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Jung psicologia dinamica

Psicologia Dinamica
Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano (UCSC MI)
12 pag.

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CARL GUSTAV JUNG
- Trae spunto da Freud, ma suo modello e teorie lo staccano dalla psicoanalisi
- Freud vs Jung allievo prediletto di Freud, ma differenze teoriche che caratterizzano la
tipologia di pensiero.
Freud cerca nella psicanalisi una scienza, cerca di agganciarsi a neopositivismo-
darwinismo e dare fondamento scientifico a idee.
Jung non interessa dare fondamento scientifico, sue basi filosofiche non sono nel
positivismo ma utilizza approccio romantico con l’idea di avvicinarsi a filosofia della natura.
Obiettivo Freud: ha oggetto preciso da studiare ossia la mente; Jung: voleva andare nel
profondo perché la menta non basta, punta all’anima (non connotata in senso cristiano).

- 1875, nasce, cresce e muore in Svizzera elemento fondamentale perché non viene
esposto in prima persona agli orrori delle due guerre.
Si dice che suo nonno fosse figlio illegittimo di Goethe (figura rilevante nella città), Jung non
lo incontra mai ma si identifica con lui.
Ciò contrasta con immagine del padre di Jung pastore protestante, è persona modesta.
- Studia medicina e frequenta organizzazione studentesca in cui c’è confronto tra studenti
già allora alcune delle sue idee erano presenti nel suo pensiero.
Sua tesi sulla cugina medium media tra mondo spiriti e nostro; interessato di cosa
accade durante sessioni spiritiche nonostante non creda.
- Si avvicina a psichiatria lavora in clinica psichiatrica (Burgholzil) diretta da Bleuler.
- Sposa donna ricca (Emma) e ciò lo facilita perché non dovendo lavorare assiduamente si
dedica a sviluppo suo pensiero.
Sabine Spierlein paziente che soffre di isteria psicotica che cercherà di curare utilizzando
il metodo psicoanalitico, diventa sua amante.
- Approfondire conoscenza psicopatologia utilizza test di associazione verbale, mette
rigore alle associazioni verbali.
- 1907 incontra Freud a Vienna e per qualche anno collaborano in modo intenso facendo
diventare Jung colui che presenta le idee freudiane.
Jung-Freud-Ferenzci tengono ciclo di conferenze in USA si degrada relazione tra i due (J-
F).

- Rapporto con Freud molto intenso nella prima fase perché Jung vede in Freud un padre,
ma loro esperienze non erano sovrapponibili: Jung, essendo psichiatra, pazienti con
dementia praecox mentre Freud vedeva isteriche soprattutto.
Jung da sempre consapevole delle differenze tra i due e le esplicita in lettera:
a. Diversità materiale clinico accede a inconscio tramite sintomatologia diversa delle
isteriche
b. Diversità esperienza Jung è più giovane
c. Jung riconosceva a Freud la capacità superiore alla sua
d. Critica diretta non aver mai ricevuto da Freud una formazione, lacuna che sentiva e
gli rimproverava.
e. Suo ambiente, educazione e le premesse scientifiche di Jung sono diverse da quelle di
Freud.
All’inizio le questioni vengono messe da parte, ma diversità giocano ruolo importante che
sfocerà in rottura.

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- Jung ha nelle sue teorie la componente teleologica (c’è finalismo) guarda alla persona
come qualcosa di proiettato nel tempo e nel futuro e si concentra sul percorso che
individuo compie; Freud si concentra sul passato (sua visione di patologia è interpretabile
alla luce del passato, ci si cristallizza sul passato riducendo ciò che c’è nel presente sul
passato) approccio archeologico.
- Jung distingueva due modi per affrontare i fenomeni psichici:
a. metodo costruttivo o sintetico Jung; scopo: è quello di stabilire il senso che la
produzione inconscia dell’individuo ha in relazione al futuro atteggiamento che questi
verrà ad assumere nel suo percorso di individuazione.
b. metodo causale-riduttivo Freud; orientato regressivamente sia in senso cronologico
che metaforico.
- Per Freud l’inconscio è limitato alla dimensione personale, non condiviso e richiede
metodologia di analisi (psicoanalisi) profonda; Jung sostiene esistenza di componenti
dell’inconscio che ci accomunano tutti e quindi condivisibili e considerava anche i prodotti
dell’inconscio come manifestazioni orientate verso uno scopo, una meta positiva, un senso
perfino spirituale, in quanto parte di un processo di individuazione dell’uomo.

- Durante viaggio dall’Europa a USA F e J si confrontarono a lungo provando una sorta di


analisi reciproca dei sogni (sia J che F fungevano da paziente e terapeuta)
´ Jung riconosce che Freud mette paletti nell’interpretazione dei suoi sogni, interpretato
come segno di chiusura da parte di Jung; a ciò si aggiunge divergenza teorica
sull’interpretazione della libido:
a. per Freud è pulsione sessuale centralità teoria sessuale per Freud è irremovibile.
b. Jung interpreta energia psichica non solo sessuale (può essere sessuale, ma non solo)
volendo articolare nuovamente ed estendendo indefinitamente il concetto teorico di
libido, rendendolo così comprensivo anche di altri aspetti costitutivi dell’attività
psichica (energia psichica paragonata anche all’energia fisica).
La libido veniva intesa infatti come nome per indicare un’energia psichica
indifferenziata, motore di ogni manifestazione umana, la sessualità essendone una
delle possibili manifestazioni.
Egli, inoltre, rifiutò esplicitamente il modo in cui Freud aveva esteso la terminologia
sessuale fino a comprendere attività del lattante quali la suzione, per Jung leggibili
ugualmente bene dal punto di vista della sola funzione nutritiva e biologica.

- Da qui rottura rapporto Jung non si riconosce più come psicanalista e attraversa periodo
di “lutto”: affronta fase di incertezza e disorientamento che diventa fase di autoanalisi.
Jung definisce periodo come Nekyia (viaggio gli inferi compiuto da Ulisse) viaggio nel
profondo ed introspettivo che rende prolifico periodo di smarrimento.
- Viaggio volto a indagare i sogni e le visioni grazie a un metodo originale: immaginazione
attiva Essa consiste nell’espandere e nell’esplorare progressivamente le figure e le
immagini simboliche provenienti dalla parte oscura della propria personalità.
- Jung fa percorso di autoanalisi focalizzando attenzione al mondo immaginativo e onirico
usando metodo amplificativoimmagini inconsce che emergono vengono approfondite e
ampliate lasciando spazio ad immaginazione.
- Per l’analisi dei sogni, Jung adotta un approccio di tipo filologico e comparativo il sogno
non avrebbe, come per Freud, esclusivamente una funzione retrospettiva o ricostruttiva,
ma anche una funzione prospettica se non addirittura profetica, in quanto espressione di
forze psichiche trascendenti l’individuo.

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- Vita psichica caratterizzata da una dinamica di opposti psichici che tendono a una sintesi
originale, in un processo di scomposizione e ricomposizione che avviene secondo due
principi:
a. complementarità reciprocità dinamica tra gli opposti
b. compensazione autoregolazione dinamico degli opposti
- Esistenza umana, divisa in quattro diversi stadi evolutivi (infanzia, giovinezza, età adulta e
vecchiaia) questo processo dovrebbe portare a maggiore individuazione (trovare il
proprio sé); in quest’ottica le malattie, sia psichiche che fisiche, sono momento di
passaggio e rilancio per la loro valenza simbolico-espressiva, e l’inizio di un’esperienza
creativa, non solo di fallimento psichico (come sosteneva la psicoanalisi Freudiana).
Per buona salute mentale era necessario anche contatto con realtà oltre al viaggio
introspettivo in questo periodo di introspezione tiene rapporto con i cari e suoi pazienti;
se non l’avesse fatto si sarebbe perso in meandri mente (ciò che accade a Nietzsche perché
no distingue ciò che accade in mondo interno ed esterno).

- L’inconscio è elemento cardine nella struttura teorica della psicologia analitica di Jung,
ma il puro inconscio freudiano non può spiegare tutto e perciò J idealizza idea di inconscio
collettivo, transpersonale, culturale.
Arriva a teorizzazione grazie a due eventi:
1. Sogno in cui scende delle scale e ogni piano in cui scende è più antico, per Freud questo
sogno è bisogno di andare nel passato ma Jung pensa di star scoprendo la costante
storica dell’inconscio.
2. Paziente che ha allucinazione del sole che agitava pene e generava il vento; in un testo
antico Jung scopre un’immagine che rappresenta proprio l’allucinazione.
Paziente non è stato mai esposto all’immagine spiegazione: entrambe provengono
dallo stesso serbatoio; deve esserci parte profonda che parla a tutti esseri umani.
- Freud inconscio personale fatto da elementi rimossi e l’inconscio personale è sede dei
contenuti infantili derivanti dalla storia dell’individuo, per Jung l’inconscio personale
descrive di fatto il materiale a cui momentaneamente l’individuo non pensa, tutto ciò che
era cosciente, tutto ciò che l’individuo sa, sente, pensa. Tutti questi contenuti sono dunque
più o meno capaci di affiorare al cospetto della coscienza e quindi sono latenti.
Contenuti inconscio personale comprendono soprattutto i complessi frammenti
dissociati della personalità osservabili attraverso i sogni; inconscio personale riconducibile
anche a concetto ombra: personifica tutto ciò che il paziente non riconosce.
- L’inconscio collettivo è la parte della psiche umana più profonda, non frutto di acquisizioni
personali e non prodotto delle esperienze di vita.
I suoi contenuti non sono mai arrivati al cospetto della coscienza, non sono rimossi o
dimenticati e non sono nemmeno spiegabili con l’esperienza
Questo inconscio collettivo non si sviluppa individualmente, ma è ereditato. Esso consiste di
forme preesistenti, gli archetipi, che possono diventare coscienti solo in un secondo
momento e danno una forma determinata a certi contenuti psichici.
- Inconscio collettivo riguarda tutti esseri umani nella storia; inconscio collettivo è costituito
da immagini primordiali (ARCHETIPI) ed è ereditato,
Le immagini in sé non sono direttamente conoscibili, ma alcune continuano a ritornare
quelle dei miti, storie e leggende.
L’inconscio collettivo rappresenta una registrazione nella e della psiche del genere umano
che risale ai suoi inizi più remoti; inconscio collettivo contiene in sé le spinte istintuali
dell’umanità, manifestate attraverso gli archetipi, fonte vitale e creativa del Sé.

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Non è solo frutto del condizionamento storico, ma genera parallelamente un impulso
creatore che modifica la storia dell’umanità.
Esso risulta inerente all’individuo tanto quanto l’inconscio personale.
- Nei pazienti più gravi i temi affrontati in miti e storie classiche vengono evocati da punto di
vista psicopatologicohanno effetto nocivo sull’io e sulla personalità; modo per osservare
come si presentano spinte inconscio collettivo.
- Se, invece di essere proiettati sul mondo, i contenuti dell’inconscio collettivo sopraffanno la
coscienza dell’Io con la potenza dei loro affetti e delle loro immagini, il paziente si trova in
loro balia  Jung convinto dai deliri e il carattere mitologico e universalistico dei discorsi e
delle immagini dei pazienti.
L’ereditarietà delle immagini primoardiali spiega inoltre perché i nostri malati di mente
possono riprodurre esattamente le stesse immagini e gli stessi costrutti che noi conosciamo
attraverso testi antichi.

- Esperimento di associazione verbale e i complessi dell’inconscio personale:


- Periodo al Burgholzil l’istituzione era al centro di una ricerca pionieristica sotto la
direzione del professor Bleuler, ricerca che culminò con la coniazione di un nuovo termine
al posto dell’ormai obsoleto “dementia praecox”, quello di “schizo- frenia”.
- Non era tanto importante ciò che i pazienti psicotici dicevano, quanto invece il significato
di quelle parole il test di associazione verbale (TAV) si fondava sul presupposto che
l’attività cerebrale fosse basata su associazioni: la conoscenza sarebbe il prodotto del
passaggio dall’esperienza sensoriale alla consapevolezza tramite associazioni di elementi
psichici.
A ideare l’autentico TAV fu Emil Kraepelin, un precedente direttore del Burghölzli, ma fu
Jung, incaricato da Bleuler, a utilizzarlo per scopi di ricerca.
- Il funzionamento dello strumento era semplice: si cercavano di indagare gli aspetti inconsci
della personalità tramite il ricorso a lista di parole-stimolo (più o meno standard e può
essere personalizzata al paziente).
Le risposte venivano successivamente catalogate in base ad alcune categorie (semantica,
sintattica e grammatica, fonetica) con cui era possibile identificare in modo sperimentale la
dissociazione interna.
Jung scoprì nelle risposte dei pazienti alcuni gruppi di idee e pensieri con un certo livello di
carica emotivale reazioni vengono chiamate complessi a tonalità emotiva: entità
psicologiche discrete e relativamente autonome capaci di una propria dinamica non
cosciente e che si attivano in reazione a stimolo. Individua questi nuclei, modalità di
pensiero automatica al di fuori del controllo anche nelle persone sane.
Capisce che:
´ Mondo interiore non è unificato e ci sono strutture che agiscono al di fuori controllo
L’individuo è diviso nei vari complessi che hanno una propria dinamica e si sono formati
tramite una particolare tonalità affettiva.
´ Complessi, parte dell’inconscio personale, possono irrompere nella coscienza.

- Tipi psicologici vuole scrivere testo di psicologia sulla personalità in teoria, ma si


concentra sulla struttura della mente.
Per incasellare personalità parte da considerazione due modalità per rapportarsi
all’oggetto (realtà esterna) e il sé:

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a. Estroversionetendenza a cercare in ciò che viene dall’esterno la soddisfazione, il sé,
l’altro come guida. Estroversione è modalità di comportamento che all’estremo si
individua nell’isteria.
Caratterizzato dal tendere la libido verso l’esterno; tende verso l’oggetto da cui è
dipendente ed è influenzato dall’oggetto nella misura stessa in cui tenta la sua
assimilazione.
b. attenzione a mondo interno (introversione rivolgere attenzione verso l’interno)
nell’estremo ha rappresentazione nella schizofrenia: rapporto con la realtà viene
abbandonato, tutta energia psichica viene rivolta al mondo interno.
Cerca maggior validazione all’interno di sé, rivolge libido ed energia psichica dentro di
sé; si oppone alla dipendenza dall’oggetto e spesso potrebbe averne persino paura.
- Maggior parte persone si trovano tra queste due polarità, non è condizione cristallizzata (ci
si muove tra le condizioni e si cambia).
Mente concepita come incontro di dicotomie e differenze duali (complementari o
compensative) introversione ed estroversione esempio di come si rappresenta
dicotomia; e ce ne sono altre tre che riguardano funzionamento coscienza.
- Esistono 4 modalità funzionamento coscienza umana che hanno scopi e obiettivi diversi;
quando una funziona di più è a scapito dell’altra:
a. sensazione registra la realtà com’è; aspetto coscienza che riguarda il percepire la
realtà e mi permette di sentire
b. pensiero funzione di definire e interpretare che cosa si percepisce.
c. sentimento compito di attribuire un valore ad elemento
d. intuizione permette all’uomo di prevedere le implicazioni, il destino o la possibilità
future di ciò che abbiamo percepito.
- Altra macro-classificazione delle quattro funzioni in razionali (sentimento e pensiero) e
irrazionali (sensazione e l’intuizione).
Incrociando le 4 modalità ed estroversione e introversione Jung individua 8 tipi
psicologici:
1. Intuizione estroversa modalità funzionamento coscienza rivolta verso l’intuizione;
sono persone brave a fiutare prospettive e vengono identificati come leader carismatici
che cercano nuove possibilità; sanno imporsi nelle situazioni di crisi; sono sempre alla
ricerca di nuove possibilità e rischiano di soffocare nelle situazioni stabili.
2. Intuizione introversa qualcuno che trova nuove connessioni ma rivolto verso mondo
interno. Persone che studiano la propria coscienza (mistici, sognatori, artisti) percepiti
come eccentrici.
3. Pensiero estroverso modalità pensiero (danno etichette e trovano regolarità) e
modalità applicata verso mondo esterno. Si comportano verso gli altri e verso se stessi
secondo regole fisse e principi universalmente validi; scoprire leggi naturali e creare
formule teoriche è il loro obiettivo. Conferiscono un potere decisivo alla realtà,
all’ordine e ai fatti materiali.
4. Pensiero introverso pensiero rivolto verso mondo interno. Persone si orientano in
base alla loro soggettività e i fattori assumono un’importanza secondaria; valore
dominante ha la ricerca, l’ascolto, lo sviluppo, la cura.
Esposizione all’idea soggettiva pensare per il gusto di pensare, per amore delle idee.
5. Sensazione estroversa recezione dell’info da mondo esterno; estroversa cerco di
conoscere mondo da punto di vista sensoriale.

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A loro agio nel conoscere il mondo attraverso i 5 sensi; senso dei fatti oggettivi
straordinariamente sviluppato; capaci di godere in modo piacevole e vivo la paura della
realtà e dei fatti concreti.
6. Sensazione introversa si nutrono di impressioni sensoriali e si calano nelle proprie
sensazioni interiori; persone stabili e fidate che vogliono evitare sensazioni di disagio.
Non il dato sensoriale, ma l’impressione soggettiva che ne scaturisce è il loro valore.
Da qui accedono ai livelli più complessi nella percezione, alle immagini riflesse nella
psiche, universale ed eterna, della realtà oggettiva.
Sono perseveranti, coscienziosi, meticolosi, stabili.
7. Sentimento estroverso persone che danno forte importanza a loro successo
personale e riconoscimento personale; sono ben inseriti nel loro tempo e ambiente;
sono interessati al successo personale e al riconoscimento sociale.
Lavorano instancabilmente per stabilire un’atmosfera piacevole e costruttiva di cui essi
stessi godono. Promuovono ed alimentano i valori condivisi dalla società cui
appartengono.
8. Sentimento introverso misteriosi ed enigmatici; difficilmente accessibili e possono
sembrare indifferenti perché il loro sentire si sviluppa in profondità e non appare
all’esterno. Spesso hanno talento per la musica e la loro poesia; piacevoli nella loro
armonia ed autosufficienti.
Persone che rappresentano poli opposti facilmente vanno a creare coppie stabili.

- In tipi psicologici pone basi anche per sua idea di mente descrive meglio archetipi.
- Jung rifiuta idea freudiana che bambino nasce come tabula rasa bambino nasce con
elementi psicologici che provengono da inconscio collettivo; Occorre in prima battuta
studiare che cosa accomuna gli esseri umani, per poi addentrarsi nella comprensione della
notevole mole di differenze individuali.
- Per intendere gli archetipi bisogna pensare al corpo che ogni parte della struttura ha
funzione particolare.
Archetipi rappresentano organi mente inconscio collettivo ha strutture fisse con cui si ha
a che fare per tutta vita, ma modo in cui li percepiamo possono cambiare. Non specifica da
dove arrivano (probabilmente eredità genetica).
- Archetipo modo innato con cui pulcino esce da uovo, modalità di essere e agire con cui
nasciamo. Sono diversi da istinti perché istinti sono attuazione dell’archetipo.
Gli archetipi sono proto-immagini inconsce degli istinti, modelli di comportamento
istintuale comuni e formano così la base di tutti i fenomeni dell’esistenza umana, sono le
fondamenta evolutive e filogenetiche su cui si sviluppa l’ontogenesi
Strutture archetipiche facilitano apprendimento e Jung sostiene come queste strutture
vengano ereditate.
L’Intera eredità archetipica dell’individuo costituisce l’inconscio collettivo fonte
archetipo è per tutti la stessa perché parte dell’inconscio collettivo, ma cambia il modo in
cui noi la rappresentiamo a causa dell’esperienza della singola persona e dall’influsso
dell’inconscio individuale. Attuazione archetipi ci influenza in comportamento e
personalità.
- Parallelismo tra mente e corpo, in quanto l’archetipo si può manifestare regolarmente
anche in eventi organici, data la capacità della psiche di tradurre eventi fisici in eventi
psichici. Eterno e capace di prodursi in innumerevoli forme, l’archetipo può essere però
percepito solo allorché si manifesta alla coscienza.

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´ Come si legano gli archetipi dell’inconscio collettivo all’inconscio personale?
esempio: archetipo della madre
Le unità archetipiche dell’inconscio collettivo posseggono la proprietà dinamica di cercare
di attualizzarsi nella vita comportamento e nella personalità dell’individuo
Durante la maturazione, l’individuo segue una sequenza programmata di stadi della vita;
ogni stadio è mediato da una nuova serie di imperativi archetipici, che cercano di attuarsi
nella personalità e nel comportamento.
- Archetipi rilevanti individuati:
a. Persona intesa nel senso latino che significa maschera: ciò che io sono per la società,
le convenzioni sociali, le immagini; è il ponte tra società ed individuo.
Qualcuno si identifica eccessivamente con questo archetipo ed il proprio ruolo facendo
coincidere il sé con ciò che viene socialmente definito (si castra il proprio sé per il ruolo
sociale).
b. Ombra personifica ciò che il soggetto non riconosce ma tuttavia persegue in maniera
indiretta (tutto ciò che è definito come non me quelle parti di me che non mi
piacciono e che sono socialmente poco desiderabili). Rappresenta anche le qualità
positive o creative che potrebbero giovare all'intera personalità ma che sono state
perse o rimosse a causa dell'educazione, delle condizioni sociali, dei vincoli imposti
dall'esterno.
Essendo parte dell’inconscio personale l’ombra può essere riportata alla coscienza
durante la terapia.
Ombra agisce tramite la proiezione e si attiva quando è carica di affetti assumendo una
vita propria al di fuori del controllo dell’io agendo in modo compensatorio rispetto
all’atteggiamento cosciente.
è collegata a sentimenti negativiinvidia, gelosia, aggressività, pigrizia, avidità.
I problemi di ombra spesso si manifestano nel transfert e hanno così un ruolo
all’interno delle sedute poiché proiettati sul terapeuta. Si differenzia culturalmente in
modo notevole, ma anche all'interno della stessa cultura in epoche diverse può variare
al mutare dei valori sociali.
Esiste ombra collettiva esempio della dinamica tra nazisti ed ebrei: per nazisti ebrei
erano malvagi ed inferiori, diventa proiezione negativa del sé su un popolo.
Ombra è come se fosse nostro alter ego es. Mr Hyde.
c. Anima e animus Anima e Animus rappresentano due concetti decisamente
importanti, sebbene lo stesso Jung nella sua produzione teorica si dedichi
maggiormente al primo.
Entrambi i concetti aprono le porte a quello che Jung vede come l’obiettivo d’elezione
della terapia: l’individuazione.
Scopo di questa è divenire in misura sempre maggiore chi siamo veramente, distinti
dagli altri uomini pur essendo indissolubilmente legati a essi.
Ci deve essere consapevolezza da parte dell’uomo della propria Anima e da parte della
donna del proprio Animus Anima e Animus sono il ponte di contatto verso il suo
mondo interiore: anima rappresenta un sedimento che gli antenati fecero della donna;
l’Animus, al contrario, rappresenta il sedimento che le antenate fecero dell’uomo.
Entrambe le parti sono presenti nella mente collettiva poiché derivano da ruoli
consolidati nelle epoche della storia della specie e di cui conserviamo traccia inconscia.
Anima e Animus si basano sugli archetipi genitoriali che nella pubertà si costellano in
forma nuova sono quindi prima occultati dall’imago dei genitori, e tanto più il

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giovane è influenzato da quest’ultima tanto più l’amata o l’amato prescelti saranno un
sostituto, positivo o negativo, dei genitori stessi.
Si rivelano spesso in forma di proiezione su altre persone, portandole a comportarsi
proprio in accordo con la proiezione stessa.
Rappresentano complementarietà sessuale (anima rilevante per uomo, animus donna),
nell’uomo è la donna che completa se stesso e viceversa.
All’inizio dell’innamoramento c’è innamorarsi di una parte di sé (si proietta anima su
altra persona), con il tempo caratteristiche altra persona porta a rottura relazione.
Spinti verso altro sesso per mantenimento specie.
d. Archetipo dello spirito presentato come un vecchio saggio; può apparire nei sogni,
fantasie, in momenti di passaggio importanti.
il corrispettivo femminile si ritrova nell’archetipo della Grande Madre.
Può essere proiettato ad es. sul terapeuta (vedo in lui il vecchio saggio che sa cosa è
giusto fare).
e. Il sé è il più importante: cardine della totalità della psiche e meta cui tende il
processo di individuazione; Jung dice che è centrale perché ha a che fare con essenza
esistenza, per rappresentarlo usa immagini divine (Gesù è RIVEDI).
E l'essenza dell'individualità e lo colloca all'interno della teorizzazione di una psicologia
dell'esperienza religiosa si pone al centro delle indagini la funzione religiosa della
psiche e le diverse modalità che questa utilizza per manifestarsi; testimoniata dai
paragoni fra sé e il divino.
Funzione trascendente consiste nell'elaborazione cosciente delle immagini
dell’inconscio; è una funzione psicologica che risulta dall'unificazione dei contenuti
consci e inconsci e permette di superare le opposizioni di cui la psiche è costituita
affinché possa avvenire l'individuazione.
Sè come totalità psichica che eccede sovrastando l'io cosciente per abbracciare anche
la parte inconscia in modo che si trovino in armonia; la parte archetipica del sé che
proviene dall' inconscio che rimane sconosciuta all'uomo e si esprime solo attraverso il
simbolo: elemento psichico capace di dar voce all'inconscio.
Il se e in parte tangibile nella carta della coscienza perché consiste anche in una parte
oscura; il termine ideale del processo di individuazione consiste nello sviluppo
completo del sè inteso come Unione antinomica degli opposti.

- Struttura della coscienza


- Coscienza non è una unitaria, ma costituita da parti diverse che danno modalità di
funzionamento diverse.
Coscienza, prodotto della percezione e dell’orientamento nel mondo esterno localizzati nel
cervello, è al contempo connessa a un atteggiamento inconscio a essa complementare
- Fondamentale per la coscienza è il rapporto con l’Io inteso da Jung come quel complesso di
fatti psichici che ci è più familiare e noto.
- Le funzioni della coscienza (Sensazione, Sentimento, Pensiero e Intuizione) rappresentano
solo lo strato esterno della coscienza funzioni ectopsichiche: sono rivolte verso
l’esterno; mediano tra i contenuti della coscienza e le impressioni provenienti dal mondo
esterno e operano solitamente sotto il controllo della volontà.
- Lo studio di tali funzioni, è organizzato da Jung secondo una quaternità, quale simbolo
della totalità psichica con il concetto di quaternità Jung intende appunto la
scomposizione della totalità in quattro parti

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La quaternità costituisce un criterio metodologico fondamentale per la psicologia analitica,
in quanto ogni unità psichica va scomposta in almeno quattro parti (due coppie
complementari di opposti) origine a archetipo della quaternità.
- Coscienza ha anche rapporti con l’interno 4 funzioni endopsichiche (rivolte verso
interno), hanno a che fare con inconscio personale e collettivo. Esse si distribuiscono tra il
lato della coscienza e quello dell’inconscio, da cui promana per Jung l’Ombra.
a. memoria facoltà di riprodurre contenuti che si sono allontanati dalla coscienza, sono
diventati subliminali, rimossi o latenti.
b. componenti soggettive delle funzioni coscienti reazioni idiosincratiche, spesso
inammissibili o inappropriate, che accompagnano l’uso delle funzioni coscienti.
Queste componenti appartengono al lato negativo della personalità, l’Ombra, e
possono anche interferire con le funzioni coscienti.
c. emozioni trovano spazio in consapevolezza ma provengono da parte profonda;
hanno capacità di trascinare l’io.
d. possessioni controllo totale del lato Ombra sulla personalità, non è modalità classica
di funzionamento. è consapevole ed inconsapevole so quello che faccio ma non sono
consapevole di ciò che accade a livello inconscio.
- Studio dei contenuti ectopsichici è facilitato dalla loro origine nel rapporto con il mondo
esterno, lo studio di quelli endopsichici è reso più difficile dal fatto che tale funzionamento
non è immediatamente osservabile.

- Alla fine, ci sono i processi inconsci: essi rimandano a un’origine puramente personale e
costituiscono la parte subconscia della personalità (inconscio personale),
Accanto a quei contenuti che invece riguardano l’umanità in generale e il retaggio razziale
(inconscio collettivo) mondo degli archetipi, ossia del patrimonio culturale dell’umanità,
lo strato più profondo della psiche umana; l’uomo non è più individualmente differenziato
ma è tutt’uno con la psiche collettiva primordiale.

- Processo di individuazione processo che normalmente porta un essere umano ad


unificare la propria personalità e si estende nel corso di tutta la vita; persona durante vita
tende ad un processo di individuazione tramite le fasi evolutive (da bambini si è
indifferenziati e c’è solo inconscio collettivo per poi arrivare ad una propria individualità).

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- È la capacità di raggiungimento della massima coscienza di séscopo dell’analisi è
incrementarla e favorirla.
Oltre alla diagnosi classica, occorre prestare attenzione anche a un altro tipo di diagnosi,
quella riguardante il potenziale presente nel paziente rispetto al fine di “traghettarsi” con
lui verso la meta, il Sé cercare di valutare l’individuazione a partire dal rapporto fra l’età
cronologica dell’individuo e il livello evolutivo
- Il processo di individuazione permette al paziente di diventare la personalità che
potenzialmente era dall’inizio della vita.
- Jung individuò due stadi principali della vita la prima e la seconda metà: caratterizzati dal
susseguirsi di momenti importanti per lo sviluppo della personalità, cui presupposto
fondamentale è il superamento delle diverse crisi che l’individuo incontra nel rapporto con
sé stesso, con la cultura, con la società, con il suo stesso corpo.
Due principali crisi che l’individuo deve superare per lo sviluppo della personalità in due
momenti precisi della vita:
a. adolescenza
b. metà della vita
- Inizialmente l’essere umano cerca nel primo stadio di divenire un determinato tipo
psicologico, identificandosi con un genere e con le sue preferenze, adottando una Persona
tra quelle offerte dalla famiglia e dalla cultura.
Successivamente retrocede per raccogliere le proprie parti perse o negate e le tesse nella
stoffa della totalità.
Infine, giunge ad accettare la complessità del rapporto fra gli opposti, una complessità
interna ed esterna veicola il bisogno di unire la Persona (la brava persona dei modelli
acquisiti dalla società) con l’Ombra (la cattiva persona che non sono, ma che è presente in
me), il maschile con il femminile…
- È grazie al processo di individuazione che ciascuno può diventare progressivamente “ciò
che è” non in quanto determinato dalla propria realtà pulsionale, come per Freud, ma in
quanto individuato dalla propria esperienza spirituale.

- Psicoterapia:
Intesa non come semplice conoscenza del passato, ma come cura rivolta al futuro.
- Jung è meno interessato a scoprire “che cosa c’è” nell’inconscio, ed è più interessato
invece a comprendere il modo attraverso cui l’individuo entra in contatto con il mondo
della psiche e l’uso che riesce a farne.
Considera la psicoanalisi freudiana adeguata solo per un numero ristretto di individui con
specifici problemi riferiti all’inconscio personale, mentre vede nella psicoterapia una
pratica universale perché permette di collocare in una prospettiva di individuazione i disagi
personali e le difficoltà esistenziali che spingono i pazienti ad aprirsi all'esperienza
dell’inconscio da ciò derivano anche alcuni importanti cambiamenti tecnici e
strumentali, es. l’uso della poltrona anziché del divano analitico .
- Forte rilievo al modo in cui analista e paziente concorrono alla costruzione di una nuova
esperienza di sé non solo il paziente, ma anche l’analista “si ammala” e si trasforma, per
compiere assieme al paziente questa “discesa agli inferi”
- l’attenzione alle dinamiche archetipiche profonde che avvengono tra analista e paziente,
con l’abbandono di ipotesi eziologiche circa l’influenza del passato storico sul presente
individuale e con il rifiuto di essere vincolati all’orizzonte temporale dell’esperienza
personale e sociale condivisa.

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- Il principale fattore terapeutico della cura analitica è rappresentato per Jung dalla
esclusività della relazione terapeutica peculiare aumento della complessità per la
presenza di contenuti transferali e controtransferali sia nella parte personale sia in quella
collettiva dell’inconscio, quest’ultima operante in modo archetipico.
- nel transfert vi è molto più di quanto ci sia nella riedizione di sentimenti di tipo infantile o
regressivo proposta dalla psicoanalisi ciò che il paziente sperimenta nel terapeuta, sia
come caratteristiche positive che negative, possa essere connesso, grazie al meccanismo
della proiezione, con il Sé o con la personalità del paziente intesa come totalità, e non solo
con i suoi aspetti meramente infantili.
- Idea di transfert che ha a che fare tanto con sentimenti positivi proiettati sul terapeuta
quanto con sentimenti negativi una proiezione transferale di ammirazione o
positivamente idealizzante farà sì che il terapeuta venga scoperto come avente quegli
aspetti positivi della personalità (es. saggezza, tolleranza, sensualità, immaginazione,
intelletto) che il paziente non sente gli appartengano del tutto o in parte.
Accade lo stesso quando il terapeuta è visto come un individuo critico, distante, sabotante
e arrogante: tutti aspetti della propria Ombra
Nelle proiezioni transferali, il paziente incontrerà molto spesso il materiale proveniente
dalla propria Ombra, riguardante ciò che egli non vorrebbe essere o non sa di essere
- Sia temi personali che archetipici Il terapeuta saggio può essere interpretato come
un’immagine transferale che ha a che fare con le caratteristiche tipiche e strutturanti della
situazione terapeutica, e non con un tema personale.
- Controtransfert importanti in psicoterapia gli stati emotivi, di fantasia e persino gli stati
corporei del terapeuta nella comprensione del paziente
Fino agli anni Cinquanta la psicoanalisi, seguendo Freud, tendeva a considerare il
controtransfert invariabilmente nevrotico, cioè un’attivazione dei conflitti infantili
dell’analista.
- C’è dialettica fra paziente e terapeuta, necessaria al processo analitico, in cui due individui
alla pari si influenzano vicendevolmente e queste influenze modificano entrambi.
Il controtransfert risulta così un mezzo essenziale di conoscenza ciò non significa che
tutti i controtransfert siano considerati benigni: i pericoli dell’identificazione con il paziente
e del «contagio psichico».
Ogni terapeuta forma con il paziente una particolare combinazione che costituisce la
relazione particolare fra i due

- Alchimia precursore psicoterapia; è la metafora fondamentale del processo


psicoterapeutico in quanto precorritrice del moderno studio dell’inconscio e dell’interesse
per i moti di trasformazione della personalità.
Gli alchimisti proiettavano i loro processi interiori su ciò che facevano e ciò che facevano
era tanto psicologico quanto scientifico; avevano due scopi:
a. creare, a partire da elementi vili, qualcosa di prezioso
b. trasformare la materia inerte in spirito, liberando l’anima dalla sua prigione materiale.
- L’alchimista, solitamente una figura maschile, lavorava insieme a un’altra persona, a volte
immaginaria, chiamata “sorella mistica”.

- Sincronicità siccome esiste un inconscio collettivo, c’è possibilità che ci siano connessioni
con mondo esterno.
- La matrice psichica transpersonale che non risponde alla logica temporale della causalità,
ma a quella della sincronicità.

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Gli eventi psichici interni e gli eventi fisici esterni sono simbolicamente congiunti.
- In questo, il pensiero di Jung si allontana dai fondamenti della scienza occidentale per
avvicinarsi alle tradizioni filosofiche e religiose orientali

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