Sei sulla pagina 1di 1

ORDO I – Quiddus: santificazione dei giorni festivi sul I calice

1. Benedizione del I calice: Qaddesh: consacrazione della festa. Si recita il Qiddush sulla prima delle quattro coppe di vino, di precetto in queste sere.
2. Lavanda delle mani: U-rhàz.
3. Benedizione allo spezzar del pane: Carpàs: Sedano. S’intinge un pezzetto di sedano nell’aceto o nel succo di limone o in acqua salata, dicendo, prima di mangiarlo la berakah prevista.
4. Dividere: Jahàz. Si divide per metà la seconda delle tre azzime; una metà si serba sotto la tovaglia per dopo cena (è l’afiqòmen = epikomon [ἐπὶ κῶμον] oppure epikomion [ἐπικώμιον] «ciò che
viene dopo»), l’altra si rimette dove era, fra le altre due.

ORDO II – Magghid: recitazione dell’Haggadah di Pasqua sul II calice

1. Interrogazioni del bambino: Mah nishtanah «In che si differenzia questa sera da tutte le altre?».
2. I introduzione al Midrash o narrazione della Pasqua: «Schiavi noi fummo di faraone in Egitto…».
3. Baraïta dei quattro figli.
4. II introduzione al Midrash o narrazione della Pasqua: «Un tempo i padri nostri furono idolatri…».
5. NARRAZIONE DELLA PASQUA: Midrash «Considera quello che Labano, l’arameo, cercò di fare…».
6. Midrash delle quattro notti.
7. Aggiunte al Midrash.
8. Dayyenu: «Ci sarebbe bastato…».
9. Costituzione di Rabban Gamaliele: pesah (agnello) – matsah (azzima) – maròr (erba amara).
10. Monizione.
11. Invitatorio.
12. Prima parte dell’Hallel.
13. Benedizione della redenzione.
a. Benedizione del II calice: posti a giacere si beve poi si fa la seconda lavanda delle mani: Rohzah.
b. Mozì mazzah: benedizione consueta per il pane, e speciale per l’azzima. Si distribuisce ai commensali un pezzo della prima delle tre azzime (quella superiore) sulla quale si dice la
consueta berakah del pane, e subito dopo se ne distribuisce un pezzo della seconda (quella che già fu divisa a metà). Detta quindi la benedizione speciale per l’azzima, ciascuno
mangia i due pezzi insieme.
c. Maròr: erba amara. Corech: Si avvolge un po’ di lattuga e la si intinge nel Haroseth e si mangia tutto dopo aver detto la relativa benedizione.
14. CENA: Shulhan ‘orech (apparecchiare la mensa). Si cena.
15. Zafun: nascosto. Finita la cena si distribuisce ai commensali un pezzo della mezza azzima che era stata serbata (nascosta). La mangiano dopo aver recitato la breve formula commemorativa del
sacrificio pasquale che essa vuol ricordare. Fino al mattino seguente non si può prendere altro cibo; è permesso soltanto il vino prescritto per il resto del rito.

ORDO III – Barech: benedizione dopo la cena sul III calice

1. Birkat ha-mazon: benedizione del pasto. Si mescola e si infonde per ciascuno il III calice di benedizione: prima di benedirlo si fa la
a. Birkat ha-zimmum
b. Inizio del Barech sul III calice: Birkat ha-zan (creato)
c. Birkat ha-arez (terra)
d. Embolismo narrativo
e. Birkat Ierusalayim
f. Embolismo epicletico-escatologico (zikkaron).
2. Ha-Rahaman Hu: O Misericordioso: si beve il III calice di vino.
3. Versetti del calice di Elia: la porta aperta.

ORDO IV – Birkat ha-shir (benedizione del cantico) sul IV calice

1. Seconda parte dell’Hallel.


2. Birkat ha-shir: Benedizione del cantico sul IV calice.
3. Antifona Yehalleluyha.
4. Nishmat kol hay.
5. Ultima benedizione: si beve il IV calice.
6. Nirsah: accettazione.
7. Inni dopo l’Haggadah.

Potrebbero piacerti anche