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FACOLTÀ DI PSICOLOGIA
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN PSICOLOGIA
CURRICULUM “PROCESSI DI INTERVENTI CLINICO/SOCIALI”.
Relatore:
Ch.ima prof.ssa CATIA GHINELLI
Correlatore:
Prof.ssa PAOLA CORSANO
Correlatore:
Prof. MIGUEL ÁNGEL MUÑOZ GARCÍA
Laureanda:
ANNA PUNZO
Desidero innanzitutto ringraziare la Professoressa Catia Ghinelli, per aver permesso che
questo mio progetto di tesi si realizzasse, per avermi dato fiducia e per l’autonomia
concessami nello svolgimento del mio lavoro.
Ringrazio inoltre molto sentitamente il Professor Miguel Ángel Muñoz García, mio
correlatore per questa tesi, per avermi seguito con completa disponibilità e pazienza
negli ultimi mesi, per l’umiltà mostrata durante il lavoro insieme, per i consigli dati e gli
incoraggiamenti calorosi, sempre disponibile a dirimere i miei dubbi durante la stesura
di questo elaborato.
Ringrazio con immenso affetto la dottoranda Marlen Figueroa Varela, per la complicità
raggiunta nei mesi in cui la ricerca veniva effettuata nelle scuole, per l’incessante
entusiasmo riposto in questo progetto, per gli insegnamenti preziosi e per l’aiuto
materiale e morale che sempre mi ha fornito. Assieme a lei ringrazio tutto il
Departamento de Personalidad, Evaluación y Tratamiento Psicológico della Facoltà di
Psicologia di Granada per l’opportunità concessami.
Infine esprimo i miei più sinceri ringraziamenti ad Alfonso, compagno ed amico, per
l’interesse verso questo mio lavoro e per la pazienza e comprensione mostratami
durante la sua realizzazione, ma soprattutto per il tempo dedicato ad aiutarmi, per gli
incoraggiamenti e i sorrisi preziosi. Grazie per aver condiviso con me qualcosa per me
importante.
INDICE
RINGRAZIAMENTI ........................................................................................................5
PREFAZIONE .................................................................................................................11
PARTE I
CAPITOLO PRIMO
L’ADOLESCENZA E LE SOSTANZE..........................................................................17
1.1. L'adolescenza: tappa di cambiamenti ...................................................................17
3.4. La resilienza..........................................................................................................40
3.5. Alcuni fattori particolari che hanno influenza sull'inizio del consumo di droghe 41
CAPITOLO QUINTO
ANALISI DEI DATI .......................................................................................................73
5.1. Prevalenza e modello del consumo di droghe degli adolescenti dell’Andalusia
Orientale ...................................................................................................................... 73
Il personale interesse verso il mondo delle sostanze, dell’uso, abuso delle droghe e della
dipendenza nacque molti anni fa grazie a diversi tipi di collaborazione e contatto con gli
operatori del Servizio Tossicodipendenze della mia città e che si è rafforzato nell’ultimo
periodo della mia formazione avendo avuto la possibilità di svolgere molte ore di
tirocinio formativo presso questa stessa struttura.
Alle esperienze e curiosità potute sperimentare personalmente in un centro
sociosanitario dedicato alla cura e riabilitazione delle persone con problemi di
dipendenza, nonché alla prevenzione, ho potuto unire l’opportunità unica e preziosa di
poter collaborare a un progetto di ricerca su questo tema, messo in atto in una Università
straniera che ho frequentato per un anno accademico grazie al progetto Erasmus
concessomi. In Spagna dunque mi è stata data l’opportunità di collaborare all’interno
del Dipartimento di Psicologia, con il fine di poter lavorare al mio elaborato di tesi, in
un progetto sperimentale sulle funzioni esecutive negli adolescenti e l’uso di sostanze.
Entrando nel particolare il lavoro qui da me presentato è frutto della cooperazione tra il
Dipartimento di Psicologia e di quello di Scienze dello Sport dell'Università di Granada
che si impegnarono in un vasto e lungo progetto il cui obiettivo generale di ricerca è
realizzare un studio su determinate abitudini di salute relazionate con l'esercizio
sportivo, l'alimentazione ed il consumo di sostanze nei giovani di età scolare
appartenenti alla Comunità Autonoma dell’Andalusia. In particolare, focus del presente
lavoro sarà quello di esaminare le interrelazioni e covariazioni di parametri psicologici
come predittori di buona salute fisica e psicologica, oltre all'uso di sostanze. Quando si
parla di sostanze, si farà riferimento non soltanto alle droghe illegali, ma anche a
sostanze quali il tabacco e l’alcool.
Il consumo di droghe e le diverse conseguenze implicate rappresenta, senza dubbio, uno
dei temi che più preoccupano i cittadini ed una seria minaccia per la convivenza sociale,
punto che ci fa interrogare su come stiamo contribuendo attualmente alla
consapevolizzazione della società sul fenomeno delle droghe. Le pagine seguenti
nascono dagli sforzi che, dalle istituzioni pubbliche e l'iniziativa sociale, si stanno
applicando in Spagna per prevenire il consumo ed abuso di droghe. Tutto ciò secondo
una prospettiva di cooperazione ed omologazione delle strategie politiche che si stanno
applicando nei differenti paesi che conformano l'Unione Europea, con il fine di
aumentare l'unità territoriale della lotta contro le droghe. Le cause che agiscono sul
comportamento del consumo di droghe, in qualsiasi delle sue fasi, sono di natura
diversa e di dinamica complessa, cosicché non è strano che i programmi di trattamento
abbiano un rendimento che, in molti casi, è meno efficace di quello che si desidera. Per
questo motivo, in questo ambito delle drogodipendenze come in altri della Sanità
Pubblica, si è venuto a considerare che la prevenzione è un aspetto di intervento
prioritario e desiderabile, con una migliore relazione costo / beneficio che il trattamento
o la riabilitazione. Tuttavia, una premessa essenziale affinché questa considerazione
possa essere presa in conto seriamente è che la prevenzione si basi su solidi fondamenti
e si senta appoggiata dalla ricerca scientifica.
La conoscenza dei modelli del consumo di droghe degli adolescenti dell'Andalusia
Orientale e dei fattori associati a detto consumo può apportare un'informazione
fondamentale per la previsione di quello che può succedere nei prossimi anni in
riferimento a questo importante problema. Inoltre, la realizzazione di studi, come quello
che qui si presenta, deve essere una premessa essenziale di fronte al disegno e alla
pianificazione di strategie di prevenzione efficaci il cui oggetto sia la riduzione
dell'abuso di droghe tra i giovani.
Senza alcun dubbio questo lavoro non pretende esaurire le conoscenze su un tema così
ampio e complesso come quello dell’uso di sostanze tra i giovani bensì vuole aprire una
piccola finestra sui processi che stanno alla base dell’inizio di tale comportamento.
Nella prima parte del lavoro si presenta una rapida analisi sul concetto di adolescenza e
le droghe, presentando dettagliatamente la situazione attuale sull’uso di sostanze, legali
e illegali, tra gli adolescenti spagnoli secondo l'Osservatorio Spagnolo sulle Droghe.
Verrà svolta inoltre una revisione critica della letteratura scientifica sulle interrelazioni
tra parametri psicologici come predittori dell'uso precoce di sostanze, con particolare
riferimento alle funzioni esecutive.
Nella seconda parte della tesi si espone dunque la ricerca sviluppata dal Dipartimento di
Psicologia e dal Dipartimento di Scienze dello Sport dell'Università di Granada, nonché
l'analisi effettuata sui dati acquisiti ed i risultati ottenuti.
PARTE I
CAPITOLO PRIMO
L’ADOLESCENZA E LE SOSTANZE
La dipendenza sorge con l'uso eccessivo di una sostanza che genera conseguenze
negative significative durante un ampio periodo di tempo. Secondo l'ultima versione del
ICD-10, la dipendenza avviene quando si è instaurato un uso abusivo della sostanza,
acquisendo quest’ultima la massima priorità e quando appaiono gli effetti di tolleranza e
astinenza. Come si può notare, la dipendenza ad una sostanza non è quantificabile, non
possiamo infatti parlare di intensa o moderata dipendenza. La dipendenza si instaura o
no in un momento dell'evoluzione del consumo. Nella catalogazione dell'OMS si
sottolinea la perdita di libertà che suppone la dipendenza, lasciando in secondo piano
altre fonti di piacere che l'individuo possedeva prima che si instaurasse la dipendenza.
Nel 2008 l'Osservatorio Spagnolo sulle Droghe (OED) realizzò una nuova ricerca
ESTUDES, incorniciata nella serie di ricerche che si stanno sviluppando in Spagna in
forma biennale dal 1994, con l'obiettivo di conoscere la situazione e le tendenze del
consumo di droghe tra gli studenti di 14-18 anni che frequentano quelle che sono
definite Scuole Secondarie. Questi studi sono stati finanziati e promossi dalla
Delegazione del Governo per il Piano Nazionale sulle Droghe (DGPNSD) e hanno
contato sulla collaborazione dei Governi delle Comunità Autonome (Piani
Autonomistici su Droghe e Consigli di Educazione) e del Ministero dell’ Educazione.
L'obiettivo generale di questi studi è conoscere la situazione e le tendenze del consumo
di droghe tra i partecipanti, col fine ultimo di ottenere informazioni utili per progettare e
valutare politiche dirette a prevenire il consumo ed i problemi di droghe, dirette
soprattutto all’ ambito familiare e/o scolare. Queste informazioni completano quelle
ottenute con altre metodologie, come gli indicatori di problemi di droghe (ammissioni a
trattamento, urgenze ospedaliere o mortalità relazionata con le droghe), l'Inchiesta
Domiciliare su Alcool e Droghe in Spagna (EDADES) o gli indicatori di offerta e
controllo dell'offerta. Benché ci siano stati leggeri cambiamenti nel questionario e nei
procedimenti di ottenimento dei dati durante il periodo, la metodologia è stata
abbastanza uniforme, cosicché si possono utilizzare i dati per osservare tendenze
temporanee. D'altra parte, il questionario e la metodologia utilizzati sono abbastanza
simili a quelli utilizzati nell'Unione Europea e negli Stati Uniti, ciò facilita
comparazioni internazionali.
2.1.1. I risultati del Questionario Statale su Uso di Droghe in Studenti di Scuola
Secondaria (ESTUDES)
Partendo da una lettura attenta dei risultati ottenuti, raccolti nella relazione OED 2009,
si può osservare che, in riferimento all'estensione del consumo di droghe, allo stesso
modo che in anni precedenti, nel 2008 le droghe più consumate dagli studenti delle così
chiamate Scuole Secondarie tra i 14 e i 18 anni sono state l'alcool, il tabacco, la
cannabis ed i tranquillanti o pasticche per dormire.
Un 81,2 % dei soggetti partecipanti aveva assunto bibite alcoliche “qualche volta nella
vita”, un 44,6 % tabacco, un 35,2 % cannabis ed un 17,3 % tranquillanti o pasticche per
dormire. La proporzione di consumatori attuali di queste sostanze, cioè, quelli che le
hanno consumate “qualche volta nei 30 giorni precedenti” alla compilazione del
questionario, fu del 58,5 %, 32,4 %, 20,1 % e 5,1 % rispettivamente. L'uso del resto
delle sostanze (cocaina, ecstasy, allucinogeni, anfetamine, inalanti volatili, eroina, etc.)
era meno esteso, situandosi la prevalenza del consumo “qualche volta nella vita” tra l’ 1
% ed il 6 % e la prevalenza “negli ultimi 30 giorni” tra il 0,5 % ed il 2 % (Tavola I).
Se si confrontano questi risultati con quelli dei questionari precedenti, si osserva una
riduzione importante del consumo di cocaina ed ecstasy, una discesa leggera del
consumo di inalanti volatili, una stabilizzazione del consumo di alcool, tabacco,
cannabis, anfetamine, allucinogeni, eroina, ed un aumento importante del consumo di
tranquillanti o pasticche per dormire.
Tabella 1. Valutazione delle prevalenze di consumo di sostanze psicoattive tra gli studenti di 14-18
anni. Spagna, 1994-2008.
2.1.1.2. L’età media di inizio del consumo
Dalla prospettiva dell’età media di inizio del consumo, le sostanze che si iniziavano ad
assumere più precocemente erano il tabacco, l'alcool e gli inalanti volatili (in questo
caso da una minoranza) e le cui età medie di inizio si situavano tra i 13 ed i 14 anni.
Seguono l'eroina, i tranquillanti o pasticche per dormire e la cannabis (14,3 , 14,3 e 14,6
anni, rispettivamente). L'ecstasy, la cocaina, gli allucinogeni e le anfetamine furono le
sostanze che si incominciarono a consumare ad un'età più tardiva (15,2 15,3, 15,4 e
15,4 anni, rispettivamente). Non si osservarono variazioni importanti nell'età di inizio in
riferimento al sesso rispetto ad anni anteriori, sebbene nel 2008 per gli ipnosedativi,
eroina e cocaina si è leggermente anticipata, mentre per il tabacco e il consumo
settimanale di alcool ha ritardato.
Tabella 2. Valutazione dell'età media dell'inizio nel consumo di sostanze psicoattive tra gli studenti
di 14-18 anni. Spagna, 1994-2008.
2.1.1.3. Differenze intersessuali
Senza sottovalutare le differenze intersessuali nel consumo di droghe può notarsi come
l'estensione del consumo varia molto secondo il sesso. I ragazzi consumano in maggiore
proporzione che le ragazze tutte le droghe illegali, mentre col tabacco ed i tranquillanti
succede il contrario. Per le bibite alcoliche la prevalenza era simile in entrambi i sessi.
Ciò nonostante, la prevalenza di consumo intensivo di tabacco o alcool era maggiore nei
maschi che nelle femmine. Nel caso delle droghe illegali, si osserva che le differenze
nelle prevalenze per sesso sono più accentuate man mano che il consumo è più
frequente o intensivo. Infatti, in generale, l’uso di sostanze è maggiore negli uomini
rispetto alle donne per quanto riguarda il “consumo negli ultimi 30 giorni” che per il
consumo “qualche volta nella vita”, fenomeno che si era osservato già attraverso i
precedenti questionari.
Tabella 3. Valutazione delle prevalenze di consumo di sostanze psicoattive tra gli studenti di 14-18
anni, in base al sesso. Spagna, 1994-2008
2.1.1.4. Differenze nel consumo per età
Un'altra variabile che più influenza l'estensione del consumo di droghe negli studenti è
l'età. La proporzione di consumatori aumenta progressivamente con l'età, in modo che il
consumo raggiunge il suo massimo ai 17 e 18 anni. I maggiori incrementi
nell'estensione del consumo di alcool, tabacco e cannabis si produce tra i 14 ed i 15
anni, mentre per la cocaina, ad esempio, si produce tra i 17 ed i 18 anni. Ciò, come è
logico, ha a che vedere con l'età in che si comincia a consumare, molto posteriore nel
caso della cocaina. Se si confrontano le prevalenze di consumo recenti o attuali (“ultimi
12 mesi” ed “ultimi 30 giorni”) per età in paragone a quelle del 2006 si può osservare
che:
il consumo di tabacco e tranquillanti o pastiglie per dormire è aumentato in tutti
i gruppi di età;
il consumo di alcool è diminuito nella fascia dei 16-18 anni, ma non in quella
dei 14-15 anni;
il consumo del resto delle sostanze ha teso a diminuire in tutte le età, eccetto tra i
ragazzi di 14 anni. In realtà, in questo ultimo gruppo d’età si nota un aumentato
consumo di tutte le droghe.
Tabella 4. Prevalenze di consumo di sostanze psicoattive tra gli studenti di 14-18 anni, secondo l'età.
Spagna, 2008.
Il consumo di tabacco era abbastanza esteso tra gli studenti tra i 14 e i 18 anni, essendo
la seconda sostanza più consumata. Nel 2008 un 44,6 % degli studenti di 14-18 anni
affermava aver fumato tabacco “qualche volta nella vita” ed un 32,4 % affermava avere
fumato “negli ultimi 30 giorni”. “Giornalmente” la percentuale di studenti che fumava
era di un 14,8 %, percentuale che arrivava al 31,7 % tra gli studenti di 18 anni. Il
consumo aumenta con l'età ed è più esteso tra le ragazze che tra i ragazzi in tutte le
fasce d’età.
L’età medio dell’ inizio era il più precoce di tutte le droghe considerate (13,3 anni) e si è
mantenuto più o meno stabilizzata negli ultimi 10 anni, essendo simile per entrambi i
sessi. L’età media di inizio nel consumo giornaliero avviene un anno più tardi (14,3
anni). Tra i consumatori di tabacco nell'ultimo mese, il consumo medio di sigarette al
giorno era di 5,0, cifra inferiore a quella del 2004, (7,7 sigarette) e del 2006 (5,5), simile
in ragazzi e ragazze. I dati del 2008 ci mostrano una stabilizzazione del consumo di
tabacco dietro l'importante discesa sperimentata nel 2006. In realtà, la proporzione dei
consumatori giornalieri è passato dal 21,5 percento del 2004 al 14,8 percento nel 2006
per restare alla stessa percentuale nel 2008.
Tabella 5. Caracterisiche generali del consumo di tabacco tra gli studenti di 14-18 anni, in base al
sesso. Spagna, 1994-2008.
2.1.1.6 Consumo di bevande alcoliche
L'alcool è la sostanza il cui consumo è più esteso nel 2008 tra gli studenti tra i 14 e i 18
anni. L’81,2% l'aveva “provato qualche volta”, un 72,9 % l'aveva “consumato
nell'ultimo anno” ed il 58,5 % “nell'ultimo mese”. Si osservò un consumo leggermente
più elevato per le femmine che per i maschi. Man mano che avanza l'età la percentuale
di studenti che beveva aumentava, di modo che la percentuale degli studenti di 18 anni
che aveva consumato alcool negli ultimi 30 giorni era di un 75,1 %.
Il consumo di alcool tra gli studenti si concentra nel fine settimana. Del 58,5 % che
aveva consumato bevande alcoliche negli ultimi 30 giorni, quasi tutti (99,8 percento)
avevano bevuto il fine settimana, mentre solo un 39,3 % l'aveva fatto in giorni
lavorativi. In quanto alla frequenza, un 23 % degli studenti aveva bevuto tutti i fine
settimana.
Rispetto al consumo intensivo o problematico, si investigarono le sbornie ed il consumo
di cinque o più bicchieri nella stessa occasione, intendendo per "occasione" il bere
bevande alcoliche in modo continuato o in un intervallo approssimativo di due ore. Nel
2008 un 56,2 % degli studenti di 14-18 anni si era ubriacato “qualche volta nella vita”
ed il 29,1 % l'aveva fatto “nell'ultimo mese” (29,4 % ragazzi, 28,7 % ragazze).
Per età, la prevalenza di sbornie durante l'ultimo mese variava dal 13,4 % a 14 anni fino
al 45,2 % a 18 anni. Tra quelli che avevano consumato bevande alcoliche negli ultimi
30 giorni un 49,6 % si era ubriacato “qualche volta” in quel periodo. D'altra parte, un
41,4 % degli studenti di 14-18 anni negli ultimi 30 giorni (38,3 % ragazze e 44,7 %
ragazzi) avevano assunto in un giorno durante quel periodo 5 o più bevande alcoliche
nella stessa occasione.
Tabella 6. Caracteristiche generali del consumo di alcool tra gli studenti di 14-18 anni, in base al
sesso. Spagna, 1994-2008.
CAPITOLO TERZO
Non esistono fattori condizionanti unici che permettano di spiegare l'iniziazione del
consumo, il mantenimento e lo stabilimento di una addizione e/o dipendenza; esistono
multiple e complesse variabili. Queste possono classificarsi in tre categorie, costituendo
una tripolarità. Un polo riguarda il fattore droga ed i suoi effetti tossico - farmacologici
(agente); un altro polo ha a che vedere col fattore soggetto (ospite) e tutto l'insieme di
fatti fisici e cognitivo-emozionali che includono le sue abitudini; ed infine il terzo polo,
che riguarda l'ambiente e la situazione sociale che circonda il consumatore/trice.
L'inizio del consumo, il mantenimento di questo e lo sviluppo della dipendenza si rifà,
come detto precedentemente, all'interazione tra la sostanza, l'individuo e l'ambiente.
Tra le variabili dipendenti del fattore droga si trova:
Tipo di droga consumata.
Via di somministrazione.
Frequenza di consumo.
Variabili farmacocinetiche.
I fattori di rischio sono stati definiti da una varietà di autori; tra le diverse definizioni
date: "quelle circostanze o eventi di natura biologica, psicologica o sociale la cui
presenza o assenza modifica la probabilità che si presenti il problema." (Hawkins,
1992). Si intenderanno come fattori di rischio, quindi, le caratteristiche o le condizioni
presenti in una persona, famiglia, gruppo o comunità che facilitano l'uso, consumo ed
abuso di sostanze psicoattive.
Per il loro studio e comprensione, i fattori di rischio sono stati divisi o classificati in
livelli: individuale, familiare, comunale, sociale, istituzionale, educativo, biologico, in
base a chi sia l'autore. Ad ogni modo, nella maggioranza dei casi i fattori sono sempre
gli stessi, solo con differente nome o ubicazione di livello. Vari esempi di fattori di
rischio associati ad alcuni di questi livelli sono:
Non tutte le persone che si vedono esposte ad una stessa situazione di rischio o di
avversità soffrono le stesse conseguenze o un danno. La risposta di quello che segna la
differenza tra gli uni e gli altri sta nei fattori di protezione che costruiscono la resilienza.
In quanto ai fattori di protezione nel suo insieme sono definiti come quelle "circostanze,
caratteristiche, condizioni ed attributi che facilitano il risultato della salute integrale
dell'adolescente e le sue relazioni, con qualità della vita e i loro sviluppo come individui
e come gruppo" (Hawkins, 1992). Possiamo assumere allora i fattori di protezione come
le caratteristiche o condizioni presenti in una persona, famiglia, gruppo o comunità che
diminuiscono la probabilità dell'uso, consumo ed abuso di sostanze o che permettono di
superare il problema della dipendenza una volta acquisita.
I fattori di protezione incontrati fino ad ora rispetto al consumo di droghe nei diversi
studi sono:
Una capacità di resistenza di fronte alla distruzione, cioè, una capacità di non
essere abbattuto dalla situazione avversa, bensì avere la forza di realizzare quello
che sta nelle nostre mani per proteggere la propria integrità.
Una capacità di costruire strategie combattive positive nonostante le circostanze
sfavorevoli.
Oltre alle componenti esecutive descritte, negli ultimi anni si è generata un’intensa
ricerca intorno ai processi di presa di decisione (Bechara et al., 2000; Damasio, 1994;
Paulus, 2005). La presa di decisioni può definirsi come l’abilità per selezionare il corso
delle azioni più adattivo per l’organismo all’interno di un insieme di possibili
alternative comportamentali (Bechara et al., 2000). Si tratta pertanto di un processo
complesso nel quale sono implicati diversi aspetti, includendo la considerazione degli
aspetti cognitivi della situazione della decisione, delle contingenze di ricompensa e
castigo associate a ognuna delle opzioni, e dei segnali emozionali associati a ognuna
delle possibili risposte.
Diversi studi neuropsicologici, comprendendo studi su popolazione drogodipendente,
hanno dimostrato che il rendimento in prove di presa di decisione no correlaziona con
l’esecuzione di compiti in cui sono implicati le componenti esecutive previamente
descritte (attualizzazione, inibizione e cambio) (Bechara et al., 2001; Grant, Contoreggi
e London, 2000), cosicché la presa di decisione potrebbe costituire una componente
indipendente all’interno delle funzioni esecutive.
Diversi aspetti clinici delle drogodipendenze si relazionano direttamente con le nozioni
di funzione esecutive e presa di decisione. Per esempio, i deficit di inibizione della
risposta sono implicati nella produzione di risposte automatiche di ricerca di consumo
in condizioni di stress o situazioni ambientali di rischio (componente dell’inibizione). I
problemi di presa di decisione costituiscono per sé stessi uno degli aspetti definitori dei
processi di dipendenza. I consumatori di droghe tendono a scegliere il consumo di
sostanze nonostante le loro conosciute conseguenze negative per la salute fisica e
psicologica, e per le loro relazioni lavorali, familiari e sociali (Bechara et al., 2001).
Recenti modelli teorici appoggiano la nozione che alterazioni nella presa di decisione
sono direttamente implicate nello sviluppo e nel mantenimento dei processi di
addiction, già che in questi si produce un’alterazione della valutazione motivazionale
offerta dalla ricompensa associata al consumo (Jentsch & Taylor, 1999), e un’incapacità
ad anticipare e a considerare le potenziali conseguenze negative del consumo nelle
situazioni di decisione (Bechara, 2005; Goldstein e Volkow, 2002).
3.7. Il ruolo dell’impulsività nell’uso di sostanze
Un'ampia serie di prove esiste per misurare il comportamento impulsivo negli esseri
umani. All’interno del campo delle differenze individuali esistono questionari
autosomministrati, ben convalidati, per quantificare la personalità impulsiva, tra cui la
Scala dell’Impulsività di Barratt, (BIS; Patton et al., 1995).
È uno degli strumenti più ampiamente utilizzati per la valutazione dell’impulsività;
progettata da Barratt ed è stata convalidata da Oquendo e colleghi. La sua applicazione
è autosomministrata.
I questionari self-report valutano caratteristiche temperamentali generali dell'individuo:
come l'individuo si comporterebbe tipicamente in una situazione data, o fino a che
punto l'individuo è d’accordo o diverge con dichiarazioni particolari. Inoltre, i
questionari autosomministrati sono suscettibili a caratteristiche e tendenze legate alla
desiderabilità sociale che può differire naturalmente tra soggetti aventi problemi con
l’uso di sostanze ed i soggetti di controllo.
Inoltre, l'impulsività può interferire direttamente con la compilazione dei questionari
stessi, tale che l'individuo impulsivo può dare meno considerazione a risposte che
l'individuo non impulsivo.
In fine, le posizioni introspettive suppongono che gli individui abbiano la perspicacia
sufficiente per valutare esattamente la propria personalità.
In questa sezione si passeranno in rassegna vari studi che hanno cercato di dirigersi al
ruolo dell'impulsività nella vulnerabilità preesistente in SUD in virtù di popolazioni
esaminate perché aventi alto rischio per il consumo di droghe. Queste popolazioni ad
alto rischio comprendono due gruppi basilari: le popolazioni adolescenti che si
considerano vulnerabili al consumo di droghe in virtù della loro età, e i gruppi clinici
con disordini di condotta (ADHD e Disordine di Condotta) che sono conosciuti per
presentare alti indici nel conseguente consumo di droghe.
L'adolescenza è un periodo critico per lo sviluppo di disordini per l’uso di sostanze. Gli
studi retrospettivi in gruppi con SUD adulti raccontano che l'iniziazione dell'uso di
sostanze o invariabilmente la posteriore dipendenza comincia prima dei 18 anni d’età
(Helzer et al., 1991; Wagner ed Anthony, 2002). Anche gli studi cross-sectional
dimostrano l'uso esteso di sostanze ricreative nell'adolescenza: all'età di 18 anni,
approssimativamente il 90% dei giovani riferisce di aver provato alcool, ed
approssimativamente il 20-25% mostra abuso o dipendenza ad almeno una sostanza
(Young et al., 2002). Oltre all'uso ricreativo e l’iniziazione, anche il rischio di
sviluppare SUD è elevato durante gli anni adolescenziali. Per esempio, il rischio di
disturbi per uso di alcool è due volte superiore per i giovani di età tra i 14 e i 18
comparandoli con giovani adulti di 22-26 anni, e il rischio di disturbi per uso di
cannabis è sette volte maggiore per gli adolescenti di 15-16 anni rispetto ai giovani
adulti di 22-26 anni (Winters y Lee, 2008).
Attraverso diversi studi realizzati il modello neuro scientifico chiaramente dimostra
come il periodo adolescenziale sia caratterizzato da carenze relative nella capacità
inibitoria (Ernst et al., 2006; Eshel et al., 2007). Queste carenze possono predisporre
individui verso la sperimentazione di droghe e il posteriore sviluppo di SUD.
La relazione tra impulsività adolescente e lo sviluppo di SUD è illustrata in uno studio
dove i bambini valutati dai loro professori come più disattenti ed impulsivi all'età di 11
anni con maggiore probabilità proveranno per la prima volta l'alcool prima dell'età di 14
anni (McGue et al., 2001). Gli studi cross-section in soggetti adolescenti hanno mostrato
che l'impulsività di tratto elevata (per esempio, la ricerca di sensazione) e gli indici più
alti del delay-discounting si correlavano con l'età più prematura nella sperimentazione
di alcool e droghe (Kollins, 2003; Martin et al., 2002, 2004). Elevata impulsività fu
dimostrata anche in adolescenti che hanno iniziato recentemente il consumo di droghe:
gli adolescenti (con 14- 16 anni) che dichiararono di aver recentemente fumato tabacco
per la prima volta mostravano indici più elevati nel delay-discounting che i fumatori
abituali e i non fumatori (Reynolds et al., 2003).
Risultati elevati nella ricerca di sensazione furono trovati tanto in utenti che facevano
uso ricreativo come in utenti abituali di alcool in una categoria di età simile (14-16 anni)
(Gerra et al., 2004). Questi studi indicano che la maggiore impulsività potrebbe svolgere
un ruolo principale nell'iniziazione di uso di sostanze. In uno studio sull'inibizione di
risposta dove i bevitori sociali adulti furono classificati secondo l’età in cui iniziarono
(prima dei 18 anni contro dopo i 18) Dougherty et al. (2004), mostrò che l'iniziazione di
uso di alcool durante l'adolescenza (prima dei 18) ebbe a che vedere con indici più alti
di errori commessi in un CPT (Continuous Performance Tests).
Gli studi longitudinali hanno anche iniziato ad esplorare queste traiettorie maturazioni
nel rendimento del controllo inibitorio e la sua associazione col posteriore sviluppo di
consumo di droghe. Wong et al. (2006) osservò un campione di 514 figli di alcolisti ed
effettuò controlli per analizzare l'impatto dei modelli di sviluppo neurologico
dell'impulsività (come le misurazioni degli indici clinici dell'autocontrollo sul
comportamento) e il recupero posteriore alla sperimentazione con uso di droghe e SUD.
L'impulsività ed il recupero furono valutati con intervalli di 3 anni usando cinque gruppi
di bambini dai 2 ai 14 anni. Elegantemente i suoi risultati mostrano che gli indici più
lenti dello sviluppo dell'autocontrollo sul comportamento fortemente e specificamente
predicono l'iniziazione precoce nel consumo di droghe ai 14 anni e maggior numero di
problemi relazionati con le droghe a 17 anni. Questi effetti furono presenti anche dopo
uno stretto controllo dell’uso di alcool da parte dei genitori e una supervisione sui
problemi dei figli di interiorizzazione/esteriorizzazione. Chiaramente, sono necessari
ulteriori studi diretti alle osservazioni sulle traiettorie dello sviluppo neurocognitivo
delle differenti forme di impulsività negli adolescenti e la sua posteriore influenza nei
SUD.
La percezione del tempo è un fattore cruciale quando gli individui devono prendere
decisioni e considerare i risultati legati alle loro scelte. Le ricompense che vengono
ricevute prima sono spesso preferite rispetto a future ricompense (Ainslie, 1975; Kirby,
1999). È risaputo che i soggetti impulsivi svalutano maggiormente ricompense
temporalmente differite che i soggetti di controllo, e questo comportamento potrebbe
essere dovuto al loro alterato senso del tempo. Secondo questa ipotesi, gli individui
impulsivi opteranno per ricompense più
piccole ed immediate più spesso che per
ricompense ritardate ma più alte, perché
essi suppongono che la durata sia
soggettivamente più lunga a differenza
degli individui non impulsivi. La
percezione del tempo come troppo duraturo
è associata ad un “costo” troppo alto, quello
che porta alla scelta di un’alternativa con Figura 1. Tipica prova di decisione
intertemporale.
risultati più immediati (Figura 1).
Vari studi sperimentali che segnalano un'associazione possibile tra impulsività, presa di
decisioni e percezione del tempo sono stati portati a capo durante le ultime decadi
(Barratt, 1983; van den Broek, 1992; Bauer, 2001; Barkley, 2001; Reynolds, 2004;
Takahashi, 2005). Tuttavia, solo recentemente questa nozione è stata studiata in modo
più sistematico.
3.8.1. Presa di decisioni ed impulsività
Ogni giorno dobbiamo scegliere tra alternative che hanno conseguenze immediate o
differite.
Per funzionare con efficacia, volontariamente uno deve posporre i propri impulsi per la
soddisfazione immediata, o meglio insistere nel comportamento diretto all'obiettivo di
ottenere risultati positivi nel futuro (Zimbardo, 1999).
I risultati di esperimenti sulla presa di decisioni (decision making) mostrano che gli
individui evitano il rischio quando devono scegliere tra alternative associate a risultati
probabili in opposizione a risultati sicuri. Specificamente, gli individui scelgono
l’alternativa “sicura” a partire da ricompense con un risultato probabilistico - anche se le
alternative probabilistiche hanno ugualmente o maggiore valore atteso (Kahneman,
1979). La durata tra l'opzione e ricezione della ricompensa è un altro fattore importante
che ha influenza sulle nostre decisioni.
Il beneficio di una scelta differito nel tempo riduce il valore soggettivo della
ricompensa, un fenomeno chiamato scarto del ritardo (delay-discounting) (Kirby, 2003;
Laibson, 1997). In termini generali, uno preferisce ricevere ricompense più
anticipatamente, piuttosto che più tardi. Le future ricompense sono scartate come che
esse valgano soggettivamente meno a conseguenza del ritardo. Una maniera di misurare
sperimentalmente il comportamento di scarto temporale in partecipanti umani è
presentando in due ad individui un ipotetico o una vera elezione opzioni, “preferirebbe
lei per esempio 10 $ subito o 20 $ in una settimana?” In procedimenti di scarto di
ritardo, i partecipanti fanno elezioni tra ricompense che sono più piccole, ma immediate
contro ricompense che sono più grandi, ma differite (Figura1). Come la durata del
ritardo nella seconda opzione aumenta, in generale la preferenza di questa opzione
diminuisce. Il modello di scarto temporale è stato ripetutamente descritto come
seguendo una funzione iperbolica, ciò significa che dopo un forte caduta iniziale della
ricompensa soggettiva con l'aumento del ritardo, i risultati molto lontani nel tempo
invece mantengono un valore (anche se ridotto) per il soggetto che prende una decisione
(Ainslie, 1975; Lane, 2003; Madden, 2003).
Gli individui si differenziano in come fortemente mantengono il valore soggettivo come
una funzione di tempo. Inoltre, il grado col quale la gente è capace di ritardare la
soddisfazione generalmente è associato con la nozione di forza di volontà [16], mentre
si giudica che quelli che scelgono la soddisfazione immediata a costo di un importante
interesse a lungo termine sono impulsivi [Ainslie, 1975; Critchfield, 2006.) Tuttavia,
l'impulsività è determinata per un set complesso di processi e consta di componenti
multiple (McDonald, 2003), e questa affermazione è conseguente all’osservazione che
le correlazioni tra differenti metodi di valutazione dell'impulsività sono modeste
(Carrillo-de-la-Pena, 1993). Tuttavia, l'impulsività può essere giudicata come un
modello di comportamento secondo il quale il potenziale delle conseguenze negative ha
limitato l'influenza nella pianificazione di azioni. La validità esterna di usare paradigmi
di scarto per ritardo per quantificare disfunzioni del controllo degli impulsi è basata su
dati ottenuti da bambini con disordine di iperattività e deficit di attenzione (ADHD)
(Barkley, 2001), individui con disordini neuropsichiatrici (Cardinal, 2004), fumatori
(Baker, 2003), alcolici (Vuchinich, 1998) ed individui dipendenti da sostanze (Madden,
1999) che mostrano maggiore delay-discounting.
Benché ancora non sia chiaro come il tempo percepito sia implementato nel cervello
(Po¨ppel, 2005; Ivry, 2004; Staddon, 2005; Buhusi, 2005), varie aree cerebrali
proporzionano mattoncini fondamentali di un sistema di intervalli di tempo (un orologio
neurologico) per la durata nel rango di secondi. I modelli cognitivi che suppongono che
un orologio interno con uno stimolatore cardiaco produca unità di tempo soggettive
(Zakay, 1997) , hanno avuto giustamente successo nell'interpretazione di percezione di
tempo umana ed animale che osserva il comportamento. La durata soggettiva del tempo
è definita per il numero di unità temporanee accumulate in un certo periodo. Quando ad
individui viene chiesto loro di giudicare intervalli di, per esempio, 30s per un compito
di valutazione del tempo, una sopravvalutazione equivarrebbe ad una maggiore
accumulazione di unità temporali durante quel periodo. In comparazione, dovuto ad una
maggiore accumulazione di unità nel corso del tempo, un individuo risponderebbe con
una produzione più breve dell’effettiva durata della prova per un compito di produzione
di tempo. I modelli cognitivi della percezione del tempo propongono due meccanismi
che potrebbero aumentare il numero di battiti in un presunto “accumulatore” (Pouthas,
2004):
(i)maggiore attenzione, in contrapposizione alla distrazione, al tempo porta ad
un'accumulazione di più battiti in un determinato span temporale,
(ii) un indice maggiore relazionato con la velocità de battiti emessi dal cuore (un
orologio interno più veloce) porta ad un'accumulazione più rapida di unità
temporali nel tempo.
L'ipotesi che le scelte impulsive potrebbero essere dovute ad una sopravvalutazione del
tempo è sostenuta da vari studi mostrando come gli individui impulsivi sovrastimano
e/o producono bassi intervalli di tempo. In primo luogo, quando i soggetti venivano
privati del sonno, rispetto ai soggetti ben riposati, risultavano essere più impulsivi,
evitavano più frequentemente il ritardo delle ricompense e producevano bassi intervalli
di tempo in ranghi di multipli di secondo (Reynolds, 2004). In secondo luogo, i pazienti
con disordine di personalità borderline produssero bassi intervalli di tempo tra 10 e 90 s
(Berlin, 2004). Terzo, i pazienti con lesioni de corteccia orbitofrontale, che erano più
impulsivi durante tests comportamentali, considerevolmente sopravvalutarono e
produssero bassi intervalli di tempo (Berlin, 2004). Quarto, gli individui dipendenti da
cocaina - o metamfetamine -, ricoverati in un programma di trattamento per alcool e
droghe sovrastimarono la durata di un intervallo di 53 s: questo valore era associato con
la maggiore impulsività valutata in questionari (Wittmann, 2007). Quinto, i bambini con
disturbi della condotta che esibivano maggiore impulsività ed aggressività sotto-
produssero un intervallo di un minuto in maniera più evidente che i bambini controllati
(Dougherty, 2003). Così, le conclusioni a partire da popolazioni cliniche dimostrano
chiaramente che l'esperienza soggettiva del tempo è associata a un livello più alto tanto
in prove di autovalutazione come in prove comportamentali.
3.8.3. Due procedimenti essenziali per gli studi sulla percezione del tempo
Nella valutazione della durata e nei compiti di produzione del tempo i soggetti devono
tradurre tra l'esperienza di durata e le unità convenzionali di tempo (secondi, minuti).
Questi due compiti possono essere usati per spiegare differenze individuali in termini di
meccanismi di attenzione o di velocità dello stimolatore cardiaco. Al contrario,
l'esperienza di tempo è indicativa del comportamento in compiti di discriminazione
della durata e riproduzione della durata. Tuttavia, dovuto alla natura relativa della
riproduzione ed il compito di discriminazione, due intervalli sono comparati l'uno con
l'altro, qualunque influenza interna (attenzione, eccitazione) colpirà il procedimento di
entrambi gli intervalli - lo standard ed il paragone. Le differenze individuali che è
l'assegnazione di più o meno attenzione al tempo, non riveleranno differenze nel
rendimento esterno. Uno svantaggio della produzione così come della riproduzione
consiste in che il desiderio di finire anticipatamente la valutazione porterà al
(ri)produzione di intervalli più brevi, un fattore di confusione specialmente rilevante
quando si testa su individui impulsivi.
PROGETTO DI RICERCA
Introduzione
Attualmente, uno dei problemi sociosanitari più preoccupanti dei paesi sviluppati, tra i
quali si trova la Spagna, è quello del consumo di droghe. In realtà tutti "sappiamo"
qualcosa sul problema delle droghe o della "droga", in astratto, essendo uno dei dibattiti
ricorrenti di distinti forum ed ambiti della nostra società, esistendo inoltre abbondante,
magari eccessiva e confusa, informazione sul tema. La letteratura su droghe si concentra
nella trasversalità del tema, esistendo un consenso generale sul fatto che ci si trova
contemporaneamente davanti ad un processo biologico, dato che produce dipendenza,
tolleranza e frequentemente sindrome di astinenza tra i consumatori abituali, e davanti
ad un fenomeno sociale di tipo storico che colpisce tanto individui concreti come diversi
settori della popolazione. In Spagna, nonostante multiple ricerche empiriche sui fattori
biologici, cognitivi e sociali riguardo alla vulnerabilità per l'uso di sostanze negli adulti,
non esiste una teoria specifica sul fenomeno delle prime esperienze negli adolescenti.
Partendo da una lettura critica degli studi effettuati dall'Osservatorio Spagnolo sulle
Droghe, il Dipartimento di Psicologia della Personalità, Diagnosi e Trattamento in
collaborazione con il Dipartimento di Scienze dello Sport dell'Università di Granada si
impegnò in un vasto e lungo progetto il cui obiettivo generale di ricerca è realizzare uno
studio su determinate abitudini salutari relazionate con l'esercizio sportivo,
l'alimentazione ed il consumo di sostanze nei giovani andalusi in età scolare, con
l'obiettivo di esaminare le loro interrelazioni ed le loro covariazioni con parametri
biologici e psicologici predittori di buona salute fisica e psicologica.
4.1. Ipotesi e obiettivi
4.3. Campionamento
Si è usato un campionamento a partire da scuole pubbliche selezionate secondo la
disponibilità data verso la ricerca proposta, attraverso accordi presi con i professori di
educazione fisica e i direttori degli istituti. Dentro le scuole selezionate si sono scelte le
classi del 3º e 4º anno appartenenti a quella che in spagna viene definita Scuola
Secondaria Obbligatoria (Enseñanza Secundaria Obligatoria, ESO) e il 1º e 2º anno di
Liceo (Bachillerato, LOGSE). Sono stati compresi nella dimostrazione tutti gli studenti
delle classi selezionate, col fine di semplificare il disegno campionario, così come
l'esecuzione e l’analisi del questionario.
Il protocollo di ricerca si applicò dunque ad un campione di 548 giovani. La
proporzione degli studenti che si negarono compilare il questionario fu irrilevante (2),
così come fu quella dei questionari eliminati per essere stati lasciati in bianco (6), per un
totale di 540 questionari validi.
In totale il gruppo di soggetti che hanno completato il questionario, come è possibile
osservare dalla tavola X, era costituito da 261 ragazzi e 279 ragazze, con un’età medi di
15,6 anni (deviazione tipica 1,26 anni). Di questi il 38 % frequentava la classe 3° degli
Studi Secondari Obbligatori, il 34,1 % la classe 4°, il 22% erano studenti del 1° anno di
Bachillerato e solo il 5,6% studenti della 2° Bachillerato.
Il grado di collaborazione dei direttori, tutori e docenti dei diversi centri fu molto buona
in tutte le applicazioni.
Sesso
Classe
2 BACHILLERATO 30 5,6
Il protocollo di ricerca delineato per l’occasione include distinti tipi di misurazioni che
possono raggrupparsi nelle seguenti categorie:
a) misurazioni fisiche ed elettrofisiologiche, b) misurazioni soggettive e c) misurazioni
comportamentali. Questi tre tipi di misurazioni verranno correlazionate tra loro per
ottenere un'informazione più completa e dettagliata rispetto popolazione studiata e alle
loro relazioni predittive, utilizzando metodi multivariati di analisi e regressione.
Un'ampia serie di prove esiste per misurare il comportamento impulsivo negli esseri
umani. All’interno del campo delle differenze individuali esistono questionari
autosomministrati, ben convalidati, per quantificare la personalità impulsiva, tra cui la
Scala dell’Impulsività di Barratt, (BIS; Patton et al., 1995).
È uno degli strumenti più ampiamente utilizzati per la valutazione dell’impulsività;
progettata da Barratt ed è stata convalidata da Oquendo e colleghi. La sua applicazione
è autosomministrata.
I questionari self-report valutano caratteristiche temperamentali generali dell'individuo:
come l'individuo si comporterebbe tipicamente in una situazione data, o fino a che
punto l'individuo è d’accordo o diverge con dichiarazioni particolari. Inoltre, i
questionari autosomministrati sono suscettibili a caratteristiche e tendenze legate alla
desiderabilità sociale che può differire naturalmente tra soggetti aventi problemi con
l’uso di sostanze ed i soggetti di controllo.
Inoltre, l'impulsività può interferire direttamente con la compilazione dei questionari
stessi, tale che l'individuo impulsivo può dare meno considerazione a risposte che
l'individuo non impulsivo.
In fine, le posizioni introspettive suppongono che gli individui abbiano la perspicacia
sufficiente per valutare esattamente la propria personalità.
La scala dell’impulsività di Barratt (BIS) consta di 30 items, raggruppati in tre
sottoscale:
- Impulsività Cognitiva: (8 items) 4,7,10,13,,16,19,24 e 27.
- Impulsività Motoria: (10 items) 2,6,9,12,15,18,21,23,26 e 29.
- Impulsività non Progettata: (12 items) 1,3,5,8,11,14,17,20,25,28 e30.
Interpretazione
Possiede maggiore valore il punteggio totale rispetto a quello delle sottoscale. Non
esistono punti di corte, benché si sia proposto la mediana della distribuzione.
Nello studio di convalida spagnola le mediane ottenute in una dimostrazione di pazienti
psichiatrici furono: Impulsività Cognitiva: 9,5 Impulsività Motoria: 9,5 Impulsività
non Progettata: 14 punteggiatura Totale: 32,5
Proprietà psicometriche
Tanto i parametri di affidabilità come di validità sono adeguati.
Affidabilità: la consistenza interna è elevata, circa 0,8. L'affidabilità Test-Retest dopo
due mesi è di 0,89.
Validità: nell'analisi fattoriale si sono proposte varie soluzioni con 3 o 6 fattori
principali.
Nella convalida spagnola l'equivalenza linguistica, l'equivalenza concettuale e
l'equivalenza della scala furono corrette. La proporzione di concordanza tra la versione
inglese e la castigliana oscilla tra 0,67 e 0,80.
4.4.2.3. The Strengths and Weaknesses of ADHD symptoms and Normal behavior scale
(SWAN)
Il Strengths and Weaknesses of ADHD symptoms and Normal behavior scale (SWAN) è
composto da 18 items ed è stato creato a partire dalle categorie diagnostiche del DSM-
IV-TR. Questa scala ha l’obiettivo di valutare problemi di attenzione e le abilità
attentive positive. Usa una scala Likert di 7 punti in cui si invita il soggetto a comparare
il proprio comportamento in riferimento a quello dei coetanei attraverso una delle
seguenti scelte: “Mucho menos”= lontano sotto media soggettivamente percepita,
“Menos” = sotto la media soggettivamente percepita, “Un poco menos”= leggermente
sotto media soggettivamente percepita, “Lo mismo” = nella media, “Un poco màs”=
leggermente sopra la media soggettivamente percepita, “Màs”= sopra la media
soggettivamente percepita e “Mucho màs” = molto sopra la media soggettivamente
percepita.
Somministrazione
Fluenza verbale per categorie fonemiche: chiedere al soggetto di dire tutte le parole che
gli vengono in mente e che cominciano con una determinata lettera. Nel presente caso
tutte le parole inizianti con la lettera P. Sono validi nomi di cose, verbi, aggettivi,
avverbi. Non sono validi nomi propri di persona, nomi propri di città e parole derivate.
Fluenza verbale per categorie semantiche: chiedere al soggetto di dire tutte le parole che
appartengono ad una data categoria. Nel caso in questione: animali.
Il soggetto ha a disposizione 1 minuto di tempo per ogni lettera o categoria.
E’ possibile ottenere l’insieme dei tre tipi di misurazioni solo con visite della durata di
due giorni nei rispettivi centri educativi. Hanno partecipato alla raccolta dei dati quattro
ricercatori: due che si sono dedicati alle misurazioni fisiche ed elettrofisiologiche e due
che invece si sono impegnati nella valutazione delle prove soggettive e
comportamentali.
Tuttavia, non tutti i ragazzi/e valutati sono passati alle prove comportamentali. Hanno
eseguito la prova Go/No-Go solo tre sottogruppi di ragazzi/e, coloro cioè che avevano
ottenuto un punteggio molto alto, intermedio o molto basso nel questionario
dell’impulsività (BIS) e che hanno registrato una sintomatologia per l’ADHD nel
questionario SWAN. Punteggi molto alti in impulsività sono stati relazionati con un
maggiore rischio di consumo di sostanze in persone giovani, ed inoltre con una
maggiore probabilità di sviluppare il disturbo da attenzione ed iperattività (ADHD),
disturbi della condotta alimentaria (anoressia nervosa e bulimia nervosa) e con minore
variabilità cardiaca, la quale apporta informazioni circa la capacità fisica e lo stato di
salute generale.
La raccolta dei dati è autorizzata dal consiglio dei professori e dai genitori dei ragazzi.
Si realizza di forma anonima e confidenziale; la partecipazione è volontaria, ogni
partecipante riceve un codice numerico con il quale verranno numerati i libretti dei
questionari e le differenti prove da realizzare tanto di tipo fisico come comportamentale,
garantendo con ciò l'anonimato.
CAPITOLO QUINTO
Nella Tabella 8 si mostra la prevalenza del consumo degli studenti delle Scuole
Secondarie appartenenti all’Andalusia Orientale, di età compresa tra i 14 e i 19 anni, in
paragone con gli stessi dati estratti dell'Inchiesta Scolare dell'anno 2009, realizzata per il
Piano Nazionale sulle Droghe in tutto il territorio spagnolo. Nella menzionata tabella
può apprezzarsi l'elevato consumo dei giovani dell’Andalusia Orientale in paragone col
resto della Spagna, soprattutto, nelle seguenti sostanze: alcool, tranquillanti, cannabis,
anfetamine, allucinogeni ed ecstasy.
Tabella 8. Prevalenza del consumo di sostanze tra gli studenti delle Scuole Secondarie (%)
Almeno una volta Negli ultimi 12 mesi Negli ultimi 30 giorni
L’età media di inizio al consumo di sostanze si mostra nella Tabella 9 e nella Figura 2.
Come si può notare, le sostanze che per prime vengono provate sono quelle legali.
L’ordine delle sostanze secondo l’età d’inizio parte dall’uso di tabacco, poi alcool e
cannabis; li seguono gli allucinogeni, le anfetamine, la cocaina e infine l’ecstasy. Non
risulta essere la stessa progressione che si osserva nel questionario realizzato dal Piano
Nazionale sulle Droghe ed esistono differenze, in alcuni casi anche significative, tra le
età di inizio trovate in entrambe le ricerche.
Anfetamine
Secondo i dati ottenuti del presente studio ed in concordanza con le differenti ricerche
del Piano Nazionale Sulle Droghe, le sostanze più consumate dai giovani con età
compresa tra 14 e 19 anni sono tabacco, alcool e cannabis, mentre altre sostanze
risultano minoritarie a questa età. Per questa ragione e con l’obiettivo di aumentare la
potenza statistica delle nostre conclusioni ci concentreremo in queste tre sostanze.
Inoltre la variabile consumo di tabacco, così come consumo di alcool furono
“ricodificate”, passando da quattro livelli("Non ho mai fumato/ bevuto", "Non fumo/No
bevo, ma sì l'ho provato", "Solo fumo/bevo occasionalmente" e "Fumo/bevo
quotidianamente”) a solo due ("Consumo" e "Non consumo"). E’ stato fatto questo con
il fine di differenziare un consumo che può arrivare ad essere problematico
(“occasionalmente”, “quotidianamente”) da un consumo sperimentale che non suppone
comportamenti problematici (“mai” e “non fumo/bevo però l'ho provato”). Così il
gruppo "Consumo" conteneva quei partecipanti che fumavano e bevevano in maniera
occasionale o giornalmente mentre il gruppo “Non consumo" conteneva quei
partecipanti che non consumano alcool o tabacco.
L'analisi è stata portata avanti seguendo differenti passi, per prima cosa per ogni tipo di
sostanza (tabacco, alcool e cannabis) si realizzarono ANOVA semplici per paragonare i
gruppi di consumatori e non consumatori nel questionario sui comportamenti aggressivi
(CDA; Andreu, Peña y Graña, 2002), il Barratt Impulsivity Scale (BIS-Adapt; Cosi,
2008), le chiavi (WAIS e WISC) e la stima e riproduzione temporale. Posteriormente si
realizzarono correlazioni di Pearson, nel gruppo di consumatori, per differenti aspetti
relazionati con le tipologie di consumo della sostanza (numero di sigarette fumate,
numero di sbronze, numero di volte che avevano partecipato ad un botellon negli ultimi
30 giorni, consumo negli ultimi 30 giorni ed età di inizio di consumo) con i punteggi
ottenuti in ognuno dei questionari e delle prove. In un secondo passo, si creò un indice
di severità del consumo mediante il conteggio di sostanze che consumavano i
partecipanti, una, due o tre sostanze e si correlò (Pearson) il numero di sostanze
consumate con ognuna dei questionari e prove realizzate. Nel caso della prova delle
Chiavi della WAIS e della WISC, trattandosi di due test progettati specificamente per
età differenti, furono usate le punteggiature standardizzate secondo le tavole proprie del
test.
5.2.1. Risultati in riferimento alla sostanza Tabacco
Nell’analisi ANOVA su ognuna delle sottoscale del questionario CDA (fisico, verbale,
ira ed ostilità) paragonando i due gruppi di consumo di tabacco (Non consumo,
Consumo) è da segnalare l'esistenza di differenze significative tra entrambi i gruppi in
tutte le sottoscale, eccetto nel sottoscala ostilità. Nella sottoscala aggressività fisica
(CDA-fisico) i risultati segnalarono l'esistenza di differenze significative tra i due
gruppi di partecipanti (F[1, 520]=25.182, p<0.0001). Il gruppo "Consumo" ottenne una
maggiore puntuazione indicando che realizzava comportamenti di aggressività fisica
con maggiore frequenza che il gruppo “Non consuma" ("Consumo" m =2.68, sd =0.79;
"non consumo m" =2.27, sd =0.71). Nella sottoscala aggressività verbale (CDA-
verbale) i risultati segnalarono l'esistenza di differenze significative tra i gruppi (F[1,
520] =6.53, p <0.0001). Il gruppo "Consumo" ottenne una maggiore puntuazione
indicando che realizzava più comportamenti di aggressività verbale che il gruppo "Non
consumo" ("Consumo" m =2.90, sd =0.72; "non consumo” m =2.62, sd =0.71).
Analogamente, l'analisi ANOVA sui punteggi della sottoscala ira (CDA-ira) segnalò
l'esistenza di differenze significative tra i due gruppi di partecipanti (F[1, 520] =8.416, p
<0.005). Il gruppo "Consumo" ottenne una maggiore punteggiatura indicando che
manifestavano più reazioni adirate che il gruppo "Non consumo" ("Consumo" m =3.01,
sd =0.64; "non consumo m" =2.79, sd =0.70). In fine, l'analisi ANOVA nella sottoscala
ostilità (CDA-ostilità) segnalò l'assenza di differenze significative tra gruppi (F[1, 520]
=2.457, p >0.05).
L'analisi ANOVA sui valori tipificati della prove con chiavi non indicò differenze
significative tra il gruppo di "Consumo" e "Non consumo" ( F[1,521] =0.001, p >0.05).
Analogamente, non si trovarono differenze significative nei punteggi nella prova di
stima temporale né in quella di riproduzione temporale (ps >0.05).
Correlazioni tra le variabili di consumo di tabacco e i questionari
Nell’analisi ANOVA su ognuna delle sottoscale del questionario CDA (fisico, verbale,
ira ed ostilità) paragonando i due gruppi di consumo di tabacco (Non consumo,
Consumo) è da segnalare l'esistenza di differenze significative tra entrambi i gruppi in
tutte le sottoscale e marginalmente significativa nella sottoscala dell’ostilità. Nella
sottoscala aggressività fisica (CDA-fisico) i risultati segnalarono l'esistenza di
differenze significative tra i due gruppi di partecipanti (F[1, 517]=17,774, p <0.0001). Il
gruppo "Consumo" ottenne punteggi maggiori indicando che realizzava condotte di
aggressività fisica con maggiore frequenza che il gruppo “Non consuma" ("Consumo"
m =2.52, sd =0.73; "non consumo” m =2.24, sd =0.73). Nella sottoscala aggressività
verbale (CDA-verbale) i risultati segnalarono l'esistenza di differenze significative tra i
gruppi (F[1, 517] =7.962, p <0.0001). Il gruppo "Consumo" ottenne una maggiore
puntuazione indicando che realizzava più condotte di aggressività verbale che il gruppo
"Non consumo" ("Consumo" m =2.83, sd =0.69; "Non consumo” m =2.58, sd =0.72).
Analogamente, l'analisi ANOVA sui punteggi della sottoscala ira (CDA-ira)
segnalarono l'esistenza di differenze significative tra i due gruppi di partecipanti (F[1,
517] =15.090, p <0.001). Il gruppo "Consumo" ottenne una maggior punteggi indicando
che manifestavano più reazioni adirate che il gruppo "Non consumo" ("Consumo" m
=2.98, sd =0.63; "Non consumo” m =2.74, sd =0.72). In fine, l'analisi ANOVA nella
sottoscala ostilità (CDA-ostilità) segnalò marginalmente l'esistenza di differenze
significative tra i gruppi (F[1, 517] =3.649, p =0.057). Il gruppo "Consumo" ottenne una
maggior puntazione indicando che manifestavano più condotte ostili che il gruppo "Non
consumo" ("Consumo" m =2.83, sd =0.70; "non consumo" m=2.70, sd =0.75).
L'analisi ANOVA sui valori tipificati della prova con chiavi non indicò differenze
significative tra il gruppo di "Consumo" e "Non consumo" (F[1,518] =0.001, p >0.05).
Analogamente, non si trovarono differenze significative nei punteggi della prova di
stima temporale né in quella di riproduzione temporale (ps >0.05).
Correlazioni tra le variabili del consumo di alcool e i questionari.
Nell’analisi ANOVA su ognuna delle sottoscale del questionario CDA (fisico, verbale,
ira ed ostilità) paragonando i due gruppi di consumo di tabacco (Non consumo,
Consumo) è da segnalare l'esistenza di differenze significative tra entrambi i gruppi in
tutte le sottoscale e marginalmente significativa nella sottoscala dell’ostilità. Nella
sottoscala aggressività fisica (CDA-fisico) i risultati segnalarono l'esistenza di
differenze significative tra i due gruppi di partecipanti (F[1, 520] =23.684, p <0.0001).
Il gruppo "Consumo" ottenne una maggiore puntuazione indicando che realizzava
condotte di aggressività fisica con maggiore frequenza che il gruppo “Non consuma"
("Consumo" m =2.74, sd =0.77; "Non consumo” m =2.24, sd =0.70). Nella sottoscala
aggressività verbale (CDA-verbale) i risultati segnalarono l'esistenza di differenze
significative tra gruppi (F[1, 520] =29.740, p <0.0001). Il gruppo "Consumo" ottenne un
maggior punteggio indicando che realizzava più comportamenti di aggressività verbale
che il gruppo "Non consumo" ("Consumo" m =2.99, sd =0.68; "Non consumo” m
=2.59, sd =0.71). Analogamente, l'analisi ANOVA sui punteggi della sottoscala ira
(CDA-ira) segnalarono l'esistenza di differenze significative tra i due gruppi di
partecipanti (F[1, 520] =18.517, p <0.001). Il gruppo "Consumo" ottenne un punteggi
più elevati indicando che manifestavano più reazioni adirate che il gruppo "Non
consumo" ("Consumo" m =3.07, sd =0.59; "Non consumo” m =2.77, sd =0.71). In fine,
l'analisi ANOVA nella sottoscala ostilità (CDA-ostilità) segnalò marginalmente
l'esistenza di differenze significative tra i gruppi (F[1, 520] =3.577, p =0.059). Il gruppo
"Consumo" ottenne maggior punteggi indicando che manifestavano più condotte ostili
che il gruppo "Non consumo" ("Consumo" m =2.87, sd =0.66; "Non consumo” m
=2.72, sd =0.75).
L'analisi ANOVA sui valori tipificati della prova con chiavi non indicò differenze
significative tra il gruppo "Consumo" e "Non consumo" (F[1,521] =3.321, p >0.05).
Analogamente, non si trovarono differenze significative nei punteggi della prova di
stima temporale né in quella di riproduzione temporale (ps >0.05)
Correlazioni tra le variabili di consumo di alcool e i questionari
Le correlazioni tra le variabili età di inizio del consumo di cannabis e consumo negli
ultimi 30 giorni coi differenti questionari segnalarono nel gruppo "Consumo" l'esistenza
di relazioni positive tra il consumo negli ultimi 30 giorni e la sottoscala CDA-fisica (r
=0.25, p <0.001). Quelli che consumarono con più frequenza negli ultimi 30 giorni
mostravano una maggiore aggressività fisica.
5.2.4. Policonsumo
Tabella 10. Correlazioni tra l’indice di severità e i diversi questionari e prove (**p<0.001)
CDA- Ira
CHIAVI
Motoria
Progett.
Verbale
Riprod.
(WAIS,
Cognit.
WISC)
Temp.
Temp.
CDA-
CDA-
CDA-
Stima
Física
Ostil.
Imp.
Imp.
No
Severità 0.21** 0.17** 0.05 0.00 0.17** 0.21** 0.23** 0.76 -0.00 0.02
CONCLUSIONI
Il primo obiettivo della ricerca qui esposta è conoscere la situazione del consumo di
droghe nella popolazione di adolescenti (14-19 anni) nell’Andalusia Orientale. Si è
infatti valutata la prevalenza del consumo delle diverse sostanze e le caratteristiche
personalogiche dei consumatori con il fine di identificare quei fattori che potrebbero
essere predittivi dell’uso di droghe in questa popolazione di riferimento.
Secondo i dati ottenuti dal presente studio ed in concordanza con le differenti ricerche
del Piano Nazionale Sulle Droghe, l'alcool ed il tabacco sono le sostanze più consumate
dai giovani: l’ 85,3% ha assunto bevande alcoliche ed il 50,3% ha provato il tabacco o
fuma più o meno regolarmente. La sostanza illegale più consumata è la cannabis: il 23,9
% ha consumato almeno una volta questa droga. L’uso delle altre sostanze menzionate
in questa tesi (cocaina, ecstasy, LSD e allucinogeni, anfetamine) risulta minoritario a
questa età. Per questa ragione tutte le analisi statistiche effettuate si sono concentrate
solo sulle tre sostanze maggiormente consumate. Abbiamo inoltre voluto soffermarci
sull’età media in cui i giovani andalusi si avvicinano alle sostanze: l’età media dei
ragazzi che fumano per la prima volta è di 13,5 anni, quella dei ragazzi che invece
bevono per la prima volta è di 13,8 anni; infine, l’età media dei soggetti che hanno fatto
per la prima volta uso di cannabis è di 14,5.
In linea di massima dunque non sono state rilevate differenze significative tra i dati
ottenuti dalla presente ricerca e i dati ricavati dalla ricerca ESTUDES effettuata a livello
nazionale. Un’adeguata conoscenza della situazione di consumo di droghe sul territorio
è utile al fine di progettare e mettere in pratica disegni di prevenzione destinati agli
adolescenti adeguati alle necessità rilevate.
Assieme alle tipologie delle sostanze e all’età media di inizio, attraverso il Barratt
Impulsivity Scale (BIS-Adapt; Cosi, 2008) e il Questionario sui Comportamenti
Aggressivi (CDA; Andreu, Peña y Graña, 2002) abbiamo indagato variabili quali
l’Impulsività Motoria, l’Impulsività Cognitiva, l’Impulsività Non Progettata, i
comportamenti aggressivi fisici, verbali, l’ira e l’ostilità. Attraverso le prove sulle
funzioni esecutive, quali le Chiavi della WAIS e della WISC e la stima/riproduzione
temporale, abbiamo invece potuto valutare la memoria, la capacità di attenzione e di
concentrazione nell’associazioni di numeri e simboli e il senso del tempo, che è un
fattore importante per la comprensione della presa di decisioni. (Critchfield, 2006;
Wittmann, 2007; Monterosso, 2007).
Attualmente la letteratura scientifica in psicologia sicuramente presenta una tradizione
consolidata di studi sui fenomeni connessi all’abuso e alla dipendenza, non altrettanto si
può dire sull’uso e sull’inizio del consumo delle sostanze negli adolescenti, anche se
negli ultimi anni i fattori relazionati con l'inizio del consumo di droghe sono stati
studiati da diversi ricercatori, secondo l’ambito di interesse (medico, psicologico,
psicopatologico, fisiologico, psicosociale) e da diverse discipline.
Volendo soffermarci su quegli elementi individuali che possono essere predittivi del
consumo di sostanze negli adolescenti ed esaminando la letteratura scientifica esistente,
possiamo osservare come diversi aspetti dell’uso delle sostanze si relazionano
direttamente con le nozioni di funzione esecutive e presa di decisione. Pare infatti che le
tappe precoci nell’assunzione di droghe a scopo ricreativo possono essere mediate,
come già menzionato, da caratteristiche di personalità che influiscono sulla probabilità o
meno che l'individuo provi una sostanza e molti studi indicano che una maggiore
impulsività potrebbe svolgere un ruolo principale nell'iniziazione di uso di sostanze
(Gerra et al., 2004). Analogamente un ruolo importantissimo le svolgono le alterazioni
nella presa di decisioni, che sono direttamente implicate nello sviluppo e nel
mantenimento dei processi di addiction, già che in questi soggetti si produce
un’alterazione della valutazione motivazionale offerta dalla ricompensa associata al
consumo (Jentsch & Taylor, 1999), e un’ incapacità ad anticipare e a considerare le
potenziali conseguenze negative del consumo nelle situazioni di decisione (Bechara,
2005; Goldstein e Volkow, 2002). Attenzione è stata rivolta anche alla
sopravvalutazione del passaggio del tempo, conseguenza di una maggiore attenzione al
tempo e di una maggiore attivazione, così come alla sottostimazione del tempo da parte
di soggetti impulsivi, perché incapaci di agire d’accordo ai loro impulsi. Sebbene la
percezione del tempo sia inequivocabilmente relazionata con l’assunzione di
comportamenti a rischio, quali l’uso di sostanze (Wittmann, 2007), tuttavia sono
necessari ulteriori studi per determinare precise relazioni causali tra presa di decisioni,
angoscia emozionale e percezione del tempo.
Il secondo obiettivo, il principale del presente lavoro, è valutare quali fattori, tra cui le
funzioni esecutive e l’impulsività, sono predittori di un uso di sostanze. Attraverso la
messa in opera della ricerca qui presentata, nata prendendo spunto dagli studi effettuati
dall’Osservatorio Spagnolo sulle Droghe e i risultati ottenuti a livello nazionale, è stato
possibile osservare che alcune delle correlazioni osservate replicano in parte quanto
descritto in letteratura dimostrando una differenza significativa tra il gruppo dei soggetti
che “consumano” e quello di controllo “non consumano” nei diversi questionari
somministrati.
Per quanto riguarda l’uso di tabacco, alcool e cannabis, attraverso l’analisi ANOVA, in
riferimento alle sottoscale della CDA, il gruppo "Consumo" ottenne punteggi maggiori
indicando che realizzava comportamenti di aggressività fisica, verbale e irascibilità con
maggiore frequenza che il gruppo “Non consuma". In riferimento al BIS-Adapt,
l’analisi dei dati sulle sottoscale Impulsività Motoria, Impulsività Cognitiva e Non
Progettata, paragonando i due gruppi di consumo, segnalò l'esistenza di differenze
significative in tutte le sottoscale. Da segnalare, invece, per quanto rigurda le prove con
le chiavi della WISC e della WAIS, che l’analisi non rivelò alcuna differenza
significativa tra il gruppo di "Consumo" e "Non consumo”. Analogamente, non si
trovarono differenze significative nei punteggi nella prova di stima temporale né in
quella di riproduzione temporale. All’analisi statistica di queste variabili è stato dedicato
molto tempo, poichè risulta un dato che non conferma le nostre aspettative. Ció
potrebbe essere dovuto al fatto che gli strumenti utilizzati non siano adatti a questo tipo
di rilevamento o che, per lo stadio evolutivo degli adolescenti partecipanti alla ricerca,
non sia una variabile utile per differenziare i consumatori dai non consumatori.
Ulteriore attenzione verrá dedicata a queste prove in futuro, con il fine di valutare in
modo efficace l’esistenza o meno di correlzioni tra la percezione temporale e l’uso di
sostanze negli adolescenti.
Inoltre, addentrandoci più nel particolare, attraverso la correlazione di Pearson abbiamo
potuto approfondire l'esistenza di correlazioni positive tra il numero di sigarette fumate
e i punteggi nella scala di Impulsività Cognitiva del Bis-Adapt (r =0.32, p <0.05) di
modo che i partecipanti più impulsivi consumavano giornalmente più sigarette. Si trovò
anche una correlazione negativa tra il numero di sigarette fumate e l'età di inizio (r = -
0.34, p <0.05), evidenziando come i partecipanti che avevano cominciato prima a
fumare consumavano un maggiore numero di sigarette giornaliere. Approfondendo le
correlazioni sull’uso di alcool, nel gruppo "Consumo" l'esistenza di relazioni positive tra
il consumo negli ultimi 30 giorni e la sottoscala CDA-fisica (r =0.25, p <0.001) indica
che quei giovani che consumarono alcool con più frequenza negli ultimi 30 giorni
mostravano una maggiore aggressività fisica. In riferimento all’uso di cannabis, invece,
i risultati segnalarono l'esistenza di correlazioni positive con le sottoscale CDA-fisica e
CDA-verbale, come con le scale Impulsività Motoria, Impulsività Cognitiva e Non
Progettata del BIS-Adapt.
Le alte correlazioni presenti tra l’uso di sostanze e l’impulsivitá dunque confermano
quanto atteso, quanto rilevato dalla letteratura, come questa sia una caratteristica
predittrice fondamentale per l’iniziazione all’uso di sostanze negli adolescenti. Le
correlazioni con il questionario CDA implica che i soggetti hanno una minore capacità
di autocontrollo, che potrebbe indicare immaturità del lobo frontale, il che
significherebbe minori capacità per prendere decisioni e peggiori performance a livello
delle funzioni esecutive. L'assenza di differenze significative tra i gruppi nella
valutazione specifica delle funzioni esecutive può essere data dal fatto che le prove
utilizzate nella presente ricerca (chiavi WAIS e WISC, stima temporale e riproduzione
temporale) non siano lo sufficientemente sensibili per valutare la predisposizione al
consumo di sostanze ad età precoci.
Il presente studio, che si è concentrato solo su una piccola porzione di tutti quegli
elementi che possono essere causa di vulnerabilità all’uso di sostanze, molto
chiaramente non vuole allontanarsi dalla consapevole esistenza di molte possibili
combinazioni di differenti variabili che possono condurre all'uso di droghe. Gli studi
realizzati fino al momento, dagli autori citati, sono un buon principio ed aprono
importanti prospettive oltre ad aver contribuito enormemente alla comprensione del
fenomeno fino ad oggi. Ricerche future dovrebbero tendere alla realizzazione di
ulteriori studi con metodologia longitudinale, che permettano stabilire con maggior
sicurezza e precisione i fattori causali dell’uso e abuso di droghe negli adolescenti, con
il fine ultimo di disegnare e mettere in pratica strategie di prevenzione che abbiano
come obiettivo ridurre il consumo di sostanze così come i fattori associati a detto
consumo (fattori di rischio). L’ideale sarebbe approfondire e precisare le differenti
combinazioni dei fattori individuali, così come tutti gli altri fattori genetici e sociali, che
incrementano e diminuiscono la vulnerabilità all'iniziazione per l’uso di sostanze come i
fattori che possono attenuare o esacerbare la probabilità di trasformarsi in individuo di
rischio, tenendo in conto che probabilmente le differenti combinazioni varieranno
secondo l'età, il sesso, la sottocultura e la fase di consumo in cui si trovi l'individuo.
ALLEGATO
A continuación encontrarás una serie de preguntas y cuestionarios que nos permitirán lograr los
objetivos de nuestra investigación. Por favor, lee atentamente cada pregunta y contesta con
sinceridad. Esta información es confidencial y anónima. Ni tus padres ni tus profesores tendrán
acceso a ella.
En la parte superior derecha de esta página verás que hay dos pegatinas con un número. Cuando
entregues el cuadernillo despega una de las pegatinas y consérvala contigo el resto del día. Sólo
así podremos contactar contigo si fueras seleccionado/a mediante sorteo para participar en otras
pruebas que estamos realizando en tu instituto/colegio.
Antes de empezar, rellena en esta hoja los siguientes datos (pon una X sobre la línea que
corresponda):
Madre
Estudios universitarios
Sin estudios Primaria Secundaria Algún curso universitario
finalizados
Padre
Madre
1. Muy mala____ 2. Mala ____ 3. Regular ___ 4. Buena___ 5. Muy buena ___
BIS-ADAPT
Las frases que aparecen a continuación se refieren a diferentes formas de actuar y de pensar.
Lee atentamente cada una de ellas y pon una X en la respuesta que más se ajusta a tu forma de
ser. ¡Muchas gracias!
Nunca o Siempre
Algunas Bastantes
casi o casi
veces veces
nunca siempre
1. Cuando voy a hacer algo, lo preparo muy bien antes.
2. Hago cosas sin pensar.
7. Me concentro fácilmente.
8. Ahorro regularmente.
9. Me resulta difícil permanecer sentado/a o callado/a durante
mucho tiempo.
10. Soy un/a chico/a que piensa bastante las cosas.
La hago
Desayuno
Media mañana
Almuerzo
Merienda
Cena
¿Practicas deportes o haces alguna actividad física, aparte de las clases de educación física
del colegio / instituto? (baloncesto, natación, gimnasio, fútbol, esquí, baile, etc.):
SI NO
Si has contestado SÍ a la pregunta anterior, indica qué tipo de deporte o de actividad física
practicas y con qué frecuencia; marca con una X la que corresponda:
1 2 3 4
TIPO DE DEPORTE O ACTIVIDAD Todos los días Entre 3 -5 días a Los fines de Algún día al
FISICA la semana semana mes
Casi siempre
Raramente
A menudo
Siempre
Algunas
Nunca
veces
1. Cuando estoy con alguien que está comiendo me entra hambre.
5. Sin duda alguna, las ganas de comer me hacen pensar en cómo voy a
conseguir lo que quiero comer.
14. Me entra tanta hambre que mi estómago se siente como un pozo sin
fondo.
17. Cuando como algo que deseo con intensidad me siento culpable.
18. Cada vez que deseo comer algo en particular me pongo a hacer
planes para comer.
Raramente
A menudo
Siempre
Algunas
siempre
Nunca
veces
Casi
19. El comer me tranquiliza.
26. Una vez que me pongo a comer tengo problemas para dejar de
hacerlo.
31. Cada vez que se me antoja comer algo sigo pensando en comerlo
hasta que lo como.
32. Cuando tengo muchas ganas de comer algo estoy obsesionado/a con
comer lo que deseo.
34. Cada vez que voy a un banquete termino comiendo más de lo que
necesito.
Un
Mucho Un Poco Lo Mucho
Menos Poco Más
Menos Menos Mismo Más
Más
¿Fumas tabaco?
Nunca he fumado
No fumo, pero sí lo he probado
Sólo fumo ocasionalmente
Fumo diariamente ____ cigarrillos diarios
¿A qué edad fumaste por primera vez? (Si no has fumado nunca, no respondas)
____ años
¿A qué edad, aproximadamente, tomaste por primera vez alguna bebida alcohólica? ____
años
¿Has tomado alguna bebida alcohólica en los últimos doce meses?
No
Sí
¿La has ¿A qué ¿La has ¿La has ¿Con qué frecuencia la
consumido edad la consumido consumido consumiste en los últimos
alguna vez? probaste en los en los 30 días?
por últimos 12 últimos 6
primera meses? meses?
vez?
Nada
Menos de una
Cannabis, No No No
vez/semana
1 Marihuana o Sí Sí Sí
Una vez por semana
Porros
De 2 a 6 veces/semana
Diariamente
Nada
Menos de una
No No No
vez/semana
2 Cocaína Sí Sí Sí
Una vez por semana
De 2 a 6 veces/semana
Diariamente
Nada
Menos de una
No No No
Éxtasis, Pastis o vez/semana
3 Sí Sí Sí
Pirulas. Una vez por semana
De 2 a 6 veces/semana
Diariamente
Nada
Menos de una
Alucinógenos, No No No
vez/semana
4 LSD, Tripis, Sí Sí Sí
Una vez por semana
Hongos…
De 2 a 6 veces/semana
Diariamente
Nada
Menos de una
No No No
Anfetaminas o vez/semana
5 Sí Sí Sí
Speed… Una vez por semana
De 2 a 6 veces/semana
Diariamente
CDA
Lee atentamente cada frase y selecciona con una X la opción que mejor te describe en términos
generales. Es decir, si el contenido de la frase es característico de ti o no es característico de ti.
No existen respuestas correctas o incorrectas.
5. Si se me provoca lo suficiente,
puedo golpear a otra persona
Instrucciones: Espera a que el/la investigador/a te dé las instrucciones y te indique el tiempo que
tendrás para realizar esta prueba.
Instrucciones: Espera a que el/la investigador/a te dé las instrucciones y te indique el tiempo que
tendrás para realizar esta prueba.
Animales
a) ¿Cuánto crees
que dura 1
anuncio en
televisión?
b) ¿Cuánto tarda
en hervir una
taza de leche que
se calienta en un
cazo?
c) ¿Cuánto tardas
en subir andando
las escaleras de
un piso a otro?
d) ¿Cuánto tiempo
crees que has
tardado en
contestar este
cuadernillo?
e) ¿Cuánto tiempo
tardas en lavarte
los dientes?
f) ¿Cuánto tiempo
tardas en lavarte
las manos?
1.- ¿Cuánto tiempo crees que ha transcurrido desde que el/la investigador/a dijo “YA” hasta que
dijo “STOP”?
______________________________________________________________________
2.- Con la pantalla del cronómetro tapada, dale al botón de comienzo y detenlo cuando creas que
hayan pasado 38 segundos. Espera a que te den instrucciones para apuntar el resultado.
_________________________________________________________________
Ya has acabado. Por favor, revisa tu cuadernillo y comprueba que no has dejado ninguna
pregunta sin contestar. ¡Gracias por tu colaboración!
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