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Introduzione a Genesi 1-11

La Bibbia è il testo più tradotto e più diffuso nel mondo, più di tutti gli altri libri. È
stato tradotto in 2062 tra lingue e dialetti, ed è un libro che più di ogni altro ha
influenzato la storia dell’umanità, ha influenzato moltissimo l’arte, la cultura.

Anzitutto non è un libro, ma sono tanti, sono 73. Infatti la parola “Bibbia” viene
dal greco “biblia”, che è il plurale di “biblion” = libretto.

Quindi è un insieme di ben 73 libretti. Immaginate una biblioteca, pensate di


vedere su un primo scaffale 46 libretti: è l’AT, e su un secondo scaffale 27 libretti:
è il NT. Da Genesi fino all’Apocalisse ogni libro ha un nome e un titolo.

Sono libri molto diversi l’uno dall’altro: alcuni sono storici, altri raccontano la
vicenda di un personaggio come Abramo, Mosè, altri sono di preghiera. C’è molta
varietà di generi letterari, di tipi di racconti, ecc. Perché sono tutti assieme? Che
cosa li lega? Che cosa fa di questo un testo unico? Li lega l’idea di “Storia della
Salvezza”; cioè in questo testo, attraverso questi vari libri, noi troviamo tutto
quello che Dio ha fatto e fa per riportare gli uomini alla amicizia con sé, dopo che
l’uomo a causa del peccato (del peccato originale, ma anche degli altri peccati che
commette), infrange l’alleanza, l’amicizia con Dio e Dio, però, ripropone sempre
all’uomo di ritornare a Lui.

Quindi possiamo dire che i due protagonisti di questa lunghissima Storia della
Salvezza che parte dal 1800 a.C. (Abramo) e continua per tutta la storia
dell’umanità, sono Dio da un lato, che si è rivelato (La teologia dice che la fede
cattolica si basa sull’auto-comunicazione di Dio. Dio ha preso l’iniziativa, ha
voluto farsi conoscere all’uomo attraverso la storia) e dall’altro l’uomo,
l’interlocutore principale di Dio. Tra questi due interlocutori c’è un dialogo, si
stabilisce un patto, un’alleanza.

Ecco perché diciamo Antico e Nuovo Testamento. “Testamento” viene dal latino
“testamentum” che viene dal greco “diatheke”, che non vuol dire soltanto lasciare
le proprie “ultime volontà”, il testamento qual è normalmente inteso, ma vuol dire
dire “alleanza”. Attraverso questo giro di traduzioni, diatheke greco traduce berit
ebraico, che appunto vuol dire “patto-alleanza”.
E allora attraverso “berit”, “diatheke”, “testamentum” e “testamento”, arriviamo a
dire Antico Testamento, cioè Antica Alleanza, e Nuovo Testamento, cioè Nuova
Alleanza.

Perché “Antica” e “Nuova”? perché la Nuova Alleanza è quella portata da Gesù.


Infatti l'altro elemento fondamentale che dà unità ai questi 73 libri e a tutta la storia
della salvezza è la figura di Gesù Cristo, chiamato dopo la sua risurrezione: il
Signore; è lui centro della storia della salvezza come anche della storia dell’uomo.
Ed è molto significativo che se all’inizio della Genesi leggiamo: “In principio Dio
creò il cielo e la terra”, cosi pure all’inizio del Vangelo di Giovanni leggiamo: “In
principio era la Parola (il Verbo), e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”. Il
Verbo è Gesù. Niente è stato fatto senza la Parola, quindi niente è stato fatto senza
Gesù.

Cominciamo ad entrare in argomento; affronteremo il primo libro della Bibbia, in


particolare i primi 11 capitoli della Genesi, il primo libro della Bibbia. C’è una
bella differenza tra questi 11 capitoli che parlano della creazione, di Adamo ed
Eva, del diluvio universale, della torre di Babele, e invece la fine del c. 11 e poi i
successivi che parlano di Abramo, che viene chiamato da Dio, lascia la sua terra e
va dove Dio gli dice. È importante tenere presente questa differenza, proprio
perché ci troviamo di fronte a dei testi diversissimi. Questi primi 11 capitoli della
Genesi sono una cosa, con Abramo inizia tutt’altra cosa.

"Introduzione al libro della Genesi 1-11"

Questi 11 capitoli sono stati scritti molto dopo il periodo in cui è stata scritta la
storia d’Abramo e cioè nel periodo dell’esilio del popolo d’Israele in Babilonia nel
VI secolo (587-538 a.C.) e poi completati nei due secoli successivi. Intorno al IV
sec. c’è la redazione definitiva del Pentateuco, i primi 5 libri della Bibbia.

A differenza degli altri popoli, di cui parleremo perché è molto interessante


vedere l’originalità della fede di Israele rispetto ai popoli dell’AVO (Antico Vicino
Oriente), Israele ha fatto prima, storicamente, in concreto l’esperienza di un Dio
liberatore. È Dio che chiama Mosè e che gli dice: è giunto a me il grido del mio
popolo, vai, scendi e libera il mio popolo. Dio che libera il suo popolo dalla
schiavitù egiziana. Israele ha conosciuto questo volto di Dio, il Dio che parla, il
Dio che libera, il Dio dell’alleanza, il Dio che sul Sinai stabilisce col popolo
un’alleanza. I 10 comandamenti in cui dice: se voi li osserverete, avrete questo e
quest’altro.

Col passare del tempo, soprattutto quando Israele si è trovato in esilio e quindi a
contatto con una cultura diversa dalla sua, una cultura che aveva dei bellissimi
miti, della cosmogonie, cioè delle storie che raccontavano come - secondo i
Babilonesi - erano nati il cielo e la terra, le divinità, si è posto a sua volta
l’interrogativo: ma queste cose valgono anche per me o no? il Dio che Israele ha
conosciuto è lo stesso dei Babilonesi o no? Allora la riflessione, soprattutto della
classe sacerdotale, che è poi quella che ha scritto, che ha steso questi testi, ha
capito che lo stesso Dio che aveva liberato Israele dall’Egitto e che quindi si era
fatto conoscere innanzi tutto in questa veste di liberatore e di salvatore, era anche il
Dio che aveva creato tutto il mondo. E infatti soltanto nel Secondo Isaia (Is 44),
troviamo espressioni di questo tipo: Dice il Signore che ti ha riscattato, che vuol
dire liberato e formato, sono io il Signore che ha fatto tutto, oppure Is 45: Io sono il
Signore non ce n’è un altro.

Allora, è alla luce di questa esperienza di fede, di un Dio liberatore, di un Dio


creatore, che Israele ha cominciato a riflettere su quelle che potevano essere state
le origini non solo del suo popolo, ma di tutta l’umanità, di tutto il mondo; e ha
cercato di rispondere ai grandi interrogativi che tutti gli uomini e tutte le culture si
pongono (e con i quali un po’ provocatoriamente ho voluto anch’io introdurre nel
volantino questo corso), cioè da dove viene il mondo? dove va l’universo? chi è
l’uomo? da dove viene? perché c’è il male, la sofferenza, il peccato? Sono tutte
domande esistenziali di fronte alle quali Israele ha cercato di dare una risposta,
sulla base della sua esperienza religiosa. Ecco perché sono state scritti dopo tanti
secoli da che Israele aveva conosciuto Dio che si era rivelato ad Abramo e poi
Isacco, Giacobbe, ecc.

Nel 1800 inizia la vicenda di Abramo, soltanto nel VI secolo, nel 500, quindi 1300
anni dopo, Israele è in grado di dare una riposta a questi che sono gli interrogativi
fondamentali dell’uomo in questi 11 capitoli di Genesi che quindi non a caso sono
forse le pagine più celebri della Bibbia, le più note almeno per sentito dire, le più
divulgate nella cultura, quelle più interpretate, anche quelle più discusse, perché a
queste pagine si collegano i famosi dibattiti scienza-fede, Bibbia-scienza.
Sono anche capitoli che, contenendo queste risposte fondamentali agli interrogativi
esistenziali dell’uomo, sono un po’ il paradigma per tutta la Bibbia, noi troviamo
una quantità di riferimenti in tutta la storia della salvezza, cioè nei 73 libri – A. e
NT - spesso e volentieri si richiama a Gen 1, a Gen 2; Gesù quando parla, quando
predica dice: Ricordate com’era all’inizio? Dio creò l’uomo e la donna ecc.

Il Libro della Genesi, ma più che altro focalizzare sui primi 11 capitoli che si
potrebbero titolare, se dobbiamo dare un titolo, la creazione del mondo e dei suoi
abitanti.
Vorrei farmi seguire in questa conversazione, quello di provare a dare delle dritte
Che ritengo utili per una lectio, una lectio sul libro, ma in particolare su questi
primi 11 capitoli.

Quando si parla di lectio, si intende per prima cosa, la comprensione del testo
questo è anche poi il primo gradino di per sé di questo cammino, di questa lettura
spirituale. Ora comprensione del testo vuol dire tante cose. Non soltanto. A mio
avviso capire quello che logicamente dice questo testo che abbiamo davanti, quindi
le sue articolazioni. Secondo me comprendere un testo significa anche collocarlo,
nel contesto che lo ha partorito, che lo ha fatto nascere. E quello che vorrei fare
con voi. Cercare cioè di contestualizzare il Libro e in particolare i primi 11 capitoli
del libro, nell'ambiente che li ha partoriti. Questo è essenziale, sempre secondo me.
Per poter capire bene quello che questo testo dice, testo che poi, faccio aderire alla
mia vita.

Il Libro della Genesi e come sappiamo il portale d'ingresso di tutte le scritture di


Israele. E come ogni inizio, si occupa delle fondamenta, di quello che diventerà,
Nella storia il popolo di Israele. Sono i prodromi? Da dove si parte? Con chi si
parla?

Noi, certo, già a livello del catechismo sappiamo che Tutto parte con il nostro
progenitore Abramo, chiamato da Dio. Siamo in genesi 12. Abramo, che
appartiene ad un'altra cultura, altri dei. Questa chiamata di Dio lo strappa, se così si
può dire dal suo ambiente, dal suo contesto culturale di origine e lo fa camminare
verso un futuro? In questo futuro Sappiamo poi tutte le tappe, ci sarà un popolo
scaturito da lui. Ecco, questa è la storia e la storiella che è quella. Poi, alla fine che
il testo stesso ci dice di genesi è ridotto all'osso.

Il punto è. Ma perché Dio chiama Abramo? Ma poi, ma perché dalla


Mesopotamia? Non vi pare strano che un fondatore di un popolo sia uno straniero?
Quando mai questo esiste? Se c'è un fondatore di un popolo abitualmente, questo
appartiene a quel popolo. È sempre così? Da Guglielmo Tell in Svizzera a tutte le
altre parti. Se un qualcuno dà origine ad un popolo, questo qualcuno deve
appartenere al tessuto culturale, ma anche geografico di quello che sarà poi il
popolo da lui scaturito. Non so se vi siete mai chiesti, ma perché Abramo è uno
straniero? Com'è possibile che uno straniero dia origine ad un popolo? Questo è è
fuori dal genere letterario? Dei personaggi di Fondazione di un popolo. Parlare di
Mesopotamia, altro non è che parlare di Babilonia, che ovviamente è collocata in
Mesopotamia. Però parlare di Babilonia. Altro non è che parlare di esilio. Dove
Israele fu deportato per più di cinquant'anni, radicandosi completamente dal
proprio ambiente.

Allora si comincia a vedere sì la Mesopotamia e Babilonia dentro questa


Mesopotamia, non è poi un qualcosa di così peregrino. Per Israele. Allora un padre,
Abramo, che viene da Babilonia, Vuol dire venire da una regione, Nel bene o nel
male, conosciuta Israele.
Ma poi di più. Pensiamo a Giacobbe. Anche Giacobbe non rimane fisso, nella
terra promessa come noi la chiamiamo, non rimane mica fisso in Palestina,
diremmo noi oggi. Emigra. Per timore del fratello dell'uccisione Esaù. Gli ha
rubato la primogenitura, gli ha rubato la benedizione. Siamo in genesi 25, genesi
27. La madre per precauzione lo manda da laban, Il suo fratello, lo zio di
Giacobbo. Ma dove sta laban. Nell'Alta Siria? E qua ci si comincia ad avvicinare
alle regioni dove Israele fu deportato. Se si prosegue, c'è Babilonia. Allora si
comincia a vedere che Forse ora è soltanto l'ipotesi, l'esperienza dell'esilio per
Israele è stato un qualcosa di così fondamentale, nel bene e nel male, che è andata
ad informare di sé. Anche le proprie scritture. Al punto che, La stessa
contestualizzazione geografica di certe storie fondative che si trovano in genesi,
hanno a che vedere con quelle regioni, le regioni della deportazione?

Facendo un bel balzo in avanti. Se abram. Esce. Da Babilonia. Ur dei caldei UR


dei caldei, che è una cifra per dire. Mesopotamia Babilonia, su ordine di Dio. E
questo comando che riceve è quello di andare nella terra promessa, forse in
filigrana su una falsa riga. Bisogna cominciare a pensare che dietro quella voce di
Dio che chiama Abramo ad uscire da Babilonia per andare nella terra, C'è in realtà
un invito di Dio a tutto il popolo d'Israele. Di uscire da quella terra. Babilonia, UR
dei caldei. Per fare ritorno in patria. Si comincia a vedere che genesi e molte storie
di genesi vanno lette su due piani :

 Si parla di Abramo, si parla della sua venuta da Babilonia. Si parla della voce di
Dio che lo chiama ad uscire da Babilonia. Ma in realtà sotto nel piano
sottostante questa narrazione, C'è un invito di Dio a tutto Israele, Di fare come
abra. Uscire da quella terra di esilio e tornare nella terra promessa. Non pensiate
che. Tutti gli ebrei. Volevano tornare nella terra promessa a esilio finito, a
liberazione sopraggiunta. Se l'esilio è durato almeno una cinquantina d'anni.
Vuol dire che con la mortalità dell'epoca, specialmente. La prima generazione,
quella che arrivò in Babilonia. Era morta. Pochissimi erano i deportati della
prima volta, molte persone tra Israele nacquero in Babilonia. Sono un po come i
nostri, emigranti in America la prima generazione andò in America, si pensi ai
primi del 900. I vecchi morivano in America ma i figli nascevano in America.
La prima lingua di questi figli di questi genitori italiani non era l'italiano. Era
l'inglese.
 Però la stessa cosa accadde anche per Israele, noi pensiamo forse poco a questo.
Dunque, quando arrivò la liberazione dall'esilio,. Sì sì, va benissimo, va bene.
Lui a questo ci pensiamo poco ma. Quelli che si trovavano ad esilio terminato a
tornare nella terra promessa. Non erano più. Quelli che erano andati. Subendo
l'esilio. In Babilonia. I nuovi che volevano che dovevano tornare non erano mai
stati nella terra promessa. A stento conoscevano la lingua, la prima lingua era l’
accadico. La lingua di Babilonia, non l'ebraico. La cultura, ecco l'anello che vi
serve per la nostra conversazione, la cultura di cui erano imbevuti. Non era
quella ebraica, si in casa, certo che sentivano parlare. Ma a scuola e tutto il resto
Era la cultura. Babilonese. Questo significa allora che quando apriamo certi
libri, certamente non tutti certi libri della Bibbia. Che hanno molto a che fare a
livello di redazione scritta con l'esilio e il post esilio, Noi non dobbiamo stupirci
di trovare dentro questi racconti, Cultura Mesopotamia.

Ora il Libro della Genesi. È un libro che, facendo una stima così di massima. Per
un buon 70%. È prodotto dell'esilio e del post esilio. Non ci lasciamo ingannare,
che è il primo libro in ordine cronologico che troviamo nella Bibbia. Ci parla delle
cose vecchie, delle cose antiche, delle cose arcaiche, per cui questo Libro deve
essere antico e lo stesso no è il contrario. Questo è un libro abbastanza recente.
Fatta questa premessa troppo veloce, però credo dobbiamo poi stare nei tempi,
provo a entrare un pochino più nel vivo per l'organizzazione di questo libro che
conosciamo tutti e poi focalizzare sui primi 11 capitoli?

Metto tra parentesi i primi 11 capitoli e partiamo da abramo. Che cosa troviamo in
queste storie che riguardano Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe?

Abbiamo semplicemente una catena. Una catena genealogica, noi sappiamo che le
genealogie sono un genere letterario abbastanza sfruttato da questo libro. E
troviamo varie. Abbiamo le generazioni di Adamo al capitolo 5.
Poi abbiamo le generazioni di Noè e dei suoi figli. Capitolo 10 e capitolo 11. Poi
abbiamo le generazioni di ismaele, il figlio primo di Abramo. Capitolo 25.
Poi abbiamo anche le generazioni di Esaù, il fratello di Giacobbe. Siamo al
capitolo 36. Ma anche qua chiediamoci perché tutte queste genealogie, come mai
parlare di un filo che Lega Abramo, isacco, Isacco e Giacobbe, Giacobbe e
Giuseppe e da lì poi? Tutti e 70 i discendenti di Giacobbe che scesero in Egitto al
capitolo 46 del libro e poi poco, perché le genealogie? Altro non sono che fonti..
Che vengono gettati dallo scrittore. Per connettere il passato. Al presente,
garantendo un futuro. Tutti questi nomi che troviamo in genesi noiosi? A noi non
ci dicono niente. Altro non vogliono fare che. Un ponte, il la creazione di un ponte
che Lega l'Israele. E dell'oggi che leggeva La Bibbia, diremmo noi che leggeva il
testo di genesi. Con il passato? È lo stesso procedimento per cui noi queste
genealogie in Luca tre e Matteo uno le troviamo nel nuovo testamento. Per quale
motivo? Il genere letterario della genealogia deve essere interno anche al nuovo
testamento, che senso ha? È lo stesso il Gesù? Di cui parliamo oggi. Ha un filo con
il passato, fino addirittura ad arrivare per una genealogia ad Adamo. Nemmeno ad
Abramo, ad Adamo. È un ponte. Ma perché questi pozzi? Certo, da una parte per
connettere presente e passato abbiamo detto. Ma poi c'è un'altra cosa. E qua
ritroviamo ancora peggio. Qual era? La preoccupazione una delle preoccupazioni
maggiori.

Per Israele. Tornato dall'esilio. Certo, la ricostruzione di una città, Gerusalemme,


la ricostruzione dei suburbi, la ricostruzione del tempio le mura. Sì, ma prima
ancora c'era un'altra preoccupazione. Chi era il vero Israele? Andando in
Babilonia. La discendenza pura, Santa Abramo, Isacco, Giacobbe. Si era corrotta. I
matrimoni misti. Che è la sillo che troviamo ad esempio nel libro di Neemia nel
libro di Estra che sono tutti libri.
Posteriori all'esilio. A livello di scrittura, cioè dimostrare. Chi era il vero Israele?
Guai ai matrimoni misti. Leggete essere, nemia e vedrete proprio che si deve
dimostrare di essere parte del seme Santo. Ecco allora la genealogia. Se io non
sono inserito in questa corretta discendenza che parte con Abramo genesi. Io sono
tagliato fuori dal popolo d'Israele. Dunque? La preoccupazione non era tanto la
prima, ricostruire una città distrutta. Dai babilonesi alla fine dell'esilio. C'era la
preoccupazione tre. Qual era il popolo che doveva ricostruire quella città? Chi era
il giusto, corretto, popo? Da qui si capisce. Il perché della presenza delle
genealogie? Noiose ma assolutamente non saltare nella lettura del Libro della
Genesi. Tra l'altro. Il genere letterario genealogica non è stato inventato da Israele.
È stato copiato una delle tante cose che Israele ha copiato da Babilonia. A
Babilonia esistevano dei sono stati ritrovati a livello proprio di tavolette d'argilla,
incise a carico e anche il sumerico, la lingua ancora più antica dell'antico, sono
state trovate delle tavolette. Che si chiamano liste regali Sumeriche. Dove si
mettono in connessione fino ad arrivare all'età del mito. Le liste regali dei re.
Per dimostrare anche qui la corretta discendenza di quelle re, da quell'altro re fino
addirittura ad arrivare al mito. Agli dei, gli dei che partoriscono poi questi re.
Israele nella sua cultura babilonese ha copiato questo genere letterario della
genealogia che l'ha riportato nei suoi scritti. Non è dunque un'invenzione di questo
poco. Allora in questo impianto noi abbiamo le storie di Abramo, Isacco, Giacobbe
e Giuseppe. Collegate tra di loro. E l'inizio il capo iniziale delle genealogie che
seguiranno fino ad arrivare al posto esilio nei libri di estra e nei. Ora sappiamo
perché, perché Israele doveva? Dimostrare. Di saper essere veramente il popolo
d'Israele e non un'altra persona. C'è un'altra cosa.

Poi voglio scivolare su 1 -11 capite che ci vuole un corso intero per parlare del
Libro della Genesi c'è un'altra cosa che bisogna tenere presente per capire bene
l'articolazione di questi racconti.

Abramo chi è è colui che viene dall'estero. Babilonia. E va. In terra promessa nella
terra promessa. Giacobbe, chi è? Colui che sta nella terra promessa. Nasce lì, però
poi va all'estero. Dall'Avana. Io non faccio il riassunto delle storie, perché
immagino che le conosciate tutti. Nasce nella terra promessa e va all'estero.
Dall'abaco non solo va all'estero anche da un'altra parte, va in Egitto. A trovare il
figlio ritrovato Giuseppe. C'è un unico Patriarca che non andrà mai all'estero.
Questo e isacco. Isacco permane nella te. Per capire questi movimenti. Ancora una
volta bisogna tornare alla dinamica dell'est. Chi è il vero Israele? Quello che torna
dall'esilio, quindi quello che dall'estero. Torna o fa per la prima volta nella terra
promessa nella terra di Cana, la nostra Palestina. Ma dobbiamo ricordarci che non
tutto Israele ha patito l'esilio, mica tutti gli ebrei sono andati in esilio. Anche
questo è un modo un po all'ingrosso che noi diciamo. In esilio ci è andata soltanto
la Corte legale, i sacerdoti, la manodopera nobile per cui gli artigiani. Ma non i
contadi. Il Popolo della terra, come veniva chiamato in senso dispregiativo. Quelli
rimasero. Nella terra promessa, basti leggere i libri dei re, il libro di Geremia, e
questo è molto chiaro, la popolazione ininfluente, rimase in terra promessa, non
andò in esilio. Ma non è il problema, era questo, se gli altri dovevano tornare. E
dicevano, Siamo noi che Israele è rimasti. Non erano più il vero Israele. Rimasti,
tra l'altro, che si erano a loro volta contaminati. Con altre popolazioni? Quelle
vicine a Israele nei cinquant'anni dell'esilio. Ecco allora perché ci sono due
patriarchi che dall'estero vanno e tornano nella terra promessa, Abramo e
Giacobbe. E perché c'è un Patriarca, almeno isacco, che è sempre rimasto nella
terra. A garantire che anche coloro che rimasero della terra sono il vero Israele
perché avevano il loro beniamino. Ovvero? Isacco. Dobbiamo abituarci a leggere
questo libro avendo sullo sfondo lesile. Posso dire un'altra cosa, la letteratura che
troviamo nel libro della Genesi. È una letteratura nata in un periodo di crisi. E forse
questo contribuisce ad avvicinarci. Anche proprio a livello di simpatia. Un buon
70%. Vi dicevo prima del Libro della Genesi. Nasce in questo contesto culturale
estremamente complicato per Israele, che è l'esilio e il postisi. Le significo è stato.
L'evento, che rischiava di mettere. A morte Israele e le promesse di Dio.
Perché la famosa terra promessa? Con l'esilio se ne va. Israele perde la terra
promessa e guardate, non la perderà soltanto durante gli anni dell'esilio. Non l'avrà
più. Perché Israele perderà l'indipendenza. Arrivo dei babilonesi e Caccerò Israele,
quindi la terra promessa, la promessa di Dio ad Abramo, esci dalla tua terra, va nel
paese che ti indicherò. E non c'è più. Questo è un trauma. Quando i babilonesi sono
sconfitti? Nella terra promessa vengono i persiani. Che prendono il posto dei
babilonesi. Quando i persiani saranno sconfitti. Verranno gli Ellenisti Alessandro
Magno. Che prenderà il posto dei persiani. E quando gli ellenisti saranno sconfitti,
arriveranno i romani. Allora la terra promessa dall'esilio, in là non c'è più. Allora
qualcuno poteva dire, ma è la promessa di Dio. Diventerai una grande nazione. Ma
anche questa viene disattesa. Come promessa? Perché Israele non è più una
nazione e un popolo deportato. Per di più con una discendenza corrotta di
matrimoni misti. E il tempio, che era l'elemento nazionale di aggregazione di tutto
il popolo. Sia civile che religioso. Distrutto. Dai papillon. Bruciato. E per la cultura
dell'epo. Il popolo che vince contro un'altro popolo è perché ha la divinità più forte.
Sì, è un popolo, vince l'altro è perché il suo Dio lo protegge. Siamo in un contesto
politeisti. Ma mettiamoci nei panni di Israele, lui perde con i partigiani. Essi è
dunque il suo Dio, che è un Dio perdente. Nei confronti del Dio dei papilon mesi
per amare. Ma se va via il tempio? Fatti anche la liturgia. Se va via, il tuo gira
abbia anche il sacerdozio.

L'esilio è proprio la pietra di paragone. Per. La possibile morte del popolo d'Israele,
ecco perche e il trauma. L'evento traumatico. Ecco questo evento traumatico in
Israele non ha prodotto la depressione. Come sarebbe stato ben possibile? Ha
prodotto vita perché in realtà ha prodotto la scrittura. Io direi per un buon 75% e
passa l'Antico Testamento in toto. È stato scritto. Fra l'esilio e il post esilio. A
livello proprio di redazione. Vuol dire che questo periodo di crisi. Non ha prodotto
prodotto devastazione. Ma è stata composta la Bibbia?

Ha prodotto la Bibbia. Questo periodo di crisi, quando voi andrete a fare la lectio
su genesi 1-11, voi vi confronterete con una letteratura nata in un periodo di crisi
profonda. Perché Israele rischiava di scomparire? Questi testi sono stati scritti
perché Israele potesse sussistere nel leggerli. E questo è molto bello, oltre che vero.
Da battezzarsi. Una crisi profonda. Può far nascere un qualcosa che non avrà fine.
Il cielo e la terra passeranno le mie parole non passerà. Chi 6 40. Queste parole che
non passeranno.

Per un buon 70% sono state composte nella crisi dell'esilio della crisi mortale.
Genesi 1- 11. Sono i testi. Quasi in assoluto più recenti. Di tutto il pentateuco.
Vuol dire che la genesi, una genesi 11 sono i testi ad essere scritti quasi per ultimi.
Rispetto a tutti gli altri di genesi, esodo, Levitico, numeri e deuteronomio.
Quando noi ci confrontiamo con i primi 11 capitoli della genesi, noi dunque ci
confrontiamo con una letteratura nata solo ed esclusivamente nel post esilio,
nemmeno negli esilio, nel post esilio, quando Israele era già tornato. Questo ormai
è ben assodato a livello esegetico, non c'è un solo versetto in tutti questi 11
capitoli, primi di cenesi, che sia oesie o preesiste.
Dunque, quando voi pensate a gen 1 - 11 dovete pensare a un Israele che è già
tornato nella terra promessa dopo l'esilio e che si deve confrontare con situazioni di
difficoltà estreme. Un popolo da riorganizzare. Un popolo da capire chi ne faceva
parte, la corretta discendenza con tutte le confusioni del caso che vi potete
immaginare e le esclusioni del caso. Una cultura da ricostruire. Una città e dei
suburbi proprio materialmente da ricostruire un tempio da ricostruire, le mura da
ricostruire.
In più, con le guerriglie interne. Di Israele, che era rimasto nella terra che non era
andato in esilio e che accampava diritti. La terra è nostra. Qui c'è il libro di
Ezechiele, la terra è nostra. Noi non siamo andati via, non siamo andati in esilio, ci
appartiene. Cosa volete voi? Ma dall'altra, loro dicevano, no, siamo noi il vero
Israele. Noi siamo andati in esilio. Abramo ha chiamato Dio ha chiamato Abramo
ad uscire dalla terra, come ha chiamato noi ad uscire dalla terra che ad andare. In
canna. Questo era il contesto di nascita di genesi 1 11. Del resto. Prima. In queste
letterature antiche ci si occupa delle cose fondamentali. Impostare il popolo
d'Israele, Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe e 70, discendenti di Giacobbe in
Egitto. Poi ci si può permettere di disquisire sull universo, sulle cose che non sono
direttamente inerenti il popolo, perché 1 11 non si parla del popolo d'Israele? Non
c'è ancora, si parla dell'universo.

Ma in queste letterature vi dicevo prima si scrive l'essenziale. Come un popolo è


stato costituito di patriarchi. Poi si mettono i corollari. Cioè come questo popolo è
collocato nell'universo. Ma è la stessa cosa per i Vangeli? I testi più antichi dei
Vangeli quali sono? Quelli che riguardano passione, morte e risurrezione. Che
sono gli eventi centrali della fede cristiana. Dopo per espansione. Ci si riferisce
agli episodi della vita di Gesù. I miracoli, quello che ha fatto dopo per. E dopo
ancora le cose ancora più accessorie, cioè i Vangeli dell'infanzia. Che sono i
prodotti scritti per ultimo nei Vangeli. Perché anche se noi viviamo questo tempo
nel tempo di Natale. Non sono così essenziali. L'essenziale passione, morte e
resurrezione. Dopo il resto è anche per questo che soltanto Matteo e Luca ci
parlano dei Vangeli dell'infanzia. Marco non c'è l'ha Giovanni, non c'è. Perché
sono ritenuti corollari. Rispetto al nucleo frontale.

Stessa cosa per genesi 11. Si scrive, da ultimo, il prologo di un'opera, si scrive Da
un. Eh? L'ouverture? Una sinfonia iniziale di un'opera lirica la si scrive Dopo che
si è scritta l'opera lirica, Perché deve riassumere tutti i temi dell'E? Così, per questo
nostro testo. Genesi 1- 11. Si può dividere tranquillamente in tre parti.

I primi 5 capitoli, da uno a 5. Noi abbiamo a che fare con le prime tappe del
mondo e dell'universo e dell'umanità. I capitoli 1 2 3 sono le due creazioni del
mondo, dopo diremo qualcosa, due creazioni del mondo non 1 2. Questo è molto
strano, no? E basterebbe una. Capitolo Quattro, Caino e Abele. Alla sommità.
Capitolo 5, le genealogie di Adamo, prima genealogia, questo ponte col passato,
l'Israele di oggi che scrive nel post esilio e incatenato a ritroso fino ad andare ad
Adamo.

Ecco quindi la prima catena che Lega il presente di Israele che scrive genesi 1-11
al passato. Ma si parla appunto della. A costituzione del mondo e dei suoi abitanti,
possiamo dire, questa è la prima parte, la seconda parte.
I capitoli da sei a 9. E il diluvio. Ovvero la prima, pesantissima crisi, crisi. Parola
chiave che. Eh l'universo? Vive. Ormai forse ti ho instillato, spero un po di malizia.
Vi ho parlato di crisi del diluvio, prima vi parlavo di crisi dell'esilio. Non è così
peregrino e non lo è proprio affatto, di vedere dietro l'esperienza micidiale del
diluvio, dietro l'esperienza micidiale dell'esilio. Che cos'è? È stato l'esilio per
Israele. Abbiamo detto. La tabula rasa. Rischiare di scomparire dalla faccia della
terra? Come etnia? Ma anche come popolo sacerdotale, direbbe ESOdo. Il Dio
d'Israele e un Dio minore. Marduk è stato più forte. Non più terra, non più tempio,
non più il re. L'ultimo re muore deportato. Quindi il vero diluvio è stato l’esilio ?
Direi Boh, forse qualcosa dopo dipende dal tempo. Quindi questa è la seconda
parte, la crisi?

La terza parte. Capitoli da 10 a 11. l'interregno tra. La prima generazione del post
diluvio. E Abramo che comincia come sappiamo, dal capitolo 12, infatti, cosa
abbiamo al capitolo 10? Subito dopo il diluvio? Le genealogie di Noè. Secondo
ponte prima genealogia di Adamo, no al capitolo 5 ora 10 leggi analogie di Noè?
Tre figli. Dai tre figli. Nasce il mondo intero. Da Sam Shem, detta l'ebraico,
vengono i semiti, cioè Israele, ma poi abbiamo abbiamo Jeffet. Tutti gli altri. Ah,
figli di Noè che. Partoriscono nei loro discendenti tutto il mondo conosciuto
all'epoca. Un figlio di Noè darà inizio al ramo Sam dei Semiti. Ma vedete, è la
seconda catena importante, la prima, tutti si nasce con Adamo. Si, però poi il
mondo si divide e chi è e da dove nasce questo mondo? Dai tre figli di Noè? Tant'è
che il capitolo 10 viene anche chiamato come titolo La tavola delle Nazioni. A
volte nelle bibbie si trova questo al capitolo 10 come titolo Tavola delle Nazioni.
Se le contate queste nazioni, operazione noiosa? Sono 70. 70, perché era ritenuto
che. 70 fosse il numero delle Nazioni del mondo intero. Dunque tutto il popolo di
Dio? Tutta la popolazione del mondo nasce in questa catena che va a ritroso, dai
tre figli di Noè. I quali tre figli di Noè e l'altra catena che va a ritroso, nascono da
Adamo.

77 no, il famoso numero della pienezza. Per dire tutto il mondo è qua in questi 70
poco. Tra parentesi, quanti saranno i discendenti di Giacobbe che andranno in
Egitto? Al capitolo 46. 70. Guarda caso. 70 nazioni. Che popolano il mondo, 70
unità. Che scendono in Egitto, che daranno origine al popolo d'Israele.
I le 70 unità che andranno in Egitto sono quindi un microcosmo, 70 nazioni, 70
unità. Vedete, c'è proprio un progetto in cui scrive genesi per collegare. Tutti questi
capitoli ben distanti.

Con queste le tre parti in cui si può dividere 1-11 1-5 6-9 10-11, creazione del
mondo e dei suoi abitanti, crisi del diluvio, generazione del post diluvio prima di
Abramo.

La parte, allora, due racconti di creazione. Questo è illogico. Dio crea il mondo.
Gen 1. E poi che fa? Sembra che tutto torni nel l'inconsistenza e al capitolo due lo
ricrea. Siamo fuori della logica. Come mai?

I redattori di Israele hanno voluto conservare giusta posti. Due racconti che se li
leggete tramite letti, li rileggete. Confliggono totalmente tra di noi.
Pensate al Dio di genesi 1, l'uno. Primo racconto di creazione, e il Dio di Genesi 2
3 sembrano due dei completamente diversi.
Il Dio di Genesi uno. C'è un Dio ieratico. Distante, distaccato. Se ne sta là. Parla.
E il mondo viene creato sia la luce no, siano questi siano quest'altro. Lui non si
sporca. Da ordini. È un Dio regaleun DIO sacerdotale.

Prendete il Dio di genesi due. Eh, quello è un contadino. Prende la terra, fa il


fango, quindi si sporca. Fa un po palazzetto. Ci rifiata sopra. E poi la creazione
della donna diventa un Dio chirurgo. Si deve sporcare di sangue, deve fare un
taglio, prima deve anestetizzare, deve addormentare. Poi toglie la costa. Poi
richiude la sutura. Non è lo stesso Dio di genesi uno, questo non lo potete dire.
Cambia totalmente. E poi? Anche il contesto.
In genesi uno, il mondo è una palla d'acqua. È una palla d'acqua, tant'è che le prime
cose che Dio deve fare è creare un firmamento. Che nel senso tecnico della parola
ebraica che viene usata archia, è un qualcosa di solido, una sorta di lamiera. Questo
è il firmamento. Non è un qualcosa di etereo, è un qualcosa di rigido. Infatti,
questo qualcosa di rigido questa volta. Deve separare le acque di sopra le piogge.
Tra le acque di sotto i mali. Senza questa anarchia, senza questa volta il mondo
sarebbe una palla d'acqua.

Andate in genesi due. Lì l'acqua non c'è. Dio non aveva ancora fatto piovere sulla
terra, si dice in genesi due all'inizio. Non c'era un uomo che coltivasse il suolo, la
terra era arida, brulla, secca. Era steppa. Vedete quale differenza con genesi uno?
In genesi uno c'è acqua da tutte le parti. In genesi due c'è secchezza. Ora. Eh?

Nel primo racconto di creazione. Non c'è una sola negazione. Tutto è positivo. Non
esiste, non. In ebraico, no. Oppure brutto, tutto è cosa buona, tutto e cosa bella è
proprio un mondo, come si può dire, fantastico? Irreale? Tutto è perfetto.

Prendete genesi, due e tre. Lì è tutto imperfetto. Vedrà Adamo, che è scontento a
tutti gli animali, ma è triste perché non ha una compagna uguale. Poi arriva il
serpente e costa tutto arriva il male. Oltre a continuare, ma pieno, il tempo scorre
come si può, come si possono conciliare questi due racconti?
E chiaro che sono due mani diverse che scrivoNO. Chi è che scrive genesi 1? Chi è
stato in babilonia? Semplici, chi ha conosciuto tanta acqua? Tigri ed eufrate. Chi
ha conosciuto le esondazioni di quei fiumi per cui la fertilità. Della terra. Scrive
Chi ha conosciuto le antiche cosmogonie, cioè le antiche creazioni del mondo?
Che vivevano Vigevano in quel popolo e che sono arrivate fino a noi. E non
maharishi a Trump. Dove c'è il Dio che crea? Certo, Israele non si è limitato a
copiare. A inculturatO quei testi nella sua cultura. Se noi leggiamo ora che sarebbe
molto bello perché sono molto belli questi testi. Ennuma elish, ad esempio, noi
vedremo che Iddio che crea Martucci e in compagnia di altri temi le stelle, i
pianeti, il sole, la Luna, sono divinità in queste cosmogonie cosa fa? Israele? Copia
però cambia di segno. Sole, Luna, stelle, non sono divinità. Sono creature. Dunque
c'è un'arte in Israele per copiare? Ma Israele non ha inventato niente se scrive
Genesi 1 uno Israele è perché ha conosciuto le enuma elish. Tant'è che si possono
trovare molti rapporti tra questi due. Eh? Tra queste due creazioni del. Chi scrive
genesi 2 3.
Un popolo che ha conosciuto secchezza e la difficoltà della coltivazione del suolo,
perché è arido e la vanga non affonda. Cioè il popolo che è rimasto nella terra,
quello l'ha scritto. Il popolo che non è andato in esilio. Voi capite che cucire
insieme. Queste due creazioni? Antitetiche, totalmente tra di loro. È stata un'opera
di. Conciliazione? Perché vi dicevo? In questi tempi di grave difficoltà. C'erano
guerriglie insieme ad Israele tra i tornati da Babilonia e i rimasti nella terra.
Bisognava creare un compromesso per andare d'accordo. Per cui si cuciono questi
due racconti, il racconto di coloro che vengono da Babilonia e infatti è un racconto
imbevuto. Di quella cultura mesopotamica e il racconto di creazione di chi è
rimasto nella terra. Che non ha conosciuto acqua. E ha conosciuto la difficoltà, il
male, ecco il serpente, perché era una era difficile vivere in una civiltà distrutta da
Babilonia.
Dove tutto era messa a ferro. Pur andando in esilio erano più Signorini quelli che
stavano in Babilonia. Di questo grande impero rispetto ai poveracci. Che erano
rimasti nella. Ecco perché la presenza del male. Nel secondo racconto della
creazione. Ed ecco il perché dell'assenza del male del primo racconto.

Allora subito in questi primi due capitoli noi entriamo in contatto con una
letteratura di compromesso. Perché bisognava andare d'accordo. Perché c'erano
molte tensioni. Guardate che questo è di grande insegnamento, che ciascuno di noi,
per le nostre comunità e per la nostra società, per la nostra Chiesa. Creare un tavolo
d'Unione. Una letteratura di compromesso per andare d'accordo. Non c'è uno che si
impone sull'altro. Cioè il mio racconto di creazione accanto al tuo. E questo crea,
abbiamo visto una cosa illogica. Non posso leggere di fiato questi due racconti,
perché se uso l'intelligenza dico, ma non è possibile, prima Dio crea il mondo, poi
torna nel vuoto e poi lo rifà da capo. E la seconda volta lo fa in un modo totalmente
diverso rispetto al primo. Israele ha preferito passar sopra alla logica. Piuttosto che
non sottolineare. L'andare insieme. Il provare ad andare d'accordo. Questi i suoi
doni, i primi due capitoli. Di primi tre capitoli di genesi, di gen 1 -11, la creazione
del mondo e i suoi abitanti. Però, vedete, se voi fate una lectio su questi primi tre
capitoli non potete secondo me, se la volete far sul serio, secondo me non potete
non considerare questo. Lo strato culturale che li ha partoriti. Altrimenti sono
capitoli decontestualizzati. Che volano. E invece hanno una radice.

Andiamo al capitolo quattro, poi possiamo tornarci ? Poi spero. Ci saranno


domande. Ora io sto dando delle pennellate. Andiamo al capitolo quattro.

Che cosa c'è al capitolo quattro? Massimamente Caino e Abele, ma anche qua?
Due fratelli, due fratelli che non vanno d'accordo. Ora vi sembra un caso? Dopo
quello che abbiamo detto due fratelli vuol dire che hanno gli stessi genitori fino a
prova contraria. Che sono diversi. Uno è agricoltore e l'altro è allevatore. Però poi.
E ci sono gelosie? No, tant'è che uno uccide l'altro. Come si fa a non richiamare
quello che vi ho detto fino ad ora? Momento istruttivo per illuminare questa
letteratura post leggere espn e vino, che cosa si dice in esdra? Quando
ricostruivano le. Che in una mano si dice proprio così, in una mano avevano i
mattoni. Di ricostruttori, dall'altra avevano le frecce. Perché c'era guerriglia.
Questa è l'immagine che viene usata e qui abbiamo Caino e Abele che si fanno
guerra. E ci sono scontri culturali. Al allevatore. Coltivatore diretto. Eh, detta così
forse non vuol dire niente, però vuol dire diversità di vedute.
Chi sta con gli animali non sta con la verdura, sono prospettive diverse. Proprio
come diversa era genesi uno con la palla d'acqua da genesi, due con una palla
secca. Ancora si sottolineano queste diversità. Ma qui con genesin quattro bisogna
fare un passetto in avanti ancora. Di Lippi dicevo, questi testi sono tutti testi scritti
nel post esilio. Che vuol dire? Vuol dire che sono testi che sono scritti dopo che
tutti gli altri testi del pentateuco erano stati scritti. Chi scrive il capitolo quattro,
dunque? Conosce bene esodo, conosce bene, Levitico, numeri, deuteronomio. Vi
siete mai chiesti perché Dio preferisce l'offerta di Abele? Che invece disdegna
quella di Caino. E strano, no? Ora ha un Dio partigiano, siamo un po abituati, se
leggiamo la scrittura, però qua. Che male aveva fatto il povero Cain? Aveva offerto
quello che poteva fare, così come Abele. Adele era. Allevatore. E si dice che se
leggete il testo ora non lo facciamo. Offri. Gli animali e. Con il loro grasso. Fa un
sacrificio. Mentre di Caino. Che cosa si dice che offri? Offerte del suolo, questo
dice il testo allora. Avene offre il primogenito del gregge e il loro grasso. Carino
offerte del suo. Dio gradisce il sacrificio di Abele. E non gradisce il sacrificio di
ferro. Se voi leggete il Libro del Levitico. Capite perché Dio preferisce il sacrificio
di Abele, non quello di Caino? Perché? Perché Abele? Offre correttamente. Il
sacrificio i primogeniti e i grasso. Sono le norme i prenotando. Liturgici che
espressamente si trovano nel libro del levitico, dove si dice come bisogna offrire
correttamente. Ma si dice anche come si devono offrire correttamente le offerte
vegetali nel libro del lev. Quali sono le offerte che si può possono offrire a Dio,
mica tutte. Le primizie. Solo le primizie dei frutti. E della verdura si deve offrire. E
dice in genesi quattro di Caino che offri prodotti del suolo. Capite la finezza. Di
Abele si dice primogeniti e il grasso quindi offre giusto? Caino, no? Offre così
frutta ma non le primizie. Che Dio non gradisce la sua.
Allora? Il capitolo quattro è a doppio strato. Il primo strato è il conflitto tra fratelli
che richiama il conflitto tra rimasti nella terra e ritornati da babilonia. Il secondo
strato è quello che spezza l'ance a favore del corretto culto a Dio.
Noi nel post esilio con il tempio che deve essere ricostruito quando sarà
ricostruito, dobbiamo offrire come Abele? Perché quello è io che scusate, quello è
il culto che Dio gradisce. Cioè bisogna offrire secondo le norme, le vittime del lev:
Ecco svelato il motivo della preferenza di Dio va ad Abele, non ha. Però vedete
anche qua per fare una lectio che rispetti il testo, questo contesto va conosciuto.
Sennon facciamo sempre tutte queste. Eh, ci andiamo su per i peri, poi diciamo in
Toscana per legittimare questa libertà di Dio che fa quel che vuole, che tradisce
quel che vuole. Sì, è tutto corretto però. Poi saltiamo il primo gradino, che è la
comprensione del testo, radice gradisce il sacrificio di Abele. Perché offre
correttamente, secondo le norme del lev: Poi si può dire tutto sulla libertà superata
di Dio, di fare quello che vuole, di capire quello che vuole, ma non si può togliere
il primo passo per una lectio che è questo.

Ecco, arriviamo al capitolo 5, è semplicemente che cosa troviamo? Ci ha detto


tante volte la prima genealogia. Quella di Adamo. Ed è l'inizio di tutte le altre
genealogie, fino ai libri di esdra, e di nehemia demia che sono libri, posti, asili,
abbiamo detto. Cioè tutto nasce qui. Questi ponti con il passato, che sono le
genealogie, punti anche culturali. Come pietra fondativa l'abbiamo in genesi 5.

Quattro quando leggerete tutti questi nomi. Certo, è difficile farci, chissà, chissà
quale meditazione sono, ma sappiate che. E l'inizio, la dieta fondativa di tutte le
altre genealogie? Che per per Israele di ancorare proprio saldamente al suolo. Il
ponte con il passato? Un ponte così lungo che sarà anche nel nuovo testamento con
Gesù. Quando si andrà a ritroso con le sue genealogia? Per dire, Gesù è un frutto
del popolo di Israele. E nasce qui in genesi 5 con. Ad. Genealogie che ripeto,
copiate come genere letterario da le liste regali sumeriche che il popolo in
Babilonia ha conosciuto nella sua formazione culturale.

Comunque finora abbiamo visto. Le cosmogonie mesopotamiche, mi ricordavo


pieno, ma elish atharhasis copiate in genesi uno. Puoi ora al capitolo 5 troviamo il
secondo genere letterario copiato da Babilonia, le liste regali.

E ora finalmente sconfiniamo nei capitoli 6-7 8- 9. Cioè la seconda parte di genesi
1-11. Che io diluvio, la prima grande crisi di Israele. Dietro il diluvio c'è l'esilio, in
vero diluvio fu lesile. Dio crea il mondo in una. E lo mette affine, lo mette affine,
c'è una decreazione, c'è una. Di decostruzione di quel mondo in questi capito.
Perché l'esilio è stata la decostruzione del popolo d'Israele. Perché c'è il diluvio,
che cosa succede con il diluvio? Il mondo torna la palla d'acqua. La sfera che va
d'acqua, che era in genesi uno prima che fosse creata la volta racchia. A la come si
chiama il firmamento? Per separare le acque di sopra delle api di sotto. Questa
racchia viene buttata via. Viene distrutta e il mondo torna la palla.

Se voi andate al libro di Geremia. Capitolo quattro, se non sbaglio. Li trovate. Le


stesse categorie della diluvio che troviamo noi qui in genesi a. 6-7 8-9. E che cosa
descrive Geremia al capitolo quattro, l'esilio. In genesi, qua in Geremia quattro
Geremia descrive l'esperienza dell'esilio. Sarebbe interessante leggerlo. Proprio per
far capire. Ma che cosa ci si sta riferendo? L'esperienza dell'esilio fu veramente un
finimondo. Quando c'è l'esilio. E tutto sbaraglia. Il mondo viene portato a livello
zero. La tabula rasa, per l'appunto. Il mondo si è abbuaito. Gli uccelli non c'erano
più. I volatili. No che vengono creati, non ci sono più e soprattutto il mondo si
abbuia, cioè la luce. Il primo elemento creato si spenge. E le acque tutto
sovrastano. Geremia ci dà la chiave ermeneutica per capire i capitoli del diluvio di
Genesi. Questi capitoli del diluvio, a loro volta sono copiati Dai miti
mesopotamici. Nel commentario che fra Paolo ricordava io della genesi della San
Paolo. Riporto i punti di contatto tra le il diluvio biblico e il diluvio Mesopotamia.

Sono circa 14 punti di contatto. La letteratura del diluvio. Non è un'invenzione di


Israele. La letteratura del diluvio è una invenzione del mondo mesopotamico la
troviamo in Gilgamesh . Forse qualcuno ha sentito il nome? Nel quindicesima
tavoletta di gilgamesh, ripreso poi in farmacis. Si parla del diluvio. Ma anche lì
perché gli dei mesopotamici mandano gli inviti. Semplicemente a noi fa ridere.
Perché erano infastiditi dal brosio delle chiacchiere degli uomini? Questo e
chiacchierare. Dava noia agli dei. Per cui decidono di guardare. A noi fa sorridere.
Però vedete che cosa fa Israele? Eh copia il genere letterario? Ma non ricopia la
motivazione. Il dio d'Israele non è infastidito dalle chiave delle 70 nazioni che
verranno, dopo, tra l'altro. Di Dio qua distrugge il mondo. Perché c'è violenza, si
dice. Famas in ebraico questa è la motivazione del Silvio biblico, la violenza. La
malvagità. Perché i due fratelli? Il tornati, rimasti solo in ostilità. Allora, allora,
ancora una volta Israele copia si, ma con Sapienza. E poi? Si dice al capitolo sei.
Di genesi? La famosa frase di prendere le coppie di animali no? Due di ogni
specie. Si dice che devono entrare nell'Arca questa famosa Arca, poi difesa dei
padri della Chiesa, l'immagine della Chiesa e compagnia ha i suoi mari, delle
difficoltà del mondo eccetera. Queste sono tutte le riletture, però posteriori.
All'inizio. C'è semplicemente una distruzione dovuta a una violenza presente nel
mondo. Bisogna azzerare tutto questo. Questo azzeramento, che è l'esilio, non farà
seguire la fine, ma farà seguire. Un nuovo inizio, cioè il nuovo Israele. Ma ti
volevo solo far vedere questa particolarità c'è ne sono tantissime, solo che non
abbiamo tempo al capitolo sei verso la fine si dice di prendere queste coppie , per
cui di quanto vive di ogni carne introdurrai nell'Arca due di ogni specie, per
conservarli in vita con te. Va bene?

Andiamo due al 7, 2 versetti dopo, al capitolo 7 e troviamo un Dio che si


contraddice. In due versetti, Dio cambia idea. 7, 2 di ogni animale puro, prendine
con te 7 paia 7 paia, il maschio e la sua femmina, degli animali che non sono puri
un paio il maschio e la sua femmina. Ah capisce che questa è una contraddizione?
Lo stesso Dio, al capitolo sei, ha detto di prendere di tutti gli animali. Eccetera. Il
testo di tutti gli animali, una coppia maschio o FEMM? Passano due versetti e dice
di prendere 7 coppie. E poi divide degli animali puri. Mentre solo due coppie degli
animali impuri. Ancora una volta la logica sfrangia Dio entra in contraddizione.
Non puoi perdere due comandi opposti. Evidente. Qui c'è un ripensamento da parte
di Israele. Proprio perché scrive Dopo i Levitico. E il Levitico che fa la differenza
tra animali puri e animali impuri, gli animali che si possono mangiare, quelli che
non si possono mangiare. Gli animali che possono essere offerti nel culto e quelli
che non possono essere offerti nel culto. E allora questo torna anche in questa
letteratura del diluvio, per per dire che quello che si dice nel lev animali puri
animali impuri, trova Fondazione. Secoli, secoli, secoli, secoli prima, al tempo,
mitico diluvio. Quando Dio già parlava di animali puri e animali impuri. È una
legittimazione del libro del Lev Come a dire, chi scrive il libro dell'Edifico non si
inventa niente, non è una nuova legge liturgica, questa degli animali puri e impuri.
L'aveva detta Dio a Noè. Ma è una finzione, capito? Si legittima anticando. Questo
dovete tenerlo ben presente nella letteratura digitale, specialmente in genere.
Quello che è più antico e più importante, questa è la legge. Ciò che è più antico e
più importante. Dunque gli animali puri e impuri sono importanti nel libro del lev,
perché nell'antico al tempo del diluvio Dio già ne parlava.
Ma ma vi faccio notare un'altra cosa, cosa fa noe quando esce dall'Arca? Siamo al
capitolo 9, fa un olocausto. Esce dall'altra e subito immola gli animali puri. Quello
che fa un olocausto. Tra parentesi. È per questo che doveva portare 7 coppie,
perché la prima coppia la fa fuori nel suo olocausto, appena finito il diluvio. Il
seme ci deve esserci ancora per tutti gli altri sacrifici e per questo motivo che sono
7 le coppie degli animali puri, perché sono quelli che venivano uccisi. Per il culto.
Ma chiediamoci un'altra cosa, come può Noè offrire un olocausto a Dio quando il
culto, e dunque l'Olocausto, non era stato inventato? Digli olocausti. Si parla per la
prima volta nel Levitico. Lì si dice come fa. Mica prima, ma qui Noè già fa
l'olocausto e chi gliel'ha detto come si faceva? Non solo chi gli ha detto che cos'è
un olocausto? E la legge dell'antichità. L'Olocausto è importante perché già noe E
lo faceva. Questo, scusate se ci batto, anche se il tempo sta correndo, perché è
importante? Prendete la cosiddetta ache akeda, cioè la legatura di isacco genesi 22.
Noi lo conosciamo più facilmente con il sacrificio di Isacco. Va sul Monte Moria e
li immola. Tuo figlio, questo glielo dicevo. Alloggio a fare, fare fare un olocausto.
Si, suo figlio lui pensava. Sul Monte Moria. Che questo memoria è un fungo,
perché mai prima se n'era parlato e mai dopo se ne parlerà, ma dove se ne parlerà?
Nel secondo libro delle cronache. Capitolo tre, versetto uno, secondo libro delle
cronache capitolo Tre, versetto uno. Quando dico delle controllo delle cronache,
dico una letteratura molto recente, poste. Anche i libri delle cronache sono
integralmente scritti nei post esilio. Allora la Bibbia, quella la Bibbia. Salomone
cominciò a costruire il tempio del Signore a Gerusalemme, sul Monte Moria. Ah,
cosa fa? Due cronache 3,1 Lega. Il Monte Sion, Gerusalemme al Monte Moria.
Solo qui, se si fa questa equivalenza, il Monte Moria poi non tornerà più in tutta la.
Cosa qua in cronache? E in genesi 22 il sacrificio di Isacco. Allora, dove Abramo
doveva immolare suo figlio? Ed era semplicemente Il Monte Sion, la Santa Sion.
Era Gerusalemme. Ma ma questa equivalenza la fa il cronista? Il libro delle
cronache, dunque. Il primo sacrificio risale ad Abramo. E antico dico questo
voleva dire è antico. Lyon, il Monte Sion è legittimato al sacrificio, come si dice
nel libro delle mitico perché Abramo fu il primo a sacrificarsi. E il secondo libro
delle cronache scritto male sceltissima mente nel post esilio fa questa equivalenza.
Salomè cominciò a costruire il tempio del Signore a Gerusalemme, sul Monte
Moria. Come vedete come ragiona la scrittura? Questo è dell'antichità, è per questo
che noi. Fa l'olocausto prima del tempo. Che sarà soltanto nelle vie. La legge
dell'antichità è così importante per la scrittura che la troviamo anche nel nuovo
testamento? Dice, Gesù dice. Nella querelle con II farisei prima che Abramo fosse,
io sono. Ora è ancora quarant'anni cinquant'anni, cosa dicono? E non è. Età sarà.
Prima, se io non fossi io, sono cioè io sono più antico. Quindi sono più importanti.
E semplice. E leggi sta leggi che evocherà Paolo. Quando dirà? Che la fede vale
più delle opere della decisione. Se prendete il Galaxy è chiarissimo quello che fa
papà. Quand'è che Abramo credette gli fu computato a giustizia, cioè sola fede in
genesi 15? Quando viene il patto della circoncisione, cioè le opere della legge in
genesi 17. Ma dico 7 dopo di 15. Dunque 15 è più importante. Viene prima. La
finiamo, precede la circoncisione. Questo è il ragionamento di Paolo. Dunque, le
opere della. Fede. Se posso dire così, valgono di più delle opere della legge. Perché
avrà dipendenti a Dio fu computato a giustizia prima di essere circonciso. E la
legge dell'antichità. Dunque, da questa crisi e il diluvio? Più un tuisce un mondo
nuovo che l'augurio che Israele si dà. Se stesso si dà. In questa situazione
estremamente complicata che si trovava a vivere nel posto, esiste. E il futuro sarà,
sarà garantito. A diluvio finito. Dalla liturgia. Ecco perché Noè fa il sacrificio, fa
l'Olocausto. Il pilastro che reggerà il mondo dopo l'esilio. Dopo il diluvio. Sarà la
liturgia, il ringraziamento, l'azione di grazie nella liturgia. Perché la prima cosa che
non e fa appena le acque si sono ritirate. Queste questo presupposto ideologico che
gli scrittori hanno messo nei testi. Però anche qui vi ricordo, diluvio copiato a man
bassa. Alla dalla letteratura mesopotamica. Se noi prendiamo il parallelo vado
veloce, non vi preoccupate. Con con il diluvio. Noi vediamo. Guardate. Decisione
divina di distruggere l'umanità con il diluvio punto uno di copiatura con il diluvio
Mesopotamia. Però l'eroe riceve la notizia della venuta del diluvio. Lacera
gilgamesh, qua c'è noi. Tre ordine ordine di costruire, un'Arca, un'Arca.
Rivelazione delle sue dimensioni, comando di imbarcarci esemplari di tutti gli
esseri viventi. In comune tra il diluvio mesopotamiche e quello biblico, quindi
l'Arca è copiata da Babilonia. 4. Il diluvio e del diluvio ratifica l'ordine ricevuto.
Cioè faccio quello che tu mi hai detto di fare. 5 chiusura dell'Arca. Sicario, sei
inizio del diluvio e sua descrizione, elemento di community comunicazione tra i
due e di lui 7 distruzione della vita sulla terra, 8 8 del diluvio, 9. L'Arca, ma si
ferma sulla cima di un Monte ararat. Questo Monte c'è anche nel diluvio
Mesopotamia. L'altra si ferma, copiata anche quella. 10, l'eroe apre l'arte. 11
espediente dell'invio degli uccelli a colomba, il Corvo, Eh a così nel diluvio
mesopotamico 12, uscita dall'Arca 13. Offerta di un sacrificio 14 la divinità. Odore
e profumo di sacrificio. Infine 15 benedizione dell'eroe. Eh copiato pari pari. Il
diluvio, ma con ma con tutti i segni cambia. Ecco quanto è stato pesante la cultura
mesopotamica per Israele, e questa è la dice lunga anche a noi, che molte volte
come chiesa ci siamo rintanati in una nicchia. Parallela a tutto il resto, abbiamo
creato anche le nostre pontificie università per distanziarci dalle altre fatture
università statali, per dire. Il mondo di genesi dice che o c'è osmosi o c'è
comunicazione anche tra culture o c'è morte. Questo ci dice. Come copiare dallo
straniero? Significa vivere, ma non è copiare a occhi chiusi, copiare col seno.
Scusate Mosè. Con il grande condottiero. A quale sociale è cresciuto? Eh, quella di
Israele. Cos'è Mosè è cresciuto alla scuola del faraone. E i primi quarant'anni non
c'è la dimentichiamo nella rilettura che fa Stefano, I nati 7 i primi quarant'anni,
Mosè li passa alla Corte del faraone in cultura della cultura del faraone che è la
cultura del nemico. Il faro Nemi. Per Israele, Egitto e il male per Israele. Però il
grande condottiero, il profeta più grande di tutti, come dice Deuteronomio 34, ha
avuto per cultura la cultura dello straniero. È la stessa cosa che troviamo in genesi
uno, la la cultura dello straniero, del nemico, la Mesopotamia. E se stesse è
dedicata fonte di vita. Parlo verso la fine perché non abbiamo più tempo. Però,
guardate La Sapienza di Israele dopo aver copiato. A man bassa da Babilonia, che
ha fatto Israele. Staccata finale. Capito? Prendo in giro. Giro in giro, colui dal
quale ha copiato. Genesi uno, scusate, genesi 11 e. Vabbè, la Torre di Babele. Il
diluvio, 6 9 no 10. Abbiamo detto la tavola delle Nazioni, dunque tutto il mondo
popolare. Ma da da dove nasce il mondo popolare, da Adamo? E la genealogia 100
di ciò. Ma è Abramo, da dove vieni? Abramo viene da Sam, figlio di Noè. E noi
dove viene? Amo, vedete? Ecco il ponte che si costruisce. Ma Adamo chi l'ha
creato? Mica Mark Marduk per Babilonia l'ha creato Yahoo. Quindi vuol dire che
tutto il mondo, tutto il mondo creato, conosciuto nel post esilio, non è opera di
Martucci, è opera di yahweh. Tutte le persone di tutto il mondo non vengono dai
vari dei. Vengono dati e come si fa a dire questo con le genealogie? Egli lui javello
im secondo il conto di creazione, quello che la Cei traduce il signore Dio. Lui crea
Adamo Adamo con la cena Lucia del capitolo 5 inizia a popolare il mondo e dà
origine anno Eh da gigino e dà origine ai tre figli. Decidere figli ci sarà. Sam, che
ora origine a terra, padre di Abramo è così. Quindi genesi 1 11 serve anche a dire
che tutto il mondo conosciuto proviene da un unico Dio e questo Dio non è altri
che Iddio d'Israele. Passo indietro vi dicevo che Israele prende in giro il nemico, da
cui però ha copiato la Torre di Babele, torre di sodio della torre di Babele, che non
è soltanto è una Convenzione, a dire la Torre di Babele, di fatto è la città, se
leggete il testo e la sua torre. Noi per Convenzione diciamo. La torre però si
costruiva la città. Con la sua torre. Dov'è che prende in giro? Mah, almeno in un
paio di casi. Il primo caso. Questi uomini si radunano nella valle di Chinar, la valle
di Chinar è un modo di dire Babilonia. Nella Bibbia e si radunano con l'intento di
costruirsi una città. Per avere un nome di testo, per farsi un nome. Che vuol dire,
che vuol dire? In realtà sono importanza. E si costruirsi una torre la cui cima sfiori
i cieli raggiunga i cieli. Tracce grattacielo, no ante litteram? Qui cosa diciamo
sempre è la lubitz, quindi l'orgoglio e lo sforzo dell'uomo di arrivare a Dio, sì,
questo è però son tutte letture aposte priori. Spirito, tutto quello che si è avuto,
quello che si vuole, ma possono far posso non far saltare il piano base della lectio
che è quello che vorrei che ho voluto fare stamani con voi. Qualche demo
significato non è l'orgoglio dell'uomo. Eh sì, è semplicemente la grandezza del Dio
degli ebrei. Perché leggete il testo, qui la prendo e dice. Ecco costruiamoci, una
città e una torre la cui cima sia nel cielo, facciamoci un nome. Al cateto al versetto
5 si dice Mahé scese per vedere la città e la torre che i figli dell'uomo stavano
costruendo. E poi scendiamo e confondiamo laggiù la loro lingua. Dov'è la presa?
Che il Dio d'Israele è troppo alto per questi omuncoli babilonesi? Che pendono di
arrivare a comprenderlo, non di inorgoglirsi per arrivare fino all'ultimo, come
diciamo sempre noi. Il Dio di troppo è troppo alto per arrivare a comprenderlo, al
punto che deve scendere. Per vedere questa corretta, guardate che è molto Iron.
Scendiamo, andiamo, fondiamo laggiù, capito laggiù? Loro volevano aggiungere il
cielo, ma prima. Non so, non sono niente questi uomini in confronto al nostro Dio,
deve chinarsi per vedere che stanno facendo laggiù. La prima presa prima presa in
giro molto forte. Seconda per la seconda presa in giro, sono i materiali di
costruzione. Delle città. Si dissero l'un l'altro, andiamo, facciamoci dei mattoni e
cuociamoli al fuo. Il matture servi loro al posto della pietra e il bitume al posto
dell'argilla. Questa è la seconda presa in giro. I materiali di costruzione. Ma
devono ci devono dare da fare questi larinesi per costruire queste città devono
addirittura cuocere i mattoni. Devo anche andare a trovare il bitume, devono
andare giù a scavare. Noi noi facciamo molto più facilmente. Poi abbiamo la pietra
che abbiamo, l'argilla, vedete? Il mattone servì al posto della pietra e il fiume al
posto dell'argilla. È come dire quanto sa e complicati, venite in Palestina, noi le
cose le facciamo con la pietra dell'argilla che stanno belle voi vi date da fare, da
fare, da fare e poi per cosa? Per costruire questa torre che nemmeno arriva da
lontano, a comprendere chi è il nostro. E la presa in giro della grande civiltà
mesopotamica con le sue grandi opere. Eh la propria pro. Le ziqqurat no si torni a
cadoni. Ma così complicato farle, venite da noi, si fa prima e poi alla fine, quando
confonde giù tutto. Per questo le fu dato nome Babele perché là yabe confuse la
lingua di tutta la. Cioè tutta città. Tutto questo sforzo, tutta questa tecnica
dell'impero babilonese, altro non è che bavel, cioè confusione. Significa
confusione. La trave fatti fatti, traduce il nome Babele proprio con confusione.
Questa, questa è la presa in giro. Dunque? Per tirare il fiume, le fila e dargli un po
di spazio. Queste sono solo delle pennellate. Senza la chiave ermeneutica del
periodo storico che ha visto la composizione di questi primi 11 capitoli del Libro
della Genesi, a mio modesto avviso, non è possibile renderli. Ci sono pochi
capisaldi ma importantissimi che reggono su l'edificio del piano genesi 1, 11. Poi il
primo è. Letteratura di compromesso. Sono ci sono pesanti difficoltà. In quel
contesto sociale dobbiamo andare d'accordo. Siamo, abbiamo immagini di Dio
diverse, di chi viene da Babilonia a un Dio ieratico. Sia in Palestina a un Dio,
semplicemente. Contadi. Allo stesso e lo stesso ci si mette insieme. Non sono due
dei come noi diciamo, sono due volti. Dello stesso Dio non si sono messi a
rimarcare le differenze. Si sono si sono messi invece a trovare un tessuto
connettivo per andare d'accordo. Questo è un grande insegnamento per noi. Che
siamo sempre asso asso sottolineare le differenze. Questi fanno di tutto per
sottolineare ciò che unisce, non ciò che divide. E perché? Ecco la cosa ancora
importante, avevano capito che qua o andavano d'accordo e si mettevano insieme il
nome nel nome dell'unico Dio, o morivano. Moriva. A Chiesa se la Chiesa se mi
permette una, permettete una pennellata di attualità secondo la mia visione.
Bisogno di, sottolineo di sottolineare le contrapposizioni e le differenze.
Rivoluzionari reazionari, Bergoglio, Ratzinger, io son di qui, io son di là non è più
il tempo è nocivo. Qui? Beh, trovare punti di accordo. Non punticino. E la e la crisi
sta diven prema giore maggiore basta farci caso e non ci vuole un genio. Per me si
chiedono e si, è atomizzata, parcellizzata. Tante situazioni. Tanti dei di tante, tante
sensibilità diverse, questa è una ricchezza e una ricchezza. Ma senza un tessuto
connettivo. E l'Impazzimento generale e la confusione. Dunque, dunque troviamo
basi comuni.

Questo dice genesi 1-11 troviamo basi comuni. E portogrande l'atto grande
caposaldo. Guardiamo il nemico. Abbiamo lo straniero. Usciamo ciò che ci è
opposto. Vediamo subito, vediamo subito dicendo belle peccato via Satana, vade
retro. L'abbiamo per troppo te. Guardate i danni della controriforma. Di cui oggi
d'oggi noi viviamo. La struttura della Chiesa di oggi è quella della Controripa. Il
Concilio di Trento nelle sue emanazioni è qua tutt'oggi. Io non sono contro il
Concilio di Trento, sto solo dicendo che forse anche il nemico lutero, all'epoca
qualcosa di buono c'è, l'ha. Guardate. Ironia non c'era 1 11 di genesi perché è tutto
copiato, tutto copiato. Già le genealogie incluse. Vi ricordavo di Mosè, ma
figuriamoci Mosè. E cresciuta la scuola del faraone. Allora non abbia allora non
abbiamo timore, non abbiamo paura di questa città. Giù alla Gesù, alla Gesù, alla
Gesù, alla fine. I cenere cenere più Skype, più skyt, più scaldo, ma non vuol dire.
Allontanati, allontanati, dire vuol dire emulate. Il diverso, lo straniero non è una
qualcosa che nasce nel nuovo Testamento, no il buon samaritano al alle radici
antiche. E fa propriamente la quella di quella di. Allora? Il mio straniero, lo
straniero ha da insegnare? Perché? Perché sono tutti figli dell'unico Dio. Questo
dice genesi 11 non c'è marduk, non c'è nessun altro. Tutto viene da queste, queste
rilettura che fa Israele mentre coppia, ma se tutto viene da jaye, perché temere?
Perché deve aver paura dell'egiziano? Perché deve avere alcune babilonesi?
L'origine unica? E tutto se ricapitano ci hanno ci con Adamo figlio di Dio. Deutz
AIA da Genesi 40 genesi 55. Di che cosa? Se la stessa vita di chi ha scritto genesi
1 11, infatti, Isaia 40, 55, è stato scritto nel post esilio proprio come genesi 1 11. E
cosa c'è tra le tante cose in Isaia ci 40, 55. Tutti i popoli saliranno il mercoledì, tutti
i popoli saranno saranno tutti a tutti adoreranno dureranno, dureranno l'unico Dio.
E la stessa visione universalistica salita. Che ha il Deutero Isaia che generiamo in
genesi 1 -11.

In poche parole, Israele è cittadino del mondo. Perché tu, il suo Dio e creatore del
mondo e ovunque fraele vada. Perché sarà la creazione di Dio. Sono non soltanto a
Gerusalemme. Info Post Post esilio, che cosa nascerà?

Il problema della diaspora? Ora che sono anche in America si c'è tutto il
movimento di voler tornare nella elezione ismo, tutto quello che si vuole, ma
Israele sarà sempre a casa ovunque, perché la casa è fatta solo e soltanto dal suo
Dio. Simone, l'ultimo anello di questa riflessione che fa Israele. Comunque sarà
elevata, sarà a casa, allora che alla Torah. La Torah è quella che. Poeta e che ebreo
della 8 900. Ahimè, ahimè, chiamerà la patria portatile delle tre, cioè la Torah, cioè
il pentateuco e la Valeria dell'ebreo e la parte portatile se la porta in tutto il mondo
e in tutto il mondo sarà a casa.
Questi tre, tutti questi principi nascono con 1- 11, quindi voi farete lectio, lectio su
un testo fondamentale per la vita di Israele, per la vita della Chiesa, perché è il
tessuto connettivo da cui tutto il resto, il resto poi svilupperà e nascerà. Ecco,
questo è l'introduzione. Soltanto un milione di cose che ho da pensato di darvi.
Niente di particolarmente. Spirituale come avete visto, però spero. Azioni
importanti che possano guidare la lettura di un testo che conoscete a memoria a
ma. Calato nel verso in modo che la vostra meditazione sia radicata su un testo.
Che è nato in particolare non chiesto e non che è spuntato comunque non.

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