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IL MATTINO

Parafrasi
92-95 Ma ecco entra in camera il servitore dai capelli ben pettinati e chiede a voce bassa quale tra le
consuete bevande tu preferisca gustare nella preziosa tazza.

96-103 Sia le tazze sia le bevande sono merci venute dalle Indie: scegli quella che preferisci. Se oggi ti piace
offrire allo stomaco bevande che lo riscaldino con dolcezza cosicchè il calore naturale brucia in modo
regolato nella giusta misura e ti aiuti a digerire, scegli la cioccolata di cui ti fecero dono gli abitanti del
Guatemala e dei Caraibi che si ornano i capelli di piume secondo l’uso dei selvaggi;

104-110 se invece ti senti annoiato e depresso o intorno al tuo corpo che pure ha origine divina si accumula
troppo grasso, concedi l’onore delle tue labbra, cioè bevi, la bevanda dal sapore celestiale calda e fumante
fatta con i chicchi torrefatti di caffè che arrivano per te dai porti orientali di Aleppo e di Moka, il cui porto è
sempre più affollato di navi.

Commento
In questo estratto tratto da ‘‘Il Mattino ‘’, prima parte del poema “Il giorno”, il poeta milanese Parini dopo
aver narrato il risveglio del suo nobile, nonché il protagonista stesso, ritrae il momento in cui il giovin
signore deve compiere la prima scelta della giornata, ossia quale bevanda scegliere da gustare per la
colazione. Le due proposte che vengono fatte dal servitore al signore sono un tazza di caffè oppure una di
cioccolata. Si sceglie di contrapporre proprio queste due bevande perché erano le due bevande esotiche
per eccellenza del 1650-1700, provenienti una dalle colonie Americane, in particolare dal Guatemala o dai
Caraibi, mentre l’altra dall’Arabia, nell’atmosfera cosmopolita che caratterizzava il movimento culturale
dell’Illuminismo.

Il giovin signore è così indeciso perché entrambe le bevande possiedono qualità terapeutiche: la cioccolata
è una bevanda infatti digestiva ma allo stesso tempo calorica, mentre il caffè, tonifica, aiuta a migliorare
l’umore e a rimanere magri. In tal modo quindi Parini va a ritrarre una sorta di ‘’dubbio amletico’’ nella
quale, durante la lettura stessa, il lettore può immedesimarsi nei panni del giovin signore poiché tutti i
giorni anche noi ci imbattiamo in questo primo ‘’grande problema’’ della giornata, nella quale spesso
prevale la scelta del caffè a causa dei suoi benefici sull’umore.

Parini, affrontando la scelta tra queste due bevande, va ad introdurre anche il tema delle conquiste
coloniali nelle Americhe, tema molto dibattuto dagli illuministi francesi e italiani, ma nel quale il narratore
sceglie di assumere una posizione contraria rispetto agli altri illuministi e nobili del tempo, poiché le celebra
con un tono epico. A causa di ciò si conferisce un tono più ironico all’intero passo perché il narratore parla
delle avventure coloniali, con tutti i gravi rischi che ha comportato per i navigatore e i danni che hanno
subito le antiche popolazioni, andando quasi a giustificare tutto ciò, poiché solo grazie all’intervento dei
colonizzatori i nobili hanno potuto gustare queste nuove bevande; in tal modo quindi questa ironia si
trasforma in un sorto di sarcasmo amaro. Assumendo questa posiziona alquanto ironica, Parini però tende
condividere la polemica anticoloniale e condannare le stragi compiute dai conquistadores spagnoli e
portoghesi che portarono alla distruzione degli antichi popoli dell’America latina, come gli Incas e gli a
Aztechi e soprattutto va ad esprimere il suo sdegno nei confronti dei nobili del tempo, poiché interessati
solo ai propri privilegi.

Infine si possono notare in questo passo anche i dettagli tipici di raffinatezza ed eleganza che caratterizzano
il mondo della nobiltà, come ad esempio ‘’preziosa tazza’’, che tendono a sottolineare l’atteggiamento
tipico degli uomini del tempo, dediti al lusso e che godevano di un’assidua servitù che li circondava.

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