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Detto anche “fiore della passione”, la passiflora (Passiflora spp, famiglia delle Passifloraceae) è una delle

piante rampicanti più rustiche, dotata di notevole vigoria, capace di ricoprire in breve tempo ampie
superfici come pergolati, cancellate o muri esposti al sole, o anche in mezz’ombra.

Fiori particolari
Viene chiamata “fiore della passione” perché la sua forma ricorda un po’ la corona di spine di Cristo,
con i tepali, vivacemente variopinti, circondati da una corona di filamenti con tre stigmi e stami evidenti. Il
fiore della passiflora può essere più o meno grande e colorato, a seconda di specie e varietà, ma ha
sempre un aspetto particolare, decorativo e originale, in grado di suscitare grande curiosità. Terminata la
fioritura, si formano i frutti, ovali e carnosi, di colore giallo, arancione, viola o nero, a secondo della
specie e, in alcuni casi, commestibili (sono conosciuti come frutti della passione, passion fruit o
maracujá). Le foglie sono alterne, semplici o composte da più lobi.

Le piante dovranno essere collocate in pieno sole; solo nelle zone più calde, al Sud, anche in
posizione riparata o in ombra parziale. Dopo la messa a dimora, le fioriture saranno scarse nei primi
due anni, ma aumentano nel tempo. Le giovani piante devono essere potate in inverno accorciando i rami
di circa un terzo.

Il terreno ideale
La messa a dimora va eseguita preferibilmente a primavera, quando il terreno non è più freddo, in
una posizione soleggiata o parzialmente soleggiata, preferibilmente protetta dal vento o da correnti
d’aria. Il terreno deve essere leggero e sabbioso, ma sempre ben drenato. Al terriccio si può
aggiungere altro materiale inerte, tipo ghiaino o perlite oppure, dove le bagnature possono essere meno
regolari, argilla espansa capace di trattenere un certo grado di umidità senza infradiciare il terreno. Il
substrato attorno alle radici deve restare arieggiato, quindi non soggetto a calpestio. Si tratta di una
pianta molto vigorosa e, come tale, richiede un terreno fertile: al momento della preparazione della buca,
fornire il giusto nutrimento.
Una volta individuata la posizione, si procede scavando una buca d’impianto larga e profonda, circa il doppio
rispetto al vaso della pianta acquistata. Mescolare al terriccio presente sul fondo della buca un po’ di concime di
tipo organico a lento rilascio (per esempio stallatico o letame in pellet). Estrarre la pianta dal vaso e posizionarla
nella buca prestando attenzione a metterla alla giusta altezza, con la zona del colletto allineata alla superficie.
Inserire immediatamente anche un tutore (solitamente una canna), necessario a sorreggere la pianta durante il
suo sviluppo iniziale e a indirizzarla verso la parete o la griglia su cui si dovrà arrampicare (posta a circa 30 cm).
Quindi si colmano gli spazi vuoti con ulteriore terriccio, premendo bene ai bordi. Infine, si irriga abbondantemente,
così da far aderire la terra all’apparato radicale della pianta.

Servono sostegni robusti


La passiflora ha portamento rampicante molto vigoroso, ingentilito durante l’estate dalla fioritura ricca e
inaspettata e, in seguito, dalle bacche colorate. Necessita quindi di un sostegno robusto su cui
arrampicarsi grazie ai viticci, organi che si sviluppano sui lunghi tralci con cui la pianta si arrotola
intorno ai tutori. Non è necessario, dunque, utilizzare legacci, ma sarà sufficiente seguire la pianta nella
sua crescita, almeno nelle fasi iniziali e indirizzarla nella direzione giusta. Se invece non ci fossero
strutture già esistenti su cui guidarne lo sviluppo, bisogna predisporre una griglia, o graticcio, in legno
o plastica, o anche una struttura di fili di metallo. L’importante è che sia solida e in grado di sostenere
il peso della vegetazione, prevedendo lo sviluppo e le dimensioni che raggiungerà la pianta nel breve o
lungo termine. Per questo grande rigoglio, dopo alcuni anni sono necessarie potature di
contenimento. Si effettuano a fine stagione, eliminando alla base i tralci più vecchi, quelli danneggiati, o
che portano vegetazione fuori forma.

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