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". ;
Richard Bartlett
la FISICA dei MIRACOLI
COME ATTINGERE AL POTENZIALE DEL CAMPO DI COSCIENZA
MACRO
EDIZIONI
w ww.macroedizioni .it
INTRODUZIONE
Prima o poi, nella nostra vita, vorremmo tutti quanti sperimentare un miracolo
, ma nel momento in
cui ne abbiamo veramente bisogno, non sembra mai essercene uno a tiro, non vero?
Profondamente integrata in questo libro c' una energia estremamente tangibile e
assolutamente
reale. Proprio come i testi di magia di Harry Potter, quest'opera caratterizzata
da un campo di
potenziale enorme. Amorevolmente cullato tra queste pagine c' un modello energeti
co
straordinariamente potente. Proprio come hanno gi fatto migliaia di altre persone
, anche tu puoi
servirti di questa tecnologia della coscienza, cos da produrre "guarigione" per t
e stesso, per la tua
famiglia e forse persino per l'ambiente in cui vivi.
Questo libro ti dimostrer che ci che chiamiamo "miracoli", oggi come oggi, in qu
esta nostra
epoca, sono da considerarsi fenomeni concreti, di cui dobbiamo riconoscere l'esi
stenza anche se
non sono stati ancora "dimostrati". Tuttavia, come ben sappiamo, l'assenza di pro
ve non una
prova di assenza. Quando orientiamo la nostra coscienza verso ci che possibile, an
zich
lasciarci vincolare da una visione della realt dominata da ci che non possibile, s
copriamo di
essere concretamente capaci di attingere alle energie e ai principi quantistici,
cos da servircene nel
nostro quotidiano in modo del tutto sorprendente, divertente e... miracoloso!
Un miracolo trascende i limiti dettati dalla maggior parte degli attuali model
li scientifici, ma ci non
significa che non ci sia una scienza in grado di spiegare i miracoli, laddove si
renda necessario
trovare una spiegazione. Qualcuno potrebbe osservare che parte delle idee di que
sto volume
rientrano nella cosiddetta
Introduzione - 9
ATTINGERE AL CAMPO MORFICO DELLA MATRICE
L'Energetica della Matrice dispone di un vastissimo campo morfico in virt del qu
ale ognuno di
noi, con un minimo sforzo, pu accedere a un campo unificato di coscienza. Sono gi
migliaia le
persone che, giunte dagli angoli pi remoti del pianeta, hanno partecipato ai cors
i di Energetica
della Matrice e hanno letto il mio primo libro: Matrix Energetics: The Science a
ndArt
ofTransformation.2 Chiunque abbia partecipato in qualche forma a tale Matrice ha
contribuito con
un certo momento energetico al campo morfico collettivo dell'Energetica della Ma
trice, detto anche
griglia.
Tale potente dinamica di gruppo permette l'amplificazione reciproca delle capac
it e degli impulsi
energetici graditi, e tutto ci per il bene collettivo. Chiunque vi si inserisca n
on potr che trarne
beneficio. Dal momento che qualcosa che esiste gi, chiunque pu ricreare il campo e
accedervi,
ovunque sia e in qualsiasi istante. Quando attingiamo al campo morfico dell'Ener
getica della
Matrice che gi stato creato, accediamo a quella che potremmo definire una tecnolo
gia della
coscienza estremamente organizzata e potente. Tale tecnologia contiene del "soft
ware"eccezionale
ed caratterizzata da uno straordinario supporto tecnico "sul campo".
In pratica, ognuno di noi pu disporre direttamente del vero e proprio campo ener
getico che io
definisco Energetica della Matrice. Nelle pagine di questo libro scorre una ener
gia estremamente
potente. Per poterne trarre vantaggio non necessario disporre di una qualche pre
parazione
scientifica. Si tratta di informazioni che possono trasformare la tua vita secon
do modalit tanto
strane quanto meravigliose! Alla fin fine, quando parliamo di magia e miracoli,
si tratta sempre della
stessa cosa, quale che sia il linguaggio usato, e tutto ci pu comunicare direttame
nte con il nostro
cuore, anzi, lo far di certo!
2. Richard Bartlett, Matrix Energetics: The Science and Art of Transformation, B
eyond Words
Publishing, Hilisboro, OR, Atria Books, 2007.
Introduzione - 11
portata e la qualit delle informazioni che ne ricavava era appena abbozzata. Cred
o che quel
giovane sia riuscito a farsi una cultura, in modo apparentemente incredibile, pr
oprio in virt
dell'esistenza dei campi morfici di cui parla Sheldrake.
C' quindi una potente dinamica di gruppo che ci permette di amplificare recipro
camente le nostre
capacit e la nostra energia, cos da contribuire al bene collettivo di tutte le per
sone implicate. Ecco
perch entrare a farne parte non potr che contribuire al tuo benessere. La griglia
pu essere
riprodotta ovunque e in qualsiasi istante. Quando attingi al campo morfico prees
istente
dell'Energetica della Matrice, entri a far parte di qualcosa di assolutamente un
ico, che come gi
detto pu essere definito una tecnologia della coscienza potente e altamente organ
izzata.
STORIA DI UN MIRACOLO QUANTISTICO
Apprezzo profondamente uno degli aspetti spesso sottolineati dal dottor Bartlett
, e cio che non
dovremmo pensare di essere gli artefici di una qualche "guarigione". Ho una prof
onda fede in Dio,
e spesso percepisco un conflitto tra il mio credo e il mio addestramento, basato
sul modello
tradizionale della medicina occidentale, quindi caratterizzato dal prevalere deg
li aspetti scientifici
rispetto a qualsiasi credenza nei valori spirituali. Non mi piace sentirmi in co
nflitto con Dio quindi,
quando il dottor Bartlett dice di smettere di pensare e/o di credersi un guarito
re, mi trovo
perfettamente d'accordo. In realt, ci che stiamo facendo permettere a Dio, o alla
grazia divina,
d'intervenire laddove necessario. In tal modo riesco a portare a termine il mio
lavoro senza disagio
e in tutta umilt.
Nella mia professione medica ho due specializzazioni: medicina nucleare (fisica
quantistica) e
pediatria. Sono andato in pensione circa un anno fa, e adesso sto preparando un
master in
medicina olistica. Anche se non ho mai partecipato ai seminari di
Introduzione - 13
acquisito consapevolezza" della collocazione esatta dei blocchi, cosicch ho potut
o rimuoverli. Il
suo naso tornato a posto "all'improvviso": in meno di un minuto!
In seguito, la donna ha sperimentato un altro problema: una distorsione muscolar
e alla gamba che
inizialmente ha cercato di guarire con l'agopuntura, praticata per diversi mesi.
Il dolore per non
passava, e cos ha chiesto il mio aiuto. All'inizio ho cercato di servirmi della t
ecnica terapeutica che
mi era stata insegnata, che per non parsa particolarmente efficace. Allora sono p
assato alla
tecnica dei due-punti, cos come insegnata nell'Energetica della Matrice.
Ho praticato la tecnica di base senza saperne un granch, basandomi ancora una vol
ta su quello
che avevo visto su YouTube. Il muscolo sembrato tornare istantaneamente a posto.
Per quello
che ho sperimentato nella mia carriera, molto difficile ottenere una guarigione
del genere quando
c' un problema. Ma poi, quando ho potuto constatare cosa riesce a fare il dottor
Bartlett con la
tecnica dei due-punti, applicata a problemi di ossa e muscoli, mi sono detto: Acc
identi! E qualcosa
che va al di l delle mie capacit di comprensione, ma pu essere davvero utile. Quando
ho
praticato i due-punti su quella mia compagna di corso, il dolore scomparso, e se
n' tornata a
casa di corsa!
D.S., professore universitario laureato in medicina nucleare e pediatria
Mi piacciono molto i libri che rappresentano una sorta di sfida. cos che so di a
ffrontare e (com'
auspicabile) trascendere i limiti della mia conoscenza e delle mie capacit. Le in
formazioni
contenute in questo libro sono con ogni probabilit del tutto diverse da quelle in
cui ti sei finora
imbattuto. O forse potranno rappresentare una convalida di ci che in cuor tuo sap
CAPITOLO I
Penso si possa dire che era assolutamente logico che io proiettassi una immag
ine olografica di
Superman dal mio subconscio verso l'esterno, cos da risolvere il problema con cui
mi trovavo a
fare i conti. Avevo sempre desiderato possedere la visione a raggi X, o comunque
una forma di
chiaroveggenza. Trasformarsi in Superman un modo per riuscire a praticare la chi
aroveggenza,
senza assumersi tutte le responsabilit di un medico dotato di qualcosa di straord
inario come la
visione a raggi X. Ci che intendo dire che non oso neppure immaginare cosa signif
icherebbe
possedere quel genere di potere tutto il tempo. Forse dovrei indossare degli spe
ciali occhiali da
sole, come quelli del personaggio di Cyclops in X-Men. In tal modo forse riuscir
ei a penetrare le
forme quando ho bisogno di "vedere", per poi tornare alla normalit una volta conc
luso il lavoro e
cercare di vivere come tutti gli altri.
Negli anni '80, quando frequentavo il corso di chiropratico, vidi un film int
itolato L'uomo dagli occhi
a raggi X, il cui protagonista era Ray Milland. In quel film, Ray interpretava i
l ruolo del dottor James
Xavier. Eccone un breve sunto: Xavier un chirurgo che, usando una sorta di colli
rio di sua
creazione, riesce a vedere nel corpo dei pazienti. Per un chirurgo si tratta di
un potere
estremamente vantaggioso, penserete voi. Ebbene, nella storia il nostro eroe si
accorge che
Alla fine, conclusa l'ultima visita, crollai riconoscente nel mio letto, per q
ualche ora di ben meritato
riposo. Sfortunatamente, il giorno seguente era luned e mi aspettavano a scuola.
Visto il pesante
programma a cui mi stavo dedicando, non potevo assolutamente perdere un solo gio
rno. E cos,
alle 4:30 di mattina, era gi ora di alzarsi e prepararsi per le lezioni.
Ovviamente non si pu bruciare una candela da ambo i lati, e sperare di cavarsel
a indenni.
Appena tornato a Seattle, mi presi subito un brutto raffreddore che mi costrinse
a letto. Forse a
causa della gran quantit di energie dilapidate, il raffreddore fu soltanto il pri
mo passo della mia
pausa forzata: nel giro di una settimana si era gi trasformato in polmonite. Mi c
i vollero due
settimane prima che potessi sollevare la testa dal cuscino, e di partecipare all
e lezioni non se ne
parlava proprio! Alla fine di quella mia convalescenza la mia amica Debbie venne
a trovarmi e mi
fece un bel massaggio, una cosa di cui avevo veramente bisogno.
Grazie a quelle sue cure recuperai un minimo di forze, quel- tanto che bastava
per allungare una
mano e toccarla. Appena la sfiorai, Debbie mi guard sconvolta: Richard, ma che cos
'
quest'energia incredibile?, chiese stupefatta.
Puoi sentirla?, feci io per tutta risposta. Oh, grazie a Dio! Mi sono sentito cos
debole che non
capivo pi se c'era ancora!.
E una delle cose pi incredibili che abbia mai sperimentato, ma di che si tratta?,
insiste Debbie.
E cos le raccontai la storia fantastica dell'Evento Superman, facendo attenzione
a non tralasciare
alcun particolare. Com' comprensibile, Debbie riusciva a malapena a crederci.
Se riesci in qualche modo a scoprire come puoi insegnarlo, ammesso e non concesso
che possa
ensare di poter
- o dover tornare a scuola e ricominciare daccapo, passati i quaranta? Mi ero as
sunto un notevole
impegno scolastico: in pratica mangiavo, dormivo e vivevo solo per studiare. Seb
bene la scuola di
medicina a Seattle m'impegnasse tempo pieno, quando possibile, il fine settimana
mi facevo tredici
ore di automobile e me ne andavo in Montana (dove avevo mantenuto la mia licenza
), cos da
praticare la chiropratica e guadagnarmi da vivere.
Il solo motivo per cui ero riuscito a vedere mia figlia era che non avevo una
licenza da chiropratico
per lo Stato di Washington. Quindi, per poter avere un minimo di contatto dirett
o con Justice, ci
eravamo accordati affinch si occupasse della segreteria del mio studio ogniqualvo
lta riuscivo ad
andarmene in Montana, dove peraltro la mia attivit andava ancora molto bene. Avev
amo appena
concluso una durissima giornata di lavoro, dieci ore filate, e la stavo riportan
do a casa.
Il viaggio proseguiva tranquillamente, e ci lasciavamo semplicemente cullare d
al rombo possente
della mia Pontiac 389 che ci stava prudentemente scarrozzando lungo quella strad
a di montagna
ancora gelata. Giunti finalmente a destinazione, abbracciai mia figlia e le diss
i che sarei tornato a
prenderla il mattino seguente. Mentre facevo ritorno a Livingston, dov'ero solit
o passare la notte,
non avevo idea che la mia vita stava per essere messa a soqquadro per l'ennesima
volta!
Scendevo a valle, con la consueta prudenza, quando all'improvviso, proprio laggi,
un po' oltre
sulla mia strada, mi sembr di vedere qualcosa. Ma era vero? O si trattava soltant
o di
Non trascrissi niente di quel discorso, ed una cosa che non mi sono mai perdon
ato, visto che
quella sera mi fu donata una gran mole d'informazioni circa le nuove energie di
cui ero custode, e
le modalit con cui servirmene per guarire. Alcune di quelle informazioni erano sq
uisitamente
tecniche e implicavano geometrie sacre, l'attivazione dei chakra nelle mie mani
e molto altro.
Quando quella sorta di download angelico ebbe fine, cinque ore dopo, un meravigl
ioso essere
femminile mi disse: Questo evento era programmato per il tuo compleanno [in maggi
o], ma
avevamo bisogno di trascorrere con te un certo numero di ore, senza interruzione
, per poter
completare il processo... E tutto, buon compleanno!.
CAPITOLO 2
La nostra storia: la nascita dell'Energetica della Matrice
Era una bella giornata d'estate, all'incirca due anni dopo gli eventi preceden
temente narrati. Mi
trovavo a Seattle, e in quella particolare mattina ero alla clinica Bastyr in at
tesa del paziente
successivo. A un certo punto bussarono alla porta, e quando aprii, mi trovai di
fronte a un giovane
biondo, un tipo assolutamente senza pretese.
MARK ENTRA NELLA MIA VITA
Lei il dottor Bartlett, non vero? Ho sentito molto parlare di lei, e sono davve
ro felice
d'incontrarla. Ho studiato tutte queste tecniche di guarigione, e mi sono chiest
o se lei potesse
suggerirmene qualcun'altra, mi disse porgendomi un foglio su cui erano elencate u
na infinit di
tecniche.
Dopo aver dato uno sguardo al documento, mi resi conto che anch'io avevo studi
ato tutta quella
roba, specializzandomi in molte di quelle tecniche.
Mi dica, con cosa pensa che dovrei continuare?, chiese il giovane.
Dal momento che conosco tutte queste tecniche, e probabilmente posso anche inse
gnarle
qualche accorgimento, le proporrei di studiare con me, feci io per tutta risposta
.
Bene, accetto!, rispose il giovanotto, manifestando notevole entusiasmo. In quel
momento non
potevano immaginare che sarebbe stato l'inizio di un'amicizia che continua tutto
ra.
dodici anni di pratica medica assolutamente non convenzionale e anzi assai "orig
inale". L'unica
cosa che non gli riusciva, con suo grande dispiacere, era riprodurre ci che facev
o con le mie mani
- la tecnica che lui chiamava "pratica energetica".
Fatto sta che Mark si era costruito una sua visione della realt in virt della qu
ale interpretava
erroneamente il mio agire. Pensava infatti che io "stessi facendo qualcosa" con
le mie mani, e cio
che ci fosse un qualche trasferimento di energia. Dal momento che Mark continuav
a a
sommergermi di domande a quel proposito, presi a leggere libri sulla fisica quan
tistica, nel tentativo
di capirci qualcosa io stesso e di potergli spiegare in che cosa consistesse rea
lmente quella
"pratica energetica". E fu proprio nell'ambito degli aspetti pi esoterici della t
eoria quantistica dei
campi che cominciarono a prendere forma i principi fondamentali di quella che og
gi definisco
Energetica della Matrice.
Il mio secondo studente avrebbe imparato i principi fondamentali, quelli su c
ui si basava ci che
conoscevo, nel giro di quattro ore soltanto - inutile negare che ci fu per Mark u
n po' imbarazzante.
Oggi l'Energetica della Matrice pu essere insegnata a chiunque nell'ambito di un
seminario di un
fine settimana.
Il primo seminario sull'Energetica della Matrice ebbe luogo nel settembre 2003
e vide la
partecipazione di 27 persone. Da quel momento in poi la relativa esperienza si t
rasformata in un
fenomeno internazionale. Ormai, per imparare l'Energetica della Matrice non nemm
eno
necessario partecipare fisicamente al seminario (sebbene farlo risulti assai div
ertente). Sono infatti
molte le persone che ne hanno imparato le tecniche e sperimentato direttamente i
miracolosi
risultati soltanto dopo aver letto il mio primo libro o dopo aver guardato su Yo
uTube i filmati con cui
ne dimostro le tecniche. (Chiunque non abbia ancora letto il mio primo libro far
ebbe bene a farlo).
Con questo secondo libro intendo approfondire ulteriormente l'Energetica della M
atrice sulla base
di un'analisi accu
dovrebbero essere ritenute semplici "segnaposto", di cui servirsi finch non suben
trer qualcosa di
meglio.
indispensabile sostenere la causa della nostra verit pi elevata quale espression
e del nostro
massimo bene. Elizabeth Clare Prophet, la mia guida spirituale, era solita dirmi
che il suo donarsi
al mondo era rappresentato da quanto di meglio poteva fare. E non mancava di sot
tolineare che se
si fosse imbattuta in una verit superiore, che le sembrava ancor pi attendibile, l
'avrebbe fatta sua
in un battibaleno. Ecco perch cos importante mettersi sempre al servizio della ver
it interiore
cos come rivelataci dal cuore, di modo che la vita si metta al nostro servizio, c
onsiderandoci suoi
Maestri.
Per quanto riguarda i lettori di quest'opera, penso che meno ne sanno di fisic
a e matematica,
maggiori saranno le probabilit che abbraccino le teorie ivi spiegate. Secondo una
prospettiva
meramente scientifica, un fisico avr un approccio completamente diverso, ma spero
comunque
che ci non gli impedisca di prendere in considerazione alcuni di questi concetti.
tto, ho cercato di
mantenermi curioso e umile, e in uno stato mentale di perpetua ricerca. Il numer
o di persone a cui
posso rendere servizio oggi infinitamente pi grande di quello che avrei potuto ra
ggiungere con la
mia pratica privata. Grazie ai libri e ai seminari sull'Energetica della Matrice
sono riuscito ad avere
un impatto positivo sulla vita di molte migliaia d'individui sparsi su tutto il
pianeta. Spero che questo
libro possa rappresentare un primo passo e predisporti alla scoperta di nuove po
ssibilit e
conoscenze.
CAPITOLO 3
Costruire la fiducia nell'ignoto ponendosi domande a risposta libera
Abituandoci gradualmente a porci domande importanti, e capaci di alterare le n
ostre percezioni,
addestriamo l'emisfero destro del cervello a reagire ai segnali provenienti dal
subconscio.
Se faccio delle domande, non certo perch so gi tutto. Al contrario! Se mi pongo
un
interrogativo, perch mi incuriosisce qualsiasi cosa impegni la lente della mia at
tenzione: In ci
che sto osservando in questo preciso istante, che cosa c' di utile?
Per "vivere nel momento presente" sufficiente porsi una domanda, astenersi dall
'intervenire e
quindi osservare qualsiasi risposta interiore o sensoriale si manifesti. Quando
parlo di "osservare"
faccio proprio riferimento al linguaggio visivo. Peraltro, qualsiasi fenomeno sc
aturisca nell'ambito
dei cinque sensi subito dopo essersi posti la domanda, pu rivelarsi potenzialment
e utile e avere il
potenziale di trasformare la nostra vita. In pratica, vi sto chiedendo di formul
are una domanda e poi
sospendere ogni forma di giudizio preconcetto in merito, cercando di acquisire c
onsapevolezza di
qualsiasi cosa risulti diversa rispetto all'osservazione precedente. Mi rendo be
nissimo conto che
pu sembrare alquanto criptico, almeno per il momento, ma il significato di tale p
rocedura si
chiarir strada facendo.
Le chiavi sono ostinazione e fiducia. Occorre credere in se stessi: abbiamo tutt
i quanti diritto a
ottenere guida, amore e assistenza dalle dimensioni dello spirito. Indipendentem
ente dalla natura
della domanda, la mente si metter subito alla ricerca di una risposta. Il cervell
o, a particolari livelli
di attivit, funziona proprio come una macchina. Ogni input fornito viene
30 - La Fisica dei Miracoli
recepito nel linguaggio della dimensione in cui stata formulata la richiesta. Se
auspichiamo di
poter giungere a visioni o sogni, e cio a risposte provenienti da una dimensione
diversa da quella
del ragionamento conscio, alla fine li otterremo. Nel momento in cui ci poniamo
la nostra domanda,
dovremmo essere certi che qualsiasi cosa si manifester risulter in qualche modo ut
ile. Per
giungere direttamente a ci che vogliamo opportuno servirci di domande ben formula
te, a
risposta libera.
Se la domanda che ci poniamo del genere: Perch mai non riesco a fare questo?, fin
iremo
per coltivare e perfezionare la capacit di ottenere informazioni completamente in
utili. Nel porsi una
certa domanda, indispensabile credere in se stessi. Persino il prodursi di un im
maginario
apparentemente privo di significato potrebbe dimostrare che stiamo arrivando a q
ualcosa di utile:
infatti, la comparsa d'immagini bislacche significa che stiamo costruendo un pon
te con la mente
subconscia. La mente conscia opera continuamente dei filtri su qualsiasi cosa pe
rcepiamo,
cercando di dargli un senso compiuto. Quindi il sorgere d'immagini spontanee, e
che sembrano del
tutto prive di senso, potr con ogni probabilit rappresentare la presenza di una mo
le di dati di gran
lunga superiore a quella normalmente disponibile alla mente conscia.
E proprio ci che veniva insegnato negli anni '90 durante l'addestramento milita
re per la visione a
distanza. Veniva spiegato di prestare attenzione a qualsiasi immagine ricevuta,
prendendone
accuratamente nota. Pi sembrava singolare, pi era potenzialmente importante. In re
alt, la
metodologia insegnata nell'Energetica della Matrice attinge sia alla dimensione
immaginaria del
sogno specificamente individuale (analisi junghiana) sia al protocollo classico
di visione a distanza
insegnato presso lo Stanford Research Institute e l'Esercito americano.
Quando cominciamo a convincerci che meritiamo qualsiasi conoscenza vogliamo pr
ocurarci,
questo ci arriva puntualmente. Nessuno ci metter i bastoni tra le ruote. E nessun
o ci dar
Matteo 7: 7-8
Possiamo avere esattamente ci che vogliamo, a condizione che smettiamo di cercar
e di
controllare ci che si manifesta nella nostra vita. Accettiamo di essere Grazia e
Amore, e
confidiamo nel fatto che tutto come dev'essere. Quando accettiamo pienamente la
nostra natura,
possiamo abbandonare la condizione dualistica, emotivamente sovraccarica, in vir
t della quale
vogliamo sempre qualcosa di meglio. Quando lasciamo andare assolutamente e veram
ente,
c'imbattiamo subito nel gradino seguente dell'evoluzione della nostra coscienza,
quel passo avanti
che ci stava semplicemente aspettando.
PERCHE NON POSSO SEMPLICEMENTE FAR SPARIRE I MIEI PROBLEMI?
Ci sono moltissime persone che ottengono straordinarie guarigioni secondo modal
it assai pi
sorprendenti di quelle che caratterizzano la mia attivit. Talvolta si tratta di s
emplici
approccio a questo libro potrebbe essere proprio la via della mente [aperta] che
intercetta. Un
mio insegnante, il dottor M.T. Morter, presidente del Parker Chiropratic College
, dove ho studiato,
era solito dirci: Studiate tutto quanto, ma non credete in niente. Credere o non c
redere in
qualcosa non ha alcuna importanza, nella misura in cui ci serviamo della nostra
conoscenza e delle
esperienze per trasformarci sempre pi in ci che siamo realmente.
Capitolo 3 - Costruire la fiducia nello sconosciuto - 33
Dobbiamo avere fiducia in qualsiasi cosa si manifesti nel campo della nostra con
sapevolezza,
anche se non sembra avere un particolare significato o utilit.
Le informazioni simboliche vengono generate dall'emisfero cerebrale destro, e r
appresentano un
potenziale di codificazione pari a circa 40 miliardi di bit. Per contro, le capa
cit dell'emisfero sinistro
sono infinitamente minori: all'incirca sette bit di informazioni al secondo (con
un'approssimazione di
due). Alcuni ricercatori pi prodighi oggi stimano un valore leggermente superiore
pari a 40 bit al
secondo.
Vorrei davvero incontrare quell'universitario superuomo che riuscito a contare,
uno per uno, quei
40 miliardi di bit al secondo. Ovviamente si tratta di un'impresa impossibile, p
er arrivare a quella
ci dipende dalla bont della relazione con la propria madre - nel mio caso mi sono
istintivamente
rivolto proprio a lei). Poi mi passata per la testa una pubblicit di un bracciale
tto di
riconoscimento: Aiuto! Sono caduto e non riesco ad alzarmi!. Dove accidenti era fi
nito quel
dannato capo servizio medico dell'esercito? Non ce n' mai uno in giro quando ne h
ai bisogno!
Infine, ho semplicemente pensato: Portatemi all'ospedale!. Sono questi i tre pensi
eri che mi
hanno fulmineamente attraversato la mente tre orientamenti del tutto ragionevoli
, in condizioni del
genere.
Per una decina di giorni circa non mi sono neppure accorto che la gamba era rott
a. Come ho fatto?
Ebbene, il dolore all'osso fratturato ha preso a svegliarmi nel bel mezzo della
notte. Qualsia
Ecco cos' accaduto in seguito: sono rimasto l, lungo disteso per terra, e infine
ho praticato
proprio quello che imparerete a fare grazie a questo libro: ho "dato una rapida
scorsa" alle diverse
realt possibili, finch non ne ho trovato una in cui la gamba non mi faceva poi cos
male. Quindi
sono penetrato nella realt, quella in cui potevo tenermi dritto sulla scena e con
tinuare a insegnare.
Mi ci sono volute un bel po' di fatica ed energia, e quella sera sono comunque u
scito dalla sala
zoppicante, con mia figlia che mi dava man forte. Il giorno seguente mi sono rip
resentato sul podio
e abbiamo eseguito una guarigione di gruppo. Erano tutti molto preoccupati per m
e e volevano a
ogni costo aiutarmi. Mi sono portato appresso la mia chitarra acustica e abbiamo
cominciato a
cantare sulle note di Givepeace a chance di John Lennon. Per abbiamo leggermente
modificato il
testo, trasformandolo in Ali we are saying isgive knee a chance (letteralmente: No
n chiediamo
altro che una possibilit per questo ginocchio). Lo abbiamo fatto mantenendoci ril
assati e sereni,
senza dar credito alla realt in cui la gamba era rotta. Poi ho ringraziato tutti
quanti, e da quel
momento in poi il mio ginocchio ha cominciato ad andare di bene in meglio.
E ADESSO NON FARO PI IL "SAN TOMMASO"
Ricordo che me ne stavo seduto tra il pubblico e ascoltavo il dottor Bartlett me
ntre raccontava di
essere caduto dal palcoscenico
portiera alle mie spalle e con mio grande sconcerto si subito levato il guaito p
i lancinante che
avessi mai sentito in vita mia. Mi sono voltato di scatto e ho visto la zampetta
destra di Bitty, il cui
diametro non superiore a quello di una penna, intrappolata nella portiera! Penzo
lava in modo del
tutto innaturale, piegata a V, e oltre a essere spezzata sanguinava. Ho spalanca
to la porta e dopo
aver afferrato Bitty mi sono seduto in macchina. Ho subito chiamato il veterinar
io, e mentre
m'infilavo sull'autostrada, gli ho balbettato qualcosa su quella zampa quasi amp
utata. Il veterinario
(che, come gi detto, anche istruttore di Chi-Gong, nonch la persona che mi aveva i
ntrodotto
all'Energetica della Matrice) mi ha chiesto di cominciare a lavorare su di lei me
ntre guidavo.
Tenendo una mano sulla zampa del cagnolino e l'altra sul volante, ho cominciato
a praticare quanto
avevo imparato. Ho guardato l'orologio e cominciato a procedere a ritroso nel te
mpo: 16.38, 16.30,
16.15, 16... mi sono rivolto mentalmente a chiunque potesse aiutarmi: Dio, gli a
ngeli o forse Ges.
Ho immaginato di moltiplicarmi all'infinito e di dedicarmi alla guarigione del c
ane. E ho provato ad
attingere alla conoscenza dell'universo, ponendomi domande del genere: Cosa avreb
be fatto il
dottor Bartlett? E cosa avrebbe fatto Ges?. Ho provato a fare ricorso a tutto ci ch
e avevo
imparato ai seminari di Energetica della Matrice: finestre sulle realt parallele,
moduli e frequenze.
Ho visualizzato una sfera energetica di guarigione proprio nel punto in cui la z
ampetta del cane era
spezzata in due. Ho praticato anche i due-punti, servendomi soltanto della visua
lizzazione perch di
certo non potevo abbandonare il volante! Vista la quantit di sangue che l'animale
tto stava
perdendo, e che sentivo inzuppare lentamente i vestiti, e i 30 minuti che avrei
impiegato per
jeans, e, quando sono entrato nello studio del veterinario, erano completamente
inzuppati di
sangue. Quanto sangue poteva esserci in quel minuscolo cagnolino? E quanto ne er
a rimasto? Ho
posto delicatamente Bitty tra le mani del veterinario, facendo di tutto per non
guardare quella
zampa. In quel frangente l'unica cosa di cui ero certo che in qualche modo il ca
ne era
sopravvissuto per tutto quel tempo. Ci che invece non sapevo era se rischiasse di
morire per
emorragia da un momento all'altro, o se quella sua zampetta dovesse essere amput
ata, cos da
costringermi a chiamarla "Tripod", o roba del genere! Ho continuato a fissare il
veterinario,
terrorizzato all'idea di ci che avrei potuto constatare se avessi rivolto lo sgua
rdo a quella scena
atroce. Non stavo pi guidando, n concentrandomi sulla Matrice, e di conseguenza so
no stato
subito assalito dal panico e dal senso di colpa. Mi sentivo malissimo all'idea d
i averle causato un
tale danno. Dopotutto, volevo diventare un guaritore, non il responsabile della
mutilazione o della
morte di un piccolo cagnolino indifeso, che aveva una fiducia assoluta in me e m
i amava
teneramente. Il tuo cane sta bene!, ha detto il veterinario alla fine della visita
. Al che gli ho
strillato: Certo che no! Le ho appena spezzato in due una zampa con la portiera d
ella mia
automobile!. Ma il veterinario ha insistito: Ma no, va tutto bene. Hai fatto un bu
on
automaticamente.
Dovremmo semplicemente "osservare", o in qualche modo "percepire" le infinite
possibilit che ci
si presentano, quindi "sentire" lo "spazio virtuale" che contiene la miglior sol
uzione al nostro
problema. Con un minimo cambiamento della nostra intenzione concentrata possiamo
scegliere il
miglior risultato possibile, con il minimo sforzo apprezzabile. Per "intenzione
concentrata" intendo
semplicemente definire qualcosa di preciso nell'ambito del proprio "blocco appun
ti" mentale, per poi
dimenticarsene, o comunque mollare la presa. Infatti, se ci afferriamo al pensie
ro di ci che
vorremmo che fosse, la sua manifestazione nell'universo non potr aver luogo. Ma a
llora qual il
metodo per realizzare le nostre aspirazioni? Se chiediamo qualcosa e non succede
nulla, forse
significa che c' qualche problema a livello di fiducia e che dobbiamo lavorarci u
n po'. E poi,
ovviamente, riuscire a fare qualcosa del genere - ovvero lavorare sulla realt com
e faccio io richiede un minimo di pratica!
Come mi sono accorto di aver ottenuto qualche risultato con tutto quel lavoro
sulle posture nelle
dimensioni parallele? Ebbene, il mio ginocchio ha preso a compiere tutta una ser
ie di rotazioni, a
funzionare, e la mia andatura sembrata pi corretta. Il passo seguente risultato p
i agevole e
fluido. Poi c' stato un altro passo falso, perch quando c' un riferimento a uno squ
ilibrio definito
"gamba rotta", devi procedere per tentativi. L'universo ti chiede sempre: Sei pro
prio sicuro?.
Fatto sta che il seminario seguente, a distanza di due settimane, la mia gamba e
ra a posto.
della faccenda: i miracoli operano all'esterno dei nostri comuni riferimenti per
ci in base a cui
definiamo la realt. E accadono di continuo, solo che talvolta ce li perdiamo, per
ch di norma siamo
concentrati su quegli aspetti che si mantengono immutati, ovvero su ci che ci fam
iliare, che
conosciamo e che la nostra coscienza ritiene vero. Nella nostra vita ci sarebber
o molti pi miracoli
se solo rivolgessimo la nostra attenzione a fenomeni diversi o assolutamente ine
diti!
CAPITOLO 4
Insegnamenti fondamentali sulla dualit
Noi siamo coscienza: questa la nostra natura. Abbiamo scelto di manifestare gli
schemi
d'informazioni che fanno la loro comparsa nella nostra realt personale, sotto for
ma di condizioni,
strutture, famiglie o finanze. Abbiamo in qualche modo voluto e scelto ogni aspe
tto della nostra
nel film Indiana Jones e l'ultima crociata, a un certo punto si rivolge all'eroe
e gli dice: Te l'avevo
detto che non bisogna fidarsi di nessuno!.1 Fatto sta che se c' un numero sufficie
nte di persone
che crede a quanto viene dichiarato a seguito di una specifica ricerca, tali ris
ultati assurgono al
ruolo di realt per tutte le situazioni che ricadono in quel particolare ambito. E
d proprio per tale
motivo che sostengo che ognuno di tali ambiti pu nascondere delle sorprese. Qual
il particolare
sistema di credenze che ci siamo costruiti tutto intorno, o che abbiamo permesso
che gli altri ci
erigessero intorno?
Non dovremmo fare una certa cosa solo perch l'hanno detto gli esperti. Dovremmo
farlo perch
in un certo preciso momento ci sembra corretto e nutre la nostra fisiologia. In
sostanza, seguiamo il
consiglio soltanto se si conf alle nostre esigenze o al nostro sistema di credenz
e, cos come si sta
manifestando in questo preciso istante. E una questione di flessibilit, chiaro? O
forse, la sera,
nell'inginocchiarci per la preghiera, sar opportuno rivolgerne una anche a Placeb
o, la divinit della
guarigione spontanea: E adesso, prima di dormire, prego Placebo [ma era un dio gr
eco?] affinch
mantenga in salute il mio cuore!.
1. The Internet Movie Database, http://www.imdb.com/charaaer/chOOO 1072/ quotes.
conclusione che io fossi Dio? A suo dire aveva gi provato di tutto, e io rapprese
ntavo per l'appunto
la sua ultima possibilit. Ero io il suo miracolo.
Quando ho preso ad acquisire di ci che stavo osservando su di lei, ho visto flu
ttuare nel suo
campo energetico un bel po' di aghi e pillole.
Non interpreti i miracoli come l'ultima risorsa di un disperato, le ho consiglia
to. Ho visualizzato
una sorta di imbuto, proprio sopra il suo chakra del capo, e ho immaginato di ve
rsarci dentro dei
medicinali. Poi le ho detto: Torni dal suo medico e abbia la massima fiducia nell
e sue prescrizioni.
Prenda le
campo morfico, e ne sostenuto. Il campo morfico viene creato sulla base delle cr
edenze e delle
aspettative della persona, e sul modo in cui queste riproducono la sua opinione
circa lo stato
"auspicabile" nella realt.
Dovremmo provare a percepire le cose in modo diverso, senza attendere di trovar
ci sull'orlo dello
strazio o della disperazione. Spesso le persone che sopravvivono al cancro dicon
o che si trattato
del pi grande dono che abbiano mai ricevuto. E affermano che aver dovuto affronta
re una malattia
grave le ha costrette a rivedere il loro stile di vita e relative priorit. Ma per
ch aspettare che sia
quasi troppo tardi? Molto meglio risparmiarsi guai del genere, e sempre che ci s
ia possibile,
cominciare a rivalutare le cose fin da subito. E se gi ci troviamo a sostenere gr
avi problemi di
salute, forse possiamo provare a ridimensionare le cose in qualche altro settore
della nostra
esistenza. Dopotutto, perch mai dovremmo renderci "la lezione della vita" ancora
pi dura di quel
che dev'essere?
LA SOVRAPPOSIZIONE DEL PROBLEMA E DELLE POSSIBILI SOLUZIONI
Il potenziale che deriva dal considerare le cose secondo un diverso punto di vi
sta non deve indurci
a negare l'esistenza di fenomeni
ico. Dedichiamo
coscientemente un po' di tempo ed energia alla realizzazione di tale stato, pone
ndone le premesse,
ben consapevoli che spesso nel momento in cui pi importante che accada qualcosa,
non accade
proprio nulla, mentre quando coscientemente non facciamo proprio niente, tutto p
u accadere.
Meno facciamo maggiore il potere a cui possiamo accedere. Quando ci sforziamo d
i fare o di far
succedere qualcosa, quel nostro "fare" condizionato da una consapevolezza limita
ta delle
possibili soluzioni. Quando seguiamo il flusso e siamo in armonia con la corrent
e degli eventi, non
stiamo pi resistendo ai benefici del loro potenziale quantistico. A quel punto tu
tto diventa possibile
e ci sono maggiori probabilit che si manifestino eventi miracolosi.
RINUNCIARE PER RIUSCIRE
Per avere successo, la prima idea cui dobbiamo rinunciare quella di esserne fa
ttore" principale.
Invece di darci un gran daffare sulla base del livello meramente umano o coscien
te, trasformiamoci
in una "porta aperta". E ricordiamoci di lasciar accesa la "luce", cos da poter r
icevere gli "Angeli
CAPITOLO 5
Ricorrere alle tecniche o non fare nulla?
Contemplando tutte le tecniche da me studiate, mi sono reso conto che ognuna d
i esse mi ha
insegnato come prefiggermi un certo esito per poi darci dentro, come se ne andas
se della mia vita,
fino a ottenere il risultato voluto. Mi era stato insegnato che dovevo fare esat
tamente come il
Maestro/Insegnante: dovevo seguire quel metodo, passo per passo, con la massima
precisione. Se
non era scritto da qualche parte, significava che non andava bene. Avrei anche p
otuto sentire la
voce del Mago di Oz, mentre spiegava allo Spaventapasseri che era il depositario
di tutto il sapere,
ma c'era comunque una procedura da rispettare.
Perch accada qualcosa, devi mollare la presa. Pi lasci andare, pi c' spazio perch l
e cose
possano accadere. Se non riesci a lasciar andare, ottieni soltanto quel che pu ac
cadere in quel
preciso istante, e niente di pi. Certo, pur sempre possibile che in quel preciso
istante accadano
cose straordinarie e potenti. E le condizioni o i problemi su cui stai lavorando
, armato di piani e
procedure, potranno magari ripresentarsi. Qualsiasi cosa tu stia facendo non ha
importanza: tutto
ci che fai o dici soltanto il modo pi pratico per fare o dire il necessario per co
nvincerti che sta
accadendo qualcosa.
Tra l'abbracciare qualcosa, di modo che si trasformi in ci che sei, e praticare
una tecnica, c' una
certa differenza. Quando ti sforzi di fare qualcosa, sei limitato al sottoinsiem
e della realt del "ci
che stai cercando di fare". Peraltro, quel sottoinsieme potrebbe essere assai ca
piente: per
esempio, nel mio arsenale -- la mia bat-cintura -- ci sono almeno una quarantina
di
i Energetica della
Matrice, e che riguarda proprio l'arte del non fare nulla:
Per circa sette anni avevo sofferto di una malattia della pelle, incurabile e in
sopportabile,
precedentemente non diagnosticabile. Mi ero recato a un seminario di Energetica
della Matrice
circa tre anni prima dei fatti di cui sto per parlare, nella speranza che il dot
tor Bartlett potesse
"guarirmi". Avevo girato tutto il mondo e visto una trentina di medici, sperimen
tato innumerevoli
trattamenti, senza che peraltro i sintomi si alleviassero o la malattia desse se
gni di miglioramento.
Lavorando proprio nell'industria farmaceutica, ero in contatto con tutti gli esp
erti di dermatologia,
malattie infettive, psichiatria, eccetera. Nessuno era riuscito ad aiutarmi. Non
potevo trovare una
cura che mi desse qualche speranza. E cos avevo scelto di partecipare a quella di
mostrazione di
Energetica della Matrice per il semplice fatto che mi avevano parlato di quello
stravagante medico
che faceva cose da pazzi. Chiss, magari lui avrebbe potuto tirarmi fuori dai guai
! E stato per
l'appunto nel corso di quella presentazione a ingresso libero che il dottor Bart
lett ha fatto una
"dimostrazione" sul palco, proprio su di me -- facendomi tra l'altro entrare in
una posizione di
piegamento all'indietro spontaneo (che nell'Energetica della Matrice viene defin
ita Frequenza 18).
Non appena uscito da quella postura autogenerata, ho sperimentato quello che ave
va tutta l'aria
IL LUMINATOR
Anni fa, curiosando su Internet, mi sono imbattuto in qualcosa d'interessante,
un congegno
chiamato "Luminator". Si tratta di
situazione clinica. Una delle rivelazioni pi significative stata che meno facevo,
e meno mi
concentravo sull'ottenere un particolare risultato, pi i cambiamenti a livello di
coerenza della
persona risultavano benefici e potenti - come prontamente indicato dalle trasfor
mazioni constatate
nelle fotografie. Grazie a quel particolare feedback ho preso a rilassarmi e a v
ivere concretamente,
in prima persona, ci che stavo insegnando nell'Energetica della Matrice. In prati
ca ho cominciato a
incarnare l'arte del non fare nulla.
Di seguito trovate alcune fotografie di miei pazienti, scattate attraverso il Lu
minator, e con cui si
dimostra chiaramente lo sfasamento tra le energie coerenti e quelle incoerenti.
Ecco come ho
proceduto: ho segnato con una X un punto sul pavi
capire che pi la formula era diluita (il che equivale a dire meno fai), pi il risu
ltato era potente.
Una volta scoperto ci, e cio avendo capito che nei rimedi omeopatici non restava
praticamente
nulla, i tedeschi si sono serviti di laser e olografia per imprimere letteralmen
te i rimedi sul software.
Attenzione, qui non stiamo parlando d'impronte radioniche, ma della vera propria
stampa delle
informazioni. Dopo averlo impresso, il rimedio viene sistemato su una banda magn
etica che pu
essere indossata dal paziente.
Quindi, tornando al caso del paziente fotografato, ho trovato un "rimedio del
chakra dell'apice del
capo" e gliel'ho applicato di conseguenza. Quando ho analizzato la successiva fo
to scattata con il
Luminator, ho subito potuto constatare che quel rimedio sembrava aver fatto davv
ero un ottimo
lavoro, quindi abbiamo aggiunto una frequenza universale di guarigione (cos come
insegno nei
seminari) nel chakra della corona, e ottenuto la foto seguente.
ESEMPIO II. DOPO SESSIONE DI ENERGETICA DELLA MATRICE FREQ.3AL CHAKRA DELLA
CORONA
Il cambiamento chiaro e netto. Riuscite a vedere quell'energia che s'irradia ov
unque? A quel
CAPITOLO 6
L'enigma quantistico
All'inizio della stesura di quest'opera avevo in mente d'intitolarla "L'enigma
quantistico". Avevo
letto un bel po' di materiale sulle scienze alternative, e grazie a ci mi ero res
o conto dell'ambiguit
di alcuni dei presupposti scientifici nella fisica quantistica, e del suo parent
e stretto, ovvero la teoria
della relativit generale. Cominciavo a sospettare che nessuna delle due fosse cor
retta. Infatti,
facendo riferimento a dati fisici obiettivi provenienti da varie fonti, avevo l'
impressione che i dati
fisici fossero stati manipolati cos da accordarsi alle nostre teorie predilette.
Ci sono studi scientifici
assai inquietanti che lasciano ipotizzare che tra la teoria quantistica e la vit
a vera e propria ci sia
una discordanza che va dalla 10a alla 14a potenza. E ci significa che pi che di un
a scarsa
comprensione si tratta di una grande incomprensione!
L'intenzione pu essere definita come l'atto creativo con cui usiamo le pi diverse
parti della nostra
esperienza totale conscia per definire un insieme di nuove esperienze, realt o ri
sultati della nostra
attuale esperienza. Perch ci possa concretizzarsi, dobbiamo concentrare l'immagina
zione cos
da produrre una nuova sensazione capace di attivare un flusso di energia sottile
con cui influenzare
o manifestare, direttamente o indirettamente, gli eventi e gli effetti desiderat
i. Si crea quindi una
concentrazione con annessa sensazione.
In ogni caso, l'ingrediente fondamentale continua a essere quello definito in p
recedenza: dopo
aver espresso l'intenzione, dobbiamo lasciar andare e non fare nulla. Cos facendo
creiamo un
vuoto che potr essere colmato dalle aspirazioni del nostro cuore. Com' stato detto
, "la natura
aborre il vuoto". Uno dei modi per colmare tale vuoto consiste nel mettersi alla
ricerca di esempi
validi, scoprire come gli altri abbiano ottenuto ci che ci proponiamo di realizza
re o di capire. Nei
pi diversi aspetti della nostra vita ci troviamo
1. Definizione originale del dottor Mark Dunn e del dottor Richard Bartlett.
moderni
Geppetto, avessimo creato e dato vita a una marionetta quantistica, il nostro Pi
nocchio quantistico.
una nuova realt e introdurre i cosiddetti miracoli nella nostra esistenza, possia
mo cominciare con
l'imparare a osservare la realt della nostra vita in modo originale, rinnovato.
Creiamo gli aspetti della nostra realt, quella che giungiamo ad accettare, sot
to forma di elementi
strutturali delle nostre credenze, aspettative ed esperienze. Siamo noi a costru
ire il mosaico di
modelli energetici che definiamo "il nostro mondo", la realt di cui siamo i princ
ipali artefici.
CAPITOLO 7
Una scienza tutta inventata
Nel campo della ricerca scientifica ogni nuovo approccio alla realt genera ulte
riore matematica.
Quando poi tali approcci vengono testati e sperimentati, i geni della fisica e d
ella matematica
scoprono cose che non si accordano con il loro modello. A quel punto, per aggira
re il problema,
decidono di produrre un altro po' di equazioni e teorie. Quando gli esperimenti
non si accordano ai
dati, o vengono falsificati oppure si producono ulteriori equazioni, cos che tutt
o sembri combaciare
a meraviglia.
Per esempio, prendendo un certo quantitativo di materia e accelerandolo fino a
lla velocit della
luce, secondo le equazioni dovrebbe diventare infinitamente pesante. Non possiam
o sapere se ci
accada realmente, ma l'equazione E = me2 ci induce a credere che le cose vadano
proprio cos.
Quindi, quando accade che l'equazione non manifesti eguaglianza e segno eguale t
ra le due
espressioni, o i risultati concreti non hanno senso, gli scienziati si limitano
a riconoscere soltanto la
parte che gli fa comodo ed eliminano l'altra, di modo che i conti tornino nuovam
ente. un
espediente che non condivido. I matematici gli hanno persino dato un nome: rinor
malizzazione. Il
celebre fisico quantistico Richard Feynman definiva tale processo "un pazzesco g
ioco di
prestigio".1
1. Tecnicamente, il gioco dei bussolotti a cui ci stiamo dedicando si chiama "rin
ormalizzazione".
Ma per quanto tale termine possa sembrare forbito, si tratta pur sempre di una s
orta di processo
pazzesco! Aver fatto ricorso a questo particolare gioco di prestigio ci ha evita
to di dimostrare la
coerenza matematica della teoria dell'elettrodinamica quantistica. E sorprendent
e che, sino a oggi,
tale teoria non si sia dimostrata coerente, in un modo o nell'altro; io sospetto
che la
rinormalizzazione non sia
verit la realt comune non lo interessava poi cos tanto. Per certi versi era un po'
come John von
Neumann, un altro famoso matematico, che sosteneva che erano stati gli alberi a
saltar fuori e
andare a sbattere contro la sua macchina mentre guidava (gli piaceva bere).3 Son
o fatti
comprovati, per scoprirlo basta fare qualche ricerca. L'ho gi fatta per voi, e pe
nso possiate fidarvi
di me, almeno in parte. O forse in tutto!
Comunque sia, quando stabiliamo una regola, oppure ci predisponiamo a osservare
qualcosa e
definiamo le regole relative alla mo
matematicamente
legittimata? Richard P. Feynman, QED: The Strange Theoy ofLight andMatter, Pengui
n,
NewYork, 1990, p. 128.
2.
Tony Rothman, Everythings Relative: And Other Fables from Science and
Technology,
John Wiley & Sons, Hoboken, NJ, 2003, pp.78-84.
3.
P. Halmos, "The Legend of John von Neumann", American Mathemati-calMo
nthly (aprile
1973), pp. 382-94.
per cui non possiamo superare la velocit della luce: la luce stessa lo strumento
con cui la
misuriamo! Tutto qui! Parte dello spettro elettromagnetico include la luce. Se l
a luce lo strumento
di cui ci stiamo servendo per eseguire le nostre misurazioni, allora non c' misur
azione della
velocit che non sia eseguita in relazione a tale fattore. Ragion per cui quando E
instein diceva che
nulla pu viaggiare a una velocit superiore a quella della luce, intendeva relativa
mente a un certo
punto di misurazione. Ma non intendeva affatto affermare che nulla possa superar
e tale velocit. Il
problema che non possiamo misurarlo.
LA RELATIVIT RISTRETTA DELLA COSCIENZA
Ogni qualvolta descriviamo artificiosamente qualcosa servendoci di un quantita
tivo di dettagli
sufficiente e di un certo potere persuasivo, creiamo una bolla di distorsione, o
una relativit ristretta,
laddove possibile. La scienza "reale", a meno che non lo sia affatto. Il modello
della nostra realt
regge finch le nostre esperienze non lo contraddicono eccessivamente.
I postulati di Einstein: 1) tutte le leggi della fisica sono egualmente valide in
qualsiasi sistema di
riferimento inerziale; 2) la velocit della luce identica per qualsiasi osservator
e inerziale; e 3) gli
effetti locali osservabili di un campo gravitazionale non sono distinguibili da
quelli che scaturiscono
dall'accelerazione della struttura di riferimento. Il primo principio corrispond
e alla relativit speciale,
il secondo definito legge di propagazione della luce, mentre il terzo il princip
io di equivalenza.
Thomas E. Bearden, Energyfrom the Vacuum: Concepts and Principles, Cheniere, San
ta Barbara,
CA 2002, p. 647.
ragazzino, io lo facevo con le tartarughe, nel cortile dietro casa. Di certo con
le rane pi eccitante,
ma comunque avrete capito cosa intendo dire: se vuoi capire qualcosa sulla vita,
osserva con
attenzione gli organismi viventi!
Nell'Energetica della Matrice insegniamo alla gente come trasformare i ranocchi
in principi. Si tratta
della stessa differen
c'erano ben poche probabilit che l'ordine inerente che percepiva nell'universo fo
sse l per puro
caso. Secondo quanto si asserisce, diversi anni prima Wheeler aveva avuto un gra
ve problema di
salute, nonch una esperienza di premorte. In quella circostanza, Wheeler usc dal c
orpo e
"speriment" l'universo. Al termine di quella esperienza raccont che c'era qualcosa
che doveva
assolutamente condividere, perch avrebbe potuto andarsene da un momento all'altro
. Il suo
messaggio ai posteri fu: Se nella fisica c' qualcosa di cui mi sento particolarmen
te responsabile,
la percezione di come tutto quanto combaci alla perfezione.10 Si direbbe proprio
che avesse
compreso che i model
9.
Edward
Whitmont, The Alchemy of Healing: Psyche and Soma, North Atlantic Books, Berkele
y, CA, 1996,
p. 29, citato in Michael Talbot, Beyond the Quantum, Bantam Books, New York, 198
8, p. 155.
10.
Dennis Overbye, John A. Wheeler; Physicist Who Coined the Term
CAPITOLO 8
Potere del comando o potere del controllo?
Mentre la fisica newtoniana pone l'accento sulla forza, la fisica quantistica
mette in rilievo le
sottigliezze, gli stratagemmi dell'universo. Tra controllo e comando c' una grand
e differenza. Nel
controllo ipotizziamo di sapere esattamente cosa sta accadendo, siamo convinti d
i essere in
possesso di tutti gli elementi necessari e di poter intervenire in modo da otten
ere il risultato voluto.
E l'emisfero sinistro del cervello, quello analitico, che dice: Posso riuscirci!.
E invece, no, mi
spiace tanto, ma il cervello non pu farcela!
Il comando scaturisce dal cuore. Comandare la Vita un nostro diritto di nascit
a. Quando
concepiamo la vita in questi termini, senza giudicarla, si verifica un collasso
schemi di luce custoditi in modelli informativi, ecco qual la nostra vera natura
! Imparare
l'Energetica della Matrice non facile, ma si tratta di concetti e capacit fondame
ntali per la nostra
realt. In pratica, sono i nostri tentativi di fare qualcosa, la necessit di osserv
are qualcosa e il
desiderio di potere che c'impediscono di sperimentare tali fenomeni. Ecco perch i
l mio motto :
discendi nella coscienza cuore, definisci una intenzione e lascia andare.
Discendere nella coscienza del cuore implica entrare in una condizione di possi
bilit alterata in cui
si applicano altre regole, o forse nessuna regola in particolare.
Definire l'intenzione e un concetto facilmente frainteso. Spesso pensiamo che i
ntenzione significhi
decidere ci che vogliamo e poi fare del nostro meglio per ottenerlo, attraverso q
ualche forma di
affermazione o visualizzazione. Gi sperimentato, vero? Per ha tutta l'aria di esse
re una
faticaccia, no? E ci dovuto al fatto che non pensiamo di meritarci un risultato d
el genere. Anzi, il
vero motivo che non pensiamo di possederlo gi. In realt siamo in relazione con ci c
he
vogliamo fin da ora. Solo che non comprendiamo che si tratta di qualcosa d'indiv
isibile, che non
pu essere separato. E proprio il desiderio di giungere a un certo risultato che a
mplifica la
condizione in cui non lo otteniamo. Chiaro? Ecco perch dovremmo servirci dell'int
enzione co
formata al centro del ponte. Terrorizzato, mi resi conto di aver perso il contro
llo dell'auto. In preda
al panico, tolsi il piede dall'acceleratore e provai delicatamente a frenare, ma
stavo andando troppo
forte.
In quel vecchio modello c'era solo una normalissima cintura di sicurezza. Nien
te airbag, sistema
antibloccaggio delle ruote o
1
e che continuo a
provare tuttora!
Scivolare su una lastra di ghiaccio a 65 miglia orarie, come accadde al sottos
critto, produce una
interessante equazione della coscienza. Se le regole a cui ti affidi sono del ge
nere: Per un'auto
che viaggia a 65 miglia orarie e scivola su una lastra di ghiaccio sbattendo con
tro un pilone di
cemento, la forza d'urto ulteriormente amplificata, il risultato non pu che essere
una
elevatissima probabilit di lasciarci la pelle, o al massimo di uscirne veramente
malconcio.
Se per sei sufficientemente flessibile e lasci spazio a una variabile nascosta,
come la presenza
degli angeli custodi, l'equazione perturbata al punto da poter includere risulta
ti meno prevedibili. Il
mondo reale che ne risulta sar molto pi sicuro e piacevole. La stessa equazione, c
on una
variabile in pi, pu significare una notevole differenza tra vita e morte, amore pe
rso o guadagnato,
suc
CAPITOLO 9
Fermi tutti: cos' appena successo qui?
Il principio d'indeterminazione, formulato da Heisenberg, dice che non possibi
le misurare
simultaneamente la posizione di una certa particella quantistica e il suo moment
o. Vale a dire che
nell'istante stesso in cui monitoriamo la sua velocit perdiamo le tracce della su
a posizione. Le mie
guide mi hanno dimostrato qualcosa circa i motivi per cui non possibile identifi
care
simultaneamente la velocit e la posizione di una particella. Ci che osserviamo att
raverso i nostri
sensi fisici basato sulle informazioni filtrate attraverso il passaggio delle pe
rcezioni alla mente
conscia. L'emisfero cerebrale sinistro analizza i dati grezzi, quindi decide qua
li siano le informazioni
pi importanti relativamente alla nostra preoccupazione fondamentale (la sopravviv
enza!), e tutti gli
altri dati vengono eliminati. Sebbene percepite e registrate, ci sono informazio
ni che non superano
il vaglio del cervello sinistro e restano nascoste nei pi profondi recessi del no
stro inconscio.
La scienza naturale non descrive e spiega semplicemente la natura; essa una part
e dell'azione
reciproca tra noi e la natura.
Werner Heisenberg
La mente conscia funziona come un otturatore: cattura rapidamente immagini e po
i le congiunge,
cos da offrirci un continuum in cui, proprio come al cinema, l'azione non davvero
il fluire di un
movimento, ma una serie d'immagini statiche. Quando osser
stiamo
misurando. A tale livello l'atto dell'osservazione comporta un cambiamento. Di c
onseguenza, se
osservo qualcosa che mi d l'impressione di essere "bloccato" o "rigido", non si t
ratta di un giudizio,
ma di una rilevazione. Se compio una misurazione e poi chiedo: Come sarebbe se fo
sse
diverso?, riesco ad analizzare l'alternativa, invece dell'apparenza, e l'esito pu
essere
assolutamente diverso. E una domanda a risposta multipla, e qualsiasi processo c
os formulato d
adito alla "condizione di non giudizio".
.
L'ESPERIMENTO DELLA DOPPIA FENDITURA
I fisici eseguono un esperimento che ormai noto ai pi, ma che vale la pena di ri
petere. Si
servono di due fenditure, parallele e sufficienti a far passare un elettrone, qu
indi inviano un fascio di
elettroni alternativamente attraverso una sola delle due fenditure, di modo che
vada a
impressionare il bersaglio, consistente in una lastra fotografica. Quando poi co
nfrontano le
immagini che si sono formate sulle lastre, constatano una distribuzione uniforme
di particelle,
ovvero esattamente il risultato atteso.
Peraltro, se si aprono entrambe le fenditure, gli elettroni sembrano interferir
e e passare
contemporaneamente attraverso entrambe le fenditure, formando cos una immagine ca
ratterizzata
dall'alternarsi di bande chiare e scure. Per quale motivo? La
si conforma alle aspettative. Se partiamo dal presupposto che gli esseri umani s
ono composti di
fotoni, l'atto stesso della misurazione provoca il collasso della funzione d'ond
a e cambia la struttura
concreta della composizione del corpo. Quindi, fondamentalmente, il nostro unive
rso un artefatto.
In sostanza, la coscienza il fattore x che viene trascurato in tutti quanti gli
esperimenti, ma che
spiega la maggior parte degli effetti osservabili in fisica quantistica.
Possiamo immaginare schemi complessi di fotoni che interagendo tra loro forman
o un unico
complesso chiamato funzione d'onda. La costituzione della nostra tendenza percet
tiva definisce la
funzione d'onda della possibilit che possiamo accogliere e accettare come risulta
to finale. L'onda
probabilistica basata sul nostro modello di coscienza. Ci significa che se espand
iamo il modello
della nostra realt personale, i risultati cambiano, e in modo esponenziale.
Tali onde probabilistiche sono potenziali trascendenti, manifestati attraverso
la libert di scelta.
Scegliamo le modalit di manifestazione dei fenomeni sulla base del tipo di osserv
azione praticata.
La nostra osservazione, o misurazione, provoca il collasso della funzione d'onda
. I fisici sono
affezionati a tale termine, di cui si servono per denotare le misurazioni quanti
stiche, per via
dell'immagine di onde diffuse che all'improvviso collassano in una particella lo
calizzata; in pratica
accade proprio qualcosa del genere.
E quando smettiamo di cercare di realizzare un certo obiettivo che c' spazio pe
r il cambiamento.
Se vogliamo a tutti i costi che qualcosa accada, ci situiamo nella realt delle pa
rticelle in rapporto
all'informazione od oggetto in questione. Ma quando
incontrato un bel po' di persone straordinarie e ho capito che molte delle cose
di cui avevo sempre
sospettato l'esistenza erano assolutamente vere, e che
CAPITOLO 10
Far collassare l'onda
Quando osserviamo, facciamo collassare l'onda elettronica, che si localizza i
n un certo posto.
Mentre non stiamo osservando, la funzione d'onda si diffonde assumendo una condi
zione di
possibilit trascendente. Ed per tale motivo che chiedo di discendere, e passare d
alla testa al
cuore, e penetrare in uno stato alterato di coscienza. Definisci l'intenzione: Vo
rrei che ci
cambiasse!. E tutto, non c' bisogno di fare altro. Quando, anche per un solo istan
te, ci
predisponiamo all'emozione di un nuovo esito, quell'emozione di apertura motivat
a pu
rappresentare una preghiera quantistica.
E infine lascia andare: abbandona lo spaziotempo, anche se per una frazione d
i secondo soltanto.
Sarai di ritorno un istante dopo, ma la tua esperienza della realt potr essere com
pletamente
cambiata. Quando scegli di osservare la tua vita secondo una prospettiva estrema
mente pi ampia,
fai collassare gli schemi ondulatori della tua esistenza, la "stessa vecchia sto
ria", in una nuova
dimensione del possibile. Tale gesto creativo di Volont Divina Elevata, combinato
con il potenziale
illimitato di cui depositario lo spazio Sacro del Cuore, pu tradursi nella codifi
cazione e nascita di
una nuova persona!
LA FUNZIONE DELLA PROBABILIT PONDERATA
La fiducia il cuore della saggezza. Quando ci concentriamo su ci che potrebbe a
ccadere, ci si
bisogno di controllarla. Dimoriamo nel centro del nostro cuore e affidiamoci sen
za esitare a
qualsiasi guida ci giunga da quella condizione di equilibrio.
A mio parere tale concetto chiave perfettamente rappresentato da queste due cit
azioni del
nuovo testamento:
Se una casa divisa in se stessa, quella casa non pu reggersi. Marco, 3:25
Nessuno pu servire due padroni: o odier l'uno e amer l'altro, o preferir l'uno e dis
prezzer
l'altro: non potete servire a Dio e mammona.
Matteo, 6:24
Le nostre credenze sulla realt e sulla vita possono renderci schiavi del genere
di esperienze che
tendono a produrre. Quando ci concentriamo sul nostro dolore, sui nostri problem
i o sulle malattie,
escludendo ogni altra possibilit, sono questi i nostri padroni assoluti. Se vogli
amo approfittare
dalla saggezza del Maestro, dobbiamo decidere chi vogliamo realmente servire e f
arne la nostra
realt. Quando espandiamo il campo delle nostre aspettative in modo che ci sia spa
zio anche per
un miracolo, non siamo pi schiavi delle strutture delle nostre creazioni preceden
ti. Possiamo
scegliere daccapo.
necessario che comprendiamo che, a livello fondamentale, la dimora dei nostri
atomi, cellule ed
elettroni fatta di luce. E questa la composizione del nostro corpo fisico. Quand
o concentriamo la
nostra attenzione in modo che includa soltanto la sfera dei
nostri problemi e il contenuto del nostro corpo fisico, escludendo ogni altra po
ssibilit, ci troviamo
nella condizione dualistica di servire due padroni. Per poter trasformare l'esit
o od ottenere un
miracolo dobbiamo semplicemente mollare la presa, almeno per un istante. Permett
iamo alla realt
fondamentale, la cui natura luce, d'illuminarci completamente. Cos facendo possia
mo ridefinire la
struttura della realt. Servire la luce significa servire l'infinito. Il maestro P
aramahansa Yogananda
ha commentato gli insegnamenti del Cristo nel suo Autobiografia di uno Yogi. Ecc
o come descrive
la sua esperienza della luce dell'Interezza:
Il mio corpo fisico si fece pi leggero... Mi sentii come galleggiare... Il mio co
rpo senza peso si
spost lentamente... a sinistra e a destra. Mi guardai intorno nella stanza: mobil
i e pareti erano
quelli di prima, ma la quantit di luce si era intensificata al punto che non rius
civo pi a scorgere il
soffitto. E questo il meccanismo dello spettacolo cosmico, disse una voce... la tua
forma non
nient'altro che luce!.
Contemplai le mie braccia e provai ad agitarle, senza peraltro petcepire alcun p
eso... Il flusso di
luce cosmica che animava il mio corpo sembrava una riproduzione divina dei raggi
di luce che
vengono emessi dalla cabina di proiezione di una sala cinematografica... E allor
ch l'illusione di un
corpo solido fu completamente dissolta... la mia comprensione che tutti i fenome
ni sono
fondamentalmente fatti di luce si fece ancor pi profonda.
Nell'Energetica della Matrice insegniamo una mitologia secondo cui siamo fatti
di fotoni. In fisica si
procede dividendo progressivamente la materia fino alla dimensione dell'estremam
ente piccolo. In
un tale regno, fatto di particelle virtuali e di funzioni d'onda collassanti, la
realt segue le regole
quantisti
1.
Paramahansa Yogananda, Autobiografia di uno Yogi, Ubaldini Astrolabio, Roma, 20
09.
CAPITOLO I I
Il collasso della funzione d'onda nell'esperienza umana
Nella tecnica di Energetica della Matrice definita "due-punti", il linguaggio
della scienza assume
una importanza notevole. Credo anzi che l'Energetica della Matrice non sarebbe m
ai giunta
sto cercando di
guarirlo da una malattia. E ogni qualvolta faccio qualcosa del genere, posso usa
re soltanto i
parametri e le capacit di giudizio che verrebbero esercitate in risposta a una ce
rta condizione.
Se per rinuncio alla risposta condizionata, alla tendenza a reagire, a un modo
di pensare
strutturato attorno allo stimolo/risposta, tutto ci che posso dire : "Non so cosa
accadr adesso. Mi
arrendo, mi lascio andare al presente e abbraccio qualsiasi cosa si manifesti, r
itenendola utile e
predisponendomi a trarne un insegnamento".
Intervistatore: Come decide in che modo finir per aiutare una certa persona?
Richard: Una delle tante cose che insegniamo ai partecipanti ai nostri seminari
essere
consapevoli di ci che stiamo osservando. Che cosa significa nel contesto medico i
n cui siamo
normalmente formati? Significa che quando qualcuno entra nel mio studio e mi dic
e: "Ho un
problema alle ginocchia", e io mi preoccupo delle sue ginocchia concentrandomi s
u di esse, ci che
vedo proprio un ginocchio con un certo problema. E allora con ogni probabilit fin
ir per
aggiungere una diagnosi che non fa altro che sovrapporsi a quel particolare
condizione
problematica.
Intervistatore: Quindi si tratta davvero di giungere a una espansione di coscie
nza?
Richard: Assolutamente! E proprio ci che insegniamo durante i seminari. Se sei i
n grado di
giungere alla percezione di poter cambiare qualcosa mentre fai ci che definisco d
ue-punti, se lo
senti dentro, personalmente, e soprattutto tutto intorno, sotto forma di potenzi
ale intensificato, ti
ritrovi in una condizione in cui non ha realmente importanza ci che fai, perch avr
comunque un
effetto.
Intervistatore: Ok, ma allora cos' questa tecnica dei due-punti?
Richard: Hai presente quando prendi i due poli di una calamita, come quelle che
si mettono sulla
porta del frigorifero, e li avvicini? A seconda del modo in cui lo fai, si attra
ggono o si respingono.
Percepisci questa tensione dinamica nell'aria, tra le due calamite.
Tocca un punto di una qualsiasi cosa. Pu essere una chitarra, un'auto o un gino
cchio. Riconosci
quanto possa sembrare bloccato, duro o rigido. Non necessario che sia doloroso.
Anzi, dopo
averlo toccato, quel punto apporta una sensazione diversa dal resto dell'area. E
questo il primo
punto verso il quale decidi di rivolgere la tua consapevolezza.
Una volta fissato il primo punto, tutto ci che devi fare riconoscere qualcos'al
tro. Ti servi
dell'altra mano e ti limiti a farla girare attorno alla gamba, o a un qualsiasi
altro oggetto di tua
scelta, ma in una zona diversa - non importa dove - finch non trovi qualcosa che
sembra rendere il
primo punto pi duro, bloccato, rigido, oppure finch non hai l'impressione che i du
e punti si
attraggano come calamite. Ecco cosa stavi cercando: adesso l'hai trovato! Ci che
hai appena
portato a termine la fase di misurazione che insegniamo nell'ambito dei due-punt
i.
Intervistatore: Quindi una sensazione che sperimenti con le mani?
Richard: No. La sensazione si presenta sotto forma di un irrigidimento dei tessu
ti o dell'area
sotto la tua mano. Per esempio,
L
120 - La Fisica dei Miracoli
supponiamo che tu abbia scelto un punto sulla gamba, e sembri leggermente divers
o dal resto
della gamba. Perch? Lo senti diverso perch stai creando una situazione in cui sceg
li di cercare
qualcosa che sia caratterizzato da una sensazione differente. Ma non perch differ
ente, tutto
dovuto alla tua scelta.
Poi, subito dopo, fai scivolare l'altra mano sulla gamba o l'oggetto scelto, f
inch non ti sembra che
s'incolli, o quasi, su un punto che sembra in diretto collegamento con l'altro.
Si tratta di una
valutazione arbitraria, soggettiva, ma comunque ti consente di giocare in una so
rta di realt
virtuale. Dopo aver instaurato un contatto tra i due punti, e compreso a livello
di fisica quantistica
che proprio l'atto della misurazione a cambiare l'esito della misurazione stessa
, lascia andare,
molla la presa, come se stessi lasciando cadere un sasso in uno stagno. (In real
t non lasci cadere
assolutamente niente!). Immagini semplicemente di rinunciare al bisogno di perce
pire qualcosa di
fisico, e ti limiti a percepire l'onda in espansione tra i due punti.
Molti sperimentano una sorta di leggerezza, apertura, incapacit di pensare, gio
ire, eccetera. C'
anche chi sperimenta emozioni differenti, chi percepisce colori, persone in cui
il dolore scompare
all'istante e ogni sorta di cambiamenti. Ma com' possibile? Bisogna considerare c
he questi due
punti non rappresentano soltanto un oggetto fisico. Si tratta semplicemente dei
due punti di cui
abbiamo deciso di servirci per effettuare una misurazione. Ci per ci conduce a tut
ti gli altri punti,
e agli oltre 60 miliardi di miliardi di cellule, e a tutti i fotoni relativi, no
nch alle emozioni e ai chakra.
Ci porta a diretto contatto con la nostra esperienza di esseri umani.
Intervistatore: Quindi se faccio qualcosa del genere, ci che percepisco una sens
azione di
grande calore?
Richard: S, possibile. Il calore una delle possibili manifestazioni. Voglio semp
licemente dire
che se lo vedi o lo percepisce come calore, va benissimo. Diventa un effetto oss
ervabile, ed
proprio ci che stai cercando. Ma non bisogna dimenticare che con questa pratica s
i vuole lasciare
spazio anche agli effetti non osservabili. Per dirla altrimenti, se pratichi i d
ue-punti e percepisci del
calore nella tua
Richard: No, perch quando visualizzi qualcosa, limiti il risultato, nel senso ch
e non potr esserci
nient'altro, a parte ci che stato visualizzato. In pratica, l'effetto di una visu
alizzazione sarebbe
quello di mantenerti legato alla dimensione fisica. E ci t'impedirebbe di far col
lassare la funzione
d'onda di quei fotoni in un nuovo schema. Vedi, ci vuole solo un batter d'occhio
per far collassare
una funzione d'onda, e un istante dopo tutto potrebbe ritornare alla sensazione
precedente. Ma in
questo contesto ci che finisci per riconoscere sono differenze ben definite, talv
olta appena
percettibili e talvolta molto intense, e ci indica che sei penetrato in una realt
pi vasta. Poi, tutta
questione di pratica. C' una cosa che non bisogna mai dimenticare: con il due-pun
ti non stai
cercando di risolvere un problema. Ti stai piuttosto servendo di tale processo c
ome metafora per la
tua vita e per la tua intera esperienza conscia.
Intervistatore: Quindi non ti percepisci soltanto come uno schema di fotoni, ma
come uno
schema olografico di fotoni?
Richard: Proprio cos! Ti servi del punto che hai scelto quale strumento di misur
azione, e
l'oggetto della misurazione qualche aspetto di te stesso. Rifacciamolo! Questa v
olta pensa a
qualcosa di non fisico, un aspetto della tua esistenza che attrae la tua attenzi
one. Pu trattarsi della
ma vita sentimentale, dei tuoi affari - qualsiasi cosa occupi la tua mente in qu
esto istante e possa
trarre beneficio da una soluzione. Ora
tua scrivania,
sul tuo microfono o sul tuo telefono. Un qualsiasi secondo punto andr benissimo:
ci che conta
che tu percepisca una connessione tra i due punti che hai scelto.
Ora immagina semplicemente che all'improvviso riesci a staccarti da tutte le t
ue preoccupazioni,
da tutto quello che ti passa per la mente, e cominci a salire rapidamente in alt
o, nell'aria, come se ti
fossi trasformato in un flusso luminoso senza nessuna preoccupazione al mondo. q
ui che cambia
tutto. Adesso, tornando indietro e ripetendo la misurazione su quel punto, tenen
do a mente la
situazione a cui pensarvi in precedenza, potrai constatare che le cose saranno c
ambiate. Cerca di
fare un passo indietro e di ricordare che genere di percezione c'era e confronta
la con quella
attuale. Nella maggior parte dei casi non pi possibile definirla nello stesso vec
chio modo, oppure
la percezione molto pi aperta e vasta, o capita persino che non sei in grado di d
escrivere ci che
stai percependo.
cos sottile come sembra. Prova a espandere tali sensazioni e ti accorgerai, per e
sempio, di quale
sia la sensazione a livello del tuo alluce sinistro in relazione a questa partic
olare esperienza. Finch
qualcuno non ti dice di concentrarti su quello, potresti non accorgertene. Ma in
realt gli effetti si
manifestano ovunque, nel tuo mondo.
Intervistatore: Davvero affascinante. E poi, ragazzi! Questa tecnica s'impara d
avvero
facilmente!.
Richard: S, davvero semplice, un po' come giocare, giocare spensierati come bamb
ini. Anzi,
se il tuo atteggiamento proprio quello di un bambino, la tua consapevolezza sar m
olto pi vasta
e i risultati pi profondi.
I bambini lo capiscono al volo. Di recente ha partecipato un mio seminario un
famoso professore
universitario, un oncologo. Era molto scettico, almeno inizialmente. L'ho fatto
salire sul
palcoscenico e ho praticato i due-punti. Si ritrovato in una condizione di perdi
ta di coscienza,
senza avere poi un'idea di ci che gli fosse appena accaduto, e l'intero auditorio
, composto di 140
persone, ha percepito una sorta di spazio sacro.
Vedi, quando costruisci una realt del genere, e lo fai nell'ambito di un gruppo
, si trasforma in una
esperienza sacra di realt non ordinaria. Assume una dimensione assolutamente sacr
a, direi
sciamanica, ma anche qualcosa di molto fisico, estremamente riproducibile, nonch
osservabile
per quanto concerne gli effetti fisici. In parole povere, puoi veder sparire una
scoliosi o il
L
126 - La Fisica dei Miracoli
pata. Non affatto insolito che il corpo cominci a oscillare o a muoversi seguend
o il ritmo di una
qualche forza primitiva inconscia. Resta alle spalle del tuo partner, perch nel c
aso sia davvero
entrato nello stato che sto descrivendo, potrebbe perdere momentaneamente coscie
nza. E sar
bene essere pronti ad accogliere qualsiasi manifestazione, compreso riso spontan
eo, pianto o altre
forme di liberazione emotiva/fisica.
I PUNTI CHIAVE DA NON DIMENTICARE
1.
.
2.
Per poter imparare qualcosa di nuovo bisogna cominciare con il ricono
scere le differenze.
3.
Acquisire consapevolezza dei cambiamenti avvenuti contribuisce alla s
ospensione del
giudizio critico e fornisce lo spazio necessario per la creazione di un nuovo pe
rcorso di minima
azione. (In altri termini, stai creando una nuova attivit che con la pratica si t
rasformer in una
nuova capacit).
Ecco un esempio di come stata corretta una situazione di dolore fisico applican
do i due-punti a
un soggetto che partecipava per la prima volta a un seminario di Energetica dell
a Matrice:
Ho partecipato a una conferenza al JFK di New York lo scorso ottobre. Non ero af
fatto certo di ci
che avrei tratto da quell'esperienza, ma speravo di poter aiutare mia moglie a g
uarire il problema
alla sua spalla, che la totmentava da oltre sei mesi (estrema rigidit e dolore).
Dopo il primo
trattamento si ritrovata all'80%, e l'effetto stato istantaneo! Inutile dire che
quel risultato l'ha
entusiasmata. Un risultato straordinario che da solo valso la fatica del viaggio
!
JS
CAPITOLO 12
Osservare e avere fiducia in ci che si manifesta nel momento
Quando effettuiamo una misurazione, nella maggior parte dei casi esprimiamo un
giudizio su ci
che stiamo misurando. Cerchiamo di analizzarlo, di ricavarne un significato. Ci
sforziamo
d'inquadrarlo in modo che corrisponda alla nostra percezione del funzionamento d
el mondo reale.
Ma c' anche qualcosa che viene definito "percezione innocente". Attraverso la per
cezione
innocente, ovvero la pratica degli schemi di percezione, acquisiamo semplicement
e
consapevolezza di qualsiasi cosa si manifesti. Siamo abituati ad aspettarci che
nei fenomeni ci
siano sempre una causa e un effetto, e che se facciamo una certa cosa, ne accadr
sicuramente
un'altra, mentre se ce ne asteniamo, il risultato sar diverso. In tutto ci non c' n
essuna logica,
eppure proprio questa la logica a cui abbiamo scelto di attenerci.
La nostra esperienza della realt, comunque vogliamo definirla, consiste in ci ch
e siamo in grado
di osservare e determinare. Ci non implica per che non possiamo fare esperienza di
qualcosa di
esterno ai confini della nostra realt. Significa invece che per poter godere di u
na certa esperienza
dobbiamo semplicemente passare a una modalit di osservazione differente, il che
assolutamente ovvio. Una delle cose che intendo insegnare con questo mio libro p
roprio
acquisire consapevolezza di ci che si sta osservando. Non mi sto riferendo alla c
omune capacit
di riconoscere ci che pensiamo di dover osservare o pensare. Per ora non intendo
rivelare quale
sia l'obiettivo del gioco, mi limito a chiedervi di rielaborare, sulla base di u
na prospettiva rinnovata,
le modalit con cui acquisiamo informazioni dall'ambiente circostante.
ricevo e considerarle utili e pertinenti a quel preciso istante. E sar pi che conv
into che giusto
fidarsi. Quindi mi propongo di osservare una certa cosa, vado oltre, sento, ed e
cco... e ci mi
permette di accedere ad altre possibilit.
Se nel momento in cui sto osservando il petto di una persona i miei occhi si d
irigono invece a
terra, o se l'attenzione si rivolge spontaneamente al suo orecchio, o all'acconc
iatura, o qualche
caratteristica luminosa, devo accettarlo e fidarmi. In tal modo posso accedere a
d altre realt.
Quando cominci a praticare in questo modo, in sostanza ti codifichi per poter sp
erimentare in modo
diverso la tua realt e cominci a cogliere sempre pi informazioni, quelle che norma
lmente non
sono accessibili al tuo apparato sensoriale, almeno finch la tua priorit non quell
a di prestare
semplicemente attenzione.
Con ci intendo dire che se vogliamo accedere a cambiamenti straordinari dobbiam
o trovare
qualcosa che attragga la nostra attenzione. un processo nel quale ci affidiamo a
lle nostre
ca in due-punti.
Quando smetti di attribuire importanza a certe cose, talvolta scompaiono all'ist
ante!
CAPITOLO 13
Il momento di cambiare
Nel 1837 Sir William Hamilton, matematico, astronomo e fisico, ipotizz in una r
accolta dei suoi
lavori che fosse possibile formulare una scienza del tempo puro, giacch risaputo
che le unit
fondamentali del tempo utilizzate in campo scientifico sono arbitrarie. Che cosa
significa? Che sono
una nostra invenzione! Potrebbe persino essere possibile riformulare tutta la sc
ienza basandosi su
una singola unit: il tempo.
ILVIAGGIO NELTEMPO QUALE ESPRESSIONE DELLA COSCIENZA QUANTISTICA
Come misuriamo il tempo? Ci che misuriamo in realt la diffusione dell'energia
he l'energia
fosse diretta verso il nucleo dell'atomo? Cos facendo otterremmo lo schema invers
o, ovvero
energia negativa, chiamata anche negentropia, ovvero tempo invertito. L'energia
negentropica non
si dissipa, al contrario si mantiene coerente. Se invertiamo l'energia della mal
attia, possiamo
manipolare le cellule di modo che ritornino al loro stato di coerenza e quindi a
lla salute.
informazioni presenti nel vuoto. Quando generiamo una unit di tempo negativo, in
pratica esso
procede a ritroso e ci produce una concentrazione di energia, anzich la sua dissip
azione.
Le forze dell'entropia (misurata in unit di tempo positivo, "concreta" energia
elettromagnetica
EM) e della negentropia (misurata come tempo negativo, ovvero che procede a ritros
o nel
tempo, una energia "virtuale" o potenziale) sono manifestazioni appaiate. Tali f
orze appaiate
rappresentano lo yin e lo yang dell'universo. Possiamo accedere a tale energia d
ello spazionegativo e del tempo-negativo e servircene per curvare lo spazio-tempo locale. C
i che non
possibile nell'ambito delle leggi della fisica classica, con tutti i loro limiti
, pu quindi essere aggirato.
Quando applichiamo i concetti della negentropia, ovvero le onde a flusso tempo
rale invertito,
cominciamo a realizzare un modello scientifico per invertire il processo dello s
tato patologico.
Possiamo anche introdurre in questo vaso alchemico il potenziale di realizzazion
e di modelli o
meccanismi di coscienza tramite cui eseguire funzioni o compiti specifici, ed pr
oprio
1. http://www.scribd.com/doc/29319790/Tom-Bearden-The-Final-Se-cret-of-Free-Ener
gy (N.d.
T.).
a malattia. Erano
completamente spariti sia la febbre sia il naso gocciolante, e lo stesso vale pe
r le pustole: una
guarigione istantanea! Scientificamente la mia spiegazione dell'accaduto che ave
vo penetrato il
potenziale d'onda scalare dell'ondaportante (mi dilungher sulle onde scalari in s
eguito)
provocando una inversione istantanea.
VIAGGI NEL TEMPO
Servendoci della tecnologia della coscienza messa a disposizione dall'Energetic
a della Matrice,
come i viaggi nel tempo, possiamo intervenire sulle origini di molti schemi pato
logici invertendone il
corso. Per esempio, possiamo "rivisitare" le
CAPITOLO 14
La "teoria dei molti mondi" e noi
Einstein sapeva bene che non ci sono due sistemi di leggi fisiche separati, se
bbene si possa
lavorare con essi distintamente e descriverli in tali termini. Einstein aveva co
mpreso che, a livello
quantistico, l'osservazione di un qualsiasi fenomeno ne comporta il cambiamento,
proprio questo
il motivo per cui disse che se avesse accettato la teoria quantistica, forse anc
he lo sguardo di un
topo avrebbe potuto cambiarlo. Ma Einstein e gli altri scienziati, pragmatici co
m'erano, verificarono
che ci non accadeva affatto. Ma per quale motivo?
Se ammettiamo il fatto di essere costituiti di fotoni, dovremmo essere in grad
o di guardare
qualcosa e vederlo cambiare, eppure osservare Einstein dal punto di vista del to
po non sembrava
generare alcun concreto cambiamento nello scienziato. Secondo i principi della f
isica, una legge
vera e propria deve dimostrarsi valida in qualsiasi circostanza. Quindi, nel cas
o si debba verificare
un cambiamento, e tale cambiamento non si presenti, occorre trovare qualche altr
a spiegazione. Ci
dev'essere una variabile nascosta, qualcosa che non conosciamo o che la teoria a
ttuale non in
grado d'introdurre nell'equazione.
I fisici Hugh Everett e John Wheeler escogitarono una spiegazione che chiamaro
no teoria dei
molti mondi (TMM). Secondo tale teoria, ogni qualvolta osserviamo un certo fenom
eno universo si
scinde in una infinit di possibilit diverse. Il motivo per cui non possiamo render
Matrice, e ai miei altri studi sulla natura della realt, mi sono convinto che qua
lsiasi situazione pu
sfociare in molti risultati diversi. Questo soltanto uno dei casi straordinari i
n cui mi sono imbattuto
dopo aver cominciato a praticare l'Energetica della Matrice. Me ne servo tutti i
giorni, e devo dire
che in realt, pi che una tecnica, uno stato di coscienza.
MB
GLI UNIVERSI PARALLELI E I TUMORI
Il dottor Hector Garcia, un mio carissimo amico, si serve degli universi parall
eli per lavorare su
alcune patologie, come per esempio i tumori. Per effettuare la sua calibrazione
energetica si
tica, la sua immagine scompare dallo stagno. E dove va a finire? Dal momento che
abbiamo
effettuato una coniugazione di fase dell'informazione riportandola alla sua vera
origine, ci ne
implica ovviamente la sua cancellazione in quel punto. Penso proprio che Ges poss
a aver guarito
gli arti avvizziti e altre malattie servendosi di tale procedura. Ho dedicato la
mia intera vita al
tentativo di giungere a una comprensione assolutamente approfondita della fisica
dei miracoli.
GLI UNIVERSI PARALLELI
E LA GUARIGIONE INTERDIMENSIONALE
Quando pratico i due-punti a livello energetico, se non riesco a trovare un sec
ondo punto sul
corpo del paziente, mi lascio guidare dalle informazioni che ricevo. Spesso lasc
io la mia mano
sull'area da trattare e penso per esempio agli "universi paralleli", cercando di
servirmi di quel
concetto quale punto di riferimento principale.
Ovunque finisca per trovarlo, "seguo" la sensazione, o comunque cerco di manten
ermi in contatto
con l'informazione. Il mio intento quello di lavorare con qualsiasi cosa si mani
festi sotto forma di
punto di collegamento nella mia pratica dei due-punti. Non appena lascio andare
l'informazione,
permetto a qualsiasi condizione si sia presentata di verificarsi, attraverso la
discesa in uno stato
alterato di coscienza caratterizzato dall'accettazione. Poi mi tolgo semplicemen
te di mezzo e lascio
che la Matrice compia il lavoro di riconfigurazione dello schema.
Se con i miei due-punti calibro (ovvero "raccolgo") informazioni provenienti da
un'altra dimensione,
ci significa che l'informazione che dev'essere cambiata dimora al di fuori della
dimensione dello
spazio-tempo comunemente accettato (e caratterizzato da lunghezza, larghezza, al
tezza e tempo)
ma comunque all'interno di ci che pu essere considerato questo universo. Seguo l'i
nformazione
ovunque mi porti, acquisendo
sensazioni per trovare una connessione nei miei due-punti (che potrebbero sempli
cemente trovarsi
nella mia mente, se solo mi trovo a lavorare bene in quel modo). Immaginiamo per
che io non
senta niente a quel livello, e cio che nel corpo fisico non ci sia nulla che susc
iti la mia attenzione,
almeno in relazione all'espressione del problema specifico. A quel punto devo ac
cettarlo e avere
fiducia e analizzare la situazione in modo diverso, e cercare da qualche altra p
arte. Potrei per
esempio non "raccogliere" alcuna informazione in questa realt, ma trovarne in un
universo
parallelo (che potrebbe essere ipotetico o magari reale).
Il lavoro con le dimensioni e gli universi paralleli Per dirla altrimenti, quand
o pronuncio, o magari mi
limito a pensare, le parole "universo parallelo", sperimento un cambiamento in m
e stesso o
nell'altra persona, o magari nel campo (spazio) tra di noi. Sento un'apertura o
una connessione con
lo schema di cui mi sto occupando. Tale sensazione potr manifestarsi in modo dive
rso a seconda
degli individui, ma ci che conta non il modo in cui il processo potrebbe funziona
re in un contesto
analogo, in rapporto a un'altra persona. Le modalit potrebbero essere riassunte i
n questi termini:
acquisisci consapevolezza di ci che osservi, qualsiasi cosa ti sembri adatta. Seg
ui il flusso
Quando, nel corso dei nostri seminari, parliamo di universi paralleli, alcune p
ersone la prendono
come una metafora. Per alcuni, per, il fenomeno assume proporzioni molto pi rileva
nti e
concrete, e per qualche raro praticante, ancor pi fortunato, si trasforma in uno
stile di vita. Di
recente Mark mi ha spiegato che sente di aver coltivato sufficiente consapevolez
za da poter
realmente infilarsi in un universo, o in una dimensione parallela, e viverlo app
ieno.
Non una buona idea vagare a caso ovunque le nostre fantasie o visioni ci portin
o. E opportuno
fare affidamento sulla propria guida interiore e preoccuparsi d'installare una s
orta di GPS per la
realt virtuale. Mi chiedo quante siano le persone che, avendo smarrito il cammino
della Vita,
potrebbero trarre beneficio dall'istallazione di qualcosa del genere nella loro
coscienza.
IN RISONANZA CON IL S CONCOMITANTE