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Per quanto riguarda il comparativo, esso esprime un confronto tra due entità (nomi),
chiamate “primo termine di paragone” e secondo termine di paragone”, rispetto ad una
qualità. Ci sono 3 diverse tipologie di comparativo.
Comparativo di maggioranza
Nel comparativo di maggioranza, la qualità ha intensità maggiore nel primo termine di paragone. Si forma
in questo modo:
Comparativo di uguaglianza
Nel comparativo di uguaglianza, la qualità ha la stessa intensità sia nel primo termine di paragone che nel
secondo termine di paragone. Si forma in questo modo:
Comparativo di minoranza
Nel comparativo di minoranza, la qualità ha intensità minore nel primo termine di paragone. Si forma in
questo modo:
Superlativo assoluto
Nel superlativo assoluto, la qualità è al massimo grado possibile, senza alcun confronto.
Superlativo relativo
Nel superlativo relativo, la qualità è al massimo grado di maggioranza o di minoranza in confronto ad altre
cose o persone.
– Maggioranza:
Per esempio:
Hanno scelto solo i giocatori più alti (…tra tutti i giocatori della squadra).
Gli aggettivi buono, cattivo, grande, piccolo hanno sia le forme regolari di comparativo e superlativo (più
buono, cattivissimo, il più grande…) sia delle forme irregolari ma molto frequenti in italiano:
Altri aggettivi, invece, hanno solo il comparativo e il superlativo, ma mancano di grado positivo. Sono i
seguenti:
/ Inferiore Infimo
/ Interiore Intimo
/ Esteriore Estremo
Queste forme, a differenza degli aggettivi “buono, cattivo, grande e piccolo”, non hanno le forme regolari!
Pertanto dire “più superiore”, “meno esteriore” e simili è un errore!