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Francesco Benigno
L'età moderna
www.laterza.it
ISBN 9788858116555
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2.2. Le corporazioni
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4. Umanesimo e Rinascimento
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5.4. Protestantesimi
5.5. L’anglicanesimo
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6. La frontiera mediterranea e l’impero ottomano
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13. Tra guerra e rivolta: la crisi politica di metà Seicento 7.3. L’attuazione dei
decreti tridentini e i nuovi Ordini religiosi 13.1. Lo scenario: la guerra dei
Trent’anni
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13.2. Ministri-favoriti
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9. La rivolta dei Paesi Bassi e la nascita delle Province Unite 14.4. Una
guerra civile
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9.5. La stabilizzazione della repubblica delle Province Unite 15.1. Gli aspetti
demografici
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inglese
dell’Inghilterra
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16.6. Gentiluomini, mercanti e scienziati
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23. Diradare le tenebre: il mondo al lume della ragione 23.1. La crisi della
coscienza europea
17.1. Un re di guerra
23.3. L’«Encyclopédie»
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19. Il gioco delle dinastie: i nuovi assetti politici europei nella prima metà del
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Settecento
25. Niente tasse senza rappresentanza: la nascita degli Stati Uniti d’America
19.2. Unioni e conquiste
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29. Restaurare l’antico regime
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Per questa ragione esso può risultare interessante anche per un pubblico più
vasto e segnatamente per chi voglia tenersi aggiornato rispetto alle nuove 30.
Ancora la rivoluzione
interpretazioni storiografiche.
deve, oltre alla cura editoriale, anche la scrittura dei capitoli 3, 10, 15, 20, 21,
30.4. L’insurrezione decabrista in Russia
28. Nicoletta Bazzano, a sua volta, ha scritto i capitoli 4, 6, 11, 12. Tutti i
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restanti capitoli sono stati scritti da Francesco Benigno.
repubbliche
L’analisi delle vicende storiche dell’Europa agli inizi di quella che si usa
chiamare prima età moderna non può prescindere da un’attenta valutazione
dei principali attori politici e dei quadri di riferimento ideali in cui essi si
muovono. Ecco perché occorre anzitutto partire dal ruolo dell’impero e
dall’idea di monarchia universale ad esso sottesa per comprendere una
situazione politica e territoriale quanto mai complessa.
All’inizio del XVI secolo un solo sovrano, Carlo d’Asburgo, riunisce sotto il
proprio scettro un enorme e straordinario insieme di possedimenti. Dal padre
Filippo, detto il Bello, egli ha ereditato i tradizionali domini della casa
d’Asburgo, concentrati nell’attuale Austria, e l’eredità borgognona della
nonna, formata dalla Franca Contea e dai Paesi Bassi. Dalla madre,
Giovanna, detta la Pazza, Carlo ha ricevuto le corone di Castiglia e di
Aragona, che includono i regni di Sardegna, Sicilia e Napoli, nonché le nuove
colonie americane. Per giunta, nel 1519, Carlo succede al nonno
Massimiliano I d’Asburgo nel titolo elettivo di imperatore del Sacro romano
impero della nazione germanica. In pratica, nelle sue mani si concentra il
governo di un grande ed eterogeneo conglomerato di territori di cui è il
naturale sovrano. Inoltre, in teoria, nella sua qualità di imperatore, Carlo V
controlla indirettamente gran parte dell’attuale Germania e la Boemia,
suddivise in principati, vescovati e città indipendenti, che pur sostanzialmente
autonomi, riconoscono, almeno teoricamente, l’alta sovranità dell’imperatore,
cui spetta una sorta di potere di indirizzo e di coordinamento all’interno
dell’impero. Per un momento, nella
prima metà del Cinquecento, un sogno (o, a seconda dei punti di vista, un
incoronato Carlo Magno, attribuendogli il titolo di imperatore del Sacro
incubo) sembra materializzarsi, quello della restauratio imperii, la rinascita
romano impero. Nel corso del basso Medioevo (secoli XII-XIV) gli
imperatori dell’impero.
occasione di una guerra, come usava nei secoli precedenti (cfr. infra, cap.
10).
Non meno importante è tuttavia un secondo effetto della crescita del potere
Tradizionalmente i sovrani erano visti soprattutto come i severi detentori dei
re, e cioè la tendenza di questi ultimi a porre la loro sovranità come della
virtù della giustizia, coloro ai quali ci si rivolgeva per dirimere in giudizio
indipendente da ogni altro potere esterno e a considerarla come voluta le
controversie fra i sudditi; allo stesso tempo essi erano considerati i generosi
direttamente da Dio. Una sovranità, dunque, che non riconosce alcun potere
dispensatori delle grazie terrene, i soli davvero in grado di promuovere e
terreno superiore al proprio. Ne fa le spese anzitutto la teorica supremazia
innalzare i sudditi ai principali onori materiali e spirituali. In pratica il re, a
imperiale, che in pratica non viene più riconosciuta né rispettata dai
monarchi.
lungo, dal 1337 al 1453) consente ai sovrani francesi di cementare l’unità del
regno nella difesa dalle pretese di dominio inglesi. I sovrani della casa di
Valois, Secondo il grande storico ottocentesco svizzero Jakob Burckhardt, le
radici inoltre, sono molto attenti ad attaccare ed eliminare i domini feudali
autonomi, dei processi di accentramento politico e di omogeneizzazione
amministrativa potenziali pericoli per la stabilità della corona. È il caso del
ducato di Borgogna, realizzati nelle «nuove» monarchie hanno la propria
radice nella cultura un importante e ricco agglomerato territoriale
comprendente la Borgogna, la rinascimentale, una cultura in cui lo Stato e la
politica vengono percepiti Piccardia, l’Artois, la Franca Contea, il
Lussemburgo, il Brabante e la Fiandra, chiaramente non più come riflesso
della volontà divina, ma come artifizio la cui corte ha raggiunto fama europea
per splendore e mecenatismo. Il re Luigi umano, fino ad assumere la forma di
una vera e propria «opera d’arte» creata XI di Valois (1451-83), al fine di
accrescere il proprio potere in Francia, dalla virtù di un principe. Nel corso
del Novecento, la storiografia è venuta favorisce la disintegrazione del
ducato, dopo aver sconfitto l’ultimo duca, Carlo quindi insistendo sulla
creazione di possenti apparati burocratici, detto il Temerario, suo acerrimo
avversario (1477). Sarà lo stesso Luigi XI, amministrativi e militari come il
segno sicuro della realizzazione di un negli anni successivi, ad annettere al
regno di Francia altri nuclei territoriali che
Lancaster, che si contendono il diritto alla successione sul trono inglese come
Grazie anche alla creazione, nel 1478, di uno speciale tribunale ecclesiastico
eredi dell’estinta dinastia dei Plantageneti. Questa stagione di conflitti che,
inquisitoriale per i regni spagnoli – e detto perciò Inquisizione spagnola –,
che dalle insegne sugli scudi delle due fazioni in lotta, è nota come guerra
delle papa Sisto IV ha posto alle dirette dipendenze della corona, i due
sovrani Due rose (1455-85) indebolisce l’autonomia della corona, rendendola
puntano a imporre l’uniformità religiosa cristiana, non esitando a usare la
forza fortemente dipendente dall’aristocrazia, nonché dal Parlamento, dal
clero e nei confronti delle minoranze etnico-religiose. Di qui le decisioni di
procedere dalle città. Solo con Enrico VII Tudor (1485-1509), erede
designato dai all’espulsione degli ebrei (1492) da tutti i domini dei re cattolici
e di convertire Lancaster e marito di Anna di York, la monarchia inglese
ritrova una propria con la forza al cristianesimo la popolazione di fede
musulmana presente in tali capacità di azione politica, mediante la
riorganizzazione del sistema fiscale e la territori (1502). Ciononostante,
rimane relativamente alta la percentuale di creazione della Camera stellata,
un tribunale di diretta dipendenza regia che ebrei convertiti ( marranos) e di
musulmani convertiti ( moriscos) e questa è la consente al sovrano un’ampia
giurisdizione su reati di natura politica. Questa ragione, unita al clima di
guerra, di odio religioso e di discriminazione razziale vigorosa strategia, che
punta anche su un’espansione commerciale e marittima creato dalla lunga
stagione della reconquista, dell’esplodere del timore per la sostenuta da una
robusta flotta militare, sarà ripresa dal figlio, Enrico VIII
superiori, la sua parte più ricca e prestigiosa. In alcuni casi queste élites
Nell’impero ottomano si ritrovano dunque alcune delle debolezze definiscono
criteri rigidi di inclusione/esclusione dalle cariche di governo strutturali che
affliggeranno storicamente sia il Sacro romano impero sia la civico, le quali
conferiscono agli inclusi anche una patente di nobiltà (cfr. infra, Russia. Esse
si possono sintetizzare nella difficoltà a governare grandi estensioni cap. 2).
In Italia tra le repubbliche più importanti si contano Venezia, che oltre
territoriali molto diversificate al loro interno e spesso non contigue a costruire
un vasto impero commerciale (che include molte isole adriatiche e
territorialmente, aventi istituzioni e tradizioni differenti. Territori abitati da
greche più le grandi isole del Mediterraneo orientale, Cipro, Rodi e Candia)
popoli di diversa radice etnica, con lingue, culture e fedi religiose diverse, ivi
aveva allargato i propri confini in direzione della cosiddetta Terraferma, parte
comprese le varianti di una stessa confessione. Infatti anche nel mondo degli
attuali Veneto, Lombardia e Friuli; Firenze, che aveva realizzato in
musulmano, come in quello cristiano, esistono diversi credi: alla religione
Toscana uno Stato di dimensione regionale, assoggettando altre città
musulmana ufficiale adottata dai sultani ottomani (il credo cosiddetto
sunnita) concorrenti come Pisa, mentre i centri di Lucca o Siena sono rimasti
si contrappone il credo sciita, una versione per certi aspetti più rigida della
fede repubbliche autonome; Genova, infine, che aveva anch’essa creato una
serie di musulmana, radicata soprattutto nell’impero persiano (nell’area
dell’attuale basi commerciali sparse nel Mediterraneo, ma che, a differenza di
Venezia, non Iran) che preme ai confini orientali dell’impero ottomano.
interessi economici comuni e alla crescita della ricchezza collettiva che alla
Molti signori europei, alla guida di Stati di dimensione media e piccola, non
competizione dinastico-militare per l’accrescimento territoriale.
possono neppure fregiarsi del titolo di re, ma solo di quello di principe, duca
o Malgrado ciò, gli autori coevi ritenevano in genere la repubblica una forma
marchese (denominazioni che discendono dagli appellativi usati per i nobili
statuale adatta esclusivamente a comunità cittadine o a piccoli Stati.
nell’antico regno dei franchi). Nei fatti tuttavia questi principi esercitano nei
Condizionati dall’idea della democrazia diretta di tipo greco, esemplificata
propri domini di dimensioni ridotte gli stessi poteri che un re esercita in una
dall’antica Atene o per meglio dire dal modo con cui le tradizioni politiche
grande monarchia. In qualche caso i territori che formano principati o
signorie ateniesi erano state raccontate e tramandate, essi ritenevano la
democrazia (così sono chiamati genericamente in Italia i potentati autonomi
privi del titolo praticabile solo su una piazza ideale (l’ agorà) in cui tutti si
conoscono. Per regio o principesco che solo il papa o l’imperatore possono
conferire) definizione, dunque, essa è ritenuta inadatta al governo dei grandi
Stati, cui si
Dopo una lunga fase di guerre che aveva segnato la prima metà del XV
secolo, i maggiori Stati della Penisola (Milano, Venezia, Stato della Chiesa,
Firenze e Napoli) avevano stipulato con la pace di Lodi (1454) un accordo
1.3. Le guerre d’Italia
basato sul rispetto del principio dell’equilibrio, cioè sul mantenimento dello
status quo. La situazione italiana rimane almeno formalmente stabile, anche
La rivelazione di quanto più potente e attuale fosse il modello delle «nuove»
grazie all’azione accorta del signore di Firenze, Lorenzo de’ Medici detto il
monarchie rispetto alle altre formazioni statuali si ha con le cosiddette guerre
Magnifico (1469-92), abile diplomatico, oltre che eminente umanista e
d’Italia, quel cinquantennio (1494-1554) cioè in cui l’Italia diviene un vero e
protettore delle arti e delle lettere.
montati su affusti trainati da cavalli, i quali, benché siano più rumorosi che
Alla fine del Quattrocento, l’Italia risulta politicamente divisa in numerosi
efficaci, impressionano notevolmente i contemporanei.
signoria di Firenze, sotto il governo dei Medici, che dal 1434 avevano Tra i
fattori d’instabilità vi sono non solo le pretese del sovrano francese sul
trasformato il comune fiorentino in uno Stato regionale formalmente regno di
Napoli, ma anche i contrasti fra i potentati italiani sollevati dall’azione
repubblicano, ma in sostanza principesco (comprendente la Toscana, eccetto
le di Ludovico il Moro. Questi, proprio nell’ottobre 1494, succede nel titolo
di repubbliche di Lucca e Siena), e lo Stato della Chiesa (che occupa le attuali
duca di Milano al nipote Gian Galeazzo Sforza, in un modo poco chiaro:
regioni del Lazio, dell’Umbria, delle Marche e parte dell’Emilia-Romagna).
tenuto prigioniero dallo zio, Gian Galeazzo era infatti morto in circostanze
Nell’Italia meridionale, infine, vi è il regno di Napoli, governato da un ramo
misteriose. A ciò si aggiunge la conflittualità creata nello Stato della Chiesa
cadetto, ma autonomo, della dinastia aragonese, mentre i regni di Sicilia e
dalla tendenza dello spregiudicato papa Alessandro VI a usare il proprio
potere per creare una vera e propria dinastia, aiutando il figlio Cesare, detto
«il
Valentino» (dal titolo di duca del Valentinois concessogli da Luigi XII di Per
il suo successore sul trono di Francia, Francesco I, il controllo di Francia nel
1498), a costruirsi un principato fra Romagna e Marche.
solo dopo aver firmato il trattato di Madrid (gennaio 1526), con cui rinuncia a
Tuttavia il conflitto con Alessandro VI, che scomunica il frate, e la morte di
ogni pretesa sull’Italia e cede a Carlo V i territori dell’ex ducato di Borgogna
Carlo VIII, uniti ai rovesci militari, fanno perdere a Savonarola l’appoggio
delle annessi alla Francia cinquant’anni prima e rivendicati dall’imperatore
quale autorità cittadine; queste ultime, nel 1498, lo consegnano agli inviati
papali che parte della propria eredità familiare.
(1529) con cui Francesco I deve riconoscere il ritorno del ducato di Milano al
A Bologna, nel 1530, Carlo V viene trionfalmente incoronato imperatore da
duca Francesco II Sforza, sotto tutela ispano-imperiale, e l’assegnazione a
Carlo papa Clemente VII. Per un momento l’idea di unificare l’intera
cristianità sotto V del regno di Napoli, delle Fiandre e dell’Artois. D’altra
parte, il sacco di un unico scettro nelle mani del secondo Carlo Magno appare
una prospettiva Roma mostra al papato che non è più possibile tenere aperta
la porta d’Italia ai reale. Il medesimo pontefice che era stato costretto ad
assistere impotente al francesi in funzione antiasburgica. Nello stesso anno,
con il trattato di sacco di Roma suggella simbolicamente l’egemonia degli
Asburgo.
di quella scelta appare in tutta la sua rilevanza. Non era stata, del resto, Il
conflitto franco-asburgico per il controllo della penisola italiana non è
un’elezione facile. Dopo sette decenni di successione quasi automatica però
concluso. Nuove campagne militari hanno luogo nel 1535-37 e nel 1542-
nell’ambito della famiglia degli Asburgo, alla morte del nonno, l’imperatore
44. Tuttavia Francesco I ricava modeste acquisizioni territoriali in Savoia, e
Massimiliano, Carlo aveva dovuto affrontare l’agguerrita competizione del re
di oltretutto perde definitivamente il ducato di Milano, che, nel 1535, alla
morte Francia Francesco I, che si era fatto forte dell’allarme suscitato in tutta
Europa dell’ultimo duca della dinastia sforzesca, in quanto feudo imperiale
ritorna nelle dal rischio di un’eccessiva concentrazione di potere nelle mani
del giovane mani di Carlo V. Anche il nuovo sovrano francese, Enrico II,
intraprende a sovrano. La «bolla d’oro» che regolava l’elezione del «re dei
tedeschi e partire dal 1552 altre campagne contro Carlo V su scala europea,
alleandosi con imperatore dei romani» non poneva limiti all’eleggibilità:
chiunque poteva i principi protestanti tedeschi e con papa Paolo IV (Gian
Pietro Carafa, 1555-essere eletto, bastava che fosse considerato «giusto,
buono e idoneo alla carica».
59). Egli però subisce una pesante sconfitta nella battaglia di San Quintino La
battaglia per l’elezione imperiale era stata aspra e costosissima. Se (1557)
che, con la bancarotta della corona, spiana la strada alla pace di Cateau-
Francesco I aveva dato ordine ai propri banchieri di fiducia, sparsi tra Lione,
Cambrésis (1559). I francesi sono definitivamente espulsi da un’Italia in cui
Milano, Firenze e Genova, di non badare a spese per comprare i voti dei
grandi Filippo II (1527-98), figlio e successore di Carlo V sui troni iberici,
governa elettori, Carlo V aveva mobilitato i banchieri di Firenze, Anversa e
Augusta, tra direttamente Milano (essendo stato investito dall’imperatore del
titolo ducale), cui i famosi Fugger, ritenuti i più ricchi finanzieri d’Europa,
riuscendo a offrire Napoli, Sicilia e Sardegna, nonché alcune piazzeforti
strategiche lungo la costa una somma maggiore (cfr. infra, cap. 10). Alla fine
gli Asburgo l’avevano toscana (tra cui Orbetello), ed esercita una notevole
influenza sul resto della spuntata e Carlo era stato eletto imperatore.
penisola, dove può contare sulla stretta alleanza del ducato di Savoia di
Governare un insieme così vasto ed eterogeneo di territori, tuttavia, si
Emanuele Filiberto e del ducato di Toscana di Cosimo I de’ Medici (che
viene rivelerà presto un’impresa ardua. In Spagna, e in particolare in
Castiglia, l’ascesa ricompensato per la sua fedeltà con l’annessione della
repubblica di Siena).
al trono imperiale del figlio della regina Giovanna la Pazza suscita timori e
Oltre a significare la fine delle libertà italiane, le guerre d’Italia resistenze da
parte di tutti coloro che temono l’emarginazione degli interessi rappresentano
per l’intero continente europeo un momento fondante del castigliani in un
conglomerato politico dal baricentro tedesco-fiammingo; un sistema
diplomatico-militare delle potenze. Inoltre esse sono la prova del fuoco
insieme dinastico, oltretutto, guidato da un sovrano, Carlo, nato a Gand e che
per le nuove monarchie, da cui emerge la sproporzione tra le forze che queste
risiede preferibilmente a Bruxelles.
protestanti tedeschi, rappresenta una spina nel fianco per la politica di Carlo
V.
tuttavia una serie di fattori minano alla base il sogno – più accarezzato e Nei
due decenni successivi l’alleanza fra la Lega e i sovrani francesi, disposti a
propagandato che davvero progettato concretamente – di una monarchia
stringere accordi anche con infedeli ed eretici pur di infrangere il sogno di
universale.
tanto più alla luce del fatto che tale mossa avrà profonde ripercussioni sulla
G. Petralia, «Stato» e «moderno» nell’Italia del Rinascimento, in «Storica»,
III, 8, 1997, pp. 7-successiva storia europea. Sia per ragioni logistiche (la
maggior vicinanza agli 48.
altri possedimenti asburgici in area tedesca), sia per logica dinastica P. Prodi,
Il sovrano pontefice. Un corpo e due anime: la monarchia papale nella prima
età moderna, (l’appartenenza a quello stesso asse ereditario degli Asburgo
attribuito a Il Mulino, Bologna 1982.
Bibliografia
M. Berengo, L’Europa delle città. Il volto della società urbana tra Medioevo
ed età moderna, Einaudi, Torino 1999.
disposizione non sono stati sempre e del tutto dipendenti dal volere dei
utilizzando uno schema di derivazione cristiana che contrappone il basso
sovrani. Certo, i re possono concedere titoli o anche crearne di nuovi, elevare
materiale all’elevato spirituale – chi sta più giù e chi più su nella scala
sociale.
sovrano commilitone, semplice primus inter pares, primo tra eguali, membro
di un gruppo di guerrieri che originariamente avevano scelto o eletto uno di
loro Ogni città d’antico regime europea è popolata da una quantità di gruppi
per guidarne le azioni belliche. In secondo luogo la nobiltà costruisce
parametri definiti rispetto al lavoro che svolgono. Centrale è il ruolo sociale
ed della propria dignità, soprattutto l’antichità, che non coincidono
economico delle corporazioni, che nascono e si sviluppano a partire dalla
necessariamente con il grado nobiliare. Si è tanto più nobili, cioè, quanto più
la seconda metà dell’XI secolo e la cui parabola si concluderà solo alla fine
del propria famiglia ha una discendenza nobiliare antica e acclarata,
ovverosia XVIII secolo. Non tutti i lavoratori ne fanno parte: esistono
artigiani i quali, riconosciuta universalmente come tale. In terzo luogo, infine,
la nobiltà nasce operando nelle aree rurali, non hanno alcun contatto con esse.
Le corporazioni non solo dalla concessione di un titolo, ma anche
dall’esercizio concreto del hanno nomi diversi a seconda dei paesi o delle
regioni: nella penisola italiana si potere signorile (delegato formalmente o
meno dal sovrano) e da processi di possono chiamare arti – termine più
comune, in uso a Firenze – oppure selezione delle famiglie più importanti la
cui ascesa sociale è cominciata nelle collegi, compagnie, corpi, matricole,
scuole o università; nell’Europa centrale città. In realtà, cioè, che spesso
sfuggono al potere dei sovrani, perché Amt, Innung o Zuft; in Inghilterra craft
o guild; in Francia métier o jurande.
attività (laboratori, botteghe, magazzini, banchi ecc.) degli altri membri della
Ma come si distinguono, tra loro e rispetto agli altri, la gran massa degli
corporazione per verificare l’osservanza delle normative: ad esempio, se le
individui delle società d’antico regime che non sono né ecclesiastici né
nobili?
proverbiale e sfocia non di rado nel duello, e cioè nel tentativo dell’offeso di I
privilegi sono, nelle società di antico regime, di diverso tipo. Esistono
ristabilire con il giudizio delle armi un valore sociale, una posizione di
anzitutto privilegi giurisdizionali, attinenti cioè alle caratteristiche, ai confini
e precedenza messa in dubbio. Questo perché l’appartenenza a un ceto sociale
ai limiti di estensione dell’autorità giudiziaria, quali ad esempio il diritto a
stabilita dalla legge o dalla consuetudine deve accompagnarsi a una essere
giudicati in processi penali o civili con particolari, specifiche modalità.
posizione. Il nobile infatti deve corrispondere in ogni suo atto a ciò che lui
Inoltre, siccome far parte di un ceto significa godere anche dei privilegi della
crede essere l’essenza della condizione nobiliare. Come usa dire per indicare
il comunità cittadina, era tradizione che ci si potesse valere del diritto di
essere condizionamento di uno status sulle azioni di un individuo, noblesse
oblige, giudicati nella propria città da giudici concittadini.
altri gruppi. Per questa ragione una parte importante della conflittualità Il
processo di inflazione dei ranghi nobiliari, dovuto alla propensione dei
dell’antico regime è originata dalla tendenza dei ceti a difendere le proprie
sovrani a monetizzare il desiderio dei propri sudditi di acquisire titoli,
posizioni e preminenze, a sorvegliarne i confini, controllando i nuovi accessi,
a mettendo questi ultimi, più o meno nascostamente, in vendita, tende ad
rivendicarne puntigliosamente le attribuzioni (o a garantirsene di nuove) a
accentuare questi problemi ingolfando i ranghi superiori della società. Un
scapito dei ceti concorrenti.
conto è, infatti, essere uno dei dieci o dodici duchi di un regno, un altro
Questa conflittualità si estende ovviamente anche agli individui. È evidente
trovarsi insieme ad altri duecento pari grado. Poiché il rango è determinato
minore.
maestro passerà agli Asburgo dopo la morte di Carlo il Temerario (cfr. supra,
Nelle monarchie europee tali idee comportano la presenza, a fianco del cap.
1). Di origine medievale sono anche i tre ricchi e potenti ordini militari
sovrano, di corpi rappresentativi più o meno ampi che si richiamano alla
castigliani di Santiago, Calatrava e Alcántara, del cui controllo, alla fine del
Magna Curia, l’assemblea dei rappresentanti dell’antico regno franco. In tutte
Quattrocento, si impadroniscono i re cattolici. Nel corso del XVI e XVII le
principali monarchie europee, medievali e poi moderne, il re è così secolo
tutte le monarchie europee si dotano di nuovi ordini militari e affiancato da
un’assemblea dei rappresentanti del regno. Non si tratta però di cavallereschi
o utilizzano in maniera massiccia quelli già esistenti per soddisfare
un’assemblea elettiva, come avviene nelle moderne democrazie, in quanto
tale le richieste di distinzione dei gruppi aristocratici. Tipico è il caso
dell’Ordine di istituzione è composta da rappresentanze di ciascun ordine e
svolge Santo Stefano, istituito dal duca di Toscana (1562), e di quello dei
Santi un’importante funzione, quella del consiglio politico, e ha la rilevante
Maurizio e Lazzaro, creato dal duca di Savoia (1572).
esse vedono la presenza dei soli procuratori delle città. Viceversa in Aragona,
Non è dunque un caso se, a fronte di queste difficoltà di gestione delle
Catalogna e Valencia le assemblee, dette Corts, sono organizzate secondo la
assemblee rappresentative, i sovrani tendano a convocarle il meno possibile e
tripartizione degli ordini in camere, dette bracci. Nei territori del Sacro solo
in caso di necessità. Vedremo come una delle tendenze delle «nuove romano
impero, infine, esiste un’assemblea cui spetta l’approvazione delle
monarchie» sarà quella di tentare di fare a meno dei Parlamenti, cercando
leggi, il Reichstag (dieta), cui partecipano i sette principi elettori, numerosi
altrove i mezzi finanziari necessari alla loro politica.
un modello che conta remoti precedenti nella tradizione delle tribù Id., Per
una nuova storia costituzionale e sociale, a cura di P. Schiera, Vita e
Pensiero, Milano germaniche, ma che è presente nei sistemi elettivi
dell’imperatore e del papa.
2000.
Torino 1992.
S. Cerutti, R. Descimon, M. Prak (a cura di), Cittadinanze, in «Quaderni
storici», nuova La costruzione di una legittimità dinastica, sottratta all’alea
dell’elezione e serie, 89, 1995.
dinastia cui Dio ha affidato le sorti di un regno per il benessere dei sudditi e
la C. Donati, L’idea di nobiltà in Italia. Secoli XIV-XVIII, Laterza, Roma-
Bari 1988.
E.H. Kantorowicz, I due corpi del re. L’idea di regalità nella teologia
politica medievale, Einaudi, Torino 1989 (ed. or. 1957).
prevede una sorta di sdoppiamento della figura del sovrano, che finisce, a S.
Laudani, Le corporazioni in età moderna: reti associative o principi
d’identità? , in «Storica», III, imitazione delle due nature di Cristo, umana e
divina, per avere anch’egli due 8, 1997, pp. 125-45.
corpi. Da una parte vi è la persona del re, il suo corpo fisico e mortale,
caduco e O. Niccoli, I sacerdoti, i guerrieri, i contadini. Storia di
un’immagine della società, Einaudi, destinato a perire; dall’altra, vi è la
figura del re che incarna simbolicamente un Torino 1979.
«mistico» del sovrano che, come figura della monarchia, perde le sue
caratteristiche di finitezza umana per ascendere a una funzione semidivina di
garante dell’ordine terreno. Quel che più conta è che questo secondo corpo
abbraccia e raccoglie in sé la comunità politica e offre ad essa un principio di
unità e un sentimento di continuità e identità.
Bibliografia
A. Black, Guilds and Civil Society in European Political Thought from the
Twelfth Century to the Present, Methuen and Co., London 1984.
In tale contesto, tra il 1336 e il 1341, due navigatori genovesi al servizio della
corona portoghese hanno scoperto le Canarie, un arcipelago a circa 160
navigazione
Una questione assai rilevante è quella dello sviluppo delle tecniche navali e
degli strumenti di navigazione. Per solcare il Mediterraneo lungo le linee Nel
corso del XV secolo, l’intensificarsi dei traffici fra i maggiori centri costiere
le imbarcazioni utilizzano più i remi che le vele. Nel Quattrocento, mercantili
del tempo, Venezia e Genova, e i porti dell’Europa settentrionale,
l’introduzione di innovazioni provenienti dall’Europa settentrionale, quali la
favorisce lo sviluppo di alcune città iberiche affacciate sull’Oceano Atlantico.
In velatura composta (ossia formata da più di un albero e di una vela) e il
timone particolare, Cadice e Lisbona rappresentano gli scali ideali per una
fiorente unico dritto di poppa al posto del tradizionale remo, rendono più
manovrabili navigazione di tipo costiero: le navi genovesi o veneziane, adatte
a solcare il più e meglio governabili le imbarcazioni più diffuse a quel tempo:
la galera tranquillo Mar Mediterraneo, seguono infatti le rotte prossime alle
coste mediterranea, una nave lunga in media circa 40 metri, larga 5 o 6, con
limitate atlantiche della penisola iberica e della Francia per raggiungere
Londra, Bruges capacità di carico (circa 100 tonnellate), mossa soprattutto
dall’azione dei remi, e Anversa. Durante il Trecento e il Quattrocento non
sono però solo i vascelli e la nave tonda settentrionale, lunga dai 23 ai 27
metri, larga circa 10, dotata di di Venezia e Genova a percorrere le rotte
atlantiche. Infatti, sin dal XII secolo, i alberi e vele, che può trasportare
grandi carichi. I navigatori genovesi sono fra i mercanti portoghesi si sono
inseriti nelle correnti di traffico fra Mediterraneo e primi a rendersi conto che,
per affrontare con pesanti carichi di mercanzie le Atlantico esportando vini,
olio e sale e importando tessuti, metalli vili e onde dell’Atlantico, seppure
lungo le rotte costiere, occorre disporre di navi di preziosi, cereali e corallo.
Molto attivi nei traffici con l’Europa settentrionale grande stazza in grado di
navigare in maniera sicura. Ecco quindi come, nella sono anche i gruppi
mercantili catalani: Barcellona è un importante snodo seconda metà del XV
secolo, grazie all’innesto degli elementi indispensabili alla commerciale del
Mediterraneo occidentale, nonché la capitale di un regno, navigazione
costiera atlantica sulle navi mediterranee viene superata la quello d’Aragona,
che nel XV secolo ha assunto il controllo della Sardegna, tradizionale
distinzione fra galera e nave tonda e viene concepito un nuovo della Sicilia e
di Napoli.
reali dimensioni.
La scoperta della nuova rotta per l’India pone però non pochi problemi.
Infatti Calicut, così come gli altri territori di quest’area, dai quali partono i
carichi di spezie – contrariamente alle leggende europee del tempo –, è
abitata da popolazioni di religione musulmana. Inoltre il commercio delle
spezie è saldamente in mano ai mercanti arabi, che le trasportano via mare
fino ai porti del Golfo Persico o del Mar Rosso, da dove giungono –
attraverso itinerari terrestri – nel Mediterraneo orientale. Viene quindi a
cadere l’illusione dei portoghesi di saltare l’intermediazione dei mercanti
«infedeli». In secondo luogo, l’intera area compresa fra l’Oceano Indiano, il
Golfo Persico e il Mar Rosso è un vero e proprio crocevia di commerci e
civiltà, antiche quanto quelle mediterranee. Qui, a differenza che in Africa, i
portoghesi hanno molto poco da offrire in cambio del prezioso pepe e delle
altre spezie, soprattutto stoffe, miele, zucchero e corallo. Il solo mezzo di
pagamento accettato dai Le esplorazioni geografiche fra Quattro e
Cinquecento mercanti orientali – a parte il corallo, assai ricercato in Asia – è
l’argento.
A partire dal 1505 i portoghesi creano una serie di stazioni commerciali fra
Le esperienze accumulate nel corso delle esplorazioni delle coste africane e le
coste dell’Africa orientale e quelle dell’India occidentale, volte ad assicurare
il delle prime navigazioni in alto mare consentono alla marineria lusitana di
controllo delle rotte commerciali dell’Oceano Indiano. L’ideatore di questo
raccogliere preziose informazioni nautiche e geografiche. Ciò rende possibile
il sistema è il viceré Francisco de Almeida – il primo rappresentante della
corona progetto di circumnavigazione dell’Africa per arrivare alle Indie al
fine di portoghese nelle Indie –, il quale considera un’impresa inutile e
costosa impadronirsi del commercio delle spezie (pepe, cannella, chiodi di
garofano qualunque occupazione territoriale diretta delle aree interne e
privilegia ecc.). Alla fine del 1487, la punta estrema del continente africano
viene l’installazione di basi fortificate in corrispondenza delle città costiere di
doppiata da una spedizione guidata da Bartolomeo Díaz, il quale la battezza
maggiore utilità, che pagano solo un tributo al Portogallo, ma mantengono
con cui l’Europa ha rapporti da secoli, nel Nuovo Mondo i castigliani entrano
Effetto inaspettato del trattato di Tordesillas è l’attribuzione dell’odierno in
contatto con civiltà del tutto ignote, assai diverse fra loro per livelli di Brasile
alla corona lusitana. Infatti nel 1500, effettuando un’ampia manovra
sviluppo. In alcune zone le popolazioni indigene vivono organizzate in tribù,
verso ovest per raggiungere l’Africa meridionale, una flotta portoghese al
praticando la caccia e la pesca, nonché la coltivazione del mais – un cereale
comando di Pedro Álvares Cabral viene spinta dai venti sulle coste brasiliane
e sconosciuto nel continente europeo –, che richiede assai meno cure del
grano e prende possesso del territorio a nome della corona lusitana.
fornisce rese assai maggiori. In altre e vaste zone del Nuovo Mondo sono
Solo con il viaggio compiuto dal fiorentino Amerigo Vespucci, nel 1501,
presenti società assai evolute sotto il profilo dell’organizzazione politica,
prende corpo l’idea che le terre scoperte da Colombo non facciano parte
comprendenti popolazioni così diverse da poter essere definite imperi dagli
dell’Asia, ma siano un vero e proprio Nuovo Mondo. Una volta assodato che
si europei. Tuttavia gli imperi azteco e incaico non dispongono di una
tecnologia tratta di un nuovo continente, i navigatori al servizio della corona
castigliana sufficiente a resistere all’urto con la civiltà europea. Le armi da
fuoco – unite a riprendono la ricerca di una rotta per l’Oriente. È Ferdinando
Magellano, un notevoli dosi di spregiudicatezza e crudeltà – danno ai
conquistadores castigliani portoghese al servizio dell’imperatore Carlo V, a
cimentarsi con la una superiorità schiacciante. Nel 1519, una spedizione di
alcune centinaia di circumnavigazione dell’America: nel 1519 Magellano
salpa da Siviglia e, uomini, guidata da Hernán Cortés, sbarca in quello che
verrà ribattezzato superato lo stretto che da lui prenderà il nome, giunge due
anni dopo Messico e riesce ad abbattere l’impero azteco nel giro di due anni.
Allo stesso
modo, nel 1532, Francisco Pizarro distrugge l’impero degli Incas, nell’attuale
(castigliana, fiamminga, veneziana e francese) spinge il re Giovanni III ad
Perù, anche se solo nel 1548 la conquista di quest’area dell’America
allontanare con la forza possibili rivali e di avviare la colonizzazione del
Brasile.
per lavorarvi.
inglese – attua una rigida organizzazione dei traffici basata sull’obbligo per le
J.H. Elliott, Il vecchio e il nuovo mondo 1492-1650, Il Saggiatore, Milano
1985 (ed. or.
J. Gil, Miti e utopie della scoperta, Garzanti, Milano 1992 (ed. or. 1989).
della penisola iberica sfruttando la «corrente del golfo» (scoperta nel 1513),
or. 1982).
1960).
dalla terra d’origine buona parte delle derrate alimentari (farina, olio, vino)
e W. Reinhard, Storia del colonialismo, Einaudi, Torino 2002 (ed. or. 1996).
tutti i manufatti (armi, utensili metallici, tessuti, strumenti nautici ecc.) di cui
R. Romano, I conquistadores: meccanismi di una conquista coloniale,
Mursia, Milano 1974.
hanno bisogno. In cambio, oltre all’oro e alle perle, essi – a partire dal 1530
–
4. Umanesimo e Rinascimento
diversi uomini di cultura che portano alla luce codici, dimenticati da secoli
Figura rilevante nella cultura umanistica europea è quella di Erasmo da
nelle biblioteche monastiche di tutta Europa, e riscoprono moltissime opere
di Rotterdam (1466 o 1469-1536). Personaggio dalla profonda sensibilità
autori famosi nell’antichità e da tempo dimenticati. Uno degli scopi
religiosa, Erasmo si impegna a conciliare le istanze della fede con il rigore
programmatici di questa operazione di ricerca è quello di restituire alla sua
intellettuale. Egli ritiene che la traduzione latina della Bibbia, la cosiddetta
purezza la lingua latina. Il latino, infatti, utilizzato durante l’intero Medioevo
Vulgata, in uso da circa un millennio nella liturgia ecclesiastica, sia un testo
negli ambienti religiosi e colti, appare, nel XIV e XV secolo, notevolmente
costellato di errori dei copisti. Pertanto, così come auspica un ritorno al
diverso rispetto a quello utilizzato nei versi di Virgilio e nelle prose di
cristianesimo evangelico delle origini, egli si dedica a elaborare un’edizione
Cicerone. Si pongono così le basi per la fondazione di una nuova disciplina,
la critica del testo greco del Nuovo Testamento, con traduzione latina a
fronte.
giunge in Europa tramite i mercanti che commerciano con gli arabi e che Un
ruolo particolare nella diffusione dei classici in Europa ricopre l’editore
risulta più economico della pergamena – fabbricata con pelle di pecora –
sui problemi che il capo di una famiglia deve affrontare. Assume un valore A
imprimere una svolta nella pubblica considerazione nei confronti degli
rivoluzionario, a fronte di quanto fino a quel momento affermato dai
moralisti artisti è anche la sempre maggior qualificazione che serve per
concepire e e dai teologi, il valore che Alberti, attraverso le parole di uno dei
personaggi realizzare le opere desiderate dai grandi mecenati dell’epoca. A
questo principali, Giannozzo, attribuisce al denaro. Non solo esso è
indispensabile proposito, un profilo significativo offre la figura di Filippo
Brunelleschi (1377-all’uomo per vivere, ma è anche in stretta relazione con
l’uso del tempo: infatti 1446), architetto, ingegnere e scultore. Brunelleschi
applica le regole della solo colui il quale sa impiegare proficuamente il
proprio tempo può conseguire prospettiva matematica e della
proporzionalità per progettare le sue opere. Egli i propri scopi e ottenere ciò
che desidera. Lo scorrere del tempo, tratto si avvale di raffinate conoscenze
scientifiche e meccaniche per realizzare il suo caratterizzante dell’esperienza
umana, in contrasto con l’eternità che capolavoro, la cupola della chiesa di
Santa Maria del Fiore a Firenze, che viene contraddistingue la figura di Dio,
è specchio della laicità di Alberti, nella innalzata senza bisogno di centine
(strutture portanti provvisorie). In virtù delle convinzione che nulla possa
essere precluso all’uomo.
sono gli scontri dell’artista con uno dei suoi più importanti mecenati, papa
All’interno del mondo rinascimentale un luogo privilegiato spetta all’artista
Giulio II, protettore di Bramante (1444-1514) e di Raffaello Sanzio da
Urbino
– pittore, scultore o architetto che sia –, che per la prima volta conquista
(1483-1520). Il pontefice tollera le asperità caratteriali di Michelangelo non
rispetto e prestigio all’interno della società. In precedenza il professare
un’arte solo perché vuole che egli rimanga al suo servizio, ma anche perché
si va
suo signore: «onde forse si poria dir che ’l divenir institutor del principe
fosse il quali la tradizione platonica si mescola a quella magico-astrologica
della cultura fin del cortegiano», come dice uno dei partecipanti al dialogo.
L’elaborazione egizia ed ebraica, dando origine a un sapere filosofico ed
esoterico, destinato di Castiglione chiude la parabola rinascimentale. Mentre
i primi umanisti cioè a essere rivelato a pochi sapienti, in grado di non farsi
distrarre dalle avevano creduto negli ideali repubblicani di matrice classica,
Castiglione apparenze delle cose e di essere iniziati ai segreti che consentono
la sembra prendere atto del fatto che tra fine Quattrocento e inizio
Cinquecento manipolazione della natura tramite le scienze «occulte».
che il futuro sia scritto nei moti celesti e nelle figure che l’immaginazione
umana proietta sulla volta celeste, popolata di forze divine, ora benefiche ora
malefiche, rappresenta uno degli elementi che – pur attraverso differenti
elaborazioni concettuali – connette fra loro la cultura dell’antichità classica,
4.6. La natura e i saperi «occulti»
creare una profonda unità fra tutti gli esseri. Tramite la magia e l’alchimia –
grande libro dei cieli, dove ogni mutamento può essere conosciuto perché già
Inoltre, nel Quattrocento e nel Cinquecento riscuote grande successo fra gli
scritto.
pratiche astrologiche ciò che è «vera» da ciò che è «falsa» scienza, nel nome
di Id., Scritti sul Rinascimento, Einaudi, Torino 1967.
predizioni astrologiche sul futuro degli esseri umani nel nome della difesa
della Id., Lo zodiaco della vita. La polemica sull’astrologia dal Trecento al
Cinquecento, Laterza, libertà dell’uomo, unica creatura in grado di
determinare da sola il proprio Roma-Bari 1982.
destino.
Id., La cultura del Rinascimento, Il Saggiatore, Milano 1988 (ed. or. 1968).
della battaglia tra le virtù e i vizi, tra lo spirito e la carne, tra l’imitazione di
Alla base della riflessione teologica di Lutero vi è, come sempre, il confronto
Cristo e il continuo rischio del peccato che travaglia quotidianamente la vita
tra la lettura dei testi sacri e la dottrina ortodossa della Chiesa, tra il
messaggio del credente.
di Gesù Cristo, sentito come una rivelazione dotata di un’irruente e attuale
Una vita condotta nella Chiesa e rispettando i suoi insegnamenti garantisce,
forza di espressione, e il sapere ufficiale tramandato piuttosto stancamente
dalla se non il Paradiso, almeno che il Purgatorio duri il più breve tempo
possibile.
tesoro di meriti accumulati da Cristo, dalla Madonna e dai santi. Il papa era
una Sottolineare con forza questo punto significa in sostanza per Lutero
additare sorta di amministratore in terra di tali meriti, che i fedeli potevano
facilmente come inutile o dannosa l’intera opera di mediazione fra l’uomo e
Dio che la acquisire: nei primi anni del Cinquecento, la pratica delle
indulgenze che Chiesa pretende di esercitare.
questo suo ruolo la Chiesa si giova anche della intercessione dei santi,
uomini e Avendo appreso le argomentazioni propagandistiche di tipo quasi
donne dalla vita e dalla fede esemplari, non di rado capaci, a imitazione di
commerciale adottate dal frate domenicano Johann Tetzel nel predicare
Cristo, di donare la propria esistenza (come martiri) in difesa del
cristianesimo l’indulgenza nei territori confinanti con la Sassonia, Lutero, il
31 ottobre 1517, e della Chiesa. I fedeli possono così godere, nell’itinerario
della propria anima invia le sue 95 tesi prima a Hohenzollern e poi ad alcuni
teologi. Il cuore della verso il paradiso – la sede celeste della definitiva
salvezza consistente nella posizione luterana può essere riassunto
nell’affermazione che solo la grazia beatitudine garantita dalla vicinanza del
divino –, della cooperazione tanto della salva: questo significa che il fedele
non può e non deve compiere azioni Chiesa terrena quanto di quella
ultraterrena, impersonata dai santi. Questo particolari per cercare la
salvezza eterna, ma deve solo avere fede. Solo la fede, percorso dell’anima
dei defunti passa, secondo la dottrina cattolica, per un la fede autentica, in
sostanza giustifica, cioè sottrae l’uomo alla schiavitù del luogo trascendente
di sofferenza temporanea, necessaria a purgare l’anima del peccato
originale. Inutili quindi sono, in vita, le confessioni e, se condotte a fedele
dalle scorie prodotte dai peccati, il Purgatorio. Si tratta di un luogo di fine di
garantirsi la salvezza eterna, le opere di bene: nessuno può prevedere né
dolore e di travaglio (si pensi a come esso viene immaginato e raccontato da
influenzare la sorte dell’anima, decisa solo dalla giustizia di Dio,
inutili sono le preghiere indirizzate ai santi, che, proprio come la Chiesa, non
Infine le dottrine di Lutero appaiono a molti gruppi sociali come lo possono
intercedere per l’anima del fedele. Il culto loro prestato attraverso strumento
religioso e culturale in grado di scardinare o modificare in immagini e
devozioni per i loro resti mortali (reliquie) sono poi qualificati di profondità
l’ordine politico-sociale esistente. Infatti esse vengono lette come
superstizione. La critica radicale cui Lutero sottopone le indulgenze contiene
l’affermazione di una via che assicura, attraverso l’abbattimento del potere
in embrione la messa in discussione del ruolo stesso della Chiesa, del clero e
mondano della Chiesa e del suo sistema di norme sociali vincolanti,
maggiore dei sacramenti così come essi si sono andati articolando e
sviluppando nei libertà per tutti. Secondo Lutero le Sacre Scritture sono
l’unica fonte autentica secoli precedenti: è una vera e propria rivoluzione
concettuale che incrina la della parola di Dio, l’unica autorità legittima cui
il cristiano deve fare visione del mondo che sorregge l’ordine costituito della
cristianità cattolica.
riferimento nella sfera religiosa. Sulla base del principio della «sola
Scrittura», egli quindi dichiara vana e senza fondamento ogni pretesa della
Chiesa cattolica, così come essa si è andata configurando storicamente, di
essere l’unica depositaria della facoltà d’interpretare la parola divina e di
mediare fra l’uomo e 5.2. Nascita del movimento protestante
delle Sacre Scritture, unica fonte di verità per l’uomo. In ciò egli riprende e
In secondo luogo alcuni sovrani trovano nelle idee luterane la possibilità di
amplifica il pensiero di Erasmo da Rotterdam, che sosteneva l’esigenza di un
ritorno alla purezza del cristianesimo originale e alla conoscenza della
Bibbia.
che provvede a mettere l’ex monaco al sicuro in un rifugio segreto (il castello
di Egli pertanto rifiuta in quanto rituali insignificanti ai fini della salvezza la
Wartburg), dove Lutero si dedica alla traduzione in tedesco del Nuovo
cresima e l’estrema unzione. Allo stesso modo il matrimonio, istituzione
Testamento – che viene stampato nel 1522 – allo scopo di consentire a tutti i
umana, non ha alcuna valenza sacramentale. La figura del sacerdote come
cristiani il libero accesso alla parola di Dio. Il successo di tale iniziativa è
gestore del sacro, trait d’union tra mondo terreno e aldilà, viene a sua volta
travolgente: tra il 1522 e il 1546 vengono infatti stampate circa 430 edizioni
smantellata. L’idea stessa di un clero come ordine separato, distinto da
quello dell’opera. Lutero traduce anche l’Antico Testamento, che vedrà la
luce solo dei fedeli, per Lutero è abominevole: ogni cristiano è chiamato al
rapporto nel 1534. Per comprendere appieno il significato e la portata di tali
scelte diretto con Dio e a essere sacerdote per se stesso e per gli altri. Ne
consegue occorre tener presente che la pratica di culto cattolica si fondava
non solo l’abolizione della struttura gerarchica del clero e della ragion
d’essere tradizionalmente sulla versione latina della Bibbia elaborata da san
Girolamo delle istituzioni ecclesiastiche secolari e regolari, ma anche che
tutti i fedeli, nel IV secolo d.C. e nota come Vulgata e sulla sua spiegazione
offerta dal senza distinzione, possono amministrare i sacramenti e predicare
la parola predicatore dal pulpito della chiesa. Dato che il latino era una
lingua perlopiù divina (dottrina del sacerdozio universale).
seguiranno le nuove visioni teologiche nate nel solco del pensiero luterano,
Nella predicazione di Müntzer sono presenti idee millenaristiche e istanze
sulla scorta dell’autonoma interpretazione dei testi sacri. In occasione della
rivoluzionarie: egli predica la lotta armata contro i principi come prodromo
dieta, Filippo Melantone presenta una professione di fede luterana, nota
come dell’avvento del regno di Cristo sulla terra. Tali idee provocano la
dura Confessio augustana, dai toni moderati e concilianti, che egli ritiene
possa reazione dei principi e dei poteri dominanti: i seguaci di Müntzer
vengono costituire una mediazione tra protestanti e cattolici. Il tentativo
fallisce e, con massacrati nel 1525 nella battaglia di Frankenhausen (in
Turingia) e il loro capo esso, si chiude la fase di più aperto dialogo per
ritrovare l’unità perduta dei viene giustiziato. Lutero, preoccupato che il suo
pensiero, interpretato come cristiani.
Contarini, che, nel 1537, redige un documento sulla riforma della Chiesa (
Consilium de emendanda ecclesia), ammettendo indirettamente la fondatezza
di parte delle critiche protestanti alle condizioni della vita religiosa. Inoltre,
nel 1541, si tiene a Ratisbona, sotto gli auspici dell’imperatore, un ulteriore
5.3. Dai tentativi di conciliazione al conflitto incontro tra esponenti cattolici
e luterani, in cui Contarini esperisce un nuovo, ma infruttuoso tentativo di
raggiungere un compromesso sulla questione Grazie alla presa di distanze
dalle interpretazioni radicali del suo pensiero e centrale della
giustificazione.
dai movimenti sociali che esse suscitano, Lutero mantiene la solida alleanza
con Di fronte al progressivo irrigidimento teologico cattolico e al fallimento i
principi e i ceti dominanti tedeschi, mentre si va strutturando una vera e
delle prospettive di intesa, i principi protestanti – timorosi della potenza
propria Chiesa luterana. Da parte sua, l’imperatore Carlo V ha un
dell’esercito imperiale spalleggiato dai principi tedeschi cattolici – si
riuniscono atteggiamento inizialmente cauto nei confronti della Riforma. Da
un lato egli in una lega difensiva detta di Smalcalda. Ancora una volta
l’imperatore Carlo V, teme che l’uso della forza possa causare
l’inasprimento dei non facili rapporti frenato nella sua azione in Germania
dall’intervento francese, temporeggia con i principi, numerosi nella
Germania centro-settentrionale, che appoggiano prima di chiudere la partita
sul piano militare. Una netta vittoria dell’esercito più o meno apertamente le
idee luterane. Dall’altro, Carlo V è costretto a far imperiale sulle truppe
della Lega di Smalcalda ha luogo solo nel 1547 a Mühlberg. Per quanto
importante, questa vittoria non è però risolutiva a causa
del crescente sostegno francese ai principi protestanti. Si giunge così, in una
situazione di stallo, alla pace di Augusta (1555), nella quale Ferdinando
d’Asburgo, delegato dall’imperatore, riconosce l’esistenza della confessione
luterana in quei territori dell’impero i cui principi ne professano il credo. Le
popolazioni di tali territori sono perciò automaticamente considerate di fede
luterana. È il cosiddetto principio della cuius regio eius religio: vale a dire
che a ciascun suddito tocca professare la religione scelta dal proprio
sovrano, avendo come unica scelta l’emigrazione verso un luogo in cui la sua
confessione sia quella ufficiale. Si tratta, come si vede, di una soluzione
molto lontana dal principio di tolleranza: essa ha però il vantaggio di porre
termine – per un certo periodo – alla guerra civile religiosa nei territori
imperiali.
5.4. Protestantesimi
Alcuni seguaci di Zwingli – attraverso una rigorosa fedeltà alla lettera delle
dimostrare, non già con opere di carità, ma con la loro intera esistenza
terrena, In tutta l’Europa centro-settentrionale la diffusione del movimento
di appartenere al novero dei primi e non a quello dei secondi. La vocazione,
protestante procede con grande rapidità durante la prima metà del XVI
secolo.
ossia la chiamata di Dio a svolgere con zelo il proprio ruolo nella società, Il
luteranesimo diviene religione ufficiale nel regno di Svezia con la
separazione comporta l’esigenza di fare bene il mestiere che è stato
assegnato a ciascuno e di dalla Danimarca e l’ascesa al trono di Gustavo
Vasa (1523) e poi anche in suscitare ammirazione e rispetto in tutti gli altri
membri della comunità. Gli Norvegia, Islanda e Danimarca. Le idee di
Calvino, grazie soprattutto alla forte eletti, per Calvino, vanno riconosciuti –
come voleva Gesù Cristo – dai loro spinta alla predicazione del nuovo
messaggio riformato e all’intenso frutti, dal buon esito delle loro azioni del
mondo, non certo da occasionali proselitismo, conoscono un notevole
successo al di fuori di Ginevra. Gli stessi opere di bene. In ciò gli individui
sono sorretti e sorvegliati da una comunità scritti di Calvino, tra i quali
spicca la Istituzione della religione cristiana (1536), che vigila sulla moralità
individuale ed esercita una fortissima pressione contribuiscono a tale
successo. Intensa è l’opera di diffusione del messaggio regolatrice sui
singoli.
del Consiglio cittadino e dai pastori, ossia uomini devoti che affiancano alla
propria attività lavorativa e al ruolo di capifamiglia la predicazione e
l’amministrazione del culto riformato. Al Concistoro spetta il compito di
sovrintendere al buon andamento della Chiesa riformata e di reprimere, per
5.5. L’anglicanesimo
Bibliografia
Bolena – con l’approvazione del Parlamento, emana nel 1534 l’ Atto di W.J.
Bouwsma, Giovanni Calvino, Laterza, Roma-Bari 1993 (ed. or. 1988).
Questi è una figura fondamentale, poiché viene scelto personalmente dal 6.1.
L’impero ottomano
sultano, che gli affida il proprio sigillo: egli detiene un potere pari a quello
del suo sovrano, che può destituirlo in qualsiasi momento dal suo incarico e
A metà del Cinquecento la grande espansione ottomana sul Mediterraneo,
decidere – come accade il più delle volte – di condannarlo a morte.
Attorniano cominciata nel 1453 con la conquista di Costantinopoli, può dirsi
conclusa.
alla conversione di chi professa una fede differente, così come non intendono
infra, cap. 8).
cristiani, che sono responsabili della propria comunità dinanzi alle autorità
(cfr. supra, cap. 1) per giudicare e reprimere tutti i comportamenti e le
dottrine locali e imperiali.
Cinquecento.
stabilito dal re, redige un decreto, una lettera o un ordine che, una volta
siglato da Filippo II, viene trasmesso – a seconda dei casi – a sovrani e
ministri stranieri oppure a viceré, governatori, ufficiali, istituzioni locali o
singoli sudditi della monarchia. A differenza del padre, sovrano con una
corte itinerante, Filippo II 6.3. L’azione di Filippo II nel Mediterraneo
ottomane.
sultano Selim III (1574-94) siglino una tregua che verrà sempre rinnovata
negli anni successivi.
Elisabetta I, che subisce però, nel 1588, una disastrosa e cocente sconfitta
nelle Id., Schiavi mussulmani nell’Italia moderna, ESI, Napoli 1999.
J.H. Elliott, La Spagna e il suo mondo 1500-1700, Einaudi, Torino 1996 (ed.
or. 1993).
Controriforma
155-82.
J. Martínez Millán (a cura di), La corte de Felipe II, Alianza, Madrid 1994.
1978).
relativi al peccato originale, alla fede, alle fonti della rivelazione (le Sacre
Del tutto diversi sono invece gli obiettivi di Paolo III e di Carlo V. Il papa,
Scritture e la loro interpretazione), alla giustificazione e ai sacramenti.
sostenuto dal partito dei cardinali e dei vescovi più legati agli interessi
politici Entrato in urto con Carlo V, a seguito dell’assassinio del proprio
figlio, Pier ed economici della Curia romana, vede nel concilio unicamente
la sede in cui Luigi Farnese (1503-47) e del tentativo imperiale di occupare
il ducato intraprendere la restaurazione dell’autorità della Chiesa e lanciare
la lotta farnesiano di Parma e Piacenza, nella primavera 1547, Paolo III fa
approvare il contro gli eretici. Invece l’imperatore e il partito dei prelati a
lui vicini puntano trasferimento del concilio a Bologna, città appartenente
allo Stato della Chiesa, al raggiungimento di una soluzione di compromesso
con i protestanti che allo scopo evidente di assumerne il pieno controllo. A
causa della guerra tra consenta di salvaguardare l’autorità di Carlo V in
Germania. Accanto a costoro l’imperatore e il papa il concilio si blocca e lo
stesso papa, nel 1549, ne vi sono le istanze di una galassia di personalità
laiche ed ecclesiastiche che sospende i lavori.
III (Giovanni Maria del Monte, 1549-55), che, come segno di apertura, invita
D’altra parte il concilio, che si concluderà solo nel 1563, si svolge in modo
anche i rappresentanti riformati, i quali però rifiutano la proposta. Nel corso
tutt’altro che lineare e continuativo. La situazione politica europea fa sentire
della seconda fase del concilio (maggio 1551-aprile 1552) viene esaminata
la pesantemente i propri effetti: tra sospensioni e interruzioni più o meno
forzate, spinosa questione dell’eucaristia. Ancora una volta però gli eventi
politici i lavori conciliari occupano infatti poco più di un quadriennio.
d’anime. I vescovi sono ora tenuti a indire periodiche assemblee del clero a
Sul piano dottrinale la principale cura del concilio è uscire dall’«incertezza
livello diocesano (dette sinodi) e a partecipare alle assemblee dei vescovi
della teologica» che aveva fino ad allora caratterizzato la Chiesa. I padri
conciliari si provincia ecclesiastica di cui le loro diocesi fanno parte (concili
provinciali), pronunciano su punti basilari della teologia cristiana, dei quali
i protestanti, ma nonché a effettuare visite pastorali per verificare le
condizioni morali e anche molti cattolici, avevano denunciato la scarsa
chiarezza e coerenza. In materiali delle persone e delle istituzioni
ecclesiastiche poste sotto la loro guida, primo luogo il Concilio di Trento
riafferma il valore della tradizione anche allo scopo di promuovere
l’applicazione dei decreti tridentini. Poiché il ecclesiastica come fonte
dell’autorità spirituale cristiana. Contro la dottrina clero secolare è spesso
ignorante e incapace perciò non solo di controbattere le protestante della
lettura personale delle Sacre Scritture viene dichiarata argomentazioni
protestanti, ma anche di amministrare i sacramenti e di istruire
l’insostituibilità del magistero della Chiesa e del clero, unici depositari della
i fedeli sui principi della fede cattolica, viene deciso di creare in ogni diocesi
un facoltà di leggere e interpretare il verbo divino nell’unica versione
autorizzata, seminario, un centro di istruzione in cui sarebbero stati formati
gli aspiranti quella della Vulgata. Contro la dottrina protestante della
salvezza mediante la sacerdoti. I decreti tridentini stabiliscono che il clero
secolare con cura d’anime sola grazia viene ristabilito il ruolo delle opere di
bene, garantito dalla presenza (strutturato sulla base delle parrocchie) abbia
il dovere di amministrare i mediatrice della Chiesa terrena e di quella celeste
(rappresentata dai santi). Ne sacramenti e di svolgere la predicazione
ordinaria e l’insegnamento ai fedeli dei discende, tra l’altro, la
riaffermazione di tutta una serie di credenze e di pratiche precetti basilari
della religione. Inoltre, per un miglior controllo delle comunità tradizionali
che erano state tra i principali bersagli delle critiche protestanti: i loro
affidate, i parroci sono obbligati ad annotare giornalmente in appositi libri
sette sacramenti e in particolare quello della confessione e dell’eucaristia –
circa tutti i battesimi, i matrimoni e le morti della loro parrocchia e a
registrare una il quale viene sancito il carattere reale e non simbolico della
presenza di Cristo volta l’anno, al momento dell’obbligo della comunione
pasquale, l’esatta (transustanziazione) –, la verginità della Madonna,
l’esistenza del Purgatorio, la composizione delle comunità (i registi degli
status animarum, «stati delle validità del culto dei santi e delle loro reliquie,
la capacità della Chiesa di anime»).
conclave del 1549. Il secondo, dopo un’inchiesta di cui gli stessi pontefici
sono tenuti all’oscuro, viene clamorosamente incarcerato per ordine di
Carafa, Mentre il concilio è ancora oggetto di negoziati fra papa e
imperatore, si va divenuto papa Paolo IV, per essere poi prosciolto dalle
accuse solo nel 1559
strutturando nella penisola italiana una rete di polizia della fede volta alla
con l’elezione di Pio IV. Anche Ignazio di Loyola (1491-1556) finisce sotto
repressione delle idee riformate ed eterodosse. Con una bolla del luglio 1542
Gran parte dell’azione più influente e innovativa svolta dalla Chiesa nel suo
intento di controllo della vita religiosa e di riforma dei comportamenti
collettivi, una sorta di nuova cristianizzazione, è peraltro svolta non dal clero
Istituzioni ecclesiastiche e Ordini religiosi, nell’Europa del Cinquecento
secolare, ma da quello regolare (organizzato in Ordini religiosi maschili o
femminili). Già nel corso del Medioevo, a partire dal XIII secolo, gli Ordini I
sovrani vedono nelle riforme approvate dal concilio la tendenza a un
religiosi mendicanti (come i domenicani, i francescani, i carmelitani e gli
rafforzamento del potere papale sulle istituzioni ecclesiastiche delle diverse
agostiniani) sono venuti sostituendosi a un clero secolare ignorante e realtà
dell’Europa cattolica. Esso si può cogliere nella più forte struttura
impreparato nella funzione cruciale della predicazione. A differenza dei
gerarchica della Chiesa, nella sempre più accentuata riduzione dei margini
di parroci, che dipendono dal vescovo, i regolari sono organizzati in Ordini e
manovra del Collegio cardinalizio – in cui sono tradizionalmente
rappresentati Congregazioni con vertici autonomi, sotto il diretto controllo
della Santa Sede, gli interessi delle dinastie e delle aristocrazie europee – e
nella ridefinizione del e agiscono su indicazione dei propri superiori. La loro
presenza è molto ruolo e delle competenze dei nunzi, i rappresentanti
religiosi e diplomatici del radicata, soprattutto in ragione delle opere
caritatevoli e assistenziali da loro papa presso le corti cattoliche. La
crescente ingerenza del papato nella vita delle promosse, anche attraverso
luoghi pii e confraternite. Ad essi fanno poi Chiese locali e il progressivo
irrigidimento delle normative tridentine sono riferimento importanti e sentite
tradizioni cultuali e spirituali che sono tenute percepiti con delusione da
molti osservatori cattolici dell’epoca. Nel 1619, il in vita grazie a
un’imponente rete di conventi che si aggiunge e si sovrappone a frate servita
Paolo Sarpi (1552-1623), canonista e consultore della repubblica di quella
degli Ordini regolari più antichi, come i benedettini.
chierici regolari che vanno nascendo a partire dal terzo decennio del
Cinquecento: i barnabiti (1533), i somaschi (1540), i gesuiti (1540), i W. de
Boer, La conquista dell’anima. Fede, disciplina e ordine pubblico nella
Milano della camilliani (1586), i caracciolini (1586) e gli scolopi (1617).
Abbandonato il Controriforma, Einaudi, Torino 2004 (ed. or. 2001).
modelli di misticismo che sono promossi dai nuovi Ordini appaiono molto C.
Ginzburg, I benandanti. Stregoneria e culti agrari tra Cinque e Seicento,
Einaudi, Torino diversi da quelli ispirati alle tradizioni eremitiche: imbevuti
delle forme della 1966.
pedagogica e missionaria.
alla vita religiosa. Nel 1540 papa Paolo III riconosce ufficialmente le Id., Il
Concilio di Trento e la Controriforma, Einaudi, Torino 1999.
religione
forme diverse, nel secolo successivo. In contrasto con i suoi stessi principi il
Filippo II, per realizzare questo progetto, ha dalla sua il fatto di governare il
cristianesimo si vedrà così ormai non solo diviso, ma drammaticamente più
vasto aggregato di Stati e di disporre della maggiore potenza militare del
lacerato (cfr. infra, cap. 9).
tempo. Egli può inoltre contare sulle ingenti risorse economiche (soprattutto
oro e argento) provenienti dalle colonie americane, le uniche che possono
far sperare di sostenere un impegno bellico a tutto campo (cfr. infra, cap.
10).
al trono del Portogallo. Qui infatti, sin dal 1578, prende avvio una grave
crisi dinastica, allorché il giovane sovrano Sebastiano I (1557-78) rimane
ucciso Alla morte di Enrico VIII l’Inghilterra entra in una crisi di
successione nella disastrosa battaglia di Alcazarquivir – durante una
spedizione che mira alla dinastica che è anche una crisi religiosa. Sul trono
viene infatti ammessa, nel conquista del Marocco – nella quale perisce o
viene catturato anche il fior fiore 1553, la figlia di Caterina d’Aragona (la
moglie che Enrico aveva ripudiato per della nobiltà lusitana. In assenza di
eredi, la corona passa al fratello, il cardinale sposare Anna Bolena), Maria
Tudor. La successione sul trono inglese, e quindi Enrico, il quale, data l’età
avanzata e la condizione ecclesiastica – che gli ha alla guida della Chiesa
anglicana, di una regina cattolica, sospettata non a torto impedito di avere
figli legittimi –, non dà speranze di continuità dinastica.
di essere manovrata dagli spagnoli (sposa infatti Filippo II nel 1554), suscita
Filippo II, figlio di una principessa portoghese e cugino del defunto sovrano,
ha però la reazione di parte degli anglicani, spalleggiati dal variegato
universo delle i titoli di legittimità dinastica e la forza politica necessari per
ottenere la corona sette protestanti inglesi, la maggioranza delle quali
ispirate al credo calvinista, i del paese iberico.
lasciato dalle forme più appariscenti di quello che era stato il culto mariano.
articoli di fede approvati nel 1562 sono ispirati alla dottrina calvinista), ma
Quando, a seguito della scoperta di un’ennesima congiura cattolica, simile
al cattolicesimo nella liturgia e nell’organizzazione ecclesiale (mediante il
Elisabetta fa processare, condannare e decapitare Maria Stuart (1587),
Filippo II mantenimento della rete di vescovadi e parrocchie). La prudenza
di Elisabetta decide di muovere guerra all’Inghilterra. Il sovrano fa allestire
la più grande rispetto ai cambiamenti sul piano liturgico – prudenza che i
puritani criticano, flotta militare fino ad allora messa in acqua, la cosiddetta
Invencible Armada, al nel nome della volontà di trasformare la Chiesa
anglicana in una religione fine di invadere l’isola. La scelta di attuare questa
mossa, certo azzardata, deriva pienamente riformata – nasce dalla
consapevolezza della presa che il rito dalla volontà di porre fine alla
sotterranea guerra che i pirati inglesi fanno ai cattolico continua a esercitare
su vaste fasce della popolazione. Anche sul traffici commerciali spagnoli e al
sostegno inglese alla causa protestante terreno della struttura ecclesiale la
regina respinge talune richieste, provenienti europea. Nel 1588, però, la
flotta spagnola, raggiunto lo stretto della Manica, dai settori radicali e
riecheggiate in Parlamento, di trasformare la Chiesa viene in parte dispersa
a causa di avverse condizioni atmosferiche e quindi anglicana in senso
presbiteriano, il che avrebbe significato il passaggio battuta dalla più
piccola, ma meglio organizzata flotta inglese, spalleggiata da dell’autorità
ecclesiastica dai vescovi (di nomina regia) ad assemblee di pastori navi
olandesi. Nel complesso la flotta inglese dimostra, almeno in quei mari, eletti
dalle comunità di fedeli, secondo il modello calvinista.
Tuttavia nei mesi successivi il disastro dell’ Invencible Armada priva la Lega
del sostegno spagnolo. Enrico III decide allora di far assassinare Enrico di
Guisa nel castello di Blois e di far giustiziare il cardinale Carlo. Nei mesi
successivi il sovrano si allea con Enrico di Borbone. A seguito di quest’atto,
però, lo stesso 8.4. Monarcomachi e «politiques»
con la Spagna, con la capitale, Parigi, in mano ai propri nemici. Egli allora
come se la divisione religiosa avesse improvvisamente dissolto quell’aurea
sceglie di rinnegare la fede nella quale era stato allevato, il calvinismo, e di
sacrale che i sovrani avevano sempre teso a preservare intorno alla propria
aderire al cristianesimo (1593). Questo atto consente la sua incoronazione a
re persona. Non più rappresentante di Dio in terra, un sovrano giudicato
nemico di Francia nella cattedrale di Chartres (febbraio 1594) con il nome
di Enrico IV
della vera fede finisce per essere considerato, anzi, un pericolo per la
comunità e gli apre le porte di Parigi («Parigi val bene una messa», pare
fosse il suo cristiana e di conseguenza la resistenza al suo potere e, al limite,
anche la sua celebre commento). Molti fautori della Lega cattolica, dopo
aver rifiutato la uccisione possono essere assimilate alla legittima difesa.
Idee come queste legittimità di un sovrano ugonotto, non possono ora fare a
meno di iniziano a circolare in Francia e nei Paesi Bassi a seguito
dell’esplodere dello sottomettersi al sovrano cattolico, che, nel 1595, ottiene
anche l’assoluzione di scontro religioso. Si afferma il tema della liceità
dell’uccisione di un sovrano papa Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini,
1592-1604), che lo riammette eretico, teorizzata dalle dottrine che la
storiografia ha definito, con qualche ufficialmente in seno alla Chiesa
cattolica sebbene «relapso», dal momento che imprecisione,
«monarcomache».
già una volta, per scampare alla strage della notte di San Bartolomeo,
Enrico si Si tratta infatti piuttosto del recupero della teoria politica greco-
romana era convertito al cattolicesimo per poi tornare, una volta al sicuro,
alla sua della tirannia. Secondo l’aristotelismo politico la monarchia tende
professione di fede ugonotta. La stessa Spagna è costretta dalle vittorie
militari naturalmente a degenerare in regime tirannico, che non è più un
regime del nuovo re e dal dissesto delle proprie finanze a siglare un accordo
di pace a monarchico, ma un diverso ordinamento politico. Nell’asprezza
dello scontro Vervins nel 1598. Nello stesso anno Enrico IV promulga
l’editto di Nantes, ideologico delle guerre di religione, le tesi della liceità
dell’opposizione al che riconosce cattolicesimo religione ufficiale in Francia,
ma garantisce agli potere costituito, dell’elusione dell’imperativo evangelico
di ubbidire a Cesare, ugonotti libertà di coscienza in tutto il regno e libertà
di culto in luoghi inizia a essere ammessa, nel caso almeno in cui Cesare
cessi d’essere tale per prestabiliti, oltre al controllo di numerose piazzeforti
come garanzia per la loro trasformarsi in un Nerone. I primi a elaborare
queste idee sono gli ugonotti sicurezza.
francesi, non a caso proprio nel momento più drammatico della lotta
religiosa, Conclusa la pace e chiusa la lunga fase di lotte religiose Enrico IV
può
eco. Per Bodin la sovranità dello Stato è, per sua natura, unitaria,
indivisibile e perpetua; essa inoltre non deve conoscere limiti, se non quelli
che essa stessa si dà in ossequio alla legge naturale e a quella divina, al fine
di realizzare un
Bibliografia
Province Unite
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1603), Il Mulino, Bologna 2003 (ed. or. 2000).
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G. Parker, The World Is not Enough. The Grand Strategy of Philip II, Yale
University Press, New Haven 1998.
Durante la prima metà del Cinquecento, i Paesi Bassi con le loro 200 città e
i
anabattisti era stata brutale: al rogo dei libri era presto seguito quello degli
infra, cap. 10). Semplificando, si potrebbe dire che l’asse preferenziale che si
è uomini e si calcola che, nella prima metà del Cinquecento, circa 2.000
creato nel corso del Quattrocento fra i due centri di Augusta e di Anversa
viene protestanti fossero stati giustiziati per le loro idee. L’attività del
tribunale a soffrire la concorrenza del nuovo asse che lega Siviglia a
Genova. Le prospere dell’Inquisizione diocesana, riesumata a partire dal
1522, aveva condotto a regioni meridionali dei Paesi Bassi soffrono poi la
concorrenza interna che frequenti controversie giurisdizionali con la classe
dirigente locale, educata in deriva dallo sviluppo delle regioni del Nord del
paese, specializzatesi senso umanistico sulla scorta delle riflessioni di
Erasmo da Rotterdam circa la nell’agricoltura di tipo intensivo, nella pesca
e nel commercio marittimo. Il tolleranza e la fiducia nell’educazione morale
anziché nell’imposizione in miglioramento delle tecniche di bonifica permette
nelle province settentrionali ambito religioso. Nel complesso, tuttavia, la
persecuzione degli eretici ha solo
Tuttavia, nella prima metà degli anni Sessanta del Cinquecento il quadro
Alcune difficoltà vanno insorgendo anche sul piano politico. I Paesi Bassi
muta completamente a causa di una serie di fattori. L’elemento di sono infatti
formati da ben 17 province, ciascuna delle quali con proprie leggi,
trasformazione più importante è dato dalla penetrazione del calvinismo,
assente ordinamenti istituzionali e consuetudini. Un ruolo importante hanno
gli Stati fino al decennio precedente. L’ideologia calvinista funge da
catalizzatore per provinciali, le assemblee di ceto di ciascuna provincia, e gli
Stati generali dei tutti quei residui gruppi protestanti che la repressione ha
spinto su posizioni Paesi Bassi. Specialmente nell’area meridionale del paese
grande influenza teologiche e politiche più radicali. Inoltre, l’esplosione in
Francia, nel 1562, di politica esercita la grande aristocrazia. Tanto gli Stati
generali quanto la nobiltà uno scontro religioso di una violenza senza
precedenti tra cattolici e ugonotti hanno goduto di notevole rilievo durante il
regno di Carlo V. Con la contribuisce ad alimentare la propaganda
calvinista, sostenuta dalle reti di successione del figlio Filippo, la potente
aristocrazia del Sud e in particolare le emigrati francesi. Il calvinismo fa
inizialmente breccia nei settori artigianali famiglie dei grandi, raccolte nel
prestigioso Ordine della Freccia d’oro, temono
delle città del Sud dei Paesi Bassi colpiti dalla crisi delle manifatture e dei
Questo gruppo, con l’ascesa al trono di Filippo II, ha scalzato dalle posizioni
di commerci e nella piccola nobiltà del Nord, emarginata dal potere nelle
città, e potere la fazione fino ad allora dominante, guidata dall’inquisitore
generale riesce via via a estendersi ai gruppi sociali dei mercanti e degli
uomini d’affari.
mutamento della politica della corona nei Paesi Bassi. Il sovrano si rifiuta di
Un terzo e ulteriore elemento di instabilità del quadro è poi dato abrogare o
mitigare la legislazione per la repressione dell’eresia e anzi mostra di
dall’insufficienza dei sistemi di relazione con la corte di Filippo II e voler
ampliare i poteri dell’Inquisizione, dando l’impressione di voler
dall’influenza della complessa politica madrilena sugli equilibri di potere a
impiantare nei Paesi Bassi la temutissima Inquisizione spagnola. La linea
Bruxelles. La grande aristocrazia dei Paesi Bassi, che annovera tra i suoi
conciliatoria di Margherita a Bruxelles e di Ruy Gómez a Madrid appare
esponenti più prestigiosi il principe Guglielmo d’Orange-Nassau, Lamoral
sconfitta e il gruppo dirigente della nobiltà fiamminga delegittimato. La crisi
conte di Egmont e Philippe de Montmorency, conte di Hornes, si sforza di
esplode.
gruppi calvinisti, volta alla distruzione delle immagini sacre, degli arredi e
delle Il governo di Alba è rimasto tristemente famoso per la violenza della
reliquie nelle chiese e nei monasteri cattolici, in quanto giudicati elementi
repressione posta in atto. In parte la «leggenda nera» che circonda questi
anni è blasfemi.
frattempo alcuni nobili fuggiti dai Paesi Bassi, con la complicità della
corona Intanto, con l’aiuto sostanziale di Egmont e Hornes, Margherita è
riuscita a inglese e degli ugonotti francesi, organizzano una flotta detta dei
gueux du mer, riportare l’ordine, sconfiggendo alcuni assembramenti di
truppe calviniste,
«pezzenti del mare», con cui attuano la pirateria ai danni delle navi spagnole
distribuendo guarnigioni nelle città insubordinate e punendo gli eccessi che
mantengono i collegamenti con la penisola iberica. I «pezzenti del mare»
truppe spagnole nei Paesi Bassi, in molte importanti città lealiste delle
province meridionali (Bruxelles, Anversa, Bruges, Gand, Ypres) esplodono
rivolte L’incapacità del duca d’Alba a ridurre all’obbedienza le province
ribelli e di guidate dai calvinisti, che le consegnano a Guglielmo d’Orange.
Per un sconfiggere i «pezzenti del mare» spinge Filippo II a richiamarlo in
Spagna momento pare che le province si vadano unificando sotto la guida
del (1573). Il suo successore, Luis de Requesens, pone fine alla politica di
terrore Taciturno contro gli spagnoli, ma così non è. Le classi dirigenti delle
province del duca e alterna all’uso della forza militare contro le due
province ribelli meridionali osteggiano il radicalismo calvinista, il prevalere
della posizione timidi tentativi di accordo, che vengono però respinti. Anche
nelle province olandese e la supremazia della casa d’Orange. Esse sono
rimaste di fede cattolica rimaste fedeli alla corona il nuovo governatore deve
far fronte alla crescente e puntano non certo all’indipendenza, quanto al
rispetto delle proprie libertà e opposizione dei gruppi dirigenti locali,
desiderosi di riguadagnare le posizioni privilegi. Comprensibilmente il
fanatismo calvinista le spaventa anche più di di potere perdute durante il
governo del duca d’Alba. A ciò si aggiunge il grave quello cattolico e la
diffusione delle idee riformate presso le corporazioni delle problema
rappresentato dal finanziamento della guerra e segnatamente dal arti e
mestieri dette gilde (cfr. supra, cap. 2) e il popolo minuto delle città delle
pagamento delle truppe regie. A causa dell’impossibilità a sostenere tutti gli
Fiandre rischia di mettere a repentaglio il tradizionale ordine sociale
spostando impegni militari le finanze della Castiglia conoscono nel settembre
1575 un gli equilibri di potere a favore di maestranze cui l’ideologia
calvinista conferisce vero tracollo, costringendo Filippo II a dichiarare
bancarotta proprio mentre un’inusuale aggressività e compattezza.
Giovanni, morto nell’ottobre 1578 –, sulla base del ritiro delle truppe e della
Infine, alla famiglia Orange-Nassau viene riconosciuto una sorta di diritto
promessa di un governo che operi con il consenso degli Stati generali. I
Paesi ereditario all’esercizio del comando dell’esercito: accade così che a
Maurizio di Bassi sono ormai divisi in due aree: la prima, quella delle
Province Unite Nassau, figlio di Guglielmo d’Orange, sia conferito il
comando generale nel ribelli, a egemonia olandese e calvinista; la seconda,
quella delle province 1587. Inoltre a livello provinciale la carica di
governatore e di comandante lealiste, valloni e cattoliche. Peraltro il
conflitto militare non s’interrompe e dell’esercito ( stadhouder) finisce per
essere assegnata a membri di quel gruppo Guglielmo d’Orange, dopo
qualche titubanza, aderisce all’accordo di Utrecht e familiare.
primi segnali dell’inizio di una nuova fase di crescita demografica dopo gli
sconvolgimenti prodotti in tutta Europa dall’epidemia nota come peste nera
(1347-51). Tuttavia, solo a partire dai primi decenni del XVI secolo si
registra A. Clerici, Costituzionalismo, contrattualismo e diritto di resistenza
nella rivolta dei Paesi Bassi quasi in tutta Europa una crescita generalizzata
della popolazione, tale non solo (1559-1581), Franco Angeli, Milano 2004.
da recuperare i livelli precedenti la peste nera, ma anche da superarli M. van
Gelderen, The Political Thought of the Dutch Revolt, Cambridge University
Press, ampiamente. Partendo dai circa 45 milioni di abitanti alla fine del
Trecento, la Cambridge 1992.
J.I. Israel, The Dutch Republic and the Hispanic World, 1606-1661,
Clarendon Press, popolazione europea raggiunge i 69 milioni un secolo
dopo, per arrivare agli Oxford 1986.
Id., The Dutch Republic. Its Rise, Greatness and Fall, 1477-1806, Clarendon
Press, Oxford Naturalmente i tassi di crescita demografica sono diversi da
paese a paese e 1998.
settentrionale della penisola (14 per cento) rispetto al Mezzogiorno (8,8 per
C.H. Wilson, Queen Elizabeth and the Revolt of the Netherlands, Martinus
Nijhoff, The cento).
Hague 1979.
manifatturieri.
domanda di derrate alimentari. Da ciò deriva una crescita dei prezzi dei
Tuttavia, bisogna avere presente che i progressi nella cerealicoltura europea
prodotti agricoli, particolarmente sensibile nella seconda metà del sono
legati in larga parte all’ampliamento delle superfici coltivate o, in altre
Cinquecento, che durerà sino ai primi anni o addirittura sino alla metà del
parole, a uno sviluppo estensivo dell’agricoltura. Le rese – cioè il rapporto
fra la Seicento. Particolarmente pronunciato è l’aumento del prezzo dei
cereali che semente utilizzata e il raccolto – aumentano di poco rispetto ai
livelli della sono alla base della dieta della gran maggioranza della
popolazione europea: seconda metà del XIV secolo. Solo in alcune aree dei
Paesi Bassi e dell’Italia durante il XVI secolo, quello del grano aumenta di
circa due volte e mezzo in settentrionale l’aumento della produzione è il
risultato di un incremento della
leone, nel settore laniero, sono Bergamo, Venezia e Firenze. Nella prima
città, la produzione passa dai 7-8.000 panni all’anno verso il 1540 a ben
26.500 nel Anche la produzione manifatturiera attraversa nel XVI secolo una
fase di 1596; nella seconda da 1.310 panni nel 1516 a oltre 10.000 verso la
metà del espansione che riguarda il settore tessile e – seppure in minor
misura – quelli secolo, per arrivare a 29.000 nel 1601-1602. Nella terza, la
crescita si concentra minerario ed edilizio. In particolare, lo sviluppo delle
armi da fuoco e le in pochi decenni: da una media annua di 16.000 panni nel
periodo 1550-60 si esigenze della raffinazione dei metalli, preziosi e non,
danno un notevole passa a una di 30.000 negli anni 1560-72. In tutti e tre i
casi, il decollo della impulso alla metallurgia. Nella seconda metà del
Cinquecento, grazie alla produzione e delle esportazioni è reso possibile da
due circostanze: da un lato, disponibilità di legname e di giacimenti di
carbone di ferro, sono soprattutto il l’assenza di concorrenza nei mercati del
Levante mediterraneo e, dall’altro, le territorio di Liegi e alcune aree
dell’Inghilterra e della Svezia a diventare i gravi difficoltà che attraversano
le città dei Paesi Bassi meridionali a causa delle maggiori produttori di
ferro. Peraltro le tecnologie del tempo consentono di vicende politiche degli
anni Sessanta. Infatti, prima i torbidi di natura politica e fabbricare
quantitativi assai limitati di ferro: Liegi produce 842,5 tonnellate di religiosa
e quindi lo scoppio della rivolta contro Filippo II (cfr. supra, cap. 9), ferro
nel 1562 e poco di più alla fine del secolo, mentre l’Inghilterra, sotto la nel
1567, danneggiano pesantemente la capacità produttiva di quelle terre, che
spinta delle necessità militari e navali, riesce a passare da una fabbricazione
di sono persino costrette a importare manufatti tessili italiani.
primi del Seicento, anche se essa arriva solo al 2,5 per cento della
produzione A trarre particolare vantaggio dalla domanda di tessuti di bassa
qualità locale. Sono polacchi i cereali acquistati dalle fiorenti città dei Paesi
Bassi e lo proveniente dalle ampie quote della popolazione europea che non
si possono sono anche i grani che i paesi mediterranei importano a caro
prezzo – a causa permettere i tessuti di lusso prodotti in Italia sono le
manifatture inglesi, che del lungo viaggio via mare – durante la carestia
degli anni Novanta del XVI fabbricano panni di lana di qualità media e
bassa.
secolo.
Un ruolo di primo piano nella crescita del volume dei traffici commerciali
che interessa le aree del Mare del Nord e del Mar Baltico nella prima metà
del Cinquecento spetta ai mercanti delle città costiere dei Paesi Bassi. I
marinai e i 10.3. Il ruolo degli scambi a lungo raggio
sostituirsi nella gestione dei traffici con i porti del Baltico, avviando uno Sin
dal XV secolo, attraverso Venezia i gruppi mercantili della Germania
sviluppo i cui esiti saranno compiutamente visibili nel XVII secolo.
i conti non solo con le resistenze delle popolazioni, dei ceti privilegiati, delle
vantaggio delle oligarchie al potere. Infatti, gli interessi annui istituzioni e
dei corpi territoriali, ma anche con l’arretratezza degli strumenti di
sull’indebitamento consolidato provengono da quelle tasse indirette sui
accertamento della ricchezza. Pochi e quasi mai aggiornati sono i catasti o
consumi e sui commerci il cui peso ricade in misura maggiore sulle spalle dei
estimi nei quali vengono registrate la proprietà immobiliare e la ricchezza
ceti umili privi di patrimoni fondiari e che vivono di salari. In questo modo,
mobiliare. Le resistenze dei contribuenti e delle istituzioni locali sono
l’acquisto di titoli si presenta come un’ulteriore occasione di arricchimento
per fortissime, dal momento che aliquote fiscali più elevate sono in pratica i
ceti mercantili e aristocratici.
impossibili senza una conoscenza precisa dei redditi da tassare. Nello Stato
di Nel corso del XVI e del XVII secolo, lo strumento dell’indebitamento
Milano, ad esempio, la redazione dell’estimo generale ordinato
dall’imperatore conosce un notevole successo in tutta Europa. Il debito
fluttuante, vale a dire a Carlo V nel 1543 si conclude, dopo contrasti e rinvii
d’ogni sorta, solamente ai breve termine, che i principi contraggono con i
maggiori gruppi bancari a primi dei Seicento. I governi – monarchici o
repubblicani che siano – sono interessi assai elevati, è strettamente connesso
alle vicende politiche e militari.
quindi obbligati a ricorrere agli appalti delle imposte o alla loro pura e
semplice In particolare la corona di Castiglia, durante i regni di Carlo V, di
suo figlio alienazione a compagnie bancarie. In cambio della cessione dei
proventi di una Filippo II e dei loro successori, ricorre in misura massiccia
al mercato del o più tasse, essi forniscono alle casse pubbliche il denaro di
cui i pubblici poteri credito stipulando asientos con gruppi bancari
soprattutto tedeschi e genovesi e hanno bisogno.
quindi, nel terzo decennio del Seicento, portoghesi. Gli asientos non sono Il
secondo strumento cui sovrani, repubbliche e comunità locali fanno semplici
contratti di prestito, poiché prevedono anche che i banchieri ricorso per
sostenere i costi della guerra è quello dell’indebitamento. Già nel forniscano
il denaro nei luoghi che siano loro indicati, in cambio XIII e XIV secolo è
ampiamente diffusa la prassi di sovrani, aristocratici e papi
dell’assegnazione del gettito di determinate entrate. In questo modo, la
corona di contrarre prestiti a breve scadenza con le compagnie di banchieri,
è in grado di far affluire il denaro ai suoi eserciti sfruttando le reti
finanziarie e soprattutto senesi e fiorentini, che sono all’avanguardia in
Europa nelle commerciali dei gruppi bancari.
dei Peruzzi (1343) e dei Bardi (1345), che monopolizzano i prestiti alla
corona Nel 1557, appena asceso al trono, Filippo II dichiara la sospensione
dei inglese impegnata nella guerra dei Cent’anni in Francia: allorché il re
Edoardo rimborsi dei capitali e degli interessi dovuti ai banchieri, per
l’enorme somma III decide di cancellare in maniera unilaterale i suoi
colossali debiti, i banchieri di circa 8 milioni di ducati. I crediti dei
finanzieri, soprattutto genovesi, sono fiorentini vanno in fallimento.
convertiti in modo forzoso in juros, titoli del debito pubblico al 5 per cento.
Lo I maggiori comuni dell’Italia centro-settentrionale, delle Fiandre e della
stesso Filippo II ripete l’operazione nei momenti più gravi per la monarchia,
Germania seguono una strada diversa. Privi dei patrimoni fondiari di cui nel
1575 e nel 1596. Alla sua morte, nel 1598, si calcola che il debito
dispongono i sovrani, i governi municipali si devono finanziare per mezzo di
consolidato ammonti a quasi 85 milioni di ducati. Anche le sospensioni dei
forme di indebitamento che poggino sulla fiducia dei cittadini-investitori.
regime è costituito dallo Stato pontificio. Pur avviando solo nel 1526 un vero
e Inoltre chi maneggia e presta grandi somme deve godere di credito, ovvero
proprio indebitamento consolidato, i papi, grazie a una seria
regolamentazione della fiducia dei clienti e degli altri finanzieri, elementi
indispensabili per della materia e alla puntualità nel pagamento degli
interessi, riescono a muovere il denaro da un luogo all’altro del continente
per mezzo dello conquistare e a mantenere per lungo tempo la fiducia degli
investitori. In strumento creditizio per eccellenza: la lettera di cambio. Si
tratta di un questo modo, essi riescono a finanziarsi con l’afflusso di denaro
non solo dagli semplice accordo privato, nato nel basso Medioevo, nel quale
il prenditore o altri territori della penisola, ma anche dal resto dell’Europa
cattolica, senza mai traente ottiene la promessa di pagamento di una
determinata somma da lui dichiarare una sola sospensione dei pagamenti nel
corso dei secoli. Il rovescio versata al banchiere, detto datore o rimettente,
che s’impegna a fargli pagare il della medaglia è però rappresentato dal
fatto che gli interessi che la Camera denaro nella moneta della località
straniera di suo interesse da un altro apostolica paga sul debito consolidato
coprono ben il 44,8 per cento delle banchiere, con funzioni di pagatore o
trattario. A scelta del datore il contratto uscite complessive nel 1576, per
raggiungere il 65,9 per cento nel 1678.
processo di venalità delle cariche pubbliche che finisce per consentire ai Sin
dal Quattrocento, grandi compagnie bancarie, come i Medici di Firenze
membri di una famiglia di esercitare un medesimo ufficio regio per più e i
Fugger di Augusta, hanno creato una solida rete di agenzie autonome in
generazioni ed eventualmente di rivenderlo al miglior offerente. Nel caso di
molte parti d’Europa. In particolare, i Fugger diventano i maggiori
finanziatori uffici tradizionalmente appannaggio di nobili, l’acquisto
conferisce titolo di dei principi germanici e, in special modo, della casa
d’Asburgo. Grazie nobiltà. La nobiltà acquisita tramite il denaro rimane
distinta dalla nobiltà all’enorme somma di 1 milione di fiorini da essi fornita,
Carlo d’Asburgo riesce militare o di spada e viene chiamata noblesse de
robe (cfr. supra, cap. 2).
marinara italiana: Genova. Dopo aver perso la sfida con Venezia per il
controllo Fino al 1600, giungono in Castiglia quantità di oro e d’argento
pari dei traffici con il Levante mediterraneo, il ricco ceto mercantile che
governa la rispettivamente al 2 e al 12 per cento degli stock dei due metalli
circolanti in repubblica di San Giorgio ha impiegato le proprie navi e i
propri capitali nei tutto il Vecchio Continente ai primi del secolo. Dalla
Castiglia l’oro e l’argento traffici commerciali con il mondo iberico, la
Francia e l’Europa settentrionale.
50 per cento; nella città tedesca di Spira, tra il 1520 e il 1620 mentre i prezzi
Tuttavia, il rapporto assai stretto con una corona sempre più indebitata della
segale e del frumento aumentano rispettivamente di 15 e 13 volte, quelli
finisce per esporre i banchieri genovesi ai rischi dell’insolvenza del loro
della carne e del sale crescono di 6.
La reale portata della crescita secolare dei prezzi deve essere infine
ridimensionata sulla base di ulteriori considerazioni. Anzitutto, il tasso di
Bibliografia
confronto con i tassi cui sono avvezze le società di epoche successive, specie
del F. Braudel, Civiltà materiale, economia e capitalismo, 3 voll., Einaudi,
Torino 1982 (ed. or.
assai meno legata all’uso della moneta di quanto si è ritenuto fino ad alcuni
R. Carande, Carlos V y sus banqueros, 3 voll., Crítica, Barcelona 2000 (ed.
or. 1943).
preziosi contribuisce solo ad accentuare una tendenza che, pur con differenze
F. Mauro, L’Europa del XVI secolo. Aspetti economici, Mursia, Milano 1974
(ed. or. 1966).
Sono soprattutto coloro che vivono di salari a subire gli effetti più pesanti R.
Romano (a cura di), I prezzi in Europa dal XIII secolo ad oggi, Einaudi,
Torino 1967.
dell’aumento dei prezzi. Non solo i braccianti agricoli, ma anche gli operai
dei Id. (a cura di), Storia dell’economia italiana, vol. II, L’età moderna verso
la crisi, Einaudi, Torino 1991.
filosofico e scientifico.
che si diffonde in Europa, con maggiore capillarità nelle aree cattoliche, fra
il Il linguaggio allusivo così creato viene propagandato mediante testi
letterari 1580 e il 1680. Gli stilemi barocchi investono ogni campo: non solo
gli ambiti di tipo normativo. La più famosa di queste opere, in Italia, è l’
Iconologia di delle arti visive, della letteratura e della musica, ma anche la
religiosità, la Cesare Ripa (ca. 1560-ca. 1625): edito per la prima volta nel
1593 e, dato il politica, la filosofia e il costume.
leva i diversi poteri politici e religiosi, primo fra tutti la Chiesa In questo
caso, l’intera città diviene teatro, le facciate di chiese e palazzi sono
controriformistica, per operare uno stretto controllo sulla produzione
culturale i fondali fissi sui quali gli scenografi allestiscono apparati effimeri
che rendano del tempo attraverso l’esercizio della censura e della
committenza.
diversi poteri laici. Fra Cinquecento e Seicento, soprattutto nelle corti delle
Particolare rilievo, a questo proposito, assumono le forme composite di
grandi e piccole monarchie europee, vengono organizzati in maniera rituale
e espressione artistica, in particolare il teatro. Lo spettacolo teatrale è il
frutto pubblica i distinti momenti della vita del sovrano. Non solo
l’incoronazione, le dell’armonica sinergia fra molteplici arti: pittura,
scultura e architettura nozze, i battesimi degli eredi, i successi militari, i
funerali – le tappe più collaborano per la costruzione della scenografia, non
più fissa come nel teatro significative dell’esistenza di una dinastia –
vengono solennizzate con rinascimentale, ma in grado di riprodurre i più
diversi ambienti nelle più cerimonie pubbliche, cui assistono folle di sudditi,
ma anche i diversi momenti differenti condizioni grazie all’uso di specifiche
macchine che producono una della vita privata e quotidiana del sovrano
sono disciplinati da una rigida sorta di effetti speciali; la letteratura fornisce
il testo che gli attori recitano sul etichetta e, in alcuni casi, resi pubblici.
La figura del sovrano per diritto e volontà divina appare così immersa in
Chiesa. Meno rigide sono le direttrici che nei suoi trattati – il Trattato
dell’arte della pittura, edito nel 1584 e L’idea del tempio della pittura,
pubblicato nel 1591 –
conciliare, che era stato formulato, per ragioni di tempo, in modo assai Non
è solo nel campo delle arti che la Chiesa cattolica della Controriforma
stringato, dà avvio alla discussione sul ruolo dell’arte sacra. Molte sono le
voci, interviene al fine di creare una pedagogia religiosa assai ricca e
articolata non solo di letterati e artisti, ma anche di ecclesiastici e prelati,
che partecipano destinata alla popolazione europea, la maggioranza, che
non sa né leggere né alla discussione. L’arcivescovo di Milano e cardinale
Carlo Borromeo pubblica scrivere. Infatti una delle grandi innovazioni nate
dall’esigenza di contrastare nel 1577 le Instructionum fabricae et supelectilis
ecclesiasticae, un trattato dedicato efficacemente la diffusione delle idee
riformate o di riconquistare le coscienze all’architettura e agli arredi sacri,
in cui sostiene che l’artista deve avere come in aree divenute protestanti è
data dalla creazione di istituzioni educative, dalle massima ispiratrice il fatto
che l’arte deve essere al servizio di Dio e che questo scuole di villaggio,
spesso gestite dai parroci, ai collegi tenuti dagli Ordini principio deve essere
trasmesso ai fedeli. Qualche anno più tardi, nel 1590, il regolari. Spiccano
per la loro opera pedagogica rivolta ai ceti dirigenti, gli gesuita Giovanni
Molano dedica un’opera alla storia delle immagini sacre ( De istituti della
Compagnia di Gesù (cfr. supra, cap. 8).
historia sacrarum imaginum, 1590), ricordando gli errori in cui spesso per
L’iniziativa della Compagnia nel campo dell’istruzione ha un successo
ignoranza gli artisti incappano nella raffigurazione di episodi biblici o
enorme non solo per la domanda di formazione da parte dei ceti elevati, ma
evangelici. Inoltre egli si scaglia contro le idee dei protestanti in materia
anche grazie all’elaborazione di un nuovo modello pedagogico, d’ispirazione
artistica ed esalta il ruolo del mecenatismo come testimonianza di devozione.
e dalla meditazione delle opere dello storico romano Cornelio Tacito (ca. 55-
Grande è anche l’influenza della Compagnia sulle università. In vari casi ai
ca. 120 d.C.) e del filosofo Lucio Anneo Seneca (4 a.C.-64 d.C.), da cui
collegi gesuitici viene riconosciuta dal pontefice la patente di università degli
discende una visione della realtà basata sui principi di autoconservazione e
di studi. In altri casi la Compagnia assume il sostanziale controllo della
equilibrio. Sul piano politico il neostoicismo contribuisce a elaborare una
preesistente università.
teoria delle passioni e degli interessi sulla cui base conservare la grandezza
dello Stato. Particolare successo la corrente neostoica incontra nelle élites
dei paesi cattolici, specialmente sul versante della riflessione storica: cifra
comune di intellettuali come Giusto Lipsio (1547-1606), autore
dell’antologia Politicorum 11.4. La politica barocca
obediscano alle necessità presenti, che colui che inganna, troverrà sempre
chi li G. Borrelli, Ragion di stato e Leviatano. Conservazione e scambio alle
origini della modernità lascerà ingannare». Tuttavia, Accetto dichiara di
distaccarsi nettamente da politica, Il Mulino, Bologna 1993.
L. Chatellier, L’Europa dei devoti, Garzanti, Milano 1988 (ed. or. 1987).
1647 pubblica, sotto il nome del fratello Lorenzo per non incorrere nella Id.,
L’età dell’eloquenza. Retorica e «res literaria» dal Rinascimento alle soglie
dell’epoca classica, riprovazione della Chiesa, l’ Oráculo manual y arte de
prudencia, trecento massime Adelphi, Milano 2002 (ed. or. 1980).
V.-L. Tapié, Barocco e classicismo, Vita e Pensiero, Milano 1998 (ed. or.
1957).
infra, cap. 13), uomini di cultura, religiosi e membri degli apparati R. Villari,
Elogio della dissimulazione, Laterza, Roma-Bari 1987.
questi autori si va concentrando nel corso del Seicento non tanto sulle regole
generali della politica, ma su quelle appropriate ad affrontare ogni singola
situazione o a raggiungere determinati fini. Tipico è il caso degli arbitristas
spagnoli, cioè gli autori di arbitrios (mezzi straordinari per il
raggiungimento di un dato scopo) indirizzati al sovrano o ai suoi ministri al
fine di suggerire specifici provvedimenti per far fronte ai diversi problemi
della monarchia (ad esempio in ambito finanziario ed economico). In
Francia la produzione intellettuale assume caratteri disincantati e più
nettamente propagandistici, al servizio del ministro favorito o dei suoi
oppositori. Ne sono un esempio l’opera del duca di Rohan De l’interest des
princes et estats de la chrestienté (1633), che muove dall’affermazione che la
politica non si fa sui libri e riduce la dimensione teorica all’analisi
spassionata degli interessi degli Stati, e lo scritto di Gabriel Naudé
Considérations sur les coups d’état (1639), che pone al centro della
moto diurno.
nella cui università insegna dal 1592, egli costruisce una bilancia idrostatica
per interviene però la condanna da parte della Congregazione romana la
misurazione della densità di un corpo. Il suo maggiore successo è costituito
dell’Inquisizione delle teorie copernicane, in quanto contrarie alla verità
biblica dalla realizzazione del telescopio. Venuto a conoscenza della
costruzione, e false dal punto di vista filosofico. Lo stesso Galileo viene
ammonito dal effettuata da un fabbricante di occhiali olandese, del
cannocchiale, da usare cardinale Roberto Bellarmino (1532-1621), influente
teologo e inquisitore, a come oggetto di svago nei campi di battaglia per
osservare i movimenti del non propagandare il copernicanesimo –
limitandosi semmai ad attribuirgli il nemico o durante la navigazione,
Galileo comprende il valore scientifico di valore di una mera ipotesi di
natura matematica – e ad attenersi questo strumento. Egli costruisce
telescopi di qualità eccezionale per l’epoca e all’insegnamento delle dottrine
aristoteliche. Lo scienziato si sottomette alle li rivolge verso il cielo,
utilizzandoli per effettuare metodiche osservazioni richieste del Sant’Ufficio
e si dedica a convincere non solo e non tanto gli astronomiche. In questa
maniera egli ha modo di osservare, per la prima volta e accademici, quanto
coloro che si dilettano con lo studio delle materie con una certa compiutezza,
i satelliti di Giove – la cui scoperta verrà dedicata scientifiche, ai quali sono
indirizzate le sue opere in volgare, come il Saggiatore alla famiglia de’
Medici, granduchi di Toscana e suoi protettori, da cui il nome (1623), in cui
egli paragona la natura a un «grandissimo libro [...] scritto in di pianeti
medicei –, le fasi di Venere, i «mari» della Luna, le macchie solari, lingua
matematica».
1657), che, a partire da quel momento, dedicherà le sue energie allo studio
del Mentre lo stesso Galileo nelle sue opere giovanili, sulla scorta della
tradizione cuore e della circolazione sanguigna. Le sue rivoluzionarie teorie
sono esposte aristotelica, aveva indagato le cause dei fenomeni naturali a
partire da una teoria nel saggio Exercitatio anatomica de motu cordis et
sanguinis ( Trattato anatomico sul complessiva della natura stessa, ora egli
si sforza di descrivere tali fenomeni in movimento del cuore e del sangue),
apparso nel 1628. Harvey, con grande ma termini quantitativi e matematici.
– come anche il corpo animale e umano – altro non sia che un’enorme
qualità sensibili (odore, sapore, colore e così via) degli oggetti che si trovano
in macchina, i cui ingranaggi sono tutti ugualmente importanti e necessari
per un natura. Esse non sono insite nei corpi: la loro determinazione è frutto
di ottimale funzionamento. Una tale visione del mondo si contrappone
un’operazione squisitamente soggettiva. Proprietà reali sono invece quelle
decisamente alle gerarchie che strutturano l’universo aristotelico-tolemaico
e materiali, misurabili matematicamente (dimensioni, forma geometrica,
peso e comporta una serie di conseguenze di notevole rilievo. La prima, di
ordine così via). L’intero universo è costituito da corpi che si muovono
squisitamente filosofico, è la svalutazione delle capacità conoscitive
dell’uomo continuamente sulla base di leggi matematiche; la conoscenza
delle leggi del
«meccanico». Nel cosmo cartesiano Dio, tuttavia, una volta impresso il moto
René Descartes, conosciuto con il nome latinizzato di Cartesio (1596-1650).
alla materia, limita una volta per tutte il suo intervento e non svolge il ruolo
Nei Principia philosophiae ( Principi di filosofia), editi nel 1644, Cartesio
delinea la creatore riconosciutogli nel libro biblico della Genesi. Pertanto, le
dottrine struttura del mondo naturale, composto essenzialmente da materia
in cartesiane vengono condannate sia in campo protestante che in campo
movimento. La materia coincide con lo spazio geometrico che occupa; non
cattolico. Nei Paesi Bassi, a partire dal 1656, si vieta di professare le teorie
di esiste spazio senza materia. Pertanto, l’universo cartesiano si qualifica
come Cartesio all’interno delle università, mentre nell’Europa cattolica, a
partire dal uno spazio dove i corpi si urtano, in un continuo movimento di
«traslazione».
incontrandosi con il corpo umano, generano le passioni del piacere (da cui Il
sistema concepito da Cartesio non deriva dall’osservazione della realtà e
l’idea di bene) e del dolore (da cui l’idea di male). La nascita di un’idea
comune dalla formulazione di un’ipotesi generale da sottoporre a prova: non
è frutto di di bene e di male discende a sua volta dalla forza dello Stato –
frutto di un un metodo induttivo. Esso, al contrario, è il prodotto di
deduzione logica a contratto fra gli individui (cfr. infra, cap. 16) – che
impone a tutti determinati partire da presupposti filosofici che egli crede
indubitabili: l’esistenza comportamenti. Un’altra figura chiave di questo
filone di pensiero assai dell’estensione (ossia lo spazio geometrico), il
movimento, l’immutabilità di rilevante è l’olandese Baruch Spinoza (1632-
77), secondo il quale Dio va Dio. Malgrado ciò, il meccanicismo cartesiano
segna la definitiva rottura che si identificato nella legge che governa il
mondo e quindi la religione diviene opera nel corso del Seicento con il
pensiero tradizionale aristotelico. Cartesio conoscenza della realtà, anziché
pura e semplice obbedienza a comandamenti afferma l’inutilità della
conoscenza delle qualità dei corpi e degli avvenimenti imposti dalle diverse
Chiese e confessioni.
cui essi danno luogo in natura, per ribadire la necessità di prendere in Il
vero e proprio punto di svolta nel pensiero filosofico e scientifico europeo
considerazione gli elementi quantitativi. Di fronte ai fenomeni naturali, egli è
dato però dall’opera dello scienziato inglese Isaac Newton (1642-1727) che,
invita lo scienziato a chiedersi «come» essi avvengano e non «perché».
vengono così riunite, cancellando ogni separazione fra cielo e terra: si tratta
aristotelico-tolemaico, e che vede nell’insegnamento solo una perdita di
della fine definitiva del sistema aristotelico-tolemaico che ha prevalso nella
tempo, necessaria per la sopravvivenza, che lo distoglie dall’approfondire le
sue cultura europea per diversi secoli. A questo punto l’universo può essere
ricerche private sull’eliocentrismo.
fatto avviene – alla corte di Versailles per prestare la loro opera al servizio
del re 1980).
Diverso è il caso della Royal Society, che nasce, nel 1660, come sodalizio
privato formato da dodici membri che arriveranno a duecento nel 1670. La
Royal Society non è un luogo di sperimentazione, non utilizza per le sue
riunioni una sede lussuosa assegnatale dal sovrano – malgrado non manchi
il riconoscimento reale per le attività svolte, nel 1662 –, non dispone di
laboratori e non gode di finanziamenti pubblici. Essa è principalmente un
luogo di confronto e di verifica dei risultati scientifici che vengono ottenuti
altrove: settimanalmente i soci, che contribuiscono con una quota di
iscrizione e con contributi straordinari alla vita dell’associazione, si
riuniscono per discutere la più recente letteratura scientifica. Uno dei frutti
dell’attività della Royal Society è la pubblicazione del periodico
«Philosophical Transactions», che offre la cronaca degli esperimenti
scientifici più recenti e che, insieme al
Bibliografia
1988).
1961).
1982).
13. Tra guerra e rivolta: la crisi politica di metà opporsi al sovrano e quindi
a capeggiare un’insurrezione di vasta portata, che porterà al processo e alla
decapitazione del sovrano e alla proclamazione della Seicento
repubblica inglese.
Al di là degli esiti diversi che ciascuna di queste crisi politiche produrrà,
esse presentano taluni tratti comuni, che verranno qui di seguito messi in
evidenza.
della stessa famiglia imperiale – alcuni suoi membri infatti sono educati dai
Se la Spagna piange, l’altra grande potenza dell’epoca, la Francia, però non
gesuiti e mostrano una grande avversione per i protestanti – spingono nove
ride. La moglie del defunto sovrano Luigi XIII, Anna d’Austria, reggente per
principi luterani e calvinisti e diciassette città imperiali, guidati dal
calvinista conto di un erede ancora bambino, il futuro Luigi XIV, si vede
costretta a Federico IV del Palatinato, a costituire una lega difensiva,
l’Unione evangelica fronteggiare una rivolta generale, chiamata Fronda,
capeggiata dal Parlamento (1608). Il sorgere di questo nuovo soggetto
provoca, a sua volta, la reazione di di Parigi e da settori della nobiltà e
indirizzata a modificare gli assetti di venti principi cattolici che danno vita a
una propria alleanza politica, la governo, nel tentativo di allontanare il
primo ministro, il cardinale Giulio cosiddetta Lega cattolica, sotto la guida
del duca Massimiliano di Baviera.
al luteranesimo).
riceve, in cambio dei suoi consigli, ma anche solo della sua compagnia,
speciali onori, è sporadicamente esistita sin dal Medioevo. Nel Cinquecento,
la presenza di favoriti si fa costante nelle grandi monarchie e tuttavia, in
generale, i sovrani di quel periodo, seguendo prassi di governo consolidate,
si astengono 13.2. Ministri-favoriti
poco più che la prevedibile conseguenza della lunga guerra e della Questa
prassi viene per la prima volta modificata con il successore di Filippo
polarizzazione religiosa del continente. Ora, è certo che il più lungo conflitto
II, Filippo III (1598-1621), che concede al suo favorito, Francisco Gómez de
fino ad allora combattutosi in Europa, cui partecipano quasi tutti i maggiori
Sandoval, duca di Lerma, un enorme potere, consentendogli in pratica di
paesi, costringe ovunque le finanze statali a una disperata ricerca di denaro,
governare al posto proprio. Questa scelta, che si accompagna al gusto di
Lerma necessario per armare eserciti assai rilevanti per numero di effettivi e
costi di per lo sfarzo e il lusso, segnala in tutt’Europa la possibilità di uno
stile esercizio, nonché notevolmente accresciuti rispetto al passato. E non v’è
maggiormente consensuale di governo: tutte le classi dirigenti aristocratiche
dubbio altresì che l’urgenza finanziaria spinge le corone a usare metodi non
europee intravedono in questa delega di potere la possibilità di
un’accresciuta tradizionali per l’esazione dei tributi, ricorrendo a finanzieri
in grado di influenza politica e del suo riconoscimento sociale e simbolico, in
pratica la anticipare il denaro, eludendo le approvazioni delle assemblee
rappresentative, fine di uno stile di potere autocratico dei sovrani che era
cresciuto nell’epoca creando nuove imposizioni e così via (cfr. supra, cap.
10). Infine, è evidente delle guerre di religione.
corruzione aveva raggiunto dei livelli mai visti, e della rinunzia di questi a Il
favorito come alter ego del sovrano: quella stessa figura che era apparsa con
interpretare un ruolo aggressivo in politica internazionale, Filippo IV si
Lerma una sorta di promessa di condivisione del potere estesa a tutta una
élite circonda di uomini intenzionati come lui a salvare la monarchia da
quello che aristocratica, diventa ora l’esatto opposto, l’esemplificazione
della potenza di un viene sentito come un incipiente declino. A tal fine questa
nuova classe gruppo politico derivante dal controllo della macchina statale
liberata dai suoi dirigente, nella quale emerge presto il valido Gaspar de
Guzmán, conte di tradizionali vincoli, la controfigura del tiranno, un potere
dispotico affermatosi Olivares (1587-1645), meglio noto in seguito alla
concessione del titolo di grazie al plagio della volontà sovrana.
prevede una redistribuzione del peso finanziario delle spese militari, che fino
ad 14).
allora era gravata essenzialmente sulla corona di Castiglia, sugli altri
territori Anche in Francia si manifesta una tendenza parallela. Luigi XIII,
dopo aver che compongono la monarchia. Il risultato mediocre raggiunto in
questo eliminato Concini ed emarginato la madre, Maria de’ Medici,
sostenitrice di tentativo è dovuto, in primo luogo, al crescente isolamento del
gruppo una politica più morbida verso la Spagna, si affida al duca di
Richelieu, dirigente del regime, formato da un nucleo ristretto di famiglie
nobili, amiche Armand-Jean du Plessis (1585-1642). Questi, già consigliere
della reggente e e alleate del valido, rispetto alla maggioranza
dell’aristocrazia castigliana e, in segretario di Stato dal 1616, ottiene nel
1622 il cappello cardinalizio e per secondo luogo, dalla resistenza opposta
non solo nella corona d’Aragona, ma questa ragione, entrato in Consiglio di
Stato, può coniugare il primato anche nella stessa Castiglia, i cui ceti
dirigenti temono che una partecipazione derivante dalla supremazia
religiosa alla delega di potere derivatagli da degli altri territori della
monarchia alle spese militari possa comportare una un’incondizionata
fiducia di Luigi XIII (a partire dal 1624).
speciali egli può cioè agire in violazione dei normali vincoli posti alla sua I
portoghesi, che lamentano similmente la violazione delle tradizioni azione
dall’ordinamento, a somiglianza di Dio nel momento in cui sospende le
politiche del regno e l’introduzione di sistemi di governo e gruppi di
interesse ordinarie leggi di natura e opera un miracolo. Il potere regio è, in
quest’ultimo estranei e ostili al bene comune, si richiamano alla tradizione
dinastica caso, assoluto, cioè sciolto dai normali vincoli che ne limitano
l’uso ordinario.
in una sorta di guerra interna combattuta dalle truppe regie contro i sudditi.
di quegli anni, fatta eccezione per gli avvenimenti inglesi (cfr. infra, cap. 14).
pericoloso, quello di scagliare pietre con la fionda, fanno proprio questo Id.,
Il miraggio dell’impero. Olivares e la Spagna dall’apogeo al declino, 2 voll.,
Salerno, Roma epiteto, che ai loro occhi ricorda invece l’immagine biblica,
tante volte ripetuta 1991 (ed. or. 1986).
J.H. Elliott, L.W.B. Brockliss (a cura di), The World of the Favourite, Yale
University La reazione di Mazzarino, fuggito con la reggente da una Parigi
dove il 26
J. Polisensky, La guerra dei Trent’anni, Einaudi, Torino 1982 (ed. or. 1958).
Alla morte senza eredi della regina Elisabetta I, nel 1603, si estingue la
dinastia dei Tudor e la corona inglese passa al nipote Giacomo Stuart (1566-
1625), re di Scozia. Figlio di Maria Stuart, Giacomo (VI di Scozia e I di
Inghilterra) era stato educato alla fede protestante: egli si trova, per diritto
dinastico, insediato sul trono della sovrana che aveva appoggiato la rivolta
scozzese contro la madre, l’aveva tenuta prigioniera per 19 lunghi anni e
l’aveva infine fatta giustiziare, accusandola di complotto, nel 1587 (cfr.
supra, cap. 8).
costituisce tuttavia una garanzia per la classe dirigente inglese, che guarda
con sospetto alle stravaganze della nuova corte. Il mutamento di stile più
rilevante, rispetto all’austera stagione elisabettiana, è dato dalla liberalità
del monarca, che tende a spendere senza controllo e a retribuire con
munifica prodigalità gli 14.1. L’Inghilterra di Giacomo I Stuart
che anticipa di oltre un secolo l’effettiva nascita di quello che poi sarà (e
ancora Il sovrano si trova quindi obbligato a chiedere nuove tasse al
Parlamento, è) il Regno Unito (1707) –, viene infatti respinto dal
Parlamento.
che tuttavia è in generale alquanto restio a concederle. Ciò dipende Sin dal
suo arrivo a Londra, del resto, il successore di Elisabetta ha essenzialmente
dalla diversa visione che il nuovo re ha del ruolo della nazione nella politica
europea. Con Elisabetta l’Inghilterra – il più importante paese
primato sul piano politico. Si racconta che egli abbia capito le potenzialità
13). Il fatto che nel cuore dell’Europa si accenda un aspro conflitto religioso
e politiche aperte a un favorito accompagnando il principe di Galles in un
politico che vede schierati, da una parte, l’elettore di fede calvinista
Federico V
aderenze in Parlamento.
sussidi richiesti – una Petition of right ( Petizione dei diritti) nella quale si
soprattutto sul piano liturgico – in senso protestante. I comportamenti
proibiscono in futuro prestiti forzosi o altre forme di tassazione non
autorizzate eterodossi sono repressi e si tende a imporre l’uniformità del
culto. Ciò dal Parlamento, arresti arbitrari e procedure di emergenza
disposte in provoca la fuoriuscita dall’anglicanesimo di gruppi che non
tollerano l’ulteriore violazione della legge. La situazione precipita con
l’improvviso assassinio di mantenimento o rafforzamento di quegli elementi
del rituale (dalle feste dei Buckingham, che viene accolto con manifestazioni
di gioia in tutto il paese. Il santi all’inginocchiamento in alcuni momenti
della messa, dagli anelli nuziali al modello incipiente di governo
assolutistico incarnato dal favorito del re sembra segno della croce nel
battesimo, alla posizione dell’altare nelle chiese) che potersi dissolvere con
l’eliminazione di colui che era considerato responsabile ricordano da vicino
la liturgia cattolica. Alla crescita delle pratiche di non di avere importato un
sistema dispotico ed estraneo alle libertà inglesi. Il conformità si aggiunge
così la radicalizzazione della predicazione puritana, il sovrano decide a
questo punto di prendere in mano le redini del governo, proliferare delle
sette e la tendenza a emigrare in America del Nord, in quella facendo a meno
di un ministro favorito e, di fronte ai primi contrasti con il Nuova Inghilterra
che i godly vedono come una sorta di nuova terra promessa.
lancia nel suo scritto Areopagitica un vero e proprio appello per la libertà di
Elementi nuovi travalicano questi confini, segno di un allargamento della
parola e di stampa.
come tra gli artigiani si discute liberamente della forma del governo politico,
Germinato dalle pratiche egualitarie cresciute nell’ambiente separatista, il
della natura dei rapporti tra Chiesa e Stato, delle radici e della legittimità
movimento dei livellatori – che sul piano religioso sostiene la possibilità per
dell’autorità. La sorte della Chiesa anglicana è naturalmente il principale
tutti gli uomini di raggiungere la salvezza attraverso la ragione – evolve in
senso argomento di discussione. Si confrontano tre principali posizioni. La
prima, democratico e antiautoritario, propugnando un programma di
radicali riforme che gli eventi hanno ormai travolto, si limita a proporre la
«purificazione» dei economico-sociali e politiche. La risoluta difesa della
sovranità popolare porta residui liturgici cattolici e punta a difendere, lungo
linee elisabettiane, la livellatori come John Wildman in conflitto con il
Parlamento, che essi struttura ecclesiastica, ivi compreso il tradizionale
ordinamento gerarchico. La accusano di accentramento decisionale e di
involuzione oligarchica.
avanzano tesi che ancora oggi colpiscono per la loro modernità: che tutti i
Id., Alle origini dell’Inghilterra moderna. La crisi dei Parlamenti 1509-1660,
Il Mulino, cittadini maschi maggiorenni hanno, per diritto di natura, uguali
diritti politici, Bologna 2000 (ed. or. 1971).
cento. Negli anni centrali del Seicento, nuove pestilenze colpiscono i paesi
dell’area mediterranea che sono stati risparmiati da quella di vent’anni
prima: Spagna (1647-51), Francia (1652), Sardegna (1652-56), Genova e
Italia meridionale (1656-59). A differenza di quanto è accaduto nel corso del
Cinquecento, i vuoti che si creano nella popolazione non vengono
rapidamente colmati: nel continente europeo si registra, per tutto il Seicento,
un calo o quanto meno una stagnazione demografica. L’unica e significativa
eccezione è costituita da alcune aree dell’Europa settentrionale (isole
britanniche, paesi scandinavi, Province Unite), dove si verifica un sensibile
aumento della popolazione.
36.
alla fine del XVI secolo, mentre in quella settentrionale si manifesta nel corso
Inoltre la preponderanza assunta dalla cerealicoltura rispetto a tutte le altre
del Seicento. Così come l’aumento cinquecentesco dei prezzi, anche la loro
coltivazioni aumenta di molto i rischi che uno scarso raccolto si trasformi in
diminuzione seicentesca non avviene in maniera uniforme per tutti i prodotti:
i carestia, mentre la diversificazione delle colture potrebbe rappresentare
l’unica cereali, ad esempio, ne risentono in misura maggiore rispetto al vino
e alla forma di relativa assicurazione contro i danni derivanti dal clima. È
infatti carne. Ciò è dovuto al fatto che una minore domanda di cereali spinge
difficile, ad esempio, che una cattiva annata colpisca al medesimo tempo
tanto i proprietari, affittuari e contadini verso una parziale diversificazione
delle raccolti di piante meno resistenti al freddo quanto quelli di coltivazioni
ad esso colture e un ritorno all’allevamento. Produrre cereali in una fase di
più resistenti. Un’altra conseguenza negativa della cerealizzazione
diminuzione dei prezzi risulta infatti poco conveniente e pertanto
dell’agricoltura del XVI secolo è la diminuzione dell’allevamento, che
s’interrompono le opere di bonifica tanto nei Paesi Bassi quanto nella
comporta, in molte zone, la decisa riduzione del concime disponibile per i
repubblica di Venezia. Gli incolti, i boschi e i pascoli tornano a espandersi in
campi. Ne consegue l’aumento del rischio che i terreni, già provati dalla
tutta Europa.
arco di tempo di circa tre secoli si verifica una piccola età glaciale. La sua
esistenza è testimoniata dall’avanzata dei ghiacciai, dal fatto che prodotti
agricoli come l’uva e il grano necessitano di maggior tempo per giungere a
Nel corso del Seicento si assiste a un importante mutamento negli equilibri
maturazione e dal più lento ritmo di crescita degli alberi. Non si tratta,
economici europei. Nonostante quel che spesso si crede, non ha luogo alcuna
naturalmente, di una vera e propria glaciazione, dal momento che le crisi
generale, quanto piuttosto una fase di acute difficoltà, con momenti di
temperature si sarebbero abbassate in Europa soltanto di 0,5-1 grado. Nella
vera e propria crisi in alcune aree. Ciò riguarda la produzione
manifatturiera e i parte centrale e settentrionale del continente si verificano
estati fresche e umide commerci così come il settore agricolo. La
diminuzione della domanda e della e inverni freddi e secchi. In quella
meridionale, gli inverni sono spesso umidi e quota di reddito che la gran
parte degli abitanti del continente possono si ha una straordinaria piovosità
nei mesi estivi. Proprio a questa piovosità si indirizzare all’acquisto di
manufatti mette in serie difficoltà tutte le realtà deve probabilmente
attribuire la maggior parte delle perdite dei raccolti e il industriali del
tempo. A seconda del tipo di risposta che ciascuna regione frequente
ripetersi di carestie.
Nei Paesi Bassi meridionali, colpiti dagli effetti della lunga guerra tra le Le
ragioni della crisi del settore laniero e del ridimensionamento delle altre
province ribelli settentrionali e la corona spagnola (cfr. supra, cap. 9), si
registra produzioni tessili nelle città dell’Italia centro-settentrionale sono
diverse. A un declino demografico e produttivo delle città manifatturiere,
sebbene centri livello europeo la diminuzione della quota di reddito che le
famiglie abbienti come Gand e Bruges si specializzino nella fabbricazione di
tessuti di buona possono destinare all’acquisto di panni di alta qualità di
fabbricazione italiana qualità e nelle campagne circostanti si sviluppi la
produzione di lino. Ad determina una contrazione della loro domanda.
Inoltre, proprio il crescente avvantaggiarsi di tale crisi sono l’Inghilterra e
le Province Unite grazie alla fuga impoverimento di ampi strati urbani della
popolazione contribuisce verso di esse di capitali, imprenditori e
manodopera specializzata. In queste gradualmente a indirizzarne la
domanda di tessuti verso panni di bassa qualità e aree si sviluppa la
produzione delle cosiddette new draperies, vale a dire di panni prezzo
contenuto. In questo quadro, solo quei produttori che sono in di lana più
leggeri ed economici di quelli fabbricati tradizionalmente nei Paesi
condizione di modificare il tipo di offerta riescono a vendere le loro merci.
Di Bassi e nella penisola italiana. I piccoli centri olandesi di Leida e
Hondschoote fronte alle difficoltà dei primi decenni del Seicento, in
Inghilterra e Olanda i conoscono un vero e proprio boom produttivo che
dura per buona parte del mercanti-imprenditori mirano a contenere i costi
produttivi, in primo luogo secolo, grazie al successo dei loro panni in tutta
Europa. L’Inghilterra, dove della manodopera, a scapito della qualità del
prodotto che, però, si presenta più l’industria laniera si è andata affermando
nel corso del Cinquecento, vede colorato e «attraente» ai potenziali
acquirenti. La diffusione della fabbricazione crescere ulteriormente le
proprie esportazioni di manufatti di lana: nel 1660, i di panni di lana nelle
campagne inglesi permette ai mercanti-imprenditori di tessuti di lana
costituiscono i due terzi del valore complessivo delle risparmiare il 20-30 per
cento rispetto ai salari degli operai urbani e di esportazioni. A riprova della
crescita delle strutture produttive inglesi, vale la raggiungere mercati sempre
più lontani con le new draperies.
pena di ricordare che se, all’inizio del Seicento, circa i tre quarti delle
L’economicità di queste ultime rappresenta senza dubbio un elemento
esportazioni laniere sono formati da prodotti semilavorati, alla fine del
secolo la essenziale nel decretarne il successo, che si consoliderà nel XVIII
secolo. Le grande maggioranza dei manufatti esportati è costituita da
prodotti finiti.
hanno considerato per tutto il Cinquecento un loro monopolio, essi sono così
in grado d’importare ad Amsterdam e a Londra spezie a prezzi assai
competitivi: s’intensificano pertanto i commerci con l’Asia. Protagonisti di
una grande espansione sono le marine mercantili olandese e inglese, le cui
flotte 15.4. Verso nuovi equilibri negli scambi commerciali mercantili
conoscono uno sviluppo notevole; la prima aumenta da 160.000
tonnellate nel 1567 a 400.000 nel 1670, mentre la seconda passa dalle
50.000
quelle esportate. Ciò significa che la città cessa di essere il grande centro Un
primo elemento da tenere presente è il quadro demografico. Nelle propulsivo
dei traffici e uno dei maggiori snodi internazionali regioni dell’Europa nord-
occidentale, pur colpite da carestie ed epidemie, non d’intermediazione
commerciale per trasformarsi in un semplice scalo al centro solo cresce la
popolazione, ma anche il tasso di urbanizzazione. Mentre qui il di una rete di
scambi a breve o medio raggio.
numero di coloro che vivono in centri urbani aumenta nel corso del secolo
Anche l’altra grande città mercantile della penisola, Genova, subisce gli
dall’8,2 al 13,1 per cento e nelle aree dell’Europa centrale dal 5 al 7,1 per
cento, effetti della stagnazione dei commerci mediterranei. Il suo traffico
portuale nei paesi dell’area mediterranea si registra complessivamente un
calo dal 13,7
rimane vivace nel periodo 1619-35, ma si riduce del 40 per cento nel 1657-
66.
all’11,7 per cento. Tale fenomeno risulta ancora più evidente ove si consideri
il L’unico centro urbano italiano che conosce una notevole crescita negli
ultimi numero complessivo di città con oltre 10.000 abitanti. Se infatti fra
1600 e decenni del Cinquecento e nel corso del Seicento è il porto toscano di
Livorno 1700 esso aumenta in Europa nord-occidentale da 40 a 53, in quella
che, grazie agli sgravi fiscali concessi dalle autorità, diventa la sede
principale mediterranea subisce un netto calo da 101 a 78.
G. Parker, L.M. Smith (a cura di), La crisi generale del XVII secolo, ECIG,
Genova 1988
propizie e che i gelsi vengono piantati ai bordi dei campi, senza sottrarre
terra R.T. Rapp, Industria e decadenza economica a Venezia nel XVII secolo,
Il Veltro, Roma 1988
ad altre coltivazioni, mentre le molte cure di cui essi hanno bisogno sono (ed.
or. 1980).
quali scarso è l’impegno del lavoro nei campi. In questo modo, molte
famiglie D. Sella, L’economia lombarda durante la dominazione spagnola, Il
Mulino, Bologna 1982 (ed.
manifatture delle città italiane. Già verso il 1600 essa raggiunge le 1.000
or. 1980).
Bibliografia
T. Aston (a cura di), Crisi in Europa 1560-1660, Giannini, Napoli 1968 (ed.
or. 1965).
confrontata con quanto avviene nella vicina Francia. Qui l’esito delle guerre
di religione è la monarchia di Luigi XIII e di Richelieu, di Mazzarino e poi di
Luigi XIV (cfr. supra, cap. 13 e infra, cap. 17), un modello statuale cioè che
La «nuova» repubblica ( Commonwealth) inglese e la «vecchia» repubblica
delle punta al rafforzamento – teoricamente senza limiti – delle prerogative
regie, Province Unite presentano più di un tratto in comune. In entrambe, a
fianco all’imposizione dell’uniformità religiosa di stampo cattolico, alla
dell’istanza rappresentativa (rispettivamente il Parlamento e gli Stati
generali) va centralizzazione amministrativa e all’incremento della fiscalità.
di sfruttare per i propri fini il risentimento delle truppe e l’ostilità delle altre
Parlamento sciolto nel 1653. Questo ritorno verso una legittimità
istituzionale province allo strapotere olandese. Analogamente a quanto
aveva fatto lo zio e sentita come più certa apre la strada a un negoziato per il
ripristino della predecessore Maurizio di Nassau in occasione dei dissidi
interni del 1618-19
monarchia inglese.
(cfr. supra, cap. 9), Guglielmo II, con il consenso degli Stati generali, invade
nel Quello stesso anno Carlo II Stuart, figlio del sovrano giustiziato nel
1649, 1650 l’Olanda e procede a epurare i reggenti delle città a lui avversi e
gli Stati viene incoronato re d’Inghilterra. Il regime di compromesso
inaugurato da provinciali. La morte improvvisa impedisce però allo
stadhouder di consolidare il Carlo II segna per un verso la restaurazione
della monarchia e dei suoi attributi, proprio potere personale in senso
monarchico e consente all’Olanda di della Camera dei lord e della Chiesa
anglicana, ma garantisce anche la convocare una grande assemblea dei
delegati delle varie province che decide di sopravvivenza di molte conquiste
rivoluzionarie. Rimane in vigore gran parte lasciare vacante la carica di
stadhouder e quindi di impedire il formarsi di un della legislazione del 1641-
42 (con l’abolizione della Camera stellata e dello nuovo potere di tipo
personale. A questo punto, il ruolo chiave nella scena ship-money) e
soprattutto il Parlamento vede riconosciuto il proprio ruolo di politica delle
Province Unite è rivestito dal gran pensionario di Olanda, carica garanzia e
di controllo, nonché la propria competenza in materia fiscale. Al assunta, nel
1653, da Johan de Witt. Questo non vuol dire affatto che il lungo sovrano
viene concessa la riscossione dei dazi doganali e sui beni di consumo
periodo di vacanza dello statolderato (1650-72), coincidente con l’egemonia
(che a suo tempo era stata negata a Carlo I) e un’imposta diretta molto
limitata.
l’estraneità del fedele dalla società e dalle sue leggi, è sentita come
pericolosa Una dialettica simile si manifesta, nella seconda metà del
Seicento, anche in per l’ordine costituito. L’idea di un’unica Chiesa inglese,
che raccolga tutti i Inghilterra. Sciolto nel 1653 il «lungo» Parlamento (cfr.
supra, cap. 14), ne sudditi, è comunque ormai tramontata.
assorbiti solo per circa un terzo dai consumatori delle Province Unite,
mentre Il territorio delle Province Unite comprende i delta di tre importanti
fiumi il resto viene tagliato ed esportato verso le terre nordiche che sono
disposte a dell’Europa nord-occidentale: la Schelda, la Mosa e il Reno.
Questi corsi pagare bene per i vini spacciati per olandesi.
nel 1595, il primo fluyt: un nuovo tipo di vascello mercantile dalla chiglia
piatta Il sistema finanziario e creditizio costituisce un altro punto di forza del
e assai profonda e dallo scafo allungato, che necessita di un numero di
marinai primato economico delle Province Unite. In una situazione
caratterizzata da inferiore alle navi esistenti e possiede una notevole
capacità di carico (500-600
un piccolo borgo alla fine del Cinquecento, uno secolo dopo è un’importante
nel Levante, mercato di sbocco tradizionale delle manifatture dell’Italia
centro-città industriale, grazie allo sviluppo della produzione di tessuti di
lana. Ad settentrionale, che subiscono un durissimo colpo (cfr. supra, cap.
15). Tuttavia, Amsterdam, Haarlem e Utrecht prosperano invece la
manifatture seriche grazie è il commercio delle spezie orientali a
rappresentare una vera svolta nella storia alla materia prima importata
dalla penisola italiana (cfr. supra, cap. 15). Inoltre, i mercantile delle
Province Unite. Infatti, nel 1591, Filippo II stipula con alcuni grandi
giacimenti di torba forniscono energia a basso costo a saline, saponifici,
consorzi commerciali tedeschi, spagnoli e italiani un contratto di esclusiva
per fabbriche di mattoni e di pipe, mentre segherie, oleifici e cartiere
vengono la commercializzazione in Europa del pepe importato a Lisbona. I
gruppi alimentate dall’energia eolica fornita da centinaia di mulini che
danno mercantili olandesi, esclusi dal commercio in quanto ribelli alla
corona, si un’impronta inconfondibile al paesaggio. Grazie alla favorevole
congiuntura e attivano per stabilire contatti diretti con le aree dell’Asia ove
viene prodotta la alle possibilità offerte dallo sviluppo commerciale dei
piccoli centri urbani, le preziosa spezia. Nel 1596, le navi olandesi arrivano
a Giava, nell’arcipelago città dei Paesi Bassi settentrionali conoscono un
notevole incremento indonesiano, dove sorge la prima base commerciale.
Negli anni demografico. Se intorno al 1525 vive in città ben il 31-32 per
cento degli immediatamente successivi seguono molti altri viaggi, tutti
finanziati da abitanti del territorio che darà origine alla repubblica delle
Province Unite, compagnie private, finché nel 1602 il governo delle Province
Unite promuove verso il 1675 la percentuale raggiunge il 45 per cento, con
punte che in Olanda la creazione di un’unica compagnia per i commerci con
l’Estremo Oriente: arrivano al 61 per cento. Quest’ultima è la provincia più
prospera e popolosa: dalla fusione delle diverse società esistenti nasce la
Compagnia unita delle Indie tra il 1500 e il 1650 essa sola passa da 275.000
a 900.000 abitanti.
Il successo della VOC è notevole: alla base vi sono alcune scelte che faranno
scuola nella storia dell’espansione coloniale europea. Una prima importante
caratteristica della VOC è data dalla volontà di stabilire un saldo controllo
sulla 16.3. L’egemonia nei commerci internazionali e l’esperienza
produzione e sul commercio delle spezie. Nelle terre dell’arcipelago
coloniale
subordinato o un vassallo.
paesaggio che questa pittura esprime dipendono cioè da una società che cura
con assiduità l’investimento nelle campagne, la manutenzione delle case, il
lindore delle strade; una società in cui, com’è stato osservato, la parola
schoon, bello, muta in quegli anni di significato finendo per assumere il
valore di 16.5. Competizione e conflitto: il declino delle Province Unite e
produzione di tessuti di lana. Dopo le difficoltà del terzo decennio del politici
di quel periodo, è più giusto parlare di politiche di stampo Seicento, i
pannilana inglesi di bassa qualità conquistano i mercati del mercantilistico.
Le misure dei pubblici poteri volte a proteggere gli spazi Mediterraneo.
Proprio al fine di condurre traffici nel Mediterraneo è nata a interni dalla
concorrenza estera (per mezzo di dazi doganali, divieti Londra, sin dal 1581,
la Compagnia del Levante ( Levant Company), sotto il d’importazione, leggi
sulla navigazione) e quelle volte a promuovere lo controllo della corona e i
cui componenti possono, però, commerciare sviluppo economico (attraverso
l’incentivazione delle manifatture e autonomamente. Ad essa fa seguito, nel
1600, la creazione della Compagnia l’istituzione di compagnie commerciali
sotto il controllo governativo) inglese delle Indie orientali ( Est India
Company, nota come EIC) e quindi di rappresentano – pur con differenze
sostanziali da paese a paese – il altre società che hanno come scopo il
commercio con l’Africa occidentale e denominatore comune di un’azione che
cerca di coniugare politica di potenza con il Canada. Esse sono in origine
semplici associazioni temporanee di e benessere della comunità.
Nel 1651 il Parlamento promulga una legge, il Navigation Act, allo scopo di
A danneggiare l’economia olandese sono poi le gravi turbolenze politiche:
favorire lo sviluppo della marina e dei traffici inglesi e di colpire, allo stesso
l’espansionismo del re di Francia Luigi XIV verso i Paesi Bassi spagnoli –
come tempo, la posizione egemonica delle Province Unite. La legge contiene
una sono definiti i territori rimasti sotto il governo asburgico – spinge i
gruppi serie di misure di tipo protezionistico, riassumibili in due punti
principali: tutte dirigenti delle Province Unite ad abbandonare il
tradizionale orientamento le merci importate in terra inglese debbono essere
trasportate da naviglio filofrancese e ad animare un’alleanza con Svezia e
Inghilterra (1668). I contrasti inglese o battente bandiera del paese da cui
esse provengono; al naviglio inglese con Luigi XIV culminano, nel 1672, con
l’invasione francese delle Province è riservato il monopolio nei commerci
con le colonie inglesi. In questo modo Unite, che provoca un terremoto
politico interno: esplodono rivolte contro il si vuole evitare il transito delle
merci attraverso porti di paesi terzi, quali governo e Guglielmo III d’Orange
(1650-1702), figlio di Guglielmo II, viene Amsterdam, e l’aumento del loro
prezzo a causa della riesportazione. L’ Atto di nominato stadhouder, mentre
de Witt perisce vittima di un linciaggio all’Aja navigazione viene rinnovato
nel 1660 e completato con norme ulteriori negli (cfr. infra, cap. 17).
inglese al posto di quella latina nella lettura della Bibbia, nelle leggi e nella
La tradizionale omogeneità dei gruppi dirigenti nel tardo Seicento comincia
prosa scientifica contribuisce all’ampliamento delle possibilità di lettura, cui
a incrinarsi, con il manifestarsi di una distinzione, anzitutto politica, tra gli
danno un grande contributo le gazzette. Inoltre, anni di libera
sperimentazione interessi terrieri e rurali ( landed interest) e quelli
commerciali e urbani ( monied e di grande eccitazione intellettuale creano
un clima positivo nei confronti del interest). Alla radice di questa
opposizione stanno le trasformazioni subite cambiamento e delle novità. Ciò
risulta particolarmente evidente nell’ambito dall’Inghilterra. Il primo
elemento di cui tener conto è l’enorme trasferimento della filosofia e della
scienza, i cui progressi, legati ai nomi di William Harvey, di terra messo in
moto dalla rivoluzione di metà secolo. All’alienazione di parte Robert Boyle
e Isaac Newton (cfr. supra, cap. 12), molto devono al clima delle terre della
Chiesa anglicana si era accompagnata la vendita di dell’Inghilterra della
seconda metà del Seicento.
possedimenti della corona e dei beni dei partigiani realisti emigrati. Questa
Lo stesso atteggiamento che gli scienziati mostrano nell’osservazione del
disponibilità fondiaria, unita all’abolizione delle corti penali centrali, che
mondo naturale viene a essere applicato anche alla sfera sociale. Il
rivolgimento avevano cercato, nel periodo 1620-40, di porre un freno ai
processi di rivoluzionario costituisce in questo senso il punto di partenza per
rifondare le recinzione delle terre comuni, aveva incrementato la mobilità
sociale nelle basi della convivenza civile. Fuggito dall’Inghilterra allo
scoppio della guerra campagne, allargando il ceto dei possidenti medio-
grandi e rendendo civile, Thomas Hobbes (cfr. supra, cap. 12) prima nel De
cive e poi nel Leviatano tendenzialmente più difficile la vita dei piccoli
proprietari e dei piccoli (1651) applica la teoria contrattualistica che i
pensatori calvinisti hanno affittuari.
sacrale.
or. 1967).
J. Huizinga, La civiltà olandese del Seicento, Einaudi, Torino 1967 (ed. or.
1941).
Id., The Dutch Republic. Its Rise, Greatness and Fall, 1477-1806, Clarendon
Press, Oxford 1998.
H.F.K. van Nierop, The Nobility of Holland. From Knights to Regents, 1500-
1650, Cambridge University Press, Cambridge 1994.
Il regno di Luigi XIV durerà mezzo secolo. In questi anni sarà forgiato un
sistema di governo e un equilibrio di poteri basato sul tentativo di utilizzare
in modo più proprio la teoria, sempre contestata, della potenza assoluta della
volontà sovrana, sino a farne uno stile di governo e un sistema di potere che
la
Nello scenario europeo una prima direttrice espansiva della politica di Luigi
XIV è quella verso est, con l’obiettivo di portare le frontiere del regno sino al
17.1. Un re di guerra
fiume Reno, e verso nord-est, in direzione dei Paesi Bassi spagnoli e delle
Province Unite. Lungo questo asse il monarca si avvale dell’opera del più Al
centro della politica di Luigi XIV sta il grandioso disegno di sostituire
notevole ingegnere specializzato nella costruzione di fortificazioni
dell’epoca, all’egemonia asburgica sull’Europa quella francese, facendo
proprio quello che Sébastien Le Prestre di Vauban (1633-1707). Sfruttando
la notevole superiorità era stato il principale elemento di legittimazione
dell’azione internazionale conferita alla difesa dai nuovi sistemi di
fortificazione bastionata, che rendono degli Asburgo: la difesa della fede
cattolica. A tale disegno, articolato e lunghi e difficili gli assedi, Vauban
progetta e realizza un sistema integrato di complesso, il Re Sole si dedica
con tenacia per decenni. Ne è presupposto la piazzeforti in grado di creare
sul confine orientale una sorta di frontiera mobile, creazione di un esercito
stabile, ben armato ed equipaggiato, da usare contro il cortina difensiva e
insieme sicura retrovia per l’effettuazione di operazioni nemico, ma anche,
all’occorrenza, atto a stroncare sul nascere ogni forma di militari offensive.
Il cardine della politica estera di Luigi XIV è però costituito dai complessi
affida per un ventennio a un abile ministro della guerra, Francois Michel Le
rapporti con la monarchia cattolica. Il sovrano francese rivendica infatti il
Tellier marchese di Louvois (1641-91), il compito di riorganizzare il sistema
di proprio diritto di successione al trono asburgico, sia in quanto figlio di
Anna reclutamento, sottraendolo al tradizionale controllo nobiliare, di
dotare le d’Asburgo (sorella di Filippo IV), sia per aver sposato Maria
Teresa, infanta di truppe di uniformi comuni, di inquadrarle gerarchicamente
in modo stabile e Spagna e figlia di Filippo IV. Entrambe le principesse
avevano in teoria di provvedere al loro acquartieramento nelle prime
caserme. Assai minor rinunciato ai propri diritti ereditari sulla corona
iberica, ma Luigi non esita a successo incontra Louvois nell’opera di
rifondazione delle milizie. Egli, a servirsi dei propri legami familiari con la
dinastia asburgica per raggiungere il partire dal 1688, cerca di rivitalizzare
questa antica istituzione medievale per suo scopo. L’obiettivo della
successione borbonica al trono spagnolo segnerà sostituire l’esercito –
impegnato su diversi fronti – nelle mansioni di presidio gran parte delle
mosse compiute dal Re Sole sullo scacchiere internazionale.
delle piazzeforti. Tuttavia, la creazione dell’obbligo per ogni parrocchia
rurale Ad aprire il varco alle pretese del sovrano francese è la morte di
Filippo IV
dura dal 1688 al 1697 e si conclude con la pace di Rijswijk, con cui la
Francia è La minaccia rappresentata dall’espansionismo francese, per la
prima volta, dà obbligata a cedere i territori conquistati durante il conflitto e
anche alcuni di vita a un meccanismo di reazione internazionale che era
stato sperimentato in quelli annessi con il meccanismo delle Camere di
riunione, mantenendo però precedenza contro gli Asburgo e che si sarebbe
riproposto in seguito in varie Strasburgo.
occasioni. La prima tra esse è legata alla guerra mossa da Luigi XIV contro
le Il meccanismo di reazione internazionale all’azione espansionistica
francese Province Unite, a causa dei contrasti in materia commerciale, dal
momento si ripeterà ancora, nel 1700, allo scoppio della guerra di
successione spagnola che il sovrano ambisce a trasformare la Francia in una
grande potenza (cfr. supra, cap. 9), in cui, alla morte senza eredi di Carlo II
d’Asburgo, Luigi commerciale. Nel 1672, dopo essersi assicurato la
neutralità dell’imperatore, XIV cercherà di imporre la successione al trono
spagnolo del nipote Filippo di nonché l’alleanza di alcuni principi tedeschi e
dell’Inghilterra, il Re Sole fa Borbone duca d’Angiò, con il nome di Filippo V
(1700-46).
83), controllore generale delle finanze (1665) e segretario della casa reale e
della degli apparati pubblici, consentano di evitare acquisti all’estero. Sono
così marina (1669), il compito di razionalizzare e di riorganizzare il sistema
create, ad esempio, le famose manifatture Gobelin, che realizzano pregiati
finanziario e tributario del regno. Si tratta non solo di ridurre l’enorme
debito arazzi, o la rinomata industria di vetri Saint-Gobain. Più in generale,
Colbert pubblico (che nel 1661 inghiotte il 62 per cento delle entrate statali),
ma anche profonde grandi sforzi per portare la produzione manifatturiera
francese a livelli di aumentare il prelievo fiscale, rendendolo al contempo più
celere ed efficace, di eccellenza in Europa: procede alla redazione di oltre
150 regolamenti per cercando di ridurre le diffuse pratiche di elusione e
renitenza. Nonostante garantire la qualità dei prodotti che escono dagli
arsenali, dalle fonderie di alcuni parziali successi – con la soppressione di
numerosi uffici e la cannoni, dalle manifatture tessili. Ufficiali regi
appositamente creati sono semplificazione della contabilità statale – Colbert
non è in grado di fare a meno incaricati di controllare la lavorazione e di
denunciare le eventuali del sistema degli appalti delle imposte, anch’esso
causa di un aumento della contravvenzioni alle norme. Queste sono
estremamente rigide: nel caso della pressione fiscale che grava pesantemente
sui contadini, mentre aristocrazia e produzione tessile, per esempio, esse
precisano la composizione dei colori, lo clero mantengono le loro esenzioni
(cfr. supra, cap. 10). Inoltre egli crea una spessore delle stoffe, il numero dei
fili della trama e così via. Inoltre Colbert potente struttura, le cosiddette
Fermes générales, incaricata della riscossione delle vede nel sistema delle
corporazioni di mestiere la migliore garanzia per uno imposte indirette e di
quelle gravanti su sali e tabacchi. Per giunta, a partire dal sviluppo ordinato
dell’intero settore manifatturiero e cerca, con un decreto 1667, a motivo
delle guerre di Luigi XIV, le spese aumentano in maniera regio del 1673, di
estenderle a tutto il paese, incontrando però l’ostilità dei massiccia
contribuendo a rendere sempre più difficile la situazione delle finanze gruppi
mercantili. Mentre in Inghilterra i regolamenti interni all’attività statali
francesi, con un ritorno all’indebitamento.
Luigi XIV. Solo nel 1692 viene raggiunto un compromesso fra il sovrano e il
nuovo papa, Innocenzo XII (Antonio Pignatelli, 1691-1700), senza comunque
che il primo rinunci definitivamente alle proprie pretese.
importanza.
Tutti i culti protestanti, pubblici e privati, vengono ora vietati e gli edifici di
Luigi XIV si mostra fermamente intenzionato, nel riprendere il controllo
culto ugonotti demoliti. Ciò causa l’esilio di circa 200.000 ugonotti verso
della sfera del sacro e delle Chiesa, a non accettare alcuna subordinazione
al l’Olanda, la Svizzera, l’Inghilterra e la Germania. Una parte consistente
di papato rispetto agli affari della istituzioni ecclesiastiche francesi nel nome
della questi emigrati è costituita da abili artigiani e professionisti. La
restaurazione tradizione gallicana (cfr. supra, cap. 7). Questa posizione
provoca del monopolio cattolico della vita religiosa comporta così per la
Francia una inevitabilmente durissimi contrasti con la Curia papale. Un
primo elemento di perdita secca di intelligenze e di capacità professionali,
contribuendo ad frizione con Roma è dato dal tentativo di Luigi XIV di
estendere, nel 1673, appesantire ulteriormente una congiuntura economica
già negativa a causa dei anche ai territori di nuova conquista il privilegio
della regalia, che consente al costi ingenti delle guerre del Re Sole.
Versailles, nei pressi di Parigi, che diviene un notevole polo di attrazione per
Il ducato di Brandeburgo-Prussia è sorto nel 1525 in seguito alla tutti i
nobili, sia che cerchino di attingere al patronage regio, sia che vogliano
secolarizzazione dei possedimenti dell’Ordine monastico-cavalleresco
seguire o influire sui processi decisionali.
Bibliografia
P. Goubert, Luigi XIV e venti milioni di francesi, Laterza, Bari 1968 (ed. or.
1966).
R. Mandrou, Luigi XIV e il suo tempo, SEI, Torino 1976 (ed. or. 1973).
J.B. Wolf, Luigi XIV, Garzanti, Milano 1976 (ed. or. 1968).
cattolici sono costretti a lasciare i propri seggi nella Camera alta. La paura
per che nel novembre 1688 sbarca in Inghilterra alla testa di un esercito.
Giacomo II, e, dopo di lei, Sofia, nipote di Giacomo I Stuart e moglie del La
nuova articolazione dei poteri vede perciò, a fianco del re, un Parlamento
principe elettore tedesco Giorgio di Hannover. Alla morte di Guglielmo, nel
che resta in carica non più per tre, ma per sette anni, detentore della potestà
1702, preceduta un anno prima da quella di Maria, il trono passa ad Anna
legislativa, e un governo responsabile dell’attività esecutiva; in esso, accanto
alla (1702-14) e quindi, alla sua scomparsa, alla dinastia degli Hannover.
fusione dei due regni e sancito la nascita del Regno Unito di Gran Bretagna
e Durante il corso del XVIII secolo whigs e tories cominciano ad alternarsi
al Irlanda. L’unificazione era stata di fatto un’incorporazione della Scozia,
già governo. Raggruppamenti politici fluttuanti e non ben definiti, essi non
sono unita da un punto di vista dinastico all’Inghilterra dal 1603 (cfr. supra,
cap. 14), differenti nella provenienza sociale (più dei due terzi dei
parlamentari sono nella più popolosa e ricca Inghilterra, con l’unica
garanzia per l’aristocrazia proprietari terrieri), quanto negli interessi
economici che intendono tutelare: i scozzese di una presenza minoritaria nei
due rami del Parlamento di Londra whigs sono interessati, spesso in prima
persona, ai traffici commerciali e godono (16 posti nella Camera dei lord e
45 in quella dei comuni). Repressa la rivolta dell’appoggio dei ceti più
dinamici; i tories tutelano i gruppi dell’aristocrazia scozzese (che si ripeterà
in proporzioni maggiori e con un esito più fondiaria più tradizionali e meno
coinvolti dalle trasformazioni economiche in drammatico nel 1745-46), gli
esponenti del partito whig, confinati atto (cfr. infra, capp. 20 e 28). Occorre
peraltro tener presente che il diritto di all’opposizione durante il regno di
Anna e che hanno pilotato la transizione voto è assai ristretto, essendo su
base censitaria, secondo la concezione per cui dinastica, si trovano in
condizione di notevole vantaggio politico rispetto agli solo chi possiede un
dato reddito è sufficientemente indipendente da poter avversari tory, la cui
fedeltà al nuovo regime appare dubbia.
mentre ciò che non si spiega nel cristianesimo va rifiutato; egli non esita In
tale contesto si innesca il processo di formazione degli ingredienti-base
addirittura a sottoporre la Bibbia a una disamina razionalistica,
accettandone della dialettica parlamentare moderna: il ruolo decisivo degli
elettori nel delle parti, criticandone altre, rifiutandone altre ancora.
Il XVIII secolo si apre con una lunga e quasi ininterrotta serie di conflitti
Bibliografia
bellici. Essi non hanno più come scopo precipuo l’annientamento del nemico
nel nome della «vera fede», bensì quello del mantenimento dell’equilibrio fra
i diversi attori politici. Infatti, ogni qualvolta una potenza europea cerca di
J.C.D. Clark, English Society 1688-1832, Cambridge University Press,
Cambridge 2000.
2002).
e concludono con i Borbone il trattato di Utrecht (1713), cui segue quello tra
Spagna e impero a Rastadt (1714).
della fedeltà. Ora, infatti, la lealtà verso gli spagnoli viene a cozzare con la
fedeltà alla dinastia Asburgo, poiché adesso la dinastia legittima di Spagna è
quella dei Borbone, gli storici nemici. Di questa incertezza cercano di
approfittare i consiglieri di Filippo V e, in particolare, il suo primo ministro,
cardinale Giulio Alberoni (1664-1752), che lancia nel 1717 un ambizioso
progetto, non concordato con la Francia, di riconquista dell’Italia, iniziato
con l’occupazione in armi della Sardegna e, l’anno seguente, con il tentativo
di conquistare la Sicilia. La rimessa in discussione di trattati da poco firmati
suscita però una reazione internazionale che obbliga la Spagna a capitolare
e a firmare la pace dell’Aja (1720), con cui sono ribaditi gli accordi di
Utrecht e Rastadt.
tempo erano stati aggregati alla corona solo per discendenza dinastica rende
L’Inghilterra, potenza vincitrice, ottiene le piazzeforti militari e commerciali
di possibile a Filippo V pensare a una riconfigurazione dei loro assetti
giuridici, ivi Gibilterra e Minorca, decisive per la penetrazione nel
Mediterraneo, compresi l’annullamento di privilegi, la modificazione di
confini e la importanti territori in America settentrionale (Terranova e
Nuova Scozia, cioè riorganizzazione politica o amministrativa.
il Canada atlantico) e il lucroso asiento, ossia l’appalto esclusivo del
commercio Va ricordato, in altre parole, come uno Stato conquistato con le
armi degli schiavi nelle colonie spagnole d’America (cfr. infra, cap. 20).
All’impero consenta al principe, almeno teoricamente, una maggiore libertà
di intervento.
sono attribuiti parte dei domini spagnoli e segnatamente i Paesi Bassi Sul
piano giuridico, infatti, il diritto di conquista, di cui i sovrani si avvalgono
meridionali, il regno di Napoli, il regno di Sardegna e lo Stato di Milano. Il
per legittimare i propri atti, esime il reggitore dal dovere di rispettare i
privilegi ducato di Mantova viene annesso al Milanese, a sua volta privato di
concessi o i contratti onerosi stipulati dai suoi predecessori. Tutto il sistema
Alessandria, della Lomellina e di Valenza, cedute al duca di Savoia, il quale
delle immunità, delle franchigie e dei monopoli può adesso essere
rinegoziato, ottiene il regno di Sicilia (con la conseguenza che la dinastia
sabauda può ora e insieme ad esso venire ridisegnata la scala degli onori
nobiliari, grazie ai vuoti fregiarsi di un titolo regio). È evidente che questi
trattati segnano la fine lasciati da quella parte dei gruppi dirigenti che hanno
optato per una diversa dell’egemonia spagnola in Italia e l’inizio della
presenza austriaca.
fedeltà dinastica.
Russia, Pietro il Grande (cfr. supra, cap. 17), il quale, alleatosi con
Danimarca e Diversa, ma per certi aspetti simile, appare la situazione
creatasi con l’ascesa Polonia, attacca la Svezia nel 1702, approfittando
anche dei suoi problemi sul trono d’Inghilterra (1702) della regina Anna
Stuart, secondogenita di interni, legati alla giovane età del sovrano, Carlo
XII (1682-1718), e ai conflitti Giacomo II (cfr. supra, cap. 18), che decide di
avviare il processo di fra corona e nobiltà. Sorprendentemente il sovrano
svedese si rivela un abile integrazione di Scozia e Inghilterra, unificando i
due regni in uno solo, stratega e riesce, con il sostegno della Gran Bretagna
e delle Province Unite, a chiamato Gran Bretagna (1707). Tale unificazione,
che era stata già vagheggiata costringere in breve la Danimarca alla pace.
Le truppe svedesi invadono poi la (ma mai portata avanti concretamente) al
tempo di Giacomo I, agli inizi del Polonia, obbligando il sovrano Augusto II
Wettin di Sassonia (1670-1733) a Seicento, comporta in sostanza
l’annessione della Scozia, che perde la propria lasciare il trono, sul quale i
nobili polacchi insediano un aristocratico gradito tradizionale autonomia
giuridica e amministrativa, ivi compreso il Parlamento.
alla sua morte, il territorio passi alla figlia e quindi alla corona francese.
Allo spodestato duca di Lorena, Francesco (1708-63) – marito di Maria
Teresa, figlia dell’imperatore Carlo VI –, viene dato in contraccambio il
granducato di Toscana, in ragione dell’avvenuta estinzione della dinastia dei
Medici (1737).
editto di dubbia legittimità, noto come Prammatica sanzione (1713), con cui
aveva modificato la legge di successione, privilegiando la discendenza
diretta, anche se femminile, rispetto a quella collaterale. Una figlia femmina
poteva Forte di queste nuove alleanze e della sostanziale tenuta dei suoi
domini così succedere, in mancanza di eredi maschi, al posto del fratello del
sovrano: austriaci e ungheresi, Maria Teresa attua una serie di campagne
militari erano così estromesse dalla successione le due figlie del fratello
maggiore e coronate da successo in Germania e nei Paesi Bassi asburgici. In
Italia, mentre il precedente imperatore, Giuseppe I, e i loro rispettivi mariti,
l’elettore di regno di Sardegna deve fronteggiare l’offensiva francese, la
repubblica di Sassonia e il duca di Baviera. Non sorprende che, alla morte di
Carlo VI, i Genova, alleata della Francia, viene occupata militarmente dalle
truppe sovrani di Sassonia e Baviera avanzino pretese sui territori austriaci:
con austriache, che si scontrano, però, con un’inattesa rivolta da parte della
l’appoggio di Francia, Spagna, Prussia e Sardegna, rifiutano di riconoscere
la popolazione. L’episodio che dà inizio all’insurrezione – il lancio di una
pietra Prammatica sanzione e sostengono l’elezione al trono imperiale del
duca Carlo contro gli invasori da parte di un ragazzo genovese, Giovan
Battista Perasso detto Balilla – sarà letto in seguito dalla storiografia
nazionalistica come uno dei
conoscono così una concorrenza sempre più agguerrita fra inglesi, francesi e
olandesi, che sono però fra loro uniti nella volontà di scardinare il
monopolio esercitato da Spagna e Portogallo sulle attività economiche dei
rispettivi imperi P. Alatri, L’Europa dopo Luigi XIV (1715-1731), Sellerio,
Palermo 1986.
militare, la guerra dei Sette anni (1756-63) (cfr. infra, cap. 24), che ha in
palio il J. Duindam, Vienna e Versailles. Le corti di due grandi dinastie rivali
(1550-1780), Donzelli, primato coloniale e commerciale mondiale. A uscire
vittoriosa è la Gran Roma 2004 (ed. or. 2003).
Bretagna che, alla fine del XVIII secolo, è la vera dominatrice dei mari del
G. Quazza, Il problema italiano e l’equilibrio europeo (1720-1738), Società
subalpina di storia globo grazie alla maggiore marina mercantile e da
guerra del tempo.
Id., L’Europa di Maria Teresa, Mondadori, Milano 1982 (ed. or. 1973).
Dopo il 1766 il calo della produzione d’oro delle miniere del Minas Spagna
favorisce una ripresa delle attività agricole nel Nord del paese, che
riacquistano il primo posto nelle esportazioni anche grazie all’introduzione
delle colture del Nel corso della seconda metà del Seicento, gli imperi
coloniali più antichi, tabacco e del cotone. Questi prodotti alimentano i
traffici con la Gran quelli del Portogallo e della Spagna, risentono
inevitabilmente del declino delle Bretagna, che infatti, oltre ad essere il
maggior alleato politico, è anche il rispettive corone sulla scena politica
europea, nonché della sempre più incisiva principale partner commerciale
del Portogallo, che importa grano, tessuti e azione delle compagnie
commerciali olandesi, inglesi e francesi. Mentre è manufatti inglesi
pagandoli con l’oro e le derrate agricole brasiliani.
per conto terzi. Alla fine del Settecento la Gran Bretagna esercita in pratica
il 15): la Spagna è costretta infatti ad acquistarli negli altri paesi europei,
monopolio mondiale dei servizi marittimi: dal noleggio di navi e ciurme
pagandoli con l’argento americano. Inoltre, tra XVII e XVIII secolo si
sviluppa all’assicurazione di imbarcazioni e mercanzie trasportate.
il commercio del viceregno del Perù è assicurato al 60 per cento da navi Pur
fra mille difficoltà, la Compagnia francese delle Indie occidentali e francesi.
spagnole, che viene attribuito per mezzo di una gara internazionale a singoli
o a Il ventennio 1721-42, nel quale la Gran Bretagna è guidata da Walpole
(cfr.
compagnie. Nel 1700 la Francia, grazie all’ascesa al trono spagnolo di
Filippo V
supra, cap. 18), vede un notevole rafforzamento delle basi economiche del di
Borbone, si aggiudica l’ asiento de negros. Esso peraltro si aggiunge alla
fiorente paese. La classe dirigente whig, di cui Walpole è espressione, punta
tratta degli schiavi che le compagnie fornite di regolare monopolio della
corona essenzialmente al benessere interno e alla difesa delle libertà
tradizionali, francese svolgono fra l’Africa occidentale e le piantagioni delle
sue colonie nelle ritenendo che la potenza economica britannica sia meglio
tutelata dalla pace.
Antille. Il trattato di Utrecht (1713) attribuisce però alla Gran Bretagna non
Ciò comporta una relativa estraneità dell’Inghilterra rispetto ai conflitti
politici solo l’esclusiva nella fornitura di schiavi africani nelle colonie
spagnole, ma continentali. Tuttavia, gli stessi gruppi mercantili e industriali
che hanno anche il permesso d’inviare ogni anno alle due maggiori fiere
coloniali un sostenuto per anni Walpole cominciano in seguito a voltargli le
spalle, vascello carico di merci britanniche. È solo un primo passo verso
l’apertura ritenendo più proficua una politica estera aggressiva nei riguardi
di Spagna e formale dell’impero spagnolo agli scambi internazionali. Poco a
poco l’America Francia. Approfittando di ricorrenti episodi di corruzione
che coinvolgono la spagnola, così come quella portoghese, diventa una vera
e propria colonia maggioranza parlamentare, William Pitt (1707-78) detto il
Vecchio, con una commerciale inglese.
madrepatria.
20.3. Nuove egemonie e nuovi commerci con l’Asia I traffici con l’America
s’inseriscono in una vasta rete di commerci fra le varie parti del mondo che
le compagnie commerciali britanniche organizzano Nel corso del tardo
Seicento e del Settecento i rapporti economici instaurati nella prima metà del
Settecento. Il principio ispiratore è molto semplice e per dalle compagnie
commerciali europee con i mercati asiatici conoscono alcuni nulla originale,
se non per il fatto di essere applicato su scala mondiale: si tratta significativi
cambiamenti. In primo luogo, si riduce il valore delle importazioni di pagare
le merci acquistate con altre merci e quindi di porre rimedio a una di spezie
e aumenta quello dei manufatti, soprattutto tessili (cotone indiano e secolare
emorragia di metalli preziosi verso l’Asia. Si va quindi strutturando un seta
cinese). Infatti, se nel 1621 le spezie e i tessuti asiatici rappresentano sistema
di scambi multilaterali che coinvolge ben quattro continenti e che ha il
rispettivamente il 74 e il 16,1 per cento delle merci importate dalla
Compagnia proprio cuore finanziario a Londra: dalla Gran Bretagna
partono armi, oggetti inglese delle Indie orientali (EIC), nel 1698-1700 le
proporzioni sono quasi metallici e alcolici inglesi, nonché manufatti indiani
di cotone, alla volta
invertite, essendo diventate il 22,9 e il 54,7 per cento. Allo stesso modo si
britannici introducono in Europa e che incontra grande successo nel XVIII
registra un’inversione di tendenza nella composizione delle merci vendute
sulla secolo: il tè cinese. Vi è però un problema: l’unica moneta di scambio
accettata piazza di Amsterdam dalla Compagnia olandese delle Indie
orientali: le spezie e in Cina – come si è detto – è l’argento. Per rimediare
alla continua e i tessili passano, rispettivamente, da oltre il 59 e il 17,5 per
cento del valore tradizionale emorragia di argento europeo verso l’Asia, gli
uomini della EIC, complessivo delle mercanzie vendute nel 1648-50 al 38 e
al 43,4 per cento nel soprattutto a partire dal 1730, cominciano a pagare il
tè mediante il 1698-1700.
e dai piantatori delle colonie del Centro e del Sud America, che hanno
bisogno L’incremento del commercio dei manufatti tessili e del tè favorisce lo
di tessuti leggeri e di poco prezzo per vestire gli schiavi che cominciano ad
spostamento del centro dell’attività della compagnia inglese dalla costa
affluire dall’Africa. Il principale produttore dei manufatti di cotone è l’area
occidentale a quella orientale dell’India: Calcutta diventa la sua sede
principale.
pubblica che dipende dalla corona – apre una base commerciale. Nel 1744 la
negli anni 1731-40: come scrive il mercante inglese John Cary, nel 1699,
«ben rivalità economica tra Francia e Inghilterra si trasforma in uno scontro
aperto pochi pensano di essere ben vestiti se non si sono messi addosso abiti
di calicò».
nel quale sono coinvolti anche i principi indiani, complice la guerra allora in
Gli agenti della EIC battono sul tempo i concorrenti olandesi, avendo atto
tra le due potenze sullo scenario europeo (guerra di successione austriaca,
messo per primi l’occhio sulla produzione bengalese, e si rivelano più abili
1740-48). Il conflitto in India prosegue anche dopo la conclusione della pace
in nell’intessere proficui rapporti con i mediatori locali. Inoltre la EIC, a
Europa, fino agli accordi franco-inglesi del 1754 che mirano a rendere
neutrali differenza della compagnia rivale, lascia ai suoi rappresentanti e
funzionari la tutti i territori al di là del Capo di Buona Speranza. Tuttavia, è
l’Inghilterra ad facoltà di avviare proprie attività commerciali su scala
locale, riservandosi il avere rafforzato le proprie posizioni, grazie al
predominio navale.
sono semplici acquirenti. Per giunta, anche quelle realtà che fino al Seicento
Ben presto gli operai tessili e i produttori di seta grezza si vedono costretti
sono state all’avanguardia nella produzione manifatturiera e nei commerci
per legge a fornire alla EIC il grosso della loro produzione ai prezzi da essa
internazionali, come l’Italia centro-settentrionale e alcune zone della
penisola stabiliti. Al tempo stesso, i mercanti indiani, che fino a quel
momento hanno iberica, non solo hanno visto declinare inarrestabilmente le
proprie attività svolto una proficua intermediazione con gli inglesi, vengono
sostituiti da agenti economiche, ma hanno perduto il controllo della
commercializzazione dei loro indiani e da funzionari inglesi che trattano
direttamente con gli artigiani.
inglese vota due leggi (l’ India Act e il Charter Act) con cui pone le attività
della Il Mezzogiorno d’Italia, specialmente nella seconda metà del XVIII
secolo, compagnia sotto il controllo politico, finanziario e militare delle
autorità di conosce una notevole penetrazione economica britannica.
Interessante, a Londra e ne abolisce il monopolio del commercio con l’India.
cioè della tendenza a produrre derrate agricole e manufatti con lo scopo or.
1967).
potere d’acquisto dei salari, ossia del loro valore reale in rapporto al costo
della or. 1980); vol. III, L’era della seconda grande espansione
dell’economia-mondo capitalistica vita.
l’importante eccezione delle aree intorno alle città, l’agricoltura del Gli anni
intorno alla metà del XVII secolo rappresentano, in un certo senso,
Mezzogiorno della penisola italiana si dedica quasi esclusivamente alla un
periodo di svolta per la storia delle campagne e, più in generale,
cerealicoltura estensiva e all’olivicoltura.
regione: nel Baden, nel Palatinato e nel Nassau si diffondono le colture della
patata e delle piante foraggiere per incrementare l’allevamento. Altrove,
come in Sassonia, la pratica del maggese, pur riducendosi sensibilmente,
conosce alti e bassi legati a varie ragioni di ordine economico e sociale, non
scomparendo 21.1. Un’Europa a due velocità
servile che non può per legge abbandonare la terra che lavora (istituto detto
anche perché qui la cerealicoltura ha raggiunto, durante il XVI e il XVII
della servitù della gleba). L’economia di sussistenza, con le sue pratiche
agricole secolo, livelli eccezionali (cfr. supra, cap. 10). In special modo in
Spagna e antieconomiche (come il maggese e i campi aperti) e le sue rese
bassissime, nell’Italia meridionale, le campagne sono contrassegnate da
metodi di segna i caratteri delle campagne russe fino a Ottocento inoltrato.
del Settecento. Il motivo è dato dal fatto che i rendimenti agricoli – ossia il
L’adozione su larga scala delle nuove tecniche apre la strada a una crescita
rapporto fra terreno coltivato e prodotto ottenuto – non aumentano in misura
dei rendimenti, per il grano, da 7,4 a 13,5 quintali per ettaro nell’arco di
tempo particolarmente significativa: ad esempio, nel caso dei cereali, essi
sono fra il 1650 e il 1800. In secondo luogo, la stretta integrazione fra
allevamento e superiori solo di due o tre volte a quelli che si registrano in
altre zone agricoltura (conosciuto come mixed farming) rompe il circolo
vizioso che ha d’Europa. Infine anche il livello della produttività – vale a
dire il rapporto fra caratterizzato le campagne europee per tutto il Medioevo
e la prima età lavoro e produzione – nelle Province Unite non è sufficiente a
consentire un moderna. Per la prima volta, le due attività non sono più
incompatibili e decollo dell’agricoltura paragonabile a quello inglese.
sul mercato grazie all’impiego delle nuove tecniche agricole. Esse possono Il
principale ostacolo allo sviluppo di un’agricoltura progredita e orientata al
cominciare a fare affidamento su attrezzi agricoli migliorati, come l’aratro
mercato è rappresentato dalle forme tradizionali di sfruttamento della terra
su Rotherham, più leggero e maneggevole grazie alle ruote e dotato di un
versoio base comunitaria. Tradizionalmente i terreni agricoli europei sono
«aperti» (da curvo in grado di rivoltare in profondità le zolle di terreno, cui
segue, nel 1771, cui il termine inglese di open fields), cioè non possiedono
muretti o altre forme la fabbricazione del primo aratro interamente in ferro.
In secondo luogo, di separazione che ne indichino l’appartenenza a un
privato; i campi sono bisogna ricordare l’invenzione della seminatrice,
brevettata da Jethro Tull nel coltivati secondo criteri stabiliti dalla comunità,
anche perché la loro proprietà 1701 (benché si diffonda effettivamente a
partire dal 1730), la quale consente di è spesso frammentata tra diverse
persone. Infine su di essi gravano i diritti seminare non più a mano,
casualmente, ma distribuendo la semente in maniera collettivi – come la
raccolta di legna o di altri prodotti, in certe stagioni più razionale, su linee
parallele distanziate fra loro, in modo da permettere alle dell’anno – di cui
godono i membri delle comunità. Nel Settecento, la piante di crescere e
irrobustirsi in uno spazio sufficiente.
ceto dei piccoli proprietari e dei coltivatori diretti: secondo una stima del
1780, Il processo di recinzione contempla l’accorpamento delle proprietà –
con la solo il 20 per cento della terra inglese è coltivata direttamente dai
suoi conseguente abolizione dei diritti collettivi – e la distribuzione delle
terre proprietari. Ancor più drammatiche sono le conseguenze per quelle
frange comunitarie. In pratica, per esempio, un proprietario, che possiede il
10% delle sociali che non possiedono appezzamenti di terra e che
sopravvivono grazie alle terre in una comunità, ha il diritto di venderle
accorpate, se necessario terre comuni. Per tutti coloro che vengono di fatto
espulsi dalle campagne permutandole con altri terreni dello stesso valore ed
estensione. Inoltre riceve recintate si aprono tre possibili strade: l’impiego
come braccianti nelle nuove una quota dei beni comuni più o meno
corrispondente all’ammontare delle sue aziende agricole, la migrazione
verso le città alla ricerca di migliori condizioni terre. L’intera proprietà
viene così recintata e dà vita a un’azienda agricola che di vita e infine la
riduzione in stato di povertà. Per tale ragione la percentuale può essere
gestita direttamente dal proprietario o data in affitto. Tutto ciò della
popolazione attiva dedita all’agricoltura cala, nel periodo 1700-1800, dal
solleva notevoli resistenze all’interno delle comunità rurali inglesi, ma i medi
e 70 al 37 per cento, proprio mentre si registra una crescita demografica
grandi proprietari hanno la legge dalla loro parte: è infatti sufficiente
possedere complessiva del 57 per cento.
la maggioranza del valore delle terre per ottenere dal Parlamento il diritto
alla recinzione. In questo modo, due o tre possidenti sono in grado d’imporre
la propria volontà in zone rurali anche abbastanza estese. Nel nome
dell’affermazione dei diritti della proprietà privata della terra, il processo di
21.3. Le nuove colture: verso il mutamento delle abitudini recinzione assume
ritmi vertiginosi: nel corso del Seicento, sono recintati alimentari europee
(nella Francia settecentesca arriverà a 50 quintali per ettaro contro i 6-9 del
La fortuna del mais (o granturco) parte dalla penisola iberica – dove già
grano) è dapprima una curiosità per erboristi e botanici europei. Si diffonde
intorno al 1650 comincia a imporsi come un elemento abituale della dieta dei
con grande lentezza nel Seicento: suscita, infatti, grande diffidenza in quanto
si contadini – per raggiungere la Provenza, l’Italia settentrionale, la
Slovenia e teme che causi malattie e viene impiegato solo come cibo per gli
animali. Solo l’Ungheria. Nel XVIII secolo la sua coltivazione incontra un
successo nella seconda metà del XVIII secolo la coltivazione della patata
comincia ad relativamente rapido in virtù del fatto che dà rendimenti
notevoli: nell’area attecchire, perché alcune cattive annate dei cereali
obbligano la popolazione a arretrata del Sud-Ovest della Francia, a fronte di
una resa per seme – ossia il nutrirsi di questo tubero: il successo è notevole
nei Paesi Bassi, in Irlanda, rapporto fra la quantità seminata e quella
raccolta – di 1 a 5 per il grano, si Inghilterra e Germania settentrionale.
L’affermazione definitiva della ottengono rese di 1 a 25 per il mais.
Quest’ultimo presenta inoltre il grande coltivazione della patata nel resto del
continente avviene solo durante vantaggio di costare la metà o anche meno
del grano: ecco perché, durante il l’Ottocento.
Settecento, sono consumati sotto forma di bevande dalle fasce agiate della
Nel XVII secolo, la nuova coltura si diffonde nel Veneto; quindi, fra Sei e
società. Tra gli strati meno abbienti cresce invece il consumo di alcolici: non
Settecento conquista la Lombardia e il Piemonte; raggiunge poi, soprattutto
solo del vino, ma anche del rum, un distillato della canna da zucchero, delle
durante il Settecento, la Toscana. Qui, in una zona caratterizzata dalla
acquaviti (gin e brandy), della vodka, ottenuta dalla distillazione del
frumento, prevalenza della piccola e media azienda agricola, il mais trova le
migliori e soprattutto della birra, che deriva dalla fermentazione alcolica
dell’orzo, del condizioni sociali d’insediamento. Grazie al consumo di esso i
produttori luppolo o altri cereali.
piatto «di magro» nei giorni dell’anno in cui il cattolicesimo prevede Più
lenta, ma dalle conseguenze economiche e alimentari assai importanti è
l’astensione dalle carni).
prima, della sua filatura, della tessitura, della rifinitura e della tintura.
Figura L’industria domestica rappresenta la forma di produzione di
manufatti centrale è quella del mercante-imprenditore, il quale dirige le
diverse fasi ed è (specialmente tessili) rivolta all’autoconsumo familiare;
essa è presente nelle proprietario della lana e della merce finita: nella sua
bottega egli non solo tiene campagne, dove nei momenti liberi dal lavoro nei
campi si può dedicare tempo la contabilità delle sue diverse attività, ma
immagazzina la materia prima alla fabbricazione di tessuti. Si tratta di una
forma di produzione che non è del greggia, i manufatti semilavorati e quelli
finiti. Qui inoltre ha luogo la prima tutto impermeabile al mercato – potendo
essere venduta in caso di necessità –
fase del lavoro, la preparazione della lana, che viene pulita e pettinata (la o
a forme di scambio legate alle relazioni sociali delle famiglie: ad esempio,
con cardatura) a seconda della lunghezza delle fibre. A questo punto, la lana
viene la costituzione di doti in oggetti manufatti che accompagnano la donna
al consegnata a donne che, nelle proprie case, provvedono a filarla. La lana
filata momento del matrimonio e che conoscono quindi una circolazione non
legata viene poi affidata a tessitori che lavorano sempre nelle loro
abitazioni. Le fasi alla compravendita.
domestica si giova della spinta espansiva dei commerci che rinsalda nuovi
Bibliografia
protoindustriale e sviluppo industriale può essere visto nel fatto che B.H.
Slicher Van Bath, Storia agraria dell’Europa occidentale (500-1850),
Einaudi, Torino l’allargamento della produzione in ambito rurale non può
procedere 1972 (ed. or. 1962).
lavoratori, oppure beni di lusso che richiedono materie prime assai costose e
artigiani altamente specializzati, come nel caso delle manifatture della
corona di Francia di Gobelins (arazzi) e Saint-Gobain (vetri) (cfr. supra,
cap. 17).
diversi da quelli di una bambina, ancor più tale differenza viene marcata
dall’adolescenza. Si strutturano allora due identità diverse, che sono alla
base di ruoli sociali distinti, e che vengono oggi chiamate identità di genere.
termine, tuttavia, è ambiguo. Con esso si intendono infatti due cose differenti,
Su questo complesso universo familiare, durante l’antico regime, la Chiesa
solo in parte coincidenti: per un verso, la parola famiglia indica il gruppo di
cattolica, prima, e le chiese nate dal solco della Riforma, poi, hanno svolto
una persone che risiedono sotto lo stesso tetto (o gruppo coresidente), e cioè
fondamentale funzione di direzione e di controllo, prescrivendo le l’insieme
di coloro che dormono in una stessa casa e mangiano a una stessa
fondamentali norme comportamentali e verificandone la messa in pratica da
tavola il cibo cucinato in un medesimo focolare. Per altro verso, invece, con
parte dei nuclei familiari. A partire dal tardo XVII secolo, tuttavia, alcune
l’espressione famiglia si indica un insieme di relazioni di parentela, un
gruppo importanti trasformazioni inizieranno a interessare e a modificare le
strutture di persone, cioè, che non necessariamente vivono insieme, ma che si
intende della vita familiare.
convive con la coppia dei nonni o con quella di uno dei figli, la famiglia si
dice La famiglia poi è il luogo dove si strutturano le prime differenze che
multipla. Una particolare forma di famiglia multipla è quella della
convivenza fondano l’identità individuale. L’identità sessuale ascrittiva,
l’essere cioè nati di due fratelli con i rispettivi nuclei familiari. Questo tipo di
famiglia è maschi o femmine, viene infatti inserita in un contesto culturale
che spiega frequente soprattutto laddove esiste un patrimonio (ad esempio un
gregge) cosa significa concretamente questa identità sessuale, a quali ruoli
diversi e in indiviso, la cui assidua cura impone ai fratelli una stretta
cooperazione.
forme di famiglia sono state, nei secoli dell’età moderna, varie, anche se Tra
le famiglie nobili, poi, è esistita la consuetudine di coltivare il mito delle
indubbiamente a partire dal XVIII secolo si assiste a una crescita
quantitativa origini familiari, da ricondurre a un passato il più possibile
antico, non importa della famiglia nucleare. La loro differenza, più che
essere legata a se accertato o inventato (cfr. supra, cap. 1). Questa passione
per l’antichità delle un’evoluzione, si spiega in relazione ai contesti
economici e culturali con cui la origini familiari si spiega con la supremazia
assegnata nell’antico regime a ciò famiglia interagisce. È chiaro che una
famiglia contadina che detiene un che dura nel tempo (segno di fermezza, di
stabilità e di corrispondenza al volere congruo appezzamento di terreno da
coltivare tende ad assumere le dimensioni di Dio) rispetto a ciò che muta
(segno di volubilità, di fragilità e di deviazione ottimali rispetto al
fabbisogno di lavoro, inglobando parenti singoli o anche da un ordine
stabilito). A fianco di questa ragione, però, ve n’è un’altra: la coppie di
familiari. Al contrario, una famiglia di operai salariati che vive in città
delimitazione, attraverso il linguaggio della parentela, dei confini delle
alleanze.
Inoltre, le famiglie mutano col tempo. Così come gli individui, anch’esse
hanno un ciclo di vita. Una coppia giovane che si distacca dalla famiglia di
22.2. Uomini e donne all’altare
origine tende a dare luogo a una famiglia in crescita numerica con l’arrivo
della prole. Si tratta di una fase delicata della vita familiare, in cui sul lavoro
di un Il matrimonio, nella società europea occidentale d’antico regime, è un
maschio adulto, e su quello della sua compagna, grava il peso crescente di
figli sacramento. Quello che in epoca precristiana era un semplice contratto
privato, in età infantile. Solo con il matrimonio dei primi figli adulti la
famiglia tende a diventa con il cristianesimo un rito sociale dominato da un
motivo religioso.
esempio tra zio e nipote) tanto diffuse nel mondo antico prima dell’avvento
del del mondo, è però mitigato, da una parte, dalla possibilità per la donna
di essere cristianesimo. In terzo luogo, infine, la Chiesa ha difeso la libertà
degli un soggetto giuridico positivo, abilitato a comprare, vendere e prima di
tutto individui di sposarsi a piacimento, preferibilmente con l’assenso della
famiglia ereditare (nella forma della dote o nel caso di mancanza di figli
maschi) e, di origine, ma, al limite, anche senza di esso.
vicino conosciuto, con cui è possibile progettare scambi equi di dote (la
somma in denaro o in beni che riceve la figlia che va in sposa, spesso a
fronte di una fuoriuscita dall’asse ereditario). Si tratta, in altre parole, di
una preferenza a ripetere nel tempo le nozze con famiglie conosciute e
alleate. Questa 22.3. La transizione demografica
rilevanti, lasciando alle donne l’educazione dei figli, la cura della casa e
taluni Un secondo elemento che contribuisce ad abbassare i livelli di
mortalità è il lavori sussidiari o considerati secondari (ma non per questo
meno impegnativi) relativo (ma, data la rilevanza del fenomeno, decisivo)
ridursi della mortalità come la filatura, la tessitura o certi tipi di raccolte
agricole.
dei romanzi.
1981).
Si tratta, per lo più, delle stesse donne della gentry che, per privilegio
sociale, J. Goody, Famiglia e matrimonio in Europa, Laterza, Roma-Bari
1991 (ed. or. 1983).
23. Diradare le tenebre: il mondo al lume della Seicento vengano i due filoni
intellettuali fondamentali sulle cui basi si è venuta costruendo la stagione
illuministica. Anzitutto vi è il giusnaturalismo ragione
Tanto il mondo naturale quanto quello sociale cessano così di essere mere
espressioni della volontà divina e divengono terreni autonomi di ricerca Il
Settecento appare segnato da un fermento intellettuale nuovo e intellettuale.
La verità, non più rivelata, va perciò faticosamente cercata con gli
dirompente, che attraversa in varie forme l’intero continente europeo e a cui
si strumenti intellettuali di cui l’uomo via via si dota. La ragione deve
prendere il è dato convenzionalmente il nome di Illuminismo. L’immagine
che questa posto della rivelazione e i nuovi interpreti dell’una, i filosofi,
devono sostituire espressione evoca vuole immediatamente trasmettere il
senso del gli obsoleti esegeti dell’altra, i teologi.
dogmi religiosi. Si viene lentamente imponendo, almeno nei circoli più colti e
avvertiti, una diversa atmosfera intellettuale, più libera e spregiudicata,
ostile al sapere convenzionale, avversa al dogmatismo clericale, nemica del
principio di Nel periodo a cavaliere tra l’ultimo ventennio del XVII secolo e
la fine del autorità. Questo mutamento è reso possibile dalla presenza di
formazioni lungo regno di Luigi XIV (1715) alcuni segnali di trasformazione
degli statuali come l’Inghilterra e le Province Unite, in cui si pratica una
relativa orientamenti culturali e degli stili di vita hanno indotto gli storici a
identificare tolleranza religiosa, in cui si incoraggiano la libera ricerca
scientifica e il una fase di trasformazione della vita intellettuale e sociale
europea. A tale dibattito fra tesi diverse e in cui si promuove la circolazione
di libri e giornali.
riguardo lo studioso francese Paul Hazard ha coniato, nel 1935, una Queste
esperienze politico-sociali basate sulla divisione dei poteri contrastano
definizione rimasta celebre, parlando di un periodo di «crisi della coscienza
nettamente con la legittimazione sacrale, la teorizzazione assolutistica e la
prassi europea». In un lasso di tempo relativamente breve, pochi decenni, a
una dispotica della maggioranza delle monarchie europee settecentesche. La
loro società essenzialmente basata sul principio di autorità e sulla deferenza
verso il esistenza consente di pensare una perfettibilità dei sistemi sociali, sia
sul piano potere politico e religioso si sarebbe sostituita una società fondata
sul diritto, la politico, con il mantenimento e potenziamento delle istanze
rappresentative, tolleranza, l’indipendenza della morale dalla religione, la
libera ricerca sia su quello economico, con una crescita della ricchezza
collettiva.
giustizia francese (le Lettere sono condannate e quindi bruciate per mano del
Lo spirito liberale che aleggia nelle Lettere persiane si ritrova anche nelle
opere boia di Parigi), un’enorme notorietà in tutt’Europa. Ritiratosi in un
castello mature di Montesquieu: le Considerazioni sulle cause della
grandezza dei romani e della Lorena, Voltaire prende a tessere
un’impressionante rete di relazioni con sulla loro decadenza (1734), un testo
che esclude il caso o l’azione della gli intellettuali europei del tempo. Si può
ben dire che con Voltaire provvidenza dall’analisi degli avvenimenti storici
per lasciare spazio a una l’Illuminismo inizia ad assomigliare a ciò che
avrebbe voluto essere: un ricostruzione razionale della catena di cause degli
eventi, e soprattutto Lo spirito movimento intellettuale coerente che si
batteva in ogni parte del continente delle leggi (1748-54). Quest’ultima
opera non è solo uno dei grandi testi per il progresso civile. In realtà, anche
a voler considerare solo la Francia i dell’Illuminismo europeo, ma è anche
una pietra miliare della storia del philosophes (come cominciano a essere
chiamati gli illuministi) hanno opinioni pensiero liberale. L’essenza delle
leggi (il loro «spirito»), secondo Montesquieu, differenti su molti dei temi
principali della vita pubblica, oltre ad appartenere a può essere indagata
solo attraverso procedimenti razionali e non attraverso differenti scuole di
pensiero filosofico e morale. Essi sono accomunati anguste tecniche
deduttive. Tre sono gli universi politico-sociali descritti nel essenzialmente
dalla tendenza a contrapporsi alla tradizionale visione
ultimi dieci volumi del testo sono inviati ai sottoscrittori a partire dal 1766,
Quello che i sovrani a lui contemporanei non riescono a essere, i demiurghi
di seguiti poi dalle tavole. Nel 1772 la gigantesca impresa è, dopo un
ventennio, un mondo migliore, pare a Voltaire sia riuscito a Luigi XIV.
Delineando gli compiuta.
Nel campo delle scienze naturali enormi passi avanti, soprattutto sul piano
23.3. L’«Encyclopédie»
Adam Smith (1723-90), autore del celeberrimo trattato Indagine sulla natura
e le Piaccia o non piaccia, occorre prendere atto che le sue azioni non sono
mosse cause della ricchezza delle nazioni (1776). Convinto come i fisiocratici
dal desiderio di aiutare il prossimo, ma da quello di massimizzare il proprio
dell’esistenza di leggi naturali che esprimono il processo naturale di
creazione utile e il proprio piacere. Piuttosto che demonizzare questo
atteggiamento, della ricchezza, Smith è debitore però verso il pensiero
utilitaristico che vede esso va valorizzato e indirizzato a vantaggio del
benessere collettivo.
recupero del reo. Attraverso dibattiti come quello sui caratteri dell’esercizio
A dimostrazione dell’articolazione di posizioni diverse che si registrano nella
della giustizia penale, la cultura ispirata dai principi illuministici penetra
stagione chiamata illuministica vi sono le teorie che offrono del vincolo
sociale profondamente non solo tra i dotti, la cosiddetta società delle lettere,
ma nel una versione meno ottimistica di quella proposta dalla nascente
scuola liberista corpo vivo della società europea.
di economia politica. Mentre per Smith la divisione sociale del lavoro, e cioè
il processo di suddivisione e ripartizione fra lavoratori dotati di mansioni
specifiche delle azioni lavorative nelle nascenti fabbriche (cfr. infra, cap.
28), costituisce la chiave di volta del progresso umano, per il pensatore
ginevrino Bibliografia
tutti gli individui che ne fanno parte. Questo contratto non si basa su V.
Ferrone, D. Roche, L’Illuminismo. Dizionario storico, Laterza, Roma-Bari
1997.
Non si tratta senza dubbio di un compito agevole, in primo luogo per l’ovvia
resistenza delle popolazioni al prelievo, ma soprattutto perché, nelle società
di antico regime, vigono limiti ben precisi alla possibilità di tassazione da
parte del sovrano. In generale vale la regola che, per imporre nuove tasse,
occorre ottenere l’assenso delle assemblee rappresentative, dei ceti o dei
corpi territoriali. Molte città, regioni e ordini privilegiati, inoltre, hanno con
il tempo ricevuto dai sovrani, attraverso graziose elargizioni o privilegi
acquistati a caro prezzo, l’esenzione da questo o quel tipo di prelievo fiscale.
Non resta dunque ai sovrani che sperimentare diversi sistemi per aggirare il
Nella seconda metà del XVIII secolo si registra una marcata tendenza dei
divieto di imporre nuove tasse, mascherando la loro natura come balzelli
leciti, sovrani a modificare gli assetti giuridici, economici e politico-sociali
dei loro oppure ricorrere all’aperta violazione dei privilegi dei sudditi o
regni. Tale propensione all’intervento o, come allora si inizia a dire, alla
riforma all’ottimizzazione dei redditi che provengono dai loro beni privati e
non dalla delle regole e delle forme giuridiche, amministrative ed
economiche che loro potestà pubblica (cfr. supra, cap. 10). Tutte e tre queste
vie vengono presiedono alla vita collettiva costituisce, per molti versi, una
novità. Per secoli ripetutamente percorse. Si tenta così di aumentare il gettito
del prelievo il sovrano è stato pensato e rappresentato come il difensore
degli equilibri mediante l’ampliamento surrettizio di imposte legittime; di
superare con la stabiliti, il munifico elargitore di grazie e il severo
distributore della giustizia, forza o con il convincimento la resistenza dei ceti
e gruppi privilegiati a un non certo come qualcuno cui tocca il compito di
modificare lo stato delle cose qualche restringimento delle proprie
franchigie; di rendere profittevoli al (cfr. supra, capp. 1 e 8). Certo, nella
concezione del sovrano come il garante massimo i beni privati (chiamati
«beni di camera») della corona.
dai nemici della vera fede, ma anche, mano a mano, il beneficio dei poveri e
Superata la crisi politica di metà secolo si assiste in tutt’Europa a un degli
oppressi, l’alleviamento delle sofferenze e così via.
ridimensionamento di tali ambiti di dibattito: si riafferma la politica, intesa
Questi argomenti giustificativi scivolavano così progressivamente, come su
come scienza del dominio, disciplina segreta e riservata a pochi (cfr. supra,
cap.
Polonia è in questo senso costante. Nel 1764, infatti, alla morte di Augusto
III Wettin (cfr. supra, cap. 19), il sovrano, in accordo con la Russia, impone
sul Federico II di Hohenzollern, sovrano di Prussia dal 1740 al 1786, detto il
trono polacco il nobile Stanislao Poniatowski (1732-98). Dopo tre anni
Grande, rappresenta il modello del sovrano assolutistico sensibile alla
cultura Federico II interviene nuovamente a seguito della guerra civile
originata dal illuministica e propenso perciò a intervenire sulla realtà
sociale ed economica tentativo del re di Polonia di modificare il paralizzante
assetto istituzionale del proprio regno con piani di riforma. In conflitto con il
padre, Federico polacco (basato sull’elettività del monarca e sull’esercizio
del diritto di veto Guglielmo I, che aveva previsto per lui una rigida
educazione luterana, il degli aristocratici nella dieta) e promuove un accordo
con l’impero e la Russia giovane Federico ha propensione per le lettere e la
musica e ama circondarsi di per la spartizione della Polonia (1772). Mentre
la Russia ottiene la Bielorussia e intellettuali illuminati (sarà amico
personale di Voltaire). Divenuto sovrano, parte della Lituania, l’impero si
annette la Galizia e la Prussia acquista la Prussia tuttavia, egli prosegue
sostanzialmente lungo le tradizionali direttrici occidentale. Questo accordo
sarà poi seguito da altre due spartizioni della assolutistiche, incentrate sulla
politica di potenza e sul rafforzamento Polonia, realizzate nel 1793 e nel
1795 (quest’ultimo atto segnerà la scomparsa dell’economia prussiana.
tuttavia la principale ragione per cui Federico II viene indicato con l’epiteto
di Federico II eccelle nella capacità di coinvolgere nell’esercito la piccola
nobiltà Grande. Alla base della sua fama, tra i contemporanei e tra i posteri,
vi è rurale prussiana (i cosiddetti Junker), che ne diventano il nerbo. Per
forgiare soprattutto la costruzione, certo ancora approssimativa,
dell’identità quadri militari preparati e obbedienti egli deve rassicurare la
nobiltà protonazionale prussiana. Anche le indubbie doti di condottiero
militare e sull’intangibilità del suo predominio sociale nelle campagne e, al
contempo, stratega passano in secondo piano rispetto alla coerente azione
svolta da inaugurare appositi istituti di educazione alla vita militare, le
accademie. Al Federico II per la costruzione del senso di appartenenza a una
comunità centro di questa operazione di reclutamento sta il trasferimento del
vecchio
«nazionale».
concetto di fedeltà personale al sovrano a una sorta di nuova devozione nei
Anche Caterina II, zarina di Russia dal 1762 al 1796, sarà detta, per ragioni
confronti di un’entità impersonale, lo Stato, di cui Federico II si professa non
dissimili, la Grande. Tedesca di origine (il suo vero nome è Sofia di
servitore, anzi «il primo servitore». Uno Stato che, a somiglianza di Dio,
chiede Anhalt-Zerbst), assume il nome di Caterina al momento di sposare
(1745) essenzialmente obbedienza.
l’erede al trono russo. Questi, divenuto zar ai primi del 1762 con il nome di
Abile propagandista di se stesso, Federico II costruisce consapevolmente la
Pietro III (1728-62), viene deposto da Caterina – e quindi ucciso di lì a poco
–
l’enorme potere e ricchezza della Chiesa ortodossa. A causa delle spese 24.4.
Le riforme nell’impero asburgico
persone: nel 1781 Giuseppe II concede agli ebrei il godimento degli stessi
(specialmente in Ungheria), dall’altro provoca la richiesta da parte del
mondo diritti civili di tutti gli altri sudditi dell’impero e quindi, con la
patente di contadino della completa abolizione degli obblighi verso i signori.
Alla morte tolleranza dello stesso anno, accorda libertà di culto alle
professioni di fede di Giuseppe II, il suo successore Leopoldo II (1747-92) si
premura di annullare cristiana non cattoliche. Inoltre viene introdotto per i
non cattolici il tali riforme e di ripristinare la situazione precedente.
matrimonio civile, insieme alla possibilità per questi ultimi di divorziare. Nel
1787 il nuovo codice penale prevede l’abolizione della tortura e delle
discriminazioni di ceto di fronte alla legge; resta però una notevole durezza
delle pene detentive. Inoltre la polizia mantiene compiti di vigilanza e la
libertà 24.5. La soppressione della Compagnia di Gesù
Gesù, che rappresenta, sin dalla seconda metà del XVI secolo, il simbolo
della Un’altra parte degli interventi di governo di Giuseppe II è motivata, più
che capacità della Chiesa controriformistica di ingaggiare e vincere la
battaglia per da ragioni ideologiche, dal fascino esercitato dal modello
statale prussiano e arginare le idee protestanti (cfr. supra, capp. 7 e 11). Con
il trascorrere del dalle difficoltà a competere con esso. La struttura imperiale
mal si presta allo tempo, tuttavia, i gesuiti erano divenuti un potente
strumento di intromissione scopo, essendo per lo più l’imperatore un sovrano
formale, che dipende per del papato negli affari di Stato: ricchissimi grazie
ai lasciti testamentari, l’essenziale dal potere dei principi (cfr. supra, capp. 1
e 13). Tentativi condotti culturalmente assai influenti, in ragione del loro
ruolo centrale nell’istruzione da Giuseppe II per accrescere il proprio potere
imperiale si scontrano con superiore, ma soprattutto politicamente
potentissimi, grazie alla benevolenza di un’accanita resistenza dei corpi
territoriali, che lo costringono ad abbandonare i sovrani di cui erano
divenuti i confessori e i consiglieri spirituali. Il fatto stesso suoi progetti.
riformatrici.
Non meno importante è poi la riforma del codice penale del 1786 che,
ispirata alle idee di Cesare Beccaria, stabilisce, per la prima volta in
Europa, L’orientamento riformatore di Maria Teresa e di Giuseppe II
produce l’abolizione della pena di morte e della tortura e introduce misure di
parziale profondi effetti in Italia, favorito dalla diffusione nella penisola delle
idee riconoscimento dei diritti delle persone (come l’obbligo di motivare le
sentenze e il divieto di confiscare i beni dei condannati). La sperimentazione
Bibliografia
della civiltà occidentale, e cioè dopo la rivolta dei Paesi Bassi contro la
corona Id., La Lombardia austriaca nell’età delle riforme. 1706-1796, Utet,
Torino 1987.
spagnola e la conseguente nascita delle Province Unite (cfr. supra, cap. 9),
una I. De Madariaga, Caterina di Russia, Einaudi, Torino 1988 (ed. or.
1981).
mondo lavorativo). Ciò nel quadro di una divisione dei poteri garantita da
una F. Venturi, Settecento riformatore, 5 voll., Einaudi, Torino 1969-90.
costituzione scritta (1787-89) che regola anche l’equilibrio tra i vari Stati
nati dalle ex colonie e il nuovo governo federale di tipo presidenziale cui i
singoli Stati, unendosi, danno origine.
ad assumere, già durante il XIX secolo, un ruolo di primo piano sulla scena
Una seconda componente, che solo apparentemente contrasta con la prima,
mondiale.
personale sul piano lavorativo sia il segno certo della benevolenza divina
(cfr.
Province Unite (cfr. supra, cap. 20), nascono in funzione dei traffici
economici.
Per il resto, gli spazi di autogoverno affidati ai gruppi dirigenti locali sono
assemblee locali (che controllano le finanze delle colonie e gli stessi stipendi
dei Su questo insieme di questioni la discussione pubblica è assai ampia,
tanto in funzionari regi).
con successo, soluzioni di compromesso. Nel corso del XVIII secolo, tuttavia,
supra, capp. 20 e 24), la Gran Bretagna si trova infatti a decidere sul modo
di questo equilibrio si viene a rompere.
tutelare gli interessi della madrepatria, esso pone notevoli vincoli allo
sviluppo Dal punto di vista britannico, poi, vi è il problema di ripartire gli
enormi economico delle colonie americane e, in special modo, allo sviluppo
di una costi dello straordinario sforzo bellico, i cui principali risultati sono
marineria coloniale. Comprensibilmente tra i gruppi mercantili nord-
rappresentati dall’affermazione dell’egemonia sull’intero continente nord-
americani cominciano a serpeggiare sentimenti di malcontento rispetto a una
americano, dal quale sono espulsi i francesi. I provvedimenti varati a tale
sorta di disparità di trattamento tra le imprese della madrepatria e quelle
proposito tra il 1763 e il 1765 dal governo britannico presieduto da lord
coloniali. Ciò detto, la ragione essenziale del contrasto che si manifesta
sempre George Grenville (1712-70) interrompono la tradizionale politica di
scarsa più evidente negli anni Cinquanta e Sessanta del Settecento è di
natura politica: interferenza nella vita delle colonie su alcuni punti
fondamentali. Una serie di esso agita tanto il mondo inglese quanto quello
americano e verte intorno atti politici denunziano, agli occhi dei coloni
inglesi, l’intenzione del governo all’estensione della partecipazione popolare
alle scelte governative e ai limiti al londinese di mutare a proprio favore gli
equilibri politici e amministrativi nelle potere sovrano.
l’abrogazione dello Stamp Act. Tuttavia il Parlamento approva una legge che
La risposta dei coloni è la convocazione a Philadelphia di un congresso
afferma il proprio legittimo potere di legiferare in qualsiasi caso per le
colonie.
ostacoli o li conculchi, come nel caso del governo britannico, si mette Nel
maggio 1787 si riunisce a Philadelphia una convenzione appositamente
chiaramente nelle condizioni di essere abbattuto.
convocata per redigere la costituzione: quello che, dopo aspri dibattiti, viene
Intanto le sorti della guerra cominciano a mutare: nel 1777 l’esercito
approvato nel settembre di quello stesso anno è un testo breve ed efficace,
americano consegue la sua prima vittoria, a Saratoga. Determinanti, negli
anni composto da soli sette articoli. Esso delinea una repubblica di tipo
federale, con successivi, sono gli aiuti militari e i rifornimenti che giungono
agli insorti dalla un forte potere federale dotato di una propria sovranità,
parallela a quella dei Francia e dalla Spagna che, nel 1778-79, entrano in
guerra contro la Gran singoli Stati. Ne è espressione un Congresso formato
da due Camere, in cui la Bretagna. Dopo tre lunghi anni, la vittoria arride ai
ribelli, che sconfiggono Camera dei rappresentanti è eletta direttamente dai
cittadini degli Stati Uniti definitivamente l’esercito britannico nella battaglia
di Yorktown (1781). Con il sulla base di una ripartizione dei seggi
proporzionale alla popolazione dei successivo trattato di Versailles, firmato
nel 1783, la Gran Bretagna riconosce singoli Stati, mentre il Senato è
composto da due rappresentanti nominati da l’indipendenza delle sue ex
colonie nord-americane – che nel frattempo hanno ogni singolo Stato. In
questo modo si raggiunge un compromesso fra le istanze assunto il nome di
Stati Uniti d’America – cui cede la sovranità sui territori federaliste e quelle
degli Stati, specie dei più piccoli e meno popolosi, timorosi compresi fra i
Grandi Laghi, la Florida e il fiume Mississippi.
Bibliografia
or. 1926).
Questa enorme trasformazione, che costituisce uno dei pilastri su cui è stata
costruita la società dei secoli XIX e XX, è possibile perché la società francese
vive in quegli anni un processo di allargamento della partecipazione politica,
di polarizzazione ideologica e di radicalizzazione imponente nelle sue
dimensioni e sconvolgente nei suoi esiti.
cap. 17) presenta due principali limiti che appaiono evidenti nel corso del Le
speranze nobiliari di vedere allentato l’autoritarismo monarchico avevano
XVIII secolo. In primo luogo, la decisione di non convocare più gli Stati
vissuto una breve stagione di gloria nel regime seguito alla morte di Luigi
XIV, generali (l’ultima convocazione risale al 1614) priva la monarchia di
una camera tra il 1715 e il 1726, in cui il reggente (per il minorenne Luigi
XV) Filippo di compensazione utile a cogliere gli umori profondi e gli
orientamenti delle d’Orléans, fratello di Luigi XIV, aveva tentato di allargare
la partecipazione élites e dei gruppi sociali più dinamici del paese,
interpretati solo in parte politica delle élites aristocratiche. Tuttavia tale
politica, realizzata attraverso un dall’universo cortigiano. Questa mancanza
di un canale di collegamento allargamento delle strutture cortigiane e non
mediante un recupero degli Stati adeguato tra la corte e una società, come
quella francese, articolata e complessa, generali, si era presto esaurita. In
quegli stessi anni si era anche consumato il finisce per consentire ai
Parlamenti e in special modo a quello di Parigi tentativo, ideato dal
finanziere scozzese John Law (1671-1729), di risanare le (suprema corte di
giustizia civile e penale con giurisdizione su circa un terzo finanze statali
promuovendo la crescita economica del paese attraverso del territorio del
regno) di assumere un ruolo di supplenza, una sorta di diritto l’emissione di
cartamoneta. Law aveva avanzato idee innovative, tra cui la di
rappresentanza morale degli interessi del paese. E tuttavia la natura di corti
rinuncia alla convertibilità in oro delle banconote e la conversione di parte
del giudiziarie e non di assemblee rappresentative dei Parlamenti francesi fa
sì che debito pubblico in azioni della banca di emissione e di una Compagnia
delle essi siano, nel migliore dei casi, in grado di correggere gli orientamenti
politici Indie occidentali che ottiene il monopolio dello sfruttamento della
Louisiana.
un atto clamoroso che spinge i settori più conservatori della corte a chiedere
e Di fronte a tali difficoltà ad attuare iniziative di riforma, nel 1770 il nuovo
ottenere le sue dimissioni.
mano, con cui il ministro cerca di colpire una delle istituzioni portanti della
Già in questi comitati emerge con nettezza la sensazione di un paese diviso:
da monarchia, rappresenta la più conseguente manifestazione della volontà
di una parte vi è chi punta a una trasformazione della monarchia in senso
applicare concretamente la teorica assolutezza della volontà sovrana.
L’ascesa al costituzionale, dall’altra i settori più conservatori della nobiltà e
dell’alto clero trono di Luigi XVI (1754-93), nel 1774, interrompe però
l’estremo tentativo vedono nell’indebolimento della monarchia l’occasione
per una ridistribuzione di Maupeou, ripristinando i tradizionali poteri dei
Parlamenti. La scelta del del potere a vantaggio degli ordini privilegiati. A
questa sorta di stallo politico nuovo sovrano di non insistere con una
soluzione autoritaria che rischia di contribuisce l’accresciuta virulenza degli
attacchi del Parlamento di Parigi, in spaccare il paese coincide con la
crescita di un’opinione pubblica che, in cui ormai prevalgono elementi più
giovani e radicali, meno sensibili al mancanza di libertà di stampa, si
esprime attraverso le gazzette e i pamphlets, tradizionale legame con
segmenti della corte. In alcuni famosi atti di fogli anonimi di argomento
polemico e/o satirico circolanti di mano in mano.
Come molte assemblee di ceto di antico regime, gli Stati generali francesi
sono divisi in tre ordini o Stati, che si riuniscono in camere separate: il clero,
la nobiltà e il terzo stato, che raggruppa i rappresentanti della stragrande
maggioranza della popolazione, quella che non fa parte dei primi due.
finanze Turgot, produce una serie di rivolte popolari note come «guerra delle
Nella primavera del 1789 si mette in moto un complicato sistema elettorale
per la nomina dei rappresentanti dei singoli Stati, che prevede assemblee di
il resto della nobiltà e del clero a farne parte (9 luglio 1789). Lo strappo
Affinché ciò accada è necessario, però, che si adotti il voto per testa, perché
istituzionale è così apparentemente ricucito.
La strategia prescelta dai settori più retrivi della nobiltà e del clero, tra cui
spicca il conte di Artois, Carlo di Borbone (1755-1824), fratello del re, è
infatti 26.3. L’irruzione della piazza (1789-91)
simbolo del dispotismo. Si manifesta così, per la prima volta, quello che sarà
La stessa regina del resto, in quanto austriaca, per le sue discusse amicizie e
uno degli aspetti caratterizzanti della rivoluzione, il protagonismo popolare.
Le naturalmente a causa del suo indubbio ascendente sul sovrano, è un
ideale discussioni che si svolgono nell’Assemblea vengono infatti rese
pubbliche, bersaglio polemico da parte della stampa e dei circoli colti della
capitale, e consentendo l’avvio di forme di partecipazione nel paese. La
diffusione dei contribuisce così al discredito dell’istituzione monarchica. Le
scelte ondivaghe
temi politici era organizzata da gruppi politici, detti club, che, presenti in un
primo momento strettamente pilotate dai gruppi politici presenti in
Assemblea, si sono via via dotati di ramificazioni nella capitale e nelle
province.
agosto 1789), con la quale, per la prima volta dopo l’analoga dichiarazione
guidata da un aristocratico liberale, eroe della guerra d’indipendenza
americana, americana, vengono riconosciuti come naturali e imprescrittibili
i diritti Marie-Joseph de Motier marchese di La Fayette (1757-1834) –, nelle
individuali (alla libertà, alla proprietà, alla sicurezza e alla resistenza
campagne si diffonde un’ondata di sommosse contadine, detta «grande
paura», all’oppressione) e sancita l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte
alla legge, diretta a sventare sul nascere la reazione aristocratica: in tutto il
paese i avviene in un clima di sostanziale concordia, le scelte successive
iniziano a contadini assaltano i castelli, bruciano gli archivi che contengono
la dividere l’Assemblea. È il caso della discussione sul ruolo del sovrano
nella documentazione relativa ai diritti signorili e distruggono tutti i simboli
del nuova costituzione e in concreto sull’opportunità di concedere al
monarca il potere feudale. In parte in risposta a questi avvenimenti, il 4
agosto 1789 la diritto di veto sulle leggi votate dall’Assemblea, che, a
maggioranza, viene nobiltà liberale guida l’Assemblea nazionale a
proclamare l’abolizione del definito solo come sospensivo. Ancor più difficile
è l’assunzione di regime feudale, in particolar modo dei diritti gravanti sulle
persone, e di provvedimenti volti a risolvere la grave situazione finanziaria,
mediante la qualunque privilegio ad esso connesso.
confisca dei beni del clero (novembre 1789), che costituiscono la garanzia
per Le decisioni dell’Assemblea nazionale sono quindi direttamente
l’emissione di una sorta di cartamoneta, gli «assegnati» (validi per il
rimborso condizionate da ciò che succede nel paese e viceversa. Di più, i
principali club del debito pubblico e per l’acquisto dei beni ecclesiastici
messi in vendita).
– e dello stesso Luigi XVI, nella segreta speranza di essere reintegrato nelle
funzioni di sovrano con pieni poteri. La situazione si fa subito drammatica:
mentre gli eserciti imperiale e prussiano invadono il suolo francese, la
rivoluzione sembra sul punto di essere spazzata via. Ancora una volta, però,
è la 26.4. La Prima Repubblica (1792-94)
controrivoluzionaria.
Questi eventi spiazzano una parte dello stesso gruppo dirigente della Grazie
al sopravvento preso dai gruppi montagnardi, la Convenzione rivoluzione,
sostituito rapidamente da leve più giovani e meno compromesse approva (24
giugno 1793) la costituzione detta dell’anno I, assai avanzata in nei rapporti
con la corte. Non più nobile di estrazione, questa nuova senso democratico
(essa prevede, fra l’altro, la divisione dei poteri, il suffragio generazione di
rivoluzionari proviene spesso dalle province ed esercita le universale
maschile e il riconoscimento del diritto al lavoro e all’assistenza), che
professioni liberali: il nuovo leader dei giacobini, Maximilien de Robespierre
però non entrerà mai in vigore. Infatti, mentre le forze della coalizione
(1758-94), è un avvocato, mentre la guida del gruppo dei girondini viene
antifrancese invadono il paese, in diverse province esplodono sollevazioni
assunta da un giornalista, Jacques-Pierre Brissot (1754-93).
Bibliografia
tra il 26 e 27 luglio 1794 (nel mese che il nuovo calendario chiama F. Furet,
Critica della rivoluzione francese, Laterza, Roma-Bari 1980 (ed. or. 1978).
G. Lefebvre, La grande paura del 1789, Einaudi, Torino 1974 (ed. or. 1932).
or. 1984).
1989).
Questa egemonia non dipende solo dalla forza delle armi, ma anche
L’entrata in vigore, nel 1795, della costituzione dell’anno III (cfr. supra, cap.
dall’entusiastico appoggio che buona parte degli italiani mostra per gli
ideali 26) non risolve di per sé la situazione dell’ordine pubblico in Francia.
La repubblicani, al fine di liberarsi delle strutture oppressive dell’antico
regime. Le clausola per la quale i due terzi dei membri delle nuove Camere
devono essere popolazioni dei ducati padani e dei territori papali ad essi
confinanti (Bologna, eletti tra i membri della Convenzione suscita infatti la
rabbiosa protesta dei Ferrara, Modena e Reggio Emilia) danno vita in quei
mesi a una repubblica monarchici, che danno vita a Parigi, il 4 ottobre, a
un’insurrezione repressa filofrancese, la Cispadana, che adotta per prima
come simbolo il tricolore dalle truppe di un oscuro generale di sicura fede
repubblicana, Napoleone italiano, modellato su quello francese. Poco dopo
la Cispadana verrà inglobata Bonaparte. Alla fine dello stesso mese viene
nominato il primo Direttorio, in una più vasta repubblica cisalpina, che
comprende anche la Lombardia, formato da repubblicani, ex membri della
Convenzione che avevano votato a mentre in Liguria, al posto dell’ormai
fatiscente repubblica oligarchica di favore della condanna a morte di Luigi
XVI.
Una volta sconfitto l’impero, solo la Gran Bretagna si oppone ormai alla
27.2. Dal consolato all’impero
politico è assai instabile, dato che il pendolo della politica oscilla adesso
Dopo che la Russia, sconfitta in Svizzera, ha abbandonato la coalizione
pericolosamente dall’altra parte, favorendo la vittoria dei giacobini nelle
antifrancese, il primo console varca nuovamente le Alpi con un esercito e
elezioni dell’aprile 1798. Il Direttorio reagisce con un nuovo colpo di Stato,
il infligge una dura sconfitta alle forze sarde e imperiali a Marengo (1800).
Ne 22 floreale (11 maggio), con cui annulla le elezioni.
prima Assemblea nazionale e famoso per avere scritto il più noto pamphlet
Sul piano interno, nel luglio 1801, il nuovo regime consegue un
dell’Ottantanove (dal titolo Che cos’è il terzo stato? ), decide allora di
organizzare, fondamentale successo, firmando un concordato con la Santa
Sede, in base al in accordo con il generale Bonaparte, un colpo di Stato
militare, che, per il quale il papato riconosce la repubblica francese e la
vendita dei beni giorno in cui viene compiuto, viene detto del 18 brumaio (9
novembre) 1799.
«articoli organici», che limitano gli effetti del concordato e dispongono armi,
per cui di fatto il potere appartiene a chi è in grado di controllare
l’uguaglianza dei culti in Francia.
emanati ulteriori decreti che incrementano i suoi poteri, fra cui anche il
diritto Con Napoleone si realizza per la prima volta nella storia europea il
regime di di designare il proprio successore. A coronamento di questo
processo, viene un uomo che fonda il proprio potere autoritario sul controllo
dell’esercito e approvata il 18 maggio 1804 la costituzione dell’anno XII,
ratificata da un che, al contempo, si preoccupa di legittimare il proprio ruolo
tramite il nuovo plebiscito, che trasforma la carica di primo console in
quella, ereditaria, consenso, espresso tramite plebiscito, della maggioranza
della popolazione.
nei circondari in cui questi ultimi sono divisi, di sottoprefetti, con funzioni di
Rassicurati i gruppi dirigenti del paese sul rispetto assoluto del diritto di
controllo e di direzione generale su tutti gli aspetti della vita collettiva
proprietà, Napoleone procede a rafforzare gli apparati di sicurezza e, in
(dall’ordine pubblico alle attività economiche, dalla fiscalità alla coscrizione
particolare, una potente polizia, affidata a Joseph Fouché (1759-1820). Abile
militare).
28).
Dopo una fase di alleanza tra Francia e Russia, che hanno dato modo
all’impero zarista di espandersi nella regione del Caucaso e in Finlandia, i
rapporti tra le due potenze divengono tesi a seguito della decisione russa
(1810) di riprendere i commerci con la Gran Bretagna rompendo e in
sostanza vanificando il blocco continentale. Napoleone decide allora di
invadere, nel giugno 1812, la Russia, forte di un esercito imponente di quasi
700.000
uomini.
francese, unito alla crisi economica provocata dalla piena affermazione della
28. La prima rivoluzione industriale
giugno 1815). La vittoria degli alleati pone fine all’ultima, breve stagione
napoleonica, i cosiddetti «cento giorni». Mentre Luigi XVIII rientra a Parigi,
Napoleone viene mandato in esilio nella minuscola isola di Sant’Elena,
sperduto possedimento britannico in pieno Oceano Atlantico, dove,
controllato a vista, morirà il 5 maggio 1821.
inglese fra Sette e Ottocento e la loro differenza da quelli che, a partire dal
G. Lefebvre, Napoleone, Laterza, Roma-Bari 1991 (ed. or. 1935).
interno lordo inglese fra la seconda metà del Settecento e la prima parte
questo riguardo risulta essenziale la maggiore resistenza del cotone, fibra
dell’Ottocento. Sulla base di queste stime, che qualificano come molto basso
il vegetale, che si presta perciò alla meccanizzazione assai meglio della lana,
fibra ritmo di crescita annua media dell’economia inglese rispetto a quello
delle di origine animale.
Arkwright nel 1769, e infine la mule jenny, creata da Samuel Crompton nel
Ben presto, al fine di far fronte alle periodiche cadute dell’offerta dei tessuti
1779, un filatoio in grado di produrre una notevole quantità di filato
resistente, indiani e di sfruttare l’ascesa della domanda nel mercato interno e
privo dei difetti e delle irregolarità che caratterizzavano quello realizzato a
internazionale, sorgono in Inghilterra i cotonifici. Da questo momento la
mano. I risultati sono sorprendenti: la superiorità dei filatoi meccanici e
concorrenza indiana viene progressivamente soffocata, anche in forza del
fatto idraulici su quelli manuali è assoluta. Del resto, la stessa jenny
diventerà alla fine che la Compagnia delle Indie viene privata del monopolio
del commercio con del secolo obsoleta: anche i modelli più perfezionati con
oltre 80 fusi non il subcontinente, di cui la corona britannica assume il
controllo politico ed potranno competere con la produttività dei 200-300 fusi
di cui disporranno i economico. Nel corso del XIX secolo l’India passerà
quindi da area produttrice filatoi a energia idraulica.
l’acqua. Occorre, però, una notevole quantità di calore per ristabilire una
temperatura elevata all’interno del cilindro, dopo ogni movimento del
pistone; e, in secondo luogo, la condensazione nel contenitore resta
incompleta a causa L’impiego del vapore quale principale fonte di energia e
l’adozione delle dell’insufficiente raffreddamento.
sostituisce la pressione atmosferica con l’impiego del vapore come forza Ora
la possibilità di impiantare macchine a vapore dovunque vi sia motrice.
del Seicento tale sistema si era diffuso anche nelle miniere inglesi e Un altro
modello perfezionato della macchina a vapore viene brevetto dallo
successivamente, nel corso del secolo successivo, nelle fonderie. I stesso Watt
nel 1781 e cinque anni dopo viene costruito il primo filatoio a
perfezionamenti della macchina a vapore rendono ben presto possibile la sua
vapore. Nei tre decenni successivi, la diffusione della macchina in tutte le
applicazione alla trazione. Richard Trevithick, alla fine del Settecento,
industrie diventa il simbolo stesso della rivoluzione industriale: è assai più
costruisce macchine a vapore per percorrere le strade normali e quindi
efficiente di tutte quelle che l’hanno preceduta, consente un notevole
introduce alcune modifiche che consentano loro di muoversi su quelle
ferrate.
solo questa fonte di energia inanimata sviluppa una potenza maggiore di per
trasportare calce e pietre dal Surrey ai dintorni di Londra fanno seguito
qualunque altra conosciuta fino ad allora, ma una macchina a vapore può
essere molteplici iniziative che portano alla costruzione, fra il 1800 e il 1820,
di circa installata dovunque sia possibile avere del carbone fossile a un
prezzo 320 chilometri di binari ferroviari. Ben presto, oltre a trasportare
beni di accettabile.
Oltre alla nascita della prima rete ferroviaria del mondo, il sistema di
comunicazioni inglese si giova di una fiorente navigazione costiera e di una
rete di canali che collegano i diversi fiumi navigabili da cui l’isola è
percorsa.
Alla prima via d’acqua interna, il Sankey Brook, il cui scavo è sollecitato dal
fabbisogno di carbone degli stabilimenti di Liverpool, fa seguito la
costruzione Il cambiamento delle strutture produttive nell’Inghilterra del
tardo del canale del Duca di Bridgewater, che collega Worsley a
Manchester. Il Settecento e del primo Ottocento rappresenta un momento di
svolta che non canale, progettato da James Brindley, ha come conseguenza
una drastica riguarda solo l’ambito dell’economia, ma coinvolge
direttamente l’insieme riduzione dei costi di trasporto del carbone estratto
dalle miniere del duca.
migrazione interna dalle aree rurali del paese. Non solo il sorgere di
fabbriche secolo sarà l’epoca delle ciminiere e delle navi a vapore.
Nella prima metà dell’Ottocento le grandi città industriali appaiono ben più
Le differenze sono tali che la componente più qualificata e meglio retribuita
popolose dei vecchi centri economici: Manchester, Birmingham, Liverpool,
della manodopera industriale stenta a riconoscere una qualsivoglia
parentela Leeds, Sheffield e Newcastle contano più di 50.000 abitanti. Le
periferie di con le altre fasce del mondo operaio, fra le quali sono
ampiamente diffusi queste città assumono un aspetto peculiare caratterizzato
da ciminiere, fenomeni indotti dalla povertà e dal degrado umano in cui sono
costretti a fabbriche e squallidi e fatiscenti caseggiati, gli slums, dove
alloggiano le famiglie vivere, come alcolismo e prostituzione.
Anche la componente più stabile e qualificata del mondo operaio non vive
sonni tranquilli: le innovazioni comportano l’ingresso sulla scena di
macchinari Bibliografia
Proprio fra gli artigiani minacciati dalla concorrenza delle macchine, fra i
Ph. Deane, La prima rivoluzione industriale, Il Mulino, Bologna 1971 (ed.
or. 1967).
occidentale dal 1750 ai giorni nostri, Einaudi, Torino 1978 (ed. or. 1969).
noto come luddismo (dal nome di un mitico operaio Ned Ludd, che la (ed. or.
1963).
la rivoluzione è stato il male che aveva dato origine allo sconquasso degli
Infine, nel meridione della penisola, Ferdinando IV di Borbone unifica i due
equilibri europei, alla rottura delle tradizionali gerarchie sociali, alla caduta
di regni di Napoli e di Sicilia – fino ad allora formalmente separati –
creando il vetuste e ammirate dinastie, il bene non può che risiedere
nell’antica formula regno delle Due Sicilie e assumendo il nome di
Ferdinando I.
mediterranea.
Olanda e Paesi Bassi meridionali sono fusi nel regno dei Paesi Bassi,
assegnato alla dinastia degli Orange-Nassau. La Spagna e il Portogallo,
infine, vedono la restaurazione delle rispettive dinastie dei Borbone e dei
Braganza.
comportamento, la Massoneria più che una società segreta era «una società
di Al contempo, nell’Europa sotto il dominio della Francia, rivoluzionaria e
segreti», basata sull’esistenza di un sapere ritenuto antico e nascosto,
esoterico, napoleonica, le nuove forme organizzative di cui gli aristocratici si
sono dotati a cui l’adepto può accedere attraverso graduali passaggi di
crescita, al contempo
– e che ne fanno, per certi versi, il primo «moderno» partito politico – sono
intellettuale e morale. Questo sapere, di stampo razionalistico ma non ateo,
molto lontane dalle tradizionali catene verticali che veicolano la deferenza
avverso a tutti i fanatismi religiosi, promuove la fratellanza universale al di
là sociale. Nel caso della rivolta della Vandea, dei movimenti sanfedisti e
della delle differenze di ceto sociale, di cultura e di fede.
filofrancesi. Il recupero delle antiche tradizioni, della cultura del luogo come
Sul piano politico, una volta diffusasi in tutta Europa e nel mondo coloniale
simbolo di appartenenza, della religione come parte di un santuario di valori
americano, essa assume forme diverse. Se in America settentrionale la
culturali da difendere dall’aggressione di idee imposte dall’esterno, tuttavia,
Massoneria è stata parte del movimento per l’indipendenza degli Stati Uniti,
non assume la semplice forma di un ritorno al passato. Il passato, e la storia,
nei paesi del Vecchio Continente viene presto messa sotto controllo dai sono
infatti ripensati proprio mediante i nuovi strumenti intellettuali che la
sovrani, ansiosi di guidare per questo mezzo la pubblica opinione. In
Francia, rivoluzione ha elaborato e diffuso in Europa e, in primo luogo,
soprattutto travolta dalla rivoluzione, alle cui origini pure aveva contribuito,
essa viene grazie al nuovo concetto di popolo-nazione.
radicato sistema di garanzie delle libertà individuali. Tuttavia anche qui, tra
il Non diversa la situazione nel regno di Sardegna, nello Stato della Chiesa e
nel 1818 e il 1819, l’ascesa al potere del partito conservatore dei tories dà
luogo a un regno delle Due Sicilie: ovunque si manifesta da parte dei governi
un’intensa giro di vite nei confronti dei diritti di associazione e di
manifestazione. Presto attività repressiva, nel nome della reazione.
però, con il ritorno al potere dei whigs, la Gran Bretagna vede una ripresa
del tradizionale orientamento liberale (ad esempio con l’abolizione dei
Combination Acts varati nel 1799-1800 per vietare le associazioni operaie e
gli scioperi), punto di riferimento per quanti in Europa vogliono trasformare
le monarchie 29.4. Libertà e indipendenza
Occorre peraltro tener presente che se tra le finalità delle società segrete Nel
quadro di un’Europa della restaurazione caratterizzata da sistemi politici
dell’età della restaurazione vi fosse solo la promulgazione di carte
costituzionali basati su monarchie assolute di diritto divino fa in parte
eccezione la Francia.
Bibliografia
A.A. Mola, Storia della massoneria in Italia: dalle origini ai giorni nostri,
Bompiani, Milano 2003.
del nuovo sisma rivoluzionario sia questa volta la Spagna: una nazione che
Si tratta della concezione che più influenzerà il nascente romanticismo, una
aveva combattuto contro le armate napoleoniche in nome di valori
tradizionali nuova temperie culturale che farà della storia lo sfondo culturale
ed esplicativo e della fede cattolica appare adesso lacerata da uno scontro
tra una parte del mondo contemporaneo. La vicenda storica è immaginata
dalla visione liberale, che vuole dare al paese un ordinamento costituzionale,
e una romantica come un ininterrotto combattimento tra nazioni la cui
volontà e i reazionaria, fautrice dell’assolutismo, cementato da un’alleanza
di ferro con la cui motivi più profondi sono incarnati da personalità fuori del
comune, dai Chiesa; una divisione che raggiunge le colonie dell’America
Latina, spinte a tratti eroici. A seguito di opere celeberrime come Ivanhoe
(1820), dello scrittore richiedere ordinamenti costituzionali e, insieme ad
essi, l’indipendenza scozzese Walter Scott (1771-1832), la moda del romanzo
storico si diffonde in nazionale.
da Bolívar.
(priva però delle ricche regioni della Tessaglia e dell’Epiro, nonché delle
isole I greci fanno appello alle potenze europee perché aiutino la loro causa.
Ma Ionie e di Creta) di cui nel 1832 viene fatto re, sotto la tutela britannica,
se la Russia si mostra disposta a sostenerla, l’Austria di Metternich non è
Ottone I di Wittelsbach (1818-67), figlio del sovrano di Baviera.
nella guardia imperiale dello zar, dove è entrata una generazione di giovani
ufficiali nobili di orientamento liberal-democratico. Il momento favorevole
per l’azione giunge nel dicembre 1825, nel pieno della crisi dinastica aperta
dalla morte dello zar Alessandro I, che non ha lasciato chiare indicazioni
sulla 30.5. La rivoluzione orléanista in Francia
(1780-1847), uno dei maggiori esponenti degli ultras. Alla netta opposizione
L’insurrezione decabrista è avvenuta con le modalità organizzative dei
liberali a tale atto, Carlo X risponde con lo scioglimento della Camera e
sotterranee e sulla base degli ideali liberali tipici dei moti dell’Europa con
una spedizione militare che porta alla rapida conquista di Algeri: tuttavia,
occidentale, ma la penetrazione in Russia del concetto di popolo-nazione e la
le elezioni del luglio 1830 confermano la maggioranza liberale. Il sovrano
più generale diffusione delle idee romantiche, specie di origine tedesca,
porterà decide allora di attuare, con l’appoggio di Polignac, un colpo di
Stato. Il 26
fuga.
Con gli eventi parigini del 1830 il periodo detto della restaurazione può dirsi
ufficialmente concluso. La rivoluzione è tornata prepotentemente alla ribalta.
Bibliografia