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versi 11 fino al 27
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page=work&interfaceLang=hu&literatureLang=it&translationLang=all&auth_id=747&work_id=2764&tran_
id=4738&tr_id=0&tran_lang=es
Nel cielo che risplende della sua luce sono stato io e ho visto cose che ridire non sa né
puó chi viene giú dal cielo.
Perché avvicinandosi al fine ultimo (desiderio), il nostro intelletto si perde e non ha piú la
capacità di ricordare nulla.
Tuttavia, tutto quello che ho potuto ricordare con la mia mente del Paradiso, sarà
oggetto della mia poesia.
¿?
O buono Appollo, a l'ultimo lavoro
fammi del tuo valor sì fatto vaso,
come dimandi a dar l'amato alloro.
parafrasi
https://library.weschool.com/lezione/dante-commedia-proemio-paradiso-canto-1-parafrasi-muse-
9233.html
O buon Apollo, convertimi in un recipiente della tua virtú per quest’ultimo sforzo, come tu richiedi
per dare l’alloro amato.
Finora mi fu sufficiente l’aiuto delle Muse, ma ora ho bisogno di te e del tuo alloro, richiamo
entrambe per poter entrare in quest’ultima gara.
Entra nel mio petto e ispirami così come quando hai tolto Marsia dalla pelle delle sue
membra.
O grazia divina, virtù divina, se tu mi concedi che almeno un’immagine fuggevole del
Paradiso rimanga salda nella mia mente mi verrai ai piedi del tuo caro alloro e mi verrai
incoronato dalle foglie che mi faranno degno della materia e di te stesso.
Commento 1
In questi versi, Dante descrive l'esperienza della sua anima che giunge nel Paradiso e
contempla la gloria di Dio, l'essere che muove tutto l'universo.
La luce di Dio risplende ovunque, ma in particolare in una parte del cielo che Dante ha visto
e che non può descrivere adeguatamente a coloro che non hanno vissuto la stessa
esperienza. L'esperienza è così intensa che il nostro intelletto si profonda tanto che la
memoria non può seguirlo.
Dante poi afferma che tutto ciò che ha visto nel regno santo del Paradiso sarà ora oggetto
della sua poesia, ovvero della sua opera letteraria che sta scrivendo, la Divina Commedia. In
questo modo, Dante descrive la sua esperienza mistica e la sua aspirazione a trasmetterla
al mondo attraverso la poesia.
Al arrivare Dante al Empireo e affacciare Dio, la sua luce e così tanto grande e invasiva che
oltrapassa i limiti umani