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Entanglement
Vi sono alcune ipotesi che vengono considerate “evidenti” non solo dalla
scienza classica, ma anche dalla fisica relativista; esse sono:
- che un esperimento sia esattamente ripetibile, almeno su un piano ideale, cioè che il
risultato consegua in modo univoco dalle condizioni “oggettive” dell’esperimento;
- che esista una realtà materiale-energetica oggettiva, senza componenti mentali;
- che non vi possano essere influenze istantanee a distanza, cioè che nessun “segnale”
possa superare la velocità della luce (relatività).
Le teorie che si basano su queste ipotesi sono dette “teorie realistiche locali”.
Tutta la scienza le considerava “acquisite”, almeno fino a tempi piuttosto recenti.
Oggi le tre ipotesi sono cadute. Con alcune interpretazioni della fisica
quantistica e i successivi sofisticati esperimenti, malgrado la forte resistenza del
mondo ufficiale, anche scientifico, non si sa più che senso dare alle tre ipotesi citate.
Infatti, secondo alcune correnti del pensiero attuale:
- la ripetibilità viene meno, dato che lo psichismo di cui è imbevuto ogni esperimento
ne modifica il risultato; in altre parole, si manifestano fenomeni mentali, o “scelte”,
che secondo i materialisti sono “frutto del caso”;
- non esiste alcuna realtà senza un aspetto mentale immanente;
- le particelle-onde che si separano da un unico punto restano indissolubilmente
legate, dato che l’“osservazione” anche di una sola di esse influenza istantaneamente
il comportamento delle altre, a qualunque distanza si trovino.
Come esempio, accennerò a un esperimento ideale di informazione “istantanea”:
se in un processo microfisico, una particella-onda viene “colpita” e spezzata in due, le
due “particelle” uscenti si allontanano e “hanno” certe caratteristiche che sono
funzione una dell’altra. Ad esempio, se lo spin di una ha un determinato valore, lo
spin dell’altra ne risulta definito.
Ma lo spin, come qualunque altra caratteristica, ha un valore definito solo all’atto
dell’osservazione, altrimenti è in uno stato indeterminato. Quindi, “osservando” una
delle due particelle uscenti, viene istantaneamente determinato anche lo spin
dell’altra, a qualunque distanza essa si trovi. Naturalmente la caratteristica della
seconda particella viene stabilita anch’essa all’atto di un’osservazione, ma risulta
sempre collegata all’osservazione della prima.
Questo porta alla considerazione che nulla è separabile nell’Universo e
qualunque processo ha influenza su qualunque altro, a qualsiasi distanza
spaziotemporale si trovi, su un piano psicofisico, dato che l’aspetto mentale fa parte
del fenomeno.
Abbiamo visto che le particelle-onde che hanno avuto qualche contatto restano
indissolubilmente legate, senza alcun riferimento allo spaziotempo. A questo
fenomeno si dà il nome di entanglement (letteralmente: intreccio, groviglio, legame
indissolubile).
Ciò significa che tutto è collegato a tutto, in modo istantaneo.
Per dare un’idea di alcune conseguenze della fisica attuale, è utile ricordare che
qualche studio recente porta a considerazioni come la seguente. Esiste un livello di
realtà in cui tutto è presente e da cui si può estrarre tutto: i legami di questo livello
con la realtà ordinaria sono probabilmente soprattutto di tipo mentale-emotivo. A
questo livello di realtà si è dato il nome di “Campo di Planck” in onore
dell’iniziatore della fisica quantistica.
Il tipo di coscienza del campo di Planck potrebbe essere simile a quello del sogno,
che corrisponde al dreamtime degli Aborigeni australiani.
Da questa specie di Matrix prendono informazioni le termiti per fare il termitaio, il
cane per sapere se sta arrivando il suo amico-umano, altre entità naturali, anche
lontane, ma collegate da un’emozione o da un sentimento.
Telepatia
Dov'è localizzata la mente? Ci hanno insegnato a credere che è dentro la nostra
testa, che l'attività mentale non è altro che attività cerebrale. Alcune prove
sperimentali (descritte magistralmente dal biologo inglese Rupert Sheldrake),
suggeriscono che la mente si estende ben oltre il cervello, attraverso campi che ci
collegano a tutto quanto ci sta attorno. Se la nostra mente si protrae oltre il cervello e
si connette con altre menti, allora fenomeni come la telepatia diventano normali.
Le persone istruite e che vogliono apparire “positive” (!) e “moderne” (!) sono
state educate a credere che la telepatia non esista, come per gli altri fenomeni
cosiddetti paranormali: il tabù che impedisce di considerare seriamente la telepatia
deriva dal modello della realtà della scienza ufficiale, cioè dalla teoria della mente-
dentro-il-cervello, secondo la quale la telepatia ed altri fenomeni psichici, che
implicano 'azioni a distanza', non possono assolutamente esistere. Non si capisce
allora come sia invece possibile l’entanglement quantistico.
Sheldrake ha raccolto migliaia di prove attraverso episodi di cani, gatti,
pappagalli, cavalli ed altri animali che si dimostravano capaci di leggere la mente e
le intenzioni dei loro amici-umani.
Molti amici di cani si sono accorti che il cane sa benissimo quando lo porteranno a
fare una passeggiata, anche se sono in un'altra stanza, senza essere visti o sentiti:
basta semplicemente pensare di portarli a fare una passeggiata. Certamente, nessuno
pensa che questo comportamento sia sorprendente se succede in un orario di routine,
o se il cane vede la persona che si prepara ad uscire, o sente la parola “andiamo”.
Deducono che sia un fenomeno telepatico quando succede senza tali indizi.
Una delle affermazioni più comuni sui cani e sui gatti è che sanno quando i loro
amici stanno tornando a casa, in alcuni casi anticipando il loro ritorno di oltre dieci
minuti. Attraverso centinaia di esperimenti, si è dimostrato che i cani reagiscono alle
intenzioni dei loro proprietari di tornare a casa anche se sono distanti parecchi
kilometri, quando ritornano ad orari casuali o viaggiano con veicoli insoliti.
Molte persone ed animali domestici hanno reagito quando coloro ai quali erano
emotivamente legati hanno avuto un incidente, o stavano morendo, anche se questo
succedeva a molti kilometri di distanza.
La telepatia è la sola ipotesi che possa rendere conto di moltissimi fatti.
Come abbiamo visto, nella fisica quantistica ci sono forti analogie: se due particelle
sono state parte dello stesso sistema e vengono separate nello spazio, mantengono
una misteriosa connessione. Quando Einstein si rese conto di questo, pensò che la
teoria quantistica fosse sbagliata perché comportava quella “sconcertante azione a
distanza”. Ma tutti i fatti e gli esperimenti successivi (disuguaglianza di Bell,
esperienze di Aspect, ecc.) hanno sempre dato ragione alla fisica quantistica.
Conclusioni
Il pensiero corrente ha accettato l’unificazione energia-materia anche perché ha
visto scoppiare le atomiche, ma fa fatica a concepire lo spaziotempo e si rifiuta
decisamente di accettare la presenza della mente in tutti i fenomeni (mente estesa).
Abbiamo iniziato parlando del tempo: è molto bello parlarne soprattutto perché non si
sa bene di cosa si stia parlando. Non abbiamo la più pallida idea di cosa sia. C’è un
altro significato della parola: il tempo atmosferico, ma di questo parleremo in seguito
perché la teorizzazione del cosiddetto effetto-farfalla, che avrà grandi conseguenze
filosofiche, è iniziata proprio dalla meteorologia.
Marzo 2012
Note biografiche
Guido Dalla Casa è nato nel 1936 a Bologna, dove ha conseguito la Maturità
Scientifica e la laurea in Ingegneria Elettrotecnica. Dal 1959 al 1997 ha svolto
attività di dirigente presso l’ENEL nelle aree tecnica e commerciale della
distribuzione elettrica, nelle sedi di Torino, Vercelli, Milano e Brescia. Ora vive a
Milano, dove fa parte del Gruppo Ecologia ed Energia dell’ALDAI.
Sempre appassionato di problemi scientifico-filosofici, dal 1970 circa si interessa di
ecologia profonda e di filosofie orientali e native. Ha pubblicato alcuni libri: L’ultima
scimmia (Torino, 1975), Inversione di rotta (Roma, 2008), Guida alla sopravvivenza
(Bologna, 2010), Ambiente: Codice Rosso (Roma, 2011), L’ecologia profonda.
Lineamenti per una nuova visione del mondo (Milano, 2011), oltre a moltissimi articoli su
varie Riviste, quasi tutti su argomenti di ecologia profonda. E’ docente di Ecologia
Interculturale presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di
Rimini (Università di Urbino).
Ho lasciato le note nel testo e i riferimenti bibliografici sono tutti compresi nella Bibliografia (forse
troppo estesa?)