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L'estrazione liquido-liquido è un processo di separazione che sfrutta le differenze di

solubilità di una sostanza in due diversi solventi immiscibili. Durante questo processo, la
sostanza da separare viene trasferita da una fase liquida (fase di alimentazione) a un'altra
fase liquida (fase di estrazione) tramite un solvente immiscibile con entrambe le fasi.

L'equilibrio di ripartizione è uno degli aspetti chiave dell'estrazione liquido-liquido e


rappresenta la distribuzione del soluto tra le due fasi liquide. Viene espresso tramite il
coefficiente di ripartizione (K), che rappresenta il rapporto tra le concentrazioni del soluto
nella fase di estrazione e nella fase di alimentazione a uno specifico equilibrio. Il coefficiente
di ripartizione dipende dalle proprietà dei solventi e del soluto, nonché dalle condizioni
operative, come la temperatura e la pressione. Solitamente, il solvente di estrazione è scelto
in modo che il coefficiente di ripartizione sia favorevole per la separazione desiderata.

Lo stadio d'equilibrio è il punto in cui le concentrazioni del soluto nella fase di estrazione e
nella fase di alimentazione si stabilizzano e non cambiano ulteriormente. Questo punto
rappresenta un equilibrio dinamico in cui il soluto si distribuisce tra le due fasi liquide, ma il
trasferimento netto di massa si è fermato.

Durante lo stadio d'equilibrio, il soluto si trova in equilibrio tra la fase di alimentazione e la


fase d'estrazione. Questo equilibrio dipende dalle concentrazioni iniziali nella fase di
alimentazione e dalle proprietà dei solventi utilizzati. Il raggiungimento e il mantenimento
dello stadio d'equilibrio sono fondamentali per ottenere efficacemente la separazione
desiderata durante l'estrazione liquido-liquido.

● L'estrazione liquido-liquido è una tecnica utilizzata per separare i componenti di una


miscela liquida, sfruttando le loro diverse solubilità in due solventi immiscibili tra loro.
Per effettuare questa operazione, sono necessarie alcune apparecchiature specifiche:
1. Entità contenente il miscela liquida: solitamente un becker, un matraccio o un
separatore a goccia a forma di imbuto con un rubinetto di scarico sul fondo per
separare i due strati liquidi. 2. Entità da mescolare per poter agitare il miscela in modo
da favorire la separazione: può essere un agitatore magnetico, un agitatore a vortex o
semplicemente una buona agitazione manuale. 3. Imbuto di
separazione: è l'apparecchiatura principale per l'estrazione liquido-liquido. È costituito
da un cilindro con un beccuccio a forma di imbuto e un rubinetto di scarico sul fondo.
Lo strato inferiore della miscela liquida sarà quello che si accumulerà nel beccuccio
dell'imbuto. - Per quanto riguarda la scelta del solvente, è importante
tener conto di diversi fattori: 1. Solubilità: il solvente deve
essere immiscibile con il liquido di interesse, ma deve essere in grado di sciogliere
selettivamente il componente voluto. 2. Differenza di densità: il solvente estrattivo
dovrebbe avere una densità leggermente diversa rispetto a quella del liquido di
interesse, in modo da favorire la separazione dei due strati.
3. Volatilità: se il solvente è utilizzato per un'estrazione a caldo, la sua volatilità deve
essere tale da poter essere facilmente evaporato dopo l'estrazione.
4. Sicurezza: il solvente scelto deve essere sicuro da utilizzare e non tossico.
5. Costo: il solvente deve essere economico e disponibile in quantità adeguate.
Alcuni esempi di solventi comuni utilizzati per estrazione liquido-liquido sono
l'acetone, l'etere di petrolio, il diclorometano e l'etanolo. La scelta del solvente
dipende dal tipo di miscela liquida da separare e dalle proprietà desiderate del
componente da estrarre.

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