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RIASSUNTO STORIA ECNONOMICA

La storia economica è una disciplina sospesa tra storia ed economia due poli
disciplinari apparentemente antitetici ma che si coniugano virtuosamente tra loro.
Questa relazione fruttuosa e densa è molto ben definita nelle parole del premio
nobel per l’economia del 1972 john hicks che scriveva: ”molto del lavoro degli
economisti ha a che fare con il futuro, con le previsioni e la programmazione ma le
previsioni sono irrilevanti e la programmazione è poco utile a meno che esse non
siano basate su fatti e i fatti che noi abbiamo a disposizione sono fatti del passato. La
conoscenza economica dunque declinata in chiave storica ha una funzione molto
importante, ha la funzione di educare alla comprensione della complessità
dell’economia cogliendone le interazioni con gli aspetti sociali, istituzionali,
normativi e culturali. Aiuta a comprendere lo svolgersi dei processi di cambiamento
e transizione nella realtà e mostra la concatenazione di eventi piccoli e grandi di
breve e lunga durata nello scorrere del tempo e soprattutto auita a valutare
eccezioni e non solo regolarità, casi di insuccesso e non solo percorsi di successo,
primati e declini irreversibili. L’economia, d’altra parte, è una scienza sociale, oltre
che con la ricchezza, con lo scambio, con le decisioni e con l’allocazione di risorse
essa ha a che fare con l’azione e l’interazione umana. La storia ha a che fare con la
ricostruzione e la testimonianza dell’esperienza umana e dunque può risultare un
banco di prova fondamentale per testare la validità e soprattutto la durabilità delle
teorie economiche con ciò non dobbiamo attribuirle un ruolo ausiliario rispetto
all’economia, essa non serve solamente da banco di prova per le teorie
ecnomomiche ne tantomeno serve esclusivamente a fornire alle teorie evidenze per
formularne di nuove. La storia economica è una disciplina che incorpora approcci e
saperi di e processi evolutivi complessi ponderati criticamente e comparativamente,
è una disciplina che attinge a diversi altri rami a partire dalla sociologia
all’antropologia, dalla statistica alla demografia, alla storia delle istituzioni. Nel
pruralismo di idee e degli approcci risiede il suo valore. Dagli anni 70’ del 900
questo. Dialogo interdisciplinare tra l’economia e le altre scienze sociali, come ad
esempio la storia, ha subito un ridimensionamento notevole in virtù di un
orientamento prevalente cosiddetto mainstream che ne rivendica la natura di
scienza formale marginalizzandone tutti gli aspetti storici sociali e politici tant’è che
l’economia un tempo detta economia politica ha perso l’aggettivo politica. In
riferimento al paradigma neoclassico che insiste proprio sul rendere assoluto il
concetto di mercato con l’estensione della razionalità soggettiva dell’individuo e dei
meccanismi di mercato concorrenziale ha portato ad un imperialismoo dell’
economics sulle altre scienze sociali non ultima la storia, distanziandosi anche da
quelli che sono stati i padri fondatori dell’economia e della scuola neoclassica stessa
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come Pareto economista e padre fondatore della sociologia. La storia economica
quindi cerca di mantenere vivo questo dialogo che si è interrotto negli ultimi
decenni tra la storia e l’economia e cerca di recuperare quell’impostazione olistica
che il mainstream rigetta, con l’effetto di perdere il riferimento a categorie in grado
di cogliere la complessità di certi fenomeni altrimenti difficili da sintetizzari in meri
indicatori quantitativi.

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