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Acquistato il 14/11/2014 10:00:00
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Anna Maria De Santi
Iole Simeoni
100
domande
sulle strategie
di comunicazione in sanità
© SEEd srl
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Tel. +39.011.566.02.58 - Fax +39.011.518.68.92
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Prima edizione
Ottobre 2013
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ISBN 978-88-9741-946-4
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A Flavia e Roberta
Sommario
Presentazione....................................................................................... 11
Prefazione............................................................................................. 13
PARTE I.
45 domande sulle strategie di comunicazione
medico‑paziente........................................................................... 15
Introduzione......................................................................................... 17
1. Ci sono grandi differenze nell’ambito delle diverse culture
e nel modo di relazionarsi ai pazienti?..................................... 18
2. È cambiata la figura del paziente nel tempo?.......................... 20
3. Che cosa chiede oggi il paziente?.............................................. 21
4. Perché è importante dedicare più tempo al paziente?........... 22
5. Quali sono i benefici del dedicare più tempo
alla comunicazione con il paziente?.......................................... 23
6. Perché bisogna considerare anche gli aspetti della
comunicazione non verbale nella relazione con il paziente?.24
7. Che cosa significa prestare attenzione al linguaggio verbale?...25
8. Che cosa si intende esattamente per comunicazione
non verbale?................................................................................. 26
9. Quali sono i principali segnali del linguaggio non verbale?... 28
10. Che cosa si intende per contesto comunicativo ospedaliero?....30
11. Quali sono gli aspetti del setting comunicativo a cui prestare
attenzione nella comunicazione con il paziente?.................... 31
5
100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
PARTE II.
10 domande sulle strategie di comunicazione
nelle organizzazioni sanitarie................................................... 73
Introduzione......................................................................................... 75
46. Che cosa si intende per “comunicazione pubblica”?............... 76
47. Che cosa si intende per “comunicazione istituzionale”?........ 77
48. Che cosa si intende per “comunicazione d’impresa”?............ 78
7
100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
PARTE III.
10 domande sulle relazioni tra professionisti sanitari....... 87
Introduzione......................................................................................... 89
56. Come si può definire la relazione medico‑infermiere?........... 90
57. Al di là delle condizioni cliniche del paziente e delle
prestazioni tecniche da parte degli operatori, come si possono
migliorare i risultati per il paziente?........................................ 91
58. Come si possono migliorare i risultati dell’assistenza sanitaria
per l’infermiere e il medico?...................................................... 92
59. Come si possono migliorare i risultati per l’organizzazione?.93
60. Perché non si possono sviluppare modelli comunicativi di tipo
veramente paritario tra medici e infermieri?.......................... 94
61. Quali sono le barriere nella comunicazione
medico‑infermiere?..................................................................... 96
62. Quali sono i fattori in grado di influenzare la qualità
della comunicazione medico-infermiere?................................ 99
63. Esistono delle strategie per migliorare la comunicazione
medico‑infermiere?................................................................... 102
64. Quali sono gli elementi di una buona collaborazione
tra professionisti sanitari?....................................................... 104
8
65. Quali cambiamenti nell’assistenza sanitaria hanno
incentivato l’interesse per il miglioramento della
collaborazione tra professionisti sanitari?............................. 106
PARTE IV.
35 domande sulla comunicazione nei gruppi di lavoro,
la leadership e la gestione dei conflitti................................. 107
Introduzione....................................................................................... 109
66. Quali sono le caratteristiche di un “team”
o “gruppo di lavoro”?............................................................... 110
67. Che cosa si intende per “gruppo di lavoro
interprofessionale”?................................................................. 112
68. Quali sono i vantaggi del lavoro di gruppo in sanità?........... 113
69. Che cosa sono le norme in un gruppo e quali funzioni
hanno?........................................................................................ 114
70. In che modo le norme producono “conformità”
nel gruppo?................................................................................ 115
71. Che cosa si intende per “coesione” tra i membri
di un gruppo?............................................................................. 116
72. Che differenza c’è tra i concetti di influenza e di potere?.... 118
73. Come si può definire la leadership?........................................ 120
74. Che differenza c’è tra un manager e un leader?.................... 122
75. Quali sono le caratteristiche della leadership?...................... 124
76. Come si diventa un buon leader?............................................. 125
77. In che modo i ruoli all’interno di un gruppo contribuiscono
alle sue dinamiche?................................................................... 127
78. Che cosa si intende per “equilibrio di un gruppo”?.............. 129
79. Come si può favorire la collaborazione multi‑professionale?... 130
80. Quali sono le fasi della vita di un gruppo?.............................. 132
81. Come vengono generalmente prese le decisioni?.................. 134
82. Quali sono i vantaggi del processo decisionale di gruppo?... 136
83. Quali sono le tecniche decisionali di gruppo?........................ 137
9
100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
Appendice.................................................................................... 167
Bibliografia......................................................................................... 169
Autori.................................................................................................. 179
10
Presentazione
Questo testo esplora e approfondisce, attraverso la semplice e
originale modalità della domanda e della risposta, il tema della
comunicazione in sanità, sotto i diversi aspetti, allo scopo di af-
frontare le criticità relazionali e organizzative del nostro vivere
quotidiano nel rapporto con la qualità della salute.
Dopo aver analizzato la comunicazione partendo dal focus
centrale, e maggiormente critico. della comunicazione tra medi-
co e paziente, approfondisce le strategie comunicative delle or-
ganizzazioni sanitarie nei delicati rapporti esterni e interni tra i
vari professionisti della salute.
Aiuta inoltre ad interrogarsi sulle barriere comunicative tra
medico e paziente e tra infermiere e paziente, riconoscendo che
una buona collaborazione tra sanitari può migliorare l’assisten-
za e l’erogazione dei servizi.
Rivolto sia agli operatori del servizio sanitario nazionale sia ai
suoi fruitori, è un testo ambizioso, perché si propone di arriva-
re alla risoluzione di alcuni quesiti critici del nostro sistema, così
come si è attualmente evoluto, attraverso la chiave della “comu-
nicazione”, intesa non solo come informazione ma soprattutto
come impegno e ascolto.
Comprende inoltre l’importanza e la necessità di intervenire
con modelli comunicativi efficaci anche nella trasmissione delle
11
100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
Monica Bettoni
Direttore Istituto Superiore di Sanità
12
Prefazione
Questo testo, semplice nella lettura e nello stesso tempo bre-
ve e completo, strutturato sotto forma di domande e risposte,
prende in esame la comunicazione in ambito sanitario in tutte
le sue forme.
Le 45 domande della prima parte analizzano le strategie di
comunicazione tra medico e paziente in considerazione dei
cambiamenti intervenuti nell’ambito della medicina moderna,
della cronicità delle malattie, delle differenze culturali e delle
maggiori aspettative dei pazienti. Vengono inoltre approfondi-
ti gli aspetti legati alle competenze comunicative e relazionali
del medico e degli altri operatori sanitari (counselling, comuni-
cazione di cattive notizie, autovalutazione delle proprie com-
petenze).
Le successive 10 domande della seconda parte riguardano in-
vece le strategie di comunicazione nelle organizzazioni sa‑
nitarie e l’importanza della comunicazione interna, della cultu-
ra organizzativa, l’analisi del ruolo professionale e il fabbisogno
formativo degli operatori.
Seguono, nella terza parte, 10 domande sulle relazioni tra
professionisti sanitari in cui si approfondiscono gli aspetti del
rapporto tra medico e infermiere e la possibilità di superare le
barriere comunicative, i fattori e le strategie in grado di influen-
13
100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
14
PARTE I.
45 domande
sulle strategie di
comunicazione
medico‑paziente
15
I. Comunicazione medico-paziente
Introduzione
Il rapporto medico-paziente nasce dall’incontro tra due sen-
sibilità che considerano da una parte la pratica medica e la sua
capacità di risolvere i problemi di salute, e dall’altra l’attenzio-
ne ai vissuti, alle percezioni e ai significati che la malattia assu-
me per ogni individuo.
In questo tipo di relazione si stabiliscono complesse reti di
rapporti che devono essere analizzate attentamente al fine di
spiegare comportamenti e reazioni. Non vi sono, infatti, pazienti
con singoli bisogni, ma individui con storie personali e necessità,
che si relazionano con medici con obiettivi molteplici.
17
1 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
19
2 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
È cambiata la figura
del paziente nel tempo?
I modelli comunicativi della relazione medico-paziente sono
cambiati molto nel tempo, passando da paternalistici e irrispet-
tosi dell’autonomia del paziente a paritari e democratici, attenti
ai valori e alle convinzioni del paziente.
Parallelamente a questa metamorfosi, sono cambiate anche le
malattie. Un tempo il medico aveva a che fare con traumi e ma-
lattie infettive e, decidendo spesso nell’emergenza, non aveva
bisogno di particolari doti comunicative. Al giorno d’oggi deve,
invece, confrontarsi con malattie di lungo corso con le quali
si convive per anni, come il diabete, l’ipertensione e il cancro.
La convivenza prolungata con la malattia cronica ha costretto
il medico ad attrezzarsi aggiungendo alle competenze tecniche
quelle comunicative.
20
3 I. Comunicazione medico-paziente
21
4 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
22
5 I. Comunicazione medico-paziente
23
6 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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9 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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10 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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11 I. Comunicazione medico-paziente
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12 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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13 I. Comunicazione medico-paziente
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15 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
36
16 I. Comunicazione medico-paziente
37
17 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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18 I. Comunicazione medico-paziente
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19 I. Comunicazione medico-paziente
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20 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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sulle strategie di comunicazione in sanità
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sulle strategie di comunicazione in sanità
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23 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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24 I. Comunicazione medico-paziente
49
25 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
Quale tipologia
di messaggi possono
ostacolare la comunicazione
efficace con il paziente?
Tra le principali tipologie di messaggi che possono ostacolare
la comunicazione efficace troviamo:
• messaggi complessi: si tratta di messaggi di difficile
comprensione la cui decodifica non sempre avviene cor-
rettamente. Tali messaggi dovrebbero essere suddivisi
in diverse parti per essere spiegati in forma più chiara;
• messaggi trasmessi simultaneamente: sono messag-
gi che possono creare condizioni di sovraccarico e inter-
ferire tra loro nella comprensione. Troppi messaggi che
arrivano simultaneamente non sempre possono venire
decodificati e così il loro significato spesso può risultare
distorto. Si consiglia quindi di limitare i messaggi da tra-
smettere contemporaneamente;
• messaggi dovuti a meccanismi personali di distor‑
sione: disattenzione o mancanza di vocabolario comune
fanno attribuire significati diversi al messaggio;
• messaggi astratti con uso di parole che non hanno al-
cun riscontro diretto con la realtà, parole usate, quin-
di, secondo i propri schemi mentali che ignorano quel-
li degli altri;
• messaggi con uso della gergalità: ovvero l’uso di un
linguaggio convenzionale (gergale) introdotto da par-
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100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
52
27 I. Comunicazione medico-paziente
53
28 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
54
29 I. Comunicazione medico-paziente
55
30 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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32 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
59
33 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
60
34 I. Comunicazione medico-paziente
61
35 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
62
36 I. Comunicazione medico-paziente
63
37 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
64
38 I. Comunicazione medico-paziente
65
39 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
66
40 I. Comunicazione medico-paziente
67
41 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
Quali situazioni
lavorative risultano essere
maggiormente protettive
per il benessere del medico?
Se il medico non ha cura di se stesso, rischia di non riuscire più
ad avere cura degli altri.
Fattori protettivi del malessere del medico consistono nel la-
vorare insieme a collaboratori (colleghi, infermieri, personale di
segreteria), nel lavorare meno di 40 ore settimanali, nell’avere
meno di mille assistiti (se si è medici di medicina generale), nel
lavorare in un contesto urbano e nello svolgere attività di tutor
o docente in ambiti della medicina generale.
Nel caso dei medici di famiglia, a differenza di quello di cui sof-
frono coloro che operano in area critica (rianimazione, emer-
genza territoriale, pronto soccorso), il malessere origina non
dalla natura stessa del lavoro, ma dall’approccio al lavoro che al-
cuni medici hanno assunto negli ultimi anni, auto-assegnando-
si un ruolo di impiegato burocrate sempre più lontano dal ruolo
centrale e fondamentale di medico di famiglia.
68
42 I. Comunicazione medico-paziente
69
43 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
70
44 I. Comunicazione medico-paziente
71
45 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
72
PARTE II.
10 domande
sulle strategie
di comunicazione
nelle organizzazioni
sanitarie
73
II. Comunicazione nelle organizzazioni sanitarie
Introduzione
Per determinare l’efficienza delle organizzazioni sanitarie oc-
corre che le strategie comunicative considerino gli effetti della
comunicazione pubblica e istituzionale, definiscano gli elemen-
ti della cultura organizzativa che determina il tipo di leadership
e le dinamiche di gruppo e analizzino il ruolo professionale e il
fabbisogno degli operatori sanitari.
75
46 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
76
47 II. Comunicazione nelle organizzazioni sanitarie
77
48 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
78
49 II. Comunicazione nelle organizzazioni sanitarie
79
50 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
Come si definisce
un’organizzazione?
Un’organizzazione è un insieme o un sistema di persone, grup-
pi, modalità, attività, risorse, relazioni che vogliono raggiungere
obiettivi comuni; trattandosi di un insieme strutturato di indi-
vidui e gruppi, può anche essere definito come una rete di rela-
zioni sociali.
80
51 II. Comunicazione nelle organizzazioni sanitarie
81
52 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
82
53 II. Comunicazione nelle organizzazioni sanitarie
83
54 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
84
55 II. Comunicazione nelle organizzazioni sanitarie
86
PARTE III.
10 domande
sulle relazioni
tra professionisti
sanitari
87
III. Relazioni tra professionisti sanitari
Introduzione
Negli ultimi 15 anni l’assistenza sanitaria ha subìto forti cam-
biamenti, sia rispetto alla propria organizzazione, sia riguar-
do a fattori ambientali, comprendenti anche problemi di natu-
ra clinica. Tali mutamenti hanno reso ancor più indispensabile
affrontare le criticità relative alla collaborazione tra professio-
nisti sanitari.
89
56 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
Come si può
definire la relazione
medico‑infermiere?
I medici e gli infermieri rappresentano i più grandi gruppi di
professionisti sanitari. Essi affrontano insieme quotidianamente
problemi complessi e di non facile soluzione.
Tuttavia la comunicazione tra le due professioni non sempre
avviene correttamente. Collaborazione e comunicazione rappre-
sentano elementi fondamentali per creare un’efficace relazione
medico-infermiere che si può definire come «una relazione dove
le due figure professionali lavorano insieme collaborando per
raggiungere una soluzione condivisa di un problema, gestendo
in maniera efficace lo scambio di informazioni, il processo deci-
sionale, l’attribuzione di responsabilità, le relazioni personali, i
conflitti, con fiducia e rispetto reciproci».
È stato dimostrato che un’efficace relazione collaborativa tra
medici e infermieri è in grado di assicurare migliori risultati in
termini di salute per gli assistiti, maggiore efficienza, migliore
soddisfazione professionale e riduzione dello stress lavorativo
per gli operatori.
90
57 III. Relazioni tra professionisti sanitari
Al di là delle condizioni
cliniche del paziente e
delle prestazioni tecniche
da parte degli operatori,
come si possono migliorare
i risultati per il paziente?
Al di là delle condizioni cliniche del paziente e delle prestazio-
ni tecniche da parte degli operatori sanitari, gli obiettivi da rag-
giungere per migliorare i risultati per il paziente sono:
• maggiore soddisfazione;
• migliori decisioni sulla propria salute;
• migliori esiti sanitari;
• riduzione della durata delle degenze ospedaliere;
• riduzione del rischio di errori clinici.
91
58 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
92
59 III. Relazioni tra professionisti sanitari
93
60 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
95
61 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
98
62 III. Relazioni tra professionisti sanitari
101
63 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
• fattori organizzativi:
governance, elemento fondamentale che compren-
de la leadership;
formalizzazione, necessaria per strutturare l’as-
sistenza con approccio sistematico e chiarire gli
obiettivi da raggiungere attraverso lo sviluppo di
protocolli, procedure, accordi, ecc.;
• fattori esterni all’organizzazione:
struttura del sistema di assistenza sanitaria e gra-
do di integrazione tra le differenti organizzazioni
(ad esempio ospedale, territorio, servizi, ecc.);
sistemi formativi e organizzazioni professionali
che hanno un forte impatto nel definire le regole e
gli ambiti di competenza delle diverse professioni:
spesso questi rappresentano il maggiore ostaco-
lo alla collaborazione in quanto tendono a mante-
nere i professionisti intrappolati nei rigidi confini
della loro disciplina;
valori e/o pressioni sociali, spesso agiscono come
spinta ad adottare nuove modalità di azione e
apertura a nuovi modi di pensare;
politiche e regolamenti: il loro compito è quello
di facilitare l’integrazione e la collaborazione tra
professionisti, rimuovendo gli ostacoli e promuo-
vendo sistemi incentivanti.
105
65 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
106
PARTE IV.
35 domande sulla
comunicazione nei
gruppi di lavoro,
la leadership e
la gestione dei conflitti
107
IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
Introduzione
Sebbene le strutture sanitarie possano avere ben poco control-
lo sui fattori legati alle caratteristiche della popolazione servita e
agli aspetti di politica sanitaria, molto invece può essere fatto per
ottenere un impatto significativo sul sistema assistenziale in ter-
mini di organizzazione, comportamenti e comunicazione efficace.
Con l’aumentare della complessità delle conoscenze tecnologiche
e sanitarie, le organizzazioni si trovano ormai da troppo tempo nel
mezzo di forze contrastanti: da una parte la pluricentenaria tradi-
zione medico-centrica, con esclusivo interesse sull’assistenza al pa-
ziente e organizzata mediante istituzioni professionali; dall’altra il
modello manageriale che tenta di rispondere alla crescente pres-
sione sociale verso maggiori responsabilità, contenimento dei co-
sti, standardizzazione dei protocolli e responsabilizzazione sui ri-
sultati, tutte priorità estranee alla tradizione ippocratica.
Tuttavia molte organizzazioni stanno tentando di trovare una
via di uscita da questo conflitto combinando le diverse capacità
e competenze degli individui in gruppi di lavoro multi- e interdi-
sciplinari in cui ogni membro contribuisce con la propria specifi-
ca competenza e attività in maniera coordinata, per raggiungere
obiettivi che vanno al di là della competenza dei singoli. Questo
tipo di relazioni richiedono però una maggiore attenzione alle
modalità della comunicazione interpersonale e di gruppo.
109
66 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
Quali sono le
caratteristiche di un “team”
o “gruppo di lavoro”?
Un gruppo di lavoro è composto da un insieme di individui che
hanno instaurato relazioni di integrazione, adattamento, impe-
gno e partecipazione. È caratterizzato da:
• obiettivi comuni;
• una chiara missione di gruppo;
• compiti interdipendenti;
• competenze interdipendenti;
• informazioni condivise;
• impegni e responsabilità condivisi;
• benefici e insuccessi condivisi.
Nel gruppo, quindi, l’impegno di ogni componente ha un effet-
to sinergico quando le diverse professionalità e i differenti ruo-
li interagiscono per il conseguimento di un obiettivo comune e
tende a produrre migliori risultati di quelli che si otterrebbero
con l’impegno dei singoli, soprattutto nei casi in cui non esista-
no approcci o procedure di soluzioni definite.
Per ottenere ciò, non solo sono necessarie la conoscenza e l’ac-
cettazione degli obiettivi da parte del gruppo, ma queste debbo-
no essere sempre coniugate con la coesione che il team-leader è
in grado di generare nel gruppo.
All’interno di un gruppo di lavoro, infatti, il vero bene di scam-
bio diviene la conoscenza, ovvero l’insieme di rapporti e di ca-
110
IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
111
67 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
113
69 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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70 IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
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71 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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72 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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73 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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74 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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75 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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76 IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
Come si diventa
un buon leader?
È possibile allenarsi a diventare un buon leader, e a questo sco-
po è opportuno concentrare la propria attenzione su:
• migliorare le proprie capacità di introspezione: co-
noscere i propri punti di forza tanto quanto i punti de-
boli impegnandosi per migliorarli;
• mantenere alto il livello di competenza tecnica lega‑
to al compito assegnato per sviluppare le proprie capa-
cità e per aiutare e far migliorare gli altri;
• assumersi le proprie responsabilità: soprattutto se le
cose vanno male, non cercare di scaricare le responsabi-
lità sugli altri e non sentirsi sconfitti. Analizzando la si-
tuazione, adottando azioni correttive, si possono trasfor-
mare gli insuccessi in opportunità di miglioramento;
• essere di esempio per gli altri, cioè essere presente, af-
fidabile, leale, onesto, competente, disponibile, diretto,
coraggioso e creativo;
• conoscere la propria organizzazione, ovvero i valori,
la cultura, le politiche, il clima organizzativo, i suoi lead
er sia ufficiali che non, mantenendo buone relazioni con
chi può aiutare e con chi creerà problemi;
• stabilire la direzione e motivare continuamente i
collaboratori a seguirla;
125
100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
126
77 IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
128
78 IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
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79 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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80 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
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81 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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82 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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86 IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
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88 IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
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89 IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
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90 IV. Gruppi di lavoro, leadership e gestione dei conflitti
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91 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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92 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
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sulle strategie di comunicazione in sanità
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sulle strategie di comunicazione in sanità
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100 100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
166
Appendice
167
Appendice
Bibliografia
Parte I
• Alessio R, Belotti C. Comunicazione medico paziente. La
comunicazione come strumento di lavoro del medico.
Urgnano (BG): Alessio Roberti Editore, 1994
• Allende I. Paula. Milano: Feltrinelli, 1985
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un nuovo inizio. Fondazione ISTUD - Area Sanità.
Management della Sanità, 20 dicembre 2008
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professione infermieristica. Roma: Carocci Faber, 2004
• Audrey S, Abel J, Blazeby JM, et al. What oncologists
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chemotherapy and implications for informed consent:
qualitative study. BMJ 2008; 337: a752
• Azoulay E, Fassier T. Comunicazione con i familiari di
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• Baile WF, Buckman R, Lenzi R. SPIKES – A Six- Step
Protocol for Delivering Bad News: Application to the
Patient with Cancer. The Oncologist 2000; 4: 302-11
• Baiocco R, Crea G, Laghi F, et al. Il rischio psicosociale
nelle professioni di aiuto. Trento: Erickson, 2004
169
100 domande
sulle strategie di comunicazione in sanità
177
Appendice
Autori
Anna Maria De Santi
Sociologa, ricercatrice e formatrice presso l’Istituto Superio-
re di Sanità, attualmente residente negli Stati Uniti, si occupa da
anni di comunicazione sanitaria e di strategie formative nell’am-
bito dell’educazione degli adulti.
Per SEEd ha già pubblicato “Il medico, il paziente e i familiari”;
“Comunicazione in Medicina”e “La didattica in sanità”.
Iole Simeoni
Medico pneumologo presso l’Azienda Ospedaliera San Filippo
Neri di Roma, si occupa di formazione degli operatori sanitari in
materia di comunicazione nei gruppi di lavoro.
Per SEEd ha già pubblicato “Il medico, il paziente e i familiari”
e “Comunicazione in Medicina”.
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