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La pianta, originaria della Cina, viene chiamata volgarmente ginko Presto Eocene-Recente
o ginco o albero di capelvenere.Il nome Ginkgo deriva PreЄ Є OS D C P T J K PgN
probabilmente da un'erronea trascrizione del botanico tedesco
Engelbert Kaempfer del nome giapponese ginkyō ( ぎんきょう ?)
Stato di conservazione
Usi Sinonimi
Proprietà medicinali
Principi attivi Salisburia adiantifolia
Effetti terapeutici Smith, 1797
Pterophyllus salisburiensis
In letteratura
Nelson, 1866
Storia
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Morfologia
Portamento
È una pianta arborea che raggiunge un'altezza di 30–40 m, chioma larga fino a
9 m, piramidale nelle giovani piante e ovale negli esemplari più vecchi. Il
tronco presenta rami sparsi da giovane, più fitti in età adulta, branche principali
asimmetriche inclinate di 45°, legno di colore giallo. I rami principali
(macroblasti) portano numerosi rametti più corti (brachiblasti), sui quali si
inseriscono le foglie e le strutture fertili.
Foglie
Ha foglie decidue, di 5–8 cm, lungamente picciolate a lamina di colore verde
chiaro. In autunno assumono una colorazione giallo vivo molto decorativa,
dalla forma tipica a ventaglio (foglia labelliforme) leggermente bilobata e
percorsa da un numero elevato di nervature dicotome. La morfologia fogliare
Ginkgo biloba
varia a seconda della posizione e dell'età: le plantule hanno foglie
profondamente incise, le foglie portate dai brachiblasti hanno margine interno e
talvolta ondulato, le foglie portate dai macroblasti sono spesso bilobate.
Fiori
Il Ginkgo biloba è una gimnosperma e per questo non presenta fiori come
abitualmente li intendiamo. Le Gimnosperme non hanno fiori, ma portano
strutture definite coni o strobili o, come in questo caso squame modificate. I
coni da un punto di vista funzionale possono essere considerati simili a fiori per
omologia. È una pianta dioica, cioè che porta strutture fertili maschili e
femminili separate su piante diverse.[1] (http://www.racine.ra.it/orione39/attivit
a/ipertesti/Ginko,%20un%20fossile%20vivente/immagini/ginkgo_biloba%20fo
glie.jpg) Negli strobili maschili i microsporangi sono portati a coppie su
microsporofilli, disposti a spirale su un asse allungato. L'impollinazione è
anemofila.
Foglie di ginkgo
Negli strobili femminili gli ovuli, inizialmente due, si riducono ad uno solo nel
corso dello sviluppo e sono portati su
peduncoli isolati. Dunque le piante
femminili, a differenza della maggior
parte delle Gimnosperme (in
particolare delle Pinophyta), non
producono coni propriamente detti, ma
Insieme di coni maschili
strutture analoghe a questi.
Distribuzione
La pianta è originaria della Cina, nella quale sono stati rinvenuti fossili che risalgono all'era paleozoica. La
pianta è stata ritenuta estinta per secoli, ma recentemente ne sono state scoperte almeno due stazioni relitte
nella provincia dello Zhejiang nella Cina orientale. Non tutti i botanici concordano però sul fatto che queste
stazioni siano davvero spontanee, perché il Ginkgo è stato estesamente coltivato per millenni dai monaci
cinesi.[6]
Coltivazione
È una specie eliofila che preferisce una posizione soleggiata e un clima fresco. Non è particolarmente
esigente quanto a tipo di terreno anche se vegeta meglio in terreni acidi e non asfittici. È una pianta che
sopporta le basse temperature: è stato dimostrato che non subisce danni anche a -35 °C. La moltiplicazione
avviene generalmente per margotta. È preferibile coltivare gli
individui maschili per evitare lo sgradevole odore dei semi; tuttavia
il sesso della specie è difficilmente riconoscibile in quanto la pianta
non presenta caratteri sessuali secondari affidabili. Le piante mal
sopportano la potatura: i rami accorciati si seccano.
Usi
L'albero di ginkgo è molto utilizzato come pianta ornamentale in
parchi, viali e giardini dei centri urbani, grazie alla notevole
resistenza agli agenti inquinanti. Viene inoltre utilizzato anche per
creare cortine frangivento. Diffuso il suo utilizzo per farne bonsai.
Viene coltivato industrialmente in Europa, Giappone, Corea e Stati
Uniti per l'utilizzo medicinale delle sue foglie. Il legno giallastro
viene usato per la costruzione di mobili, lavori di tornio e intaglio, è
però di bassa qualità data la sua fragilità. La parte interna legnosa
dei semi viene utilizzata come cibo prelibato in Asia e fa parte della
tradizione culinaria cinese. Viene commercializzato sotto il nome di
"White Nuts". In Giappone i semi di Ginkgo vengono aggiunti a
molti piatti, per esempio il chawanmushi, e utilizzati come contorno.
Roma, Ginkgo autunnale al Parco
della Resistenza
Proprietà medicinali
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti
hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Ormai numerosi e scientificamente rilevanti sono gli studi che attestano le molteplici proprietà terapeutiche e
salutari degli estratti di Ginkgo biloba, che ne hanno promosso l'utilizzo come integratore alimentare, tra i
dieci maggiormente consumati nel mondo occidentale.[7] La maggior parte delle pubblicazioni prendono in
esame degli estratti standardizzati contenenti elevate concentrazioni di principi attivi, in particolare quelli
denominati "EGb-761" che hanno mostrato efficacia nel trattamento
di un'ampia varietà di condizioni patologiche, anche se in alcuni
casi la qualità delle evidenze raccolte non è tale da trarre
conclusioni definitive sulla reale portata terapeutica.[8]
Principi attivi
I principi presenti negli estratti di Ginkgo biloba e che si ritiene
siano responsabili dell'azione terapeutica sono[9][10][11]
In letteratura
Il poeta J. W. von Goethe (1749-1832), in uno dei suoi viaggi, rimase così affascinato da un esemplare di
Ginkgo biloba da dedicargli una poesia
«La foglia di quest'albero, dall'oriente affidato al mio giardino, segreto senso fa assaporare così
come al sapiente piace fare.
È una sola cosa viva, che in se stessa si è divisa? O son due, che scelto hanno, si conoscan come
una?
In risposta a tal domanda, trovai forse il giusto senso. Non
avverti nei miei canti ch'io son uno e doppio insieme?»
Storia
Nell'antichità il Ginkgo venne considerato nel primo importante
erbario cinese una sostanza benefica per il cuore e i polmoni;[2] i
medici lo utilizzavano per curare l'asma, i geloni e le tumefazioni
causate dal freddo; i monaci buddisti lo piantavano accanto al tè, gli
antichi cinesi e giapponesi consumavano i semi tostati come rimedio
digestivo; i guaritori indiani ayurvedici lo associavano alla longevità
Fossile di una foglia di Ginkgo biloba
usandolo come ingrediente del "soma", l'elisir di lunga vita.
risalente a 60 milioni di anni fa.
L'albero è stato introdotto in Europa nel 1730.[2]
Sei esemplari di Ginkgo, ancora esistenti, sono sopravvissuti alle radiazioni prodotte dalla bomba atomica
caduta sulla città di Hiroshima. I sei alberi sono ancora in vita e si trovano, contraddistinti da una targa, nel
giardino Shukkei-en, nel sito dove si trovava la scuola elementare Senda e nei pressi dei templi Hosen-ji,
Myōjō-in, Jōsei-ji e Anraku-ji.[34][35]
Note
1. ^ (EN) Ginkgo biloba, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN,
2020.
2. "Farmacia al naturale", di Roberta Pasero, pubbl. su "Sapere & Salute", anno 4, maggio
1999, num. 20, pag. 26-29
3. ^ Ginkgo Biloba - WikiHerbalist, su wikiherbalist.com, WikiHerbalist, 14 aprile 2023. URL
consultato il 14 aprile 2023.
4. ^ Aline Raynal-Roques "La botanique redécouverte"1994
5. ^ Elena Maugini, Manuale di Botanica Farmaceutica, VIII, 2006, p. 325.
6. ^ Anna Cirillo, I ginkgo, la quercia, in la Repubblica, 27 ottobre 2010, p. 14.
7. ^ L. C. Winslow e D. J. Kroll, Herbs as medicines, in Archives of Internal Medicine, vol. 158,
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8. ^ Yves Christen e Jean-Michel Maixent, What is Ginkgo biloba extract EGb 761? An
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settembre 2017.
9. ^ Pushpinder Kaur, Abha Chaudhary e Bikram Singh, Optimization of extraction technique
and validation of developed RP-HPLC-ELSD method for determination of terpene trilactones
in Ginkgo biloba leaves, in Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis, vol. 50, n. 5,
5 dicembre 2009, pp. 1060–1064, DOI:10.1016/j.jpba.2009.06.036. URL consultato il 24 settembre
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10. ^ Teris A van Beek, Chemical analysis of Ginkgo biloba leaves and extracts, in Journal of
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11. EGb 761: ginkgo biloba extract, Ginkor, in Drugs in R&D, vol. 4, n. 3, 2003, pp. 188–193. URL
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12. ^ Frank, Kurtis, Patel, Kamal e Lopez, Gregory, Ginkgo biloba Research Analysis, in
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13. ^ "L'energia che viene dalle erbe", di Maddalena Colombo, pubbl, su "Sapere&Salute
speciale", suppl. num.27, luglio 2000, anno V, pag. 24
14. ^ si vedano i risultati contrastanti di Ginkgo biloba for preventing cognitive decline in older
adults: a randomized trial, in JAMA. 2009; 302(24): 2663-70. e Alleviating neuropsychiatric
symptoms in dementia: the effects of Ginkgo biloba extract EGb 761. Findings from a
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15. ^ Shi-Jin Zhang e Zhan-You Xue, Effect of Western medicine therapy assisted by Ginkgo
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17. ^ Albert Attia, Stephen R. Rapp e L. Doug Case, Phase II study of Ginkgo biloba in irradiated
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34. ^ (EN) A-bombed Ginkgo trees in Hiroshima, Japan, su xs4all.nl. URL consultato il 5 maggio 2012.
35. ^ Martina Brunner-Bulst, Il segreto del Ginkgo e una poesia di Goethe (PDF), su
marciadibarbiana.it, 12 maggio 2007. URL consultato il 22 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 31
ottobre 2012).
Bibliografia
(EN) Sun, W. 1998, Ginkgo biloba, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione
2020.2, IUCN, 2020.
Gellini R., Grossoni P., Botanica forestale. Volume 1, Gimnosperme, CEDAM Editore, 1996,
ISBN 88-13-19785-3
Voci correlate
Giardinaggio
Floricoltura
Pianta ornamentale
Specie botaniche in Italia
Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni sul ginkgo biloba
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «ginkgo biloba»
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immagini o altri file sul ginkgo biloba (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Gin
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