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LA GUIDA DEL CONSUMATORE

i prodotti cosmetici
conoscerli di più e sceglierli meglio

Te s t i d i
Laura Galli

TEST noi consumatori – anno XVII – numero 11 – 21 febbraio 2005

Direttore: Paolo Landi - Direttore Responsabile: Francesco Guzzardi - Comitato di


Redazione: Paolo Landi, Angelo Motta, Fabio Picciolini - Progetto grafico, impagina-
zione e illustrazioni: Claudia Galli - Amministrazione: Adiconsum, Via G. M. Lancisi
25, 00161 Roma - Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 - Spedizione
in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L 46/2004) art.1, comma 2, DCB Roma -
Stampa: Editall s.r.l.,Via R. Gabrielli di Montevecchio 2, 00159 Roma - Finito di stam-
pare nel mese di Febbraio 2005

Associato all’Unione
Italiana Stampa Periodica
Sommario
INTRODUZIONE .......................................................................................................................................................5

CAPITOLO 1 ..............................................................................................................................................................7
CONOSCERE I COSMETICI
Cosa è un cosmetico? - Perché un cosmetico è diverso da un farmaco? - Le diverse fami-
glie di cosmetici - Dati di mercato e tendenze: cosa compriamo? - La legislazione comuni-
taria e nazionale sui cosmetici

CAPITOLO 2 .............................................................................................................................................................13
EFFICACIA, RISCHI PER LA SALUTE E CLAIM PUBBLICITARI
La pelle, i capelli e i denti: il bisogno di igiene e protezione - L'idratazione - La protezio-
ne solare - Il trattamento dei problemi della pelle e delle imperfezioni - Pulire e sbiancare
i denti - La depilazione - La colorazione dei capelli - I prodotti dimagranti - Effetti
allergizzanti dei cosmetici - Ingredienti pericolosi - I prodotti spray - I prodotti che fanno
miracoli - La durata e la conservazione dei prodotti

CAPITOLO 3 ............................................................................................................................................................27
SCEGLIERE I PRODOTTI LEGGENDO LE ETICHETTE
Trasparenza, correttezza e informazione dei consumatori - Marchi di qualità e fiducia,
menzione di test clinici - I test sugli animali - Le informazioni obbligatorie per legge in eti-
chetta - Qualità dei prodotti: come riconoscerla? - Denunciare la pubblicità ingannevole e
la non conformità di un prodotto - Conclusioni e raccomandazioni

10 DOMANDE SUI COSMETICI .......................................................................................................................35


Introduzione

I cosmetici sono da sempre prodotti di largo consumo, ma negli ultimi due decenni l'am-
pliamento della varietà di prodotti e la crescente attenzione dei consumatori hanno por-
tato articoli un tempo "di nicchia" e soprattutto nuove tipologie di cosmetici, a quote di
mercato a dir poco impressionanti. Principali responsabili del boom dei cosmetici sono i
prodotti cosiddetti "di bellezza" sia maschili che femminili; a torto o a ragione sono rite-
nuti oggi indispensabili per combattere i piccoli difetti estetici e gli inestetismi dell'invec-
chiamento e del sovrappeso: profumi, creme, lozioni e unguenti, coloranti e modellanti,
abbronzanti e depilanti, antirughe ed anticellulite, sbiancanti per denti, deodoranti, gocce
effetto lifting e ogni sorta di rimedio per ogni più piccolo problema, per ogni possibile
capriccio estetico.
Indubbiamente, l'edonismo diffuso della nostra società ha la sua importanza nel determi-
nare la fortuna del business dei cosmetici, ma non dimentichiamo che gran parte di esso
si regge su falsi bisogni, su promesse mendaci e soprattutto sulla scarsa informazione dei
consumatori. Nessun produttore di cosmetici si è mai visto costretto ad affrontare un giu-
dizio in tribunale per aver promesso (ben sapendo di non poter mantenere), di cancellare
le rughe o far ricrescere i capelli, di far perdere centimetri al giro vita o donare un nuovo
sorriso splendente. Questo probabilmente perché ci siamo rassegnati alla bugia e conti-
nuiamo a sperare che almeno un poco del beneficio promesso si possa conseguire al punto
di vederlo talvolta anche quando non c'è.
L'utilità dei prodotti cosmetici è grande per l'igiene e la cura della persona, aspetti fonda-
mentali dell'accettabilità sociale nel nostro tempo: è invece tutta da dimostrare quando si
pretende di ottenere importanti effetti curativi o miglioramenti dell'aspetto che soltanto la
medicina o la chirurgia estetica potrebbero perseguire, ammesso che questo sia davvero
"cost-effective" per il consumatore (più spesso la consumatrice) sotto il profilo psicologico,
salutistico ed economico.
Questa Guida nasce con l'intento di chiarire ai lettori gli effetti positivi e negativi, ma anche
i limiti, dell'uso dei prodotti cosmetici più comuni, spiegando in termini semplici le disposi-
zioni di legge che ne disciplinano la produzione e commercializzazione, nonché offrendo
consigli pratici per la scelta e il corretto impiego dei prodotti, che sono fattori essenziali
per la tutela della salute e delle "tasche" dei consumatori.

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Conoscere i cosmetici
Cos’è un cosmetico?

I cosmetici sono sostanze e preparazioni (diverse dai medicamenti) destinati ad


essere applicati sull'epidermide, sul sistema pilifero o sui capelli, sulle unghie,
sulle labbra, sui denti o sulle mucose della bocca, allo scopo esclusivo o preva-
lente di pulire, profumare, proteggere o modificare l'aspetto estetico o correg-
gere gli odori. Questa definizione è ampia e comprende una vastissima gamma
di prodotti, profondamente diversi fra loro. Quello che, comunque, contraddi-
stingue sempre un cosmetico è: l'azione superficiale, l'uso ed il dosaggio libero
da prescrizione medica, un rapporto rischio-beneficio pari a zero (ovvero l'as-
senza di gravi controindicazioni).
Conoscere i cosmetici

La nostra pelle assolve a diverse funzioni:

Funzione barriera
Funzione protettiva
Funzione immunologica
Funzione secretiva

8 Funzione termoregolativa
Funzione sensitiva
Funzione di assorbimento

Le prime due funzioni hanno il compito di difendere l'organismo dalla perdita


di liquidi e dall'aggressione degli agenti esterni (sia meccanici che chimici). Un
cosmetico non può e non deve agire in profondità, interferendo con le funzio-
ni fisiologiche dei tessuti e degli apparati, ma deve limitarsi ad interagire con gli
strati superiori dell'epidermide altrimenti sarebbe un farmaco, con tutte le con-
seguenze del caso.

Perché un cosmetico è diverso da un farmaco?

Il prodotto medicinale (o farmaco) è una sostanza o combinazione di sostanze


alle quali si attribuiscono capacità di cura o prevenzione delle malattie umane
o animali, che sono sommi-
nistrate allo scopo di effet-
tuare una diagnosi medica
o di ripristinare, correggere
o modificare le funzioni
fisiologiche dell’organismo.
Il farmaco richiede spesso
prescrizione medica, preve-
de somministrazione con-

Conoscere i cosmetici
trollata e dosaggi precisi,
condizioni di uso e limita-
zioni alla somministrazione
contemporanea di altre sostanze che possano avere interazioni (altri far-
maci, alcool, alcuni alimenti).
La differenza tra un medicinale ad uso dermatologico ed un prodotto
cosmetico è rilevante: il primo cura e previene malattie ed alterazioni
sostanziali, il secondo si limita a proteggere, idratare, detergere la cute,
senza agire in profondità.Vi sono anche prodotti che si posizionano “al con-
fine” tra una categoria e l’altra, per i quali il produttore decide, in base a
valutazioni di mercato, se commercializzare come farmaci, ottenendo la
necessaria autorizzazione, o come cosmetici: è il caso ad esempio dei pro-
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dotti per il trattamento della forfora.

Le diverse famiglie di cosmetici

Per ogni funzione e utilizzo, la ricerca scientifica e l'industria cosmetica hanno


dato vita ad una famiglia di prodotti:

prodotti per il viso e per il corpo


prodotti per i capelli
prodotti per l'igiene della bocca
prodotti detergenti
profumi e deodoranti
prodotti per il trucco (make-up)
prodotti specifici per bambini

All'interno di ognuno di questi gruppi vi sono comunque prodotti che per


caratteristiche e composizione somigliano a prodotti di altre famiglie, ad
esempio: uno shampoo ed un bagno
schiuma, un detergente per il
Conoscere i cosmetici

bagnetto dei neonati. In alcuni casi la


distinzione è data da fattori non
legati alla funzione o alla composi-
zione, ma ad esigenze di marketing,
che tende a differenziare i prodotti
per raggiungere i consumatori più
esigenti con la pretesa (e suggestiva-
mente efficace) specificità.
La distinzione, poi, passa anche

10 attraverso la differenziazione dei


canali di vendita e conseguentemen-
te del prezzo: i prodotti venduti in
farmacia hanno solitamente prezzo
medio-alto e reputazione di migliore
qualità, essendone l'immagine legata alla ricerca farmacologica e scientifica;
i prodotti venduti nelle erboristerie hanno invece come prima caratteristi-
ca la naturalità, ovvero le pretese di tollerabilità e qualità legate alla pre-
senza di erbe ed estratti naturali; i prodotti venduti nella grande distribu-
zione, invece, raggiungono un vastissimo pubblico generalmente meno esi-
gente ed elitario, grazie al prezzo contenuto.

Dati di mercato e tendenze: cosa compriamo?

Il fatturato totale del settore dei cosmetici in Italia è in aumento, nonostante la


generale crisi economica: 7.598,33 milioni di Euro nel 2003, con un incremen-
to del 3,8% sull'anno precedente. Circa il 26% del totale (con tendenza alla cre-
scita netta) viene venduto
attraverso la grande distri-
buzione organizzata
(supermercati, ipermercati,
grandi magazzini), mentre
una quota un poco supe-
riore, circa il 30%, rimane
appannaggio delle profume-
rie e negozi specializzati.

Conoscere i cosmetici
Appena il 13% del fatturato
dei cosmetici spetta alle
farmacie, che però a causa
del prezzo medio più elevato probabilmente come numero di prodotti (e di
consumatori), hanno una quota significativamente inferiore. In generale, i
consumatori mostrano di acquistare agevolmente nella GDO i prodotti
detergenti (saponi, bagno schiuma e shampoo, dentifrici ecc.), rispetto ai
quali le esigenze qualitative sono meno percepite, mentre hanno una netta
preferenza per i prodotti di prezzo medio-alto e per i canali di vendita spe-
cialistici come le farmacie e le profumerie, quando si tratta di prodotti ai
quali chiedono "prestazioni" elevate, come gli anticellulite, gli antirughe, i 1
prodotti per la ricrescita dei capelli e per sbiancare i denti. I soggetti con
problemi di sensibilità e allergie quasi sempre si rivolgono a farmacie ed
erboristerie, confidando in una presunta migliore qualità dei prodotti, che
però in base alla nostra analisi delle etichette non è risultata evidente.

La legislazione comunitaria e nazionale


sui cosmetici

L'ampiezza del mercato dei prodotti cosmetici e l'interessamento della tota-


lità dei consumatori hanno destato l'attenzione del legislatore comunitario,
spinto anche dalle esigenze di regolazione uniforme del mercato a tutela della
concorrenza e degli operatori economici. La normativa ha innanzitutto rego-
lamentato la produzione, elencando le sostanze vietate come ingredienti per-
ché ritenute dannose per la salute, nonché i tempi per la graduale eliminazio-
ne di quelle sospette. Le diverse Direttive UE in materia di etichettatura dei
cosmetici (la prima, la 76/768/CE ha subito numerose modifiche, di cui cinque
soltanto nel 2004) ed i provvedimenti di recepimento a livello nazionale,
hanno indicato esplicitamente le informazioni obbligatorie da dare al consu-
matore attraverso l'etichetta: nome o ragione sociale del produttore (o del
responsabile dell'immissione in commercio), contenuto nominale (quantità),
data di scadenza (per prodotti con durata inferiore a trenta mesi), precauzioni
di impiego (se ve ne sono), lotto di fabbricazione, funzione del prodotto (se
non evidente), elenco degli ingredienti, paese di produzione, periodo di con-
servazione del prodotto dopo l’apertura per prodotti con durata superiore a
30 mesi (da marzo 2005).
La nostra indagine, che ha interessato circa 50 prodotti per ciascuno dei 4
paesi interessati (Italia, Francia, Spagna e Grecia), ha rilevato una generale
Conoscere i cosmetici

rispondenza dei prodotti ai requisiti di legge, ma anche purtroppo una


sostanziale disattenzione alle esigenze informative di base dei consumatori
cui la legge voleva venire incontro: quasi mai si trovano precauzioni e dosag-
gi d'uso, modalità di conservazione, indicazione di ingredienti potenzial-
mente allergenici, mentre quasi sempre si trovano claim ingannevoli sulle
caratteristiche e proprietà "terapeutiche", riferimenti a non meglio specifi-
cate prove di laboratorio su tollerabilità ed efficacia. Infine, le informazioni
rilevanti per la salute e per la sicurezza d'uso sono sempre molto meno evi-
denti e leggibili delle informazioni di tipo commerciale e pubblicitario.

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Efficacia, rischi per la
salute e claim pubblicitari
La pelle, i capelli e i denti: il bisogno di igiene e
protezione
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari

L'igiene è una fondamentale forma di prevenzione delle malattie, delle affe-


zioni cutanee e delle irritazioni. E' necessario asportare, detergendo senza
aggredire eccessivamente, tutto ciò che rimane depositato su queste parti
(polvere, cellule morte, sebo, residui del materiale con cui entrano in con-
tatto) e che altrimenti crea l'habitat ideale alla proliferazione dei micro-
organismi nocivi (batteri, funghi ecc.). Naturalmente l'igiene e la cura este-
tica sono esigenze diverse: a volte i prodotti che hanno funzione estetica
sono al contrario prodotti che "sporcano" (si pensi al trucco o al gel fissa-
tore per capelli) e che vanno frequentemente asportati.

Alcune volte la disidratazione o la secchezza della pelle dovute al freddo o all'u-


so di prodotti chimici aggressivi come i detersivi, devono essere combattute
con l'aiuto di cosmetici con funzione idratante: una protezione semplice quan-
to efficacemente svolta dalla maggior parte dei prodotti in commercio, senza
particolari esigenze qualitative. Lo stesso potrebbe dirsi del dentifricio: la puli-
zia dei denti è fondamentale, soprattutto quella che avviene meccanicamente
con l'uso dello spazzolino, ma non vi è prova che un dentifricio piuttosto che

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un altro possa avere un ruolo determinante nella prevenzione della carie (anche
se il fluoro può essere utile nei dentifrici dei bambini). Suggeriamo sempre di
riflettere, se possibile con l'aiuto di un medico o di un farmacista, sulle reali esi-
genze che abbiamo di protezione della pelle, dei capelli e dei denti, oltre al nor-
male bisogno di igiene,
prima di ricercare in un pro-
dotto specifico delle pro-
prietà particolari: spesso la
qualità del risultato dipende
soprattutto dall'attenzione e
frequenza della pulizia che si
effettua. Persone con pelli
sensibili o problemi di aller-
gia potranno valutare l'op-
portunità di utilizzare pro-
dotti "speciali", ma è bene
non lasciarsi suggestionare
dai claim pubblicitari e impa-
rare a riconoscere le
sostanze che ci provocano
effetti indesiderati.
L’idratazione

Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari


Mantenere la pelle idratata è molto importante per conservarne la naturale ela-
sticità e morbidezza, preservando l'integrità del delicato film idrolipidico, che la
protegge dall'aggressione degli agenti esterni (freddo e vento, aria condizionata
o secca ecc.). Una crema idratante è utile sia sulla pelle del viso che sulla pelle
del corpo e delle mani: ricordiamo che la composizione e le caratteristiche
delle creme destinate a questi diversi usi sono davvero molto differenti.

Le creme per le mani sono spesso ricche di glicerina, sostanza che "cattura" effi-
cacemente le molecole di acqua (dunque è un buon idratante) ma che, a volte,
presenta qualche effetto indesiderato: in caso di secchezza dell'aria, invece di
trattenere l'acqua dell'ambiente circostante la glicerina sottrae acqua alla pelle,
con effetti opposti a quelli sperati! Le creme per il viso sono spesso di formu-
lazione più complessa, basata sull'interazione di diversi principi attivi idratanti,
associati a ingredienti anti-invecchiamento. Si ricordi però che il vero "segreto"
di una bella pelle è la frequente e delicata pulizia associata all'uso di una crema
idratante, senza particolari pretese di effetti antirughe o lifting, ma soprattutto
la protezione dai raggi solari che la danneggiano irreparabilmente. Le differen-

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ze di qualità tra un buon prodotto di medio prezzo e un prodotto di prezzo
elevato spesso non sono più che il miglioramento della consistenza e spalma-
bilità, il profumo o la confezione!

La protezione solare

L'azione dei raggi solari (recentemente più aggressiva a causa del deteriora-
mento dello strato di ozono atmosferico) è dannosa per la pelle: la prolungata
e frequente esposizione ne causa il precoce invecchiamento, macchie, eritemi
ed espone al rischio di tumore della pelle. Le carnagioni chiare hanno meno
difese naturali e sono più esposte alle scottature.
Proteggersi efficacemente significa innanzitutto limitare l'esposizione, realizzar-
la in modo dolce e graduale, nelle ore meno calde della giornata, lontano da
superfici riflettenti (acqua, neve ecc.) e sempre con l'ausilio di un buon prodot-
to protettivo applicato abbondantemente e frequentemente. Le numerosissime
creme solari in commercio generalmente sono dirette a proteggere sia dai raggi
UVA (responsabili di danni a collagene ed elastina, ovvero dell'invecchiamento
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari

precoce) che dai raggi UVB (responsabili di scottature ed eritemi): il Sun


Protection Factor (SPF) si riferisce alla capacità di difendere dalle scottature
causate dagli UVB (ad un SPF elevato normalmente è associata una protezione
anti-UVA PPD o IPD ugualmente elevata, che spesso però non viene però indi-
cata). Con un SPF 10 si "dovrebbe" resistere circa 10 volte più a lungo all'e-
sposizione che senza alcuna protezione: ad esempio 100 minuti invece di 10 con
un SPF 10. Il risultato dell'applicazione di un solare è estremamente soggettivo
e vincolato alle condizioni ambientali che abbiamo già ricordato.
In realtà non esiste, se non nei messaggi ingannevoli della pubblicità, un vero
"schermo totale": chi soffre di eritemi ed altre patologie che sconsigliano
l'esposizione solare dovrebbe tenerne conto. I bambini piccoli devono esse-
re protetti con indumenti e tenuti all’ombra nelle ore più calde: il filtro non
basta.
Fattori critici dei prodotti solari sono:
buon assorbimento UVA-UVB (SPF min.15)
buona stabilità alla luce
buona stabilità chimica

16 resistenza all’acqua
buona solubilità negli ingredienti cosmetici associati
ridotto assorbimento cutaneo
assenza di effetti tossici e irritativi

Spesso purtroppo i filtri solari sono meno efficaci del dovuto, meno stabili, sog-
getti a rapido deterioramento (es. l'esposizione al calore ne depaupera irrime-
diabilmente le proprietà).

Il trattamento dei problemi della pelle e delle


imperfezioni
Spesso ci affidiamo (erroneamente) ad un prodotto cosmetico per risolve-
re problemi che la natura stessa del cosmetico non consente di affrontare,
perché sono problemi che soltanto un farmaco ad uso dermatologico
dovrebbe casomai trattare. Verifichiamo con l'aiuto di un medico dermato-
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
logo il giusto tipo di intervento e ricordiamo che i cosmetici che vantano pro-
prietà terapeutiche ingannano il consumatore. Le macchie della pelle, la
couperose, le rughe profonde, le smagliature, le borse
sotto gli occhi e le occhiaie sono tutti problemi che
nessun cosmetico potrà risolvere. Un piccolo
aiuto potrà certamente darlo, se si tratta di
problemi degenerativi da invecchiamento, assi-
curando una migliore idratazione superficiale
e una (forse) migliore elasticità. Più verosimile
che serva a "coprire" questi difetti, con un
vero effetto make-up. Altra cosa se la secchez-
za o altra anomalia della pelle è data da una mico-
si o dalle manifestazioni cutanee di altre patologie
sistemiche, come allergie, intossicazioni ecc: ci vuole un
medico, in questo caso, non una crema. Parleremo più avanti delle promes-
se miracolistiche e delle pretese di "azione profonda" delle creme snellenti e
anticellulite, dei sieri "effetto lifting" per gli occhi e degli stick che prometto-
no di aumentare il volume delle labbra, ecc: una pelle più idratata (per appe-
na qualche ora, ricordiamolo!) e un certo effetto ottico sono tutto.
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Pulire e sbiancare i denti
Il desiderio di migliorare l’estetica del sorriso c’è da sempre. Premesso,
come è a tutti noto, che la costante e accurata igiene orale è la prima pre-
venzione della carie dentale e delle patologie irritative della bocca (infiam-
mazioni gengivali, denti sensibili), osserviamo da anni come il proliferare di
dentifrici e colluttori con presunte proprietà antiplacca e anticarie abbia
fatto breccia nel mercato, grazie alla promessa di efficace prevenzione dovu-
ta a questo o quell’ingrediente “magico”. Una buona spazzolata dopo ogni
pasto, non fumare, usare un collutorio disinfettante per combattere la pre-
senza di batteri quando si ravvisano sintomi di irritazione, sono regole di
base: questo o quel dentifricio poco importa ma, attenzione ai prodotti
troppo abrasivi che attaccano lo smalto e all’abuso di disinfettanti che mina
le difese immunitarie della bocca ed espone al rischio di micosi. La presen-
za di marchi di qualità come “approvato associazione medici dentisti” e simi-
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari

li ha dal nostro punto di vista, considerando che non sono risultate reperi-
bili informazioni sul reale contenuto di controlli e garanzie previsti dal disci-
plinare di rilascio del marchio, solo un effetto di pubblicità ingannevole.
Gli sbiancanti contenuti nei comuni dentifrici sono piuttosto blandi, mentre
i prodotti specifici più efficaci, per lo sbiancamento in effetti aggrediscono
lo smalto e devono essere usati con molta cautela, per periodi brevi e non
ripetuti, circostanza niente affatto chiara sulle etichette alla voce “precau-
zioni d’uso”. I prodotti con elevato tasso di perossido di idrogeno devono
essere usati solo dopo aver consultato un dentista: oltre lo 0,1% non si trat-
ta più di un semplice cosmetico! A volte il contenuto di questo ingrediente
si aggira sul 3-6%, ma la percentuale non è indicata in etichetta.

La depilazione

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I rimedi usati per l’eliminazione dei peli superflui sono stati tradizional-
mente in prevalenza meccanici: estirpazione e taglio, con i noti effetti colla-
terali del dolore per il primo e della ricrescita più vigorosa per il secondo.
Negli ultimi decenni l’industria cosmetica ha immesso sul mercato prodot-
ti di uso meno “traumatico” con azione chimica sul pelo: alcuni di essi
ammorbidiscono e corrodono il pelo per consentirne l’asportazione indo-
lore con una semplice spatola.
La tollerabilità di questi pro-
dotti, più aggressivi ad esempio
di un prodotto emolliente da
barba, non è priva di dubbio,
così come non è chiaro il mec-
canismo chimico attraverso il
quale l’azione di deterioramen-
to dovrebbe interessare il pelo
ma salvaguardare l’epidermide.
Poiché l’insorgenza di una rea-
zione allergica può verificarsi
in qualsiasi momento, anche
con prodotti che si usano abi-
tualmente, è bene sempre
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
effettuare un test su una piccola porzione di pelle almeno 48 ore prima del-
l’uso. Per le cerette a caldo c’è da dire che sono assolutamente controindica-
te per i soggetti con fragilità capillare, avvertenza che non compare general-
mente sull’etichetta.
Nessuna crema depilatoria può prevenire o ritardare la ricrescita dei peli.

La colorazione dei capelli


Superati quasi del tutto i rimedi tradizionali come l’applicazione di henné o la
decolorazione con perossido di idrogeno, la colorazione casalinga ha preso piede
con successo. Economica
e generalmente efficace,
essa presenta però alcuni
rischi, di cui non sempre
le consumatrici sono con-
sapevoli: macchie sulla
pelle che generalmente,

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vanno via con un paio di
giorni, mano a mano che
si lava la pelle e sui sanita-
ri del bagno a parte, i
rischi per la salute ci
sono: le sostanze coloranti sono spesso allergeniche, anche per soggetti gene-
ralmente poco esposti al rischio allergico, e di alcune si è scoperto nel tempo un
potenziale effetto cancerogeno che le ha fatte escludere dagli ingredienti ammes-
si, senza però rassicurare sull’innocuità di tutte le altre. E’ bene sempre effettua-
re la prova di sensibilità sull’incavo del braccio, con il solo prodotto colorante e
non con la crema bianca da miscelare. Il contenuto di acqua ossigenata e ammo-
niaca, associato ad altre sostanze chimiche, produce vapori che non è certa-
mente salutare inalare. Diffidate sempre delle rassicurazioni sul contenuto
“naturale” del prodotto (di naturale non c’è niente) e delle garanzie di “incolu-
mità” dei capelli: tutti i prodotti coloranti (con variazioni che dipendono solo
dalla tipologia di colorazione, permanente o temporanea) sono aggressivi e dis-
seccano in modo permanente il capello, aggredendone la struttura per renderla
ricettiva del colore. La morbidezza del risultato finale dipende solo dal balsamo
in crema che viene utilizzato dopo la colorazione, il cui deposito, soltanto fino al
prossimo lavaggio, renderà soffici al tatto i capelli.A proposito: non esistono pro-
dotti ristrutturanti del capello, delle doppie punte ecc, ma solo prodotti che lo
rivestono temporaneamente di un film o depositano grasso.
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari I prodotti dimagranti

Per venire incontro alla crescente domanda di ausili per il dimagrimento e la


lotta alla cellulite, l'industria cosmetica ha prodotto una vastissima gamma di
creme, gel, lozioni, fanghi ed altri rimedi destinati ad agire attraverso l'assorbi-
mento cutaneo. Come abbiamo già pre-
cisato, l'azione di un cosmetico è
necessariamente (e obbliga-
toriamente per legge)
superficiale, non può
interagire con i pro-
cessi fisiologici e avere
effetti sistemici sull'or-
ganismo. Si tratta, dun-
que, per lo più, di prodotti
che hanno azione umettante,
rendono cioè più liscio e compat-
to esternamente il derma, senza però intac-
care i depositi adiposi e la ritenzione idrica sottostante, negli strati profondi.
Alcune componenti hanno blande proprietà di miglioramento della circolazio-

20 ne superficiale o altri marginali effetti coadiuvanti, ma in realtà l'azione di mas-


saggio esercitata per farli assorbire è la principale origine dei (comunque non
sorprendenti) risultati osservabili: in questo senso i gel a rapido assorbimento
sono anche meno efficaci, perché richiedono meno massaggio. Alcuni prodotti
attualmente in commercio hanno migliori effetti per via di ingredienti o princi-
pi attivi vegetali, il cui effetto farmacologico, al di là del fatto di essere impro-
prio per un cosmetico, espone comunque a rischi per la salute e controindica-
zioni, pericolo di abusi e sovradosaggi, effetti collaterali ecc. In ogni caso l’effica-
cia è modesta e non supera un certo limite, a prescindere dalla durata del trat-
tamento, due cm di circonferenza cosce, ad esempio, ottenibile solo la prima
volta e solo in alcuni soggetti: insistere oltre non serve ed espone a dei rischi.

Effetti allergizzanti dei cosmetici

Il problema delle allergie è diffuso e sentito in modo crescente nelle società


evolute, in parte per la maggiore sensibilità della medicina attuale a queste
tematiche, in parte per l’incremento della sua incidenza sulla popolazione,
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
probabilmente riconducibile a cause ambientali (inquinamento, alimenti non
sani e contaminazione chimica, uso di farmaci). I componenti di prodotti
cosmetici che hanno un potenziale effetto allergizzante sono numerosi.
Alcuni, già noti per questa caratteristica, sono stati eliminati dalle sostanze il
cui uso è ammesso, altri sono tuttora impiegati nella produzione, perché non
ancora individuati come fattori di rischio o perché la loro azione si realizza
su una percentuale limitata di soggetti. Molti prodotti riportano la dicitura
"ipoallergenico", (nessun prodotto può essere ritenuto del tutto "anallergi-
co"), il cui significato è che su una modesta popolazione di soggetti gli ingre-
dienti e miscele impiegati non sono risultati comuni allergeni: la Direttiva
93/35/CE ha reso obbligatorie le prove di laboratorio sui prodotti. Il proble-
ma principale del consumatore allergico è che, anche quando sia ben infor-
mato sulle sostanze da evitare, ha spesso grande difficoltà a riconoscerle nella
lista degli ingredienti, stilata in etichetta con la nomenclatura INCI
(International Nomenclature Cosmetic Ingredients), poco comprensibile ai
non addetti ai lavori: abbreviazioni, sigle e numeri dicono poco ai "profani".
Peraltro, la legge consente ai produttori di omettere l'indicazione di un ingre-
diente per motivi di segretezza della formula. Chi ci assicura che proprio tale
ingrediente non sia per noi nocivo?
A partire da marzo 2005 alcuni noti allergeni devono obbligatoriamente esse-
re indicati in etichetta come tali.
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Ingredienti pericolosi

Vi sono stati negli anni casi di ingredienti, largamente utilizzati nell'industria


cosmetica, la cui tossicità è risultata evidente con molto ritardo e grave rischio
per la salute dei consumatori. La
Commissione Europea, in conformità con le
indicazioni dell'OMS e con le risultanze di
ricerche scientifiche e mediche, ha elencato le
sostanze "proibite". Per alcune di esse è stato
previsto un periodo di moratoria, per con-
sentire ai produttori di esaurire le scorte esi-
stenti. Nondimeno, diverse sostanze "sospet-
te" sono attualmente oggetto di osservazione
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari

e studio, ma continuano ad essere impiegate. Il principio di precauzione non


è infatti rigorosamente e coerentemente applicato in questo settore. A
volte si è assistito alla diffusione via Internet di notizie sulla presunta can-
cerogenicità di un ingrediente, alle quali però non sono seguiti dati scienti-
fici: è bene sempre, in caso di dubbio, consultare fonti ufficiali e siti istitu-
zionali, preferendo semmai prodotti che non contengono le sostanze
sospette. Le associazioni dei consumatori vorrebbero, tuttavia, maggiori
garanzie di controllo e un puntuale monitoraggio scientifico degli effetti
indesiderati associati all'uso di cosmetici, una pronta e vasta divulgazione
dei risultati e il coinvolgimento della rappresentanza dei consumatori e dei
medici nelle decisioni in materia.

I prodotti spray

22
Il problema dei gas propellenti dei prodotti in confezione spray ha indotto in
tempi recenti alla loro riformulazione: oggi sono usati propellenti non dannosi
per l'ozono o tecniche di spruzzo senza gas.
E' importante sapere che l'inalazione pressoché quotidiana di questi prodotti
lascia intuire potenziali conseguenze sulla salute: che si tratti di una lacca per
capelli (con il suo film plastico che si deposita) o di un deodorante, con o senza
contenuto alcolico, ricordiamo che quelle sostanze non sono nate per essere
ingerite né inalate, dunque la loro tossicità non è testata se non per contatto
epidermico.
Evitiamo dunque di
inalare tutti i giorni
con disinvoltura i
prodotti che vapo-
rizziamo ad uso
cosmetico.
Una normale pre-
cauzione (sempre
presente in etichet-
ta, con poche ecce-
zioni per le schiu-
me), è evitare l'espo-
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
sizione degli spray con gas ai raggi solari e alle temperature elevate, a causa della
loro infiammabilità. Va ricordato infine che i prodotti spray (con gas o senza)
sono soggetti, durante il trasporto aereo in cabina bagagli non pressurizzata, alla
fuoriuscita per differenza di pressione, con potenziale danneggiamento degli
oggetti circostanti.

I prodotti che fanno miracoli


Anche se la normati-
va ha tentato di argi-
nare questo fenome-
no, il settore dei
cosmetici è ancora
oggi il più soggetto a

23
pubblicità ingannevo-
le, promesse miraco-
listiche e disinforma-
zione dei consumato-
ri. Le promesse sono
quelle di sempre, ma
ve ne sono anche di nuove: eliminare le rughe, far ricrescere i capelli, far
diminuire le circonferenza del corpo di decine di centimetri, gonfiare le lab-
bra, rassodare il seno, cancellare le smagliature, rinnovare il sorriso...Inutile
dire che i consumatori tendono ad aspettarsi come minimo il mantenimen-
to della metà delle promesse fatte dai produttori, cosa niente affatto garan-
tita! Peraltro è possibile sporgere reclamo o chiedere risarcimento per i
danni subiti da effetti tossici di un prodotto, ma non certamente per il man-
cato effetto miracoloso, stante la inevitabile soggettività (un vero alibi per i
produttori più spregiudicati) della risposta individuale al trattamento e dun-
que della sua efficacia. E' possibile tuttavia denunciare la pubblicità inganne-
vole all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che provvederà
in caso di pronuncia di ingannevolezza ad inibire l'ulteriore diffusione del
messaggio. Le associazioni dei consumatori sono impegnate sul fronte della
trasparenza e veridicità dell’informazione e chiedono insistentemente più
regole, più controlli e più sanzioni.
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari La durata e la conservazione dei prodotti
La durabilità minima garantita (data di scadenza) non è un'indicazione obbli-
gatoria, se il prodotto ha una validità superiore a trenta mesi. In generale un
cosmetico viene considerato scaduto quando presenta delle anomalie e
quindi perde la sua funzione originale, oppure quando l'odore ed il colore o
la consistenza risultano alterati: ad esempio in una crema quando appaio-
no separate la parte acquosa e quella oleosa. Bisogna prestare molta atten-
zione perché queste alterazioni potrebbero provocare gonfiori, arrossa-
menti o pruriti.
La VII modifica alla Direttiva base sui prodotti cosmetici (Direttiva
2003/15/CEE), prevede che, da marzo del 2005, sia riportato un simbolo sui
prodotti con durata superiore a trenta mesi che indica il periodo entro il
quale il cosmetico deve essere utilizzato una volta aperto.
É bene seguire comunque alcuni accorgimenti:

non utilizzare prodotti con aspetto non omogeneo, colore ed odore


sospetti;

non utilizzare prodotti aperti da molto tempo, come protettivi solari del-

24
l'anno precedente (questi ultimi in particolare neanche se presentano carat-
teristiche inalterate);

preferire cosmetici in tubetto, flacone e dispenser in quanto il vasetto


potrebbe essere contaminato immergendovi le dita, per quanto pulite;

evitare sbalzi di calore e l'esposizione diretta alla luce del sole, nel caso in
cui la confezione fosse trasparente;

conservare a temperatura ambiente in ambiente umido come il bagno, dove


solitamente vengono riposti i cosmetici, rappresenta un fattore scatenante
per la proliferazione di muffe e batteri;

e inoltre si tenga presente che:

creme, shampoo, latte detergente, gel….sono quelli più a rischio perché a


base acquosa: mai diluire con acqua non sterile, perché in questo modo l'an-
tibatterico non sarà più sufficiente;
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
il rischio di contaminazione è inferiore nel caso di prodotti a base alcolica
(deodoranti, profumi, lacche per capelli, smalti….) ed è modesto anche per
i prodotti solidi come ombretti, matite ecc.;

I prodotti grassi sono soggetti a irrancidimento;

I prodotti senza conservanti si deteriorano rapidamente.

25
Scegliere i prodotti
leggendo le etichette
Trasparenza, correttezza e informazione dei
consumatori
Si tratta, come noto, dei requisiti ideali di un prodotto e del rapporto tra chi
produce e chi acquista. Nella vastità dell'offerta, i consumatori stanno imparan-
Scegliere i prodotti leggendo le etichette

do a premiare la correttezza del produttore che promette soltanto quanto è in


grado di mantenere e soprattutto informa in modo completo e corretto sul
contenuto e i rischi legati al prodotto. I risultati dell'applicazione della legge sul-
l'etichettatura non sono soddisfacenti, dal nostro punto di vista, perché i pro-
duttori la hanno voluta intendere in maniera minimalista e pretestuosa. I pro-
dotti seri indicano in modo ben visibile la scadenza, le precauzioni d'uso, le
eventuali fonti di informazione aggiuntiva (numeri telefonici, siti internet), evi-
tando di dare assoluta prominenza visiva e quantitativa alle informazioni di tipo
commerciale e pubblicitario. La data di scadenza e le modalità di uso e conser-
vazione facoltative, sono risultate presenti su una minoranza di prodotti (in
Italia meno del 18%).
La presenza di informazioni ambigue, riferimenti a fantomatiche prove di labo-
ratorio, tecnicismi inutili e pretenziosi sono tutte spie di poca serietà e affida-
bilità del produttore, con le conseguenze presumibili sulla qualità del prodotto...

28 Marchi di qualità e fiducia, menzione di test


clinici
Per guadagnarsi la fiducia del consumatore, molti prodotti riportano in eti-
chetta informazioni riferite all'approvazione del prodotto da parte di organi-
smi, associazioni ed enti di ricerca. In Italia frequentemente per i cosmetici
si fa riferimento alle associazioni professionali di medici specialisti (derma-
tologi, dentisti, ginecologi...): si tratta di riconoscimenti la cui natura, consi-
stenza e durata, così come il disciplinare di concessione e gli organismi depu-
tati al controllo, non sono noti né facilmente conoscibili. A volte si tratta
della mera esclusione di tossicità (ci mancherebbe altro). Anche l'uso della
dicitura "raccomandato da..." non appare ad alcun titolo giustificabile, se non
chiaramente in virtù di accordi economici.
Per quanto riguarda la menzione di test clinici effettuati "testato oftalmolo-
gicamente" o "testato dermatologicamente" ecc. a verifica della tollerabilità,
dall'indagine Adiconsum è risultato che quasi mai si riesce a risalire a chi,
come e quando abbia effettuato i fantomatici test, cosa ancor più vera quan-
do si tratta di test che dimostrerebbero l'efficacia del prodotto nel conse-
guimento di un certo risultato, magari (fatto addirittura esilarante) quantifi-
cata in percentuali e tempi come "rughe ridotte dell'83% in due settimane"!!!
In realtà si tratta di invenzioni a scopo pubblicitario. Può anche darsi che uno
studio scientifico in qualche parte del mondo su uno degli ingredienti impie-
gati oggi dal produttore abbia dimostrato buona tollerabilità o efficacia, ma

Scegliere i prodotti leggendo le etichette


anche al variare di un solo ingrediente della formula o di un fattore ambien-
tale, la validità del test sarebbe non più applicabile al prodotto. Infine, si noti
che la mancata indicazione della quantità assoluta o percentuale di un ingre-
diente "pregiato" rende assolutamente non valutabile la sua efficacia.

I test sugli animali


Come ormai molti consumatori sanno, la maggior parte dei prodotti cosmetici di
uso comune e quotidiano, come lo shampoo, il rossetto o la crema idratante (più
che altro i loro ingredienti), vengono testati su animali per verificarne la tossicità,
pericolosità e tollerabilità, attraverso pratiche che, per la loro crudeltà e frequen-
te inutilità, vengono criticate da un gruppo sempre crescente di persone, animalisti

29
e non. Tali critiche hanno fatto sì che anche l’Unione Europea si occupasse della
questione attraverso l’emanazione di varie direttive dal ‘93 ad oggi, che se da un
lato erano tese ad eliminare gradualmente i test sugli animali dei prodotti cosme-
tici e dei loro ingredienti, dall’altro hanno dato la possibilità di posticipare molte
volte l’entrata in vigore di tale divieto.
Consapevoli di questa avversione del pubblico, molti produttori hanno dotato i
loro prodotti di marchi o
diciture “animal-friendly”.
Premesso che ve ne sono
diversi, di diversa origine
e serietà, va ricordato
che talvolta il marchio in
modo fuorviante si riferi-
sce al solo prodotto fini-
to e non ai suoi ingre-
dienti, come appunto la
dicitura “prodotto finito
non testato su animali” o
il più generico “prodotto
non testato”. E questo
non distingue i prodotti
“buoni” da quelli “cattivi” poiché comunque la stra-
grande maggioranza dei prodotti finiti già non è
Scegliere i prodotti leggendo le etichette

testata su animali, non essendo obbligatorio per


legge. Come orientarsi dunque? Cosa può fare
dunque il consumatore?
In sostanza, non esiste ancora un unico marchio in
grado di garantire la “bontà” di un prodotto
cosmetico, ma bisogna risalire all’azienda produttri-
ce per valutare la sua “eticità”. In nostro aiuto ven-
gono naturalmente le associazioni animaliste le
quali, riunitesi in una Coalizione Europea contro la
Vivisezione, hanno messo a punto uno standard
internazionale “Humane Cosmetics Standard” sot-
toscritto da quelle aziende che si sono impegnate
a “non condurre, commissionare, prendere parte a
nessun test su animali né ora né in futuro” e a non
comprare materie prime, formulazioni o prodotti
da aziende che lo fanno. A chi davvero volesse evi-

30 tare l’acquisto di prodotti che provocano la sofferenza o l’uccisione di animali


si consiglia dunque di consultare la “Guida al non testato” pubblicata in Italia
dalla Lega Antivivisezione (www.infolav.org ).

Le informazioni obbligatorie per legge in


etichetta
La legge prevede queste indicazioni obbligatorie, in caratteri indelebili ed in
modo facilmente leggibile e visibile:
a) nome o ragione sociale e la sede legale del produttore o responsabi-
le dell'immissione sul mercato del cosmetico stabilito all'interno dell'Unione
europea. Le indicazioni possono essere abbreviate purché identificabili
b) contenuto nominale per prodotti aventi peso o volume netto supe-
riore o uguale a 5 grammi o 5 millilitri. Non è obbligatorio per campioni gra-
tuiti, prodotti monodose e preconfezionati contenenti insieme di pezzi: in
questo ultimo caso sull'imballaggio deve essere specificato il numero dei
pezzi, quando lo stesso non possa essere determinato dall'esterno
c) data di durata minima di un prodotto. E' indicata con la dicitura "Usare

Scegliere i prodotti leggendo le etichette


preferibilmente entro….". Per i prodotti la cui durata minima è superiore ai
trenta mesi, non è necessario porre la data di scadenza
d) precauzioni particolari devono essere presenti sull'imballaggio prima-
rio e secondario. Nel caso in cui lo spazio non fosse sufficiente, sarà oppor-
tuno riportare le indicazioni su un foglio di istruzioni, o su una fascetta o su
un cartellino allegati
e) numero del lotto di fabbricazione per l'identificazione della fabbrica-
zione. Per dimensioni ridotte del prodotto cosmetico, tale indicazione può
essere riportata solo sull'imballaggio secondario
f) Paese d'origine per prodotti fabbricati in Paesi non appartenenti
all'Unione europea
g) funzione del prodotto
h) elenco degli ingredienti in ordine decrescente di peso al momento del-

31
l'incorporazione. Tale elenco viene preceduto dal termine "Ingredienti" o
"Ingredients". In caso di impossibilità , sarà opportuno riportare le indica-
zioni su un foglio di istruzioni, o su una fascetta o su un cartellino allegati la
cui presenza deve essere richiamata sull'imballaggio secondario
i) periodo post-apertura (PaO - Period After Opening) per i prodotti con
durata minima superiore ai 30 mesi. E' il periodo entro il quale il prodotto, una
volta aperto, deve essere consumato, ed è rappresentato da un vasetto di crema
aperto affiancato dalla durata in mesi (M).

Gli ingredienti con una concentrazione inferiore


all'1% possono essere indicati in ordine sparso dopo
le sostanze con una concentrazione maggiore
dell'1%. I coloranti vengono messi dopo tutti gli altri
ingredienti secondo il Color Index. Gli ingredienti
devono essere scritti secondo la nomenclatura
comune prevista dall'inventario europeo (INCI).
Sull'imballaggio primario e secondario dei prodotti
cosmetici è consentito usare espressioni riguardan-
ti acque minerali, fanghi termali, purché i prodotti
stessi contengano sali minerali o fanghi termali.
Scegliere i prodotti leggendo le etichette

Qualità dei prodotti: come riconoscerla?


E' purtroppo per noi spiacevole rilevare che, ad oggi, non vi sono per il consu-
matore elementi informativi sufficienti a capire, leggendo l'etichetta, se un pro-
dotto sia o meno di buona qualità. Infatti, la presenza della sola composizione
qualitativa (e non quantitativa) rende impossibile anche ad un esperto valutare

32
un prodotto in base agli ingredienti (sono sempre così numerosi!). A maggior
ragione risulta impossibile ad un semplice consumatore, poco esperto di tecni-
ca cosmetologica. I test comparativi sui prodotti, quando disponibili, aiutano in
questo senso, ma il loro costo è praticamente proibitivo per le associazioni di
consumatori, almeno in Italia. Per il momento accontentiamoci di riflettere sul
fatto che costi esageratamente bassi non sembra possano garantire l'impiego di
materie prime di qualità eccelsa (non è necessariamente vero il contrario), ma
questo non significa affatto che si tratti di ingredienti nocivi o allergizzanti: a
volte, come ricordava-
mo, le differenze di prez- Incidenza media delle materie prime sul prezzo dei cosmetici
zo sono dovute a qualità
come gradevolezza al
tatto e consistenza, al
packaging più elegante e
complesso ma soprattut-
to alla pubblicità e al mar-
gine di profitto riservato
al canale di vendita (più
elevato in farmacie e pro-
fumerie, meno nella
grande distribuzione).
Denunciare la pubblicità ingannevole e la
non conformità di un prodotto
In fatto di reclami e segnalazioni, che si raccomanda ai consuma-

Scegliere i prodotti leggendo le etichette


tori di effettuare ogni qualvolta un prodotto mostri potenziale
pericolo o inganno, a tutela propria e di tutta la collettività, biso-
gna fare una distinzione:

per segnalare anomalie, effetti indesiderati, tossici o irritativi di


un prodotto, contattare le competenti autorità sanitarie e di
controllo (ASL, Ministero della salute, NAS, Centro antiveleni
locale, Istituto Superiore della Sanità):

Ministero della Salute


Lungotevere Ripa, 1
00153 Roma
www.ministerosalute.it

per segnalare messaggi pubblicitari ingannevoli inviare copia


cartacea del messaggio o estremi della sua trasmissione
33
radio/televisiva o Internet a:

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato


Piazza Verdi, 6/a
00198 Roma
www.agcm.it

Ricordiamo che effettuare una segnalazione o una denuncia non


comporta esporsi al rischio di dover risarcire il produttore in
caso di respingimento, e neanche la necessità di stare in giudizio,
ma semplicemente avvia un opportuno controllo amministrativo,
sotto la diretta ed esclusiva responsabilità dell'Autorità che lo
esegue. E'un atto di civiltà e un contributo al miglioramento del
mercato, in termini di sicurezza e qualità dei prodotti e di traspa-
renza dei rapporti.
Conclusioni e raccomandazioni

Nel corso di questa guida abbiamo dato consigli utili ad adottare, nell'ac-
Scegliere i prodotti leggendo le etichette

quisto e nell'impiego dei prodotti cosmetici, i tradizionali accorgimenti del


consumo consapevole: senso critico, osservazione, ricerca di informazioni,
diffidenza per il messaggio pubblicitario che promette miracoli. Applicate
queste sagge precauzioni, il prodotto migliore è quello che ci soddisfa di più
nell'uso quotidiano e che ci sembra offra un giusto rapporto qualità prez-
zo, premesso che la qualità dal punto di vista tecnico scientifico e l'assen-
za assoluta di agenti chimici dannosi per l'organismo sono elementi sui
quali il consumatore non è oggi informato né garantito abbastanza.
Ascoltare i consigli del venditore per la scelta del prodotto più adatto alle
nostre esigenze è utile solo nella misura in cui queste informazioni vengono
raccolte da più fonti e confrontate, nella consapevolezza che comunque nes-
suna crema potrà cancellare gli anni che passano (ma neanche la più riuscita
chirurgia estetica lo fa, anzi talvolta peggiora le cose...). Ricordiamo sempre
infine che la migliore via verso il mantenimento di un corpo sano e bello è
quella di uno stile di vita salutare, una dieta variata e ricca di vitamine (non
in pillole ma da frutta e verdura fresca!), sali minerali e fibre, un po' di sport,

34 un regolare sonno ristoratore e una certa, preziosa attitudine ad evitare lo


stress, che come è noto è il primo nemico della pelle e...del sorriso.
10 domande sui cosmetici
L'INVECCHIAMENTO DELLA PELLE SI PUÒ CONTRASTARE?
Non in senso assoluto, poiché le alterazioni interessano tutti gli strati della pelle (epi-
dermide, derma, ipoderma) e comportano la riduzione dei processi di moltiplicazione
cellulare e di produzione delle fibre di sostegno, oltre al progressivo rallentamento della
circolazione sanguigna che riduce l'apporto di sostanze nutritive. E' possibile contra-
stare gli effetti vistosi dell'invecchiamento, mantenendo la pelle protetta dai raggi sola-
ri e ben idratata, ma anche fornendo all'organismo con una corretta alimentazione i
nutrienti indispensabili ai processi di rinnovamento cellulare.

I PRODOTTI SPECIFICI PER BAMBINI SONO EFFETTIVAMENTE PIÙ


DELICATI?
La pelle del bambino non ha la maturità di struttura e di funzione che consente un'ef-
ficace protezione dagli agenti inquinanti e dalle aggressioni chimiche. Lo strato corneo
di protezione è infatti più sottile e il film idrolipidico è ancora poco sviluppato, cosa
che espone ad irritazioni più frequenti. Normalmente i prodotti per bambini conten-
gono principi attivi in concentrazione più lieve, antibatterici leggeri e niente alcool.
Tuttavia, non esiste una specifica normativa che specifichi i requisiti obbligatori in base
ai quali un prodotto possa propriamente definirsi "per bambini" ed il rischio è che pro-
duttori poco seri possano immettere in commercio prodotti etichettati come tali ma
niente affatto più delicati o appropriati alla pelle dei piccoli.

COSA CI PUÒ ESSERE DENTRO UNA CREMA?


Umettanti: glicerolo, sorbitolo, glicol propilenico, glicoli poliossietilenici
(emollienti; solubili in acqua; prevengono l'indurimento di creme O/W [olio in acqua]; pos-
sono essere usati per addensare);
Colloidi idrofili: gomma cellulosica, alginato sodico, carbopol, bentonite (agenti adden-
santi e stabilizzanti per le emulsioni O/W; sostanze protettive nelle creme per le mani);
Elettroliti: sali di alluminio, tioglicolato di ammonio, sali di mercurio, solfato di
magnesio, borace (per creme antitraspiranti, creme per permanenti, creme sbiancanti,
creme W/O [acqua in olio], creme multi-uso);
Battericidi: (conservanti e preservanti);
Idrocarburi: olio minerale (per creme detergenti, creme per capelli; diluente per altre
sostanze grasse), vasellina (per creme protettive, emollienti; usata anche come adden-
sante), paraffina, cere sintetiche (alto assorbimento cutaneo; addensante);
Alcoli: alcool oleico, alcooli grassi insaturi (emollienti; stabilizzanti delle emulsioni);
Acidi grassi: acido oleico (emulsionante; per creme mani, creme da barba);
Esteri: butil stearato, isopropil palmitato, spermaceti, gliceril monostearato, olii vegetali
(facilitano l'assorbimento; emollienti);
Lanolina, cera carnauba, cera d’api (emollienti)
10 domande sui cosmetici
COSA CI PUÒ ESSERE DENTRO UN SAPONE?
Sego di bue, grasso di maiale: origine animale;
Olio di cocco, olio di palmisto, olio di palma: origine vegetale;
Composizioni profumate, coloranti
Modificatori della cristallizzazione: cloruro di sodio, cloruro di potassio, zuc-
chero e alcool;
Plastificanti: eteri di cellulosa, alginati, amido di riso, colofonia, biossido di titanio;
Imbiancanti ottici: per esaltare la brillantezza ed il colore;
Sequestranti: per favorire la schiumosità e per impedire la flocculazione del sapone in
acque dure (EDTA);
Antiossidanti: per prevenire l'irrancidimento dei saponi e per mantenere costante la
profumazione;
Superingrassanti: per conferire morbidezza alla schiuma;
Prodotti medicamentosi: antisettici, disinfettanti, deodoranti [clorofenoli], antitraspiran-
ti [solfo, catrame vegetale], rinfrescanti [mentolo], insetto repellenti [canfora].

COME FUNZIONANO LE CREME "EFFETTO LIFTING"?


Le cosiddette creme "effetto lifting" svolgono un ruolo gonfiante ed idratante sull'epi-
dermide, ma il loro effetto "rigeneratore" resta da dimostrare, anche se contengono
collagene, elastina e pappa reale.
Con l'invecchiamento la struttura della pelle tende ad essere meno elastica, a subire
un rilasciamento e conseguentemente i pori tendono ad ingrandirsi. I cosmetici astrin-
genti, come le creme antirughe, sono quasi tutti a base di alcool, che una volta appli-
cato sulla pelle evapora, provocando un effetto di raffreddamento che restringe i pori.
Questo effetto dura per poche ore!

SONO EFFICACI GLI STICK CHE FANNO CRESCERE LE LABBRA?


Gli stick che aumentano il volume delle labbra dovrebbero agire in base ad una sti-
molazione dei vasi sanguigni (determinando l'incremento dell'ossigenazione dei chera-
tinociti e dei fibroblasti) con effetto idratante, emolliente e stimolante. Spesso conten-
gono acido ialuronico a basso peso molecolare e proteine del grano che favoriscono l'i-
dratazione del tessuto o anche il Matrixyl, un nutriente che dovrebbe promuovere la
produzione dell'elastina e del collagene. Questi effetti sono di modesta entità e dura-
ta breve. Soprattutto, però, molti di questi stick contengono un ingrediente, come ad
es. il biocrystal (brevettato dalla madreperla dell'ostrica pinctada maxima) che confe-
risce l'effetto estetico madreperlato: come dire che le labbra, più lucide e "riflettenti"
sembrano più grandi!
10 domande sui cosmetici
COME FUNZIONANO I TRATTAMENTI PER COMBATTERE LA
CADUTA DEI CAPELLI?
Bisogna distinguere trattamenti farmacologici e cosmetici: in entrambi i casi l'efficacia è con-
dizionata da fattori soggettivi, tra i quali il sesso, l'età, lo stadio evolutivo del problema.
1) Farmacologici. Agiscono su tre livelli:
- Mantenere vivo il bulbo pilifero;
- Favorire la crescita del nuovo capello dopo la caduta di quello " vecchio";
- Nei casi d'alopecia lieve favorire la ricrescita dei capelli nei bulbi non ancora comple-
tamente atrofizzati. Riportiamo alcuni principi attivi farmacologici ritenuti efficaci su alcu-
ni soggetti in base a studi clinici, la cui prescrizione spetta esclusivamente al medico:

Minoxidil
Nato per curare l'ipertensione, in seguito ha rivelato come effetto collaterale un incre-
mento della peluria sul corpo dei pazienti.Usato in una concentrazione del 2%, con
applicazioni locali sul cuoio capelluto, si è dimostrato valido nella ricrescita dei capelli,
ma risulta efficace soltanto se il follicolo pilifero è ancora attivo. Esistono delle con-
troindicazioni e degli effetti collaterali segnalati.

Finasteride
Frena la caduta dei bulbi piliferi in via di estinzione.Dopo un anno di terapia può dare
risultati.

2) Cosmetici: hanno azione coadiuvante, blanda e priva di effetti farmacologici, di


conseguenza non hanno generalmente controindicazioni:
- lozioni capillari che contengono sostanze con attività rubefacente: nicotinati, capsico e
sostanze che consentono vasodilatazione transitoria del plesso vascolare del cuoio
capelluto, vitamine e aminoacidi.

L'alimentazione mirata non influenza in alcun modo il percorso di ricrescita del capello, ma
può aiutare a rimuovere le condizioni che la ostacolano: Zinco, Ortica ed Aloe vera sono
segnalati come sostanze utili a questo scopo.

LE CREME PER DEPILARE SONO AGGRESSIVE PER LA PELLE?


II loro obiettivo è sciogliere la cheratina di cui è composto il pelo. Si tratta di composti chi-
mici a base di soda caustica, sulfuri, acidi tioglicolici e tiolattici, cui vengono aggiunte
sostanze emollienti come miele, camomilla, oli vegetali, glicerina e acqua depurata.
Questi prodotti spezzano i ponti di zolfo di cui è costituita la cheratina, tranciando il
pelo alla base. Le sostanze caustiche agiscono sulla pelle indebolendola. Queste ragio-
ni ne rendono assolutamente sconsigliabile l'uso sul viso.
10 domande sui cosmetici
A volte possono verificarsi fastidiose reazioni di sensibilizzazione o vere e proprie aller-
gie. In ogni caso le creme depilatorie non vanno mai utilizzate in presenza di eczemi,
screpolature, allergie, arrossamenti, foruncoli o escoriazioni. Inoltre l'ammoniaca pre-
sente in questi preparati può avere effetti dannosi sulle mucose. Le creme depilatorie
agiscono sulla cheratina, sostanza di cui sono fatte anche le unghie: per evitare che
queste si indeboliscano è necessario applicare il prodotto utilizzando solo l'apposita
spatolina o indossando un paio di guanti.

I SAPONI CON INGREDIENTE ANTIBATTERICO VENDUTI COME


SPECIFICI PER CHI FA SPORT SONO EFFICACI?
Gli ambienti in cui si fa sport (come piscine e palestre) sono ambienti a rischio di pro-
liferazione batterica e non solo, per la presenza di molte persone e di umidità, sudo-
re ecc. Gli sportivi che scelgono saponi specifici sappiano comunque che ingredienti
antisettici (es. il Triclosan) sono contenuti in percentuali modeste, dunque danno garan-
zie molto limitate di prevenzione, anche per la loro potenziale pericolosità, sulla quale
alcuni studi scientifici si sono pronunciati. In attesa di risultati più condivisi e certi, si
consiglia di preferire i tradizionali accorgimenti igienici volti alla disinfezione degli
oggetti e degli ambienti o alla protezione delle mani (guanti da palestra) e dei piedi
(ciabattine per la doccia) piuttosto che alla disinfezione della pelle.

GLI INSETTOREPELLENTI DA USARE SULLA PELLE SONO NOCIVI?


I prodotti che si usano sulla pelle senza risciacquo presentano senz'altro più criticità
e rischi dei prodotti detergenti: la permanenza sull'epidermide delle sostanze chimiche
ne favorisce un graduale assorbimento, che espone maggiormente al rischio di aller-
gie, irritazioni e fenomeni di sensibilizzazione. Non può ovviamente trattarsi di prodotti
riconosciuti come tossici o cancerogeni, ma bisogna sempre ricordare che una saggia
precauzione d'uso è la moderazione della quantità e la frequenza d'uso, l'alternanza
di prodotti diversi e la preferenza per quelli a base di sostanze naturali come citro-
nella, geranio e timo (sembra però che vi siano dubbi su una loro efficacia prolunga-
ta). Evitare l'inalazione ed il contatto con gli occhi soprattutto delle versioni spray.
Se vuoi prodotti più sicuri e di qualità, servizi più efficienti,
tariffe più trasparenti, alimenti più sani,
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