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ALMA MATER STUDIORUM

UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
CARATTERIZZAZIONE DI LEGHE A MEMORIA DI FORMA PER
UTILIZZO COME SENSORE
SCUOLA DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA DELL’AUTOMAZIONE

RELATORE:
CANDIDATO: Prof. Andrea Zucchelli
Matteo Cotifava
CORRELATORE:
Prof. Gregorio Pisaneschi
Scopo della tesi
Lo scopo della tesi è caratterizzare una molla in NiTiNOL in modo tale da
realizzare un sensore di spostamento.
Gli step sono:
1. Studio degli SMA e delle loro proprietà
2. Definizione dei modelli costitutivi
3. Generalizzazione del modello di Brinson
4. Verificare sperimentale della variazione di resistività
5. Correlazione dello spostamento alla variazione di resistività
Smart Materials
Sono materiali capaci di rispondere a variazioni nell’ambiente che li
circonda e di manifestare le proprie funzioni in accordo con tali
variazioni (Takagi, 1990)
Shape Memory Alloys
Gli Shape Memory Alloys rientrano nella famiglia degli Smart Materials,
in quanto capaci di variare il proprio comportamento in base a
un’alterazione della struttura fisico-chimica.
Le due strutture cristallografiche
Il fenomeno fisico che governa le leghe a memoria di forma si basa sulla
transizione di fase allo stato solido tra due strutture cristallografiche
stabili differenti: “Martensite” e “Austenite”.
Le sotto-fasi martensitiche
La fase martensitica presenta due diverse “sotto-fasi” a causa della
minor simmetria della sua configurazione cristallografica:

Il passaggio da una fase all’altra è


dovuto all’applicazione di un
determinato stress

Twinned Martensite: Detwinned Martensite:


disposizione secondo dominanza di una
diverse configurazioni specifica variante
Processo di detwinning

𝜎𝑠 : detwinning start stress


𝜎𝑓 : detwinning finish stress
Trasformazioni di fase
TRASFORMAZIONE DIRETTA TRASFORMAZIONE INVERSA
La transizione da A a Mt è La transizione da Mt to A è
causata dal raffreddamento a 𝜎 causata dal riscaldamento a 𝜎
costante costante

Martensitic Start (𝑴𝒔 ): temperatura di Austenitic Start (𝑨𝒔 ): temperatura di


inizio della trasformazione da A -> M inizio della trasformazione da M -> A
Martensitic Finish (𝑴𝒇 ): temperatura Austenitic Finish (𝑨𝒇 ): temperatura di
di fine della trasformazione da A -> M fine della trasformazione da M -> A
Peculiarità degli SMA
PSEUDOELASTICITÀ EFFETTO A MEMORIA DI FORMA
Pseudoelasticità
Capacità di recuperare elevate deformazione da parte di SMA in stato
puramente austenitico
Pseudoelasticità

Fase completamente austenítica

Applicazione del carico


Pseudoelasticità

Trasformazione da 𝑨 a 𝑴𝒅

Elevata deformazione a livello


macroscopico
Pseudoelasticità

Comportamento elastico
Martensite
Pseudoelasticità

Scarico provino

Totale recupero deformazione


Effetto a memoria di forma
L’effetto a memoria di forma è la capacità di recuperare la forma
conferita durante la produzione tramite una variazione di temperatura
Effetto a memoria di forma

Fase completamente
martensitica

Applicazione del carico 


deformazione lunga la direzione
di applicazione
Effetto a memoria di forma

Scarico provino 
Effetto a deformazione residua 𝜺𝒓
memoria di
forma
Effetto a memoria di forma

Riscaldamento provino 
trasformazione inversa e
recupero deformazione
Effetto a memoria di forma

Raffreddamento provino 
trasformazione diretta
I modelli costitutivi
I modelli costitutivi sono quei modelli capaci di descrivere il
comportamento delle leghe a memoria di forma in termini matematici. I
modelli in esame sono:
• Modello Tanaka (1986)
• Modello Liang-Rogers (1990);
• Modello Brinson (1993).
Questi modelli mostrano delle limitazioni nella descrizione durante le
transizioni di fase e pertanto non sono ancora dei modelli generali.
Modello Tanaka
Il modello Tanaka mostra come la variazione di stress all’interno di una
lega a memoria di forma si possa descrivere come una somma di tre
contributi, quello meccanico, quello termico e quello legato alla
transizione di fase:

𝜎 − 𝜎0 = 𝐸 𝜉 𝜀 − 𝜀0 + Ω 𝜉 𝜉 − 𝜉0 + Θ(𝑇 − 𝑇0 )

• E = Modulo di Young
• Ω= coefficiente di transizione di fase
• Θ = coefficiente di espansione termica
• 𝜉=percentuale di martensite
Modello Liang-Rogers
Il modello di Liang e Rogers può essere visto come l’evoluzione di quello
di Tanaka. Rispetto ad esso:
• aggiunge una descrizione matematica dell’effettiva variazione di 𝜉
nelle due trasformazioni
• tiene conto della riorganizzazione della struttura cristallografica della
lega

𝜉0
𝜉𝑀→𝐴 = [cos 𝑎𝐴 𝑇 − 𝐴𝑠 + 𝑏𝐴 𝜎 + 1]
2

1 − 𝜉0 1 + 𝜉0
𝜉𝐴→𝑀 = cos 𝑎𝑀 𝑇 − 𝑀𝑓 + 𝑏𝑀 𝜎 +
2 2
Modello Brinson
Il modello di Brinson è il primo modello capace di distinguere le fasi tra
martensite twinned e detwinned e la sua formulazione generale è la
seguente:

𝜎 − 𝜎0 = 𝐸 𝜀 − 𝜀0 + Ω 𝜉𝑆 − 𝜉𝑆0 + Θ(𝑇 − 𝑇0 )

𝜉 = 𝜉𝑆 + 𝜉𝑇
• E = Modulo di Young
• Ω= coefficiente di transizione di fase
• Θ = coefficiente di espansione termica
• 𝜉𝑠 =percentuale di martensite indotta dallo stress
• 𝜉𝑇 =percentuale di martensite indotta dalla variazione di temperatura
Generalizzazione modello Brinson
Per un filo soggetto a torsione in cui gli altri sforzi siano trascurabili, si
ottiene:
𝜎
𝜏=
3
Da questo è possibile generalizzare il modello di nel seguente modo:
Ω
𝜏 − 𝜏0 = 𝐺 𝛾 − 𝛾0 + 𝜉 − 𝜉0 + Θ 𝑇 − 𝑇0
3

• G = Modulo elastico trasversale


• Ω= coefficiente di transizione di fase
• Θ = coefficiente di espansione termica
• 𝜉𝑠 =percentuale di martensite indotta dallo stress
• 𝜉𝑇 =percentuale di martensite indotta dalla variazione di temperatura
Set-Up sperimentale
Il setup sperimentale consiste in:
• Macchinario Instrom 8033 (con corsa massima del pistone pari a 100mm
• Scheda USB-6210 della National Instrument per l’acquisizione dei dati
• Cella di carico da 1 KN della Instrom
• Cavi e breadboard per collegamenti e acquisizione dati
• Generatore di potenza per generare riferimento di corrente
i

V
Set-up sperimentale
Risultati ottenuti
La variazione ottenuta risulta molto inferiore ai dati trovati in
letteratura (𝚫𝝆 = 𝟔 𝝁𝛀 ∗ 𝒄𝒎−𝟏 )
Considerazioni finali
La variazione di resistività risulta esigua per poter definire una legge
sperimentale. Ciò è dovuto alle relativamente basse tensioni in gioco.

8𝐹𝐷 𝑑
𝜏𝑚𝑎𝑥 = 1+ = 90,3 𝑀𝑃𝑎
𝜋𝑑 3 2𝐷
Conclusioni
Le tensioni generate con una corsa di 100 mm risultano esigue rispetto al
valore necessario (𝜏 = 277 𝑀𝑃𝑎) per poter trasformare completamente
una minima porzione di materia.
Ringraziamenti

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