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G IUSEPPE M ARRANI , N ATASCIA T ONELLI
Redazione
C ARLO A NNELLI , S IMONETTA P ENSA
C ARLA P ENSA , S IMONETTA T EUCCI
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P ENSA M ULTI M EDIA E DITORE
73100 Lecce - Via A. M. Capr ioli 8
25038 Rovato (Bs) - Via C. Cantù, 25
tel. 0832.230435 - tel. 030.5310994
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Direttore responsabile
S ILVERIO N OVELLI
Finito di stampare
nel mese di apr ile 2018
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BARTUSCHAT (Università di Zurigo), FRANCESCO BAUSI (Università della Calabria),
FRANCO BUFFONI (IULM di Milano), STEFANO CARRAI (Scuola Normale Superiore
di Pisa), MASSIMO CIAVOLELLA (UCLA), ALESSIO DECARIA (Università degli Studi di
Udine), ROBERTO FEDI (Università per Stranieri di Perugia), PIERANTONIO FRARE
(Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), MARINA FRATNIK † (Università di
Parigi VIII), PAOLO GIOVANNETTI (IULM di Milano), ROBERTO LEPORATTI (Univer-
sità di Ginevra), ALESSANDRO MARIANI (Università degli Studi di Firenze), MARTIN
MCLAUGHLIN (Università di Oxford), EMILIO PASQUINI (Università degli Studi di Bo-
logna), FRANCISCO RICO (Università Autonoma di Barcellona), PIOTR SALWA (Uni-
versità di Varsavia), GIULIANO TANTURLI † (Università degli Studi di Firenze), TIZIA-
NO ZANATO (Università degli Studi di Venezia).
La rivista “Per leggere” riceve e valuta commenti, letture (lectiones) e edizioni critiche
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liana e inglese.
7 MARCO BERISSO
Da Ghigo alla moglie di Forese, da Rustico a Dante (e a Cavalcanti)
From Ghigo to Forese’s wife, from Rustico to Dante (and Cavalcanti)
25 FRANCESCA LATINI
Decameron VII, 3. La chiave nel finale
Decameron VII, 3. The key to interpretation in the ending
69 MONICA BISI
Il torto, la ragione, la forza: I promessi sposi, capitolo II
Wrong, right, force: I promessi sposi, chapter II
INTORNO AL TESTO
ABSTRACT
Tra gli scrittori novecenteschi, Italo Calvino si è distinto sia per la pudicizia con
la quale ha quasi sempre raccontato le scene di sesso sia per l’estrema penuria,
nelle sue opere, di personaggi positivi o di protagoniste femminili. Questo ha
determinato in molti studiosi l’opinione che Calvino fosse «alieno dal sesso» o
che vi sia, nei suoi lavori, una costante venatura misogina.
L’articolo si propone di mettere in luce fino a che puntola cautela dello «scoiat-
tolo della penna» sapeva velare i contenuti erotici, e per farlo sottopone un li-
mitato ma rappresentativo numero di opere ad una lettura molto ravvicinata mi-
rante a dimostrare come la scrittura dell’Autore, proprio là dove è più avverti-
bile la prudenza autocensoria, sia in realtà carica di una forte sensualità e un’ac-
cesa fantasia, forse connessa alla effettiva e talvolta aspra misoginia.
Italo Calvino differed from his contemporaries for the modest approach he al-
most always used to recount scenes of sex or eroticism as well as the exceptional
scarcity of positive female characters or protagonists in his works.These traits led
to the opinion among many scholars that Calvino was “alien to sex” or that his
works bore a constant trace of misogyny.
This study highlights to what extent Calvino managed to veil erotic content
with his careful use of language through close readings of a representative, albeit
limited number of works in order to demonstrate how his writing, precisely
where his self-censorial prudence is most evident, is quite charged with sensu-
ality and erotic fantasy, perhaps connected to a genuine, occasionally harsh, mi-
sogyny.
«Le donne […] sono la razza più cattiva che ci sia»1, secondo quanto dice
Cugino nel romanzo d’esordio di Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno. Queste
parole, certo da attribuire al personaggio e non all’Autore, sono state però l’a-
pripista di molte altre considerazioni sul genere femminile che, sebbene tal-
volta meno tranchant, hanno portato molti studiosi a ritenere che nelle opere
di Calvino vi sia una costante vena di misoginia connessa con una preminen-
za di protagonisti maschili.
Un altro punto sul quale diversi critici concordano è la castigatezza del lin-
guaggio calviniano in materia di erotismo. Effettivamente, spesso le scene di
contenuto erotico, persino dopo la pubblicazione, sono state sottoposte dal-
l’Autore a un ulteriore processo di revisione mirante a rendere, come dice
Bruno Falcetto, «meno esplicita in materia sessuale la [sua] già castigata scrit-
tura»2. La tendenza verso questa sorta di moralismo censorio è ravvisabile an-
zitutto nelle prime opere dello scrittore, quelle del periodo ‘realista’ e, sia pu-
re in misura minore, in quelle del periodo fantastico-favolistico della trilogia
araldica. Tale pudore, o prudenza, è probabilmente all’origine dello scarso in-
teresse della critica per un’analisi della rilevanza del sesso e delle sue implica-
zioni nell’opera di Calvino3.
Però, pur concordando certo sul fatto che la lingua dello scrittore sanre-
mese fosse, in ordine alla sessualità, quantomeno prudente, non mi pare nel
giusto Francesca Serra quando definisce Calvino uno «scrittore alieno dal ses-
so»4 perché, nonostante ogni pudicizia esibita, trovo che fin dal romanzo d’e-
sordio alcuni silenzi celino allusioni tutt’altro che caste, così come qualche
sbrigativa descrizione sia tutto meno che «aliena dal sesso», anzi. È infatti mia
convinzione che, in Calvino, vi sia un nesso tra prudenza del linguaggio e fan-
tasia erotica, così come tra quest’ultima e misoginia. Mi propongo perciò di
sollevare il velo di reticenze che la sorvegliatissima lingua dello scrittore sanre-
mese sapeva dispiegare esaminando in dettaglio, tra i tanti che si sarebbero po-
tuti analizzare5, alcuni passi dei romanzi Il sentiero dei nidi di ragno, Il barone ram-
pante e Se una notte d’inverno un viaggiatore. Questa scelta è dettata, oltre che dal-
la primaria esigenza della brevità, dalla convinzione che in questi testi, distri-
buiti in modo abbastanza uniforme lungo l’arco della vita dell’Autore e perciò
sufficientemente rappresentativi dell’evoluzione del suo linguaggio in propo-
sito, la fantasia erotica di Calvino si esprima con maggiore chiarezza – sono per
lo più narrati, infatti, veri e propri amplessi cui il protagonista assiste o parte-
cipa – e vi si possa al contempo meglio cogliere la persistenza della misoginia
cui ho già accennato.
ITALO CALVINO E IL SESSO 115
Delle donne Pin non ha mai sentito parlare così e se ci pensa trova che l’uomo ha ra-
gione. Non è come Lupo Rosso che non si interessa delle donne: sembra che le don-
ne le conosca bene ma che abbia capito quello che Pin ha sempre capito: che sono una
razza schifosa e non si sa che gusto ci sia a andarci insieme10.