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SINCRONICITA’

Il tempo e la fisica quantistica


Agli inizi della scienza moderna, tre-quattro secoli fa, la fisica nacque
sostanzialmente come meccanica, soprattutto per opera di Newton. Il pensiero
corrente della cultura occidentale è ancora oggi in gran parte ancorato alla visione del
mondo che consegue dall’opera di Newton, sia per quanto riguarda i concetti di
spazio e di tempo, sia perché viene attribuita ai fenomeni una natura essenzialmente
meccanica. Tutto si poteva ricondurre al movimento di punti materiali nel tempo, che
esisteva in modo assoluto e indipendente. Inoltre, alla base della scienza “ufficiale”
(quella che viene divulgata) sta il dogma seguente: il mondo materiale esiste in modo
del tutto indipendente dal mondo mentale-spirituale. In altre parole, la scienza è nata
assumendo come premessa ovvia - quindi senza alcuna garanzia - una particolare
visione filosofica, quella di Cartesio.
Nel 1905, data di nascita convenzionale della relatività speciale, spazio e
tempo perdono la loro esistenza indipendente ed assoluta, materia ed energia
diventano intercambiabili: il tempo non è più quello di Newton, è entrato nel gioco
mescolandosi alle altre grandezze, c’è solo uno spaziotempo inestricabile. Materia ed
energia sono state unificate, ma un dualismo resta ancora netto: c’è un mondo
energetico-materiale oggettivo, che viene esplorato da una mente umana separata.
Forse il pensiero corrente ha accettato l’unificazione energia-materia, ma non è
andato oltre. Sempre di entità fisiche si tratta. La mente è un’altra cosa: essa indaga
dall’esterno il mondo fisico oggettivo. Arriviamo così ai primi trenta anni del
ventesimo secolo (i cosiddetti “Trent’anni che sconvolsero la fisica”), quando Werner
Heisenberg formulò il suo famoso “principio di indeterminazione” (1927), che
inizialmente riguardava la posizione e la quantità di moto di una particella. Le due
grandezze non sono determinabili entrambe: se vogliamo definirne esattamente una,
l’altra è completamente indeterminata. Solo l’osservazione “sceglie” la grandezza da
conoscere. Il principio si applica anche ad altre coppie di grandezze, fra cui la coppia
energia-tempo: se fissiamo un istante esatto, cioè vogliamo che sia nulla
l’indeterminazione del tempo, la “particella” presenta una massa-energia
completamente indeterminata, il che significa che non è niente di definibile in alcun
modo.
Spazio, tempo, materia, energia e mente fanno ormai parte dello stesso gioco
indivisibile. Come passo ulteriore, si troverà poi che in tutti i sistemi complessi (non
solo nei processi cosiddetti “di osservazione”) si ha l’emergenza di fenomeni mentali.
L’emergenza del fenomeno mentale nell’evoluzione di un sistema fa cadere il
feticcio della riproducibilità dei fenomeni: il sistema complesso, anche con tutte le
premesse e le predisposizioni energetiche-materiali identiche, ha in generale
andamenti diversi caso per caso.
Il concetto di “condizioni rigidamente controllate” perde ogni significato.
Sincronicità
Anche se molti “scettici” non vogliono ammetterlo, si riscontrano spesso fenomeni
che avvengono contemporaneamente, anche a grande distanza, o uno in seguito
all’altro, senza alcun legame di causa-effetto, almeno se si considera soltanto il
mondo energetico-materiale.
Un umano muore in un punto della Terra: nello stesso istante, a cinquemila
kilometri di distanza, un orologio a pendolo perfettamente funzionante e molto caro
al suo cuore, si ferma. Le probabilità che una simile “coincidenza” sia dovuta al caso
sono praticamente zero.
Misteriosi eventi sincronici sembrano spuntare qua e là nella vita di ognuno di
noi. Improvvisamente un evento accade in perfetto sincronismo con un pensiero.
Il fenomeno della “sincronicità” è da tempo studiato anche da alcuni fisici
quantistici. Questi studi hanno avuto origine dallo scambio di idee tra il grande
psicologo analitico Carl Gustav Jung e il fisico quantistico Wolfgang Pauli, premio
Nobel per la Fisica. Si è trattato di uno studio congiunto, che ha aperto le porte alla
possibilità di studiare il fenomeno della sincronicità in un quadro di unificazione,
dove la materia e la psiche sono unite in un’unica “realtà psicofisica”.
E’ interessante notare che tale scambio di idee, avvenuto oltre cinquant’ anni
orsono fra scienziati di formazione diversa, è praticamente sconosciuto. La
collaborazione fra Jung e Pauli durò ben 23 anni, dal 1932 al 1957. Questo è solo un
episodio che dimostra quanto siano forti le resistenze ad ogni cambiamento: la
scienza ufficiale tenta di inquadrare ad ogni costo qualunque idea all’interno del
paradigma meccanicista cartesiano-newtoniano, anche contro ogni evidenza. Il
pensiero scientifico “ufficiale” considera reale solo il mondo della materia-energia e
tutto il resto come il prodotto di fantasie oscurantiste. Invece Pauli aveva compreso
che ci sono aspetti della materia che fanno pensare che alla base di tutto l’Universo ci
sia una grande dimensione psichica. Oggi questo tipo di chiusura è ancora peggiorato.
Ma molte ricerche attuali mostrano che in Natura tutto si muove in sintonia e
spesso si verificano eventi simbolici e pieni di significato che ci ricordano che non
siamo fatti di sola materia, ma soprattutto che l’universo ha la sua matrice in una
coscienza universale, quella che già Jung aveva scoperto nella forma dell’inconscio
collettivo, l’origine di tutte le sincronicità. L’Inconscio Collettivo di Jung oggi viene
chiamato anche Inconscio Ecologico, in quanto comprende la mente estesa a tutti gli
esseri senzienti, alla Totalità, alla Terra stessa.
In pratica, a parte il lavoro rivoluzionario di Wolfgang Pauli, David Bohm e
pochi altri, molti aspetti della fisica quantistica sono stati ignorati dalla maggioranza
degli scienziati dell’establishment ufficiale: il tema della sincronicità è rimasto un
argomento tabù. Invece a livello non ufficiale si sono sviluppati molti filoni della
Fisica e della Neurofisiologia che confermano la sincronicità come un evento reale.
Un terremoto in Spagna
Il giorno 11 maggio 2011 si è verificato un terremoto fortissimo nel Sud della
Spagna. Molti decenni orsono il sismologo “eretico” Raffaele Bendandi di Faenza
aveva previsto esattamente per quel giorno un terremoto nella città di Roma.
Roma e la Spagna, viste sul mappamondo, sono molto vicine. Naturalmente gli
scienziati “ufficiali” materialisti-meccanicisti-riduzionisti si sono affrettati a dire che
il terremoto in Spagna non c’entra assolutamente niente con le “fantasie” di
Bendandi: ne sono certissimi, in nome delle “leggi fisiche”. Come al solito, se la
cavano attribuendo tutto al caso, senza neppure specificare che le probabilità di una
simile “coincidenza” sono davvero estremamente basse.
L’idea che Bendandi stesse in realtà studiando “sincronicità” junghiane (anche se
probabilmente non lo sapeva) non li sfiora neppure, dato che gli scienziati “ortodossi”
si curano delle “sane” leggi della materia e Jung si occupava delle “fantasie”
dell’inconscio. Di solito non sanno neppure che Jung aveva intrattenuto quella lunga
corrispondenza con Wolfgang Pauli. Ma forse l’Inconscio Collettivo (Ecologico) e il
Campo di Planck sono la stessa cosa, cui erano arrivati per vie molto diverse.
La scienza “ufficiale” cartesiana espelle chi osa “mescolare” mente e materia. Si
comporta come la Chiesa Cattolica al tempo di Galileo, anche se con una differenza
sostanziale: allora chi non si adeguava al paradigma ufficiale finiva al rogo, oggi
finisce in fondo a un corridoio, senza finanziamenti e con uno stipendio molto
misero, quando va bene.

Entanglement
Vi sono alcune ipotesi che vengono considerate “evidenti” non solo dalla
scienza classica, ma anche dalla fisica relativista; esse sono:
- che un esperimento sia esattamente ripetibile, almeno su un piano ideale, cioè che il
risultato consegua in modo univoco dalle condizioni “oggettive” dell’esperimento;
- che esista una realtà materiale-energetica oggettiva, senza componenti mentali;
- che non vi possano essere influenze istantanee a distanza, cioè che nessun “segnale”
possa superare la velocità della luce (relatività).
Le teorie che si basano su queste ipotesi sono dette “teorie realistiche locali”.
Tutta la scienza le considerava “acquisite”, almeno fino a tempi piuttosto recenti.
Oggi le tre ipotesi sono cadute. Con alcune interpretazioni della fisica
quantistica e i successivi sofisticati esperimenti, malgrado la forte resistenza del
mondo ufficiale, anche scientifico, non si sa più che senso dare alle tre ipotesi citate.
Infatti, secondo alcune correnti del pensiero attuale:
- la ripetibilità viene meno, dato che lo psichismo di cui è imbevuto ogni esperimento
ne modifica il risultato; in altre parole, si manifestano fenomeni mentali, o “scelte”,
che secondo i materialisti sono “frutto del caso”;
- non esiste alcuna realtà senza un aspetto mentale immanente;
- le particelle-onde che si separano da un unico punto restano indissolubilmente
legate, dato che l’“osservazione” anche di una sola di esse influenza istantaneamente
il comportamento delle altre, a qualunque distanza si trovino.
Come esempio, accennerò a un esperimento ideale di informazione “istantanea”:
se in un processo microfisico, una particella-onda viene “colpita” e spezzata in due, le
due “particelle” uscenti si allontanano e “hanno” certe caratteristiche che sono
funzione una dell’altra. Ad esempio, se lo spin di una ha un determinato valore, lo
spin dell’altra ne risulta definito.
Ma lo spin, come qualunque altra caratteristica, ha un valore definito solo all’atto
dell’osservazione, altrimenti è in uno stato indeterminato. Quindi, “osservando” una
delle due particelle uscenti, viene istantaneamente determinato anche lo spin
dell’altra, a qualunque distanza essa si trovi. Naturalmente la caratteristica della
seconda particella viene stabilita anch’essa all’atto di un’osservazione, ma risulta
sempre collegata all’osservazione della prima.
Questo porta alla considerazione che nulla è separabile nell’Universo e
qualunque processo ha influenza su qualunque altro, a qualsiasi distanza
spaziotemporale si trovi, su un piano psicofisico, dato che l’aspetto mentale fa parte
del fenomeno.
Abbiamo visto che le particelle-onde che hanno avuto qualche contatto restano
indissolubilmente legate, senza alcun riferimento allo spaziotempo. A questo
fenomeno si dà il nome di entanglement (letteralmente: intreccio, groviglio, legame
indissolubile).
Ciò significa che tutto è collegato a tutto, in modo istantaneo.
Per dare un’idea di alcune conseguenze della fisica attuale, è utile ricordare che
qualche studio recente porta a considerazioni come la seguente. Esiste un livello di
realtà in cui tutto è presente e da cui si può estrarre tutto: i legami di questo livello
con la realtà ordinaria sono probabilmente soprattutto di tipo mentale-emotivo. A
questo livello di realtà si è dato il nome di “Campo di Planck” in onore
dell’iniziatore della fisica quantistica.
Il tipo di coscienza del campo di Planck potrebbe essere simile a quello del sogno,
che corrisponde al dreamtime degli Aborigeni australiani.
Da questa specie di Matrix prendono informazioni le termiti per fare il termitaio, il
cane per sapere se sta arrivando il suo amico-umano, altre entità naturali, anche
lontane, ma collegate da un’emozione o da un sentimento.
Telepatia
Dov'è localizzata la mente? Ci hanno insegnato a credere che è dentro la nostra
testa, che l'attività mentale non è altro che attività cerebrale. Alcune prove
sperimentali (descritte magistralmente dal biologo inglese Rupert Sheldrake),
suggeriscono che la mente si estende ben oltre il cervello, attraverso campi che ci
collegano a tutto quanto ci sta attorno. Se la nostra mente si protrae oltre il cervello e
si connette con altre menti, allora fenomeni come la telepatia diventano normali.
Le persone istruite e che vogliono apparire “positive” (!) e “moderne” (!) sono
state educate a credere che la telepatia non esista, come per gli altri fenomeni
cosiddetti paranormali: il tabù che impedisce di considerare seriamente la telepatia
deriva dal modello della realtà della scienza ufficiale, cioè dalla teoria della mente-
dentro-il-cervello, secondo la quale la telepatia ed altri fenomeni psichici, che
implicano 'azioni a distanza', non possono assolutamente esistere. Non si capisce
allora come sia invece possibile l’entanglement quantistico.
Sheldrake ha raccolto migliaia di prove attraverso episodi di cani, gatti,
pappagalli, cavalli ed altri animali che si dimostravano capaci di leggere la mente e
le intenzioni dei loro amici-umani.
Molti amici di cani si sono accorti che il cane sa benissimo quando lo porteranno a
fare una passeggiata, anche se sono in un'altra stanza, senza essere visti o sentiti:
basta semplicemente pensare di portarli a fare una passeggiata. Certamente, nessuno
pensa che questo comportamento sia sorprendente se succede in un orario di routine,
o se il cane vede la persona che si prepara ad uscire, o sente la parola “andiamo”.
Deducono che sia un fenomeno telepatico quando succede senza tali indizi.
Una delle affermazioni più comuni sui cani e sui gatti è che sanno quando i loro
amici stanno tornando a casa, in alcuni casi anticipando il loro ritorno di oltre dieci
minuti. Attraverso centinaia di esperimenti, si è dimostrato che i cani reagiscono alle
intenzioni dei loro proprietari di tornare a casa anche se sono distanti parecchi
kilometri, quando ritornano ad orari casuali o viaggiano con veicoli insoliti.
Molte persone ed animali domestici hanno reagito quando coloro ai quali erano
emotivamente legati hanno avuto un incidente, o stavano morendo, anche se questo
succedeva a molti kilometri di distanza.
La telepatia è la sola ipotesi che possa rendere conto di moltissimi fatti.
Come abbiamo visto, nella fisica quantistica ci sono forti analogie: se due particelle
sono state parte dello stesso sistema e vengono separate nello spazio, mantengono
una misteriosa connessione. Quando Einstein si rese conto di questo, pensò che la
teoria quantistica fosse sbagliata perché comportava quella “sconcertante azione a
distanza”. Ma tutti i fatti e gli esperimenti successivi (disuguaglianza di Bell,
esperienze di Aspect, ecc.) hanno sempre dato ragione alla fisica quantistica.

Un termitaio e la danza della pioggia


Esistono numerosi esperimenti rigorosi da cui risulta che, anche isolando e
schermando al loro interno gruppi di termiti di un termitaio da tutti i campi conosciuti
possibili, quegli insetti sono in grado di realizzare la struttura del termitaio con
precisione ultramillimetrica, da ogni parte degli schermi. E’ come se esistesse un
unico piano ben preciso, non supportato da nessun campo di alcuna natura. Inoltre
ogni termite percepisce istantaneamente qualsiasi turbativa venga data al termitaio a
qualunque distanza si trovi e al di là di qualsiasi tipo di schermatura. E ciò accade
anche se le singole termiti provengono in origine da termitai diversi, purchè, al
momento dell’esperimento, il nuovo termitaio - come entità - sia già stato costituito.
L’ipotesi più logica è semplice: il termitaio ha (o è) una mente. In altri termini: le
termiti di un termitaio sono emotivamente collegate da continui scambi telepatici
istantanei. La scienza ufficiale cartesiana se la cava dando l’etichetta di misticismo a
ciò che contraddice le sue premesse dogmatiche.
Il termitaio è solo un esempio che si può applicare a tante altre entità, come una
specie, una cultura, un ecosistema, una società, una cellula, un albero, la Biosfera.
Un ecosistema è un sistema complesso dotato di mente. E’ per questo che
essere immersi in una foresta naturale ci dà una notevole emozione: c’è uno scambio
mentale-emotivo. Forse va interpretato in questo senso anche il tentativo di molte
culture native del continente americano di immettersi nel sistema atmosferico,
complesso e quindi mentale, per ottenere precipitazioni attraverso la danza della
pioggia, che naturalmente qualche volta riusciva e qualche volta no.

Conclusioni
Il pensiero corrente ha accettato l’unificazione energia-materia anche perché ha
visto scoppiare le atomiche, ma fa fatica a concepire lo spaziotempo e si rifiuta
decisamente di accettare la presenza della mente in tutti i fenomeni (mente estesa).
Abbiamo iniziato parlando del tempo: è molto bello parlarne soprattutto perché non si
sa bene di cosa si stia parlando. Non abbiamo la più pallida idea di cosa sia. C’è un
altro significato della parola: il tempo atmosferico, ma di questo parleremo in seguito
perché la teorizzazione del cosiddetto effetto-farfalla, che avrà grandi conseguenze
filosofiche, è iniziata proprio dalla meteorologia.

Guido Dalla Casa

Marzo 2012
Note biografiche
Guido Dalla Casa è nato nel 1936 a Bologna, dove ha conseguito la Maturità
Scientifica e la laurea in Ingegneria Elettrotecnica. Dal 1959 al 1997 ha svolto
attività di dirigente presso l’ENEL nelle aree tecnica e commerciale della
distribuzione elettrica, nelle sedi di Torino, Vercelli, Milano e Brescia. Ora vive a
Milano, dove fa parte del Gruppo Ecologia ed Energia dell’ALDAI.
Sempre appassionato di problemi scientifico-filosofici, dal 1970 circa si interessa di
ecologia profonda e di filosofie orientali e native. Ha pubblicato alcuni libri: L’ultima
scimmia (Torino, 1975), Inversione di rotta (Roma, 2008), Guida alla sopravvivenza
(Bologna, 2010), Ambiente: Codice Rosso (Roma, 2011), L’ecologia profonda.
Lineamenti per una nuova visione del mondo (Milano, 2011), oltre a moltissimi articoli su
varie Riviste, quasi tutti su argomenti di ecologia profonda. E’ docente di Ecologia
Interculturale presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di
Rimini (Università di Urbino).

BIBLIOGRAFIA (solo di libri in lingua italiana)


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- Benveniste J. – La mia verità sulla memoria dell’acqua – Macro, 2006
- Bohm D. - Universo, mente, materia - RED, 1996
- Bouchet B. (a cura di) – Wovoka – LEF, 1982
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- Sheldrake R. – La mente estesa – Apogeo Urra, 2006
- Teodorani M. – Sincronicità – MacroEdizioni, 2006
- Teodorani M. – Entanglement – MacroEdizioni, 2007
- Tiezzi E. – Fermare il tempo – Cortina, 1996
- Tiezzi E. – Verso una fisica evolutiva – Donzelli, 2006
- Tuiavii – Papalagi – Stampa Alternativa, 1992
- von Bertalanffy L. – Teoria generale dei sistemi – Mondadori, 1971
- Zukav G. – La danza dei Maestri Wu Li – Corbaccio, 1995

Ho lasciato le note nel testo e i riferimenti bibliografici sono tutti compresi nella Bibliografia (forse
troppo estesa?)

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