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Francesco Di Noto

(Matematico Premio Archivio di Documentazione Storica della Ricerca Psichica, Bologna 1994)
FISICA QUANTISTICA, TELEPATIA E ALTRI FENOMENI PARANORMALI
Con lAppendice
Fisica quantistica. Coscienza unica, non locale e percezione quantistica di spazio e tempo di Evelyn Valarino

In questi ultimi anni si pubblicano sempre pi articoli sui possibili rapporti tra fisica quantistica e
paranormalit; e a ragione, perch qualcosa di vero sembra effettivamente esserci; particelle
elementari (composte anche di informazioni) e coscienze (composte di informazioni: memoria,
conoscenza, ecc.) sembrano talvolta obbedire alle stesse leggi quantistiche, ossia agli stessi effetti
quantistici.
Prendiamo per esempio leffetto Einstein-Podolsky-Rosen, in breve EPR, e la telepatia (da Bruno
Severi, I miracoli della fisica quantistica, in Scienza e Cultura nel mondo, n. 1, p. 67 ):
La nostra capacit di comprensione, cos come la nostra immaginazione, ci rappresenta le particelle
subatomiche come sferette materiali infinitamente piccole che interagiscono luna con laltra attraverso
le forze che si ritiene siano vuote. Ma come era daspettarsi, le cose non sono cos semplici. Queste
particelle hanno dimostrato di possedere alcune caratteristiche davvero inquietanti, prima fra tutte il
fatto di manifestare una qualche sorta di connessione reciproca anche se separate da distanze
infinitamente grandi (i fisici definiscono questa propriet non localit). Ad esempio, due particelle
provenienti da una stessa sorgente e che si allontanano, rimangono unite da un misterioso legame che le
accomuna al di l di ogni barriera spazio-temporale che si interponga tra esse. Se agiamo in qualche
modo su una delle due, anche laltra ne risentir istantaneamente nonostante le notevoli distanze che la
separano. Recenti esperimenti estremamente sofisticati hanno confermato la veridicit di questo
fenomeno. Questa sorta di azione a distanza ha sconvolto le menti dei fisici ed in primo luogo quella di
Albert Einstein. Che cosa sia questa misteriosa connessione che tiene legate le due particelle non ci
ancora dato di sapere. Einstein definiva questo fenomeno, per lui impossibile, azione fantasma a
distanza. Alcuni fisici di spicco ritengono che alla base di questo bizzarro comportamento ci sia il fatto
che due particelle, che si siano incontrate ad un certo momento della loro esistenza o che abbiano avuto
origine dallo stesso processo fisico, non possano avere due destini assolutamente distinti. Formerebbero,
in definitiva, un unico sistema che le tiene unite e le comprende anche se le due particelle si vanno a
collocare su due galassie diverse. Il misterioso legame che le unisce rappresenterebbe una sorta di
connessione telepatica che, per listantaneit con la quale si verifica, abbatterebbe la famosa barriera
della velocit della luce sostenuta dalla teoria della relativit di Einstein.

In parapsicologia noto il fenomeno della telepatia tra amici, innamorati, familiari. Tra questi
ultimi ha particolare importanza il caso dei gemelli monozigoti, legatissimi dal punto di vista
affettivo, e i casi di telepatia tra loro non si contano.
Essi si comportano come le particelle con stessa origine: queste hanno, per la loro esistenza, il
legame delleffetto EPR, mentre i gemelli hanno un forte legame telepatico: leffetto EPR psichico.
Gli altri familiari, amici e innamorati si comportano invece come le particelle che, pur non avendo
avuto la stessa origine, hanno avuto un qualche contatto; una conoscenza reciproca, che poi viene
trasformata in amicizia o amore, un legame affettivo, che alla base di parecchi casi di telepatia;
lamore, giustamente, stato definito una forma di telepatia dilatata. In questi casi, (amici e
parenti), la telepatia un po meno diffusa e meno eclatante che negli altri, quello dei gemelli
omozigoti, (comunque legame psiche-psiche).
Qualcosa di simile sembra avvenire anche con il contatto tra persone e cose (legame psichemateria), il che sarebbe alla base della psicometria (che si ha quando un sensitivo, detto psicometra,
toccando un oggetto o sostando in un locale, ne percepisce la storia e anche quella dei loro
proprietari passati) e della magia: cos ne scrive Ugo Dettore nella sua enciclopedia Laltro Regno
(Bompiani, Milano, 1973, p. 294):

Uno dei maggiori studiosi della magia, J.G. Frazer, ne mise in rilievo i due postulati fondamentali: 1) il
simile agisce sul simile; 2) il contiguo agisce sul contiguo. Per questo il cacciatore primitivo si riveste delle
pelli dellanimale che vuole cacciare, e per questo tutti i popoli primitivi sono convinti che il possedere un
qualsiasi frammento di una persona (capelli, ritagli di unghie, saliva, escrementi, ecc.), permetta, agendo
su di esso, di operare in egual tempo sul suo possessore in bene o in male. I due postulati si possono poi
ridurre a uno solo: lanalogia. In senso lato la magia pu essere definita una forma di analogica di
conoscenza e di azione, fondata cio sullassociazione di idee.

Quindi: particelle a contatto, effetto EPR; coscienze a contatto: ESP; cose a contatto: magia.
Ma anche i fenomeni di smaterializzazione e apporto sarebbero per certi aspetti riconducibili ad un
altro fenomeno quantistico, leffetto tunnel.
Leffetto EPR descritto anche, con una possibile conseguenza olistica, nella relazione di Maria
Luisa Felici, Nuove frontiere della scienza e della parapsicologia (1), al I Convegno Romano di
Parapsicologia promosso da La DueBi nuove frontiere (che pubblica la rivista Scienza e Cultura
nel mondo e che spesso ospita articoli sullargomento).
Un accenno alleffetto tunnel riportato dal libro Spirito e Materia, Hobby and Work Ed., a cura
dei redattori delle Edizioni Time-Life, p. 85 ( La teoria dei quanti):
Alcuni parapsicologi hanno preso in considerazione i complessi principi della meccanica quantistica nella
speranza di spiegare come la mente possa influenzare la materia. Nel micromondo delle particelle, subatomiche, gli eventi sono spesso imprevedibili e anche non meno bizzarri, per esempio, di una tazza che
passi intatta attraverso uno schermo solido. Alcuni ricercatori psi, in particolare il fisico Helmut
Schmidt, affermano di aver dimostrato che osservatori dotati di poteri paranormali possono influenzare
gli eventi a livello di quanti. E alcuni parapsicologi sostengono che se questo potere esiste, potrebbe
esercitare un impatto anche nel macromondo [effetto tunnel macroscopico? ndA]. Immaginate una tazza
che attraversi una barriera. Secondo le leggi della scienza comune, un evento del genere impossibile.
Come pu un oggetto passare attraverso un altro? Eppure certi individui dotati di poteri paranormali
affermano di essere capaci di far sparire un oggetto da un luogo e di farlo riapparire altrove, sia
spostandolo da una stanza allaltra che dallinterno allesterno di un contenitore. In realt, le
microparticelle in un certo senso si comportano in modo simile, superando barriere [quando queste sono
con energia superiore alla propria, si ha leffetto tunnel, ndA] e ricomparendo dove secondo la fisica classica
non potrebbero essere. Anche una tazza composta da innumerevoli microparticelle. Se queste minuscole
unit possono superare la barriera si interrogano alcuni ricercatori psi per quale ragione non sarebbe
possibile, in certe condizioni, che la tazza intera possa attraversare un muro? Per quanto questa analogia
possa essere suggestiva, la maggior parte degli scienziati sostiene tuttavia che in genere le leggi del
micromondo non sono applicabili al macromondo.

Un altro presunto effetto tunnel paranormale si avrebbe nelle NDE (e qualche volta anche nelle
OOBE), o esperienze iniziali di morte, dove il soggetto percepisce chiaramente di attraversare
rapidamente un tunnel, per ritrovarsi in unaltra dimensione non fisica ma molto luminosa (nelle
OOBE, invece, si ritroverebbe in un posto fisico, di questo mondo, anche molto lontano). Giuliana
Conforto, nel suo libro Il Gioco Cosmico delluomo-LUH (Ed. Noesis) dice chiaramente che
potrebbe trattarsi di un effetto quantico. Secondo noi, per, potrebbe trattarsi di effetto tunnel
misto a teletrasporto paranormale della sola coscienza, a differenza del teletrasporto paranormale di
materia (piccoli oggetti) come nel poltergeist e negli apporti medianici. Infine, le esperienze di
coscienza cosmica (CC), cio della dilatazione della coscienza a livello cosmico (v. di A.E. van
Vogt, Mente suprema, Editrice Nord, Milano, 1978), con percezione, tra laltro, di luce e
conoscenza diretta, sembrano collegate ad un modello olografico della realt, anchesso collegato,
a sua volta, a concezioni quantistiche (non localit, ologrammi, connessioni tra tutti e il Tutto,
ecc.). Anche altri fisici, per esempio, Fabrizio Coppola nel suo libro Ipotesi sulla realt (Lolli Ed.,
1993) sostengono che, con la nuova fisica del Campo Unificato CU i fenomeni paranormali
sarebbero possibili; p. 420:

Ci [paranormalit, capacit paranormali tipo le siddhi degli yogi, ndA] naturalmente sembra del tutto
impossibile e assurdo nella vecchia concezione cartesiana, che purtroppo domina ancora la nostra
cultura e la nostra mentalit (per cui i suoi preconcetti ci rendono difficile accettare la presente
esposizione); comunque del tutto possibile nella nuova concezione, e potrebbe spiegare anche lesistenza
dei fenomeni paranormali.

Concetti analoghi esprime Lyal Watson, nel suo libro Oltre Supernatura (Ediz. Mediterranee),
accennando infine alla telepatia e al contatto saman (le esperienze di coscienza cosmica) basata
sulleffetto quantistico EPR accennato allinizio, e qui brevemente riassunto, p. 223:
[...] Niente di tutto ci emerse nella fisica tradizionale. Cause chiaramente riconoscibili davano luogo a
fenomeni misurabili e questo quanto. Tutto il resto era impossibile. Nella nuova fisica nulla
impossibile. Alcune cose sono meno probabili di altre, ma tutto pu accadere. La mente e la materia
coesistono, lo stato dei sistemi dipende da quelli che li osservano e non ha pi senso separare un mondo
fisico da quello psichico. Il fascino di questa comprensione per la parapsicologia ovvio. Il fatto che la
presenza di un osservatore umano sembra provocare il collasso della funzione di unonda di un sistema
in una delle varie possibilit (per esempio un gatto vivo o morto [2]) implica lesistenza di una interazione
psicofisica. Si stanno ora facendo sforzi particolari per identificare questo meccanismo perch
spiegherebbe tutto, dal poltergeist ai cucchiai piegati. Unaltra conseguenza della teoria quantistica che
comprende come due sistemi, che siano stati in contatto, siano poi inestricabilmente collegati nel loro
futuro. I due vanno trattati come in uno. Se uno viene osservato successivamente, creando cos dei
mutamenti di stato, avverr un equivalente cambiamento nellaltro sistema, indipendentemente dalla
loro distanza. E questo cambiamento avverr allistante, in contraddizione con lantico principio che
nessun segnale pu viaggiare pi veloce della luce. Se questo potr essere dimostrato, fornir un
meccanismo per i fenomeni della telepatia e del contatto saman (collegamenti tra effetto EPR,
ologramma e CC, 3; telepatia e gemelli, 4). Esistono pochi fisici che dubitano delle conclusioni della
teoria quantistica. Si sono gi dimostrate troppo utili per essere sbagliate. Ma alcuni sono ancora a
disagio per la loro inclusione di osservatori coscienti, e molti sono turbati della velocit con cui idee come
i buchi neri, le curve temporali e le non-locazioni siano diventati il fulcro di entusiasmi da culto e
adulazione mistica. Pochi hanno espresso la speranza che le presenti conclusioni siano temporanee e che
la confusione passi con il ritrovamento di una soluzione neoclassica e pi obbiettiva. Non andr a finire
cos. I vecchi modi di guardare il mondo sono stati sostituiti da una cosmologia, e una fisica
completamente nuove e pi fondamentali. Questa nuova visione ha implicazioni a lungo raggio per la
filosofia e potrebbe essere in grado di risolvere alcuni problemi offerti dallesperienza anomala, ma ogni
tentativo fatto ora di spiegare il paranormale troppo prematuro. Vi saranno sicuramente dei
miglioramenti di comprensione, ma se rilevante lesperienza degli ultimi anni, saranno ancor pi
matematici e disgiunti dal linguaggio quotidiano. Il meglio che la parafisica possa offrire al paranormale,
al momento, il commento di Sir Arthur Eddington: Qualcosa di sconosciuto sta facendo quello che non
sappiamo. Per lo meno, positivo sapere che c qualcosa.

Con questa breve panoramica di autorevoli citazioni, abbiamo voluto sottolineare la possibilissima
compatibilit tra la paranormalit e la fisica quantistica, compatibilit che invece non esisteva
affatto con la fisica classica; mentre questa si era limitata allo studio della sola materia, dello spazio
e del tempo del macrocosmo visibile, la fisica quantistica si occupa invece anche del microcosmo
fisico (il suo regno) e della coscienza (causa o concausa dei fenomeni paranormali, legati, come
abbiamo visto, ad effetti quantistici come lEPR, leffetto tunnel, lolografico, il teletrasporto
quantistico basato sulleffetto EPR). E, in queste grandi differenze tra le due fisiche, la classica e la
moderna, c abbastanza posto per la coscienza, e per tutti i suoi fenomeni, normali e mediati dal
cervello, e paranormali indipendenti in tutto e in parte dal cervello; e anche quelli mistici e
miracolistici, due forme eccezionali di fenomeni paranormali, oltre quelli comuni (ESP, PK,
OOBE, NDE). A proposito di miracoli, sempre valido ci che ha detto santAgostino:
I miracoli accadono non in opposizione alla natura, ma in opposizione a ci che conosciamo della natura.

E cio a quel poco che noi finora sappiamo della natura. Pi cose sapremo, meno miracoli
osserveremo, fino allestremo limite ==> conoscenza totale=miracoli zero. Ma chiss come e
quando raggiungeremo quel limite, poco distinguibile dallOnniscienza divina.
In passato, pi cose abbiamo saputo della natura, cio pi conoscenza abbiamo creato, pi
fenomeni prima strani e incomprensibili vi hanno trovato posto. A cominciare dai fulmini (e qui
sarebbe interessante precisare che i fulmini vanno dal basso in alto, e non viceversa) da
espressioni dellira di Giove, a gigantesche scintille elettriche naturali e perfino riproducibili in
laboratorio per finire (o quasi) oggi, con i fenomeni paranormali: impossibili ieri secondo la
fisica classica materialistica, possibili oggi con la fisica quantistica aperta alla coscienza e a tutti i
suoi fenomeni; comprese lesperienza mistica (effetto EPR ologramma), e la sopravvivenza dopo la
morte (suo possibile teletrasporto quantistico per effetto tunnel in altra dimensione, coinvolgendo i
gravitoni come veicolo, essendo queste le sole particelle in grado di attraversare microscopici buchi
neri-wormholes, liperspazio che separa le due dimensioni, questo e laltro mondo).
Le NDE non sarebbero altro che alcuni di questi passaggi non riusciti, e che danno la possibilit
agli studiosi di osservare le modalit della morte, dal punto di vista parapsicologico, ma anche
psicologico, filosofico, clinico, ecc. E la fisica quantistica, potrebbe dare il suo contributo in tal
senso (leffetto tunnel eventualmente coinvolto, e anche il principio olografico nelle NDE pi
emblematiche, frammiste ad esperienze mistiche o di coscienza cosmica).
Fisica quantistica e paranormalit: un binomio inscindibile, nei futuri studi in entrambi i campi, che
sconfinano spesso luno nellaltro. Questo il risultato della presente panoramica sui legami finora
intravisti tra luna e laltra, e che si desidererebbe suggerire ai parapsicologi con qualche buona
conoscenza di fisica quantistica, e, viceversa, ai fisici moderni con qualche buona conoscenza dei
fenomeni paranormali.
Sarebbe unideale e proficua collaborazione.
Riepilogo grafico generale della relazione tra Fisica quantistica e PP

Note
(1) Citazione dalla relazione di Maria Luisa Felici, Nuove frontiere della scienza e della parapsicologia, con
accenno ad una interazione olistica tra Tutte le particelle: Le particelle subatomiche hanno inoltre dimostrato
di possedere alcune caratteristiche veramente particolari. Recenti esperimenti estremamente sofisticati [il
teletrasporto quantistico, ndA], hanno confermato lesistenza di una sorta di connessione reciproca anche se si
trovano a distanze infinitamente grandi. Ad esempio, due particelle provenienti da una stessa sorgente e che si
allontanano, rimangono unite da un misterioso legame che agisce al di l di ogni barriera spazio-temporale. Se

si interviene in qualche modo su una delle due, anche laltra ne risentir istantaneamente nonostante le notevoli
distanze che la separano. Come si pu immaginare, questa sorte di azione a distanza ha sconvolto le menti dei
fisici e in particolare, quella di Albert Einstein, che denominava questa caratteristica azione fantasma a
distanza. Per alcuni scienziati, particelle che si siano incontrate ad un certo momento della loro esistenza o che
abbiano avuto origine dallo stesso processo fisico, non possono avere due destini assolutamente distinti, esse
formerebbero in definitiva, un unico sistema che le tiene unite e le comprende anche se le due particelle si
vanno a porre su due galassie diverse nelluniverso. Il misterioso legame che le unisce rappresenterebbe una
sorta di connessione telepatica che, per listantaneit con la quale si verifica, abbatterebbe la famosa barriera
della velocit della luce sostenuta dalla teoria della relativit di Albert Einstein. Da ci ne scaturisce una
enorme conseguenza, perch se cos fosse, il futuro potrebbe influenzare il passato ed il principio di causa ed
effetto sarebbe completamente ribaltato. Ecco una interessante estensione di quanto appena detto: se la teoria
del Big Bang fosse scientificamente valida, si sarebbe verificata miliardi di anni fa una grande esplosione nel
cosmo, che avrebbe diffuso radialmente questo concentrato di materia il quale ancora oggi si sta propagando
verso i confini pi remoti delluniverso. Se pensiamo che tutta la materia, e cos pure le particelle atomiche e
subatomiche, hanno tutte avuto origine da un unico corpo nel momento del Big Bang, ne conseguirebbe che, sin
da allora, ogni particella delluniverso potrebbe avere acquisito questi rapporti non locali, questa sorta di
destino e di comportamenti in un certo modo condivisi che abbiamo descritto sopra. In definitiva, nulla
potrebbe essere completamente isolato e sottili e misteriosi rapporti unirebbero tutto il creato al di l di ogni
separazione, sia nello spazio che nel tempo. [...] Anche un altro notissimo fisico teorico, O. Costa de
Beauregard, sempre su Foundations of Physics, dopo aver valutato in modo positivo gli esperimenti sia di
Jahn e di Brenda Dunne, sia di Schmidt, scrive che i fenomeni paranormali, anzich essere irrazionali, sono
addirittura postulati dal formalismo della fisica. E questa opinione condivisa anche dal premio nobel Brian
Josephson per cui la fenomenologia paranormale entra di pieno diritto nei meccanismi della meccanica
quantistica [...].
(2) II gatto di Schrdinger: Vediamo allora la critica di Schrdinger alla non-oggettivit del mondo secondo
Copenaghen. Supponiamo di mettere un gatto in unastronave e di mandare questa in orbita intorno alla Terra:
sullastronave non vi sono n telecamere n radio trasmittenti, cosicch non conosciamo lo stato del gatto.
Supponiamo per di poter azionare da Terra un congegno regolato da un fenomeno quantistico, che pu
uccidere il gatto con una probabilit del 50% (per esempio, possiamo avere una sorgente radioattiva le cui
emissioni sono prevedibili solo statisticamente , in cui la probabilit che in un minuto venga emessa una
particella sia pari al 50%: e possiamo avere un rivelatore di particelle radioattive collegato ad un congegno che
liberi gas velenoso nellastronave quando viene rivelata una particella: attivando il rivelatore per la durata di un
minuto, la probabilit che il gatto muoia quindi del 50%). Se eseguiamo questo crudele esperimento, non
possiamo sapere se il gatto viene effettivamente ucciso, ma dovremo attribuire al gatto lo stato fisico
(ovviamente non oggettivo, secondo Copenaghen) dato dalla sovrapposizione di due autostati, gatto vivo e
gatto morto, ciascuno con probabilit del 50%. Insomma, il gatto si trova nello stato fisico 50% vivo + 50%
morto. Ci sembra molto strano, ma a livello quantistico le cose avvengono proprio cos: gli stati sono dati da
sovrapposizioni di autostati. Ma non certo questo che Schrdinger intende criticare; egli ha proposto questo
paragone con una situazione macroscopica (in cui lo stato di sovrapposizione sembra bizzarra) non per
confutare la necessit delle sovrapposizioni di autostati in meccanica quantistica questo sarebbe
improponibile , ma per criticare un aspetto ben preciso di Copenaghen: la presunta dipendenza della realt
quantistica dallosservazione del fisico. Schrdinger intende sottolineare che il gatto realmente vivo o
realmente morto, anche se noi non sappiamo ancora che cosa gli successo, mentre Copenaghen sostiene in
realt che il gatto non realmente vivo ne realmente morto finch qualcuno non lo osserva effettivamente, cio
finch unaltra astronave, con dei fisici a bordo, non va a raggiungere il gatto ed a verificarne lo stato!
Schrdinger ha portato questo esempio macroscopico del gatto per sottolineare un aspetto contraddittorio di
Copenaghen che altrimenti non si sarebbe notato facilmente sui microstati quantistici: infatti facile assumere
che un elettrone non sia in uno stato definito, ma non altrettanto facile assumendo che ci valga per la vita di
un gatto! E lesempio del gatto ci porta a riconsiderare se ha senso assumere che anche lelettrone non sia in
uno stato oggettivo. Sappiamo che esso in uno stato che dato da una sovrapposizione di autostati (e questo
appurato ed universalmente riconosciuto); ma che tale stato non sia oggettivo inaccettabile. Non finita.
Schrdinger continua a deridere Copenaghen immaginando che dei fisici si rechino appunto a verificare lo stato
del gatto e che lo trovino vivo (in quel mezzo minuto cio la sorgente radioattiva oggettivamente non avrebbe
emesso nessuna particella, graziando cos il gatto); immagina poi che la radio di bordo dellastronave dei fisici
nel frattempo si sia guastata: in tal caso, il gatto vivo secondo i fisici sullastronave, ma non lo ancora per i

fisici rimasti sulla Terra (in quanto essi non hanno ancora ricevuto alcuna notizia in merito): esistono cos due
realt! Per inciso, nella concezione ondulatoria il concetto di sovrapposizione non sarebbe per nulla
stravagante: la sovrapposizione di due onde unonda pi complessa, ma per nulla strana o bizzarra (come ben
sa chi conosce lanalisi di Fourier delle funzioni). Il centauro [...] semplicemente unonda complessa data
dallonda uomo pi londa cavallo. Lunico aspetto strano che macroscopicamente sono osservabili soltanto
londa uomo o londa cavallo, e non londa centauro risultante (che allatto di osservazione si deve trasformare
in una di queste due); essa per sostiene Schrdinger a livello quantistico quella che esiste realmente. In
seguito alla critica di Schrdinger, linterpretazione di Copenaghen fu modificata [...], ma alcuni fisici (come
Eugene Wigner o John Wheeler) continuarono a sostenere la validit dellinterpretazione originaria di
Copenaghen, ritenendo che la coscienza umana risulti indispensabile nel processo di misura e per stabilire le
caratteristiche fisiche dei sistema osservato (Wheeler propose di sostituire il termine osservatore col termine
partecipatore). Ribadiamo che, sebbene anche secondo Schrdinger la coscienza giochi un ruolo fondamentale
nella realt, egli suppone che ci sia stato appurato a priori da considerazioni filosofiche. Gli stati fisici della
realt restano per reali, ed in questo senso che essi sono oggettivi. Restano quindi valide tutte le
considerazioni [...] a riguardo dellimportanza della coscienza come ad esempio il fatto che un universo privo
di coscienza non ha senso . La questione sottile, e forse non banale riconoscere che latteggiamento di
Schrdinger (che filosoficamente critica loggettivazione, ma fisicamente vuole stati oggettivi) sia coerente [...].
Abbiamo gi evidenziato il fatto che tale atteggiamento sembra contraddittorio a causa della similitudine dei
termini oggettivazione ed oggettivit, che per vanno intesi rispettivamente come divisione artificiale tra
soggetto ed oggetto e come realt effettiva, avendo trasceso, in questo secondo caso, la distinzione tra
soggetto ed oggetto. In questo senso non diremo pi che Schrdinger propone un mondo non oggettivato e
per oggettivo, ma diremo che egli propone un mondo unico in cui soggetto ed oggetto non sono divisi
ed in cui tutto reale. [...]. Come abbiamo detto, linterpretazione di Copenaghen fu modificata in seguito alla
critica di Schrdinger. Il ruolo dellosservatore cosciente fu sostituito dallirreversibilit dei processi
termodinamici che avvengono nellosservazione: un evento quindi non avviene pi quando un fisico lo osserva
(come nellinterpretazione originaria), ma avviene quando d luogo ad un processo irreversibile, che resta
come informazione nel mondo macroscopico. Una particella colpisce oggettivamente un rivelatore non
quando c un fisico che se ne accorge, ma quando essa provoca nel rivelatore o negli strumenti ad esso
collegato una traccia o un segno non pi cancellabile, ovvero un processo irreversibile (che rappresenta
lacquisizione di uninformazione). Nel caso del gatto, se questo fosse morto, sarebbe morto non quando i fisici
lo avrebbero trovato tale sullastronave, ma nel momento in cui sarebbe... effettivamente morto (in quanto si
ritiene che la morte biologica sia un processo irreversibile); cos, linterpretazione torna ad essere coerente
(Fabrizio Coppola, Ipotesi sulla realt, Ed. Lalli, Poggibonsi, 1991, pp. 308-310).Su
(3) Gli ologrammi ci insegnano che alcuni fenomeni possono esulare da questo tipo di approccio [cio
sezionare e studiare le varie parti di un oggetto, ndA]. Questa intuizione sugger a Bohm una strada diversa per
comprendere la scoperta (1982) del prof. Aspect [sottoponendo a determinate condizioni delle particelle
subatomiche, come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente dalla distanza che le separa...,
ndA]. Diversi livelli di consapevolezza, diverse realt. Bohm si convinse che il motivo per cui le particelle
subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le separa risiede nel fatto che la loro
separazione unillusione. Egli sosteneva che, ad un qualche livello di realt pi profondo, tali particelle non
sono entit individuali ma estensione di uno stesso organismo fondamentale. Per spiegare la sua teoria Bohm
utilizzava questo esempio: Immaginate un acquario contenente un pesce. Immaginate anche che lacquario
non sia visibile direttamente ma che noi lo si veda solo attraverso due telecamere, una posizionata frontalmente
e laltra lateralmente rispetto allacquario. Mentre guardiamo i due monitor televisivi possiamo pensare che i
pesci visibili sui monitor siano due entit separate, la differente posizione delle telecamere ci dar infatti due
immagini lievemente diverse. Ma, continuando ad osservare i due pesci, alla fine ci accorgeremo che vi un
certo legame tra di loro: quando uno si gira, anche laltro si gira; quando uno guarda di fronte a s, laltro
guarder lateralmente. Se restiamo completamente alloscuro dello scopo reale dellesperimento, potremmo
arrivare a credere che i due pesci stiano comunicando tra di loro, istantaneamente e misteriosamente. Secondo
Bohm il comportamento delle particelle subatomiche indica chiaramente che vi un livello di realt del quale
non siamo minimamente consapevoli, una dimensione che oltrepassa la nostra. Se le particelle subatomiche ci
appaiono separate perch siamo capaci di vedere solo una porzione della loro realt, esse non sono parti
separate bens sfaccettature di ununit pi profonda e basilare che risulta infine altrettanto olografica ed
invisibile quanto la nostra rosa [fotografata al laser in un ologramma ma non illuminata da una luce laser che la
renda visibile, ndA]. E poich ogni cosa nella realt fisica costituita da queste immagini, ne consegue che

luniverso stesso una proiezione, un ologramma. Il magazzino cosmico di tutto ci che , sar o sia mai stato.
Oltre alla sua natura illusoria, questo universo avrebbe altre caratteristiche stupefacenti: se la separazione tra le
particelle subatomiche solo apparente, ci significa che, ad un livello pi profondo, tutte le cose sono
infinitamente collegate [e cos infine vengono percepite in alcune esperienze di coscienza cosmica CC
insieme ad una grande bellezza, gioia, sapienza o conoscenza diretta, tutte cose collegabili ad un elevato ordine
neghentropico, ma questo un altro discorso che faremo in seguito, e a parte, ndA] [...]. Se la mente
effettivamente parte di un continuum, di un labirinto collegato non solo ad ogni altra mente esistente o esistita,
ma anche ad ogni atomo, organismo o zona nella vastit dello spazio, ed al tempo stesso, il fatto che essa sia
capace di fare delle incursioni in questo labirinto e di farci sperimentare delle esperienze extracorporee, non
sembra poi cos strano [...] (http://www.extraterrestre.it/universoillusione.htm: LUniverso unillusione). Su
(4) [...] La telepatia si manifesta con maggiore frequenza e intensit in condizione affettiva cio tra persone
legate da vincoli di amore (genitori e figli, gemelli, fidanzati, ecc.). Gli studiosi ipotizzano che la telepatia
rientri anche nel comportamento sincrono di certi animali (termiti, api, ecc.) e nella capacit dimostrata da cani
e gatti di ritrovare la casa e il padrone se ne vengono forzatamente allontanati. La telepatia dimostra che in
fondo non esistono barriere tra ci che vive e che, a livello profondo, siamo tutti uniti (Paola Giovetti, Il
paranormale in 200 parole, Rizzoli, p. 201, alla voce Telepatia).

APPENDICE
Fisica quantistica
Coscienza unica, non locale e percezione quantistica di spazio e tempo
Da Luniverso magico delle NDE, Atti del IV Congresso internazionale di studi delle esperienze di
confine (San Marino 2000) Relazione di Evelyn Valarino: NDE e soggetti non vedenti: la vista
nel buio della pre-morte, pp. 112-113
In conclusione, Ring e Cooper elencano quattro teorie a proposito di particolari propriet di
coscienza che si adattano bene alle loro scoperte:
1) la coscienza stessa primaria ed la base di tutto lessere: le parole di Gaswami sono indicative di
questa posizione e la riassumono in modo esaustivo: Tutti gli eventi sono fenomeni nella coscienza. Al di
l di ci che vediamo come realt immanente esiste una realt trascendente; alla fine tutta la realt
racchiusa nella coscienza. La divisione della realt tra trascendenza ed immanente un epifenomeno
dellesperienza.
2) La coscienza nonlocale: questa asserzione implica che la mente non situata in un individuo e
legata al tempo (ad es. della nascita e della morte), non fissata nello spazio e nel tempo. In questa
ricostruzione, non appropriato, se non in termini di convenienza espositiva, parlare di una mente.
Infatti esiste solo la Mente. Questa intuizione, anche se derivante da una posizione non isolata, potrebbe
essere interpretata come segue:
3) La coscienza unica: ossia, esiste soltanto una coscienza, che chiamiamo Mente, e la nozione di mente
individuale, in fondo, non altro che una finzione utile che Dossey chiama lillusione di un s separato e
la sensazione di un ego che possiede una mente separata.
4) La coscienza potrebbe, ed in vero deve talvolta funzionare indipendentemente dal cervello: questo un
assunto chiave, specialmente per comprendere come i non vedenti possono divenire consapevoli di
qualcosa che ricorda la percezione visuale. Dossey (1989) afferma: se la mente non locale, in un certo
senso deve essere indipendentemente dal cervello e dal corpo strettamente locali [...] e se la mente non
locale, non confinata nei sensi e nei corpi e tuttavia non del tutto indipendente dallorganismo fisico,
aperta la possibilit di sopravvivenza alla morte del corpo. (p. 7).

Naturalmente, anche se la Mente non confinata nel cervello e non un prodotto di esso, essa pu
lavorare attraverso il cervello per fornirci la nostra rappresentazione del mondo fenomenico.

Secondo Gaswami (1995) la nostra percezione ordinaria dello spazio e del tempo il risultato di un
processo della dinamica dei quanti, per mezzo del quale la coscienza autoreferenziata collassa in
ci che viene chiamato onde della probabilit: in modo tale per cui evidente che nel processo
di collasso, una coscienza indivisa vede se stessa come apparentemente divisa [...] dualit come
vita e ambiente, soggetto ed oggetto.
Quindi, ci che viene tratteggiato un processo che comincia dalla Mente, completamente
indipendente dal cervello, che diventa autoriferita (ossia si identifica con la coscienza stessa) e
infine converte questa coscienza nel non meno in una modalit dualistica che genera il familiare
mondo fenomenico. Ci che Ring e Cooper hanno chiamato sguardo della mente perlomeno
linizio dellinversione di quel processo attraverso il quale, anche se rimangono tracce nel dualismo
quotidiano, lindividuo messo in grado, anche se temporaneamente, di sperimentare il mondo da
una prospettiva indipendente dal funzionamento del cervello e delloperare dei sensi.
Giovanni Armillotta, 2002

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