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La Memoria di Odino

Graphic Novel

Ali Ribelli Edizioni, Gaeta 2020 ©


www.aliribelli.com – redazione@aliribelli.com

Testo di Jason R. Forbus


Illustrazioni di Martina Gianello
Gra ica di Sara Calmosi

È vietata la riproduzione del testo e delle immagini contenute


in questo libro, in parte o nella loro totalità e attraverso
qualsiasi mezzo, senza l’espressa autorizzazione dell’Editore.

“Un’età dell’ascia, un’età della spada e scudi infranti;


un’era del vento, un’era del lupo - prima che il mondo piombi nel caos.
Nessun uomo avrà pietà di un altro.”
Völuspá, stanza 41
La memoria di

OdiNo
graphic novel

jason r. forbus
martina gianello
Odino è il sovrano del regno di Asgard e delle divinità che
lo abitano, gli Aesir. Sovente si avventura in lunghi e solitari
viaggi nel cosmo alla ricerca di conoscenza e antichi saperi.
È quindi dispensatore di saggezza e come tale dio patrono
dei sovrani, sebbene altre sue qualità lo rendano popolare
anche tra i fuorilegge: che valore ha la giustizia terrena quando
sei abituato a osservare le trame mistiche dell’universo?
Dio della guerra, è anche dio della poesia e ispirato creatore in
questa arte con cui si rivolge spesso ai mortali attraverso rime e
indovinelli. Talvolta nobile e fedele alla sua parola, altre pronto
a sfruttare una situazione a suo vantaggio, Odino racchiude in
sé quelle che possono apparire come contraddizioni ma che
in realtà ne mostrano il carattere profondamente complesso.
In battaglia cavalca il destriero a otto zampe Sleipnir, brandendo
la lancia Gungnir; quest’ultima fu forgiata dai nani ed è
così ben bilanciata da poter colpire qualsiasi
bersaglio, indipendentemente dall’abilità
o dalla forza di chi la brandisce.
L’arma più preziosa di Odino sono però i suoi fedeli servitori
Huginn e Muninn, rispettivamente “pensiero” e “memoria”,
due corvi che volano in lungo e in largo raccogliendo ogni genere
di informazione su quanto avviene nei Nove Mondi. Tornati su
Asgard, siedono sulle spalle del loro sire raccontandogli quanto
hanno appreso e, all’occorrenza, fornendogli utili consigli.

I Nove Mondi sono le terre in cui abitano umani, nani, elfi e giganti:
Midgard, la “terra di mezzo”, è il mondo degli umani. Esistono poi
Asgard, dove vivono le divinità Aesir; Vanaheim, terra delle divinità
Vanir; Jotunheim, dimora dei giganti; Niflheim e Muspelheim,
rispettivamente il mondo primordiale del ghiaccio e del fuoco;
Alfheim, terra degli elfi; Nidavellir o Svartalfheim, il mondo dei
nani ed Hel, il regno dei morti in cui affondano le radici dell’albero
cosmico, Yggdrasil. È questo
albero a tenere insieme i confini
dei Nove Mondi. Se cadesse,
il caos scenderebbe sul
cosmo dando origine
al Ragnarök, il “fato
degli dèi”, la battaglia
risolutiva tra divinità,
mostri e giganti.
A volere la caduta di Yggdrasil è il dragone NIDHOGG,
flagello dei migliori guerrieri di Midgard che contro di
esso hanno incontrato un’orribile fine. Tra le sue antiche
scaglie si scorgono scheletri, armi e armature.

L’orrido serpente alato mastica incessantemente le radici


di Yggdrasil per distruggere la casa della sua odiata
nemica, l’Aquila Gigante, che vive proprio in
cima all’albero. Dragone e aquila si scambiano insulti da
tempo immemorabile per tramite di Ratatosk, un grosso
scoiattolo che sale e scende continuamente dall’albero.

E sapete una cosa? La cima frondosa di Yggdrasil spunta proprio


da qualche parte nel nostro mondo, formando il sacro bosco di
Hoddmimir. È qui che due ragazzi, Lif e Lifthrasir,
troveranno rifugio dal Fimbulwinter, il lungo inverno che precede
l’inevitabile avvento del Ragnarok. Quale sarà il loro destino?
Così è detto nel poema eddico Grímnismál, al XX canto:

«Huginn ok Muninn
fliúga hverian dag
iörmungrund yfir;
óumk ek of Hugin
at hann aptr ne komit,
þó siámk meirr um Munin.»

«Huginn e Muninn
volano ogni giorno
alti intorno alla terra.
Io ho timore per Huginn
che non ritorni;
ma ho ancora più timore per Muninn.»
Dove sei?
Muninn! Muninn!
Devo tenere gli occhi
aperti se non voglio
morire congelato.

15
E se Muninn, vinto dalla fame e dalla stanchezza...?
Impossibile, Lui l’avrebbe saputo… o forse no?

Da quando Muninn era sparito, il loro Signore sembrava


più vecchio di quanto già fosse e stanco, immensamente
stanco, come una montagna che ha visto scorrere le ere
del mondo davanti a sé ed è infine sul punto di crollare.
Ahi! Lasciami
Ti ho andare,
Tu… parli!
craaa!
preso!

Devo inventarmi
qualcosa e in fretta!

Sì, jötunn, so parlare. Sono


uno stregone mutaforma
e non ho pazienza per gli
sciocchi. Lasciami andare
o ti scaglierò contro
una sfera di fuoco!
Che simpatico uccellino…
Entri nella mia caverna
senza essere invitato,
e minacci di incenerirmi!

Craa! Per il tuo


bene, lasciami
andare!

No, cattivo
uccellino. È
dall’inizio del
lungo inverno
che mi ingozzo di
ghiaccio e pietra.
Sai che ti dico?

Ti mangerò!

Fermo,
Gümrad!
Gýgr! Sempre
a lamentarsi!
L’ho trovato
io, e me lo
pappo io!

Che razza
di sposo
sei?! Volevi
mangiartelo
senza dirmi
niente?

Anch’io sono stanca di ghiaccio e


pietra! Se mangi quel corvo, la
digestione ti succhierà via quel poco
di cervello che ti rimane e
allora che bene ti avrà
fatto? Non essere
egoista, Gümrad.

Ho detto no.
L’ho trovato io,
e me lo pappo io!

20
Le mie sorelle me
l’avevano detto
di non sposarti!
C’è mancato
davvero poco!

22
Non… devo
cedere!
Corri a vedere,
Lifthrasir!

Si è svegliato!

Guarirà presto. Sei stata brava, lif.

Ma lascialo riposare un altro


po’, prima di liberarlo.

È ancora molto debole.


25
Che posto è mai questo,
e da quanto tempo
sono qui? Il mio Signore
sarà preoccupato!

Devo rimettermi subito


in viaggio, non posso
aspettare che mi
liberino. Ma come fare?...
Liberatemi o la mia ira
si abbatterà su di voi!

Anzi, no…

Non ricordo più Forse sì!


le parole di
quell’incantesimo...

27
Aaah!

Vi ringrazio,
cortese
fanciulla, per
le vostre
amorevoli Cosa c’è, Lif?
cure – craaa. Li hai visti?

N-no Che sortilegio è mai


Per gli dèi di Asgard!
Lifthrasir, non questo? Sei forse
Che storia è questa?
sono loro, Mi hai fatto prendere
uno stregone? Parla!
ma… il corvo. un bello spavento, sai?
Il corvo mi Devi essere stanca,
ha parlato! forse è meglio che
ti metta a riposare…

In questo
caso,
consiglierei
un pisolino
anche a te.

28
Non temete, umani, non
intendo farvi alcun
male. Voglio solo
che mi liberiate per
riprendere il mio
viaggio. Ma prima ditemi,
che luogo è questo?

Ti trovi nel Bosco ...Non posso liberarti,


di Hodmimir, corvo non ora che sai dove
parlante, come
ci troviamo. Potresti
sono certo tu
già sappia...
essere uno di loro…

Non so nemmeno di chi


Ha ragione Muninn, Credi state parlando, né mi
parlo troppo! davvero che interessa saperlo. Sono
Non facevo meglio sia una spia, arrivato qui per caso e
a starmene zitto? Lifthrasir? adesso il mio dovere mi
chiama altrove. Lasciatemi
andare, vi prego!

Ricordi come
ingannarono tuo
padre e i guerrieri
del villaggio?
Dissero di essere
viandanti... ma la notte,
mentre dormivamo...

Hai ragione,
Lifthrasir…

Devo inventarmi
qualc---
Sono qui!
Sono arrivati!

Maledetti! ci
hanno scoperto!

30
Proviamo a Quello sguardo,
fuggire verso io l’ho già visto…
la montagna!

Sono troppo veloci per noi


e hanno un fiuto migliore
delle bestie. Non possiamo
far altro che fronteggiarli
e morire con onore.

Cosa fare? Non


posso lasciare
che questi ragazzi
vengano fatti a pezzi.
32 *Fermo!
Adesso nasconditi
– craaa!

33
34
35
?!

Nghh…

37
Come hai
fatto?

Ho dominato… la sua mente. Adesso


mi credete che non sono una spia?

Ti perdono, ragazzo. Ma
ora, che cosa ne dici di
Certo che liberarmi da questa gabbia,
ti crediamo! hm? Ho disperato bisogno
Non è vero, di sgranchirmi le ali e
Lifthrasir? riprendere il mio viaggio.

Potrai mai perdonare la mia


diffidenza, corvo parlante?
Viviamo in tempi difficili
e puoi immaginare che
non è facile… fidarsi di
una creatura come te.

Finalmente
libero!

Forza, lasciamo questo luogo e troviamo


un altro rifugio. Mentre riprendo le
energie, spiegatemi come mai vi trovate
qui e soprattutto, dov’è qui?

38
Quei guerrieri che
hai sconfitto sono
al servizio di Loki. A
giudicare dal loro
aspetto mostruoso,
sarei pronto a giurare
che fossero il frutto
di incroci fra umani

e giganti. Vagano per


la terra in piccole
bande, bruciando e
distruggendo tutto
ciò che incontrano
sul loro cammino...

Stolti! Loki non


mantiene mai la
parola data.
Pagheranno a
caro prezzo il
loro tradimento
al grande Odino.

Lo immaginavo.
I suoi stessi
servi sono
...Si dice che in cambio del loro degli infimi
aiuto e come premio per la traditori! Tempo
loro fedeltà, Loki gli abbia fa, giunsero al
promesso il mondo di Midgard, nostro villaggio
quando il Ragnarök avrà fine. cinque di loro.

39
Era notte. Giurarono di essere semplici
viandanti in cerca di riparo. Al villaggio non
veniva nessuno da mesi, da quando erano
giunte notizie di guai sulle montagne.

Il padre di lif era il capo del


villaggio. convocò un’assemblea
per decidere cosa fare, come
sempre in quelle occasioni.

Un sortilegio annebbiò le
nostre menti: ai viandanti
fu permesso di entrare.

Gli dèi punirono la


nostra follia.

40
Appena le ultime torce si spensero, i
viandanti strisciarono fuori dai giacigli e
aprirono le porte al resto della banda…

Quando il primo rogo fu appiccato,


l’intero villaggio si destò: brandimmo
spade e bastoni, scagliandoci
addosso ai nostri assalitori.

Ci difendemmo con tutte le nostre forze.


Ne uccidemmo qualcuno, ma erano troppi.
Quei banditi non risparmiarono nessuno!
Mi aggiravo in quel caos rosseggiante,
pronto a sacrificare la mia vita
in battaglia per raggiungere i
miei avi nel Valhalla…

Era la fine del mondo, almeno


del mondo che conoscevo.

... quando la vidi.

42
Sì. Io… non Ricordo Lifthrasir prendermi
ricordo molto per mano, e la corsa a
di quello che perdifiato fra le rovine
successe dopo fumanti, la gente che urlava…
l’attacco. Mi
sembrava di
camminare in un
incubo di fuoco,
grida e acciaio.

Vagammo senza meta per giorni nella


desolazione del ghiaccio, viaggiando di
giorno e di notte, con il freddo e con
la fame. Il terrore ci perseguitava
anche quando ci fermavamo a
riposare in qualche grotta. Abbiamo
mangiato radici, neve e carogne.

In quei giorni pensavo che forse sarebbe


stato meglio morire a Lerwik fra la mia
gente e guadagnarmi il Valhalla eroicamente;
forse i miei avi mi avevano maledetto
a vagare in eterno per quelle terre
ghiacciate. Esausti e semi assiderati, non
ci restavano molte speranze, quando…

43
Un corvo,
Lifthrasir!
Ricordi?

… quando? Avanti,
parla, ragazzo.
Un corvo?

Sì! Quando tutto sembrava perduto, Altre persone erano arrivate prima di
sopra le nostre teste vedemmo noi. Anche loro ci dissero di essere
volare un corvo. Non vedevamo altre arrivati nella vallata seguendo il
creature da giorni, così decidemmo di volo di quel corvo misterioso.
seguire la direzione che aveva preso.

Un anziano che conosceva le antiche


storie sosteneva che doveva trattarsi
del leggendario Bosco di Hodmimir, la
foresta sempre verde. Gli dèi ci avevano
salvato, così smettemmo di pensare al
corvo o di preoccuparci del lungo inverno.

Dopo un giorno e mezzo di cammino


e con un po’ di fortuna, con nostra
grande sorpresa giungemmo in
questa vallata. Come puoi vedere,
questo bosco è rimasto inviolato
dalla furia del lungo inverno…

44
Tutto andò bene fino al giorno
in cui udimmo i corni risuonare nel
bosco. L’incubo non era ancora
finito: aveva scoperto Hodmimir!

in pochi giorni, Lo scontro annientò


questo luogo così entrambe le parti.
bello e sereno si Con tutta probabilità,
trasformò in un campo i guerrieri che hai
di battaglia. Ancora sbaragliato erano
una volta ci battemmo gli ultimi della
al meglio delle loro banda. Io e lif
nostre possibilità. siamo i soli abitanti
rimasti a Hodmimir…
E che cosa sapete
dirmi del corvo?

Il vecchio Arvid giurò


di averlo visto volare
verso Est, ma in quei
giorni non badammo
troppo alla cosa.

Dicci almeno
come ti chiami!

Il mio nome è
Credo che per Huginn. Addio,
cari amici.
me sia giunta
Possano gli
l’ora di andare…
dèi assistervi
il tempo corre in quest’era di
in fretta! grandi e terribili
avvenimenti.

46
SECONDA PARTE
Qualcosa mi dice che
Muninn è passato di
qui… ma perché?

Le pareti sono
perfettamente liscie. Deve
essere opera dei nani.

Ma quanto è lunga?
Già non ci vedo nulla.
Devo fermarmi.

50
Ah, no, quella
è la magia del
Sonno. Aspetta,
forse ci sono!

Se solo ricordassi
l’incantesimo di Luce.
Com’è che faceva?
Certo con questa luce
sono un bersaglio
facile, ma non ho
altra scelta. Avanti!

Oro! Ma ancora
nessuna traccia di
nani. Molto strano…
Come ho fatto a non
pensarci prima? Il bosco
sempre verde… e quello
deve essere Yggdrasill!
E quello…

… è Nidhogg, l’antico
dragone!
Sono finito a Niflheim!

Devo cercare un rifugio


prima che mi v…

TI HO VISTO!
STOLTO, NON PUOI
NASCONDERTI!
craaa!

55
Sembra non si interessi più
di me. Se Muninn è qui, devo
trovarlo e alla svelta!

Fa’ largo, ?!
corvaccio!

56
Aspetta! Devo
chiederti
una cosa!

Ma tu gracchi, cioè,
parli! In effetti anche
io so parlare, e ti
assicuro che canto
anche benissimo. A
proposito, ti va di
sentire una canzone?
Ehm… più tardi,
senz’altro. Prima però
volevo chiederti se
hai visto un mio amico.

L’albero, il drago…
Amico? Quaggiù ci siamo solo io, il Sì, non ci sono dubbi,
vecchio Nidhogg e quella dannata questo scoiattolo
radice che non vuole saperne di
deve essere…
spezzarsi. E così salgo e scendo
da Yggdrasill una, dieci, centomila
volte per riferire al drago gli
insulti dell’aquila, e viceversa. Ci Ratatosk!
aggiungo ovviamente del mio: quei Tu sei
due sono piuttosto scarsi in
Ratatosk!
quanto a immaginazione, specialmente
il vecchio serpentaccio.

Vedo che la mia


fama mi precede.
E adesso, caro
il mio corvo
parlante, se
non hai voglia
di cantare ♫io
ti saluto!♫

57
♪E così / non hai
visto / un altro
corvo come me?♪

♫Un corvo? / Ma perché prima non


l’hai detto / invece di farmi perder
tempo? /Amici qui non troverai
/ ma di corvi ce n’è uno, sai! /

Proprio lì, sotto l’ala del grande vecchio / si è impigliato


/ fra la scapola e il costato / di un eroe da strapazzo
/ che del drago fu lauto pasto./ E ora fatti da parte
/ più non posso tardare / ho insulti da consegnare!♫

♪Aspetta ancora
un secondo! /
Aiutami a liberarlo
/ ti darò qualsiasi
cosa in cambio!♪
Eh? Qualsiasi cosa? Fammici
pensare, mio caro corvaccio.
Uhm… perché non mi suggerisci un
bell’insulto, qualcosa che mandi
il vecchio Nidhogg su tutte le
furie? Saranno cent’anni che lui e
il pennuto non fanno che ripetere
le stesse cose. Sai, credo sia
un po’ di demenza senile…

58
Allora? Arriva
l’insulto o no? Sono
D’accordo! uno scoiattolo
molto impegnato, io!

Lasciami pensare
un attimo.

Manterrai la
tua parola?
Mi aiuterai a
liberare il
mio amico?

Questo sì che
rimetterà le cose Oh, farò di più…
in gioco! Ci sarà da Guarda e impara,
ridere, vedrai! corvaccio!

59
TI SEI FATTO
ATTENDERE,
RATATOSK.

Con gli anni ti sei fatto


impaziente come un moccioso,
vecchio serpentaccio. Da
quand’è che non vado in vacanza,
eh? Saranno almeno mille anni!
E in cambio di cosa? Noccioline!
Vedfolnir, invece, lui sì che
è un tipo simpatico, sempre
allegro, sempre lì a cantare
al sorgere di ogni alba…

QUANDO AVRÒ
FINITO QUI, LO
ABBRUSTOLIRÒ
MA ORA DIMMI,
BEN BENE
RATATOSK,
PRIMA DI
CHE COSA TI
MANGIARLO.
HA DETTO IL
PENNUTO?

Riguardo la tua minaccia di


abbrustolirlo ben bene prima di
mangiarlo, la stessa del resto
che ripeti da sessantun anni a
questa parte, il sommo Vedfolnir
dice che… “se togli altro sangue
al cervello per digerire il suo
regale corpo, finirai per diventare
un completo idiota”. E dice anche
che la cosa non si noterebbe
poi così tanto, visto che non hai
mai brillato per intelligenza.

60
62
!?

Tieniti forte,
amico mio!

Ah ah! Da morire
dal ridere, vero?
Nidhogg impiegherà un
po’ per inventare un
insulto all’altezza.
E questo, caro
il mio corvaccio,
ritarderà la caduta
di Yggdrasill e
la fine del mondo,
almeno per qualche
giorno! ♫Addio!♫

63
Possibile che non
ti ricordassi del
Bosco di Hodmimir,
la cima dell’Albero
dei Mondi?

Di cosa ti sorprendi?
Quello con la buona memoria
sei sempre stato tu. E
adesso spiegami come sei Ero in missione, mica
finito a Niflheim. Per poco in gita di piacere.
ci lasciavamo le penne!
Dovevo scoprire quanto
manca alla radice per
spezzarsi. Dall’alto della
caverna non vedevo bene,
così mi sono avvicinato.

Tu hai fatto cosa?!


Ma sei pazzo? Non ... ma per tutta
hai avuto paura risposta quello
di Nidhogg? sciagurato ha provato
a schiacciarmi con l’ala…

Certo, ma serbavo memoria


di numerosi mortali che in
passato sfidarono Nidhogg. Per … e così per schivarlo mi
non essere da meno, mi sono sono incastrato sotto
avvicinato per domandargli quanto quello scheletro…
tempo ancora gli servisse…

Smettila di
gracchiare, e
guarda…

Sei la solita testa


vuota: non ragioni mai!
... siamo a casa!
Dove sono
andati tutti?

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Grande Odino…

...siamo tornati.

Huginn, Muninn… Per giorni non


A lungo vi ho ho pensato, né
atteso… o ricordato nulla…
ricordo di Ma ora, tutto
averlo fatto. mi è chiaro.
Ben poco,
ormai, mio
Signore.

Capisco… Coraggio,
allora, venite a me.

Dimmi, Muninn, quanto


manca perché
l’Albero cada?

Grande Odino,
perché piangi?

70
Perché devo dirvi addio,
amici miei. Sappiate che
vi ho molto amato.

Dove andrai adesso,


Grande Odino?

Infine ricordo, amici


miei, qual è il mio ruolo
nella battaglia finale.

71
A Vígrídr io vado, la
piana dove Surtr
e gli dèi giusti si
scontreranno nella
battaglia finale. Non
aspettatemi, poiché
non farò più ritorno…

72
I piccoli corvi scrutarono il cielo per un po’. Poi, quando
il puntino scomparve all’orizzonte, continuarono ancora a
guardare, finché il cielo divenne di fuoco e tutto fu finito.
Quindi pensarono, e ricordarono, finché pensiero e memoria
scomparvero e il sogno ebbe fine.

fine
Jason R. Forbus ha sangue celta e norreno da
parte di padre, greco e italiano da parte di madre. Grande
appassionato di storia e mitologia, che ritiene strumenti
essenziali per la continua comprensione dell’avventura
umana, è autore di saggi, prosa e poesia. Ha un blog su
cui annota appunti e pensieri: cantasogni.blogspot.it

Martina Gianello, nata in uno sperduto


paese tra le colline venete, disegna perché è quello che
sa fare meglio (almeno spera). Assidua lettrice, si interessa
di storia e scienze, oltre alla passione per il fumetto. La
Memoria di Odino è la sua prima graphic novel.
Odino disse:
“Molto ho vagato, molto ho trovato,
molto ho ricevuto dagli dèi:
che cosa ne sarà dell’umanità quando giungerà alfine
il lungo inverno degli uomini?”

Vafthruthnir disse:
“Nel bosco di Hoddmimir allora
si nasconderanno Lif e Lifthrasir;
La rugiada del mattino avranno per carne,
tale sarà il cibo che troveranno gli uomini.”

Völuspá, stanza 44 e 45
È il terzo anno del Fimbulwinter, il lungo e gelido inverno che
precede la fine dei Nove Mondi. Midgard giace addormentata
sotto una spessa coltre di ghiaccio e neve. Le città degli
uomini sono cadute o allo sbando, assalite da branchi di
lupi famelici e predoni assetati di sangue. Dèi, troll e giganti
affilano le armi e preparano gli incantesimi per l'ultima
battaglia tra Ordine e Caos. Ovunque fremono gli ultimi
preparativi per il Ragnarok, soltanto nel Valhalla aleggia uno
strano silenzio... Non si odono canti, o cozzare di spade.
Seduto sul suo antico trono, Odino dorme un lungo sonno
senza risveglio, in attesa che dall'imperscrutabile oceano dei
mondi faccia ritorno la sua Memoria e, con essa, la volontà
di battersi affinché sui Nove Mondi torni a fiorire la vita.

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