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8 novembre 2020
1.
f (x) = x3 + 2x2 − 4x + 1, I = [0, 1];
2.
f (x) = x3 + 2x2 − 4x + 1, I = [−5, 5];
3.
f (x) = x3 + 2x2 − 4x + 1, I = [−5, 1];
4.
x2 − 1
f (x) = , I = [0, 1];
x+2
5.
x2 − 1
f (x) = , I = [−1, 1];
x+2
6.
x2 − 1
f (x) = , I = (−2, 1];
x+2
7.
x2 − 3
f (x) = , I = [−1, 0];
x2 − 3x + 2
8.
x2 − 3
f (x) = , I = [3, +∞);
x2 − 3x + 2
9.
x2 − 3 √
f (x) = , I = [ 3, 3].
x2 − 3x + 2
1
Soluzione esercizio 1. Si ricordi che per trovare (se esistono) i massimi e
i minimi assoluti di una funzione in un insieme, bisogna cercare tra i mas-
simi e i minimi relativi della funzione (ovviamente solo tra quelli contenuti
nell’insieme considerato), tra i punti di non derivabilità della funzione e tra
gli estremi degli intervalli di cui è composto il dominio della funzione (se tali
estremi sono esclusi dal dominio bisogna guardare il limite della funzione in
tali valori).
1. Data la funzione
f (x) = x3 + 2x2 − 4x + 1,
essa ha dominio D = (−∞, +∞). Calcoliamo la derivata prima per
trovare i massimi e minimi relativi, essa vale
f 0 (x) = 3x2 + 4x − 4,
Poiché − 13
27 < 0 < 1, si ha che f in I = [0, 1] ha punto di minimo
assoluto in x = 23 con minimo assoluto f ( 23 ) = − 13
27 e punto di massimo
assoluto in x = 0 con massimo assoluto f (0) = 1. L’esistenza di tali
massimi e minimi assoluti ce la garantiva il teorema di Weierstrass
poiché I è un insieme chiuso e limitato e f è continua su I.
2. Data la funzione
f (x) = x3 + 2x2 − 4x + 1,
2
essa ha dominio D = (−∞, +∞). Calcoliamo la derivata prima per
trovare i massimi e minimi relativi, essa vale
f 0 (x) = 3x2 + 4x − 4,
e risolvendo la disequazione 3x2 + 4x − 4 > 0, si ha che
2
f 0 (x) > 0 per x < −2 ∨ x > ,
3
2
f 0 (x) = 0 per x = −2 ∨ x = ,
3
0 2
f (x) < 0 per − 2 < x < .
3
Quindi f ha un punto di massimo relativo in x = −2 e un punto di
minimo relativo in x = 23 . Entrambi sono in I = [−5, 5]. La funzione
f è derivabile in tutto D, quindi in particolare in tutto I. Calcoliamo
quindi il valore della funzione nei punti individuati e negli estremi
dell’intervallo (in questo caso, per f , si ha che x = −5 è punto di
minimo relativo e x = 5 è punto di massimo relativo). Si ha
f (−2) = (−2)3 + 2 · (−2)2 − 4 · (−2) + 1 = 9,
3 2
2 2 2 2 13
f = +2 −4 +1=− ,
3 3 3 3 27
f (−5) = (−5)3 + 2 · (−5)2 − 4 · (−5) + 1 = −54,
f (5) = 53 + 2 · 52 − 4 · 5 + 1 = 156.
Poiché −54 < − 13 27 < 9 < 156, si ha che f in I = [−5, 5] ha punto
di minimo assoluto in x = −5 con minimo assoluto f (−5) = −54 e
punto di massimo assoluto in x = 5 con massimo assoluto f (5) = 156.
L’esistenza di tali massimi e minimi assoluti ce la garantiva il teorema
di Weierstrass poiché I è un insieme chiuso e limitato e f è continua
su I.
3. Data la funzione
f (x) = x3 + 2x2 − 4x + 1,
essa ha dominio D = (−∞, +∞). Calcoliamo la derivata prima per
trovare i massimi e minimi relativi, essa vale
f 0 (x) = 3x2 + 4x − 4,
e risolvendo la disequazione 3x2 + 4x − 4 > 0, si ha che
2
f 0 (x) > 0 per x < −2 ∨ x > ,
3
0 2
f (x) = 0 per x = −2 ∨ x = ,
3
2
f 0 (x) < 0 per − 2 < x < .
3
3
Quindi f ha un punto di massimo relativo in x = −2 e un punto di
minimo relativo in x = 23 . Entrambi sono in I = [−5, 1]. La funzione
f è derivabile in tutto D, quindi in particolare in tutto I. Calcoliamo
quindi il valore della funzione nei punti individuati e negli estremi
dell’intervallo (in questo caso, per f , si ha che x = −5 è punto di
minimo relativo e x = 5 è punto di massimo relativo). Si ha
f (−2) = (−2)3 + 2 · (−2)2 − 4 · (−2) + 1 = 9,
3 2
2 2 2 2 13
f = +2 −4 +1=− ,
3 3 3 3 27
f (−5) = (−5)3 + 2 · (−5)2 − 4 · (−5) + 1 = −54,
f (1) = 13 + 2 · 12 − 4 · 1 + 1 = 0.
Poiché −54 < − 13 27 < 0 < 9, si ha che f in I = [−5, 1] ha punto di
minimo assoluto in x = −5 con minimo assoluto f (−5) = −54 e punto
di massimo assoluto in x = −2 con massimo assoluto f (−2) = 9.
L’esistenza di tali massimi e minimi assoluti ce la garantiva il teorema
di Weierstrass poiché I è un insieme chiuso e limitato e f è continua
su I.
4. Data la funzione
x2 − 1
f (x) = ,
x+2
essa ha dominio D = (−∞, −2) ∪ (−2, +∞). Calcoliamo la derivata
prima per trovare i massimi e minimi relativi, essa vale
2x(x + 2) − (x2 − 1) x2 + 4x + 1
f 0 (x) = = ,
(x + 2)2 (x + 2)2
x2 +4x+1
e risolvendo la disequazione > 0, si ha che
(x+2)2
√ √
f 0 (x) > 0 per x < −2 − 3 ∨ x > −2 + 3,
√
f 0 (x) = 0 per x = −2 ± 3,
√ √
f 0 (x) < 0 per − 2 − 3 < x < −2 ∨ −2 < x < −2 + 3.
√
Quindi f ha un punto di massimo√relativo in x = −2 − 3 e un punto
di minimo relativo in x = −2 + 3. Nessuno dei due è in I = [0, 1].
La funzione f è derivabile in tutto D, quindi in particolare in tutto I.
Calcoliamo quindi il valore della funzione negli estremi dell’intervallo
(in questo caso, per f , si ha che x = 0 è punto di minimo relativo e
x = 1 è punto di massimo relativo). Si ha
02 − 1 1
f (0) = =− ,
0+2 2
2
1 −1
f (1) = = 0.
1+2
4
Poiché − 12 < 0, si ha che f in I = [0, 1] ha punto di minimo assoluto
in x = 0 con minimo assoluto f (0) = − 12 e punto di massimo assoluto
in x = 1 con massimo assoluto f (1) = 0. L’esistenza di tali massimi e
minimi assoluti ce la garantiva il teorema di Weierstrass poiché I è un
insieme chiuso e limitato e f è continua su I.
5. Data la funzione
x2 − 1
f (x) = ,
x+2
essa ha dominio D = (−∞, −2) ∪ (−2, +∞). Calcoliamo la derivata
prima per trovare i massimi e minimi relativi, essa vale
2x(x + 2) − (x2 − 1) x2 + 4x + 1
f 0 (x) = = ,
(x + 2)2 (x + 2)2
x2 +4x+1
e risolvendo la disequazione (x+2)2
> 0, si ha che
√ √
f 0 (x) > 0 per x < −2 − 3 ∨ x > −2 + 3,
√
f 0 (x) = 0 per x = −2 ± 3,
√ √
f 0 (x) < 0 per − 2 − 3 < x < −2 ∨ −2 < x < −2 + 3.
√
Quindi f ha un punto di massimo relativo √ in x = −2 − 3 e un
punto di minimo relativo in x = −2 + 3. Di questi solo x = −2 +
√
3 è in I = [−1, 1]. La funzione f è derivabile in tutto D, quindi
in particolare in tutto I. Calcoliamo quindi il valore della funzione
negli estremi dell’intervallo (che in questo caso sono entrambi punti di
massimo relativo per f ). Si ha
(−1)2 − 1
f (−1) = = 0,
−1 + 2
√ √ √
√ (−2 + 3)2 − 1 6−4 3 6 3 − 12 √
f (−2 + 3) = √ = √ = = −4 + 2 3,
−2 + 3 + 2 3 3
2
1 −1
f (1) = = 0.
1+2
√
Poiché −4 + 2 3 < 0, √ si ha che f in I = [−1, 1] ha punto
√ di minimo
√
assoluto in x = −2 + 3 con minimo assoluto f (−2 + 3) = −4 + 2 3
e due punti di massimo assoluto in x = −1 e in x = 1 con massimo
assoluto f (±1) = 0. L’esistenza di tali massimi e minimi assoluti ce
la garantiva il teorema di Weierstrass poiché I è un insieme chiuso e
limitato e f è continua su I.
6. Data la funzione
x2 − 1
f (x) = ,
x+2
5
essa ha dominio D = (−∞, −2) ∪ (−2, +∞). Calcoliamo la derivata
prima per trovare i massimi e minimi relativi, essa vale
2x(x + 2) − (x2 − 1) x2 + 4x + 1
f 0 (x) = = ,
(x + 2)2 (x + 2)2
x2 +4x+1
e risolvendo la disequazione > 0, si ha che
(x+2)2
√ √
f 0 (x) > 0 per x < −2 − 3 ∨ x > −2 + 3,
√
f 0 (x) = 0 per x = −2 ± 3,
√ √
f 0 (x) < 0 per − 2 − 3 < x < −2 ∨ −2 < x < −2 + 3.
√
Quindi f ha un punto di massimo relativo
√ in x = −2 − 3 e un punto√
di minimo relativo in x = −2 + 3. Di questi solo x = −2 + 3
è in I = (−2, 1]. La funzione f è derivabile in tutto D, quindi in
particolare in tutto I. Calcoliamo quindi il valore della funzione negli
estremi dell’intervallo (in questo caso x = 1 è punto di massimo relativo
per f , ma −2 ∈ / D). Si ha
x2 − 1 (−2)2 − 1 3
lim = = + = +∞,
x→−2+ x + 2 −2+ + 2 0
√ √ √
√ (−2 + 3)2 − 1 6−4 3 6 3 − 12 √
f (−2 + 3) = √ = √ = = −4 + 2 3,
−2 + 3 + 2 3 3
2
1 −1
f (1) = = 0.
1+2
√
Poiché −4 + 2 3 < 0 < +∞,√si ha che f in I = (−2, 1] ha punto √ di
minimo√assoluto in x = −2 + 3 con minimo assoluto f (−2 + 3) =
−4 + 2 3 e non ha massimo assoluto, infatti sup f = +∞. L’esistenza
di tali massimi e minimi assoluti non ce la garantiva il teorema di
Weierstrass poiché, anche se f è continua su I, l’insieme I è limitato
ma non chiuso e in effetti f non ha massimo in I.
7. Data la funzione
x2 − 3
f (x) = ,
x2 − 3x + 2
essa ha dominio D = (−∞, 1)∪(1, 2)∪(2, +∞). Calcoliamo la derivata
prima per trovare i massimi e minimi relativi, essa vale
2x(x2 − 3x + 2) − (2x − 3)(x2 − 3) −3x2 + 10x − 9
f 0 (x) = = ,
(x2 − 3x + 2)2 (x2 − 3x + 2)2
−3x2 +10x−9
e risolvendo la disequazione (x2 −3x+2)2
> 0, si ha che
6
Quindi f non ha punti stazionari. La funzione f è derivabile in tutto D,
quindi in particolare in tutto I = [−1, 0]. Calcoliamo quindi il valore
della funzione negli estremi dell’intervallo (in questo caso, per f , si ha
che x = −1 è punto di massimo relativo e x = 0 è punto di minimo
relativo). Si ha
(−1)2 − 3 1
f (−1) = 2
=− ,
(−1) − 3(−1) + 2 3
2
0 −3 3
f (0) = 2 =− .
0 −3·0+2 2
8. Data la funzione
x2 − 3
f (x) = ,
x2 − 3x + 2
essa ha dominio D = (−∞, 1)∪(1, 2)∪(2, +∞). Calcoliamo la derivata
prima per trovare i massimi e minimi relativi, essa vale
32 − 3
f (3) = =3
32 − 3 · 3 + 2
x2 − 3 x2
lim 2 = lim 2 = 1.
x→+∞ x − 3x + 2 x→+∞ x
7
inferiore e non minimo) e ha un punto di massimo assoluto in x = 3
e con massimo assoluto f (3) = 3. L’esistenza di tali massimi e minimi
assoluti non ce la garantiva il teorema di Weierstrass poiché, anche se f
è continua su I, l’insieme I non è limitato e in effetti f non ha minimo
in I.
9. Data la funzione
x2 − 3
f (x) = ,
x2 − 3x + 2
essa ha dominio D = (−∞, 1)∪(1, 2)∪(2, +∞). Calcoliamo la derivata
prima per trovare i massimi e minimi relativi, essa vale