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COSMETICI
COSMETICI
PIU
PIU INFORMATI
INFORMATI
PIU
PIU PROTETTI
PROTETTI
Ca
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ci
o
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o
COSMETICI
o
in
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Ca
PIU INFORMATI
PIU PROTETTI
Direzione scientifica della collana Guide ai diritti
Raffaele Caterina, Sergio Chiarloni, Lucia Delogu
Docenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli
Studi di Torino, componenti della Commissione di regolazione del
o
mercato, Camera di commercio di Torino
r in
To
di
o
ci
er
Questo volume è rilasciato sotto licenza Creative Commons
m
Autore
co
Michela Schepis
di
Coordinamento editoriale
Claudia Savio, Carla Russo, Arianna Bortolotti – Settore Sanzioni e
a
commercio di Torino
Ca
o
Introduzione........................................................ 5
in
Capitolo primo
r
....................................... 7
To
L’Etichettatura dei cosmetici
di
1.2 Quali prodotti rientrano nella categoria dei cosmetici? .... 8
................................. 10
o
1.3 La funzione dei cosmetici
Capitolo secondo
Capitolo terzo
o
La sicurezza dei cosmetici e la responsabilità del produttore ....39
in
3.1 Il controllo sulla sicurezza dei cosmetici .................. 39
r
To
3.2 La responsabilità del produttore di cosmetici .............44
di
o
ci
er
m
m
co
di
a
er
m
Ca
Introduzione
o
Secondo alcuni studi effettuati, un consumatore adulto
in
usa ogni giorno, in media, 7 cosmetici, e il numero aumenta
quando gli adulti in questione sono donne1. Sono prodotti uti-
r
To
lizzati quotidianamente da tutti, non rientrano, infatti, in que-
sta categoria solo le creme o i trucchi ma anche ad esempio
di
il sapone o il dentrificio. Proprio per il frequente utilizzo di
tali prodotti e per l’uso al quale sono destinati, la loro pro-
o
duzione e commercializzazione sono sottoposte ad una di-
sciplina specifica e rigorosa. ci
er
Per il frequente utilizzo di tali prodotti e per l’uso al quale
m
Note
1
Tali dati si ricavano da uno studio effettuato dalla Accademia Americana
di dermatologia (American Academy of Dermatology - sito www.aad.org/ ) 5
Ca
m
er
a
di
co
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ci
o
di
To
rin
o
Capitolo I
L’Etichettatura
dei cosmetici
o
in
1.1 Che cos’è un cosmetico?
r
To
I prodotti cosmetici sono “sostanze o preparazioni diverse
dai medicinali destinate ad essere applicate sulle superfici
di
esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e ca-
pelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti
o
e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o pre-
ci
valentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto e/o
er
correggere gli odori corporei e/o proteggerli o mantenerli in
m
buono stato2”.
Dalla definizione si ricava innanzitutto che i cosmetici
m
Note
2
Definizione ricavata dall’art. 1 della Direttiva 76/768/CEE.
3
Definizione ricavata dall’art. 1 D.lgs. 219/06. 7
Capitolo I
o
smetico da un farmaco: in particolare, l’azione superficiale
in
del cosmetico (dovuta alla sua finalità estetica) nonché l’as-
r
senza per il suo utilizzo di gravi controindicazioni.
To
A differenza di quanto avviene per i farmaci, l’uso e il do-
saggio dei prodotti cosmetici sono liberi da prescrizione
di
medica.
L’appartenenza di un prodotto alla categoria dei cosmetici
o
piuttosto che alla categoria dei medicinali diventa rilevante
ci
soprattutto nel momento in cui il fabbricante deve pubbliciz-
er
zare, prima della sua messa in commercio, il prodotto stesso.
m
o
• profumi, acque da toletta e acqua di Colonia
in
• preparazioni per bagni e docce (sali, schiume, oli, gel,
r
ecc.)
To
• prodotti per la depilazione
di
• deodoranti ed antisudoriferi
• prodotti per la cura dei capelli:
o
- tinture per capelli e decoloranti
ci
- prodotti per l’ondulazione, la stiratura e il fissaggio
er
- prodotti per la messa in piega
m
creme, oli)
co
9
Capitolo I
o
cosiddetta di “buon nutrimento” e la funzione estetica.
in
La funzione igienica è quella svolta, ad esempio, da pro-
r
dotti cosmetici come il sapone, il bagnoschiuma, il dentifricio
To
ed è volta ad eliminare le impurità dalla pelle, dal corpo, dai
denti ecc.
di
La funzione eutrofica cosiddetta di “buon nutri-
mento” è volta a mantenere le superfici esterne del corpo
o
ci
umano in buono stato ed è svolta da cosmetici contenenti, ad
esempio, proteine, vitamine, acidi grassi, ecc.
er
Ad esempio, le creme viso o le creme mani svolgono la
m
10
L’Etichettatura dei cosmetici
o
• le sostanze che non possono entrare nella com-
in
posizione dei prodotti cosmetici (allegato II), in
r
quanto potenzialmente dannose per la salute dell’uomo
To
• le sostanze il cui uso è vietato nei prodotti co-
smetici salvo in determinati limiti e condizioni (al-
di
legato III, parte I): l’elenco indica le sostanze e le
relative percentuali consentite per la composizione di
o
un prodotto cosmetico (ad esempio, i clorati di metalli
ci
alcalini sono ammessi nel dentifricio in quantità non su-
er
periore al 5% e negli altri prodotti in quantità non su-
m
11
Capitolo I
o
Se un produttore non rispetta questi elenchi ed im-
in
mette sul mercato un prodotto che ha una composizione non
r
conforme alle indicazioni presenti in tali elenchi è soggetto
To
alle sanzioni previste dalla legge n. 713/1986 (che pos-
sono arrivare fino alla reclusione per due anni)6.
di
1.5 A cosa serve l’etichetta?
o
L’etichetta è la “carta di identità” del prodotto cosme-
ci
tico: su di essa il consumatore trova tutte le informazioni utili
er
per la scelta del prodotto a lui più adatto, le indicazioni circa
m
Note
m
5
Art. 2-ter, Legge n. 713/1986.
Ca
6
Art. 3 legge 713/1986 “…chiunque impiega nella preparazione dei co-
smetici sostanze indicate nell’allegato II è punito con la reclusione da sei
mesi a due anni e con la multa da lire 2.000.000 a lire 15.000.000 o, se il
fatto è commesso per colpa, con l’arresto da tre mesi ad un anno o con l’am-
menda da lire 1.000.000 a lire 10.000.000. Alle stesse pene, ridotte di un
terzo, è soggetto chi impiega nella preparazione di cosmetici coloranti non
compresi negli allegati III e IV o sostanze conservanti”.
7
Le informazioni obbligatorie, che verranno elencate di seguito, si rica-
12 vano dall’art. 8 della legge n. 713/1986.
L’Etichettatura dei cosmetici
o
in
consumatore medio)
• indelebili (devono essere leggibili per tutto il tempo di
r
To
vita del prodotto, tenendo conto del suo normale uti-
lizzo; ad esempio, le informazioni riportate sull’etichetta
di
di un balsamo non devono cancellarsi una volta che il
prodotto giunge a diretto contatto con l’acqua).
o
Di seguito un esempio di etichetta che possiamo trovare
su una confezione di bagnoschiuma:
ci
er
m
m
co
di
a
er
m
Ca
Figura 1
Etichetta bagnoschiuma
13
Capitolo I
o
dentifricio, sul flacone, sul contenitore di una crema, ecc.)
in
sia sull’imballaggio esterno e sono le seguenti:
r
a) il nome o la ragione sociale e la sede legale del
To
produttore o del responsabile dell’immissione sul mer-
cato del prodotto cosmetico (tali indicazioni possono es-
di
sere date anche in forma abbreviata purché sia possibile
l’identificazione dell’impresa)
o
ci
b) il Paese d’origine, preceduto dalla dicitura “made in”,
se il prodotto è fabbricato al di fuori dell’Unione Europea
er
c) il contenuto nominale (ossia la quantità del prodotto)
m
volume.
Es. 100 ml e
co
14
L’Etichettatura dei cosmetici
o
mesi, invece, deve essere indicato il periodo post-aper-
in
tura (PaO), ossia il termine entro quando il prodotto una
r
volta aperto può essere utilizzato senza effetti nocivi per
To
il consumatore.
Il PaO è rappresentato da un barattolo di crema aperto.
di
o
ci
er
Figura 2
m
PaO
m
15
Capitolo I
o
vono essere contenute in un foglio di istruzioni, in una
in
fascetta o in un cartellino allegato. A tali indicazioni si
r
deve rinviare mediante indicazione abbreviata o me-
To
diante un simbolo:
di
o
Figura 3 ci
er
Foglio illustrativo
m
16
L’Etichettatura dei cosmetici
o
dicazione specifica circa la sua funzione (ad esempio,
in
crema per il corpo)
r
h) gli ingredienti. L’etichetta del prodotto cosmetico deve
To
contenere l’indicazione completa degli ingredienti uti-
lizzati per la preparazione del cosmetico. Gli ingredienti
di
devono essere indicati nell’ordine decrescente di peso
secondo una nomenclatura comune (INCI, Internatio-
o
ci
nal Nomenclature of Cosmetic Ingredients) e tale elenco
deve essere preceduto dall’indicazione “ingredienti”. Gli
er
ingredienti presenti in percentuale inferiore all’1% ven-
m
17
Capitolo I
o
viene indicato come Rosmarinus officinalis extract)
in
• ingredienti riservati: su autorizzazione del Ministero
r
della Salute, per motivi di riservatezza, alcuni ingre-
To
dienti possono non comparire. Al loro posto viene ri-
portato un numero identificativo. Non sono invece
di
considerate ingredienti le impurità contenute nelle
o
materie prime, le sostanze tecniche secondarie utiliz-
ci
zate nella fabbricazione ma che non compaiono nella
er
composizione del prodotto finito, nonché le sostanze
utilizzate nei quantitativi strettamente necessari come
m
18
L’Etichettatura dei cosmetici
o
Il produttore può, dunque, su propria iniziativa decidere di
in
inserire sulla confezione indicazioni ulteriori rispetto a quelle
r
obbligatorie, ad esempio per valorizzare il suo prodotto o per
To
acquisire una maggiore fiducia dei consumatori.
Anche per le indicazioni volontarie, come per quelle obbli-
di
gatorie, il produttore deve assicurare al consumatore una
corretta, trasparente e veritiera informazione; il fab-
o
bricante non può, infatti, vantare in etichetta caratteristiche
ci
che il prodotto cosmetico di fatto non possiede.
er
In alcuni casi è il legislatore stesso a stabilire espressa-
m
mali.
Ca
19
Capitolo I
o
Ciò non toglie che il professionista sia tenuto a non utiliz-
in
zare espressioni false o ingannevoli.
r
I produttori, ad esempio, possono fornire informazioni re-
To
lative all’approvazione del prodotto da parte di enti di ricerca,
organismi e associazioni (si pensi, ad esempio, alla dicitura
di
“raccomandato dall’associazione medici-dentisti”).
Secondo la legge, asserire, contrariamente al vero, che un
o
codice di condotta ha l’approvazione di un organismo pub-
ci
blico o privato è una pratica commerciale scorretta, sanzio-
er
nabile da parte dell’Autorità Antitrust (sulle pratiche
m
zioni).
m
20
L’Etichettatura dei cosmetici
o
foglio apposito) e applicarle con diligenza.
in
Si pensi, ad esempio, alla grave reazione allergica che può
r
colpire il consumatore che, non leggendo le informazioni con-
To
tenute in etichetta, applica sul proprio cuoio capelluto, senza
risciacquare, un prodotto per capelli che necessitava invece
di
del risciacquo.
In questo caso, all’obbligo del produttore di informare si
o
accompagna l’onere del consumatore di leggere le avver-
ci
tenze (senza potersi rivalere sul produttore se il danno è di-
er
peso solo dalla sua disattenzione).
m
21
Capitolo I
o
dienti utilizzati sono “di scarsa qualità” e vi è un maggiore
in
rischio di causare danni alla salute.
r
To
La qualità di un prodotto cosmetico non è necessa-
riamente correlata al prezzo né al modo in cui il pro-
di
dotto viene presentato. Spesso le differenze di prezzo
sono dovute solamente alla confezione più elegante,
o
alla pubblicità che è stata fatta al prodotto, oppure al
ci
guadagno riservato ai canali di vendita (più elevato
er
nelle farmacie e nelle profumerie, meno elevato nelle
grandi distribuzioni).
m
m
22
L’Etichettatura dei cosmetici
o
La legge stabilisce che il produttore è obbligato ad indi-
in
care nell’etichetta del prodotto cosmetico la lista di tutti gli
r
ingredienti in esso contenuti. In questo modo, un consuma-
To
tore che sa di essere allergico ad una determinata sostanza
ha la possibilità di verificare se questa è contenuta nel pro-
di
dotto, prima del suo acquisto.
Tale obbligo, come abbiamo visto al paragrafo 1.5.2, non
o
riguarda le fragranze, gli aromatizzanti e le loro materie
ci
prime, che contengono molteplici sostanze di sintesi o di de-
er
rivazione naturale, per le quali la legge stabilisce che il pro-
m
“parfum” o “aroma”.
co
23
Capitolo I
o
sono causargli allergie.
in
Di seguito l’elenco delle 26 sostanze individuate dal
r
Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore
To
dell’Unione Europea:
• Alpha-isomethyl ionone
di
• Amyl cinnamal
• Amylcinnamyl alcohol
o
• Anise alcohol
• Benzyl alcohol ci
er
• Benzyl benzoate
m
• Benzyl cinnamate
m
• Benzyl salicylate
• Butylphenyl methylpropional
co
• Cinnamal
• Cinnamyl alcohol
di
• Citral
• Citronellol
a
• Coumarin
er
• Eugenol
m
• Evernia furfuracea
Ca
• Evernia prunastri
• Farnesol
• Geraniol
• Hexyl cinnamal
• Hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyde
• Hydroxycitronellal
24
L’Etichettatura dei cosmetici
• Isoeugenol
• Limonene
• Linaool
• Methyl 2-octynoate.
o
in
Se sapete di essere allergici a una o più di queste
r
sostanze, leggete con attenzione l’etichetta!
To
1.8 Le sostanze tossiche contenute nei cosmetici
di
Gli studi scientifici stanno accertando che molte sostanze,
frequentemente utilizzate nella composizione dei cosmetici,
o
sono tossiche per la salute dell’uomo.
ci
La maggior parte di queste sostanze rientra nella catego-
er
ria dei conservanti, che vengono utilizzati nei cosmetici con-
m
o
2010, aveva pubblicato un rapporto dal titolo “Prodotti per
in
la stiratura dei capelli provenienti da paesi extra europei”9,
r
nel quale esprimeva la sua preoccupazione per la diffusione
To
nel mercato italiano degli acconciatori professionali di pro-
dotti utilizzati per la stiratura dei capelli, contenenti formal-
di
deide, a livelli superiori a quelli previsti dalla normativa
europea ed italiana sui prodotti cosmetici.
o
Altri conservanti che si trovano frequentemente, per via
ci
del loro basso costo, nella composizione dei prodotti cosme-
er
tici, sono i parabeni: methylparaben, ethylparaben, propyl-
m
stessa10.
Ca
o
tando così di acquistare prodotti contenenti sostanze
in
considerate nocive o potenzialmente nocive.
r
È importante tenere presente che non tutte le sostanze
To
delle quali si sospetta la tossicità sono attualmente vietate
dalla legge. Rientra nella responsabilità del singolo consu-
di
matore decidere se acquistare prodotti che contengono so-
stanze considerate a rischio, anche se la legge non è
o
intervenuta a vietarle.
ci
Si tenga presente ancora che molte sostanze tossiche
er
sono ammesse dalla legge anche se in piccolissime concen-
m
Note
m
11
Si veda il sito http://www.biodizionario.it/ (si tratta di una guida, ag-
Ca
La pubblicità
nei prodotti cosmetici
o
in
Quante volte le nostre scelte di acquisto sono state in-
r
To
fluenzate da uno spot durante un programma televisivo, da
un annuncio letto su una pagina di un quotidiano o, ancora,
di
da un messaggio contenuto in un cartellone pubblicitario
visto durante una passeggiata in centro?
o
Spesso, andiamo alla ricerca di un prodotto solo perché
ci
siamo stati colpiti dalle sue qualità viste in pubblicità o anche
er
solo perché è stato sponsorizzato dal nostro attore o dalla
m
29
Capitolo II
o
giungere prevedibilmente gruppi di consumatori particolar-
in
mente vulnerabili, occorre fare riferimento, per valutarne
r
l’ingannevolezza, non ad un ideale soggetto medio ma ad un
To
soggetto appartenente a tale gruppo.
di
Se il messaggio pubblicitario è destinato a raggiun-
gere un pubblico di bambini (si pensi alla pubblicità di
o
giocattoli, trasmessa in fasce orarie pomeridiane), sarà
ci
necessaria una valutazione particolarmente severa, in
er
quanto si tratta, evidentemente, di soggetti dotati di mi-
m
30
La pubblicità nei prodotti cosmetici
o
• inviando la segnalazione scritta al numero di fax del-
in
l’Ufficio Protocollo 06 85821256
r
• compilando e inviando on line il modulo cui si accede tra-
To
mite il link segnala on line indicato nel sito dell’Antitrust
(http://www.agcm.it/invia-segnalazione-online.
di
html#wrapper).
Chi effettua una segnalazione deve essere il più detta-
o
gliato e preciso possibile nel descrivere i fatti e, se possibile,
ci
deve fornire copia dei documenti o dei messaggi per i quali
er
si richiede l’intervento12.
m
m
o
in buono stato superfici esterne del corpo umano.
in
In particolare, molti casi di infrazione nel nostro campo si
r
concretano in affermazioni che lasciano intendere che i pro-
To
dotti cosmetici possiedano proprietà terapeutiche rispetto a
determinate malattie; come abbiamo già visto al paragrafo
di
1.1, tali proprietà appartengono esclusivamente ai farmaci.
o
Le pronunce dell’Autorità
ci
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è do-
er
vuta pronunciare più volte in materia di pubblicità inganne-
m
32
La pubblicità nei prodotti cosmetici
Figura 4
Messaggio pubblicitario ingannevole
n o
L’Autorità, grazie all’apporto di esperti dermatologi, ha
r i
nel messaggio pubblicitario, ritenendolo ingannevole. L’Au-
To
contestato la validità scientifica delle affermazioni contenute
d i
torità ha affermato che la cellulite, in quanto manifestazione
lipidistrofica, richiede un approccio terapeutico che non può
i o
essere assicurato da un trattamento cosmetico che, per sua
c
natura, non è in grado di agire sulle cause all’origine di tale
er
patologia, potendo esclusivamente esplicare un’azione bene-
fica in relazione ad alcune sue manifestazioni quali, ad esem-
m
pio, l’accumulo adiposo localizzato14.
o m
Altre decisioni hanno riguardato messaggi volti a pubbli-
cizzare trattamenti antirughe nei quali si affermava che tali
i c
prodotti fossero in grado di svolgere, grazie a particolari prin-
d
cipi attivi in essi contenuti, un’accertata azione di riduzione
o eliminazione delle rughe.
r a
L’Autorità ha ritenuto ingannevoli le pubblicità volte ad ac-
e
creditare, in assenza di studi scientifici adeguati, una fun-
14
Procedimento PS1474B – NIVEA- CREMA MY SILHOUETTE! Provvedi-
Note
o
sero provate scientificamente.
in
Numerose sono poi state le pronunce che hanno rilevato
r
l’ingannevolezza di messaggi pubblicitari volti a promuovere
To
prodotti per capelli, nella parte in cui lasciavano intendere
che tali lozioni fossero in grado di attivare la ricrescita fisio-
di
logica dei capelli e di combattere qualunque tipo di calvizie.
Ad esempio, l’Autorità ha ritenuto ingannevole il messag-
o
gio pubblicitario relativo al prodotto “Ricapil-Unico rimedio
ci
per calvizie”, a causa del contenuto delle sue affermazioni
er
che lasciavano intendere ai destinatari come il prodotto rea-
m
Note
15
Ad esempio si veda il provvedimento PI5752-NIVEA DNAGE- Provve-
dimento n. 18009. Con riferimento al prodotto “Nivea Visage DNAge cellu-
lar repair”, l’Autorità ha ritenuto ingannevole il messaggio pubblicitario con
il quale si attribuiva al prodotto stesso proprietà in grado di interferire con
il DNA e con l’invecchiamento della pelle; tali proprietà, così come asserito
dal Ministero della Salute, non sono ascrivibili ad un cosmetico.
16
Procedimento PS469 – RICAPIL UNICO RIMEDIO PER CALVIZIE - Prov-
34 vedimento n. 2055 del 2009.
La pubblicità nei prodotti cosmetici
o
o meno frequenti di caduta dei capelli”; secondo l’Autorità
in
“tali circostanze appaiono in grado di rendere i destinatari
r
dei messaggi promozionali particolarmente sensibili a simili
To
sollecitazioni, rendendo pertanto necessaria una valutazione
rigorosa circa la veridicità, trasparenza e correttezza dei
di
messaggi pubblicitari veicolati dagli operatori del settore”17.
In altre parole, l’Autorità ha sottolineato che, trattandosi
o
di prodotti che possono creare per i consumatori l’illusione di
ci
costituire valide risposte ad esigenze che si collocano sul
er
piano del proprio benessere fisico e psicologico, le relative
m
è largamente inferiore.
Peraltro spesso gli effetti vantati dal produttore non corri-
spondono in maniera precisa ai risultati dei test.
Può essere interessante riportare un caso in cui si combi-
nano molti degli elementi di scorrettezza che spesso sono
presenti nelle campagne pubblicitarie di prodotti cosmetici. Note
17
Procedimento PS469- RICAPIL UNICO RIMEDIO PER CALVIZIE- Prov-
vedimento n. 20553/2009. 35
Capitolo II
o
fettuati dal produttore, emergeva che soltanto uno dei
in
quindici volontari sottopostisi all’indagine aveva rag-
giunto, in esito all’uso della crema, un valore massimo
r
To
di abbronzatura pari al 67,16% rispetto alla data di ini-
zio della sperimentazione; tutti gli altri soggetti si erano,
di
invece, attestati su valori più bassi contribuendo a rea-
lizzare una media del 51,2% di incremento.
o
ci
er
m
m
co
di
a
er
m
Ca
Figura 5
Note Etichetta crema solare
18
Procedimento PS7147- PLANTER’S SUN- INTENSIFICATORI ABBRON-
36 ZATURA- Provvedimento n. 22758/2011.
La pubblicità nei prodotti cosmetici
o
cosmetico”. È chiaro infatti che il valore massimo conseguito
in
da uno dei soggetti sottoposti a test non è affatto indicativo
r
della reale efficacia attribuibile all’uso del prodotto per la ge-
To
neralità degli acquirenti.
Nello stesso caso, peraltro, l’Autorità ha sottolineato che
di
“la spendita con grande evidenza del valore percentuale, pre-
ceduto dal segno “più” (...), risulta ingannevole in quanto
o
non si riferisce al valore incrementale ascrivibile al prodotto
ci
– risultante dalla differenza tra parte trattata e parte non
er
trattata entrambe sottoposte ad irradiazione –, quanto alla
m
37
Capitolo II
o
spesso prendono i risultati dei test scientifici a mero pretesto
in
di affermazioni che non solo sono esagerate, ma che con essi
r
hanno pochissimo a che vedere. È bene pertanto prendere
To
simili affermazioni con particolare cautela.
A volte le pubblicità contengono affermazioni di presunte
di
verità scientifiche del tutto indimostrate. Ad esempio, nella
pubblicità di uno Shampoo alla Caffeina si affermava che
o
“l’effetto positivo della caffeina sull’attività delle radici dei ca-
ci
pelli è stato scientificamente dimostrato”19. In realtà gli
er
esperti consultati dall’Autorità hanno rilevato che, pur esi-
m
dei capelli.
Insomma, occorre guardare con un certo scetticismo il lin-
di
Note
19
PS4331-ALPECIN SHAMPOO CON CAFFEINA - Provvedimento n.
38 21082/2010.
Capitolo III
o
in
3.1 Il controllo sulla sicurezza dei cosmetici
r
To
Al fine di tutelare la salute dei consumatori, la nostra
legge prevede che i controlli sui prodotti cosmetici vengano
di
effettuati sia a livello nazionale che a livello europeo.
A livello nazionale responsabile delle attività di vigilanza
o
nel settore dei cosmetici è il Ministero della Salute.
ci
Il Ministero ha il compito, innanzitutto, di raccogliere e
er
verificare le segnalazioni relative alle reazioni avverse
m
• i singoli consumatori
• le associazioni di consumatori
a
39
Capitolo III
o
Al termine dei controlli, si valuta se la reazione avversa è
in
dovuta alle caratteristiche del prodotto stesso (in questo caso
r
il Ministero invita il produttore al ritiro volontario del prodotto
To
cosmetico dal territorio nazionale e incarica il Comando dei
Carabinieri per la tutela della Salute di controllare l’avvenuto
di
ritiro) oppure se tale reazione è dovuta ad un utilizzo non
corretto del prodotto che non tiene conto delle informazioni
o
fornite dal produttore (in questo caso è possibile che la se-
gnalazione venga archiviata). ci
er
Il Ministero della Salute deve inoltre contrastare la di-
m
40
La sicurezza dei cosmetici
e la responsabilità del produttore
o
cedono all’accertamento e alla successiva sanzione delle ir-
in
regolarità verificate nel proprio ambito di competenza. Il
r
Ministero della Salute provvede a dare comunicazione dei
To
provvedimenti di ritiro volontario e di divieto di commercia-
lizzazione dei prodotti cosmetici sia attraverso la Gazzetta
di
Ufficiale sia attraverso il portale informatico.
A livello comunitario, la Commissione europea ha istituito
o
il sistema RAPEX, un sistema di allarme rapido che viene
ci
utilizzato quando si riscontrano sul mercato prodotti perico-
er
losi per la salute di chi li utilizza.
m
41
Capitolo III
o
Num. Riferimento: 9 0009/11
in
Stato Notificante: Repubblica Ceca
r
To
Prodotto:
Rossetto denominato “Lip Gloss Mini - tone 54/pink”
di
Marca: BAOLISHI
Nazione di origine: Cina
o
Pericolo:
ci
er
Rischio di tipo chimico dovuto alla presenza di 9,92 mg/kg di
cadmio, una sostanza classificata come cancerogena, muta-
m
goria 1 e 2.
Il cadmio è una sostanza vietata nei prodotti cosmetici dalla
co
Direttiva 76/768/CEE
di
Prodotto:
Tintura per capelli all’henné chiamata
“Afrin’s Supreme Red Henna”
Marca: Afrin’s (tipo/numero di modello: EXP DT.: Sep 2012,
42
La sicurezza dei cosmetici
e la responsabilità del produttore
Pericolo:
Rischio di tipo chimico dovuto alla presenza dell’1,9% di 2-
o
nitro-p-fenilendiammina, colorante ossidativo proibito nelle
in
tinture per capelli dalla Direttiva 76/768/CEE
r
To
Misura adottata dallo Stato notificante:
Ritiro volontario dal mercato
di
Anno / Settimana: 2011 - 2
o
Num. Riferimento: 21 0271/11
ci
er
Stato Notificante: Francia
m
Prodotto:
m
Marca: BHOME
Il prodotto si presentava sottoforma di kit che comprendeva
di
Pericolo:
Ca
43
Capitolo III
o
terminata dalla rottura del tacco di uno stivaletto non cor-
in
rettamente fissato, o ancora ai danni causati a seguito dello
r
scoppio di una bevanda in bottiglia fabbricata con acido car-
To
bonico avariato.
Secondo la legge, il produttore deve risarcire al consuma-
di
tore i danni provocati dal difetto del prodotto che ha messo
in circolazione.
o
ci
Questa disciplina si applica anche ai prodotti cosmetici.
Un prodotto è sempre considerato difettoso se non offre la
er
stessa sicurezza offerta normalmente dagli altri esemplari
m
stanze, ed in particolare:
• del modo in cui il prodotto è stato messo in circolazione,
della sua presentazione, delle sue caratteristiche palesi,
delle istruzioni e avvertenze fornite
• dell’uso al quale il prodotto può essere ragionevolmente
destinato e dei comportamenti che, in relazione ad esso,
44
La sicurezza dei cosmetici
e la responsabilità del produttore
o
delle informazioni inesatte comunicate dal produttore. Ad
in
esempio, si considera difettoso un cosmetico che crea una
r
grave reazione allergica a causa della presenza elevata di ni-
To
chel nella sua composizione, nonostante sia presente nel-
l’etichetta del prodotto la dicitura “nichel tested” oppure
di
“nichel free” (che indica che il cosmetico contiene una con-
centrazione molto bassa di tale sostanza, non in grado di sca-
o
tenare una reazione allergica).
ci
Il produttore non può in ogni caso mettere in circolazione
er
prodotti che non siano sicuri se destinati ad un uso ragione-
m
45
Capitolo III
o
è esclusa se lo stato delle conoscenze scientifiche, al mo-
in
mento della messa in commercio del prodotto, non consen-
r
tiva di considerarlo come difettoso (ad esempio, se una
To
sostanza è stata riconosciuta come pericolosa successiva-
mente alla messa in commercio del prodotto).
di
Cosa deve fare il consumatore per ottenere il risar-
cimento del danno?
o
Un consumatore che a seguito dell’utilizzo di un cosme-
ci
tico difettoso subisce un danno deve presentare la richiesta
er
di risarcimento entro tre anni20; il produttore, però, non ri-
m
46 20
Tale informazione si ricava dall’art.125 cod. cons.
La sicurezza dei cosmetici
e la responsabilità del produttore
o
più di lesioni personali (cioè di disturbi più o meno gravi pro-
in
vocati dal cosmetico).
r
In secondo luogo, il consumatore deve provare che il pro-
To
dotto era difettoso.
Infine, il danneggiato deve provare che il danno è stato
di
causato proprio dal difetto del prodotto.
Si tenga presente che il produttore è responsabile soltanto
o
se il difetto esisteva già quando il prodotto è stato messo in
ci
circolazione; il produttore può dunque difendersi dimo-
er
strando delle circostanze che facciano ritenere che il difetto
m
strando che il prodotto era scaduto oppure non era stato con-
servato in modo conforme alle istruzioni).
co
47
COSMETICI
COSMETIC
R ITTI
AI DIIRITTI
Il volume fa parte della
d collana “Guide
Guide ai diritti” che la
Camera di comme rcio pubblica nell’ambito
commercio nell’ambbito della sua
attività di rregolazione
egolazionne del mer cato, pr
mercato, evistta dalla Legge
prevista
580/93. L’obiettivo
L’obiettivo è quello di diffondere,
diffondere, attraverso
a uno
I DE AI
strumento chiar o e semplice,
chiaro s la conoscenza
conoscenzza delle norme
basilari a tutela de del
el mer
mercato,
cato, afaffinché
finché consumatori
c e
impr ese possano iinstaurare
imprese nstaurare delle relazioni
relazio
oni corrette
corrette e
UIDE
consapevoli dei pr p opri diritti, sui temii di maggior
propri
di
discussione.
i
GU
PIU
PIU IINFORMATI
NFORMATI
PIU
PIU PROTETTI
PROTETTI