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Canto Riassunto La luce Commento/Parafrasi

I Dante e Beatrice arrivano vv1-6


al Paradiso. La gloria di Dio (colui
La gloria di colui che tutto move che muove tutto) penetra
per l'universo penetra, e risplende per l’universo e
Invocazione a Apollo per risplende in una parte
in una parte più e meno altrove.
scrivere ció che ha visto piú che in altra.
nel Paradiso. Nel ciel che più de la sua luce
prende Nel Paradiso (il cielo che
Descrizione della luce fu' io, e vidi cose che ridire prende piú della sua luce)
né sa né può chi di là sù discende ero io, e vidi cose che
del Paradiso. non puó spiegare chi non
Dante spiega perché puó ha sceso dal Paradiso.
vedere direttamente il
sole senza ferirsi.
25-27 O divina virtú, se mi
O divina virtù, se mi ti presti presti qualcosa perché io
tanto che l'ombra del beato regno manifesti (scriva)
Beatrice gli spiega che segnata nel mio capo io manifesti, l’ombra (il ricordo
stanno nel Paradiso, che rimasto nella memoria)
sta volando. del Paradiso rimasta nella
mia testa/memoria

34-39
Poca favilla è seguita da
Poca favilla gran fiamma seconda: gran fiamma: forse dietro
forse di retro a me con miglior a me con voci migliori si
voci pregherá affinché Cirra
si pregherà perché Cirra risponda. (cittá vicino al Parnaso)
risponda.
Surge ai mortali per diverse foci
la lucerna del mondo; ma da Sorge ai mortali per
quella diversi fonti la lampada
che quattro cerchi giugne con tre del mondo (Sole)...
croci,

49-57 E cos´i come un secondo


raggio di solito esce dal
E sì come secondo raggio suole primo e risale in su, cosí
uscir del primo e risalire in suso, come un peregrino che
pur come pelegrin che tornar vuole tornare,
vuole,

allo stesso modo dell’atto


così de l'atto suo, per li occhi suo (Beatrice), che aveva
infuso entrato per gli occhi, fece
ne l'imagine mia, il mio si fece, il mio (atto), e fissai gli
e fissi li occhi al sole oltre nostr' occhi al sole oltre al
uso. tempo a cui siamo
abituati.

Molto è licito là, che qui non lece Lá (nell’Eden) sí puó


(vedere il sole) molto,
a le nostre virtù, mercé del loco perché il luogo era fatto
fatto per proprio de l'umana spece. proprio per la specie
umana.

Beatrice tutta ne l'etterne rote Occhi di Dante come luci


fissa con li occhi stava; e io in lei
le luci fissi, di là sù rimote.

Se io ero ció che tu


73-81 creasti piú nuovo
S'i' era sol di me quel che creasti (l’anima), o Dio (amor
novellamente, amor che 'l ciel che governi il cielo), tu lo
governi, sai che con la tua luce mi
tu 'l sai, che col tuo lume mi hai sollevato.
levasti.

Quando la rota che tu sempiterni


desiderato, a sé mi fece atteso
con l'armonia che temperi e
discerni,
[descrizione: il Sole
produce cosí tanta luce,
parvemi tanto allor del cielo acceso che il cielo sembra un
de la fiamma del sol, che pioggia o lago di fiamma]
fiume
lago non fece alcun tanto disteso.

Voce di Beatrice:

91.93 “Tu non sei in terra, cosí


come tu credi; ma un
Tu non se' in terra, sì come tu fulgore, che fugge il
credi; proprio sito, non corse
ma folgore, fuggendo il proprio cosí veloce come tu che
sito, adesso ritorni”.
non corse come tu ch'ad esso
riedi.”

121-123 La provvidenza, che cosí


mette in ordine, con la
La provedenza, che cotanto assetta, sua luce fa il cielo
del suo lume fa 'l ciel sempre sempre quieto nel quale
quïeto si muove ció che ha piú
nel qual si volge quel c'ha maggior fretta (primo mobile)
fretta;

Voce di Beatrice: gli dice


a Dante che non deve
sorprendersi del suo
139-141 volo:

Maraviglia sarebbe in te se, privo “sarebbe meraviglia che


d'impedimento, giù ti fossi assiso, tu, senza impedimenti,
com' a terra quïete in foco vivo.” fossi rimasto fermo,
come se in terra
rimanesse quieto un
fuoco vivo”.

II Arrivano ed entrano nella 31-36 [Momento in cui entrano


Luna. alla luna]
Parev' a me che nube ne coprisse
lucida, spessa, solida e pulita, Pareva che una nuvola
Beatrice spiega le teorie quasi adamante che lo sol ferisse. lucida ci coprisse, spessa,
sulle ombre della luna (“i solida e pulita, come un
segni bui”). Per entro sé l'etterna margarita diamante ferito dal sole.
ne ricevette, com' acqua recepe Dentro a sé l’eterna
raggio di luce permanendo unita. margarita ci ricevette,
Ci sono due teorie come l’acqua riceve un
raggio di luce e
diventano uniti.
Finisce con una
spiegazione importante
sulla distribuzione dei
cieli e dell’Empireo (vv La spera ottava vi dimostra molti L’ottavo cielo ha mole
112- y siguientes). lumi, li quali e nel quale e nel luci (stelle) di diversi
quanto volti (in luminositá e
notar si posson di diversi volti. grandezza.

III Appare Piccarda, amica v 29 ma te rivolve, come suole, a vere sustanze: beati
di Dante. vòto:
vere sustanze son ciò che tu vedi,
Dante gli domanda se qui rilegate per manco di voto.
non gli piacerebbe
occupare un altro posto
nel Paradiso.
Si spiega che ognuno ha
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uno spazio designato nel Però parla con esse e odi e credi;
Verace luce: Dio.
Paradiso. Spiega i diversi ché la verace luce che le appaga Non lascia che i beati
gradi beatitudine. da sé non lascia lor torcer li piedi.” torcano il viso.

IV Dante ha due dubbi:


1- se veniamo dalle stelle
e se ogni beato uno
spazio diverso nel
Paradiso?
Beatrice explica que el
alma sí, pero si se
entiende de modo
literal/material, en
algunos sociedades se
leyó a los planetas como
dioses.

Beatrice gli spiega che


tutte le anime beate
vivono nell’Empireo,
peró si mostreranno a
Dante in diversi “cieli”
affinché lui, come
mortale, capisca il
diverso grado di
beatitudine.

2. Segunda duda: si no es
injusta a veces la justicia
divina

- Beatrice spiega che


Piccarda non ha detto
una contraddizione
(confer. canto III): ma
che parlano di veritá
assoluta e relativa.

Finisce con un nuovo


dubbio di Dante: se
l’uomo puó soddisfare la
giustizia divina con altri
beni ai voti mancati.

V Canto situato in parte nel Io veggio ben sì come già


cielo della Luna e in resplende
parte nel cielo di ne l'intelletto tuo l'etterna
Mercurio. luce,
che, vista, sola e sempre
Beatrice, nella prima amore accende;
parte, risponde alla
domanda, e nella seconda
parte nel cielo di e s'altra cosa vostro amor
Mercurio Dante pone un seduce,
altra domanda. non è se non di quella alcun
vestigio,
(Cioé canti 3 a 6: mal conosciuto, che quivi
domande riguardanti la traluce.
giustizia divina)

Tu vuo' saper se con altro


servigio,
per manco voto, si può
render tanto
che l'anima sicuri di letigio.”

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