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Gabriele Borrini 3^C 08/03/2019

LA BADESSA E LE BRACHE

Riassunto

All’interno di un monastero lombardo, la giovane suora Isabetta avvia una relazione segreta con un giovane
conosciuto al parlatorio mediante alcuni incontri notturni nella sua stanza. Quando le altre suore scoprono
il fatto, decidono di fare in modo che la badessa del convento, madonna Usimbalda, veda con i propri occhi
il peccato di Isabetta. Così, non appena il giovane amante va a far visita ad Isabetta nella sua cella, le suore
corrono a svegliare la badessa. Al richiamo delle suore, la badessa si alza all’improvviso, ma poiché si trova
in compagnia di un prete suo amante, per evitare che le donne si accorgano di lui, madonna Usimbalda si
veste al buio e per sbaglio si mette sulla testa le brache del prete al posto del velo. Appena entrata nella
cella, i due terrorizzati per essere stati scoperti rimasero immobili. Mentre la badessa continuava a
rimproverarla per la sua condotta, Isabetta a un certo punto solleva lo sguardo notando così la strana
‘cuffia’ della badessa e le chiede di allacciarla. La badessa, che non riesce a comprendere tale richiesta,
continua a sgridarla ma l'insistenza della ragazza era tale che alla fine anche le altre suore alzano lo sguardo
e vedono che la loro badessa portava in capo dei pantaloni da uomo. Quest'ultima, accortasi finalmente del
suo errore, cambia subito la sua predica e dichiara che ai piaceri della carne è impossibile resistere e che da
quel momento chiunque avesse voluto avrebbe potuto godere dei favori di un uomo.

6) Colta in fallo, la badessa cambia “sermone”, ovvero la sua predica e dichiara che ai piaceri della carne è
impossibile resistere e che da quel momento chiunque avesse voluto avrebbe potuto godere dei favori di
un uomo per divertirsi, andando completamente contro le regole della Chiesa

7) Il luogo dove si svolge la vicenda viene definita alla riga 15: “famosissimo monistero di santità e di
religione” in modo certamente ironico in quanto ciò che Boccaccio narra successivamente evidenza l’esatto
contrario, ovvero che una suora (e probabilmente molte altre) e addirittura la badessa avessero l’usanza di
portare nella loro cella i rispettivi amanti.

9) Le consorelle sono le accusatrici e se consideriamo Isabetta la protagonista loro sono le antagoniste, in


quanto vogliono che quest’ultima, spinte dall’invidia e dalla gelosia nei suoi confronti, venga punita
direttamente dalla badessa e, una volta accaduto questo, esse possono gioire.

10)I termini che descrivono il disciplinato organizzarsi del gruppo di monache appartengono ironicamente
all’area semantica dello spionaggio, dei detective nei romanzi gialli e delle operazioni speciali.

11) Nel testo si possono rintracciare alcuni “onesti vocaboli” dietro ai quali si celano situazioni
esplicitamente erotiche:

-riga 21 “essendone ciascuno sollecito”

-riga 24 “non una ma molte volte, con gran piacere di ciascuno, la visitò”

-riga 37 “accompagnata da un prete”

-riga 72 “che ciascuna si desse buon tempo, quando potesse.”

-riga 75 “come seppero il meglio, segretamente procacciarono lor ventura.”

12) Boccaccio delinea la natura umana nella sua totalità, trattandone gli aspetti migliori così come quelli che
si cerca di allontanare. Questi ultimi derivano spesso dal desiderio carnale degli uomini per le cose terrene
e quindi l’amore, per Boccaccio, viene inteso come una forza che scaturisce dalla Natura e, in quanto tale,
sana e positiva che è assurdo e vano frenare o reprimere. Questa tesi è dimostrata in molte delle novelle
che trattano temi amorosi, una su tutti Tancredi e Ghismunda. L’uomo, per sua natura, ragiona sia
razionalmente che istintivamente e spesso cade nell’errore, che lui sia un contadino, un aristocratico o un
uomo di chiesa. Possiamo notare infatti questo tema in moltissime delle sue novelle come in Andreuccio da
Perugia dove un prete è complice di una profanazione. In questa novella, inoltre si possono rintracciare
tutti i principali temi Boccacciani; oltre a quello appena citato, infatti si possono ritrovare la fortuna e la sua
antagonista: l’industria.

Il tema principale oltre all'amore è quello della fortuna, intesa non più come qualcosa di regolato da una
volontà superiore, ma come un complesso accidentale di forze. La suora infatti si è salvata dalla scomunica
e dal disonore a causa dell'errore commesso dalla badessa.

L’industria, ovvero l’abilità di trarsi da situazioni difficili grazie alla capacità di dominare la realtà e plasmarla
a proprio favore con la parola, la ritroviamo perfettamente nel cambio di “sermone” della badessa.

Infine si può rintracciare anche una forte polemica ecclesiastica da parte di Boccaccio, come nelle
precedenti novelle ‘Ser Ciappelletto’ e ‘Frate Cipolla’.

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