lista dei principi attivi che diven-
mente stabile rispetto al 2007. pre più spesso, quindi, quando si va in farmacia
Nonostante sia aumentato del per un farmaco questo avrà un suo generico. Ma
5,5% il numero di ricette e del nonostante la convenienza e l’efficacia, identica
4,4% il numero di confezioni per generico e farmaco di marca, la scelta del
prescritte. Ciò si spiega con il generico stenta a decollare. Troppo spesso il cit-
fatto che si prescrivono farma- tadino continua a comprare il farmaco di marca,
ci meno cari. È diminuita, però, pagando la differenza con il generico. In questo
dell’1% la quota netta a carico modo uno strumento nato per promuovere i ge-
del Ssn. Come mai? Semplice, nerici finisce invece col penalizzare i cittadini.
´
è aumentata la quota a carico Chiedete sempre al vostro medico se può
del cittadino (oggi l’incidenza è prescrivervi un generico. Se risponde di no, chie-
del 5,1%, nel 2007 era del 4,2%). detegli perché e segnalateci il caso.
´
Un esborso ancora più elevato Se il medico non lo fa, chiedete il generico
nelle regioni dove è applicato corrispondente al farmacista, che può - anzi,
il ticket: in Lombardia, Veneto deve - informarvi della sua esistenza.
´
e Sicilia supera l’8%. Anche le Lanciamo un appello al ministero del Lavoro,
regioni dove non c’è il ticket della Salute e delle Politiche Sociali, a medici e
hanno registrato un aumento farmacisti, affinché il generico abbia una promo-
della spesa a carico del citta- zione maggiore e concretamente più efficace.
dino (con un’incidenza media
del 2%), perché sono aumen-
tati i casi in cui si preferisce il
 lettere
Zigulì,
una caramella
come le altre
Vorrei segnalare alcuni
degli ingredienti contenuti
nella famosa caramella
Zigulì: saccarosio, destrosio,
grasso vegetale idrogenato,
aromi, gomma arabica,
cera carnauba. Perché in
una semplice caramella
aggiungere tutti questi
ingredienti e soprattutto il
grasso vegetale idrogenato,
visto che è dannoso? E meno
male che è venduta anche in
farmacia.
G.V. - Rimini
La presenza di grassi
idrogenati non è certo un
indice di qualità per una
caramella come questa, che
si presenta come buona per
la nostra salute e proprio per
questo sceglie come canale
di vendita anche la farmacia.
Una scelta dell’azienda
produttrice, che già la dice
lunga sul fatto che non sia
da considerarsi scontato che
tutto ciò che viene venduto
in farmacia faccia davvero
bene alla salute (basti pen-
sare ai tanto pubblicizzati
integratori alimentari, quasi
sempre inutili). Detto que-
sto, possiamo rassicurare
il nostro socio: il rischio
legato all’assunzione dei
grassi idrogenati contenuti
nella Zigulì è davvero limi-
tato, anche per la ridotta
quantità che se ne assume.
Certo è che il processo di
idrogenazione può produrre
acidi grassi “trans”, nocivi
per la salute. I produttori
usano questi grassi, al posto
di quelli meno dannosi, per
ragioni puramente economi-
che: costano meno.
Abbiamo acquistato di
recente una confezione di
Zigulì al gusto di fragola e
negli ingredienti non abbia-
mo trovato i grassi idrogena-
ti. L’azienda evidentemente
ha riformulato il prodotto,
eliminandoli. Una buona
notizia.
In ogni caso, non bisogna
partire dal preconcetto che
le caramelle vendute in far-
macia siano più salutari.
Farmaci
in scadenza
Il medico ha prescritto a
mio figlio due confezioni di
Zirtec. Dietro consiglio del
farmacista ho acquistato
il farmaco equivalente
Cetirizina. Una volta a
casa, mi sono accorta che
entrambe le confezioni
scadevano a fine aprile 2009.
Stupita per la scadenza così
imminente, ho chiesto al
farmacista la sostituzione
di almeno una delle due
confezioni con una che
avesse una scadenza più
lunga, ma questi ha rifiutato,
sostenendo che i medicinali
possono essere venduti sino
alla data di scadenza e che
si possono assumere anche
per un certo periodo dopo la
scadenza stessa.
Vorrei sapere se il farmacista
mi ha detto la verità.
C. B. - Torino
Il farmacista può vendere i
farmaci fino alla scadenza
indicata sulla confezione:
quindi, nel caso della nostra
socia, se sulla scatola di
compresse è indicata come
data di scadenza 04/2009,
il farmacista può vendere
il farmaco fino alla fine del
mese. Questo perché l’azien-
da che commercializza il me-
dicinale ha compiuto studi
ad hoc per dimostrare che il
farmaco, opportunamente
conservato, resta stabile
fino alla data di scadenza.
Il farmacista, però, in casi
come questo dovrebbe an-
dare incontro alle esigenze
specifiche del paziente.
Questo significa che se,
per esempio, la confezione
del farmaco che scade ad
aprile 2009 contiene dodici
compresse che il paziente
deve assumere comunque
entro la fine del mese, non
ci sono problemi. Se, però,
con la stessa scadenza, una
confezione da 30 compresse
viene venduta al paziente
a metà aprile e il ciclo di
terapia supera la data di
scadenza, il farmacista non
dovrebbe consegnarla, o
almeno dovrebbe essere
disponibile a sostituirla con
una di scadenza più lunga
se il paziente lo richiede. Di
sicuro, la farmacia cui la so-
cia si è rivolta non le ha fatto
un buon servizio: avrebbe
dovuto sostituirle almeno
una delle due confezioni.
Anche perché le farmacie
possono rendere gran parte
dei farmaci scaduti al pro-
duttore, recuperando parte
del prezzo speso per l’ac-
quisto. Un motivo in più per
non consegnare ai pazienti
farmaci che scadono così a
breve termine.
ALTROCONSUMO
NUOVE EDIZIONI srl
Sede legale,
direzione, redazione e
amministrazione :
via Valassina 22,
20159 Milano
tel. 02/66.89.01
fax 02/66.89.02.88
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test salute 80 Giugno 2009
del 8/3/1985 Copyright©
Altroconsumo n. 291252 del
30/6/1987
Direttore Responsabile:
Rosanna Massarenti
Stampa: Amilcare Pizzi
via Pizzi, 14 Cinisello
Balsamo (MI)
37
 capire
TEMPO D’ESTATE, SCOPPIA L’IMPETIGINE
L’impetigine è una comune infezione
della pelle, causata da batteri come
Stafilococco e Streptococco. La malat-
tia è più frequente in estate, probabil-
mente favorita dalla sudorazione e dal
fatto di essere meno coperti, situazioni
che rendono la pelle più sensibile alle
aggressioni esterne, in particolare di
agenti infettivi come appunto batteri,
ma anche funghi e virus.
Si sviluppa molto spesso nei bambini
in età scolare, per il fatto che vengono
incautamente a contatto con i batteri,
magari presenti nella sabbia sporca.
L’impetigine in genere sorge in tutti i
casi in cui, per la presenza di eczemi,
micosi (infezione da funghi), punture
di insetto o altro (piccole escoriazioni
o ferite precedenti) la cute è più vulne-
rabile all’attacco dei batteri, anche se
non si esclude la possibilità che attec-
chisca anche sulla pelle sana.
PIAGHETTE SUL VISO
Questa malattia in genere compare sul
viso, attorno al naso e alla bocca, ma
si diffonde presto sulle braccia e sulle
gambe, sotto forma di vescicole ripiene
di un liquido chiaro, che poi si rompo-
no e si trasformano in croste giallastre
(impetigine crostosa) o in bolle an-
cora più grosse (impetigine bollosa).
La pelle può essere arrossata, dare pru-
rito e può fare male.
COME SI CURANO
Se si sospetta la presenza di impetigine
è bene rivolgersi al medico che, esami-
nando il tipo di lesioni, sarà in grado di
fare una diagnosi e di prescrivere il giu-
sto rimedio. Passare dal suo ambulato-
test salute 80 Giugno 2009
rio è requisito essenziale: evitate il fai
da te, anche perché i farmaci necessari
richiedono la ricetta. Per i casi meno
gravi, quando le croste sono localizza-
te si usa una crema antibiotica. La cura
è abbastanza semplice: si pulisce la
parte con un batuffolo di cotone o una
garza imbevuta di soluzione fisiologi-
36
38
ATTENZIONE ALL’IGIENE
D’estate, complice la
pelle scoperta,
il sudore e le condizioni
igieniche non proprio
perfette, è comune
prendere l’impetigine,
un’infezione superficiale
della pelle. A essere
colpiti sono soprattutto
i bambini, specie quelli
che giocano nella sabbia
non proprio pulita.
ca e si applica la crema,
coprendo il tutto con una
garza o una benda, per
limitare il contagio. Que-
sta operazione dovrebbe
essere svolta con i guanti
e comunque è importan-
te lavarsi sempre le mani,
dopo. Nelle forme più
gravi, quando la malattia
è molto diffusa o nei casi
in cui la terapia locale non ha avuto gli
effetti sperati, si passa all’antibiotico
per bocca. Il monitoraggio da parte del
medico è importante anche per tenere
sotto controllo la malattia, che se non
curata in modo mirato può propagarsi
dando anche febbre e mal di gola. LE NOSTRE GUIDE PRATICHE
CONSIGLI PRATICI
L’impetigine è una malattia contagio-
sa. È quindi importante che chi ne è
colpito, adulto o bambino, non si gratti
e si lavi le mani ogni volta che inavver-
titamente tocca le lesioni, per evitare il
diffondersi delle piaghe. Inoltre chi è
infetto non deve condividere con altri
la biancheria (lenzuola, asciugamano,
accappatoio...). Per evitare il diffonder-
La salute per tutti - Cd rom
si dell’infezione, inoltre, è meglio che Una piccola enciclopedia medica,
bimbo o adulto tornino alle loro attivi- su Cd rom, che affronta malattie e
trattamenti (24,95 euro; 19,95 per i
tà (scolastiche o lavorative) solo dopo soci). Tel 02 69.61.520.
24 ore dall’inizio del trattamento.
 Pubblichiamo un elenco degli argomenti trattati su Test Salute dal n. 42 (febbraio 2003) al n. 80
(giugno 2009). Gli articoli sono elencati in ordine alfabetico. Tra parentesi troverete indicato
per ogni argomento il tipo di articolo, seguito dal numero della rivista e dall’anno di pubblicazione.
Legenda: IS: Inchieste/Studi; R: Rubrica; T: Test.

ARGOMENTO Riv. An. Cure termali (IS) 55 05 Igiene della casa (IS) 67 07 Psiche, disturbi (IS) 71 07
Igiene in cucina (IS) 63 06 Psiche e salute (IS) 57 05
A D Indice di massa corporea (R) 45 03 Psicoterapia (IS) 43 03
Aborto, pillola (R) 73 08 Degenerazione maculare senile (IS) 57 05 Infezioni ospedaliere (IS) 56 05 Psoriasi (IS) 47 03
Acidi grassi (R) 64 06 Denti: colluttori (T) 75 08 Infezioni urinarie nei bambini (IS) 45 03 Pubblicità negli ospedali (IS) 69 07
Acido folico (R) 61 06 Denti: cura e igiene orale (IS) 72 08 Infezioni vaginali (IS) 71 07
Acne (IS) 63 06 Denti: cure all’estero (IS) 79 09 Inquinamento nelle scuole (IS) 72 08 R
Acqua minerale e radioattività (T) 58 05 Denti: igiene orale dei ragazzi (IS) 64 06 Inquinamento: domande frequenti (IS) 52 04 Radon (IS) 47 03
Additivi alimentari (IS) 48 04 Dentifrici per bambini (IS) 69 07 Inquinamento da formaldeide (IS) 65 06 Raffreddore (IS) 52 04
Additivi nelle caramelle (IS) 71 07 Deodoranti per ambiente (T) 53 04 Inquinamento da ozono (IS) 70 07 Regolamento UE sulle
ADHD: terapie e farmaci (IS) 71 07 Deodoranti per auto (T) 76 08 Inquinamento da piombo (IS) 49 04 sostanze pericolose nei prodotti (IS) 60 06
Adolescenti e droghe (IS) 62 06 Depressione (IS) 54 05 Inquinamento dell’aria e salute (IS) 66 07 Rifiuti: discariche (IS) 44 03
Aerosol (IS) 53 04 Dermatiti, creme (IS) 77 08 Inquinamento e cattivi odori (IS) 48 04 Rifiuti sanitari (IS) 51 04
Agopuntura (IS) 76 08 Diabete (IS) 64 06 Insonnia (IS) 78 09 Rifiuti umidi, compostaggio (IS) 57 05
AIDS (IS) 71 07 Diarrea (IS) 56 05 Insufficienza renale (IS) 54 05 Rinite allergica (IS) 79 09
Alcol e farmaci (IS) 45 03 Diete nei libri (IS) 68 07 Integratori a base di potassio (R) 75 08 Ritardanti di fiamma (IS) 54 05
Alcolismo (IS) 48 04 Diete online (IS) 49 04 Integratori alimentari (IS) 43 03
Alimentazione, piramide (IS) 72 08 Diritti del malato (IS) 77 08 Integratori e farmaci probiotici (IS) 44 03 S
Alimentazione, politica dei Disinfettanti (IS) 63 06 Integratori per sportivi (IS) 74 08 Sale nascosto nei cibi (IS) 54 05
supermercati (IS) 77 08 Dislessia (IS) 58 05 Interferenti endocrini (IS) 56 05 Salute: informazioni online (IS) 79 09
Alimentazione e cancro (IS) 66 07 Disturbi del gusto e dell’olfatto (IS) 77 08 Interferenza a Rna (R) 65 06 Schizofrenia (IS) 63 06
Alimentazione e sonno (IS) 75 08 Disturbi della personalità (IS) 73 08 Internet e medicina (IS) 42 03 Sclerosi multipla (IS) 42 03
Alimentazione e psiche (IS) 64 06 Disturbi ossessivo-compulsivi (IS) 56 05 Ipertensione (IS) 57 05 Scompenso cardiaco (IS) 68 07
Alimenti confezionati, porzioni (IS) 65 06 Disturbo bipolare (IS) 67 07 Ipocondria (IS) 69 07 Screening oncologici (IS) 68 07
Alimenti e sostanze allergeniche (IS) 58 05 Dolcificanti (IS) 69 07 Istamina nei cibi (IS) 56 05 Servizio Sanitario Nazionale (IS) 66 07
Allergia al latte nei bambini (R) 70 07 Dolore toracico (IS) 73 08 Isterectomia (IS) 54 05 Sessualità (IS) 61 06
Allergie e intolleranze (IS) 80 09 Donazione midollo osseo (IS) 53 04 Sindrome da burnout (IS) 59 05
Alluce valgo (IS) 66 07 Donazione sangue (IS) 75 08 L Sindrome dell’intestino irritabile (IS) 60 06
Aloe vera (IS) 73 08 Latti alternativi (IS) 67 07 Sinusite (IS) 42 03
Anemia (IS) 45 03 E Latti fermentati probiotici (T) 64 06 Slogan nutrizionali e salutistici (IS) 70 07
Anestesia (R) 47 03 Lavaggio a secco (IS) 42 03 Sordità (IS) 76 08
Angina pectoris (IS) 44 03 Effetto placebo (IS) 78 09 Lesioni e traumi sportivi (IS) 51 04 Sperimentazione clinica, volontari (IS) 58 05
Anomalie ortopediche bambini (IS) 53 04 Elettrosmog (IS) 43 03 Linfomi (IS) 75 08 Spezie (T) 45 03
Antibiotici (IS) 76 08 Emicrania (IS) 65 06 Linfonodi (IS) 71 07 Sport e benefici (IS) 62 06
Antibiotici negli alimenti (IS) 42 03 Emicrania nei bambini (IS) 66 07 Lombalgie (IS) 72 08 Sport e salute (IS) 54 05
Antibiotici nel miele e pappa reale (T) 59 05 Emorroidi (IS) 64 06 Stato vegetativo (R) 78 09
Apparecchi misura-pressione (IS) 46 03 Epatiti (IS) 80 09 M Stress da lavoro (IS) 79 09
Artrite reumatoide (IS) 44 03 Epilessia (IS) 50 04 Malattie autoimmuni (IS) 77 08 Strabismo (IS) 45 03
Artrosi del ginocchio (IS) 64 06 Erboristerie (IS) 59 05 Malattie cardio vascolari, rischi (IS) 75 08 Suicidio (IS) 45 03
Asma (IS) 49 04 Esami medici per gli anziani (IS) 52 04 Mal di schiena da piccoli (R) 52 04
Attività fisica (IS) 75 08 Etichette cosmetici (IS) 54 05 Mascherine antipolvere (T) 43 03 TU
Autismo (IS) 74 08 Etichette nutrizionali (IS) 80 09 Medicine alternative soddisfazione 70 07 Tè freddo (IS) 69 07
Automobili e disabilità: parte I (IS) 62 06 Eutanasia (IS) 66 07 Medico di base: certificati e fatture (R) 63 06 Tempi di attesa visite ed esami (IS) 55 05
Automobili e disabilità: parte II (IS) 65 06 Medico di base: reperibilità (R) 62 06 Tessuti tossici (T) 73 08
Aziende farmaceutiche: farmaci e F Medicina basata sulle evidenze (IS) 65 06 Test sugli animali (R) 79 09
Paesi in via di sviluppo (IS) 65 06 Farmaci: campagna Mister Prezzi (IS) 78 09 Memoria: esercizi (IS) 48 04 Tic nervosi (IS) 59 05
Aziende farmaceutiche: Farmaci: dalla ricerca al commercio (IS) 67 07 Meningite (R) 72 08 Tosse e sciroppi (IS) 46 03
responsabilità sociale (IS) 61 06 Farmaci: denominazioni all’estero (IS) 50 04 Mense scolastiche I (IS) 76 08 Uranio impoverito (R) 71 07
Farmaci: fascia C (IS) 51 04 Mense scolastiche II (IS) 78 09 Ustioni (IS) 66 07
B Farmaci: foglietti illustrativi (IS) 69 07 Merendine refrigerate (T) 36 02
Bambini: farmaci (IS) 44 03 Farmaci: prezzi fascia A, Miopia (IS) 50 04 VZ
Bambini: infezioni respiratorie (IS) 42 03 confronto con l’Europa (IS) 64 06 Morfina (IS) 49 04 Vaccinazioni in età adulta (IS) 52 04
Bambini: salute mentale (IS) 49 04 Farmaci: prezzi fascia C (IS) 47 03 Musicoterapia (IS) 40 02 Vaccino antinfluenzale (IS) 58 05
Bambini e sonno (IS) 48 04 Farmaci: pubblicità (IS) 74 08 Vermi dei bambini (IS) 59 05
Bevande a basso tenore alcolico (IS) 51 04 Farmaci: revisione (IS) 55 05 N Verruche (IS) 49 04
Biocidi (IS) 79 09 Farmaci: smaltimento (IS) 77 08 Nanotecnologie (IS) 78 09 Vertigini (IS) 57 05
Farmaci: spesa (IS) 80 09 Nei e melanomi (R) 38 02 Zuccheri nascosti negli alimenti (IS) 60 06
C Farmaci: ticket (IS) 46 03 Nettari di pera (T) 46 03
Cadute anziani, prevenzione (IS) 77 08 Farmaci: tranquillanti (IS) 48 04 Nitrati nell’acqua e nelle verdure (T) 45 03
Caffeina (IS) 51 04 Farmaci: vendita (IS) 67 07
Calcoli biliari (IS) 73 08 Farmaci: vere e false novità (IS) 48 04 O
Caldo estivo (IS) 50 04 Farmaci: vie di somministrazione (IS) 70 07 Obesità (IS) 59 05
Camomilla (T) 53 04 Farmaci antiacidi (IS) 48 04 Operazioni chirurgiche (IS) 53 04
Campagna pubblicitaria scorretta (IS) 65 06 Farmaci anticolesterolo (IS) 78 09 Ormoni in menopausa (IS) 42 03
Campagne sulla salute (IS) 77 08 Farmaci antidepressivi (IS) 68 07 Ospedali (IS) 60 06
Cancro al collo dell’utero (IS) 51 04 Farmaci antidolorifici e Ospedali, qualità cure ortopediche (IS) 66 07
Cancro al colon retto (IS) 69 07 antinfiammatori (IS) 62 06 Osteoporosi (IS) 58 05
Cancro al seno: prevenzione (IS) 55 05 Farmaci antinfiammatori rischiosi (IS) 72 08
Cancro alla pelle (IS) 43 03 Farmaci da banco: liberalizzazione (IS) 75 08 P
Cancro e qualità della vita (IS) 72 08 Farmaci da banco: soddisfatti della Pacemaker cardiaci (IS) 64 06
Cancro, terapie (IS) 67 07 liberalizzazione? (IS) 76 08 Papaya (IS) 78 09
Cellule staminali (IS) 79 09 Farmaci di automedicazione (IS) 73 08 Parto (IS) 68 07
Centri abbronzanti (IS) 52 04 Farmaci e caldo (IS) 62 06 Paura del dentista (IS) 60 06
Cereali (IS) 44 03 Farmaci e consumatori (IS) 68 07 Paura di volare (IS) 51 04
Cereali per la prima colazione (T) 57 05 Farmaci generici: inchiesta tra Pediatri SSN (IS) 73 08
Cervicale (IS) 68 07 medici e farmacisti (IS) 58 05 Pelle: chirurgia estetica (IS) 44 03
Chirurgia anti-obesità (IS) 63 06 Farmaci online (IS) 71 07 Pelle: invecchiamento (IS) 41 02
Clima, desertificazione (IS) 55 05 Farmaci pericolosi (IS) 54 05 Pelle: malattie (IS) 69 07
Clima e salute (IS) 75 08 Farmaci scontati (IS) 65 06 Pelle fotosensibile (R) 51 04
Colesterolo (IS) 51 04 Farmaco antisonno (IS) 63 06 Pillole per dimagrire (IS) 50 04
test salute 80 Giugno 2009

Colpo di calore (IS) 45 03 Farmacovigilanza (IS) 80 09 Polmonite (IS) 70 07

Colpo di frusta (IS) 58 05 Fibra alimentare (IS) 61 06 Pop corn (T) 72 08
Coma (IS) 74 08 Fisioterapia (IS) 63 06 Prescrizioni mediche (IS) 53 04
Congiuntiviti (IS) 76 08 Fluoro (R) 66 07 Procreazione assistita:
Consenso informato (IS) 70 07 Freddo, come difendersi (IS) 60 06 nuova legge (IS) 53 04
Consenso informato, esperienze (IS) 74 08 Fumo (IS) 74 08 Procreazione assistita:
Consultori familiari (IS) 70 07 tecniche disponibili (IS) 59 05
Contraccettivi orali (IS) 80 09 G Prodotti da forno (T) 79 09
Convulsioni del bambino (IS) 47 03 Geloni (R) 77 08 Prodotti light (IS) 55 05
Coprimaterassi antiacaro (T) 46 03 Glaucoma (IS) 60 06 Prodotti per dimagrire (IS) 73 08
Cordone ombelicale (R) 69 07 Gravidanza, esami (IS) 67 07 Pronto Soccorso,
Creme solari (IS) 74 08 codici di emergenza (R) 67 07
Curarsi all’estero (IS) 80 09 IJ Protesi dentarie (IS) 61 06
Cure palliative (IS) 65 06 Ictus (IS) 61 06 Protezione solare (R) 68 07

39
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