Sei sulla pagina 1di 390

1

HYMENEAL
Una fan fiction di Eleuthera

Questa fan fiction trae ispirazione da personaggi ed eventi dei film Thor e The Avengers, che appartengono alla Marvel. Gli eventi qui narrati sono di mia invenzione e non fanno parte dellarco narrativo ufficiale. Questa storia non a scopo di lucro.

Grafica di copertina di LaU

INDICE 1. Homecoming 2. The queen commands 3. A girl obeys 4. I have seen you before 5. Emptiness and deception 6. Question and answer 7. The trial 8. Thats for remembrance 9. Secrets unfolded 10. A life for a life 11. You cannot shun yourself 12. One may smile and be a villain 13. Believe none of us 14. Freedom is a lie 15. O Hymen Hymenaee 16. Everything has changed 17. Woe is me p.5 p.10 p.19 p.25 p.31 p.39 p.48 p.57 p.70 p.81 p.93 p.106 p.118 p.133 p.149 p.166 p.184

18. We know what we are 19. We know not what we may be 20. The sweetest downfall 21. A truth of blood 22. The promise 23. The sacrifice 24. What dreams may come 25. Never let me go 26. Epilogue 27. Ringraziamenti

p.205 p.225 p.246 p.267 p.290 p.313 p.335 p.360 p.384 p.390

HOMECOMING
Il popolo di Asgard si radun per osservare il traditore. Arrivarono lentamente, poco a poco, prima soltanto una manciata di persone e poi una folla immensa. Si stiparono attorno agli di per lasciarli passare, crearono un corridoio dalle pareti vive e fitte, e in ogni spiraglio c'era lo sguardo di qualcuno. Non muovevano un muscolo. I loro occhi erano sgranati, avidi e pieni di confusione. Avevano creduto che Loki fosse morto, ma non alzarono grida di gioia per il suo ritorno, n applausi per Thor che conduceva il fratello in catene. Rimasero tutti in silenzio. Loki indossava una museruola, ma era bastato il suo sguardo per farli tacere tutti quanti.

Ahia!. Sigyn si port una mano ai capelli, l dove la spazzola aveva tirato troppo forte. Non volevo, Sigyn, si affrett a scusarsi Grete mordendosi il labbro. Sono un disastro. Dovevi lasciarmi a casa. Non dire sciocchezze, Grete, rispose Sigyn. Sono contenta che tu sia qui. Grete sorrise, spazzolando di nuovo con troppa energia. Sigyn cerc di non farci caso e attese che sua cugina
5

completasse lacconciatura. Finito, esclam Grete. Aveva pettinato i lunghi capelli color miele di Sigyn in una bella treccia morbida che le ricadeva su una spalla. Grazie, Grete. Sei bravissima. Sigyn abbracci la cugina, una ragazzina pestifera che cercava di comportarsi come una donna. Grete le rivolse un sorriso pieno di entusiasmo, poi and verso la finestra. una giornata bellissima, Sigyn. Cosa facciamo? Sei impegnata stamattina?. ancora presto. Possiamo andare a fare una passeggiata. Sigyn si avvicin alla cugina. Che cosa ne dici?. Gli occhi di Grete si illuminarono. Sigyn ridacchi, prese la mano della ragazzina e usc dalla stanza con un enorme sorriso. Davanti a loro, un grande corridoio terminava in una scalinata di marmo. Sigyn e Grete lo percorsero quasi saltellando, soffocando risate troppo rumorose. Erano gi sul primo scalino quando due donne arrivarono correndo nella loro direzione. Sigyn e Grete si fermarono l doverano, mentre le donne alzavano lo sguardo su di loro. Sigyn le riconobbe. Astrid, Inga che succede?, chiese. Sul volto delle ancelle era dipinta un'espressione sconvolta, e Grete le strinse pi forte la mano. Lady Sigyn Lady Grete, fece Astrid con il respiro affannato. Inga sembrava assolutamente terrorizzata. Sigyn rimase colpita dai suoi occhi sgranati. Forza, calmatevi, disse in tono pacato. Vi prego,
6

ditemi che cosa sta succedendo. Le due donne si guardarono per un attimo. Poi Astrid parl con voce tremante. I principi sono tornati. Sono alle porte di Asgard. I principi? ripet Sigyn, perplessa. Il principe Thor, vorrai dire. No no, disse Astrid. Il principe Thor... e Loki. Il principe Loki con lui. Grete guard Sigyn, confusa, ma Sigyn non aveva le risposte che cercava. Loki morto, sussurr. Astrid e Inga, per, erano gi corse via lasciandole impietrite sulle scale. Sigyn mormor Grete, forzando la cugina pi grande a girarsi verso di lei. Vieni, disse Sigyn con decisione. Torn sui suoi passi e percorse di nuovo il corridoio, di corsa, sollevando la gonna per non inciampare. Arriv ad una grande finestra e scost le tende con il cuore in gola. Finalmente lapr, si sporse oltre il parapetto e sent Grete trattenere il fiato. Sotto di loro cera il grande viale che conduceva al cancello principale del palazzo. Centinaia di persone si erano radunate attorno alla strada. In mezzo a loro, Sigyn riconobbe Thor. La gente si disperdeva di fronte a lui, lasciandolo passare. Al suo fianco cera Loki. Sigyn lo fiss, incapace di emettere un suono. Loki era morto. La famiglia reale aveva portato il lutto per mesi. Era un fantasma? Eppure quello che camminava insieme a Thor sembrava essere un individuo di carne e ossa. Fu solo allora che Sigyn si rese conto del silenzio. Nessuno parlava, nessuno bisbigliava. Tutti tacevano.
7

Decine di persone si affacciavano dalle finestre del palazzo come lei e Grete, e altre centinaia erano radunate sotto di loro, ma nessuno osava rompere quel silenzio. Sigyn segu con lo sguardo Thor e Loki mentre si avvicinavano ai cancelli. Loki era incatenato e imbavagliato, e Sigyn ebbe paura. Mesi fa, il dio si era impadronito del trono e aveva sfidato Thor e Odino in persona. Se non era morto dovera stato tutto quel tempo? Andiamo via, bisbigli a Grete. In quel momento, Loki alz lo sguardo verso di lei. Sigyn rimase immobile l dovera, trattenendo il respiro. Era sicura, nonostante la distanza che la separava dalla folla, che Loki stesse guardando proprio verso di lei. Laveva visto solo una volta prima dallora, alla cerimonia per lincoronazione di Thor, quando gli Jotun avevano fatto irruzione ad Asgard. Non gli aveva mai parlato, e senza dubbio non sapeva chi lei fosse, ma si sent umiliata come se le stesse rivolgendo uno sguardo di rimprovero. Poi i due fratelli sparirono dalla sua vista, e improvvisamente Sigyn ebbe limpressione di essere di nuovo libera di parlare e muoversi. Andiamo via ripet, allontanandosi dalla finestra. Grete le fu subito accanto mentre percorreva il corridoio diretta alla sua stanza. Sigyn? chiese la cugina dopo averla osservata a lungo. Cosa c, Grete?. Non dovremmo andare di sotto, cercare qualcuno? Per capire che cosa sta succedendo.
8

Tu vai pure, Grete. Ti raggiungo dopo. Sigyn. Sigyn si ferm davanti alla porta della camera. Grete, tutto a posto. Davvero. Scendo subito anchio. No, Sigyn, non per questo, aggiunse Grete. il principe Loki. Ha guardato verso di noi, vero?. Sigyn strinse le labbra. Non lo so, Grete... S, forse. Sar stato un caso. Cera tanta gente affacciata alle finestre. Hai ragione. Grete attese un attimo prima di proseguire. Ma non credi che possa aver guardato verso di noi perch mentre tutti erano in silenzio, tu hai parlato?. Sigyn sent il sangue affluire al viso mentre Grete dava voce ai pensieri che lei stessa non osava pronunciare. Scosse la testa sforzandosi di restare calma. No, Grete, impossibile. Non pu avermi sentito parlare da quella distanza, lo sai bene. Grete annu, ma i suoi occhi erano ancora sgranati e impauriti come prima. Sigyn le prese le mani. Non avere paura. Siamo al sicuro, disse con dolcezza. Ora vai di sotto. Vengo anchio fra poco. Grete abbozz un sorriso e la salut, imboccando il corridoio. Quando la vide scendere le scale, Sigyn si chiuse la porta della stanza alle spalle. Non appena si sedette sul letto, si rese conto di avere le vertigini.

THE QUEEN COMMANDS


Dopo aver terminato quella patetica quanto ingloriosa sfilata, era stato condotto al cospetto di Odino. Non era stato un processo, quanto una piccola riunione di famiglia. Solo quando si erano trovati tutti insieme, chiusi in una stanza, Thor gli aveva delicatamente tolto la museruola. Tuttavia lui non aveva aperto bocca, e non perch il dolore alla mascella fosse quasi insostenibile, ma perch aveva scelto cos. Emise solo un paio di monosillabi e per il resto del tempo le sue labbra rimasero serrate, strette in un sorriso affilato. Lo sguardo di Odino era indecifrabile, ma quello di Thor era fin troppo trasparente. Era ferito. Loki lo trov insopportabile. Cera anche Frigga, con loro. Sebbene apparisse calma e composta era la pi disperata di tutti, e Loki trov pure questo insopportabile, anche se in modo diverso. Quando finalmente si resero conto che cercare di farlo parlare era unimpresa impossibile, Thor gli rimise la museruola e lo condusse via. Scesero rampe di scale addentrandosi nelle viscere del palazzo finch non raggiunsero le prigioni. Loki si era aspettato quel trattamento, ma si sent trafiggere dallindignazione quando Thor apr la porta della cella. Mi dispiace, fratello, gli disse guardandolo negli occhi. Loki lo fulmin con lo sguardo. Non aveva certo bisogno
10

delle sue scuse, era ovvio che sarebbe stato messo in gabbia e tenuto l, con le catene anche sulla bocca, finch Padre non avesse deciso di liberarsi di lui. A che cosa servivano le sue maledette scuse? Avrebbe preferito se le avesse tenute per s. Quando Thor se ne and con un sospiro e lui rimase solo, si sedette a terra e chiuse gli occhi. Aveva avuto tutto in pugno e ora non aveva niente. Quella museruola che gli avevano messo addosso era dolorosa e umiliante. Inizialmente quasi ne era stato adulato dovevano pensare che fosse davvero pericoloso, per riservargli una tale premura ma era tornato ad Asgard da perdente e aveva recitato cos bene la sua parte da far apparire suo fratello ancora pi eroico del necessario. Il mondo lo aveva visto incatenato e imbavagliato, e il loro silenzio gli era stato di poca consolazione. Non era ancora abbastanza pazzo da non sentirsi triste e spaventato, e pens che avrebbe preferito aver perso completamente il senno. Ma la cosa peggiore era la rabbia, una rabbia cos grande che pensava di non essere in grado di contenerla tutta. Era pi forte di lui, e sarebbe esplosa, lo avrebbe ucciso. Non poteva sopportarla. Non era mai stato bravo come figlio dOdino, ma era un fallimento anche come mostro. Nella solitudine della sua prigionia, Loki pianse di rabbia fino ad essere troppo stanco per tenere gli occhi aperti. Quando si addorment, sogno una vendetta terribile.

11


Sigyn aveva sperato che il chiacchiericcio pacato delle altre dame di corte potesse distrarla dopo il brusco inizio della giornata, perci era stata felice quando era stata convocata nelle stanze della Regina insieme alle altre donne. Era insolitamente tardi, ma immaginava che la Regina avesse avuto una mattinata particolarmente difficile. Mentre sedeva con le altre, Sigyn lanci uno sguardo verso di lei. Frigga era una donna gentile e materna e le ore passate in sua compagnia erano piacevoli, ma nonostante non vivesse a corte da molto a Sigyn non era servito tanto tempo per rendersi conto che i suoi occhi erano perennemente offuscati da un velo di malinconia. Questo laveva incuriosita, ma non allarmata. Ci si aspettava discrezione, da lei, e aveva tenuto i propri pensieri per s. Adesso, per, mentre osservava di nascosto lespressione della Regina, ogni suo proposito di distrazione sinfrangeva miseramente. La Regina non era soltanto preoccupata, era addolorata: glielo si leggeva nelle sue rughe sottili, nelle mani strette in grembo. Sigyn distolse lo sguardo in fretta, ma langoscia che aveva osservato le era entrata nel cuore. Doveva avere per forza a che fare con il ritorno dei principi, pens. Anche lei, come tutti gli altri, doveva aver creduto che Loki fosse morto. Ma se invece era vivo, ed era tornato a casa, perch quegli occhi pieni di dolore? Qualcosaltro turbava la Regina. Qualcosa non andava. Il ritorno del figlio non era abbastanza per renderla felice, e Sigyn pens di sapere
12

che cosa ci fosse di terribile. Limmagine del dio costretto a portare la museruola balen nella sua mente. Sigyn. Sigyn si volt. La Regina stava guardando verso di lei. Lentamente, si alz e lasci langolo dove sedeva con le altre donne. Avevano continuato a parlare come se niente fosse, ma Sigyn sapeva che con la coda dellocchio stavano tutte guardando lei. Quando fu davanti alla Regina, fece un breve inchino. Mia signora. Frigga sorrise. Cammina con me, Sigyn. Sigyn segu la Regina nel chiostro che lei tanto amava. Le alte colonne che limitavano il pavimento di pietra davano su un lato su un piccolo giardino interno mentre dallaltra parte troneggiava limponente profilo di Asgard con i suoi grandi palazzi e precipizi, e il cielo terso del primo pomeriggio. Sigyn sapeva che alla Regina piaceva passeggiare con le sue dame, ma da quando era l non laveva mai vista chiedere la presenza di qualcuno in particolare. Senza un motivo preciso, lo interpret come un cattivo segno. Forse aveva fatto qualcosa che non andava e per questo doveva parlarle. Forse era successo qualcosa a casa. Sigyn trem, pensando che suo padre era anziano e poteva essergli successo qualcosa e rabbrivid di nuovo quando il pensiero del padre si concretizz nella sua testa. Da quanto tempo sei a corte, Sigyn? chiese la Regina. Undici mesi, maest, rispose Sigyn. Arrivasti con tuo padre il giorno dellincoronazione di
13

Thor, non vero?. Sigyn annu. Suo padre laveva portata a corte per assistere al grande evento e prendere gli ultimi accordi con la Regina per assicurare alla figlia un futuro dignitoso presso la casa reale. Sigyn era cresciuta nella tenuta dei genitori, un possedimento modesto anche se curato, e trovarsi di punto in bianco nelle gigantesche stanze del palazzo reale non era stato un cambiamento da poco. I primi tempi aveva vissuto ogni giorno nello smarrimento pi totale, con una violenta nostalgia di tutto ci che aveva perduto da quando era arrivata a corte. Per un po aveva cercato di tener duro, poi aveva iniziato a scrivere lettere piene di dolore a suo padre, implorandolo di mandare Grete a stare con lei, che aveva sofferto nellessere separata dalla cugina pi grande ed era molto pi contenta allidea di lasciare casa e vivere a corte. Sigyn non aveva mai provato lo stesso entusiasmo. A volte pensava che si trattasse soltanto di passare da una gabbia pi piccola ad una pi grande. Ad ogni modo, quando suo padre si era deciso a prendere ulteriori accordi e a mandare Grete da lei erano gi passati dieci mesi e Sigyn aveva finito per imparare a vivere nel suo nuovo mondo fatto di sussurri gentili e sorrisi di circostanza. Come ti trovi qui, Sigyn?, chiese la Regina, e Sigyn riemerse dai ricordi. Sto bene, mia signora, rispose. Era vero. Era fortunata ad essere dovera. Ma era solo una delle tante dame di corte e non avrebbe mai potuto essere nientaltro. Questo era il pensiero che a volte la teneva sveglia di notte, che
14

non le faceva prendere sonno. Tuttavia, che cosaltro avrebbe potuto essere? Molto bene, disse la Regina. Le rivolse un sorriso materno, ma Sigyn si accorse che nonostante Frigga si stesse sforzando in ogni modo di mantenere il solito atteggiamento, nei suoi occhi balenava langoscia. Era troppo intensa per ignorarla e Sigyn parl ancora prima di rendersene conto. Mia signora, che cosa vi turba?. Era una domanda inutile, perch sapevano entrambe quello che era successo poche ore prima, ma la Regina rispose con solennit. Sono preoccupata per mio figlio. successo qualcosa al principe Thor?. Sigyn cap troppo tardi lerrore che aveva commesso. Lo sguardo della Regina la pietrific. Non lui. Loki. Abbassando lo sguardo in preda alla vergogna, Sigyn si affrett a scusarsi. Perdonatemi, maest, io. So quali voci girano a corte, prosegu la Regina. Ma nonostante tutto, Loki rimane sempre nostro figlio. Sigyn tacque, lo sguardo ancora basso e le guance in fiamme. Pensava che il discorso fosse chiuso e si stup quando la Regina parl ancora. Non mi concesso vederlo. Vorrei poter sapere come sta, vorrei potergli parlare. Poterlo sentire parlare. La voce di Frigga era colma di dispiacere. Sigyn trov il coraggio di alzare la testa e rivolgerle lo sguardo. Perch non potete vederlo, mia signora?. Il mio Re non me lo permette. La Regina strinse le
15

labbra. Anche a Thor stato imposto questo divieto. Credo che mio marito abbia paura di ci che Loki potrebbe dirci. Eppure stamattina ci ha a malapena rivolto la parola. Fece una pausa. Sigyn non aggiunse nulla. Non se la sentiva di biasimare il Re: anche lei aveva paura di Loki. Non credo che mio figlio abbia perso la ragione, prosegu la Regina. A dire il vero, penso che sia fin troppo lucido. E negargli di interloquire con la sua famiglia pu soltanto peggiorare le cose. Sigyn avrebbe voluto far notare a Frigga che le sue erano le parole di una madre preoccupata per il figlio e che in quella situazione era pericoloso esprimere giudizi, ma non era sicura di essere nella posizione di poter dire una cosa del genere alla moglie del potente Odino. Mia signora, se il Padre degli Dei ha preso questa decisione, c sicuramente un valido motivo, azzard. La Regina non parve convinta. Ho sempre onorato le decisioni di mio marito. Mi sono fidata della sua lungimiranza. Ma molte cose sono cambiate nel cuore del Padre degli Dei negli ultimi mesi, mormor. La sua vista offuscata dallorgoglio. Crede di aver perduto Loki per sempre, ma io non ho intenzione di arrendermi. Non sono ancora pronta a perdere mio figlio. La conversazione stava prendendo una piega che a Sigyn non piaceva affatto. Iniziava a capire perch Frigga avesse scelto di passeggiare con lei soltanto, e quando la Regina si volt e la osserv a lungo con il suo sguardo altero, Sigyn si rese conto che i suoi sospetti erano
16

fondati. Sigyn, voglio che tu vada da Loki e gli porti un messaggio da parte mia. Improvvisamente le sembr che la terra le venisse a mancare sotto i piedi. Si ferm, guardando la Regina con il puro terrore riflesso negli occhi. La gravit dellordine ricevuto aveva paralizzato i suoi pensieri. Voleva parlare, dire qualcosa, cercare di salvarsi, ma la Regina vide il suo sgomento e fu pi veloce di lei. Sigyn, non avere paura. Loki non ti far del male. mio figlio, e rispetter chi porta un messaggio da parte di sua madre. Le prese le mani e le rivolse un sorriso rassicurante. Sigyn alz lo sguardo pensando che qualunque cosa avesse detto non sarebbe stata sufficiente. Aveva ricevuto un ordine dalla sua Regina e doveva portarlo a termine. Si trovava in un vicolo cieco e non riusciva a capire che cosa stesse provando, se paura o rabbia, o entrambe. Far come la mia signora desidera, disse alla fine. La Regina sembr soddisfatta della risposta e prosegu la passeggiata al suo fianco, definendo i dettagli dellincontro che si sarebbe svolto alloscuro di Odino. Sigyn annu in silenzio mentre il suo cuore bruciava. Avrebbe voluto essere stata forte e coraggiosa come leroina di un poema, e ribellarsi a quello che era il volere di una donna troppo piegata dal dolore per poter ragionare. Invece si era lasciata docilmente condurre in trappola. Aveva obbedito, da brava. Quando Sigyn torn a sedersi nel cerchio delle dame di
17

corte tutti gli sguardi erano puntati sulla sua figura, ma quando alz gli occhi nessuno la stava guardando. Fu allora che si pose per la prima volta la domanda che, nelle notti seguenti, lavrebbe tenuta sveglia. Perch la Regina aveva scelto proprio lei?

18

A GIRL OBEYS
Quando si era svegliato non si era ricordato subito dove si trovasse, ed era stato strano pensare istintivamente casa. La stanza dove lo avevano rinchiuso non era piccola, ma era buia. Le finestre avevano la dimensione di una piccola feritoia ed era impossibile capire in quale momento della giornata ci si trovasse. Cos, Loki non aveva idea di quanto fosse passato da quando era stato portato l sotto. Avere perso del tutto il senso del tempo lo innervosiva, quindi inizi a contarlo nella sua testa, un secondo dopo laltro, scandendo il nulla dellattesa. Dopo trentaquattro minuti due guardie aprirono la porta ed entrarono insieme ad un servitore che portava un vassoio con un pasto. Gli fu tolta la museruola per permettergli di mangiare e gli fu rimessa non appena ebbe finito. Il tempo ricominci a scorrere nel vuoto e Loki si disse che metterlo in quella situazione era la cosa peggiore che Padre avesse potuto fare. Costretto in solitudine per ore, senza finestre o rumori, o qualunque altra fonte di distrazione, Odino gli stava dando unoccasione doro per pensare. Niente lo avrebbe potuto distogliere dai suoi pensieri e avrebbe costruito la sua vendetta pezzo per pezzo. Era impaziente di uscire di l e di distruggerli tutti. Non di guadagnarsi il rispetto, ma di comprarselo. Se doveva far loro male per avere quello che voleva, lo avrebbe
19

fatto. Lunico problema, osserv a malincuore, era che non sapeva pi esattamente che cosa volesse. Regnare su Asgard? Lidea non lo esaltava pi come una volta. Certo, aveva un conto in sospeso con Midgard, e non se ne sarebbe dimenticato. A pensarci bene, aveva un sacco di conti da regolare. Sospir, ma il sospiro rimase prigioniero nella gabbia che aveva sulla bocca e gli sembr di essere di nuovo cos tanto pieno di tutta quella rabbia da poter esplodere da un momento allaltro. Di nuovo aveva perso il senso del tempo. Passarono ore, o almeno cos gli sembr. Ad un certo punto la luce che proveniva dalla porta si affievol, ostacolata da unombra. Loki alz lo sguardo. Cera qualcuno di fronte alle sbarre. Non ci fece troppo caso, ma gli venne in mente la sua breve e inutile prigionia su Midgard. Se si fosse trovato di nuovo davanti una donna isterica che gli chiedeva di collaborare, museruola o no le sarebbe scoppiato a ridere in faccia. Rimase seduto dovera, aspettando che la porta si aprisse ed entrassero le guardie, ma non successe niente di tutto questo. Chiunque fosse davanti alle sbarre rimase l, e un barlume di curiosit si accese nello sguardo del dio. Principe Loki. Loki strinse gli occhi, perplesso. Era la voce di una donna, poco pi di un sussurro, difficile da sentire. Si alz lentamente e percorse i pochi metri che lo separavano dalla porta, in ascolto. La donna non aveva pi detto nulla, ma gli sembr di sentire il suo respiro e il
20

tremito che lo attraversava. Fece un altro passo e fu davanti alle sbarre.

Era alto, molto pi di lei. La parte inferiore del suo viso era nascosta dalla museruola, ma poteva ancora distinguere nella penombra la linea dritta del naso e gli occhi chiari, fissi nei suoi. Sigyn era terrorizzata. Loki era comparso davanti a lei allimprovviso, nel buio della cella, e ora la stava fissando. Era forse la seconda volta che la guardava quel giorno, e per la seconda volta Sigyn era rimasta impietrita. Serr le labbra, cercando di non tremare. Sarebbe tutto finito presto, si disse mentre lo sguardo di Loki attraversava loscurit. Avrebbe detto quello che doveva dire, Frigga sarebbe stata soddisfatta e la faccenda si sarebbe conclusa l. Ma quellattimo era una cosa eterna. Non finiva mai. Sigyn, immobile di fronte alla porta, lasci che Loki la scrutasse a lungo, ed ebbe la curiosa sensazione di essere lei a stare dietro le sbarre. Poi, incredibilmente, quellistante fin. Porto un messaggio da parte della Regina vostra madre, disse Sigyn tutto dun fiato. A Sua Maest non permesso farvi visita, ma vuole tuttavia che sappiate che lavervi ritrovato la riempie di gioia e che le siete caro come prima. Tacque con il cuore in gola. Aveva distolto lo sguardo. Quando lo rialz, Loki la stava ancora fissando. Non si
21

era mosso di un centimetro e Sigyn non avrebbe saputo dire che cosa stesse succedendo nella sua testa. La luce si rifletteva sulla museruola come un sorriso di metallo. Gli occhi di Loki parlavano, ma Sigyn aveva troppa paura per ascoltarli. La Regina vostra madre si augura di riuscire a trovare presto un modo per visitarvi personalmente, prosegu, guardando altrove. Desidera sapere come state. Se volete farle avere un messaggio, glielo porter. Loki non poteva parlare, ma avrebbe potuto comunque far intendere qualcosa, se avesse voluto. Tuttavia era chiaro che non voleva. Si limit a fissarla. Sigyn lo guard e improvvisamente le sembr di guardare un pazzo: i suoi occhi non erano solo chiari, erano spiritati, e nella penombra il suo viso le ricord le storie di demoni che aveva ascoltato nelle sere dinverno. Doveva andarsene, subito. Con permesso, esib un brevissimo inchino e si volt, allontanandosi con passo controllato affinch la sua fuga non fosse troppo palese. Cammin piano, ma ebbe comunque limpressione che i suoi passi fossero troppo rumorosi. Sentiva lirrazionale timore che qualcosa potesse costringerla a ritornare indietro, ma non incontr nessuno sul suo cammino. Quando finalmente arriv alla propria stanza, vi si rifugi con un sospiro di sollievo. And alla finestra e osserv i contorni di Asgard, chiari e luminosi, e cerc di dimenticarsi loscurit e la paura delle prigioni. Era lontana da loro, adesso. Lontana dal principe folle che custodivano come un tesoro pericoloso.
22

Grete entr, strappandola ai suoi pensieri. Sigyn. Sigyn si volt, e Grete dischiuse le labbra in unespressione di stupore. Sigyn, che cosa ti successo?. Perch me lo chiedi? domand Sigyn, perplessa. Grete si avvicin alla svelta. Sei pallida. Sembri spaventata. tutto a posto, Grete. Grete non sembrava affatto convinta. Cos successo, Sigyn?. Sigyn sospir. Non avrebbe dovuto dire niente a nessuno, ma Grete non si sarebbe scoraggiata in fretta, e lei non si era resa conto di quanto si sentisse stanca. La Regina mi ha dato un ordine, disse con calma, sedendosi sul bordo del letto. Ho dovuto portare un messaggio al principe Loki da parte sua. Grete sgran gli occhi. Hai parlato con il principe Loki?. Non proprio, Grete. Lui non poteva parlare. Gli ho solo riferito il messaggio della Regina. Mi ha guardato, per, avrebbe voluto dire ma per qualche strano motivo, lo tenne per s. Sigyn, non so cosa sia successo l sotto, ma sembri spaventata a morte. Non andarci pi, insistette Grete. Non successo niente! ribad Sigyn. Grete, con gli occhi sgranati, sembrava addirittura pi spaventata di lei. solo che ho paura prosegu. Lo disse forte, per sentirlo bene. Loki mi fa paura. A corte dicono moltissime cose su di lui, e sono una pi terribile
23

dellaltra. Non voglio che sappia chi sono. Non voglio parlargli. pericoloso, hanno tutti paura di lui. E anchio ho paura. Grete abbracci Sigyn, tenendola stretta. Sigyn chiuse gli occhi e si lasci cullare. Un malessere strano le avvinghiava lo stomaco. Quella sera, dopo essere andata a riferire alla Regina quanto avvenuto, si un alle altre dame con il cuore sollevato per aver portato a termine il suo compito. Addirittura, riusc ad illudersi che fosse davvero tutto finito.

24

I HAVE SEEN YOU BEFORE


Stanco di restare seduto, Loki vagava per la stanza, esasperato. Aveva forse sottovalutato la sua capacit di sopportazione. L sotto era il nulla. Troppo buio, troppo silenzio. Strinse i pugni contro il muro, ascoltandone il freddo. Neppure i pensieri venivano cos facili, alla fine. Era tremendamente distratto dallira, la sua costante compagnia nel buio, e troppo spesso il suo intelletto si volgeva verso fantasie malsane, proiezioni del futuro. Tornava alla realt bruscamente, cercando di controllarsi. Loki era ossessionato dalla vendetta, e fantasticava. La sua mente, instabile, non riusciva ad aggrapparsi alla realt. Stava diventando pazzo. Non era veramente consapevole di che cosa gli stesse succedendo, ma ne avvertiva ogni sintomo. In primo luogo quellesasperazione tagliente, insopportabile, poi quella cocente frustrazione, e ancora lo sconforto che scendeva su di lui nei momenti in cui era pi stanco. Il cigolio della porta lo colse di sorpresa. Si volt. La luce improvvisa era debole, ma lo accecava lo stesso. Quando riusc a vedere di nuovo, si trov davanti un drappello di guardie, e prima che potesse accorgersene, una di loro si avvicin e inizi a togliergli la museruola.

25


Ho bisogno che tu vada di nuovo da mio figlio. A Sigyn manc improvvisamente laria. Quella mattina la Regina laveva convocata presto, troppo presto perch si trattasse della solita passeggiata con le altre donne. Sigyn si era preparata in fretta e furia perch non voleva far aspettare la Regina, ma in cuor suo avrebbe voluto vestirsi e pettinarsi il pi lentamente possibile. Dentro di s sapeva gi perch la Regina laveva chiamata, e non voleva presentarsi al suo cospetto. Invece si prepar con cura e rapidit, e si rec da lei. Questa volta Frigga era andata subito al dunque, e adesso guardava Sigyn aspettandosi una risposta. Sigyn, per, non era pronta a rispondere. Pensava al falso sollievo che laveva cullata la sera prima e allincubo da rivivere completamente da capo. Posso chiedervi, mia signora come mai? mormor alla fine, abbassando lo sguardo. Desidero sapere da lui come sta, rispose la Regina, sorvolando sulla reticenza di Sigyn. Dovrai riportarmi fedelmente ogni sua parola. Sigyn corrug la fronte, perplessa. Ma Vostra Maest, lui non pu voglio dire, . Thor riuscito a disporre che Loki venga liberato dai suoi impedimenti disse la Regina con un sorriso. La museruola stata rimossa. Il puro terrore piomb su Sigyn con tutto il suo peso. Permettere al Dio degli Inganni di parlare andava oltre
26

ogni follia e il pensiero di essere lei a doverlo ascoltare la pietrific. Si raccontava che Loki si fosse impadronito di Asgard con le parole soltanto. Sigyn ricord come il suo sguardo lavesse fatta fuggire, e pens che, per quanto ne sapeva lei, si sarebbe potuto impadronire di Asgard anche solo con gli occhi. Sigyn. La voce della Regina la ricondusse alla realt. Aveva pronunciato il suo nome allo stesso modo in cui avrebbe dettato un ordine. Sigyn sobbalz e rispose tutto dun fiato. Perdonatemi, mia signora. Porter a termine il mio compito disse. Non riusc a nascondere il tremito della voce e Frigga lo not. Si avvicin a Sigyn, prendendola per le spalle con gentilezza. Mia cara disse Non c da aver paura. Ieri hai svolto alla perfezione il tuo incarico e non sar diverso, questa volta. Sono sempre io a mandarti da mio figlio, sei sotto la mia protezione. Loki non oser fare alcunch a tuo danno. Il pensiero del male di cui era capace il figlio sembr addolorarla, perch lasci andare Sigyn con un ultimo sorriso tirato, e il suo sguardo cadde nel vuoto. Mentre lasciava le stanze della Regina, Sigyn non riusc a impedirsi di sentirsi in pena per Frigga. Si consol con il pensiero che, se non altro, portarle notizie del figlio lavrebbe sollevata. Lei, invece, doveva farsi forza da sola. Non voleva dire nulla a Grete, lavrebbe soltanto spaventata. Come affrontare quel compito, Sigyn non lo sapeva. La sua prima visita a Loki era stata devastante e laveva lasciata
27

piena di angoscia, il cuore pregno di una sensazione bizzarra, ma oscura. Si era illusa che la Regina sarebbe stata soddisfatta cos, ma era prevedibile che non si sarebbe accontentata di sapere che il suo messaggio era stato recapitato. Frigga voleva di pi, voleva sapere come stava suo figlio. Sigyn la capiva, ma avrebbe tanto voluto che fosse stata pi comprensiva nei suoi confronti. Non era la persona adatta. Aveva troppa paura. Perch aveva scelto lei? Quel pomeriggio, quando scese di nuovo la stretta scalinata diretta alle prigioni, Sigyn ebbe la strana sensazione che gli scalini fossero infiniti. Avrebbe voluto che fosse stato cos. Scese con cautela, immergendosi progressivamente nel buio, il battito del cuore sempre pi forte mentre scendeva lultimo gradino. Per un attimo rimase ferma l dovera. Nella quiete dei sotterranei, lunica cosa che sentiva era la propria paura agitarsi nello stomaco. Alla fine riprese a camminare lungo il corridoio. Si ferm poco prima della cella, ascoltando il rombo del cuore nel suo petto. Era quello, forse, il rumore della paura. Le sembrava impossibile poter parlare, ma invece dischiuse le labbra e lo chiam. Principe Loki. Cera silenzio, non il silenzio vellutato della notte, ma quello vuoto e freddo della solitudine. Sigyn rimase in attesa, ogni senso allerta, come se da un momento allaltro dovesse avvenire qualcosa di terribile. Anche questa volta Loki le compar davanti
28

improvvisamente. Sigyn sussult. Eccolo di fronte a lei, alto, pallido, pazzo. Non poteva vederlo bene attraverso le sbarre incastrate in un piccolo rettangolo della porta, ma vedeva abbastanza. La museruola non cera pi, e Sigyn not la mascella affilata e lassenza di sorriso. Eccoti di nuovo. Quale altro messaggio mia madre si premurata di farmi avere? disse Loki, squadrandola da capo a piedi. La voce di Loki era soffice. Sigyn non se lera immaginata cos. Era come una carezza, ma lironia che lattraversava aveva la stessa consistenza di una pugnalata alle spalle. Era strano sentirlo parlare, dopo averlo visto nel grave silenzio della cerimonia di Thor, e nel mutismo della prigionia. Ora Loki faceva sfoggio della sua arma pi potente le parole e lo stava facendo proprio davanti a lei. Stordita, Sigyn annasp alla ricerca di una risposta. La Regina vuole vostre notizie, e desidera sapere da voi come state, mormor, ripetendo alla perfezione le parole che le aveva detto Frigga. Loki sbuff divertito. Mi piacerebbe molto credere a quello che dici, ma mi sembra alquanto insolito che la Regina mandi una delle sue ancelle nella tana del drago solo per sapere della salute del figlio disse, osservandola con i suoi occhi di ghiaccio. Non sei daccordo?. Sigyn aveva la gola secca. Deglut. Non sentiva pi nemmeno la paura: tutto dentro di lei era paralizzato. Non discuto gli ordini della mia Regina disse. Ah, certo. Sei proprio brava rispose Loki con tono di
29

scherno. Sigyn alz involontariamente lo sguardo su di lui. La disorientava la capacit di Loki di umiliarla, pur non conoscendola affatto. Abbass le palpebre, sconfitta. Loki lasci vagare lo sguardo su di lei, ancora divertito, poi un lampo di riconoscimento balen nei suoi occhi e corrug la fronte in un gesto teatrale. Come ti chiami?. Sigyn impallid, lottando per controllare limpulso di fuggire. Sarebbe stato cos semplice. Perch me lo chiedete, mio signore? domand con un filo di voce. Sono certo di averti gi vista prima dora. Mi mi avete vista qui, ieri. Questo ovvio replic Loki, innervosito Intendevo, oltre a ieri. Ti ho gi vista prima. Non credo sia possibile, mio signore. Loki osserv a lungo il suo volto al di l delle sbarre e Sigyn desider che fosse molto, molto pi buio di quanto non fosse gi. Tutto dentro di lei le gridava di scappare. Poi Loki sorrise. Sorrise apertamente, ma era un sorriso crudele. Quando sono stato condotto ad Asgard in catene, tu eri affacciata alla finestra del palazzo. Sigyn, atterrita, guard il vuoto con occhi sgranati mentre davanti a s il proprio incubo prendeva forma. Loki non distolse lo sguardo da lei nemmeno per un istante. Tu sei stata lunica a parlare, mentre tutti erano in silenzio.
30

EMPTINESS AND DECEPTION


Loki aveva capito immediatamente chi era la donna davanti a lui fin da quando era venuta alla sua cella la prima volta. A dire il vero, non ne era stato del tutto sicuro allora perch non aveva avuto il tempo di osservarla a dovere. Tuttavia gli era bastata solo unocchiata pi lunga per riconoscerla subito. Aveva accolto con orgoglio il silenzio che era caduto tra la folla quando aveva fatto il suo ingresso ad Asgard, finch lei non aveva parlato. La sua voce non era stata nientaltro che un sussurro nel silenzio, ma lui era un dio, e quello era il suo silenzio. Laveva vista, e laveva ricordata. Ora era davanti a lui e laveva in pugno. Era parecchio tempo che Loki non si sentiva cos forte, e poco importava se quella forza provenisse dal prendersi gioco di una ragazzina. Era solo unancella, pens, osservandola attraverso le sbarre. Biondiccia come tutti gli Asgardiani e opaca e obbediente come tutte le donne. In sostanza, non gli importava niente di lei. Il messaggio di sua madre, ecco, quello laveva turbato. Qualcosa aveva stretto il suo cuore e non laveva pi lasciato andare. Ma era cos arrabbiato, cos furente e folle e pieno dodio, e tutto dentro di lui era annebbiato dallira. Lo irritava anche la paura sul volto della ragazza. Non gli aveva lanciato che sguardi pieni di terrore fin dalla prima volta che era scesa nelle prigioni. Per lei doveva essere stata come una discesa
31

nelloltretomba, e gli aveva rivolto la parola diligentemente, ma tremando come una foglia. Da parecchio tempo Loki non sentiva di avere il controllo della situazione, ma improvvisamente le cose erano cambiate. Quella ragazza era completamente in suo potere. Era una sensazione inebriante, sublime. Allora, prosegu, guardandola dritta negli occhi, Che cosa stavi dicendo di cos importante, mentre tutti tacevano?. Lei tentenn, come se stesse ancora rielaborando il trauma. Dicevo a mia cugina che volevo andare via. Parl cos piano che Loki fece fatica a sentire. Non era esattamente la risposta che si aspettava. Non volevi assistere al ritorno del potente Thor con il suo bottino di guerra? Loki esib un sorrisetto ironico. Stento a crederci. Lo spettacolo non era di tuo gradimento?. La ragazza abbass lo sguardo. No, mio signore, non lo era. Loki ricord lagente Romanoff, lultima donna con cui aveva parlato. Era stata meschina tanto quanto lui. Lancella che gli rivolgeva la parola adesso, invece, era cos pura da disgustarlo. Incassava i suoi colpi troppo facilmente, subiva senza emettere un suono. Iniziava a irritarlo. Proprio come aveva fatto con lagente Romanoff, Loki sferr un pugno alla porta, avvicinandosi ad un soffio dalle sbarre, cogliendo di sorpresa la ragazza. La osserv sussultare e soffocare un grido e se ne compiacque. Come sei ingenua, sussurr sprezzante. La vista del Dio degli Inganni in catene ti avrebbe dovuto rallegrare,
32

invece. Non hai idea di quello che potrei fare a te, a tutti voi, e che far non appena sar fuori di qui. E, credimi, accadr. Se chi ti ha mandato qui sotto lo ha fatto con lo scopo di farmi intenerire, ingenuo tanto quanto te. E adesso, sparisci. La ragazza si copr la bocca con le mani, gli occhi grandi pieni di panico. Per un attimo rimase ferma, poi si volt e corse via. Loki, soddisfatto, rest accanto alla porta per qualche secondo ancora, ascoltando il rumore di passi, poi si allontan dalle sbarre con il sorriso sulle labbra. Un grande vuoto si stava allargando dentro di s, ma lui fece finta di niente, crogiolandosi nella sua piccola prepotente vittoria. Si chiese che cosavrebbe riferito lancella a chi laveva mandata da lui non era del tutto sicuro che fosse veramente la dama di compagnia della madre o che sua madre lavesse incaricata di portargli un messaggio. No, molto pi probabilmente era unidea di Thor, un piano che aveva architettato allo scopo di rompere il silenzio e farlo uscire allo scoperto. Purtroppo per lui, non ci era affatto cascato. Era preso da questi pensieri quando ud di nuovo il rumore di passi. Perplesso, Loki torn verso la porta e si ritrov davanti la ragazza. Aveva il viso arrossato e una forza insolita nello sguardo. Loki apr la bocca per intervenire, ma lei fu pi veloce. Parl tutto dun fiato, senza fermarsi. Quando eravate ai cancelli di Asgard me ne volevo andare perch avevo paura di voi. Non volevo venire qui
33

sotto e non vi volevo vedere. E non sono venuta lo stesso perch me laveva ordinato la Regina. Sono venuta perch vostra madre logorata dallangoscia. Non ancora pronta a perdervi, lha detto lei stessa, e voi non avete idea di quanto stia male. Ha bisogno di sapere che state bene. Quindi, non me ne andr finch non mi darete un messaggio da portarle. Verr di nuovo, se mi farete fuggire. Non ce la faccio a tornare dalla Regina e a dirle che mentre lei si consuma nel dolore, suo figlio non ha pensato a lei nemmeno per un istante. Tacque, il respiro affannato. Loki era rimasto a bocca aperta, le parole non dette bloccate tra le labbra. Il suo primo impulso era stato di gridare pi forte della ragazza, sovrastare la sua voce e farla tornare al suo posto. Ma se prima aveva ostinatamente ignorato limmagine di Frigga, adesso invece occupava tutta la sua mente e Loki si rese conto con orrore del groppo che gli era salito in gola. Deglut, lasciando che il dialogo si dilatasse in un silenzio troppo lungo. La ragazza, ancora ferma dallaltra parte della porta, non si mosse. Loki ne era sorpreso. Si chiedeva che cosa fosse successo in lei, dove avesse trovato il coraggio, o lardire, di rivolgersi a lui in quel modo. Abbass lo sguardo, pensando pensieri di cui non riusciva pi a dimenticarsi. Poi si avvicin alle sbarre e alz gli occhi sullancella. Poteva quasi sentirla tremare. Di a mia madre che sto molto meglio, dopo aver ricevuto il suo messaggio disse. Nessun sarcasmo attravers la sua voce, e nessun sorriso maligno spezz il
34

suo volto. La ragazza lo fiss per qualche istante, e per un attimo a Loki sembr che capisse tutto, ma non ne era affatto sicuro. Alla fine lancella chin il capo. Con permesso disse, e si allontan. I suoi passi svanirono nel buio, ma Loki rimase ancora accanto alla porta, legato allo spiraglio di luce. Questa volta, il vuoto lo sent benissimo.

Non ce la faccio a tornare dalla Regina e a dirle che mentre si consuma nel dolore, suo figlio non ha pensato a lei nemmeno per un istante. Sigyn termin di parlare e solo allora si rese veramente conto di quello che aveva fatto. Fiss Loki incredula, senza sapere che cosa aspettarsi. Era arrivata quasi fino alle scale prima di fermarsi e decidere di tornare indietro. In quel momento si era accorta che la rabbia dentro di lei stava superando ogni possibilit di controllo. Era arrabbiata perch si era fatta spaventare ed era fuggita. Era arrabbiata perch la Regina laveva di nuovo mandata l sotto. Era arrabbiata perch aveva obbedito, sapendo che non sarebbe riuscita a portare a termine il compito non tanto a causa del pericolo, ma della sua stessa paura. Ed era arrabbiata perch si era lasciata docilmente umiliare da Loki. In un attimo aveva dovuto prendere una decisione. Poteva salire le scale e tornarsene nella sua stanza. Oppure, poteva voltarsi.
35

Sigyn aveva chiuso gli occhi, confusa. Sapeva che, qualche ora dopo, quando fosse stata al sicuro nella luminosa quiete della sua camera, la sua mente sarebbe ritornata a quel momento e avrebbe trovato le parole giuste con cui rispondere e si sarebbe costruita un piccolo trionfo. Sarebbe stato troppo tardi, per, per viverlo. Poi aveva pensato alla Regina. La stava aspettando, piena di angoscia e di speranza. Non sapeva perch avesse scelto lei, ma laveva fatto. Fra tutte, aveva scelto proprio lei. A quel punto Sigyn si era voltata ed era tornata verso la cella con il cuore in gola. Adesso stava davanti a Loki quasi senza respirare, mentre le sue stesse parole le turbinavano in testa, disordinate e reali. Non aveva parlato a nessuno con quel tono da quando era arrivata a corte. In quegli ultimi mesi tutte le sue parole erano state pacate e gentili. Si era dimenticata di essere anche cos. Ladrenalina pompava nel suo sangue, ma lei era fin troppo vigile. Temeva la reazione di Loki. Poi lui alz gli occhi e la inchiod con lo sguardo. Di a mia madre che sto molto meglio, dopo aver ricevuto il suo messaggio. Non era la risposta che Sigyn pensava di ricevere. Attonita, aspett ancora un istante, pensando che a quel messaggio sarebbe seguita unaltra battuta, forse ironica, o malvagia, ma arriv solo silenzio. Loki la stava ancora guardando. Il suo sguardo la metteva a disagio. Sigyn ebbe la prontezza sufficiente per accennare un inchino e un saluto, e si dilegu.
36

Le parole di Loki le risuonarono in testa per tutto il tragitto. Il cuore le batteva forte dallemozione e dalla paura e mano a mano che si allontanava, tutto iniziava ad apparire irreale e sbiadito. Non sapeva come sentirsi n che cosa provare. La vergogna e ladrenalina si mescolavano nel respiro e lei entr nella sua stanza come una furia, andando quasi a sbattere contro Grete. Di! Grete! esclam mentre la cugina lafferrava per gli avambracci, impedendole di cadere. Sigyn! Cosa?. Lespressione sul viso di Grete cambi completamente. Sei andata di nuovo laggi, vero?. Suonava come un rimprovero. Sigyn sospir. S, Grete, ho dovuto. Per ordine della Regina. Sigyn cerc di rivolgerle un sorriso rassicurante, ma probabilmente non ci riusc. pericoloso, Sigyn! Non puoi dirle di no?. Grete, non posso dire di no alla Regina spieg pazientemente Sigyn. La cugina emise un mormorio frustrato, quasi unimprecazione. Tu stai bene?. Sigyn annu. Voglio che mi racconti tutto prosegu Grete. Sigyn alz gli occhi al cielo, ma la prese ugualmente per mano, dirigendosi verso il piccolo balcone di cui era provvista la camera. Aveva bisogno di aria fresca. Il cuore sembrava ancora impazzito. Raccont tutto a Grete, e quando ebbe terminato si sent un po pi sollevata. Grete, daltro canto, la fissava ad occhi spalancati. Va tutto bene, Grete insistette Sigyn. Alla fine
37

andata meglio di quanto pensassi. Mi ha anche dato un messaggio per la Regina. Sigyn ma non hai capito?. Interrotta dalla voce preoccupata di Grete, Sigyn corrug la fronte. Capito cosa?. Perch ti ha risposto cos. Non hai capito?. Si tratta di sua madre, probabilmente ancora. No, Sigyn, io lo so perch ti ha risposto cos intervenne Grete, concitata. Con una risposta del genere, la Regina vorr sicuramente che tu torni da lui. Vorr mandargli altri messaggi e sapere di pi. Sigyn lui lha fatto perch vuole che tu vada di nuovo l sotto. Vuole rivederti e vendicarsi. Grete tacque, e Sigyn rimase in silenzio, gli occhi sgranati. Grete, io non credo proprio che lui non sembrava. Sigyn, il Dio degli Inganni. Improvvisamente sembrava tutto cos palese. Era ovvio che non ci fossero buone intenzioni dietro quel messaggio ed era altrettanto ovvio che Loki non si sarebbe dimenticato di lei cos facilmente. Aveva commesso un errore spaventoso e lavrebbe pagata molto cara. Ogni traccia di soddisfazione spar dai suoi sentimenti mentre realizzava la formula della trappola. Vacill, allontanandosi dal parapetto. Devo andare dalla Regina disse distrattamente. Grete le grid dietro qualcosa, ma Sigyn aveva gi aperto la porta. Non cera nientaltro che potesse fare.
38

QUESTION AND ANSWER


Sedute in cerchio nella grande stanza soleggiata, le dame di compagnia della Regina non fingevano neppure di ignorare la situazione. Avevano abbandonato i loro lavori sulle ginocchia o al suolo e bisbigliavano senza sosta, piegando la schiena per avvicinarsi luna allaltra. Qualcuna si era addirittura alzata per avvicinarsi alle altre. Sigyn ascoltava in silenzio, mentre il cuore le rimbombava nelle orecchie. Odino era andato dalla Regina. Frigga passava generalmente le mattinate lontano dal marito, intrattenendosi con le sue dame e lasciando che il dio si occupasse in autonomia degli affari del regno. Quella mattina, per, senza nessun preavviso, le guardie avevano spalancato le porte dellampio salone dove la Regina e le altre donne sedevano insieme e Odino era entrato con passo marziale. Le dame si erano subito alzate, inchinandosi e restando a testa bassa. Sigyn si era sentita tremare le gambe e il volto diventare tutto ad un tratto bollente. Fissava il suolo, terrorizzata al pensiero di incontrare lo sguardo di Odino. Un terribile presentimento aveva catturato il suo cuore. La veemenza con cui il Padre degli Dei era entrato nelle stanze della Regina in un momento cos inusuale non era passata inosservata. Adesso che marito e moglie si trovavano dietro le porte chiuse delle camere private della Regina, lontano dalle orecchie indiscrete delle
39

dame, era tutto un sussurrarsi e chiedersi il perch di quellincontro. Sigyn lo sapeva, il perch, ma non disse una parola. Era per lei. Odino aveva scoperto i messaggi della Regina, e presto sarebbe venuto anche per lei. Sigyn aspettava che arrivasse quel momento cercando di nascondere i sintomi della sua ansia. Fingeva di ascoltare, ma non apriva bocca. Pensava a che cosa dire al Padre degli Dei, ma soprattutto pensava a che cosa le avrebbe fatto. Pensava a comera stata felice la Regina quando, il giorno prima, Sigyn le aveva riferito il messaggio di Loki. Pensava a Grete che laveva avvertita del pericolo pi e pi volte. Pensava a Loki che avrebbe ottenuto la sua vendetta senza muovere un muscolo. I suoi pensieri furono spazzati via dal rumore delle porte che si spalancavano. Odino usc dalla camera della Regina e le donne si ricomposero prontamente, inchinandosi e mormorando il loro rispetto. Sigyn rimase immobile, china e tremante, senza respirare, aspettando che Odino si avvicinasse a lei e le ordinasse di seguirlo. Ma non accadde. Odino super il gruppo delle dame di corte e si allontan oltre la porta della sala principale. Sigyn ci mise un po per realizzare che la tempesta era passata senza portarla via. Alz lo sguardo, titubante, senza osare raddrizzarsi del tutto. Come ununica creatura, le donne spostarono lo sguardo verso la Regina, in piedi accanto a loro, gli occhi ancora puntati sulla porta oltre la quale era scomparso il marito. Lei non le guard nemmeno. Attese un istante, pensierosa, poi si diresse anche lei verso la porta, e se ne and.
40

Le dame non persero nemmeno un secondo e ripresero immediatamente il loro bisbiglio. Sigyn invece rimase immobile, sconvolta. Non capiva pi niente. Si sentiva quasi presa in giro da quel continuo via vai nel quale, era certa, era in qualche modo coinvolta anche lei. Si sedette stancamente insieme alle altre donne, ma solo per sussultare quando, diversi minuti dopo, le porte si aprirono di nuovo. Frigga fece la sua entrata e questa volta andr dritta verso di lei. Sigyn sent il proprio viso diventare di fuoco. Sigyn, vieni disse la Regina. Sigyn si alz, instabile sulle gambe. Sentiva gli occhi di tutte le donne puntati sulla sua schiena. I loro sguardi la seguirono fino alla camera della Regina, poi Frigga serr la porta, chiudendoli fuori. Ora Sigyn poteva vedere bene il volto della Regina. Langoscia vi era stata scolpita sopra e ne offuscava la luce. La guard, ma non sembrava in grado di parlare. Sigyn deglut. Aveva la gola secca e la sua voce suonava insicura. Mia signora cosa sta succedendo? Ho fatto qualcosa di sbagliato?. Frigga scosse la testa. No, mia cara, no, non hai fatto assolutamente niente. Le parole della Regina furono come ossigeno per Sigyn, liberandola dal peso che aveva creduto di avere sulle spalle. Mio marito mi ha appena detto che il processo avr luogo questa mattina stessa prosegu Frigga. Sigyn non fece nemmeno in tempo a pensare che allora Odino non
41

sapeva nulla dei messaggi segreti, n di lei, perch la stranezza dellaffermazione la colp in pieno. Era strano che Loki venisse processato cos presto: di solito ci voleva del tempo prima che i criminali fossero presentati davanti alla corte. Evidentemente Odino voleva risolvere il prima possibile quella situazione pericolosa. Loki sar messo alla prova aggiunse la Regina, guardando Sigyn negli occhi. Mio marito disposto a concedergli una grazia se Loki ammetter di dolersi delle sue azioni. Vuole che vinca lorgoglio e larroganza. Ma io conosco mio figlio e temo che quando arriver il momento, non sar in grado di dare al Padre degli Dei la risposta che desidera. In quel momento Sigyn cap che cosa voleva da lei la Regina. Si morse le labbra e chin il capo, perch temeva che Frigga potesse scorgere la frustrazione nei suoi occhi. Cosa dovr dirgli esattamente, vostra Maest?. La Regina sorrise. Digli che quando Odino gli chieder se rimpiange di aver fatto ci che ha fatto, dovr rispondere di s a tutti i costi. Frigga si avvicin a Sigyn e le pose le mani sulle spalle. Sigyn. Mi hai servito fedelmente e non sai quanto ti sia grata. Sono consapevole dellangoscia che questo compito ti provoca, ma ti devo chiedere ancora aiuto. Porta questo messaggio a Loki. Potresti essere colei che salver la vita di mio figlio. Il tormento della Regina era cos evidente nei suoi occhi che Sigyn si sent improvvisamente in ansia per la sorte di Loki. Come chiunque altro ad Asgard, anche lei non
42

desiderava che il peggio per il Dio degli Inganni, ma non riusc a rimanere indifferente allo sguardo di Frigga. Assorb la sua stanza ansia, e forse la Regina se ne accorse, perch la strinse pi forte. Affido a te la vita di mio figlio sussurr. Ho parlato con Thor non appena ho ricevuto la notizia da mio marito. Ti aspetta qui fuori per assicurarsi che tu riesca a scendere alle prigioni. Non c stato tempo di organizzarsi come le scorse volte. Mia signora, c una cosa le mie compagne disse Sigyn. Temo che inizino a sospettare qualcosa. Penser io a loro. Ora, vai. Non abbiamo molto tempo. Sigyn si inchin rapidamente e usc dalla stanza quasi di corsa. Attravers gli sguardi delle donne, conscia del fatto che il loro mormorio fosse cessato nellesatto istante in cui aveva varcato la soglia. Apr anche lultima porta, prese il corridoio, e si trov davanti Thor. Nellagitazione si era gi scordata di dover essere accompagnata da lui e sussult quando se lo vide di fronte. Principe Thor!. Chin il capo in segno di rispetto. Thor lafferr per un braccio, delicatamente ma con forza. Dobbiamo sbrigarci tagli corto, trascinandola con s. Sigyn si ricompose in fretta, accelerando il passo per stare dietro alle ampie falcate di Thor. Non aprirono bocca per tutto il tragitto. Sigyn si sentiva in soggezione di fronte al Dio del Tuono. Thor appariva possente e determinato, ma lombra sul suo volto era molto simile allangoscia della madre. Sembrava perso
43

nel suo mondo e Sigyn non indag. Grazie alla sua presenza le guardie non fecero domande. Avevano lordine di non far passare n Thor n Frigga, ma nessuno aveva detto loro di impedire laccesso a Sigyn, soprattutto se su richiesta dellerede di Odino. Cos, prima ancora di rendersene conto, Sigyn si trov a scendere per la terza volta le scale delle prigioni. Il percorso le era ormai diventato familiare. Arriv di fronte alla cella di Loki e lo trov gi l, davanti alle sbarre. Le lanci uno sguardo sorpreso, fece per parlare, ma Sigyn lo precedette.

Stanno per portarvi al processo. Loki alz un sopracciglio. E allora?. La ragazza corrug la fronte, ma prosegu. C una cosa che dovete sapere. Loki era perplesso. Non si aspettava un messaggio di sua madre cos presto, ma soprattutto non riusciva a decifrare lespressione che animava gli occhi dellancella. Aveva addosso unagitazione curiosa, impropria. Sentiamo. Il Padre degli Dei vi chieder se rimpiangete le vostre passate azioni e voi dovrete assolutamente rispondere di s. Da quando in qua un processo si basa su domande di cui si conosce gi la risposta? ribatt Loki, sarcastico. Morirete, se non darete quella risposta.
44

Mai avrebbe voluto sentirsi cos, ma ci nonostante Loki avvert distintamente unombra di paura entrare nel proprio respiro. Tent disperatamente di ignorarla, fissando lo sguardo sulla ragazza. Chi mi dice che tu non mi stia dando linformazione opposta? insinu. Credo proprio che tu, come tutti gli altri Asgardiani, mi voglia morto. La ragazza ricambi lo sguardo con una scintilla di incredulit. Loki pens di averla ferita. Non importava. Ci che contava davvero era che davanti alla debolezza di lei la propria paura stava gi svanendo. Vi ho detto esattamente quello che mi ha riferito vostra madre replic lancella, distaccata. In qualche modo Loki sent che quellimprovviso allontanamento fosse un modo per rispondere alla sua propensione a ferirla gratuitamente. In un certo senso lo colp, ma non per questo rinunci al suo scopo. Mi sorprende che mia madre ti abbia mandato ancora qui sotto, dopo le altre cose che ti ho detto ieri. La ragazza esit, e Loki cap tutto. Non le hai riferito quella parte del discorso, dico bene?. La risposta non arriv subito, ma quando arriv lo fece sorridere. S, cos. Perch?. Non volevo farle del male. Era cos ingenua. Loki rise. Qualunque messaggio le avessi portato lavrebbe fatta soffrire. largomento in s ad essere marcio. La Regina lo sa, in fondo, che sono un mostro comment sarcastico.
45

Questo non vero, non quello che pensa! rispose la ragazza con foga. Loki sorrise, avvicinandosi alle sbarre. E tu, che cosa pensi?. Non lo penso nemmeno io. Per un istante si guardarono in silenzio, e per la prima volta Loki fu quasi sconvolto dalla cocciuta sincerit negli occhi di lei. Era come se gli avesse risposto cos solamente per il gusto di dimostrargli che si sbagliava. Bugiarda mormor Loki. In quel momento un rumore di passi risuon lontano nel corridoio. La ragazza sussult, spezzando lo sguardo e volgendosi verso un punto alla sua sinistra. Stava arrivando qualcuno. Si volt di nuovo verso Loki, lo guard, sembr voler aggiungere qualcosa, ma poi corse via senza una parola. Loki rimase nel buio. Il suo sorriso era incerto. Dopo qualche istante le guardie aprirono la porta della sua cella, gli strinsero le catene e gli rimisero la museruola. Loki si lasci condurre lungo il corridoio senza opporre resistenza. Se solo quel maledetto processo non fosse avvenuto cos presto, se avesse avuto pi tempo, se avesse scoperto quale incantesimo gli era stato fatto per privarlo dei suoi poteri durante la prigionia, allora forse sarebbe riuscito a capire come dileguarsi al momento del trasferimento dalla cella o avrebbe potuto plagiare lancella della Regina per convincerla a liberarlo. Il tempo per era contro di lui e doveva smetterla di fantasticare, subito, perch questa volta il presente era troppo immediato per rifugiarsi nei
46

sogni. La luce lo colp a tradimento e barcoll, disorientato, mentre veniva condotto al di fuori delle prigioni. Mise un piede davanti allaltro con indolenza, pronto a fulminare con gli occhi chiunque osasse guardarlo. Servitori e attendenti rimanevano pietrificati alla sua vista, le nobili dame tacevano non appena scorgevano il drappello di guardie. Dove passava Loki, restava il silenzio. Mano a mano che si avvicinavano al grande salone dove lavrebbero giudicato lo stesso in cui Thor sarebbe stato incoronato, un giorno la concentrazione di spettatori aumentava sempre di pi. Giunti al teatro del processo Loki not senza meraviglia che la sala era letteralmente gremita dalla gente. Poteva scorgere, in fondo, Odino seduto sul suo grande trono, Thor al suo fianco, e Frigga allaltro lato. Per un attimo, gli manc il respiro. Proprio in quel momento, distogliendo lo sguardo mentre si avvicinavano alla scalinata, Loki si accorse dellancella. Si affacciava sulla sala insieme ad un gruppo di donne. Lo fissavano tutte atterrite, ma cera qualcosaltro nello sguardo di lei, qualcosa che teneva segreto, e che Loki sapeva. Sotto la museruola, Loki pieg maliziosamente le labbra in un sorriso complice. Lei non poteva vederlo, ma era certo che lavrebbe immaginato.

47

THE TRIAL
Sigyn strinse con forza la balaustra, seguendo con gli occhi il drappello di guardie e il loro prigioniero. Loki le aveva rivolto lo sguardo, per un brevissimo istante. Il gesto non le era sfuggito e laveva bruscamente riportata con la memoria allocchiata che le aveva lanciato qualche giorno prima, quella di cui lui si ricordava ancora cos bene. Sigyn distolse rapidamente gli occhi, ma il contatto era durato abbastanza da svelarle la scaltrezza sul volto del dio. Non sapeva spiegarsi il perch, ma avrebbe potuto giurare che sotto quella maschera di metallo si celasse un sorriso. Turbata, si sent al sicuro solo quando Loki fu condotto oltre la scalinata di marmo e verso il fondo della sala, dove il Padre degli Dei sedeva con la sua famiglia. A quella distanza, si sent libera di osservarlo senza correre il rischio di incrociare il suo sguardo. Loki seguiva le guardie con nonchalance, esaminando a suo piacimento la folla che lo circondava. Il brusio indistinto che serpeggiava tra gli spettatori si stava gi trasformando in un silenzio di ghiaccio. Una volta giunto di fronte ai membri della famiglia reale, Loki fu fatto inginocchiare al suolo. Anche qui non oppose resistenza, ma a Sigyn non sfugg una certa rigidit nei suoi movimenti. Spost lo sguardo verso Frigga. Era la prima volta che la Regina vedeva suo
48

figlio da quando le era stato imposto il divieto di andargli a fare visita, e a Sigyn sembrava quasi di sentirlo, il peso che gravava sul cuore della madre. Strinse le labbra, osservando la Regina con la consapevolezza del suo conflitto. Si domand se Loki le avesse almeno lanciato uno sguardo non uno dei suoi, di quelli che la disorientavano, ma uno sguardo almeno un po umano. Dubitava che ne fosse capace. In quel momento, Sigyn ricord la conversazione che aveva avuto con lui, solo pochi minuti prima, e avvamp. Nellagitazione del momento laveva quasi dimenticata. Era corsa via senza voltarsi indietro, nascondendosi per riuscire a evitare le guardie, e aveva cercato di correre senza essere scoperta da alcuno pur di unirsi alle altre dame lungo la strada per la sala del trono. Non aveva avuto il tempo di pensare alle ultime, terribili parole che avevano pronunciato. Lei gli aveva detto che non pensava fosse un mostro ancora non riusciva a crederci. Era stata proprio lei a dirlo? Pens di essere stata spinta dalla paura, dallurgenza di mettersi al sicuro, ma ancora non riusciva a capire perch il suo buonsenso non le avesse consigliato di tacere. In tutta risposta, lui le aveva detto che era una bugiarda. Era ironico, considerato che lui era conosciuto dal mondo intero come il Dio degli Inganni, ma era soprattutto spaventoso, perch Sigyn sapeva che aveva ragione. Odino si alz dal trono e Sigyn cerc di mettere da parte i suoi ricordi ossessivi. Era innaturalmente agitata come se ad essere sotto processo fosse stata lei, in realt. Loki Laufeyson, la voce del Padre degli Dei rimbomb
49

nella vastit della sala del trono. Asgard ti accusa di alto tradimento. Odino prosegu illustrando dettagliatamente i crimini compiuti dal figlio. Sigyn aveva creduto di sapere quasi tutto sul conto di Loki, e si meravigli nelludire di fatti sconosciuti. Fu rivelato finalmente che cosa fosse accaduto nel tempo che era passato dalla sua presunta morte al ritorno ad Asgard. Loki era stato su Midgard. Il pensiero sconvolse Sigyn, che immaginava Midgard come una terra lontana, una leggenda irraggiungibile. Loki, tuttavia, era stato l e aveva tentato di dominare con la forza lintera razza umana, alleandosi con spaventose creature provenienti da un altro mondo e mettendo in pericolo lequilibrio delluniverso. Sigyn sapeva che Loki aveva tentato di impossessarsi di Asgard, sapeva che era dedito allinconsueta arte della magia e che veniva descritto come un essere malvagio e corrotto, ma questo andava oltre ogni sua immaginazione. Rabbrivid al pensiero di aver incontrato per ben tre volte una persona cos pericolosa e di averlo fatto completamente sola e senza protezione. La disperazione doveva avere proprio sconvolto la mente della Regina per averle fatto pensare che una sua ancella non corresse rischi in una situazione del genere. Tuttavia, Sigyn non riusciva a ritrovare dentro di s le tracce del disprezzo che balenava sui volti degli altri spettatori. Quel bugiarda le risuonava nella testa. Improvvisamente, si sent spaventata da s stessa.
50

Distolse lo sguardo, cercando di concentrarsi sulle parole del Padre degli Dei. Quando Odino tacque, una guardia si avvicin a Loki e gli slacci la museruola. Un sommesso boato percorse la folla, mentre il dio muoveva impercettibilmente la mascella, recuperandone la sensibilit. Grazie per il riassunto, Padre. Sono cos tante cose che inizio a fare fatica a ricordarmele tutte comment Loki. Sigyn trasal. Quellironia iniziava ad esserle familiare e non era una buona cosa. Loki, hai qualcosa da dire in tua difesa? continu Odino, ignorando la tracotanza del figlio. Il prigioniero sorrise con amarezza. Pi che altro, ci sono alcune cose che avete tralasciato. Sigyn corrug la fronte, chiedendosi che cosa stesse tramando Loki. Non lo vedeva molto bene dalla sua posizione, ma not il suo sorriso. Non prometteva niente di buono. Sper che almeno fosse abbastanza saggio da ricordarsi del suo messaggio, e darle ascolto, e salvare non tanto la sua vita, ma quella della Regina. Vi siete scordato di rammentare che le mie azioni sono state la conseguenza della verit che voi mi avete ostinatamente celato per tutti questi anni prosegu Loki con sdegno. Se aveste ammesso fin dallinizio la mia vera discendenza, io non avrei-. Temo che le tue azioni non siano un effetto di ci che ti stato rivelato, ma che siano insite nella tua natura, Loki lo fren Odino. Loki, interrotto, rimase un attimo con la bocca dischiusa e lira negli occhi, prima di serrare
51

le labbra in una smorfia amara. Dite bene, nella mia natura. Quindi perch condannarmi per qualcosa che non dipende dal mio libero arbitrio?. Sigyn ascoltava il dialogo con occhi sgranati. Era colpita dalla capacit di Loki di manipolare a suo piacimento le parole, ma soprattutto la sconvolgevano le emozioni roventi che trapelavano dalle sue battute. Non aveva mai considerato il punto di vista di Loki in tutta quella situazione. Non cera malvagit nella sua voce, ma una rabbia infinita. Questo non cambiava i fatti, ma si sentiva lo stesso confusa. Basta cos! tuon Odino. Loki. Rispondi a questa domanda, e fallo con il tuo cuore. Le azioni che hai commesso, il tradimento della tua famiglia, le tue menzogne e le tue malefatte; tu le rimpiangi?. Sigyn trattenne il respiro mentre realizzava che era arrivato il momento di scoprire se Loki le avrebbe dato retta oppure no. Stretta fra le sue compagne, cerc la mano di Grete, che fino a quellistante era rimasta immobile e in silenzio. Quando la trov la strinse forte e Grete si volt verso di lei con aria interrogativa. Dovette vedere qualcosa sul suo volto, perch le rivolse un piccolo sorriso e ricambi la stretta con energia. Non riusciva a distogliere lo sguardo da Loki. I secondi sembravano non passare mai. Il dio alz la testa, si guard attorno e Sigyn pens che stesse cercando lei. Avrebbe voluto diventare invisibile e si fece piccola piccola tra le altre donne. Loki non riusc a trovarla, ma non lo diede a vedere. Rivolse di nuovo lo sguardo verso Odino.
52

In quel momento, Sigyn riusc perfettamente a scorgere il sorriso affilato spuntare sulle labbra di Loki, bellissimo e terribile, e pens che quella museruola non era stata forgiata per impedirgli di parlare, ma per nascondergli il sorriso. Cap che cosa avrebbe risposto un attimo prima di sentire la sua voce. No disse Loki e il suo rifiuto risuon nel silenzio. Loki ascolt compiaciuto il sommesso fragore che percorse la folla. Trov gratificante la confusione che era scaturita dalla sua risposta e non si premur di nascondere un sorriso soddisfatto. Alz gli occhi verso Odino. Lo sguardo del Padre degli Dei era serrato sul figlio, indecifrabile e profondo. La mancanza di reazioni sul suo volto irrit Loki. Lo irrit anche lespressione di Thor, delusa e ferita, quanto mai buona, ma la cosa peggiore fu lo sguardo di sua madre. Frigga non laveva lasciato un istante, il viso tirato, ma unombra di fiducia nei suoi occhi. Dopo il suo rifiuto, qualcosa nei suoi occhi era improvvisamente cambiato: si erano in qualche modo appannati, avevano perso la luce, e ora la donna lo fissava in un misto di tristezza e disperazione. Loki lott per non perdere lautocontrollo, ma il suo sorriso svan. Distolse rapidamente lo sguardo dalla madre. Gli sembrava di avere una pietra nel petto, ghiaia nei polmoni. Si domand se lancella sarebbe stata punita per non
53

essere riuscita a convincerlo a rispondere di s. Gli sembrava quasi patetico che avessero pensato di riuscire a comandare la sua volont a tal punto da fargli rispondere quello che volevano loro. Non sarebbe mai caduto cos in basso da rimpiangere ci che aveva fatto. Forse non ne andava del tutto fiero, ma le sue azioni avevano un motivo e non poteva fare marcia indietro e rinnegare le sue ragioni. Peccato che Padre non volesse ascoltarlo. Adesso sarebbe morto, eppure si sentiva come se la cosa non lo riguardasse nemmeno. Forse in fondo sperava di riuscire a farla franca prima dellesecuzione. Oppure, forse stava davvero diventando pazzo, e Loki poteva intuire nel brusio che lo circondava che tutti la pensavano esattamente cos. La condanna per altro tradimento la morte disse Odino dopo una lunghissima pausa. Cal il silenzio. Thor mosse un passo avanti, decisamente contrariato, ma Odino lo fren. Vi una sola attenuante per i membri della famiglia reale che sono accusati di alto tradimento ed gi stata messa in pratica in passato. La loro vita potrebbe essere risparmiata qualora un fratello o una sorella, un coniuge o un figlio implorino la loro salvezza. Temo di non poterne fare uso, visto che avete ucciso i miei fratelli replic Loki con freddezza. Un brusio si lev dalla folla e il Padre degli Dei lo zitt con un grido, nero in volto. Thor si avvicin al padre e mormor qualcosa, ma Odino scosse la testa. No, figlio mio: il tuo esilio grava ancora sul tuo passato
54

e questo ti impedisce di essere un valido candidato per implorare la vita di Loki, disse piano Odino, rivolgendosi poi al figlio in catene. Come dici tu, non c nessuno che possa pronunciare questa supplica. Pertanto, io, Odino, il Padre degli Dei, ti condanno a morte. Un gemito proruppe incontrollato dalla gola della Regina. Thor le fu subito accanto, sorreggendola mentre le gambe cedevano. Loki distolse lo sguardo dalla madre con uno sforzo sovrumano, mentre un brivido gli afferrava la nuca. Prov il forte impulso di alzarsi, scrollarsi di dosso le guardie, correre da lei e abbracciarla e non pensare a niente. Serr la mascella, frustrato e pieno di dolore. Trov tuttavia la sfacciataggine per sorridere con sarcasmo al Padre degli Dei, mimando un inchino con il capo. Lo fiss negli occhi mentre le guardie gli rimettevano la museruola con una nuova malagrazia,e lo strattonavano affinch si alzasse. Loki era consapevole della propria uscita in grande stile, degli sguardi sconvolti e impauriti che percorrevano la sua figura mentre le guardie lo spingevano lungo la strada. Ci nonostante, qualcosa pulsava sotto la sua pelle e forse era paura. Era gi oltre la scalinata quando, guardandosi attorno con ostilit, si accorse della ragazza. Il gruppo di donne con cui laveva vista prima si stava allontanando, ma lei era rimasta l, immobile. Lo stava fissando e Loki not con orrore linusuale mancanza di panico nel suo sguardo. Sembrava confusa e triste.
55

Con rabbia, Loki volt la testa e per il resto del tragitto non guard pi nessuno.
***

Con il cuore pesante, Frigga si chiuse alle spalle la porta della propria stanza. Quasi non riusciva a reggersi in piedi, ma non poteva permettersi di riposare. Non ancora. Non voleva arrendersi. Cammin piano fino allo scrittoio dove, da mesi, giaceva la lettera di Lord Iwaldi, inascoltata. Si sedette, la rilesse. Pens a lungo. Poi prese penna e inchiostro e inizi a scrivere la risposta.

56

THATS FOR REMEMBRANCE


Sigyn era piena di sensi di colpa. La Regina non aveva convocato le sue dame n il pomeriggio del processo n il giorno seguente e lei si sentiva come se fosse stato per causa sua, anche se in cuor proprio sapeva che non era quella la ragione. Loki non laveva ascoltata. Per qualche motivo, non aveva risposto alla domanda come avrebbe dovuto. Sigyn aveva cercato di ignorarlo, ma non poteva fare a meno di pensare che forse semplicemente non era riuscita a convincerlo. Sapeva che non era cos, che era stato chiaro a tutti i presenti che Loki aveva deliberatamente scelto la propria risposta, che quel no era stato una sfida a Odino, un libero affronto alla sua onnipotenza la dimostrazione che tutto il suo potere non sarebbe bastato per salvare il figlio traditore. Sigyn lo sapeva, ma nonostante questo si sentiva responsabile del dolore che quel no aveva provocato. Il fatto che la Regina non lavesse pi chiamata non faceva altro che aggravare le cose. Per quasi due giorni Sigyn si era torturata rievocando le immagini del processo nella propria mente. Aveva nelle orecchie le parole severe di Odino e la voce tagliente di Loki, e il sorriso beffardo del Dio degli Inganni davanti agli occhi. Riviveva lepisodio pi volte, pensando a come sarebbero potute andare le cose se Loki avesse risposto s, immaginando la gioia della Regina
57

illuminarle il viso, e sollevando il peso che opprimeva la sua coscienza. Una volta aveva addirittura immaginato di incontrare Loki dopo che il dio avesse ricevuto il perdono. Sogn le loro parole e nel sogno sconfisse la propria paura, e si risvegli felice per quel breve istante prima di realizzare la realt. La realt era che Loki era stato condannato a morte, e Sigyn si sentiva come se fosse colpa sua. Il palazzo era quasi in festa per la sentenza, ma lei continuava a pensare alla Regina e a come era cambiato lo sguardo di Loki quando le aveva dato il messaggio da portare a Frigga, e alle sue parole, sprezzanti ma piene di dolore, che nessuno aveva ascoltato al processo. Era come un grande mistero, un quadro minuzioso ma spezzato in mille schegge, e Sigyn non riusciva a comporlo. Mancava qualche frammento e lei continuava a cercarlo nei ricordi. Quella mattina Grete laveva trascinata in giardino, ripetendole che lunico modo per sentirsi meglio era distrarsi. La cugina aveva da poco imparato i significati delle piante pi semplici e gironzolava per il parco come una bambina, raccogliendone gli esemplari e spiegando a Sigyn per filo e per segno di che erba si trattasse. Sigyn conosceva quei significati meglio di lei, ma non era da questo che nasceva il suo disinteresse. Non cera modo di distrarsi. Anche nella mattinata limpida e fresca, tra le fronde degli alberi che solitamente amava, Sigyn continuava a ricordare, pensare e a rodersi lanima. Questo rosmarino, disse Grete, stringendo un rametto tra le dita. Per il ricordo.
58

Osserv la cugina di sottecchi: Sigyn era smarrita nel suo mondo, gli occhi scuri ammantati di ombre. Decisamente, niente rosmarino per te, comment Grete con una smorfia, gettando lontano il rametto. Sigyn non lo not neppure, perch stava fissando qualcosa in lontananza. Grete, c la Regina, esclam. Grete le afferr la mano. Sigyn, che cosa stai pensando?. L'altra si volt verso di lei, lo sguardo perso. Perch me lo chiedi?. Non sono stupida, Sigyn. Un sorriso amaro affior sulle labbra della ragazza. Grete, devo parlare con lei. No, invece, non devi. Voglio aiutarla. Adesso vuoi aiutarla? Ma sei hai detestato doverle fare da messaggera e. Lo so, ma ormai non posso pi tirarmi indietro. Sigyn, questa una scusa!. Sigyn pens di non aver mai visto Grete cos infuriata. Daltro canto, anche lei stava iniziando ad arrabbiarsi. Non per niente una scusa, Grete. Finiscila, adesso. Si pu sapere che cos successo? Tutti sono contenti per la condanna di Loki. Perch tu no?. Sigyn tacque, incapace di rispondere. Dentro di lei ogni emozione sembrava in lotta con s stessa. Guard dietro di s: la Regina stava parlando con un attendente, poco lontano da loro. Sigyn lanci un ultimo sguardo verso la cugina, poi
59

inizi a camminare. Preg perch Grete non la seguisse. La sent gridare oltre le sue spalle, ma quando si trov di fronte alla Regina con il cuore in fiamme, non la sent pi. La Regina e lattendente la guardarono, sorpresi. Sigyn si inchin. Vostra Maest, chiedo di poter conferire con voi. Lo sguardo che Frigga le lanci disse a Sigyn che la Regina aveva gi capito tutto. Le fece un cenno dassenso, conged lattendente e la chiam con un gesto del capo. Cammina con me, Sigyn. Sigyn aspett che lattendente si fosse allontanato prima di aprire bocca. Aveva avuto un attimo di agitazione quando aveva deciso di andare a parlare con la Regina, ma nel momento in cui le aveva rivolto la parola tutto era sparito. Era lucida, adesso, e determinata. Cera una nuova forza dentro di s e neppure lei riusciva a capire da dove provenisse. Mia signora, come state?. La Regina le rivolse un sorriso triste, ma molto dolce. Sigyn, mia cara, lo sai gi. Le strinse una mano, e Sigyn ricambi la stretta. Mia signora, non posso fare a meno di sentirmi in colpa per tutto questo. Frigga corrug la fronte. In che senso?. Io rimpiango di di non essere riuscita a convincere vostro figlio a dire la cosa giusta. Sigyn si accorse improvvisamente di avere un nodo nella gola, il preludio del pianto.
60

Sigyn, temevo che sarebbe accaduto, ma escludo che la colpa sia tua. La volont di Loki forte, eccessiva alle volte. E lui ha fatto la sua scelta. Vi era un'insolita rassegnazione nella voce della Regina, e Sigyn la guard incuriosita. Un pensiero le balen in testa e gli diede voce ancora prima di realizzarlo. Vostra Maest, con il vostro permesso, io vorrei poter parlare unultima volta con Loki. Non prov alcuna paura nel dirlo, ma fu proprio questo a spaventarla. Sigyn sapeva che parlare con Loki poteva essere lunico modo per pacificare la propria coscienza tormentata, ma le sembrava strano che fosse bastato questo per spingerla a formulare una richiesta tanto imprudente. Temeva che ci fosse qualcosaltro dentro di lei, ma non capiva che cosa. Avrebbe tanto voluto essere felice per la condanna a morte, come tutti gli altri. Eppure, non ci riusciva. La Regina si ferm, e Sigyn ebbe paura di aver osato troppo. Tra tutte le cose che pensavo mi avresti chiesto, Sigyn disse Frigga. Questa, devo ammettere che non me laspettavo. Sigyn avvamp. Mia signora, perdonatemi. Tuttavia, credo di capire il motivo della tua richiesta concluse la Regina. Sigyn le rispose con uno sguardo incredulo, ma Frigga sorrise, nascondendo il mistero nel suo sorriso. Ti permetter di parlare con mio figlio. Sigyn lasci passare qualche istante prima di trovare il coraggio di parlare ancora. Non volete che gli porti un
61

vostro messaggio?. La Regina non rispose. Qualcosa nel suo sguardo si riemp di ombre, e quando riapr bocca fu solo per definire con Sigyn i dettagli dellincontro. In quel momento un bizzarro presentimento cattur il cuore di Sigyn. Era come se la Regina sapesse qualcosa che a lei era oscuro e glielo stesse nascondendo di proposito. Era insolito che non volesse mandare un messaggio a Loki, considerato che per lei vigeva ancora il divieto di incontrare il figlio. Sigyn si sorprese a pensare che potesse esserci un motivo ben preciso dietro quel silenzio. Si sentiva come se fosse coinvolta a sua insaputa in uno di quegli intrighi di palazzo di cui tutti sapevano ma nessuno parlava. Quando la Regina lebbe congedata, Sigyn torn indietro, confusa. Alz lo sguardo: Grete la guardava con severit, due rametti di rosmarino tra le mani. Si avvicin e gliene porse uno. Anzi, meglio che lo prendi disse. Cos forse ti ricorderai che io ti avevo avvertita. Loki non stava aspettando di morire. O almeno, cos credeva. Aveva l'impressione che da quando era stato condannato a morte, l'opinione della plebe fosse molto cambiata. Forse erano pi tranquilli, adesso che avevano la certezza che presto non si sarebbero pi dovuti preoccupare di lui. Fatto stava che era stato spintonato senza piet per tutto il tragitto fino alle prigioni, e che per la prima volta le
62

guardie avevano tentato di prendersi gioco di lui. Non avevano avuto molto successo, non solo perch Loki li aveva zittiti con un'occhiata, ma anche perch quando gli avevano tolto la museruola, non aveva detto nulla in risposta alle loro provocazioni. Si era limitato a sorridere con aria di sufficienza. A quel punto un vago timore era affiorato sui loro volti, e le cose erano tornate alla normalit. O quasi. Loki sentiva che qualcosa era cambiato, e questo lo preoccupava. Prima di tutto, non aveva pi ricevuto messaggi da Frigga. Era molto soddisfatto del suo comportamento durante il processo. Aveva mostrato un'integrit inattacabile ed era rimasto fedele a s stesso. Cera una sola cosa che non si perdonava ed era il dolore che aveva visto negli occhi di sua madre. Gli sembrava cos strano che non gli avesse pi mandato messaggi. Aveva addirittura paura che le fosse accaduto qualcosa. Possibile che il dolore per la sentenza fosse stato troppo e...? Per un volta avrebbe voluto che qualcuno si fosse ricordato di lui, l sotto, e che gli dicesse qualcosa. Per due giorni interi era stato pi solo che mai. L'ancella non era pi tornata a interrompere il suo silenzio. Loki si era sorpreso a pensare a lei un po' troppo spesso del necessario. Forse l'avevano punita, per il suo rifiuto, e in fondo non si aspettava di rivederla. Ricordava quasi con piacere il loro ultimo discorso lasciato in sospeso e aveva pensato che gli sarebbe piaciuto concluderlo prima
63

che il suo tempo l sotto fosse finito. Non sapeva neppure quanto di quel tempo gli rimanesse, e per due giorni aveva rimandato il pensiero, cercando di escogitare la fuga. Adesso, per, allo scoccare del secondo giorno, Loki aveva smesso di sognare e aveva iniziato a fare i conti con s stesso. Non c'era modo di scappare. Sarebbe morto. Aveva paura, perch non voleva morire. Ripensandoci, nella propria vita non era riuscito a fare quasi nulla di quello che voleva. Non gli sembrava giusto andarsene cos, a mani vuote. Non gli sembrava giusto andarsene e basta. Voleva salvarsi, ma non poteva, se l'unico modo per vivere era piegare la testa e rinnegare s stesso. Possibile che nessuno lo avesse capito? Era rimasto inascoltato. Come sempre. Nella sua ultima notte insonne, Loki si era illuso di essersi rassegnato. Aveva cercato di abbracciare il pensiero della morte come un vecchio amico, e tentato di rendersi confortevole il proprio destino. Rivolgendo verso di s la propria lingua d'argento, si era raccontato una bella favola, trasformando la propria morte nel miglior destino che avesse sperato. Ma in fondo, Loki sapeva di essere un bugiardo. Stava seduto al buio, nella sua cella, cercando con tutte le forze di non cedere alla disperazione, di non apparire debole nemmeno nell'oscurit. Principe Loki?. Loki alz la testa di scatto. Conosceva quella voce. Sorrise, alzandosi in piedi. Ce ne hai messo di tempo ad arrivare, a quest'ora
64

potevo essere gi morto comment. Si avvicin alla porta e si trov davanti gli occhi tristi dell'ancella. Il suo cuore manc di un battito, mentre un terribile sospetto prendeva forma in lui. Mia madre sta bene?. L'ancella corrug la fronte, sorpresa. Come credete che stia, dopo quello che avete fatto?. Loki percep la rabbia nella sua voce. Spiegati meglio. Avete permesso che vi condannassero a morte! esclam la ragazza con veemenza. Loki si allontan dalla porta di scatto, infastidito. Non avrebbe lasciato che unancella lo rimproverasse. Vi avevo detto che cosa dovevate rispondere prosegu lei imperterrita. Perch non mi avete dato ascolto?. Ma l'ho fatto rispose Loki, freddo. Ti ho ascoltata e ti ho anche creduto. Tuttavia, non potevo dare quella risposta. L'ancella sembrava esasperata. Lo guardava con un misto di delusione e rabbia. Perch non potevate dire di no?. Perch non era la verit. Con tutte le volte che avete mentito, proprio adesso dovevate decidere di essere sincero?!. Loki si volt verso di lei, esterrefatto. Come si permetteva di rivolgersi a lui in quel modo? Dov'era finita la paura che l'aveva ammantata durante le sue prime visite? L osserv con attenzione, chiedendosi quale sentimento l'animasse a tal punto da spingerla a esporsi cos tanto. Devo ricordarti con chi stai parlando?. Sono preoccupata per vostra madre rispose lei in un soffio, come per giustificarsi. E volevo... capire.
65

Loki sbuff. Che cosa vuoi capire?. Perch avete tanta fretta di morire. Loki avrebbe voluto scoppiarle a ridere in faccia, ma si rese conto che non gli veniva da ridere nemmeno un po'. Si avvicin a lei e le parl piano. Io non voglio morire. Adesso che i suoi occhi guardavano dritti in quelli dell'ancella poteva notare che lo spavento non era affatto svanito dal suo volto, anzi. Aveva paura, era arrabbiata, forse lo disprezzava, ma in qualche maniera sembrava essere quasi anche preoccupata per lui. Loki non era sicuro che lei se ne rendesse conto, ma c'era una dolcezza nel modo in cui lo guardava che lo faceva quasi sentire in colpa per non aver risposto come voleva lei. Forse iniziava a capire perch sua madre avesse scelto di mandare l sotto proprio quella ragazza. Un moto d'orgoglio lo travolse, quando si rese conto di aver mostrato una debolezza troppo importante. Si allontan in fretta dalle sbarre, irritato con quell'ancella impudente. Avrebbe voluto spaventarla. Tutto questo non ti riguarda. Io.... NON TI RIGUARDA!. La ragazza si ammutol. Rimase in silenzio, poi gli rivolse un sorriso sconsolato. Avete ragione, non mi riguarda. Vi parlo in modo troppo sfacciato e meriterei di essere punita. Loki sbuff. Non hai capito niente. Lei tacque. Dopo un po, Loki prosegu. Se cera una volta in cui valeva la pena essere sincero, era quella. Avete firmato la vostra condanna a morte con quella
66

risposta replic lei. Lo so. Ti sembro contento?. La ragazza tacque di nuovo, ma Loki poteva indovinare nei suoi occhi che forse, stavolta, aveva capito. Si volt. Era ancora pieno di rabbia, ma da qualche parte dentro di s un peso era scomparso. Vattene disse comunque, lontano dalla porta, in preda a un furioso imbarazzo. La ragazza non si mosse. Vattene. Volete che porti un messaggio a vostra madre?. Loki sussult. Cerc di riflettere, ma tutti i pensieri facevano troppo male. Credo che saprai che cosa dirle. Ancora silenzio. Loki percep lincertezza dellancella, il suo indugiare davanti alla porta. Non riusciva ad andarsene. Non vi vedr pi disse lei ad un certo punto, come se fossero pensieri e non parole. Loki sorrise amaramente. Non esattamente. Mi vedrai, allesecuzione. Sono certo che non ti perderai lo spettacolo. Cap di averla ferita, perch il tono della sua voce cambi subito. Addio, principe Loki. Loki si volt giusto in tempo per vederla sparire. Per un lunghissimo istante guard la penombra che era rimasta al suo posto, lo spazio vuoto debolmente illuminato, finch non ebbe la nitida impressione che se fosse riuscito a fuggire, o se fosse morto, ad ogni modo si sarebbe per sempre ricordato di lei. Per vendicarsene, forse. O forse no.

67


Sigyn percorse le scale tremando e quando riemerse nella luce del palazzo aveva lanima a pezzi. Le mancava il respiro, il cuore le spaccava il petto, ma non si sentiva sul punto di piangere. Era lucida e triste. Scelse corridoi deserti e corse verso gli appartamenti della Regina. Aveva assorbito ciascuna delle parole di Loki e lunica cosa che riusciva a realizzare mentre cercava di mettere un piede davanti allaltro era che non voleva che morisse. Fino a pochi giorni prima non sarebbe mai riuscita a pensare una cosa simile, ma credeva di aver visto qualcosa in Loki che non la spaventava affatto. Tutto era nascosto, celato, e lei non sapeva quasi nulla, ma avvertiva sulla pelle una tristezza insopportabile al pensiero che sarebbe stato ucciso. Ogni tanto la coscienza le dava un forte scossone, ricordandole che Loki era pazzo, che era un assassino, e che lei lo temeva e lo disprezzava. Allora Sigyn si spaventava perch si rendeva conto che le cose erano cambiate. Improvvisamente non aveva pi cos tanta paura del Dio degli Inganni. Voleva capire. Lei voleva sempre capire, e sempre tutti le tenevano qualcosa nascosto. Aveva bisogno di svelare quel mistero, voleva porvi rimedio, voleva fare qualcosa. Loki non doveva morire. Era quasi davanti alle stanze della Regina quando vide aprirsi il grande portone. Si ferm, pensando che si trattasse della Regina, e chin il capo. Sigyn.
68

Ma la voce che pronunci il suo nome non era quella di Frigga. Sigyn alz lo sguardo e vide Lord Iwaldi, in piedi accanto alla Regina. Gli occhi di Sigyn si spalancarono dalla sorpresa. Padre?.

69

SECRETS UNFOLDED
Eccoti!. Lord Iwaldi si avvicin, dedicandole uno dei suoi rari sorrisi. Dal canto suo Sigyn era ancora immobile, paralizzata dallo stupore. Non vedeva suo padre da nove mesi, vale a dirsi da quando l'aveva lasciata alla sua nuova vita a palazzo. Che cosa ci facesse lui l, adesso, per di pi insieme alla Regina, Sigyn non se lo immaginava nemmeno. Mia figlia disse Iwaldi, marciando verso di lei a braccia spalancate. Di ritorno dall'incontro con il principe cadetto, suppongo. Sigyn pens che sarebbe svenuta. Tutto le sembr vorticarle attorno nell'istante in cui il padre pronunci quelle parole. Smarrita, guard istintivamente verso la Regina, incapace di parlare. Frigga le venne in aiuto. Non temere, Sigyn, sono stata io a dirglielo. Va tutto bene. Tuo padre al corrente dei tuoi incarichi. Il cuore di Sigyn continu a battere forte mentre lei spostava lo sguardo da Frigga a suo padre, atterrita. Non riusciva a comprendere perch la Regina avesse rivelato dei suoi incontri con Loki n come Lord Iwaldi potesse dire una cosa del genere e allo stesso tempo apparire cos sereno. Sul suo viso troneggiava un'espressione soddisfatta e sorrideva, tanto che Sigyn ne era turbata. Padre, cosa vi porta a palazzo? esord la ragazza con cautela. Non sono stata informata del vostro arrivo.
70

Non ce n' stato il tempo, figlia mia. Non una visita che avevo programmato con anticipo. Sempre pi confusa Sigyn si volt di nuovo verso la Regina, ma Frigga rimase in silenzio, quasi in disparte, guardandola con un misto di commiserazione e distacco. Spero non sia successo niente di grave balbett Sigyn con la strana sensazione che qualcosa fosse molto, molto sbagliato. Oh, no, affatto esclam Lord Iwaldi. Ho appena concluso un accordo importante con Sua Maest. Un accordo che ti riguarda da vicino. Sigyn corrug la fronte. Di che cosa si tratta?. Luomo le pose le grandi mani sulle spalle con fare paterno. Sigyn, oggi ho nobilitato la nostra famiglia per gli anni a venire disse Lord Iwaldi con orgoglio. Ho concesso la tua mano al principe Loki. Sarai la sua sposa. Loki guardava da dietro alle sbarre, appoggiato alla porta sui gomiti. Era rimasto cos da quando lancella della Regina se nera andata. Mentre il suo sguardo vagava nella penombra, Loki ripercorreva mentalmente il loro dialogo, cercando qualche significato celato dietro alle parole di lei. Forse la ragazza era stata mandata dalla Regina per portargli un messaggio nascosto e lui stava cercando ossessivamente di capire, rivivendo la scena dentro di s. Tuttavia, non credeva veramente in quello che stava facendo. Lo distraevano le emozioni, i ricordi e
71

tutto quello che avrebbe perduto molto presto. Si chiese da quando fosse diventato cos emotivo. Forse lo era da sempre. Le guardie scesero le scale per la solita ispezione, portando nuove ombre nella poca luce sotterranea. Loki le osserv, torvo. Che c, Dio degli Inganni? Cosa stai tramando? lo derise un soldato. Era lo stesso che aveva tentato di prendersi gioco di lui il giorno prima. Loki sorrise, perfido. Vuoi provare a indovinare?. Laltro digrign i denti. Laggressivit nei suoi occhi aveva una nota quasi infantile. Ancora un giorno e tu e il tuo sarcasmo marcirete nelloltretomba. Loki non era affatto abituato a sentirsi mancare di rispetto da qualcuno di cos inferiore. Quella guardia doveva essere folle per rivolgersi a lui in quel modo. O forse, la prospettiva della sua morte la rendeva oltremodo ardita. Loki sent la rabbia travolgerlo come un fiume in piena. Se avesse potuto, avrebbe disintegrato quel ragazzino sfacciato con un solo sguardo. Farai meglio ad andartene alla svelta, altrimenti tu e la tua impudenza mi farete da avanguardia nelloltretomba. E se ti rimane un minimo di buon senso in quel tuo patetico cervello, ti renderai conto che questa una minaccia replic. La battuta sort il suo effetto perch la guardia strinse le labbra, rinunci a rispondere e si allontan alla svelta. Loki fu selvaggiamente felice nel constatare che non aveva perso il potere della parola, ma non pot fare a meno di pensare che la gente stava iniziando a non avere pi paura di lui. Non andava per
72

niente bene. Sapeva di essere stato spesso deriso alle spalle, ad Asgard, ma nessuno si era mai permesso di affrontarlo. Avrebbe dovuto prendere provvedimenti. Si paralizz quando si rese conto che stava ancora ragionando come se ci fosse stato un dopo, quando invece un dopo non sarebbe mai arrivato. Annasp, preso alla sprovvista dalla sua stessa deduzione. Un giorno, aveva detto la guardia. Dunque gli restava solo un giorno. Come diamine avrebbe dovuto passare lultimo giorno della sua vita? Loki si guard attorno, pur conscio del vuoto che lo circondava. Non voleva sprecare lultimo giorno della sua vita. Non voleva nemmeno che fosse lultimo. Sapeva di non poter scappare, ma continu a pensare a come fuggire. Dopo qualche ora, un momento di sconforto lo cattur allimprovviso, cogliendolo impreparato mentre ancora cercava di architettare la propria fuga. Pens alla morte, al Valhalla che non si era meritato e al niente che sarebbe seguito. Si chiese come lavrebbero giustiziato, se gli avrebbero concesso una morte veloce o lenta, indolore oppure no, e fin per concludere che sarebbe stata comunque terribile e inevitabile. Scosso dalla rabbia e dalla paura, Loki si rinchiuse nella sua testa. Non avrebbe lasciato entrare nessuno, perch nessuno sarebbe venuto a cercarlo.

73


Nell'istante che segu, Sigyn speriment la pi totale assenza di emozioni, preludio della tempesta. Poi il panico si infranse su di lei come un'onda. Ne fu travolta, e i suoi occhi sgranati cercarono un appiglio in quelli della Regina, ma lo sguardo di Frigga non mentiva. Non era uno scherzo, Lord Iwaldi aveva detto la verit. Cosa? mormor Sigyn. Parlare era uno sforzo disumano. I tuoi eredi saranno di stirpe reale, figlia mia. Pensa. I Midgardiani ricorderanno il tuo nome!. Io non... la voce rumorosa del padre la disorientava. Ad un certo punto pens quasi di essere in un sogno. Com'era possibile che tutto ad un tratto, in mezzo a un corridoio, suo padre le dicesse di averla promessa in sposa a Loki? Era di unassurdit lancinante. Eppure no, non era un sogno. Sigyn sapeva benissimo che stava accadendo veramente. Rivolse lo sguardo verso Frigga, disperata. Io non capisco. Vostra Maest.... Tuo padre mi scrisse mesi fa, chiedendomi di combinare la tua unione con un membro della casata reale spieg la Regina con fin troppa calma. All'epoca, per, la situazione non era favorevole. Thor proclamava di aver promesso il suo cuore alla donna che lo aveva aiutato su Midgard e Loki era perduto. Ora le cose sono molto cambiate. Affidandoti l'incarico di portare a mio figlio i miei messaggi ho saggiato il terreno e ho
74

convenuto che la vostra unione sarebbe vantaggiosa per entrambe le famiglie. Sigyn ascoltava senza riuscire a capire veramente quello che la Regina le stava dicendo. Quindi la storia dei messaggi era stata soltanto un pretesto... Sent una rabbia sottile farsi strada dentro di lei, la cocente consapevolezza del tradimento, di essere stata usata. Ricord di essere stata messa in guardia quando era arrivata a palazzo. Stai attenta a non lasciarti ingannare. Apri bene gli occhi, ascolta ogni cosa. Lo far, aveva promesso lei. Ed era diventata una perfetta pedina tra le loro mani. Mia signora tent di controbattere. Loki... stato condannato. In qualit di futura consorte potrai implorare per la sua vita e il Padre degli Dei lo risparmier rispose la Regina. In quel momento, Sigyn finalmente cap. Vi una sola attenuante per i membri della famiglia reale che sono accusati di alto tradimento ed gi stata messa in pratica in passato. La loro vita potrebbe essere risparmiata qualora un fratello o una sorella, un coniuge o un figlio implorino per la loro salvezza. Un coniuge. Lo state facendo per salvarlo disse con un filo di voce. La Regina rimase in silenzio, ma Sigyn sapeva di avere ragione. Mentre cresceva in lei la consapevolezza della trappola in cui era caduta, i suoi pensieri iniziarono a correre liberi. Si era preoccupata per la Regina, aveva preso a cuore la sua sorte, aveva rischiato la vita per lei, e lei l'aveva tradita.
75

Sigyn, non essere sciocca. Dobbiamo la nostra eterna gratitudine al Padre degli Dei. Egli ha accettato questa unione che porter grande lustro a tutta la nostra stirpe ribatt Lord Iwaldi con voce dura. Sigyn lo fiss, incredula e nauseata. A suo padre importava solo di nobilitare lo status della famiglia, dandola in sposa ad un principe. La Regina, sconvolta dalla prospettiva della morte di Loki, voleva solamente salvarlo. Odino non voleva macchiarsi le mani del sangue del figlio questo era evidente, perch aveva accettato senza ripensamenti il matrimonio. Sigyn era perfettamente consapevole di essere stata venduta. Il suo orrore crebbe a dismisura quando prese a realizzare con lucidit di dover andare in sposa a Loki. Loki, l'assassino, il Dio degli Inganni. L'empatia che aveva costruito con lui in quei giorni fu spazzata via in un soffio. Tutto ci a cui riusc a pensare era che quell'uomo era spaventoso, pericoloso e lei non lo voleva. Non posso farlo esclam, gli occhi sgranati pieni di terrore. Lord Iwaldi le lanci uno sguardo affilato e prima ancora delle sue parole, Sigyn sent la ferocia nei suoi occhi. La travolse come un ruggito. Ho sentito bene, Sigyn?. Resa coraggiosa dalla paura stessa, Sigyn si rivolse alla Regina. Sentiva la presenza di suo padre richiamare prepotentemente il suo sguardo, ma si impose di non guardarlo. Se l'avesse fatto, sapeva che avrebbe perso ogni forza d'animo. Mia signora, vi prego, perdonatemi, ma non posso accettare. Nessuno ha chiesto il tuo consenso, figlia. Tu sposerai
76

Loki. deciso esclam Lord Iwaldi, afferrandola in una presa d'acciaio. Sigyn guard la Regina, disperata, sperando che il cuore nobile di Frigga non potesse accettare di imporle un'unione che non desiderava. Laccordo stato preso disse invece la donna. Frigga avrebbe pagato qualunque prezzo per salvare la vita di suo figlio e la voce di Sigyn trem come nel principio del pianto. Non riusciva ad arrendersi. Non poteva permettere che la sua vita venisse venduta e scambiata come moneta. Non c'erano vie di fuga, ma voleva scappare ugualmente. Io non provo nulla per lui, mormor, e nello stesso istante vide la mano di Lord Iwaldi sollevarsi su di lei, pronta a colpirla per l'insolenza. Sigyn si ritrasse per proteggersi, e si ritrov fra le braccia della Regina, in una stretta rassicurante. Sorpresa, alz lo sguardo. Lord Iwaldi, permettetemi di parlare con vostra figlia in privato. Lord Iwaldi, colto alla sprovvista, recuper velocemente il contegno con un profondo inchino. La Regina si allontan nelle proprie stanze con Sigyn sottobraccio. Adesso, lontana dal padre, la ragazza sent la concentrazione vacillare e cerc di soffocare i singhiozzi per timore di scoppiare a piangere senza ritegno. Perdonatemi, Maest, non volevo mancarvi di rispetto esord, ma la Regina la zitt con dolcezza. Sigyn, devi essere tu a perdonare me. Sigyn ammutol. Mai e poi mai avrebbe pensato di ricevere delle scuse da parte della Regina. Questo il solo modo che permetter di evitare la morte
77

di Loki. Gli salverai la vita. Ma chi salver la mia?. La Regina tacque e Sigyn si sent scivolare nel vuoto, mentre si rendeva conto che proprio nessuno poteva strapparla da quell'incubo. Detestava Loki con tutte le sue forze. Se non fosse stato per lui, nessuno l'avrebbe costretta a sposare un pazzo per salvargli la vita. Se solo avesse risposto di s a quella maledetta domanda, lei non si sarebbe dovuta sacrificare. Era tutta colpa sua, della sua cocciutaggine, della sua malvagit, e per un attimo Sigyn si chiese se non l'avesse fatto apposta, se non fosse stato tutto un suo piano. Forse Loki aveva risposto di s proprio perch la madre fosse costretta a dargli in sposa Sigyn per salvarlo. Eccola, la sua vendetta. In realt era piuttosto improbabile che le cose fossero andate in quella maniera, ma in quel momento non riusciva a pensare ad altro. Lo odiava, lo odiava cos tanto, con tutto il suo cuore, con tutte le sue forze. Anche il mio stato un matrimonio combinato stava dicendo la Regina nel frattempo. L'amore si impara col tempo. Non partire dal presupposto che tra te e Loki non ci sar mai nulla.... Ho paura di lui, ha fatto delle cose terribili-. Ti sar grato, Sigyn. Gli salverai la vita. E comunque, sar sorvegliato. Non rischierai nulla, non temere. Sigyn avrebbe voluto mettersi a gridare dalla frustrazione. Qualunque cosa dicesse, la Regina la trasformava in qualcos'altro. Con parole dolci, certo, ma toglieva importanza a tutto ci che lei cercava di dire. La stava demolendo. E Sigyn, senza pi nulla a cui
78

aggrapparsi, capitol. Rimase in silenzio, coltivando dentro di s tutto l'odio e la rabbia di cui era capace. Quando tornarono nel corridoio, Lord Iwaldi stava aspettando. Allora, Sigyn, hai ripensato alle tue parole? le chiese, sapendo gi la risposta. Sigyn alz lo sguardo e i suoi occhi erano inespressivi come la sua voce. S, padre. Vi chiedo perdono. Sono lieta che la nostra famiglia si sia tanto nobilitata tramite la mia unione. Lord Iwaldi sorrise, compiaciuto. Molto bene. La supplica fissata per domattina disse Frigga, allungando a Sigyn una pergamena chiusa con un sigillo di ceralacca. Queste sono le parole che dovrai pronunciare di fronte al Padre degli Dei. Sigyn afferr la pergamena osservando il suo stesso gesto come in un sogno. Parole e immagini erano annebbiate nella sua testa, e si conged con gesti meccanici, dirigendosi con indolenza verso la propria stanza. Solo quando ebbe varcato la soglia e si fu seduta sul letto, completamente sola, Sigyn si rese veramente conto della gravit della situazione. Si lasci avvolgere dal panico e nellorrore si ripet disperata che avrebbe dovuto insistere, si sarebbe dovuta opporre con pi forza e che poteva ancora rifiutarsi di presenziare alla supplica. Ma lei era tanto brava a obbedire e dentro di s sentiva che per quanto potesse lottare, n suo padre n la Regina le avrebbero mai permesso di sfuggire al destino che avevano preparato per lei.
79

Strinse le mani attorno alla pergamena che conteneva le parole che qualcun altro aveva scelto per le sue labbra. Adesso sapeva chi era il responsabile del suo dolore, chi aveva travolto i suoi sogni, chi le aveva rubato la vita. Le sembrava impossibile aver pensato che ci fosse qualcosaltro in lui oltre alla menzogna e allorgoglio. Adesso sapeva che nome dare al proprio rancore. Loki.

80

A LIFE FOR A LIFE


Si era svegliato con la sensazione di non aver dormito nemmeno per un istante. Non cera modo di misurare il tempo l sotto, ma Loki era lo stesso convinto che fosse lalba. Si sollev dolorante, pi stanco di prima e la consapevolezza del giorno che era iniziato lo lacer allimprovviso. Era la sua ultima alba. Rimase a fissare loscurit, avvolto dal silenzio. Non riusciva a credere che quello fosse veramente lultimo giorno della sua vita, eppure da qualche parte dentro di s lo sapeva ed era una certezza disarmante. Si pass le mani sul volto nel tentativo di recuperare un minimo di sangue freddo. Laggi cerano solo tenebre e il rumore del suo respiro. Era difficile restare s stessi. Non sapeva bene che cosavrebbe fatto quando fossero venuti a prenderlo, ma in quel momento lo preoccupava molto di pi lattesa. Rimase seduto, le mani tra i capelli, nel suo angolo di buio. Finalmente, inizi ad aspettare la morte.

Sigyn ascolt i propri passi risuonare lentamente nel corridoio mentre procedeva verso la sala del trono. Non aveva idea di come facesse a muoversi n di cosa la trattenesse dal voltarsi e tornare nella sua stanza. Il cuore le pulsava convulsamente nel petto, ma i pensieri erano
81

limpidi: sapeva benissimo che cosa stava facendo, ma pur sapendolo non riusciva a fermarsi n a tornare indietro. Continu a camminare. Un lontano brusio affior al suo udito, mescolandosi al silenzio innaturale che regnava nei corridoi. Le superfici dei grandi passaggi marmorei erano lucide e levigate e Sigyn osserv per un attimo la propria immagine riflessa sulla parete. Per la prima volta dopo la morte di sua madre indossava un abito nero, la chioma dorata splendeva sulla schiena. Di l a poco non avrebbe pi potuto portare i capelli sciolti: non era unacconciatura consona ad una donna sposata. La parete si confuse tra complicati intarsi, il suo riflesso spar; Sigyn varc la soglia e si trov davanti alla grande scalinata della sala del trono. La scena le ricord immediatamente il processo di Loki. Il Padre degli Dei sedeva sul trono tra Frigga e Thor. La sala era affollata, poich la supplica avrebbe perso di significato se il popolo non vi avesse potuto assistere. Ogni singolo individuo nella stanza, dal servitore alla dama di corte, allattendente, si volt verso di lei nel preciso istante in cui entr. A differenza del processo, non scese alcun silenzio e il brusio continu indisturbato. Sigyn, tesa, si sforz di non osservare la folla e di tirare dritto. Sentiva il fuoco sulle guance e il cuore in gola e scese le scale lentamente per paura di perdere lequilibrio. Non udiva le frasi che componevano quel mormorio indistinto, ma poteva immaginarle. Nella sua mente inventava parole per definire s stessa, la
82

promessa sposa di un traditore che aveva tenuto segreta la sua relazione fino a quando non aveva deciso di supplicare per la vita dellamato. Poteva essere una storia di quelle che aveva sentito raccontare dalle altre donne, una storia torbida, un pettegolezzo grave; con la differenza che quella storia non sarebbe mai stata dimenticata come lo erano le dicerie delle dame di corte. Tutti si sarebbero ricordati di quel racconto e leggende sul suo amore sarebbero state tramandate: la storia di come il traditore Loki fosse stato salvato dalla sua fedele sposa. Sigyn si accorse di non riuscire quasi pi a trattenere le lacrime. Sapeva che le parole che venivano sussurrate attorno a lei non erano gentili n comprensive. Era umiliante e doloroso scendere quelle scale in mezzo agli sguardi senza piet di chi probabilmente non voleva morto solo Loki, ma anche lei. Sapeva che Grete era tra la folla e se la immagin livida in volto proprio come quando, la sera prima, era stata costretta a rivelarle tutto. Aveva preferito che Grete lo sapesse da lei piuttosto che da una qualunque dama di corte, ma la reazione della cugina era stata cos violenta che Sigyn non era riuscita a calmarla nemmeno per un attimo. Grete aveva urlato e urlato, ripetendole che doveva opporsi, che doveva essere forte, e a nulla erano valsi i tentativi di Sigyn di spiegarle che quello era un ordine come tanti altri e che non poteva fare niente. Grete se nera andata. Sigyn non laveva pi vista, ma era certa che si trovasse l, in quel momento, e che i suoi occhi non fossero meno spietati degli altri.
83

Voltarsi e scappare sarebbe stato un attimo. Anche rifiutarsi di supplicare per Loki e smascherare la messinscena era una possibilit, sebbene fosse una scelta pi ardita. Sigyn valut le due opzioni mentre muoveva un passo dopo laltro verso il trono di Odino. Aveva racimolato tutto il suo coraggio e stava per aprire bocca e svelare linganno quando fece lerrore di sollevare lo sguardo. Lunico occhio del Padre degli Dei la fulmin e Sigyn ebbe la netta certezza che lui sapesse perfettamente che cosaveva in mente di fare e che se avesse osato farlo lavrebbe uccisa seduta stante. Scivol in ginocchio come da copione, senza rendersene nemmeno conto. Si sentiva come se non fosse lei a comandare le proprie azioni, ma lo stesso Odino. Terrorizzata, guard verso Frigga, ma per la prima volta non trov nulla nel suo sguardo che potesse in qualche modo confortarla. Frigga era serena e teneva il suo sollievo per s stessa. Sigyn cerc allora Thor, ma not che il principe evitava meticolosamente il suo sguardo. Era perduta e sola. Da qualche parte, in mezzo alla folla, anche suo padre la stava guardando. Chiedo il permesso di conferire con il Padre degli Dei disse con un filo di voce. Chi chiede udienza? rispose Odino, seguendo il cerimoniale. Sigyn, figlia di Lord Iwaldi e di Lady Freya. Lady Sigyn, vi concesso parlare. In quel momento la ragazza si accorse del silenzio. Era calato lentamente e ora riempiva tutta la stanza. La folla
84

voleva sentire bene le sue parole. Sigyn vacill. Stava salvando la vita di Loki, condannando la propria, e lo stava facendo davanti a quello che per lei era il mondo intero. Non sapeva come riuscisse a parlare perch tutto il resto dentro di lei era pietrificato. Vi ringrazio, mio signore. Sono giunta al vostro cospetto per implorarvi di risparmiare una vita che avete destinato alloltretomba. La vita di chi merita la tua supplica?. Sigyn apr la bocca per rispondere, ma non usc alcun suono. Sentiva lorgoglio e lorrore bruciare dentro di lei, invaderle il cuore. Soffoc la coscienza e prov di nuovo a dar voce alla menzogna che avevano scritto per lei. La vita di Loki Laufeyson, a cui promessa la mia mano. Attorno a lei, gli spettatori non trattennero la propria indignazione. Il loro mormorio fu zittito dal rumore dello scettro di Odino sul pavimento, ma a Sigyn quel brusio rest dentro. Tentenn. La sua voce era dolce e limpida come sempre, ma faticava ad uscire, a dire la prima parola. Faticava a fingere, lei che non aveva mai voluto dire bugie nemmeno da bambina. Pens con amarezza che, forse, stavano cercando di renderla simile alluomo che avrebbe sposato. Una parola le risuon nella testa, terribile e verissima, quasi una profezia. Bugiarda. Continua, figlia di Iwaldi la esort Odino, costringendola ad abbandonare il silenzio. Sigyn alz lo sguardo, vuoto. Mio signore, vi supplico di non privarmi del mio sposo a poche settimane dalle
85

nozze. Vi prego di perdonare le sue azioni deplorevoli e la debolezza del suo animo. Vi imploro di concedere unultima possibilit di redenzione alluomo che vi ha tanto offeso. Per questo io, Sigyn figlia di Iwaldi, vi sar grata in eterno e insegner ai miei figli la bont di colui che con tanta saggezza risparmi la vita del loro padre. Non era cos difficile, alla fine. Aveva imparato le parole a memoria e le recit ancora prima di rendersi conto di averle pronunciate. In un attimo era tutto finito. Persa guard Odino, incapace di credere a quello che aveva appena detto. Non era stata lei a parlare. Non voleva credere di essere stata lei a parlare. Io, Odino, Padre degli Dei, concedo al tuo futuro sposo Loki Laufeyson di vivere rispose Odino, alzandosi in piedi in modo che tutti potessero udirlo e vederlo bene. Avrebbe dovuto seguire uno scrosciante applauso, ma lunico rumore che percorse le pareti lucide della sala fu il boato di avversione della folla. Sigyn tent disperatamente di ignorarlo mentre pronunciava la sua ultima frase. Grazie, Padre degli Dei. Si alz in piedi, ma le gambe non ressero. Inciamp e per poco non fin a terra. Rossa in viso, si inchin tremando e si allontan il pi rapidamente possibile. Aveva paura della folla e percorse ogni gradino senza respiro e con il cuore in gola. Le sembr un viaggio infinito e, quando finalmente fu fuori dalla sala, scoppi in lacrime. Aveva trattenuto il pianto per tutta ludienza cos come laveva trattenuto il giorno prima. Adesso, sebbene non volesse essere sorpresa in singhiozzi, rimase ferma poco oltre la soglia della sala, priva di forze e di autocontrollo. Si
86

premette violentemente una mano contro il viso per soffocare il pianto, ma il suo volto gi era bollente. Si appoggi al muro con una mano, presa da un capogiro. Non sapeva come, ma laveva fatto. Aveva appena distrutto la sua vita. L'attesa era follia. Loki si era sempre reputato un tipo paziente, ma ci voleva una certa serenit per aspettare la morte tutto il giorno e lui quella serenit non si sognava nemmeno di averla. Dopo aver aspettato per qualche ora seduto in silenzio, aveva preso a vagare nervosamente per la stanza contando ogni passo, ogni respiro, ogni istante. Dopo un po' non era pi stato in grado di tenere il conto e il tempo si era annullato, diventando un'unica tenebra di cui lui non aveva il possesso. Inizi a dubitare che fosse giorno magari era ancora notte e lui non aveva dormito affatto e ad un certo punto inizi a dubitare addirittura di essere vivo. In fondo, non poteva nemmeno sapere veramente dove fosse. Attorno a lui c'erano le anonime pareti della cella e dentro le pareti c'era il buio. Forse era gi morto e quello era il dopo, ma la sua mente aveva deciso di giocare e lo spingeva a credere di essere ancora vivo. Forse aspettare la morte era gi morire. Come faceva a sapere la verit? Torn a sedersi in un angolo, la testa fra le mani. Sentiva la follia scorrere lentamente nella testa. Sapeva che stava diventando pazzo. La realt sbiadiva mentre la morte si avvicinava e lui era perduto.
87

Il rumore di passi arriv all'improvviso. Loki sussult scattando in piedi. Sent il clangore avvicinarsi e fermarsi davanti alla porta mentre i pensieri ronzavano impazziti, squarciandolo. Erano venuti a prenderlo e lui era in preda al panico. Aveva temuto quel momento, lo aveva atteso, ma adesso che era arrivato, Loki non sapeva che cosa fare. Rimase immobile, all'erta, gli occhi sbarrati, ogni senso pi vivo che mai. Quando le guardie entrarono nella cella e lo afferrarono con forza per le braccia, oppose una certa resistenza. Non si era aspettato quella reazione da s stesso, ma il suo corpo ag per lui, rifiutando di collaborare. Fu condotto fuori a fatica. Barcollando, era ormai sulla porta quando si domand come mai non gli avessero ancora legato le mani n imposto la museruola. Era strano che lo portassero al patibolo senza premurarsi che non scappasse. Per un patetico istante, Loki pens che si fossero dimenticati di legarlo. Non riusciva a spiegarselo altrimenti. Poi, varcando la soglia si era trovato davanti Thor e tutti i suoi pensieri erano svaniti. La confusione di Loki raggiunse il suo apice nellaccorgersi che Thor lo accoglieva con un gran sorriso. Serr le labbra mentre il disprezzo montava dentro di lui e si mescolava alla frustrazione e allira. Non serve che mostri la tua soddisfazione per la mia condanna in maniera cos palese comment freddo il sorriso del fratellastro. Per tutta risposta, Thor sorrise con rinnovato entusiasmo, afferrando le spalle dellaltro. Fratello, non capisci rispose con affetto.
88

Questa, poi. Thor, potresti almeno avere la decenza di lasciarmi morire in santa pace ribatt Loki cercando di scrollarsi di dosso la presa. La cosa che di pi gli seccava era che effettivamente non capiva nulla. Le cose non stavano andando come pensava. La lunga attesa, la debolezza, langoscia e quella nuova confusione lo stavano trasportando sullorlo della collera. Adesso, se non ti dispiace, dovrei andare ad unesecuzione capitale e si d il caso che sia la mia, quindi non posso proprio mancare. Spostati. Thor non dava segno di volerlo lasciar andare. Quando il fratellastro sorrise di nuovo, Loki fu certo di essere sul punto di perdere il controllo. Fratello, non ci sar nessuna esecuzione. Loki non reag subito. Laffermazione arriv veloce alla sua mente vigile dalladrenalina, ma il cuore non la comprese. Quello che diceva Thor semplicemente non era possibile. Spiegava lassenza delle manette, della museruola, e spiegava quel suo orribile sorriso, ma non era possibile. Loki sapeva di dover morire. Aveva aspettato la morte. Perch adesso lo lasciavano vivere? Di tutte le cose che avrebbe voluto dire, o che avrebbe potuto dire per dar sfoggio del suo orgoglio e della sua integrit in un momento del genere, Loki non ne disse nemmeno una. Che cosa? mormor. Dobbiamo rimandare le spiegazioni ad un luogo pi consono prosegu Thor con il sorriso ancora sul volto. Ma sappi che sei salvo, Loki. La condanna a morte stata revocata.
89

Thor fece strada lungo il corridoio, al fianco del fratello e delle guardie. Loki vide la cella, che per un attimo aveva creduto loltretomba, allontanarsi dietro di s e sparire nel buio. Si sentiva smarrito e detestava quello smarrimento dal profondo del cuore. Esigo una spiegazione, adesso ringhi allindirizzo di Thor mentre le scale si profilavano davanti a loro. Nella penombra, non gli sfugg il cambiamento despressione sul viso del fratellastro. Sembrava in difficolt. Sei stato perdonato disse Thor dopo qualche istante. Loki sbuff sonoramente. Lultima volta che lho visto, Padre non sembrava affatto incline al perdono. Qualcosa gli ha fatto cambiare idea. Loki fece per ribattere quando la luce accecante, ancora una volta, lo sorprese ad un tratto. Per una manciata di secondi non si rese conto di dove stessero andando. Allo stesso tempo, realizz improvvisamente quanto fosse debole. Non aveva fatto particolare attenzione alle sue condizioni fisiche durante la prigionia, ma mentre percorrevano defilati i grandi corridoi lucidi del palazzo, scorse fugacemente il suo riflesso sulla superficie delle pareti. Intravide un volto sciupato e l'angoscia nello sguardo e, per un attimo, il pensiero di essere tornato ad Asgard in quelle condizioni gli suscit unumiliazione feroce. Non fece nemmeno in tempo a riemergere dai propri pensieri che si ritrov in una stanza. Si guard intorno, perso, mentre le guardie uscivano dalla porta, consapevole della costante presenza di Thor accanto a lui. Gli ci volle un attimo per rendersene conto e il modo
90

in cui il ricordo si insinu nella sua testa fu quasi doloroso. Era la sua stanza. Come principe cadetto aveva a disposizione alcuni appartamenti, ma quella era proprio la sua stanza, dove aveva dormito da bambino e passato il tempo da ragazzo. Rimase senza parole. Lo colse alla sprovvista il pensiero di non essere pi un prigioniero e di essere tornato a casa. Riposa, Loki. Presto anche Madre verr a farti visita e. Loki si volt di scatto verso Thor, mentre laltro si stava gi dirigendo verso la porta. Non credere di andartene cos ringhi. Ho detto di volere delle spiegazioni, e tu me le darai, adesso. Sei stato perdonato, Loki, questo quanto. No, non quanto. Non una riposta neanche lontanamente soddisfacente. Voglio sapere perch Padre ha cambiato idea. Dov il trucco, Thor?. Thor gli rivolse uno sguardo malinconico. Perch devi sempre pensare che ci sia un trucco in tutto quello che vedi?. Perch cos ribatt Loki. E non osare dirmi che mi sto sbagliando. Il silenzio di Thor gli fece supporre di essere nel giusto. Rincar la dose. Allora, me lo vuoi dire o no, Thor? Cos'ha mai potuto far cambiare idea allonnipotente Odino? Quale strategia vale la salvezza di un traditore che avreste ucciso senza ripensamenti?. Non c nessuna strategia, Loki!. Lattesa, la paura, i segreti. Loki esplose. Si avvicin al
91

fratello come una furia, livido in volto. Doveva sapere. Doveva sapere, maledizione! Non aveva aspettato la morte tutto quel tempo per esserne strappato senza sapere il perch. Non avrebbe neppure potuto godere del sollievo della vita se non avesse saputo perch stava vivendo. Dimmelo! Perch Padre ha cambiato idea?. Thor ricambi lo sguardo e Loki vi lesse la stessa esasperazione che animava il proprio. Cap che stava finalmente per dirgli la verit e, per un paradossale secondo, si sent in pericolo. Perch qualcuno ha supplicato per la tua vita rispose Thor. Di preciso, stata la tua promessa sposa. S, Loki, stai per sposarti. Congratulazioni.

92

YOU CANNOT SHUN YOURSELF


Cal un silenzio che pareva di marmo. Loki cap subito, ma laffermazione era talmente assurda che ci mise un istante in pi ad assorbirla completamente. Fiss Thor, incredulo. Che coshai detto? sibil. Thor parve tentennare, improvvisamente reticente. Ho detto che stai per sposarti. Come sarebbe a dire che sto per sposarmi? esplose Loki, pieno di sdegno. Che idea malsana e ridicola questa!?. Era lunico modo per salvarti la vita ribatt Thor. Non mi aspetto certo gratitudine, ma nemmeno che-. Sei stato tu quindi a organizzare questa pagliacciata?. No. unidea di nostra madre. Loki tacque. La furia dentro di lui rallent la sua corsa, trasformandosi in un dolore sordo allaltezza del petto. Lunico modo per salvarti era che qualcuno supplicasse per te. Un fratello o una sorella, un figlio. o un coniuge. Lo so lo interruppe Loki, seccato. Iniziava a comprendere quel tranello. Perch di un tranello si trattava. Vi lamentate di me, ma in quanto a sotterfugi non siete da meno. Thor distolse lo sguardo. Era per salvarti la vita. Grazie, davvero. E ora vi aspettate sul serio che prenda moglie?.
93

Non hai alternative. Gli occhi di Loki brillarono, freddi e selvaggi. Oh no, su questo ti sbagli. C sempre unalternativa. C sempre un bivio. E stando a come la pensate voi, io scelgo sempre il sentiero che meno vi piace. Uno scricchiolio cattur la sua attenzione. Loki si volt e si trov davanti Frigga. La porta si richiuse con un tonfo, ma Loki gi non ci faceva pi caso. Madre, mormor, colto alla sprovvista. Frigga lo guard per un istante lunghissimo. Loki rimase impalato, senza riuscire a muoversi o a dire nulla. Non era come trovarsi di fronte a Odino. Quella era sua madre. Non aveva mai voluto ingannarlo, n aveva mai preferito Thor a lui. Frigga si avvicin e lo abbracci forte, accarezzandogli la nuca come quando era bambino. Loki chiuse involontariamente gli occhi, dimenticando il mondo per un attimo. Poi si ricord che per salvarlo, sua madre aveva combinato il suo matrimonio, a sua insaputa e senza il suo consenso. Si allontan dallabbraccio senza dire una parola, ma a Frigga bast uno sguardo per capire. Thor ti ha detto tutto, non vero?. Loki la guard con occhi pieni di risentimento. Proprio cos, Madre. Thor mi ha rivelato dei vostri piani per trovarmi una moglie-. Per salvarti la vita, Loki. Peccato che io non abbia nessuna intenzione di sposarmi. Frigga sospir. Sembrava terribilmente esausta. I
94

matrimoni combinati sono una costante nella vita dei reali. Non vedo come questo potrebbe essere diverso. Loki rise, sarcastico. Non prendetemi in giro, Madre, le circostanze sono totalmente differenti da quelle in cui viene generalmente concordato un matrimonio combinato. Loki. Il tono della Regina si era fatto molto serio. Prese le mani del figlio tra le sue. Thor osservava la scena in silenzio, assorto. Sei abbastanza saggio da renderti conto che in questo momento non c altra soluzione. Sono certa che vuoi salva la vita. Vivrai, ma a questa condizione. Accettala. Sai anche tu che non c altro che puoi fare e che in fondo non un danno. Loki fece una smorfia. Non ho intenzione di rinnegare il mio passato. Non quello di cui sto parlando. Intanto accetta questo compromesso e vivi. Ad ogni modo, figlio mio, io spero che con il tempo il tuo passato non diverr altro che un fantasma comment Frigga con una nota di tristezza nella voce. La mente di Loki correva come impazzita cercando di trovare un modo per accettare un simile compromesso. Sapeva anche lui che in quel momento non aveva alternative ed era troppo disperatamente legato alla vita per pensare a risolvere la faccenda con la morte che aveva aspettato con orrore negli ultimi due giorni. No, lunica cosa da fare era attraversare la situazione e attendere. Avrebbe agito, ma dopo. Avrebbe finto che tutto stesse andando bene per poi colpire. Dovette fare attenzione a nascondere lesaltazione che minacciava di
95

fiorire nei suoi occhi mentre una nuova speranza sorgeva allorizzonte. Cera una via di uscita, in fondo. Avrebbe solo dovuto aspettare. Era infastidito dallidea di una relazione imposta, ma non credeva che gli sarebbe stata troppo dintralcio. Alz lo sguardo, rendendosi conto di essere rimasto in silenzio troppo a lungo. Frigga e Thor lo fissavano, trepidanti. Con chi dovrei sposarmi? chiese Loki senza la minima enfasi. Con Lady Sigyn rispose la Regina. Loki alz un sopracciglio. Il nome non gli diceva niente, ma la sua mente si stava gi precipitando a dare un volto a questa sua sposa sconosciuta. la mia dama personale prosegu la Regina. Ti ha portato i miei messaggi durante la prigionia. Qualcosa si ruppe dentro Loki mentre ricordava lancella con cui aveva parlato pi volte nelle carceri. Le sue certezze si sgretolarono come sabbia. Non aveva calcolato di dover sposare qualcuno che gi conosceva, qualcuno con cui aveva un conto in sospeso, in un certo senso. Non capiva bene perch, ma al pensiero di prendere in moglie proprio quella ragazza gli si annodava lo stomaco. E come ha accolto la notizia del matrimonio? domand con tagliente ironia, nascondendo lo shock. Ditemi, si gi buttata dalla torre pi alta del palazzo?. Lady Sigyn ha accettato il suo destino senza battere ciglio replic Frigga, sorvolando sulla battuta. Spero
96

non ci sia bisogno di dirti, Loki, che mi aspetto da te la massima correttezza nei confronti della tua promessa sposa. La freddezza improvvisa della Regina lo colp, ma non si lasci impressionare. Non pensatelo neppure, Madre disse. Per qualche ragione gli usc un tono molto pi grave di quanto avrebbe creduto. Frigga parve soddisfatta della risposta, e si rivolse allaltro figlio. Vieni, Thor, lasciamo riposare tuo fratello. Solo allora Loki si accorse dellespressione diffidente che aveva assunto Thor. Ebbe limpressione che il Dio del Tuono non avesse creduto ad una singola parola di quello che aveva detto. Madre e figlio si allontanarono, ma quando furono sulla soglia Frigga si volt. Rivolse a Loki uno sguardo tanto affettuoso da far male. Bentornato a casa, figlio mio disse prima di chiudere la porta. Loki rimase solo in mezzo alla stanza, e soltanto allora gli parve di comprendere finalmente tutta lassurdit della situazione. Era libero, vivo, e si sarebbe sposato. Si sedette sul letto, ignorando la morbidezza del materasso che fino a pochi istanti prima gli avrebbe strappato un sospiro di sollievo. Era troppo concentrato a trovare un modo per ammettere la situazione in cui si trovava. Non gli sembrava vera. Era certo che sarebbe stato morto, a quellora. Non era preparato per vivere.
97

Alla fine, si convinse che quello del matrimonio era un espediente necessario. In fondo, aveva fatto molto di peggio, in passato. Se lo ripet pi volte, finch non fu soddisfatto. Ma dentro di lui pulsava uninnaturale preoccupazione, unansia luminosa, e se avesse avuto il coraggio di guardare fino in fondo dentro s stesso, si sarebbe reso conto di essere terrorizzato allidea di prendere moglie ovvero di avere una donna che con ogni probabilit non lo voleva affatto e di doverle quasi sicuramente spezzare il cuore. Al contrario, Loki liquid la faccenda del matrimonio e si diresse spedito verso la stanza da bagno, attribuendo lirrequietezza al capovolgimento degli eventi. Si diede una ripulita, prendendosi il tempo per osservare meglio il riflesso che aveva solo intuito durante lo spostamento dalla cella. Due grandi occhiaie scure gli circondavano gli occhi. Lo sguardo che il riflesso gli restitu era quello di un pazzo. Irritato, Loki torn nella propria stanza dove qualcuno aveva lasciato del cibo. Mentre mangiava, si chiese se fossero riusciti a trovare servitori abbastanza coraggiosi da osare mettere piede l dentro. Presunse di no. Scivol nel sonno poco dopo, ma le verit che aveva soffocato da sveglio lo raggiunsero nei sogni, e sogn una moglie senza volto, anonima e opaca, e piena di odio. Si svegli allalba, quasi nauseato, e si rese conto di non potere stare chiuso l dentro un minuto di pi. Apr la porta. Cerano delle guardie poco distanti, ma sapeva che ovunque fosse andato lo avrebbero seguito sentinelle che non sarebbe mai riuscito a vedere. Affrontando a testa
98

alta la propria fasulla libert, usc dalla stanza e si diresse verso il parco.

Grete aveva trovato Sigyn rannicchiata sulla cassapanca davanti alla finestra. Portava sul volto i segni del pianto, e non si mosse nemmeno quando sent la porta chiudersi. Sigyn. Finalmente la cugina alz lo sguardo su di lei. Che cosa c?. Volevo solo dirti che mi dispiace. Sigyn capitol. Gett le braccia al collo della ragazzina e la strinse forte mentre le lacrime affioravano di nuovo agli occhi. Sei stata impeccabile alla supplica sussurr Grete accarezzandole i capelli. Non volevo dire nemmeno una parola di quello che ho detto replic Sigyn tremando. Grete la strinse pi forte. Lo dovr sposare davvero. Stava ancora cercando di realizzare che era tutto reale. un ordine, devo obbedire come a tutto il resto. Cosa posso fare?. Grete rimase in silenzio mentre Sigyn nascondeva il viso contro la sua spalla. Pensava ossessivamente a come potersi salvare, ma non riusciva a trovare nessuna risposta e il panico diventava sempre pi atroce, scavandosi la strada nel suo respiro. Scappa. Sigyn alz lo sguardo verso la cugina. Scappa ripet Grete, seria. lunica cosa che puoi fare. Se resti qui, dovrai sposarlo. Devi fuggire.
99

Se lascio la reggia senza permesso, Heimdall lo sapr di sicuro replic Sigyn, sperando con tutto il suo cuore che Grete la contraddisse e le rivelasse una nuova speranza. Ma la ragazzina non aggiunse nulla. Hai ragione disse poi, e Sigyn si sent sprofondare di nuovo nellabisso. Ma forse c un modo di raggirare Heimdall riprese Grete alzandosi in piedi di scatto. E se c, lo troveremo!. Sigyn riusc finalmente a sorridere. Dubitava che fosse possibile ingannare Heimdall. Anche la Regina aveva dovuto sicuramente trattare con lui per permettere che gli incontri segreti con Loki avessero luogo, ma lentusiasmo di Grete era contagioso e un piccolo barlume di speranza si accese dentro di lei. Grazie, Grete disse abbracciandola forte. Laltra ricambi la stretta, poi si allontan rapidamente verso la porta. Stai tranquilla, Sigyn, troveremo un modo. Non sposerai mai quel mostro. La frase la colp come una stilettata. Sigyn sorrise, ma quando Grete usc dalla porta, il sorriso le svan dalle labbra. Dopo un po si alz, irrequieta. Indoss rapidamente gli abiti da giorno. Era mattino presto, i giardini sarebbero stati quasi deserti e avrebbe potuto camminare senza che nessuno la guardasse storto o mormorasse al suo passaggio. Percorse con cautela i corridoi del palazzo e quando varc il cancello del parco laria fresca le riemp i polmoni. Era effettivamente deserto e Sigyn si sent
100

sollevata. Quel posto la lasciava respirare. Quando era andata alla supplica nella sala del trono, sebbene il salone fosse gigantesco, si era sentita soffocare per tutto il tempo. Pens a quello che le aveva detto Grete. Era davvero possibile riuscire a scappare? Non conosceva storie di gente che fosse fuggita dalla reggia di Asgard. Si chiese se anche la Regina avesse pensato che avrebbe tentato la fuga. Forse aveva provveduto affinch fosse sorvegliata. Si guard intorno. Apparentemente non cera nessun altro, ma non era cos ingenua da credere che non la stessero ugualmente tenendo docchio. Continu a camminare, il pensiero del matrimonio sempre con lei. Ripeteva nella propria mente il dialogo con la Regina e suo padre e il contenuto della supplica, cambiando le parole per trovare un nuovo finale alla sua storia. Ma anche cos, nella sua testa, le cose andavano sempre a finire allo stesso modo, e lei non aveva scampo. Lady Sigyn. Sigyn si volt, e si trov faccia a faccia con Loki. Spalanc gli occhi mentre sentiva il cuore balzarle in gola. Non avrebbe voluto fissarlo, ma non riusciva a muoversi e rimase con gli occhi puntati su di lui. Era la prima volta che lo vedeva cos da vicino e alla luce del sole. Aveva uno sguardo colmo di astuzia, e uno strano sorriso. Era terrificante. Sigyn rimase in silenzio, il cuore gonfio di odio, mentre Loki si avvicinava. Che succede, Lady Sigyn, che fine ha fatto larguzia di cui avete fatto mostra durante i nostri ultimi incontri?.
101

Sigyn non riusciva a parlare. Loki la fissava senza piet. Non cerano sbarre tra di loro questa volta e lei era fragile e disarmata. Strinse le labbra e finalmente riusc a distogliere lo sguardo. Loki usc dal suo campo visivo, ma Sigyn era certa che stesse ancora sorridendo. curioso incontrarvi proprio adesso. Poco fa mi giunta voce che presto noi due ci sposeremo. La frase colp Sigyn come uno schiaffo e lasci un bruciore insopportabile. Alz istintivamente lo sguardo solo per pentirsene quando, un istante dopo, vide gli occhi del Dio degli Inganni fissi nei suoi. Mia madre ha scelto un gran bel modo di ricompensarvi per la vostra devozione nei suoi confronti disse Loki, lentamente. Sigyn si accorse che nel suo sguardo ogni traccia di ilarit era scomparsa. Sul suo volto era scesa una gravit improvvisa, e ora la fissava tetro. Non le sembr meno folle di prima, ma quella sua istantanea presa di coscienza la raggel. Voleva andare via. Vogliate scusarmi, devo andare Sigyn accenn un inchino e fece per spostarsi, il cuore in gola. Fermati, disse Loki, e Sigyn si ferm. Cerchi sempre di fuggire, non vero? prosegu. La prima volta che mi hai portato un messaggio, lo hai fatto. Anche la volta seguente sei scappata, sebbene dopo tu sia tornata indietro. E adesso.... Le sue parole la disorientavano, come sempre. Non riusciva a capire dove volesse andare a parare. Adesso daresti qualunque cosa per fuggire. Sapeva che non era possibile, ma Sigyn ebbe la sensazione che Loki potesse leggerle nel pensiero e che
102

la fuga di cui stava parlando fosse quella che lei e Grete stavano cercando di pianificare. Doveva assolutamente impedirgli di pensare una cosa del genere. Adesso non sto scappando disse. Loki rise. Perch ti ho detto di fermarti e hai troppa paura per contraddirmi. Quando Sigyn si rese conto che Loki aveva ragione, avvert il familiare ronzio della rabbia nello stomaco. Era troppo debole. La cosa la irrit disperatamente perch lei non era mai stata cos prima di arrivare a corte. Non era mai stata cos con qualcuno che non fosse lui. Lo odiava, lo odiava cos tanto. Loki si avvicin ancora di pi, mentre lei fremeva di rabbia. Non hai nessuna intenzione di sposarmi, vero?. Non sembrava una domanda retorica. Sigyn lo fiss senza dire una parola, ma il dissenso era evidente nei suoi occhi. Loki la scrut a lungo prima di ritenersi soddisfatto. Non preoccuparti disse poi, quasi sprezzante. Neppure io ti voglio. Sigyn non desiderava le sue attenzioni, ma quella frase le sembr cos crudele nel modo in cui era stata pronunciata, nello sguardo che Loki le aveva rivolto, che qualcosa si ruppe fragorosamente dentro di lei. Dischiuse le labbra per parlare senza sapere cosa dire. Presumo che tu stia cercando un modo per evitare il matrimonio prosegu Loki, impassibile. Ma immagino che lunico modo che ti rimanga sia, anche questa volta, scappare.
103

Un campanello dallarme trill nella testa di Sigyn. Non riusciva a capire se Loki la stesse solo prendendo in giro o se stesse cercando di comunicare veramente con lei. Lo guard incredula, ma lo sguardo che le restitu fu profondo e grave. Non ti biasimo certo prosegu Loki. Immagino che, se fossi al tuo posto, cercherei di fare la stessa identica cosa. Sigyn si stup nel pensare che sembrava addirittura sincero. Os appena aprir bocca. Aiutatemi, allora. Avete detto che neanche voi mi volete sposare. Non ho pi i miei poteri, non c nulla che possa fare per sfuggire alla vista di Heimdall rispose lui, spaventosamente serio. Poi allimprovviso si volt verso di lei. No, Sigyn, tu mi sposerai. Mi sposerai perch non puoi fare nientaltro. Non ci sono vie di fuga per nessuno dei due, non puoi voltarti e scappare, non questa volta. Sei in trappola. Spiazzata dallaggressivit con cui le aveva rivolto la parola, Sigyn rimase per un attimo insensibile. Poi lo spavento e la rabbia la travolsero come un fiume in piena e parl senza pensare. Lo dite come se fosse colpa mia mormor. Ma se voi non aveste risposto di no al processo, non sarebbe successo niente. Non sentiva pi quella strana empatia che avevano costruito nei giorni passati. Sotto la paura, cera lodio. Non riusciva a nasconderlo. Loki la guard sprezzante. Ma infatti colpa mia, come sempre. E tu ti senti come una vittima sacrificale.
104

Si avvicin. Era molto pi alto di lei e Sigyn si sent sovrastare. Dovresti piantarla di avere tutta questa paura le disse. Non le era mai stato cos vicino. Sigyn sentiva il battito del cuore ovunque, nel petto, nelle orecchie, nella gola. Allora voi smettetela di farmi paura. Loki ridacchi, e per la prima volta a Sigyn sembr che non la guardasse con nessun sottinteso. Se ne and senza salutare, lasciandola in mezzo al sentiero, sola. Soltanto qualche ora dopo, tornando verso il palazzo, a Sigyn venne in mente che con tutte quelle parole affilate Loki forse aveva voluto dire che gli dispiaceva. Era un pensiero quasi scioccante, ma per tutto il pomeriggio non riusc a liberarsene. Quella notte, prima di andare a dormire, la voce di Loki le rimbomb in testa unultima volta. Dovresti piantarla di avere tutta questa paura. In un moto di rabbia, Sigyn decise che non si sarebbe mai fatta incantare, che lo avrebbe odiato per sempre. Ma che mai, mai pi, ne avrebbe avuto paura.

105

ONE MAY SMILE AND BE A VILLAIN


Loki si era reso conto piuttosto in fretta di essere semplicemente passato da una prigione allaltra. Aveva attraversato i giardini e i corridoi del palazzo per ritornare alle proprie stanze e misteriosamente non aveva incontrato nessuno. Le guardie non si erano apparentemente mosse di un centimetro, ma quando Loki apr la porta sent il loro sguardo sulla schiena. La richiuse con rabbia dietro di s, and verso la finestra e si appoggi al davanzale, guardando senza meraviglia il luminoso profilo di Asgard. Non si era aspettato di incontrare Sigyn proprio quel giorno. Si era diretto verso il parco per poter assaporare meglio lillusione di essere libero, e quando se lera trovata davanti non aveva resistito alla tentazione di cercare subito il confronto. Ricordava bene i loro incontri, ricordava la paura che aveva costantemente annebbiato i suoi occhi. Era una paura rassicurante, la conferma di essere ancora il Dio degli Inganni, di essere capace di manipolare le parole, le persone, la realt. Si era avvicinato con questo intento, ma non appena laveva vista, aveva trovato subito una cosa che non andava bene. Odio. Lei lodiava. A lui piaceva essere temuto, non odiato. Improvvisamente, Loki aveva desiderato ferirla. Voleva punirla per lodio che provava per lui. Ma la sua paura
106

era diventata qualcosa di frustrante, una barriera inattaccabile scaturita dal disprezzo e, ancor prima di dire una parola, era stata lei a ferire lui. Ma la cosa peggiore era che Loki capiva. Capiva quanto fosse terribile per lei essere costretta a sposarlo e che la causa scatenante di quel supplizio era stata la sua risposta durante il processo. Sapeva che era colpa sua e si odiava perch non voleva essere colpevole di niente. Era rimasto quasi scandalizzato quando si era reso conto di doverle chiedere scusa. Alla fine aveva giocato con le parole come suo solito, ma i sentimenti erano rimasti l, contrastanti e paradossali; e adesso si chiedeva se quello non fosse un altro sintomo della sua impellente pazzia. Perch, non appena laveva vista, si era sentito in dovere di scusarsi? Perch lei, con tutta quella paura che aveva addosso, ogni volta riusciva in qualche maniera a contenerlo, ad assorbire i suoi attacchi, a respingerli con calma, a ricevere i colpi senza cadere? Come accidenti faceva a sopportarlo? Era cos colmo di rabbia da non potere neppure guardare lirreale paesaggio fuori dalla finestra. Tir le tende e si isol da quel mondo dorato a cui non apparteneva. Sigyn faceva parte di quel mondo, e Loki si chiese come avrebbe mai potuto sposare una donna che lo odiava, e come mai non riuscisse a restare indifferente, e perch desiderasse che quellodio avesse fine e che fosse stato in grado di dirle che le dispiaceva. Pens che sarebbe finita male per entrambi: lui sarebbe stato salvato da un atto di carit e lei avrebbe avuto il cuore spezzato. Loki aveva fatto del male a un sacco di
107

gente, ma per qualche motivo lo nauseava il pensiero di doverle imporre unintimit che lei non voleva affatto. Possibile che riuscisse a progettare la conquista di un mondo senza alcuna piet, ma non potesse sopportare il pensiero di non essere amato dalla sua insignificante promessa sposa? Quella notte fece un sacco di sogni terribili, ma il mattino dopo li aveva dimenticati. Gli rimase addosso la sensazione di qualcosa di profondamente sbagliato e sper con tutto il cuore che a nessuno venisse la brillante idea di bussare alla sua porta. Voleva restare solo. Le sue aspettative furono istantaneamente deluse quando, poche ore dopo, Thor entr nella stanza. Loki si irrigid, scrutando il fratello dallalto in basso. Se sei venuto qui per parlare, cpiti male, Thor disse aspramente prima che laltro potesse aprir bocca. Non sono cos sciocco da pensare che tu voglia parlare con me, fratello. Non sono tuo fratello. Invece lo sei, che ti piaccia o no. Non mi piace affatto, ma questo lo sai gi. Laltro lo fiss amareggiato, ma Loki non si lasci incantare. Thor aveva avuto un ruolo fondamentale nella sua caduta, e questo non se lo sarebbe mai dimenticato. Bene, non sar io a parlarti prosegu Thor dopo qualche istante di silenzio. Ma nostro padre desidera conferire con te. Mi ha incaricato di condurti da lui. Loki aveva pensato di dover affrontare Odino, prima o poi, ma non credeva che gli avrebbe voluto parlare cos presto. Non mostr alcun segno di agitazione, ma il
108

battito del suo cuore acceler vertiginosamente. Sarebbe da sconsiderati disobbedire agli ordini del Padre degli Dei comment, dirigendosi verso la porta. Thor lo segu con un sospiro. Percorsero i corridoi senza dire una parola. Loki si era imposto di ignorare Thor per tutto il tragitto, ma non riusciva ad impedirsi di osservarlo di tanto in tanto con la coda dellocchio. Non era affatto cambiato. Per un incredibile attimo fu trascinato indietro nel tempo e gli parve di essere ancora gli stessi di un anno prima, quando lantipatia che covava nei confronti del fratello dava vita a brillanti dispetti e niente di pi. Ricord laffetto che aveva accompagnato quellavversione, dividendosi il suo cuore con parsimonia in un equilibrio incredibilmente stabile. Sembrava fossero passati secoli. Ritorn in s stesso ancora pi frustrato di prima. Non cera neanche una cosa, nella sua vita, che non gli fosse sfuggita di mano. Thor lo accompagn fino agli appartamenti privati del Re e della Regina. Un drappello di guardie rivolse loro il saluto militare, ma Loki ebbe limpressione che si rivolgessero soltanto a Thor e non a lui. Entr nella stanza e si trov davanti Odino. Loki si era prefigurato quellincontro come tutto il resto. Non era abile a creare illusioni solo allesterno, ma anche allinterno di s stesso, e la sua immaginazione procedeva rapida dando forma agli scenari a cui pensava. Nella sua testa aveva previsto un dialogo freddo e controllato, una marea di accuse a cui sarebbe stato chiamato a rispondere e un baratro insormontabile tra lui
109

e Odino; perci, quando il Padre degli Dei si sporse in avanti per abbracciarlo, Loki scatt allindietro, atterrito. Prima desiderate la mia morte e poi mi volete stringere tra le braccia? esclam con ferocia. Loki, io non ho mai desiderato la tua morte. La voce del Padre degli Dei era calma e controllata. Loki si infuri ancora di pi. Sentiva un gran peso nel petto, dolore, forse. Mi pare che siate stato voi a pronunciare la mia condanna. Anche un re deve attenersi alle leggi, e tu non mi hai lasciato via duscita nonostante ti avessi dato la possibilit di salvarti senza ricorrere a espedienti. Pensavate davvero che mi sarei umiliato dicendo a tutti di essermi pentito?. No, ma questo non mi ha impedito di sperare. Loki strinse le labbra, osservando il padre con diffidenza. Si rendeva conto che stava perdendo il controllo. Quello era il suo primo dialogo con Odino da quando si era lasciato cadere nel vuoto, da quando aveva capito che qualunque cosa avesse fatto non avrebbe mai reso suo padre orgoglioso di lui. Perch mi avete convocato? mormor a denti stretti. Per parlare con mio figlio. Voi mi avete rinnegato. Loki Laufeyson, ve lo devo ricordare?. Non potevo definirti con altro titolo, data laccusa di alto tradimento che pendeva sulla tua testa. Ma anche prima non sono mai stato vostro figlio. Ero merce di scambio e questo lo sappiamo benissimo entrambi.
110

Odino sospir, e per un attimo Loki pens che non avesse nulla da ribattere. Si sent raggelare al pensiero di avere ragione, di essere sempre stato solo una reliquia rubata. Avrebbe venduto lanima pur di essere contraddetto, pur di sentirsi dire che non era vero. Eppure gli avrebbero potuto ripetere mille volte che non era vero, e lui non sarebbe mai riuscito a crederci. La tua visione delle cose distorta. Io e tua madre ti amiamo come un figlio. Sei nostro figlio. Abbiamo agito con ogni mezzo per evitare la tua inevitabile condanna a morte prosegu Odino con voce grave. Gi, il matrimonio combinato. Una brillante trovata, ve lo concedo. Vi aspettate sul serio che sposi quella ragazza senza fare una piega?. No, affatto; per questo che ho disposto di convocare anche lei. Sar qui a momenti. Che cosa? Loki corrug la fronte. Si chiese Odino se avesse intenzione di sposarli seduta stante, e tuttad un tratto sent il vuoto nello stomaco. In quel momento le porte della stanza si aprirono e Thor condusse Sigyn allinterno. Tempismo perfetto, comment Loki, tentando di spezzare la tensione. Non ci riusc. Lanci unocchiata a Sigyn. Era composta e controllata, come suo solito, ma ad unocchiata pi precisa not che il suo sguardo era vigile. Quando si accorse di lui, i suoi occhi si spalancarono impauriti. Loki sorrise. Ora posso sapere a che cosa dovuta la presenza della mia futura sposa?. Avvicinatevi, tuon Odino.
111

Era quel genere di comando al quale non si poteva disobbedire. Loki mosse un passo, poi si ferm, gli occhi fissi sul padre, allerta. Odino afferr lo scettro e Loki vide Sigyn impallidire. Per un istante prov il naturale, odioso istinto di proteggerla. Poi listante pass e, prima ancora che Loki se ne potesse accorgere, Odino aveva sfiorato la sua fronte e quella di Sigyn con la punta dello scettro. Io, Odino, il Padre degli Dei, Sovrano di Asgard, sancisco il vostro legame e proclamo la vostra unione. Odino disse molte altre cose in quella manciata di secondi, ma Loki non le sent. Stava iniziando a capire e la rabbia montava dentro di lui come un mare in tempesta. Questa la cerimonia ufficiale di fidanzamento che ancora non aveva avuto luogo spieg Odino quando ebbe terminato. Il vostro matrimonio stato approvato e ordinato dal Re. Rifiutarsi sarebbe come trasgredire un comando e, pertanto, ne conseguirebbe una severa punizione. Odino parl fissando Loki e nessuno si accorse dellespressione di Sigyn, sempre pi pallida. Mi chiamate Dio degli Inganni sibil Loki, terreo Ma sarebbe un titolo assai pi consono a voi. Il Padre degli Dei non disse nulla, ma i suoi lineamenti divennero di marmo. Si volt senza una parola e Loki cap che lincontro era terminato. Nauseato, gir sui tacchi e si diresse a grandi passi verso la porta, ignorando Sigyn e passando oltre Thor. Era ormai sul corridoio quando si sent toccare il braccio.
112

Si volt, sconvolto da tanto ardire, e si trov davanti Sigyn. Sembrava scioccata anche lei. Ritrasse subito la mano, come se avesse toccato il fuoco.

Loki non avrebbe mai saputo quanto le fosse costato quel gesto. Era ancora disorientata dai provvedimenti di Odino, sebbene quella cerimonia non avesse cambiato di molto la sua situazione. In fondo, lei non avrebbe avuto modo di sottrarsi al matrimonio, nemmeno prima, se non con la fuga. Ma non era stato quellaspetto della faccenda a turbarla tanto quanto il fatto che Odino avesse, in un certo senso, ingannato Loki. Le ricordava molto il modo in cui Frigga aveva ingannato lei. Sigyn aveva gi sentito quel dolore nelle parole di Loki, laggi nelle segrete, pochi giorni prima, ma laveva dimenticato. Ora laveva colpita come un uragano. Allora si era fatta forza, aveva combattuto la sua paura e, istintivamente, gli aveva sfiorato il braccio per fermarlo. Adesso si fissavano senza emettere suono, luno pi stupefatto dellaltra. Sigyn aveva ritirato la mano non appena si era resa conto di averlo toccato, ma sentiva che il danno era ormai stato fatto. Una furia terribile splendeva negli occhi di Loki e Sigyn avvert la familiare sensazione di pericolo. Ebbe limpulso di scappare. Stava quasi per farlo quando si ricord di ci che si era ripromessa il giorno prima. Raccolse tutto il suo coraggio, e non si mosse.
113

Che cosa c? disse finalmente Loki. Sigyn sussult. Io. Ti avevo detto che stavolta non potevi fuggire. Ora capisci che cosa intendo?. Sigyn corrug la fronte. Io volevo solo dire che. Cosa? Che cosa volevi dire?. Che mi dispiace. Loki emise una mezza risata. Sigyn sentiva il cuore pronto a esplodere, un vulcano in mezzo al petto, ma ancora non si mosse. Certo che ti dispiace. Non vuoi sposarti. Non in quel senso replic lei. Mi dispiace per. Si ferm. Non sapeva come spiegarsi. Ogni parola sembrava sbagliata. Loki strinse gli occhi come per cercare di vedere meglio. Sigyn avvert lo stomaco annodarsi. Aveva una paura folle, ma non voleva stare zitta. Per voi. Cap subito di aver scelto, comunque, le parole sbagliate. Loki rise, ma era chiaro che la risposta l aveva irritato. Cosa stai cercando di ottenere? le chiese a bruciapelo. Mio signore?. Tu mi odi, non me lo nascondere. E vieni a dirmi che ti dispiace per me?. Sigyn fece uno sforzo per controllare la voce tremante. Non sto cercando di ottenere nulla. Mi dispiace per davvero. Come fai a odiarmi e ad essere dispiaciuta allo stesso tempo?. Lei schiuse le labbra, ma lunica cosa che riusc a dire fu la verit. Non lo so.
114

Tu sei sempre cos sincera, eh?. Loki si avvicin, di nuovo, con quella stessa aria famelica con cui si era rivolto a lei nei giardini. Hai deciso di smettere di scappare. Non era nemmeno una domanda. Si sent colta con le mani nel sacco. S rispose con un filo di voce. Loki sorrise e, incredibilmente, le sembr ammirato. Perch? chiese. Lo avete detto voi, che questa volta non posso fuggire. Quindi mi hai fermato solo per dire che ti dispiace. S. Sarebbe stato molto pi comprensibile se mi avessi lasciato andare via. quello che volevate? . Loki tacque e la guard con interesse. Sigyn pens di avere osato troppo e attese la risposta con il respiro inchiodato in gola. S, disse Loki alla fine, e lei si sent sprofondare. Allora vi chiedo scusa mormor. Non starai forse cercando di vedere del buono in me, Sigyn?. Sigyn alz la testa e si trov davanti i suoi occhi di ghiaccio. Erano indecifrabili e per un attimo non riusc a ragionare. Cosa?. Spero che tu non stia cercando di convincerti che sono una brava persona. Cera quasi disgusto nella sua voce. Ho solo detto che mi dispiace per il modo in cui siete stato trattato da vostro padre. Perch questo vi irrita tanto? esclam Sigyn, esasperata. Loki non rispose e a Sigyn sembr non avesse alcuna
115

intenzione di farlo. Sono stata ingannata anchio, prosegu. Ho la sensazione che in questo posto nessuno sia quello che sembra. Loki le lanci improvvisamente uno sguardo cos comprensivo che lei tacque di colpo. vero, disse. Senza disprezzo, senza nulla. Abbass lo sguardo a terra, ma quando lo rialz era pieno di rabbia. Ricordatelo bene, Sigyn afferm. che uno pu sorridere e sorridere ed essere malvagio. Sigyn lo guard, aspettandosi una risata, qualcosa, ma invece non ci fu nulla. Loki ricambi lo sguardo e per la prima volta a Sigyn sembr davvero di capire, di aver trovato un brandello dellempatia ormai dimenticata. Lo sguardo che Loki le stava rivolgendo non era quello dellingannatore, ma dellingannato. Sigyn cerc disperatamente lodio e lo trov, in un angolino della sua mente; vi si aggrapp, ma non era abbastanza. In quel momento non contava. Poi Loki se ne and e Sigyn si affrett ad allontanarsi nella propria direzione. La paura lavvolgeva come un bozzolo adesso che Loki se nera andato, adesso che non aveva pi bisogno di essere coraggiosa. Quella sera Grete le parl con voce desolata. Aveva letto ogni pergamena reperibile, ma non aveva ancora scoperto come scampare alla vista di Heimdall. Eppure deve esserci un modo, aveva continuato a ripetere, prima che Sigyn la interrompesse. No, Sigyn. Non si pu fuggire. La cugina si era zittita di colpo. Non dire cos aveva mormorato dopo un po.
116

No, Grete, la verit: io non posso fuggire. Le parole di Loki le erano rimaste nella mente come marchiate a fuoco. Uno pu sorridere, e sorridere, ed essere malvagio. Pens a tutte le espressioni indecifrabili che aveva visto sul suo volto. Poi per si ricord che, dopo averle detto quella frase tremenda, Loki non aveva sorriso affatto.

117

BELIEVE NONE OF US
La cosa pi strana era che niente sembrava essere mutato nel modo di fare di sua madre. Loki non capiva. Aveva quasi ucciso Thor, distrutto un mondo, soggiogato un altro pianeta, sfidato lautorit di suo padre pi volte, eppure Frigga continuava a riservargli laffetto che non gli aveva mai fatto mancare. Frigga aveva insistito affinch passasse del tempo con lei e lui non era riuscito a rifiutare, ma si sentiva a disagio mentre camminava al fianco della madre accompagnandola nella sua solita passeggiata. Non comprendeva come facesse a guardarlo e a parlargli come se niente fosse stato. Loki camminava in silenzio, senza capire se si sentisse estremamente grato a sua madre per quellatteggiamento o piuttosto tradito perch era stata lei ad aver architettato un matrimonio alle sue spalle. Forse entrambe le cose. Dopo la frettolosa cerimonia di fidanzamento, Loki si era rinchiuso nelle sue stanze e non ne era pi uscito per quasi due giorni. Thor aveva cercato di parlargli una volta, ma lui lo aveva cacciato via. Si chiedeva se mai fosse giunto il momento in cui Thor avesse finalmente compreso che non cera alcun modo di ricostruire un qualunque legame tra di loro. Aveva limpressione che non si sarebbe mai arreso e si era aspettato di rivederlo molto presto. Tuttavia, Thor non si era pi fatto vivo. In un certo senso, Loki ci era rimasto male. Frigga era venuta personalmente a chiedergli di
118

accompagnarlo, quella mattina stessa. Dapprima lui non le aveva risposto, diffidente. Pensava che se avesse seguito la madre si sarebbe ritrovato al seguito qualcuna delle sue dame e forse Sigyn sarebbe stata tra loro. Il pensiero lo aveva raggelato, ma dopo un istante si era ricordato che la cosa era in realt assolutamente irrilevante. A lui non importava nulla di Sigyn. Se lo ribad pi volte, in silenzio, mentre cercava di formulare una risposta. Cos, alla fine aveva accettato, ma si era comunque sentito a dir poco sollevato quando aveva raggiunto i giardini con la madre e avevano iniziato a camminare senza altra compagnia. Per un po Loki aveva ascoltato Frigga narrargli con calma di ci che era accaduto durante la sua assenza la ricerca di un altro passaggio tra le dimensioni, il lutto, i tentativi di ristabilire lordine tra i mondi. Gli aveva raccontato tutto questo senza calcare mai laccento sul ruolo che lui aveva avuto nelle vicende. Loki ascoltava senza parlare, gli occhi fissi nel vuoto. Incontrarono alcuni nobili sulla loro strada e lui osserv il gelo nei loro gesti e la paura nei loro occhi con unattenzione quasi morbosa, come a voler farsi del male. Devo andarmene da qui, pens dopo aver oltrepassato il terzo drappello di nobildonne indignate. Aveva creduto di essere abbastanza forte da poter sopportare quelle facce, quegli occhi, quelle parole, ma il problema era che lui non poteva sopportarli. Non ne era mai stato capace, nemmeno prima, ed era inutile che continuasse a ripetersi di potercela fare. Non sarebbe mai stato in grado di ignorarli.
119

Avrebbe voluto ucciderli tutti. Improvvisamente si sent talmente pieno di rabbia e di amarezza che ebbe limpulso di smettere di camminare e di restare l dovera. Gli sembrava di soffocare. Invece continu a procedere accanto a Frigga, la mente altrove, un nodo nel petto. Non sentiva pi niente di quello che lei gli stava dicendo. Finch, ad un certo punto, Frigga disse qualcosa che lui non poteva proprio ignorare. Dovresti passare pi tempo con lei. Loki si volt di scatto. Con chi?. Sapeva gi la risposta, ma la domanda era sorta spontanea, gli era sfuggita dai pensieri. Con Sigyn, naturalmente. Non mi sembra il caso disse Loki, tentando di chiudere la conversazione. Frigga corrug la fronte. Al contrario, piuttosto. Vi sposerete fra tre settimane. Non credi che sia opportuno conoscere la donna che diventer tua moglie?. Le avete gi fatto male abbastanza costringendola a sposarmi. Intendete farla soffrire ancora imponendole la mia presenza pi del necessario?. Questa volta fu Frigga a fermarsi allimprovviso. Perch dici cos? chiese. Loki sbuff, spazientito. Vedo le cose come stanno. Sigyn non mi desidera come suo sposo e io non ho alcuna intenzione di anticipare il supplizio. E inoltre ma questo evit di dirlo nemmeno lui era ansioso di passare del tempo con lei. Volse il pensiero al loro ultimo dialogo, a quel gesto totalmente inaspettato. Lei gli aveva afferrato il braccio. Loki non era sicuro se fosse stata quellazione a dargli
120

fastidio o laccecante sincerit che aveva visto sul suo volto. Sigyn aveva voluto sul serio dirgli che gli dispiaceva, e nonostante tutto era riuscita a farlo. Forse si stava davvero sforzando di non avere paura come lui le aveva detto. Loki strinse i pugni. Si era lasciato travolgere da una situazione che gli dava lidea di non poter essere del tutto controllata. Questo non il modo giusto di affrontare la questione disse Frigga. E quale sarebbe il modo giusto, madre?. Loki, passa del tempo con lei. O desideri forse spendere il resto della tua vita al fianco di una perfetta estranea?. Loki tacque, pensando che sicuramente non avrebbe passato il resto della sua vita insieme alla sua sposa e che sarebbe riuscito ad andarsene molto prima, ma tenne per s i propri piani, nascondendoli con cura alla mente lungimirante della Regina. Qualcosa turbinava nella sua testa. Sono stata ingannata anchio, aveva detto Sigyn. Lui meglio di chiunque altro sapeva che cosa significasse subire un inganno. Quella ragazza era stata costretta al matrimonio proprio come lui. Avrebbe dovuto essere un dettaglio del tutto irrilevante, eppure continuava a pensarci quando considerava la propria condizione. Lei lo odiava, questo era evidente e prevedibile, eppure lui non riusciva a detestarla del tutto. Sapeva troppo bene che cosa significasse essere ingannati per riuscire a ignorare il fatto che, per la prima volta, si trovava davanti a qualcuno nella sua stessa identica situazione. Qualcuno che avrebbe potuto capire.
121

Si riscosse rabbiosamente, accusandosi con disprezzo di essere troppo sentimentale. Era chiaro che lei non avrebbe mai capito. Non avrebbe mai capito perch non voleva capire. In fondo, perch avrebbe dovuto? E comunque, lei era niente. Un dettaglio sulla strada verso la sua libert, e tale sarebbe rimasta. Mi dispiace, madre, ma temo che passer del tempo con la mia sposa soltanto quando questo sar inevitabile disse con tono fin troppo aggressivo. Frigga sussult, lo osserv per qualche istante, ma poi chin il capo e non aggiunse nientaltro sulla questione. La passeggiata si concluse in silenzio. Loki si allontan, tetro. Dentro era tutto un groviglio di ira e frustrazione. Quel matrimonio, per quanto non fosse che un dettaglio, gli bruciava terribilmente. Era certo che Frigga avesse escogitato quellespediente non solo per salvargli la vita, ma anche per tentare di tenerlo l, di non farlo andare via. Forse sperava che il senso del dovere, o laffetto, avrebbero avuto la meglio. Ma il suo unico dovere era vendicarsi dei torti subiti e non cera posto per laffetto in tutta quella faccenda. La sua vendetta sarebbe stata pi efficace se nessuno avesse sospettato alcunch e quindi, chiaramente, doveva stare al gioco e sposarsi come volevano loro, per tranquillizzarli, perch si illudessero che lui non fosse pi un pericolo. Era tutto molto semplice. Perch quel nodo nello stomaco, allora? Loki si ricord di un tempo, quando era adolescente, in cui aveva pensato che forse, un giorno, gli sarebbe capitato di conoscere una ragazza a cui non avrebbe dato fastidio la sua propensione per gli incantesimi, che non
122

avrebbe preferito Thor a lui e lo avrebbe trattato in modo diverso da tutti gli altri. Allora, pensava, lavrebbe sposata. E lavrebbe amata. Ma con gli anni si era reso conto che non sempre i desideri possono essere soddisfatti e allora cambiano nome. Diventano sogni. Li aveva rinchiusi dentro di s, in posti dove era difficile cercare e dove non guardava mai; per aveva una grande immaginazione, un innato talento per le storie e per le illusioni e adesso non riusciva a fare a meno di pensare a quello che aveva desiderato e a ci che aveva ottenuto. Per qualche strana legge delluniverso, quello che voleva non era mai ci che gli veniva dato. Si lasci alle spalle i suoni ovattati del giardino. Era spaventosamente assurdo camminare per i corridoi del palazzo come un uomo libero, quando sapeva perfettamente che libero non lo era affatto. Loki tent di sopportare, ignorando gruppi di cortigiani che cercavano a loro volta di ignorarlo. Ma era impossibile fare finta di niente, questo era chiaro. I loro sguardi lo condannavano. Serr la mascella, dirigendosi con passo veloce verso le proprie stanze senza guardare in faccia nessuno. Volt langolo e si ferm di colpo. Poco pi in l due donne stavano parlando fra loro. Una di esse era Sif. Laltra era Sigyn. Loki si sent raggelare mentre un nuovo groviglio di sentimenti prendeva forma sotto la sua pelle. Sif. Era la prima volta che la vedeva da quando era tornato, ma non era questo a turbarlo. Perch stava parlando con Sigyn?
123

Loki non ci pens sopra nemmeno un secondo. Era sicuro che largomento della conversazione avesse a che fare con lui. Non poteva vedere le espressioni delle due donne siccome gli davano le spalle, ma per qualche motivo lo sapeva. Lo sapeva e basta. Se solo si fosse avvicinato, anche di un passo, sarebbe stato abbastanza vicino da ascoltare il loro dialogo. Ma a pensarci bene, perch avrebbe dovuto avvicinarsi? Molto probabilmente Sif stava mettendo in guardia Sigyn o qualcosa del genere. O forse Sif aveva qualcosa di preciso in mente, un piano contro di lui. Ma Sigyn sembrava troppo onesta per darle corda. Giusto? Indugi per un attimo. Credeva di essere freddo e calcolatore anche in quel momento, ma il suo cuore andava a mille. Alla fine, prese una decisione. Mosse un passo in avanti.

Grete non si era arresa e aveva continuato a cercare come se fosse stata messa in pericolo la sua stessa vita. Dopo giorni passati tra i libri, per, non aveva ancora trovato nulla. Sigyn sapeva che quella ricerca era completamente inutile. La sua unione era stata resa ufficiale dal Padre degli Dei in persona e si sarebbe sposata alla fine del mese. In qualche modo sentiva che era arrivato il momento di affrontare la realt e la realt diceva che quel matrimonio era assolutamente inevitabile. Poteva pensare che esistesse una via di uscita, ma poi quel giorno
124

sarebbe arrivato lo stesso e se la sarebbe portata via. La consapevolezza cresceva dentro di lei e non comprendeva neppure del tutto cosa fosse stato a innescarla. Certe parole, forse, che ancora sentiva nella testa. Grete laccusava di essersi rassegnata, ma lei non si sentiva affatto come se si fosse rassegnata. Non riusciva a spiegarlo alla cugina. Non erano emozioni che poteva delineare con chiarezza. Non voleva sposarsi, eppure sapeva che lo avrebbe fatto. Era come se avesse visto nel futuro e sapesse gi che cosa sarebbe successo. Verso met mattina, Sigyn venne convocata dalla Regina con le altre donne. Si prepar insieme a Grete e lasci la propria stanza. Non le piaceva lidea di incontrare le dame di compagnia, n la Regina che laveva ingannata e non le aveva pi parlato dopo lincontro con suo padre. Poi, le venne in mente Loki e tutto il resto scomparve. Era un pensiero ingombrante, aveva bisogno di spazio. Era distratta, quando sent una mano sulla sua spalla. Si volt. Davanti a lei stava una donna alta con lunghi capelli neri. Lady Sif. Sigyn si pieg in un breve inchino. Lady Sigyn, fece laltra. Potete dedicarmi un istante del vostro tempo?. Sigyn si volt verso Grete. Sua cugina la stava guardando, smarrita. Sapendo di non poter rifiutare, Sigyn le fece un cenno, invitandola a raggiungere gli appartamenti della Regina prima di lei. Grete si allontan con aria poco convinta. S, certo, rispose allora, tornando verso Sif. Era la
125

prima volta che la guerriera le rivolgeva la parola e si chiedeva quale fosse il motivo. Non aveva nulla di che temere, o almeno cos pensava, eppure sent lo stesso il battito del cuore aumentare di intensit mentre lei e Sif si appartavano accanto alla finestra. Lady Sigyn, mi rincresce rivolgermi a voi in circostanze tanto spiacevoli, ma devo mettervi in guardia, esord subito Sif, concitata. Sigyn corrug la fronte. Che cosa intendete dire?. Mi riferisco alla vostra unione con Loki, naturalmente. Il cuore manc di un battito. Sigyn rimase in silenzio e Sif prosegu. Ho sentito dire molte cose a corte, ma non posso credere ciecamente a nessuna di esse. Non so quali siano stati i termini del vostro matrimonio, ma se vi un modo per evitarlo, ricorretevi allistante. Perch mi state dicendo questo? chiese Sigyn. Sapeva gi la risposta, ma voleva sentirla pronunciare ad alta voce. Sif la scrut per un istante. Vi rendete conto che state per sposare un folle?. S, lo so rispose Sigyn a bruciapelo. Si sentiva attaccata e avrebbe voluto difendersi. Il problema era che, in questo modo, avrebbe dovuto per forza difendere anche Loki. Non so che cosa stia tramando Loki, ma pericoloso. Io cero quando ha organizzato il complotto contro Thor, quando ha cospirato contro il regno. So di che cos capace. Pensate che abbia intenzione di farmi del male?. Sif fece una pausa. Forse. Di certo, non vi far del
126

bene. Erano tutte le sue paure, tradotte in parole chiare e concise. Sigyn sper con tutto il cuore di riuscire a sopportarle senza mostrare leffetto che avevano su di lei. Voleva affrontarle, maledizione. Sono conscia del pericolo che sto correndo, mia signora disse con voce controllata. Sif spalanc gli occhi e la afferr per le braccia. Che cosa vi spinge a correre un simile rischio? unazione totalmente dissennata! State cadendo in trappola. Non so che cosa vi abbia detto, ma quelluomo non capace di pronunciare una sola parola onesta. Invece tu, Sif, onesta lo sei fin troppo. Sigyn e Sif si voltarono nello stesso momento. Era stato Loki a parlare, poco lontano, le braccia incrociate e nemmeno lombra di un sorriso. Loki sussurr Sif a denti stretti. Lui non ricambi il saluto. Sigyn lo fiss immobile mentre le si avvicinava e si accorse allultimo della scintilla nei suoi occhi. Non riusc a decifrarla. In quel momento, Loki si ferm accanto a lei e le circond la vita con un braccio. Sigyn quasi trattenne il respiro e le parole dellaltro le arrivarono opache e confuse. Se non ti di disturbo, Sif, vorrei passare del tempo con la mia promessa sposa. Sigyn si accorse che lespressione della guerriera era diventata come di pietra. Si volt impercettibilmente verso luomo che doveva sposare, cercando di scorgere il suo viso, ma non ci riusc. La percezione della sua
127

presenza accanto a lei era circoscritta al contatto della sua mano. Cera una certa forza in quella presa, forse troppa. Loki si allontan, costringendola a seguirlo e lasciandosi alle spalle Sif. Sigyn realizz a poco a poco che stava camminando accanto a lui, in silenzio, in unatmosfera assurda. Non le sembrava che le volesse fare del male e rimase disorientata dalla sua stessa impressione. Poi si rese conto che la mano era ancora sul suo fianco e si ritrasse di colpo. Cosa state facendo? esclam. Loki la guard divertito. Passo del tempo con la mia futura sposa, ribatt. Vieni. Appoggi la mano sulla sua schiena, guidandola verso la terrazza che si protendeva sul profilo di Asgard, alla fine del corridoio. Sono attesa da vostra madre, cerc di difendersi Sigyn, il cuore in gola. Non credo che mia madre avr nulla in contrario se passerai del tempo con me invece che con lei. La trascin con s fino alla terrazza. Quando lei apr la bocca per parlare, Loki la precedette. Molto bene, Sigyn, disse, e tutto di lui era cambiato, gli occhi si erano riempiti di amarezza e la sua voce era dura. Adesso, dimmi che cosa ti ha detto Sif. Sigyn corrug la fronte. Loki aveva tolto la mano dalla sua schiena, ma lei se la sentiva ancora l. Quindi questo che vi interessa comment. Loki non fece una piega. In qualche modo, Sigyn si sent ferita. Mi ha detto che sono in pericolo e che non mi devo
128

fidare di voi rispose. E tu le credi?. Una pausa, decine di immagini dietro agli occhi, e brandelli di parole nella testa. Qui dentro nessuno come sembra, e a nessuno si pu credere. Non la pensate cos anche voi? rispose. Loki rise. Rise sul serio e Sigyn ne fu spiazzata. Certo che la penso cos. Si appoggi alla balaustra. Guardava Asgard come un re avrebbe guardato il suo regno, ma a Sigyn sembr devastato da quella vista. Serr le labbra, combattuta tra lodio che le ribolliva da qualche parte nel cuore e lempatia che non riusciva ad ignorare. Quindi, non volete passare del tempo con me, disse dopo un po. Volevate solo che vi dicessi cosa mi aveva raccontato Lady Sif. Era quello che volevo sapere. Perch?. Loki si volt verso di lei. Sigyn non aveva osato avvicinarsi, ma quello che la tratteneva era timore, non terrore. Non si sentiva paralizzata come sempre. Forse iniziava a farci labitudine, forse iniziava ad avere coraggio o forse aveva finalmente capito che Loki avrebbe potuto apprezzare la schiettezza in quel mondo di inganni. Tra le mura di Asgard lei aveva imparato a mentire, ma fin dai suoi primi incontri con Loki qualcosa laveva sempre spinta a non celargli mai la verit. Lui la osserv per qualche momento. Ho le mie ragioni, replic. Non credevo che vi importasse tanto di quello che mi viene raccontato sul vostro conto.
129

Loki la fiss, lo sguardo immobile su di lei, e per un istante Sigyn trem di nuovo. La pensi cos? le chiese. Voi avete detto che non mi volete sposare e quindi pensavo che non vi importasse di quello che penso. Non mi importa, infatti. Sigyn si ferm a riflettere. Allora vi importa di quello che pensa Lady Sif. Loki sbuff. Men che meno. Non capisco si arrese Sigyn. Mosse involontariamente un passo verso di lui. Non potete spiegarmi?. Loki si irrigid e la scrut con interesse. Tu vorresti che ti spiegassi che cosa penso?. Sigyn si rese conto troppo tardi di dover rispondere ad una domanda pericolosa. Pens a tutte le notti che aveva passato, sveglia, chiedendosi quali fossero le intenzioni di Loki, quali i significati delle sue parole. Cos, decise di rispondere di nuovo la verit. S disse. Loki, attonito, non replic. Le diede le spalle senza guardarla, come sovrapensiero e Sigyn ebbe il sospetto di aver detto una cosa terribile. Suppongo che non siano affari miei mormor per riparare al danno. Esattamente, replic subito Loki, e Sigyn desider scomparire. Per un lungo istante rimasero entrambi in silenzio. Fra tutte le richieste, questa non credevo mi sarebbe mai stata sottoposta disse Loki. Sigyn non cap se la cosa gli piacesse o meno e rimase in attesa, con il cuore che
130

batteva forte e la paura che iniziava a riemergere. Poi Loki si volt verso di lei e si rese conto che no, non era offeso, perch non sembrava volesse spaventarla. Aveva unespressione che non gli aveva mai visto. Le appariva quasi fragile e per un attimo si dimentic di odiarlo tanto e di non volere avere niente a che fare con lui perch era pazzo e pericoloso. In quel momento sembrava soltanto smarrito. Il silenzio era durato troppo. Lo sguardo di Loki diceva un sacco di cose, ma Sigyn non riusciva a capirle tutte. Abbass la testa per un istante, poi rialz gli occhi. Allora, mi spiegherete? chiese. Loki si avvicin. Sembrava che fosse lui, adesso, a cercare di capire che cosa passasse per la testa di lei. S rispose. Lo far. Sigyn sent il cuore mancare di un battito per il tono con cui aveva parlato, per lintensit dello sguardo, per lassenza di sorriso che aveva fatto assomigliare le sue parole ad una vera promessa. Loki si riscosse bruscamente e mosse qualche passo lontano da lei. Va da mia madre, ora. Ti star aspettando. Sigyn avrebbe voluto dire ancora qualcosa, ma si rese conto che la conversazione era terminata. Loki, le braccia distese sulla balaustra, osservava il regno che non possedeva, dandole le spalle e celandole i suoi occhi, e Sigyn si allontan con una strana sensazione dentro al petto. Era tutto un mistero e lei non riusciva a smettere di pensare che, forse, Loki le aveva appena promesso che
131

presto lo avrebbe svelato. Il panorama di Asgard davanti a lui non gli sembrava niente di pi di una landa desolata. Loki ascolt i passi di Sigyn farsi sempre pi lontani. Appoggiato alla balaustra, fremeva di rabbia. Era arrabbiato perch era confuso. Nessuno, prima di quel momento, gli aveva mai veramente chiesto che cosa pensava.

132

FREEDOM IS A LIE
Anche se Sigyn continu a ripetersi che il loro incontro successivo fu del tutto casuale, le cose non andarono affatto cos. Dopo quellultimo scambio di battute era tornata in fretta verso le stanze della Regina. Mentre si allontanava da Loki, recuperava progressivamente la percezione del battito frenetico del proprio cuore. Aveva tanto a cui pensare, ma rimand il momento delle riflessioni non appena mise piede nella sala e tutti si voltarono verso di lei. Gli sguardi delle dame di corte erano una condanna silenziosa. Frigga aveva voluto sapere il motivo di tanto ritardo, ma quando Sigyn le aveva spiegato come stavano le cose, la Regina si era subito calmata e non aveva pi aggiunto nulla. Dopo, per, cerano state la curiosit di Grete da soddisfare, lostilit delle altre donne da gestire e linterminabile lavoro quotidiano da sbrigare. Cos, verso sera, quando Sigyn si era finalmente trovata sola nella sua stanza, era quasi scoppiata in lacrime dalla tensione accumulata e trattenuta per tutto il giorno. Le cose erano cambiate, era questo a sconvolgerla tanto. Lei aveva ancora paura, ma il timore non le impediva di parlare e di sopportare larroganza di cui Loki amava tanto far mostra. Ma soprattutto la sconvolgeva il fatto di aver accettato la situazione in cui si trovava. Grete continuava a dire che si era arresa, e lei era confusa. Non
133

riusciva a darle una risposta definitiva. Forse non gliela voleva nemmeno dare. Loki la disorientava, con tutti quei suoi gesti incomprensibili e le parole ambigue, e adesso che lo shock del matrimonio combinato si stava lentamente acquietando in lei, sentiva nitidamente leco di quella curiosit che aveva avvertito nelle prigioni. Le sembrava fosse accaduto secoli prima. Ma adesso lui le aveva detto che le avrebbe spiegato, e anche se tutti continuavano a dirle che era un folle e un bugiardo, e lei stessa pi di chiunque altro continuasse a ripetersi che era malvagio e che lo odiava, non riusciva a resistere. Voleva sapere. Voleva sapere che cosa cera nella sua testa. Voleva sapere chi era luomo che avrebbe dovuto sposare. E voleva saperlo lei, e non saperlo perch lo dicevano gli altri o lo diceva lui. Quindi, anche se Sigyn pens che incontrare di nuovo Loki sulla stessa terrazza fosse una pura casualit, il giorno seguente qualcosa dentro di lei laveva spinta a cercarlo. Lui doveva averla sentita arrivare. Era impossibile passare inosservati tra i corridoi del palazzo, poich anche i rumori pi lievi cozzavano contro le pareti luminose. Sigyn era diretta da tuttaltra parte quando vide la sagoma di Loki stagliarsi sulla terrazza tra le ombre del pomeriggio. Lui si volt prima che lei potesse prendere alcuna decisione, e cos Sigyn si ferm di colpo, rimangiandosi tutti i pensieri e ascoltando, per una volta, solo quello che sentiva. Era sorpresa. Ma in un certo senso era una bella sensazione.
134

Si aspettava quasi che Loki si sarebbe voltato di nuovo verso il paesaggio, ignorandola. Invece, rimase dritto con gli occhi su di lei. Anche tu qui, constat semplicemente, ma la frase colp Sigyn come unaccusa. Se volete stare da solo, me ne vado rispose, distogliendo lo sguardo. Hai gi cambiato idea? mosse un passo verso di lei e spalanc appena le braccia, come un invito. Non volevi che ti spiegassi?. Era stato cos diretto e Sigyn si impose di replicare con altrettanta schiettezza. S. Allora andarsene non avrebbe senso. Loki rimase immobile e Sigyn cap che voleva che fosse lei ad avvicinarsi. Si avvicin circospetta, ma quando gli fu accanto lui non fece nulla per metterla a disagio. Tornarono insieme verso la terrazza. Cera un sottile, fragile equilibrio nel silenzio tra lei e Loki mentre guardavano insieme la citt dorata. Non aveva idea di come avessero creato quella precaria stabilit, ma era certa che sarebbe bastata una parola sbagliata per ridurla in frantumi. Per lei era come camminare sospesa su un filo. La minima distrazione e sarebbe caduta nellabisso. Loki non parlava. Sembrava completamente assorto di fronte a quel paesaggio che doveva aver visto gi mille volte. Sigyn lo scrut di nascosto. La sua fronte era percorsa da rughe sottili, i segni della preoccupazione. Era la prima volta che le notava. Allora, non mi chiedi nulla?.
135

Sigyn sussult, colta di sorpresa, ma si sforz di rispondere subito. Cosa dovrei chiedervi?. Loki fece una smorfia. Non volevi delle spiegazioni? Dovresti farmi delle domande, allora. Se lo facessi, sembrerebbe un interrogatorio e non una conversazione puntualizz lei. Chi mi dice che non sia proprio cos?. Loki le rivolse un sorriso, ma i suoi occhi erano seri. Sigyn si sent gelare mentre capiva a che cosa si stesse riferendo. Voi non starete pensando che Oh, no! esclam. Nessuno mi sta usando per estorcervi informazioni, se questo che credete. Il sorriso di Loki rimase l, confermando la sua ipotesi. Sigyn guard altrove, cercando le forze per convincerlo. Riusciva sempre a ferirla in qualche modo. Non riuscite proprio a fidarvi, vero? chiese. Anche quando vi portavo i messaggi della Regina dubitavate di me. Non ci si pu fidare di nessuno ribatt secco Loki e Sigyn sent la rabbia bruciare nello stomaco. Questo perch le persone non sono oneste replic. Ma per una volta che vi trovate davanti a qualcuno che davvero sincero, potreste dargli ascolto. Loki abbandon del tutto la balaustra, incrociando le braccia sul petto e puntando gli occhi su di lei. E cos tu saresti onesta?. S!. Devo ricordarti, Sigyn, che hai gi mentito in mia presenza?. Sigyn rimase in silenzio, mentre i suoi pensieri
136

correvano. Quando hai detto che non credevi che io fossi un mostro sussurr Loki. Anche un bambino avrebbe capito che stavi mentendo. Sei una pessima bugiarda. La ragazza serr le labbra per calmare la rabbia e frenare la paura. Le parole di Loki la inchiodavano al suolo, ma non voleva arrendersi. Non voleva arrendersi mai pi. Fatemi cambiare idea sul vostro conto e la mia risposta sar stata sincera. Qualcosa mut impercettibilmente sul viso di Loki. Distolse lo sguardo. Quindi lo pensavi veramente. Sigyn corrug la fronte. Si chiese se, per una volta, fosse stata lei a ferire lui. Bast questo perch il senso di colpa emergesse feroce. Si avvicin appena. Potrei dirvi che ero sincera anche allora, ma voi mi credereste?. Loki sorrise, ma non rispose. Sigyn si chiese se la risposta fosse celata nel sorriso. Rimasero in silenzio per qualche istante. Non dovete spiegarmi per forza, se non volete disse Sigyn ad un certo punto. Loki non reag subito, ma poi abbass lo sguardo, e per un attimo non le sembr n pazzo n pericoloso. Possiamo parlare di qualcosaltro sugger lei, ma Loki alz la testa, i lineamenti induriti dalla rabbia. Mi hai forse scambiato per una dama di compagnia con cui poter far conversazione? ringhi. Sigyn rimase immobile, fronteggiando quello scatto dira con gli occhi spalancati e il cuore pronto a esplodere. Umiliata,
137

dimentic tutto lautocontrollo, tutte le buone maniere imparate durante gli undici mesi a corte e fece una cosa che non faceva da quasi un anno: rispose a tono. Con quel vostro atteggiamento, non potrei mai scambiarvi per una dama di compagnia. Si port le mani alla bocca, trattenendo il respiro non appena lultima parola fugg dalle sue labbra. Loki, incredulo, la fiss dritto negli occhi e lei non riusc a muoversi. Adesso s che aveva paura. Questimpudenza non ti si addice mormor Loki dopo un po con calma glaciale. Sigyn tolse le mani dalla bocca, tremando. Perdonatemi. Era certa di averlo offeso, eppure sembrava divertito. Anche il tuo modo di fare non si addice affatto ad una dama di compagnia prosegu lui. Vi chiedo scusa, non-. Daltronde, lidea di sposare una dama di compagnia mi era assolutamente insopportabile. Loki si allontan di qualche passo, dandole la schiena. Tuttavia non tollerer un altro affronto. Intesi?. S sussurr Sigyn, senza respiro. Avrebbe pensato che sarebbe stata punita. Invece, le aveva permesso di essere s stessa senza fare una piega. Sembrava quasi che la cosa gli fosse piaciuta. Loki si volt di nuovo verso di lei. Allora, Sigyn, disse, come se nulla fosse stato Vuoi che ti spieghi, oppure no?. Nel ricordare quella giornata, Sigyn spesso si chiese se non fosse stato tutto un sogno. Aveva passato ore a parlare con Loki e avevano parlato di niente. Lei si era rifiutata di interrogarlo e insistere
138

affinch le spiegasse e aveva temuto di non avere nulla da dire, ma non era stato cos. Per la prima volta la sua lingua dargento non aveva cercato di ingannarla, ma laveva guidata tra brillanti ricami di parole. Lei aveva mantenuto un atteggiamento circospetto, in una certa misura, perch non poteva sapere quando Loki avrebbe avuto un nuovo scatto dira n se avesse deciso di fargliela pagare. Invece, non era successo niente. Avevano parlato e basta, e il suo sgomento era diventato sempre pi grande mentre si rendeva conto che ogni minuto che passava, lei si sentiva un po pi s stessa. Si rivolgeva a lui nel modo schietto e sincero che a corte non era tollerato e Loki sembrava gradire. Per questo, ripensandoci, faticava a credere a quello che era successo. Era una situazione irreale, ma viva, vera, che portava ancora nella memoria con una lucidit disarmante. Loki non aveva cercato di farsi odiare, non laveva spaventata, non laveva ingannata. E a lei era piaciuto parlare con lui. Ora, mentre sedeva davanti allo specchio nella sua stanza, riverita da tre ancelle della Regina, Sigyn ricordava tutte quelle parole e tutti quei momenti, perch ce nerano stati altri. Lo aveva sempre incontrato per caso o almeno cos credeva e sempre lui non laveva lasciata andare. Mentre ricordava quelle conversazioni quasi amichevoli, Sigyn si sentiva sprofondare. Era come se avesse fatto qualcosa di terribilmente sbagliato, come se si fosse disonorata e solo adesso si rendesse conto della gravit
139

delle sue azioni. Sentiva il cuore palpitarle in gola, il volto bollente, gli occhi pieni di lacrime. Ora, mentre le ancelle le acconciavano i capelli e le sistemavano il vestito, le sembrava tutto terribile. Mancavano tre giorni al matrimonio. I festeggiamenti avrebbero avuto inizio di l a poche ore e Sigyn voleva scomparire. Si era illusa di aver accettato la situazione, aveva addirittura passato delle intere ore a conversare con Loki con Loki! Lassassino, il pazzo, lo Jotun! Che cosa le era passato per la testa? ma adesso che era ad un soffio dal matrimonio voleva soltanto sparire o, ancora meglio, svegliarsi e scoprire che era stato tutto un incubo.

Che cosaltro avrebbe potuto fare? In fondo, lei gli aveva chiesto che cosa pensava. Gli aveva addirittura chiesto di spiegarle quello che aveva nella testa. Era stata gentile. Mentre si preparava per lo snervante banchetto al quale non poteva evitare di prendere parte, Loki cercava per lennesima volta di giustificare il proprio comportamento nelle ultime settimane. Nei giorni precedenti, ogni qual volta avesse incontrato Sigyn, invece che passare oltre senza degnarla di uno sguardo si era fermato e le aveva parlato. Non era successo pi di tre o quattro volte, ma erano state lunghe conversazioni, arricchite da quei particolari e da quei
140

rimandi che ricorrono solo nei dialoghi tra persone che in passato si sono gi parlate. Era strano, perch allo stesso tempo voleva e non voleva quel contatto. Lo irritava lidea di condividere i suoi pensieri con la dama di corte che avrebbe dovuto sposare, ma era piacevolmente sorpreso dalla forza danimo che Sigyn aveva svelato. Era una forza che aveva gi intravisto tempo prima, nelle prigioni, ma poi era scomparsa, inghiottita dalla paura. Adesso era emersa di nuovo, con delicatezza e decisione, e Loki era rimasto sconvolto da s stesso quando si era reso conto di ritenere che Sigyn fosse una brillante conversatrice e unottima compagnia. Aveva cercato di stare lontano da lei, isolandosi pi a lungo e crogiolandosi stoicamente nella propria prigionia. Aveva tentato di concentrarsi sulla vendetta, di pianificare lazione che avrebbe intrapreso non appena le acque si fossero calmate. Ma poi la incontrava. Le rivolgeva la parola, contro ogni suo ordine silenzioso, forse per il solo gusto di disobbedirsi. Detestava ammetterlo, ma passare quelle ore intriganti impegnato in un botta e risposta schietto e arguto, era in qualche modo confortante. Lo faceva sentire un po pi vivo e un po meno prigioniero. Poi la conversazione finiva e lui si rendeva conto di quanto fosse sciocco, e debole. Si diceva che avrebbe dovuto approfittare di quella stucchevole vicinanza per inserire Sigyn nei propri piani, trovandole il ruolo da pedina che meritava, ma pi pensava e meno riusciva a collocarla nel suo grande quadro. Un posto per lei non cera. Non capiva il perch.
141

In fondo, nonostante avessero passato qualche ora insieme, lei non restava altro che un'insignificante nobildonna. Non gli importava certo del modo in cui lei ascoltava tutto attentamente n di come lo guardasse dritto negli occhi e abbassasse velocemente lo sguardo quando si accorgeva che lui laveva vista e neppure di come si sforzasse di comprendere i suoi ragionamenti pi complessi, n della contentezza che illuminava tutto il suo volto quando capiva. Non gli importava affatto di come tutto ci che lei faceva sembrasse assolutamente gratuito n di quanto fosse inquietante trovarsi a pensare che quegli incontri gli facessero in qualche modo del bene e che se lei non ci fosse pi stata, forse quelle ore insieme gli sarebbero mancate. Era tutto assolutamente irrilevante e arbitrario. Doveva solo portare pazienza. Avrebbe sistemato ogni cosa molto presto, limportante era non lasciarsi distrarre. Tutti quei sentimenti che avvertiva in mezzo al petto erano una matassa indistinta che lo innervosiva. Non voleva neanche capire che cosa fossero. Voleva solo che sparissero. Mentre si dirigeva verso le stanze di Sigyn, continu a sperare che quel groviglio si dissolvesse nel nulla. Erano ufficialmente iniziati i festeggiamenti per il loro matrimonio, e dovevano cominciare a comportarsi da fidanzati. Buss alla porta con un nodo nello stomaco. Sigyn gli comparve davanti mentre alcune ancelle si dileguavano dietro di lei. Loki si impose di non soffermarsi pi di tanto sul vestito di seta che le scivolava sulla sua pelle o sulla cascata doro dei suoi
142

capelli. Non riusc per a ignorare il suo sguardo, perch lo vide tanto colmo di paura come non era da settimane. Sigyn sorrise, nervosa, e appoggi una mano tremante sul braccio che lui le stava porgendo. Sei tesa, comment Loki senza riuscire a incrociare il suo sguardo elusivo. S, un po fece lei con un filo di voce. Loki not che non osava neppure prendergli il braccio. La sua mano lo sfiorava appena. So che pu essere difficile da credere, ma il mio braccio esattamente come quello di chiunque altro e non ti accadr nulla se vi appoggerai la mano comment sarcastico. Sigyn abbozz timidamente un sorriso e la sua presa sul braccio si rafforz. Camminarono in silenzio per un po, ma in prossimit della sala dei festeggiamenti Loki avvert Sigyn irrigidirsi. Le voci degli invitati rimbombavano tra le pareti. Loki si volt verso la ragazza: sembrava quasi che non respirasse e lui corrug la fronte. Non ha senso essere cos agitati disse. Finalmente Sigyn si volt verso di lui, mostrandogli tutto il suo spavento. Non vorrete farmi credere che voi non lo siete nemmeno un po. Dimmi, ti sembro forse nervoso?. Sigyn fece una pausa. Abbass gli occhi, poi li rialz. A giudicare da come avete tenuto stretto il pugno per tutto questo tempo, s, mi sembrate nervoso. Loki guard il braccio che aveva offerto alla ragazza, e il pugno serrato alla sua estremit.
143

Sorrise, ma non appena si rese conto che era proprio quellarguzia ci che gli piaceva di lei, il sorriso scomparve. Presero posto al banchetto in silenzio. Sarebbe dovuta essere la loro festa, ma nessuno li acclamava. A parte Thor e Frigga, chiunque si avvide dallavvicinarsi a Loki. Di tanto in tanto qualcuno si rivolgeva a Sigyn, ma lei non era brava a fingere di non essere ferita dalle decine di occhiate ostili che stava raccogliendo. Era troppo sincera, pens Loki. Sigyn non ce la faceva proprio, a fare finta, e lui continuava a sentirsi maledettamente in dovere di proteggerla. Sbuff, guardando lontano, cercando di distrarsi. Poco pi in l, Sif e i Tre Guerrieri conversavano fra di loro. Loki avrebbe potuto facilmente indovinare qual era largomento della conversazione. Dopo un po si rese conto che avrebbe anche potuto lasciare la stanza e niente sarebbe cambiato. Il punto era che nessuno lo voleva vedere. Se prima si limitavano ad accettarlo di malavoglia, adesso non lo accettavano e basta. Fingevano che non esistesse. La rabbia gli attravers il cuore dolorosamente. Lui aveva il dono dellinganno, ma alla fine erano tutti cos bravi, l dentro, a fingere. Il suo sguardo si pos su Sigyn. Erano tutti cos bravi a fingere. Tutti, tranne lei. Seduta al suo fianco, Sigyn sembrava essere sullorlo del pianto. Ogni cosa di lei gridava che non voleva stare l, che gli sguardi che aveva addosso la ustionavano anche solo sfiorandola e che quella non era la vita che voleva, n lo sarebbe mai stata.
144

Non riusciva a sopportarla. Loki si rese conto di avere un peso nel petto e comprese che era colpa di quegli occhi scuri fissi per terra, persi nel vuoto. Pens di sentirsi cos perch latteggiamento di Sigyn lo irritava e non perch gli suscitasse compassione un sentimento di cui non voleva nemmeno ricordare lesistenza. La prese discretamente per un braccio, catturando la sua attenzione. Andiamo disse, alzandosi e trascinandola via. Sigyn lo lasci fare, indolente. Forse non aveva realizzato subito il suo gesto. Sembr riprendersi solo dopo qualche passo. Non possiamo andare via protest senza convinzione. la mia festa e decido io quando andarmene ribatt Loki. Lei non disse altro. Quando ebbero raggiunto lampio porticato al di fuori della sala, lontani dal brusio, dalla luce e dal calore, Loki si ferm. Smettila le disse allimprovviso. Sigyn non fece una piega. Il suo sguardo era ancora fisso per terra. Loki le afferr bruscamente il mento, sollevandole il volto per poterla guardare negli occhi. Ti ho detto di smetterla!. Cera una disperazione talmente feroce nello sguardo di lei che quasi lo stord. Pensava che si sarebbe divincolata, ma non lo fece. Sembrava le costasse un grande sforzo, ma sostenne il suo sguardo. Che cosa volete da me?. Smettila di essere cos debole. Non posso!. Loki la lasci andare con rabbia, voltandosi, dandole le spalle per non vederla. Rimasero in silenzio per un bel
145

po, prima che Loki parlasse a denti stretti. Sei insopportabile. Se non fosse per me sareste ancora nelle prigioni!. Loki si volt di nuovo, lentamente. Sul suo volto era apparso il pu amaro dei sorrisi. Si sentiva quasi morire, perch sapeva che lei aveva ragione. Credi che non sia pi un prigioniero? domand, fissandola negli occhi pieni di orgoglio. Credi che io adesso sia libero? Ti svelo un segreto, Sigyn. La libert la pi grande menzogna che ti sia mai stata raccontata. Qui dentro non deciderai mai per te stessa. La prigione non quella che hai visto nei sotterranei. Asgard lo . Tutto il mondo una prigione. Solo dopo aver parlato si accorse di aver desiderato dire quelle cose da molto tempo, e che ora che le aveva lasciate andare, il peso dentro al suo petto sembrava essere un po pi leggero. Allora non biasimatemi se sto cos male mormor Sigyn, avvilita. Di nuovo quel nodo nello stomaco, quella pugnalata gelida. Loki strinse le labbra. Non lo faccio, disse, e in quel momento tutte le ore passate insieme gli sfilarono nella testa, tutte le parole, soprattutto il suo sguardo troppo sincero, ritagli di involontarie confidenze, una danza di ricordi. Indur il proprio cuore e scacci ogni immagine, ma non appena guard Sigyn si rese conto che non poteva scacciare proprio niente. Suo malgrado era stato sincero con lei tante, troppe volte, ma solo adesso le parl sapendo di esserlo. Non devi mostrare loro quanto questo ti faccia male.
146

Piangi quanto vuoi chiusa nella tua stanza, ma quando sei tra loro non farti mai vedere cos. Loro sono niente, non meritano di essere considerati, nemmeno di essere visti. I loro sguardi ti devono scivolare addosso come polvere. Ci siamo capiti?. Poi fece una cosa che, quella notte, torn costantemente nei suoi pensieri, disturbandolo nel dormiveglia. Forse lo fece perch sapeva perfettamente che cosera quello che la faceva stare cos male, perch lui pi di chiunque altro capiva. Forse perch per la prima volta sapeva che ed era chiaro nei suoi occhi lei aveva capito benissimo. O forse lo fece perch c'era un motivo se riusciva a dirle quelle cose ed era che lui era stato come stava lei. Labbraccio mor sul nascere e lui fin soltanto per appoggiare le mani sulle spalle di lei. Sigyn alz lo sguardo in silenzio, ignara, ma se si fosse avvicinata un po di pi avrebbe avvertito il battito frenetico del suo cuore. Lui la lasci andare dopo poco, ma non fu comunque abbastanza veloce, e gi il panico si faceva strada nella sua testa. Non stava per farlo sul serio, vero? Ad ogni modo, presumo che la nostra presenza sia ancora richiesta l dentro, disse tetro, cercando soprattutto di distrarre s stesso. Lo credo anchio asser Sigyn, prima di esalare un profondo sospiro. Loki indugi un attimo, fissandola. Era una raccomandazione silenziosa, non aveva bisogno di parole e lei cap. Quando tornarono nella sala dei festeggiamenti, Sigyn
147

non diede il minimo segno di turbamento. Mantenne un atteggiamento impeccabile per il resto della serata. Solo Loki colse qua e l qualche cenno di angoscia, ma era pi preoccupato di tentare di definire quello che stava passando nella propria testa. Non era stato tanto limpulso illogico di abbracciarla o la propria reazione, esageratamente rabbiosa, davanti al malessere di lei. Il peso che aveva dentro, in quel momento, era qualcosaltro. Qualcosa di molto peggiore. La guardava sorridere, sopportare e sorridere ancora, senza riuscire a distogliere gli occhi da lei. Quella sera aveva insegnato a Sigyn come fingere. Mai e poi mai avrebbe voluto farlo.

148

O HYMEN HYMENAEE
Aveva creduto che il tempo per pensare non le sarebbe mancato. Era tradizione che la sposa passasse i tre giorni precedenti il matrimonio lontano dal futuro marito, tre giorni duranti i quali si sarebbe progressivamente lasciata alle spalle la sua vecchia vita, preparandosi ad accoglierne una nuova. Per Sigyn, quei tre giorni avrebbero dovuto servirle a frenare lavvicinarsi del matrimonio e a riflettere con calma su tutto quello che stava cambiando e che lei non poteva fermare. Ma come gli eventi la rapirono frenetici, Sigyn si rese conto che il tempo per pensare lo aveva gi avuto, prima: e non lo aveva sprecato, tuttaltro. Il problema, forse, era che il tempo era sempre stato troppo poco. Da quando la Regina le aveva affidato il compito di portare quei messaggi segreti al figlio, legandola in un intreccio di lealt e dovere, il tempo non era mai stato dalla sua parte. Laveva trascinata via, una parola dopo laltra, e se mai le aveva permesso di fermarsi brevemente per respirare, era ripartito con pi foga di prima. Ad un solo giorno di distanza dal matrimonio, a Sigyn sembrava impossibile che quel momento fosse arrivato cos in fretta. Eppure era l, tendeva le braccia verso di lei, la chiamava. Ma lei non era pronta e non voleva rispondere. Le parole che Loki le aveva rivolto sotto i pilastri del portico dorato non erano pi uscite dalla sua testa, ma avevano continuato a risuonare nel sonno, ricordandole
149

che lui aveva ragione. Era terribile ammettere che Loki, il traditore, aveva sempre avuto ragione nei discorsi che aveva fatto con lei. Aveva avuto ragione sulla corte reale, un nido dinganni. Aveva avuto ragione sulla libert, niente pi di unillusione. Infine, aveva avuto ragione su di lei. Era troppo sincera, e non poteva pi esserlo. Doveva fingere per salvarsi almeno un po. Cos, durante quei tre giorni Sigyn non diede nemmeno un piccolo segno dellangoscia che minacciava di divorarle il cuore da un momento allaltro. Aveva intravisto lo sguardo preoccupato della Regina posarsi su di lei quando, rispondendo ad alcune dame di compagnia che le avevano rivolto le loro pi fasulle congratulazioni, Sigyn aveva reagito con il viso disteso e uno splendido sorriso. Rifiut con rabbia la compassione di Frigga e solo pi tardi si rese conto che, per la prima volta, aveva incolpato la Regina per la sua sventura e non Loki. Allora fu contenta che non le fosse nemmeno permesso vederlo. Avrebbe dovuto ricordarselo pi spesso, che era colpa sua, del suo rifiuto testardo e del suo egocentrismo. Se lo ripet pi e pi volte, ma non cambi nulla. Non lo voleva sposare, per i loro discorsi le mancavano. Non era sicura che le avesse spiegato tutto. Voleva ancora ascoltarlo, e voleva ancora capire. Sarebbe stato pi semplice se non lo avesse dovuto sposare di l a pochi giorni. A quel punto non ci sarebbe stato pi niente da capire, perch incontrarsi, stare insieme, non sarebbe pi stata una loro scelta. Sarebbe stato un obbligo. Quel matrimonio avrebbe rovinato
150

tutto. Il tempo le fece un nuovo scherzo e decise di rallentare, dilatando lultimo giorno in ore interminabili. Lo stessa mattina, suo padre arriv a palazzo. Lord Iwaldi volle essere ampiamente informato riguardo ai preparativi che avevano tenuto occupata la figlia nelle ultime quarantottore un colloquio eccessivamente formale con le donne pi anziane, la benedizione di una sacerdotessa, un ricevimento solenne tutte cose che Sigyn aveva odiato profondamente, perch non avevano fatto altro che ricordarle che la sua vita stava cambiando senza che lei lo avesse chiesto. Quando Iwaldi fu soddisfatto, lasci la figlia ad altri preparativi e si ritir nelle sue stanze. Sigyn sospir di sollievo. Suo padre aveva sorriso trionfante fin da quando aveva messo piede a corte, e lei non ne poteva pi. Era anche colpa sua, perch era stato lui a voler innalzare lo status della famiglia, a chiedere alla Regina di combinare un matrimonio, quasi un anno prima. Si ritrov a pensare di nuovo che la causa della sua disperazione non risiedesse unicamente in Loki, ma in altre persone oltre a lui, persone non meno abili a tessere inganni e sotterfugi. Allimprovviso le venne in mente una cosa che le aveva detto Loki, settimane prima. Non starai mica cercando di convincerti che sono una brava persona? No, certo che no, grid con rabbia Sigyn nella propria testa. colpa tua, solo colpa tua. E io non ti amo. Non ti voglio sposare. Lo grid per tutto il giorno, cercando di convincersi ad
151

ascoltarsi. Ma tra tutti quei preparativi, quei vestiti e quei dettagli e tutte quelle raccomandazioni, si rese conto di non riuscire a sentire un bel niente. Cos rimase in silenzio, e quando finalmente arriv la sera e lei si lasci cadere sul letto, cerano cos tante cose da pensare, da aspettare e da temere, che non riusc ad affrontarle una per una. Lassalirono tutte insieme, affamate. Grete entr proprio in quel momento, trovandola pallida e stremata. Sigyn alz gli occhi e Grete non attese un istante di pi. Si chiuse la porta alle spalle e corse verso di lei, abbracciandola come se fosse lultima volta in cui poteva farlo. Si sarebbero viste ancora, perch Sigyn avrebbe sempre abitato a palazzo e Grete sarebbe stata ancora tra le dame di compagnia di Frigga, ma sapevano entrambe che, comunque, sarebbe stato tutto diverso. Dovevamo scappare mormor Grete, la voce incrinata dal pianto e il viso nascosto sulla spalla di Sigyn. Dovevamo scappare. Non abbiamo trovato il modo. Nessuno scappa da qui. Sigyn aveva soffocato le lacrime per tutto il giorno, ma adesso le sentiva affiorare agli occhi e non riusciva a fermarle. Volevo aiutarti, ma non ci sono riuscita. Grete piangeva. Sigyn la scost da s per poterla guardare negli occhi. Le sembrava ancora cos piccola, poco pi di una bambina. Non assumerti colpe che non sono tue. Non cera modo di evitare questo matrimonio. Lo sai disse con dolcezza, scostandole i sottili capelli biondi dalla fronte.
152

Mi dispiace di aver detto che ti eri rassegnata, aggiunse Grete dopo un po. Lo so che non potevi fare nientaltro. Sigyn sorrise, ma abbass lo sguardo. E se invece fosse stato cos? Forse si era davvero rassegnata. Forse la verit era che si era arresa troppo presto. Magari cera stato un modo per fuggire, ma lei non era stata abbastanza coraggiosa. Si sent debole, demolita in ogni piccola certezza. Grete insistette per spazzolarle i capelli prima di andare a dormire e Sigyn la lasci fare. Si sedette e chiuse gli occhi mentre la cugina passava la spazzola tra le onde dorate della capigliatura. Grete la pettin a lungo e con attenzione e labbracci ancora, fortissimo, prima di andarsene. Sigyn rimase sola, i capelli soffici e il cuore a pezzi. Scivol sotto le lenzuola quando ormai era troppo tardi per riuscire ad addormentarsi. Tent disperatamente di cadere preda del sonno, ma non ci riusc. Sarebbe stato troppo semplice passare quella notte tra i sogni. No, quella era la sua ultima notte in quel letto, lultima notte da sola. Tra ventiquattro'ore avrebbe appoggiato la testa su un altro cuscino, tra le braccia di Il pensiero era inconcepibile e basta. Fino a quel momento lo aveva rimosso, ma non poteva pi ignorarlo. Mancava troppo poco tempo per poter continuare a far finta di niente. Per settimane aveva parlato con Loki combattendo contro lodio e la paura, lo aveva ascoltato appassionandosi alle sue parole e apprezzando la sua compagnia, aveva
153

imparato da lui, aveva iniziato a conoscerlo. In tutto questo aveva sempre fatto finta che il momento in cui lo avrebbe dovuto baciare, toccare e amare non sarebbe mai arrivato. Sigyn prov a immaginare come dovesse essere, ma non riusciva a figurarsi Loki che labbracciava, la baciava, che le riservava le attenzioni che un marito avrebbe dovuto rivolgere alla moglie la prima notte di nozze. Si rese conto di essere assolutamente terrorizzata. Ficc la testa sotto le lenzuola sperando di addormentarsi al pi presto, perch non voleva pi pensare. Dorm soltanto poche ore, svegliandosi alle prime luci dellalba con un profondo senso di nausea. Si tir su di scatto. Non aveva avuto bisogno di realizzare che giorno fosse, come le capitava ogni tanto, quando era stordita dal sonno. Non ci aveva nemmeno dovuto pensare un attimo su. Lo sapeva benissimo. Era il giorno del suo matrimonio.

Era il giorno del suo matrimonio. Ci mise volutamente un po a realizzarlo, sdraiato rigido sotto le coperte per oltre un minuto. Analizz con calma gli avvenimenti degli ultimi tre giorni, prima di affrontare la mattinata che si trovava davanti. Il primo giorno forse era stato il peggiore. Quando un attendente si era presentato di buonora alla sua porta, chiedendogli di seguirlo per prendere parte ad una serie
154

di procedure e di tradizioni, Loki aveva quasi minacciato di ucciderlo, e laltro per poco non se nera andato via di corsa. Dopo era arrivato Thor, al quale Loki non aveva riservato un trattamento migliore. Alla fine era stata Frigga a convincerlo, non perch avesse messo in campo una qualche argomentazione, ma soltanto perch di fronte al suo atteggiamento autoritario tipicamente materno, Loki si era reso conto che la sua resistenza sembrava quasi un capriccio. Per non perdere la propria dignit, aveva acconsentito stoicamente a partecipare a quelle insulse procedure. La sua mente era volata altrove per tutto il tempo, pianificando ulteriormente le sue azioni una volta portato a termine il matrimonio. Solo ad un certo punto si era trovato a pensare che anche Sigyn doveva essere impegnata in quelle stesse procedure, in quel momento. Si chiese come se la stesse cavando, se ci riuscisse davvero, a fare finta. In fondo, sperava di no. Se aveva perso quella sincerit, era tutta colpa sua. Fingere davanti agli altri che le cose non facessero cos male poteva aiutarla a convincere anche s stessa di non soffrire tanto, ma Loki non era sicuro che avrebbe funzionato, nel suo caso. Avrebbe soltanto perso la sincerit, e questo era triste. Si lasci trasportare dal pensiero per un po, poi la consapevolezza che stava per sposare proprio quella ragazza lo colp come un macigno in pieno petto. Ma come faceva a sposarla? Come faceva a sposare Sigyn? Sigyn che era sua amica? No. Non era sua amica. Ma era una ragazza brillante, sveglia. Emotiva. Non meritava di sposare un reietto. E
155

soprattutto, non meritava di diventare una pedina del suo prossimo piano. Del secondo giorno Loki ricordava un glaciale scambio di sguardi con il Padre degli Dei, intento a supervisionare i preparativi dellevento. Si era dileguato un attimo dopo, ma Loki aveva continuato a sentirsi addosso gli occhi di suo padre. Parlavano di ingratitudine. Guarda come sei ingrato, dicevano. Noi ti stiamo salvando e tu hai ancora quella faccia. E lei? Avrebbe voluto rispondere Loki. State salvando anche lei? Ma quelle parole non uscirono mai dalla sua testa. Arriv alla sera del terzo giorno cos ricolmo di rabbia da non riuscire nemmeno a dormire. Sentiva quella stessa pulsazione sorda allaltezza del cuore che lo aveva spinto in lacrime la prima notte che aveva passato in cella, quando era stato riportato a palazzo. Si affann a soffocare tutto, emozioni, ricordi, idee. Se solo la sua immaginazione si fosse fermata per un istante, se solo lo avesse lasciato in pace. Invece, appena chiudeva gli occhi si vedeva davanti Sigyn che gli veniva data in moglie, Sigyn che gli stava accanto durante i festeggiamenti, Sigyn che lo seguiva nelle loro nuove stanze. Avrebbe voluto pensare alla sua vendetta, lasciarsi ossessionare dai piani di rivalsa, e invece continuava a vedere lei. Si dedic con tanta minuzia a soffocare ogni pensiero che alla fine riusc ad addormentarsi. La mattina dopo si svegli intontito, di controvoglia. Realizz con calma che era il giorno del suo matrimonio,
156

e con calma gli si annod lo stomaco. Rifiut lassistenza offerta da alcuni attendenti che avevano ricevuto il compito di aiutarlo a prepararsi. S vest da solo e con solennit come se stesse indossando larmatura prima di una battaglia. Quando si cal lelmo sulla testa, per un attimo si sent forte e potente come non si sentiva da parecchio tempo. Dur solo un attimo, per, perch lo specchio gli restitu limmagine di due occhi che sembravano annegare nellansia. Loki fece una smorfia e non si specchi pi finch non lo vennero a chiamare. Attese linizio della cerimonia in una sala i cui intarsi dorati erano troppo carichi e splendenti. Thor lo raggiunse poco dopo. Probabilmente aveva avuto la brillante idea di fargli compagnia. Loki era gi pronto a cacciarlo, ma nellosservare la sua armatura tirata a lucido e il sontuoso mantello di porpora non riusc a trattenere un ghigno. Ti trovo a tuo agio, come damigella donore, comment. Thor parve offendersi per un istante, ma poi un grande sorriso si dipinse sul suo volto. Per non aspettarti che ti regga lo strascico replic, fingendo malamente di essere ancora serio. Poi la sua espressione mut di nuovo e batt la mano sulla spalla del fratello in un gesto che era solo affetto. Loki avrebbe voluto sentirsi in qualunque altro modo tranne che cos, perch quel fratello lui lo odiava, lo odiava cos tanto da aver tentato di ucciderlo, ma in quel momento sentiva solo lamarezza pungente che si prova quando ci si trova davanti a qualcosa che si perduto per
157

sempre. Avrebbe voluto cancellare lamore dal viso di Thor con un pugno ben assestato, ma invece sorrise in risposta. Aveva sempre capito quello che Thor pensava ancora prima che lui stesso se ne rendesse conto, e lo capiva anche adesso. Thor stava dicendo che gli dispiaceva. Che sapeva che quella situazione era tremenda e che gli era accanto. E Loki, con suo immenso orrore, gli stava rispondendo. Non era certo, per, di quale fosse la risposta che gli illuminava gli occhi. Lamarezza gli rimase ben impressa sotto la pelle anche quando le porte si aprirono e lui percorse al fianco di Thor un breve corridoio, fino a sbucare allaria aperta. La cerimonia era stata allestita nei giardini, allombra di un grande frassino che avrebbe rappresentato Yggdrasill, lalbero cosmico. Per permettere ai nobili di partecipare allevento erano stati eretti sullerba degli ampi spalti circolari. Anche alla popolazione comune era stato permesso prendere parte ai festeggiamenti e la gente si era radunata ad una certa distanza dagli spalti. Molti di loro sembravano sinceramente emozionati. Tutti, nobili e plebei, stavano guardando verso di lui. Loki li odiava. Nessuno di loro aveva spezzato una lancia in suo favore durante il processo, ma ora erano pronti a festeggiare il suo matrimonio. Li odiava tutti, li odiava da morire. Li odiava gi da prima, ed era sicuro che, sotto quegli opachi sorrisi di circostanza, anche loro lo odiassero. Thor lo accompagn lungo il corridoio erboso fino ai piedi del frassino. Solo allora Loki si accorse del palco
158

sul quale sedevano Frigga e Odino, poco lontano. Sapeva che il Padre degli Dei lo avrebbe raggiunto presto per portare a termine la cerimonia, una volta che anche Sigyn fosse giunta sotto lalbero. Un allarme scatt nella sua testa. Sigyn! Sarebbe arrivata da un momento allaltro. Dovera? Attendeva nella stessa stanza dove aveva atteso lui? Magari allultimo era riuscita a fuggire. Loki sogghign al pensiero, ma sapeva che era impossibile. Si volt verso la direzione da cui era venuto, in attesa, e ad un tratto si ricord di quando, il giorno della sua presunta esecuzione, si era seduto nella propria cella e si era messo ad aspettare la morte. Solo ora realizzava che la gente non era tanta, era tantissima, i loro contorni sfocati nella luce del sole. Era cos che si era immaginato la sua esecuzione, circondato da tanta gente, da tanti spettatori entusiasti di vedere il suo sangue. Ma si rendevano conto di assistere ad un matrimonio e non ad una condanna? Poi si ricord. Certo, era di questo che si trattava. Una condanna. Era solo una condanna come le altre. Pens di nuovo a Sigyn. Lo stord il modo in cui il suo pensiero restava attaccato a lei. Era come la sensazione stridente del campo di battaglia, lansia di sapere dove fosse il compagno e di salvarlo prima che fosse troppo tardi. Per loro era gi troppo tardi. Cosa stava pensando, Sigyn? Si stava divincolando dalla presa del padre che lavrebbe dovuta accompagnare nella marcia solenne? Si stava preparando a indossare una maschera, proprio come lui le aveva spiegato? Si stava sentendo morire anche lei? Loki strinse gli occhi per
159

combattere il sole e in quel momento la vide avanzare nel prato. Gli attendenti di corte si erano dati da fare per esaltare laspetto della sposa, ma non avevano esagerato con lo sfarzo. Sigyn indossava un abito semplice, chiaro e leggero. Una corona di fiori intrecciati le circondava la fronte. La luce del sole si rifletteva brillando sulloro dei capelli e sullargento dei monili, ma Loki non ci fece affatto caso. Era preoccupato a guardare lei. Il suo viso, la sua espressione. Voleva sapere che cosa pensava, voleva sapere come stava. Voleva sapere se stava come lui. Ma quando Sigyn fu abbastanza vicina per permettergli di osservarla pi attentamente, Loki si rese conto che la sua espressione era impeccabile. La bocca piegata appena in un sorriso, il collo dritto, la testa alta. Sigyn teneva lo sguardo fisso davanti a s e Loki era certo non stesse guardando lui. Si rivolgeva ad un punto invisibile, e per un istante fu travolto dallira. Voleva la sua attenzione. Si tranquillizz, pensando che non avrebbe potuto ignorarlo per tutta la cerimonia. Avrebbe dovuto guardarlo negli occhi, prima o poi. Quando un Lord Iwaldi assolutamente infervorato raggiunse il frassino insieme alla figlia, Loki cap che era arrivato il momento. Lo sguardo di Sigyn scivol inavvertitamente nel suo e Loki si rese conto del perch gli avesse tenuto nascosti gli occhi fino ad allora. Aveva celato bene la sua angoscia davanti al pubblico che adesso attendeva trepidante attorno a loro, ma lui aveva pur sempre un dono per linganno e vedeva
160

benissimo che cosa cera veramente negli occhi di Sigyn. Sent qualcosa spezzarsi e pens fosse quel nodo di rabbia che sentiva nel petto, ma la sensazione gli rimase. Non cap mai che cosa si fosse spezzato veramente. Sapeva solo che in quel momento, davanti alla paura e allira che Sigyn riusciva a malapena a combattere, non ce la faceva a sentirsi esasperato come sempre. Avrebbe voluto dirle di nuovo di piantarla di avere paura, con il solito tono un po brusco, ma invece riusc solo a sorridere. Gli occhi di Sigyn non lasciarono il suo volto neanche per un attimo. Lord Iwaldi appoggi la mano della figlia su quella di Loki con un gesto pomposo. Loki riusc giusto a realizzare che era la prima volta che la prendeva per mano che gi Odino gli stava davanti, pronto a procedere con il rito. Adesso si sentiva teso. Rimase in piedi, rigido, senza ascoltare le parole di Odino. Pensava a come si era immaginato quel momento e a quanto fosse diverso da come aveva pensato. Si ricord con rabbia che le cose che accadono sono sempre diverse da come le si immagina. Forse sarebbe stato pi semplice se non si fosse nemmeno reso conto di essere l, ma lui si rendeva perfettamente conto di essere l, sentiva i minuti scorrere, i raggi del sole sulla pelle, la mano nervosa di Sigyn nella sua. Senza pensarci, la strinse pi forte per calmarla. Sigyn si volt verso di lui e Loki guard ancora i suoi occhi. Aveva sempre pensato che fossero occhi ordinari, come quelli di tutti gli Asgardiani, ma improvvisamente
161

si rese conto che non era cos. Non erano freddi occhi azzurri n scialbe iridi marroni. Sigyn aveva occhi scuri, profondi. Grandi. Aveva dei begli occhi. Perch lo notava solo adesso? Distolse lo sguardo, riconducendo la propria attenzione verso Odino che stava dicendo qualcosa riguardo alla solennit del vincolo del matrimonio. Loki sper che guardasse il suo volto e si rendesse conto di quanto fosse ostile. Cera solo una cosa che trascinava la sua rabbia in una sorta di malinconia, uno stato non meno doloroso, ma pi dolce, ed era una cosa che aveva visto negli occhi di Sigyn. Una cosa che solo lui poteva sapere. Ai piedi di quellalbero maledetto, mentre si consumava la loro esecuzione, Sigyn si sentiva esattamente come lui.

Alz meccanicamente la mano, appoggiandola sulla destra di Loki, per permettere al Padre degli Dei di intrecciarvi sopra un nastro di raso. Ununione simbolica, una metafora del loro legame. Sigyn sollev lo sguardo su Loki, sorprendendolo per una volta con gli occhi fissi a terra. Non sembrava contento neppure lui, ma affrontava ogni gesto con una dignit che la lasciava senza parole. Avrebbe voluto esserne capace anche lei. Stava facendo del suo meglio, ma continuava a sentirsi sotto esame, osservata da centinaia di occhi curiosi, oggetto di uno spettacolo di cui si sarebbe parlato per un po. Osserv ancora Loki. Era cos che si era sentito,
162

quando era stato condotto ai cancelli del palazzo con indosso la museruola e tutta la reggia si era affacciata alle finestre per guardarlo tornare? Loki alz lo sguardo e Sigyn istintivamente abbass il proprio. Odino continu a parlare, la mano aperta sopra quelle intrecciate degli sposi, e ad un certo punto Sigyn si sent soffocare. Non ce la faceva. Non ce la faceva a fingere di stare bene. Era completamente intrappolata nel bel mezzo di un momento che aveva allontanato nella testa per settimane. Non poteva scappare, non poteva andare da nessuna parte, poteva solo stare ferma e guardare il Padre degli Dei mentre decideva come sarebbe stata la sua vita da quel momento in poi, sorridere e fingere che tutto stesse andando bene. Non ce la faceva, non ce la faceva pi. In quel momento sent la mano di Loki stringere forte la sua. Alz lo sguardo, senza preoccuparsi di che cosa dovesse esserci sul suo volto, e incontr gli occhi di Loki, seri e pensierosi. Come sempre, parlavano. Di solito ne aveva paura, ma Sigyn si fece coraggio e cerc di ascoltarli. Era uno sguardo diretto, profondo, e pens che volesse rassicurarla, forse. Sembrava impossibile, ma pi lo guardava e pi se ne convinceva. Cerc di sorridere, ma sentiva i muscoli del viso rigidi per la tensione, e non fu sicura di riuscirci. Sper che i suoi occhi fossero pi bravi di lei a esprimere le emozioni, in quel momento. Poi improvvisamente Loki distolse lo sguardo da lei e disse qualcosa. Sigyn sussult. Erano le parole che dovevano essere pronunciate alla conclusione del rito.
163

Era gi tutto finito. Ascolt le stesse parole uscire dalla propria bocca senza quasi rendersi conto di pronunciarle, mentre il cuore le batteva a mille e le tappava la gola. Ebbe limpressione che stesse per esplodere quando termin di parlare e Odino concluse solennemente la cerimonia. Si volt verso Loki, consapevole del bacio che come da tradizione doveva ricevere, ma che aveva paura di non riuscire dare. Nellistante senza tempo in cui fiss Loki con il cuore in gola, pens che non era affatto cos che doveva essere il primo bacio fra due persone. In quel momento, Sigyn rimpianse non tanto il fatto di dover sposare proprio Loki quanto di non essersi conosciuti in altre circostanze. Non avrebbe mai avuto il ricordo di un primo bacio strappato in riva al lago, o dietro una colonna nel porticato, o nella confusione di una festa. Le sarebbe rimasto solo il ricordo sterile e opprimente di quel bacio forzato che nessuno dei due voleva dare. Loki si sporse in avanti e la baci, un bacio non troppo lungo n troppo breve, come da protocollo, ma lei fece a malapena in tempo a rispondere. Cattur le sue labbra solo per un istante, poi lui torn al suo posto e si volt verso la folla che aveva gi iniziato ad applaudire. Sigyn lo imit, stordita. Mentre lo sconforto del bacio si attenuava e il mare di gente sorrideva estatico, inizi a rendersi conto della gravit nascosta nellesultanza della gente. Le sembr che tutto iniziasse a vorticarle intorno e fu contenta della presa salda della mano di Loki nella sua. Era cos consapevole di quello che era appena successo
164

da sentirsi quasi male. Si era sposata.

165

EVERYTHING HAS CHANGED


Gli ci volle ogni briciola di autocontrollo per restare calmo mentre davanti a lui la folla esultava. Esultava per cosa? Avrebbe voluto andare da loro, afferrarli per il bavero uno per uno e chiederglielo. Invece rimase fermo dovera, la mano di Sigyn stretta nella sua in qualche modo a trattenerlo. Osserv la folla a lungo, paralizzato, la mascella serrata e il fuoco negli occhi. Prov limpulso fortissimo di starsene da solo, poi si ricord che avrebbero dovuto essere loro a dare inizio ai festeggiamenti e, senza aspettare oltre, si incammin lungo il corridoio erboso portando Sigyn con s. Forse si mosse un po troppo velocemente, perch avvert una leggera confusione subentrare alle esclamazioni esaltate della gente, ma non se ne cur affatto. Tutto bene?. La voce di Sigyn lo sorprese tanto da farlo sussultare. Non la vedeva da solo tre giorni, ma gli sembrava di non sentire la sua voce da molto pi tempo. Spostando lo sguardo su di lei, not una scintilla di comprensione nei suoi occhi e si irrit. Cosa ti aspetti che ti risponda? ribatt, duro. Sigyn abbass lo sguardo. Sembrava delusa. Loki fece caso al piccolo broncio in cui si erano piegate le sue labbra e si rese conto che ormai gli era addirittura familiare. Improvvisamente pens al bacio rituale che si erano dovuti scambiare pochi istanti prima e realizz che fra
166

non molte ore si sarebbero dovuti spingere parecchio pi in l di un bacio. Cerc di ignorare il peso nello stomaco e percorse lultimo tratto fino a tornare di nuovo al coperto. Sigyn non disse pi nulla per il resto del tragitto. La sala dove avrebbero avuto luogo i festeggiamenti era gigantesca. Le pareti erano lunghi porticati e terrazze e i raggi del sole inondavano la stanza. Loki la giudic subito troppo luminosa. I pilastri erano cos lucidi da potervisi specchiare, e lui evit accuratamente di rivolgere lo sguardo verso il proprio riflesso. Sigyn gli stringeva ancora la mano, obbediente e taciturna. Loki sapeva che quel silenzio non era niente di buono, ma decise di ignorarlo. Era troppo preso dalla rabbia. Era furioso perch alla fine erano riusciti a farlo sposare. Avevano vinto loro. Ed era furioso perch Sigyn pretendeva di cercare di capirlo pure in quel momento. Pens che aveva sbagliato a parlare con lei e a lasciare che gli si avvicinasse. Tanto non avrebbe mai capito niente. E adesso dovevano stare insieme per sempre, o almeno, finch lui non fosse riuscito ad andarsene. Quando i primi invitati si avvicinarono per congratularsi con gli sposi, Loki si rese conto di non essere in grado di ingoiare la rabbia e rispondere. Pens che non ce lavrebbe fatta a trattenersi e che li avrebbe davvero ammazzati tutti. Fu allora che Sigyn ruppe il proprio silenzio e inizi a salutare e ringraziare chiunque si parasse loro davanti, conversando con abilit e gentilezza in modo cos convincente che Loki si volt a guardarla, allibito. Sapeva che era quasi impossibile, ma non riusc a impedirsi di pensare che forse Sigyn aveva intuito che
167

si trovasse in difficolt ed era corsa in suo aiuto. La cosa lo avrebbe dovuto far infuriare ancora di pi, perci quando sent un briciolo di gratitudine emergere tra la rabbia, lo cacci via in fretta e furia. Dopo un po inizi anche lui a rispondere alle congratulazioni dei nobili, seppur con freddezza. Una parola, un cenno del capo. Nonostante tutto dovette apparire veramente ostile, perch ad un certo punto le congratulazioni cessarono. Loki tir un sospiro e anche Sigyn gli sembr sollevata. Una seccatura in meno. Ne mancavano ancora molte prima di arrivare a sera, ma in fondo Loki non era nemmeno sicuro di volere che la notte arrivasse tanto velocemente. In quel momento qualcun altro entr nel suo campo visivo. Qualcuno che non aveva ancora fatto loro i migliori auguri e che con ogni probabilit intendeva farli proprio adesso. Erano i Tre Guerrieri e Sif. Chi pi chi meno, avevano laria di chi non avrebbe mai voluto trovarsi in quella situazione. Loki sorrise amaramente: almeno su quello era daccordo con loro. Si inchinarono quasi simultaneamente. Le pi sentite congratulazioni per la vostra unione proclam Fandral. Evidentemente era stato scelto come portavoce. Loki scocc unocchiata a Sif: chiss se gli altri sapevano del suo tentativo di mettere in guardia Sigyn. Non era improbabile. Magari, semplicemente quella volta era toccato a lei il ruolo di portavoce. Sigyn stava gi per rispondere, ma Loki la precedette.
168

Cerano delle cose che voleva dire e altre che voleva sapere. Sono estremamente lieto che approviate il legame tra me e Lady Sigyn rispose. Era una frase assolutamente fuori posto e Sigyn si volt di scatto verso di lui. Loki la ignor. Tutta la sua attenzione era concentrata su Sif e sui Tre Guerrieri. Non riusciva a smettere di sorridere perch con quelle parole aveva ottenuto esattamente leffetto sperato. Tutti e quattro gli Asgardiani si erano improvvisamente irrigiditi, gli occhi puntati su di lui come di fronte ad un terribile pericolo. Rimasero in silenzio, e Loki si rese conto di averci visto giusto. Sif era stata solo una portavoce. Fandral ribatt senza distogliere lo sguardo. Tutti noi confidiamo nella buona riuscita della vostra unione disse, scandendo bene le parole. Loki cap subito e si lasci sfuggire una risata da mettere i brividi. Era una minaccia, quella, e nemmeno troppo velata. Lo leggeva negli occhi ostili di Sif, nelle espressioni di pietra dei Tre Guerrieri. Tuttavia, era una mossa azzardata. Se volevano davvero giocare quella partita, avevano trovato un avversario micidiale. Loki si concesse di godersi per un attimo la tensione tra gli sguardi, il caos negli occhi dei suoi nemici, i loro piccoli segnali di agitazione. Ne era compiaciuto perch sapeva di essere stato lui a scoprire le carte in tavola, a dirigere il gioco. Sigyn fece un passo in avanti, e questa volta fu lei a precedere Loki. Le vostre congratulazioni ci fanno onore. Grazie, disse con tono deciso, accennando un inchino. Era un chiaro segnale che la conversazione era
169

conclusa. Sif e i Tre Guerrieri si allontanarono titubanti, e Loki rimase l, fremente, lo sguardo ancora fisso su quelli che una volta erano stati i suoi compagni di avventure. Fu il tocco gentile di Sigyn a riportarlo alla realt e a ricordargli che era stata colpa sua se non era riuscito ad avere lultima parola nella conversazione. Si volt bruscamente per dirle qualcosa a riguardo, ma non ci riusc. Sigyn lo stava guardando in modo tale da non permettergli di pensare. Per la seconda volta in poche ore, rimase colpito dai suoi occhi. Cerano migliaia di cose l dentro. Perch se ne rendeva conto solo adesso? Dobbiamo prendere posto gli stava dicendo Sigyn. Loki si riscosse e guard verso la grande tavolata. Era il momento del banchetto, ma tutti li avrebbero aspettati per iniziare. Il pensiero di dover fare un discorso o qualcosa del genere lo nauseava. Per qualche motivo non riusciva a controllarsi come faceva di solito. Si sentiva sul punto di esplodere da un momento allaltro. Si volt verso Sigyn. Gli sembr agitata e nel vederla cos Loki, paradossalmente, si tranquillizz un po. Ricordati quello che ti ho detto le bisbigli. Sigyn annu, ma langoscia nei suoi occhi non scomparve. A Loki sorse il dubbio che la causa di quell'angoscia non fosse affatto la folla che li circondava o i discorsi che avrebbero dovuto ascoltare. Gli venne in mente la notte che avanzava a rapidi passi e si domand se anche lui avesse quella stessa ombra nei propri occhi. Alla fine pronunci a denti stretti le poche parole di rito, lui e Sigyn bevvero il primo sorso dai calici, e il banchetto ebbe inizio. Scopr di avere lo stomaco chiuso,
170

e pass gran parte del tempo ad osservare gli invitati e a rimuginare in silenzio. Evit accuratamente gli sguardi apprensivi che sua madre gli lanciava di tanto in tanto. Thor conversava con i Tre Guerrieri e Sif e sembrava addirittura contento. Odino ancora non gli aveva rivolto la parola, ma qualcosa nel suo atteggiamento gli fece pensare che presto lo avrebbe fatto. Lidea di dover sostenere un dialogo con suo padre gli fece passare del tutto lappetito. Si rese conto che si era sentito soffocare fin da quando aveva messo piede nella sala. Perci, quando tra una portata e laltra Sigyn gli chiese se desiderava fare due passi con lei, accett senza farselo ripetere. Il banchetto sarebbe durato ore e loro non erano tenuti a restare seduti per tutto il tempo. Si alz e si allontan insieme a Sigyn prima che qualcuno potesse fermarli e fare loro qualche altra stupida congratulazione. Si diresse verso la terrazza pi lontana. Pens che sarebbe stato piacevole conversare per un po con Sigyn, lontano dallallegria insopportabile degli invitati, ma dopo qualche istante si rese conto di aver completamente dimenticato un punto molto importante. Il punto era che tutto era cambiato. Non appena si trov da solo con Sigyn, non riusc a dire neanche una parola. Rimasero entrambi in silenzio, incapaci di emettere un suono. Sigyn evitava il suo sguardo. Loki si perse a fissare l'orizzonte, come aveva gi fatto troppe volte nelle ultime settimane. La rabbia mont rapidamente dentro di lui, un familiare fiume in piena, e si sent di nuovo sul punto di esplodere. Non dobbiamo smettere di parlare solo perch adesso
171

siamo sposati, disse allimprovviso. Era pi che altro un pensiero che gli era sfuggito, ma Sigyn si volt subito verso di lui. Gli rivolse un piccolo sorriso. Hai ragione. assurdo, ma io. Non osare dirmi che hai paura. Sigyn sussult No. A Loki venne da ridere, perch le ricordava cos tanto i loro primi discorsi, quando lei si scusava sempre per il timore di aver detto qualcosa di sbagliato. La nostalgia gli blocc la gola e ancora una volta si sent soffocare. Sei sempre stata una pessima bugiarda mormor celando il magone Ma credevo che fossi migliorata un po. Con gli altri, forse. Ma non ho intenzione di mentire con te. Era proprio una di quelle cose che solo lei avrebbe potuto dire. Loki la guard. La voce era la stessa, le parole le stesse, anche gli occhi erano gli stessi di prima, eppure avvertiva chiara e forte la tremenda impressione che tutto fosse cambiato. Perch le cose non potevano restare comerano? una promessa ammirevole, da parte di una moglie al proprio marito, disse, consapevole di infastidirla. Sul viso di Sigyn si dipinse una smorfia. Lo avrei fatto anche se non ci fossimo sposati. Ne dubito. No. Lo sai che lo avrei fatto replic. Questa volta sei tu il bugiardo. Loki rise, e Sigyn gli rivolse un sorriso che gli fece pensare che forse no, le cose non erano cambiate poi cos
172

tanto. Rimasero ancora un po sulla terrazza. Non si dissero molto, ma non cera pi imbarazzo nel silenzio, anzi. Era un bel silenzio. Riposante, in un certo senso. Almeno finch Loki non si mise a pensare di nuovo che non andava affatto bene, che Sigyn non poteva certo essere unalleata nella sua vendetta e che avrebbe dovuto mettere subito una distanza tra s e la sua sposa. Di sicuro, non avrebbe potuto mettere quella distanza se avesse continuato a parlare con lei, a preoccuparsi per lei, a guardare i suoi occhi e a provare nostalgia di quei momenti lontani in cui si parlavano a stento e lei cercava di rivolgersi a lui senza ferirlo, con una delicatezza tale da costringerlo a rispondere ancora, e ancora Torn con Sigyn nella grande sala, animato da sentimenti contrastanti. Quando la ragazza fu avvicinata da alcuni parenti e si allontan con loro per un momento, Loki non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi per indovinare la presenza alle sue spalle. Il Padre degli Dei era l e gli stava chiedendo di parlare con lui. Cera anche Frigga. Una mossa saggia. Loki avrebbe tanto voluto rifiutare, ma non poteva. La prima cosa che Odino fece fu mettergli una mano sulla spalla, e Loki combatt disperatamente la tentazione di scrollarsela di dosso con un gesto rabbioso. So che questo non ci che volevi, Loki disse Odino. Laffetto che ammorbidiva la voce di suo padre gli faceva male. Apriva vecchie ferite. Loki non lo voleva ascoltare. Ma ti abbiamo salvato. Neanche per un momento ho desiderato la tua morte e, anche se le cose
173

non sono andate nel modo in cui avremmo pensato, sono felice di aver potuto vedere questo giorno. Loki lo fiss, in silenzio. Cerano troppe cose dentro di lui e non riusciva ad esprimerne nemmeno una. Ditemi voi che cosa desiderate che vi risponda, padre esclam poi. Perch sono certo che tra tutto ci che avrei da dirvi, non c nulla che vorreste sentire. Non mi aspetto una tua risposta. Volevo solo che tu sapessi che il mio affetto resta immutato ribatt Odino. Frigga taceva, ma a Loki non sfugg il suo sguardo vigile. Quasi incredulo, fiss a lungo i propri genitori, prima di esplodere. E adesso che lo so, che cosa cambia? Cambia forse il fatto che mi abbiate mentito, che mi abbiate usato, allora e anche adesso?. Sentiva la rabbia trapelare nel respiro, nellincrespatura della voce, e gli stava bene cos. Mi avete imposto un matrimonio, senza il mio consenso, con una dama di compagnia per la quale non provo nulla. E per cosa? Per salvarmi la vita? In questo modo avete sacrificato due vite al posto di una. Se la testa di un principe vale questo prezzo, allora solo lennesima prova del marciume che dilaga nel vostro regno. Frigga dovette letteralmente trascinare via Odino, ma Loki non se ne accorse neppure. Si era allontanato a grandi passi subito dopo aver detto lultima parola, il cuore rovente nel petto e un grande sorriso sul volto. Era spaventosamente felice. Finalmente aveva detto quello che voleva dire. Lo aveva detto in faccia a suo padre.
174

Questa volta non aveva potuto non ascoltarlo, e lui gli aveva detto tutto. Si trov improvvisamente davanti Sigyn e limpulso di abbracciarla quasi lo travolse. Si ferm, mentre lo sforzo di trattenersi lo faceva ritornare in s stesso. La guard, bellissima nel suo abito da sposa. Poi not lespressione del volto e il sorriso che aveva conquistato con tanta fatica svan. Gli occhi di Sigyn parlavano. Se non altro, lo facevano con lui. Lo avevano sempre fatto. E quello che gli stavano dicendo in quel momento era che Sigyn aveva udito ogni cosa.

Che coshai sentito, esattamente?. Sigyn maledisse la propria incapacit di fingere. Eppure era sicura che le riuscisse piuttosto bene con gli altri. Perch con lui no? Aveva il volto in fiamme per la rabbia e abbass lo sguardo. Loki la scosse leggermente, costringendola ad alzare di nuovo gli occhi. Sigyn. Dimmi che coshai sentito. Niente che non sapessi gi tagli corto. Per Loki la fissava con quel suo sguardo tremendo e lei capitol dopo un istante. Non ho potuto evitarlo, ero proprio l vicino. Non sono stata lunica ad aver sentito. Non sei stato molto discreto. Sapeva benissimo che Loki non provava sentimenti per lei. Lo aveva ammesso lui stesso, qualche settimana
175

prima. Daltronde non era previsto che provasse niente per lei e lei non si aspettava altrimenti. Perci non riusciva davvero a spiegarsi perch fosse cos profondamente avvilita. Improvvisamente rimpianse tutte le volte in cui si era fatta coraggio e aveva parlato con lui. Quando Loki le era venuto in soccorso, la sera in cui erano iniziati i festeggiamenti, per un attimo aveva pensato che forse forse gli importasse qualcosa di lei. Era stata ingenua, e adesso era sposata con un uomo che non la amava e con cui non sarebbe mai stata felice. Ero furioso quando ho detto quelle cose. Sigyn non alz nemmeno lo sguardo. Lo so. Ero fuori di me. Perch insisteva tanto? Sigyn sollev gli occhi su di lui solo per trovarselo davanti con la tragica espressione di chi vuole dire qualcosa, ma non riuscir a dirla. Loki la guard in silenzio per un po. Ti ho offesa? chiese a bruciapelo. No. Sigyn rispose cos velocemente che la sua voce si confuse con quella di Loki. Nellistante di silenzio che segu si aspett di sentirsi dire un bugiarda che non arriv mai. Loki si limit a fissarla senza aggiungere altro, ma quando le prese la mano per allontanarsi dalla folla, le accarezz le dita per un istante. Sigyn alz gli occhi verso di lui, ma Loki guardava dritto davanti a s, la fronte corrugata come in preda a qualche pensiero lontano, e lei rinunci a scoprire che pensiero fosse. Continu a ripetersi che non cera motivo di essere ferita e che anche lei non lo amava affatto, ma per il resto del
176

pomeriggio le rimase addosso latroce sensazione di essere stata rifiutata, o peggio, tradita. Non se ne liber pi. Not che pi si avvicinava la sera, pi Loki era distante, perso in s stesso. Anche lei prese progressivamente ad isolarsi, mentre il sole calava. Allimbrunire si rese conto che stava tremando. Avrebbe voluto che Loki le rivolgesse uno dei suoi sguardi implacabili e la spronasse a restare padrona di s stessa, a continuare a fingere di star bene, ma lui non fece niente del genere e Sigyn si trov sola a combattere contro il panico che la divorava. Non voleva che arrivasse la notte. Aveva paura. Avrebbe preferito restare circondata da tutta quellinappropriata baldoria ancora per giorni piuttosto che affrontare la sera. Il crepuscolo sembrava eterno, allungato nel tempo immobile dellattesa. Ad un certo punto, Sigyn pens che la notte non sarebbe arrivata proprio. Invece, la notte arriv. Una piccola congregazione i reali, i parenti, una sacerdotessa li condusse fuori dalla stanza mentre gli altri invitati proseguivano i festeggiamenti. Avrebbero continuato a celebrare anche senza di loro, in un gesto propiziatorio per la loro unione. Loki le sussurr allorecchio qualcosa in proposito, probabilmente una battuta, ma Sigyn non la sent. Muoveva meccanicamente un passo dopo laltro, proprio come quando si era imposta di continuare a camminare, il giorno in cui aveva supplicato per la vita di Loki. Gi allora sapeva che quella notte sarebbe arrivata. Come aveva fatto a far finta di niente, tutto quel tempo? Adesso sentiva il cuore esplodere in grandi, poderosi battiti, offuscandole ludito,
177

avviluppandola in un sogno. Niente di tutto quello che la circondava le sembrava reale. Sapeva che Loki la stava scrutando di sottecchi, ma continu a camminare impassibile finch il gruppo non si ferm davanti allingresso dei loro nuovi appartamenti. Qualche gesto della sacerdotessa, qualche parola dei loro genitori. Loki le apr la porta e se la chiuse alle spalle dopo che lei ebbe varcato la soglia. La camera era molto grande, ammobiliata con sfarzo. Sigyn poteva scorgere grandi finestre, unampia terrazza e due porte che dovevano condurre ad altre stanze. Non erano stati loro a scegliere gli appartamenti, e a Sigyn la camera sembr fredda ed estranea. Rimase immobile sulla soglia mentre Loki passava oltre, del tutto indifferente alla novit. Si tolse lelmo ed emise un sospiro di stanchezza. Sigyn si rese conto di essere tremendamente stanca anche lei. Si sedette sul letto, ignorando le coperte sontuose. Il tremito delle gambe si notava di meno, da seduta. Si ignorarono lun laltra per alcuni minuti. Era un'indifferenza innaturale, troppo diversa dalla complicit a cui si erano abituati, ma Sigyn sapeva che quel silenzio era la loro unica difesa. Ad un certo punto, sent i passi di Loki dietro di s. Hai paura?. No, ment, sperando con tutto il suo cuore che lui si accorgesse della bugia. Loki emise una mezza risata. Sigyn immagin il suo sorriso, ma ancora una volta il bugiarda non arriv. Le sembr che una secchiata dacqua gelida le si rovesciasse
178

di colpo sulla testa mentre lassaliva il dubbio che forse lui non aveva capito. O non voleva capire. Sent i suoi passi lenti e controllati mentre si avvicinava. Quando parl, la sua voce era incolore. il nostro dovere. Sigyn si rese conto che le sue labbra stavano tremando e chiuse gli occhi cercando di trattenere il pianto. Si alz in piedi perch non voleva che Loki la raggiungesse e la vedesse cos. Quando fu certa di aver recuperato il controllo, si volt. Loki si era tolto larmatura, ma era ancora completamente vestito. Non sembrava avere fretta, ma cera qualcosa di venefico nella sua espressione, una malinconia spaventosa. Sigyn avrebbe voluto sapere che cosa stava pensando, ma aveva paura di chiederglielo. Rimase perfettamente immobile mentre lui si avvicinava. Lasci che le slacciasse la veste e le sfilasse la tunica. Evit di guardarlo, e scelse un punto lontano, nel buio oltre la finestra. Pens che sarebbe stato pi semplice se avesse finto di non essere veramente l. Dopo qualche attimo si accorse che Loki non stava fissando il suo corpo, ma i suoi occhi assenti. Si sent colta in flagrante. Lo guard solo per un attimo. Quando fece per distogliere lo sguardo, Loki le afferr il viso con una mano. Guardami scand. Era un vero e proprio comando e Sigyn alz immediatamente gli occhi su di lui. Era stracolma di paure, di ricordi e di desideri, tanto da non riuscire a capire che cosa stesse veramente succedendo dentro di lei in quel momento ma nel vortice di
179

confusione che le annebbiava lo sguardo le sembr di scorgere la follia negli occhi di Loki, e si sent travolgere dal terrore. Non riusciva a reggersi sulle gambe. Indietreggi, andando a sbattere contro il bordo del letto e cadendo seduta. Loki si avvicin, impassibile, e inizi a togliersi la casacca. Sigyn sent le lacrime pizzicare in gola mentre pensava a tutte le volte in cui avevano parlato e in cui le era sembrato di capire. Per qualche strana ragione le venne in mente anche quando lui le aveva accarezzato la mano, poco prima. Pens al fatto che le era sempre piaciuto cercare di indovinare che cosa avesse negli occhi. Ma luomo che le stava davanti adesso aveva unespressione indecifrabile, e solo quando si chin sulle sue labbra Sigyn percep il suo desiderio. La baci con forza, bruscamente, a momenti con rabbia, poi ad un tratto si ritrov sdraiata, sovrastata dal suo corpo, senza rendersi conto di come fosse successo. Non sentiva niente se non la paura. Forse in unaltra circostanza si sarebbe potuta lasciar guidare dai suoi gesti, ma invece i baci erano forzati, e non sapeva che farsene delle mani. Cerc di accarezzargli il viso, ma non ci riusc. Prov ad appoggiarle sul suo petto, ma le sembr innaturale. Loki non parve farci caso. Sigyn si chiese come facesse a baciarla e a toccarla in quel modo, e se fosse davvero cos facile come sembrava. Quando lo sent liberarsi degli ultimi indumenti rimasti, qualcosa dentro di lei si blocc. Le venne in mente con quanto disprezzo avesse detto di non volerla e come lo
180

avesse ripetuto senza remore davanti a Odino e Frigga. Le venne in mente come si fosse preso gioco di lei tutte quelle volte nelle prigioni, spaventandola a morte. Lo sent premere tra le cosce e si ritrasse violentemente, tirando a s le gambe e alzandosi sugli avambracci. Non era solo paura del dolore. Lei non lo voleva. Non cos. Nel silenzio assoluto della stanza, Loki alz la testa e la fiss per un lungo istante. Sigyn, le gambe strette contro il petto, osserv il suo sguardo incupirsi mentre si rendeva conto di cosa aveva fatto. Lo vide serrare la mascella e le sembr in preda a chiss quale conflitto, ma poi allimprovviso allung la mano e le afferr il polso, tirandola verso di s. No!. Sigyn lo mormor appena, ma nella quiete irreale della stanza il rifiuto risuon come un grido. Non era previsto che lo dicesse. Era certa di averlo pensato e basta, finch non aveva sentito la sua stessa voce uscirle di bocca. Pietrificata, fiss gli occhi sgranati di Loki. La sua mano la teneva ancora stretta, forte e salda come prima. Sigyn vide lo sguardo di Loki cambiare come la luce del crepuscolo, quando il cielo si scurisce e ad un certo punto sera, ma non sapresti dire esattamente quando il sole scomparso ed spuntata la notte. Lespressione sul viso del dio era diventata una maschera di rabbia. Per un momento Sigyn ebbe paura che le facesse del male, ma poi si accorse che era una rabbia triste, dolorosa, non violenta. Incredula, non riusc a distogliere gli occhi nemmeno per un attimo. Loki la teneva inchiodata l, con
181

il suo sguardo devastato, senza dire una parola. Ad un tratto lasci bruscamente la presa sul polso di lei, si volt e scese dal letto. Afferr i pantaloni e li indoss rapidamente. Non aveva ancora detto nulla, ma i suoi gesti erano rabbiosi e sbrigativi. Se ne stava andando. Sigyn lo realizz quando era troppo tardi. Si riscosse dallintontimento e distinto si tir addosso il lenzuolo, mentre si sporgeva verso di lui. Loki! lo chiam, ma lui aveva gi aperto una porta, chiudendosela alle spalle con fragore. Sigyn lo chiam di nuovo, e il silenzio cadde pesantemente su di lei quando la sua voce si estinse. Si sedette sul letto avvolta nel lenzuolo, pensando che Loki sarebbe tornato a momenti, ma la porta rimase chiusa. Dopo qualche minuto, Sigyn si rese conto che Loki non sarebbe tornato affatto. Chiuse gli occhi e se lo vide davanti mentre guardava Asgard con la fronte corrugata, sulla terrazza insieme a lei. Forse anche adesso era affacciato da qualche parte e osservava il regno immerso nella notte. Scoppi a piangere senza preavviso, premendosi il lenzuolo sul volto perch le lacrime restassero un segreto. Si raggomitol tra le coperte mentre pensava a tutto, a tutte le cose che le premevano sul cuore, senza lasciarne indietro nessuna. La nostalgia di casa. Letichetta di corte. Suo padre. Il Re e la Regina. Tutti i loro inganni. Il matrimonio combinato. Loki. Loki che aveva detto che non la voleva, ma che laveva aiutata a sopravvivere fra gli intrighi di corte, e che le aveva accarezzato la mano e che se nera andato tremante di
182

rabbia perch lei non aveva voluto consumare la prima notte di nozze. Era colpa sua, non aveva alcun diritto di rifiutarlo. Ma alla fine era comunque tutta colpa di Loki, perch era stato lui a rispondere di no, e allora non le importava pi niente di tutto quello che si erano detti e dellempatia che aveva sentito cos forte da far male, lui era pazzo e lei lo odiava. Si sentiva morire. Forse era lei ad essere impazzita. I pensieri si accavallavano luno sopra laltro in un massacro di ricordi. Avrebbe tanto voluto che Grete fosse l con lei. Si calm solo perch il pianto aveva risvegliato la stanchezza. Quando riusc a controllare i singhiozzi, Sigyn si alz, and allarmadio dove tutti i suoi averi erano gi stati stipati e indoss una camicia da notte. Torn a letto e si infil sotto le coperte, chiudendo fortissimo gli occhi, sperando di addormentarsi subito. Il sonno per non arriv presto. Sigyn continuava a sussultare perch le sembrava di avere sentito la porta aprirsi. Ogni volta chiudeva gli occhi fingendo di dormire, ma poi non sentiva il rumore di passi, e allora si tirava su e si accorgeva che non cera nessuno. Quando si addorment, Loki non era ancora tornato.

183

WOE IS ME
Loki sbatt la porta ignorando la voce di Sigyn che lo chiamava. Si inoltr a grandi passi nella stanza buia in preda ad una rabbia che non sapeva come sfogare. Si sentiva la testa stretta da una morsa dolorosa, i muscoli tirati. Represse a stento limpulso di mettersi a gridare. Era stato rifiutato. Sigyn lo aveva rifiutato. Apr unaltra porta, entr in unaltra stanza, vagando irrequieto come un animale in gabbia. Lo aveva rifiutato e lui avrebbe dovuto immaginarselo. Daltronde per quale motivo avrebbe mai potuto volerlo? Per non aveva alcun diritto di sottrarsi alla prima notte di nozze, non quando lui era stato cos attento a non fare nulla che potesse in qualche modo spaventarla. Non era stato semplice nemmeno per lui. Aveva affrontato lattesa senza pensarci troppo, ma quando era arrivato il momento, si era scoperto pi teso del previsto. Sigyn lo aveva guardato come si guarda un aguzzino, implorandolo con gli occhi di lasciarla in pace, e lo avrebbe anche fatto se non fosse scattato in lui qualcos'altro. Non aveva mai pensato che la prima notte di nozze potesse rappresentare un problema, e solo allora si era reso conto di avere sottovalutato la situazione. Si era trovato davanti ad una scelta, perch in fondo avrebbe anche potuto essere lui a rifiutarsi ma in un certo senso si era sentito cos terribilmente in dovere di andare fino in fondo che non ci aveva quasi pensato. Era qualcosa di scontato dentro di s. Si era impegnato cos
184

tanto per affrontare la prima notte di nozze nella maniera giusta, per fare in modo che almeno una cosa, una stramaledettissima cosa in tutta quellinsensata prigionia andasse come doveva andare. Si lasci cadere contro il muro, sedendosi per terra nelloscurit. Non aveva fatto niente che non andava, era colpa di Sigyn. Sua moglie. Una frigida dama di compagnia, e un maledetto intralcio alla sua vendetta. Si lasci sfuggire unimprecazione. Allimprovviso si rese conto che Sigyn non era affatto la cosa peggiore. La cosa peggiore era il modo in cui lui si sentiva a riguardo. Mano a mano che la rabbia si placava, restando in agguato in qualche angolo della sua testa dolente, Loki scopr con orrore di essere triste. Nel profondo silenzio della stanza deserta pens che non sarebbe mai riuscito a farle del male. Per un attimo, quando lei lo aveva spinto via, ne era stato quasi tentato, ma la sola idea lo aveva nauseato a tal punto che era riuscito soltanto ad alzarsi, rivestirsi e fuggire. Come faceva a farle del male? Come poteva farla sua, se lei non lo desiderava? Non gli era mai importato molto di chi gli stava attorno e si era sempre preso quello che voleva senza farne una tragedia. Ma questo no. Non poteva. Non a lei. Non a lei che gli aveva chiesto che cosa pensava. Odiava ammetterlo, ma non era indifferente a tutto questo. Non sapeva dire che cosa fosse Sigyn per lui, ma non era unestranea, e il suo rifiuto lo faceva stare male molto pi di quanto fosse ragionevole. Non avrebbe nemmeno dovuto toccarla. Perch diamine lo aveva fatto?
185

Rimase seduto al buio per ore, pensando a come le cose stessero andando a rotoli. Cerc di ragionare a mente lucida su come quegli sviluppi potessero influire sulla sua vendetta, ma bench si sforzasse di riflettere, in quel momento nella sua testa non cera posto per la rivincita. Aveva davanti agli occhi limmagine di Sigyn che lo spingeva via. Sentiva ancora la sua pelle sotto le mani. Ricordava listante in cui era stato ghermito dal desiderio e aveva pensato che la cosa, in fondo, non gli dispiaceva. E poi i suoi occhi, quei maledetti occhi scuri che lo guardavano come se fosse stato un mostro. Lo aveva chiamato, quando si era alzato per andarsene. Aveva pensato veramente che sarebbe tornato indietro? La maledisse con tutta la rabbia che aveva in corpo. Doveva essere notte fonda quando il pensiero di Sigyn che lo aspettava gli si conficc nella testa senza piet. La sua prima reazione fu cercare dentro di s lira cocente che lo aveva divorato, per tenersi lontano lidea di alzarsi e tornare di l, ma la furia era scivolata via insieme alla notte, e ora restava soltanto un nodo doloroso allaltezza del petto. Se solo avesse potuto continuare ad affrontare le cose con la stessa spavalderia che aveva mostrato su Midgard, mandare tutto al diavolo e agire con prepotenza e audacia. Non era una cattiva idea, in fondo. Era un pensiero inebriante, lasciar perdere ogni cosa. Avrebbe potuto farlo, ma si chiese se ne sarebbe stato contento. Alla fine si alz, attravers le due stanze e torn verso la camera da letto. Sul davanzale della finestra, una candela era ancora accesa. Loki pens che Sigyn lavesse lasciata l per lui,
186

e si maledisse per quel pensiero. Si avvicin al letto e vide la sua sposa addormentata sotto le coperte. Not che si era rivestita e che i segni del pianto marcavano il suo volto nella penombra della camera. Improvvisamente si sent peggio che un mostro. Sigyn sembrava cos fragile mentre dormiva, e si chiese come avesse anche solo potuto pensare di costringerla a giacere con lui. Aveva fatto cose discutibili in passato, e ne avrebbe fatte altre in futuro, ma quella no. Lui non era cos. A lui non era mai importato nulla di quello che doveva o non doveva fare o almeno, quasi nulla e fra tutti i doveri possibili, se ce nera uno da rifiutare, forse era quello. Perch non laveva fatto, allora? Si sedette sulle coperte. Senza pensare, fece per scostare una ciocca di capelli dal viso di Sigyn, ma quando si rese conto di che cosa stava facendo si ferm bruscamente e ritir la mano. Per un po rimase immobile. Ogni tanto sentiva uneco di rabbia scalpitare nello stomaco, e allora aspettava finch la collera non tornava a parlargli sottovoce. Quando si decise a mettersi a letto anche lui, pens a lungo a ci che era successo quella notte, confondendosi con ricordi di momenti che non sarebbero pi tornati. Alla fine si addorment, cullato dal sottile bisbiglio della rabbia. Tra le ombre notturne, la sua collera iniziava ad assomigliare sempre di pi alla malinconia, pallida e dolce. Ma i pensieri che si fanno la notte svaniscono con la luce del giorno come neve al sole. Loki si svegli poco dopo
187

lalba in preda ad unumiliazione cocente, un sentimento talmente atroce da indurlo a pensare di non poter provare nientaltro. La vista di Sigyn ancora addormentata accanto a lui lo turb a tal punto che si alz subito. Non poteva credere di aver dormito accanto alla donna che lo aveva rifiutato, non poteva credere di aver pensato a lei con tanta tenerezza, n di essere stato sul punto di perdonarla per quello che era successo. La notte lo aveva reso debole, si disse, ma ora era giorno. Si rivest in fretta, spinto dallurgenza di allontanarsi il prima possibile dalla sua sposa. Se ne and, vagando nelle enormi stanze che adesso gli appartenevano, ostinandosi a cercare la solitudine, e mentre camminava si rese conto di che cosa fosse quel nodo in mezzo al petto che gli faceva cos male. Con tutte quelle parole gentili e quegli sguardi sfuggenti, Sigyn gli aveva fatto credere che non lo avrebbe rifiutato. Lo aveva illuso. colpa sua, pens Loki con ferocia, contento di poterle attribuire un torto che la notte prima aveva assegnato a s stesso. Era come tutti gli altri. Non era niente di pi che unaltra promessa che non era stata mantenuta.

Si svegli di soprassalto, come ci si sveglia da un incubo, ma non riusciva a ricordare che cosa avesse sognato subito prima di aprire gli occhi. Per un istante rimase immobile sotto le coperte, avvolta dal torpore. Poi tuttad un tratto si ricord ogni cosa, e subito le manc il respiro.
188

Si volt, cercando alla propria destra una sagoma sotto le lenzuola, ma non cera nessuno, e si sent sprofondare nellangoscia. Rimpiangeva gi loblio che le aveva regalato il sonno e fu tentata di chiudere gli occhi e riaddormentarsi, solo per non sentire pi le cose che stava provando. Sarebbe stata la cosa migliore per il suo cuore pesante, ma aveva smesso di fuggire da un bel po, ormai. Con un sospiro, mise le gambe fuori dal letto. Non cera traccia di Loki. Sigyn si domand che fine avesse fatto, se fosse mai tornato nella stanza o se avesse passato la notte altrove. Si maledisse per essersi addormentata. Avrebbe dovuto restare sveglia e aspettarlo, e affrontarlo se fosse tornato. Non sapeva se sentirsi sollevata o meno di non averlo trovato al risveglio. Chiss comera risvegliarsi con qualcuno accanto. Scopr che la stanza adiacente alla camera da letto era stata allestita per la colazione e che unancella la stava aspettando per adempiere alle sue necessit. La donna non fece una piega di fronte allassenza di Loki, e Sigyn fu quasi sul punto di chiederle se lo avesse visto, prima di decidere che non era una domanda da fare. Dopo la colazione, lancella le pettin i capelli in una sobria acconciatura raccolta. Sigyn fiss a lungo il proprio riflesso nello specchio, senza riconoscerlo. Finse di non aspettare Loki per tutta la mattina. Non era previsto che partecipasse alle solite attivit insieme alla Regina, perch quel giorno sarebbe dovuto essere il suo primo giorno da sposata. Un giorno da passare con suo marito.
189

Allora di pranzo, mangi sola. Suo padre sarebbe ripartito nel pomeriggio e Sigyn lasci la stanza per andarlo a salutare prima della partenza, ma mentre camminava lungo i luccicanti corridoi del palazzo, si accorse che cera qualcosa che non andava. Loki era sempre nella sua testa, un pensiero ossessivo che continuava a ritornare, ma il suo cuore non era affatto lo stesso della sera prima. Si rese conto che non sentiva niente. Non provava una particolare paura, n rabbia. Solo una lieve angoscia opprimente, una sensazione asfissiante che le pervadeva tutto il corpo, ma niente passioni sfrenate, niente sentimenti devastanti. Era come se qualcosa dentro di lei si fosse dolorosamente inceppato, e lei non aveva idea di come fare per aggiustarlo. Le venne il dubbio che non fosse affatto possibile ripararlo e di essere condannata per il resto della sua vita a tenersi dentro al petto un cuore indifferente. Forse, alla fine, non era poi cos male. Cattur la propria immagine sfuggente sui pilastri lucidissimi che sostenevano la volta del corridoio. Il suo riflesso, con i capelli raccolti e la nuca esposta, le sembr pericolosamente vulnerabile. Lord Iwaldi laccolse cerimonioso come sempre, chiamandola principessa. Sigyn fu altrettanto cerimoniosa nellaugurargli un buon viaggio di ritorno. Poi Iwaldi si accigli, e Sigyn si accorse del pericolo un attimo prima che suo padre aprisse bocca. Mi aspettavo di essere salutato anche da tuo marito, Sigyn. Come mai il principe Loki non con te?. In una frazione di secondo Sigyn avvert una forte
190

stilettata di panico conficcarsi nel petto. Forse il suo cuore non era poi cos indifferente. Guard Iwaldi, e si rese conto che cera una sola cosa da fare: mentire. Loki stato convocato con urgenza dal Padre degli Dei poco prima che lasciassi le nostre stanze per venire a trovarvi. Vi manda i suoi saluti disse con naturalezza. Iwaldi sembr non notare alcuna anomalia in quella circostanza. Deve esser accaduto qualcosa di molto grave perch il Padre degli Dei lo convocasse il giorno dopo le nozze, comment. Non saprei, disse Sigyn, fingendosi confusa. Non ho chiesto il motivo della convocazione. Ho pensato che non fosse una questione che mi riguardava. Lord Iwaldi esib un grande sorriso. Molto bene, figlia mia, vedo che hai compreso perfettamente qual il tuo posto. importante che lo tieni bene a mente qui a corte, soprattutto adesso che fai parte della famiglia reale. Disciplina, mia cara. Ricorda sempre qual il tuo ruolo, abbass il tono della voce, e vedi di compiacere il tuo sposo. La frase suon cos minacciosa che Sigyn non riusc a imporsi di fare altro se non annuire, bisbigliare qualche ultimo saluto e allontanarsi con il cuore in gola. Per un attimo si chiese se fosse possibile che suo padre sapesse qualcosa di quella prima notte di nozze. Magari qualcuno li aveva spiati. Non se ne sarebbe stupita. Forse, per, se suo padre avesse veramente saputo, avrebbe riservato molte pi parole allargomento. No, era improbabile che Iwaldi fosse al corrente del suo fallimento. Solo dopo un po, invece, si rese conto di quanto bene
191

avesse mentito. Aveva inventato una scusa repentina, affermando la prima cosa che le era venuta in mente, e Iwaldi aveva creduto ad ogni sua singola parola. Sigyn pens che si sarebbe dovuta ritenere soddisfatta per un simile successo, ma not che la sua anima era piombata di nuovo in quella sorda apatia e le era difficile provare qualunque cosa eccetto una strana, impalpabile agitazione. Si sforz di pensare agli eventi della sera prima, concentrandosi sul suo rifiuto, sullo sguardo tremendo di Loki, sul pianto e sullattesa, ma era come se il suo cuore rifiutasse ogni impulso. Non voleva sentire niente, e niente sentiva. Nel tornare ai propri alloggi Sigyn fece una strada pi lunga, girovagando per il palazzo e scegliendo con cura i corridoi meno frequentati. Era consapevole del perch stesse ritardando il pi possibile il suo ritorno ai propri appartamenti. Temeva che Loki fosse tornato, ma allo stesso tempo aveva paura di scoprire che ancora non si era fatto vivo. Non era certa di quale delle due opzioni fosse la peggiore. Non sapeva cosa avrebbe potuto dirgli se se lo fosse trovato davanti, ma il pensiero di non trovarlo proprio le provocava un dolore sordo, una delle poche cose che il suo cuore accettava di sentire. Non poteva andare a trovare Grete, perch a quellora sarebbe stata impegnata con le altre dame della Regina. Per quanto allungasse la strada, doveva tornare ai propri appartamenti. Percorse lentamente lultimo corridoio, dilatando il tempo il pi possibile, ma quando fu di fronte alla porta lapr subito, perch lansia dellattesa era diventata un nodo in gola che non riusciva pi a
192

sopportare. Entr e si trov davanti Loki. Londa di panico che la travolse le fece capire che qualunque cosa avesse intorpidito il suo cuore fino a quel momento, era svanita non appena aveva visto il gelo sul volto di suo marito. Loki era in piedi davanti alla finestra, lo sguardo puntato su di lei. Sigyn esit, senza respiro, la mente annebbiata dallangoscia. Forse non aveva veramente creduto di trovarlo l al suo ritorno, e adesso le sembrava impossibile che fosse di fronte a lei. Era cos irreale, dopo quello che era successo la notte precedente, dopo il modo in cui aveva infestato i suoi pensieri. Non si sentiva pronta ad affrontarlo, ma non aveva scelta. Si ricord della porta e la richiuse con mano tremante. Loki parl allimprovviso, senza darle il tempo di difendersi. Pensavo che ti avrei trovata ad aspettarmi, ma invece vedo che hai preferito andartene in giro per conto tuo invece che attendere tuo marito disse con freddezza. Sigyn riconobbe nelle sue parole la cattiveria sorda di chi stato ferito. Se prima il suo cuore laveva difesa impedendole di provare emozioni, adesso gliele lasciava sentire tutte. Ogni dolore, senso di colpa, paura, erano tutti conficcati dentro di lei. Non sarebbe pi riuscita a controllare nulla. Avrebbe sentito ogni cosa, incassato ogni colpo, ed era chiaro che Loki non gliene avrebbe risparmiato nemmeno uno. Sono andata a salutare mio padre prima che partisse rispose lentamente. Ti ho aspettato tutta la mattina.
193

Loki fece una smorfia di disprezzo e Sigyn si sent svilita. Lo aveva atteso spasmodicamente tutto il giorno, tremando al pensiero del suo ritorno ma desiderando comunque che ritornasse. Era sincera, ma Loki non sembrava essere disposto a credere nemmeno ad una delle sue parole. Volevo che tornassi aggiunse Sigyn con un filo di voce. Per un attimo pens che Loki non lavesse neanche sentita, ma poi la rabbia balen nei suoi occhi di ghiaccio, tremenda, spaventosa. Sigyn avvert la gola serrarsi come nel principio del pianto. Volevi che tornassi? ripet Loki, muovendo qualche passo verso di lei. Ti mancavo, Sigyn?. Sigyn abbass lo sguardo. Le sembrava di essere stata catapultata indietro nel tempo, come ad uno dei loro primissimi dialoghi, quando Loki faceva ogni cosa in suo potere per metterla a disagio e ferirla. Poi pens che no, adesso era ancora peggio, perch allepoca di quei primi incontri non si conoscevano affatto. Lei non aveva ancora notato le piccole rughe che gli solcavano la fronte quando era pensieroso, non aveva ancora ascoltato i suoi consigli, stretto la sua mano, baciato le sue labbra. A quel tempo, non aveva perduto nulla. Adesso, invece, aveva perso tutto. Loki esord, ma la voce di lui la interruppe bruscamente. No, certo che non ti mancavo, ma ti sentivi in colpa. Dovevi alleviare il peso sulla tua coscienza. Non vedevi lora che tornassi, per farti perdonare. Cera un odio terrificante nelle sue parole. Sigyn si trov
194

improvvisamente con le spalle contro la porta: aveva indietreggiato senza accorgersene. Perch non mi lasci parlare? chiese, disperata. Parlare. Tu vuoi sempre parlare replic Loki. Non hai mai pensato che, forse, io non abbia la minima voglia di stare ad ascoltarti?. Sigyn nascose il viso. Stava per scoppiare a piangere e non voleva che Loki si accorgesse di averla ferita a tal punto. Non si sarebbe fermato comunque, avrebbe continuato a respingerla. Quella era la sua vendetta e Sigyn non poteva neppure dire che non ne avesse il diritto. Cerc di odiarlo. Ci prov, con tutte le sue forze, ma il senso di colpa dentro di lei divorava ogni cosa. Si volt, ma evit il suo sguardo. Allora perch sei tornato?. Il silenzio di Loki riemp lo spazio della risposta. Sigyn trov il coraggio di alzare gli occhi, e lo scrut a lungo, osservando la durezza dei suoi lineamenti. Si era avvolto cos bene nella propria rabbia che Sigyn prov il terribile desiderio di scorgere almeno per un istante uno dei suoi mezzi sorrisi. Non hai il diritto di chiedermi perch sono tornato a casa mia ringhi Loki. Sapevi che mi avresti trovata qui, se fossi tornato. Non mi importa nulla di te, credevo di avertelo gi detto. Sigyn tacque. Questa volta le aveva fatto davvero troppo male. Loki, implacabile, la fissava distaccato, le labbra serrate. Davvero, Loki? sussurr Sigyn. Si sentiva cos stanca,
195

e si lasci cadere seduta sul letto. Davvero la pensi cos?. Ti prego, non rispondere. S rispose Loki. Sigyn chiuse gli occhi. Le ci volle un attimo per riprendere possesso dei pensieri. Non sentiva nientaltro che dolore. Era semplice classificare come dolore tutte le fitte che le trapassavano il respiro, ma anche riduttivo. che non sapeva come definirle altrimenti. Le sembrava di sentire ogni cosa. Rabbia, nostalgia, e anche uno strano calore che in un certo senso le faceva pensare ad un cuore infranto. Ad un certo punto pens che qualcosa non quadrava in quello che aveva detto Loki. Si rese conto che non gli credeva. Se non ti importa nulla di me, perch ieri notte ti sei fermato? chiese. Quando riapr gli occhi, vide che Loki aveva assunto unespressione di dolore quasi analoga alla propria. Rimasero in silenzio per un po. Almeno per una volta, disse piano Loki. Almeno per quella volta, avresti potuto mentire. Quando Sigyn realizz il significato che si celava dietro alle parole di Loki, si sent sprofondare nello sconforto. Avrebbe potuto fingere di desiderarlo invece che respingerlo. Era questo che intendeva Loki. Dubbi e parole le turbinavano in testa, ma poi si ricord una cosa. Un episodio lontano, marcato a fuoco nella sua memoria. Ricordi quando sono venuta da te nelle prigioni, dopo che tu avevi risposto di no al processo? disse. Allora, ti avevo detto la stessa identica cosa. Finalmente vide un sorriso affiorare sulle labbra di Loki,
196

ma era un sorriso triste, devastante. Desider che si sedesse accanto a lei, ma lui rimase in piedi, lontano. Ti prego, perdonami disse Sigyn con un filo di voce. Loki non le rispose. Si allontan verso la finestra. Le diede le spalle per cos tanto tempo che ad un certo punto Sigyn si alz con lintenzione di avvicinarsi. Si rese conto che voleva indietro la persona con cui aveva condiviso i propri pensieri nelle ultime tre settimane. La persona a cui aveva salvato la vita e che laveva aiutata a salvare la propria. La voleva indietro cos disperatamente che quasi si dimentic di avere paura. Sei stato tu a dirmi che non dobbiamo smettere di parlarci solo perch siamo sposati disse Sigyn. vero, lho detto. Infatti stiamo parlando, mi pare. Sigyn soffoc un sospiro, esasperata. Si ferm a pensare a ci che aveva evitato di rievocare fino a quel momento la notte prima, il momento in cui lui le aveva sfilato la tunica, e quando lo aveva sentito premere contro di lei... Fu facile ricordarsi cosa laveva spinta a rifiutarlo. Fu un po meno facile schiudere le labbra e dire tutto a Loki. Avevi appena gridato davanti a tutti che non provavi niente per me mormor. Ma perch non riusciva ad aprir bocca senza che il pianto le incrinasse la voce? E allora io non Come facevo a a giacere con qualcuno che non mi voleva?. Rimase sorpresa quando Loki si volt verso di lei rivolgendole un sorriso affilato. Ieri notte ho forse dato limpressione di non volerti?. Sigyn abbass lo sguardo, il viso in fiamme. Ricordava
197

ogni cosa, ma era strano. In un certo senso, era come se non fosse successo a lei. Non le sembrava possibile che Loki avesse toccato e baciato lei, e quando ci pensava era come ricordare qualcosa che era successa ad unaltra persona. Sarebbe stato difficile mantenere la calma, quando avrebbe realizzato che era accaduto proprio a lei. Avevo paura, disse alla fine, gli occhi ancora fissi al suolo. Questo un altro discorso ribatt Loki aspramente. Non sforzarti di trovare una scusa. Non ti ho chiesto spiegazioni. Lo so, perch lhai fatto. Avrei dovuto ignorarti. Ma non lhai fatto. Perch?. Perch mi stavi fissando come se fossi stato un mostro, ecco perch!. Avrebbe potuto farla sentire ancora pi in colpa di quanto non lo fosse gi, ma di fronte alla sua collera Sigyn pens soltanto a difendersi. Ti guardavo cos perch avevo paura, e perch pensavo che non mi volessi e che non significasse nulla per te. Non ce lho fatta a fare finta di niente, non sono brava a fingere. Sciocchezze. Tu sei perfettamente in grado di fingere. Quando ti trovi in pubblico sei impeccabile. Il punto che ti sei messa in testa di voler essere sincera con me a tutti i costi, e questo stato un grave errore. Loki non lavrebbe mai perdonata, e lei aveva perso la voglia di implorare il suo perdono. Rimase un attimo in silenzio, cercando di districare i pensieri che le affollavano la mente. Si sentiva persa in un labirinto: qualunque cosa dicesse era un vicolo cieco. Loki la
198

fissava senza nascondere la rabbia, ma cera qualcosaltro nei suoi occhi, qualcosa che probabilmente non stava mostrando di proposito. Era ferito cos profondamente da non riuscire a dissimularlo. A Sigyn venne in mente come lui le avesse stretto forte la mano durante la cerimonia, rivolgendole un sorriso che non aveva mai visto prima, e ad un tratto si rese conto di non aver mai e poi mai desiderarlo ferirlo. A quel punto le parole arrivarono da sole, e Sigyn le pronunci ancora prima di accorgersene. Aiutami.

Si volt quasi di scatto, pensando di aver sentito male. Cosa?!. Non voglio che quello che successo ieri notte accada di nuovo. Per favore, aiutami a fare in modo che non succeda pi. Loki la scrut a lungo, chiedendosi dove fosse il trucco. Non pensava che tra loro le cose sarebbero mai riuscite ad andare diversamente rispetto alla sera prima, e non credeva che Sigyn avrebbe mai desiderato altrimenti. Vuoi che ti insegni a fingere di stare bene? Ne avevamo gi parlato. Ne sei perfettamente capace, almeno con gli altri ribatt con freddezza. No, io. Sigyn sembrava lottare con s stessa per esprimersi, e Loki si sorprese a chiedersi come si dovesse sentire. Scacci subito il pensiero, infastidito.
199

Sigyn lo fiss intensamente per un istante, poi prosegu. Io non voglio fingere. Voglio riuscire a non dire di no e ad essere sincera. Loki pens che era gi la seconda volta che Sigyn lo coglieva alla sprovvista. La prima volta era stato quando gli aveva chiesto di spiegargli che cosa pensava. Come allora, anche adesso si sentiva assolutamente spiazzato. Gli stava dicendo che voleva sul serio consumare il matrimonio. Questa era davvero lultima cosa che si sarebbe aspettato da lei. Sei sicura di quello che vuoi? chiese, rendendosi conto di essere rimasto in silenzio troppo a lungo. S rispose Sigyn. Perch?. La fiss attentamente, ansioso di scorgere la sua reazione. Di nuovo, ebbe limpressione che Sigyn stesse lottando con qualcosa dentro di s. Sicuramente aveva paura, e lo colp il gesto deciso con cui alz la testa guardandolo dritto negli occhi. Perch adesso siamo sposati e se non faccio il mio dovere, ti perder. Loki corrug la fronte, ma il suo cuore aveva gi iniziato a battere pi forte. Perch aveva detto una cosa del genere? La guard e si rese conto di non essere sicuro di voler approfondire il discorso. Pensavo che non vedessi lora di perdermi replic. Se dobbiamo passare insieme il resto della nostra vita, voglio parlare con te e stare con te come prima. Ma temo che se non avr il coraggio di fare il mio dovere, continueremo a ferirci a vicenda e basta. Non torneremo mai a parlare come prima tagli corto
200

Loki. Quel fastidiosissimo battito del cuore era ancora pi forte, perch adesso Sigyn stava chiedendo una cosa che sapeva di volere anche lui. Possiamo provare rispose lei. Ti prego, Loki. Loki rimase in silenzio. Qualcosa dentro di lui qualcosa di insensato, assolutamente aveva una nostalgia terribile di quei pomeriggi lontani passati a discorrere insieme a Sigyn. Alla fine, pens che avrebbe solo dovuto fare ci che meglio gli poteva garantire di sviluppare la sua vendetta in tranquillit, ma non riusc comunque a impedirsi di provare una sonora fitta di amarezza. Sigyn lo fissava in attesa di una risposta, e Loki si chiese perch le avesse permesso di avvicinarsi cos tanto a lui ma, soprattutto, perch lo avesse permesso a s stesso. Ormai non poteva pi farci nulla. Non era vero, che non gli importava di lei. Non ti prometto niente disse. Erano solo poche vaghe parole, ma bastarono perch lespressione di Sigyn cambiasse completamente. Il sorriso che affior sulle sue labbra era cos raggiante che Loki si sent spiazzato di nuovo. Si chiese se se ne rendesse conto, di sorridere cos. Non essere tanto contenta. Ti ho detto che non ti prometto nulla ribad. Fino a qualche minuto fa non mi avresti concesso nemmeno questo replic Sigyn, e Loki fu quasi spaventato dal pensiero di essere stato lui a provocare la sua felicit. Non succedeva spesso. Non succedeva mai, a dire il vero. Era piuttosto certo di aver suscitato in lei ben
201

altre emozioni, per tutto quel tempo. Ricordava che cera stato un periodo in cui spaventarla gli aveva procurato una notevole soddisfazione. La felicit questo era un altro discorso, e a lui adesso sembrava di avere un groviglio al posto dello stomaco. Dove sei stato tutto il giorno? gli chiese Sigyn, muovendosi verso di lui. Era uno spudorato tentativo di intraprendere una conversazione. Loki le lanci uno sguardo. Non sar mai come prima, pens. Eppure, le rispose proprio come se tutto fosse tornato come prima. Passarono il resto del pomeriggio a parlare e il tempo scivol sulle loro parole come sabbia fra le dita. Allimprovviso era gi il tramonto. Avevano dialogato con una facilit incredibile, ed era proprio questo ad turbare Loki. Non era normale. Dopo quello che era successo, come facevano a parlarsi con tutta quella naturalezza? Aveva creduto che qualunque rapporto ci fosse mai stato con Sigyn prima del matrimonio fosse stato completamente distrutto dagli eventi della notte precedente. Invece era ancora l. Avrebbe potuto recuperarlo, se avesse voluto. Avrebbe potuto viverlo. Ma a lui la cosa non interessava. Quando pi tardi Sigyn inizi a prepararsi per andare a dormire, Loki si rese conto di non riuscire a stare fermo. Decise di andare a fare una passeggiata, e si inoltr sotto i portici che circondavano lala del palazzo, osservando con disinteresse il cielo e le stelle. Continu a interrogarsi sul motivo di quellagitazione improvvisa che lo infastidiva tanto, finch non torn nella camera da letto.
202

A quel punto si rese conto che il motivo della sua agitazione era disteso sotto le lenzuola, i capelli sparpagliati sul cuscino come la corolla di un fiore, e il pensiero di doversi infilare anche lui sotto le coperte non fece che peggiorare le cose. Si lasci dominare dallinquietudine per un po, ma alla fine lirritazione prese il sopravvento. Non poteva tollerare di sentirsi agitato a causa di sua moglie che aveva detto di voler consumare con lui e che adesso stava dormendo con quei fastidiosissimi capelli biondi sparsi sul cuscino. Decise di farla finita. Era stanco, voleva riposare. Si spogli e si mise sotto le coperte, dandole le spalle. Buonanotte, Loki. La voce di Sigyn riaccese dimprovviso tutta lagitazione che lui aveva cos meticolosamente soppresso. Pensavo dormissi mormor tra i denti. Ho tanti pensieri per la testa e faccio fatica ad addormentarmi. Che cosa c?. Quando si rese conto dellidiozia commessa, era troppo tardi e aveva gi posto la domanda. Forse lo aveva fatto per forza dellabitudine, dopo tutte quelle parole che si erano detti. O forse era di nuovo colpa della notte, con quel suo modo di distorcere il cuore e i pensieri. Sigyn tacque a lungo prima di rispondere. Probabilmente non si aspettava che Loki le chiedesse come stava. Sono un po agitata. Tu no?. No rispose subito Loki. Non ho un cuore, io, non ricordi? Sono un mostro.
203

Aveva dovuto essere una battuta, ma forse il sarcasmo sera perso nel buio, perch Sigyn sembr prenderla seriamente. Il silenzio pes su di loro, prima che lei si decidesse a rispondere. Gi disse. Me lo dimentico sempre, e non aggiunse altro. Prima di crollare addormentato, Loki si chiese se anche quella di Sigyn fosse una battuta, oppure no.

204

WE KNOW WHAT WE ARE

Sigyn si svegli, aspettandosi la pesante sensazione di stanchezza della mattina precedente, e si meravigli quando si rese conto di essere stranamente riposata. Socchiuse gli occhi, distinguendo sui mobili della stanza la luce morbida delle prime ore del mattino. Cerano un silenzio e una quiete tali che, per una manciata di secondi, Sigyn non si lasci sfiorare da nemmeno uno dei pensieri amari che la notte prima lavevano tenuta a lungo sveglia. Sbadigli, affondando di nuovo la testa nel cuscino. Si gir sullaltro fianco, apr gli occhi e si trov davanti Loki, coricato proprio di fronte a lei e profondamente addormentato. Sigyn si irrigid di colpo, ogni traccia di sonnolenza improvvisamente scomparsa. Il battito del cuore aveva accelerato tuttad un tratto e lei rimase assolutamente immobile, come per paura che se si fosse mossa di un centimetro, se solo avesse respirato, Loki si sarebbe svegliato. Sentiva i secondi scorrere su di lei mentre fissava Loki dormirle accanto. Pensava che lavesse comunque sentita muoversi e che fosse questione di istanti prima che aprisse gli occhi, ma invece non fece niente di tutto questo. Loki continuava a dormire e Sigyn non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Aveva sempre pensato che
205

ogni persona sembrasse serena e rilassata quando dormiva, ma Loki no. Era tranquillo, certo, perso nel sonno, ma la sua espressione era quella di sempre. La malinconia era scolpita sul suo viso, impressa nei lineamenti nello stesso modo in cui colorava i suoi occhi durante il giorno. Sigyn lo osserv per un po, ipnotizzata. Non aveva mai potuto guardarlo cos prima di quel momento. A quel punto, le venne in mente che avrebbe potuto guardarlo cos per il resto della sua vita, e ogni pensiero amaro le fran addosso come una valanga. Si scost da lui lentamente, con precauzione. Il cuore le batteva ancora forte, ma adesso per altri motivi. Adesso pensava al fatto che era gi il suo secondo giorno da sposata. Adesso ricordava il patto che aveva stretto con Loki il giorno prima. Gli aveva promesso di consumare il matrimonio. Si chiese istintivamente perch lo avesse fatto, ma la domanda risuon disperata dentro di lei e dovette rispondersi di nuovo, con pazienza, come aveva fatto la notte precedente quando non riusciva ad addormentarsi. Era molto semplice: lo aveva fatto perch voleva cercare di rendere le cose meno peggiori. Prima o poi sarebbe successo e lei non voleva subire pi di quanto non stesse gi subendo. Se doveva succedere, voleva desiderarlo. E poi non lo voleva perdere, non voleva che smettessero di passare il loro tempo insieme, di condividere il silenzio. Ma, soprattutto, in quelle poche settimane aveva scoperto che le loro solitudini avevano un modo inusuale e bellissimo di intrecciarsi luna con laltra. In qualche modo non poteva pi farne a meno. E forse non lo odiava
206

nemmeno pi cos tanto. Ma questa verit giaceva nel profondo, timida e inascoltata. Ci che rimaneva in superficie era solo il desiderio impulsivo e amaro di non restare pi sola. A Sigyn piaceva spiegarsi le cose e lo aveva fatto anche con questa. Quindi, si alz dal letto, portandosi dietro la sua splendida spiegazione, pesante come un macigno. Si avvolse in uno scialle e apr delicatamente la porta che sbucava sul balcone. Laria del mattino era fresca e le si infil tra i capelli mentre si appoggiava alla balaustra. Asgard era splendente e maestosa come sempre, e per un po Sigyn si dedic ad osservarla minuziosamente, cercando di allontanare i pensieri mentre scovava i minuscoli particolari degli edifici sotto di s. Aveva appena notato le piccole guglie color argento sulla torre alla sua sinistra, quando Loki apparve al suo fianco. Mi stavo chiedendo se non fossi fuggita di nascosto durante la notte. Sigyn sussult, voltandosi verso di lui. Doveva essersi alzato gi da un po', perch era completamente vestito. La stava guardando con un mezzo sorriso dei suoi e Sigyn si chiese se si fosse svegliato con il piede giusto, perch aveva unaria meno ostile del solito. Magari unaltra notte, scherz di rimando, riuscendo a strappargli un sorriso intero. Sono stata io a svegliarti?. No rispose lui, laconico. Si volt, dando le spalle al luccicante paesaggio della citt e incrociando le braccia sul petto. Le lanci unocchiata eloquente e Sigyn ebbe
207

limpressione che le stesse chiedendo se si ricordasse del patto che avevano stretto. Sostenne lo sguardo per una manciata di secondi finch non si sent aggredire di nuovo dalle proprie paure. Allora abbass gli occhi. Pensavo di andare a trovare Grete disse. ancora presto e non credo sia gi impegnata con la Regina. Loki non rispose e Sigyn si domand se non avesse fatto male a nominare Frigga. Cerc di capire, ma Loki si era voltato di nuovo verso Asgard e aveva assunto quel cipiglio pensoso che indossava sempre quando osservava la citt. Alla fine, Sigyn decise di prendere semplicemente il suo silenzio come un assenso. Mentre rientrava nella camera guard il letto che troneggiava in mezzo alla stanza, le lenzuola e le coperte in disordine, e avvert una stretta allo stomaco a pensare che lei aveva dormito in quel letto insieme a Loki. Non si erano nemmeno sfiorati, ma dormire accanto a lui era un pensiero che la sconvolgeva pi di quanto avesse immaginato. Cera qualcosa di tremendamente intimo in quel pensiero, e nella propria mente Sigyn vide ancora il viso di Loki ad un soffio dal suo, immerso nel sonno. Si prepar rapidamente senza aspettare lancella per acconciarsi i capelli, in modo da essere pronta per uscire il prima possibile, e si inoltr nei corridoi con limmagine di Loki addormentato ancora nella testa. Non era che lalba e il palazzo era ancora sprofondato nel silenzio notturno, ben diverso da quella quiete artificiale che non le era mai piaciuta. I corridoi erano deserti, ma ad un certo punto Sigyn incroci un gruppo di ancelle. Sembravano ancora assonnate, eppure per poco non
208

scattarono sullattenti quando la videro. Si inchinarono tutte insieme, e nel salutarla la chiamarono principessa. Sigyn si sent avvampare, e si port la sensazione bruciante del rossore sul volto fino alla camera di Grete. Sua cugina era sempre stata mattiniera e quando buss alla porta, Sigyn sper di non buttarla gi dal letto. Poi sent una voce esclamare avanti e sorrise. Erano giorni che non sentiva la voce di Grete e, improvvisamente, si ricord di quanto le fosse mancata. Entr, impaziente. Grete era seduta davanti allo specchio e stava combinando un vero e proprio disastro nel cercare di intrecciarsi i capelli da sola. Non appena si accorse che la figura entrata nella sua stanza era Sigyn, lasci cadere con malagrazia la spazzola sul tavolino, si alz dalla sedia come una furia e corse ad abbracciarla con un gridolino di sorpresa. Non mi aspettavo di vederti! esclam quando si decise a lasciarla andare. Mi manchi cos tanto. Pensavo che dovessi passare tutto il tuo tempo con Loki e quindi. Non devo stare sempre insieme a lui. E poi volevo venire a trovarti, fece Sigyn, cercando di evitare largomento. Non poteva rivelare a Grete quello che era accaduto la prima notte di nozze perci doveva assolutamente impedirle di sospettare qualunque cosa. Altrimenti, lo sapeva, avrebbe insistito cos tanto da finire per indovinare la verit. Grete non sembrava molto convinta, ma quando riprese a parlare era piena di entusiasmo. Non ho smesso di cercare, sai? Sto ancora raccogliendo informazioni. Sono ancora convinta che ci sia un modo per sfuggire alla vista
209

di Heimdall. Grete. Ovviamente poi non potresti tornare a casa, lo zio non ti aiuterebbe di certo. Per anche vero che, proprio per questo motivo, nessuno penserebbe che tu sia andata l, e quindi. Grete, non posso andarmene. Grete corrug la fronte. Perch no?. Sono sposata con un principe. Se scappassi, verrei punita rispose Sigyn, il cuore in gola mentre parlava perch in un certo senso aveva limpressione di mentire, anche in quel momento. Grete sembrava delusa. Ci hai proprio rinunciato, vero?. Non posso e basta, Grete. Non parliamone. Ti prego. Quando finalmente Sigyn riusc a convincere Grete a lasciar perdere largomento e a raccontarle delle sue giornate insieme alla Regina, si rese conto di non aver pi preso in considerazione lipotesi di fuggire. Aveva sempre agito pensando di restare. Aveva chiesto a Loki di aiutarla perch credeva che avrebbe passato il resto della sua vita insieme a lui. Il peso delle sue stesse convinzioni la trascin con s, ma la cosa peggiore era che Sigyn si rendeva perfettamente conto di non voler affatto fuggire. Mi stavo chiedendo se non fossi fuggita di nascosto durante la notte, le aveva detto Loki. Immagin di scappare via nel buio, mentre Loki dormiva, e se lo vide di nuovo davanti addormentato proprio come quella mattina. Improvvisamente le venne il dubbio che quella frase non fosse affatto una battuta.
210

Anzi, ora che ci pensava, Loki era stato piuttosto serio. Forse aveva pensato veramente che fosse scappata. Contro ogni sua volont, le si spezz il cuore. Pettin i capelli di Grete con dolcezza e poi usc con lei sul corridoio, accompagnandola per un breve tratto prima di lasciarla ai suoi impegni con le dame di corte. Torn verso le proprie stanze, pensando ancora alla battuta di Loki. Continuava ad esserci qualcosa che non tornava. Il giorno precedente aveva ribadito ancora una volta che di lei non gli importava nulla. Ma allora che senso avevano quelle frasi, quei mezzi sorrisi, e soprattutto, perch non si era imposto su di lei la prima notte di nozze? Quel gesto che le aveva scatenato tanti sensi di colpa adesso la faceva riflettere perch, a ben pensarci, era assurdo. Ricordava perfettamente il modo in cui il suo sguardo era mutato, la rapidit con cui Loki era andato via. Fuggito, pens. Apr la porta dei propri appartamenti, scoprendo che la camera era vuota. Si guard attorno, chiedendosi se Loki se ne fosse andato, ma quando pass nella stanza adiacente lo vide seduto in un angolo, con un libro tra le mani. Non diede il minimo segno di essersi accorto del suo arrivo e Sigyn rimase sulla soglia per qualche istante, sbirciando il suo profilo appena visibile. Sembrava assorto nella lettura, perso in un mondo segreto. Sigyn fece per dire qualcosa, ma ad un tratto fu spiazzata dal ricordo delle sue dita che le accarezzavano la mano il giorno del suo matrimonio. Cos, rimase l dov'era con troppe contraddizioni in quello che sentiva e troppi misteri in quello che ricordava.
211

Prometto che non ti accadr nulla se varcherai la soglia. Sigyn sorrise debolmente al sarcasmo. Loki non aveva alzato la testa dal libro, ma anche le sue labbra si erano piegate in un mezzo sorriso. Probabilmente si era accorto di lei fin da subito. stata una breve visita comment quando Sigyn si decise ad entrare nella stanza. Mia cugina era attesa dalle altre dame di corte disse lei. Fra qualche mese anchio torner ai miei doveri, ma immagino che sar comunque tutto diverso. Lanci uno sguardo verso Loki, incuriosita dal libro che teneva aperto davanti a s. Che cosa stai leggendo?. Loki parve esitare e per un attimo Sigyn pens che le avrebbe risposto di non immischiarsi.Un testo di arti magiche le rispose invece con voce controllata. So del tuo talento con la magia. Sigyn cerc di non darlo a vedere, ma lidea che Loki stesse studiando qualche incantesimo la allarm. Forse lui lo cap perch la guard a lungo, assorto, come a scoprire che cosa si celasse veramente nei suoi pensieri. Talento che ora come ora assolutamente irrilevante, dato che il potente Odino mi ha privato di tutti i miei poteri comment aspro. Allora perch leggi un libro di magia?. Loki fece una pausa. Per dopo disse alla fine, soppesando le parole. Per quando li avr di nuovo. Ammesso che il Padre degli Dei intenda restituirmeli. Subito si volt verso di lei, cercando ansiosamente la sua reazione, lo sguardo vigile.
212

Sigyn teneva gli occhi bassi, in silenzio. Aveva capito subito che cosa intendesse Loki con quella risposta e gli restitu unocchiata amara. Temeva quello che avrebbe potuto fare, se avesse riottenuto i suoi poteri. Forse non avrebbe devastato il regno, ma di certo avrebbe restituito al popolo di Asgard ogni briciola del dolore che portava ancora dentro di s. Alz lo sguardo verso di lui, pensando di scorgere la vendetta nei suoi occhi. Invece no. La sua brama di riscatto era offuscata dalla malinconia. E qualcosa, una sensazione tremenda, scivol tra i pensieri di Sigyn insinuandosi dentro di lei. Gli occhi di Loki sembravano dire: no, tu no. Loro s. Ma tu non devi avere paura. Il messaggio le arriv cos forte, definitivo come una sentenza, che non avrebbe potuto farle pi effetto se fosse stato declamato a gran voce. Sigyn si chiese se se lo fosse soltanto immaginato, ma lo poteva vedere l, negli occhi di Loki. Cos, dovendo decidere se abbassare lo sguardo o sostenerlo, decise di tenere la testa alta. Il cuore le batteva furiosamente nel petto, e non capiva perch. Sono sicura disse piano che quando riacquisterai i tuoi poteri, li userai nel modo migliore. Questa volta fu Loki a ricevere un messaggio. Per un attimo a Sigyn sembr che vacillasse sotto il peso di quelle parole, ma poi subito si ricompose e le rivolse un sorriso beffardo. Torn al suo libro come se niente fosse stato, ma Sigyn sapeva che non era cos. Per tutto il pomeriggio, e anche durante i giorni successivi, si dedic ai suoi passatempi con scarso
213

successo. Si lasciava distrarre troppo volentieri dalle proprie domande. Aveva tra le mani una miriade di incomprensibili tasselli e sapeva che se solo fosse riuscita a metterli tutti insieme, allora finalmente avrebbe capito. I ricordi le turbinavano nella memoria, stralci di immagini e di parole. Cera sempre qualcosa che non tornava. La presa della sua mano durante il matrimonio. La rabbia con cui aveva rivelato nel bel mezzo del ricevimento di non provare nulla per lei e lombra che era calata sul suo volto quando aveva scoperto che aveva sentito tutto. Il modo in cui laveva sospinta a giacere con lui la prima notte di nozze e il risentimento con cui era fuggito. La malignit con cui aveva ribadito che lei non contava niente. E ancora, quel messaggio silenzioso, la promessa che qualunque cosa fosse scaturita dal suo odio non lavrebbe sfiorata. Loki si contraddiceva di continuo e lei non era esperta di inganni. Se il maestro della menzogna aveva progettato quel quadro disegnandolo con le proprie bugie, lei non sapeva come fare a capirlo. Ma qualcosa le diceva che non era affatto cos. Negli interminabili giorni vuoti dopo il suo matrimonio, Sigyn, con pazienza, ricompose il quadro. Quando parlava insieme a Loki, lo faceva cercando di non pensare troppo alle cose che gi sapeva di lui. Si rese conto che passare quel tempo insieme le piaceva molto, proprio come prima. Osservava i suoi occhi e i suoi gesti, ascoltava le sue parole, costruiva la propria immagine di lui senza sforzo, con i suoi sorrisi e le sue ombre. Finch,
214

una notte, Sigyn trov il coraggio di dire una cosa che nascondeva tra i pensieri gi da un po. Era tardi, ma Loki non dormiva. Spesso quando calava il sole usciva sulla terrazza e osservava la notte scurirsi sempre di pi. Sigyn lo raggiunse con discrezione. Loki si spost appena, facendole spazio, e per un po condivisero il silenzio. Loki disse Sigyn ad un certo punto. Cosa?. Non credo davvero che tu sia un mostro. Sent Loki irrigidirsi accanto a s. Sigyn trattenne il fiato e rimase zitta, aspettando la sua reazione come si aspetta il rumore di un sasso che affonda dopo averlo lanciato nel mare. Non dovette aspettare a lungo, ma le sembr comunque uneternit. Cosa ti ha fatto cambiare idea?. La domanda rimase sospesa nella notte. Sigyn non si era preparata alcuna risposta e sentiva lo sguardo di Loki addosso a lei, nervoso, forse anche confuso. Tutto rispose alla fine. Si volt, cercando gli occhi di Loki nel buio, e quando li trov si rese conto che forse, quella volta, non le avrebbe detto di piantarla di cercare il buono in lui. Rispose al suo sorriso. Poi, con il batticuore, gli diede le spalle e torn allinterno. Quella notte, si addorment contenta.

215

Quella notte Loki non riusc a chiudere occhio. Non ci prov neppure, a dire il vero. Per un po fiss il soffitto, poi osserv i ricami di luce che filtravano fra le tende. Quando si volt verso Sigyn e vide che dormiva tranquilla, si innervos. La sua sposa non si rendeva conto delleffetto delle sue ultime parole altrimenti anche lei sarebbe stata sveglia. Dopo una o due ore di sonno agitato si trov di nuovo a fissare loscurit con limpressione di non aver dormito nemmeno per un minuto. Alla fine si arrese. Era stanco, ma linsonnia era una battaglia che in quel momento non si sentiva di combattere. Si alz e prese a girovagare tra le stanze, aspettando il mattino. Sapeva che i pensieri che lo tenevano sveglio non potevano essere scacciati in alcun modo, quindi tanto valeva affrontarli. Viverli. Pensarli. Chiuse gli occhi e si pass le mani tra i capelli. Sigyn lo aveva sorpreso di nuovo. Non gli piaceva essere colto alla sprovvista, ma nonostante fosse gi accaduto pi di una volta, non riusciva a provare la minima avversione per Sigyn in quella circostanza. Qualcosa glielo impediva. Era arrabbiato, questo s, forse. Ma comunque, non con lei. Non poteva crederci e basta. Cos come gli era stato difficile comprendere che lei desiderava sul serio che lui le spiegasse, allo stesso modo non riusciva a credere a quello che gli aveva detto quella notte. La sua prima reazione era stata il rifiuto. Era una bugia, qualche espediente per ammorbidirlo, o qualcosa del genere. Ma Sigyn non era il tipo di persona da celare tranelli dietro parole gentili no, lei era quella sincera, e per giunta si
216

era messa in testa di non mentirgli mai. Quello che gli aveva detto era la verit. Erano i suoi pensieri, cos come glieli aveva confidati in tanti altri momenti. Questa volta, per, Loki non poteva accettarli e basta. Sapeva benissimo che le cose tra lui e Sigyn erano cambiate, e non solo per il matrimonio. Guardando a ritroso con la lucidit dellinsonnia, vedeva perfettamente i nodi sottili del loro rapporto stringersi e sciogliersi nel tempo che avevano passato insieme. Adesso sapeva di aver mentito quando aveva detto che non gliene importava nulla di lei. Loki era arrabbiato con s stesso, era furioso, stravolto perch non era cos che dovevano andare le cose, perch niente, niente stava andando come stabilito. Sigyn non poteva fidarsi di lui a tal punto da non credere pi che fosse un mostro. Lui non poteva legarsi a lei a tal punto da non riuscire a dormire per colpa di qualcosa che aveva detto. Lui doveva vendicarsi, doveva essere solo. Cosa ne sarebbe stato di Sigyn, quando Sigyn si sbagliava, oh se si sbagliava. Lui era un mostro. E sapere che lei era cos convinta del contrario lo faceva stare male da morire perch un giorno sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe distrutto la sua certezza e, allora, lei lavrebbe odiato di nuovo e le cose sarebbero tornate ad essere come dovevano essere. Ma nel mondo riflesso dellinsonnia Loki aveva abbastanza coraggio per ammettere di non voler affatto che le cose tornassero ad essere come dovevano. Pens che una volta lavrebbe potuta odiare con tutte le sue forze per avergli rivolto la parola in quel modo. Adesso,
217

si sentiva solo infelice. Poco prima dellalba, gli venne in mente il momento di panico che aveva vissuto quando Sigyn lo aveva respinto la prima notte di nozze. Gli sembr di sentirlo di nuovo nella testa, vivo e doloroso. Per un istante la rabbia riboll dentro di lui, ma poi pens che quella notte, quando lei lo aveva spinto via, in quel preciso momento lui non aveva desiderato altro che essere ricambiato. Pens a come sarebbe stato se invece di rifiutarlo Sigyn lo avesse accolto. Immagin il respiro di lei sul suo collo, vide il suo sguardo sereno e il suo sorriso. Quando si rese conto della gravit della cosa era troppo tardi perch limmagine che aveva creato era limpida e trasparente, proprio come quei sogni che al risveglio lasciano una lunga fitta di nostalgia. Quando Sigyn si svegli, Loki finse che il loro dialogo della notte prima non avesse mai avuto luogo. Dentro di s, per, sapeva perfettamente che cosa stava succedendo e pass la giornata a ripetersi che era solo unillusione, proprio come tutte le altre; e come le altre, prima o poi, si sarebbe infranta. Perch erano cos che facevano, no? Riusc a resistere un altro giorno intero chiuso nel palazzo, poi decise che era arrivato il momento di mettere fine alla propria reclusione. Nessuno lo costringeva a restare, ma lo irritava sapere che sarebbe stato seguito e controllato anche fuori dalle mura. Senza pensarci neanche, domand a Sigyn se voleva andare con lui. Lo fece cos spontaneamente che non si chiese nemmeno perch lo avesse fatto. Sigyn esit. Per qualche
218

istante lo guard in silenzio, ma poi rispose di s. Non appena scesero le scale e sbucarono nel grande cortile del palazzo, Loki fu consapevole di ogni singolo sguardo puntato su di loro. Lanci unocchiata attorno a s, notando come ogni individuo abbassasse rapidamente le palpebre quando si accorgeva di essere a sua volta osservato. Li guard bene tutti, come ad imprimersi le loro facce nella memoria. Sent la mano di Sigyn appoggiarsi al suo braccio e si volt verso di lei. Trov i suoi occhi fissi su di lui, serissimi, e si rese conto che Sigyn sapeva esattamente che cosa stava succedendo nella sua testa in quel momento. Avvert la presa sul braccio mutarsi in carezza. Distolse lo sguardo e prosegu a testa alta. Quando finalmente si lasciarono alle spalle i torrioni splendenti di Asgard e galopparono verso i sentieri meno frequentati che conducevano alle colline, Loki si rese conto che per la prima volta da quando era tornato riusciva a sentirsi vagamente libero. Assapor quellennesima illusione per un istante, ascoltando il rumore del vento contro di s. A met percorso rallent e si volt, cercando Sigyn. Sua moglie era accanto a lui, solo pochi metri pi indietro. Stringeva le briglie con troppa forza e Loki pens che non doveva essere affatto abituata a cavalcare. Per aveva limpressione che si stesse godendo quel momento proprio come stava facendo lui. La sua acconciatura si stava disfando nella foga della corsa, le sue guance erano rosse, e gli occhi oh, gli occhi, maledizione. I suoi occhi brillavano. Sigyn era felice. Loki avrebbe ricordato
219

quello sguardo per sempre. Raggiunsero uno spiazzo al limitare di un boschetto, sul versante orientale della collina. Potevano intravedere i palazzi della citt brillare al di sotto, ma Asgard non si era spinta fin lass. L cera un silenzio completamente diverso da quello che consumava i corridoi del palazzo. Loki leg i cavalli ad un albero vicino, osservando Sigyn con la coda dellocchio. Si era inoltrata nella foresta e passeggiava in silenzio. Loki guard la sua figura esile immersa nelle ombre degli alberi, una scena infinita, dilatata nel tempo eterno di un secondo. Pens che lei era sua moglie, e gli si annod lo stomaco. And a sedersi poco lontano, sullerba fresca della radura. Avevano cavalcato a lungo per arrivare fin l, ma non si sentiva stanco. O meglio, lo era, ma si trattava di un altro tipo di stanchezza. Osserv Asgard brillare ai piedi della collina, e fondersi e scomparire con le lande che la circondavano, e per un po riusc a non pensare quasi a nulla. Qualche minuto dopo Sigyn lo raggiunse. Loki si volt verso di lei mentre gli si sedeva accanto e cercava inutilmente di rimettere in ordine i capelli. Aveva ancora le guance rosse. Forse si sent osservata perch alz lo sguardo verso di lui e abbozz un sorriso. Non sono abituata ad andare a cavallo spieg. Te la sei cavata comunque benissimo rispose Loki. Sigyn rise e abbass lo sguardo. Loki non si perse neppure uno dei suoi piccoli gesti. Ho imparato a cavalcare perch faceva parte della mia istruzione, ma mio padre lo considerava un passatempo inadatto ad una
220

fanciulla. E tu sei daccordo con lui?. Al contrario. Sigyn fece una smorfia. Molto raramente sono daccordo con quello che dice mio padre. Loki rimase in silenzio. Sapeva che Sigyn stava pensando quello che pensava anche lui. Le lanci unocchiata fugace prima che lei parlasse di nuovo. Quando sono arrivata a corte, un anno fa, mio padre scrisse una lettera per combinare il mio matrimonio con uno dei membri della famiglia reale disse, soppesando ogni parola. Lultima frase le usc come un sussurro. Io non ne sapevo nulla. Loki strinse le labbra e si sporse appena verso di lei, fissandola bene negli occhi. I padri pretendono la verit dai figli, quando sono loro stessi i primi a mentire. Poi non riusc pi a guardarla. Distolse lo sguardo e rivolse gli occhi verso la rassicurante linea dellorizzonte. Non indag lespressione di Sigyn, e non cerc di capire che cosa pensava. Sentiva ancora dentro di s le parole che aveva pronunciato, ancorate alla gola, pesanti come sassi. Improvvisamente aveva un uragano nel cuore. Se un giorno ti chieder che cos davvero successo con tuo padre, mormor Sigyn dopo un po, tu me lo racconterai?. Loki sorrise amaramente, serrando la mascella mentre pensava che lunica cosa sensata era rispondere di no. Tuttavia, se Sigyn non gli avesse fatto quella domanda, lui avrebbe aspettato ancora e ancora, finch lei non
221

glielavesse rivolta. Forse rispose. Sigyn non disse pi nulla e Loki la ringrazi tra s per quel silenzio. La ringrazi anche per la delicatezza con cui aveva posto la domanda. Aveva sempre avuto una cura preziosa, spontanea, nel rivolgersi a lui. Loki si rese improvvisamente conto che era una cosa per niente scontata. Poi gli vennero in mente le poche, maledette parole che gli aveva rivolto la notte prima e luragano impervers, una vera e propria tempesta dentro di lui. Si volt verso Sigyn e la osserv mentre strappava qualche filo derba. Sarebbe stato meglio per lui se fosse rimasto in silenzio e avesse soffocato tutte quelle parole. Le cose che hai detto ieri notte, disse invece, le pensi veramente?. Sigyn alz la testa, colta alla sprovvista, e per un attimo incroci il suo sguardo. Loki si sforz di restare impassibile. Certo rispose dopo un attimo. Certo che le penso. Altrimenti non te le avrei dette. Loki la fiss ancora a lungo prima di replicare. Come diamine fai ad essere cos sincera, Sigyn?. Si rese conto di aspettare quella risposta quasi con il cuore in gola. Sigyn gli restitu lo sguardo cercando forse di sorridere, ma Loki si accorse che non ci riusciva. La vide tentennare, abbassare di nuovo gli occhi. Non lo so sussurr. Era cos maledettamente sincera, anche in quel momento. Tu lo sai perch sei cos, Loki?.
222

Forse era questo il problema. Quando le aveva domandato come faceva ad essere cos sincera, in fondo gi sapeva che cosa gli avrebbe chiesto dopo. Gli rivolgeva domande per le quali avrebbe potuto odiarla, eppure lui non ci riusciva. Pens a come risponderle. Davanti a s vedeva la neve cadere su Jotunheim e la sua pelle che si colorava di blu, stretta in una morsa ghiacciata. Vedeva la stanza delle reliquie, capiva la verit troppo tardi. Cadeva nel baratro delluniverso. Una risposta ce laveva. No ment. Non lo so. In quel momento Sigyn gli sfior la mano. Loki rimase immobile mentre lei intrecciava le proprie dita con le sue. Si volt lentamente, pronto a rifiutare la compassione nei suoi occhi, ma Sigyn non lo stava guardando con piet. Lo stava guardando con affetto. Loki si chiese come fosse possibile che quellondata di calore lo invadesse allimprovviso, se al tocco della sua mano invece si era sentito raggelare. La fiss ad occhi sbarrati, pensando di dover assolutamente interrompere il contatto, spostarsi, andare via da lei. Cerc di capire che cosa volesse da lui, cerc di scoprire perch gli avesse preso la mano, ma sembrava non volere niente. Quando Sigyn distolse lo sguardo, Loki cattur di nuovo la sua mano prima che scivolasse via, e la tenne stretta ancora per un po. Tornarono al palazzo verso sera, e Loki non fece nemmeno caso al fastidioso luccicho delle torri al tramonto. Sigyn aveva ancora quello sguardo felice e la sera si dissolse nelloscurit senza sforzo.
223

Quella notte Loki fece il primo incubo. Sogn la sua caduta nelluniverso, eterna come il tempo che non sarebbe mai arrivato. Limpatto con il suolo gli mozz il respiro, poi arriv il dolore. Si svegli di soprassalto, senza ricordare nulla di quello che aveva sognato. Si tir su, esausto, aspettando che la sensazione opprimente dellincubo sparisse del tutto. Solo quando si distese di nuovo si accorse di Sigyn. Era ad un soffio da lui. Loki si prese tutto il tempo per cercare di distinguere i lineamenti nel buio. I pensieri iniziavano gi a offuscarsi nel sonno, e per una volta non riusc a frenare il suo istinto. Lentamente, con cautela, le pass un braccio attorno alla vita. La strinse piano, avvicinandola a lui, poi appoggi la fronte contro la sua, in silenzio, immobile. Chiuse gli occhi, completamente perso, e si rese conto che andava benissimo cos. Quello era labbraccio che non era mai riuscito a darle. Probabilmente lei non ne sarebbe mai venuta a conoscenza, ma comunque le cose andavano benissimo in quel modo. Andavano molto meglio di una prima notte di nozze consumata per dovere. Si addorment senza accorgersi che Sigyn, immobile e silenziosa tra le sue braccia, con i capelli scompigliati sul cuscino e la testa appoggiata a lui, era perfettamente sveglia.

224

WE KNOW NOT WHAT WE MAY BE


Sigyn spost delicatamente il braccio di Loki, stando ben attenta a non svegliarlo. Proprio come tutte le mattine, prese la mano di lui nella sua e la fece ricadere piano sul lenzuolo. La mano scivol sul suo fianco come una carezza, spezzando labbraccio. Sigyn rimase un attimo immobile sotto le lenzuola guardando Loki dormire, poi si volt e scese dal letto, il cuore in fiamme. Si era svegliata tra le braccia di Loki per oltre due settimane. Non si addormentavano mai veramente abbracciati, ma quando la luce del sole filtrava tra le tende Sigyn si svegliava e scopriva che Loki la stava tenendo stretta, che lei gli aveva appoggiato la testa sul petto e che se avesse inclinato il viso avrebbe potuto sfiorare il suo con le labbra. La prima volta che era successo era rimasta completamente pietrificata. Si era svegliata nel bel mezzo della notte e nel buio aveva scorto la sagoma di Loki seduto sul materasso. Era stata sul punto di chiedergli cosa fosse successo, ma poi Loki si era ridisteso e lei aveva immediatamente chiuso gli occhi, d'istinto. Poi, dopo qualche secondo, aveva sentito il suo braccio circondarle i fianchi e spingerla piano verso di lui. Aveva tenuto gli occhi ben chiusi fingendo di essere addormentata, e non si era lasciata sfuggire nemmeno un sussulto quando lui aveva appoggiato il viso contro la sua fronte.
225

Dopo un po Loki si era addormentato, ma lei era rimasta sveglia, perfettamente immobile e vigile come mai lo era stata, ipnotizzata dal rumore del suo respiro e dalla sensazione del suo braccio su di lei. Non sapeva che cosa fare. L'unica volta che si erano trovati cos vicini era stata la sua prima notte di nozze, ma non avevano indugiato in quel contatto e lei non ricordava nemmeno che cosa avesse provato. Forse non aveva provato niente. Adesso invece ogni battito del suo cuore era un boato che risuonava sotto la pelle. Per un po era rimasta in attesa, aspettando che Loki si spostasse o comunque sciogliesse l'abbraccio, ma non successe niente di tutto questo. Aveva pensato di scivolare via dalla sua presa, ma temeva di svegliarlo e di creare una situazione imbarazzante per entrambi. A quel punto aveva pensato che non avrebbe chiuso occhio. Sarebbe rimasta sveglia tutta la notte, rigida e silenziosa sotto le coperte, perch non sarebbe mai riuscita ad addormentarsi mentre Loki la stringeva nel primo abbraccio che mai le avesse dato. Al contrario, avrebbe aspettato lalba chiedendosi perch Loki la stesse tenendo stretta tra le sue braccia. Ma non aveva fatto i conti con la stanchezza e ad un certo punto apr gli occhi ed era gi passata lalba, e anche se la sua testa era scivolata pi in basso, sulla spalla di lui, labbraccio era sempre lo stesso. La scena si era ripetuta pi o meno allo stesso modo la notte seguente, poi quella dopo e quella dopo ancora, finch Sigyn aveva smesso di trasalire quando al risveglio scopriva di aver dormito con la testa appoggiata
226

al suo petto o con le sue braccia attorno a lei. Adesso, dopo quasi un mese dal matrimonio e due settimane da quel primo contatto, Sigyn iniziava a chiedersi se fosse sempre stato esclusivamente Loki a prendere liniziativa o se anche lei avesse iniziato a cercare il suo abbraccio nel sonno. Nessuno dei due aveva mai accennato alla questione. Quella nuova vicinanza, di cui entrambi erano consapevoli ma di cui non parlavano mai, non aveva minimamente influito sulle loro giornate. Sigyn faceva visita a Grete e frequentava le stanze della Regina mentre Loki passava gran parte del suo tempo sui libri. A volte spariva per ore, passeggiando in solitudine per poi ricomparire con gli occhi pieni di ombre. Spesso andavano insieme sulla collina nei pressi di Asgard e passavano intere giornate lontani dal silenzio fasullo della corte. Parlavano, lasciandosi indietro il peso opprimente della prima notte di nozze, un ricordo che non finiva mai di pungere nella mente di Sigyn ma che compariva sempre meno spesso nei suoi sogni. Ora dormiva un sonno tranquillo, privo di incubi, e forse sapeva anche come mai. Aveva iniziato ad indugiare tra le braccia di Loki, quando si svegliava. Ancora si chiedeva il perch di quegli abbracci, senza desiderare davvero una risposta. La verit era che il risveglio era un momento bellissimo. Loki la teneva stretta quasi con prepotenza, ma cera un affetto sorprendente nel modo in cui la sua mano le sfiorava la schiena, e quando si svegliava Sigyn chiudeva di nuovo gli occhi, ingannando s stessa e dicendosi di
227

avere ancora sonno e voler restare ancora l quando invece era perfettamente sveglia e sentiva benissimo il calore di Loki che lavvolgeva. Le piaceva. Le piaceva tantissimo. Allora aveva paura di s stessa, dissolveva l'abbraccio e scendeva dal letto ma quando capitava che al suo risveglio Loki si fosse gi alzato, la travolgeva una dolorosa sensazione di vuoto. Quella mattina, Sigyn si alz e si affacci alla finestra, perdendosi nei primi ricordi che aveva di Loki e anche negli ultimi, cos dolci da essere quasi irriconoscibili. Le cose che cambiano fanno paura, e l non cera una singola cosa che non stesse cambiando. Laria del mattino era fresca e luminosa come sempre, ma Sigyn sapeva che quella non era una giornata qualsiasi. Erano passati ventotto giorni dal matrimonio: un ciclo di luna si era concluso e unultima cerimonia li attendeva, un rito antico che avrebbe riguardato lei in particolar modo. Era un rito della fertilit, da celebrare con una sacerdotessa, in privato, allo scoccare del ventottesimo giorno dalla prima notte di nozze; una cerimonia solenne ma intima, alla quale sarebbe seguito un banchetto pi riservato rispetto al ricevimento nuziale. Sigyn pens a quale sfoggio dipocrisia avrebbe dovuto ricorrere per tutta la durata dellevento. La cerimonia prevedeva senza dubbio che lei avesse gi avuto rapporti con suo marito e il rito doveva propiziare la gravidanza. Del patto che avevano stretto, Loki e Sigyn non avevano pi parlato. Sapevano che cera, ma non agivano in funzione di esso. Ogni tanto Sigyn ci pensava, chiedendosi se anche a Loki venisse in mente
228

quellaccordo rimasto in sospeso, ma nellequilibrio che si era creato fra di loro non cera quasi nemmeno posto per mantenere la promessa. Tuttavia, Sigyn ricordava; ed era certa che anche Loki ricordasse. Fingevano semplicemente di essersene dimenticati. Mentre osservava il cielo scolorirsi nelle tinte dellalba, Sigyn pens alla consapevolezza che avrebbe dovuto fingere di avere durante la cerimonia. Si chiese come sarebbe stato se non avesse dovuto fingerla affatto. Per un istante si permise di fantasticare, immaginando una notte che non aveva mai vissuto, ma interruppe bruscamente il sogno quando si accorse di trovare la cosa estremamente piacevole. Era un piacere molto simile a quello che provava nellindugiare tra le braccia di Loki al risveglio. Arross violentemente e chiuse il proprio cuore a chiave, rifiutando di ascoltare una parte di s stessa che nelle ultime due settimane non aveva smesso di sussurrarle allorecchio. Come da tradizione, avrebbero passato le due settimane successive a quella cerimonia nel luogo di origine della sposa. Pertanto lindomani sarebbero partiti per la regione da cui proveniva Sigyn, Vanaheim, a nord-est, dove il clima era pi rigido e il mare vicino smorzava laria fredda. Sigyn prov una fitta di nostalgia nel pensare che non vedeva casa sua da pi di un anno, ma si rese conto di non essere comunque contenta di ritornare. Aveva come limpressione che se avesse lasciato Asgard, avrebbe perso dietro di s anche quella sorta di familiarit che provava nel trovarsi accanto a Loki ad
229

ogni risveglio. Forse temeva che le cose sarebbero cambiate di nuovo. Sigyn si allontan dalla finestra, dando le spalle alla luce del giorno, giusto in tempo per vedere Loki dirigersi verso le stanze da bagno. Si lasci sfuggire un sorriso. Loki portava i capelli un po pi corti rispetto a quando era tornato ad Asgard, pettinati allindietro comera solito fare, ma ogni mattina, quando si alzava dal letto, sfoggiava unacconciatura tanto scarmigliata che una volta Sigyn aveva trovato il coraggio di dirgli che appariva quasi pi pazzo cos. Loki non aveva risposto, e Sigyn aveva pensato che, in quel momento, non le sembrava nemmeno possibile che fosse malvagio. Loki si volt. Buongiorno. Avevano ancora qualche difficolt a salutarsi al mattino. Sigyn aveva sempre limpressione che nessuno dei due sapesse cosa dire allaltro. Buongiorno rispose con un sorriso, cercando di metterlo a suo agio. Sei pronto per il grande evento?. Loki corrug la fronte. Cosa intendi?. La cerimonia spieg Sigyn. Oggi pomeriggio ci sar il rito e il banchetto a seguire. Ah rispose Loki dopo un attimo. Me nero dimenticato. Non c da sorprendersi, visto che si tratta dellennesima consuetudine asgardiana di cui avrei volentieri fatto a meno. Sigyn sospir. Domani per partiamo per Vanaheim. Staremo lontani dalla corte per un po. Saremo soli, stava per aggiungere, ma cambi idea e non lo disse. Quando alz lo sguardo, per, si rese conto che Loki
230

doveva aver colto il sottinteso. Ce laveva dipinto sul volto. Sigyn lasci le stanze nel primo pomeriggio per recarsi agli appartamenti della Regina. Sarebbero state le sue ancelle a prepararla per la cerimonia, sotto la supervisione di Frigga. Era un rito importante, pi di quanto Sigyn si rendesse conto, e quando entr nella camera adibita per lattesa, avvert immediatamente latmosfera solenne di cui era permeata. Le sembr quasi di rivivere la vigilia del matrimonio mentre le donne le intrecciavano i capelli in silenzio e una dama di compagnia della Regina le descriveva il rito nei minimi particolari, spiegandole cosa avrebbe dovuto dire e quale atteggiamento avrebbe dovuto mantenere per tutta la durata della cerimonia. Sigyn si sforz di sorridere e ascoltare come se non stesse indossando nessuna maschera perch temeva che per quanto fosse assai ingannevole allapparenza, gli occhi delle donne non ne sarebbero stati ingannati e avrebbero capito ad un primo sguardo che lei non aveva affatto consumato il matrimonio. Perci teneva gli occhi bassi, fingendo rispetto e pudore, ascoltando il rumore della spazzola che scivolava tra i capelli e la voce perentoria della dama di compagnia. Poi Frigga entr nella stanza e Sigyn alz gli occhi di scatto. La serenit della Regina traspariva al di sotto del contegno regale e Sigyn avvert il proprio cuore indurirsi mentre si ricordava del modo in cui Frigga laveva usata. Evit il suo sguardo, finch le donne non ebbero terminato i preparativi e la Regina le conged.
231

Non appena le ancelle ebbero lasciato la stanza, cal il silenzio. Sigyn teneva gli occhi bassi, aspettandosi un qualche grave discorso da parte di Frigga, ma quando la Regina inizi a parlare si profuse in semplici considerazioni sullimportante cerimonia che laspettava e sulla vita matrimoniale. Sigyn attese che il tempo passasse. Aveva la sensazione di trovarsi sullorlo di un baratro. Non vedeva lora di essere al sicuro. Sei felice, Sigyn?. Sigyn alz la testa, esponendo i propri occhi alla vista della Regina, vulnerabile e sincera nel proprio sconcerto. Schiuse le labbra. cercando una risposta, ma non si era aspettata quella domanda e rimase in silenzio troppo a lungo. Perch me lo chiedete, vostra Maest? replic con un filo di voce. La Regina sospir. Non sono una sciocca, Sigyn, e non ho nemmeno un cuore di pietra. So che non volevi sposare Loki e non hai idea di quanto mi addolori laverti costretta ad un matrimonio che non desideravi. Spero che tu riesca ad essere felice, nonostante tutto. Cadde di nuovo il silenzio. Sigyn sapeva che se avesse parlato, la sua voce si sarebbe increspata sotto le lacrime. Riviveva nella sua testa il momento in cui le era stato annunciato il matrimonio, la violenza con cui quellunione le era stata imposta. Pensava a Loki, rovesciando la prospettiva delle cose e vedendo s stessa come un vincolo indesiderato. Pensava ai suoi modi bruschi e a quanto lo avesse odiato. Pensava a quanto le piacevano i suoi abbracci.
232

Posso farvi io una domanda, mia signora? chiese. La Regina la guard con aria interrogativa. Certo, mia cara. Erano mesi che quella domanda le turbinava in testa, fin da quando era scesa per la prima volta nelle prigioni. Perch avete scelto me?. Tornava di tanto in tanto anche adesso, quella domanda, quando si chiedeva come sarebbe stato se unaltra donna si fosse svegliata ogni mattina insieme a Loki, e lei fosse rimasta al riparo nelle stanze della Regina con un ricamo tra le mani. Temo di non capire, Sigyn, rispose Frigga, ma Sigyn era sicura che in realt avesse capito benissimo. Quando avete avuto bisogno di qualcuno che portasse i vostri messaggi a Loki spieg. E poi, di qualcuno che gli salvasse la vita. Ci sono tante ragazze, a corte. Perch avete scelto me?. Solo alla fine della frase si accorse del groppo che aveva in gola. Aveva appena chiesto a gran voce una verit che aspettava di conoscere da mesi, e adesso che era arrivato il momento di ascoltarla. aveva quasi paura. Rimase di stucco quando Frigga si chin su di lei, appoggiandole le mani sulle spalle. Lho fatto perch era la scelta migliore disse. La scelta migliore? ripet Sigyn. Non sono brava a capire i pensieri degli altri e non so come si curano le ferite dentro alle persone. Non ero adatta a quel compito. Perch allora me lo avete voluto assegnare a tutti i costi?. A quel punto si rese conto che non era pi possibile
233

trattenere le lacrime e tutta la frustrazione che aveva ingoiato negli ultimi mesi si sciolse in pianto. Frigga si accigli, ma non tent di consolarla. Le sollev il viso perch la guardasse negli occhi. Tu sei leale disse. Sapevo che non lo avresti mai tradito. questo ci di cui lui ha bisogno. Prima di essere travolta di nuovo dallindignazione per essere stata cos spudoratamente usata per soddisfare le necessit della famiglia reale, Sigyn si rese conto che Frigga aveva ragione. Per la prima volta riconobbe un tratto di s che non aveva mai considerato. Disorientata, pens istintivamente che forse allora essere sposati non era cos assurdo, se aveva ci di cui lui aveva bisogno. Ma lui? Loki aveva ci di cui lei aveva bisogno? Sigyn pens agli abbracci con cui si svegliava, ai mezzi sorrisi, alle battute un po ciniche, ai sottintesi della sua risata, alle occhiate oblique, ai capelli disordinati del mattino, al suo silenzio e a mille altre cose ancora. E decise che s, lo aveva. Quando vennero a prenderla, Sigyn era pronta a fingere il necessario. Si conged dalla Regina con uno sguardo amaro e segu le ancelle fino ad una cripta sconosciuta, scendendo una scala a chiocciola nelle profondit del palazzo. L, nelle viscere della terra, la sacerdotessa le auspic di poter presto benedire la propria unione con un figlio. Sigyn finse che fosse possibile e tutto and bene. Lasci la cripta con la consapevolezza di aver pensato alle parole della Regina per quasi tutta la durata del rito. Quando si trov davanti alle porte della sala dove si sarebbe tenuto il banchetto, realizz che pochi istanti
234

dopo avrebbe visto Loki e avvert il vuoto nello stomaco. Non ebbe il tempo di riflettere a lungo su cosa stesse veramente provando in quel momento perch subito le porte si spalancarono davanti a lei. Scese la scalinata, camminando in mezzo alla piccola folla solenne che aveva atteso la sua comparsa. Poco pi in l cera Loki, in piedi in mezzo alla stanza, comera previsto. Detestava quellatmosfera e non si premurava di nasconderlo, ma quando la vide arrivare abbozz un sorriso e Sigyn, distinto, fece lo stesso. La cerimonia doveva concludersi con un bacio: lo sposo avrebbe baciato la sua compagna, simboleggiando il suo impegno nel proteggerla mentre lei avrebbe portato in grembo il frutto della loro unione. Mentre si avvicinava, Sigyn pens a quanto malvolentieri avrebbero dovuto eseguire quel gesto, poi improvvisamente si rese conto che il loro ultimo bacio risaliva alla loro notte di nozze e che lei nemmeno si ricordava comera stato. Si ferm davanti a Loki, imbarazzata e intristita dal ricordo. Alz lo sguardo su di lui sperando che capisse quello che stava cercando di dirgli: baciami, e finiamola con questa messinscena. Ma nel momento in cui Loki si chin su di lei per baciarla, Sigyn si rese conto che questa volta non avrebbe dimenticato. Non era il bacio rigoroso del matrimonio, n aspro come quelli della prima notte di nozze. Era morbido e delicato e indugiava su di lei. Era come se fosse il primo.

235

Si scost da Sigyn pensando che voleva darle un altro bacio ancora. Il pensiero arriv piano alla sua coscienza, ma quando la raggiunse si sent raggelare e per un attimo fiss Sigyn incredulo, quasi confuso. Poi ricord che la cerimonia era finalmente terminata, quindi la prese per mano e spar tra la folla, il cuore in fiamme. Cerc di imbastire una qualunque conversazione, pur di distrarsi. Le chiese comera andato il rito, ma si rese conto che era stata una pessima idea quando scopr di non riuscire a smettere di fissare le sue labbra mentre parlava. Not un bagliore nel suo sguardo, qualcosa che non aveva visto prima e che accendeva i suoi occhi. Lo trov intrigante e si maledisse per questo. Il banchetto era spaventosamente simile al ricevimento che aveva seguito il matrimonio, e Loki si trov intrappolato di nuovo nellusuale rete di congratulazioni. Ad un certo punto si allontan, lasciando a Sigyn il compito di districarsi tra i convenevoli daltronde, riusciva molto meglio a lei che a lui. Non cera bisogno di avvertirla, ormai sapeva. Gli lanci unocchiata consapevole quando lo vide allontanarsi, solo che quel bagliore era ancora nel suo sguardo e Loki se ne and con uno strano, piacevole calore nel petto. Si diresse verso il solito porticato, cercando la zona meno gremita. Not con soddisfazione che nessuno tentava di fermarlo per rivolgergli la parola. Sorrise: certe cose non cambiavano mai.
236

Scelse un angolo appartato e l rimase, ascoltando il vago brusio che proveniva dalla sala alle sue spalle. Chiuse gli occhi, sforzandosi di pensare alla sua vendetta, ma la prima immagine che lo assal fu il preciso istante in cui si era chinato per baciare Sigyn. Riapr gli occhi. Non era il momento per quei pensieri. Cerano cose molto pi importanti, piani di rivalsa che non riusciva mai a mettere a punto e che dimenticava ogni notte quando abbracciava Sigyn nel sonno. Qualcosa gridava dentro di lui con furia disumana, ricordandogli che ad un certo punto avrebbe dovuto fare una scelta. Non si possono avere entrambe le cose, gli diceva, e tu dovrai decidere. Dovrai scegliere, perch non puoi averne una senza rinunciare allaltra. Loki aveva ancora nel petto il calore dellultimo sguardo di Sigyn, e si disse che invece le avrebbe avute tutte e due. Ancora non sapeva come, ma nessuno aveva il diritto di dirgli che cosa doveva fare. Nessuno. Nemmeno s stesso. Sent dei passi alle sue spalle e per un attimo pens fosse Sigyn. Poi si volt e si trov davanti Sif. Che sorpresa, Lady Sif, la salut senza calore. Loki, rispose lei. A Loki bast uno sguardo per capire. Devo ammettere che il ruolo di portavoce non ti si addice molto, ma sembra che i Tre Guerrieri siano convinti del contrario, comment. Sif lo guard con ostilit, e lui prosegu. Avanti, Sif. Sono mesi che mi chiedo che cosa stiate architettando alle mie spalle. Sii gentile e svela questo arcano.
237

Non c niente da nascondere, disse Sif. Siamo preoccupati per lincolumit di tua moglie. Loki alz le sopracciglia, sarcastico. Non lavrei mai sospettato. Non ci fidiamo di te. Anche questa unincredibile rivelazione. Sono sconvolto. Sif si accigli, e Loki sorrise. Innervosirla era gratificante e lui non si premurava di nascondere il proprio divertimento. Continu a sorridere mentre la guerriera gli si avvicinava con occhi feroci. Non ho idea di come siano andate veramente le cose, ma chiaro che non ti sei sposato per amore. Sappiamo che farai la tua mossa. Spero che tu abbia almeno la decenza di non coinvolgere tua moglie. Loki si accorse che tutto il proprio sarcasmo era svanito nel breve spazio di quelle parole. Fin dallinizio della conversazione aveva deciso di non prendere sul serio Sif, in modo da togliere valore a quanto gli avrebbe detto, ma ad un tratto si era reso conto di non poter continuare a non darle retta. Quello che stava insinuando era terribile, e per un attimo lo sconvolse il pensiero che i dubbi di Sif potessero essere anche quelli di Sigyn. Forse la ragazza che abbracciava ogni notte aveva paura che lui le facesse del male. Una volta gli era piaciuto scorgere la paura negli occhi di Sigyn, ma adesso il solo pensiero gli era insopportabile. Far la mia mossa, su questo hai ragione, mormor a denti stretti. Ma ti assicuro che ti pentirai di aver insinuato che potrei servirmi di Sigyn per questo. Certo, quello che vi aspettate tutti, e credimi,
238

mi disgustate, dal primo allultimo. Chi deve aver paura siete voi, non lei. Se questo che ti preoccupa, Sif, puoi dormire sonni tranquilli, perch preferirei ridurmi in cenere insieme ad Asgard piuttosto che farle del male. Tacque, una rabbia atroce impressa nello sguardo e un bizzarro senso di orgoglio nel cuore. La verit gli era sgorgata dalle labbra con una facilit impressionante, ma in quel momento non ci pens. Lo colp piuttosto la natura stessa delle sue parole. Forse non lo aveva mai realizzato fino a quel momento, ma adesso dentro di s sapeva perch non potesse nemmeno concepire lidea di far del male a Sigyn. Ormai, pens atterrito, era troppo tardi per scegliere. Sif rispose con durezza. Non ci faremo cogliere impreparati. Sappiamo chi sei. Loki replic con il sorriso pi amaro che avesse mai rivolto. Oh, certo. Sappiamo ci che siamo, disse, e ogni parola piomb come un macigno nel silenzio della sala. Ma non sappiamo che cosa potremmo essere. Per un attimo si confrontarono senza parlare, dritti in piedi e con lo sguardo di fuoco. Poi Sif gir sui tacchi e se ne and. Loki rimase un attimo l dovera, non ancora sconvolto ma nemmeno indifferente. Quando lo scompiglio inizi a crescere tra i suoi pensieri, si volt, appoggiandosi alla balaustra; e in quel momento vide Sigyn. Era poco pi in l, seminascosta dietro una colonna argentea, e sembrava indecisa se avvicinarsi o meno. Loki si tir su di scatto, e la osserv a lungo prima di parlare.
239

Hai sentito tutto di nuovo. Sorrise, perch era una di quelle cose cos assurde da succedere per davvero. stato un caso anche questa volta, ma immagino che non mi crederai, rispose Sigyn con un filo di voce. Loki la guard ed ebbe limpressione che esitasse e allo stesso tempo desiderasse con tutte le sue forze di avvicinarsi. Perch non dovrei? replic. Hai sempre detto di non fidarti di nessuno. Ma tu sei sincera, con me. O no? Sigyn sorrise e gli si fece pi vicina. S, disse. Sempre. Loki pens che forse non avrebbe dovuto scegliere, alla fine. Listante dopo, Sigyn lo baci sulle labbra. Aveva visto ogni istante di quel gesto Sigyn che appoggiava le mani sul suo petto e che si alzava in punta di piedi eppure il bacio lo colse di sorpresa. Impreparato, sent Sigyn premere dolcemente le labbra contro le sue per un momento lunghissimo, senza tempo. Rimase immobile, disorientato dal silenzio che allimprovviso era calato nella sua testa, ma quando Sigyn fece per scostarsi lafferr per la vita e la spinse di nuovo verso le sue labbra. Le diede tutti i baci che si era imposto di non darle. Quando alla fine si allontan attese che i pensieri tornassero pesanti come prima, ma la sua mente rimase leggera e silenziosa. Guard Sigyn incredulo, e si rese conto di tenerla ancora abbracciata e di non aver nessuna voglia di lasciarla andare. Sigyn schiuse le labbra, forse per parlare, ma poi abbass lo sguardo e non disse nulla. Loki pens che fosse in
240

imbarazzo e lasci la presa, scostandosi da lei. Se ne pent immediatamente, perch a quel gesto Sigyn alz gli occhi e lo guard come a domandargli il perch. La mente di Loki non era fatta per essere leggera. Avvert il primo pensiero precipitare con un tonfo. La vendetta. Il suo futuro. E Sigyn, proprio l in mezzo. Ora ricordava perch si era imposto di non darle nemmeno uno di quei baci. Si volt verso il cielo color pece. Alle sue spalle, Sigyn taceva. Per un istante pens di respingerla bruscamente, di usare il talento delle sue parole per metterla in fuga. Riconobbe che sarebbe stata una soluzione assennata. Ma poi sent la mano di Sigyn sul suo braccio e disse il contrario di quello che avrebbe dovuto dire. So che pu essere difficile da credere esit. Era ancora in tempo. Guard accanto a s e vide gli occhi di Sigyn brillare della luce della notte. No, era troppo tardi. Ma tutto quello che ho detto a Sif era la verit. Sigyn sorrise, e Loki vide una fiducia tale nei suoi occhi da sentirsi prendere dal panico. Lo so, disse lei. Loki la baci di nuovo. Questa volta la sua testa non si svuot affatto e sent benissimo tutti i pensieri gridargli di smetterla, che si stava distruggendo con le sue stesse mani, che cos sarebbe stato molto pi difficile. In risposta, Loki continu a cercare le labbra di Sigyn, sfidando furiosamente s stesso. Cera un'altra voce, l dentro, insieme a tutti quei pensieri complicati e contorti, una voce limpida e breve: e quella voce diceva che non cera proprio niente di sbagliato.
241

Rimasero a lungo sotto il porticato, ma Loki non avrebbe saputo dire quanto. Ad un certo punto, Sigyn si scost da lui e gli parlo quasi con timidezza. Almeno uno di noi due dovrebbe tornare l dentro il banchetto in nostro onore. Loki non lasci la presa sui suoi fianchi. Mi sembra di avertelo gi detto una volta: la festa mia, decido io quando andarmene. Sigyn ridacchi, veramente contenta, e Loki la guard affascinato, perch non laveva mai vista cos. Mi ricordo, e ricordo anche che quella volta, alla fine, eravamo dovuti rientrare, replic lei. Loki sbuff. E va bene, disse. Scambi un ultimo sguardo con Sigyn, ma si rese conto che listante senza tempo del bacio era finito. Ora nei suoi occhi vedeva una promessa che lo turbava, e si domand se anche lui avesse lo stesso sguardo. Tornarono nella sala in silenzio. Non fecero alcun riferimento a quanto era successo, ma i loro occhi avevano trovato un nuovo modo di incontrarsi senza preavviso. Gli sguardi non duravano pi di un istante, ma era un istante pieno di parole inespresse. Loki ricominci a lottare con s stesso. Ora pi che mai aveva bisogno di trovare un posto per Sigyn allinterno dei suoi piani di rivalsa. Non voleva farle del male, ma sapeva che prendersi la sua vendetta sarebbe stato un modo per metterla in pericolo. Rinunciare a vendicarsi era fuori discussione, quindi doveva riuscire a salvarla da s stesso in qualche modo, ma non sapeva come. Non era certo il momento migliore per pensarci, ma non riusciva
242

a fare altrimenti. Vedeva Sigyn accanto a lui indossare un sorriso di circostanza e si ricordava di essere stato lui a insegnarglielo. I suoi ricordi avevano un modo incredibile di allacciarsi lun laltro, perci appena tirava lestremit di uno, tutti gli altri seguivano come migliaia di onde. Cos, Loki la guardava e ricordava tutto, e provava la sensazione opprimente di essere in un vicolo cieco. Quando tornarono verso le proprie stanze si chiuse in s stesso. Inizialmente Sigyn tent di parlargli, ma ad un certo punto si arrese e rimase in silenzio anche lei. Loki ignor la stretta al cuore e apr la porta senza dire una parola. Per un po fece finta di niente e rimase impassibile. Una volta gli riusciva bene, ma da quando viveva con Sigyn era sempre pi difficile. Cerc di escludere ogni cosa che fosse al di fuori della sua testa, and sulla terrazza e rimase l, ma dopo qualche minuto si rese conto di non riuscire pi a sopportare il brusio ossessivo dei propri pensieri. Ancora una volta fece quello che non avrebbe dovuto fare e si alz, tornando in camera. Sigyn, disse. La ragazza si volt. Aveva appena sciolto i capelli, e le ricadevano ondulati sulle spalle e sulla schiena. Loki?. Hai sentito quello che ho detto a Sif poco fa. Loki parlava con voce controllata, i muscoli del collo tesi. S certo che lho sentito, rispose Sigyn, confusa. Dimmi che coshai sentito esattamente. Hai detto che non mi faresti mai del male.
243

E la parte in cui dicevo che avrei fatto la mia mossa, lhai sentita quella parte, Sigyn? Sigyn fece una pausa e per un attimo Loki pens che gli avrebbe risposto di no. S. E allora Si sentiva come vicino ad esplodere e restare calmo fu uno sforzo disumano. Aveva molte cose da dire, ma per la prima volta in tutta la sua vita non riusc a trovare le parole. perch?. Quando sollev di nuovo gli occhi verso Sigyn, si rese conto che lei aveva capito lo stesso. Gli si avvicin senza distogliere lo sguardo. Perch tu non mi farai del male. Scand ogni sillaba con decisione, come a rassicurarlo, ma Loki non si sent affatto rassicurato, si sent sprofondare e per un attimo pens che lunica soluzione era mentirle. Le avrebbe detto che non gli importava nulla di lei, e sarebbe stato meglio se ci avesse creduto. Poi per Sigyn lo baci di nuovo e lui se ne dimentic. Loki la strinse pi dolcemente di quanto avrebbe potuto credere, mentre il riverbero delle parole di lei echeggiava nella sua testa. Ma certo, che non le avrebbe fatto del male. La sentiva appoggiarsi contro il suo corpo con una fiducia disarmante. Era cos diversa rispetto alla prima notte di nozze. Ma non solo lei, tutto. Tutto era diverso, e non voleva che venisse rovinato da niente. Mand al diavolo i pensieri, respingendoli con rabbia: avrebbero comunque distrutto ogni cosa, e lui voleva soltanto che almeno in quel momento lo lasciassero in pace. Poco prima di cadere nel sonno, Loki si chiese che cosa provasse davvero per Sigyn, ma non volle darsi una risposta. Si addormentarono abbracciati.
244

Quella notte fece il secondo incubo. Sogn di nuovo la caduta, ma questa volta fu molto pi breve. Non si svegli con lo schianto dellimpatto. Rimase immobile, ancorato a terra, schiacciato dal nulla sopra di lui. Tent di muoversi, di gridare, ma i muscoli non rispondevano e nessuna voce usciva dalla sua bocca. Un suono lontano mormorava nel buio, qualcosa di tremendamente familiare, sillabe indefinite, come le parole di qualcuno che fosse troppo distante per essere capito con chiarezza. Chiuse gli occhi per non sentire, e in quel momento arriv il dolore. Si svegli annaspando in cerca di aria, sgranando gli occhi, ma rimase immobile proprio come nel sogno, lincubo ancora disteso davanti allo sguardo. Gli sembrava quasi di avvertire ancora lo spasmo violento che lo aveva svegliato. Cerc di muoversi e si sent esageratamente sollevato quando si rese conto di non essere pietrificato come nel sogno. Non cera nessun lontano mormorio nella stanza, solo silenzio. Sigyn dormiva con la testa sul suo petto, e Loki la strinse pi forte a s. Questa volta, lincubo se lo ricord.

245

THE SWEETEST DOWNFALL


La strada che portava a Vanaheim non era particolarmente aspra o insidiosa, ma avrebbero comunque impiegato almeno un giorno e mezzo per giungere a destinazione. Cos, la mattina seguente partirono presto, in modo discreto, senza ulteriori cerimonie. Sigyn abbracci Grete con la promessa di salutarle chiunque conoscesse e di portarle un ricordo da casa. Loki fu molto meno affettuoso con Frigga, Thor e Odino: riserv a tutti e tre un addio educato ma freddo, e non degn il Padre degli Dei nemmeno di uno sguardo. Non si erano pi rivolti la parola dopo il giorno del matrimonio, almeno per quanto ne sapesse Sigyn, e le loro questioni irrisolte spiccavano feroci nel silenzio in cui entrambi si ostinavano. Sigyn strinse forte la mano di Loki per fargli sapere che, anche in quel frangente doloroso, lei era l con lui. Partirono a cavallo seguiti da un drappello di guardie. Il viaggio risvegli in Sigyn un entusiasmo che lei stessa stentava a riconoscere, e mentre osservava il paesaggio che aveva gi visto allandata, pi di un anno prima, cerc di passare il tempo coinvolgendo Loki in una delle loro conversazioni. Ma Loki era taciturno e distratto, e alla fine Sigyn si arrese. Tacque e aspett. Non pass molto tempo prima che fosse lui a rompere il silenzio. Pensavo che mi avrebbe restituito i poteri, mormor. Sul momento, Sigyn non comprese. Che cosa?. Odino. Pensavo che in vista del viaggio mi avrebbe
246

consentito di nuovo il possesso dei miei poteri, spieg Loki. Se non del tutto, almeno in parte. Sigyn lo guard attentamente. Aveva parlato a voce bassa, ma la rabbia saettava nei suoi occhi, e lei non riusc a fare a meno di chiedersi cosa avrebbe potuto fare, se Odino avesse deciso di restituirgli i poteri. Distolse lo sguardo: voleva riuscire a non pensarci almeno per un altro po. Hai idea di come sia riuscito a privartene? gli chiese invece. Con il suo scettro, probabilmente. Lho visto esiliare Thor su Midgard soltanto con esso. Loki sospir, massaggiandosi la fronte. Mi auguro per lui che non sia una cosa permanente. Lei gli appoggi una mano sul braccio. Sono certa che non cos. Loki la fiss intensamente per un istante. Sembr esitare, poi si sporse verso di lei per baciarla. Sigyn sent le sue labbra premere contro le proprie e cerc con tutte le forze di gestire il caos di emozioni. Non ci riusc, e il groviglio di sentimenti rimase l, annodato in gola, senza sapere veramente quale fosse il suo posto. Solo un mese prima non avrebbe mai potuto pensare ad una cosa del genere, ma quando si era trovata sotto il portico e aveva ascoltato le parole di Loki, e quando lui si era voltato e laveva vista, Sigyn non era stata subito certa di quello che avrebbe fatto. Una parte di lei le aveva chiesto disperatamente di avvicinarsi; unaltra, di stare ferma l dovera. Sapeva che avrebbe dovuto
247

prendere una decisione, ma non era stata dolorosa come aveva pensato. Quando si era trovata di fronte a Loki, non era stato veramente come decidere: era stato come se non avesse avuto scelta, come se le cose fossero potute improvvisamente andare in un solo modo. Cos, lo aveva baciato. Aveva atteso pazientemente il senso di colpa, di giustizia, di rabbia, di qualunque cosa, ma non era arrivato. Le sembrava tutto cos giusto. Perci aveva continuato a baciarlo. Solo dopo, quando erano rientrati, si era accorta che dentro di lei cerano migliaia di cose. Una strana sensazione tintinnante in mezzo al petto, qualcosa che non aveva mai provato prima. Poi cera lo smarrimento, malinconico e quasi spaventoso. La cosa che pi la colpiva, per, era quella sorta di spinta tra i propri pensieri, qualcosa che le diceva che andava tutto bene, che le suggeriva di guardare Loki a lungo quando lui non sapeva di essere osservato e che le sussurrava che, se lo avesse voluto, avrebbe potuto baciarlo ancora. Ad un certo punto, quasi per abitudine, aveva avuto paura. Guardava Loki cercando dentro di s il vecchio terrore, trovandone qualche frammento nella memoria. Non era abbastanza. E poi lo aveva baciato ancora, quella notte, e si era fatta baciare; e neppure per un istante aveva avuto limpressione che fosse una cosa sbagliata. Quando sulla via per Vanaheim Loki si scost da lei, interrompendo il bacio, Sigyn lo fiss per un istante, assorta. Alla fine si sporse in avanti e lo baci di nuovo. Lungo la strada, in uno dei momenti di silenzio, Sigyn
248

cap di sapere benissimo che cosa stesse provando, e cap anche di non volerlo dire. Era quella, la cosa che le faceva veramente paura. Era il modo in cui si fidava di Loki, che una volta non sarebbe nemmeno riuscita a guardare senza pensare che fosse un traditore e un folle. Era il modo in cui tutte quelle cose sembravano non avere pi importanza. Era il mondo in cui lo desiderava, e gli voleva bene. Quella notte si accamparono ai piedi di una montagna nel territorio di Vanaheim. Lindomani avrebbero passato il valico e in poche ore sarebbero giunti alla dimora di Lord Iwaldi, situata sul versante occidentale del rilievo. Rivedere suo padre non era un bel pensiero, e Sigyn lo evit. Si rannicchi nella sontuosa tenda da viaggio che era stata allestita per lei e Loki, e quella sera parl a lungo con suo marito, stretta a lui sotto le coperte. Credo che al nostro ritorno dovr parlare con Lady Sif, disse Sigyn ad un certo punto. Per rassicurarla. Loki sbuff. Sif solo un portavoce. I Tre Guerrieri la pensano come lei. Forse hanno ricevuto da Odino in persona lordine di proteggerti. Dubito che cambierebbe qualcosa se tu le parlassi, e ad ogni modo credevo che ormai non ti importasse pi di tanto di come la pensino a corte. Forse se le dicessi che va tutto bene e che non corro pericolo, lo riferirebbe al Padre degli Dei, prosegu Sigyn. E lui potrebbe decidere che ora sei meritevole di ricevere i tuoi poteri, almeno in parte. Loki tacque per un po, ma qualunque cosa stesse pensando labbandon in fretta. Le rivolse un sorriso
249

affilato. Cosa ti garantisce che adesso non corri pericolo?. Sigyn si sent avvampare e lo fiss, impietrita, per un istante lunghissimo. Quando Loki scoppi a ridere, lei sussult. Fece per baciarla, ma allultimo si tir indietro, osservandone lespressione ancora sgomenta. Hai paura?, le chiese, improvvisamente serio. Sigyn rimase colpita dallansia con cui sembrava aspettare la sua reazione. Lultima volta che aveva risposto di no a quella domanda era stata la notte delle nozze, e lo aveva respinto poco dopo. Hai detto che non mi farai del male, disse Sigyn con lo stesso tono serio che aveva usato lui. E hai detto che era la verit. Io ti credo. Le sembr di vedere Loki sgranare gli occhi nelloscurit e fissarla a lungo, come trafitto in pieno da qualcosa che mai si sarebbe potuto aspettare; la strinse a s dopo un po, ma rimase in silenzio. Si addormentarono cos. La mattina dopo si avvolsero in pesanti mantelli per difendersi dal freddo, e valicarono il passo. Loki guardava nervosamente il paesaggio e Sigyn si domand se la terra dei Giganti di Ghiaccio assomigliasse a quella montagna, una landa di roccia e chiazze di neve ammorbidita dal vento tiepido del mare. Scesero sul versante opposto, percorrendo strade scavate nella roccia dove la neve si era sciolta e aveva formato piccole pozzanghere tonde. A met tragitto, quando le pareti di pietra calarono e la via si apr, Sigyn scorse il mare. Riempiva il panorama al di sotto modellando un golfo aspro, puntellato da scogliere e caverne. Era freddo
250

e grigio, ma Sigyn non lo vedeva da un anno intero e si sent annodare lo stomaco in preda ad uneuforia del tutto sconosciuta. Il suo entusiasmo si smorz quando vide emergere allorizzonte il profilo del palazzo e suo padre sulla soglia, con servit e popolani pronti ad accogliere solennemente il loro arrivo. Sapeva che Loki detestava quel genere di cose e si gir verso di lui per vedere la sua espressione. Il suo viso era una maschera di indifferenza, ma quando si volt verso di lei le rivolse un debole sorriso. Lord Iwaldi si mostr cerimonioso e affettato nei suoi modi, ma a Sigyn non sfuggirono le occhiate impaurite che lanciava di tanto in tanto a Loki. Non aveva mai pensato che suo padre, che aveva sempre ottenuto obbedienza da lei e da chiunque altro, potesse avere paura di qualcuno. Eppure Sigyn not come soppesava le parole e i gesti in presenza di Loki, e quando passarono tra la folla riunita per accoglierli vide che chi non teneva gli occhi fissi a terra lanciava sguardi che erano puro terrore. Sapeva che non erano rivolti a lei, ma era come se lo fossero. Pens a come dovesse sentirsi Loki. Lo guard, ma la sua espressione era di ghiaccio e pass tra la gente senza degnarli di un solo sguardo. Labitazione era appartenuta alla famiglia della madre di Sigyn, Lady Freya, ma Iwaldi si trovava perfettamente a suo agio nellatteggiarsi a padrone del maniero. Spieg a Loki come fosse stato scolpito nella roccia, incastrato nella montagna, e insistette per mostrare loro i dintorni del palazzo. Sigyn, che era rimasta in silenzio fino a quel
251

momento, trov il coraggio di dire quello a cui stava pensando fin da quando aveva intravisto la rocca stagliarsi contro la montagna. Perdonatemi, padre, disse. Vorrei andare a fare visita a mia madre, adesso. Il volto di Lord Iwaldi si adombr allistante. Sigyn si irrigid, ricordandosi i tanti, troppi momenti in cui il padre aveva calpestato la propria volont, e allora si accorse che Loki stava fissando Iwaldi dritto negli occhi, implacabile e spietato, e che suo padre stava ricambiando lo sguardo. Per un istante, si scrutarono lun laltro in silenzio. Poi Iwaldi distolse lo sguardo, e Sigyn scorse una paura indefinibile sul suo volto. Improvvisamente si sent protetta come mai lo era stata, con Loki accanto a s. Non poteva saperlo, ma era sicura che in quel momento stesse sorridendo. Certo. Vai pure, figlia mia, e porta a tua madre anche i miei saluti, disse Iwaldi prima di congedarsi. Loki segu Sigyn lungo una scala tortuosa addossata alla parete di roccia, per nulla ripida ma stretta, scolpita nella pietra. Salirono fino in cima, dove la montagna si ritirava in una minuscola radura disseminata di erica e pervinca. Sigyn sent il cuore mancare di un battito, perch era stata lei a piantare quella pervinca, molti anni prima. In fondo alla radura, contro la roccia, cera un dolmen coperto dallerica. Sigyn si avvicin di qualche passo, poi si ferm, incapace di proseguire. Vuoi restare sola?, le chiese Loki. Non aveva aperto bocca fino a quel momento. Sigyn si volt verso di lui e gli prese la mano.
252

No, disse. Per favore, resta. Loki non batt ciglio, ma rimase accanto a lei. Aveva assunto un atteggiamento discreto, rispettoso addirittura, che Sigyn non gli aveva mai visto. Gli lasci la mano e si avvicin alla tomba di sua madre. Sfior la superficie piatta del dolmen con le dita, un gesto lungo, come se fosse un rito; poi si inginocchi ai piedi del sepolcro, e rimase l in silenzio. Sentiva Loki dietro di s attendere senza fretta, poco distante. In quel momento, mentre il vuoto incolmabile si espandeva dentro di lei, avrebbe tanto voluto che lui venisse pi vicino e che labbracciasse. Sapeva che non lo avrebbe fatto, e rimase di stucco quando sent i suoi passi e le sue mani stringerle le spalle. Si rese conto che stava piangendo solo quando avvert il proprio respiro incrinarsi. Ingoi le lacrime. Mia madre era di unantica famiglia nobile, la stessa stirpe della casa reale, esord, perch voleva parlare. Mio padre era di lignaggio inferiore al suo, ma il matrimonio era stato combinato per favorire lascesa sociale della sua famiglia. Si sposarono e nacqui io. Poi mia madre si ammal. Mio padre era molto amareggiato perch non poteva pi dargli dei figli e lui ancora non aveva un erede maschio. Fece una pausa. Loki era ancora l, con le mani sulle sue spalle. Sigyn si volt appena per cercare i suoi occhi, senza trovarlo. Su Midgard ci ci chiamano dei, giusto? Dovremmo essere immortali, o almeno vivere molto a lungo. Mia madre peggior rapidamente e mor. Sigyn chiuse gli occhi e li strinse forte per riuscire a
253

pronunciare le parole che aveva dentro. Io lo so perch mia madre morta, disse. Per questo da bambina dicevo che non mi sarei mai sposata. Davanti a lei le pietre del dolmen rilucevano nella brina gelata, massicce e antiche. Sigyn chiuse di nuovo gli occhi, cercando di ricordare sua madre. Era cos piccola quando laveva vista lultima volta. Quando sconfisse i Giganti di Ghiaccio, Odino trov un neonato tra le rovine di Jotunheim. Sigyn sussult e apr gli occhi. Loki continu a parlare. Era il figlio di Laufey, il re, ma era gracile, cos era stato abbandonato. Odino pens di allevarlo come il suo erede, insegnandogli i propri principi e nascondendogli le sue origini. Lo port via con s, aspettando che arrivasse il momento di impadronirsi di Jotunheim grazie al principe che aveva rapito. Loki rise. Questo non accadde mai. Scoprii la verit da solo, quando Thor fu esiliato su Midgard. Misi a repentaglio ogni cosa che mai avessi amato per dimostrare a mio padre che ero molto pi di una reliquia sottratta al nemico, ma lui mi respinse lo stesso. Ero sospeso sul Bifrost, aggrappato alla vita per un soffio, e ci che mi disse fu no. Sigyn sent la frase spezzarsi, e quando Loki parl la sua voce tremava. Fu allora che mi lasciai cadere nel vuoto. Sigyn pensava di sapere perch Loki avesse scelto quel momento per rispondere alla domanda che lei gli aveva posto tempo prima. In quella radura scavata nella roccia, lontani dal mondo, si erano raccontati lun laltra la propria storia, senza averci pensato prima. Era successo e basta. Sigyn si rimise in piedi e trov sul volto di Loki la
254

stessa malinconia cocente che aveva sentito nelle sue parole. Lo abbracci in silenzio, appoggiando la testa sul suo petto. Alla fine aveva ricomposto il quadro; e ci era riuscita soltanto perch lui glielo aveva permesso. Dopo un attimo si sent circondare dalle sue braccia. Rimasero cos per un po, senza parlare, ascoltando leco di tutte le parole che avevano detto. Adesso Sigyn sapeva perch Loki non poteva n voleva riappacificarsi con Odino. Adesso tutti i suoi discorsi sugli inganni e sulla sincerit assumevano un nuovo significato. Adesso capiva molte cose. Pens che Loki era stato rifiutato due volte in vita sua, prima da chi laveva messo al mondo e poi da chi laveva cresciuto. Ma quando si rese conto di come stavano veramente le cose, si sent raggelare. Finalmente capiva, ma non ne era illuminata n sollevata. Si sentiva sprofondare. Loki non era stato rifiutato due volte, ma tre. La terza era stata la notte di nozze. Era stata lei. Il senso di colpa che aveva ormai accolto e accettato riemerse furiosamente. Ora capiva la rabbia con cui Loki se nera andato via, le barriere che aveva alzato contro di lei, il risentimento disperato con cui laveva guardata. Ma lei non poteva sapere Ripens alla scena, indelebile nella sua testa, e scopr che se fosse successo di nuovo, lei non lo avrebbe fermato. E non perch ora sapeva quanto lo ferisse essere respinto. Non lo avrebbe fermato e basta. Si scost bruscamente, senza pensarci, in preda a pensieri che lui non conosceva. Va tutto bene?.
255

Sigyn alz lo sguardo verso Loki. Scusa, disse a bruciapelo. Era un pensiero che le era sfuggito, e nel tentativo di rimediare, lo ripet di nuovo. Scusami. Loki corrug la fronte. Perch?. Sigyn non rispose. Sigyn, disse Loki. Non accetter le tue scuse se non mi rivelerai per quale motivo me le stai facendo. Per averti portato quass e per essermi lasciata prendere dalla tristezza, ment lei. Non voleva parlare della prima notte di nozze. Loki la scrut attentamente con uno sguardo che una volta le avrebbe fatto paura. Alla fine sorrise. E tu dovresti essere sempre sincera con me? Dopo tutto questo tempo, sei ancora incapace di mentire proprio come quando scendevi nelle prigioni a farmi visita, disse. Io sono sincera. Mi dispiace veramente di averti fatto assistere a questa scena. Ma non era questo il motivo delle tue scuse, replic Loki, ma non indag oltre. Sigyn sospir di sollievo e rispose al sorriso. Percorsero con cautela gli scalini di roccia e tornarono allinterno del palazzo. Quando Loki le porse il braccio per aiutarla a scendere lultimo gradino, Sigyn istintivamente si sporse verso di lui e lo baci sulle labbra. Lo fece come se fosse una cosa scontata e solo quando sent Loki rispondere al bacio si rese conto di quanto fosse invece tutto il contrario: non era una cosa scontata, era incredibile, e si stup della velocit con cui stesse diventando un gesto naturale.
256

Passarono il pomeriggio riposando nelle loro stanze. Quando Iwaldi annunci il banchetto che aveva solennemente allestito per il loro arrivo, Loki divent livido in volto e a Sigyn venne quasi da ridere. Per prepararsi alla serata ricevette laiuto delle ancelle che una volta si erano occupate di lei. Le chiesero di tutto sulla vita di corte, su Grete e su quelli che erano stati i preparativi per il matrimonio, ma evitarono meticolosamente di parlare di Loki. Per la prima volta, Sigyn si infuri davanti a quella sorta di tacito divieto di nominare suo marito. Per tutto il tempo si tenne dentro una rabbia sorda, segreta. Nel dirigersi verso la sala principale Loki le accarezz la nuca scoperta, sfiorando lattaccatura dei capelli che erano stati raccolti in alto sulla testa. Sigyn rabbrivid al contatto. Ogni piccolo gesto di affetto da parte di Loki la sorprendeva, perch era una parte di lui che non aveva mai conosciuto prima. Eppure era come se fosse stata sempre l, proprio sotto gli occhi di tutti, ben nascosta, e Sigyn si chiese se solo a lei fosse stato consentito vederla. Immaginava che Loki avesse avuto altre donne prima di lei. La gelosia la morsic senza preavviso e con cos tanta forza da stordirla. Il banchetto non era che una delle solite feste che nellultimo mese avevano iniziato a darle noia. Aveva pensato che salutare le persone che non vedeva da oltre un anno sarebbe stato bello e rimase delusa quando si rese conto che se a Loki riservavano occhiate ricolme di paura, per lei cerano soltanto sguardi di compassione. Le parlavano come se fosse stata condannata a scontare
257

qualche pena, rivolgendole la parola con precauzione e, talvolta, con diffidenza. Dopo qualche ora Sigyn avrebbe voluto mettersi a gridare. Nemmeno nelle ultime settimane a corte si era sentita tanto prigioniera quanto in quel momento. Le sembrava di assistere ad un funerale, e non ad uno qualunque, ma al proprio perch dietro alla voce di chi le parlava sembravano quasi nascondersi delle condoglianze. I loro sguardi scivolavano da lei a Loki, implacabili e feroci. Si impose di resistere. Una volta Loki le aveva detto che era importante non mostrarsi deboli, che doveva porsi al di sopra degli altri, e quindi si sforz di restare impassibile e cortese. Ma quando si sent stringere la mano e si trov davanti proprio Loki, vide nei suoi occhi che lui aveva capito benissimo. Andiamo, bisbigli Sigyn. Loki annu e si allontan insieme a lei. Solo quando furono nelle loro stanze Sigyn si sent abbastanza al sicuro da poter parlare liberamente. Ci guardano tutti come se fossimo, non riusciva a trovare le parole giuste. diversi. Non lo siamo? rispose Loki senza guardarla. Le dava le spalle, appoggiato al davanzale. Non nel modo che intendono loro, replic Sigyn. Io s. Loki si volt appena. E anche tu, adesso, perch sei mia moglie. Sigyn si sent in qualche modo ferita. Rimase in silenzio, e Loki prosegu. Tu per non sei nata per questo. Io invece s. Non il
258

tuo destino, n lo sar mai. Poco importa se il mondo non lo capisce. Si avvicin a lui quasi di corsa, perch riusciva a sentire che cosa cera sotto quelle parole, ed era un significato terribile. Loki. Lui non si gir. Sigyn lo afferr per il braccio e lo spinse a voltarsi. Loki!. Aveva la risposta a quelle sue frasi terribili, laveva proprio l, in mezzo al petto, pulsante e splendida come mai laveva sentita, ma non riusciva a trovare le parole. Allora, lo baci. Si accorse subito che quel bacio era completamente diverso da tutte le altre volte. Se ne accorse dal modo in cui lui rispose al contatto, da come sembrasse chiederle di pi. Ma soprattutto se ne accorse perch quando si scost da lui pens che era davvero bello, e che lo aveva sempre pensato. Allimprovviso si rese conto di essere seduta sul letto, accanto a Loki. Si lasci cadere sulle coperte, tra le sue braccia. Attese la paura che laveva pietrificata la notte delle nozze, ma non arriv; invece, strinse Loki ancora pi forte contro di s, nascondendo il viso contro il suo collo. Non sentiva i propri pensieri ma solo un grande torpore sotto la pelle, sulle labbra, tra i capelli. Si lasci di nuovo accarezzare dalla sensazione che tutto stesse andando bene, che tutto fosse giusto, cos. Non era obbligata a fare nulla, quella volta. Forse era proprio per quel motivo che, invece, lo voleva cos tanto. In quel momento Loki si iss sui gomiti e la guard. Sigyn lasci che il proprio sguardo vagasse nel suo senza
259

paura. Poi, allimprovviso, Loki scese dal letto e le diede le spalle. Si sent quasi prendere dalle vertigini non appena si rimise in piedi. Si allontan dal letto a grandi passi, lo sguardo di Sigyn ancora nei suoi occhi. Li strinse forte per farlo sparire. Dentro di lui cera un frastuono tremendo era il suo cuore che galoppava folle, mozzandogli il respiro, ed erano i suoi pensieri disperati che gridavano allunisono, troppo forte perch potesse ignorarli. Si appoggi al davanzale, cercando di far silenzio nella propria testa. Fuori era notte, densa e scurissima. Non brillava una stella, nel cielo di Vanaheim. Loki. Sigyn lo chiamava, ma lui represse listinto di voltarsi. Gli venne in mente quellaltra volta, quando non erano bastate tutte le sue grida per farlo tornare. Deglut a vuoto. Doveva riprendere il controllo di s stesso, doveva calmarsi, zittire la sua testa. Cos non andava bene, non andava bene per niente. Perch continuava a perdere di vista quello che era davvero importante? Loki, che cosa succede?. Ancora una volta tent di ignorarla. Dentro di s, sentiva lodio per Asgard bruciare senza consumarsi, come sempre; sentiva la rabbia divampare feroce alimentando il proprio desiderio di vendetta. Era sempre s stesso, pens. Per voleva voltarsi, tornare da Sigyn, sdraiarsi accanto a lei, baciarla e accarezzarla fino a scivolare nel
260

sonno. Non lo avrebbe dovuto fare. Non poteva, e lei nemmeno. Negli ultimi giorni aveva pensato che, forse, quando avesse messo in atto il suo piano, lei avrebbe potuto restare al suo fianco. Non lavrebbe mai abbandonata, e lei lo avrebbe aiutato e sostenuto e insieme avrebbero ottenuto la rivalsa su chi aveva manipolato le loro vite. Ma non era sicuro di voler esporre Sigyn ad un rischio cos grande. Sent la mano di Sigyn sfiorargli il braccio e si volt senza opporre resistenza, ma quando se la trov davanti realizz che mai e poi mai avrebbe potuto chiederle di stare al suo fianco nella propria vendetta. No, pens, mentre ricominciava a perdere la presa su s stesso. Sigyn non voleva veramente nulla di tutto ci. Lo aveva sposato perch aveva dovuto. Stava solo cercando di sopravvivere. Loki Sigyn gli sfior il volto, ma Loki allontan la sua mano con rabbia improvvisa. Non devi, disse. Subito lira gli strinse le tempie, spietata. Considera nulla la promessa che mi hai fatto. Non devi mantenerla per forza. Sigyn corrug la fronte. Che cosa c che non va? Non capisco. Sembrava quasi spaventata. Poi, con un filo di voce, aggiunse qualcosa. Le promesse, di solito, si mantengono. Loki la afferr per le spalle e la guard dritta negli occhi, mentre ogni cosa nella sua testa gli gridava per lennesima volta di stare zitto. Sigyn, ascoltami, scand. Quello che successo la prima notte di nozze non succeder pi. Non devi fare
261

niente che non vuoi. Erano le sue scuse, conservate in silenzio per tutto quel tempo, nascoste scomodamente tra i propri pensieri. Avevano premuto contro le labbra ogni volta che le aveva parlato, ma non erano mai trapelate nelle sue parole. Adesso, Loki scopr che il peso in mezzo al petto era sparito. Vide il sorriso fiorire lentamente sul volto di Sigyn. Non devi mantenere nessuna promessa, insistette lui. La voglio mantenere, disse Sigyn. Ad un tratto nella sua testa cera solo silenzio. Era solo con s stesso, e quando parl si riconobbe. Bugiarda, disse senza sorridere. No, replic Sigyn, decisa. Te lho detto. Io sono sincera. Loki si riconobbe anche quando Sigyn lo baci e lui le restitu il bacio. Si riconobbe quando si distese accanto a lei accarezzandole le spalle e i fianchi. Si riconobbe quando le slacci il corsetto e sfior con le labbra la pelle scoperta, e ancora quando si sfil la casacca mentre lei gli accarezzava il petto diafano e poi il volto, delineandone i contorni con la punta delle dita. La fiducia nei suoi occhi lo disorient per un istante quando, tra un respiro e laltro, colse di sfuggita il suo sguardo luminoso. Per un attimo sent leco lontano di s stesso ripetergli che sarebbe finita molto male per entrambi, ma quella volta Loki si rispose che non sarebbe affatto andata cos, che lei gli sarebbe stata accanto e lui lavrebbe protetta. Forse non era in quel modo che dovevano andare le cose, ma lui aveva deciso cos, e cos
262

sarebbe stato. Poi, finalmente, lasci che il futuro svanisse e che lunica immagine davanti ai suoi occhi fosse quella di Sigyn, nitida e vera, e sua. Forse laveva desiderata da pi di quanto pensasse, perch tutto gli appariva surreale come quei momenti che, dopo essere stati attesi a lungo, arrivano e pretendono di essere vissuti. Cos, perse la concezione del tempo. La guid in quei gesti che lei non conosceva, sforzandosi di non spaventarla, aspettandosi di sentirla irrigidirsi e respingerlo proprio come aveva fatto in passato e sorprendendosi ogni volta nello scoprire che non sembrava avere alcuna intenzione di allontanarlo. Sigyn lo abbracciava e lo baciava come se cos facesse da sempre; e allora lui percorse la sua pelle con le labbra, tracci carezze su di lei, imparando lentamente le linee del suo corpo. I suoi stessi gesti lo sorprendevano, come qualcosa che mai sarebbe potuto succedere e che invece stava succedendo. Sigyn gli dedicava sospiri brevi e spezzati, e quando lui ebbe paura di farle male laccarezz a lungo fino a sciogliere il suo corpo irrigidito. Adesso gli sembrava di aver avuto nostalgia di lei per tutto quel tempo, pur non avendola mai avuta prima, e quindi la baci come si bacia qualcuno che stato lontano cos tanto, che cos tanto ti mancato. Quando Sigyn emise un gemito di dolore Loki le sfior le labbra con il cuore che batteva fortissimo. Cerc il suo volto e ne trov lo sguardo, splendente e pieno di qualcosa che andava oltre la fiducia e che gli tolse il fiato. La guard con ammirazione, pensando a quanto
263

fosse diventata coraggiosa. Ma forse, in fondo, lo era sempre stata. Poi consumarono tutti i sospiri e scivolarono luno accanto allaltra, ancora stretti nellabbraccio. Loki era senza parole. Quando la lucidit avanz di nuovo fra i propri pensieri, lui la combatt ardentemente, tentando di spingerla lontano, fuori dalla sua testa, ma non gli fu possibile. Aveva fatto una scelta e ne avrebbero pagato il prezzo. Adesso ne sentiva di nuovo tutto il peso. Anche Sigyn non disse una parola, rannicchiata contro di lui, e Loki le accarezz i capelli in silenzio. Mentre la gravit di quanto era appena successo lo travolgeva lentamente, sper che Sigyn dicesse qualcosa, che lo portasse via da quei pensieri. Aspett, ma Sigyn non disse niente. Invece, ad un certo punto si strinse forte contro di lui, nascondendo la testa contro il suo petto e accarezzandolo piano. Allora Loki decise di lasciar perdere le parole, chiuse gli occhi e assorb quel momento in ogni suo piccolissimo granello di tempo. Il calore che aveva dentro era quasi devastante. Si addorment con Sigyn fra le sue braccia. Quella notte, Loki fece il terzo incubo. Non era pi lui a cadere, era tutto il resto. Cera luniverso attorno a lui e tutto precipitava, si infrangeva in mulinelli di vuoto, turbinava tra frammenti scomposti di materia. La percezione della propria caduta, quella vera, quella che era successa veramente, gli si era conficcata nella testa cos forte da farlo urlare. Lott per orientarsi in quel fracasso di universi. Si chiese dove
264

fosse Sigyn. Si chiese se stesse bene. Poi, improvvisamente, scopr di essere inchiodato a terra. Il suolo sotto di lui era freddo, ma laria gli scottava il viso. Era un posto che conosceva gi, che si era infilato da qualche parte nella sua memoria, ma il sogno non glielo faceva ricordare. Arriv la voce, il mormorio che lincubo gli aveva gi bisbigliato una volta. Loki non sent le parole, ma si rese subito conto del dolore. Fior lentamente, partendo in profondit, sotto il cuore, diramandosi nelle vene, emergendo infine in superficie, divorandolo. Era ovunque. solo nella mia testa, pens ad un certo punto; ma gli sembrava che fosse dappertutto. Poi, allimprovviso, la voce si spezz come un guscio di carta e Loki sent le parole. Non esisteranno regni, o lune deserte, n crepacci dove lui non verr a trovarti. Aveva gi ascoltato quelle frasi. Qualcuno le sussurrava di nuovo al suo orecchio. Pensi di conoscere il dolore? Lui ti far capire quanto quel dolore sia niente! Vide davanti a s la figura incappucciata dellAltro, e le sue mani artigliate lo afferrarono per le spalle e lo sollevarono con violenza. E, come promesso, lui sta arrivando. Loki avvert nitidamente la percezione di essere fuori da s stesso, trasportato oltre gli universi, proiettato tra i mondi. La sua mente, annebbiata dal dolore, era sveglia. Questo reale, pens. Non un sogno. reale. Nel suo letto, Loki spalanc gli occhi e il dolore rimase,
265

e con esso la sensazione di essere stato strappato bruscamente dallaltra dimensione. Era una sensazione che conosceva bene. Non lavrebbe mai potuta dimenticare. Fiss il vuoto, incapace anche solo di prendersi la testa fra le mani. La voce di Sigyn gli arriv lontanissima, e sussult quando lei gli accarezz le spalle, quasi come se il contatto potesse risvegliare il dolore di prima. Loki!, Sigyn lo scuoteva dolcemente. Loki, cosa succede? Dimmelo, per favore. Loki sollev la testa verso di lei e vide il proprio terrore riflettersi nei suoi occhi. Passarono lunghi secondi di silenzio prima che riuscisse a parlare. Thanos, disse con un filo di voce. Mi ha trovato.

266

A TRUTH OF BLOOD
Loki non le aveva voluto dire niente. Era rimasto sotto le lenzuola solo per un istante, piegato in avanti come avesse ricevuto un pugno nello stomaco. Poi si era alzato con una furia improvvisa, e adesso vagava per la stanza a grandi passi, completamente rivestito, le labbra serrate sul viso sconvolto. Sigyn lo guardava allibita. Aveva soltanto capito che era accaduto qualcosa di terribile, probabilmente nel sonno; ma non aveva idea se fosse stato semplicemente un incubo o qualcosa di pi. Le sembrava strano che Loki fosse cos turbato da qualcosa che aveva solo sognato, a meno che fosse stato pi di un semplice sogno. Questo per lo poteva soltanto supporre, perch Loki non le spiegava. Camminava nella stanza come se si fosse dimenticato di lei, fermandosi di tanto in tanto e mormorando tra s. Per un po Sigyn l'osserv in silenzio, senza sapere come avrebbe dovuto agire. Il calore del suo abbraccio era scivolato via e lei iniziava a sentire freddo sulla pelle nuda. Il suo corpo era indolenzito, ma non era il dolore a ricordarle quello che avevano fatto. Erano i ricordi, immagini vividissime nella sua mente che le danzavano tra gli occhi e i pensieri, pi luminosi di frammenti di sogni. Quella notte avevano fatto lamore per la prima volta, e adesso Loki vagava per la stanza in preda a una sorta di delirio. Sigyn sent il vuoto nello stomaco e si domand se le due cose non fossero collegate.
267

Vide Loki chiudere gli occhi e passarsi una mano sulla fronte e poi sul volto. Sigyn sapeva comera toccare quel viso, adesso. Sapeva cosa si provava a sfiorare i suoi zigomi, la linea marcata del suo naso. Sapeva in quale modo le sue labbra cercavano le proprie. Forse, pens, era stato tutto un sogno alla fine, e quello era il risveglio e Loki non la guardava neanche perch non gli importava nulla di lei. Loki, lo chiam, ma le usc solo un mezzo sussurro e lui non diede segno di averla sentita. Sigyn esit un istante, poi si alz dal letto, raccolse la camicia da notte e la indoss. Infine, con cautela, si avvicin a lui. Loki non aveva smesso di marciare avanti e indietro, ma quando si trov davanti Sigyn si ferm bruscamente. La fiss a lungo, come a metterla a fuoco. Cosa succede?, mormor Sigyn. Loki continu a guardarla, senza risponderle. Ti prego, insistette lei. Un terribile presentimento le pesava dentro al petto. Dimmi che cosa succede. Per qualche istante Loki la scrut assorto. Sigyn sostenne il suo sguardo in silenzio. Nella quiete innaturale della stanza percepiva il battito del proprio cuore nelle orecchie, rapido e forte. stato solo un sogno, disse alla fine Loki, dandole le spalle. Sigyn rimase per un attimo senza parole. Se stato solo un sogno, allora torna a letto, replic. Non credo di riuscire pi a dormire. Sigyn sospir. Il presentimento che la divorava era troppo ingombrante, e si diede voce da solo. Non stato soltanto un sogno.
268

Questa volta il silenzio arriv da Loki e Sigyn lo assorb tutto, raggelando. Qualcosa era cambiato d'improvviso, poteva sentirlo nel silenzio stesso, nella paura impressa sul volto di Loki, nel modo in cui la teneva lontana. Chi Thanos?, domand Sigyn in un soffio. Loki si volt di scatto. Non ne voglio parlare, scand, gelido. Sigyn gli si avvicin, lo guard bene negli occhi e scopr che era terrorizzato. Hai detto che ti ha trovato. Non ho intenzione di parlarne. Sigyn cap che la sensazione che si sentiva addosso era quella degli incubi, quando ci si rende conto che vi si immersi senza potersi svegliare. Aveva avuto paura che lasciando Asgard tutto ci che cera tra lei e Loki sarebbe svanito e adesso sembrava che fosse bastato il breve spazio di un sogno a distruggere ogni cosa. Era doloroso essere respinta da Loki in quel modo. Era sempre stato doloroso. Perch non vuoi dirmi cosa succede?, insistette con disperazione, quasi sull'orlo del pianto. Non lo dir a nessuno, se questo che temi. Ma per favore, parla. Stai zitta!, esplose Loki, e per poco non la spinse via. Lasciami pensare. Sigyn sent il proprio cuore mutare in ghiaccio. Poi le lacrime affiorarono agli occhi tutte insieme, allimprovviso, e lei scivol seduta sul letto. Loki le aveva detto molte cose spiacevoli durante i loro primi incontri, ma non le aveva mai parlato con quel tono. Limmagine dei loro corpi abbracciati la trafisse come
269

una stilettata, e si nascose il viso tra le mani quando avvert un minuscolo barlume dellantico odio riemergere tra i pensieri. Sigyn. Era Loki. Sigyn alz lo sguardo e se lo trov davanti, lespressione sconvolta. Sembrava essersi risvegliato da qualche torpore, o essersi reso conto soltanto adesso di averle parlato. Sigyn rimase in silenzio, fissandolo con occhi stanchi. Cera unombra di rimpianto sul suo volto, ma lei non volle vederlo. Loki distolse lo sguardo e riprese a vagare per la stanza. Quando caddi dal Bifrost, esord a voce bassa, precipitai fino agli angoli pi remoti delluniverso. L incontrai Thanos. A Sigyn sembr che Loki rabbrividisse a pronunciare quel nome, ma non avrebbe saputo dire di che natura fossero quei brividi se di rabbia o, piuttosto, paura. In principio fu gentile con me, prosegu Loki. Mi aiut a riprendermi dalla caduta. Mi spieg molte delle cose che avevo visto precipitando tra gli universi. Poi. Fece una pausa, come se allimprovviso gli mancasse il fiato. Lanci unocchiata furtiva a Sigyn. Poi scoprii che sapeva essere molto convincente. Conosceva molte cose su ogni universo, anche su quello che c nella tua testa. Poteva entrarci. Poteva riempirla di dolore a suo piacimento. Si volt cercando la reazione di Sigyn, ma lei ascoltava in silenzio, gli occhi sgranati e un nodo nel petto. Voleva sapere la fine della storia, ma allo stesso tempo ne aveva paura. Le sembr che Loki tentennasse per un attimo, che
270

fosse sul punto di avvicinarsi, ma non lo fece e continu a parlare. Cos, quando mi propose un patto, non potei rifiutare. Voleva il Tesseract, il cubo cosmico che si trovava su Midgard. Io desideravo la mia rivalsa. Non mi importava di che natura fosse, volevo solo Volevo agire. Non potevo restare in un anfratto della galassia, dimenticato. Lultima parola vibr nellaria e Sigyn sussult. La voce di Loki era intrisa di risentimento e di dolore e lei, dopo tanto tempo, aveva di nuovo paura. Gli promisi il Tesseract in cambio del dominio su Midgard, pronunci Loki, voltandosi verso di lei. Fallii. Non mi preoccupai di Thanos, perch sapevo che aveva bisogno del Tesseract per raggiungere altri mondi. Lui, per, mi ha trovato lo stesso. Fece una smorfia, quasi una risata. Hai ragione, Sigyn: non era soltanto un sogno. Thanos entrato nella mia testa. vicino. Sta arrivando. Sigyn si sforz di assimilare con ordine tutte quelle informazioni, ma era distratta dagli occhi di Loki, fissi nei suoi e spaventosi come lampi nella notte. Non intendevano farle paura. I suoi occhi erano spaventosi perch erano pieni di spavento. Sembrava che il terrore gli si fosse congelato nello sguardo e fosse rimasto l ad aspettare, e lei abbass le palpebre, senza sapere cosa dire. Consolarlo sarebbe stata una pessima idea, e in quel momento lei aveva timore anche solo a sfiorarlo. Sent Loki sospirare e quando riapr gli occhi lo vide ancora in piedi, di spalle, davanti alla finestra. Fuori il cielo si stava colorando di chiaro.
271

Fuggirai?, gli chiese. Loki rise. A che pro? Mi raggiunger ovunque. Devi affrontarlo, quindi. Era una semplice constatazione, ma Loki la guard come se avesse detto qualcosa di immenso. Suppongo di s. La scrut a lungo e Sigyn non pot sopportare altro. Si alz e lo raggiunse. Devi chiedere al Padre degli Dei di restituirti i tuoi poteri. Loki alz un sopracciglio. Preferirebbe consegnarmi a Thanos. Come ti difenderai?. Loki tacque per un istante e qualcosa di molto simile alla rabbia balen nella sua voce. Mi inventer qualcosa. Mi invento sempre qualcosa. No, Loki, ascolta. Sigyn serr le mani sul suo petto mentre le parole le scorrevano rapide tra le labbra. Torna ad Asgard. Chiedi a Odino di restituirti i poteri e di prepararsi alla battaglia. Se dovesse arrivare un esercito. Sarei ben contento se Thanos radesse al suolo Asgard e tutta la sua corte!, esplose Loki. Sigyn si zitt di colpo, le mani ancora sul suo petto. Le lasci scivolare via piano, mentre i propri incubi prendevano forma tra le parole di Loki come nuvole di fumo. E io?, mormor. Come difenderai me?. Per la prima volta da quando lo conosceva, Loki le sembr completamente perduto. La guard come se si trovasse a miglia di distanza da lui, su una sponda
272

lontana. Corrug la fronte e quando parl le sembr che la sua voce tremasse appena. Far di tutto perch tu sia al sicuro, disse. Allora parla con il Padre degli Dei, insistette Sigyn. Se vuoi difendere me, difendi Asgard. Quello era il motivo per cui non era mai stato in grado di figurarsi la propria vendetta con Sigyn accanto a s. Sapeva che prima o poi avrebbe pronunciato quelle parole. Fece una smorfia, quasi divertito. Questo, Sigyn, un ricatto. Mentre lei inorridiva di fronte allaccusa, lui stesso inorrid pensando che, ricatto o meno, non avrebbe davvero potuto fare altrimenti. Non poteva difendersi senza i suoi poteri e Thanos avrebbe sicuramente portato con s un esercito. La sua unica speranza di salvezza era riottenere il controllo sulla magia. Perci doveva parlare con Odino e questi avrebbe certo voluto organizzare una difensiva. Dubitava che lo avrebbe consegnato a Thanos, dopo tutta la fatica che aveva fatto per tenerlo in vita, anche se lidea doveva sembrare allettante per un bel po di persone. Non voglio che tu muoia. Loki si volt per scoprire che gli occhi di Sigyn erano pieni di lacrime. Per un istante rimase spiazzato e sent solo silenzio. Poi, ad un tratto, la consapevolezza di non essere solo lo travolse come una valanga. Guard Sigyn con il petto in fiamme, senza riuscire a parlare perch i pensieri nella sua testa erano troppi. Lui non aveva mai
273

dovuto proteggere nessuno. Non in quel senso. Non gli era mai interessato. Adesso, invece, lo voleva. Lei era lunica che se lo meritava. Non succeder, mormor, senza distogliere lo sguardo da lei. Poi le ombre fra i suoi pensieri si addensarono e lui guard altrove. Torniamo ad Asgard. Pronunciare quelle parole gli cost uno sforzo immenso, ma lo fece comunque. Gli occhi di Sigyn brillarono di sollievo e lui ignor il modo in cui il proprio cuore rispose allo sguardo. Vado a disporre per la partenza, disse lei, avvolgendosi in uno scialle. Si accigli. Mio padre non ne sar contento. Se Lord Iwaldi trover il modo di posticipare la visita di Thanos, sar il primo a compiacersene, comment Loki. Sigyn lo guard come se il fatto che lui facesse dellironia in una situazione simile la stupisse, e gli sorrise. Non voglio che tu muoia. Le sue parole gli si erano inchiodate dentro la testa e continuavano a risuonare, terribili. Loki la guard lasciare la stanza con un nodo in gola. La sua mente aveva un proprio modo di fargli assaporare il pericolo. Tutto gli appariva velocizzato, gli istanti erano pi corti e frenetici, i pensieri ridotti allessenziale, concentrati febbrilmente su quanto lo spaventava e lo costringeva a reagire. Ora si rendeva conto di non aver considerato abbastanza attentamente la possibilit del ritorno di Thanos. Si era lasciato distrarre dalla propria
274

vendetta senza contemplare quella del suo vecchio alleato, che aveva creduto bloccato a distanza di universi. Doveva combatterlo, adesso, e doveva vincere. Probabilmente non sarebbe morto se avesse perso no, quello sarebbe stato troppo poco. Thanos avrebbe trovato un modo per ricordargli ogni istante di essere ancora vivo. Si sarebbe premurato di fargli sentire quanto fosse reale il dolore. A quel punto arriv la rabbia, risalendo le correnti della sua memoria e riscoprendo gli antichi torti per i quali si era tormentato a lungo. Niente di tutto ci sarebbe successo se non fosse caduto dal Bifrost, se Odino non gli avesse risposto con quelle parole, se Thor non fosse tornato a rovinare ogni cosa. Si sent fremere dallira mentre pensava che il destino aveva sempre avuto un modo beffardo di impedirgli che le cose andassero come voleva lui. Niente era mai andato come pensava. Lui ci aveva provato, certo. Si era anche sforzato di seguire le regole, ma non era valso a nulla e cos le aveva infrante, cercando prepotentemente una strada sicura. Non aveva funzionato. Tutto quello che aveva costruito era crollato lo stesso. Ebbe limpulso di chiederlo, di urlarlo, di ferirsi la gola nel tentativo di gettare fuori quella domanda. Che cosa devo fare, allora? Limmagine di Sigyn entr nei suoi pensieri, costruendo un futuro in cui Thanos distruggeva ogni cosa trovasse sul suo cammino, lei compresa. Devo combattere, pens. Non aveva scelta. Si chiese avesse mai avuto veramente una scelta, nella sua vita.
275

Quando Sigyn torn trafelata, Loki era pronto per partire. Osserv i segni stanchi che percorrevano il volto di sua moglie e gli si strinse lo stomaco. Mentre l'aiutava ad indossare il mantello, le sfior le spalle, pens al modo in cui lo aveva guardato quella stessa notte, e si sent in trappola. Partirono tra le proteste esageratamente educate di Lord Iwaldi, lasciando il palazzo in silenzio, alle prime luci dellalba. Inviarono un messaggero su una rapida cavalcatura affinch Odino fosse avvertito il prima possibile del loro arrivo e di una certa emergenza. Nessuno sapeva quale fosse il vero motivo del loro ritorno ad Asgard. Sigyn aveva detto a suo padre che si trattava di unimportantissima questione di stato e aveva insistito strenuamente quando lui si era opposto alla partenza. Loki laveva guardata basito per un istante. Sigyn aveva assunto un atteggiamento che lo sorprendeva. Laveva gi vista determinata in altre occasioni, ma mai come in quel momento. Cavalcava di fianco a lui con unespressione decisa e battagliera che gli appariva completamente nuova e che non lo lasciava indifferente. Gli sembrava che Sigyn, in quel momento, potesse fare qualunque cosa. Decise che in presenza di Odino si sarebbe assicurato che Sigyn fosse rimasta al sicuro, qualunque cosa potesse accadere. Non fecero che una breve pausa durante il tragitto. La tenda da viaggio venne montata frettolosamente e Sigyn si addorment esausta non appena si distese sulle coperte. Loki invece rimase ben sveglio, gli occhi spalancati nel buio. Sapeva che dietro la cortina del
276

sonno indugiavano i sogni, e Thanos sarebbe stato l ad aspettarlo. Quindi lott contro la stanchezza, lasciandosi distrarre dal peso leggero della testa di Sigyn sulla sua spalla. Al suo calore doveva ancora abituarsi. Rievoc i ricordi della sera precedente, scoprendo che doveva ancora abituarsi anche a quelli e che gli toglievano il respiro e lo scaldavano in un modo diverso da qualunque altra cosa. Ma dopo un po' anche quelle immagini svanirono nella notte, finch non si accorse che nel buio i pensieri tornavano ad assomigliare a quelli che avevano riempito il silenzio nei suoi giorni passati in cella, ossessivi e contorti, blocchi di ghiaccio nella sua testa. Forse stava di nuovo aspettando la morte. Quando ripartirono, Loki contempl il pensiero della propria rivalsa, irritato allidea di doverla mettere da parte. Aveva iniziato a credere che Sigyn potesse stare al suo fianco anche in quel frangente, ma proprio adesso che le cose sembravano aver trovato naturalmente il modo di incastrarsi fra di loro alla perfezione, tutto improvvisamente si era capovolto. Loki pens a lungo alle congetture che non avrebbe potuto mettere in pratica. Ci pens furiosamente, troppo seccato per lasciarsi andare al rimpianto. Ci pens come se fosse ancora possibile metterle in atto. Fu quando intravide allorizzonte i bagliori metallici della citt che cap. Sorrise senza poter nascondere l'esaltazione, mentre i pensieri si allacciavano lun laltro in perfetto accordo, concatenandosi e dando forma alla sua idea. Gli avevano tolto i poteri, lo avevano tenuto prigioniero,
277

avevano giocato con la sua vita scegliendo per lui prima la morte e poi la sopravvivenza, e adesso una minaccia terribile pendeva sul suo collo. Tuttavia, lui era il Dio degli Inganni. Lo era sempre stato, e linganno che aveva appena concepito non faceva che confermarglielo. Sorrise trionfante. Leuforia gli ribolliva nelle vene e lui si sentiva sveglio e vigile, e vivo. Gli dava una certa soddisfazione ricordarsi di essere ancora s stesso. Il messaggero che avevano mandato avanti li aveva preceduti di parecchie ore, e quando arrivarono ai cancelli di Asgard trovarono un drappello di guardie ad accoglierli. Una di esse gli si avvicin non appena fu sceso da cavallo. Principe Loki, disse la guardia. Il Padre degli Dei vi attende. Molto bene. Quelle parole gli suonarono assurde, eppure le pronunci senza fare una piega. Poi si volt verso Sigyn. Era pallida e stanca, ma stava dritta in piedi accanto a lui con la stessa espressione decisa di prima. Loki corrug la fronte. Sapeva gi che ci che avrebbe detto non le sarebbe piaciuto. Vi prego di scortare Lady Sigyn alle nostre stanze e di assicurarvi che sia al sicuro. La guardia fece un cenno dassenso nello stesso istante in cui Sigyn lo fulmin con lo sguardo. I suoi occhi bruciavano di disapprovazione. Non intendo-. Non saresti comunque ammessa alla presenza di Odino in questo frangente, la interruppe Loki. Sono tua moglie! replic lei indignata. Appunto. Devi stare al sicuro.
278

Non poteva dire quello che pensava veramente, non davanti alle guardie e ai cortigiani curiosi che spiavano dalle finestre del palazzo. Le lanci unocchiata eloquente, e Sigyn parve capire. Bene, allora, acconsent, ma la sua espressione non si era affatto addolcita. Per un attimo parve esitare, poi si allontan seguita dalle guardie con lincedere di una regina. Quella sua fierezza non era emersa che a tratti fino a quel momento, ma adesso splendeva come una fiamma, alimentata dal pericolo. Loki pens che era meravigliosa. Sarebbe stata una regina saggia e forte, quando lui fosse diventato re. La guard allontanarsi, poi si incammin verso la sala del trono dove era atteso dal Padre degli Dei. Si preoccup di occultare con cura la propria baldanza mentre si avvicinava, mascherandosi il volto con unespressione grave. Dentro al petto per sentiva ancora quellinarrestabile euforia che nasce con le idee inaspettate. Aveva un che di liberatorio. Si permise di assaporarla finch, a pochi passi dal grande portone della sala del trono, si trov spiazzato realizando che avrebbe dovuto parlare con suo padre. Era passato parecchio tempo dal loro ultimo dialogo e non si erano certo lasciati nel migliore dei modi. E poi gli doveva chiedere di restituirgli i poteri, e di difendere Asgard che era come difendere lui, perch era lui che Thanos voleva. Era umiliante. Loki strinse le labbra, mentre una guardia apriva il portone. Ce lavrebbe fatta. Alla fine si trattava di fingere, e lui in questo era bravo. Poco importava se fosse doloroso.
279

Non appena mise piede nella sala del trono si rese conto che qualcosa non andava. Thor era in piedi alla destra di Odino, e accanto a lui Sif e i Tre Guerrieri aspettavano in silenzio. Loki non riusciva a spiegarsi la loro presenza. Si avvicin con la consapevolezza dei loro sguardi torvi su di s. Inizio a chiedermi che cosa vi abbia veramente riferito il messaggero, comment quando fu abbastanza vicino. Nessuno colse lironia. Ha parlato di unemergenza, rispose Thor. Loki rote gli occhi. Fece per parlare, ma la voce di Odino sovrast la sua, terribile non per la sua potenza, ma per le sue parole. Lui ti ha trovato. Non cos, Loki?. Loki batt le palpebre. Lo sconcerto che avrebbe dovuto essere di Odino era impresso sul suo volto. Come. Fin dallinizio ho creduto che il tuo deluso alleato sarebbe partito alla ricerca del Tesseract e di te medesimo, dopo lesito del conflitto su Midgard. Ora, ho ragione di credere che ti abbia trovato. Non avevano scambiato che poche parole e Loki gi sentiva la rabbia premere contro la gola. Si sforz di ignorarla e il suo volto si tramut in una maschera impassibile. Il suo nome Thanos, disse. E, s, mi ha trovato. Rimase in attesa di una reazione, ma i presenti lo fissavano senza parlare. Loki ingoi la rabbia ancora una volta e prosegu. una creatura potente. Dispone di un vasto esercito e
280

non ho dubbi che ne far uso. Ha una particolare abilit nel muoversi negli intelletti altrui e nel controllarli. cos che ho saputo del suo arrivo. Mi ha visitato in sogno, il che significa che abbastanza vicino da poter accedere alla mia mente nel momento in cui non ne ho il pieno controllo. Perch ti avrebbe annunciato il suo arrivo?, lo interruppe Sif. Se vuole attaccare Asgard, improbabile che voglia gettar via cos il fattore sorpresa. Lo ha fatto perch la paura la sua arma, replic Loki senza staccarle gli occhi di dosso. Lui vuole essere atteso. Vuole che aspettiamo e che anneghiamo nel terrore al pensiero che potrebbe essere qui da un momento allaltro. Ad ogni modo, non mancher molto al suo arrivo. Deve essere vicino, se ha potuto far breccia nella mia mente. Non ci faremo trovare impreparati, esclam Thor. Padre, dobbiamo organizzare immediatamente la nostra difesa. Se lo scontro avr luogo qui, sar opportuno mettere in salvo i cittadini, osserv Fandral. I guerrieri presero a parlare della possibilit di attirare lesercito lontano dalla citt e scegliere un altro sito per lo svolgersi della battaglia. Loki rimase in disparte, osservando il minuscolo germoglio della sua vendetta attecchire di nascosto. Se Thanos vicino, Heimdall potrebbe scorgerlo e prevedere il luogo del suo arrivo, disse Thor. A questo provvederemo quanto prima, ribad Odino. Poi volse lo sguardo su Loki e per un istante il Dio degli
281

Inganni si sent gelare. Loki, che cosaltro ci puoi dire su questo nemico?. Loki parl a lungo di ci che aveva scoperto su Thanos della maestria nellinnescare il dolore, della sua capacit di muoversi nelluniverso delle sue vittime evitando di menzionare il fatto di aver sperimentato molte di quelle cose sulla sua pelle. Quando ebbe detto ogni cosa, esit un attimo prima di domandare ci che doveva. Ho due richieste da sottoporvi, disse, lo sguardo basso. Odino corrug la fronte. Di che cosa si tratta?. Loki si lasci distrarre per un attimo dal pensiero che, per tutta la durata dellincontro, Odino non aveva mai mostrato di dubitare della sua sincerit. Aveva notato lo sguardo ostile di Sif e quello preoccupato degli altri guerrieri e di suo fratello, ma Odino era rimasto impassibile. Dopo tutto quello che era successo, dopo il loro ultimo sventurato dialogo, lo ascoltava come se niente fosse. Avrebbe mille volte preferito la furia del Padre degli Dei a quella sua insopportabile benevolenza. Chiedo che sia garantita a mia moglie la massima sicurezza, esord. Che sia fatta ogni cosa affinch non le venga recato danno quando la battaglia avr luogo. E che i suoi diritti restino inviolati, qualunque cosa accada. Fu lo sguardo confuso dei suoi antichi compagni di avventure che lo irrit. Thor invece lo guardava con ammirazione, il che era ancora peggio. una richiesta ragionevole, rispose il Padre degli Dei. Sar fatto.
282

Aveva messo in salvo Sigyn, ora doveva fare lo stesso per s. Guard Odino, consapevole che il proprio viso nascondeva perfettamente il proposito segreto della sua domanda. Chiedo inoltre che mi siano restituiti i miei poteri, cos da poter mettere fine allesistenza di Thanos con le mie stesse mani. Sent chiaramente il soffocato sconcerto provenire dai presenti, ma non distolse lo sguardo dal Padre degli Dei. Lo sostenne a lungo, finch non vide qualcosa incrinarsi nella sua espressione. A quel punto, Loki seppe di aver vinto. Non prendo questa decisione a cuor leggero, ma lalternativa significherebbe non permetterti di scendere in battaglia, il che sarebbe poco onorevole, disse Odino. Pertanto, quando arriver il momento, i tuoi poteri ti saranno restituiti. Padre degli Dei! Sif fece un passo avanti. Chi ci garantisce che Loki non sia ancora alleato con Thanos? Restituendogli i poteri, ci mettete tutti in grave pericolo. Ti assicuro che ti chiarirai le idee, Sif, quando vedrai Thanos cercare di uccidermi sul campo di battaglia, ribatt Loki, freddo. Tuttavia dovette riconoscere che i dubbi di Sif erano ragionevoli. incredibile, pens. Per una volta che diceva la verit be, quasi tutta la verit. deciso, scand Odino alla fine, e Loki nascose un sorriso di trionfo. Quando lasci la sala, dopo aver parlato a lungo dei provvedimenti da prendere in vista della battaglia, si sentiva euforico quanto prima. Dentro di lui, da qualche parte molto in profondit, si annidava
283

un terrore smisurato, lo stesso mondo buio in cui aveva passato il suo tempo aspettando la morte nelle prigioni del palazzo. In quel momento per non lo vedeva e non lo sentiva. In quel momento pensava a come ogni piccolo ingranaggio fosse stato posizionato correttamente, pronto a funzionare e a mettere in moto la sua vendetta. Era stato immobile a lungo, troppo a lungo, ma adesso che era ripartito non si sarebbe pi fermato. Era pi forte di lui. Ne era attratto senza rimedio. Lui doveva vendicarsi e doveva vincere. Con un po di fortuna, avrebbe avuto entrambe le cose. Daltronde, pens incamminandosi verso le proprie stanze, in battaglia poteva succedere qualunque cosa a chiunque. Anche al Dio del Tuono, o al Padre degli Dei. Forse non avrebbe nemmeno dovuto ucciderli, e gli avrebbero fatto il favore di morire da soli.

Solo quando si era chiusa la porta alle spalle Sigyn si era resa conto di quanto fosse terribile la situazione in cui si trovava. Fino a quel momento aveva respinto il panico cercando di farsi forza in ogni modo possibile, ma adesso, improvvisamente, si sent travolgere da ogni frammento di paura che aveva rifiutato. Sopraffatta, ebbe un capogiro e fece appena in tempo a trascinarsi fino al letto. Erano in pericolo. Questo, pi che saperlo, lo sentiva. Era nellaria, era tra le loro parole, nei loro gesti e nei loro sguardi. Lo respirava, lo percepiva, lo avvertiva dentro di
284

s. Era quellansia sottile che le aveva reso difficile riposarsi la notte prima, era il battito sempre rapido nel suo petto, era la nebbia che soffocava i suoi pensieri. Era una paura diversa da quella che aveva provato quando era stata mandata da Loki nelle prigioni. Questa paura era un velo appiccicoso su ogni istante della veglia. Sigyn chiuse gli occhi e aspett che londata di panico andasse via. Aspett anche che Loki ritornasse, ma quando si fu calmata lui non si era ancora fatto vedere. Pens al suo faccia a faccia con il Padre degli Dei, dopo tutto quel tempo. Pens alla faccenda dei poteri e sper con tutto il cuore che, se li avesse ricevuti, Loki li usasse per difendersi e non per qualcosaltro. Temeva davvero che non sarebbe stato cos. Forse Odino gli avrebbe impedito di scendere in battaglia, poich Thanos voleva ucciderlo. Lidea la riemp per un attimo di speranza, ma sapeva che Loki non avrebbe mai potuto accettare un simile compromesso. Era sciocco da parte sua immaginare una soluzione del genere. Doveva vedere in faccia la realt: Loki sarebbe sceso in battaglia e forse sarebbe tornato, o forse no. Sent il calore spinoso del terrore scivolare di nuovo nel petto, e affond la testa nel cuscino. Non aveva nemmeno potuto pensare a quello che era successo tra loro due. Si era concessa a lui e lo aveva fatto con una fiducia che quasi laveva spaventata, e ancora non riusciva ad accettare il motivo. Lo sapeva, ma non lo voleva dire. Lo sapeva, ma ne aveva paura. La irrit pensare di essere sempre cos spaventata. Non aveva fatto altro che avere paura, fin dallinizio.
285

Si alz, furiosa con s stessa. Usc sulla terrazza e osserv Asgard riflettere la luce del giorno, mentre cercava di sentirsi forte e determinata ad affrontare il pericolo. Non ci riusc, non come avrebbe voluto. In quel momento sent il rumore della porta che si apriva. Si volt e vide Loki varcare la soglia. Rientr immediatamente, quasi di corsa. Ebbene?, gli chiese. Loki alz lo sguardo su di lei e Sigyn si irrigid. Negli occhi di Loki cera un bagliore antico, una luce che aveva visto molto tempo prima, nel buio della sua cella. Ma dur solo per un istante. Loki distolse lo sguardo e si sedette stancamente sul letto. Attenderemo Thanos con un esercito. Quando arriver, saremo preparati. Tacque per una manciata di secondi. Al momento opportuno, mi saranno restituiti i miei poteri. Sigyn si sforz di sorridere, ma nel suo cuore si era aperta una voragine. Se non altro era quello che volevi, no?. Curiosamente, Loki ignor le sue parole. Mi sono accertato che tu stia al sicuro durante lo scontro, prosegu. Ci sono delle camere apposite, nascoste nel palazzo, dove ti rifugerai con la Regina. Tua cugina pu venire con te. Resterai l e non uscirai per nessun motivo. Le aveva parlato con un tono cos perentorio che per un istante Sigyn rimase spiazzata. Poi si rese conto che Loki era preoccupato tanto quanto lo era lei, e una stilla di panico riprese a danzare nel suo petto.
286

Sar al sicuro, te lo prometto, rispose. Esit, prima di continuare. Loki non le aveva rivolto che lombra di un sorriso e adesso fissava il vuoto con quellespressione che indossava sempre quando si perdeva tra i suoi pensieri. Sigyn fece scivolare lentamente la propria mano tra le sue, e per un po rimasero cos, in silenzio. Pensi che arriver presto?, gli domand. S, disse Loki. Manca poco. Heimdall potrebbe riuscire a scorgerlo, quando sar abbastanza vicino, cos da darci la possibilit di muoverci e raggiungere il luogo del suo arrivo. Fece una pausa. Credo che ormai sia questione di ore. Sigyn tacque, aspettando che anche la paura facesse silenzio dentro di lei. Non cap come Loki avesse interpretato la mancanza di una risposta, perch quando le parl la sua voce aveva assunto una sfumatura di dolore. Sigyn, se non dovessi tornare. Tornerai, lo interruppe lei. Loki la fiss senza aggiungere altro. Per qualche istante si guardarono e basta. Il suo sguardo indugi su di lei come una carezza e per un attimo a Sigyn sembr che le stesse dicendo addio. Gli strinse le mani pi forte, pensando che non voleva perderlo, non voleva davvero, che avrebbe fatto qualunque cosa, dato qualunque cosa perch tornasse sano e salvo. Ma lui sarebbe tornato. Con i suoi poteri si sarebbe potuto difendere e sarebbe tornato da lei. Cerc la conferma nei suoi occhi, ma non la trov. Quindi lo baci, perch fosse lui a trovare la conferma in lei.
287

Quella notte fecero di nuovo lamore e Sigyn si impose di non pensare che forse sarebbe stata lultima volta. Si accorse che questa volta il dolore era minore e lei riusciva ad ascoltare meglio il ritmo dei loro corpi. Sussurr il suo nome nel buio e lo sent fremere. Accarezz il suo profilo e cerc le sue labbra finch ad entrambi non si chiusero gli occhi. Dopo qualche ora si svegli, scoprendo che Loki era in piedi accanto alla finestra. Il cuore stritolato dallangoscia rimpiangeva gi il dolce oblio del sonno, ma Sigyn si alz lo stesso. Loki la sent e si volt verso di lei. Perch sei sveglio?, chiese Sigyn, sforzandosi di non apparire preoccupata. Non posso dormire, spieg Loki. Thanos visiterebbe i miei sogni. Non sembrava che restare sveglio fosse un peso per lui, ma Sigyn riconobbe la stanchezza nel modo in cui corrugava la fronte. Torna a dormire, le disse. In risposta, Sigyn scivol nel suo abbraccio. Ti far compagnia. Loki si accigli. Hai bisogno di riposare. Sigyn non rispose, n si mosse. Sent Loki sospirare, ma anche stringerla pi forte tra le sue braccia. Rimasero insieme ad aspettare lalba e il giorno senza fine che avrebbe portato con s. Mentre attendeva la luce del sole, Sigyn pens che non avrebbe mai voluto che la notte finisse.
288

Ma poi, quando sent il clangore delle armi spezzare il silenzio, Sigyn seppe che la notte era finita.

289

THE PROMISE
Sussult e strinse forte il braccio di Loki, cercando ansiosamente il suo viso. Si era voltato verso la porta, immobile come una statua, gli occhi spalancati, e la fissava come se qualcuno stesse per entrare da un momento allaltro. La porta rimase chiusa, ma cerano passi e rumori metallici e grida lontane al di l della stanza. Sigyn si rese conto di trattenere il fiato. Poi Loki la guard con unespressione tanto grave da farle venire i brividi. Devo andare, disse soltanto, ma a Sigyn bast. Schiuse le labbra per replicare, ma era scivolata in un vortice di vertigini e freddo e nessuna voce usciva dalla sua gola. Si aggrapp a lui, cercando di recuperare la lucidit. Chiuse gli occhi e appoggi la fronte sul suo petto nel tentativo di allungare quellistante anche solo di una briciola di tempo. Loki le sfior la schiena con dolcezza, quasi con rimpianto. Poi la scost con decisione e listante fin per sempre. La prese per mano e usc dalla porta insieme a lei. Il corridoio era deserto, ma leco del clangore risuonava tra le pareti lucide. Per la prima volta Sigyn pens che quel posto era spettrale, con quel suo modo di catturare i suoni e le voci, con quelle sue pareti che riflettevano le immagini imprigionandole sotto la superficie. Improvvisamente le sembrava tutto spaventoso. Loki la trascin con s nei meandri del palazzo camminando con passo deciso, senza voltarsi. Cerano
290

cos tante cose che Sigyn avrebbe potuto sentire, in quel momento, eppure non ne provava neanche una. La sua mente era immersa nella nebbia, in un limbo ovattato. Il battito del cuore pulsava nei timpani. Inizi a reagire quando vide il primo drappello di soldati tagliare loro la strada. Se li vide davanti e pens che avrebbero potuto non tornare; poi pens lo stesso di Loki e il rumore del proprio battito nei timpani divenne un rombo sordo. Una sorta di silenzio, quasi. Si volt verso Loki, osservando la sua fronte corrugata e gli occhi seri. Avrebbe voluto che si fermasse e labbracciasse forte, che la baciasse promettendole che non gli sarebbe accaduto nulla, ma non lo fece. Ricacci indietro le lacrime mentre si dirigeva con lui verso la Sala del Trono. Un attimo dopo incrociarono Thor. Non appena li vide si illumin di una luce scura. Si affianc al fratello e inizi a confabulare qualcosa che Sigyn non riusc a sentire. Aveva limpressione tremenda di non avere alcun appiglio su tutto quello che stava succedendo. Il tempo scorreva attorno a lei, senza controllo. Si trov nella Sala del Trono quasi senza accorgersene. Odino indossava unarmatura da battaglia; era una vista che ispirava rispetto e Sigyn chin il capo in segno di saluto. Frigga si ergeva accanto al marito con unombra di preoccupazione nel suo portamento regale. I Tre Guerrieri e Sif le rivolsero uno sguardo grave, ma parvero dimenticarla in fretta. Thor ha detto che Heimdall riuscito a scorgerlo, stava dicendo Loki.
291

S, conferm Odino. Heimdall ha intravisto Thanos viaggiare tra gli universi. Sar qui a breve. Dobbiamo partire immediatamente. Loki si volt verso di lei e Sigyn si accorse di tenergli ancora la mano. Lady Sigyn. Odino aveva lo sguardo severo di chi si sta preparando ad una guerra e non cambi espressione nel rivolgerle la parola. Vi recherete subito ai rifugi destinati alla famiglia reale. Vostra cugina vi sar scortata al pi presto. Subito Frigga fu accanto lei, una mano sul suo braccio. Andiamo, mia cara. Sigyn si guard intorno, smarrita. Era come se nel bel mezzo di tutta quella confusione avesse improvvisamente intravisto da una certa distanza il momento che stava vivendo, chiaro e definito. Si volt di nuovo verso Loki e vide nei suoi occhi la conferma dei propri pensieri. Era quello il momento delladdio, listante che aveva atteso per tutta la notte sperando che non arrivasse mai. Invece era arrivato, cos come il matrimonio, come la prima notte di nozze. Arriv come arrivano tutte le cose che sembrano impossibili. Sembrava che tutti avessero una gran fretta, ma lei voleva solamente che quel momento rallentasse il pi possibile. Si strinse a Loki, pensando ossessivamente che quella poteva essere lultima volta in cui avrebbe sentito le sue braccia attorno a s. Loki la guard con gli stessi occhi seri di prima. Resta al sicuro, le intim con un tono cos autoritario
292

che Sigyn annu distinto. Sentiva il tempo scivolare via ed ogni istante era un tesoro bruciato. Le sembr che Loki stesse per aggiungere qualcosa, ma non lo fece, e lei pens disperatamente a cosa dirgli. Ma non cera tempo. Loki si chin su di lei, le impresse un breve bacio sulle labbra e un istante dopo Sigyn aveva oltrepassato la soglia insieme a Frigga, diretta quasi di corsa verso una meta di cui era ignara. Combatt con ogni sua forza per non voltarsi e tornare indietro, finch non si rese conto che era troppo tardi. Rifiut con rabbia il dolore sordo che le pesava nel petto. Era furiosa perch aveva la sensazione di essere stata strappata via da Loki da un momento allaltro, ancora prima di accorgersene. Era furiosa perch non gli aveva detto nulla. Segu la Regina come un fantasma, perduta in s stessa. Lungo la strada Grete si un a loro. Tremava di paura e abbracci Sigyn in lacrime. Che cosa sta succedendo?, mormor. Ci sar una battaglia, rispose stancamente Sigyn. Ci stanno portando al sicuro. Ma perch sei tornata?, chiese Grete. Poi spalanc gli occhi, e abbass la voce per non farsi sentire dalla Regina. Loki, vero? Ha attaccato Asgard e-. No!, esplose Sigyn, senza permetterle nemmeno di finire di parlare. La sta difendendo. L fuori, insieme a tutti gli altri. Grete rimase di stucco e non aggiunse altro. Sigyn guard il vuoto, sentendosi divorare dalla rabbia e pensando che Loki stava difendendo Asgard perch lei glielo aveva chiesto. Il groppo in gola la lasci senza
293

fiato. La sua mente era annebbiata come dalla nostalgia, una malinconia aspra e dolorosa. Un nodo nel cuore, qualcosa che non era riuscita a dirgli, ma non capiva che cosa Fu proprio allora che lo vide. Stavano scendendo al livello inferiore del palazzo. Lunica finestra del breve corridoio era grande e luminosa. Sigyn guard distrattamente oltre il vetro, scoprendo che la visuale sapriva su un cortile interno gremito dai soldati. Alcuni di loro stavano varcando i cancelli in fila compatte, e Loki e Thor sbucarono in quel momento dal portone di quella che Sigyn cap essere la scuderia. Si ferm l dovera, attonita. I due principi stavano conducendo le proprie cavalcature, le briglie in mano e lo sguardo pesante. Indossavano entrambi elmo e armatura. Sigyn li osserv senza respiro. Pens che Loki avrebbe alzato lo sguardo su di lei senza preavviso, proprio come quando lei lo aveva visto varcare i cancelli di Asgard e lui laveva inchiodata con i suoi occhi di ghiaccio. I pochi istanti che pass alla finestra le sembrarono eterni. Continu ad aspettare che Loki alzasse lo sguardo verso di lei, anche quando sent Grete e Frigga chiamarla. Poi, quando cap che Loki non lavrebbe guardata perch queste cose non succedono mai quando devono si volt e corse verso le scale. La voce di Grete la insegu lungo la scalinata e allora Sigyn corse pi forte, cercando luscita con una lucidit che fino a poco prima non aveva neanche sperato di avere. Trov la porta che dava sul cortile, spalancata, la
294

soglia affollata dal via vai dei soldati. Sgattaiol fra loro, cercando un passaggio e lottando quando qualcuno tent di fermarla. Non seppe come, ma ad un certo punto oltrepass lingresso e si trov inghiottita nella calca. Cerc con lo sguardo la sagoma imponente di Loki, sentendo un brivido di disperazione quando si rese conto di non riuscire a trovarlo. Poi allimprovviso non ci fu pi nessuno di fronte a lei. Quando si trov davanti Loki cap che era stato lui a vederla e che tutti si erano spostati per lasciarlo passare. Rimase senza respiro, perch Loki era davvero impressionante, con quellelmo che lo faceva sembrare ancora pi alto e gli occhi privi di sorriso. Per un attimo pens che fosse arrabbiato, ma quando lo abbracci lui non oppose resistenza. Sigyn, quale parte di restare al sicuro non ti chiara?, le domand Loki scostandosi da lei ma tenendola sempre vicina, e Sigyn si sorprese a sorridere alla nota dironia che aveva ammorbidito la sua voce. Perdonami, disse. Ti ho visto dalla finestra, e Prima io non. Sigyn. Loki la interruppe e Sigyn si accorse che il suo sguardo era cambiato. Cera unombra di impazienza. Di fretta, come se il tempo avesse potuto rubargli le parole prima di poterle pronunciare. Loki si chin in avanti, abbreviando la distanza tra di loro e celando il proprio dialogo a chiunque li circondasse. Ti ricordi quando ti dissi che non mi importava nulla di te. Non era una domanda, ma Sigyn rispose lo stesso. S. Era un episodio lontano, ma scopr di ricordarlo benissimo. Faceva ancora male, e lei abbass lo sguardo.
295

Loki fece una pausa. Mentivo, rispose. Sigyn alz gli occhi, incapace di aggiungere nulla, perch con quella parola Loki le aveva detto tutto. Con il cuore in fiamme, lo baci a lungo consapevole che quello poteva essere lultimo bacio. Lo impresse nella memoria e quando si scost da lui lo guard con tutta la forza e la decisione di cui era capace. Uccidi Thanos, disse. E ritorna da me. Loki non rispose, ma nel suo sguardo Sigyn cap che le aveva fatto una promessa. La guard ancora a lungo, lo sguardo nervoso di chi deve andarsene ma vorrebbe restare; poi le lasci un breve bacio sulle labbra, e and. Sigyn lo osserv salire a cavallo mentre una nausea feroce le stringeva lo stomaco. Sent dei passi dietro di s, una mano sulla sua spalla: era Grete, pallida e preoccupata. Sigyn non riusc a fare altro che ignorarla. Non perse di vista Loki nemmeno per un secondo. Adesso, tuttad un tratto, riviveva nella sua mente ogni memoria di loro due, rivedeva il suo sguardo folle e la museruola, le sue parole astute e il sorriso di cui lei non aveva pi paura. Fu quando Loki varc il cancello e spar dalla sua vista che Sigyn si rese conto di amarlo, e di non averglielo detto. Mentre raggiungeva il Padre degli Dei in testa allesercito, Loki provava una tale amarezza quasi da dimenticarsi di avere di nuovo i poteri. Era stata una sensazione inebriante, in principio. Era stata questione di
296

un attimo. Prima di lasciare la sala del trono Odino aveva proteso lo scettro verso di lui e gli aveva restituito la piena padronanza dei suoi poteri magici. Tutti quei mesi passati a rimpiangere lassenza della magia e adesso, in meno di un istante, era tornato tutto come prima. Si era lasciato travolgere dalleuforia, incredulo, mentre ascoltava dentro di s lo scorrere dellenergia di cui era stato privato cos a lungo. La padronanza della magia era qualcosa che lo aveva definito da sempre, che faceva parte di lui. Adesso che la possedeva di nuovo, era come essere tornato s stesso. Il suo entusiasmo per non era durato a lungo. I preparativi per la battaglia lo avevano travolto e finalmente si era reso conto che il pericolo era l, era arrivato, ed era per lui. Aveva fatto appello ad ogni frammento di autocontrollo per mantenersi saldo e vigile e per non cedere allangoscia. Aveva cercato disperatamente di non pensare a Sigyn e ci era riuscito, finch non se lera trovata davanti. Adesso, mentre cavalcava davanti allesercito con Thor e con Odino, Loki combatteva in silenzio per nascondere dentro di s limmagine di Sigyn che lo cercava tra la folla, per far tacere la sua voce. Torna da me. Sarebbe tornato. Voleva tornare. Ma se Sigyn avesse saputo ci che stava per accadere sul campo di battaglia, forse non gli avrebbe chiesto di tornare da lei. Il pensiero gli fece molto pi male di quanto avesse immaginato. Non era arrivato soltanto il momento della battaglia, era arrivato anche il momento in cui Sigyn
297

avrebbe capito che si era sbagliata su di lui, che si era davvero sbagliata. Il momento in cui avrebbe cambiato idea. Per questo Loki sapeva che, se fosse tornato o meno, era stato comunque un addio. Per questo le aveva detto la verit. Laveva detta a s stesso da molto tempo, ma mai a Sigyn. E voleva che lei la sapesse, prima di cambiare idea, prima di dimenticarsi di lui, di comera stato, prima di scoprire comera veramente. Non cera un alito di vento nel luogo prestabilito per lo scontro. Heimdall aveva saputo prevedere il punto di arrivo di Thanos e del suo esercito e loro lo avrebbero aspettato l, sulla cima di una collina spoglia. Avevano parlato di tattiche e di strategie, avevano orchestrato la battaglia rapidamente ma con precisione, eppure Loki si rese conto che la sua mente era vuota. Quel falso silenzio che precedeva lo scontro sinsinuava sotto la pelle. Non era lassenza di vento, il mormorio dei soldati: era un silenzio nella testa, un deserto dei pensieri. Loki lo aveva gi sentito molte volte e sapeva che cera chi ne impazziva e non se ne liberava mai pi. Attese. Si ritrov a pensare di essere diventato alquanto bravo ad attendere in fondo non aveva fatto altro per tutta la vita. Poi per pens che questa volta non era il solo ad aspettare. Cera qualcun altro che attendeva al sicuro, nascosta nel palazzo le cui torri splendevano indifferenti nellalba fredda. Aspettava il suo ritorno. Loki si chiese se quel nodo tremendo nel petto fosse il prezzo da pagare per non essere pi solo. Non ti ricorda i vecchi tempi, fratello? Thor, accanto a
298

lui, forz un tono baldanzoso che Loki giudic subito irritante. Alz un sopracciglio. No, affatto. La differenza che un tempo ero io a trascinarti in battaglia. Questa volta, invece, stato il contrario, prosegu Thor. Loki gli lanci uno sguardo di pietra. Se la cosa non taggrada, avresti potuto consegnarmi a Thanos, ribatt aspramente. Lespressione di Thor cambi all'istante. Perse ogni traccia di spavalderia e si vel di tristezza. Non avrei mai potuto fare una cosa simile, mormor. Loki distolse lo sguardo. Dentro di s sentiva affiorare un magone che sapeva di non poter sopportare. Se ancora dubiti del nostro affetto, guardaci adesso, prosegu Thor. Combattiamo insieme il tuo nemico-. Difendete Asgard e il Tesseract, lo corresse Loki con voce stentorea. Difendiamo te, replic Thor. Prima che laltro potesse reagire, gli mise una mano sulla spalla. Loki, so che mai pi vorrai essere mio fratello. Ma per questa volta, combatti al mio fianco come se lo fossi. Loki si scroll di dosso la sua mano, gli occhi ridotti a due fessure, nel cuore la malinconia che aveva cercato di evitare. Io non. In quel momento il cielo esplose. Lalba si squarci come pelle contro un coltello e Loki fiss stupefatto la voragine aprirsi davanti ai suoi occhi. Era calato un silenzio terribile. Non era pi la quiete prima della tempesta, era listante immediatamente precedente, era lultimo singhiozzo di attesa. Il cielo
299

sventrato rimase immobile per una manciata di secondi, rosseggiando come una ferita. Poi arriv un gran fragore e un attimo dopo il varco brulicava di Chitauri, i loro corpi squamosi che si urtavano lun laltro nella foga di uscire. Loki si accorse di aver la bocca secca. Deglut, scambi senza volerlo uno sguardo con Thor e scopr che gli occhi del fratellastro erano lo specchio dei propri, sgranati e pieni di quella luce che illumina lo sguardo prima della battaglia, una luce scura, un misto di terrore e adrenalina. Odino grid qualcosa, probabilmente un incitamento alla battaglia. Loki non ci fece nemmeno caso. La sua testa si stava svuotando, un pensiero alla volta, un gesto graduale ma assoluto. Quando si lanciarono contro i primi Chitauri, gi pensava solo a vivere. Il primo assalto della cavalleria Asgardiana si infranse bruscamente contro le fila disordinate dei nemici. Loki si trov presto inghiottito nella marea indistinta di corpi, e quando la sagoma di un Chitauro lo sovrast ringhiando non esit e lo colp con forza dove sapeva essere pi vulnerabile, in un piccolo spiraglio della corazza tra il collo e il cuore. Loki lo trafisse, ed estrasse la lancia in un unico movimento fluido, spostandosi prima che il corpo si accasciasse su di lui e colpendo allo stesso modo un altro Chitauro alla sua destra. Ripet il colpo una, cinque, dieci volte, meccanicamente, senza pensare. Quando una carica dei Chitauri lo disarcion da cavallo, si rialz e continu a colpire. La densa sostanza scura che fuoriusciva dai corpi dei suoi
300

avversari era calda e appiccicosa. Non era sicuro che fosse sangue. Si pul le mani sugli avambracci, ma la sensazione vischiosa rimase. Loki non era mai stato un guerriero. Era Thor quello che amava combattere e mostrare la propria forza in ogni occasione. Loki possedeva un altro genere di forza, meno apprezzata e pi temuta, una forza potente ma spaventosa. Una forza invisibile di cui Asgard aveva paura. Cos, nonostante fosse micidiale nella sua arte, non avevano chiamato lui guerriero, ma Thor. Eppure Loki aveva combattuto e sapeva che cera un momento, durante la battaglia, in cui ogni uomo era solo con s stesso. Cos quando quel momento giunse e Loki si alz da terra e per un istante incredibile rimase immobile e ignorato, vide il riflesso della guerra sul suolo, i cadaveri e il sangue e le membra sparse e confuse, e pens che era colpa sua. Gli sembr che listante durasse allinfinito dentro alla sua testa, che la battaglia attorno a lui rallentasse fino a diventare unombra sfuggente. Pens che sarebbe morto e pens con rabbia che tutti ne sarebbero stati felici. Poi si rese conto che quello era un pensiero a cui si era abituato, un pensiero antico, ma che le cose non stavano pi cos. Non sarebbero stati tutti felici. Schiv per un pelo il colpo di un Chitauro e lo uccise senza nemmeno accorgersene. A quel punto combatt per s stesso, perch era colpa sua ed era la sua battaglia. Massacr con foga ogni Chitauro gli si parasse davanti, decimando lavanguardia di Thanos. Ogni fendente era una soddisfazione, ma la sua
301

mente restava fredda e lucida e forte nei suoi propositi. Non stava combattendo soltanto una battaglia. I suoi occhi vigili non perdevano di vista n Thor, n Odino. Ancora una volta, Loki stava solo aspettando il momento giusto.

La stanza segreta era silenziosissima, scavata in profondit, pi gi delle prigioni e della cripta segreta dove si era tenuto il rito di fertilit. Un rifugio inespugnabile, aveva detto Frigga tentando di rassicurare Grete. Sigyn invece aveva pensato ad una tomba. Quando aveva ripreso il controllo di s stessa ed era tornata indietro risalendo le scale insieme a Grete, Sigyn aveva trovato lo sguardo severo di Frigga ad aspettarla. Le aveva detto che non cera tempo da perdere e che doveva farsi forza. Sigyn avrebbe voluto rispondere che si stava facendo forza fin da quando la Regina laveva mandata a far visita a Loki, assegnandole un compito al di sopra delle sue capacit, sacrificandola per il bene di qualcun altro. Invece era rimasta in silenzio e aveva seguito Frigga sempre pi gi percorrendo scale e passaggi poco illuminati. Era certa che solo la Regina e le guardie che sorvegliavano la stanza fossero a conoscenza di quel posto. Il rifugio era una grande stanza rettangolare allestita per una lunga permanenza. Cerano giacigli, candele e cibo a sufficienza per settimane. Da ci che Sigyn aveva capito il rifugio era stato costruito appositamente per la famiglia reale e i nobili erano stati
302

scortati verso unaltra camera segreta. Non aveva idea di quali misure di sicurezza fossero state prese nei confronti della popolazione. Si era rannicchiata su un letto, le braccia serrate attorno alle ginocchia. Si sentiva le palpebre pesanti per il sonno perduto della notte prima, ma non voleva addormentarsi. Concentr i propri pensieri sulle fiammelle delle candele che danzavano nella semi oscurit, perdendo il senso del tempo. Grete era seduta accanto a lei, in silenzio. Frigga camminava avanti e indietro nella stanza come se si aspettasse da un momento allaltro di ricevere notizie. Un soldato era stato incaricato di monitorare la situazione e di comunicare alla Regina landamento della battaglia, e Frigga lo aspettava con ansia evidente. Sigyn pens che anche lei avrebbe dovuto mostrare la stessa irrequietezza, ma dentro di lei non cera nulla. Un vuoto doloroso. Era il silenzio di quando trattieni il respiro, il silenzio che soffoca. Sigyn aveva iniziato a capire che quando qualcosa le faceva veramente molto male, quel silenzio era la sua difesa, ma anche se ne conosceva la causa non le piaceva per niente. Un brivido continuo le percorreva il petto, un tintinnio nello stomaco, ed era difficile stare ferma ma ci provava lo stesso perch le sembrava che fosse lunico controllo che ancora poteva esercitare su di s. Teneva strette le gambe ma le sentiva fremere, e le tremavano le mani. Se si fosse addormentata non avrebbe pi sentito nulla, ma voleva essere sveglia per udire le parole del messaggero se fosse arrivato. Non voleva perdersi nemmeno un istante di quellattesa, non mentre
303

Loki era l fuori. Non voleva addormentarsi e dimenticarsi di lui. Un rumore di passi brevi echeggi nella stanza, il rumore di una corsa attutita dalle pareti di marmo. Frigga si ferm di colpo e si volt verso la porta, immobile come una statua. Sigyn si rese conto aver cessato di respirare. Quelli erano i passi di qualcuno che stava scendendo le scale, forse del messaggero. Fiss la porta, immaginandola spalancarsi e riversare dentro un mare di mostri, creature nemiche che lei non conosceva e che lavrebbero fatta a pezzi. Tra loro, per qualche motivo, cera Loki. Lavrebbe vista mentre veniva massacrata. Non avrebbe fatto in tempo a raggiungerla, lei non sarebbe riuscita neanche a sfiorarlo Si sent soffocare e scopr di aver trattenuto il respiro troppo a lungo mentre dipingeva nella mente gli scenari peggiori. Serr le palpebre, ma anche nel buio degli occhi chiusi non vide altro. Non si accorse che il rumore di passi era cessato e non era preparata quando la porta si apr. Maest mormor il messaggero, lo sguardo ampio e doloroso di chi ha visto cose orribili. Frigga gli si avvicin a grandi passi. Era pi bassa di lui, ma Sigyn ebbe limpressione che lo sovrastasse. Quali notizie dal campo di battaglia? Parla!. Il soldato non sembrava cos desideroso di parlare, ed esit, guardando a terra. Il nostro esercito combatte valorosamente. Il Padre degli Dei e i vostri figli non si risparmiano in battaglia. Loki era vivo. O almeno lo era stato, lultima volta che il
304

soldato si era affacciato alla torre di vedetta. Sigyn sent un brevissimo sollievo accelerare il battito del cuore. Le forze di Thanos, per, sembrano inesauribili, prosegu il soldato, lo sguardo sempre fisso a terra. E sicuramente di numero maggiore rispetto alle nostre. Le truppe di istanza al nord saranno ormai quasi arrivate, replic Frigga. Rinforzeranno le nostre difese. Torna di vedetta e avvertici di ogni mutamento della sorte. Il soldato annu, si richiuse la porta alle spalle e il rumore dei suoi passi veloci risuon ancora tra le pareti marmoree. Piomb un silenzio grave. Avevano tutti paura, e lo sapevano. Grete cerc la mano di Sigyn e lei se la lasci stringere. Quando la cugina si accoccol tremando nel suo abbraccio, la accolse con dolcezza, ma senza parlare. Aspettava. Imparava lattesa. Il tempo non passava e lei cercava di spingerlo, di farlo andare pi veloce, di farlo sparire, di riportarle Loki. Lottava contro il tempo, ma il tempo non perdeva mai. Restava immobile nella penombra della stanza segreta. Sigyn si chiese se leternit fosse qualcosa di simile. Perch non sei rimasta a Vanaheim?, le chiese Grete flebilmente, incrinando il silenzio. Saresti stata lontana dalla battaglia. Il mio posto non era l, rispose Sigyn, meravigliandosi della propria voce come se non la sentisse da tanto tempo. Ma a Vanaheim saresti stata al sicuro, piagnucol Grete. E io potevo venire a stare da te.
305

Siamo al sicuro anche qui. Sigyn si sforz di indossare al meglio la propria maschera di consolatrice, ma dentro di lei cera una rabbia sottile, un fastidio pungente, e il pensiero soffocante di Loki che forse in quel momento non era nemmeno pi vivo. Il nostro esercito ci sta difendendo e qui sotto nessuna forza nemica potr nemmeno trovarci. Non devi temere per noi, Grete. Temi piuttosto per chi l fuori. Grete si zitt allistante. Sigyn pens di aver parlato troppo duramente, ma scopr di non pentirsene. Avrebbe voluto scambiare il suo posto con Loki, essere lei fuori sul campo di battaglia e sapere che lui stava bene. Rivoleva indietro le mattine in cui si era svegliata abbracciata a lui e non aveva saputo che cosa fare. Voleva riprendersi quella strana euforia che provava quando sentiva il suo abbraccio. Voleva parlargli e ascoltarlo. Voleva essere vicino a lui, e sebbene tante volte avesse avuto limpressione che Loki fosse lontano, troppo lontano da lei per essere raggiunto, adesso lo era veramente e non cera rimedio. Non questa volta. Com successo?. Sigyn si volt verso Grete, corrugando la fronte. Cosa?. Tu lo odiavi, sussurr Grete. Volevi fuggire, eri disperata quando ti hanno detto che lo avresti sposato. Come hai fatto a innamorarti di lui?. Per un attimo Sigyn la fiss sconcertata. Fece per risponderle, ma dalle sue labbra non usc voce. Un dolore di una dolcezza indescrivibile le stringeva la gola.
306

Non lo so, rispose alla fine. Suppongo che fosse destino. Thanos era comparso proprio mentre larmata dei Chitauri costringeva lesercito asgardiano ad una momentanea ritirata. Loki lo aveva visto sbucare dalla gola slabbrata nel cielo, in piedi su un carro da guerra, seguito dal suo luogotenente. Per un istante Loki ricord le sue mani artigliate stringerlo nel sogno. Ricord il dolore che sapeva di non aver solo sognato e serr le labbra in una smorfia, mentre retrocedeva spinto dalla furia dei Chitauri. Per ogni nemico ucciso ce nerano tre a prenderne il posto. Il cielo restava divelto e le profondit delluniverso continuavano a rigettare Chitauri. Loki si chiese se fosse possibile chiudere il passaggio, e che cosa lo avesse provocato. Se avesse fermato lavanzata avrebbero avuto qualche speranza. Nella confusione intravide Sif lottare mentre retrocedeva, e Volstagg poco pi in l. Fandral e Hogun dovevano essere ancora tra le prime file. Ma lo sguardo di Loki era fisso su Thor e Odino, e nella furia della battaglia si guardava intorno ansiosamente per impedirsi di perderli. Combattevano con valore, come ci si aspettava da loro. E Loki, a sua volta, aspettava. Adesso per era arrivato Thanos e lui doveva rapidamente riconsiderare le sue priorit. Bast un attimo si volt per vedere dove si stesse dirigendo il suo nemico e gi Thor era sparito dalla sua vista. Loki imprec, difendendosi con rabbia dallassalto di un
307

Chitauro. Aveva pensato che, una volta liberatosi da Odino e Thor, sarebbe riuscito ad accordarsi con Thanos e a consegnargli il Tesseract. Al che Thanos se ne sarebbe andato a conquistare i mondi che desiderava, e ogni cosa sarebbe tornata come prima. Anzi, meglio di prima. Alla fine, lo faceva per il bene di tutti. Forse Sigyn avrebbe capito. Ad ogni modo niente di tutto questo si sarebbe realizzato se lui non fosse riuscito a incastrare perfettamente ogni frammento del suo piano. Doveva crearsi unoccasione, e quando vide Thor avvicinarsi con quella luce negli occhi fin troppo familiare, cap che, forse, era il momento giusto. Thor lo prese per un braccio, trascinandolo al sicuro nelle retrovie. Ho intenzione di tentare di sbaragliare Thanos, disse. Loki fece una smorfia. Dubito che Miolnjr sia sufficiente. Come puoi saperlo?, ribatt Thor. Loki non rispose. Thanos deve essere sconfitto, prosegu laltro imperterrito. Qualcuno deve provarci. Che coshai intenzione di fare?, chiese Loki. Thor lo guard dritto negli occhi. Nornheim. Loki ricordava Nornheim. Per un po di tempo quellepisodio era stato motivo dorgoglio per lui, la timida speranza che lui stesso sarebbe stato ricordato per quella battaglia. Poi, col tempo, si era reso conto che nemmeno laver praticamente salvato la vita a Thor era stato sufficiente a cambiare le cose. Aveva osservato tutti dimenticare, mentre lui, come sempre, aveva ricordato.
308

Thor voleva che evocasse la nebbia che lo aveva celato agli occhi dei nemici durante la battaglia di Nornheim, e Loki lo avrebbe fatto solo perch sapeva che nessuna nebbia, nessun incantesimo, nessun trucco sarebbe stato abbastanza contro Thanos. Thor stava aiutando Loki a compiere il suo inganno senza nemmeno rendersene conto. Thanos si era appostato su di unaltura e osservava la battaglia come un demiurgo contempla il suo creato. Loki segu Thor ad una certa distanza, tenendosi momentaneamente lontano dalla lotta. Lo vide radunare Sif e i Tre Guerrieri e spiegare loro qualcosa. Poi gli lanci uno sguardo e annu. Loki fece un gesto con la mano e una nebbia sottile scatur dal terreno. Risal verso lalto, addensandosi e rallentando la battaglia. Penetr nella figura di Thor, celandola del tutto. Loki soltanto poteva vedere la massiccia nuvola di nebbia che lo avvolgeva, e lo vide approfittare della confusione per dirigersi ai margini della foresta che costellava laltopiano e che conduceva allaltura dove si trovava Thanos. Loki lo segu con cautela, celando s stesso con la medesima nebbia. Si mosse nella semi oscurit con una terrificante sensazione di euforia nel petto. Improvvisamente tutto andava secondo i piani. Forse quella volta ce lavrebbe fatta davvero e allora, finalmente, avrebbe potuto mantenere la sua promessa. Sarebbe tornato. Not che la battaglia si stava dirigendo verso di loro. Innervosito, guard verso Thor: era gi abbastanza
309

lontano, ma lui non sarebbe riuscito ad allontanarsi in tempo. Ancora celato dalla nebbia, uccise un Chitauro troppo vicino. Iniziava a sentire la pesantezza dellincantesimo ingombrargli la mente e in un attimo di panico si rese conto che non sarebbe resistito a lungo. La battaglia, adesso, incombeva sotto laltura, ma Thanos non si era spostato di un soffio. Loki sinoltr tra gli alberi alle spalle di Thor, perch doveva essere presente al momento della sua disfatta, doveva controllare che tutto andasse per il verso giusto, riproporre lalleanza a Thanos, promettergli il Tesseract. Cera un margine di fallimento nel suo piano, ma confidava di riuscire a convincerlo. Fu in quel momento che ogni sua certezza fu spazzata via. In quel momento le sue energie vennero meno e lincanto su Thor svan per un istante. In quel momento lAltro lo scorse e allung una mano per sgozzare il Dio del Tuono. In quel momento Loki vide la sua vendetta dispiegarsi di fronte ai propri occhi, vide la morte di Thor tessere la sua trama e adagiarsi nellaria. In quel momento il tempo si ferm, come spesso ama fare quando ci si trova ad un bivio. Fu in quel momento che Loki usc dalla nebbia per trafiggere lAltro. Lo colse alle spalle e squarci la carne della creatura con un suono terribile. Si rese subito conto di aver rovinato ogni cosa e per un istante rimase smarrito, la lancia ancora conficcata nella schiena del luogotenente di Thanos, le braccia in tensione. Quando realizz di aver appena salvato la vita di Thor, un rombo cupo gli invase la testa e spazz via
310

ogni altro pensiero. Quella che sent dopo fu piuttosto una sensazione, la percezione di non essere stato capace di compiere la sua vendetta, di nuovo solo che questa volta non era stato nessuno ad impedirglielo. Era stato lui, e non capiva. Non capiva perch aveva improvvisamente agito in preda allistinto, in un momento in cui il controllo della propria mente era stato tanto ferreo. Non capiva perch, nonostante odiasse suo fratello cos tanto, non fosse stato capace di lasciarlo morire. Non era rimasto immobile che per pochi istanti, ma aveva limpressione di aver perso troppo tempo. Estrasse la lancia con forza, spingendo a terra il corpo dellAltro. Si volt e subito si sent afferrare per il collo. Annasp mentre la mano di Thanos si serrava sulla sua gola e lo sollevava da terra. Limprovvisa mancanza di ossigeno lo stord, e quando riusc a mettere a fuoco si trov davanti il volto rugoso del suo nemico, i suoi occhi scintillanti. Ho atteso a lungo questo incontro, piccolo Dio, sussurr Thanos con una calma serena, come se avesse avuto tutto il tempo del mondo. Loki sent la propria voce uscire dalle sue labbra senza rendersi conto di parlare. Ti dar il Tesseract. Lascia solo che. Thanos scosse il capo. Non sono qui per il Tesseract. Sono qui per te. Sent Thor gridare da qualche parte. Forse lAltro non era morto sul colpo, e ora stavano combattendo. Non hai mantenuto la tua promessa, Dio degli Inganni, prosegu Thanos con la stessa voce tranquilla. Io, per,
311

manterr la mia. Loki cerc di fare qualcosa, qualunque cosa, perch davanti alla morte questo che fai, cerchi di vivere. Tent di liberarsi, di respirare, di concepire lidea che lo avrebbe salvato. Nellistante brevissimo che segu lunica cosa che riusc a pensare fu che anche lui avrebbe mantenuto la sua promessa. Avrebbe lottato fino allo stremo per mantenerla. Era la sola cosa di cui aveva coscienza dentro di s. Era il suo ultimo desiderio, e quando sent la mano di Thanos afferrargli il petto ed entrargli nel cuore, Loki grid non tanto per il dolore, quanto per la rabbia, perch in quel momento cap che non avrebbe potuto mantenere quella promessa. Non sarebbe tornato.

312

THE SACRIFICE
Se solo in quella stanza ci fosse stata una finestra non tanto per vedere la battaglia, quando per rendersi conto che il tempo esisteva ancora, che alla luce seguiva il buio, che i giorni e le notti passavano. Sigyn non aveva idea di quante ore avesse trascorso nella camera segreta. Sembravano tante, tantissime, ma non riusciva a capire se lo fossero veramente. Potevano esserne passate solo un paio, o forse erano di pi, forse erano giorni. Aveva tentato di recuperare la percezione del tempo, ma non sapeva come fare. Avevano consumato in silenzio un pasto che Sigyn aveva pensato coincidesse con il mezzod, ma non riusciva a capire se fosse gi notte. E comunque, si era resa conto che il normale scandire del tempo non contava pi. Non erano pi le albe e i tramonti a segnare i loro momenti, quanto le visite del messaggero, sempre pi rare. Grete si era addormentata stravolta e dopo un po anche Sigyn si era distesa sul suo giaciglio. Non dormiva, per. Scrutava la semioscurit della stanza, osservando la sagoma di Frigga. La Regina non si era riposata, non si era nemmeno seduta, era rimasta in attesa. Anche Sigyn aspettava, ma la sua era unattesa pi nascosta. Era pensieri ossessivi. Era un bollore nello stomaco, nei fianchi. Era un cuore in gola che non si era calmato neanche per un secondo. Allora si era messa in un angolo ad aspettare, perch non poteva fare altro, e cos aveva lentamente imparato quanto fosse terribile attendere
313

lesito di qualcosa che non possibile controllare. Si sentiva inutile, chiusa l sotto ad aspettare che in un modo o nellaltro arrivasse la fine. Scatt in piedi mille volte pensando di aver sentito il rumore di passi affrettati sulle scale e ogni volta era rimasta in ascolto, scoprendo che quel rumore non cera mai stato. La sua mente la ingannava. Era stanca, avrebbe dovuto dormire, e ad un certo punto cerc di chiudere gli occhi e di scivolare nel sonno, ma si rese conto che il solo gesto le suscitava una rabbia immensa. Le lacrime bruciavano lungo le guance. Allimprovviso la colp il pensiero che se avessero perso quella battaglia, sarebbero morti tutti. Non si sarebbero salvate nemmeno loro. Se Asgard fosse stata rasa al suolo, sarebbero rimaste seppellite l sotto. Sigyn aveva avuto ragione fin dallinizio: quello non era un rifugio, era una tomba, una tomba sicura dove avrebbero potuto morire lontano dalla furia dei nemici. Sent il panico risalire bollente come lava. Sarebbe morta, sarebbe morta, non avrebbe mai pi rivisto Loki In quel momento la terra trem cos violentemente che a Sigyn manc il fiato. Si aggrapp ai bordi del giaciglio, alzando istintivamente la testa nel tentativo di vedere cosa stesse accadendo anche se da vedere non cera nulla. Cerano solo le vibrazioni potenti che risalivano lungo la spina dorsale, i muri e il soffitto che tremavano con un rombo sordo. Grete url e allung una mano verso di lei, stringendo il suo braccio. Dallaltra parte della stanza Frigga si era seduta, incapace di restare in piedi. Se il soffitto fosse crollato, non si sarebbero potute difendere in alcun modo. Sigyn chiuse forte gli occhi, il
314

cuore impazzito. Forse era quello il momento, sarebbe morta adesso. Non si sentiva affatto pronta. Non voleva. Voleva vivere, voleva rivedere Loki. Non voleva morire seppellita viva nelle viscere della terra. Sent le lacrime tapparle la gola, e grid. Poi, allimprovviso, il tremore tacque. Le pareti cessarono di sussultare, il soffitto non si mosse pi. Cal un grande silenzio, e Sigyn riapr lentamente gli occhi. Le sembrava quasi impossibile che tutto ad un tratto ogni cosa fosse tornata immobile come prima. Squadr il perimetro della stanza con cautela. Aveva la terribile impressione che quel silenzio significasse una sola cosa: era tutto finito. Come, non lo sapeva, ma la calma improvvisa dopo quel rombo terrificante le dava lidea di una fine inevitabile. Qualunque cosa dovesse succedere, forse era accaduta. Cerc Frigga con lo sguardo, tentando di capire se anche lei avesse i suoi stessi pensieri. La Regina era pallida e i suoi occhi erano pozzi di angoscia, ma non si lasci sfuggire nemmeno una parola. Grete singhiozzava piano e Sigyn scese dal proprio giaciglio per accoccolarsi sul suo, stringendola a s. A quel punto, ripresero ad aspettare. Quando il tonfo lontano dei passi risuon attraverso i muri di pietra Sigyn non ci fece neanche caso. Pens che fosse tutto nella sua testa, ancora una volta. Cos, quando sent il rumore della porta che si spalancava e il respiro affannato del messaggero, sussult e scatt in piedi quasi senza accorgersene. Con occhi sgranati fiss il soldato, senza emettere un suono, cercando di decifrare la sua
315

espressione. In quelluomo cera la verit su cosa fosse accaduto in superficie, metri e metri sopra di loro. Quelluomo aveva le risposte che lei desiderava, di cui aveva paura. Abbiamo vinto, disse il messaggero con la voce spezzata dallaffanno. Non le serv tempo per assorbire linformazione. Era annegata, nel tempo, in quelle ore che aveva passato chiusa nel rifugio segreto. Non ne poteva pi di lunghi secondi, di attimi dilatati e tempi immobili. Il messaggio le arriv subito, la colp al cuore e le tolse il respiro. Lo comprese in tutta la sua immensit e zitt ogni altra cosa nella sua testa. Abbiamo vinto, ripet il messaggero. Forse lui ancora non ci credeva. Abbiamo sconfitto le forze di Thanos. Lesercito sta tornando. Che tu sia lodato per questa notizia!, esclam Frigga, ma la sua voce portava ancora limpronta della paura. Sigyn cerc Grete e la trov seduta sul giaciglio, stordita. La fece alzare, sussurrandole allorecchio che era tutto finito, che avevano vinto. Ora, mentre lo ripeteva a sua cugina, le sembrava veramente assurdo. Forse non aveva mai creduto davvero che Thanos potesse essere battuto dal loro esercito. Alla fine forse si era meglio preparata a morire sepolta l sotto piuttosto che a uscire e scoprire chi era tornato e chi no. Adesso i pensieri si facevano pi difficili, si annodavano tra di loro e non la lasciavano respirare. Il suo dolore non aveva pensiero, era cos immediato e persistente che neppure doveva dargli forma, lo sentiva e basta. Perci,
316

quando la Regina domand al messaggero in che condizioni fossero il Padre degli Dei e i suoi figli, Sigyn si sent mancare. Fu lei ad aggrapparsi a Grete mentre il soldato riprendeva fiato e alzava lo sguardo. Dalla mia postazione non ho avuto modo di verificare la salute dei vostri figli, mia signora, ma sono certo che il Padre degli Dei stia bene, poich stato lui a sconfiggere Thanos. Il messaggero non sapeva nulla, pens Sigyn. Loki poteva essere sopravvissuto, eppure lei si sentiva come se quellincertezza, quel vuoto di sicurezza significasse non che Loki poteva esser vivo, ma che poteva essere morto. Risal le scale tremando, un vuoto spaventoso in mezzo al petto, la silenziosa ondata di calore del panico nascosta fra i polmoni. Il silenzio della camera segreta scompariva dietro di lei mano a mano che saliva verso la superficie. Un brusio sempre pi distinto si propagava lungo il corridoio, grida e parole e suoni che erano le voci dei vivi, ma che Sigyn trov inquietanti. Pens alla voce di Loki, a come si modellasse con maestria, al modo in cui le aveva sussurrato con malignit nelle prigioni e sospirato contro la sua guancia la notte prima. Il panico bruciava, nella fessura della gola. La luce del sole le accarezz gli occhi senza ferirli e Sigyn cap che doveva essere lalba. Il tempo, dunque, non si era fermato. Lei ne aveva perso la concezione mentre attendeva nel rifugio segreto, ma le ore erano trascorse comunque, senza piet. Era un nuovo giorno, e a giudicare dalle espressioni dei primi nobili che incontrarono sulla loro strada doveva essere un giorno
317

bellissimo. Il giorno della vittoria. Ci sarebbero presto state celebrazioni, prima i compianti per i caduti e poi un grande banchetto per festeggiare i vivi. Per molte lune avrebbero ricordato la battaglia e chi era scomparso con la luce del nuovo giorno; ma molto difficile ricordare quando si ha a disposizione leternit, e presto avrebbero dimenticato. Sigyn, no. Se Loki fosse stato tra coloro che non erano tornati, lei avrebbe ricordato quel giorno fino alla fine del tempo. Trovava sempre pi difficile gestire il terrore che la divorava, ma si impose il silenzio mentre percorrevano a ritroso il percorso che li aveva condotti in salvo e sbucavano nei meandri del palazzo. Le pareti del corridoio rilucevano come sempre, slanciate e argentee nella luce del mattino, come se nulla fosse mai accaduto. Sigyn esit, disorientata, chiedendosi dove andare. Non sapeva da quale ingresso sarebbero tornati i guerrieri. A quel punto Frigga le lanci uno sguardo e le fece cenno di seguirla. Sigyn pens di affidare Grete al gruppo di dame di corte che aveva intravisto poco prima, ma la cugina stava ancora tremando stretta al suo braccio, e allora lasci perdere. Si incammin dietro a Frigga insieme a Grete, senza dire una parola. Si era aspettata pi confusione. Il palazzo era intatto, la furia di Thanos non laveva nemmeno sfiorato. Pochi gruppi di nobili percorrevano i corridoi, e se non fosse stato per i loro occhi sconvolti Sigyn non avrebbe potuto notare la differenza rispetto ad una giornata qualunque. Cera il brusio, certo, ma si perdeva tra i corridoi. Il silenzio del palazzo assorbiva ogni cosa, come sempre.
318

Non poteva assorbire per il rumore che cera dentro di lei, il rombo assordante della paura, lansia tremenda che le pesava su ogni battito del cuore. Avrebbe voluto accelerare il passo, mettersi a correre, raggiungere lesercito, cercare Loki, trovarlo, abbracciarlo e sentirsi dire allorecchio sono vivo. Per un attimo si permise di contemplare lidea di vedersi venire incontro Loki sano e salvo, e di stringerlo con la certezza che era tornato. Era un pensiero cos dolce da far male. Ad un tratto riemerse furtivo il ricordo di qualcosa che aveva pensato molto tempo prima, lidea che niente di tutto quello che le era successo sarebbe mai accaduto, se solo Loki avesse dato la risposta giusta al processo. Questa volta, per, non la sfior nemmeno lombra del risentimento. Si rese conto di essergli grata, per quel no. In quel momento girarono langolo e furono davanti allingresso principale. Uscirono sul grande spiazzo e Sigyn si trov immersa nella vera confusione. Le grida dei soldati si mescolavano a quelle del popolo, festose e selvagge. Le urla di dolore dei feriti trasportati in fretta e furia dentro al palazzo passavano inosservate. Qualcuno ancora gridava dei comandi, altri raccontavano gi la battaglia. Tuttavia, quando la Regina comparve sulla soglia, per un istante il boato si attut. Frigga scrut la folla con un sorriso tirato e occhi severi, mentre Sigyn cercava Loki con lo sguardo. Poteva essere ovunque, e lei si sent afferrare da una frenesia inarrestabile. Si sarebbe gettata nella folla alla sua ricerca, se in quel momento non si fosse avvicinato
319

Odino. Il Padre degli Dei si fece largo nella calca e si diresse verso Frigga senza esitare nemmeno per un istante. La Regina lo baci e si scambiarono qualche parola sussurrata. Sigyn avrebbe voluto chiedergli di Loki, ma ad un tratto non si sentiva pi la voce. Parl improvvisamente, sorprendendo anche s stessa. Padre degli Dei, che ne del mio sposo?. Odino sembr accorgersi di lei solo allora. La guard, e Sigyn vide sul suo volto stanco un dolore tremendo. Non fece in tempo ad avvertire il proprio cuore mancare di un battito che la voce di Thor le tolse il respiro. Loki mi ha salvato la vita. Sigyn si volt verso di lui, scoprendo nei suoi occhi lo stesso dolore del padre. Finalmente sent il battito mancante del cuore. La travolse con un fragore sordo, riempiendole la testa di silenzio. Aveva gi capito, ma la sua voce si rifiut di dire quello che pensava veramente. Che ne di lui?, chiese invece. Thor sostenne il suo sguardo solo per poco, poi abbass gli occhi. Sigyn preg che parlasse in fretta. Non poteva sopportare quelle parole, ma doveva sapere. Loki mi ha salvato la vita a costo della propria. Sigyn ud qualcuno Grete, forse correre verso di lei per sorreggerla, ma non vacill nemmeno. Rimase immobile come una statua mentre guardava lultima stilla di speranza scivolare via con leco delle parole di Thor. Loki era morto e lei non riusciva a fare altro che fissare il vuoto. Sigyn?, La voce di qualcuno la chiamava da molto
320

lontano. Sigyn si gir e scopr che la voce non era affatto lontana, era vicina, vicinissima. Era Frigga. La stringeva per le spalle con la dolcezza di chi condivide un dolore. Sigyn non seppe risponderle. Improvvisamente tutto dentro di lei era diventato cos lento, quasi immobile. Poi, senza preavviso, tagliente come un fulmine, il dolore esplose e Sigyn lanci un grido. Si tapp la bocca con le mani mentre la sua voce continuare a gridare, spezzata, a pi riprese, unentit separata che non le sembrava nemmeno di conoscere. Eppure era la propria voce, usciva da lei. La cosa la terrorizz a tal punto da credere di star per morire. Quando si sent stringere, si rese conto che non era Frigga, e nemmeno Grete: era Thor che la teneva ferma tra le sue braccia. Le stava dicendo qualcosa, ma Sigyn non sentiva. Quando si accorse di aver recuperato il controllo della propria voce, domand senza ascoltarlo. Dov?. Le parole tremavano e dovette ripeterle perch fossero chiare. Dov? Portatemi da lui. Thor le sembr interdetto. Scambi uno sguardo con Odino, ma poi annu. Le fece segno di seguirla, e si inoltrarono nel palazzo attraverso un ingresso minore. Sigyn lo assecond meccanicamente. Le sembrava impossibile ogni cosa: riuscire ancora a camminare, saper parlare, muovere gli occhi. Era come se niente fosse davvero reale. Per lo era. Dopo il dolore, esplosero i pensieri. Quasi le impedirono di proseguire quando scoppiarono tutti insieme nel bel mezzo del tragitto. Riempirono il suo cuore come polvere e detriti, la assordarono con il loro schianto. Sigyn and
321

in frantumi insieme a loro, e si sciolse in lacrime in silenzio pensando a Loki come se fosse lultimo pensiero che le era rimasto. Quasi si aspettava di vederlo comparire da un momento allaltro. Lavrebbe raggiunta a passo veloce, con un sorriso maligno nei suoi occhi di ghiaccio. Era una bugia, avrebbe detto. Una bugia cattiva. Da lui ce lo si poteva aspettare. Non era vero, che era morto. Avrebbe riso delle sue lacrime e lavrebbe baciata fino a farla sorridere. Ma questo non sarebbe mai accaduto perch lui era morto e Sigyn non sapeva che posto trovare a quello che in altro modo non sapeva definire, se non dolore. Era dolore e basta. Impossibile da contenere. Le sembrava fosse ovunque. Thor entr in una stanza circolare da cui proveniva un continuo via vai di sacerdoti. Sigyn si ferm sulla soglia senza riuscire a muovere un altro passo, perch aveva visto un letto in mezzo alla stanza, perch aveva visto chi cera su quel letto. Si costrinse a muoversi con lultima briciola di volont rimasta. Entr con gambe tremanti, il cuore in gola e le lacrime negli occhi. Loki era disteso sopra alle coperte. Era ancora in abiti da battaglia, ma non indossava pi il pettorale dellarmatura. Sotto le bende che gli coprivano il petto si poteva indovinare la macchia scura delle ferite profonde, e Sigyn pens che quello era il limite. Non sarebbe riuscita ad avvicinarsi di pi. Non ce lavrebbe fatta a vedere il suo volto, lespressione della morte. Lunica cosa che voleva era chiudere gli occhi e che tutto scomparisse e che anche lei scomparisse.
322

Poi, per, fece un altro passo. E allora se ne accorse. Era un movimento debolissimo, quasi impercettibile, ma il petto di Loki si alzava e abbassava al ritmo di un respiro invisibile. Sigyn non pens nemmeno di averlo soltanto immaginato. Si avvicin al letto quasi di corsa, colmando la breve distanza che ancora la separava da Loki. Da vicino era chiaro che stesse respirando e Sigyn sent il sollievo mischiarsi al dolore e non riusc pi a capire nulla. Poi vide il volto di Loki e rimase sgomenta. Era la sua espressione. Sigyn la conosceva benissimo. Laveva vista tante altre volte, laveva amata cos tanto. La malinconia impressa sul suo volto. Sembra che stia dormendo, mormor fra s, dando voce al proprio pensiero. Non sta dormendo. Sigyn si volt con un sussulto. Odino, sulla soglia, la guard per un istante prima di proseguire. Sta sognando.

Prima ancora di rendersi conto di essere morto, Loki pens di non essere riuscito a uccidere Thor. Fece per aprire gli occhi mentre la rabbia iniziava a mormorare nel suo petto, e a quel punto scopr di averli gi aperti. Batt le palpebre, confuso, finch non riusc a mettere a fuoco il reticolato di luce bianca che vedeva davanti a s. La vista inizi a decifrare le immagini con lentezza estenuante. La luce si dissolse piano, lasciandogli intravedere un cielo freddo, grigio. Non riusciva a capire
323

se fosse coperto dalle nuvole, o se non ve ne fosse nemmeno una e il colore livido gli appartenesse naturalmente. Cerc di sedersi per vedere cosa cera attorno a lui, ma si accorse di non poterlo fare. Qualcosa lo teneva saldo a terra. Loki mosse le braccia e ud il tintinno delle catene. Si sent assalire dallangoscia mentre tentava inutilmente di liberarsi dei vincoli e di mettersi seduto. Non poteva vedere il terreno sotto di s, ma gli sembrava avesse la consistenza della roccia, fredda e levigata. Istintivamente, pens di trovarsi su di una montagna. Ad un certo punto si arrese. Si lasci ricadere sulla pietra e chiuse gli occhi, sforzandosi di pensare. Aveva salvato la vita a Thor, colpendo lAltro prima che questi potesse trafiggere il dio. Thanos per lo aveva visto, e lo aveva ucciso. Ricordava perfettamente la presa sulla sua gola e listante in cui la mano di Thanos era penetrata nel suo petto, stringendosi attorno al suo cuore. Ne ricordava la sensazione impossibile, alla quale era seguito il nulla. Thanos lo aveva ucciso. Eppure Loki iniziava a dubitare di essere morto. Il cielo livido, la roccia, il dolore delle catene strette ai polsi erano reali proprio come se fosse stato vivo. Si sentiva respirare. Avvertiva la pesantezza dellarmatura sulle spalle. Sentiva il proprio sangue impregnare la stoffa della casacca, ancora umida. Era piuttosto sicuro che, se fosse stato morto, non avrebbe sentito nulla di tutto ci. Tuttavia non riusciva a capire come avesse fatto ad arrivare fin l. Soprattutto, non capiva come potesse essere ancora vivo.
324

Lott ancora contro le catene, scoprendo di non essere stato legato alla roccia soltanto tramite i polsi. Gli anelli di ferro gli stringevano le braccia e le gambe, assicurandolo saldamente al suolo. Riusciva solo ad alzare appena la testa. Si lasci sfuggire un gemito di frustrazione nel rendersi conto di non sentire pi nelle vene lenergia magica che Odino gli aveva appena concesso. Pens febbrilmente ad un altro modo per liberarsi. Forse Thanos sarebbe venuto a fargli visita da un momento allaltro, e lui aveva intenzione di sparire prima. Quella doveva essere la sua idea di prigionia, pens. Evidentemente non laveva ucciso, laveva preso in ostaggio. Forse intendeva barattarlo con il Tesseract. Era lunica spiegazione plausibile, anche se non gli sembrava affatto nello stile di Thanos. Dopo un po si rese conto di non poter fare altro che aspettare. Si lasci ricadere sulla roccia e chiuse gli occhi. Pensare, aveva bisogno di pensare, elaborare un piano con calma, trovare il modo di ingannare Thanos e fuggire da l, ovunque si trovasse. Prima, per, doveva capire quali fossero le sue intenzioni. Quindi, attese. Si rese conto che qualcosa non andava quando not che il cielo era sempre uguale. Non era solo lassenza di nuvole, ma anche lassenza del buio. La luce non cambiava. Il tempo non esisteva. A Loki venne il dubbio che non fossero passati che pochi minuti, anche se era certo che non fosse cos. Doveva essere trascorsa quasi una giornata. Per un po si concentr sul cielo, cercando di scorgere il minimo mutamento dei suoi colori, ma non ne not alcuno. Il vento taceva. Latmosfera era grigia
325

come fumo, pesante come piombo. Loki stratton le catene con un sospiro esasperato. In quel momento, sent il sibilo. Distinto fece per voltarsi e trattenne un gemito di dolore quando le catene gli impedirono il movimento. Vag nervosamente con lo sguardo e sent di nuovo il sibilo, e poi ancora, ma continu a non vedere nulla. Il cuore acceler il battito mentre Loki stava allerta, gli occhi sgranati, completamente indifeso. Sembra un incubo, pens. E allora cap. Il serpente sbuc sopra di lui allimprovviso, ondeggiando la piccola testa squadrata. Loki, immobile, smise di respirare. Voglio svegliarmi, pens. Voglio svegliarmi adesso. Continu a pensarlo, pur sapendo che non si sarebbe svegliato affatto. Inorridito, vide il serpente spalancare le fauci senza poter muovere un muscolo. Una goccia ambrata scivol dalle zanne, indugiando allestremit. Loki la osserv cadere, e per un istante gli sembr una lacrima. La goccia colp il suo viso annebbiandogli la vista, e Loki sent il veleno divorargli la pelle e bruciargli la carne. Avvert ogni istante di dolore di ogni goccia di veleno, finch non riusc pi a trattenere le grida e la sua voce esplose da sola. Non era un prigioniero per fare uno scambio, e nemmeno era morto. Thanos aveva semplicemente mantenuto la sua promessa, al contrario di lui.

326


Thanos non pu essere sconfitto, stava spiegando Odino. Nella Sala del Trono, Sigyn sedeva insieme a Frigga e a Thor, Sif e i Tre Guerrieri. Ascoltava il sovrano con mente annebbiata. una creatura eterna e non conosce morte. Tuttavia, la materia non ne esente: io ne ho distrutto linvolucro, e Thanos pu ben poco senza di esso. Sigyn non aveva idea di come avesse fatto il Padre degli Dei a distruggere il corpo di Thanos, esiliandone lo spirito al di fuori dei Nove Regni, negli abissi delluniverso da dove proveniva. Non voleva neppure che glielo spiegasse. Sigyn pensava allespressione del viso di Loki, nella camera di guarigione. Ai sogni che stava facendo. Al sonno che lei aveva creduto fosse morte. Thor aveva cercato di dirglielo, poco prima, al suo ritorno dal campo di battaglia, ma Sigyn era stata travolta dallo shock e non aveva capito. Le avevano spiegato rapidamente, dopo, che Loki era stato imprigionato in un sogno dal quale Thanos si era assicurato non potesse scappare. Sigyn aveva assimilato l informazione diligentemente e aveva lasciato che la conducessero l, rendendola partecipe dellincontro. Ora sedeva in silenzio, gli occhi ancora fissi sul Padre degi Dei. Ascoltava le sue parole aspettando che si ricordasse che suo figlio si trovava da qualche parte tra la vita e la morte. Fremeva di rabbia, Sigyn, perch Loki non era
327

morto, era solo addormentato, eppure lei non poteva svegliarlo. Era l, ad un passo da lei, e non poteva raggiungerlo. Quindi Thanos non torner, disse Frigga. No, conferm Odino. Non nellimmediato. Gli saranno necessari secoli affinch ricomponga la materia e ritrovi la strada. Rimane una minaccia, ma una minaccia lontana. E, forse, non oser pi volgersi contro Asgard. Era una notizia confortante, ma nella sala nessuno sospir di sollievo. Sigyn si guard intorno, osservando i presenti sprofondare in un silenzio pensieroso. Si sentiva debole e scossa e le ci volle un po per trovare la forza di parlare. Ditemi che cos successo a Loki, chiese. Odino si volt verso di lei e Sigyn cerc di reggere il suo sguardo. Non era astuto e tormentato come quello di Loki, ma era potente e severo, e lei scopr di non essere in grado di sostenerlo a lungo. Thanos ha la facolt di viaggiare negli universi, spieg il Padre degli Dei. In ogni universo. Anche in quello celato nella mente di ogni uomo. Se Thanos vi ha accesso, pu modellarlo a suo piacimento, infliggendo ci che desidera. Loki. Il respiro del Padre degli Dei era carico di dolore. Sigyn ne fu stupita. Col tempo aveva assorbito gli stessi pensieri di Loki e riconoscere che Odino non era ostile nei confronti del figlio le sembrava in qualche modo assurdo. Thanos ha trascinato Loki sul baratro della morte, e l entrato nella sua testa, imprigionandolo nel limbo. Ha manipolato il mondo
328

dentro di lui. Non sappiamo cosa vi abbia creato, ma l lo ha costretto a rimanere. un luogo simile a quello in cui Loki stato trasportato nei suoi ultimi sogni. una dimensione limitrofa, parallela. nella sua testa, ma reale. Sigyn era stanca e trovava difficile capire quella storia, ma credette di aver compreso abbastanza. Quindi, vivo. Odino fece una pausa e Sigyn attese la sua risposta con il cuore colmo di angoscia. S, lo . Ed impossibile riuscire a svegliarlo?. Non un sonno che pu essere spezzato. Dunque non c un modo per salvarlo. Sent il mondo crollarle addosso quando vide il Padre degli Dei evitare il suo sguardo ed esitare. Sussult quando Thor, accanto a lei, si alz in piedi. Padre, se vi anche solo un modo per salvare la vita di mio fratello, vi prego, ditecelo!. La voce di Thor sembr scuotere Odino molto pi di quanto non avesse fatto quella di Sigyn. Il sovrano parl guardando il figlio dritto negli occhi. Un modo c, disse. Il sogno deve essere spezzato dallinterno. Loki deve liberarsi, ma non potr farlo da solo. Gli servir aiuto. Sigyn corrug la fronte. Quello che Odino stava dicendo non le sembrava possibile. E come?, domand Thor. Tramite un sonno indotto, qualcuno deve riuscire a entrare nel suo sogno e prestargli aiuto, spieg Odino. Possibilmente un membro della sua famiglia. Qualcuno
329

che gli vicino, che possa entrare nella sua coscienza. Andr io, esclam Thor. Sigyn, che era rimasta in silenzio fino a quel momento, alz lo sguardo su di lui. Aveva ascoltato il discorso con il cuore in gola, preoccupata di non riuscire a capire, di sentirsi dire che non cera una soluzione. Invece eccola l, la speranza. Splendeva minuscola in quel mondo di paure. Sigyn non sapeva da dove venisse il proprio coraggio, quellondata di calore che le aveva improvvisamente attraversato le braccia e le gambe, ma non esit nemmeno per un istante quando schiuse le labbra per parlare. No. Andr io. I presenti si voltarono verso di lei tutti nello stesso momento, nel silenzio pi assoluto. Sigyn non sentiva altro che il battito del suo cuore, un suono potente nei timpani, e in un certo senso anche fiero. Lady Sigyn, esord Thor dopo averla scrutata a lungo senza parlare. Il vostro coraggio nobile e vi fa onore. Ma Loki ci ha chiesto di assicurarci che foste al sicuro, qualunque cosa accadesse. Se vi lasciassimo compiere un gesto simile, mancheremmo alla sua promessa. Lasciate andare me. Loki non permetter a nessuno di voi di entrare nella sua testa, replic lei allimprovviso. Thor tacque allistante e Sigyn sent il silenzio annodarsi, assumere il disagio dellaffronto. Abbass gli occhi. Mi dispiace, non intendevo mancarvi di rispetto. Ma Loki ha un atteggiamento ostile nei vostri confronti. Dubito che vi permetter di entrare nei suoi sogni. Ma forse. Esit, ma solo per un istante, perch il coraggio che laveva
330

scaldata bruciava ancora nelle sue vene. Forse, lascer passare me. Con la coda dellocchio, vide Thor corrugare la fronte e sporgersi verso di lei per replicare, ma non era sua la voce che sent. Sigyn ha ragione. Gli occhi che prima erano puntati su di lei si spostarono su Frigga. La Regina non ne parve turbata. Guardava Sigyn quasi con gratitudine, ma non fu questo a colpirla. Fu lo sguardo di rispetto che le rivolse a lasciarla davvero sgomenta. Se c una persona a cui Loki permetter di passare, prosegu Frigga, Sigyn. Non sei tu, figlio mio, e nemmeno voi, mio re. Non serve che ve ne spieghi il motivo. Sigyn non si era aspettata la nota di rimprovero che aveva vibrato brevemente nella voce di Frigga, e quando volse lo sguardo su Thor e Odino si rese conto che anche loro erano stati colti impreparati. Per un istante pens che non lo avrebbero tollerato, ma nessuno dei due disse una sola parola. Il Padre degli Dei aveva assunto unespressione profonda, pensierosa. Alz lo sguardo allimprovviso. Lo so, disse. Ma ho fatto una promessa a Loki. Gli ho dato la mia parola che la sua sposa sarebbe stata al sicuro. Anche Loki mi aveva dato la sua parola, replic Sigyn, e si accorse di star tremando. Mi aveva detto che sarebbe tornato, ma non ha mantenuto la promessa. Credo che voi possiate infrangere la vostra, per permettergli di mantenere la sua.
331

Il silenzio scese come nebbia. Quando Odino la guard, Sigyn gi sapeva che cosa avrebbe risposto. Cos sia. Di ci che avvenne dopo, Sigyn ricord le proteste di Thor e dei guerrieri, la loro indignazione di fronte a quella decisione cos imprudente. Lei non ci aveva dato peso. Aveva permesso ai loro sguardi compassionevoli di attraversarla come un fantasma, finch non si erano arresi. Lavevano guardata severamente mentre lasciava la sala insieme al Padre degli Dei, risentiti come davanti a un tradimento. Sigyn aveva aspettato che il coraggio svanisse e svelasse il vuoto velenoso del panico, ma quel calore di pietra che sentiva nel petto era rimasto. Laveva sostenuta mentre camminava verso la camera di guarigione e aveva celato il suo dolore. Le aveva rivelato una forza che non sapeva di avere. Ora si chiedeva se lavesse sempre avuta, e perch improvvisamente fosse capace di tener testa alla propria paura. Fu quando si trov davanti a Loki, disteso sulle coperte e addormentato dentro ad un sonno che assomigliava di pi alla morte, che Sigyn comprese perch fosse diventata cos. Mentre si sedeva accanto a lui, pens a quando laveva abbracciata nel sonno e lei era rimasta pietrificata tra le sue braccia. Chiuse gli occhi e immagin che Loki la stesse stringendo come allora, ma sent soltanto il vuoto. Attorno a lei, i sacerdoti si predisposero a indurle il torpore che le avrebbe consentito laccesso al sonno di Loki. Adesso una fiammella di angoscia danzava nel suo ventre, dolorosa come le cose inevitabili. Aveva paura,
332

perch non aveva idea di cosa succedesse dietro alle porte del sonno. Non sapeva dove si trovasse quelluniverso di cui Loki era prigioniero. Forse si sarebbe persa lungo la strada, senza riuscire pi a tornare. Forse, anche se lavesse trovata, non sarebbe stata in grado di abbandonarla e svegliarsi. Lentamente la paura sal dentro di lei, strisciando lungo la spina dorsale come un brivido. Eppure, se fosse tornata indietro Sigyn si sarebbe offerta unaltra volta senza esitare nemmeno per un secondo. Sent qualcuno toccarle delicatamente le spalle e apr gli occhi. Frigga era davanti a lei. Sei molto coraggiosa, Sigyn, disse. Sigyn ribatt quasi senza accorgersene. Sono leale. Frigga abbass lo sguardo per un istante. Sigyn, ascolta, rafforz la presa sulle sue spalle mentre sollevava di nuovo gli occhi su di lei. Non sei costretta a compiere questo gesto, se non lo desideri. molto rischioso. Non intendiamo obbligarti. Il formicolio della rabbia le risal la schiena. Sigyn rimase senza parole, ricordandosi come i reali non si fossero fatti alcuno scrupolo nel costringerla a ben altro, in passato. Sto facendo tutto questo perch voglio riportare indietro Loki, scand. Il coraggio e la furia si mescolavano come lampi nei suoi occhi. Frigga fece una pausa. Ti ringrazio di cuore, Sigyn. Sono io a ringraziare voi, ribatt Sigyn freddamente. Per la prima volta, mi avete permesso di decidere per me stessa. La Regina non aggiunse pi nulla e Sigyn richiuse gli
333

occhi per non dover leggere la sua espressione, e perch sentiva le lacrime risalire prepotentemente sotto le palpebre. Pens che una volta non sarebbe mai stata in grado di parlare in quel modo. Si sent fiera di s stessa, e si chiese se anche Loki sarebbe stato orgoglioso di lei. Un sacerdote inton un canto, e il torpore lassal allimprovviso. Sigyn schiuse le labbra come a cercare un respiro che le era mancato, e per un istante rimase sospesa tra il sonno e la veglia, lottando istintivamente per restare cosciente. Le voci dei sacerdoti si intrecciarono, sommergendola come unonda, e lei avvert il proprio respiro rallentare finch non fu assalita dalla paura peggiore, il terrore folle del preciso istante in cui capisci di non poter pi fuggire. Adesso la tenebra dietro ai suoi occhi era densa e palpabile. Si sentiva il corpo annodato da una stanchezza impropria. La paura avrebbe dovuto farle pulsare il cuore pi forte, ma i battiti erano lunghi e placidi come il respiro. Era cos innaturale che Sigyn sent la gola serrarsi nella morsa del panico. Dimpulso, allung una mano verso il letto. Trov subito quella di Loki, e la strinse forte. A quel punto, fu come addormentarsi accanto a lui.

334

WHAT DREAMS MAY COME


Era immerso nella neve fino alle caviglie. Loki guard il paesaggio bianco e immobile attorno a s e per un attimo pens che fosse Jotunheim. Poi si ricordo che no, Jotunheim non era affatto cos, era una spianata dura e fredda di roccia scura e di ghiaccio. I morbidi pendii incolori che vedeva adesso erano piuttosto come si era immaginato che fosse Jotunehim, quandera bambino. Forse era stata cos per davvero, una volta, ma doveva essere stato molto tempo prima. Avanz nella neve, lasciando un sentiero di impronte pesanti, e strinse gli occhi, cercando di spingere lo sguardo oltre lorizzonte. Vedeva il proprio respiro condensarsi di fronte a s, ma non sentiva freddo. Non ricordava come fosse arrivato fin l, n quale fosse la sua meta. Mentre camminava sulle dune candide, si domand dove lo stesse attirando Thanos. Il pensiero per mor quasi allistante. Ora il vento gli fischiava nelle orecchie, graffiando il silenzio. Il pensiero che venne dopo era per Sigyn che non avrebbe pi visto. Lo not con la coda dellocchio. Un bagliore dorato, capelli che si sollevavano nella brezza e scomparivano dietro a un declivio. Loki rimase immobile per un attimo, poi sent il cuore esplodere e cominci a correre, incespicando. Quando raggiunse la collina, sapeva gi che era troppo tardi. Gli faceva male qualcosa nel petto, e pens fosse il cuore.
335

Abbass lo sguardo il vento iniziava a bruciargli gli occhi, a scottargli la faccia e allora lo vide. Si pieg sulle ginocchia per guardare meglio. Cera qualcosa sulla neve. Macchie. Due grandi macchie rosse come il sangue. Loki chiuse gli occhi, ma quando cerc di riaprirli non ci riusc. S sent stringere la gola mentre tentava di nuovo, inutilmente. Si accorse quasi subito che sullo schermo buio delle sue palpebre le macchie cerano ancora, rotonde e scarlatte, vive come un fuoco, e un attimo dopo Loki si rese conto che stavano bruciando veramente, ustionando e trapassando la pelle sottile. Apr gli occhi e il veleno del serpente gli gocciol sulle labbra e sul collo. Il dolore non era pi nel petto, era ovunque. I suoi occhi ardevano senza consumarsi. Lultimo brandello della visione che gli era apparsa nellincoscienza si sciolse tra le fiamme. Loki sent il pavimento di roccia tremare mentre lui gridava e i suoi occhi bruciavano.

Quando apr gli occhi, per un attimo pens di essersi svegliata veramente. Si guard attorno, cercando un viso conosciuto che le potesse spiegare, ma non trov nessuno. Era completamente sola. Non era cos che se lera immaginato. Aveva pensato che ovunque fosse andata in quel sonno innaturale sarebbe
336

stato come essere in un sogno. Si era aspettata immagini annebbiate, colori troppo vividi, contorni sfocati, ma quello che vedeva era nitido e inconfondibile come un paesaggio reale. Attorno a lei si apriva per miglia e miglia una steppa arida e secca. Il cielo era grigio e Sigyn si chiese da dove venisse la luce, perch non vedeva alcun sole. Era un posto assurdo, per era vero. Sigyn poteva sentire il vento freddo ferirle il volto e la luce pallida riflettersi negli occhi. Cap che era questo che intendeva Odino. Quel luogo non era solo nella testa di Loki: era reale, esisteva da qualche parte. E Loki era l. Sigyn gir su s stessa scrutando lorizzonte. Lontano, dietro di lei, cera la sagoma scura di una montagna, ma non riusciva a capire quanto fosse effettivamente distante. Si strinse le braccia al petto, disorientata da quel luogo che sapeva essere reale ma allo stesso tempo un sogno. Era una contraddizione che non riusciva a capire, eppure era l e la stava vivendo. Esit per qualche istante, poi fece lunica cosa che poteva fare: si incammin attraverso la steppa. Mosse ogni passo con precauzione, con la paura che il terreno sotto i suoi piedi si potesse trasformare da un momento allaltro, proprio come nei sogni. Ma lerba rimase secca e sbiadita e lorizzonte dritto e immobile, e dopo un po Sigyn inizi a dimenticarsi di essere in un universo in bilico tra la realt e lillusione. La luce si stava scaldando e lei poteva sentirne i raggi sul collo, anche se non vedeva il sole. Il vento era cessato ma laria era pungente, e quando Sigyn vide una macchia di fiori
337

gialli occhieggiare nel prato seppe che erano reali. Dopo qualche miglia si era scordata che stava camminando dentro a un sogno di Loki. Le sembrava piuttosto qualche terra lontana, ipnotica ed estranea, ma vera. Prosegu verso la montagna per quelle che le parvero delle ore. Ad un certo punto si accorse che il cielo non cambiava e che quindi non aveva modo di definire lo scorrere del tempo. Quel grigiore immutabile s che non era reale, e Sigyn sent il cuore appesantirsi della sensazione di essere rinchiusa dentro ad unillusione. Dove si trovava veramente? Che ne era del suo corpo, della sua testa, mentre lei viaggiava in quel mondo senza fine, grigio e arido e invincibile? E dovera Loki in quella steppa senza rifugio? Forse aveva preso la direzione sbagliata. Ma anche se fosse stata giusta, nonostante continuasse a camminare la montagna non le sembrava affatto pi vicina. La sagoma scura contro il cielo le ricord gli artisti che si erano presentati un giorno nella sua casa a Vanaheim, portando un telo candido sul quale avevano giocato con le proprie ombre, creando una storia in controluce. Forse anche quel mondo era cos, erano ombre proiettate dalla mente, impressionanti e magnetiche ma niente di pi che illusioni, e lei non avrebbe mai potuto trovare Loki dentro a quellinganno. Si ferm e si lasci cadere seduta nel mezzo della steppa, sopraffatta dallo sconforto. Si era offerta per salvare Loki senza esitare nemmeno per un istante, ma ora pensava che forse aveva sbagliato, perch lei non sapeva affatto come salvarlo. Non riusciva neppure a trovarlo. La
338

montagna le sfuggiva, come negli incubi in cui nessuna corsa porta pi lontano di un respiro. La steppa non finiva mai, il cielo era grigio come il metallo, finto. La sensazione di stanchezza che le avvolgeva le vertebre, per, era reale, e Sigyn rimase seduta per un po senza riuscire a riposarsi, tormentata dallangoscia di star perdendo tempo prezioso. Loki era l, da qualche parte, e lei doveva correre. Il terrore di non riuscire a trovarlo le accorciava il respiro. Si rialz quasi subito, stanca pi di prima. Non avrebbe avuto pace finch non avesse trovato Loki. Dopo, avrebbero cercato il modo di uscire di l. Insieme. Mentre proseguiva veloce nella steppa, Sigyn si rese conto di odiare Thanos con unintensit feroce, assoluta. Le venne in mente come aveva odiato Loki quando laveva umiliata nelle prigioni con le sue battute taglienti e quando si era ostinato a rispondere come preferiva durante il processo. Ricordava benissimo quella sensazione di durezza, di totale repulsione, di completo rifiuto, e improvvisamente le venne da piangere. Era stato un odio diverso, per. Non aveva niente a che vedere con la rabbia violenta nei confronti di Thanos. Ricordava di aver sempre lottato con s stessa, perch sebbene per molto tempo avesse continuato a ripetersi che Loki era un mostro e che lei lo detestava, qualcosaltro dentro di lei aveva combattuto strenuamente per affermare il contrario. Aveva capito, alla fine, e adesso doveva trovarlo e dirgli che non laveva mai odiato e che era arrivata fin l per confessargli quello che non era riuscita a rivelare prima.
339

Desiderava cos tanto ritrovarlo da sentirsi un nodo al posto del cuore, strettissimo, da togliere il respiro. Non riusciva a recuperare la forza e il coraggio che laveva spinta fin l. Pianse in silenzio, piena di sconforto. Non si aspettava per niente di trovare una casa in mezzo alla steppa, e cos si ferm allistante quando la vide. Percep il battito del proprio cuore accelerare e rimase del tutto immobile, senza accorgersi di trattenere il fiato. Guard a lungo la casa allorizzonte la montagna era pi lontano, ancora incredibilmente irraggiungibile come per accertarsi che non scomparisse. Allora si rese conto che cera veramente e che non era unillusione, ammesso che vi fosse qualcosa, in quel mondo, che non lo era. Riprese a camminare, quasi a correre. Forse, pens Sigyn, Loki era l dentro. Un misto di euforia e terrore le annebbi i sensi e affrett il passo. La casa non era affatto come la montagna e ad ogni momento si faceva pi vicina. Dopo un po Sigyn riusc a distinguerne chiaramente i contorni, scoprendo che si trattava di poco pi di una capanna, le pareti e il tetto di legno, le finestre coperte da un drappeggio di tende. Ebbe limpressione che quella casa fosse l da un sacco di tempo, nel bel mezzo del nulla. Si ferm a pochi metri dal cortile, uno spiazzo in cui lerba era stata strappata via. Da vicino la capanna era pi grande di quanto avesse pensato, e improvvisamente le sembr come un monolite, eretta nella prateria in un tempo lontano, immobile per sempre. Non os aprire la porta. Rest ferma a pochi passi, aspettando di veder comparire qualcuno. Poi, con cautela, si mosse attorno
340

alla casa, facendo capolino sul retro. A quel punto, vide le tre donne. Sembrarono non accorgersi subito di lei e per qualche istante Sigyn le osserv di nascosto. Indossavano sgargianti abiti dei colori del mare e del cielo, blu e azzurri, turchesi e celesti, ma la stoffa era logora e impolverata, come se avessero conservato a lungo i vestiti in un baule. Due di loro erano indaffarate attorno a un telaio, ma la terza sedeva in disparte, gli occhi fissi sullorizzonte. I loro capelli erano bianchi e lunghissimi. Quando si voltarono, Sigyn vide che i loro volti erano un reticolo di rughe, ma avevano lo sguardo limpido e brillante di chi vecchio non era affatto. Si sent arpionare dai loro occhi turchini, e rimase immobile. Le tre donne la guardarono in silenzio, osservandola da capo a piedi coi loro occhi di cristallo. Sigyn si domand come mai non provasse paura di fronte a tre persone che non avevano ragione di esistere in quel mondo. Poteva essere un tranello di Thanos, poteva essere qualunque cosa, eppure lei non sent il minimo brivido mentre le tre donne la scrutavano senza parlare. Perdonatemi, disse Sigyn ad un tratto. Sto cercando mio marito. Lo sappiamo, rispose la donna seduta pi lontano, quella che guardava lorizzonte. Sapevamo che saresti arrivata. E, in un certo senso, anche lui lo sa. Allora Sigyn si accorse che la donna non stava guardando lorizzonte, ma la montagna. Sent il battito del cuore incalzare dimprovviso. Sapete dove si trova?, chiese.
341

Lo sappiamo come sappiamo ogni altra cosa, rispose la seconda donna. La prima, quella seduta, era tornata a guardare lontano. Sigyn corrug la fronte, confusa, ma quando fece per parlare la terza donna la precedette. Devi riposare. Sei stanca, disse. Fermati con noi. Ma non posso fermarmi, replic Sigy.n Devo trovarlo. Devo trovarlo il prima possibile. La donna sorrise. Il tempo qui, mia cara, non come al di fuori, e tu te ne sei gi accorta. diverso, ma non capisco in che modo. Non diverso, spieg laltra. Non esiste. Sigyn tacque. La donna che era rimasta seduta fino a quel momento si alz. I suoi capelli erano veramente lunghissimi, e la seguirono come un mantello mentre si avvicinava. Vieni, Sigyn, disse. Entra in casa e riposa. Improvvisamente Sigyn si sent stanca da morire, cos si dimentic di chiedersi come facesse quella donna a sapere il suo nome. La segu in silenzio oltre la porta. Le tende che coprivano le finestre non lasciavano trapelare che qualche spiraglio di luce, ma non era abbastanza e la casa era piena di ombre. Quando gli occhi di Sigyn si abituarono al buio, not che la capanna comprendeva ununica stanza quasi del tutto spoglia. Cerano tre giacigli addossati alla parete e la donna gliene indic uno. Dormi, Sigyn, disse. Come posso dormire, se sono gi dentro ad un sogno?, ribatt Sigyn, ma gi si sentiva avvolgere dal sonno. Sei dentro un sogno, ma non stai dormendo, disse la
342

donna. E allo stesso tempo stai dormendo, ma non sei dentro ad un sogno. In entrambi i casi, sarai capace di addormentarti. Sigyn si sent terrorizzata. E se non dovessi riuscire a svegliarmi?. Ci si sveglia sempre, rispose laltra. Qualunque sogno finisce. Si spezza a met, si conclude dolcemente, si infrange di soprassalto. Tutti si svegliano, anche chi non vuole. C un solo sonno dal quale non c risveglio, e quello la morte. La donna si chin su di lei e le accarezz i capelli. Ma non il tuo sonno, Sigyn. E nemmeno il suo. Ma Sigyn cadde addormentata prima di poter sentire le ultime parole. Aveva trascorso due notti insonni la prima ad aspettare linizio della battaglia, la seconda ad attenderne lesito e si addorment come si sarebbe potuta addormentare nella realt, di colpo, senza avere il tempo di vivere il momento in cui scivoli nellincoscienza, ma sei ancora abbastanza lucido per rendertene conto. Chiuse gli occhi e fu nel buio. Quando inizi a sognare le sembr di svegliarsi. Si guard intorno, pensando con terrore di essere di nuovo ad Asgard, sveglia accanto al corpo privo di sensi di Loki. Ma non si trovava nella stanza della guarigione, n nella casa in mezzo alla steppa. Era circondata da una silenziosa distesa di neve, tanto bianca da far male agli occhi. Si accumulava negli spazi di piccole dune, cos da assomigliare piuttosto a un deserto di ghiaccio. Il cielo era lo stesso del mondo in cui si era addormentata. Che
343

poi era un sogno. Era come la visione che stava avendo adesso? Era reale anche quella? Si chiese quanti mondi fossero nascosti in quelluniverso, quanti sogni si dispiegassero dai sogni come i colori di un caleidoscopio. Il panico divor il suo respiro mentre pensava allipotesi di restare perduta l dentro, in un vortice di illusione dove non sarebbe pi stata in grado di distinguere la realt. Ci si sveglia sempre, aveva detto la vecchia donna dai capelli lunghissimi. Ogni sogno finisce. Anche questo finir, pens Sigyn, e si incammin nella distesa candida sperando di svegliarsi presto. La neve cadeva continuamente sulle montagne di Vanaheim e da bambina Sigyn ci aveva giocato spesso insieme ai suoi coetanei. Ricordava il pizzicore del freddo sulle mani gelate e quel misto di dolore e piacere ad immergerle nellacqua calda, quando tornava a casa. Si chin, prendendo in mano una manciata di neve. Era fredda e le gelava le dita. Era vera. Sigyn la lasci cadere, strofinando la mano contro il vestito, cancellando il gelo. Si chiese se il terreno nascosto fosse quello della steppa, se si trovasse semplicemente nello stesso luogo, ma in un altro momento. Quando per si accorse che nel cielo pieno di nebbia non si intravedeva in nessun modo la sagoma della montagna, crebbe in lei la paura di essere stata ingannata. Il sonno a cui la vecchia donna laveva invitata non le era sembrato pericoloso, ma adesso si chiedeva perch in lei la prudenza fosse stata totalmente assente. Era successo qualcosa, in quella casa. Si era comportata con la stessa mancanza di pensiero che
344

governa i sogni. Non si accorse che il vento che le sfiorava il viso non portava alcuna sensazione di freddo, n che lorlo del suo vestito passava sopra la neve senza bagnarsi. Continu a camminare pensando che, forse, la montagna era solo pi lontana e che presto lavrebbe vista trapelare allorizzonte, una sagoma sottile come carta velina nel cielo color del piombo. Cos cammin nel nulla senza stancarsi. Il mondo attorno a lei non cambiava. Forse, pens Sigyn, era come il tempo. Una raffica di vento si sollev allimprovviso, sparpagliandole i capelli nellaria come una pioggia doro. Sigyn si ripar dietro una duna, proteggendosi dalla folata, e in quel momento sent rumore sordo, attutito, uneco tra la neve. Ci mise un po a capire di cosa si trattasse, ma quando si rese conto che erano i passi di qualcuno che si stava avvicinando di corsa, incespicando nella foga, lasci immediatamente il rifugio e vag con lo sguardo nella steppa innevata. Improvvisamente vedeva tutto annebbiato, ma le sembr di scorgere unombra precipitarsi verso di lei, facendosi strada a fatica. Cap che era Loki, e subito si svegli. Apr gli occhi perdendo istantaneamente la sensazione del sogno. Sott di s sentiva le coperte calde del giaciglio e il suo sguardo incontr solo la penombra della capanna. Serr subito le palpebre, facendo quello che fino a poco prima non si sarebbe mai potuta aspettare di fare: cerc disperatamente di riaddormentarsi, di recuperare nella memoria gli ultimi istanti del sogno, rivivendoli in silenzio nel tentativo di renderli di nuovo
345

reali. Ma non si addorment pi. Tenne gli occhi chiusi, calm il proprio respiro agitato, ricre nel buio limmagine di Loki che le veniva incontro lultima cosa che aveva visto ma il sonno non arriv. Quando si rese conto che era inutile, si mise a sedere e si nascose il viso fra le mani. Piena di amarezza, Sigyn si alz e varc la soglia. In mezzo al cortile la stessa donna che le aveva mostrato il giaciglio stava attingendo acqua da un pozzo. Era strano, perch Sigyn era certa di non aver visto nessun pozzo quando era arrivata. La donna si volt e Sigyn vide che teneva fra le mani una profonda ciotola di legno mezza piena dacqua. Improvvisamente, sent una gran sete. Potrei averne un sorso?, chiese. La donna le porse la ciotola. Bevi, disse. Suonava come un ordine, e Sigyn bevve. Quando fece per restituirle la ciotola, la donna scosse la testa. Tienila. Perch?, domand Sigyn. Conosco il motivo, rispose laltra. Ma non mi permesso rivelartelo. Ad un tratto a Sigyn sembr di conoscere quella donna da sempre, o di essere in qualche modo destinata a conoscerla. Si guardarono in silenzio per qualche istante. Chi siete?, chiese Sigyn. La donna non rispose. Riprendi il tuo viaggio. Vai verso la montagna. Trovalo. Svegliati, e a quel punto sveglia anche lui, disse invece. Poi le accarezz i capelli come aveva fatto prima che Sigyn si addormentasse. Io e le mie sorelle ti rivedremo, Sigyn, quando per lultima volta ti addormenterai.
346

La frase echeggi dentro di lei senza portarle paura, ma solo una lunga, dolce malinconia. Sigyn si incammin verso la montagna e quando si volt vide tre bellissime giovani donne nel cortile della casa, vestite di blu e con lunghi capelli color delle fiamme. Le salut con la mano e loro risposero. Si accorse che qualcosa era cambiato perch ora ad ogni passo la montagna si faceva pi vicina. Non sentiva pi la stanchezza e lo sconforto di prima, solo una gran fretta. Qualcosa la chiamava a raggiungere la montagna il prima possibile e Sigyn corse senza sentirsi stanca, la ciotola di legno ancora in mano. Quando calpest le prime rocce, rallent il passo e si guard intorno cauta. Le pendici della montagna erano disseminate di grotte e rupi e lei non sapeva dove cercare. Avvert il familiare brivido del panico lungo la schiena. Quel luogo era un labirinto di pietra dove perdersi era facile e lei era davanti allentrata, sul punto di scegliere la strada giusta o quella sbagliata. Si arrampic sulle rocce con prudenza, cercando in ogni caverna, in ogni rientranza della montagna. Il tempo non esisteva, ma lei continuava a dimenticarsene e si chiese da quanto stesse cercando Loki senza trovarlo. Poi, allimprovviso, lo vide. Sigyn sgran gli occhi e nel silenzio pi assoluto avvert il battito del cuore nelle orecchie, una pietra in mezzo al petto che le toglieva il fiato. Per un istante attese terrorizzata di svegliarsi comera successo nella casa delle tre donne, ma quando questo non accadde si lanci di corsa verso Loki, la mente svuotata e mille pensieri dentro al cuore. Grid il suo nome. Poi si accorse che il
347

pavimento di roccia stava tremando, un sussulto feroce che quasi la fece cadere. Inciamp e continu a correre verso Loki con un sorriso debole ma splendente, perch qualunque cosa fosse successa adesso lo aveva trovato, non era pi solo, e lei lo avrebbe aiutato a spezzare il sogno. Ma quando fu abbastanza vicina da vederlo con pi chiarezza, sent lorrore mozzarle il respiro. Non ci volle credere. Quando nelloscurit ustionata sent risuonare il proprio nome, rifiut di credere che quella fosse la voce di Sigyn. Pens che fosse soltanto lo stadio iniziale dellincoscienza, lennesimo dei deliri in cui il suo corpo scivolava esanime quando il dolore diventava insostenibile. In quei momenti aveva scoperto che esistevano sogni dentro ai sogni, stratificati e complessi, e vi si era perso fino a non ricordare pi se fosse sveglio oppure no. Alla fine per il veleno del serpente lo riportava alla sua dimensione di partenza. Loki aveva capito fin dallinizio dove si trovava, aveva capito che Thanos lo aveva imprigionato in quello stesso luogo in cui gli aveva fatto visita nei suoi incubi. Sapeva di chiamarlo sogno solo perch non cerano altre parole per definirlo, ma sapeva anche che non era affatto un sogno. Era un termine riduttivo e superficiale, e Loki lo sapeva bene perch a lui il Tesseract aveva mostrato ogni cosa su quei mondi dentro ai mondi. Per questo quando socchiuse gli occhi e vide Sigyn china su di lui, si rifiut di credere che fosse anche lei prigioniera l dentro. Era per forza un tranello di Thanos, era una tortura studiata
348

apposta per lui, era per fargli male e Thanos aveva ottenuto quello che voleva, perch il solo pensiero di Sigyn dentro a quel mondo lo riempiva di una disperazione folle. Tir le catene, istintivamente, senza motivo. Una goccia di veleno gli cadde sul volto e lo costrinse a chiudere gli occhi. Loki. Ancora la voce di Sigyn. Loki desider in silenzio che non fosse davvero l, che non fosse stata condannata alla sua stessa sorte, ma quando sent la mano di Sigyn stringere la sua dita sottili contro il suo polso incatenato alla roccia cap che era tutto reale. Apr gli occhi, il veleno di serpente come magma tra le ciglia. Quando riusc a mettere a fuoco, Sigyn era l davanti a lui. stato Thanos?, sussurr pieno di rabbia, le labbra ustionate che bruciavano a contatto con le parole. Vide Sigyn scuotere la testa. Thanos stato sconfitto, disse. Loki sbuff. Thanos non pu essere sconfitto. Il veleno di serpente gli scivol lungo la gola e Loki strinse la mascella per non gridare. Poteva immaginare il riflesso del suo volto specchiarsi negli occhi di Sigyn, un viso esangue e lacerato, stravolto dal dolore, senza dignit. Era umiliante. Vedeva la paura negli occhi di Sigyn, ma non era quel terrore che una volta aveva trovato cos gratificante. Sigyn aveva paura per lui, e Loki serr le labbra per non sfarsi sfuggire nemmeno un gemito, per non far capire a Sigyn che non si trovava davanti ad un uomo morto, ma a qualcosa di molto peggiore.
349

Il Padre degli Dei ci riuscito, prosegu Sigyn. La sua voce tremava. E poi mi ha mandata qui. Per svegliarti. Loki scatt in avanti, dimenticandosi di essere incatenato alla roccia. Ti ha mandata qui?!, esplose. Ti ha condannata!. Lui non-. Non c modo di svegliarsi da questo sogno. Tu non tornerai, ma loro non potranno dire di non aver tentato di salvarmi. un inganno. Ti hanno usata, non capisci? Lo hanno fatto fin dallinizio. Cos come... hanno fatto con me, avrebbe voluto dire, ma in quel momento sent il veleno cadere sulla sua fronte e nella foga delle parole non riusc a soffocare il grido. Strinse le labbra, mozzandosi il respiro. Chiuse istintivamente gli occhi per controllare il dolore e sent Sigyn stringergli la mano ancora pi forte. Non avresti mai permesso a Odino o a Thor di entrare nella tua testa, mormor lei, e Loki cap ogni cosa. Si sent travolgere dalla disperazione. Non puoi salvarmi, ringhi. Non si fugge, da qui. Non era arrabbiato con lei, era furioso con s stesso. Non gli era mai importato di ci che gli altri provavano a causa sua, ma con Sigyn ormai era diverso. Non poteva sopportare che si fosse sacrificata per lui, e nel suo groviglio di dolore sapeva che non si trattava soltanto di una questione di orgoglio. Sigyn non meritava quella sorte e non doveva stare l, eppure aveva scelto di viaggiare in quel mondo impossibile senza che Loki potesse far nulla per impedirlo. Lo aveva fatto per lui, e adesso era prigioniera in un sogno e Loki non poteva
350

salvarla. Apr gli occhi e la guard. Avrebbe voluto liberarsi da quelle catene, tirarsi su e abbracciarla, e portarla via da l. Riusc a cogliere il bagliore delle lacrime negli occhi scuri di lei un attimo prima che lei li abbassasse. Cera qualcosa che Sigyn stava guardando, qualcosa che forse teneva in mano e che Loki non riusciva a vedere. Quando sollev lo sguardo, Loki si accorse che stava fissando il serpente che ondeggiava sopra di lui, e prima che potesse dirle qualunque cosa Sigyn si era alzata dirigendosi dallaltra parte del pavimento di roccia. Loki cerc di voltarsi, ma quando il veleno col di nuovo sul suo viso fu costretto a serrare gli occhi. Gli sembr di sentire il fruscio del suo vestito e pens che si fosse seduta dietro la sua testa. Quando riapr gli occhi non riusc a vederla, ma sent le sue dita correre fra i suoi capelli, sulla nuca, l dove il veleno non era sceso. Era una carezza cos dolce che per un attimo Loki pens solo a quella. Poi vide unombra calare sul proprio volto e il profilo del braccio di Sigyn sospeso sopra la sua testa. Non gli fu subito chiaro che cosa stesse facendo, ma poi realizz che mentre la mano sinistra di Sigyn gli accarezzava la nuca, la destra reggeva qualcosa in alto, verso il serpente; e quando si accorse che non sentiva pi il veleno gocciolare sulla sua pelle, inizi a capire. Forse hai ragione tu, non possiamo svegliarci, stava sussurrando Sigyn. Ma in quanto a salvarti, io. Che cos?, la interruppe bruscamente Loki, perch sapeva gi quello che Sigyn stava per dirgli e non voleva
351

sentirlo. Saperlo era gi abbastanza doloroso. Sigyn fece una pausa prima di rispondergli. Una ciotola, disse. Ho incontrato tre donne lungo la strada. Una di loro mi ha dato questa. Aveva detto che mi sarebbe servita. Adesso capisco il perch. impossibile che questo mondo sia abitato. Non sono certa che quelle donne appartengano a questo mondo. Loki rimase in silenzio. La sua mente correva e cercava di capire la situazione, di trovare la chiave per risolverla. Non si era mai trovato in simili circostanze, e non per via della prigionia o della tortura era la presenza di qualcuno disposto a salvargli la vita a costo della propria. Era un nuovo pensiero, un calore nello stomaco e un dolore nel petto che gli facevano quasi venire da piangere. Non potrai sorreggere quella ciotola per leternit, disse comunque, perch da qualche parte dentro di s non poteva credere ad un amore simile e soprattutto perch non voleva credere che Sigyn sarebbe rimasta in quel limbo per sempre. Qui il tempo non esiste. Non ci sar mai leternit, ribatt lei. Sai benissimo cosa intendo dire, replic Loki a sua volta. Poi, con orrore, sent la propria voce incrinarsi. Io sono stato rinchiuso qui dentro da Thanos, ma tu no. Come ci sei entrata, puoi uscirne. Va via di qui. E quando ti sarai svegliata, fa lunica cosa che abbia senso fare. Pensarlo era stato pi semplice. Ora si rese conto che quasi non riusciva a dirlo. Metti fine alla mia vita.
352

No!. Loki sent il respiro di lei spezzarsi, e si chiese se stesse piangendo. No, c un modo per uscire di qui, entrambi. Lo troveremo. E nel frattempo io rester qui, dovessi tenere sollevata questa ciotola per tutta leternit. Loki si rese conto di non sapere come ribattere. Se si era sentito sollevato davanti al rifiuto di Sigyn perch lui non aveva mai desiderato morire lidea di aver condannato anche lei al suo stesso supplizio lo trascinava gi, in abissi dove i pensieri non riuscivano a muoversi. Rimase in silenzio, cercando parole che non aveva. Ti giuro che uscirai di qui, mormor alla fine. Non se dovr andarmene da sola, rispose Sigyn. Ora Loki era sicuro che stesse piangendo. Improvvisamente sent una grande rabbia dentro di s e nel preciso istante in cui parl fu certo che se ne sarebbe pentito. Senso del dovere, disse a denti stretti. Ha dominato ogni tua azione, fin dal principio. Mi sono sempre chiesto come-. Non lho fatto per senso del dovere, Loki! Dopo tutto quello che successo, ancora non lhai capito?, esclam Sigyn, e la sua voce si perse tra le pareti di roccia, anche quando divent poco pi di un sussurro. Lho fatto per amore. Loki avrebbe voluto poter vedere gli occhi di Sigyn per leggerne lo sguardo e lasciare che lei leggesse il suo. Sapeva bene che il silenzio era per le cose veramente importanti. Le parole erano tranelli, e in quelle di Sigyn cera linganno pi bello di tutti. Lo so, rispose. Perdonami. Sigyn doveva avergli letto nel pensiero, perch in
353

quellistante si pieg in avanti, facendo attenzione a tenere in equilibrio la ciotola. Gli sfior delicatamente le labbra con le proprie, a lungo, premendo piano per non ferirlo ulteriormente, ma Loki non sent alcun male. Si era scordato che cerano altri modi, oltre al silenzio, per le cose veramente importanti. Sebbene il tempo l non esistesse, Loki ebbe limpressione che passassero secoli. Si era abituato al gocciolio ritmico e ininterrotto, e nonostante fosse consapevole della presenza di Sigyn che reggeva la ciotola sopra la sua testa continu istintivamente ad attendere le stille di veleno, le braccia e le gambe tese e irrigidite nello sforzo di resistere al dolore che sarebbe arrivato. Quando realizz che non sarebbe arrivato davvero nessun dolore, si concesse di riprendere il respiro. La pelle guariva lentamente e lui, senza il continuo bruciore del veleno nella sua carne, poteva finalmente pensare. Doveva trovare un modo per infrangere il sogno, almeno per Sigyn. Se lavesse trovato, forse, lavrebbe convinta ad andarsene anche senza di lui. Poteva ingannarla e dirle che si sarebbero svegliati entrambi, quando invece lei soltanto avrebbe riaperto gli occhi. Coltiv lidea per un po, ma Sigyn lo avrebbe odiato per quellinganno, e lui cap di non essere in grado di dire quella bugia. Loki non poteva vedere Sigyn con i propri occhi, ma riusciva ad immaginarsela, condannata a reggere quella ciotola sopra di lui. Sigyn non aveva voluto sentire ragioni, ma quando il recipiente aveva iniziato a riempirsi aveva dovuto sorreggerlo con entrambe le
354

mani. Allora, prima di abbandonare il contatto della propria mano sui suoi capelli, Sigyn gli aveva sollevato dolcemente il capo, appoggiandolo sul suo grembo. Quel gesto lo aveva trascinato in un vortice di ricordi, immagini che ancora non aveva avuto il tempo di assorbire, abbracci che lo sorprendevano anche nella sua memoria. Una volta gli sarebbe stato impossibile immaginare tutta quella tenerezza, eppure si ritrov ad ammettere che quella situazione terrificante era molto pi sopportabile, adesso. Si sent quasi tradito dal pensiero ma se ne lasci cullare lo stesso, perch aveva creduto che non avrebbe mai pi rivisto Sigyn e invece lei era l, contro ogni ragione e nonostante ogni cosa. E non era l per via di qualche comando o sotterfugio, ma soltanto per lui. Per la prima volta, Loki prov la sensazione tremenda e bellissima di essere importante per qualcuno. Si chiese se Sigyn si rendesse conto che anche lei era cos, per lui. Si scambiarono poche parole nelleternit senza tempo che passarono in quella prigione di roccia, brevi frasi scintillanti nel cielo grigio. Sigyn gli raccont lincontro con le tre donne e Loki ascolt con limpressione che ci fosse un particolare che continuava a sfuggirgli. Loki continuava a pensare e di tanto in tanto, quando rischiava di soffocare in quella livida attesa che aveva conosciuto al tempo della sua esecuzione, si aggrappava alle parole di Sigyn e recuperava il respiro. Perci, quando la ciotola fu piena fino allorlo, Loki si accorse subito della nota di panico nella voce di lei. piena, sussurr.
355

Loki rimase in silenzio. Aveva saputo fin dallinizio che sarebbe arrivato quel momento e attese che Sigyn vuotasse la ciotola mentre sentiva il battito del cuore fermarsi in gola. Il veleno col sul suo volto proprio come se lera immaginato, bollente e improvviso, e gli ustion la pelle sottile che si era formata sopra alle bruciature. Ingoi il dolore senza lasciarsi sfuggire nemmeno un gemito, mentre Sigyn alzava di nuovo la ciotola verso la testa del serpente. La goccia che Loki sent cadere sul suo volto un attimo dopo non era veleno, ma lacrime, e a quel punto non seppe pi per che cosa stesse provando dolore. La ciotola che si riempiva era lunica parvenza di tempo che potesse indovinare, ma dopo un po Loki perse il conto delle volte in cui il recipiente andava svuotato. Alla fine pens che anche se il tempo non esisteva l dentro, non importava: per lui quella era leternit, una sorte senza scampo. Le tre donne che hai incontrato lungo la strada, chiese Loki ad un certo punto, quando si rese conto che non riusciva davvero a credere che esistesse una via duscita. Non ti hanno detto niente di preciso su come andare via da qui?. Mi hanno detto di svegliarmi, e di svegliare te, rispose Sigyn. Mi hanno detto che ogni sogno finisce. Ogni sogno tranne questo, evidentemente. No, anche questo. Finir. Loki non capiva se Sigyn stesse semplicemente cercando di dargli speranza, o se ci fosse di pi. Ma alla fine chiuse gli occhi ed entr di nuovo nel labirinto dei suoi
356

pensieri. Aveva capito chi erano quelle tre donne - Sigyn forse no, o comunque non sembrava dargli tanta importanza quanta invece gliene attribuiva lui. Era certo che non le avessero dato soltanto quel recipiente per aiutarla a stargli accanto nel suo supplizio. No, cera dellaltro. Le tre donne le avevano sicuramente detto anche come salvarlo. Cera la verit nelle loro parole, bisognava solo scovarla, afferrarla, capirla. E, improvvisamente, Loki cap. Sigyn, mormor. Ascoltami. Devi svegliarti. No! esclam subito lei, ma Loki fu pi veloce e le imped di proseguire. Quelle tre donne, loro ti hanno detto esattamente come fare a portarmi via di qui. No, ti assicuro, loro non. Ti hanno detto di svegliarmi, replic Loki. Ed esattamente questo ci che devi fare. Svegliati. E poi sveglia me. Ma il Padre degli Dei ha detto che il sogno non pu essere spezzato dallesterno. Il Padre degli Dei non sa ogni cosa, ribatt lui aspramente. Hai capito chi erano quelle tre donne, vero?. Sigyn esit prima di rispondere. Le Norne. Esatto. E le Norne non sprecano il tempo in inganni. Non loro. Loro sanno quanto vale, il tempo. Loki serr la mascella, in preda alla rabbia. Era cos semplice. per questo che non lho capito prima. Cercavo un tranello, un enigma da svelare, e ho tralasciato la soluzione pi semplice. E, naturalmente, la verit era
357

proprio quella. Tu credi che, quando mi sveglier, sar in grado di svegliare anche te?. La voce di Sigyn era piena di paura e Loki desider poterle stringere la mano, ma sotto le dita incontr solo roccia. S, rispose. Forse non quello che intendevano le Norne, forse non cos che dovrei svegliarti. E allora tu resteresti imprigionato qui. Non succeder. Le Norne ti hanno detto di svegliarmi. Fallo, Sigyn. Un fruscio. Tenendo la ciotola alzata tra le mani, Sigyn si era avvicinata a lui. Adesso Loki poteva vedere il suo viso, e lo fiss intensamente perch, se non si fosse svegliato, quella sarebbe stata lultima volta in cui lo avrebbe visto. Dimmi che questo non un inganno, fece lei. Loki avvert lo stomaco avvinghiarsi. Non era sicuro che in quel modo si sarebbe svegliato, ma se non altro Sigyn sarebbe stata libera. Pens a quanto fosse orribile doverle dire addio con una bugia. Non un inganno. Lasci che lei lo baciasse, ma non si impresse nella memoria il bacio perch temeva che se fosse davvero stato lultimo, il ricordo avrebbe fatto troppo male. Ci vediamo fra poco, disse, sforzandosi di sorridere, ma lespressione di Sigyn era di pietra. La vide dischiudere le labbra e per un attimo pens che gli avrebbe detto che era un bugiardo, ma invece rimase in
358

silenzio. Aveva le guance bagnate di lacrime e allung una mano per accarezzargli il volto. Loki la osserv chiudere gli occhi, ma non la vide mai riaprirli. Scomparve come se non ci fosse mai stata, e la prima cosa che Loki sent non fu il veleno sul volto, ma il vuoto l dove la mano di Sigyn aveva sfiorato il suo viso. Pens che lavrebbe odiato, quando avesse tentato di svegliarlo senza riuscirci. Poi la prima goccia di veleno gli trafisse la pelle e Loki grid, e allora pens che Sigyn sarebbe riuscita a svegliarlo, e quando avrebbe riaperto gli occhi si sarebbe messo a ridere dicendole che non cera stato alcun motivo di preoccuparsi. Sorrise, mentre il veleno gli bucava le labbra. Era un bel modo per ingannare s stesso.

359

NEVER LET ME GO
Sigyn apr gli occhi e subito se ne pent. Li richiuse immediatamente, cercando di sprofondare di nuovo nel sogno, ma dietro alle palpebre vide soltanto buio e allora cap di non poter tornare indietro. Si sent travolgere dal panico mentre si rendeva conto che quel mondo cos reale era sparito proprio come unillusione, tanto da chiedersi se mai fosse esistito veramente. Tent di muoversi, ma il proprio corpo era ancora addormentato e per un brevissimo istante rimase paralizzata, incastrata fra il sonno e il risveglio. La mente per era tornata nel mondo reale da un pezzo e lei gi si stava chiedendo come avesse potuto accettare la proposta di Loki. Se prima le sue parole erano riuscite a convincerla, adesso le sembrava semplicemente impossibile che bastasse svegliarlo per riportarlo indietro. Il terrore crebbe come la prima onda di una bufera e la travolse. Lho abbandonato, pens. Soltanto un attimo prima era l insieme a lui, ma era bastato lasciarsi convincere a chiudere gli occhi e desiderare di svegliarsi per fuggire da quel mondo. Loki era solo, adesso, in quella distesa sconfinata di roccia e cielo. Sigyn poteva ancora vedere dentro ai propri occhi limmagine del suo volto sfigurato dal veleno. Pens che lunica cosa che mai avrebbe potuto perdonargli era di averle fatto credere di poterlo salvare, e mai avrebbe potuto perdonare a s stessa di averlo creduto. Allimprovviso si rese conto di potersi muovere e riapr
360

gli occhi, battendo le palpebre per difendersi dalla luce inaspettata. Il colore sfocato del mondo le invase la retina, lasciandola confusa e stordita, incapace di decifrare i contorni della sua vista e le voci sussurrate che avvertiva attorno a s. Non ricordava pi dovera. La sua memoria tracci lentamente il percorso a ritroso, risalendo verso lultimo istante di coscienza prima del sonno, e dopo una manciata di secondi ricord la camera di guarigione e i sacerdoti. Fece per mettersi a sedere, ma scopr di non avere forza nelle braccia. Non si era aspettata quella stanchezza, una debolezza disarmante. Batt di nuovo le palpebre e finalmente riusc a vedere. Cerano tutti. Frigga le stava accanto, Thor era poco distante insieme ai suoi compagni, Odino era curvo su di lei e la scrutava in volto. Sembrava leggere sui suoi lineamenti ci che era successo nel mondo dentro al sogno, e probabilmente era proprio cos, perch Sigyn vide il suo sguardo riempirsi di ombre e quando si allontan aveva lespressione di chi stato sconfitto. Loki non si svegliato, perch?. Era una voce maschile, e Sigyn la riconobbe come quella di Thor. Si sentiva ancora incapace di reagire, non completamente sveglia. Non apparteneva pi al sogno, ma allo stesso tempo era come se il sogno non lavesse lasciata andare del tutto. Riemergeva con una lentezza estenuante e ad ogni istante di lucidit riguadagnato sapeva di essere sempre pi lontana da Loki. Abbiamo fallito, disse Odino. Sigyn vide le sue labbra muoversi e le parole seguire come uneco. Poi cap che il rumore che sentiva nei timpani era il rombo del proprio
361

cuore e apr la bocca per parlare, perch cera ancora una speranza, e per quanto assurda e irreale fosse era lunica che aveva. Ma nessuna voce usc dalla sua gola e Sigyn si sent soffocare. Lott con ogni sua forza perch il sogno le restituisse gli ultimi brandelli della coscienza e quando finalmente riusc ad alzarsi, trov Frigga a sorreggerla tra le braccia. Allora si rese conto che la stavano portando via. Frigga le stava sussurrando qualcosa sul fatto che doveva riposare e che si sarebbero presi cura di lei. Sigyn si volt, ricordandosi che Loki era proprio l accanto, ma Odino e Thor si erano avvicinati al capezzale e le impedivano di vederlo. Una furia cieca esplose dentro di lei, quasi lo stesso dolore delladdio, il momento in cui aveva visto Loki sparire oltre i cancelli, in cui aveva creduto che fosse morto in battaglia, e infine listante in cui si era svegliata e il sogno era scivolato dai suoi occhi. Forse era in grado di cancellare tutti quegli addii, se solo glielo avessero lasciato fare. Sent le mani dei sacerdoti posarsi premurosamente su di lei e si divincol. No. La voce le usc flebile e sottile, ma Frigga si volt verso di lei. Sigyn lott ancora, scacciando il torpore con ferocia, riemergendo dal sonno come dal mare, il fiato corto e i polmoni pieni di acqua gelata. Per un istante senza tempo vide la Regina osservarla e i sacerdoti stringersi attorno a lei e sommergerla come una tempesta, e pens che non ci sarebbe riuscita, che non avrebbe potuto dirgli che il modo per salvare Loki cera, e anche se glielo avesse detto non le avrebbero creduto. Non si
362

accorse nemmeno di avere gli occhi pieni di lacrime. Tuttad un tratto ci che era rimasto del sogno scomparve. Sigyn sgran gli occhi, stordita dalla percezione improvvisa e lucida. I sacerdoti non la stavano annegando come le onde di una tempesta, erano presenze discrete attorno a lei, e Frigga era le era davanti e le stava parlando. Poteva sentire tutte le sue parole, e a quel punto si rese conto di essersi svegliata del tutto. Prima dobbiamo assicurarci che tu stia bene, poi ci racconterai che cos successo, stava dicendo la Regina. Aveva occhi vuoti come pozzi di angoscia e la voce stanca. No, replic Sigyn. Il suono usc attutito come se non avesse parlato per moltissimo tempo, ma adesso che era sveglia la vita bruciava dentro di lei, e ripet a voce pi alta. No. Posso svegliarlo. Svegliarlo non spezzer il sogno, rispose piano la Regina. Lo far, invece. Sono state le Norne a dirmelo. Mi hanno detto di svegliarmi, e poi di svegliare Loki. Improvvisamente Sigyn si accorse che tutti la stavano ascoltando. Non era solo Frigga a fissarla senza battere ciglio, ma anche Thor, Odino, i guerrieri e i sacerdoti. Nel silenzio risuonavano solo le sue parole, e quando Sigyn tacque nessuno aggiunse altro. Allora li guard uno ad uno, e si rese conto che non le credevano. la verit, esclam, umiliata. Le Norne mi hanno aiutata lungo il cammino, e mi hanno rivelato come riportare indietro Loki. E basterebbe soltanto che tu lo svegliassi?, domand
363

Frigga. Cera una sfumatura ambigua nelle sue parole, a met tra lincredulit e lo scetticismo. Sigyn indugi, temendo che una risposta cos semplice non sarebbe stata presa sul serio. S. Frigga si volt verso Odino. Adesso tutti fissavano il Padre degli Dei, cercando nel suo sguardo una risposta. Dietro di lui Sigyn poteva intravedere la sagoma di Loki, disteso sul letto, addormentato, e pens a cosa si celasse dietro a quel sonno e al veleno del serpente e allultimo sorriso con cui lui aveva mascherato laddio. Allora Sigyn si avvicin al Padre degli Dei, il cuore pesante come piombo, e lo guard dritto nel suo unico occhio blu. Vi prego, disse. Lasciate che provi a svegliarlo. Lo sguardo di Odino, profondo come luniverso, vag a lungo sul suo volto. Poi, senza dire niente, il Padre degli Dei si fece da parte permettendole di passare. Sigyn si fece avanti con gli sguardi di tutti posati su di lei. Era stato cos alla supplica, e cos anche al matrimonio, ed ebbe linquietante impressione di chiudere un cerchio, con la differenza che questa volta nessuno la stava obbligando a fare niente. Ad un tratto ebbe paura di sentirsi mancare e si ferm accanto al letto in preda al terrore, perch se quello era lultimo inganno di Loki toccava a lei scoprirlo, e sarebbe stata la sua menzogna pi dolorosa, perch aveva mentito per salvare lei. Sarebbe diventato un eroe, e Sigyn pens a quanto Loki avrebbe potuto odiare una cosa del genere.
364

Esit, appena protesa oltre il bordo del letto, ipnotizzata dalla malinconia sul suo viso. Era listante eterno prima della verit, il momento in cui lignoto si incrina. Se ora aveva una speranza, piccola ma cos luminosa e cos piena di forza, forse dopo non lavrebbe pi avuta. Per una frazione di secondo, Sigyn pens di non voler sapere. Sentiva il sangue pulsare sotto la pelle del collo al ritmo selvaggio del cuore mentre appoggiava una mano sul braccio di Loki. Non era meno reale di quanto non lo fosse stato nel sogno. Forse, pens Sigyn, la realt non questa, anche questo un sogno e io non mi sono mai veramente svegliata. Poi improvvisamente ricord le parole di Loki, parole lontanissime che per aveva conservato nella memoria, custodendole con attenzione. Anche volendo, non le avrebbe mai dimenticate. Allepoca erano state parole malvagie, ma adesso danzavano nella sua mente come frammenti di cristallo, e lei lasci che risuonassero tra i ricordi. Non ci sono vie di fuga per nessuno dei due, non puoi voltarti e scappare. Sigyn guard suo marito e pens che forse cera un motivo se era stata mandata da lui, il giorno del suo ritorno ad Asgard. Era lo stesso motivo per cui Loki laveva abbracciata in silenzio, una notte di molto tempo dopo. Si chin su di lui e sussurr il suo nome per svegliarlo, come mai aveva osato fare. E forse sempre per quello stesso motivo, Loki apr gli occhi. Li apr di scatto, come avrebbe fatto se si fosse svegliato
365

da un incubo nel bel mezzo della notte, e Sigyn cess di respirare e rimase immobile, perch stava vivendo un momento impossibile. Fino ad allora quellistante era esistito solo nella sua testa. Era un momento cos bello che lei aveva quasi avuto paura di crederci quando lo aveva pensato, e viverlo non era meno spaventoso che immaginarlo. Fece giusto in tempo a realizzare che Loki non le aveva mentito, prima che la sua mente si svuotasse; e allora rest ferma di fianco a lui, in perfetto silenzio, come per paura che il minimo sussurro potesse spezzare lillusione e riportarla dentro ad un mondo dove Loki non aveva aperto gli occhi e n lei n nessun altro avrebbero potuto svegliarlo. Non sentiva pi nemmeno il battito del cuore infrangersi contro il petto. Tutto era sospeso dentro di lei, e cos rimase finch non si accorse che nel risveglio Loki le aveva afferrato il polso in un riflesso involontario. Lo teneva ancora stretto, tanto da farle quasi male. Solo per un istante lo sguardo di Sigyn si spost sul suo braccio, osservando la mano di Loki stretta attorno al suo polso in una morsa ferrea, come lultimo appiglio di una fuga. Quando si volse di nuovo verso di lui, lo sguardo di Loki cadde nel suo. Sigyn sapeva che negli sguardi di Loki cerano sempre state parole, messaggi pi o meno nascosti nei suoi occhi color del ghiaccio. Lo sapeva perch le aveva viste, furiose e infide e malinconiche negli sguardi che le aveva rivolto fin dal primo giorno. Non era stata subito in grado di comprenderle, ma dopo un po aveva capito. Alla fine aveva iniziato a cercare i suoi occhi, perch quei messaggi da decifrare erano come una sfida tra di loro.
366

Cos in quel momento Sigyn cerc distinto il messaggio nello sguardo di Loki, ma si accorse che quella volta nessuna parola silenziosa poteva tradurre i suoi occhi. Era lo sguardo stravolto di chi sfuggito a qualcosa di peggiore della morte, e lei sapeva che cosa vi fosse di peggiore, cos strinse le dita attorno al polso di lui per dirgli che era sveglio, che non si sarebbe addormentato mai pi dentro a quel sonno. Loki sorrise. Allora Sigyn comprese che era tornato veramente, perch quando aveva pensato a quel momento aveva immaginato esattamente quel sorriso. Non ho mentito, vedi?. La sua voce era impastata dal sonno e da qualcosaltro che sembrava dolore e che nemmeno il sorriso riusciva a nascondere. Sigyn annu, ridendo piano. Era un suono sussurrato, ma liberatorio, eppure si accorse che si stava gi trasformando in pianto. Le sembr che Loki la fissasse per un tempo infinito, ipnotizzato, aspettando forse che dicesse qualcosa, ma quando si rese conto che Sigyn era troppo sconvolta per parlare anche lui inizi a ridere sommessamente. Poi si ferm, come colpito da un dolore improvviso, serr la mascella e tent di alzarsi, senza riuscirci. Non aveva lasciato il sogno senza pagarne le conseguenze, per era vivo, e Sigyn gli strinse la mano e gli accarezz il viso mentre sentiva di non riuscire pi a controllare le lacrime e dentro di lei esplodeva una felicit cos folle da far quasi male, un sollievo che le faceva tremare le gambe. Allimprovviso fu come se il mondo riprendesse a muoversi. Ad un tratto cera un grande brusio, tante
367

persone che parlavano tutte assieme senza che Sigyn riuscisse a capire che cosa stessero dicendo. Alcuni si avvicinavano, altri uscivano dalla stanza. Sigyn non lasci Loki finch non sent qualcuno afferrarla per le spalle e allontanarla con gentilezza. Oppose resistenza al contatto, ma inutilmente, perch si sentiva prosciugata di ogni forza, stanca come se si fosse appena risvegliata dal sogno. Disorientata, cerc di tornare verso Loki, ma improvvisamente era in unaltra stanza senza sapere come ci fosse arrivata e un attimo dopo era distesa su un materasso troppo morbido e qualcuno le stava dicendo di riposare. Con suo immenso orrore, si rese conto di essere sul punto di addormentarsi. Combatt il sonno, terrorizzata, ma fu sconfitta dalla propria stanchezza. Dorm a lungo, senza sognare. Si svegli pi volte, ogni volta insicura del proprio risveglio, ansiosa di verificare la realt, di assicurarsi di non essere intrappolata in un sogno. Cera sempre qualcuno l con lei, e una volta riusc a restare cosciente abbastanza a lungo da riconoscere Grete, pallidissima e silenziosa. Quando fu un grado di rimanere sveglia, le dissero che aveva dormito per oltre due giorni. Le spiegarono anche che era un effetto causato dal suo viaggio nel sogno di Loki. Doveva recuperare le forze, dissero, e la costrinsero a letto finch non riusc a mettersi in piedi da sola. Era ancora troppo debole perch Odino o Frigga le facessero visita, ma non appena fu in grado di camminare volle essere portata da Loki. Si accorse di non averlo nemmeno chiesto, ai sacerdoti: glielo aveva ordinato. Loro avevano obbedito senza
368

sollevare obiezioni e lavevano condotta nella sala dove riposava Loki. Loki non stava dormendo. Quando Sigyn entr nella camera, lo trov in piedi accanto alla finestra con un atteggiamento impaziente, come un prigioniero. Era una strana immagine, e pi che i loro primi incontri le ricord il giorno dopo la notte delle nozze, quando laveva trovato ad aspettarla nella loro stanza. Aveva limpressione che anche adesso fosse l ad aspettarla. Non lo vedeva da giorni, ma non era stata quellattesa a congelarle il cuore nel trovarselo davanti. Era stato tutto ci che era successo prima, nel sogno e fuori dal sogno, a ritroso fino al momento in cui lei aveva osato parlare nel silenzio il giorno del suo ritorno ad Asgard. Era una vita intera, e Sigyn esit un attimo, la porta chiusa alle spalle e Loki a pochi passi da lei. Come poteva trovare le parole, per una vita intera? Loki si avvicin con passo deciso e labbracci in silenzio. Sigyn sent la voce morirle in gola e si strinse a lui come non aveva potuto fare nel sogno, ma come aveva tanto desiderato. Le sembrava assurdo che allimprovviso tutto fosse cos normale. Poteva abbracciarlo quando voleva. Poteva baciarlo. Poteva parlargli e sentirlo parlare e vedere i suoi occhi. Aveva avuto cos tanta paura di aver perso per sempre ciascuna di quelle cose e pens che voleva assolutamente parlare, trasformare in parole il nodo che sentiva nel petto, perch stringerlo fra le sue braccia dopo aver avuto paura di perderlo era una cosa talmente bella da essere quasi dolorosa. Poi per Loki la baci e lei allora gli parl cos,
369

spezzando i baci e ascoltando le sue risposte sottili come sussurri. Quando si sedette sul letto insieme a lui osserv con calma il suo volto, la sua espressione sempre seria e il colore freddo degli occhi. Le piaceva accarezzare i contorni delle sue guance e lui chiuse gli occhi quando lei le sfior con la punta delle dita. Ricordava comera stato il suo viso dentro al sogno, la pelle ustionata dal veleno, piegata in carne viva. Un nodo di lacrime le serr la gola, ma non riusc a distogliere lo sguardo dal volto di Loki. Nel sogno, la tua faccia era, si lasci sfuggire, senza riuscire a concludere la frase. Loki riapr gli occhi. Immagino fosse messa piuttosto male, comment. Sembrava cos reale. Era reale. Sigyn rabbrivid, perch bastava parlare del sogno per rivederselo davanti agli occhi. Se lo sentiva dentro come linquietudine opprimente del risveglio da un incubo. Loki le accarezz i capelli, lentamente. Anche lui doveva provare la stessa identica cosa. C una cosa che ancora non ho capito, disse Sigyn dopo un po. Le Norne. Perch erano nel tuo sogno?. Loki riflett per qualche istante prima di rispondere, la fronte corrugata. Non ne sono del tutto convinto, rispose. Ma credo che loro siano dentro ognuno di noi. Avrei potuto svegliarti fin da subito, osserv Sigyn. Loki le rivolse lo sguardo e lei prosegu senza riuscire a guardarlo negli occhi. bastato dire il tuo nome.
370

Svegliarti, come mi avevano detto di fare le Norne. Non cera nessun rito da compiere, nessuna formula da recitare. Era semplice. Avrei potuto farlo subito, non appena ti ho visto di ritorno dal campo di battaglia, se solo mi fosse venuto in mente. Sent la mano di Loki sfiorarle il mento e sollevarle il volto verso di lui. Nonostante tutto, non era ancora abituata a quei gesti di affetto. La sorprendevano, lasciandola senza parole. Alz lo sguardo verso di lui, scoprendo che i suoi occhi avevano assunto la loro sfumatura pi grave. Ascoltami, Sigyn, disse. Non potevi saperlo. Non ci pensare. Hai letteralmente viaggiato tra gli universi per riportarmi indietro, e io non mi lamenter di certo perch non hai tentato di svegliarmi quando mi credevi morto. Loki fece una pausa, ma Sigyn non riusc a distogliere lo sguardo da lui. Inoltre, prosegu. Credo che tu sia riuscita a svegliarmi proprio perch sei entrata nel mio sogno. Se le Norne non te lo avessero detto, non ne saresti stata capace. Dietro a quelle parole Sigyn intravedeva i segreti di qualcosa che non si poteva nemmeno definire magia. Non indag oltre. Alla fine il sogno era stato spezzato, e non contava nientaltro. Loki la teneva fra le sue braccia con una naturalezza disarmante e Sigyn sbirci di sottecchi la piega seria delle sue labbra, la curva della fronte, il profilo del collo. Era il Dio degli Inganni, esattamente come lo aveva visto la prima volta, e allo stesso tempo era tuttaltro.
371

Del groviglio di sentimenti che avvertiva dentro di s, Sigyn non riusciva a trovare n linizio n la conclusione. Quindi, alla fine, mentre si lasciava avvolgere dal torpore rassicurante dellabbraccio, fece la scelta che aveva sempre fatto. Disse la verit. Mi sei mancato. Sent la stretta di Loki farsi improvvisamente nervosa, i muscoli irrigidirsi, ma continu a parlare. Ho avuto paura che non tornassi dalla battaglia. Ho avuto paura di non riuscire a trovarti dentro al sogno, e di non essere in grado di svegliarti. Ho pensato di averti perduto e non riuscivo a sopportare lidea di non vederti mai pi. Quando tacque ancora sentiva leco delle proprie parole nella testa. Il nodo dentro al petto si stava sciogliendo. Loki rimase in silenzio per qualche istante, poi si chin verso di lei e la guard negli occhi. Il suo sorriso le tolse il respiro. Allora, disse. saprai perch, dentro al sogno, quando ti dissi di lasciarmi da solo, ti chiesi anche di uccidermi. Non smise di guardarla negli occhi nemmeno per un momento. Sigyn si sent invadere da un calore bollente che proveniva da qualche parte dentro al petto, l dove aveva sempre creduto che si annidassero i sentimenti, le lacrime e le parole non dette. Certo che capiva. Avrebbe desiderato la morte anche lei, piuttosto che restare per sempre senza di lui. Sorrise, nascondendo il viso contro il suo collo. Negli ultimi giorni, mentre temeva per la sua vita e lottava per salvarlo, si era completamente dimenticata di tutta la paura che aveva provato prima, dei
372

suoi dubbi e dei suoi rancori. Forse, pens Sigyn, non erano cos importanti. O almeno, non lo erano pi. Quando finalmente gli avevano permesso di lasciare le camere di guarigione, non gli era stato concesso di tornare subito alle sue stanze. Era stato convocato dal Padre degli Dei e aveva passato la serata nella sala del trono a discutere delle conseguenze dello scontro con Thanos e ad analizzare la situazione. Odino e Frigga gli avevano fatto visita non appena si era ripreso, e lui aveva sopportato a fatica le loro parole. Adesso, costretto ad ascoltare i loro discorsi riguardo i postumi della battaglia, a malapena riusciva a trattenersi dallalzarsi e andarsene. Era furioso con ciascuno di essi, perch avevano permesso a Sigyn di entrare nel suo sogno e di affrontare un viaggio pericoloso in quel mondo che sebbene esistesse dentro s stesso, lui non poteva controllare. Aveva rischiato di restare imprigionata l con lui, condannata ad assisterlo nel suo supplizio per leternit. Non avrebbero dovuto permetterle di correre un tale pericolo. Tuttavia Loki rimase in silenzio, il familiare calore della rabbia nello stomaco. Esitava a sollevare largomento con i presenti, perch cera dellaltro. Cera qualcosa che lo pungeva nel profondo, un ricordo cos opprimente da impedirgli di pensare. Niente di tutto ci sarebbe successo se lui non avesse fallito nelluccidere Thor. Se fosse riuscito a portare a termine la sua vendetta, se avesse lasciato che lAltro
373

colpisse suo fratello e ne strappasse via la vita, sarebbe riuscito a provare a Thanos la sua lealt e si sarebbe assicurato la salvezza. Loki sapeva che le cose non erano cos semplici, che quello dei se era un mondo pericoloso dove le illusioni erano potenti e insidiose. Sapeva anche che, probabilmente, Thanos non avrebbe affatto accettato la sua alleanza e le cose sarebbero finite allo stesso modo. Tuttavia restava unincognita sottile, una domanda che non poteva avere risposta e a cui lui continuava a pensare. Thor aveva avuto gli occhi lucidi quando era venuto a trovarlo nelle camere di guarigione. Loki gett uno sguardo al fratello, seduto accanto a lui, e sent quel nodo in gola che ormai gli era tanto noto. Da ragazzi il suo odio era stato quasi un gioco, come il brivido di sporgersi oltre un precipizio e oscillare indietro un attimo prima di sbilanciarsi. Quando aveva scoperto di essere un Gigante di Ghiaccio non era pi riuscito a restare in equilibrio. Era precipitato, e adesso non sapeva pi dovera. Non era del tutto certo di essere in fondo al precipizio, ma ovunque si trovasse, non riusciva a risalire. Aveva limpressione che sarebbe rimasto per sempre a met strada. Era un nuovo equilibrio a cui ancora non si era abituato, e faceva male. Non era riuscito a lasciar morire suo fratello, e sebbene fosse umiliante, fu costretto ad ammettere a s stesso che se fosse tornato indietro probabilmente non ci sarebbe riuscito comunque. Pens di non aver mai desiderato la morte di Thor. Forse voleva soltanto che le cose tornassero comerano prima, ma sapeva che questo non era possibile.
374

Thor non sembrava sospettare nulla di tutto quello che Loki aveva cercato di mettere in atto. Quando si erano rivisti nella sala del trono lo aveva accolto con un gran sorriso e una pacca sulla schiena di cui Loki avrebbe volentieri fatto a meno. I tre guerrieri e Sif, forse, avevano intuito qualcosa di insolito nella faccenda, ma Loki ignor deliberatamente le loro occhiate oblique. Erano veramente lultimo dei suoi problemi. Si era salvato per miracolo da una punizione eterna, mettendo a repentaglio la vita dellunica donna che mai avesse contato qualcosa per lui, e nella sua mente non cera spazio per altro. Non si era vendicato, aveva fatto quella che molti avrebbero ritenuto essere la cosa giusta, ma Sigyn aveva comunque pagato le conseguenze delle sue azioni. Non c una risposta, pens Loki. Aveva la sensazione di essere stato in balia di unironia crudele. Loki. La voce del Padre degli Dei lo fece quasi sussultare, ma Loki dissimul la sorpresa e si volt con noncuranza. Hai fatto mostra di grande realt e coraggio, salvando la vita di tuo fratello. Loki sorrise maligno. Immagino che questo faccia di me un eroe. quello che sei, fratello, esclam Thor, battendogli di nuovo la mano sulla spalla. Loki se la scroll di dosso a denti stretti. Non amo essere definito tale, replic, freddo. E sono certo di non essere il solo a non apprezzare la definizione. Pens a come avrebbe reagito la popolazione alla notizia.
375

Il Dio degli Inganni, redento. Si sent soffocare dalla rabbia, una frustrazione che nasceva dal profondo. Sarebbe stata lennesima menzogna, e questa volta non era nemmeno stato lui ad architettarla. Il tuo stato un atto di valore, tutto ci innegabile, prosegu Odino. E cancella completamente la vergogna delle tue azioni passate. Loki pens di aver sentito male. Corrug la fronte, colto alla sprovvista, poi sollev lo sguardo, sdegnato. Cosa?!. Il Padre degli Dei non reag. Ci che hai fatto su Midgard passa completamente in secondo piano di fronte alla tua impresa sul campo di battaglia. Ti perdoniamo, intervenne Frigga. Sebbene ti fosse stata concessa la grazia, eri stato condannato per i tuoi crimini. Adesso quella condanna non esiste pi. Loki strinse gli occhi, incredulo, in preda al risentimento. Non vi ho chiesto un premio per aver salvato Thor. quello che hai meritato. Ma non quello che voglio. Loki si rese conto che tutta la sua rabbia rischiava di emergere e di travolgerlo da un momento allaltro. Odiava quel mondo con tutte le sue forze. Non cercate di redimermi. Sarebbe un inganno troppo grande anche per me. Not con soddisfazione di aver lasciato i presenti senza parole. Un guizzo di euforia trasform il suo sorriso in un ghigno. Quasi non sentiva pi il nodo in gola, e nemmeno la delusione negli occhi di Thor cambi le cose. Lasci la sala con una baldanza che scaturiva dallira. Il
376

mondo avrebbe potuto credere che fosse un eroe, ma loro avrebbero sempre saputo che non era cos. Era lunico travestimento che non avrebbe mai voluto indossare. Lultima volta che ci aveva provato era precipitato dal Bifrost negli abissi delluniverso. Thor era un eroe, non lui; ancora prima di Thor lo era stato Odino, e Loki mai e poi avrebbe voluto essere come lui. La prima cosa che vide quando apr la porta delle proprie stanze gli sembrava di essere stato lontano una vita, e in fondo era cos fu Sigyn. Era unombra al di l della tenda che copriva la porta della terrazza. Non si era accorta del suo arrivo, ma si volto immediatamente quando Loki entr e scost la cortina. Ti stavo aspettando, disse. Loki sorrise. Lo so. Forse qualcosa di anomalo era trapelato dalla sua voce, perch avvert lo sguardo di Sigyn indugiare su di lui troppo lungo. Si rese conto che aveva capito. Si volt, rientrando, ma era troppo tardi. Cos successo? chiese Sigyn. Per un solo istante, Loki pens di dirle che non era successo niente. Si parlato del mio valore sul campo di battaglia, rispose invece. Sembra che le mie azioni facciano di me un eroe. Sent i passi di Sigyn dietro di s e improvvisamente si rese conto di essere stato profondamente agitato fin dal momento in cui aveva messo piede nella stanza. Hai salvato la vita di Thor, normale che pensino che sei un eroe, disse lei. Loki serr la mascella, soffocando lirritazione. Non era arrabbiato con lei, quanto con la
377

verit nelle sue parole. Lo so, ma non amo la definizione, n luso che ne faranno, replic. Plasmeranno una nuova identit per il figlio traditore. Racconteranno a tutti della mia redenzione miracolosa. E tu lascia che ci credano. Una volta mi dicesti che non avrei dovuto nemmeno considerare quello che pensava la gente. Loki si volt con una strana sensazione, come di essere stato colto in flagrante. Sigyn lo guardava senza paura, ma non cera giudizio nei suoi occhi, e lui ne fu esageratamente sollevato. Sigyn gli si avvicin e gli rivolse un sorriso quasi timido. So che non ne vuoi parlare, disse. Ma anchio penso che tu abbia agito con valore. Loki rimase impassibile, ma dentro di s qualcosa si incrin. Osserv il volto di Sigyn con il terrore di vedervi dipinto lorgoglio e cos la scrut a lungo, con attenzione. Quando fu sicuro di non scorgere niente del genere, si volt di nuovo. Era rimasto in silenzio, eppure sentiva quella stessa sottile amarezza di quando raccontava una menzogna. Era una sensazione con la quale aveva imparato a convivere, ad accettare addirittura, ma per la prima volta nella sua vita la trov assolutamente insopportabile. Sapeva, ancora una volta, di trovarsi davanti ad un bivio. Spesso gli era capitato, con Sigyn, di dover fare una scelta. In quel momento avrebbe potuto tacere, sorridere e fingere che tutto andasse pi o meno bene, oppure rivelarle cosera veramente successo su quel campo di
378

battaglia. Mentire sarebbe stata la soluzione migliore, lasciar credere a Sigyn di aver voluto salvare Thor, e risparmiarle la verit. Cera una bellezza anche nelle bugie, e Loki lo sapeva bene. Con le parole poteva creare la realt, ma non doveva essere per forza una realt mostruosa. Distorta, s, ma bella: una realt in cui Sigyn non aveva sposato un uomo che era sceso sul campo di battaglia pensando di uccidere il fratello. Le avrebbe fatto un regalo, in fondo. Era una bella bugia da raccontare. Poi per pens a quanti altri campi di battaglia ci sarebbero stati e a quante altre volte si sarebbe trovato a scegliere tra la verit e la menzogna, finch non avrebbe pi avuto la possibilit di decidere e luna o laltra si sarebbero presentate fuori dal suo controllo. Pens di star mentendo non tanto a Sigyn quanto a s stesso. Preso da un impeto di determinazione, si gir di nuovo verso Sigyn. Improvvisamente si accorse di aver bisogno di una quantit spropositata di coraggio per dire quelle parole, pi di quanto avesse immaginato, e per un istante ebbe paura di non averne abbastanza. Non avevo intenzione di salvare Thor, disse dopo quella che gli parve uneternit. Volevo negoziare con Thanos, volevo scambiare il Tesseract con la nostra salvezza. Avevo un piano, ma ho fallito. Non ho mai voluto comportarmi da eroe. Intendevo uccidere Thor, e anche il Padre degli Dei, non appena mi si fosse presentata loccasione. Era cos assurdo credere di star pronunciando quelle parole proprio in quel momento, che tutto gli sembrava
379

meno reale del sogno in cui era stato rinchiuso. Sigyn lo fissava attentamente, gli occhi sgranati e il volto serio. Alla fine, per, quando hai avuto loccasione, non lhai fatto, disse lei con un filo di voce. Ma se lo avessi fatto?. Sigyn rest in silenzio, e quando Loki la vide abbassare lo sguardo sent quel qualcosa dentro di lui incrinarsi ancora di pi. Aspett con pazienza che lei rialzasse gli occhi, controllando la rabbia. Ormai aveva fatto la sua scelta e per quanto il pensiero di quella verit lo lasciasse completamente terrorizzato, doveva sapere. Il punto che lho pensato, disse quando Sigyn incontr di nuovo il suo sguardo. Lho pensato a mente fredda e sono stato sul punto di agire. Non importa che non labbia fatto, quel pensiero esistito nella mia testa. Queste sono le cose che penso: la vendetta nei confronti di chi mi ha fatto torto. Forse un giorno riuscir a compierla. E io non credo che tu voglia passare la tua vita al fianco di qualcuno che pensa queste cose. Avrebbe voluto cercare immediatamente la reazione di Sigyn, ma si rese conto di non riuscire a guardarla in volto. Si impose di non vacillare e la fiss con il cuore in gola mentre lei abbassava gli occhi, forse cercando di riordinare i pensieri. Continuava a ripetersi nella testa le proprie parole, come a ricontrollarle per essere sicuro di averle dette esattamente come voleva. Gli sembrarono comunque terribili, forse perch erano sincere. Ti sbagli. Aveva atteso la sua reazione, eppure lo colse alla sprovvista e quasi sussult. Cera un fuoco negli occhi di
380

Sigyn, quel moto di fierezza che aveva notato per la prima volta nelle prigioni e che gli aveva fatto venire voglia di continuare a provocarla. Tu pensi che se portassi a termine la tua vendetta, io ti odierei?, prosegu Sigyn, un tremito nella voce che Loki classific come frustrazione. Certo che non voglio che tu uccida nessuno, non puoi chiedermi il contrario. Ma so benissimo che non lunico pensiero che hai nella testa. Lo so, perch me ne hai raccontati molti altri. Li ho visti, li ho sentiti, e non vi rinuncerei mai. Se dovessi vendicarti sarai esaltato dalla vittoria, ma non sar lunica cosa che che proverai. Sai anche tu che ci saranno cose pi oscure che cercheranno di strapparti tutti gli altri pensieri. Gli si avvicin senza sorridere, lo sguardo pieno di una forza nuova eppure istintiva, come se in realt fosse sempre stata l. Loki la fiss con un nodo in gola mentre lei scandiva le sue ultime parole. Ma io non ti lascer solo. La mente di Loki non conosceva attesa e lui aveva immaginato molte risposte nel tentativo di dare forma al futuro. Aveva pensato che Sigyn non avrebbe replicato, o che avrebbe mormorato qualche parola consolatoria. E poi s, aveva immaginato anche quella risposta, ma non aveva osato sperare di sentirla. Per un istante non prov nulla, poi si rese conto che il peso che avvertiva dentro era molto, molto pi leggero di prima. Sarebbe potuto restare s stesso e Sigyn ci sarebbe stata comunque. Lidea che lei lo amasse davvero cos comera lo colp quasi come una pugnalata, improvvisa e disarmante. Si era tormentato a lungo, diviso tra ci che
381

reputava il proprio dovere e quello che aveva iniziato a provare per lei, ma si rese conto di non dover pi scegliere. In un certo senso, era come essere liberi. Si accorse di essere rimasto in silenzio molto a lungo quando sent la mano di Sigyn sfiorargli il volto. Loki?. Adesso la sua voce aveva assunto una tinta velata di paura. Loki batt le palpebre e la guard come si guardano le immagini irreali dei sogni, poi la strinse a s senza dire una parola. Sigyn appoggi la testa sul suo petto. Loki si chiese se sentisse il rintocco folle del proprio cuore. Tu, piuttosto, disse Sigyn dopo un po, con la voce incerta di chi ha pensato a lungo prima di parlare. Quando farai quello che devi fare, non lasciarmi. Loki la scost per poterla guardare negli occhi. Era la prima volta che udiva quelle parole e sent il loro potere entrargli nel sangue. Rispose distinto. No, disse. Poi i pensieri entrarono in circolo e lui corrug la fronte. No, certo che no. Sigyn, non pensarlo. Non pensarlo nemmeno. Baci il suo sorriso e lasci che gli abbracci li sospingessero verso il letto. Nel sogno aveva desiderato poterla sfiorare senza averne il modo, e la baci e la strinse con lintensit di qualcuno che ha rischiato di morire. I sacerdoti hanno detto di riposare, sussurr Sigyn in mezzo ad un sospiro. Loki rise senza smettere di baciarla. Per quanto mi riguarda, ho dormito abbastanza rispose. Allora anche
382

Sigyn rise e non disse pi nulla. Alla fine, quando lei si addorment fra le sue braccia, Loki rimase sveglio. Aveva veramente dormito abbastanza, e non era sicuro di voler chiudere gli occhi e sognare. In realt pensava che non sarebbe mai pi stato capace di dormire. Rimase vigile e attento, sveglio nella notte, con il calore di Sigyn su di s a ricordargli che stava tutto succedendo veramente. Loki abbracci pi forte la donna al suo fianco mentre la sua mente inarrestabile dipingeva il futuro con colori sconosciuti. Sarebbe rimasto il Dio degli Inganni, avrebbe mentito e ingannato, forse anche ucciso, intrecciato illusioni e giocato con le parole come aveva sempre fatto. Con la differenza che, adesso, avrebbe mentito e ingannato, ma lo avrebbe fatto per lei.

383

EPILOGUE
Stanotte Vali ha fatto un altro incubo. Non ricordo che facesse brutti sogni quando era pi piccolo, ma negli ultimi mesi ha iniziato a svegliarsi di soprassalto nel cuore della notte. La prima volta che lo abbiamo trovato raggomitolato in mezzo al nostro letto, Loki si arrabbiato e gli ha detto di tornare in camera sua, ma poi Vali gli ha raccontato lincubo e Loki si zittito allistante. Al buio non potevo vedere il suo sguardo, ma sapevo cosa stava pensando, perch era quello che pensavo anchio. Quella notte lasci che Vali dormisse insieme a noi. Ci avevano avvertiti riguardo a questo, sapevamo che sarebbe successo, ma come faccio a dire a Vali che quelli non sono incubi, ma ricordi che gli abbiamo passato senza volerlo, insieme al sangue, come una malattia? Come faccio a dirgli che quelle cose sono accadute veramente ai suoi genitori, e che lui forse era gi dentro di me quando accadevano e per questo porta con s leredit del sogno? Vali ancora piccolo, ma ha la mente di un bambino pi grande. I suoi occhi hanno lo stesso bagliore che illumina lo sguardo di Loki e che io ormai conosco cos bene. Fa domande su ogni cosa, vuole sapere. Un giorno sentir le canzoni che a tutti proibito raccontargli, quelle che narrano di come il Dio degli Inganni fu assistito dalla sua fedele moglie nella tortura del serpente. Loki dice che appena sar abbastanza grande gliela racconter lui stesso. Dice che non vuole mentire
384

a suo figlio. Narfi ha appena imparato a camminare. presto per dirlo, ma mi sembra pi tranquillo. Anche lui ha gli occhi di Loki, ma i suoi sorridono sempre. Ha fatto fatica a venire al mondo e quando nato tutti piangevano; forse per questo che continua a sorridere. Segue Vali ovunque adesso che ha imparato a camminare, e vuole sempre giocare con lui. A volte quando Loki li guarda ho limpressione che non veda veramente loro, ma lo specchio di un passato che desidera ricordare, anche se il ricordo lo ferisce. Vali con i suoi riccioli biondi e Narfi con i capelli neri, i loro occhi chiari come acqua. Lo sguardo adorante di Narfi verso il fratello maggiore e la dolcezza con cui Vali lo trascina ovunque. Io so che cosa vede Loki. Quando i suoi occhi si perdono nel passato, lo abbraccio e gli dico che le cose sono diverse, sono cambiate e che non si ripeteranno, e lui mi risponde che s, saranno diverse, perch lui non nasconder mai la verit ai propri figli. Hanno sempre saputo che cera qualcosa di peculiare nella loro famiglia, ma fra qualche anno Loki spiegher ad entrambi perch lo chiamano Dio degli Inganni e perch non si fregia pi di quell Odinson che lo zio invece ha sempre portato; e alla fine racconter di quando mi ha incontrata e di quello che successo nel sogno di Thanos, come narrano le canzoni. La prima volta che le sentii ne fui quasi oltraggiata. Non eravamo stati noi a diffondere la storia tra il popolo. Chiunque fosse stato laveva riportata piuttosto fedelmente, ma nel passaggio di voce in voce avevano
385

alterato e inventato i particolari, immortalando una storia che stentavo a riconoscere come la mia. I nomi per erano i nostri, le parole potevano esserlo e i ricordi erano proprio quelli, cose spaventose a cui preferivo non pensare. Non era pi un nostro segreto: tutti sapevano ci che era accaduto nel mondo dentro al sogno, e anche in quello al di fuori. Sapevano che il fratellastro traditore aveva coraggiosamente salvato la vita al Dio del Tuono, sacrificandosi per lui. Loki era furioso per questo, ma avevamo previsto che le cose sarebbero andate in quel modo. Nemmeno quei racconti furono davvero in grado di cancellare la reputazione di Loki, ma lo stesso tutti raccontavano e ascoltavano la storia del Dio degli Inganni e della Dea della Lealt. Non mi piaceva essere chiamata cos, perch la lealt dovrebbe essere una cosa da tutti, non una cosa da di. Per adesso cos che mi chiamano e io fingo di non sentire, o non sento proprio, perch ormai ci sono abituata. Ma mi fa rabbrividire il pensiero che Vali e Narfi possano ascoltare quella storia, perch un ricordo di cui non ci siamo pi liberati. Forse non abbiamo mai lasciato del tutto quel sogno, forse ne abbiamo assorbito laria o la luce, perch spesso di notte rivediamo la rupe e il veleno di serpente. A volte sono io a svegliarmi, col cuore in gola. A volte si sveglia Loki, annaspando, perch nel sogno il veleno lo soffoca. Altre volte sono io a svegliare lui o viceversa, perch riconosciamo nei reciproci sonni i segni agitati degli incubi che ritornano. Tuttavia, non ho pi sognato le Norne. Credo che loro
386

possano visitare questi mondi come meglio preferiscono, e che abbiano deciso di venirci a trovare solamente quando sar lultima volta. Le Norne non ci sono nelle canzoni su di noi. Sono davvero soltanto su di noi. Al popolo forse piacciono perch rivelano che anche il Dio degli Inganni ha bisogno di aiuto, e quindi che non cos disumano come sembra. Loki detesta questa cosa, e la odio anchio, perch credo che di umiliazioni ne abbia avute abbastanza nella sua vita e mi addolora che la gente abbia bisogno di una canzone per capire che non un mostro. Ad ogni modo, Loki conosce a memoria ogni singola parola di queste storie. Non perch gli piacciano, ma perch lui ha bisogno di sapere. Dicono che queste storie siano arrivate su Midgard. Non so esattamente come funzioni, ma pare che quello che succede su Asgard riecheggi nelle menti degli altri mondi. I nostri echi risuonano pi forti su Midgard, si insinuano nella mente dei mortali. Ai Midgardiani piacciono le storie ancora pi di quanto piacciano a noi, e quando i nostri echi si propagano nella loro testa pensano che siano cose meravigliose, canzoni che prima non esistevano e adesso esistono, perch in un istante loro le hanno pensate. Cos le raccontano, le scrivono, le cantano. Cos mi giunta voce che su Midgard una nuova storia si sia aggiunta a quelle precedenti, distorta e trasformata nel passaggio tra gli universi. la nostra storia. Mi sento come se mi avessero rubato qualcosa di mio. Non so nemmeno se crederci o no.
387

C una sola cosa nei racconti di Midgard che allo stesso tempo mi spaventa e mi affascina: nelle loro canzoni la tortura del serpente dura allinfinito, e quando linfinito finisce c la fine del mondo, c il nulla; e io non capisco come mi sento, perch so benissimo che passer il resto della mia vita insieme a Loki, che star con lui per tutta leternit, non perch devo ma perch voglio. Per so anche che le cose finiscono, e non per forza con la fine del mondo. Hanno il loro modo di terminare e non meno terribile. Loki rimasto s stesso. passato tanto tempo, abbiamo imparato molte cose luno dallaltra, ci conosciamo a memoria, ma Loki quando dorme porta sul volto la stessa espressione di malinconia che ha sempre avuto. Non sparir mai, perch lui sa che questa soltanto una calma apparente. Sa che un giorno si trover a contemplare un inganno troppo grande, a decidere se viverlo oppure no; e sappiamo entrambi che cosa decider. Aspettiamo quel momento, sapendo che c una natura in ognuno di noi che ci trascina come vuole, e che quella di Loki ama le parole e gli far fare cose terribili. Non come in passato forse, perch vero che gli di dimenticano, ma Loki lunico che ricorda veramente ogni cosa. Per succeder e non possiamo evitarlo. La mia natura diversa. Per qualche motivo, io non riesco a tradire nemmeno con le parole. Ho amato questo tempo infinito accanto al Dio degli Inganni e ho amato lui con la stessa intensit con cui allinizio sembrava impossibile, e so che qualunque cosa Loki
388

possa fare non cambier quello che provo, perch dopo tutto questo tempo lo sento ancora dentro di me come una promessa eterna. Forse ha ragione Midgard, e quando tutto finir sar a causa di Loki. Non voglio che arrivi quel momento, ma arriver. E cos, quando Loki trover il suo destino, io sar accanto a lui. Lo terr lontano dal buio il pi a lungo possibile. Gli ricorder che non solo e lui far lo stesso con me, perch quello che ha sempre fatto. Poi capir che era lultimo inganno, perch vedr le Norne venire verso di me con i loro abiti dei colori del cielo e del mare. Su Midgard le canzoni degli uomini ci fanno vivere per sempre. Questo quello che dicono, e per questo molti amano la terra dei mortali. Io credo di essere loro grata, perch se quello che si dice vero, forse un giorno nelle loro parole io e Loki ci incontreremo di nuovo per la prima volta. Ritorneremo nelle loro storie e anche quando Midgard si sar dimenticata di noi, qualcuno ricorder. Mi piacerebbe sentire quelle parole, ma non accadr mai, e io voglio vivere e veder crescere i miei bambini e abbracciare mio marito, ed questo che faccio. Vivo. E mentre vivo so che da qualche parte, negli abissi del tempo, qualcuno sta raccontando la nostra storia.

389

RINGRAZIAMENTI

La verit che raccontiamo storie perch bello raccontarle. per questo motivo che non abbiamo mai smesso di farlo. Cos, questa storia nata semplicemente perch avevo voglia di raccontarla, ma cresciuta grazie al costante supporto di tutti i lettori che ne hanno seguito la pubblicazione, sostendendomi con un affetto che tuttora mi lascia incredula, e che ricambio pi che posso. bello raccontare storie, ma non le si pu raccontare da soli. Una storia non respira se non c nessuno ad ascoltarla, ad afferrarla e magari a raccontarla a sua volta. Sono felice che questa storia abbia potuto respirare.

Eleu

390

Potrebbero piacerti anche