Sei sulla pagina 1di 342

LA FISICA DEI MIRACOLI

ALTRI LIBRI PUBBLICATI DA MACRO EDIZIONI


Ervin Laszlo, Jude Currivan, COSMOS.
'..j|j
Da esecutori a Co-Creatori - Guida per una nuova coscienza planetaria
Noah McKay, GUARIGIONE IMMEDIATA. La tua salute, il tuo destino, la tua scelta
William Arntz, Betsy Chasse, Mark Vincente, BLEEP. MA CHE BIP SAPPIAMO
VERAMENTE!? (DVD e libro)
Bruce Lipton, LA BIOLOGIA DELLE CREDENZE.
Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula
Bruce Lipton, LA MENTE PI FORTE DEI GENI.
La nuova scienza che ci restituisce i nostri poteri (DVD + libro)
Gregg Braden, LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE.
':
Il manuale per spezzare il paradigma delle false speranze
Gregg Braden, LA MATRIX DIVINA.
Un ponte tra tempo, Spazio, Miracoli e Credenze
Gregg Braden, IL LINGUAGGIO DELLA MATRIX DIVINA.
Come funziona e come imparare ad usarlo (DVD + libro)
Micel Ledwith, Klaus Heinemann, PROGETTO ORB.
Un'analisi pionieristica del fenomeno dei globi di luce
Lynne McTaggart, LA SCIENZA DELL'INTENZIONE.
Come usare i tuoi pensieri per cambiare la tua vita e il mondo
Joe Dispenza, EVOLVI IL TUO CERVELLO. Come uscire dal vecchio programma
Massimo Corbucci, ALLA SCOPERTA DELLA PARTICELLA DI DIO
Krsto Papic, IL SEGRETO DI NIKOLATESLA.
Un film capolavoro di Krsto Papic - Con la partecipazione di Orson Welles (DVD +
libro)
Massimo Teodorani, TESLA - LAMPO DI GENIO.
La storia e le scoperte del pi geniale inventore del ventesimo secolo
Massimo Teodorani, SFERE DI LUCE.
Grande mistero del pianeta e nuova frontiera della fisica
Massimo Teodorani, TELETRASPORTO. Viaggio nei Regni Quantistici, Relativistici e
Oltre
Massimo Teodorani, SINCRONICIT. Il legame tra Fisica e Psiche da Pauli e Jung a C
hopra
Massimo Teodorani, ENTANGLEMENT.
L'Intreccio nel mondo quantistico: dalle Particelle alla Coscienza
Massimo Teodorani, L'ATOMO E LE PARTICELLE ELEMENTARI.
Dalla scienza degli antichi alle superstringhe di oggi
Lynne McTaggart, IL CAMPO DEL PUNTO ZERO.
>
1
Alla scoperta della forza segreta dell'universo
Joseph Christy-Vitale, WATERMARK. Il segno dell'acqua
Giuliana Conforto, IL GIOCO COSMICO DELL'UOMO
Giuliana Conforto, UNIVERSO ORGANICO E L'UTOPIA REALE (nuova ed. agg.)
John Gribbin, Q COME QUANTO. Dizionario illustrato di fisica quantistica.
Dall'Acceleratore di particelle alla teoria del punto Zero
Jacques Benveniste, LA MIA VERIT SULLA MEMORIA DELL'ACQUA
Rhonda Byrne, THE SECRET. Il segreto (DVD e libro)
\
Fred Alan Wolf, LO YOGA DELLA MENTE E IL VIAGGIO NEL TEMPO.
Come diventare padroni dello spazio e del tempo
Rivista Trimestrale .;
Scienza e Conoscenza

Nuove scienze e antica saggezza per svelare i misteri della vita

". ;

Potete acquistare questi titoli in libreria o richiederli direttamente a: $ *i


GRUPPO EDITORIALE MACRO via Bachelet 65, 47522 Cesena (FC)
|&
e-JI!aij:,ordini@macroedJzbnL^
.^g 3!

Richard Bartlett
la FISICA dei MIRACOLI
COME ATTINGERE AL POTENZIALE DEL CAMPO DI COSCIENZA
MACRO
EDIZIONI
w ww.macroedizioni .it

Per maggiori informazioni su questo autore e sulla stessa collana visitate il no


stro sito
www.macroedizioni.it
Titolo originale: The Physics of Miracles
Copyright 2009 by Richard Bartlett
Pubblicato da Atria Books.
A Division of Simon & Schuster, Inc.
1230 Avenue of the Americas - New York, NY 10020, USA
traduzione Sergio Orrao revisione Mario Manzana editing Claudio Corvino, Valenti
na Pieri foto
interni Mina Bast copertina Editing sne stampa Tipografia Lineagraflca, Citt di C
astello (PG) I
edizione ottobre 2010
2010 Macro Edizioni
La Cellulosa utilizzata per la produzione dell;
Vw^ della carta su cui sono stati stampati gli
ste amministrate.
un marchio del Gruppo Editoriale Macro "TM TI*S2,ibrproviene da fore~
www.macroedizioni.it
A Dara Louise Bartlett,
la mia bambina, che mi ha insegnato ad approfondire la conoscenza e l'amore,
e a manifestare
pienamente la mia gioia.
Inoltre, voglio dedicare quest'operaal tenente colonnello dottor Tom Bearden,
le cui brillanti intuizioni sull'elettromagnetica scalare,
e relative applicazioni, hanno ispirato non solo il sottoscritto,

ma infiniti altri ricercatori. Bearden si e dimostrato


un guerriero infaticabile, sempre pronto a combattere
per la verit e a difendere le sacre libert di questa nazione.

INTRODUZIONE
Prima o poi, nella nostra vita, vorremmo tutti quanti sperimentare un miracolo
, ma nel momento in
cui ne abbiamo veramente bisogno, non sembra mai essercene uno a tiro, non vero?
Profondamente integrata in questo libro c' una energia estremamente tangibile e
assolutamente
reale. Proprio come i testi di magia di Harry Potter, quest'opera caratterizzata
da un campo di
potenziale enorme. Amorevolmente cullato tra queste pagine c' un modello energeti
co
straordinariamente potente. Proprio come hanno gi fatto migliaia di altre persone
, anche tu puoi
servirti di questa tecnologia della coscienza, cos da produrre "guarigione" per t
e stesso, per la tua
famiglia e forse persino per l'ambiente in cui vivi.
Questo libro ti dimostrer che ci che chiamiamo "miracoli", oggi come oggi, in qu
esta nostra
epoca, sono da considerarsi fenomeni concreti, di cui dobbiamo riconoscere l'esi
stenza anche se
non sono stati ancora "dimostrati". Tuttavia, come ben sappiamo, l'assenza di pro
ve non una
prova di assenza. Quando orientiamo la nostra coscienza verso ci che possibile, an
zich
lasciarci vincolare da una visione della realt dominata da ci che non possibile, s
copriamo di
essere concretamente capaci di attingere alle energie e ai principi quantistici,
cos da servircene nel
nostro quotidiano in modo del tutto sorprendente, divertente e... miracoloso!
Un miracolo trascende i limiti dettati dalla maggior parte degli attuali model
li scientifici, ma ci non
significa che non ci sia una scienza in grado di spiegare i miracoli, laddove si
renda necessario
trovare una spiegazione. Qualcuno potrebbe osservare che parte delle idee di que
sto volume
rientrano nella cosiddetta

8 - La Fisica dei Miracoli


"scienza di confine". Ebbene, sono ben contento di trovarmi in questa zona di co
nfine, in
compagnia di angeli, miracoli e altri eventi meravigliosi che la scienza non in
grado di "spiegare"
adeguatamente. qui che dimora la magia. E se ti dicessi che c' un modo per aument
are
l'incidenza dei miracoli nella tua vita, che te ne sembrerebbe, mio caro/a?
Non dovremmo mai dimenticare che tutta la materia si compone di energia, o me
glio di campi
energetici: esseri umani, animali, polvere di stelle, alberi, sedie... nessuno e
scluso - qualsiasi

forma, a livello quantistico, fatta di energia, ed proprio in tale contesto che


interviene la scienza
dei nostri cosiddetti miracoli. Rupert Sheldrake un biologo nonch un autore proli
fico, che ha
presentato all'opinione pubblica il concetto di campo morfico (nel Glossario del
la Matrice si vedano
anche i concetti di risonanza morfica e di unit morfica) :
Trattasi del campo interno e circostante a una unit morfica, che si organizza sul
la base di una
struttura caratteristica e di un pattern di attivit. I campi morfici costituiscon
o le fondamenta della
materia, nonch del comportamento degli oloni, o unit morfiche, a qualsiasi livello
di complessit.
Con il termine campo morfico si fa riferimento anche ai campi morfogenetici, com
portamentali,
sociali, culturali e mentali. I campi morfici sono modellati e stabilizzati dall
a risonanza morfica, sulla
base delle unit morfiche precedenti e analoghe, sottoposta all'influenza di campi
dello stesso
genere. Di conseguenza contengono una sorta di memoria cumulativa, e hanno la te
ndenza a
diventare progressivamente abituali.1
1. Rupert Sheidrake, www.sheldrake.org/Resources/glossary.

Introduzione - 9
ATTINGERE AL CAMPO MORFICO DELLA MATRICE
L'Energetica della Matrice dispone di un vastissimo campo morfico in virt del qu
ale ognuno di
noi, con un minimo sforzo, pu accedere a un campo unificato di coscienza. Sono gi
migliaia le
persone che, giunte dagli angoli pi remoti del pianeta, hanno partecipato ai cors
i di Energetica
della Matrice e hanno letto il mio primo libro: Matrix Energetics: The Science a
ndArt
ofTransformation.2 Chiunque abbia partecipato in qualche forma a tale Matrice ha
contribuito con
un certo momento energetico al campo morfico collettivo dell'Energetica della Ma
trice, detto anche
griglia.
Tale potente dinamica di gruppo permette l'amplificazione reciproca delle capac
it e degli impulsi
energetici graditi, e tutto ci per il bene collettivo. Chiunque vi si inserisca n
on potr che trarne
beneficio. Dal momento che qualcosa che esiste gi, chiunque pu ricreare il campo e
accedervi,
ovunque sia e in qualsiasi istante. Quando attingiamo al campo morfico dell'Ener
getica della
Matrice che gi stato creato, accediamo a quella che potremmo definire una tecnolo
gia della
coscienza estremamente organizzata e potente. Tale tecnologia contiene del "soft
ware"eccezionale
ed caratterizzata da uno straordinario supporto tecnico "sul campo".
In pratica, ognuno di noi pu disporre direttamente del vero e proprio campo ener
getico che io
definisco Energetica della Matrice. Nelle pagine di questo libro scorre una ener
gia estremamente
potente. Per poterne trarre vantaggio non necessario disporre di una qualche pre
parazione
scientifica. Si tratta di informazioni che possono trasformare la tua vita secon
do modalit tanto
strane quanto meravigliose! Alla fin fine, quando parliamo di magia e miracoli,
si tratta sempre della
stessa cosa, quale che sia il linguaggio usato, e tutto ci pu comunicare direttame
nte con il nostro
cuore, anzi, lo far di certo!
2. Richard Bartlett, Matrix Energetics: The Science and Art of Transformation, B
eyond Words
Publishing, Hilisboro, OR, Atria Books, 2007.

10 - La Fisica dei Miracoli


Il contenuto di questo libro dovr essere assorbito profondamente a livello di c
onsapevolezza
inconscia. A tale scopo si rivolge al lettore in molti modi diversi e su pi piani
di comprensione.
Taluni concetti risulteranno poco familiari e di diffcile comprensione; oppure po
tr capitare che gli
argomenti di cui si parla sembrino non essere alla tua portata non importa: pren

ditela comoda e sii


indulgente. Nel leggere questo libro consentiti di rinunciare temporaneamente a
tutto quello che
pensi di sapere. Se i concetti di carattere pi decisamente scientifico non sono p
ane per i tuoi denti,
potrai anche tralasciarli. L'energia che stata deliberatamente codificata all'in
terno di queste
pagine sar comunque disponibile, anche quando non riuscirai a comprenderne il con
tenuto.
Molte delle storie e delle ipotesi presentate sono caratterizzati da una certa
ironia; anzi, in certi
casi mi metto proprio a fare il pagliaccio, totalmente e senza batter ciglio! Po
trai comunque servirti
dei concetti che condivido, facendovi ricorso alla bisogna. La cosa pi importante
che tu impari a
giocare e sperimentare questo materiale, e prenda a osservare in che modo la tua
vita ne viene
trasformata.
Nel corso di uno dei nostri seminari un giovane ha voluto condividere una stor
ia incredibile.
Bench fosse da sempre analfabeta, costui aveva sviluppato un suo modo del tutto p
articolare di
leggere. Andava in biblioteca, sceglieva un libro che gli "sembrava interessante
", e se lo portava a
casa. Non essendo in grado di leggerlo in modo convenzionale, la sera lo metteva
sotto il cuscino e

ci dormiva letteralmente sopra. Il giorno seguente, quando si svegliava, per qua


lche misterioso
motivo la sua mente "conosceva" il contenuto del libro.
Costui ha riportato un altro fenomeno, forse ancora pi stupefacente, e cio che ma
ggiore era il
numero di persone che in precedenza avevano consultato quel libro, maggiore risu
ltava l'accesso
alle informazioni contenute di cui l'analfabeta in questione riusciva a fruire c
on quel suo bizzarro
metodo di lettura. E quindi, se le persone che l'avevano letto erano poche, la

Introduzione - 11
portata e la qualit delle informazioni che ne ricavava era appena abbozzata. Cred
o che quel
giovane sia riuscito a farsi una cultura, in modo apparentemente incredibile, pr
oprio in virt
dell'esistenza dei campi morfici di cui parla Sheldrake.
C' quindi una potente dinamica di gruppo che ci permette di amplificare recipro
camente le nostre
capacit e la nostra energia, cos da contribuire al bene collettivo di tutte le per
sone implicate. Ecco
perch entrare a farne parte non potr che contribuire al tuo benessere. La griglia
pu essere
riprodotta ovunque e in qualsiasi istante. Quando attingi al campo morfico prees
istente
dell'Energetica della Matrice, entri a far parte di qualcosa di assolutamente un
ico, che come gi
detto pu essere definito una tecnologia della coscienza potente e altamente organ
izzata.
STORIA DI UN MIRACOLO QUANTISTICO
Apprezzo profondamente uno degli aspetti spesso sottolineati dal dottor Bartlett
, e cio che non
dovremmo pensare di essere gli artefici di una qualche "guarigione". Ho una prof
onda fede in Dio,
e spesso percepisco un conflitto tra il mio credo e il mio addestramento, basato
sul modello
tradizionale della medicina occidentale, quindi caratterizzato dal prevalere deg
li aspetti scientifici
rispetto a qualsiasi credenza nei valori spirituali. Non mi piace sentirmi in co
nflitto con Dio quindi,
quando il dottor Bartlett dice di smettere di pensare e/o di credersi un guarito
re, mi trovo
perfettamente d'accordo. In realt, ci che stiamo facendo permettere a Dio, o alla
grazia divina,
d'intervenire laddove necessario. In tal modo riesco a portare a termine il mio
lavoro senza disagio
e in tutta umilt.
Nella mia professione medica ho due specializzazioni: medicina nucleare (fisica
quantistica) e
pediatria. Sono andato in pensione circa un anno fa, e adesso sto preparando un
master in
medicina olistica. Anche se non ho mai partecipato ai seminari di

12 - La Fisica dei Miracoli


Energetica della Matrice, sono gi stato in grado di aiutare due diversi soggetti
in tre specifiche
situazioni. E tutto ci semplicemente dopo aver visto su YouTube il video del dott
or Bartlett che
spiega la tecnica dei due-punti; grazie a ci, e all'aiuto di Dio, i miei "pazient
i" hanno avuto un
immediato giovamento, in modo apparentemente miracoloso.
La prima volta che ho sperimentato l'Energetica della Matrice stato quando un si
gnore mi ha
chiamato dalla chiesa spiegandomi che non riusciva pi a urinare. Inoltre, c'era s
angue nelle sue
urine. Voleva un consiglio medico, al che gli ho consigliato di raggiungere il p
i vicino ospedale, ma
non poteva permetterselo. Il giorno seguente mi sono sentito in colpa: non avevo
dimostrato
particolare compassione e non l'avevo affatto aiutato. Cos ho deciso di rintracci
arlo e di provare a
dargli una mano. Avrei voluto davvero guarirlo, sebbene fossi ben consapevole ch
e la guarigione in
realt viene da Dio.
Alla fine l'ho ritrovato nella comunit parrocchiale e gli ho chiesto di raggiunge
rmi in ospedale per
una benedizione. Una volta arrivatogli ho impartito i sacramenti. Poi ho deciso
di eseguire la tecnica
dei due-punti: in modo semplicissimo, sul lato frontale e su quello posteriore.
Proprio mentre la

eseguivo, l'uomo ha cominciato a urinare. Potr anche sembrare una sciocchezza, ma


per lui ha
rappresentato un autentico miracolo. Nel giro di un giorno l'esame delle urine s
i normalizzato e ha
potuto lasciare l'ospedale il giorno seguente.
Il caso successivo riguarda una mia compagna di corso di "terapia energetica" ch
e aveva un
problema ai seni nasali. Aveva gi subito un intervento chirurgico, che per non era
servito un
granch. Durante il corso il suo naso era sempre congestionato. Ci era stato chies
to di praticare la
tecnica di tocco quantistico durante la pausa. Ho pensato che quello che avevo a
ppena appreso
fosse troppo lento per le sue esigenze, quindi ho deciso di sperimentare l'Energ
etica della Matrice.
Ho prodotto una rappresentazione olografica immaginaria dei suoi seni nasali e "
ho

Introduzione - 13
acquisito consapevolezza" della collocazione esatta dei blocchi, cosicch ho potut
o rimuoverli. Il
suo naso tornato a posto "all'improvviso": in meno di un minuto!
In seguito, la donna ha sperimentato un altro problema: una distorsione muscolar
e alla gamba che
inizialmente ha cercato di guarire con l'agopuntura, praticata per diversi mesi.
Il dolore per non
passava, e cos ha chiesto il mio aiuto. All'inizio ho cercato di servirmi della t
ecnica terapeutica che
mi era stata insegnata, che per non parsa particolarmente efficace. Allora sono p
assato alla
tecnica dei due-punti, cos come insegnata nell'Energetica della Matrice.
Ho praticato la tecnica di base senza saperne un granch, basandomi ancora una vol
ta su quello
che avevo visto su YouTube. Il muscolo sembrato tornare istantaneamente a posto.
Per quello
che ho sperimentato nella mia carriera, molto difficile ottenere una guarigione
del genere quando
c' un problema. Ma poi, quando ho potuto constatare cosa riesce a fare il dottor
Bartlett con la
tecnica dei due-punti, applicata a problemi di ossa e muscoli, mi sono detto: Acc
identi! E qualcosa
che va al di l delle mie capacit di comprensione, ma pu essere davvero utile. Quando
ho
praticato i due-punti su quella mia compagna di corso, il dolore scomparso, e se
n' tornata a
casa di corsa!
D.S., professore universitario laureato in medicina nucleare e pediatria
Mi piacciono molto i libri che rappresentano una sorta di sfida. cos che so di a
ffrontare e (com'
auspicabile) trascendere i limiti della mia conoscenza e delle mie capacit. Le in
formazioni
contenute in questo libro sono con ogni probabilit del tutto diverse da quelle in
cui ti sei finora
imbattuto. O forse potranno rappresentare una convalida di ci che in cuor tuo sap

evi gi, ma che


non avevi ancora saputo formulare o mettere in pratica. Comunque sia, prova semp
licemente ad
aprire il

14 - La Fisica dei Miracoli


libro a caso e a leggerne qualche riga, per poi "dimorare nella sua energia" e l
asciare che penetri,
lentamente e delicatamente. La sua magia funzioner, anche se non credi che sia po
ssibile!
Grazie a questo libro potrai penetrare direttamente nel campo dei sogni e dei
miracoli gi creato e
reso disponibile da migliaia e migliaia di persone. Potrai sperimentarne tutti i
benefici, senza alcuna
difficolt. Creare miracoli quantistici nella tua stessa esistenza risulter essere
molto pi semplice e
divertente di quanto avresti mai potuto immaginare!

CAPITOLO I

un uccello! No, un aeroplano! O forse ... Superman?


Mia moglie, che non proprio il tipo di persona che potremmo definire assolutam
ente normale, nel
febbraio del 1997 ebbe una vera e propria crisi di nervi. Motivo? Mentre mi dedi
cavo al mio intenso
lavoro di chiropratico, avevo avuto una visione di Superman sotto forma di ologr
amma
tridimensionale. S, certo, con tutta probabilit si trattava di un'allucinazione, f
atto sta che mi aveva
permesso di sistemare all'istante i problemi di vista di una bambina!
Chiunque abbia gi letto il mio primo libro sar a conoscenza delle modalit secondo
le quali
nata tutta la faccenda dell'Energetica della Matrice. Fondamentalmente mi ero do
vuto occupare di
una giovane afflitta da ambliopia, un disturbo comunemente definito "occhio pigr
o", e non sapevo
che fare. In quel genere di circostanze la maggior parte degli stratagemmi che p
otevo tirar fuori
dalla mia borsa - tipo i cristalli e altre cose tanto bizzarre quanto meraviglio
se - non sarebbero stati
di nessun aiuto.
Mi ero fatto la solita tirata da Seattle a Livingston, in Montana, dove nel fi
ne settimana esercitavo
come chiropratico in uno studiolo di mia propriet. Avevo dormito poco, lavorato t
utto il giorno, e il
velo che separa fantasia e realt, ovvero le dimensioni alternative possibili, que
l giorno era molto
pi sottile del solito. (Il resoconto dettagliato dell'accaduto contenuto nel prim
o capitolo della mia
prima opera). Ancora non so bene che cosa sia realmente accaduto, ma il genere d
i mitologia che
circonda eventi di questo genere sar sufficiente. Fatto sta che quando dovevo aff
rontare una
situazione in cui non sapevo come intervenire per aiutare o guarire, la mia ment
e inconscia era
solita presentarmi

16 - La Fisica dei Miracoli


l'immagine di George Reeves nei panni di Superman, un archetipo potente e assai
utile generatosi
nella mia infanzia.
Una delle molte capacit straordinarie di Superman la visione a raggi X, uno st
rumento
estremamente utile, soprattutto se nelle mani di un medico! Ebbene, grazie alla
proiezione
dell'immagine di quel superpotere di Superman, riuscii concretamente a vedere ch
e cosa non
funzionava nella vista della mia paziente. Non sono mai stato uno che si fa trop
pe domande,
neppure quando all'improvviso fa la sua comparsa qualcosa di bizzarro o di merav
iglioso e risulta
essermi utile. Agii immediatamente sulla base delle informazioni messe a mia dis
posizione. Era
accaduto qualcosa d'inaudito e sorprendente, e il problema di quella giovane si
risolse all'istante.

Penso si possa dire che era assolutamente logico che io proiettassi una immag
ine olografica di
Superman dal mio subconscio verso l'esterno, cos da risolvere il problema con cui
mi trovavo a
fare i conti. Avevo sempre desiderato possedere la visione a raggi X, o comunque
una forma di
chiaroveggenza. Trasformarsi in Superman un modo per riuscire a praticare la chi
aroveggenza,
senza assumersi tutte le responsabilit di un medico dotato di qualcosa di straord
inario come la
visione a raggi X. Ci che intendo dire che non oso neppure immaginare cosa signif
icherebbe
possedere quel genere di potere tutto il tempo. Forse dovrei indossare degli spe
ciali occhiali da
sole, come quelli del personaggio di Cyclops in X-Men. In tal modo forse riuscir
ei a penetrare le
forme quando ho bisogno di "vedere", per poi tornare alla normalit una volta conc
luso il lavoro e
cercare di vivere come tutti gli altri.
Negli anni '80, quando frequentavo il corso di chiropratico, vidi un film int
itolato L'uomo dagli occhi
a raggi X, il cui protagonista era Ray Milland. In quel film, Ray interpretava i
l ruolo del dottor James
Xavier. Eccone un breve sunto: Xavier un chirurgo che, usando una sorta di colli
rio di sua
creazione, riesce a vedere nel corpo dei pazienti. Per un chirurgo si tratta di
un potere
estremamente vantaggioso, penserete voi. Ebbene, nella storia il nostro eroe si
accorge che

Capitolo 1 - un uccello! No, un aeroplano! - 17


il primario sta per eseguire un intervento estremamente pericoloso su una giovan
e basandosi su
una diagnosi errata e potenzialmente letale. Ray cerca allora di convincere il c
hirurgo a non
intervenire, ma questi non ne vuole sapere ed effettua l'intervento. Come previs
to, la ragazza ne
muore. Il personaggio di Ray viene accusato ingiustamente dell'errore compiuto d
al collega e
incolpato di omicidio.
Datosi alla fuga, si unisce alla carovana di un circo, dove comincia a fare l'
indovino. C' una scena
particolarmente toccante, in cui una donna un po' superficiale gli chiede di rac
contarle tutte le cose
belle che le accadranno in futuro. Dopotutto, leggere la mano e cose del genere
servono
soprattutto a intrattenere il pubblico, non vero? E invece Ray scruta il suo cor
po e grazie al suo
potere vede che c' un tumore maligno che la sta divorando, e le dice la verit: Mori
rai giovane,
presto, e soffrendo orribilmente.
Ovunque vada, il nostro fuggitivo scorge malattia e sofferenza. Alla fine non
riesce pi a
sopportarlo e in preda alla disperazione si strappa gli occhi. (Be', era un film
dell'orrore della
Hammer, quindi un finale del genere c'era da aspettarselo! Ma adesso forse capir
ete perch abbia
inconsciamente scelto Superman quale intermediario per la mia visione chiarovegg
ente... Essi, c'
una logica: se Superman a farlo, sar lui a doversi strappare gli occhi, nel caso
non ce la faccia
pi. Hhmm... Scelta assai difficile. Lasciate che ci pensi un altro po' e vi sapr d
ire!).
Il giorno dopo quello straordinario evento - l'evento Superman, secondo la den
ominazione ufficiale
assunta dal mito -- nella mia energia c'era qualcosa di straordinariamente diver
so. Tutto a un
tratto, toccando delicatamente un paziente con una intenzione ben concentrata, r
iuscivo a ottenere
cambiamenti considerevoli, spesso sorprendenti. Le ossa si riallineavano, schemi
di dolore cronico
scomparivano, spesso soltanto dopo un'unica breve sessione. Mi persino capitato
che la
curvatura di una scoliosi tornasse a posto sotto i miei occhi!
Tra i membri della comunit spirituale di cui facevo parte all'epoca la voce si
sparse rapidamente.
Tutti presero a parlare

18 - La Fisica dei Miracoli


del dottor Bartlett e delle sue mani miracolose, e ovviamente fui subissato dall
e richieste: volevano
tutti un appuntamento, SUBITO! Il primo giorno dopo l'Evento Superman ricevetti
cos tante
richieste (espresse con un tono a cui non si pu dire no) che dovetti lavorare fin
o a notte inoltrata.

Alla fine, conclusa l'ultima visita, crollai riconoscente nel mio letto, per q
ualche ora di ben meritato
riposo. Sfortunatamente, il giorno seguente era luned e mi aspettavano a scuola.
Visto il pesante
programma a cui mi stavo dedicando, non potevo assolutamente perdere un solo gio
rno. E cos,
alle 4:30 di mattina, era gi ora di alzarsi e prepararsi per le lezioni.
Ovviamente non si pu bruciare una candela da ambo i lati, e sperare di cavarsel
a indenni.
Appena tornato a Seattle, mi presi subito un brutto raffreddore che mi costrinse
a letto. Forse a
causa della gran quantit di energie dilapidate, il raffreddore fu soltanto il pri
mo passo della mia
pausa forzata: nel giro di una settimana si era gi trasformato in polmonite. Mi c
i vollero due
settimane prima che potessi sollevare la testa dal cuscino, e di partecipare all
e lezioni non se ne
parlava proprio! Alla fine di quella mia convalescenza la mia amica Debbie venne
a trovarmi e mi
fece un bel massaggio, una cosa di cui avevo veramente bisogno.
Grazie a quelle sue cure recuperai un minimo di forze, quel- tanto che bastava
per allungare una
mano e toccarla. Appena la sfiorai, Debbie mi guard sconvolta: Richard, ma che cos
'
quest'energia incredibile?, chiese stupefatta.
Puoi sentirla?, feci io per tutta risposta. Oh, grazie a Dio! Mi sono sentito cos
debole che non
capivo pi se c'era ancora!.
E una delle cose pi incredibili che abbia mai sperimentato, ma di che si tratta?,
insiste Debbie.
E cos le raccontai la storia fantastica dell'Evento Superman, facendo attenzione
a non tralasciare
alcun particolare. Com' comprensibile, Debbie riusciva a malapena a crederci.
Se riesci in qualche modo a scoprire come puoi insegnarlo, ammesso e non concesso
che possa

essere insegnato, voglio assoluta

Capitolo 1 - un uccello! No, un aeroplano! - 19


mente impararlo. Me lo devi insegnare!, mi chiese con tono assai deciso. In quel
frangente non
avevo alcuna idea di quali sarebbero stati i risultati concreti di quella conver
sazione. A quell'epoca
Energetica della Matrice e cose del genere per me non significavano assolutament
e niente. Promisi
tuttavia che, se avessi trovato un modo per insegnarlo, lei sarebbe stata la pri
ma a saperlo.
Col passare del tempo, quel fenomeno sembr intensificarsi. Una settimana dopo l
'altra ne
sperimentavo nuovi e meravigliosi risultati. Certe patologie croniche di cui sof
frivano i miei pazienti
cominciarono ad alleviarsi anche quando il mio trattamento non era rivolto diret
tamente alla loro
cura. Inoltre, i pazienti cominciarono a riferirmi di misteriose trasformazioni
a livello di stati emotivi,
schemi di credenze, e nella loro vita in generale. Cosa ancor pi importante, quei
cambiamenti
sembravano intensificarsi col passare del tempo. La mia pratica, che dal punto d
i vista emotivo era
sempre stata soddisfacente, si trasform in una esperienza quotidiana profondissim
a ed
estremamente toccante.
MIRACOLO IN MONTAGNA
Quattro mesi dopo l'Evento Superman mi ritrovai a Bozeman, in Montana. Stavo ri
portando a casa
mia figlia, che all'epoca viveva a Big Sky, in una casa mobile, assieme a divers
i amici. Sebbene
fossimo gi a met giugno, scendeva un po' di nevischio, cosa piuttosto inconsueta p
er quel
periodo dell'anno, ma il fenomeno era stato in qualche modo previsto. Facendo at
tenzione, risalii
piano piano quella tortuosa strada di montagna con la mia GTO del 1966.
Da quando mi ero trasferito a Seattle per partecipare al corso di naturopatia d
ell'Universit Bastyr,
non mi era capitato molto spesso di vedere mia figlia Justice. Alla fin fine dev
i essere una sorta di
pazzo per tornare a frequentare una scuola di medicina all'et di 42 anni. La mia
attivit di
chiropratico risaliva al 1987, e nel primo anno di attivit ero riuscito a malapen
a a

20 - La Fisica dei Miracoli


guadagnare da vivere per me e per la mia famiglia. Sfortunatamente il mio primo
matrimonio non
era sopravvissuto allo stress di quei primi anni di privazioni. Ma a distanza di
10 anni le cose erano
cambiate: guadagnavo bene e regolarmente. Che diavolo mi aveva quindi spinto a p

ensare di poter
- o dover tornare a scuola e ricominciare daccapo, passati i quaranta? Mi ero as
sunto un notevole
impegno scolastico: in pratica mangiavo, dormivo e vivevo solo per studiare. Seb
bene la scuola di
medicina a Seattle m'impegnasse tempo pieno, quando possibile, il fine settimana
mi facevo tredici
ore di automobile e me ne andavo in Montana (dove avevo mantenuto la mia licenza
), cos da
praticare la chiropratica e guadagnarmi da vivere.
Il solo motivo per cui ero riuscito a vedere mia figlia era che non avevo una
licenza da chiropratico
per lo Stato di Washington. Quindi, per poter avere un minimo di contatto dirett
o con Justice, ci
eravamo accordati affinch si occupasse della segreteria del mio studio ogniqualvo
lta riuscivo ad
andarmene in Montana, dove peraltro la mia attivit andava ancora molto bene. Avev
amo appena
concluso una durissima giornata di lavoro, dieci ore filate, e la stavo riportan
do a casa.
Il viaggio proseguiva tranquillamente, e ci lasciavamo semplicemente cullare d
al rombo possente
della mia Pontiac 389 che ci stava prudentemente scarrozzando lungo quella strad
a di montagna
ancora gelata. Giunti finalmente a destinazione, abbracciai mia figlia e le diss
i che sarei tornato a
prenderla il mattino seguente. Mentre facevo ritorno a Livingston, dov'ero solit
o passare la notte,
non avevo idea che la mia vita stava per essere messa a soqquadro per l'ennesima
volta!
Scendevo a valle, con la consueta prudenza, quando all'improvviso, proprio laggi,
un po' oltre
sulla mia strada, mi sembr di vedere qualcosa. Ma era vero? O si trattava soltant
o di

un'allucinazione? (Quando ti capitato di vedere Superman mentre stai lavorando n


el tuo
ambulatorio, alla fine ti convinci che ormai pu capitarti di tutto). Rallentai e
guardai con mag

Capitolo 1 - un uccello! No, un aeroplano! - 21


giore attenzione. S, c'era proprio qualcuno, o qualcosa, l in mezzo alla strada. A
ccostai e fermai il
motore.
Improvvisamente riuscii a scorgere chiaramente, perlomeno con l'occhio della m
ia mente, una
figura che indossava un turbante multicolore e se ne stava proprio di fronte a m
e, con il braccio
sollevato come se volesse salutarmi. Poi, senza perdere un solo istante in conve
nevoli, l'uomo si
rivolse a me con tono perentorio: Ti dar tutto quello che desideri se prometti che
non farai mai
del male a nessuna forma di vita. Feci subito cenno di s, accettavo senz'altro le
sue condizioni.
L'uomo chin appena il capo, poi mi guard negli occhi e mi ordin: Bene, allora cominc
iamo
subito!.
Un istante dopo sentii un suono sibilante, e fu come se l'apice del mio capo f
osse stato
scoperchiato, il suo contenuto saltasse fuori e venisse aspirato su in cielo. Co
n l'occhio della mente
vidi e percepii qualcosa di enorme che scendeva gi, proprio sopra di me.
Avete mai visto la scena del film Incontri ravvicinati del terzo tipo, in cui
la gigantesca astronave a
pi piani discende verso la piattaforma di atterraggio in cima alla montagna? Si t
ratta dell'esempio
pi prossimo che riesco a dare, ed all'incirca ci che sperimentai nei minuti che se
guirono. Forse
lo si potrebbe descrivere anche in termini di una trottola gigantesca e multicol
ore... Ma sto solo
cercando di dare un'idea di quello che provai!
Non appena quella sorta di struttura o forma-pensiero si apr, cominciai a perce
pire una rapida
successione d'immagini e scene. Fu come se un "programma spirituale" computerizz
ato venisse
scaricato direttamente nel mio cervello. Sebbene la faccenda sia durata per qual
che minuto
almeno, mi abituai rapidamente a quella nuova condizione e recuperai subito l'us
o delle mie
funzioni corporali. Il Maestro fece la sua ricomparsa, e mi chiese di toccare la
parte sinistra della
mia cassa toracica con la mano destra. Obbedii senza esitare. Nello stesso istan
te in cui le dita
toccarono le costole, sentii un sonoro schiocco, e l'intera cassa toracica assun
se una nuova
posizione.
In realt, sono venuto al mondo con una vertebra lombare in pi. E per compensare
quella
condizione, la cassa toracica si era

22 - La Fisica dei Miracoli


piegata, in modo da indurmi a sporgermi verso sinistra, posizione assai disagevo
le. Si trattava di un
problema talmente evidente che, quando ero giovane, se mi stendevo sul lato sini
stro, potevo
sentire il battito del mio cuore contro il petto. Era quello il motivo per cui n
on potevo dormire su quel
lato: se ci avessi provato, le sonore vibrazioni del mio cuore mi avrebbero tenu
to sveglio.
Fatto sta che, non appena toccato il mio lato sinistro, come ordinatomi dal Ma
estro, fui
istantaneamente guarito e sentii la cassa toracica modificarsi e assumere una po
sizione molto pi
confortevole. Le mia guance furono inondate da lacrime di gratitudine. Non riusc
ivo a credere che
fosse successo davvero! In un batter d'occhio mi ero sbarazzato di un disagio ch
e mi porta
appresso da tutta una vita! Il Maestro, quietamente, fece un altro cenno di appr
ovazione e quindi
spar.
Non appena recuperato un minimo di equilibrio emotivo e le facolt mentali neces
sarie per
riprendere il viaggio, salii in macchina e nel giro di una mezz'ora raggiunsi Li
vingston. Mentre
guidavo, due Angeli ( il solo modo in cui riesco a definirli) presero a tenermi t
elepaticamente un
discorso con cui mi spiegarono come avrei dovuto servirmi di quel nuovo software
spirituale. Quelle
spiegazioni continuarono per altre cinque ore, e si tratt di uno degli eventi pi e
dificanti e
meravigliosi della mia vita!

Non trascrissi niente di quel discorso, ed una cosa che non mi sono mai perdon
ato, visto che
quella sera mi fu donata una gran mole d'informazioni circa le nuove energie di
cui ero custode, e
le modalit con cui servirmene per guarire. Alcune di quelle informazioni erano sq
uisitamente
tecniche e implicavano geometrie sacre, l'attivazione dei chakra nelle mie mani
e molto altro.
Quando quella sorta di download angelico ebbe fine, cinque ore dopo, un meravigl
ioso essere
femminile mi disse: Questo evento era programmato per il tuo compleanno [in maggi
o], ma
avevamo bisogno di trascorrere con te un certo numero di ore, senza interruzione
, per poter
completare il processo... E tutto, buon compleanno!.

CAPITOLO 2
La nostra storia: la nascita dell'Energetica della Matrice
Era una bella giornata d'estate, all'incirca due anni dopo gli eventi preceden
temente narrati. Mi
trovavo a Seattle, e in quella particolare mattina ero alla clinica Bastyr in at
tesa del paziente
successivo. A un certo punto bussarono alla porta, e quando aprii, mi trovai di
fronte a un giovane
biondo, un tipo assolutamente senza pretese.
MARK ENTRA NELLA MIA VITA
Lei il dottor Bartlett, non vero? Ho sentito molto parlare di lei, e sono davve
ro felice
d'incontrarla. Ho studiato tutte queste tecniche di guarigione, e mi sono chiest
o se lei potesse
suggerirmene qualcun'altra, mi disse porgendomi un foglio su cui erano elencate u
na infinit di
tecniche.
Dopo aver dato uno sguardo al documento, mi resi conto che anch'io avevo studi
ato tutta quella
roba, specializzandomi in molte di quelle tecniche.
Mi dica, con cosa pensa che dovrei continuare?, chiese il giovane.
Dal momento che conosco tutte queste tecniche, e probabilmente posso anche inse
gnarle
qualche accorgimento, le proporrei di studiare con me, feci io per tutta risposta
.
Bene, accetto!, rispose il giovanotto, manifestando notevole entusiasmo. In quel
momento non
potevano immaginare che sarebbe stato l'inizio di un'amicizia che continua tutto
ra.

24 - La Fisica dei Miracoli


Nei quattro anni seguenti avrei insegnato a Mark Dunn tutto ci che avevo appres
o nel corso di

dodici anni di pratica medica assolutamente non convenzionale e anzi assai "orig
inale". L'unica
cosa che non gli riusciva, con suo grande dispiacere, era riprodurre ci che facev
o con le mie mani
- la tecnica che lui chiamava "pratica energetica".
Fatto sta che Mark si era costruito una sua visione della realt in virt della qu
ale interpretava
erroneamente il mio agire. Pensava infatti che io "stessi facendo qualcosa" con
le mie mani, e cio
che ci fosse un qualche trasferimento di energia. Dal momento che Mark continuav
a a
sommergermi di domande a quel proposito, presi a leggere libri sulla fisica quan
tistica, nel tentativo
di capirci qualcosa io stesso e di potergli spiegare in che cosa consistesse rea
lmente quella
"pratica energetica". E fu proprio nell'ambito degli aspetti pi esoterici della t
eoria quantistica dei
campi che cominciarono a prendere forma i principi fondamentali di quella che og
gi definisco
Energetica della Matrice.
Il mio secondo studente avrebbe imparato i principi fondamentali, quelli su c
ui si basava ci che
conoscevo, nel giro di quattro ore soltanto - inutile negare che ci fu per Mark u
n po' imbarazzante.
Oggi l'Energetica della Matrice pu essere insegnata a chiunque nell'ambito di un
seminario di un
fine settimana.

Il primo seminario sull'Energetica della Matrice ebbe luogo nel settembre 2003
e vide la
partecipazione di 27 persone. Da quel momento in poi la relativa esperienza si t
rasformata in un
fenomeno internazionale. Ormai, per imparare l'Energetica della Matrice non nemm
eno
necessario partecipare fisicamente al seminario (sebbene farlo risulti assai div
ertente). Sono infatti
molte le persone che ne hanno imparato le tecniche e sperimentato direttamente i
miracolosi
risultati soltanto dopo aver letto il mio primo libro o dopo aver guardato su Yo
uTube i filmati con cui
ne dimostro le tecniche. (Chiunque non abbia ancora letto il mio primo libro far
ebbe bene a farlo).
Con questo secondo libro intendo approfondire ulteriormente l'Energetica della M
atrice sulla base
di un'analisi accu

Capitolo 2 - La nostra storia - 25


rata della sua teoria e dei relativi dati, nella loro versione pi aggiornata. Per
poter capire un
pochino meglio la faccenda, nel frattempo mi sono letto oltre un centinaio di li
bri sulla fisica
quantistica. E soprattutto mi sono reso conto dei limiti delle mie conoscenze -e di quanto
probabilmente non riuscir mai a capire. Persino il celebre fisico Richard Feynman
sapeva bene
che se credi di aver capito la fisica quantistica, significa che non hai capito
di che cosa si tratti
realmente.
Matematica e fisica sono linguaggi simbolici inconsci. Sono volti a stimolare
le funzioni cerebrali
superiori - non tanto ad attivare i servizi delle funzioni analitiche superiori,
pertinenti alla porzione
sinistra del cervello, quanto piuttosto la consapevolezza dei simbolismi e dell'
interconnessione di
pertinenza dell'emisfero destro. Il problema che abbiamo trasformato la scienza
in un sistema
chiuso. Le equazioni formulate nell'intento di spiegare le dimensioni inesplorat
e o sconosciute
devono render conto alla "logica" del modo di pensare e percepire dell'emisfero
sinistro. Quando ci
troviamo a fare i conti con risultati apparentemente illogici e non riusciamo a
farli rientrare nella
nostra visione ben definita e circoscritta della realt, cominciamo a sfrondare e
limare, finch tutto
non rientra nell'ordine. E incredibile constatare quante volte sia accaduto qual
cosa del genere nella
stessa storia della fisica.
In questo libro discuteremo della tecnologia e della scienza della fisica dell
'etere, uno dei tanti
concetti vietati dalla scienza ufficiale. Fatto sta che, dopo aver divorato oltr
e 140 volumi sulle
scienze fisiche nel giro di pochi mesi, mi sono balzate agli occhi alcune delle
pi appariscenti
incongruenze del modello classico, o standard, della fisica, e allora ho preso a
sospettare che, qua

e l, ci siano alcuni tasselli mancanti.


Uno dei problemi del modello classico della fisica che il fattore x della cosc
ienza non viene preso
in considerazione. E se non si riconosce il ruolo svolto dalla coscienza negli e
sperimenti
concretamente effettuati in laboratorio, ci che si ottiene sono le aspettative in
consce degli
osservatori che eseguono l'esperimento. Il modello

26 - La Fisica dei Miracoli


standard della fisica un sistema chiuso, e in un sistema chiuso non c' spazio per
gli effetti della
coscienza. Di conseguenza, in un sistema del genere non c' spazio neppure spazio
per i miracoli.
L'ENERGETICA DELLA MATRICE
E LA SUA UTILIT IN QUANTO MITO
Grazie all'Energetica della Matrice, e al contenuto delle pagine di questo lib
ro, condivider con
tutti i lettori una mitologia tanto potente quanto utile. Tanto per cominciare,
bisogner che teniate a
mente che qualsiasi cosa riconosciamo come verit probabilmente frutto di una qual
che
distorsione. Ci serviamo di alcuni concetti centrali, riservando gran cura a par
ticolari ideali, finch
non c'imbattiamo in qualcosa di meglio. Alcune delle considerazioni che sto per
condividere con voi

dovrebbero essere ritenute semplici "segnaposto", di cui servirsi finch non suben
trer qualcosa di
meglio.
indispensabile sostenere la causa della nostra verit pi elevata quale espression
e del nostro
massimo bene. Elizabeth Clare Prophet, la mia guida spirituale, era solita dirmi
che il suo donarsi
al mondo era rappresentato da quanto di meglio poteva fare. E non mancava di sot
tolineare che se
si fosse imbattuta in una verit superiore, che le sembrava ancor pi attendibile, l
'avrebbe fatta sua
in un battibaleno. Ecco perch cos importante mettersi sempre al servizio della ver
it interiore
cos come rivelataci dal cuore, di modo che la vita si metta al nostro servizio, c
onsiderandoci suoi
Maestri.
Per quanto riguarda i lettori di quest'opera, penso che meno ne sanno di fisic
a e matematica,
maggiori saranno le probabilit che abbraccino le teorie ivi spiegate. Secondo una
prospettiva
meramente scientifica, un fisico avr un approccio completamente diverso, ma spero
comunque
che ci non gli impedisca di prendere in considerazione alcuni di questi concetti.

Capitolo 2 - La nostra storia - 27


Vorrei semplicemente consigliarvi di non demordere e di concedervi una porzion
e extra di
assurdit, se cos che vi sembrano i concetti che provo a esporvi. Potrebbe trattars
i proprio di ci
che avete bisogno, e comunque sar sempre meglio che la solita zuppa riscaldata: c
i sono cose
che, per quanto sembrino perfettamente adatte alle nostre circostanze, finiscono
con lasciare
l'amaro in bocca.
In ogni caso, non ha nessuna importanza se mi credete o no: queste idee posson
o davvero
cambiarvi la vita.
L'ENERGETICA DELLA MATRICE: CHE COSA E COSA NON
Non esistono regole categoriche, niente che permetta di affermare: Ecco cos' l'E
nergetica della
Matrice. In realt, non esiste nulla che possa essere definito tale, si tratta semp
licemente di una
mia congettura. Anzi, per meglio dire: ho escogitato denominazione e strumenti c
os da potervi
accedere e capirla, ma alla sua base ci sono principi fondamentali che sono lung
i dall'essere una
mia invenzione. Insomma, si tratta di un mio espediente (pochi sarebbero pronti
ad ammetterlo
riguardo le loro cosiddette tecniche o metodi -- pi facile spacciarli per verit ri
velate), ma la
scienza alla base di queste pagine non l'ho sicuramente inventata io.
In quest'ultima met della mia vita non ho fatto altro che cercare di aiutare e
guarire i malati. Ho
sempre avuto il desiderio di portare conforto l dove ce n'era bisogno. E soprattu

tto, ho cercato di
mantenermi curioso e umile, e in uno stato mentale di perpetua ricerca. Il numer
o di persone a cui
posso rendere servizio oggi infinitamente pi grande di quello che avrei potuto ra
ggiungere con la
mia pratica privata. Grazie ai libri e ai seminari sull'Energetica della Matrice
sono riuscito ad avere
un impatto positivo sulla vita di molte migliaia d'individui sparsi su tutto il
pianeta. Spero che questo
libro possa rappresentare un primo passo e predisporti alla scoperta di nuove po
ssibilit e
conoscenze.

CAPITOLO 3
Costruire la fiducia nell'ignoto ponendosi domande a risposta libera
Abituandoci gradualmente a porci domande importanti, e capaci di alterare le n
ostre percezioni,
addestriamo l'emisfero destro del cervello a reagire ai segnali provenienti dal
subconscio.
Se faccio delle domande, non certo perch so gi tutto. Al contrario! Se mi pongo
un
interrogativo, perch mi incuriosisce qualsiasi cosa impegni la lente della mia at
tenzione: In ci

che sto osservando in questo preciso istante, che cosa c' di utile?
Per "vivere nel momento presente" sufficiente porsi una domanda, astenersi dall
'intervenire e
quindi osservare qualsiasi risposta interiore o sensoriale si manifesti. Quando
parlo di "osservare"
faccio proprio riferimento al linguaggio visivo. Peraltro, qualsiasi fenomeno sc
aturisca nell'ambito
dei cinque sensi subito dopo essersi posti la domanda, pu rivelarsi potenzialment
e utile e avere il
potenziale di trasformare la nostra vita. In pratica, vi sto chiedendo di formul
are una domanda e poi
sospendere ogni forma di giudizio preconcetto in merito, cercando di acquisire c
onsapevolezza di
qualsiasi cosa risulti diversa rispetto all'osservazione precedente. Mi rendo be
nissimo conto che
pu sembrare alquanto criptico, almeno per il momento, ma il significato di tale p
rocedura si
chiarir strada facendo.
Le chiavi sono ostinazione e fiducia. Occorre credere in se stessi: abbiamo tutt
i quanti diritto a
ottenere guida, amore e assistenza dalle dimensioni dello spirito. Indipendentem
ente dalla natura
della domanda, la mente si metter subito alla ricerca di una risposta. Il cervell
o, a particolari livelli
di attivit, funziona proprio come una macchina. Ogni input fornito viene
30 - La Fisica dei Miracoli
recepito nel linguaggio della dimensione in cui stata formulata la richiesta. Se
auspichiamo di
poter giungere a visioni o sogni, e cio a risposte provenienti da una dimensione
diversa da quella
del ragionamento conscio, alla fine li otterremo. Nel momento in cui ci poniamo
la nostra domanda,
dovremmo essere certi che qualsiasi cosa si manifester risulter in qualche modo ut
ile. Per
giungere direttamente a ci che vogliamo opportuno servirci di domande ben formula
te, a
risposta libera.
Se la domanda che ci poniamo del genere: Perch mai non riesco a fare questo?, fin
iremo
per coltivare e perfezionare la capacit di ottenere informazioni completamente in
utili. Nel porsi una
certa domanda, indispensabile credere in se stessi. Persino il prodursi di un im
maginario
apparentemente privo di significato potrebbe dimostrare che stiamo arrivando a q
ualcosa di utile:
infatti, la comparsa d'immagini bislacche significa che stiamo costruendo un pon
te con la mente
subconscia. La mente conscia opera continuamente dei filtri su qualsiasi cosa pe
rcepiamo,
cercando di dargli un senso compiuto. Quindi il sorgere d'immagini spontanee, e
che sembrano del
tutto prive di senso, potr con ogni probabilit rappresentare la presenza di una mo
le di dati di gran
lunga superiore a quella normalmente disponibile alla mente conscia.
E proprio ci che veniva insegnato negli anni '90 durante l'addestramento milita
re per la visione a
distanza. Veniva spiegato di prestare attenzione a qualsiasi immagine ricevuta,

prendendone
accuratamente nota. Pi sembrava singolare, pi era potenzialmente importante. In re
alt, la
metodologia insegnata nell'Energetica della Matrice attinge sia alla dimensione
immaginaria del
sogno specificamente individuale (analisi junghiana) sia al protocollo classico
di visione a distanza
insegnato presso lo Stanford Research Institute e l'Esercito americano.
Quando cominciamo a convincerci che meritiamo qualsiasi conoscenza vogliamo pr
ocurarci,
questo ci arriva puntualmente. Nessuno ci metter i bastoni tra le ruote. E nessun
o ci dar

Capitolo 3 - Costruire la fiducia nello sconosciuto - 31


uno schiaffetto sulla mano allorch la protendiamo per procurarci il sapere di cui
abbiamo bisogno
per crescere. Dovremmo provare a esprimere le nostre richieste, preoccupazioni e
desideri con un
linguaggio il pi possibile spensierato e giocoso; in tal modo l'universo potr risp
ondere con
maggior rapidit alle nostre aspirazioni.
Descriver nei dettagli la scienza del porsi domande potenzialmente rivoluzionar
ie nel prosieguo
di questo libro. Per ora vi chiedo soltanto di credermi: la risposta contenuta n
ella domanda.
Chiedete e vi sar dato; cercate e troverete; bussate e vi sar aperto; perch chiunqu
e chiede
riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sar aperto.

Matteo 7: 7-8
Possiamo avere esattamente ci che vogliamo, a condizione che smettiamo di cercar
e di
controllare ci che si manifesta nella nostra vita. Accettiamo di essere Grazia e
Amore, e
confidiamo nel fatto che tutto come dev'essere. Quando accettiamo pienamente la
nostra natura,
possiamo abbandonare la condizione dualistica, emotivamente sovraccarica, in vir
t della quale
vogliamo sempre qualcosa di meglio. Quando lasciamo andare assolutamente e veram
ente,
c'imbattiamo subito nel gradino seguente dell'evoluzione della nostra coscienza,
quel passo avanti
che ci stava semplicemente aspettando.
PERCHE NON POSSO SEMPLICEMENTE FAR SPARIRE I MIEI PROBLEMI?
Ci sono moltissime persone che ottengono straordinarie guarigioni secondo modal
it assai pi
sorprendenti di quelle che caratterizzano la mia attivit. Talvolta si tratta di s
emplici

32 - La Fisica dei Miracoli


commessi viaggiatori, di casalinghe o di persone dotate di un certo talento mate
matico. In realt,
l'addestramento medico nel contempo una benedizione e una maledizione: una volta
presa la tua
bella laurea in medicina, riesci a concepire salute e benessere soltanto secondo
modalit
prestabilite. La mia prima reazione al metodo medico standard chiedere: Cosa c' ch
e non va in
un sistema che esige di cominciare col condividere con il paziente il peggiore d
egli esiti possibili?.
Com' possibile che un approccio del genere possa funzionare? Molto meglio cerca
re di proporre
il proprio interrogativo in termini diversi, pi equilibrati, concentrandosi su ci
che potrebbe produrre
un cambiamento positivo. Quando smettiamo di concentrarci esclusivamente sul pro
blema, ci sono
molte probabilit che certe cose prendano immediatamente una piega migliore.
Ognuno di noi pu attingere liberamente a quel modello di coscienza che ho defin
ito Energetica
della Matrice. Tutti insieme possiamo creare qualcosa di nuovo ed eccitante. Ogn
uno dei lettori di
questo libro chiamato a entrare a far parte di tale crescente ventaglio di scelt
e e di capacit
emergenti. Alzi la mano chi di voi medico! Ok, perfetto. Non siete pi a scuola, a
desso, quindi
potete smettere di prendere appunti a margine dei vostri testi medici, perch comu
nque non ci sar
nessun esame, una volta giunti alla fine del percorso.
Ci non implica peraltro che questo materiale non finir in qualche modo per metterv
i alla prova.
Bruce Lee spiegava la via del pugno [aperto] che intercetta. Ebbene, il migliore e
pi produttivo

approccio a questo libro potrebbe essere proprio la via della mente [aperta] che
intercetta. Un
mio insegnante, il dottor M.T. Morter, presidente del Parker Chiropratic College
, dove ho studiato,
era solito dirci: Studiate tutto quanto, ma non credete in niente. Credere o non c
redere in
qualcosa non ha alcuna importanza, nella misura in cui ci serviamo della nostra
conoscenza e delle
esperienze per trasformarci sempre pi in ci che siamo realmente.
Capitolo 3 - Costruire la fiducia nello sconosciuto - 33
Dobbiamo avere fiducia in qualsiasi cosa si manifesti nel campo della nostra con
sapevolezza,
anche se non sembra avere un particolare significato o utilit.
Le informazioni simboliche vengono generate dall'emisfero cerebrale destro, e r
appresentano un
potenziale di codificazione pari a circa 40 miliardi di bit. Per contro, le capa
cit dell'emisfero sinistro
sono infinitamente minori: all'incirca sette bit di informazioni al secondo (con
un'approssimazione di
due). Alcuni ricercatori pi prodighi oggi stimano un valore leggermente superiore
pari a 40 bit al
secondo.
Vorrei davvero incontrare quell'universitario superuomo che riuscito a contare,
uno per uno, quei
40 miliardi di bit al secondo. Ovviamente si tratta di un'impresa impossibile, p
er arrivare a quella

cifra i ricercatori devono essersi basata su calcoli approssimativi. Si tratta c


omunque di un valore
enorme, e le informazioni relative lo fanno sembrare credibile, non vero? Ci che
conta che,
prestando attenzione ai dati che sembrano privi di senso, potremmo ritrovarci a
contemplare una
enorme quantit d'informazioni codificate.
Non sappiamo mai di essere a conoscenza di qualcosa finch, tutto intorno a noi,
in noi e
attraverso di noi cominciano ad accadere determinate cose, ovvero finch non le sp
erimentiamo. A
quel punto sappiamo di sapere. E questa la differenza tra il principio gnostico
dell'"io so" e del "io
penso" e il "vorrei sapere (una volta sapevo... forse)". Sapere non ha nulla a c
he vedere con il
pensare, si tratta piuttosto di una qualit che reperiamo nel cuore e attraverso i
l cuore.
Mi sono convinto che, allorquando riusciamo sospendere il pensiero conscio, anc
he se solo per
qualche breve istante, la dimensione del nostro cuore prende il sopravvento. Rit
engo che la
saggezza del cuore possa avere un accesso istantaneo a quei 40 miliardi di bit a
l secondo, il
patrimonio d'informazioni dell'emisfero destro del cervello. Quindi, visti tali
presupposti, penso che
quando vuoi ottenere risultati straordinari, devi semplicemente cercare di pensa
re di meno.

34 - La Fisica dei Miracoli


FAR SEGUIRE L'ESEMPIO ALLE PAROLE (FINO ALLE ESTREME CONSEGUENZE)
Qualche tempo fa, a Vancouver, sono caduto da un palcoscenico e mi sono rotto
una gamba.
Stavo ballando sulle note della canzone Touch me dei Doors, e Jim Morrison mi av
eva indotto una
sorta di trance sciamanica. (Credo proprio che quando incise quella canzone foss
e un po' fatto...).
Comunque sia, avevo dimenticato che c'era un palcoscenico e che avevo un corpo,
ma la dura
realt non ha tardato a farsi sentire: sono precipitato rovinosamente gi dalla scen
a, e anche se
non si trattava neppure di un metro, mi sembrato molto, molto di pi.
Sono caduto sulla gamba estesa e l'ho sentita scrocchiare in un modo assolutam
ente inusuale.
Subito dopo ho cominciato a sperimentare un dolore incandescente, al punto che l
a mia mente
stata letteralmente catapultata fuori dal corpo. Un male cane, e oltre a essere
terribilmente
doloroso, era anche imbarazzante, perch avevo fatto quella caduta di fronte a 300
persone!
D'altro canto, se davvero devi fare la figura dello stupido, tanto vale esagerar
e!
Una entrata in scena, anzi un'uscita, niente affatto trionfale! La mia mente s
i precipitata
all'istante proprio dov' logico che vada in circostanze del genere: "Voglio la ma
mma!"(Ovviamente,

ci dipende dalla bont della relazione con la propria madre - nel mio caso mi sono
istintivamente
rivolto proprio a lei). Poi mi passata per la testa una pubblicit di un bracciale
tto di
riconoscimento: Aiuto! Sono caduto e non riesco ad alzarmi!. Dove accidenti era fi
nito quel
dannato capo servizio medico dell'esercito? Non ce n' mai uno in giro quando ne h
ai bisogno!
Infine, ho semplicemente pensato: Portatemi all'ospedale!. Sono questi i tre pensi
eri che mi
hanno fulmineamente attraversato la mente tre orientamenti del tutto ragionevoli
, in condizioni del
genere.
Per una decina di giorni circa non mi sono neppure accorto che la gamba era rott
a. Come ho fatto?
Ebbene, il dolore all'osso fratturato ha preso a svegliarmi nel bel mezzo della
notte. Qualsia

Capitolo 3 - Costruire la fiducia nello sconosciuto - 35


si medico, come il sottoscritto, conosce il test da effettuare onde accertare la
presenza di una
frattura. Basta prendere un diapason, farlo vibrare, applicarlo sull'osso rotto,
e si avverte subito un
male cane! Per certe cose a volte te le senti, senza bisogno di fare il test, anc
he perch sai
benissimo il genere di dolore che proverai...
Comunque sia, quell'incidente imbarazzante si dimostrato in qualche misura uti
le, aiutandomi a
dimostrare ai partecipanti al seminario i principi e le pratiche da me insegnati
. Cosa c'era di meglio
che azzopparsi sotto i loro occhi? C'era solo da augurarsi che qualcuno avesse r
ipreso la scena.

Ecco cos' accaduto in seguito: sono rimasto l, lungo disteso per terra, e infine
ho praticato
proprio quello che imparerete a fare grazie a questo libro: ho "dato una rapida
scorsa" alle diverse
realt possibili, finch non ne ho trovato una in cui la gamba non mi faceva poi cos
male. Quindi
sono penetrato nella realt, quella in cui potevo tenermi dritto sulla scena e con
tinuare a insegnare.
Mi ci sono volute un bel po' di fatica ed energia, e quella sera sono comunque u
scito dalla sala
zoppicante, con mia figlia che mi dava man forte. Il giorno seguente mi sono rip
resentato sul podio
e abbiamo eseguito una guarigione di gruppo. Erano tutti molto preoccupati per m
e e volevano a
ogni costo aiutarmi. Mi sono portato appresso la mia chitarra acustica e abbiamo
cominciato a
cantare sulle note di Givepeace a chance di John Lennon. Per abbiamo leggermente
modificato il
testo, trasformandolo in Ali we are saying isgive knee a chance (letteralmente: No
n chiediamo
altro che una possibilit per questo ginocchio). Lo abbiamo fatto mantenendoci ril
assati e sereni,
senza dar credito alla realt in cui la gamba era rotta. Poi ho ringraziato tutti
quanti, e da quel
momento in poi il mio ginocchio ha cominciato ad andare di bene in meglio.
E ADESSO NON FARO PI IL "SAN TOMMASO"
Ricordo che me ne stavo seduto tra il pubblico e ascoltavo il dottor Bartlett me
ntre raccontava di
essere caduto dal palcoscenico

36 - La Fisica dei Miracoli


durante il precedente seminario, di aver proceduto alla guarigione e di aver con
tinuato a insegnare
tranquillamente, al punto che due settimane dopo l'unico segno di quell'incident
e era una leggera
andatura zoppicante. Tra me e me mi sono detto: S, certo QUANTI soldi ho buttato v
ia per
questa stupidaggine? In quell'epoca la mia sull'esperienza di "tecniche di guarig
ione" consisteva in
quattro settimane di lezioni di Chi-Gong, che avevo preso dal mio veterinario e
da sua moglie, e
adesso mi trovavo proprio li, dopo aver attraversato met del paese per partecipar
e al seminario
tenuto dall'uomo che aveva le visioni di Superman. Per farla breve, si potrebbe
dire che la mia
fiducia non fosse certo cementata, eppure, malgrado qualsiasi conclusione "logic
a" dimostrasse il
contrario, sapevo istintivamente che in quella faccenda della Matrice ci doveva
essere qualcosa di
buono. Ed era stato proprio in virt di quella intuizione che, messi da parte i du
bbi, non solo avevo
partecipato ai seminari del primo e del secondo livello, ma qualche settimana do
po, a Miami, mi ero
iscritto anche al terzo livello.

Giunto al livello tre, avevo il cervello in pappa. E comunque continuavo a prati


care con gli amici, i
familiari, gli animali domestici e persino il mio veterinario -- vale a dire chi
unque non reagisse a
quei miei tentativi ridendomi in faccia (se lo facevano, avevano almeno la delic
atezza di non farsi
vedere). Tuttavia, malgrado i miei sforzi, non avevo ottenuto niente di concreto
, nessuna prova che
quell'Energetica della Matrice funzionasse davvero. Ma qualche settimana dopo ho
avuto la mia
agognata prova, sotto forma di un incidente assai curioso con un minuscolo chihu
ahua, di nome
Bitty Bo Bitty. Quel pomeriggio era cominciato in modo assolutamente normale. Mi
stavo
prendendo cura del cagnolino di mio padre, e a un certo punto, giacch dovevo anda
re alla sua
casa di campagna per dare una occhiata ai suoi altri cani e gatti e dare loro da
mangiare, ho
pensato che sarebbe stato carino portarmi Bitty e gli altri miei due cani: ci sa
remmo fatti una bella
passeggiata! Dopo aver parcheggiato ho tirato gi il finestrino e ho racco

Capitolo 3 - Costruire la fiducia nello sconosciuto - 37


mandato a Bitty e agli altri due di restare in macchina, perch sarei tornato subi
to - l'avevo gi fatto
migliaia di altre volte. Mentre uscivo dall'auto, ho dato un'ultima occhiata a B
itty, che si era seduta
al mio posto e scodinzolava manifestandomi tutto il suo affetto. Mi sono voltato
, ho chiuso la

portiera alle mie spalle e con mio grande sconcerto si subito levato il guaito p
i lancinante che
avessi mai sentito in vita mia. Mi sono voltato di scatto e ho visto la zampetta
destra di Bitty, il cui
diametro non superiore a quello di una penna, intrappolata nella portiera! Penzo
lava in modo del
tutto innaturale, piegata a V, e oltre a essere spezzata sanguinava. Ho spalanca
to la porta e dopo
aver afferrato Bitty mi sono seduto in macchina. Ho subito chiamato il veterinar
io, e mentre
m'infilavo sull'autostrada, gli ho balbettato qualcosa su quella zampa quasi amp
utata. Il veterinario
(che, come gi detto, anche istruttore di Chi-Gong, nonch la persona che mi aveva i
ntrodotto
all'Energetica della Matrice) mi ha chiesto di cominciare a lavorare su di lei me
ntre guidavo.
Tenendo una mano sulla zampa del cagnolino e l'altra sul volante, ho cominciato
a praticare quanto
avevo imparato. Ho guardato l'orologio e cominciato a procedere a ritroso nel te
mpo: 16.38, 16.30,
16.15, 16... mi sono rivolto mentalmente a chiunque potesse aiutarmi: Dio, gli a
ngeli o forse Ges.
Ho immaginato di moltiplicarmi all'infinito e di dedicarmi alla guarigione del c
ane. E ho provato ad
attingere alla conoscenza dell'universo, ponendomi domande del genere: Cosa avreb
be fatto il
dottor Bartlett? E cosa avrebbe fatto Ges?. Ho provato a fare ricorso a tutto ci ch
e avevo
imparato ai seminari di Energetica della Matrice: finestre sulle realt parallele,
moduli e frequenze.
Ho visualizzato una sfera energetica di guarigione proprio nel punto in cui la z
ampetta del cane era
spezzata in due. Ho praticato anche i due-punti, servendomi soltanto della visua
lizzazione perch di
certo non potevo abbandonare il volante! Vista la quantit di sangue che l'animale
tto stava
perdendo, e che sentivo inzuppare lentamente i vestiti, e i 30 minuti che avrei
impiegato per

38 - La Fisica dei Miracoli


tornare in citt, non avevo altra scelta che fare del mio meglio e sperare in un m
iracolo. Alla mia
crisi di nervi ci avrei pensato dopo! Ho visualizzato Bitty mentre correva in co
rtile, quella mattina
stessa, e mi sono detto: Come vorrei che adesso potesse correre felice, proprio c
ome faceva
stamattina!. Nella mia testa ho riesaminato tutte le possibili tecniche che avreb
bero potuto guarirla
e alleviare il suo dolore, farle recuperare il sangue perduto, restituirle vene,
ossa, legamenti, tendini
e cellule in perfetto stato... Per farla breve, ho fatto tutto ci che potevo imma
ginare di fare. Sono
arrivato dal veterinario a tempo di record. Non saprei dire con esattezza se sia
stato il tempo a
rallentare, o se io abbia davvero guidato come un pazzo. Avevo addosso un paio d
i magliette e i

jeans, e, quando sono entrato nello studio del veterinario, erano completamente
inzuppati di
sangue. Quanto sangue poteva esserci in quel minuscolo cagnolino? E quanto ne er
a rimasto? Ho
posto delicatamente Bitty tra le mani del veterinario, facendo di tutto per non
guardare quella
zampa. In quel frangente l'unica cosa di cui ero certo che in qualche modo il ca
ne era
sopravvissuto per tutto quel tempo. Ci che invece non sapevo era se rischiasse di
morire per
emorragia da un momento all'altro, o se quella sua zampetta dovesse essere amput
ata, cos da
costringermi a chiamarla "Tripod", o roba del genere! Ho continuato a fissare il
veterinario,
terrorizzato all'idea di ci che avrei potuto constatare se avessi rivolto lo sgua
rdo a quella scena
atroce. Non stavo pi guidando, n concentrandomi sulla Matrice, e di conseguenza so
no stato
subito assalito dal panico e dal senso di colpa. Mi sentivo malissimo all'idea d
i averle causato un
tale danno. Dopotutto, volevo diventare un guaritore, non il responsabile della
mutilazione o della
morte di un piccolo cagnolino indifeso, che aveva una fiducia assoluta in me e m
i amava
teneramente. Il tuo cane sta bene!, ha detto il veterinario alla fine della visita
. Al che gli ho
strillato: Certo che no! Le ho appena spezzato in due una zampa con la portiera d
ella mia
automobile!. Ma il veterinario ha insistito: Ma no, va tutto bene. Hai fatto un bu
on

Capitolo 3 - Costruire la fiducia nello sconosciuto - 39

lavoro! Dovremmo assumerti nella nostra squadra di salvataggio! L'hai salvata!. N


on riuscivo a
capire come fosse possibile, eppure potevo vedere con i miei occhi che Bitty sta
va trotterellando
per l'ambulatorio come se nulla fosse, unico residuo di quella catastrofe una ma
cchiolina di sangue
ormai secco sulla zampa posteriore, che il veterinario aveva trattato con Band-A
id liquido. Band-aid
liquido? Ma che diamine?!? Mi stava prendendo per i fondelli! E poi sono stato t
ravolto dalla verit,
pesante come una montagna: il dottor Bartlett aveva davvero aggiustato la sua ga
mba rotta,
proprio come avevo fatto io con la zampa rotta della piccola Bitty, su cui resta
va soltanto una
piccola traccia di sangue delle dimensioni di una monetina. Eccola qui, la prova
che volevo: se ne
stava andando in giro per la stanza come se non fosse successo nulla. Dal canto
mio, la osservavo
incredulo, ma non pi tanto, ancora coperto di sangue. C' ancora qualcuno disposto
a credere che
l'universo non dice mai: Te l'avevo detto?
VH
In che cosa consistito il miracolo della mia gamba rotta? Nel fatto che ogni v
olta che facevo un
passo, e sentivo un male terribile, dovevo scegliere di compiere il passo seguen
te in una realt in
cui non mi faceva male. E chiaro? Quindi, primo passo e... AHIA! Pessima mossa!
Non voglio farlo
pi! Mamma, posso tornarmene nella mia stanzetta adesso?. Era quello che mi dicevo m
entre mi
dirigevo verso il palcoscenico, il giorno seguente. Il passo successivo avrebbe
dovuto essere
migliore del precedente. Come avrei potuto riuscirci? Evitando di fare del mio m
eglio per migliorare
le cose. Infatti, quando ti sforzi di migliorarti, non fai che monitorare e rati
ficare tutto ci che non
funziona. Come puoi pensare che ci sia di qualche utilit? Non lo affatto!
Nel contesto della griglia morfica possiamo disporre di un numero potenzialmen
te infinito di
possibilit, fra cui possiamo scegliere

40 - La Fisica dei Miracoli


cosa intendiamo manifestare nel momento seguente. Non dobbiamo fare altro che im
maginarci in
una serie di dimensioni parallele e, tornando all'esempio del mio incidente, pen
sare di essere al
cospetto di tutta una serie di gambe in condizioni diverse. In una di quelle pai
a di gambe c' una
realt in cui possiamo camminare senza sperimentare dolore. E uno dei modi per acc
edere alle
migliori gambe possibili consiste nel porsi la seguente domanda: Dove posso trova
rle?.
Dobbiamo avere fiducia nel fatto che, non appena posta la domanda, la risposta s
i manifester

automaticamente.
Dovremmo semplicemente "osservare", o in qualche modo "percepire" le infinite
possibilit che ci
si presentano, quindi "sentire" lo "spazio virtuale" che contiene la miglior sol
uzione al nostro
problema. Con un minimo cambiamento della nostra intenzione concentrata possiamo
scegliere il
miglior risultato possibile, con il minimo sforzo apprezzabile. Per "intenzione
concentrata" intendo
semplicemente definire qualcosa di preciso nell'ambito del proprio "blocco appun
ti" mentale, per poi
dimenticarsene, o comunque mollare la presa. Infatti, se ci afferriamo al pensie
ro di ci che
vorremmo che fosse, la sua manifestazione nell'universo non potr aver luogo. Ma a
llora qual il
metodo per realizzare le nostre aspirazioni? Se chiediamo qualcosa e non succede
nulla, forse
significa che c' qualche problema a livello di fiducia e che dobbiamo lavorarci u
n po'. E poi,
ovviamente, riuscire a fare qualcosa del genere - ovvero lavorare sulla realt com
e faccio io richiede un minimo di pratica!
Come mi sono accorto di aver ottenuto qualche risultato con tutto quel lavoro
sulle posture nelle
dimensioni parallele? Ebbene, il mio ginocchio ha preso a compiere tutta una ser
ie di rotazioni, a
funzionare, e la mia andatura sembrata pi corretta. Il passo seguente risultato p
i agevole e
fluido. Poi c' stato un altro passo falso, perch quando c' un riferimento a uno squ
ilibrio definito
"gamba rotta", devi procedere per tentativi. L'universo ti chiede sempre: Sei pro
prio sicuro?.
Fatto sta che il seminario seguente, a distanza di due settimane, la mia gamba e
ra a posto.

Capitolo 3 - Costruire la fiducia nello sconosciuto - 41 APRI LA PORTA, COS CHE L


A GRAZIA
POSSA ENTRARE
Se una persona ti chiede di aiutarla a risolvere un problema, cosa devi fare?
Nel mio primo libro
ho scritto una parte intitolata: Il problema del pensare per problemi, in cui ho s
ottolineato
l'importanza dell'aprire la mente e dirigerla su qualcosa che forse non abbiamo
mai preso in
considerazione precedentemente. Possiamo imparare ad aprirci alle soluzioni solo
quando
abbiamo fiducia e smettiamo di essere d'intralcio. Scegliendo innanzitutto la ve
rit, e agendo sulla
base di tale verit, possiamo spalancare le porte al potenziale universale. Non do
bbiamo fare altro
che prestare attenzione, acquisire consapevolezza di ci che stiamo osservando e a
bbracciare
qualsiasi cosa si manifesti. Cos facendo consentiamo l'ingresso del principio del
la Grazia
nell'equazione che intendiamo risolvere. E ci trasforma le possibilit, anche in ca
so di condizioni
debilitanti.
RIDEFINIRE LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA
Guarigione e malattia sono le due parti della stessa equazione, nell'ambito di
un circolo chiuso.
Ma da un sistema chiuso possiamo tirar fuori solo ci che abbiamo precedentemente
inserito.
Penso sia proprio questo uno dei motivi per cui cos raro sentir parlare di miraco
li, o vederli
accadere. Forse qualcuno penser che questo libro tratti di tecniche di guarigione
. Mi dispiace, ma
non affatto ci che intendo proporre. Anzi, ci che chiedo dissolvere l'idea che gua
rigione e
malattia siano polarit e che una non possa esistere senza l'altra. In un sistema
aperto le cose non
stanno affatto cos: quando l'energia circola liberamente, se ne pu ottenere molta
di pi di quella
che si era originariamente inserita.
Un miracolo un esempio di sistema aperto. Si tratta di un principio che ha pert
inenza con tutto
ci che insegno nell'Energetica della Matrice. Quando sviluppiamo e cominciamo ad
abbracciare

42 - La Fisica dei Miracoli


un modello di coscienza che ci permette di trascendere i limiti della nostra rea
lt fisica, possiamo
attingere alla fsica dei miracoli.
Se siamo ammalati di cancro, se ci troviamo a soffrire a causa di qualche pato
logia o malattia, c'
il potenziale concreto di guarirla all'istante. La trasformazione un processo mi
racoloso, che
trascende qualsiasi cosa riteniamo di sapere sulle leggi della fisica. E proprio
questo il nocciolo

della faccenda: i miracoli operano all'esterno dei nostri comuni riferimenti per
ci in base a cui
definiamo la realt. E accadono di continuo, solo che talvolta ce li perdiamo, per
ch di norma siamo
concentrati su quegli aspetti che si mantengono immutati, ovvero su ci che ci fam
iliare, che
conosciamo e che la nostra coscienza ritiene vero. Nella nostra vita ci sarebber
o molti pi miracoli
se solo rivolgessimo la nostra attenzione a fenomeni diversi o assolutamente ine
diti!

CAPITOLO 4
Insegnamenti fondamentali sulla dualit
Noi siamo coscienza: questa la nostra natura. Abbiamo scelto di manifestare gli
schemi
d'informazioni che fanno la loro comparsa nella nostra realt personale, sotto for
ma di condizioni,
strutture, famiglie o finanze. Abbiamo in qualche modo voluto e scelto ogni aspe
tto della nostra

vita. In realt, qualche volta "scegliamo" evitando accuratamente di scegliere, e


fin troppo spesso
alcuni di noi scelgono la polarit opposta a ci che non vogliono. Per esempio, se n
on vogliamo
sviluppare una certa malattia, cosa facciamo? Mangiamo in modo corretto, cos da t
utelare la
nostra salute. Ma tale concetto nasconde una bomba a orologeria, non vero? Quand
o mangiamo
correttamente per mantenerci in salute, cosa accade? Per certi versi, stiamo man
giando per
sottrarci alla malattia.
Ci significa, per, che anche quando ci nutriamo con cibi sani al fine d'impedire
l'emergere di una
malattia, ci troviamo in relazione inconscia con ci che temiamo. Quando cerchiamo
d'impedire che
il nostro colesterolo salga alle stelle, stiamo lottando con il colesterolo. Se
prendiamo l'aspirina per
evitare un attacco cardiaco o un colpo apoplettico, a livello inconscio ci trovi
amo in relazione
disagevole con tutti questi aspetti della nostra realt. Ci equivale a dire che ci
troviamo in una
condizione di spin appaiato con ci che non vogliamo. In una configurazione del ge
nere, quando la
paura cresce, la salute pu diminuire. Quando successo che "una mela al giorno tog
lie il medico
di torno" si trasformato in "un'aspirina al giorno toglie il medico di torno"? D
obbiamo stare attenti
a non prestare cieca fiducia in tutte le statstiche mediche, altrimenti ci trasfo
rmeremo in una di
queste.

44 - La Fisica dei Miracoli


Mangiare in modo da trarre beneficio dal nutrimento perch ci fa stare bene, una
cosa. E
mangiare in tal modo pu coesistere con certi principi dietetici, da cui la salute
non potr che trarre
beneficio. Le nostre esigenze personali e la nostra energia, di comune accordo c
on le nostre
credenze, definiscono quale sia il significato che attribuiamo al "mantenerci in
salute" . Ecco perch
la dieta varia a seconda degli individui. Qualcuno potrebbe mangiare solo prosci
utto, perdere peso,
avere un cuore in perfetta salute e i livelli d'insulina in piena norma. Per que
lla particolare persona,
una dieta del genere potrebbe rappresentare una perfetta soluzione biochimica. Q
ualcun altro,
invece potrebbe mangiare soltanto insalata, e trovarsi benissimo senza dover ric
orrere ad altro
cibo. E magari un essere proveniente da un altro pianeta potrebbe accontentarsi
di luce solare e
sentirsi sempre pieno di energia! Quale che sia il regime alimentare di nostra s
celta, dovrebbe
accordarsi ai nostri riferimenti personali culturali, alla nostra idea di "cibo
sano".
PERCHE TALVOLTA MANGIARE BENE FINISCE PER DANNEGGIARCI

Considerare salute e malattia in base a concezioni e norme ben definite pu rive


larsi una pessima
idea. Come ho gi sottolineato, quando ti sforzi di "mangiare bene per la tua salu
te",
inconsciamente potresti entrare in relazione, e in polarit, con la malattia. Dopo
tutto, per le tue
arterie il prosciutto potrebbe essere un toccasana. Il medico ci dice qualcosa e
rispondiamo:
D'accordo dottore, se lo dice lei.... E invece no! Dev'essere "se lo dico "io"! Do
potutto, potremmo
pur sempre ribadire: Prosciutto, mi piaci da impazzire!, quindi mangiarcelo senza
che arrechi
alcun danno. D'accordo, sto scherzando, ma non troppo. In quanto medico, temo ch
e buona parte
delle ricerche in materia nutrizionale siano nella migliore delle ipotesi con

Capitolo 4 - Insegnamenti fondamentali sulla dualit - 45


testabili. In realt, sono molte le ricerche in campo cosiddetto sanitario sponsor
izzate e pagate da
grandi multinazionali, soprattutto i giganti della farmaceutica.
Quando una ricerca produce dati diversi da quelli auspicati dalle compagnie ch
e le hanno
finanziate, capita persino che tutto venga messo a tacere. Se un certo lavoro en
tra in conflitto con
gli utili di una certa societ, verr prontamente intrapresa una nuova ricerca il cu
i obiettivo sar
quello di favorire i prodotti da commercializzare. L'attore Walter Donovan, che
interpreta il cattivo

nel film Indiana Jones e l'ultima crociata, a un certo punto si rivolge all'eroe
e gli dice: Te l'avevo
detto che non bisogna fidarsi di nessuno!.1 Fatto sta che se c' un numero sufficie
nte di persone
che crede a quanto viene dichiarato a seguito di una specifica ricerca, tali ris
ultati assurgono al
ruolo di realt per tutte le situazioni che ricadono in quel particolare ambito. E
d proprio per tale
motivo che sostengo che ognuno di tali ambiti pu nascondere delle sorprese. Qual
il particolare
sistema di credenze che ci siamo costruiti tutto intorno, o che abbiamo permesso
che gli altri ci
erigessero intorno?
Non dovremmo fare una certa cosa solo perch l'hanno detto gli esperti. Dovremmo
farlo perch
in un certo preciso momento ci sembra corretto e nutre la nostra fisiologia. In
sostanza, seguiamo il
consiglio soltanto se si conf alle nostre esigenze o al nostro sistema di credenz
e, cos come si sta
manifestando in questo preciso istante. E una questione di flessibilit, chiaro? O
forse, la sera,
nell'inginocchiarci per la preghiera, sar opportuno rivolgerne una anche a Placeb
o, la divinit della
guarigione spontanea: E adesso, prima di dormire, prego Placebo [ma era un dio gr
eco?] affinch
mantenga in salute il mio cuore!.
1. The Internet Movie Database, http://www.imdb.com/charaaer/chOOO 1072/ quotes.

46 - La Fisica dei Miracoli


EVITARE I PROBLEMI RAFFORZA LA NOSTRA RELAZIONE CON ESSI
Se cerchiamo di evitare un problema, o facciamo semplicemente finta che non es
ista, corriamo il
rischio di entrare in una condizione di auto-illusione. E ci non contribuisce aff
atto alla sua
soluzione. Possiamo riconoscere il problema per ci che , ivi compresi i turbamenti
emotivi che
possono essere connessi alla sua manifestazione. La condizione di carica energet
ica che
caratterizza l'afferrarsi al problema, lo tiene legato alla sua manifestazione f
isica. Quando invece
mostriamo rispetto per l'energia del problema, in realt liberiamo parte della sua
carica psichica, e
a quel punto possiamo delicatamente metterlo da parte, forse appena oltre la sog
lia della nostra
consapevolezza. In tal modo potremmo assumere una posizione neutrale circa tale
disturbo o
problema.
IN PUNTA DI PIEDI ATTORNO ALL'OLOGRAMMA MEDICO
Un giorno una signora entrata nel mio studio e mi ha ordinato: Adesso lei mi gu
arir. Lei la
mia ultima speranza!. Ovviamente era capitata nel posto sbagliato! Come diavolo e
ra giunta alla

conclusione che io fossi Dio? A suo dire aveva gi provato di tutto, e io rapprese
ntavo per l'appunto
la sua ultima possibilit. Ero io il suo miracolo.
Quando ho preso ad acquisire di ci che stavo osservando su di lei, ho visto flu
ttuare nel suo
campo energetico un bel po' di aghi e pillole.
Non interpreti i miracoli come l'ultima risorsa di un disperato, le ho consiglia
to. Ho visualizzato
una sorta di imbuto, proprio sopra il suo chakra del capo, e ho immaginato di ve
rsarci dentro dei
medicinali. Poi le ho detto: Torni dal suo medico e abbia la massima fiducia nell
e sue prescrizioni.
Prenda le

Capitolo 4 - Insegnamenti fondamentali sulla dualit - 47


medicine perch da quello che vedo, la sua persona assolutamente compatibile con l
a filosofia e
l'approccio della medicina occidentale tradizionale. Cerchi i suoi miracoli ovun
que le si manifestino.
Si fidi di qualsiasi cosa finisca per comparire nella sua realt: si convinca che
potr risultare utile, e

forse tagliato su misura per le sue esigenze personali.


Quella donna era stata seguita da medici convenzionali per molti anni, e inter
iormente era
compatibile e in pieno accordo con i loro metodi a un livello di coscienza assai
profondo. Per poter
ricevere ci che era gi stato fatto per lei, doveva semplicemente riconoscere tale
realt. Esiste un
enorme campo morfico limitante che chiamiamo "malattia"; se attingiamo a quel ca
mpo,
sicuramente potremo procurarci un bel po' di guai. Se proprio quella la realt con
cui ci stiamo
baloccando, potremmo inconsapevolmente continuare a creare la malattia.
NON SONO NE A FAVORE N CONTRO I MEDICINALI
Non sono un grande fautore dei medicinali, n dell'approccio "identifichiamo il n
emico e
facciamolo fuori" che caratterizza la pratica della medicina tradizionale. Ma no
n sono neppure
contro. Giacch se sei contro qualcosa, significa che sei a favore del suo opposto
. E se sei a
favore di qualcosa, ti trovi in contrapposizione con l'estremo opposto. Non sto
scherzando!
L'Energetica della Matrice non implica lo schierarsi da una parte o dall'altra.
Se riusciamo a trovare
una posizione in qualche modo intermedia, tali distinzioni svaniscono all'istant
e. In definitiva, tutto
quanto fatto semplicemente di modelli di luce e di informazioni.
Non voglio quindi dire che si debbano negare il cancro o altre diagnosi mediche
. In evenienze del
genere ci si rivolge alla radioterapia, alla chemioterapia o a qualsiasi altra t
erapia risulti adatta
secondo il paradigma medico dominante. Tali campi

48 - La Fisica dei Miracoli


morfici di possibilit possono produrre la guarigione, se il paziente compatibile
con tale modello
fino al livello pi profondo delle sue credenze. Peraltro, sar meglio evitare di ri
volgerci a un
modello che non ci si conf. Fintantoch ci adeguiamo alle regole della materialit (o
se preferiamo
del peccato, della malattia e della morte), definiamo esattamente le modalit di m
anifestazione
della realt e reagiamo di conseguenza.
Sono le nostre percezioni circa ci che riteniamo possibile a definirci. Se oppo
rtuno che
prendiamo una certa medicina, o che ci sottoponiamo a un intervento chirurgico,
cos sia. Non
dovremmo pensare che ci significhi che non abbiamo superato l'esame finale del co
rso di
Elevazione della Coscienza. L'idea che dobbiamo essere perfettamente liberi da q
ualsiasi avversit
continua ci lega al concetto, al potere e al campo morfico di ci che consideriamo
negativo.
Ci in cui scegliamo di credere potenzialmente illimitato. Scegliamo di fare rif
erimento a quanto

consideriamo pertinente in un certo momento. Accettiamo la situazione in cui ci


troviamo,
considerandola un buon punto di partenza, e quindi introduciamo altre possibilit.
Non
preoccupiamoci di lottare contro ci che gi stato definito. Introduciamo qualsiasi
possibilit ci
permetta simultaneamente di "essere" o di "non essere". Spesso il cambiamento av
viene proprio
quando smettiamo di cercare di cambiare le cose.
GLI SCENARI PROBLEMATICI
E COME INFRANGERE LE REGOLE
Con questo libro mi propongo di far comprendere ai lettori che tutte le situazi
oni della vita sono
semplicemente modelli di luce e di informazioni. Chiunque desideri cambiare qual
cosa nella sua
vita non dovr fare altro che intervenire sulla frequenza, la densit o la qualit dei
modelli di luce di
cui si costituisce in realt. Sar per necessario rinunciare a qualsiasi dubbio e int
raprendere il
cambiamento sentendosi con grande fiducia. Meglio evitare di prevedere quello

Capitolo 4 - Insegnamenti fondamentali sulla dualit - 49


che potr essere il risultato finale. Non appena cominciamo a seguire tali istruzi
oni, prendiamo ad
attingere a una delle principali chiavi alchemiche per la trasformazione.
Quando ci si presenta un problema, evitiamo di afferrarci subito alla soluzione
pi ovvia. Ogni
qualvolta ci possibile, infrangiamo le regole che ci siamo posti. Ogni regola de
finisce infatti confini
e limiti dei nostri pregiudizi percettivi. Non siamo obbligati ad adeguarci a ta
le regola. Talvolta
utile dimostrarsi pieni di risorse e fare almeno finta di applicare regole diffe
renti. Se le regole a cui
ci siamo ispirati non funzionano poi cos bene, prendiamo a prestito quelle di qua
lcun altro.
Possiamo anche inventarcene una nuova, utile per questo preciso istante. Regalia
moci qualcosa
che ci faccia sorridere. E questa la nostra realt e la nostra vita.
Predisponiamo quindi un insieme di regole che, non appena distoglieremo la nost
ra attenzione da
una certa cosa, ne consentiranno il cambiamento. Quando non abbiamo bisogno di c
ambiare
alcunch, la trasformazione pu accadere all'istante. Ovviamente, opereremo in modo
da
continuare a essere inconsciamente collegati con la situazione a cui ci stiamo d
edicando, e che
vorremmo cambiasse. Attenzione, quindi! E questo l'apprendistato dell'arte magic
a del "non fare".
L'attenzione a cui dovremmo fare ricorso non deve essere ristretta, quanto piutt
osto vaga, non
ossessiva, tale da consentire al potere dell'indeterminazione di modificare qual
siasi rigidit nella
qualit e nella forma delle nostre manifestazioni.
UN MODELLO DI RICERCA BASATO SUI PROBLEMI
Spesso continuare a concentrarsi su un problema, analizzandone le cause, finis
ce per rinforzarne
il potere. Se vediamo problemi ovunque volgiamo lo sguardo, ebbene, cerchiamo di
guardare
altrove! Impariamo a vedere con nuovi occhi, anzich dedicarci a un numero infinit
o di esperimenti
a doppio cieco. Wernher von Braun, lo scienziato che elabor i primi modelli di ra
zzo, una

50 - La Fisica dei Miracoli


volta disse: La ricerca di base ci che sto facendo quando non so ci che sto facendo.
2
Possiamo cercare nuovi modi di vedere e di essere. Quando ci arrendiamo, in tut
ta umilt, al nonconoscere, possiamo realmente aprirci alla comprensione di qualcosa di nuovo. Se
abbracciamo
una nuova prospettiva, stiamo letteralmente imparando a vedere le cose in modo d
iverso.
Alle spalle di ogni problema c' un programma. E ogni programma crea il suo speci
fico e unico

campo morfico, e ne sostenuto. Il campo morfico viene creato sulla base delle cr
edenze e delle
aspettative della persona, e sul modo in cui queste riproducono la sua opinione
circa lo stato
"auspicabile" nella realt.
Dovremmo provare a percepire le cose in modo diverso, senza attendere di trovar
ci sull'orlo dello
strazio o della disperazione. Spesso le persone che sopravvivono al cancro dicon
o che si trattato
del pi grande dono che abbiano mai ricevuto. E affermano che aver dovuto affronta
re una malattia
grave le ha costrette a rivedere il loro stile di vita e relative priorit. Ma per
ch aspettare che sia
quasi troppo tardi? Molto meglio risparmiarsi guai del genere, e sempre che ci s
ia possibile,
cominciare a rivalutare le cose fin da subito. E se gi ci troviamo a sostenere gr
avi problemi di
salute, forse possiamo provare a ridimensionare le cose in qualche altro settore
della nostra
esistenza. Dopotutto, perch mai dovremmo renderci "la lezione della vita" ancora
pi dura di quel
che dev'essere?
LA SOVRAPPOSIZIONE DEL PROBLEMA E DELLE POSSIBILI SOLUZIONI
Il potenziale che deriva dal considerare le cose secondo un diverso punto di vi
sta non deve indurci
a negare l'esistenza di fenomeni

2. The Quotation Page, pubblicato da Michael Moncur, http://www.quor.ationspage.com/quotes/Wernher_von_Braun/ .

Capitolo 4 - Insegnamenti fondamentali sulla dualit -51


come la malattia, la sofferenza o la tristezza. Negli stati potenziali quantisti
ci due elettroni possono
concretamente occupare lo stesso spazio nello stesso istante. Tale principio fis
ico viene definito
sovrapposizione. Possiamo quindi essere profondamente assorbiti dalla nostra int
erpretazione
personale del dramma della passione, e nel contempo trascenderla completamente.
In questa
condizione aperta Informa d'onda delle situazioni in cui ci troviamo e del loro
opposto (l'insieme di
soluzioni), o modelli di coniugazione di fase, possono annullarsi vicendevolment
e, predisponendo
cos un nuovo esito. Finch continuiamo a cercare di ottenere un certo risultato, o
magari di
evitarlo, non lo stiamo affatto negando: in realt ci siamo trasformati in esso.
E GIUNTO IL MOMENTO DI CAMBIARE I MODELLI DI ESPRESSIONE CHE CI LIMITANO
Dovremmo assorbire ci che ci risulta utile un certo istante, e interpretarlo al
meglio. Se siamo in
grado di levitare, di attraversare i muri o di far sparire i tumori con la sempl
ice imposizione della
mani, ebbene, facciamolo e basta. Le persone che hanno incorporato nella loro vi
ta i principi e le
pratiche dell'Energetica della Matrice mi hanno raccontato molte storie straordi
narie. E io stesso ho
potuto testimoniare la scomparsa o il dissolversi di tumori, nonch altri "miracol
i della medicina".
Qualcuno si chieder perch ci non accade sempre. Vorrei tanto che fosse cos. Se pot
essi
guarire il cancro, o qualche altra malattia, con un ragionevole margine di succe
sso, lo farei a tempo
pieno, perch sono profondamente consapevole della grande sofferenza che affligge
l'umanit.
Fatto sta che io non posso guarire nulla. Che ci crediate o no, la condizione d'
impotenza che
talvolta finiamo per sperimentare, si rivela essere uno dei fattori pi importanti
nella produzione dei
miracoli quantistici.

52 - La Fisica dei Miracoli


SVILUPPARE L'ARTE DEL "NON FARE"
Meglio non ritrovarsi nella condizione di dover fare qualcosa, perch fin troppo
spesso si rivela
essere una condizione in cui non possiamo fare un granch. Consentiamo invece la m
anifestazione
dello stato di coscienza del "non fare", e trasformiamola nel nostro migliore am

ico. Dedichiamo
coscientemente un po' di tempo ed energia alla realizzazione di tale stato, pone
ndone le premesse,
ben consapevoli che spesso nel momento in cui pi importante che accada qualcosa,
non accade
proprio nulla, mentre quando coscientemente non facciamo proprio niente, tutto p
u accadere.
Meno facciamo maggiore il potere a cui possiamo accedere. Quando ci sforziamo d
i fare o di far
succedere qualcosa, quel nostro "fare" condizionato da una consapevolezza limita
ta delle
possibili soluzioni. Quando seguiamo il flusso e siamo in armonia con la corrent
e degli eventi, non
stiamo pi resistendo ai benefici del loro potenziale quantistico. A quel punto tu
tto diventa possibile
e ci sono maggiori probabilit che si manifestino eventi miracolosi.
RINUNCIARE PER RIUSCIRE
Per avere successo, la prima idea cui dobbiamo rinunciare quella di esserne fa
ttore" principale.
Invece di darci un gran daffare sulla base del livello meramente umano o coscien
te, trasformiamoci
in una "porta aperta". E ricordiamoci di lasciar accesa la "luce", cos da poter r
icevere gli "Angeli

dell'inconsapevolezza". Nel momento stesso in cui rinunciamo, possiamo abbandona


re le abituali
routine della nostra coscienza. Cos facendo accediamo a tutto ci di cui, normalmen
te, non
potremo disporre, le modalit di essere e di fare che secondo logica ci sarebbero
precluse. La
capacit di mollare la presa e abbandonare i soliti percorsi pu trasformarsi nel no
stro metodo di
scelta, sotto forma di "tribunale di prima istanza".

Capitolo 4 - Insegnamenti fondamentali sulla dualit - 53


ABBRACCIARE IL CAMBIAMENTO
CHE NON POSSIAMO VEDERE
E CHE NON CI SOGNEREMMO MAI DI CERCARE
Se stiamo osservando una realt in cui nulla cambia, forse perch la stiamo contemp
lando
servendoci di particolari "lenti", modello "nulla cambier mai". Se poi cerchiamo
di mettere le basi
per quel cambiamento di cui vorremmo godere, come i risultati che abbiamo visual
izzato, e
continua a non succedere nulla, vuol dire che ci troviamo in un sottoinsieme del
la realt definito
"quando osservo la realt nulla cambia". Per poter trasformare questo genere di es
perienze abituali
dovremmo abbandonare la nostra normale struttura di riferimento e provare a conc
entrare il nostro
sguardo in modo diverso. Per esempio, potremmo provare a prendere le distanze da
un certo
problema, e osservarlo come se ci fossimo dotati di un teleobiettivo. La compren
sione non implica
n si basa su schemi che scaturiscono dalle capacit acquisite in passato.

CAPITOLO 5
Ricorrere alle tecniche o non fare nulla?
Contemplando tutte le tecniche da me studiate, mi sono reso conto che ognuna d
i esse mi ha
insegnato come prefiggermi un certo esito per poi darci dentro, come se ne andas
se della mia vita,
fino a ottenere il risultato voluto. Mi era stato insegnato che dovevo fare esat
tamente come il
Maestro/Insegnante: dovevo seguire quel metodo, passo per passo, con la massima
precisione. Se
non era scritto da qualche parte, significava che non andava bene. Avrei anche p
otuto sentire la
voce del Mago di Oz, mentre spiegava allo Spaventapasseri che era il depositario
di tutto il sapere,
ma c'era comunque una procedura da rispettare.
Perch accada qualcosa, devi mollare la presa. Pi lasci andare, pi c' spazio perch l
e cose
possano accadere. Se non riesci a lasciar andare, ottieni soltanto quel che pu ac

cadere in quel
preciso istante, e niente di pi. Certo, pur sempre possibile che in quel preciso
istante accadano
cose straordinarie e potenti. E le condizioni o i problemi su cui stai lavorando
, armato di piani e
procedure, potranno magari ripresentarsi. Qualsiasi cosa tu stia facendo non ha
importanza: tutto
ci che fai o dici soltanto il modo pi pratico per fare o dire il necessario per co
nvincerti che sta
accadendo qualcosa.
Tra l'abbracciare qualcosa, di modo che si trasformi in ci che sei, e praticare
una tecnica, c' una
certa differenza. Quando ti sforzi di fare qualcosa, sei limitato al sottoinsiem
e della realt del "ci
che stai cercando di fare". Peraltro, quel sottoinsieme potrebbe essere assai ca
piente: per
esempio, nel mio arsenale -- la mia bat-cintura -- ci sono almeno una quarantina
di

56 - La Fisica dei Miracoli


tecniche e strumenti. Resta comunque il fatto che la realt dei propri strumenti d
ipende proprio dal
saper dimorare nel presente.
TUTTE LE TECNICHE FANNO RIFERIMENTO A UNA SPECIALE REALT O CAMPO MORFICO
Ogni tecnica o metodo si serve di una struttura percettiva sulla cui base sono
modellate le regole
del gioco. Tale struttura genera una teoria della relativit ristretta, unica e li
mitata, definita "le cose
stanno cos". Per dirla altrimenti, a un certo punto qualcuno ha constatato un eve
nto unico, forse
persino miracoloso, una reazione (almeno apparente) a quanto aveva appena "fatto
". Nel tentativo
di riprodurre quella magia, ha ideato una sorta di procedura o tecnica. Di conse
guenza sono state
formulate alcune regole, che poi sono state trasmesse a un gruppo di studenti o
discepoli.
Successivamente un numero sufficiente di persone ha praticato quella tecnica un
numero di volte
sufficiente a creare un campo morfico, o griglia di coscienza. Ed proprio per ta
le motivo che
chiunque pratichi quella specifica tecnica o metodo incrementa l'aura, o campo m
orfico, di quel
particolare sistema, tecnica o insieme di credenze. E un esempio di modello - o
realt virtuale costruita artificialmente. Torner a discuterne in altre occasioni nel prosieguo d
ell'opera.
L'Energetica della Matrice insegna un principio che ho definito Enigma Quantist
ico. In parole
povere, tale principio afferma che meno fai pi ottieni. Sono molti quelli che rit
engono,
erroneamente, che per poter diventare guaritori sia necessario accumulare una ce
rta conoscenza,
o comunque una certa maestria. Fatto sta che non appena ti lasci allettare dall'
idea di essere
davvero tu l'artefice di quel qualcosa, vai a impantanarti nella tua presunta gr
andezza. Nell'ambito
di un corpo umano avvengono continuamente miliardi d'interazioni complesse. E as
surdo ipotizzare
che, sulla base del nostro pensiero o intenzione conscia, sia possibile influenz
are

Capitolo 5 - Ricorrere alle tecniche o non fare nulla? - 57


in qualche modo questo capolavoro assoluto d'ingegneria creativa. E per certi ve
rsi triste che
continuiamo a limitare le nostre interazioni con gli altri sulla base della dime
nsione meramente
umana. Siamo una porta verso il divino, non i suoi artefici.
MENO FACCIAMO,
PI POSSIAMO ACCEDERE AL TUTTO
Ecco una miracolosa testimonianza offerta da un praticante master certificato d

i Energetica della
Matrice, e che riguarda proprio l'arte del non fare nulla:
Per circa sette anni avevo sofferto di una malattia della pelle, incurabile e in
sopportabile,
precedentemente non diagnosticabile. Mi ero recato a un seminario di Energetica
della Matrice
circa tre anni prima dei fatti di cui sto per parlare, nella speranza che il dot
tor Bartlett potesse
"guarirmi". Avevo girato tutto il mondo e visto una trentina di medici, sperimen
tato innumerevoli
trattamenti, senza che peraltro i sintomi si alleviassero o la malattia desse se
gni di miglioramento.
Lavorando proprio nell'industria farmaceutica, ero in contatto con tutti gli esp
erti di dermatologia,
malattie infettive, psichiatria, eccetera. Nessuno era riuscito ad aiutarmi. Non
potevo trovare una
cura che mi desse qualche speranza. E cos avevo scelto di partecipare a quella di
mostrazione di
Energetica della Matrice per il semplice fatto che mi avevano parlato di quello
stravagante medico
che faceva cose da pazzi. Chiss, magari lui avrebbe potuto tirarmi fuori dai guai
! E stato per
l'appunto nel corso di quella presentazione a ingresso libero che il dottor Bart
lett ha fatto una
"dimostrazione" sul palco, proprio su di me -- facendomi tra l'altro entrare in
una posizione di
piegamento all'indietro spontaneo (che nell'Energetica della Matrice viene defin
ita Frequenza 18).
Non appena uscito da quella postura autogenerata, ho sperimentato quello che ave
va tutta l'aria

58 - La Fisica dei Miracoli


di essere un terribile mal di testa. Il dottor Bartlett mi ha chiesto: E un mal d
i testa o qualcosa di
diverso?. Quell'invito a cambiare prospettiva mi ha profondamente colpito, e mi s
ono iscritto al
seminario che era in programma qualche settimana dopo. Quando sono arrivato al s
eminario,
avevo una mezza speranza di trovare una cura, tuttavia restavo notevolmente scet
tico circa la
possibilit di sperimentare un qualsiasi cambiamento. Nel corso di tutto il weeken
d, durante il quale
avrei voluto raccontare al dottor Bartlett della mia "malattia" di modo che pote
sse "guarirmi", ho
continuato a sentire in me una vocina che mi ripeteva: Non chiedere aiuto al dott
or Bartlett. Il
potere di guarire in te. E non c' niente da guarire. Le ho prestato ascolto e non
ho fatto nulla.
Quella decisione ha cambiato la mia vita! Per tutto quel weekend, nel corso dell
'intero seminario, ho
fatto pace con l'eventualit di poter continuare a soffrire di quella malattia per
il resto della mia vita.
Ho lasciato semplicemente andare. Ma mi sono anche aperto alla possibilit che dop
otutto quella
non fosse una malattia, ma semplicemente un'esperienza che avevo scelto di fare
in un preciso
istante, e che poteva risultare utile. La mia malattia avrebbe potuto essere l'e
sperienza di cui avevo
bisogno per penetrare in un nuovo stato di consapevolezza, quello in cui potevo
liberamente
disporre del momento successivo. Grazie a ci che il dottor Bartlett stava insegna
ndo ho capito che
il modo in cui sperimentavo quella mia esperienza dipendeva solo e soltanto da m
e. E cos ho
scelto di rinunciare al mio precedente sistema di riferimento, di lasciar andare
e di non farmi pi
condizionare da quei sintomi. Nel giro di un mese la malattia completamente scom
parsa, e ci
dopo anni e anni di disturbi contro i quali avevo "lottato" senza successo. E in
teressante notare che
i sintomi, cos come ero solito definirli, facevano la loro comparsa soprattutto i
n caso di necessit.
Intendo dire che si manifestavano soprattutto quando non ero affatto "integro",
e cio quando non
stavo bene nella mia pelle, non ero a mio agio nel gestire il potere e ci che si
stava manifestando
nella mia vi

Capitolo 5 - Ricorrere alle tecniche o non fare nulla? - 59


ta. Ma dopo aver imparato a riconoscerlo, ho potuto suscitare la mia guarigione
e il mio benessere
facendo ricorso al sistema di feedback incorporato nel mio essere. Ho capito che
il mio inconscio
stava comunicando con me proprio attraverso la mia pelle, e mi aveva offerto un
dono
straordinario grazie al quale ho potuto trasformarmi pi agevolmente nella persona

che sono oggi.


Ormai sono diversi anni che non sperimento pi nessuno di quei "sintomi". Qual il
nocciolo della
mia storia? Ebbene, ci che voglio sottolineare che i lettori di questo libro che
hanno in mente un
obiettivo ben preciso (per esempio, sbarazzarsi di un particolare problema o mal
attia), potrebbero
infine rendersi conto che non si tratta necessariamente di un problema o di una
malattia, ma di
qualcosa che si manifesta nella loro realt cos come la percepiscono. Tenendo a men
te ci,
potranno provare a cambiare prospettiva circa i motivi per cui dovrebbe succeder
e qualcosa di
diverso. E sufficiente attivare tale modalit e lasciare che una nuova realt si dis
pieghi
spontaneamente. E cos che arrivano i cambiamenti!
praticante master certificato in Energetica della Matrice
Se continuiamo a pensarci, alla fine fare quel lavoro toccher proprio a noi, e
non sar n
altrettanto divertente n altrettanto efficace del lasciar andare e avere fiducia.
Ecco perch
consiglio di lasciar andare il bisogno di pensare o di manipolare coscientemente
il processo. Meno
fai, pi puoi ottenere. Ci che conta lasciarsi guidare dall'invisibile penetrando n
ella dimensione
del non-conosciuto, cosicch, proprio grazie a quel lasciar andare, abbia luogo l'
esperienza della
trasformazione di tutti gli aspetti della propria realt.

IL LUMINATOR
Anni fa, curiosando su Internet, mi sono imbattuto in qualcosa d'interessante,
un congegno
chiamato "Luminator". Si tratta di

60 - La Fisica dei Miracoli


un aggeggio grazie al quale possibile evidenziare le distorsioni nel campo energ
etico, e quindi
trovare il "rimedio" per correggere tale squilibrio. Grazie al Luminator possibi
le ottenere fotografie
delle distorsioni attraverso una comunissima Polaroid Instamatic.
E importante sottolineare che una fotocamera digitale non permette di ottenere
un risultato
analogo, perch il digitale implica un'autocorrezione. Si tratta, in effetti, dell
o stesso principio in
base al quale, allorch sperimentiamo qualcosa d'inconsueto", la nostra mente cons
cia ci dice che
non sta succedendo nulla e corregge automaticamente la nostra percezione riporta
ndola proprio a
quel "non sta succedendo nulla". In pratica ci restituisce automaticamente la no
stra focalizzazione
cosciente, secondo cui ci ripetiamo: "Sono un corpo". Ma in realt non siamo un co
rpo, bens un
insieme d'informazioni.
Diciotto anni or sono Patrick Richards, ingegnere e scienziato, cre la "fotogra
fia bio-liminale" e
invent per l'appunto la macchina che chiam "Luminator", una colonna in plastica co
ntenente sei
anelli di vetro pieni di acqua e posti in differenti angoli di fase. Inoltre, il
congegno dispone di una
grande ventola in cima, e una in fondo. Ed tutto! Con questo congegno, Richards
intendeva
curare la cosiddetta "sindrome dell'edificio malato", una serie di disturbi vagh
i e non meglio
specificati di cui soffrivano i lavoratori chiusi in edifici dotati di aria cond
izionata senza alcun
ricambio di aria fresca. Richards voleva migliorare la qualit dell'aria riciclata
eliminando gli strati
termici nei locali, e consentendo una distribuzione efficiente del calore.
Il Luminator venne congegnato per equilibrare la temperatura dell'aria dal pavim
ento al soffitto e da
una parete all'altra, cos da gestire al meglio l'energia. Richards scopr che dopo
averlo installato in
un ufficio le persone che vi lavoravano avevano cominciato a testimoniare un mig
lioramento delle
loro condizioni generali di salute, in particolare la riduzione di disturbi qual
i lombaggine,
affaticamento degli occhi, stress e attacchi di emicrania. A seguito di ulterior
i ricerche, Richards
scopr che oltre a equilibrare la tempe

Capitolo 5 - Ricorrere alle tecniche o non fare nulla? - 61

ratura, il Luminator alterava il campo magnetico e trasformava la luce disponibi


le nei locali, che da
incoerente (ovvero distribuita in tutte le direzioni) diventava coerente, ovvero
luce polarizzata.
Grazie all'eliminazione degli strati termici, il locale veniva ionizzato e i fot
oni diventavano supercoerenti.
Quando c' un ambiente esterno super-coerente e s'introduce qualcosa di non altr
ettanto
coerente, scattando una fotografia si pu identificare lo sfasamento, sotto forma
di distorsioni
dell'immagine. Richards scopr che, fotografando singoli individui all'interno di
tale campo, i fotoni
risultavano essere o nitidi e netti (coerenti) o confusi e screpolati (incoerent
i). Dopo anni di ulteriori
ricerche giunse alla conclusione che tali fotografie rivelavano la quantit e qual
it della luce
cellulare emessa dai soggetti posti in tale campo. Per esempio, una persona estr
emamente vitale e
priva di stress interiore emetteva pi fotoni, creando cos una immagine pi coerente
di quella
ottenuta con un individuo meno vitale e fortemente stressato.
Dopo aver acquistato il Luminator ho cominciato a riesaminare il mio metodo e
a ridefinire il
nocciolo dell'Energetica della Matrice. Servendomi del Luminator ho potuto tener
e un feedback
istantaneo, in tempo reale, degli effetti di quanto stavo o non stavo facendo in
una particolare

situazione clinica. Una delle rivelazioni pi significative stata che meno facevo,
e meno mi
concentravo sull'ottenere un particolare risultato, pi i cambiamenti a livello di
coerenza della
persona risultavano benefici e potenti - come prontamente indicato dalle trasfor
mazioni constatate
nelle fotografie. Grazie a quel particolare feedback ho preso a rilassarmi e a v
ivere concretamente,
in prima persona, ci che stavo insegnando nell'Energetica della Matrice. In prati
ca ho cominciato a
incarnare l'arte del non fare nulla.
Di seguito trovate alcune fotografie di miei pazienti, scattate attraverso il Lu
minator, e con cui si
dimostra chiaramente lo sfasamento tra le energie coerenti e quelle incoerenti.
Ecco come ho
proceduto: ho segnato con una X un punto sul pavi

62 - La Fisica dei Miracoli


mento del mio ambulatorio, proprio davanti al muro contro il quale avrei sistema
to il paziente. Poi
mi sono allontanato di circa 5 m e ho segnato per terra con un'altra X il punto
esatto in cui avrei
posto il mio sgabello. Ho cos scattato una serie di foto assolutamente identiche
per
posizionamento e prospettiva.
ESEMPIO I: PRIMA (RIFERIMENTO INIZIALE)
Questa donna si sentiva esaurita e complessivamente rattristata e dolente. una
massaggiatrice
e insegnante di tecniche di massaggio, e prima di venire da me aveva consultato
diversi altri
praticanti. Come si potr notare, nell'immagine distorto persino il retroscena, se
bbene la
fotocamera fosse perfettamente immobile. (Peraltro, non sono solito usare un tre
ppiede, perch
costituisce una seccatura quando si deve cambiare la pellicola, tanto per citare
solo uno degli
inconvenienti). La scena distorta perch il campo del soggetto distorce ci che semb
ra essere
l'ambiente stesso.
La prima cosa che abbiamo fatto dopo aver scattato le prime immagini - quelle
di riferimento -
stato realizzare un rimedio impresso. Il rimedio impresso una innovazione per cu
i possiamo
ringraziare i tedeschi. Sono stati i tedeschi a stabilire che l'omeopatia veniva
alterata da tutte le
frequenze elettromagnetiche, come quelle dei telefoni cellulari, delle linee tel
efoniche e varie altre
forme di tecnologia moderna. L'omeopatia non che una impronta elettromagnetica,
e in realt
nelle molecole non resta nulla di fisico. Ebbene, sono stati sempre i tedeschi a

Capitolo 5 - Ricorrere alle Tecniche o non fare nulla? - 63

capire che pi la formula era diluita (il che equivale a dire meno fai), pi il risu
ltato era potente.
Una volta scoperto ci, e cio avendo capito che nei rimedi omeopatici non restava
praticamente
nulla, i tedeschi si sono serviti di laser e olografia per imprimere letteralmen
te i rimedi sul software.
Attenzione, qui non stiamo parlando d'impronte radioniche, ma della vera propria
stampa delle
informazioni. Dopo averlo impresso, il rimedio viene sistemato su una banda magn
etica che pu
essere indossata dal paziente.
Quindi, tornando al caso del paziente fotografato, ho trovato un "rimedio del
chakra dell'apice del
capo" e gliel'ho applicato di conseguenza. Quando ho analizzato la successiva fo
to scattata con il
Luminator, ho subito potuto constatare che quel rimedio sembrava aver fatto davv
ero un ottimo
lavoro, quindi abbiamo aggiunto una frequenza universale di guarigione (cos come
insegno nei
seminari) nel chakra della corona, e ottenuto la foto seguente.
ESEMPIO II. DOPO SESSIONE DI ENERGETICA DELLA MATRICE FREQ.3AL CHAKRA DELLA
CORONA
Il cambiamento chiaro e netto. Riuscite a vedere quell'energia che s'irradia ov
unque? A quel

punto il soggetto si sentiva perfettamente bene. Tutti i sintomi erano svaniti,


e c'era voluto meno di
un minuto.
Ecco alcuni ulteriori esempi d'immagini scattate con il Luminator che dimostran
o la presenza di
energie coerenti e incoerenti, nonch l'utilit di fare il meno possibile.

64 - La Fisica dei Miracoli


ESEMPIO 2: PRIMA (RIFERIMENTO INIZIALE)
Un'altra paziente: la fotografia al Luminator mostra chiaramente le distorsioni
di fase.
ESEMPIO 2: DOPO LA SESSIONE DI ENERGETICA DELLA MATRICE
Sono ancora presenti alcune distorsioni, ma si nota gi un miglioramento.
ESEMPIO 3: PRIMA (RIFERIMENTO INIZIALE)
Il marito della cliente: le distorsioni sono evidenti.

Capitolo 5 - Ricorrere alle tecniche o non fare nulla? - 65


ESEMPIO 3:DOPO ILTRATTAMENTO
Ecco come si presentava il marito dopo il trattamento alla moglie. importante s
ottolineare che il
marito non ha subito alcun trattamento. Tali foto dimostrano quindi gli effetti
concreti
dell'entanglement quantistico e del fenomeno
di rapporto energetico.
ESEMPIO 4: PRIMA (RIFERIMENTO INIZIALE)
Giovane cliente maschio afflitto da mal di testa al momento dello scatto.
ESEMPIO 4: DOPO LA SESSIONE DI ENERGETICA DELLA MATRICE

Foto scattata cinque minuti dopo


la sessione.

66 - La Fisica dei Miracoli


ESEMPIO 5: PRIMA (RIFERIMENTO INIZIALE)

Paziente che nel giorno del trattamento si lamentava di sentirsi particolarment


e a disagio.
ESEMPIO 5: DOPO LA SESSIONE DI ENERGETICA DELLA MATRICE
La paziente ha commentato: Adesso mi sento di nuovo me stessa!.
MENO E DI PI
Come ho potuto constatare grazie alle foto prese con il Luminator, meno equival
e a pi! Ogni
qualvolta ho cercato di risolvere una distorsione del genere di quelle testimoni
ate dalle precedenti
immagini con un tentativo conscio, lo scatto "dopo" mostrava immancabilmente anc
ora pi
distorsioni. Paradossalmente, quando invece facevo il meno possibile, e rinuncia
vo al bisogno di
ottenere un particolare risultato, le distorsioni degli scatti successivi al tra
ttamento manifestavano
quasi sempre un livello di distorsione inferiore, mentre i sintomi denunciati da
i

Capitolo 5 - Ricorrere alle tecniche o non fare nulla? - 67


pazienti o sparivano, o si riducevano notevolmente. Ci ha rivoluzionato la mia pr
atica
dell'Energetica della Matrice. Ecco perch voglio insistere ancora una volta su qu
esto aspetto: la
percezione dell'ostacolo da superare crea l'ostacolo stesso. Peraltro, basta las
ciar andare e avere
fiducia nel fatto che "tutto andr a posto" perch ci accada senza che quasi ce ne ac
corgiamo.

CAPITOLO 6
L'enigma quantistico
All'inizio della stesura di quest'opera avevo in mente d'intitolarla "L'enigma
quantistico". Avevo
letto un bel po' di materiale sulle scienze alternative, e grazie a ci mi ero res
o conto dell'ambiguit
di alcuni dei presupposti scientifici nella fisica quantistica, e del suo parent
e stretto, ovvero la teoria
della relativit generale. Cominciavo a sospettare che nessuna delle due fosse cor
retta. Infatti,
facendo riferimento a dati fisici obiettivi provenienti da varie fonti, avevo l'
impressione che i dati
fisici fossero stati manipolati cos da accordarsi alle nostre teorie predilette.
Ci sono studi scientifici
assai inquietanti che lasciano ipotizzare che tra la teoria quantistica e la vit
a vera e propria ci sia
una discordanza che va dalla 10a alla 14a potenza. E ci significa che pi che di un
a scarsa
comprensione si tratta di una grande incomprensione!

Come ho descritto in precedenza, l'enigma quantistico potrebbe essere sintetiz


zato in questi
termini: meno fai, pi ottieni. Si tratta dell'esatto opposto del nostro abituale
stile di vita. Infatti ci
viene normalmente insegnato che se vogliamo avere dei risultati, dobbiamo lavora
re duro, e che
pi a lungo ci sforziamo, maggiori sono le possibilit di successo. Ho fatto il medi
co per circa
vent'anni, spesso lavorando sei giorni alla settimana. E posso affermare, senza
alcuna esitazione,
che pi lavori meno ottieni.
Lavorando con maggior velocit e destrezza non si ottengono risultati particolar
mente migliori di
quelli procurati dal semplice lavorare sodo. Non l'intelligenza che applichiamo
nella nostra attivit
a fare la differenza, ma l'approccio il pi possibile creativo e innovativo nella
gestione del tempo e
dell'energia. In pratica, se dovessi esprimerlo con una equazione, potrebbe asso
migliare a
qualcosa del genere: energia

70 - La Fisica dei Miracoli


moltiplicata per creativit, diviso per il tempo, uguale output innovativo: Ci sign
ifica che quando
troviamo un modo d'impiegare una maggior quantit di energia in un tempo minore, i
bonus
innovativi rappresentano il risultato auspicato e giustamente meritato.
Se Ai uguale a successo, allora la formula A = X + Y + Z. X il lavoro. Y il gioco.
Z tenere la
bocca chiusa.
Albert Einstein
LE MIE REGOLE: NON CI SONO REGOLE, SOLTANTO CONSIGLI
Se ci afferriamo alla condizione del "non cambiamento", le cose non potranno m
ai cambiare. Se ci
aggrappiamo a una certa realt e osserviamo soltanto ci che non funziona, l'energia
stessa della
concentrazione finir per rinforzare la patologia o stato problematico. E ci mi por
ta dritto filato al
mio insieme di regole, che in realt sono pi che altro consigli, anzich vere e propr
ie direttive.
La prima cosa da fare discendere alla coscienza del cuore. Cosa significa? Sia
mo soliti vivere
nella nostra testa: l che passiamo la maggior parte del nostro tempo. Siamo convi
nti che i nostri
pensieri regolino la nostra realt, o almeno le nostre percezioni. In realt, i nost
ri pensieri non
hanno assolutamente nulla a che fare con la realt. Ci tengono semplicemente intra
ppolati in un
prisma, la prigione della realt cos come crediamo che sia. La struttura delle nost
re preferenze
percettive plasma e modella ci che finisce per manifestarsi nel presente. Quando
smettiamo di
porci domande e manteniamo la mente nel pi assoluto silenzio, non siamo pi nella n
ostra testa e
possiamo dimorare nella coscienza del cuore, penetrando in una realt pi ampia.
Proviamo a immaginare un sasso lanciato in uno stagno. Le onde cominciano a espa
ndersi verso
l'esterno. Adesso immagi

Capitolo 6 - L'enigma quantistico - 71


niamo un sassolino che scende gi attraverso la nostra gola e raggiunge il centro
del nostro petto.
Sperimentiamo le onde che si emanano dal nostro petto, del tutto simili a quelle
dello stagno, e che
modificano il nostro campo energetico. Prendendo spunto da questo riferimento, e
cio da tale
realt pi ampia, possiamo percepire un maggior numero di possibilit e di realt.
GENERARE ILTUTTO DAL NULLA
Uno dei pi grandi segreti della cosiddetta alchimia spirituale la capacit di def
inire una
intenzione e poi di lasciar andare e non fare nulla.

L'intenzione pu essere definita come l'atto creativo con cui usiamo le pi diverse
parti della nostra
esperienza totale conscia per definire un insieme di nuove esperienze, realt o ri
sultati della nostra
attuale esperienza. Perch ci possa concretizzarsi, dobbiamo concentrare l'immagina
zione cos
da produrre una nuova sensazione capace di attivare un flusso di energia sottile
con cui influenzare
o manifestare, direttamente o indirettamente, gli eventi e gli effetti desiderat
i. Si crea quindi una
concentrazione con annessa sensazione.
In ogni caso, l'ingrediente fondamentale continua a essere quello definito in p
recedenza: dopo
aver espresso l'intenzione, dobbiamo lasciar andare e non fare nulla. Cos facendo
creiamo un
vuoto che potr essere colmato dalle aspirazioni del nostro cuore. Com' stato detto
, "la natura
aborre il vuoto". Uno dei modi per colmare tale vuoto consiste nel mettersi alla
ricerca di esempi
validi, scoprire come gli altri abbiano ottenuto ci che ci proponiamo di realizza
re o di capire. Nei
pi diversi aspetti della nostra vita ci troviamo

1. Definizione originale del dottor Mark Dunn e del dottor Richard Bartlett.

72 - La Fisica dei Miracoli


sempre al cospetto di individui di questo genere, che assumono la forma di specc
hio concettuale.
Di conseguenza, un buon punto di partenza pu consistere nel chiederci: Chi sembra
incarnare il
principio o la realt che vorrei comprendere?.
COME RIFERIRSI A UNA DIVERSA STRUTTURAZIONE DELLA REALT
Quando pratico l'Energetica della Matrice con qualcuno, la mia prospettiva si
concentra su
qualcosa di diverso. Mi sono addestrato affinch la mia attenzione acconsenta, gen
tilmente e
inconsapevolmente, a un cambiamento lasciandosi re-indiriz- zare. Passo continua
mente in
rassegna gli ambienti interni ed esterni alla ricerca di minimi indizi. Mantenen
domi attento, sebbene
in modo rilassato, posso cogliere qualsiasi cosa attiri la mia attenzione in un
preciso istante. I nostri
occhi acquisiscono continuamente informazioni, proprio come fa un computer. Ebbe
ne, nel ricevere
tali informazioni, non dovremmo cercare di analizzarle n di giudicarle.
Con questa mia tecnica intervengo sulla linea di confine tra ci che "reale" e c
i che
"immaginario", e faccio in modo che sia un po' pi sfumata, o comunque meno rigida
mente definita.
Nell'ambito di tale sbavatura c' moto, possibilit e forma inconscia. Attraverso la
mia osservazione
consapevole di quella "zona di confine sfumata", la mente conscia/cervello sinis
tro rallenta le sue
funzioni, cos da farmi acquisire consapevolezza scevra da giudizio di quanto sto
osservando.
Una delle regole che ho adottato che non necessario che io riconosca consciame
nte le
problematiche su cui sto lavorando perch posso comunque interagire con esse, e tr
asformarle.
L'attivit dell'osservazione consapevole spezza ci che fondamentalmente una sequenz
a
continua d'immagini, restituendomi un numero infinito di singoli fotogrammi.

Capitolo 6 - L'enigma quantistico - 73


La mente conscia pu prestare attenzione e osservare soltanto una struttura per
volta. Tale
processo neurologico costituisce la dimensione del "fare" nell'ambito di una cer
ta problematica,
vale a dire che constatiamo che c' qualcosa che non va, ragion per cui bisogna far
e quanto
necessario per correggerlo. Ci determina la differenza tra l'atto dell'osservazion
e e il processo di
interazione.

Il termine "processo" implica la presenza di regole, linee di condotta e compo


rtamenti in un certo
qual modo meccanici relativamente a ci che stiamo facendo. Una volta intrapreso,
il processo
consiste in una serie di pathway di minima azione. Un pathway di minima azione l
a risposta
neurologica all'apprendimento, con conseguente introduzione di un comportamento
nella
dimensione inconscia delle risposte abituali.
Volendo fare qualche esempio di pathway di minima azione si potrebbe citare il
modo con cui
impariamo a bloccare l'auto quando compare qualcuno davanti, o rispondere a una
battuta
giocando a tennis. Tali risposte, allorch affidate a un riflesso inconscio, che c
onsentono di
affrontare istantaneamente e adeguatamente le minacce o emergenze che fanno la l
oro comparsa
nel nostro ambiente. Non appena tali attivit vengono attribuite a un programma, i
n circostanze
analoghe il nostro comportamento scatta automaticamente, in modo quasi meccanico
. Si tratta di
un'ottima cosa poich ci consente di reagire inconsciamente e fluidamente, sulla b
ase di un
meccanismo ben oliato che interviene quando ce n' la necessit.
Per esempio, chiunque abbia studiato una qualche forma di arte marziale sa ben
e che un

particolare pugno o calcio va praticato migliaia di volte affinch la mente incons


cia abbia il
sopravvento e assuma il controllo di quel genere di risposta. Se ci ritroviamo c
oinvolti in una rissa,
molto importante non dover ricordare qual il pugno o il calcio pi adatto per dife
nderci!
Ovviamente, saper cogliere i primi segni di pericolo nel nostro ambiente, in mod
o da non mettere a
repentaglio la nostra sicurezza, costituisce un pathway di minima azione di gran
lunga migliore e
pi utile.

74 - La Fisica dei Miracoli


I pathway di minima azione risultano utili in molte attivit, tuttavia non trovan
o impiego
nell'Energetica della Matrice. Ogni volta che osservo qualcosa sulla base dell'a
ttenzione conscia,
cerco di definirlo e di mutarlo, quindi sto applicando le stesse vecchie logore
modalit della fisica
newtoniana, che si caratterizza per la sua enfasi sulla realt fisica e sulla nece
ssit di costringerla a
conformarsi alle ipotesi e aspettative di un modello personale o universale. Per
dirla altrimenti, il
modo in cui osserviamo e scegliamo di costruire la nostra realt spesso rappresent
a una
moltitudine di pathway di azione minima del nostro sistema neurologico.
COSTRUIRE UNA NUOVA STRUTTURA DI RIFERIMENTO
Quando applichiamo una struttura di riferimento differente, sono diverse anche
le informazioni che
filtrano attraverso la nostra attenzione consapevole. La nostra struttura di rif
erimento, ovvero la
visione della realt, semplicemente qualcosa che predisponiamo noi stessi. Volendo
fare un
esempio, possiamo pensare a degli occhiali speciali le cui lenti possono essere
cambiate o ruotate,
proprio come nel film II Mistero delle Pagine Perdute. Nel film, il protagonista
Ben Franklin
(interpretato da Nicolas Cage) ha inventato un paio di occhiali con lenti multip
le, colorate e
interscambiabili. Ognuna delle lenti consente l'accesso a informazioni different
i, altrimenti invisibili a
occhio nudo. Per esempio, le lenti di colore verde offrono sempre certi specific
i modelli, o categorie
di informazione. Le lenti rosse rivelano informazioni addizionali, quelle che i
sensi hanno
precedentemente selezionato e soppresso evitando che giungessero alla mente cons
cia.
La lente, ovvero il punto di vista, di cui scegliamo di servirci, determinante
in rapporto per ci
che possiamo vedere e che con ogni probabilit finiremo per percepire. Se vogliamo
vedere pi del
solito, o diversamente dal solito, non dobbiamo fare altro che

Capitolo 6 - L'enigma quantistico - 75


applicare lo stesso principio alla mente conscia, giacch proprio questa che attri
buisce le priorit
e filtra le informazioni "utili". Possiamo decidere d'implementare una nuova reg
ola in base alla
quale, tanto per fare un esempio, c'impegneremo a riconoscere 1T% (tanto per far
e un esempio) di
ci che in precedenza avremmo ignorato considerandolo irrilevante. Possiamo regola
re il reostato
della nostra mente di modo che consenta l'accesso di un quantitativo maggiore di
luce e
informazioni.
Ogni modello della realt si basa sulla prospettiva che riteniamo pi verosimile.
Tra il modo in cui
operano le regole relative alla mia realt e quelle relative alla vostra c' una net
ta differenza. Come
posso esserne certo? Ovvio: io sono io, e non sono gli altri, e a meno che le no
stre esperienze non
entrino in collisione nel corso di un seminario, o attraverso le pagine di quest
o libro, continueremo a
essere separati. Ci non implica affatto che ci sia una certa struttura di riferim
ento capace di offrire
immancabilmente una realt in qualche modo migliore. E ipotizzabile, e persino pro
babile, che in
alcune circostanze chiave il mio approccio possa rappresentare un riferimento pi
utile del vostro,
ma ci solo limitatamente ad alcune particolari situazioni, mentre in altre potreb
be essere l'esatto
contrario.

Per esempio, un impresario edile potr avvalersi di una esperienza pratica, e qu


ella sua struttura
di riferimento applicata a quel particolare settore sar sicuramente pi appropriata
della mia. Se
dovessimo dedicarci entrambi alla costruzione di un rifugio, con ogni probabilit
quello
dell'impresario edile offrirebbe migliori garanzie! Se fossi io a costruire una
casa, sicuramente
sarebbe piena di spigoli e soluzioni poco pratiche, e comunque fondamentalmente
inaffidabile.
Quando concepiamo una casa, cos come quando costruiamo la struttura unica di una
frase, o
persino le fondamenta dei componenti strutturali di una nuova realt, ci serviamo
di capacit
assolutamente diverse. In ognuno di questi esempi la creazione di strutture di r
iferimento
individualizzate e caratterizzate da specifiche fonti sensoriali va riferita

76 - La Fisica dei Miracoli


alle credenze e ai riferimenti contestuali dell'osservatore. Siamo soliti dire c
he la bellezza negli
occhi dell'osservatore. In realt non solo la bellezza, ma anche tutto il resto.
LE PORTE DELLA PERCEZIONE:
GETTARE UNO SGUARDO DALL'ALTRA PARTE
Credo in un continuo prolungato turbamento dei sensi, cos da conquistare l'ignoto
.
Jim Morrison
Ognuno di noi fa le sue esperienze, ed il solo a poterne ratificare il signifi
cato e la qualit
attribuendo il proprio marchio di autenticit. Giacch siamo tutti diversi, c' una di
fferenza anche tra
la mia percezione del modo in cui funziona tutto quanto e quella di chiunque alt
ro. Attraverso un
comune accordo possiamo scegliere di costruire un modello di relativit ristretta
tale da includere o
unire gli aspetti in cui scegliamo entrambi di credere, o su cui vogliamo lavora
re di comune
accordo.
Possiamo scegliere di entrare in rapporto e di creare una realt mutualmente con
divisa riguardo la
quale scegliamo insieme le regole da applicare. A quel punto formuleremo le cate
gorie percettive
che costituiranno la base di tali regole. Ovviamente nell'ambito di quel sottoin
sieme della realt che
abbiamo appositamente creato siamo liberi di formulare modalit uniche volte a det
erminare il
significato delle nostre esperienze. L'Energetica della Matrice giustappunto un
esempio di
struttura particolare, una realt speciale all'interno di una realt pi grande, perch
qualcosa che
ho costruito io stesso. Possiamo rinforzarla insieme, scegliendo di condividerla
attraverso un
insieme di credenze ed esperienze a cui decidiamo di fare riferimento. come se,

moderni
Geppetto, avessimo creato e dato vita a una marionetta quantistica, il nostro Pi
nocchio quantistico.

Capitolo 6 - L'enigma quantistico - 77


Quando la coscienza della realt speciale da noi prodotta trova il sostegno di un
numero
sufficiente di individui proprio come nel caso dell'Energetica della Matrice - p
rende a funzionare
costantemente e dimostra di essere affidabile. Se poi tale campo di coscienza ra
ggiunge la massa
critica, si produce un campo di risonanza morfica assolutamente unico. Una volta
superata tale
soglia, il sistema di pensiero o credenza in grado di autorigenerarsi e sostener
si: " vivo!". Non
dobbiamo fare altro che amare i nostri sogni quel tanto che basta per cominciare
a incarnarli.
proprio quello che ho fatto io!
Per poter cambiare una situazione, uno schema o un comportamento gi consolidato,

importante imparare a concentrarsi sulle informazioni o sullo stato che risulta


collegato a una
particolare sensazione. Quando parlo di sensazione, non mi riferisco alle emozio
ni, ma al semplice
acquisire consapevolezza della presenza di una sensazione, il che comincia sempl
icemente col

riconoscere ci che stiamo osservando.


ESERCIZIO SULLE PORTE DELLA PERCEZIONE
Permettetemi d'illustrarlo con una metafora. Immaginiamo di avere a che fare c
on un pattern
comportamentale che vorremmo cambiare. Orbene, visualizziamo proprio davanti a n
oi una fila di
dieci porte. Ognuna di queste porte, se aperta, riveler un certo schema o una par
ticolare
informazione. Ma attenzione, l'informazione nascosta dietro ogni singola porta p
otrebbe anche non
essere pertinente alle nostre specifiche necessit. In che modo stabilire se vogli
amo attraversare
una particolare porta? Dovremo basarci sulle informazioni raccolte, ci che si pre
senta alla nostra
consapevolezza, quindi senza affidarci ciecamente alle sensazioni che ne derivan
o.
Apriamo la prima porta e non percepiamo n sentiamo nulla, cosicch la chiudiamo.
Apriamo la
seconda porta, dal cui interno emana una sensazione calda, e c' anche una luce, i
ntensa ma
delicata. Prendiamo nota, perch potrebbe trattarsi di

78 - La Fisica dei Miracoli


un segno incoraggiante: forse quella porta merita una ulteriore esplorazione. Af
ferriamo la maniglia
della terza porta, che per non si apre. Non ce ne preoccupiamo e passiamo oltre.
La quarta porta di un bel color verde, tenue. Il telaio ben guarnito e levigat
o; inoltre notiamo di
essere pi rilassati rispetto a qualche istante prima. Al solo toccarla, quella po
rta genera nel nostro
essere una sensazione di calore e di benvenuto. Ecco: abbiamo capito. Su quella
porta c' il nostro
nome sopra, non ci resta che andare, senza esitazioni, perch sappiamo che attrave
rsandola
troveremo le risposte o l'aiuto di cui abbiamo bisogno.
In qualche modo la porta verde risuona inconsciamente con il terreno della nos
tra profonda natura
interiore. Ed proprio ci che intendo quando dico che dobbiamo "esserne consapevol
i", senza far
riferimento a un particolare stato emotivo. Se dovessimo analizzare o misurare l
e ragioni della
nostra scelta, quali sarebbero gli indizi a balzare subito agli occhi? Cominciam
o con le risposte
fisiologiche. Hmm... Mi sento pi calmo, come se l'ansia si fosse placata. Il ritmo
cardiaco
rallentato e si regolarizzato. Mi sembra anche di respirare pi lentamente e pi pro
fondamente.
Mi sento estremamente rilassato, eppure, paradossalmente, sono anche pi attento e
vivace.
Tutti questi cambiamenti fisiologici sono derivati unicamente dal pensiero di
attraversare la porta
verde. Tali indizi fisiologici rappresentano un valido aiuto e ci fanno comprend
ere che stiamo
compiendo la scelta giusta.

In pratica, impariamo a compiere generalizzazioni su base sensoriale circa la


natura di quelle
porte. Creiamo un archivio dati inconscio in cui immagazziniamo le informazioni
via via raccolte. Col
passare del tempo, avendo esplorato e attraversato varie porte, produciamo un pa
thway di minima
azione il cui oggetto sono proprio quelle porte. In tal modo, basandoci sulle no
stre precedenti
esperienze con le porte, potremo capire in che maniera servircene, anche se dove
ssimo imbatterci
nel portello di un sottomarino o nella casa di uno hobbit. E qualcosa di assolut
amente necessario,

Capitolo 6 - L'enigma quantistico - 79


giacch in tal modo non siamo costretti a riscoprire daccapo il principio della po
rta ogni qual volta
ne incontriamo una nuova! Nell'Energetica della Matrice, allorch acquisiamo consa
pevolezza di ci
che stiamo osservando, e reagiamo agli indizi che ci vengono forniti senza fare
domande o
pensarci su, stiamo facendo la scelta giusta relativamente a quello specifico mo
mento.
Un altro modo di gestire le informazioni appena ricevute consiste nell'aprire g
li occhi e la mente e
accettare qualsiasi cosa vediamo, percepiamo e sperimentiamo in quel preciso ist
ante. Ci significa
aver fiducia nel fatto che, qualsiasi cosa si manifesti, deve avere una sua util
it. Per poter creare

una nuova realt e introdurre i cosiddetti miracoli nella nostra esistenza, possia
mo cominciare con
l'imparare a osservare la realt della nostra vita in modo originale, rinnovato.
Creiamo gli aspetti della nostra realt, quella che giungiamo ad accettare, sot
to forma di elementi
strutturali delle nostre credenze, aspettative ed esperienze. Siamo noi a costru
ire il mosaico di
modelli energetici che definiamo "il nostro mondo", la realt di cui siamo i princ
ipali artefici.

CAPITOLO 7
Una scienza tutta inventata
Nel campo della ricerca scientifica ogni nuovo approccio alla realt genera ulte
riore matematica.
Quando poi tali approcci vengono testati e sperimentati, i geni della fisica e d
ella matematica
scoprono cose che non si accordano con il loro modello. A quel punto, per aggira
re il problema,
decidono di produrre un altro po' di equazioni e teorie. Quando gli esperimenti
non si accordano ai
dati, o vengono falsificati oppure si producono ulteriori equazioni, cos che tutt
o sembri combaciare
a meraviglia.
Per esempio, prendendo un certo quantitativo di materia e accelerandolo fino a
lla velocit della
luce, secondo le equazioni dovrebbe diventare infinitamente pesante. Non possiam
o sapere se ci
accada realmente, ma l'equazione E = me2 ci induce a credere che le cose vadano
proprio cos.
Quindi, quando accade che l'equazione non manifesti eguaglianza e segno eguale t
ra le due
espressioni, o i risultati concreti non hanno senso, gli scienziati si limitano
a riconoscere soltanto la
parte che gli fa comodo ed eliminano l'altra, di modo che i conti tornino nuovam
ente. un
espediente che non condivido. I matematici gli hanno persino dato un nome: rinor
malizzazione. Il
celebre fisico quantistico Richard Feynman definiva tale processo "un pazzesco g
ioco di
prestigio".1
1. Tecnicamente, il gioco dei bussolotti a cui ci stiamo dedicando si chiama "rin
ormalizzazione".
Ma per quanto tale termine possa sembrare forbito, si tratta pur sempre di una s
orta di processo
pazzesco! Aver fatto ricorso a questo particolare gioco di prestigio ci ha evita
to di dimostrare la
coerenza matematica della teoria dell'elettrodinamica quantistica. E sorprendent
e che, sino a oggi,
tale teoria non si sia dimostrata coerente, in un modo o nell'altro; io sospetto
che la
rinormalizzazione non sia

82 - La Fisica dei Miracoli


L'UNIVERSO PU RIORGANIZZARSI
COS DA CORRISPONDERE CON LE NOSTRE IDEE
Se create una realt che afferma: Questo pi questo pi questo = nessun miracolo nell
a mia
vita, questa l'equazione con cui ci sembra funzionare e spiegare la nostra. Se ci
affidiamo a una
tale equazione, dobbiamo ricordare che non pi reale di E = me2 che, tra l'altro,
non nemmeno
l'equazione originariamente proposta da Einstein. Poich Einstein era dislessico,
alcuni dei suoi
termini erano rovesciati. 2 Einstein era talmente dislessico che balbettava. Da
ragazzino aveva tali
problemi che prima di parlare, era solito ripetersi mentalmente ci che intendeva
dire. Ma talvolta gli
capitava di dimenticare che la procedura era prima ripetere mentalmente e poi pr
onunciare le
parole, cosicch gli capitava di ripetere le stesse cose ad alta voce due volte di
fila. Per via di quella
piccola mania veniva spesso considerato un po' ottuso, se non addirittura stupid
o.
Molti hanno identificato in Einstein una sorta d'immagine archetipica di Dio.
Einstein aveva lunghi
capelli bianchi e l'aria di uno che la sa lunga. Talvolta se ne andava in giro c
on la lampo aperta. In

verit la realt comune non lo interessava poi cos tanto. Per certi versi era un po'
come John von
Neumann, un altro famoso matematico, che sosteneva che erano stati gli alberi a
saltar fuori e
andare a sbattere contro la sua macchina mentre guidava (gli piaceva bere).3 Son
o fatti
comprovati, per scoprirlo basta fare qualche ricerca. L'ho gi fatta per voi, e pe
nso possiate fidarvi
di me, almeno in parte. O forse in tutto!
Comunque sia, quando stabiliamo una regola, oppure ci predisponiamo a osservare
qualcosa e
definiamo le regole relative alla mo
matematicamente
legittimata? Richard P. Feynman, QED: The Strange Theoy ofLight andMatter, Pengui
n,
NewYork, 1990, p. 128.
2.
Tony Rothman, Everythings Relative: And Other Fables from Science and
Technology,
John Wiley & Sons, Hoboken, NJ, 2003, pp.78-84.
3.
P. Halmos, "The Legend of John von Neumann", American Mathemati-calMo
nthly (aprile
1973), pp. 382-94.

Capitolo 7 - Una scienza rutta inventata - 83


dalit di osservazione, ci troviamo pur sempre circoscritti dal nostro insieme di
regole. Quindi,
quando Einstein diceva che nulla pu viaggiare a una velocit superiore a quella del
la luce, ci che
intendeva che non c' nulla che possa essere osservato mentre viaggia a una veloci
t superiore
a quella della luce perch lo strumento di cui ci serviamo per compiere l'osservaz
ione la luce
stessa. Com' ovvio, la luce non pu viaggiare pi velocemente di se stessa. Ci non esc
lude,
per, che il pensiero possa viaggiare a velocit superiore a quella della luce, n che
i campi di
torsione (a cui lavorarono alcuni fisici sovietici negli anni '80) possano esser
e molto pi veloci della
luce. Il problema in cui ci s'imbatte regolarmente che, non appena analizziamo q
ualcosa e lo
scomponiamo, dobbiamo osservarlo sulla base delle regole in base a cui comprendi
amo la realt.
Per percepire, trasformare o classificare le informazioni, il nostro cervello
si serve di due processi:
l'elaborazione seriale e Yelaborazione parallela. L'elaborazione seriale consist
e nel collegare una
cosa all'altra, e poi a un'altra ancora, e via dicendo. un processo analogo a qu
ello delle equazioni
differenziali in trigonometria - di cui non sono un esperto, visto che sono stat
o bocciato in algebra.
L'unico motivo per cui mi sono laureato in chiropratica che il programma di stud
i non
comprendeva lezioni di fisica comprendenti matematica troppo complessa. L'elabor
azione parallela
implica almeno due processi che hanno luogo simultaneamente, e nell'ambito del c
orpo, e

l'integrazione neurale alla base dei processi mentali complessi.


Non preoccupatevi delle vostre difficolt in matematica. Vi assicuro che le mie so
no maggiori.
Albert Einstein
Di tanto in tanto persino il grande Einstein aveva problemi con la matematica.
Se ne veniva fuori
con equazioni di cui non riusciva pi a cogliere il senso. Per riusciva a trovare l
a risposta giusta. O
forse disponeva dell'equazione giusta e della risposta sbagliata (come gi detto,
era dislessico). Si
toglieva d'impaccio cercando di mettere

84 - La Fisica dei Miracoli


insieme le parti migliori. Era una figura talmente importante, con quei capelli
da scienziato pazzo e
tutto il resto, trasformato in icona, che la gente voleva semplicemente credergl
i, d'istinto.
Uno dei postulati della relativit ristretta e che nel nostro universo osservabi
le non c' nulla che
possa viaggiare a velocit superiori a quelle della luce. 4 Ma, come gi detto, c' un
preciso motivo

per cui non possiamo superare la velocit della luce: la luce stessa lo strumento
con cui la
misuriamo! Tutto qui! Parte dello spettro elettromagnetico include la luce. Se l
a luce lo strumento
di cui ci stiamo servendo per eseguire le nostre misurazioni, allora non c' misur
azione della
velocit che non sia eseguita in relazione a tale fattore. Ragion per cui quando E
instein diceva che
nulla pu viaggiare a una velocit superiore a quella della luce, intendeva relativa
mente a un certo
punto di misurazione. Ma non intendeva affatto affermare che nulla possa superar
e tale velocit. Il
problema che non possiamo misurarlo.
LA RELATIVIT RISTRETTA DELLA COSCIENZA
Ogni qualvolta descriviamo artificiosamente qualcosa servendoci di un quantita
tivo di dettagli
sufficiente e di un certo potere persuasivo, creiamo una bolla di distorsione, o
una relativit ristretta,
laddove possibile. La scienza "reale", a meno che non lo sia affatto. Il modello
della nostra realt
regge finch le nostre esperienze non lo contraddicono eccessivamente.
I postulati di Einstein: 1) tutte le leggi della fisica sono egualmente valide in
qualsiasi sistema di
riferimento inerziale; 2) la velocit della luce identica per qualsiasi osservator
e inerziale; e 3) gli
effetti locali osservabili di un campo gravitazionale non sono distinguibili da
quelli che scaturiscono
dall'accelerazione della struttura di riferimento. Il primo principio corrispond
e alla relativit speciale,
il secondo definito legge di propagazione della luce, mentre il terzo il princip
io di equivalenza.
Thomas E. Bearden, Energyfrom the Vacuum: Concepts and Principles, Cheniere, San
ta Barbara,
CA 2002, p. 647.

Capitolo 7- Una scienza rutta inventata - 85


Quando facciamo esperienze che contrastano con il nostro modello, ci si presenta
no due
possibilit: o sopprimiamo le informazioni relegandole all'inconscio, o costruiamo
un nuovo modello
che includa tali esperienze contraddittorie.
Per poter interagire disponiamo tutti quanti di una bolla di distorsione della
relativit della
coscienza. Voi avete la vostra e io ho la mia, e se troviamo un accordo, possiam
o creare qualcosa
di unico. Per interagire con la bolla di realt di qualcun altro non dobbiamo fare
altro che consentire
la creazione di una bolla di realt comune, in cui siano codificate la nostra espe
rienza e quella
dell'altro cos da creare una nuova relativit ristretta in cui le regole di entramb
i i partecipanti
all'interazione sono o non sono valide.
Per dirla altrimenti, tutto ci che risulta utile pu essere mantenuto, mentre gli

aspetti che non lo


sono possono cancellarsi reciprocamente. In tal modo giungiamo a ci che definisco
rapporto
energetico, una condizione in cui possono accadere eventi speciali. Quando siamo
connessi in tal
modo, creiamo un campo unificato speciale della coscienza. In realt, ci che abbiam
o fatto pu
essere descritto in termini di creazione di una relativit ristretta che, attraver
so il cuore, accede al
campo unificato della coscienza. A livello subatomico la realt fisica stessa si r
iduce a un campo di
probabilit che pu essere manipolato in virt del semplice atto dell'osservazione. Mi
nuscoli
cambiamenti nel momento e nella traiettoria delle particelle subatomiche possono
propagarsi fino a
creare effetti fisici di gran lunga pi importanti nell'universo fenomenico. 5
LA FISICA DELLE PARTICELLE
E L'INDOTTRINAMENTO DELLA SEPARAZIONE
I mattoni elementari della nostra realt fisica appartengono al regno della fisic
a delle particelle. Vi
siete mai chiesti perch gli scienziati
5. David Smith, Quantum Sorcery, Konton Publishing, Tokyo 2006, p. 37.

86 - La Fisica dei Miracoli


continuino a fare a pezzi gli atomi riducendoli in componenti sempre pi piccoli?
Il numero di nuove
particelle create e scoperte attraverso questo processo di decostruzione scienti
fica
assolutamente stupefacente. Disintegriamo la materia, osserviamo i frammenti e a
ssegniamo un
nome e una funzione a ognuno di essi. Vi mai capitato di prendere un giocattolo,
come per
esempio la tipica macchinina dei pompieri rossa fiammante, e di farla a pezzi a
martellate?
Basta colpire con forza sufficiente perch i pezzi schizzino da tutte le parti.
Se il modellino di
plastica, si ridurr in briciole. Orbene, cosa accadrebbe se accogliessimo tutti q
uei frammenti e gli
dessimo un nome: questo il prussone, questo il lickamajiick, ed ecco un Klingon,
e cos via?
Quando eravate piccoli avete mai provato a rimettere insieme i pezzi di un gioca
ttolo dopo averlo
fracassato? Non affatto facile, anzi, praticamente impossibile. E sicuramente no
n sar piaciuto
a mamma e pap, che pi che un esperimento l'avranno definito un gran pasticcio!
In realt, penso che le cose siano ancora pi semplici. Penso che sia tutto quanto
spirito, e che
qualsiasi cosa a cui diamo un nome si trasformi in ci che abbiamo nominato. E qui
ndi potrebbe
davvero essere che le particelle virtuali non esistessero affatto finch non abbia
mo cominciato a
farle esistere. Ma poi, una volta "concepite", farle sparire non pi possibile. Tu
tto ci mi richiama
alla memoria una scena del film Ghostbusters: quando gli Acchiappafantasmi si sf
orzano di non
pensare a un bel niente per evitare altri guai, a un certo punto salta fuori la
mascotte dei
Marshmallow in formato gigante, al che il personaggio impersonato da Dan Akroyd
si scusa
dicendo: Beh, ho cercato di pensare alla cosa meno pericolosa... Qualcosa che mi
piaceva da
piccolo e che non avrebbe mai potuto farci del male: proprio lui, la mascotte de
i miei dolcetti
preferiti!. Ebbene, lo stesso accade per le cose in cui crediamo, anche se forse
non risultano
essere altrettanto... appiccicose!
6. The Internet Movie Database, http://www.imdb.com/tide/tt087332/quotes.

Capitolo 7 - Una scienza tutta inventata - 87


Perch mai pensiamo che facendo qualcosa a pezzi, per poi analizzarne i pi piccol
i componenti,
riusciremo a capire come funziona davvero? Ricordo che una volta, alle superiori
, nel corso di un
esperimento di biologia ho dissezionato una stella marina. Non ho seguito le ist
ruzioni che ci erano
state fornite: l'ho semplicemente fatta a pezzi con il mio coltello. E stata una
esperienza da cui non

ho imparato un bel niente. Fortunatamente mi sono fermato l, perch a casa avevo un


pesce
rosso, e avrebbe potuto fare la stessa fine. Una volta andai a visitare un acqua
rio, e una stella
marina si pos delicatamente sul palmo della mia mano: quello s che fu un incontro
eccitante!
Potei percepire e apprezzare appieno la bellezza unica di quella forma di vita a
ccoccolata in una
delle mie mani. Del resto, anch'io lanciai un belfurr" (e lo stesso fecero tutti
gli altri spettatori in
sala) quando Elliot, il piccolo protagonista di ET (celeberrimo film di Steven S
pielberg), salv le
rane che stavano per essere sezionate nel corso della lezione di biologia. In qu
ella occasione il
teorema "fisico" di Spielberg era stato: Salva la rana - Bacia la ragazza!.
Il tipico errore in cui incappiamo in ambito strettamente meccanicistico consi
ste nelTattenersi al
processo di osservazione e classificazione. Ci convinciamo che smontando un orga
nismo, o
un'idea, fino a ridurlo ai suoi componenti fondamentali, riusciremo a comprender
ne la natura. Ma
c' una enorme differenza tra il puzzo della formaldeide, che sentiamo quando ci c
hiniamo su un
tavola di dissezione per guardare da vicino il corpo di un anfibio morto, e rinc
orrere e acchiappare
una rana viva! Vi mai capitato di chiudere un po' di rane in un recinto e poi li
berarle e lasciarle
correre via per stare a vedere quale di esse arriva per prima a un certo traguar
do? Quando ero

ragazzino, io lo facevo con le tartarughe, nel cortile dietro casa. Di certo con
le rane pi eccitante,
ma comunque avrete capito cosa intendo dire: se vuoi capire qualcosa sulla vita,
osserva con
attenzione gli organismi viventi!
Nell'Energetica della Matrice insegniamo alla gente come trasformare i ranocchi
in principi. Si tratta
della stessa differen

- La Fisica dei Miracoli


za che c' tra l'accettare il modello di qualcun altro e sperimentarlo in prima pe
rsona, cos da
comprendere che non si tratta affatto di ci che ci avevano raccontato. Ed la stes
sa differenza tra
una teoria stagnante e il vitalismo.
Gli scienziati si occupano dell'identificazione di oggetti inerti. Io lo defin
isco: "Classifica e archivia".
Ma non dimentichiamo che un eminente fisico, Werner Heisenberg, ebbe a dire: Gli
atomi non
sono cose.7 Dal canto suo, Nick Herbert, fisico e divulgatore scientifico, estrap
olando la
dichiarazione originale di Heisenberg comment: Proprio come gli atomi, neanche le
persone
sono cose.8 Un corpo, o una persona, si compone strutturalmente di atomi, che son
o i mattoni
concettuali fondamentali di ogni fenomeno naturale. A loro volta, gli atomi sono
fatti di elettroni e di
un nucleo, composto di protoni e neutroni. Per beccatevi questa: l'elettrone in p
ratica esiste
soltanto quando viene osservato. Solo quando gli rivolgiamo la nostra attenzione
, l'elettrone
assume sembianze definite sotto forma di un'orbita stabile.
Se invece non lo osserviamo, l'elettrone esiste sotto forma di nube probabilis
tica. Tale nube si
compone di tutte le orbite probabili in cui potrebbe trovarsi l'elettrone, prima
che l'atto della
misurazione definisca un'orbita fissa attorno al nucleo. Giacch a livello atomico
anche la materia di
cui sono fatti gli esseri umani segue la stessa regola, potremmo dire che ognuno
di noi consiste in
una serie di stati composti di una serie infinita di possibilit oscillanti. La ca
pacit di rinunciare ai
nostri atteggiamenti prefissati - la nostra struttura di riferimento - pu innalza
re la piattaforma
percettiva da cui giudichiamo ci che possibile e ci che invece non concesso. Un pe
nsare
leggermente pi
7.
Ulndigenous Weather Modification (TWM) un sito dedicato all'insegname
nto della
tecnologia indigena WM, http://twm.co.nz/forbquco.html.
8.
Si veda l'intervista con Nick Herbert su Quantum Tantra, condotta Jos
eph Madieny,
http://74. 125.155. 132/search?q=cache: s59QayXJ2oAJ:www. incunabula.org/inc3.ht
ml+ong%
27s+hat+joseph+ matheny+atoms+are+th ings&cd=l&hl=en&ct=clnk&gh=us.

Capitolo 7 - Una scienza tutta inventata - 89


flessibile pu fare molto nell'alleviare, o almeno mitigare, molto di quanto incon
triamo nella nostra
condizione umana.
Divertirsi importante, perch quando ci divertiamo cominciamo a produrre partice
lle virtuali,
chiamate "materia divertente", che hanno una grandissima utilit. Infatti, sia vir
tualmente che
letteralmente, cominciamo a spassarcela. Per quale motivo? Il fatto che quando p
roduciamo
quelle particelle virtuali che mi piace definire materia divertente, interveniam
o concretamente sullo
spin orbitale degli elettroni che sono alla base dei pattern neurochimici del ce
rvello e del sistema
nervoso. E se prendiamo a produrre neurotrasmettitori migliori, possiamo sperime
ntare pi
rapidamente alterazioni di coscienza caratterizzate da gioia e divertimento. Cos,
oltre a beneficiare
delle endorfine, potremmo sperimentare anche delle cose nuove e incredibili, chi
ss, forse delle
endolfine
Sapete cosa disse John Archibald Wheeler, fisico teorico nonch mentore di Feynman
, a proposito
dell'universo? Lo defin "un software intenzionale" posto "chiss dove".9 Orbene, al
zi la mano chi
pensa che fosse nel contempo confuso e non confuso! In pratica, Wheeler aveva ca
pito che

c'erano ben poche probabilit che l'ordine inerente che percepiva nell'universo fo
sse l per puro
caso. Secondo quanto si asserisce, diversi anni prima Wheeler aveva avuto un gra
ve problema di
salute, nonch una esperienza di premorte. In quella circostanza, Wheeler usc dal c
orpo e
"speriment" l'universo. Al termine di quella esperienza raccont che c'era qualcosa
che doveva
assolutamente condividere, perch avrebbe potuto andarsene da un momento all'altro
. Il suo
messaggio ai posteri fu: Se nella fisica c' qualcosa di cui mi sento particolarmen
te responsabile,
la percezione di come tutto quanto combaci alla perfezione.10 Si direbbe proprio
che avesse
compreso che i model
9.
Edward
Whitmont, The Alchemy of Healing: Psyche and Soma, North Atlantic Books, Berkele
y, CA, 1996,
p. 29, citato in Michael Talbot, Beyond the Quantum, Bantam Books, New York, 198
8, p. 155.
10.
Dennis Overbye, John A. Wheeler; Physicist Who Coined the Term

90 - La Fisica dei Miracoli


li matematici non colgono il nocciolo della questione e non possono arrivare al
cuore della materia,
che la consapevolezza della partecipazione all'Uno di ogni singola cosa.
Finch le leggi della matematica si riferiscono alla realt, non sono certe, e finch
sono certe, non
si riferiscono alla realt.
Albert Einstein
"Black Hole; Is Dead at 96", New York Times (14 aprile 2008), http://
www.nytimes.com/2008/04/14/science/14wheeler.html?_r= 1 &pagewanted=2.

CAPITOLO 8
Potere del comando o potere del controllo?
Mentre la fisica newtoniana pone l'accento sulla forza, la fisica quantistica
mette in rilievo le
sottigliezze, gli stratagemmi dell'universo. Tra controllo e comando c' una grand
e differenza. Nel
controllo ipotizziamo di sapere esattamente cosa sta accadendo, siamo convinti d
i essere in
possesso di tutti gli elementi necessari e di poter intervenire in modo da otten
ere il risultato voluto.
E l'emisfero sinistro del cervello, quello analitico, che dice: Posso riuscirci!.
E invece, no, mi
spiace tanto, ma il cervello non pu farcela!
Il comando scaturisce dal cuore. Comandare la Vita un nostro diritto di nascit
a. Quando
concepiamo la vita in questi termini, senza giudicarla, si verifica un collasso

della funzione d'onda


secondo modalit che non sono quelle basate sulle abituali leggi probabilistiche.
Tutto si riconfigura
sulla base del pensiero: Cosa accadr nel momento seguente?. Capito? Anche questa fi
sica,
lo per davvero!
Il comando non implica controllo. Quando siamo padroni della situazione, non s
tiamo cercando di
far succedere qualcosa. Avete mai letto il passo della Bibbia in cui Isaia dice:
Volete darmi ordini
sul lavoro delle mie mani? Il concetto di comando riguarda piuttosto penetrare in
una dimensione
del cuore in cui raggiungiamo l'unit con il campo di tutte le possibilit. Ed da qu
ello spazio sacro
e benedetto che, allorch diciamo: Cos sia, la realt si trasforma in ci che abbiamo det
to. Le
parole diventano virtualmente calici di luce, schemi d'informazioni. Il modo in
cui sono intessute
crea letteralmente un nodo di possibilit che dispiega le capacit dimensionali dell
a nostra
consapevolezza, di modo che possiamo sperimentare altri stati,

92 - La Fisica dei Miracoli


altri fenomeni e altri luoghi. Tale concetto diventer via via pi chiaro nel prosie
guo di quest'opera.
Cos disse il Signore, il Santo d'Israele, che lo ha plasmato: Volete interrogarmi
sul futuro dei miei
figli e darmi ordini sul lavoro delle mie mani?.
Isaia, 45:11
DISCENDI E DIMORA NEL CUORE,
DEFINISCI UNA INTENZIONE E LASCIAANDARE
Vorrei sottolineare un aspetto estremamente importante. Chiunque partecipi a u
no dei nostri
seminari potr osservare cose che, francamente, gli sembreranno una sorta di reviv
al evangelico
quantistico. Ma ci che sembro fare non ha in realt nulla a che vedere con una cond
izione in cui
sto facendo qualcosa. E importante perch l'atto del fare crea resistenza rispetto
a quanto potrebbe
manifestarsi nel momento immediatamente seguente. Per poter fare qualcosa devo a
ttrezzarmi per
mettermi all'opera. Se voglio scavare una buca con una zappa, cosa devo fare? Ta
nto per
cominciare devo procurarmi la zappa. Poi decider in quale punto cominciare a scav
are. Far un
tentativo, tanto per assaggiare la consistenza e la durezza del suolo. Infine ca
lcoler quanta forza
dovr impiegare per poter realizzare la mia buca. Chiaro, no? Sono tutte elaborazi
oni coscienti.
Quando invece ci si abbandona all'esperienza procedendo dal cuore, la faccenda
cambia
completamente. A quel punto non c' niente da fare, n si deve diventare qualcosa di
particolare.
Non c' assolutamente nulla da cambiare. E una condizione in cui ci limitiamo a co
ntemplare la
realt sotto i nostri occhi, senza esprimere alcun giudizio. Tale condizione di fl
usso indisturbato
peraltro assai diversa dalla "salute distica",

Capitolo 8 - Potere del comando o potere del controllo? - 93


dalla diagnosi e dalla terapia di una malattia, da una qualche tecnica, dalle ci
rcostanze
terapeutiche, dall'analisi condizionale del disturbo e persino dall'analisi tran
sazionale della malattia
(trance-attuale, per gli psichiatri che mi stanno leggendo e che si sono gi preoc
cupati di
diagnosticarmi qualcosa).
Non ce alcuna differenza tra gli stati della materia e la realt degli stati. Tu
tto sta nel contenuto
informativo del campo, o spin degli elettroni, che determinano certe particolari
reazioni o risposte.
Nel momento stesso in cui osserviamo qualcosa lo trasformiamo a livello quantist
ico. Siamo fatti di

schemi di luce custoditi in modelli informativi, ecco qual la nostra vera natura
! Imparare
l'Energetica della Matrice non facile, ma si tratta di concetti e capacit fondame
ntali per la nostra
realt. In pratica, sono i nostri tentativi di fare qualcosa, la necessit di osserv
are qualcosa e il
desiderio di potere che c'impediscono di sperimentare tali fenomeni. Ecco perch i
l mio motto :
discendi nella coscienza cuore, definisci una intenzione e lascia andare.
Discendere nella coscienza del cuore implica entrare in una condizione di possi
bilit alterata in cui
si applicano altre regole, o forse nessuna regola in particolare.
Definire l'intenzione e un concetto facilmente frainteso. Spesso pensiamo che i
ntenzione significhi
decidere ci che vogliamo e poi fare del nostro meglio per ottenerlo, attraverso q
ualche forma di
affermazione o visualizzazione. Gi sperimentato, vero? Per ha tutta l'aria di esse
re una
faticaccia, no? E ci dovuto al fatto che non pensiamo di meritarci un risultato d
el genere. Anzi, il
vero motivo che non pensiamo di possederlo gi. In realt siamo in relazione con ci c
he

vogliamo fin da ora. Solo che non comprendiamo che si tratta di qualcosa d'indiv
isibile, che non
pu essere separato. E proprio il desiderio di giungere a un certo risultato che a
mplifica la
condizione in cui non lo otteniamo. Chiaro? Ecco perch dovremmo servirci dell'int
enzione co

94 - La Fisica dei Miracoli


me facciamo quando giochiamo: l'intenzione semplicemente la simulazione di un'al
tra realt
virtuale.
Lasciar andare un concetto estremamente semplice: perch qualcosa possa accadere,
dobbiamo mollare la presa. Pi lasciamo andare, pi consentiamo il verificarsi di de
terminate
condizioni.
Bruce Lee insegnava ai suoi studenti tre principi o regole fondamentali: 1) as
sorb ci che
funziona. Ci implica contemplare ci che hai sotto gli occhi in questo preciso ista
nte. 2) Rigetta ci
che non funziona. E proprio ci a cui accennavo prima, quando parlavo dei tentativ
i di fare a pezzi
la materia per poi ricostruire l'universo sulla base delle particelle cos ottenut
e e fare in modo che
significhi qualcosa. Non pu significa un bel niente. Rigetta ci che non funziona,
le regole che
sono estranee alla tua realt e le regole che imponi alla realt. E infine, la terza
regola era 3) usa
nessun metodo come metodo. Ci significa che nel momento che stiamo vivendo applic
hiamo le
regole che gli si accompagnano, ma non limitiamo in alcun modo la nostra libert d
i espressione
affidandoci soltanto a quelle regole. Coltiviamo anche altri schemi o possibilit.
Possiamo
trasformarci, cambiare forma, come farebbe uno sciamano camaleontico. Impariamo
quindi a
trasformare la nostra realt inspirando un certo stato di cose ed espirandone uno
completamente
diverso. Non poi cos difficile come sembra, e se per caso non vi sembra difficile
, proprio
perch non lo !
ESPANDERE LA COSCIENZA QUANTISTICA
Uno dei concetti utili della fisica quantistica che la nostra una realt partecip
atoria.
Produciamo il materiale di cui fatta la nostra esistenza. Il modo in cui sceglia
mo le percezioni o i
parametri della nostra realt definisce ci che possiamo sperimentare in questo ista
nte. Ma c' un
problema: se le cose devono conti

Capitolo 8 - Potere del comando o potere del controllo? - 95


nuare ad avere un senso, dobbiamo necessariamente affidarci a un insieme di poss
ibili risultati (ci
che ci definisce) particolarmente ristretto. E se invece le cose potessero conti
nuare ad aver senso
e nel contempo non averne affatto? Quando cominciamo ad ampliare i parametri del
possibile,
manteniamo la spazio per le nostre normali aspettative e ce ne concediamo un po'
di extra, per ci
che potrebbe accadere di inatteso.
LA FISICA QUANTISTICA E I NUMERI COMPLESSI
In ambito fisico, al fine di descrivere il collasso della funzione d'onda, gli
scienziati si servono dei
cosiddetti numeri complessi coniugati. Questi complessi coniugati, allorch sono m
oltiplicati per se
stessi, producono sempre un numero reale. Per esempio, dato il coniugato comples
so (3+/) (4-/) =
12, il numero immaginario i intende rappresentare lo stato di tutte le possibili
t esistenti al di l del
contesto spazio temporale prima che abbia luogo un atto di osservazione. A segui
to
dell'osservazione, e sulla base della condizione di tutti i possibili risultati,
si verifica un'azione

specifica. Tale risultato, nel contesto della nostra consapevolezza, rappresenta


ci che osserviamo,
o il risultato finale, cos come ci sembra essere.
ACCOGLIERE LA GRAZIA NELL'EQUAZIONE DELLA NOSTRA VITA
Tutti i lettori della mia prima opera conosceranno gi la storia che mi accingo
a raccontare, ma
vale la pena di ripeterla, soprattutto perch approfitter dell'occasione per aggiun
gere alcune
intuizioni quantistiche circa lo strano evento che ne il fulcro.
Erano soltanto le quattro di un mattino terribilmente freddo, in quel di Bozema
n, Montana. Il vento
soffiava fortissimo, nevi

96 - La Fisica dei Miracoli


cava senza tregua e si stava formando uno spesso manto di neve luccicante. Non e
ra proprio la
giornata ideale per farsi le sei ore di strada che mi separavano dalla bella e r
ustica Missoula. Per i
miei contatti da quelle parti mi avevano organizzato un intenso weekend di visit
e con i clienti. Con
ogni probabilit, durante quel fine settimana avrei fatto pi soldi che in tutta la
settimana
precedente, e in quel frangente avevo davvero bisogno di rimpinguare il mio cont
o. Nella mia
precedente carriera di musicista professionista non avevo mai perso un solo lavo
ro, e non volevo
certo cominciare adesso: come si suol dire, "lo spettacolo deve continuare". Inf
ilai pigramente jeans
e maglione, poi presi dall'armadio il cappotto pi pesante che avevo e gli scarpon
i da neve.
Mentre uscivo, mia moglie mi ricord: Stai attento ai lastroni di ghiaccio!. Non a
vevo mai visto
nulla del genere, e non credevo che quel fenomeno potesse davvero materializzars
i sotto i miei
occhi. Scrollando le spalle, e sempre deciso a non arrivare all'appuntamento in
ritardo, salii sulla
mia vecchia auto, avviai il motore e, non senza qualche timore, cominciai a perc
orrere l'autostrada,
che per era deserta. Ne fui contento, perch in quel modo avrei potuto guadagnare t
empo,
accelerando sui rettilinei.
Presi un'andatura sostenuta, anzi eccessiva: 80 miglia all'ora. Cos facendo sar
ei riuscito ad
arrivare a Missoula prima del previsto, o almeno cos pensavo. Ma appena fuori But
te mi imbattei
proprio nel fenomeno a cui mia moglie mi aveva pregato di fare attenzione: le le
ggendarie,
scivolosissime e invisibili lastre di ghiaccio, silenziosamente in agguato sul m
anto stradale. Non
solo me ne accorsi troppo tardi, ma la lastra che era destinata a me si trovava
su un ponte
ghiacciato, appena fuori l'abitato. Le ruote entrarono in contatto con la patina
mortale che si era

formata al centro del ponte. Terrorizzato, mi resi conto di aver perso il contro
llo dell'auto. In preda
al panico, tolsi il piede dall'acceleratore e provai delicatamente a frenare, ma
stavo andando troppo
forte.
In quel vecchio modello c'era solo una normalissima cintura di sicurezza. Nien
te airbag, sistema
antibloccaggio delle ruote o
1

Capitolo 8 - Potere del comando o potere del controllo? - 97


moderne diavolerie del genere, per cui, intervento divino a parte, l'incidente c
he stavo avendo
avrebbe potuto rivelarsi fatale. Presi a spingere forsennatamente sul freno in u
n crescendo
disperato, slittando di coda e finendo per puntare dritto su uno dei pilastri de
l ponte. Qualche
secondo prima dell'impatto diedi una occhiata al tachimetro, che mostrava nitida
mente la velocit
mortale di 65 miglia orarie. Mi trovavo faccia a faccia con la morte, che mi mos
trava il suo orribile
ghigno. Accettai il mio destino e abbandonai ogni illusione di controllo. Dal pr
ofondo del cuore
strillai: Arcangelo Michele, aiuto!, e poi ci fu l'urto, tremendo.

Ci fu un lampo accecante di luce blu elettrico - quindi il nulla. Mi sentii ga


lleggiare, come avvolto in
una grande bolla blu di energia protettiva, talmente densa che mi avrebbe protet
to da qualsiasi
possibile trauma. L'arcangelo Michele il difensore della fede e il protettore de
gli innocenti. Credo
fermamente nel concetto di grazia, anche se forse non avevo mai fatto ricorso al
la mia dotazione
terrena di tale preziosa qualit. Per qualche misterioso motivo, mi ritrovai ancor
a seduto all'interno
della mia auto, che aveva continuato la sua corsa e adesso si ritrovava nel bel
mezzo del nulla, in
mezzo a un ponte ricoperto di ghiaccio. Ed ero incolume!
Infine, dopo diversi minuti, riuscii a riprendermi quel tanto che bastava per
fare il bilancio della
situazione. Cercai di aprire la portiera dal lato del conducente, ma scoprii che
era maciullata e
bloccata, cosicch dovetti calarmi fuori attraverso il finestrino. Una volta fuori
mi accorsi che tutto
l'avantreno era distrutto, fino al lunotto. Nel cuore di una freddissima notte i
nvernale ero solo su
una strada deserta e innevata. Nessun altro sarebbe stato cos folle da avventurar
si in condizioni
del genere. Se la mia auto non fosse stata in grado di ripartire, probabilmente
sarei morto lo stesso,
perch a quel punto c'erano quasi 15 gradi sotto zero. Mi chiesi se quella tragica
fine mi fosse stata
risparmiata solo per riservarmene una ancora peggiore: l'assideramento!
Rassegnato a far fronte a quelle circostanze, mi arrampicai nuovamente all'int
erno dell'auto, presi
posto al volante e infilai

98 - La Fisica dei Miracoli


la retromarcia. Col cuore in gola constatai che le ruote giravano ancora, e con
quel po' di presa che
riuscivano a esercitaresull'asfalto ghiacciato riuscii a fare dietrofront e ripa
rtii per la mia
destinazione, dove giunsi senza ulteriori incidenti e potei mantenere i miei imp
egni di lavoro.
Arrivato il momento di fare ritorno a casa, raggiunsi una stazione di servizio
e feci il pieno. Non mi
fu peraltro possibile controllare in qualche modo le condizioni generali dell'au
to, il cui cofano era
talmente accartocciato e straziato che con ogni probabilit non si sarebbe mai pi a
perto. Visto che
affidarmi all'intervento divino fino a quel momento aveva dato i suoi frutti, de
cisi di tenere duro e mi
diressi a casa, implorando tutti gli angeli di restarmi ancora vicino e trasform
arsi in meccanici, di
modo che la mia auto continuasse a funzionare ancora un po'. Una volta infilato
il garage di casa, il
motore esal l'ultimo respiro, qualche secondo prima che girassi la chiavetta. L'a
uto era ridotta
talmente male che non potei fare altro che rottamarla. I miei angeli custodi mi
avevano aiutato
ancora una volta, e il termine "gratitudine" non esprime tutto quel che provai,

e che continuo a
provare tuttora!
Scivolare su una lastra di ghiaccio a 65 miglia orarie, come accadde al sottos
critto, produce una
interessante equazione della coscienza. Se le regole a cui ti affidi sono del ge
nere: Per un'auto
che viaggia a 65 miglia orarie e scivola su una lastra di ghiaccio sbattendo con
tro un pilone di
cemento, la forza d'urto ulteriormente amplificata, il risultato non pu che essere
una
elevatissima probabilit di lasciarci la pelle, o al massimo di uscirne veramente
malconcio.
Se per sei sufficientemente flessibile e lasci spazio a una variabile nascosta,
come la presenza
degli angeli custodi, l'equazione perturbata al punto da poter includere risulta
ti meno prevedibili. Il
mondo reale che ne risulta sar molto pi sicuro e piacevole. La stessa equazione, c
on una
variabile in pi, pu significare una notevole differenza tra vita e morte, amore pe
rso o guadagnato,
suc

Capitolo 8 - Potere del comando o potere del controllo? - 99


cesso o fallimento. Ecco perch suggerisco di introdurre nella propria vita una va
riabile che definirei
fiducia nelle cose in cui speri e fede nell'invisibile. Vale davvero la pena di
sperimentarla!

Nel caso specifico di cui ho appena raccontato, i numeri concreti rappresentan


o la velocit del
veicolo, la scivolosit del ponte, il coefficiente di perdita di trazione e la for
za dell'impatto.
Introducendo per un numero intero immaginario, quell'invisibile i, che in questo
caso equivale ad
angeli, si ottiene un risultato finale assai diverso. Nella fattispecie quella v
ariabile nascosta
rappresenta la qualit della fede nell'invisibile.
Capisco che per qualcuno tra i miei lettori credere negli angeli custodi possa
costituire un salto
quantistico un po' troppo grande, nel qual caso lasciate semplicemente perdere.
Qualsiasi nostra
credenza include i filtri della nostra percezione. Il modo con cui scegliamo di
vedere le cose
governa la manifestazione della nostra realt. Per qualcuno di noi persino l'affer
mazione: Sono
sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna, pronunciata dal maestro Ges, pu e
ssere
utilizzata e significare che Dio sempre l, pronto a pioverti letteralmente addoss
o (soprattutto se
vivi a Seattle!). Il messaggio : abbraccia le gocce di misericordia che si trasfo
rmano nell'oceano
della vita, ama te stesso e trasforma la tua realt.

CAPITOLO 9
Fermi tutti: cos' appena successo qui?
Il principio d'indeterminazione, formulato da Heisenberg, dice che non possibi
le misurare
simultaneamente la posizione di una certa particella quantistica e il suo moment
o. Vale a dire che
nell'istante stesso in cui monitoriamo la sua velocit perdiamo le tracce della su
a posizione. Le mie
guide mi hanno dimostrato qualcosa circa i motivi per cui non possibile identifi
care
simultaneamente la velocit e la posizione di una particella. Ci che osserviamo att
raverso i nostri
sensi fisici basato sulle informazioni filtrate attraverso il passaggio delle pe
rcezioni alla mente
conscia. L'emisfero cerebrale sinistro analizza i dati grezzi, quindi decide qua
li siano le informazioni
pi importanti relativamente alla nostra preoccupazione fondamentale (la sopravviv
enza!), e tutti gli
altri dati vengono eliminati. Sebbene percepite e registrate, ci sono informazio
ni che non superano
il vaglio del cervello sinistro e restano nascoste nei pi profondi recessi del no
stro inconscio.
La scienza naturale non descrive e spiega semplicemente la natura; essa una part
e dell'azione
reciproca tra noi e la natura.
Werner Heisenberg
La mente conscia funziona come un otturatore: cattura rapidamente immagini e po
i le congiunge,

cos da offrirci un continuum in cui, proprio come al cinema, l'azione non davvero
il fluire di un
movimento, ma una serie d'immagini statiche. Quando osser

102 - La Fisica dei Miracoli


viamo un oggetto o una informazione, possiamo servirci coscientemente soltanto d
i meno dello
0,01 percento dello spettro elettromagnetico visibile che pu essere catturato dal
nostro sguardo.
Non possiamo analizzare visualmente pi canali d'informazione simultanei, perch il
cervello
sinistro elabora le informazioni sulla base di una struttura "seriale", un'immag
ine per volta.
Ecco perch si dice che siamo in grado di elaborare soltanto 7 (con una differen
za di pi o meno
2) bit di dati al secondo. Il processo impiegato per l'analisi dei dati sensoria
li funziona soltanto in
modo lineare; molto veloce, ma come gi detto pu offrirci soltanto un'immagine, ovv
ero una
porzione d'informazione per volta. La mente inconscia invece un multiprocessore,
e pu prendere
in esame milioni di bit di dati nello stesso istante. Per le sue conclusioni non
sono normalmente
disponibili, almeno non nel nostro stato di coscienza normale.
E proprio qui che entra in ballo il problema della misurazione cos come posto d
alla fisica

quantistica. Al fine di analizzare i dati generati dai nostri esperimenti, dobbi


amo servirci della mente
conscia. L'attenzione esercitata dal cervello sinistro un processore seriale, e
ci implica che in un
determinato istante e in relazione ai dati a nostra disposizione non possiamo ma
i servirci di pi di
una prospettiva alla volta. Inoltre, nel momento stesso in cui "osserviamo", coi
nvolgiamo il processo
delle nostre osservazioni con l'oggetto o il soggetto delle nostre percezioni.
Si potrebbe dire che la nostra mente cosciente sia come il personaggio interpre
tato da Jack
Nicholson nel film Codice d'onore. La nostra mente conscia dice: Voglio la verit!.
In sottofondo
possiamo quasi sentire riecheggiare le parole di Jack con cui l'inconscio si fa
beffe di noi: E una
verit di cui non sai servirti!.1 Jack si sistemato a guardia del confine e, per po
ter passare
dall'altra parte, dobbiamo superare l'ostacolo. Al fine di percepire in modo mul
tidimensionale
dobbiamo servirci del multipro
1.
The Intemet Movie Database, http://www.imdb.com/charaaer/ch0007463/ quotes.

Capitolo 9 - Fermi tutti: cos' appena successo qui? - 103


cessore dell'emisfero destro del cervello. Peraltro, per poter interpretare i da
ti ottenuti, dobbiamo
necessariamente analizzarli secondo la prospettiva dell'emisfero sinistro.
Il principio d'indeterminazione si applica soltanto alla nostra incapacit consc
ia di osservare
contemporaneamente il momento di un oggetto e la sua posizione. Ma la nostra men
te inconscia
pu riuscirci facilmente - restandosene in equilibrio sulla punta di uno spillo e
attraverso un numero
e una variet infinita di angeli! Si tratta di una delle migliori argomentazioni a
favore della
coltivazione degli stati alterati di coscienza. Giacch a livello quantistico l'at
to dell'osservazione
trasforma l'attivit dell'oggetto osservato e poich siamo composti di schemi di luc
e, possiamo
cambiare gli esiti (e intervenire parimenti sulle informazioni in ingresso) impa
rando a cogliere la
realt sulla base di una percezione alterata.
Penetrare nel mondo della fisica quantistica ha effetti innegabili e drastici.
Fa collassare la
possibilit in realt. A meno che non cambiamo il sistema di regole, la realt che ott
eniamo quella
in cui non ci sono possibilit che le cose cambino. Ci dovuto al fatto che abbiamo
predisposto le
cose della nostra vita di modo che si conformino al modo in cui pensiamo debbano
essere. Ma non
qualcosa che facciamo a livello conscio, bens a livello inconscio. Peraltro, ci az
ionato
consciamente attraverso le modalit con cui osserviamo e percepiamo nella nostra r
ealt fisica.
Effettuando una misurazione a livello quantistico, cambiamo qualcosa in ci che

stiamo
misurando. A tale livello l'atto dell'osservazione comporta un cambiamento. Di c
onseguenza, se
osservo qualcosa che mi d l'impressione di essere "bloccato" o "rigido", non si t
ratta di un giudizio,
ma di una rilevazione. Se compio una misurazione e poi chiedo: Come sarebbe se fo
sse
diverso?, riesco ad analizzare l'alternativa, invece dell'apparenza, e l'esito pu
essere
assolutamente diverso. E una domanda a risposta multipla, e qualsiasi processo c
os formulato d
adito alla "condizione di non giudizio".

104 - La Fisica dei Miracoli


Nel 1970 Lizzie James intervist Jim Morrison, leader del celebre gruppo rock dei
Doors, e i due
discussero della vita in generale e di come la star aveva scelto di sperimentarl
a. Quell'intervista fu
pubblicata 10 anni dopo la sua morte sulla rivista Creem, in un articolo intitol
ato "Ten Years
Gone".2'3 Eccone un estratto:
Il genere pi importante di libert di essere ci che si davvero. Si baratta la propri
a libert per

un ruolo. Si barattano i propri sensi per un atto. Si svende la propria capacit d


i sentire e in cambio
s'indossa una maschera. Non potr esserci alcuna rivoluzione di massa fino a che n
on ci sar una
rivoluzione personale, a livello individuale. Prima deve avvenire all'interno...
Si pu ptivare un uomo
della sua libert politica e non lo si ferir -- finch non lo si priver della sua libe
rt di sentire.
Questo pu distruggerlo... Questo genere di libert non pu essere concessa. Nessuno p
u
conquistarla per te.4
Il nostro cuore conosce la differenza tra ci che vero e ci che non vero. E pu rico
noscerla
perch l'unica dimensione in cui il giudizio ha un valore. E cos che, come si dice
nel Vangelo,
obbediamo al comandamento: Giudicate secondo giustizia, giacch non stiamo analizzan
do.
Quando ci basiamo sull'analisi delle apparenze, ci troviamo sempre in una condiz
ione di polarit o
dualismo riguardo a ci che stiamo cercando d'interpretare. Alla fine pu essere sol
o buono o
cattivo, bianco o nero, il male o il bene assoluto, angelo o demone, ma non le d
ue cose assieme, o
nessuna delle due. E proprio questo il punto di vista a cui in linea di massima
si affida la scienza.
2.
Citazioni, detti e poesie, presso Litera.co.uk., s http://www.litera.c
o.uk/
author/jim_morrison/.
3.
Lett. A dieci anni di distanza (N.d. T).
4.
Versione italiana disponibile presso http://www.recensionilibere.splmder.com/tag/intervista_a_jim_morrison (N.d. T.J.

Capitolo 9 - Fermi tutti: cos' appena successo qui? - 105


COERENZA E DECOERENZA QUALE PERCEZIONE SELETTIVA
Il concetto di collasso della funzione d'onda parte dal presupposto che al di
l del contesto del
tempo e dello spazio ci siano possibilit infinite. Tutto pu accadere. Le leggi del
la probabilit
quantistica implicano che l'atto dell'osservazione di un certo fenomeno provoca
la sua coerenza
con ci che prevediamo di vedere. Quando viene scelto od osservato uno specifico r
isultato, tutte le
altre possibilit precipitano simultaneamente nella decoerenza, relativamente a qu
el particolare
contesto spazio-temporale. Ci che non prevediamo di osservare non si verifica. In
sostanza, c'
una formula precisa che determina cosa pu concretamente manifestarsi nel nostro m
ondo:
sperimentiamo ci che prevediamo di sperimentare. Quando cominciamo ad allentare i
l sistema di
regole con cui gestiamo le probabilit, iniziano subito a comparire molte altre co
se. Il nostro
"software di gestione della realt" viene sottoposto a un aggiornamento percettivo

.
L'ESPERIMENTO DELLA DOPPIA FENDITURA
I fisici eseguono un esperimento che ormai noto ai pi, ma che vale la pena di ri
petere. Si
servono di due fenditure, parallele e sufficienti a far passare un elettrone, qu
indi inviano un fascio di
elettroni alternativamente attraverso una sola delle due fenditure, di modo che
vada a
impressionare il bersaglio, consistente in una lastra fotografica. Quando poi co
nfrontano le
immagini che si sono formate sulle lastre, constatano una distribuzione uniforme
di particelle,
ovvero esattamente il risultato atteso.
Peraltro, se si aprono entrambe le fenditure, gli elettroni sembrano interferir
e e passare
contemporaneamente attraverso entrambe le fenditure, formando cos una immagine ca
ratterizzata
dall'alternarsi di bande chiare e scure. Per quale motivo? La

106 - La Fisica dei Miracoli

presenza di bande scure significa che il fascio di elettroni ha interferito con


se stesso,
cancellandosi. Le bande chiare indicano invece che le onde si sono moltiplicate,
creando un
potenziale di somma (fisica classica) che provoca onde pi grandi, pi ampie e pi lum
inose.
Quindi, riassumendo, l'esperimento della doppia fenditura consiste in questo: ab
biamo due
fenditure, che teniamo chiuse. Poi proiettiamo un fascio di elettroni attraverso
una delle due
fenditure soltanto, e sullo sfondo c' un congegno che registra ogni impatto della
particella, sulla
base di una emulsione (pellicola o lastra fotografica) con cui viene registrato
lo schema. Ebbene, la
cosa interessante che aprendo soltanto una fenditura il risultato esattamente qu
ello che ci si
potrebbe attendere: una distribuzione di particelle ben precisa. Quando per apria
mo
contemporaneamente le due fenditure, succede qualcosa di bizzarro: gli elettroni
sembrano
dividersi in due e interferire con se stessi, creando uno schema ondulatorio sul
la pellicola. Eppure
per gli scienziati che stanno osservando l'esperimento, attraverso la fenditura
o le fenditure passa
soltanto un elettrone per volta.
Chiunque abbia dei figli avr gi sperimentato personalmente, nel proprio quotidia
no, qualcosa di
esattamente analogo. Quando i fisici non osservano il percorso degli elettroni e
d entrambe le
fenditure sono aperte, concedendo alle particelle libert di scelta, queste scelgo
no di comportarsi
male. I bambini fanno lo stesso! E cos se ne ricava uno schema d'interferenza che
si mostra sulla
lastra fotografica sotto forma di bande chiare e scure.
John von Neumann, celebre matematico, fu chiamato a interpretare i risultati s
concertanti
dell'esperimento appena descritto, e giunse alla conclusione che l'unica spiegaz
ione razionale
possibile fosse la presenza di una variabile nascosta. Secondo il lavoro di Thom
as J. McFarlane,
Quantum Physics, Depth Psychology, and Beyond, von Neumann giunse infine alla co
nclusione
che quel fattore x fosse la coscienza umana! In pratica, il motivo per cui il fo
tone o elettrone
interferiva con se stesso

Capitolo 9 - Fermi tutti: cos' appena successo qui? - 107


era che la nostra coscienza (quella di esseri umani) provocava il collasso della
funzione d'onda, e
ci produceva la differenza tra la percezione della particella o dell'onda.
Per dirla altrimenti, se non ce ne preoccupassimo affatto, o non ci aspettassi
mo di vedere
qualcosa, si comporterebbe come un'onda e potrebbe interferire con se stessa. Pe
raltro, quando
osservato e sottoposto a misurazioni, in base alle quali deve comportarsi in un
certo modo, il fotone

si conforma alle aspettative. Se partiamo dal presupposto che gli esseri umani s
ono composti di
fotoni, l'atto stesso della misurazione provoca il collasso della funzione d'ond
a e cambia la struttura
concreta della composizione del corpo. Quindi, fondamentalmente, il nostro unive
rso un artefatto.
In sostanza, la coscienza il fattore x che viene trascurato in tutti quanti gli
esperimenti, ma che
spiega la maggior parte degli effetti osservabili in fisica quantistica.
Possiamo immaginare schemi complessi di fotoni che interagendo tra loro forman
o un unico
complesso chiamato funzione d'onda. La costituzione della nostra tendenza percet
tiva definisce la
funzione d'onda della possibilit che possiamo accogliere e accettare come risulta
to finale. L'onda
probabilistica basata sul nostro modello di coscienza. Ci significa che se espand
iamo il modello
della nostra realt personale, i risultati cambiano, e in modo esponenziale.
Tali onde probabilistiche sono potenziali trascendenti, manifestati attraverso
la libert di scelta.
Scegliamo le modalit di manifestazione dei fenomeni sulla base del tipo di osserv
azione praticata.
La nostra osservazione, o misurazione, provoca il collasso della funzione d'onda
. I fisici sono
affezionati a tale termine, di cui si servono per denotare le misurazioni quanti
stiche, per via
dell'immagine di onde diffuse che all'improvviso collassano in una particella lo
calizzata; in pratica
accade proprio qualcosa del genere.
E quando smettiamo di cercare di realizzare un certo obiettivo che c' spazio pe
r il cambiamento.
Se vogliamo a tutti i costi che qualcosa accada, ci situiamo nella realt delle pa
rticelle in rapporto
all'informazione od oggetto in questione. Ma quando

108 - La Fisica dei Miracoli


espandiamo la nostra consapevolezza dall'interno del laboratorio del nostro cuor
e, sfrecciando l
fuori, siamo momentaneamente svincolati dai limiti della coscienza e trascendiam
o la barriera della
dimensione spaziotemporale.
Un istante dopo ci stiamo gi reintegrando di schianto dalla trascendenza ondula
toria alla realt
abituale fatta di particelle. Una porzione della nostra coscienza, che non n part
icella n onda,
pu occuparsi contemporaneamente delle funzioni d'onda probabilistiche e della rea
lt fatta di
particelle. E a quel punto siamo in armonia con gli angeli e possiamo letteralme
nte danzare con
loro. Via via che ci abituiamo, percepire quell'armonia celeste ci risulta pi fac
ile, e con un po' di
pratica, la danza si fa pi divertente e coinvolgente!
Quando provochiamo il collasso della funzione d'onda, come se una spalmata di
possibilit si
consolidasse in uno stato ben definito. Quando siamo preda di un dolore, o dobbi
amo affrontare un
certo problema, potrebbe essere sufficiente renderci conto che le nostre aspetta
tive sono basate su
un errore di percezione. Il problema sempre l, in parte perch partiamo dal presupp
osto che
continui a sussistere, e quindi continua a manifestarsi nello stesso modo, un mo
mento dopo l'altro.
Ma nel giro di qualche istante potrebbe essere completamente diverso. Se pensiam
o il contrario,
perch la realt fisica ci sembra immutabile. E questo il presupposto razionale basa
to su un
modello a sistema chiuso. Ma una menzogna!
La nostra esperienza della realt personale un sistema completamente aperto. Cam
biare il
modo in cui percepiamo la realt trasforma l'oggetto della nostra osservazione, ch
e a sua volta pu
provocare l'immediata trasformazione del risultato finale! Se ci sembra non camb
iare, perch
l'abbiamo predisposto in modo che debba conformarsi allo stato di cose cos come p
ensiamo
debba essere. Non peraltro qualcosa che determiniamo o comprendiamo a livello co
nscio. E
azionato dalla coscienza attraverso il modo in cui osserviamo e percepiamo la no
stra realt

Captolo 9 - Fermi tutti: cos' appena successo qui? - 109


fisica. Gli schemi percettivi a cui siamo abituati creano il modello da cui deri
viamo le nostre
esperienze quotidiane.
Qui sotto trovate un messaggio inviatomi di recente da uno dei partecipanti a
un mio seminario. Il
semplice leggere queste pagine vi pone nel campo morfico che caratterizza quel g
enere di
esperienze. Non c' neppure bisogno di partecipare a un seminario (sebbene sia una
esperienza

estremamente divertente!). un esempio di cui mi servo volentieri, proprio perch s


impatico e
istantaneo!
Mi sono recato al primo seminario dietro suggerimento della mia amica Suzanne. L
'avevo
incontrata meno di un mese prima e avevamo discusso a lungo della faccenda. Avre
i potuto
permettermelo? In sostanza, serviva davvero a qualcosa? Alla fin fine avevo deci
so di andarci, e
ancora non sapevo che non me ne sarei mai pentito! Il venerd sera, dopo aver vist
o un bel po' di
gente finire a gambe all'aria sul palco ed essermi chiesto dove fossero "andati"
, ho incontrato il
dottor Bartlett. Si avvicinato e si subito accorto della mia scoliosi. Nel giro
di qualche secondo
ho avuto la netta impressione che la mia colonna vertebrale uscisse dal mio corp
o - proprio cos: mi
sembrata saltar fuori e quindi tornare al suo posto completamente diversa. Dopo
aver posto che
alcuni degli organi interni erano schiacciati nella mia cassa toracica, che i po
lmoni non
funzionavano al massimo della loro capacit e che le anche erano disallineate, il
dottor Bartlett mi
ha chiesto come mi sentissi. Dal momento che ero ancora convinto che cambiamenti
del genere
non potessero accadere nel giro di due minuti, ho provato ad allontanarmi. Ma no
n ha funzionato
come pensavo, perch le mie gambe sembravano di gelatina. Dopo aver imparato a cam
minare
con la mia nuova colonna vertebrale (e aver fissato stupito allo specchio quella
che prima era una
curva rovinosa) sono tornato a casa con un gran sorriso sulle labbra. Il giorno
seguente ho

incontrato un bel po' di persone straordinarie e ho capito che molte delle cose
di cui avevo sempre
sospettato l'esistenza erano assolutamente vere, e che

110 - La Fisica dei Miracoli


ci sono sempre modi per quantificarle. E mi bastato un altro giorno ancora per c
apire che non c'
neppure bisogno di quantificarle, perch ci sono e basta!
Fino a oggi ho praticato l'Energetica della Matrice su varie persone, con risult
ati incoraggianti. Il
mondo mi sembra completamente diverso, come del resto credo sia accaduto a molti
altri dei
partecipanti. Partecipare a uno di questi seminari la miglior cosa che possiate
fare per voi stessi,
per i vostri amici e per la vostra famiglia. Se avete ancora dei dubbi, lasciate
perdere, non esitate:
ANDATECI! Quell'esperienza vi trasformer in modo meraviglioso!

CAPITOLO 10
Far collassare l'onda
Quando osserviamo, facciamo collassare l'onda elettronica, che si localizza i
n un certo posto.
Mentre non stiamo osservando, la funzione d'onda si diffonde assumendo una condi
zione di
possibilit trascendente. Ed per tale motivo che chiedo di discendere, e passare d
alla testa al
cuore, e penetrare in uno stato alterato di coscienza. Definisci l'intenzione: Vo
rrei che ci
cambiasse!. E tutto, non c' bisogno di fare altro. Quando, anche per un solo istan
te, ci
predisponiamo all'emozione di un nuovo esito, quell'emozione di apertura motivat
a pu
rappresentare una preghiera quantistica.
E infine lascia andare: abbandona lo spaziotempo, anche se per una frazione d
i secondo soltanto.
Sarai di ritorno un istante dopo, ma la tua esperienza della realt potr essere com
pletamente
cambiata. Quando scegli di osservare la tua vita secondo una prospettiva estrema
mente pi ampia,
fai collassare gli schemi ondulatori della tua esistenza, la "stessa vecchia sto
ria", in una nuova
dimensione del possibile. Tale gesto creativo di Volont Divina Elevata, combinato
con il potenziale
illimitato di cui depositario lo spazio Sacro del Cuore, pu tradursi nella codifi
cazione e nascita di
una nuova persona!
LA FUNZIONE DELLA PROBABILIT PONDERATA
La fiducia il cuore della saggezza. Quando ci concentriamo su ci che potrebbe a
ccadere, ci si

trasforma in una funzione di probabilit ponderata, generata e sostenuta dal modo


in cui abbiamo
scelto di osservare le cose. La consapevolezza, filtrata

112 - La Fisica dei Miracoli


tramite il mezzo delle nostre credenze, finisce per generare l'esperienza. Nessu
no pu per
osservare lo stesso evento nel medesimo modo. Ci troviamo a osservare la realt da
ll'interno. Se
non ci piace la piega che sta prendendo la nostra vita, non dobbiamo fare altro
che rinunciare al

bisogno di controllarla. Dimoriamo nel centro del nostro cuore e affidiamoci sen
za esitare a
qualsiasi guida ci giunga da quella condizione di equilibrio.
A mio parere tale concetto chiave perfettamente rappresentato da queste due cit
azioni del
nuovo testamento:
Se una casa divisa in se stessa, quella casa non pu reggersi. Marco, 3:25
Nessuno pu servire due padroni: o odier l'uno e amer l'altro, o preferir l'uno e dis
prezzer
l'altro: non potete servire a Dio e mammona.
Matteo, 6:24
Le nostre credenze sulla realt e sulla vita possono renderci schiavi del genere
di esperienze che
tendono a produrre. Quando ci concentriamo sul nostro dolore, sui nostri problem
i o sulle malattie,
escludendo ogni altra possibilit, sono questi i nostri padroni assoluti. Se vogli
amo approfittare
dalla saggezza del Maestro, dobbiamo decidere chi vogliamo realmente servire e f
arne la nostra
realt. Quando espandiamo il campo delle nostre aspettative in modo che ci sia spa
zio anche per
un miracolo, non siamo pi schiavi delle strutture delle nostre creazioni preceden
ti. Possiamo
scegliere daccapo.
necessario che comprendiamo che, a livello fondamentale, la dimora dei nostri
atomi, cellule ed
elettroni fatta di luce. E questa la composizione del nostro corpo fisico. Quand
o concentriamo la
nostra attenzione in modo che includa soltanto la sfera dei

nostri problemi e il contenuto del nostro corpo fisico, escludendo ogni altra po
ssibilit, ci troviamo
nella condizione dualistica di servire due padroni. Per poter trasformare l'esit
o od ottenere un
miracolo dobbiamo semplicemente mollare la presa, almeno per un istante. Permett
iamo alla realt
fondamentale, la cui natura luce, d'illuminarci completamente. Cos facendo possia
mo ridefinire la
struttura della realt. Servire la luce significa servire l'infinito. Il maestro P
aramahansa Yogananda
ha commentato gli insegnamenti del Cristo nel suo Autobiografia di uno Yogi. Ecc
o come descrive
la sua esperienza della luce dell'Interezza:
Il mio corpo fisico si fece pi leggero... Mi sentii come galleggiare... Il mio co
rpo senza peso si
spost lentamente... a sinistra e a destra. Mi guardai intorno nella stanza: mobil
i e pareti erano
quelli di prima, ma la quantit di luce si era intensificata al punto che non rius
civo pi a scorgere il
soffitto. E questo il meccanismo dello spettacolo cosmico, disse una voce... la tua
forma non
nient'altro che luce!.
Contemplai le mie braccia e provai ad agitarle, senza peraltro petcepire alcun p

eso... Il flusso di
luce cosmica che animava il mio corpo sembrava una riproduzione divina dei raggi
di luce che
vengono emessi dalla cabina di proiezione di una sala cinematografica... E allor
ch l'illusione di un
corpo solido fu completamente dissolta... la mia comprensione che tutti i fenome
ni sono
fondamentalmente fatti di luce si fece ancor pi profonda.
Nell'Energetica della Matrice insegniamo una mitologia secondo cui siamo fatti
di fotoni. In fisica si
procede dividendo progressivamente la materia fino alla dimensione dell'estremam
ente piccolo. In
un tale regno, fatto di particelle virtuali e di funzioni d'onda collassanti, la
realt segue le regole
quantisti
1.
Paramahansa Yogananda, Autobiografia di uno Yogi, Ubaldini Astrolabio, Roma, 20
09.

114 - La Fisica dei Miracoli


che, che sono invero assai bizzarre. Ecco perch ci arrendiamo alla conclusione ch
e gli oggetti di
dimensioni superiori, come il nostro corpo fisico, siano soggetti soltanto alle
leggi della fisica
classica, ovvero quelle d'ispirazione newtoniana.
Secondo una prospettiva strettamente scientifica in definitiva siamo fatti di
atomi. Gli atomi sono a
loro volta composti di elettroni, protoni e neutroni. In realt gli elettroni non
orbitano attorno al
nucleo, come ci hanno insegnato a scuola. E pi corretto definire che seguono orbi
te
probabilistiche. Fondamentalmente manifestano un'unica orbita ben definita attor
no al nucleo
quando sottoposti a osservazione. Ma si trovano in una nube elettronica. Succede
quindi che, nel
momento in cui li osserviamo, aspettandoci di trovarli in una particolare orbita
, la funzione d'onda
collassa proprio nell'orbita in cui riteniamo debbano trovarsi. Attenzione: sto
pur sempre parlando di
ci che siamo, ovvero dei costituenti della struttura apparente del nostro corpo e
dell'ambiente
circostante!
Procedendo oltre la soglia dell'elettrone ci addentriamo ancor pi in profondit i
n un mini-universo
fatto di particelle virtuali, come i muoni e i gluoni, e via dicendo, fino al fo
tone. Il fotone pu
manifestarsi sotto forma di onda o di particella (oppure, come avrebbe detto Lou
is de Broglie, come
particella e onda). A questo punto stiamo parlando di luce e informazioni - ovve
ro proprio di ci di
cui siamo fatti, almeno cos come la vedo io. Non sto parlando di zucchero, aromi
e altre cose
buone, o di serpenti, lumache e quant'altro.
Se, a livello infinitesimale, fondamentale, siamo il frutto di un flusso di fo
toni, il cui fattore coesivo
la coscienza, perch ci non dovrebbe essere vero anche a livello macroscopico per i
l nostro
stesso corpo? E allora, lo ripeto per l'ennesima volta, non dimentichiamo che qu
ando misuriamo
qualcosa a livello quantistico, lo stiamo cambiando. E definito effetto osservat
ore. In realt non
possiamo misurare la velocit o la posizione di una particella quantistica senza i
ntervenire e
modificarla in virt dell'atto stesso della nostra osservazione. La domanda che sc
aturisce
spontanea quindi : attraverso quale lente stiamo effettuando l'osservazione?

CAPITOLO I I
Il collasso della funzione d'onda nell'esperienza umana
Nella tecnica di Energetica della Matrice definita "due-punti", il linguaggio
della scienza assume
una importanza notevole. Credo anzi che l'Energetica della Matrice non sarebbe m
ai giunta

all'attuale livello di sofisticatezza senza il mio crescente amore per la scienz


a e in particolare per la
fisica. Il processo dei due- punti costituisce uno strumento di valutazione che
sovralimenta la nostra
capacit di riconoscere in quale contesto possiamo accedere alla griglia del Tutto
Ci Che E.
Orbene, quand' che stiamo effettuando una valutazione? Per esempio quando guard
iamo
qualcuno negli occhi e comprendiamo se arrabbiato nei nostri confronti, o magari
eccitato o
perplesso. Stiamo compiendo una valutazione basata su miliardi di calcoli. Tutta
quella complessit
pu ridursi al semplice essere consapevoli di ci che stiamo osservando, e restare c
omunque
totalmente complessa. Ed cos che possiamo penetrare nelle griglie di manifestazio
ne senza
bisogno di capirne i dettagli.
FAR COLLASSARE L'ONDA
Sar opportuno ricordare che due o pi sistemi quantistici possono condividere la s
tessa onda
quantistica. In casi del genere si pu dire che sono connessi, e si parla allora d
i "entanglement (o
correlazione) quantistico". A livello subatomico siamo costituiti di fotoni ad a
lta energia; il nostro
corpo costituito di luce e informazioni, mantenuti in schemi ossia onde d'interf
erenza.

\ 16 - La Fisica dei Miracoli


Quando connettiamo i due punti, stiamo consciamente osservando la loro correlazi
one. E un
legame che abbiamo creato con la nostra immaginazione. Ci che immaginiamo a livel
lo del fotone
ha l'incredibile potere di cambiare tali schemi di luce e informazioni. L'atto s
tesso di concentrarsi a
tale livello, in cui ogni cosa semplicemente fatta di energia luminosa, provoca
un comportamento
diverso in ci che osserviamo. Provochiamo il collasso dell'organizzazione del nos
tro mondo,
basata sulle particelle, trasformandolo in vari schemi, o fronti d'onda luminosa
in condizione di
entanglement. qualcosa che accade realmente, che possiamo sentire e percepire.
E utile pensare che nel momento in cui eseguiamo la tecnica dei due-punti con
qualcun altro ci
troviamo veramente in una condizione di entanglement con un diverso aspetto di n
oi stessi. La
nostra esperienza dell'altro non in effetti identica al modo in cui l'altro sper
imenta se stesso, e
neppure analoga alla sua esperienza di noi. Si tratta quindi di uno stato di fus
ione unico, e allorch
c'impegniamo per la realizzazione di un tale risultato, disponiamo di una opport
unit unica per
trasformare la coscienza. Attraverso tale processo non solo provochiamo un cambi
amento del
soggetto su cui scegliamo di concentrarci, ma trasformiamo anche noi stessi. Att
raverso il "non fare
nulla" e il non cercare di "aggiustare" alcunch, che rappresentano pur sempre le
basi del
processo, penetriamo nella condizione della trasformazione.
Quando pratichiamo l'arte dei due-punti, scopriamo un nuovo paradigma rispetto
a tutto ci che
possiamo fare o contattare attraverso la modalit sensoriale del tatto. Se c'impeg
niamo a farlo su
base quotidiana, cominciamo a cogliere dei frammenti della realt nascosta e della
complessit che
si cela dietro il velo degli eventi quotidiani. Non siamo pi persone a cui succed
ono delle cose, ma
iniziamo ad assumerci la responsabilit dell'uso creativo dell'energia universale.

Capitolo 11 - Il collasso della funzione d'onda - 117


UN COMMENTO SULLA TECNICA DEI DUE-PUNTI
Tratto da una intervista radiofonica con il dottor Richard Bartlett:1
Intervistatore: Dottor Bardett, in che modo lavora con l'Energetica della Matri
ce nel suo studio?
Richard: Non mi esprimo in termini di tutela della salute, perch quando si parla
di tutela della
salute entra in ballo anche la questione della malattia. Si tratta di opposti in
equilibrio, e ogni
qualvolta mettiamo mano a una estremit della polarit, ovvero a uno dei due poli, s
tiamo
lavorando anche con l'altro. Quindi, se cerco di guarire qualcuno, vuol dire che

sto cercando di
guarirlo da una malattia. E ogni qualvolta faccio qualcosa del genere, posso usa
re soltanto i
parametri e le capacit di giudizio che verrebbero esercitate in risposta a una ce
rta condizione.
Se per rinuncio alla risposta condizionata, alla tendenza a reagire, a un modo
di pensare
strutturato attorno allo stimolo/risposta, tutto ci che posso dire : "Non so cosa
accadr adesso. Mi
arrendo, mi lascio andare al presente e abbraccio qualsiasi cosa si manifesti, r
itenendola utile e
predisponendomi a trarne un insegnamento".
Intervistatore: Come decide in che modo finir per aiutare una certa persona?
Richard: Una delle tante cose che insegniamo ai partecipanti ai nostri seminari
essere
consapevoli di ci che stiamo osservando. Che cosa significa nel contesto medico i
n cui siamo
normalmente formati? Significa che quando qualcuno entra nel mio studio e mi dic
e: "Ho un
problema alle ginocchia", e io mi preoccupo delle sue ginocchia concentrandomi s
u di esse, ci che
vedo proprio un ginocchio con un certo problema. E allora con ogni probabilit fin
ir per
aggiungere una diagnosi che non fa altro che sovrapporsi a quel particolare

1. Richard Bartlett, "The Music of Your Mind", intervista radiofonica di Maria F


rees, Portland,
Oregon, 3 maggio 2007.

118 - La Fisica dei Miracoli


problema. Non vedr nient'altro e quindi, vista la situazione, bisogna solo sperar
e che sia bravo a
trattare le ginocchia! questa l'unica opzione di cui dispongo realmente.
C' poi l'estremo opposto: qualcuno con un gran male al ginocchio viene nel mio
studio, e di certo
non risponder qualcosa del genere: "Anch'io ho un ginocchio!". Se rispondessi cos,
mi meriterei
una ginocchiata nelle parti basse! No, mostrer il massimo rispetto, prender e tocc
her quel
ginocchio dolorante. E un po' come adottare un doppio atteggiamento mentale. Pos
so rivolgere la
mia attenzione a ci che nel mio primo libro ho definito "scenario del problema".
Ci
rappresentato dalla condizione dolorosa del ginocchio, dal suo eventuale gonfior
e e da tutte le
possibili diagnosi e cure, nonch gli eventuali precedenti. Ma nel contempo posso
anche
mantenere aperta una finestra di consapevolezza e tenermi pronto a cogliere qual
siasi cosa si
presenti in quel preciso istante.
Ci viene insegnato a concentrarci sulla struttura o materia, cosicch quando pre
ndiamo in esame
un ginocchio, il nostro sguardo si concentra unicamente su quello. Cosa pu accade
re invece se,
tutto a un tratto, mentre contemplo il ginocchio identifico uno spazio esterno a
l ginocchio fisico,
circa a una ventina di centimetri di distanza, e mi concentro proprio l? Potrei g
iungere alla
conclusione che le informazioni provenienti da quel punto rappresentano la base
su cui voglio
iniziare a cogliere i cambiamenti in quello schema. Per dirla altrimenti, verr at
tratto da una certa
zona e mi concentrer su di essa, ma ci non implica che escluder tutto il resto.
Acconsentir semplicemente per dedicarmi a quella che definisco attenzione seconda
ria, lasciando
che la mia consapevolezza si diriga a ci che si manifesta, per poi cominciare a l
avorare proprio
con quello. E un po' come una conversazione. Quando cominci a lavorare in questo
modo,
interagisci con la situazione che ti trovi ad affrontare e acquisisci consapevol
ezza degli eventuali
cambiamenti. Una volta completata l'azione non devi fare altro che riconoscere i
l punto successivo
che suscita la tua attenzione. Cos facendo, e collegando i due, si crea una sinta
ssi specifica, un lin

Capitolo 77-11 collasso della funzione d'onda - 119


guaggio che ti consente di accedere al problema senza entrare a far parte della

condizione
problematica.
Intervistatore: Quindi si tratta davvero di giungere a una espansione di coscie
nza?
Richard: Assolutamente! E proprio ci che insegniamo durante i seminari. Se sei i
n grado di
giungere alla percezione di poter cambiare qualcosa mentre fai ci che definisco d
ue-punti, se lo
senti dentro, personalmente, e soprattutto tutto intorno, sotto forma di potenzi
ale intensificato, ti
ritrovi in una condizione in cui non ha realmente importanza ci che fai, perch avr
comunque un
effetto.
Intervistatore: Ok, ma allora cos' questa tecnica dei due-punti?
Richard: Hai presente quando prendi i due poli di una calamita, come quelle che
si mettono sulla
porta del frigorifero, e li avvicini? A seconda del modo in cui lo fai, si attra
ggono o si respingono.
Percepisci questa tensione dinamica nell'aria, tra le due calamite.
Tocca un punto di una qualsiasi cosa. Pu essere una chitarra, un'auto o un gino
cchio. Riconosci
quanto possa sembrare bloccato, duro o rigido. Non necessario che sia doloroso.
Anzi, dopo
averlo toccato, quel punto apporta una sensazione diversa dal resto dell'area. E
questo il primo
punto verso il quale decidi di rivolgere la tua consapevolezza.
Una volta fissato il primo punto, tutto ci che devi fare riconoscere qualcos'al
tro. Ti servi
dell'altra mano e ti limiti a farla girare attorno alla gamba, o a un qualsiasi
altro oggetto di tua

scelta, ma in una zona diversa - non importa dove - finch non trovi qualcosa che
sembra rendere il
primo punto pi duro, bloccato, rigido, oppure finch non hai l'impressione che i du
e punti si
attraggano come calamite. Ecco cosa stavi cercando: adesso l'hai trovato! Ci che
hai appena
portato a termine la fase di misurazione che insegniamo nell'ambito dei due-punt
i.
Intervistatore: Quindi una sensazione che sperimenti con le mani?
Richard: No. La sensazione si presenta sotto forma di un irrigidimento dei tessu
ti o dell'area
sotto la tua mano. Per esempio,

L
120 - La Fisica dei Miracoli
supponiamo che tu abbia scelto un punto sulla gamba, e sembri leggermente divers
o dal resto
della gamba. Perch? Lo senti diverso perch stai creando una situazione in cui sceg
li di cercare
qualcosa che sia caratterizzato da una sensazione differente. Ma non perch differ
ente, tutto
dovuto alla tua scelta.
Poi, subito dopo, fai scivolare l'altra mano sulla gamba o l'oggetto scelto, f
inch non ti sembra che
s'incolli, o quasi, su un punto che sembra in diretto collegamento con l'altro.
Si tratta di una
valutazione arbitraria, soggettiva, ma comunque ti consente di giocare in una so
rta di realt
virtuale. Dopo aver instaurato un contatto tra i due punti, e compreso a livello
di fisica quantistica
che proprio l'atto della misurazione a cambiare l'esito della misurazione stessa
, lascia andare,
molla la presa, come se stessi lasciando cadere un sasso in uno stagno. (In real
t non lasci cadere
assolutamente niente!). Immagini semplicemente di rinunciare al bisogno di perce
pire qualcosa di
fisico, e ti limiti a percepire l'onda in espansione tra i due punti.
Molti sperimentano una sorta di leggerezza, apertura, incapacit di pensare, gio
ire, eccetera. C'
anche chi sperimenta emozioni differenti, chi percepisce colori, persone in cui
il dolore scompare
all'istante e ogni sorta di cambiamenti. Ma com' possibile? Bisogna considerare c
he questi due
punti non rappresentano soltanto un oggetto fisico. Si tratta semplicemente dei
due punti di cui
abbiamo deciso di servirci per effettuare una misurazione. Ci per ci conduce a tut
ti gli altri punti,
e agli oltre 60 miliardi di miliardi di cellule, e a tutti i fotoni relativi, no
nch alle emozioni e ai chakra.
Ci porta a diretto contatto con la nostra esperienza di esseri umani.
Intervistatore: Quindi se faccio qualcosa del genere, ci che percepisco una sens
azione di
grande calore?
Richard: S, possibile. Il calore una delle possibili manifestazioni. Voglio semp
licemente dire
che se lo vedi o lo percepisce come calore, va benissimo. Diventa un effetto oss

ervabile, ed
proprio ci che stai cercando. Ma non bisogna dimenticare che con questa pratica s
i vuole lasciare
spazio anche agli effetti non osservabili. Per dirla altrimenti, se pratichi i d
ue-punti e percepisci del
calore nella tua

Capitolo 11 - Il collasso della funzione d'onda - 121


gamba, potresti poi scoprire che migliorata la ma relazione con il tuo cane, con
la ma macchina, o
con il traffico sull'autostrada.
Oppure potresti constatare che i tuoi ricordi cambiano, che le malattie scompa
iono, e tutta una
serie di altre cose. Perch? Ebbene, ci dovuto al fatto che, cos facendo, stai inter
pretando la
tua vita sulla base di un insieme di regole diverse. E grazie a tali regole dive
rse puoi decidere di
comportarti come un agglomerato di fotoni, o come luce e informazioni. A tale li
vello, per
trasformare determinate circostanze non devi fare altro che mutare le informazio
ni che vengono
attribuite a quello schema.
Intervistatore: Ma allora meglio procedere a una visualizzazione relativamente
alla forma che lo
schema dovrebbe assumere?

Richard: No, perch quando visualizzi qualcosa, limiti il risultato, nel senso ch
e non potr esserci
nient'altro, a parte ci che stato visualizzato. In pratica, l'effetto di una visu
alizzazione sarebbe
quello di mantenerti legato alla dimensione fisica. E ci t'impedirebbe di far col
lassare la funzione
d'onda di quei fotoni in un nuovo schema. Vedi, ci vuole solo un batter d'occhio
per far collassare
una funzione d'onda, e un istante dopo tutto potrebbe ritornare alla sensazione
precedente. Ma in
questo contesto ci che finisci per riconoscere sono differenze ben definite, talv
olta appena
percettibili e talvolta molto intense, e ci indica che sei penetrato in una realt
pi vasta. Poi, tutta
questione di pratica. C' una cosa che non bisogna mai dimenticare: con il due-pun
ti non stai
cercando di risolvere un problema. Ti stai piuttosto servendo di tale processo c
ome metafora per la
tua vita e per la tua intera esperienza conscia.
Intervistatore: Quindi non ti percepisci soltanto come uno schema di fotoni, ma
come uno
schema olografico di fotoni?
Richard: Proprio cos! Ti servi del punto che hai scelto quale strumento di misur
azione, e
l'oggetto della misurazione qualche aspetto di te stesso. Rifacciamolo! Questa v
olta pensa a
qualcosa di non fisico, un aspetto della tua esistenza che attrae la tua attenzi
one. Pu trattarsi della
ma vita sentimentale, dei tuoi affari - qualsiasi cosa occupi la tua mente in qu
esto istante e possa
trarre beneficio da una soluzione. Ora

122 - La Fisica dei Miracoli


scopri un punto sulla tua gamba che si accordi con tale sensazione. Ma ricordati
, non pi la tua
gamba: adesso rappresenta la tua sensazione circa la faccenda x, quale che sia.
Intervistatore: Ha importanza con quale mano comincio?
Richard: No, puoi cominciare con la mano che preferisci. Non un fenomeno di pol
arit. In realt
non c' neppure bisogno di usare le mani. Sto insegnando alla tua mente conscia. Q
uindi, trova un
punto che rappresenti la tua condizione. Puoi dirmi di cosa si tratta?
Intervistatore: un mio progetto.
Richard: A proposito di progetti, c' una cosa che devo dirti: devi farlo diventa
re qualcosa di pi
globale di un progetto. Non concentrarti sul singolo esito di quel particolare p
rogetto. Piuttosto
rivolgi la tua attenzione alla sensazione che ti procura quel progetto. E adesso
trova un punto sulla
tua gamba che corrisponda a tale sensazione. pi facile a farsi che a dirsi perch,
in realt,
qualcosa che immagini istantaneamente. Produci la realt di un certo punto e decid
i che sar
quello, e allora non pu che essere quello. Adesso non devi fare altro che cercare
un secondo
punto. Non deve necessariamente essere sulla tua gamba. Potr anche trovarsi sulla

tua scrivania,
sul tuo microfono o sul tuo telefono. Un qualsiasi secondo punto andr benissimo:
ci che conta
che tu percepisca una connessione tra i due punti che hai scelto.
Ora immagina semplicemente che all'improvviso riesci a staccarti da tutte le t
ue preoccupazioni,
da tutto quello che ti passa per la mente, e cominci a salire rapidamente in alt
o, nell'aria, come se ti
fossi trasformato in un flusso luminoso senza nessuna preoccupazione al mondo. q
ui che cambia
tutto. Adesso, tornando indietro e ripetendo la misurazione su quel punto, tenen
do a mente la
situazione a cui pensarvi in precedenza, potrai constatare che le cose saranno c
ambiate. Cerca di
fare un passo indietro e di ricordare che genere di percezione c'era e confronta
la con quella
attuale. Nella maggior parte dei casi non pi possibile definirla nello stesso vec
chio modo, oppure
la percezione molto pi aperta e vasta, o capita persino che non sei in grado di d
escrivere ci che
stai percependo.

Capitolo 11 - Il collasso della funzione d'onda - 123


Intervistatore: Nel mio caso sembra tutto pi fresco, come un bel bicchiere di acq
ua gelata
mandato gi durante una giornata calda.

Richard: A me succede spesso la stessa cosa. E come se il mio cervello fosse at


traversato da
una ventata di aria fresca. E una sensazione molto fisica.
Intervistatore: Inoltre, mi sento pi leggero e luminoso.
Richard: Adesso acquisisci consapevolezza delle tue sensazioni, riconoscile. Di
stogli la tua
attenzione dal punto e portala semplicemente alle tue sensazioni. Che te ne pare
?
Intervistatore: Be', sento decisamente una grande positivit, un notevole ottimis
mo. E una
sensazione favolosa.
Richard: Ora lascia che si espanda al di l del tuo corpo fisico e rivolge la tua
consapevolezza
alle sensazioni dello spazio intorno a te.
Quindi cerca un punto della tua sedia che appaga la ma attenzione. Ma non fare
nient'altro. Ti
sembrer duro, o magnetico, o in qualche modo attrarr semplicemente la tua attenzio
ne. Poi
cerca un altro punto, forse in un angolo del tuo corpo, potrebbe essere la tua s
palla o il petto. Fai in
modo che corrisponda alla sensazione della sedia. In altri termini, identifica q
uesti due punti e trova
la sensazione che li fa sentire correlati. E davvero semplice.
Non distogliere la tua attenzione da questi punti. Lascia andare la ma coscien
za, lasciala
semplicemente espandere nell'universo. E proprio questo ci che definiamo il colla
sso della
funzione d'onda, perch si tratta esattamente di ci che succede. Se adesso tocchi l
a ma sedia, la
sensazione sar bizzarra: sperimenterai una sorta di espansione. E molto difficile
da descrivere,
ma talvolta cos che viene definita dalla gente che partecipa ai miei seminari.
Intervistatore: In realt questa sensazione bizzarra a livello delle mie mani. In
effetti non stavo
toccando nessun punto particolare: le mani erano a mezz'aria, a qualche centimet
ro di distanza dai
punti scelti.
Richard: Perfetto! Non devi toccare un bel niente. Puoi misurare punti che non
esistono affatto,
perch nella dimensione quantistica non c' nulla di tutto ci. Stai semplicemente con
fezionando la
ma

124 - La Fisica dei Miracoli


esperienza dell'universo esteriore per poi riprodurla nel tuo cervello. I tuoi o
cchi funzionano come
rivelatori di caratteristiche e fattezze, in seguito nel cervello si forma un ri
ferimento olografico alla
realt esteriore. Alcuni dei fisici che sono particolarmente "fuori" dicono propri
o che "l fuori" non
c' niente da misurare.
Intervistatore: L'aspetto interessante della faccenda che le mie mani avvertono
ancora
qualcosa di particolare, come se avessi manipolato energie sottili.
Richard: Devi renderti conto che non si tratta di far scorrere dell'energia, e
che non nemmeno

cos sottile come sembra. Prova a espandere tali sensazioni e ti accorgerai, per e
sempio, di quale
sia la sensazione a livello del tuo alluce sinistro in relazione a questa partic
olare esperienza. Finch
qualcuno non ti dice di concentrarti su quello, potresti non accorgertene. Ma in
realt gli effetti si
manifestano ovunque, nel tuo mondo.
Intervistatore: Davvero affascinante. E poi, ragazzi! Questa tecnica s'impara d
avvero
facilmente!.
Richard: S, davvero semplice, un po' come giocare, giocare spensierati come bamb
ini. Anzi,
se il tuo atteggiamento proprio quello di un bambino, la tua consapevolezza sar m
olto pi vasta
e i risultati pi profondi.
I bambini lo capiscono al volo. Di recente ha partecipato un mio seminario un
famoso professore
universitario, un oncologo. Era molto scettico, almeno inizialmente. L'ho fatto
salire sul
palcoscenico e ho praticato i due-punti. Si ritrovato in una condizione di perdi
ta di coscienza,
senza avere poi un'idea di ci che gli fosse appena accaduto, e l'intero auditorio
, composto di 140
persone, ha percepito una sorta di spazio sacro.
Vedi, quando costruisci una realt del genere, e lo fai nell'ambito di un gruppo
, si trasforma in una
esperienza sacra di realt non ordinaria. Assume una dimensione assolutamente sacr
a, direi
sciamanica, ma anche qualcosa di molto fisico, estremamente riproducibile, nonch
osservabile
per quanto concerne gli effetti fisici. In parole povere, puoi veder sparire una
scoliosi o il

Captolo 11 - Il collasso della funzione d'onda - 125


mal di testa. C'era una mascella bloccata e all'improvviso riprende a muoversi.
Talvolta anche
tumori o altre malattie svaniscono, all'istante o nel giro di qualche tempo. E c
os che succede. Puoi
osservare soltanto le cose che riesci a vedere. Ma ci sono cambiamenti che non p
uoi vedere e che
nondimeno hanno luogo, e probabilmente si tratta dei cambiamenti pi significativi.
Intervistatore: Il tempo a nostra disposizione finito. Potresti per favore rias
sumere in una sola
frase che cos' l'Energetica della Matrice?
Richard: La trasformazione ha luogo quando rinunci alla necessit di far succeder
e qualcosa.
RIASSUNTO DELLATECNICA DEI DUE-PUNTI
1.
Localizza un punto del tuo corpo, o di quello di un partner, che al co
ntatto percepisci
bloccato, irrigidito, indurito.
2.
Trova un secondo punto che, quando messo in relazione con il primo che
stai ancora
toccando, rende la sensazione derivante dal rapporto tra i due punti ancor pi tes
a, come se tra le
due aree ci fosse un'attrazione magnetica.
3.
Realizzando un collegamento in qualche modo arbitrario tra questi due
punti puoi
effettuare una sorta di misurazione. Ricorda che secondo la teoria quantistica n
on puoi osservare
alcunch senza interagire con esso, in base a ci che viene definito "entanglement".
L'atto stesso
dell'osservazione della connessione tra questi due punti sulla base della tua
sensazione/immaginazione produce tale effetto. Le informazioni si mischiano e in
pratica fanno
collassare l'onda della materia/coscienza che hai scelto di osservare e con cui
stai interagendo.
4.
Adesso cerca di cogliere la differenza. Probabilmente l'area tra i due
punti ti sembrer
meno tesa e rigida. Potresti anche constatare cambiamenti a livello della respir
azione; tu o il
partner con cui stai praticando potrete sperimentare calore o una improvvisa vam

L
126 - La Fisica dei Miracoli
pata. Non affatto insolito che il corpo cominci a oscillare o a muoversi seguend
o il ritmo di una
qualche forza primitiva inconscia. Resta alle spalle del tuo partner, perch nel c
aso sia davvero
entrato nello stato che sto descrivendo, potrebbe perdere momentaneamente coscie
nza. E sar
bene essere pronti ad accogliere qualsiasi manifestazione, compreso riso spontan
eo, pianto o altre
forme di liberazione emotiva/fisica.
I PUNTI CHIAVE DA NON DIMENTICARE
1.

Per effettuare una qualsiasi misurazione ci vogliono almeno due punti

.
2.
Per poter imparare qualcosa di nuovo bisogna cominciare con il ricono
scere le differenze.
3.
Acquisire consapevolezza dei cambiamenti avvenuti contribuisce alla s
ospensione del
giudizio critico e fornisce lo spazio necessario per la creazione di un nuovo pe
rcorso di minima
azione. (In altri termini, stai creando una nuova attivit che con la pratica si t
rasformer in una
nuova capacit).
Ecco un esempio di come stata corretta una situazione di dolore fisico applican
do i due-punti a
un soggetto che partecipava per la prima volta a un seminario di Energetica dell
a Matrice:
Ho partecipato a una conferenza al JFK di New York lo scorso ottobre. Non ero af
fatto certo di ci
che avrei tratto da quell'esperienza, ma speravo di poter aiutare mia moglie a g
uarire il problema

alla sua spalla, che la totmentava da oltre sei mesi (estrema rigidit e dolore).
Dopo il primo
trattamento si ritrovata all'80%, e l'effetto stato istantaneo! Inutile dire che
quel risultato l'ha
entusiasmata. Un risultato straordinario che da solo valso la fatica del viaggio
!
JS

Capitolo 77-11 collasso della funzione d'onda - 127


Due-punti, tecnica di base: misurazione di punti sul corpo (in questo caso sulle
spalle).
Controllo del moto relativo nei punti sulle spalle. Acquisisco consapevolezza d
i ci che sto
osservando.

128 - La Fisica dei Miracoli


Due-punti, tecnica di base sul corpo.
collasso dell'onda. Gli effetti fisici sono evidenti.

Capitolo 11 - II collasso della funzione d'onda - 129

L'esperienza della trasformazione istantanea.

L'esperienza della trasformazione istantanea (seguito).

130 - La Fisica dei Miracoli


A questo punto il suo mondo alla rovescia!
Caspita! Che ondata di energia! Ricominciamo!

Capitolo 77-11 collasso della funzione d'onda - 131

Esempio di due-punti praticati esternamente al corpo.


Il passaggio nella condizione della Matrice.

132 - La Fisica dei Miracoli


Esperienza di una profonda alterazione di coscienza.
Due-punti, tecnica di base per un problema alla spalla.

Capitolo 77-11 collasso della funzione d'onda - 133


Il soggetto comincia a sentirsi meglio.
Profondo rilassamento con concentrazione sul cuore.

134 - La Fisica dei Miracoli


Esempio di tecnica dei due- punti praticata su un manichino da agopuntura per un
trattamento a
distanza.
Due-punti, questa volta la tecnica viene esercitata espandendo il campo del cuor
e.

Capitolo 77-11 collasso della funzione d'onda - 135


Due-punti esercitata su un sostituto del soggetto per dimostrare il trattamento
a distanza.
Due-punti per il campo energetico della zona pelvica.

136 - La Fisica dei Miracoli


Partita in 60 secondi soltanto!

Capitolo 77-11 collasso della funzione d'onda - 137


Un giorno di lavoro come un altro (ovvero uno dei miei seminari).
La cerimonia di consegna dei diplomi di praticante master.

CAPITOLO 12
Osservare e avere fiducia in ci che si manifesta nel momento
Quando effettuiamo una misurazione, nella maggior parte dei casi esprimiamo un
giudizio su ci
che stiamo misurando. Cerchiamo di analizzarlo, di ricavarne un significato. Ci
sforziamo
d'inquadrarlo in modo che corrisponda alla nostra percezione del funzionamento d
el mondo reale.
Ma c' anche qualcosa che viene definito "percezione innocente". Attraverso la per
cezione
innocente, ovvero la pratica degli schemi di percezione, acquisiamo semplicement
e
consapevolezza di qualsiasi cosa si manifesti. Siamo abituati ad aspettarci che
nei fenomeni ci
siano sempre una causa e un effetto, e che se facciamo una certa cosa, ne accadr
sicuramente
un'altra, mentre se ce ne asteniamo, il risultato sar diverso. In tutto ci non c' n
essuna logica,
eppure proprio questa la logica a cui abbiamo scelto di attenerci.
La nostra esperienza della realt, comunque vogliamo definirla, consiste in ci ch
e siamo in grado
di osservare e determinare. Ci non implica per che non possiamo fare esperienza di
qualcosa di
esterno ai confini della nostra realt. Significa invece che per poter godere di u
na certa esperienza
dobbiamo semplicemente passare a una modalit di osservazione differente, il che
assolutamente ovvio. Una delle cose che intendo insegnare con questo mio libro p
roprio
acquisire consapevolezza di ci che si sta osservando. Non mi sto riferendo alla c
omune capacit
di riconoscere ci che pensiamo di dover osservare o pensare. Per ora non intendo
rivelare quale
sia l'obiettivo del gioco, mi limito a chiedervi di rielaborare, sulla base di u
na prospettiva rinnovata,
le modalit con cui acquisiamo informazioni dall'ambiente circostante.

140 - La Fisica dei Miracoli


Se osservo una persona nel punto esattamente a met tra gli occhi, ma il mio sgu
ardo va oltre,
superando di un bel po' la sua forma fsica, finir per prestare attenzione. Osserva
ndo senza
mettere perfettamente a fuoco potr chiedermi qualcosa del genere: Che cos' che, sep
pur
inconsciamente, sto osservando in quel punto?. E allora dovr fidarmi delle informa
zioni che

ricevo e considerarle utili e pertinenti a quel preciso istante. E sar pi che conv
into che giusto
fidarsi. Quindi mi propongo di osservare una certa cosa, vado oltre, sento, ed e
cco... e ci mi
permette di accedere ad altre possibilit.
Se nel momento in cui sto osservando il petto di una persona i miei occhi si d
irigono invece a
terra, o se l'attenzione si rivolge spontaneamente al suo orecchio, o all'acconc
iatura, o qualche
caratteristica luminosa, devo accettarlo e fidarmi. In tal modo posso accedere a
d altre realt.
Quando cominci a praticare in questo modo, in sostanza ti codifichi per poter sp
erimentare in modo
diverso la tua realt e cominci a cogliere sempre pi informazioni, quelle che norma
lmente non
sono accessibili al tuo apparato sensoriale, almeno finch la tua priorit non quell
a di prestare
semplicemente attenzione.
Con ci intendo dire che se vogliamo accedere a cambiamenti straordinari dobbiam
o trovare
qualcosa che attragga la nostra attenzione. un processo nel quale ci affidiamo a
lle nostre

percezioni e lasciamo che la nostra consapevolezza si diriga laddove l'attenzion


e stata attratta. E
ci che chiamo misurazione. In pratica ci consentiamo di acquisire consapevolezza
di qualcosa che
si manifesta in questo preciso istante, e quello diventa il primo punto. La misu
razione della
sensazione, espressione o quant'altro da cui si origina un nuovo riferimento, pu
costituire il
secondo punto.
Io non so mai di cosa si tratter, nessuno lo sa, e quando pratichi non ha import
anza. E una sorta
di accordo segreto, basato unicamente sul "contatto visivo" e sulla "necessit fon
damentale di
acquisire informazioni". Il semplice introdursi in uno spazio in cui ogni aspett
o dell'esistenza pu
essere diverso, ci apre a nuove possibilit e ci consente di accedervi. Vogliamo

Capitolo 12 - Osservare e avere fiducia in ci che si manifesta sul momento - 141


trovarci in una dimensione in cui le cose possono manifestarsi in modo diverso,
invece di ottenere il
risultato che finiremo inevitabilmente per osservare sulla base delle nostre asp
ettative abituali.
Peraltro, non dovremmo preoccuparci esageratamente di ci che in apparenza elude l
a nostra
attenzione conscia.
Immagino che qualcuno dei lettori sar perplesso, e forse si star ponendo delle d
omande, con
ogni probabilit relativamente a quanto possa esserci di vero nelle mie parole. Va
benissimo cos:
una sorta di scetticismo rilassato costituisce sempre un atteggiamento mentale s
ano. Ci che conta
abbracciare la sensazione del non-conoscere, perch proprio quella la fonte del po
tere.
Quando rinunciamo alla necessit di sapere o di fare, provochiamo il collasso dell
a funzione d'onda
della situazione problematica, che si trasforma in risposta invisibile. A quel p
unto facciamo
precipitare in noi l'oggetto o la condizione auspicata. Se gli esiti del nostro
agire fossero sempre
predeterminati dalle nostre aspettative consce, dove potremmo mai trovare uno sp
azio libero in cui
far accadere un miracolo?
Il dottor Hector Garcia, oltre essere un intimo amico, anche praticante master
certificato di
Energetica della Matrice, nonch istruttore certificato del metodo Yuen. Si serve
delle sue capacit
uniche per un esame medico intuitivo con cui agevola i diversi sistemi energetic
i del corpo. Ecco
cosa dice a proposito del "riconoscere ci che si sta osservando":
Acquisisco consapevolezza delle cose a livello della mia mente, e poi proietto t
ale consapevolezza
sull'ambiente esterno. Sto cominciando a fare proprio ci che spiega Richard, perm
ettendomi di
"acquisire consapevolezza di ci che osservo procedendo dall'esterno". Dal momento
in cui ho

preso a servirmi di questo principio, ho cominciato a interagire con qualsiasi c


osa attragga la mia
attenzione o si manifesti nella mia realt. Per qualche motivo ricevo molte visite
di ammalati di
tumore o di forme di escrescenze. Nel caso di un paziente con un turno

142 - La Fisica dei Miracoli


re, comincio col calibrare le mie energie. Per calibrare intendo toccare il pazi
ente sul corpo, nel
punto in cui si sviluppato il tumore, e fare di quel primo contatto la base dell
a pratica dei duepunti. E un punto di misurazione od osservazione. Quindi vado alla ricerca di un
secondo punto che
mi restituisca la stessa sensazione di rigidit o di blocco di cui parla Richard q
uando spiega i
dettagli della tecnica.
Questo secondo punto non dev'essere necessariamente fisico, ma pu rappresentare a
nche una
struttura energetica o un concetto. Per esempio, potrei voler sapere se mi sar po
ssibile calibrare
l'energia del tumore nel corpo del paziente. Ho potuto constatare, tramite la mi
a esperienza, che
fenomeni come un tumore, sebbene possano essere osservati direttamente attravers
o risonanza
magnetica, raggi X o un altro metodo diagnostico, hanno in realt tra le loro caus
e fondamentali
uno specifico pattern energetico in una delle tre fonti primarie.

Come localizzare l'origine dell'energia


Un tumore, cos come qualsiasi altra patologia di cui mi occupo, pu avere origine n
el corpo,
ovvero avere una origine fisica e l'energia ben centrata nel corpo fisico. Quand
o giungo a una tale
conclusione, so che se viene effettuato un test diagnostico, si potranno trovare
le controprove
cliniche di quanto ho osservato. La seconda possibile origine di uno schema come
quello del
tumore pu essere qualcosa che sembra emergere dal corpo. In una situazione del ge
nere il
tumore ha assunto la sua manifestazione fisica attraverso i processi corporei in
terni. Ci significa
che all'origine del problema c' qualcosa d'interno, che pu essere di carattere gen
etico, oppure
uno schema nella stirpe ancestrale della madre o del padre. Potrebbe essere il p
rodotto di uno
schema di credenze abituale o anche la combinazione di fattori genetici, emotivi
e fisici. Il terzo tipo
di schema con cui mi ritrovo a lavorare una patologia che si scarica sul corpo e
d all'origine delle
sofferenze del paziente. Questo schema specifico pu essere il prodotto di una tos
sina o di un

Capitolo 12 - Osservare e avere fiducia in ci che si manifesta sul momento - 143


veleno, qualcosa assunto dall'ambiente esterno. Ma pu anche trattarsi di un traum
a esterno che
ha colpito il corpo, talvolta anche in un passato lontanissimo, mettendo in moto
un processo che
alla fine ha portato alla formazione di un tumore o di un'altra patologia. Volen
do analizzare la
questione da un punto di vista pi esoterico, un tumore, cos come qualsiasi altra p
atologia, uno
schema che pu scaturire dall'essersi nutriti di credenze tossiche, provenienti da
un'altra persona o
dalla societ in generale -- potrebbe per esempio trattarsi del credere che una ce
rta porzione della
popolazione sia statisticamente pi vulnerabile a un certo tipo di malattie o dist
urbi, e ci
relativamente a fattori come la razza, il sesso, la genetica, le abitudini alime
ntari, l'atteggiamento
mentale, fattori culturali, eccetera eccetera. Tali credenze, le cosiddette prov
e scientifiche, possono
in certi casi trasformarsi nel terreno fertile in cui un tumore o altre patologi
e si radicano e giungono
infine a manifestarsi.
E IN UN BATTER D'OCCHIO GIUNGI ALL'INTEREZZA DELL'ESSERE
Il punto di vista della fisica quantistica pu portarti alla pi assoluta integrazi
one con la dimensione
delle possibilit magiche. Quando penetri nel campo unificato del cuore, anche se
soltanto per un
brevissimo istante, puoi giungere all'interezza. E questo il modo in cui malatti
e, tumori, fobie e altre
patologie e propensioni limitanti possono cessare di esistere in virt della tecni

ca in due-punti.
Quando smetti di attribuire importanza a certe cose, talvolta scompaiono all'ist
ante!

CAPITOLO 13
Il momento di cambiare
Nel 1837 Sir William Hamilton, matematico, astronomo e fisico, ipotizz in una r
accolta dei suoi
lavori che fosse possibile formulare una scienza del tempo puro, giacch risaputo
che le unit
fondamentali del tempo utilizzate in campo scientifico sono arbitrarie. Che cosa
significa? Che sono
una nostra invenzione! Potrebbe persino essere possibile riformulare tutta la sc
ienza basandosi su
una singola unit: il tempo.
ILVIAGGIO NELTEMPO QUALE ESPRESSIONE DELLA COSCIENZA QUANTISTICA
Come misuriamo il tempo? Ci che misuriamo in realt la diffusione dell'energia

elettromagnetica nell'ambito di una certa distanza, e la distanza moltiplicata p


er la forza ci d la
nostra misura del tempo. Ci dimostra la verit dell'affermazione di Hamilton. La co
sa ancor pi
bizzarra se consideriamo che il tempo, dal punto di vista della meccanica quanti
stica, non
osservabile. In quella realt non esiste affatto. Einstein disse che il tempo ci ch
e viene misurato
dagli orologi, e fece collassare il tempo nello spazio-tempo. Spieg che i due dov
evano collassare
insieme.
Nella fisica, il termine matematico del tempo pu essere "inserito" sia in una d
irezione sia
nell'altra, e l'equazione funzioner altrettanto bene. Ogni qualvolta le equazioni
esibiscono questa
particolare simmetria speculare, gli scienziati preferiscono ignorarla. Spesso c
ommentano: Be', si
tratta semplicemente di un artefatto, prodotto dal modo in cui viene presa in es
ame. E se

146 - La Fisica dei Miracoli


cos non fosse? Potrebbe trattarsi di un indizio, e indicarci che forse, in qualch
e modo insospettato,
possiamo davvero muoverci avanti e indietro nel tempo. Se l'equazione funziona i
n ambo i sensi,
teoricamente potremmo trovar modo di trarne vantaggio.
I
fotoni possono muoversi avanti e indietro nel tempo. Un'onda di foto
ni che procede in
avanti nel tempo rappresenta la cosiddetta "onda avanzata", mentre quella che pr
ocede a ritroso
nel tempo un'"onda ritardata". Il punto in cui queste onde di fotoni a coniugazi
one di fase
s'intersecano origina il momento presente. Perch mai possediamo una porzione del
cervello che
viene definita lobo temporale? Fred Alan Wolf, scrittore, studioso indipendente
e ricercatore nel
campo della fisica e della coscienza, teorizza che ci possa avere qualcosa a che
fare con il
viaggio nel tempo. In sostanza, Wolf ha affermato che la macchina del tempo esis
te ed il nostro
cervello.
II
momento presente adesso. Ci che definiamo esperienza lineare del temp
o
semplicemente energia elettromagnetica dissipata in un certo volume di spazio o almeno cos lo
spiega Tom Bearden, Tenente Colonnello in pensione che ha contribuito alla proge
ttazione del
Motionless Electromagnetic Generator (MEG - generatore elettromagnetico immobile
) e che studia
tuttora l'elettromagnetica scalare e la teoria dei campi unificati.
Misuriamo la distanza percorsa dall'energia che si sta dissipando e definiamo
ci lo scorrere del
tempo, ovvero f'entropia. Il tempo la modalit con cui misuriamo il lavoro. E ci ch
e accade via via
che l'energia si dissipa. In realt proprio questo il lavoro.
Orbene, cosa accadrebbe se invertissimo la polarit, o fase del tempo, di modo c

he l'energia
fosse diretta verso il nucleo dell'atomo? Cos facendo otterremmo lo schema invers
o, ovvero
energia negativa, chiamata anche negentropia, ovvero tempo invertito. L'energia
negentropica non
si dissipa, al contrario si mantiene coerente. Se invertiamo l'energia della mal
attia, possiamo
manipolare le cellule di modo che ritornino al loro stato di coerenza e quindi a
lla salute.

Capitolo 13 - Il momento di cambiare - 147


Quando generiamo una equazione d'onda complessa, elaborata dalla nostra intenzi
one e
potenziata dalla nostra energia elettromagnetica/potenziale percettivo, creiamo
un ciclo chiuso che
ci restituir la risposta che abbiamo chiesto. Questa condizione percettiva, o lo
schema di energia
elettrica personalizzato, pu fungere da impulso tramite cui creare e mantenere un
potenziale
quantistico generato artificialmente.
Nel film Ritorno al futuro il professore inventa un congegno che definisce "flu
sso canalizzatore".
Ebbene, tale flusso canalizzatore potrebbe essere stato ispirato da una vera inv
enzione, il flusso di
particelle virtuale del vuoto che secondo Bearden potrebbe davvero essere realiz
zato.1 Quando
curviamo lo spazio, ci influisce sul tempo e lo cambia relativamente. Per ci implic
a anche la
presenza di spazio e tempo negadvi, e questa energia potrebbe rappresentare l'in
sieme delle

informazioni presenti nel vuoto. Quando generiamo una unit di tempo negativo, in
pratica esso
procede a ritroso e ci produce una concentrazione di energia, anzich la sua dissip
azione.
Le forze dell'entropia (misurata in unit di tempo positivo, "concreta" energia
elettromagnetica
EM) e della negentropia (misurata come tempo negativo, ovvero che procede a ritros
o nel
tempo, una energia "virtuale" o potenziale) sono manifestazioni appaiate. Tali f
orze appaiate
rappresentano lo yin e lo yang dell'universo. Possiamo accedere a tale energia d
ello spazionegativo e del tempo-negativo e servircene per curvare lo spazio-tempo locale. C
i che non
possibile nell'ambito delle leggi della fisica classica, con tutti i loro limiti
, pu quindi essere aggirato.
Quando applichiamo i concetti della negentropia, ovvero le onde a flusso tempo
rale invertito,
cominciamo a realizzare un modello scientifico per invertire il processo dello s
tato patologico.
Possiamo anche introdurre in questo vaso alchemico il potenziale di realizzazion
e di modelli o
meccanismi di coscienza tramite cui eseguire funzioni o compiti specifici, ed pr
oprio
1. http://www.scribd.com/doc/29319790/Tom-Bearden-The-Final-Se-cret-of-Free-Ener
gy (N.d.
T.).

148 - La Fisica dei Miracoli


cos che la Fisica dei Miracoli pu essere compresa e riprodotta. Personalmente sono
sempre
propenso a portare le cose al livello successivo, indipendentemente da ci che pos
sa
rappresentare.
Far collassare la funzione d'onda della situazione problematica consente la mani
festazione dei
miracoli.
ILTEMPO NEGATIVO, LO SPAZIO NEGATIVO E VICTOR
Mio figlio Victor si prese la varicella quando aveva circa tre anni. All'epoca
avevo appena ascoltato
una conferenza del Tenente Colonnello Bearden (era ancora in servizio). Non avev
o capito una
sola parola di ci che aveva detto, ma in qualche modo aveva aperto una breccia ne
lla mia
consapevolezza.
Qualcosa mise radice in me, facendo maturare una certezza. Mentre pensavo alla
salute di mio
figlio, mi venne in mente: Tempo negativo, spazio negativo. Non feci nient'altro.
Formulai
soltanto un altro pensiero: Torna da dove sei venuto, rivolgendo quello schema di
coscienza al
virus della varicella. Nel giro di un'ora Victor non mostrava pi alcun segno dell

a malattia. Erano
completamente spariti sia la febbre sia il naso gocciolante, e lo stesso vale pe
r le pustole: una
guarigione istantanea! Scientificamente la mia spiegazione dell'accaduto che ave
vo penetrato il
potenziale d'onda scalare dell'ondaportante (mi dilungher sulle onde scalari in s
eguito)
provocando una inversione istantanea.
VIAGGI NEL TEMPO
Servendoci della tecnologia della coscienza messa a disposizione dall'Energetic
a della Matrice,
come i viaggi nel tempo, possiamo intervenire sulle origini di molti schemi pato
logici invertendone il
corso. Per esempio, possiamo "rivisitare" le

Capitolo 13 - Il momento di cambiare - 149

esperienze formative dell'infanzia senza rivivere o replicare le memorie delle c


ariche emotive
precedenti e i traumi inerenti. Possiamo imparare a cambiare gli schemi ondulato
ri della nostra
coscienza, cos da tornare a un presente in cui ci che ci accadde nell'infanzia non
avr pi alcuna
importanza. Le possibili applicazioni sono davvero infinite.
PROCEDURA PER UTILIZZARE LA TECNICA DIVIAGGIO NELTEMPO DELL'ENERGETICA
DELLA MATRICE
Grazie a questo esercizio possibile percorrere alcuni dei passaggi obbligati p
er servirsi del
viaggio nel tempo con un'altra persona.
1.
Esegui una misurazione cos come precedentemente descritto nella tecnic
a dei duepunti.
2.
Chiedi al partner o cliente la sua et. Costituir il tuo punto di parten
za, ovvero, come
definito nel film The Pbiladelphia Experiment, il generatore di riferimento di t
empo zero.
3.
Mantenendo i due-punti, comincia a contare a ritroso nel tempo, di ci
nque anni in cinque
anni.
4.
Definisci la tua intenzione, in modo che l'onda quantistica del cambi
amento possa
attivarsi quando "giungi" all'evento, epoca o trama temporale con cui intendi in
teragire. Non
necessario che tu conosca esattamente la datazione dell'evento, perch non appena
comincerai ad
avvicinarti al periodo approssimativo a cui fai riferimento, comincerai a percep
ire che i due punti su
cui stai lavorando si ammorbidiscono o cambiano sotto le tue mani.
5.
Tieniti pronto alla eventualit che tu o il soggetto su cui stai pratic
ando possa
sperimentare un rilascio di energia fisica o emotiva allorch giungi al punto di r
iferimento. Offri
delicatamente sostegno e conforto, ma cerca di non interferire o manipolare l'el
aborazione delle
informazioni ed esperienze.
6.
Quando la situazione sembra essere tornata alla calma, e l'esperienza
pare conclusa,
effettua una nuova valutazione attraverso i

150 - La Fisica dei Miracoli


due-punti. Se necessario ripeti la procedura, perch potrebbero esserci varie sequ
enze temporali
che devono essere corrette per poter risolvere il problema o schema in modo defi
nitivo.
LE LANCETTE ALLA ROVESCIA...
Uno dei partecipanti ai miei seminari ha voluto condividere questa sua esperien
za, che illustra fino
a che punto tutto sia assolutamente possibile.

Alcuni anni fa ho vissuto una esperienza che continua tuttora a sconcertarmi, se


non addirittura a
spaventarmi. Era tarda notte e avevo appena finito d'imbottigliare essenze alcol
iche; all'epoca era il
mio lavoro. Andai in bagno e mi guardai allo specchio, e il volto era quello che
avevo a 28 anni.
Riuscii appena a borbottare: Non posso crederci!, per poi restarmene alzato il res
to della notte
intento a osservare quel viso che gradualmente si trasformava nel viso di una do
nna vicina ai
sessanta, ovvero la mia et all'epoca. Fu davvero terrificante. Non c' nulla di qua
nto conosca o
pensi che possa spiegare quel fenomeno.
JM
Vorrei offrire un altro esempio che dimostra chiaramente la fattibilit del viagg
io nel tempo e la sua
applicazione quale tecnologia della coscienza. Una donna frequent uno dei nostri
seminari, e una
volta tornata a casa intraprese l'attivit di terapista. Uno dei pazienti che visi
t nel suo studio (a
casa sua) le chiese di guarire una sua particolare fobia. Si trattava per l'esat
tezza di una fobia per
gli uccelli, qualcosa di assai particolare. La donna, che era ancora una princip
iante di Energetica

della Matrice, non sapeva come intervenire.


Non aveva nessuna idea di come guarire una fobia. E allora si limit a toccare du
e punti sulla
cliente e a "procedere a ritroso nel

Capitolo 13 - Il momento di cambiare - 151


tempo" concettualmente, fino a giungere al periodo precedente alla manifestazion
e di quella fobia.
La donna si lasci cadere a terra, dolcemente, e cadde in uno stato di semi-incosc
ienza, si
contorse per alcuni minuti e quindi torn alla normalit. Tutto qui. Il mattino segu
ente, alle sei e
mezzo, la praticante principiante (aveva partecipato a un solo seminario) riceve
tte una chiamata
dalla sua cliente, chiaramente in preda a una particolare eccitazione. Costei le
disse: Non pu
immaginare cosa sto facendo: la chiamo dal cellulare e sto dando da mangiare agl
i uccellini del mio
cortile. Mangiano dalle mie mani!.

CAPITOLO 14
La "teoria dei molti mondi" e noi
Einstein sapeva bene che non ci sono due sistemi di leggi fisiche separati, se
bbene si possa
lavorare con essi distintamente e descriverli in tali termini. Einstein aveva co
mpreso che, a livello
quantistico, l'osservazione di un qualsiasi fenomeno ne comporta il cambiamento,
proprio questo
il motivo per cui disse che se avesse accettato la teoria quantistica, forse anc
he lo sguardo di un
topo avrebbe potuto cambiarlo. Ma Einstein e gli altri scienziati, pragmatici co
m'erano, verificarono
che ci non accadeva affatto. Ma per quale motivo?
Se ammettiamo il fatto di essere costituiti di fotoni, dovremmo essere in grad
o di guardare
qualcosa e vederlo cambiare, eppure osservare Einstein dal punto di vista del to
po non sembrava
generare alcun concreto cambiamento nello scienziato. Secondo i principi della f
isica, una legge
vera e propria deve dimostrarsi valida in qualsiasi circostanza. Quindi, nel cas
o si debba verificare
un cambiamento, e tale cambiamento non si presenti, occorre trovare qualche altr
a spiegazione. Ci
dev'essere una variabile nascosta, qualcosa che non conosciamo o che la teoria a
ttuale non in
grado d'introdurre nell'equazione.
I fisici Hugh Everett e John Wheeler escogitarono una spiegazione che chiamaro
no teoria dei
molti mondi (TMM). Secondo tale teoria, ogni qualvolta osserviamo un certo fenom
eno universo si
scinde in una infinit di possibilit diverse. Il motivo per cui non possiamo render

cene conto (e per


cui non se ne pu accorgere neppure il topo di cui sopra) legato al modo in cui si
amo soliti
osservare la realt che ci circonda; la nostra percezione abituale fa s che la real
t si mantenga
coerente con l'insieme

154 - La Fisica dei Miracoli


di aspettative dettato dal nostro sistema sensoriale. Tutte le altre scelte che
non vengono osservate
si trovano in una condizione di "decoerenza" rispetto alla realt cos come si manif
esta sotto i nostri
occhi, oppure finiscono per essere coerenti in qualche universo parallelo che pe
r non possiamo
osservare.
IN CHE MODO SCEGLIERE L'OGGETTO DELLA NOSTRA CONSAPEVOLEZZA HA UNO

SPECIFICO RUOLO NELLA NOSTRA ESPERIENZA


In una dimensione che non accessibile ai nostri sensi, interi nuovi universi c
ontinuano
incessantemente a crearsi, separandosi da quello a cui abbiamo scelto di aderire
attraverso l'atto
della nostra percezione. Tutto resta cos com', o almeno cos sembra, perch non dispon
iamo di
un apparato differenziale con cui percepire le altre realt. In questa dimensione
la luce equivale
all'osservatore. Quindi, tutto ci che non osservabile nell'ambito dello spettro e
lettromagnetico
pu essere considerato appartenente a qualche universo parallelo.
La storia che segue, e che mi stata raccontata da uno dei miei studenti, costi
tuisce un perfetto
esempio dell'utilit degli universi paralleli:
Un paio di mesi fa alla mia amica Angela stata diagnosticata una occlusione impo
rtante al livello
del cuore. I medici le hanno detto che era necessaria una operazione, l'inserime
nto di uno stent e
un anno o pi di medicinali. Mi sono ritrovato a leggere il suo blog, in cui aveva
descritto nei dettagli
tutto ci che "non funzionava" nel suo corpo, e in cui spiegava come quella situaz
ione la
spaventasse. Dal momento che mi servo dell'Energetica della Matrice su base quot
idiana, ho subito
deciso di "verificare" se potessi "aiutarla" in qualche modo. Sono riuscito a se
ntire/percepire
immediatamente quella occlusione

Capitolo 14 - La "teoria dei molti mondi" e noi - 155


nel suo cuore. E ho tracciato la realt in cui aveva realmente bisogno di quell'in
tervento chirurgico,
dello stent e dei medicinali. Ben sapendo che si trattava soltanto di uno dei po
ssibili esiti, ho
cambiato il mio livello di consapevolezza e mi sono ritrovato a testimoniare la
realt in cui i dottori
intervenivano e non trovavano nulla. A quel punto mi sono fermato, ho lasciato a
ndare tutto quanto,
senza nemmeno spiegarlo alla mia amica. Sono passati alcuni giorni e improvvisam
ente Angela
tornata a scrivere sul suo blog. C'erano delle novit: Angela aveva intitolato il
suo aggiornamento
"Che diavolo succede!". I medici erano intervenuti e non avevano trovato nulla:
nessuna
occlusione, nessuna necessit di usare lo stent, cosicch non avrebbe neppure dovuto
assumere i
farmaci. Nessuno riusciva a capire cosa fosse successo, n poteva spiegarlo. Comun
que sia,
anche se non potremo mai essere certi che si sia trattato di una guarigione ista
ntanea, so per certo
che ci sono moltissime persone che, dopo aver ricevuto diagnosi e risultati di l
aboratorio, si
convincono che quella sia la sola possibile realt. Grazie a ci che ho imparato sul
l'Energetica della

Matrice, e ai miei altri studi sulla natura della realt, mi sono convinto che qua
lsiasi situazione pu
sfociare in molti risultati diversi. Questo soltanto uno dei casi straordinari i
n cui mi sono imbattuto
dopo aver cominciato a praticare l'Energetica della Matrice. Me ne servo tutti i
giorni, e devo dire
che in realt, pi che una tecnica, uno stato di coscienza.
MB
GLI UNIVERSI PARALLELI E I TUMORI
Il dottor Hector Garcia, un mio carissimo amico, si serve degli universi parall
eli per lavorare su
alcune patologie, come per esempio i tumori. Per effettuare la sua calibrazione
energetica si

156 - La Fisica dei Miracoli


chiede: un tumore che viene dal corpo, attraverso il corpo o dall'esterno del cor
po?. Effettua la

calibrazione oppure cerca di percepire l'esatta collocazione dello schema energe


tico del tumore.
Non si preoccupa della sua eventuale manifestazione a livello del corpo fisico.
Potrebbe aver
origine in altre dimensioni energetiche, e ci che il corpo manifesta come tumore
potrebbe peraltro
essere considerato un riflesso della sua origine primaria.
Potremmo paragonarlo al riflesso del sole su uno specchio d'acqua. Se non abbi
amo mai
osservato il sole direttamente, e lo vediamo riflesso, potremmo pensare che sia
reale, anzich un
semplice riflesso. Nella realt della Matrice non ha nessuna importanza se ci che o
sserviamo o
non vero. Ci che conta riuscire in qualche modo ad abbandonare i binari abituali
e accedere a
qualcosa che possa fare la differenza - e non ha importanza se si tratta di un u
niverso parallelo o di
Bugs Bunny!
Il dottor Garcia la spiegherebbe in questi termini: Lei non ha un cancro. Il ca
ncro nel quarto
universo parallelo. E quel parallelo che ha il cancro. E allora spedisce il cancr
o nel quarto
parallelo. Cosa succede quando s'interviene in tale livello? Vuol dire che un'al
tra persona in quella
dimensione si ammala di cancro? Niente affatto. Se la persona nel quarto paralle
lo ha un cancro, e
inviamo la forma d'onda che lo caratterizza in quell'universo parallelo, in real
t stiamo creando
un'onda anticancro. In tal modo, controbilanciando e quindi annullando il cancro
, lo facciamo
sparire da tutte e due le realt. Se lo neutralizziamo qui, in questo nostro spazi
o tetradimensionale,
neutralizziamo il suo riflesso anche nel quarto universo parallelo.
Talvolta la gente si preoccupa del fatto che "spedire" una malattia da qualche
altra parte possa
finire per danneggiare qualcuno che vive in un altro universo o dimensione. Ma n
on affatto cos:
stiamo semplicemente trasferendo la forza della negentropia di cui ho parlato in
precedenza. In
sostanza, pratichiamo una inversione temporale della forma d'onda dell'impronta
elettromagnetica
dello schema del cancro.

Capitolo 14 - La "teoria dei molti mondi" e noi - 157


Tanto per darvi un esempio che vi consenta di capire questo concetto, provate
a immaginare di
aver vissuto per tutta la vita in una caverna oscura, proprio come quella descri
tta da Platone. Non
avete mai visto la luce del giorno direttamente, ma siete riusciti comunque a pe
rcepire le ombre
proiettate sulle pareti della caverna in virt della luce e degli oggetti che inco
ntra. La prima volta
che abbandonate quel rifugio, la luce del sole sembra accecante. Non avete alcun
a idea di che
cosa sia quel grande affare luminoso in cielo, perch fino a quel momento non avet
e visto altro che

ombre, riflessi della causa o realt originaria.


Ora vorrei che visualizzaste uno stagno. Si tratta semplicemente di un'allegor
ia in cui lo stagno
rappresenta il vostro ambiente fisico. Per tutta la vostra vita non avete fatto
altro che percepire il
mondo attraverso i riflessi sulla superficie del vostro specifico stagno. Ma in
realt ci che avete
osservato soltanto la luce del sole, anche se indirettamente, attraverso il suo
riflesso sulla
superficie dello stagno. La luce percepita pu essere considerata un universo para
llelo, il riflesso di
una realt che non esiste in questa dimensione, e che quindi rappresenta una sorta
d'immagine
virtuale, o di sottoinsieme della realt. Tuttavia, a causa della nostra abituale
distorsione percettiva,
e della nostra capacit di trasformare i fotoni con il pensiero, lo facciamo esist
ere. Comprendiamo
che quel riflesso della luce, proveniente dallo spettro elettromagnetico di un u
niverso parallelo,
anch'esso reale, in pratica una coniugazione di fase, una replica ovvero una rea
lt speculare.
Quando dico che uno specchio in coniugazione di fase, significa che guardandomic
i vedo una
immagine rovesciata. Per quanto riguarda lo schema di una malattia, ci che posso
fare rispedirlo
dove si trova concretamente (per esempio, quattro universi paralleli pi in l). Orb
ene, per quanto
concerne la malattia, succede (metaforicamente parlando) che il riflesso della l
uce del sole viene
oscurato, forse dalle nuvole, vale a dire che in un universo parallelo l'impront
a dello schema del
tumore viene concretamente cancellata in un batter d'occhio. In pra

158 - La Fisica dei Miracoli

tica, la sua immagine scompare dallo stagno. E dove va a finire? Dal momento che
abbiamo
effettuato una coniugazione di fase dell'informazione riportandola alla sua vera
origine, ci ne
implica ovviamente la sua cancellazione in quel punto. Penso proprio che Ges poss
a aver guarito
gli arti avvizziti e altre malattie servendosi di tale procedura. Ho dedicato la
mia intera vita al
tentativo di giungere a una comprensione assolutamente approfondita della fisica
dei miracoli.
GLI UNIVERSI PARALLELI
E LA GUARIGIONE INTERDIMENSIONALE
Quando pratico i due-punti a livello energetico, se non riesco a trovare un sec
ondo punto sul
corpo del paziente, mi lascio guidare dalle informazioni che ricevo. Spesso lasc
io la mia mano
sull'area da trattare e penso per esempio agli "universi paralleli", cercando di
servirmi di quel
concetto quale punto di riferimento principale.
Ovunque finisca per trovarlo, "seguo" la sensazione, o comunque cerco di manten
ermi in contatto
con l'informazione. Il mio intento quello di lavorare con qualsiasi cosa si mani
festi sotto forma di
punto di collegamento nella mia pratica dei due-punti. Non appena lascio andare
l'informazione,
permetto a qualsiasi condizione si sia presentata di verificarsi, attraverso la
discesa in uno stato
alterato di coscienza caratterizzato dall'accettazione. Poi mi tolgo semplicemen
te di mezzo e lascio
che la Matrice compia il lavoro di riconfigurazione dello schema.
Se con i miei due-punti calibro (ovvero "raccolgo") informazioni provenienti da
un'altra dimensione,
ci significa che l'informazione che dev'essere cambiata dimora al di fuori della
dimensione dello
spazio-tempo comunemente accettato (e caratterizzato da lunghezza, larghezza, al
tezza e tempo)
ma comunque all'interno di ci che pu essere considerato questo universo. Seguo l'i
nformazione
ovunque mi porti, acquisendo

Capitolo 14 - La "teoria dei molti mondi" e noi - 159


consapevolezza di ci che osservo, per poi rinunciare al bisogno di "fare qualcosa
", lasciando che
siano l'intelligenza e il potere universale a occuparsi della ristrutturazione e
della trasformazione
degli schemi energetici patologici o distorti.
GLI UNIVERSI PARALLELI E ALTRI MODI DI GIOCARE CON LA REALT: L'ESPERIENZA DEL
DOTTOR GARCIA
Se una persona (potrebbe essere uno dei lettori) intende intervenire su una pato
logia, concernente
per esempio gli occhi e la vista, rivolgo la mia attenzione al corpo e mi concen
tro sulle mie

sensazioni per trovare una connessione nei miei due-punti (che potrebbero sempli
cemente trovarsi
nella mia mente, se solo mi trovo a lavorare bene in quel modo). Immaginiamo per
che io non
senta niente a quel livello, e cio che nel corpo fisico non ci sia nulla che susc
iti la mia attenzione,
almeno in relazione all'espressione del problema specifico. A quel punto devo ac
cettarlo e avere
fiducia e analizzare la situazione in modo diverso, e cercare da qualche altra p
arte. Potrei per
esempio non "raccogliere" alcuna informazione in questa realt, ma trovarne in un
universo
parallelo (che potrebbe essere ipotetico o magari reale).
Il lavoro con le dimensioni e gli universi paralleli Per dirla altrimenti, quand
o pronuncio, o magari mi
limito a pensare, le parole "universo parallelo", sperimento un cambiamento in m
e stesso o
nell'altra persona, o magari nel campo (spazio) tra di noi. Sento un'apertura o
una connessione con
lo schema di cui mi sto occupando. Tale sensazione potr manifestarsi in modo dive
rso a seconda
degli individui, ma ci che conta non il modo in cui il processo potrebbe funziona
re in un contesto
analogo, in rapporto a un'altra persona. Le modalit potrebbero essere riassunte i
n questi termini:
acquisisci consapevolezza di ci che osservi, qualsiasi cosa ti sembri adatta. Seg
ui il flusso

160 - La Fisica dei Miracoli


delle informazioni con un atteggiamento rilassato, ovunque ti porti. E ricorda:
una delle chiavi
principali per riuscire consiste nel non intralciare il tuo stesso cammino!1
I PARALLELI DEL DOTTOR DUNN
Il dottor Mark Dunn (un mio studente che poi diventato un mio collega di lavor
o) diversi anni fa si
trovava su un aeroplano, quando, a un certo punto, un altro aereo venne a trovar
si fin troppo vicino
al suo. Quando ci accadde, nella realt di Mark successe qualcosa di bizzarro. In q
uesto spaziotempo non ci fu nessun incidente, e gli aerei non entrarono in collisione, ma in
qualche modo Mark
sembr entrare in sintonia con ci che alla fine pens dovesse essere un universo para
llelo.
Una volta tornato a Seattle, le insegne dell'aeroporto gli sembrarono vagament
e diverse e le
strade che aveva percorso per anni e anni non sembravano portarlo nei luoghi che
gli erano
familiari. Il problema assunse proporzioni pi sconcertanti allorch si rec sul molo
nei pressi della
sua abitazione di quell'epoca e sent un forte rumore, un bizzarro sgranocchiare c
he sembrava
provenire da un qualche punto sotto la banchina. Chiese ai diversi pescatori pre
senti se lo
sentissero anch'essi, ma questi lo guardarono attoniti, forse pensarono che foss
e impazzito e si
allontanarono preoccupati.
Non era finita: una volta tornato in ufficio, si trov ad affrontare un altro di
lemma. Le persone che
avrebbe dovuto visitare non si presentarono, e al loro posto ne comparirono dell
e altre che fecero
come se si trattasse di un comune appuntamento, bench Mark non le avesse mai inco
ntrate in
precedenza. E infine, ciliegina sulla torta di quella bizzarra serie di avvenime
nti, per
1. Hector Garcia, relatore ospite, seminario di Energetica della Matrice, maggio
2008.

Capitolo 14 - La "teoria dei molti mondi" e noi - 161


qualche strano motivo nel messaggio registrato della sua segreteria telefonica s
i sentiva in
sottofondo anche la mia voce. Fatto sta che quando Mark aveva registrato il suo
messaggio, io non
c'ero, e quindi la cosa non aveva alcun senso! Ci vollero alcuni giorni, ma alla
fine Mark ritorn in
questo universo e la situazione torn a essere relativamente stabile. S, proprio co
s: tutto
possibile! Ma la domanda che dobbiamo porci : pu esserci utile?
COME SCOPRIRE SE SI MANIFESTANO SITUAZIONI DEL GENERE ANCHE NELLA NOSTRA
VITA

Quando, nel corso dei nostri seminari, parliamo di universi paralleli, alcune p
ersone la prendono
come una metafora. Per alcuni, per, il fenomeno assume proporzioni molto pi rileva
nti e
concrete, e per qualche raro praticante, ancor pi fortunato, si trasforma in uno
stile di vita. Di
recente Mark mi ha spiegato che sente di aver coltivato sufficiente consapevolez
za da poter
realmente infilarsi in un universo, o in una dimensione parallela, e viverlo app
ieno.
Non una buona idea vagare a caso ovunque le nostre fantasie o visioni ci portin
o. E opportuno
fare affidamento sulla propria guida interiore e preoccuparsi d'installare una s
orta di GPS per la
realt virtuale. Mi chiedo quante siano le persone che, avendo smarrito il cammino
della Vita,
potrebbero trarre beneficio dall'istallazione di qualcosa del genere nella loro
coscienza.
IN RISONANZA CON IL S CONCOMITANTE

Di recente ho letto un affascinante racconto di fantascienza di Chris Dolley,


intitolato Resonance,
in cui viene gradualmente svelato il corso degli eventi in cui il personaggio pr
incipale della storia si
ritrova impegolato. All'improvviso l'uomo si ritrova in

162 - La Fisica dei Miracoli


una realt parallela diversa da quella in cui aveva sempre vissuto, ma solo in alc
uni dettagli (per
esempio, non abita e non lavora pi nello stesso posto). Pian piano il lettore si
rende conto che ci
sono centinaia, se non addirittura migliaia, versioni di quella stessa persona.
E le realt parallele
prendono a convergere a seguito di una risonanza che viene attribuita al prodott
o di scelte e azioni
analoghe nell'ambito della griglia di quei mondi multipli. E un concetto che mi
sembra interessante,
e la cui natura probabilmente non completamente fantasiosa.
Una griglia (che forse potremmo definire una sorta di schema a mosaico) oscill
ante potrebbe
interferire con la struttura del nostro spazio-tempo personale. La presenza di q
uesta griglia e il suo
acquisire pot