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Il megalitismo

Menhir, dolmen e cromlech

Nell’ultima parte del Neolitico, verso la fine del V millennio a.C., compaiono in
Europa le prime strutture megalitiche, cioè realizzate con enormi blocchi di pietra
(dal greco mèga, “grande”, e lìthos, “pietra”). Ne esistono tre tipi principali: il
menhir, il dolmen e il cromlech.

Il menhir (cioè “pietra lunga” in bretone) è un semplice blocco di pietra di forma


allungata, squadrato o a punta, conficcato nel terreno. Le sue dimensioni variano
da 3 a 20 metri di altezza e può essere singolo o disposto in sequenza lineare.
Per innalzare un menhir si
trascinava su tronchi d’albero
il blocco steso in orizzontale
fino a farlo scivolare dentro un
fossato e per poi raddrizzarlo.
Diverse possono essere state le sue funzioni: segnalare le tombe di personaggi
importanti per la collettività, commemorare fatti significativi, designare aree sacre
(nel caso degli allineamenti composti da un lunga fila di menhir in linea retta o
sinuosa),...
Esempio: gli allineamenti di menhir di Carnac in Francia

Il dolmen (cioè “tavola di pietra”) è costituito generalmente da tre blocchi: due


infissi al suolo in verticale e uno superiore posto in orizzontale.
Per realizzare un dolmen si
conficcavano al suolo i blocchi con
la tecnica usata per i menhir, poi si
creava un terrapieno in modo da far
scivolare l’architrave sulla parte
superiore. Infine si liberava il
dolmen dal terreno in eccesso.
I dolmen erano in genere delle tombe monumentali nelle quali i defunti venivano
inumati insieme ai corredi funebri, cioè ad armi e oggetti a loro appartenuti.
Esempio: i dolmen de La Stazzona di u Diavulu in Corsica

Il cromlech (cioè “pietra curva”) è un insieme di più menhir o dolmen disposti in


cerchio. È probabile che queste costruzioni indicassero primitivi santuari: in alcuni
casi la disposizione dei massi suggerisce che si tratti di calendari astronomici legati
ai percorsi del sole, l’astro regolatore dei cicli del giorno e della notte e di quelli
stagionali, così importanti per la produzione agricola.
Esempio: i cerchi concentrici di Stonehenge in Gran Bretagna

Tanto sui menhir quanto sulle lastre dei dolmen si possono trovare segni o figure
incise: accanto a motivi geometrici (cerchi, spirali) e linee si possono riconoscere
alcuni soggetti quali asce, lance, pugnali e simboli solari.
Si trovano anche delle statue-stele
scolpite (come quelle trovate in
Lunigiana in Italia) che presentano
caratteristiche femminili (con seni in
rilievo) o maschili (con armi o attrezzi
da lavoro gli idoli femminili.

Sulle stele viene a


volte raffigurato un
capovolto, cioè un
uomo a testa in giù,
forse a simboleggiare il
passaggio tra la vita
eterna e l’aldilà.

La Sardegna partecipa al fenomeno del megalitismo con i caratteristici nuraghi,


torri a forma di tronco di cono costruite con pietre a secco di dimensione
decrescente.

Il cerchio perfetto di Stonehenge


Ogni anno, all’alba del solstizio d’estate, il cromlech di Stonehenge in Gran
Bretagna, il più grande del mondo, è teatro di uno spettacolo affascinante:
l’allineamento dei primi raggi del sole tra la pietra del tallone e la pietra d’altare, due
massi particolari del complesso megalitico. La struttura era probabilmente usata
come osservatorio astronomico per determinare i cicli delle stagioni legati
all’agricoltura, ma tra le altre funzioni possibili c’erano anche quelle di luogo per
culti solari e area funeraria.
Iniziato nel 3700 a.C. e integrato per circa due millenni, nella sua forma finale
presentava un cerchio esterno costituito da 30 monoliti alti 7 metri e collegati da
architravi la cui sagoma curva seguiva la forma circolare del perimetro.
Questi erano fissati facendo
incastrare uno spuntone in cima al
masso verticale, detto tenòne, in
un incavo della parte inferiore
dell’architrave, detto mortasa, in
modo che l’elemento orizzontale
non potesse più spostarsi.

All’interno di questo cerchio c’era un giro di altri 30 piccoli menhir che a loro volta
circondavano 5 dolmen disposti a ferro di cavallo. La presenza dei 30 monoliti
esterni e dei 30 menhir interni non sarebbe casuale: potrebbero rappresentare i
giorni del mese.
Altri 15 menhir ripetevano il ferro di cavallo all’interno di quello maggiore.

La pietra d’altare, una lastra


orizzontale posata sul terreno al
centro del complesso, è allineata
alla cosiddetta pietra del tallone,
un menhir collocato lungo la via
cerimoniale che conduceva al sito,
lontano dal cromlech, verso il
quale è orientato il ferro di cavallo.

Sorprendono anche le dimensioni: con i suoi 31 metri di diametro, il cromlech di


Stonehenge è il più grande del mondo.

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