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I LIMITI

Il concetto di limite nacque in fisica per definire un intervallo di tempo molto piccolo. Per calcolare la velocità
istantanea, infatti, bisogna considerare intervalli di tempo sempre più piccoli, arrivando quasi a far coincidere
due punti (per esempio, A con B). In questo caso, Δt tende a 0 senza mai
arrivare però a toccarlo, quindi:

∆s
lim = ⃗v
Δt →0 ∆t
“0” rappresenta il punto di accumulazione.

In matematica si utilizzano i limiti per studiare il comportamento delle funzioni. Per esempio nella funzione
1
y= con dominio D (f ) =R− {1 } ci si può porre la domanda di come si comporti la funzione nell’intorno del
x−1
valore 1. Che valore assuma la funzione vicino a 1?

1
lim Con il limite si studia il comportamento della funzione non nel punto 1, ma vicino ad esso.
x →1 x−1

Facciamo un altro esempio:


2
3 x −8 x+ 4 0
y= D(f )=R−{ 2 } La funzione esiste solo per x ≠ 2 in quanto se x=2 , y= . É possibile però
x−2 0
sostituire alla x valori poco più piccoli e poco più grandi di 2 e vedere come si comporta la funzione:

x 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 1,93 1,96 1,99 1,999


y 2,5 2,8 3,1 3,4 3,7 3,79 3,88 3,97 3,997

x 2,5 2,4 2,35 2,21 2,1 2,07 2,05 2,02 2,001


y 5,5 5,2 5,05 4,63 4,3 4,21 4,15 4,06 4,003
Notiamo che, avvicinandoci a x=2, y tende a 4. Nell’avvicinarsi a 4, l’intorno completo di 2 è sempre più
piccolo (da 1 a 0,02). La differenza tra la funzione e il valore 4 è sempre minore, così che si può affermare che:

| | {
2
3 x −8 x−4 f (x )< k
−4 < ε|f (x )|<k ⇒
x−2 f ( x ) >−k

| 3 x2 −8 x−4
x−2 |
−4 è la differenza (distanza tra due punti) tra 4 +ε e 4. In questo modo si ottiene la distanza tra

2 e il suo intorno:
si può chiamare δ

{ | |
2
3 x −8 x−4
−4 <ε
x −2 ε ε
⇒ 2− < x <2+

| |
2
3 x −8 x−4 3 3
−4 >−ε
x−2 in questa limitazione si trova la x

Questi sono i limiti di x. Si può scegliere ε a seconda di quanto ci si vuole avvicinare a y=4 .

ε
=δ =¿ raggio dell’intorno
3

LIMITE FINITO PER x TENDENTE AD UN VALORE FINITO

Non è altro che il caso mostrato nell’esempio precedente.

lim f ( x ) =l(l∈ R)
Si dice che la funzione f(x), per x tendente a x0, ha per limite il numero l , e si scrive: x→ x 0

quando in corrispondenza di un arbitrario numero positivo, ε, si può sempre determinare un intorno completo
δ del punto x0 tale che, per tutti i valori di x che appartengono all’intervallo [a, b] e cadono in δ, escluso
eventualmente x0, risulti soddisfatta la disequazione.

|f ( x ) −l|<ε ovvero le disequazioni l−ε <f ( x ) <l+ε

Scritto in simboli diventa:

∀ ε > 0∃ δ ( ε )> 0 :∀ x :|x−x 0|< δ ( ε ) ⇒ x 0−δ ( ε ) < x < x 0 +δ ( ε )

Quindi:

|x−x 0|< δ ( ε ) ⇒−f ( ε ) < x−x 0 < f ( ε ) ⇒ x 0−δ ( ε ) < x< x 0+ δ ( ε )

LIMITE INFINITO PER x TENDENTE AD UN VALORE FINITO

lim f ( x ) =∞
É il caso in cui x→ x 0

1
Torniamo al primissimo esempio: y= D =R−{ 1 }
x−1 (f )

“1” è il punto di accumulazione. Si definisce quindi l’intorno di x=1:

lim ¿ x 1,3 1,1 1,001 1,0001


y 3,33 10 1000 10000
+¿
x→ 1 ¿

lim ¿ x 0,7 0,9 0,997 0,9999


y -3,33 -10 -333,33 -10000
−¿
x→ 1 ¿
Nel primo caso, 1+, la y assume dei valori sempre maggiori crescendo molto
rapidamente. Nel secondo caso, 1-, la y aumenta in modo analogo ma con
valore negativo. Il grafico corrispondente mostra un’iperbole equilatera che
ha come asintoti x=1 e y=0. Dal grafico si nota anche che, mano mano ci
si avvicina a 1 da destra, la y tende a −∞ . Non si può in questo caso
determinare l’intorno di questo valore perchè ∞ non è un numero. Ma dire
che f(x) tende a ∞ , significa dire che diventa maggiore di un numero molto
grande (M) preso a piacere nell’intorno della x=1.

Quindi:

∀ M > 0 ∃δ ( M ) >0 : ∀ x ∈|x−x 0|< δ ( M ) ⇒|f (x )|> M

|f ( x )|> M è come dire f ( x ) > M ∪ f ( x ) ← M

Dal grafico si nota anche che in un intorno di 1 esiste una x a cui corrisponde un y. Tale x si determina:

| x−11 |> M da cui


1
x−1

>M ∪
1
x −1
←M

1−M ( X −1) 1−Mx+ M



>M ⇒ >0
x−1 x−1
1+ M 1
Poniamo il Numeratore ¿ 0 ⇒ 1− Mx+ M > 0⇒ x< ⇒ x <1+
M M
Poniamo il Denominatore ¿ 0 ⇒ x >1
L’intorno a destra quindi è: 1< x <1+1/ M

L’intorno a sinistra è 1−1 /M < x <1

Quindi: 1−1 /M < x <1 ∪1< x< 1+ 1/M 1/ M =δ (M )

LIMITE FINITO PER x TENDENTE A INFINITO

É il caso in cui lim f ( x ) =l(l∈ R)


x→ ∞

x +1
Per esempio: y= D ( f )=R− { 0 }=¿−∞ ; 0[∪]0 ;+∞ ¿
x

Invece di studiare il comportamento della funzione quando tende a 0, la si studia quando tende a ± ∞ .

lim x 25 100 1500 10000


x→+∞ y 1,04 1,01 1,0006 1,00001

x -5 -10 -100 -1500


lim y 0,8 0,9 0,99 0,9993
x→−∞

Quindi al crescere della x, la y tende a 1, e anche al diminuire della x, la y


tende a 1.

Ovvero:

∀ ε > 0∃ M ( ε )> 0 :∀ x :|x|> M ( ε ) ⇒|f ( x ) −l|<ε

Ora si dimostra se esiste un intorno di ± ∞ :

| x+x 1−1|<ε ⇒| x +1−x


x | 1 1 1
<ε ⇒ < ε ⇒|x|> ⇒ x > ∪ x ←
|x| ε ε
1
ε

Verifichiamo:

 lim
x→ ∞
2
1
x +1
1
x +1
c’è concordanza, quindi:
|
=0 → 2 −0 <ε → 2
1
|x +1| | 1
<ε → x =± −1
ε √
x←
√ 1
ε
1
−1 ∪ x > −1
ε √
 lim
x →1
1
( x−1)
2
=+ ∞ →
1
( x−1)
2 |
>M →
|
1
|(x−1) |
2
2 1
> M →(x−1) < →
M

x 2+ 1−2 x<
1
M
1 1
→ x 2+1−2 x− < 0 → x=1 ± 1−1+ =1 ±
c’è discordanza, quindi:
M M
1
M √ √
1+
√ 1
M
< x< 1−
1
M√
LIMITE INFINITO PER x TENDENTE A INFINITO

É il caso in cui lim f ( x ) =∞


x→ ∞

3
Per esempio: lim x al crescere della x, il valore della y aumenta
x→ ∞

molto rapidamente.
lim x 10 102 103
x→+∞ y 103 106 109
3
Se viceversa si considera il lim x , la y tende a −∞ .
x→−∞

Fissando un M grande a piacere, si trova N, intorno di M.

Quindi:

∀ M > 0 ∃ N ( M )> 0 :∀ x :|x|> N ( M ) ⇒|f ( x )|> M

Ovvero l’intorno di ± ∞ è: x ← N (M )∪ x > N (M )

Verifichiamo:

lim x =∞ →| x |=M → x > M ∪ x ← M → x> √ M ∪ x ← √ M


3 3 3 3 3 3

x→ ∞
⤷ N (M )

2
 lim ( x + 4)¿+∞ sia che si tenda a + ∞, sia che si tenda a −∞ , y tende sempre a + ∞.
x→ ∞

→|(x 2 +4 )|> M → ( x 2+ 4 ) > M → x 2+ 4−M >0 → x =± √ M −4

c’è concordanza quindi:

x ← √ M −4 ∪ x >+ √ M −4

RIEPILOGO

lim f ( x ) =l(l∈ R)
1) x→ x 0

lim f ( x ) =∞
2) x→ x 0

da cui:

 lim ¿
+¿
x→ x 0 f ( x ) =+∞ ∀ M > 0∃ δ ( M ) > 0: ∀ x : x 0< x< x0 +δ ( M ) ⇒ f ( x)> M ¿

Perchè si cerca solo l’intorno di destra.

 lim ¿
−¿
x→ x 0 f ( x ) =−∞ ∀ M > 0∃ δ ( M ) > 0: ∀ x : x 0−δ ( M ) < x< x 0 ⇒ f ( x ) ← M ¿

Perchè si cerca solo l’intorno di sinistra.


3) lim f ( x ) =l(l ∈ R)
x→ ∞

4) lim f ( x ) =∞
x→ ∞

FUNZIONI CONTINUE

Per poter risolvere gli esercizi con i limiti, si devono introdurre le Funzioni Continue. Una funzione continua è
rappresentata su un grafico da una linea o curva continua.

FUNZIONE CONTINUA FUNZIONE DISCONTINUA (è continua su R−{ 0 })

Posto che: f : [ a ; b ] → R e x 0 ∈ ¿ a ; b ¿

f (x) è continua in x 0 se:

1. ∃ x→
lim f (x )∈ R quindi se esiste un limite che è un numero finito;
x 0

2. ∃ f (x 0 ) quindi x 0 deve essere un punto del dominio;

lim f (x)=f ( x0 ) quindi per ottenere tale limite si sostituisce x 0 alla x nella funzione.
3. x→ x 0

Per esempio:
2 2
x +1 x +1 1+1
f ( x )= ⇒ lim = =1
x x →1 x 1

Sono funzioni continue le funzioni:

 RAZIONALI

f ( x )=k lim f ( x)=k poichè y è sempre = k.


x → x0
Dimostrazione: |f ( x ) −k|< ε →|k−k|<ε → 0< ε
Esempio: f ( x )=ax+ b è una retta → xlim ( ax +b )=a x 0 +b
→x 0

Dimostrazione:

|ax+ b−( a x0 + b )|< ε →|ax+ b−b−a x 0|< ε →|a ( x−x 0 )|< ε →


ε ε
|a||x−x 0|<ε →|x−x 0|< ⇒ =δ
|a| |a|
Dimostrata l’esistenza di un dintorno si può dire che la funzione è continua.

 ESPONENZIALI
 LOGARITMICHE
 GONIOMETRICHE

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