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RIZA

Le 1000 virtù di
Aceto e Argilla
Sono i rimedi più efficaci
per la depurazione. Eliminano i batteri,
vincono i dolori senza effetti collaterali
• Curano i reumatismi e l’artrite
• Spengono i bruciori di stomaco
• Combattono il sovrappeso
• Tonificano e rassodano la pelle
Le 1000 virtù di

Aceto e Argilla
Sono i rimedi più efficaci
per la depurazione. Eliminano i batteri,
vincono i dolori senza effetti collaterali

RIZA
le 1000 virtù di aceto e argilla
Editing: Giuseppe Maffeis
Progetto grafico: Roberta Marcante
Foto e illustrazioni: Fotolia, 123rf

© 2014 Edizioni Riza S.p.A.


via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

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Le informazioni contenute nella presente pubblicazione


sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono
sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
Sommario
INTRODUZIONE 6

ACETO 9

Storia e caratteristiche ................................................... 10


I diversi tipi di aceto ....................................................... 16
Per la salute .................................................................... 24
Per la bellezza ................................................................ 40
Per le pulizie di casa ....................................................... 50
In cucina e nelle ricette .................................................. 58

ARGILLA 69

Storia e caratteristiche ................................................... 70


Le tante varietà .............................................................. 73
Le sue proprietà ............................................................. 83
Come si usa .................................................................... 90
Per la salute .................................................................. 102
Per la bellezza .............................................................. 114
Gli altri utilizzi ............................................................... 126
Introduzione

Molte virtù poco note

L’aceto, sostanza pregiata


Usato da 10mila anni per la conservazione dei cibi e come
condimento, l’aceto si è dimostrato efficace anche con-
tro molti disturbi: aiuta a disinfettare, disintossicare, lenire
gli arrossamenti e combattere le infiammazioni articolari.
Oggi in particolare all’aceto di mele sono attribuite tante
proprietà benefiche; è anche un alleato per chi vuole di-
magrire e per la cura della pelle e dei capelli.
Nel libro troverete le caratteristiche dei tipi di aceto più
diffusi (di vino, di mele e balsamico) e tutti i consigli per
usarli nel modo migliore per la salute, per la bellezza, per
le pulizie di casa e in cucina.

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L’argilla, un materiale “magico”
Una sostanza in apparenza “povera” e molto comune, in
realtà preziosa per i benefici che può dare al corpo. Que-
sta terra infatti ha caratteristiche fisiche e chimiche del
tutto particolari, grazie alle quali, venendo a contatto col
nostro corpo, assorbe tossine e batteri, cedendo all’or-
ganismo oligoelementi utili. Grazie a queste caratteristi-
che, può contrastare molti malesseri: acidità di stomaco,
emicrania, dolori articolari, ferite, ustioni, intossicazioni e
vari altri. Inoltre si usa anche a scopo cosmetico. Nel libro
spieghiamo le differenze fra i vari tipi di argilla e tutti gli
utilizzi pratici che se ne possono fare.

Insieme per la cura del corpo e per le pulizie

Aceto e argilla si possono abbinare per preparare rimedi


per la salute, trattamenti di bellezza e prodotti detergenti
per la casa. Il cataplasma freddo di argilla e aceto è indi-
cato per diminuire il gonfiore e il dolore provocati da un
trauma o da una contusione. Le due sostanze unite fra loro
servono per pulire la pelle in profondità e purificarla dagli
eccessi di sebo. La stessa accoppiata ha anche l’effetto
di normalizzare la produzione sebacea del cuoio capellu-
to e per questo si usa contro i capelli grassi con forfora.
L’abbinamento è utile anche per pulire e disinfettare le su-
perfici domestiche. L’azione dell’aceto aiuta a sciogliere il
calcare, poi l’argilla con il suo effetto lievemente abrasivo
rimuove lo sporco e i residui.

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Aceto
L’alleato naturale che uccide i germi,
brucia i grassi e ti depura
Aceto

Storia e caratteristiche

Un “amico” millenario
nobile e pregiato

L’aceto è una sostanza prodotta e utilizzata dall’uomo da


migliaia di anni; se ne trovano tracce presso tutte le po-
polazioni antiche. Residui di aceto sono stati trovati in un
antichissimo vaso egizio, risalente a circa 10mila anni fa.
Si usava soprattutto per la conservazione dei cibi e per
la loro preparazione, ma anche per fare bevande e per
curare disturbi fisici. Parlando di aceto, ci viene naturale
pensare a quello di vino, ma in realtà il primo tipo di ace-
to nell’antichità era ricavato dal miele, prima ancora che
l’uva fosse coltivata dall’uomo e che si producesse il vino.

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Usato anche nell’antica Grecia

Nell’antica Grecia l’aceto era molto diffuso, tanto che la bevanda


più popolare e abituale era quella chiamata “oxycrat”, composta
da acqua, aceto e miele. I Greci ne apprezzavano anche le virtù
curative, come rimedio per le piccole ferite e vari disturbi.

Il grande medico Ippocrate ne raccomandava l’utilizzo per


la salute. Anche i Romani usavano molto l’aceto; i legiona-
ri ne portavano una scorta nelle spedizioni di guerra, per
conservare e condire i cibi, ma anche per preparare la “po-
sca”, bevanda a base di acqua e aceto, che veniva ritenuta
energetica e fortificante. Inoltre a Roma ogni commensale
a tavola aveva a disposizione un “acetabulum”, un conte-
nitore per l’aceto nel quale intingere il pane quando cam-
biavano le portate. L’uso dell’aceto per l’alimentazione
continuò anche nel Medioevo, quando furono perfeziona-
te le tecniche per la sua preparazione. In quest’epoca si
usò molto l’aceto come rimedio contro varie malattie; in
particolare si pensava che potesse bloccare la diffusione
della peste, quindi veniva adoperato come disinfettante
durante le epidemie. Si usava per sterilizzare i corpi e gli
oggetti delle persone colpite dalla terribile malattia.

Lo producevano con tecniche segrete

I metodi di produzione restarono identici per secoli, in parte av-


volti nei segreti delle corporazioni che lo fabbricavano, come
quella di Orléans, che aveva sviluppato un suo metodo partico-
lare, che rese famoso il suo prodotto.

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Aceto

In generale si pensava che per fare l’aceto fosse necessario usare


dei vini scadenti o un po’ alterati, perché si riteneva che questo
favorisse la fermentazione.

Solo nell’Ottocento i progressi della chimica e della scien-


za permisero di capire le reazioni che danno il via all’ace-
tificazione. Questo avvenne grazie agli studi di Pasteur e
Lavoisier, che permisero di chiarire scientificamente i mec-
canismi che portano alla produzione dell’aceto, in seguito
alla fermentazione del vino (o di altre sostanze che con-
tengono zuccheri) e alla trasformazione dell’alcol etilico in
acido acetico. Il fenomeno è possibile in seguito all’azione
di batteri di varie famiglie, classificati con il nome di aceto-
batteri (Acetobacter). Tali scoperte aprirono la strada an-
che alla produzione industriale di aceto già nell’Ottocento
con procedimenti artificiali. Inizialmente si usava soprat-
tutto alcol etilico per arrivare all’aceto, poi nel Novecento
le leggi in materia regolamentarono la produzione dell’a-
ceto, imponendo l’uso del vino anziché dell’alcol etilico
(riservato solo all’aceto usato nell’industria conserviera).

Nasce dall’alcol che fermenta

Non bisogna assolutamente pensare all’aceto come “vino anda-


to a male”. In realtà per produrre l’aceto, soprattutto quello di
pregio, si usano procedimenti molto sofisticati e materie prime
di grande qualità. Però, come tutte le sostanze poi utilizzate co-
munemente, anche l’aceto nacque inizialmente per caso, per una
coincidenza di circostanze. Probabilmente il sidro, l’idromele o
il vino lasciati esposti all’aria si trasformarono in modo naturale

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in un liquido acido, molto diverso, per sapore e caratteristiche:
l’aceto. Una sostanza aspra che si rivelò molto utile per diversi
usi. Poi l’uomo, provando e riprovando, imparò a provocare vo-
lontariamente questo processo e quindi a produrre l’aceto.

La materia prima da cui si ricava deve necessariamente


contenere etanolo (alcol etilico), perché l’acido acetico si
forma dalla fermentazione dell’alcol, attraverso l’azione di
batteri del genere “Acetobacter”. L’alcol a sua volta vie-
ne dalla fermentazione degli zuccheri, che si trovano nelle
materie prime più svariate. Quindi le sostanze di base da
cui produrre l’aceto sono davvero tante: vino, sidro (vino
di mele), birra, cereali (tra cui anche il riso), succo di frutta,
miele e altri ancora. La singolarità dell’aceto è dunque il
fatto che nasce da una doppia “fermentazione” (anche se
chimicamente non è il termine esatto): prima quella che
elabora gli zuccheri in alcol e poi quella che trasforma l’al-
col etilico in acido acetico.

foto produzione ace-


to

13
Aceto

Le molte virtù dell’aceto di vino

Le tante proprietà dell’aceto sono dovute alla sua com-


posizione chimica particolare. Contiene per la maggior
parte acqua (attorno al 90%) e in secondo luogo acido
acetico, che gli conferisce il caratteristico odore e sapore.
La percentuale di acido acetico varia secondo i tipi di ace-
to e mediamente va dal 5% all’8%. Nell’aceto si trova
anche una piccola percentuale di alcol. Ci sono poi oligo-
elementi, vitamine, enzimi e aminoacidi, che variano in
base alla materia prima da cui è stato prodotto.

I tanti possibili usi

Grazie a queste sue caratteristiche organolettiche, l’aceto pos-


siede molte qualità, alcune molto conosciute, altre meno note.

Vediamo alcune proprietà dell’aceto, che poi esaminere-


mo nel dettaglio, illustrandone gli usi pratici.

Uccide i batteri - Essendo un acido, l’aceto ha capacità


battericide. L’aceto combatte batteri pericolosi come la
salmonella e lo streptococco. Tanto che è stato sperimen-
tato come disinfettante per ambienti in alcuni ospedali.
Già nell’antichità veniva usato come antisettico per le feri-
te e come disinfettante.

Protegge dall’invecchiamento - Nell’aceto ci sono so-


stanze antiossidanti, cioè in grado di bloccare l’effetto dei

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radicali liberi, che provocano l’ossidazione delle cellule
e accelerano i processi di invecchiamento. Dalle materie
prime vegetali, l’aceto ricava polifenoli e flavonoidi, che
hanno un forte potere antiossidante e un effetto antiage.

Conserva i cibi - Proprio per le sue proprietà antisetti-


che e antibatteriche, l’aceto protegge gli alimenti dagli
effetti dei microrganismi che potrebbero farli degradare e
renderli immangiabili o addirittura nocivi per l’uomo. Per
questo, fin dalle epoche più remote, l’aceto era usato per
conservare gli alimenti nel tempo e per poterli trasportare
nei viaggi; non solamente le verdure, ma anche la carne.

Elimina il calcare - L’aceto è acido mentre il calcare è ba-


sico. Quando questa sostanza acida entra in contatto con
il calcare, lo scioglie e lo elimina. L’applicazione più im-
mediata di questa capacità si ha usando l’aceto contro i
depositi che appannano l’acciaio e gli smalti (ad esempio
su lavandini, rubinetti, vasche da bagno). Inoltre, proprio
perché toglie i residui di calcare dal bucato, l’aceto ha un
effetto ammorbidente su tutti i vestiti.

Aiuta a pulire - Conviene usare l’aceto come detergente


per una serie di ottimi motivi: toglie la patina di grigio dal-
le superfici, le igienizza e disinfetta dai batteri, crea uno
“scudo” che ostacola il successivo depositarsi dello spor-
co, per cui la pulizia dura più a lungo. Per di più l’aceto è
ecologico, essendo interamente biodegradabile. Ed è an-
che economico (soprattutto il tipo meno costoso, quello
che viene usato comunemente per le pulizie).

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Aceto

I diversi tipi di aceto

Un prodotto unico in tante varianti

Esistono numerosi tipi di aceto prodotti da materie prime


diverse. Sono molto differenti fra loro per sapore e carat-
teristiche organolettiche, in base alla sostanza d’origine.
Alcuni sono diffusi solo in determinate aree geografiche
e meno noti in altre. Si può ricavare l’aceto da numerosi
frutti e da tutte le sostanze naturali che possono fermen-
tare, grazie all’effetto dei batteri.
Ma i tipi di aceto più noti e comuni sono quello di vino,
quello balsamico e quello di mele. Conosciamoli più nel
dettaglio, esaminando le loro caratteristiche e i metodi
con cui vengono prodotti.

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L’aceto di vino: il più comune

L’aceto che più conosciamo è quello prodotto dal vino.


Questo è per noi italiani l’aceto per definizione, tanto che
alcuni sono convinti che sia l’unico tipo di aceto. Anche
per la legge italiana che regola le produzioni alimentari,
quando si parla di aceto senza ulteriori specificazioni si
intende quello di vino.

La fermentazione batterica

Per fare del buon aceto di vino occorre partire da buon vino,
non da vino “rovinato”. Tecnicamente la trasformazione del vino
in aceto avviene attraverso quella che viene chiamata “fermen-
tazione acetica”. Il liquido che ne risulta ha un sapore aspro, a
causa della presenza di acido acetico.

L’aroma dipende dal vino di partenza, dalla durata e dal-


le modalità di invecchiamento. Il colore deriva allo stesso
modo dal vino di partenza e quindi può essere bianco,
rosso o rosato. Sono varie le specie di batteri che possono
attuare la trasformazione dell’alcol etilico in acido acetico,
raggruppati nella famiglia chiamata “Acetobacter”. Per-
ché questi microrganismi possano agire fino in fondo e
trasformare tutto il vino in aceto occorre che vi sia una
buona ossigenazione. L’altro elemento fondamentale per
la buona riuscita dell’aceto è la temperatura, che deve es-
sere compresa tra i 25-35 °C. Sono più adatti all’acetifica-
zione i vini con tasso alcolico non molto elevato.

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Aceto

I metodi per produrlo

Sostanzialmente esistono due metodi per la preparazione dell’a-


ceto di vino (qui non parliamo dell’aceto balsamico, che si pro-
duce con un metodo completamente diverso).
C’è il sistema tradizionale, che prevede una lunga fermentazio-
ne, e quello industriale, più rapido ed economico, per produrlo
in grandi quantità.

Sistema artigianale - Si versa il vino (di buona qualità) in


una botte di vetro o in una damigiana di vetro. Le condi-
zioni essenziali sono due: il recipiente deve permettere
una continua esposizione all’aria (indispensabile per l’at-
tività dei batteri) e la temperatura deve essere attorno ai
25-30 °C. Il processo di acetificazione è più rapido se al
vino si aggiungono fin dall’inizio dei batteri che accelera-
no la trasformazione, con la funzione di “starter” del pro-
cesso. Ultimata la maturazione dell’aceto, si può prelevare
una parte del prodotto dal contenitore, “rabboccandolo”
con altro vino, che verrà trasformato in aceto.

Sistema industriale - Per produrre grandi quantità di ace-


to in tempi rapidi si usano contenitori molto grandi, con
esposizione continua all’aria e temperatura costante a 30
°C. La fermentazione e l’acetificazione sono stimolate dai
batteri che si trovano su trucioli di legno immersi nel vino.
Poi circa la metà viene tolta dai contenitori per imbotti-
gliarla e alla parte rimanente si aggiunge nuovo vino per
ripetere il processo.
L’aceto così prodotto si presenta torbido e prima di esse-
re imbottigliato viene filtrato.

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L’invecchiamento fino a 6 anni

Il processo di “stagionatura” dell’aceto conferisce più sapore e


un maggiore pregio al prodotto finale. L’invecchiamento dell’a-
ceto fatto artigianalmente avviene in botti di legno.

Gli aceti di vino rosso possono invecchiare fino a 6 anni,


mentre quelli di vino bianco resistono meno ai processi di
invecchiamento e arrivano fino a 3.
Anche l’aceto industriale viene invecchiato, ma il processo
può essere attuato più rapidamente, portando il liquido,
contenuto in recipienti di legno, alla temperatura di 50 °C.

Cinque diverse categorie di aceto di vino

L’Italia, primo produttore nel mondo, ha una precisa legislazione


sull’aceto di vino, che viene diviso nelle seguenti 5 categorie.

Aceto comune: prodotto con metodi industriali, median-


te fermentazione rapida, chiarificato e filtrato.
Aceto di qualità: prodotto con vino pregiato attraverso
metodi artigianali, mediante fermentazione lenta e suc-
cessivo invecchiamento in botti di legno.
Aceto aromatizzato: prodotto con aceto di qualità a cui
sono aggiunte erbe aromatiche, spezie, estratti di frutta.
Aceto decolorato: aceto comune decolorato, destinato
all’industria alimentare per la conservazione degli ortaggi
sott’aceto o per altre lavorazioni.
Aceto speciale: termine che identifica diversi tipi speciali
di aceto, fra cui quello più noto è l’aceto balsamico.

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Aceto

L’aceto balsamico: prezioso e locale

È un prodotto tipico pregiato ed esclusivo della zona di


Modena e Reggio Emilia, protetto da marchi di garanzia.
L’aceto balsamico “garantito” si può ottenere solo nelle
terre modenesi e reggiane.

Si ottiene partendo dal mosto

Mentre l’aceto di vino si produce partendo dal vino, l’aceto bal-


samico si ottiene invece dal mosto, sottoposto a cottura e poi a
fermentazione. Il procedimento è lungo e complesso.

L’aceto balsamico tradizionale viene prodotto da uve lo-


cali, Trebbiano e Lambrusco, coltivate nelle zone collinari
delle province di Modena e Reggio Emilia. Le uve vengo-
no lasciate a maturare oltre il termine normale, fin quasi
a diventare passite, poi vengono pigiate leggermente, e
il mosto viene posto in piccole caldaie dove viene riscal-
dato a fuoco non elevato per molte ore, fino a quando il
volume è ridotto a circa la metà. Poi il mosto concentrato
viene sottoposto a un lunghissimo processo di fermenta-
zione, che richiede una “batteria” di botti dalle diverse
dimensioni, e di legni diversi.
Il mosto viene posto nella botte più grande, poi quando
è diventato aceto viene spillato nelle botti successive, via
via sempre più piccole. L’ultima accoglie l’aceto all’ultimo
stadio, quando è pronto per essere spillato. Il segreto di
un buon aceto balsamico è anche nella fermentazione per

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lungo tempo in botti di legno pregiato (rovere, castagno,
ciliegio). L’invecchiamento deve durare almeno 12 anni,
ma dura anche fino a 50. L’Aceto balsamico tradizionale
Dop può essere di 3 tipi: invecchiato almeno 12 anni, in-
vecchiato fra i 12 e i 25 anni oppure oltre i 25, quello più
pregiato, con la capsula color oro.

Due marchi per proteggerlo

Esistono due denominazioni protette che tutelano il prodotto


tipico: Aceto balsamico tradizionale Dop e Aceto balsamico Igp.
Il primo è più pregiato (e costoso) perché ottenuto con tecniche
“antiche”, che richiedono più tempo, cura e materie pregiate.

Aceto balsamico tradizionale Dop - Nel 2000 sono stati


conferiti due marchi Dop (Denominazione di origine pro-
tetta): l’Aceto balsamico tradizionale di Modena e l’Aceto
balsamico tradizionale di Reggio Emilia.

Aceto balsamico Igp - Oltre al prodotto tradizionale Dop


c’è anche un altro aceto balsamico di qualità, ma non del
tutto “tradizionale” nei metodi di produzione. L’Aceto bal-
samico di Modena ha ottenuto nel 2009 il marchio Igp (In-
dicazione geografica protetta). Si produce anch’esso nella
zona tipica e con ingredienti controllati, ma con tecniche
semplificate. L’aceto balsamico Igp può essere usato tutti
i giorni e in quantità maggiori, mentre quello Dop (che è
anche più costoso) è riservato agli usi più pregiati. Sono in
vendita anche altri aceti balsamici, di qualità inferiore, che
non hanno né il marchio Dop, né quello Igp.

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Aceto

L’aceto di mele, dal sidro

L’aceto di mele si dovrebbe chiamare aceto di sidro (la


bevanda alcolica ricavata dalle mele) così come si chiama
aceto di vino quello ricavato dall’uva come materia prima.
L’aceto di sidro è, tra i vari tipi di aceto, quello ritenuto
più efficace per la salute, grazie alle sostanze contenu-
te nelle mele. L’aceto di sidro è ricco di potassio, calcio,
ferro, magnesio, fosforo, sodio e zolfo. Inoltre contiene
betacarotene, che previene i danni provocati dai radicali
liberi, oltre alle vitamine A, B1, B2, B6, C ed E. C’è poi l’a-
cido acetico, insieme ad altri acidi di frutta e alla pectina.

Tante proprietà utili alla salute

Grazie ai numerosi nutrienti e principi attivi in esso contenuti,


l’aceto di mele è un efficace ricostituente naturale. Potenzia il
sistema immunitario, aiuta a fluidificare il sangue, favorisce la
diuresi e la depurazione dalle tossine.

Inoltre l’aceto di mele aiuta le funzioni intestinali e quindi


agevola l’eliminazione delle scorie. Stimola il metaboli-
smo e aiuta a bruciare i grassi. Un aceto di mele di origi-
ne biologica offre maggiori garanzie perché la buccia non
viene trattata chimicamente e nel processo di lavorazio-
ne dell’aceto le mele non vengono sbucciate. L’etichetta
deve indicare che la frutta non sia stata trattata con pe-
sticidi. L’aceto di mele ha un colore giallo-miele o dorato,
ma talvolta può tendere al rosato.

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Come si produce

Il punto di partenza per arrivare all’aceto di mele è il sidro, cioè


il vino di mele. Per ottenerlo, il succo ottenuto dalla spremitura
delle mele viene lasciato a fermentare sino a quando diventa un
sidro di buona qualità. Questo liquido alcolico viene a sua volta
lasciato negli appositi contenitori fino a quando gli acetobatteri
lo fanno diventare aceto.

Dopo qualche settimana è pronto, ma può essere lasciato


a invecchiare nelle botti di legno.
La “maturazione” ne migliora le caratteristiche, però è
possibile solo se le mele d’origine avevano un alto teno-
re di zuccheri e quindi il sidro era abbastanza alcolico (la
quantità d’alcol dipende da quella degli zuccheri). Questo
fa sì che l’aceto abbia un elevato tenore di acido acetico e
possa conservarsi più a lungo.

23
Aceto

Per la salute

Contro dolori e infiammazioni

Già Ippocrate nell’antica Grecia sosteneva i benefici


dell’aceto di vino per la salute e per combattere una serie
di disturbi. Le proprietà benefiche dell’aceto sono confer-
mate non solo dall’uso tradizionale come rimedio natura-
le, ma anche da una serie di recenti ricerche.
Qui di seguito illustreremo gli usi più comuni dell’aceto di
vino per combattere alcuni disturbi e migliorare le condi-
zioni dell’organismo. L’aceto di mele e il balsamico hanno
le stesse proprietà benefiche dell’aceto di vino, ma in più
possiedono caratteristiche particolari, che li rendono effi-
caci contro altri disturbi.

24
I rimedi con l’aceto di vino

Le capacità terapeutiche dell’aceto di vino sono davvero


tante. Secondo i naturopati, l’aceto è una sostanza molto
efficace per depurare l’organismo, perché viene prodotta
da una doppia fermentazione e quindi da una doppia “pu-
rificazione”. Quindi consigliano l’aceto di vino per tratta-
menti disintossicanti, con lo scopo di eliminare tutte le
“scorie” dall’organismo.

Utile contro numerosi disturbi

Alcuni studi sulle proprietà dell’aceto di vino hanno messo in


luce che può favorire il dimagrimento e aiutare i diabetici. Infatti,
l’aceto riesce a ridurre la risposta glicemica che scatta nell’orga-
nismo dopo l’ingestione di amidi (per esempio pane, patate e
riso). Per questo l’aceto potrebbe essere utile a chi vuole perde-
re peso e tenere sotto controllo la glicemia.

La tradizione inoltre consiglia di usarlo per lenire numerosi


disturbi, fra cui quelli dovuti alle articolazioni infiammate e
ai reumatismi. Inoltre serve per dare energia e per tonifica-
re l’organismo. L’aceto di vino come rimedio per la salute
va adottato con la dovuta cautela. Essendo una sostanza
acida, bisogna prestare attenzione a non esagerare nelle
dosi ingerite nel caso che si soffra di gastrite o di reflusso
gastroesofageo. In particolare, quando si beve l’aceto, è
sempre meglio assumerlo diluito e non puro. Vediamo gli
usi più comuni per la salute dell’aceto di vino.

25
Aceto

Cancella il mal di testa

Uno dei rimedi “classici” contro l’emicrania è costituito dall’a-


ceto di vino. Le nonne consigliavano, in caso di mal di testa, di
applicare sulla fronte e sulle tempie una compressa di tela o di
cotone imbevuta di aceto.

Oggi si consiglia ancora di fare ricorso all’aceto contro il


mal di testa. Si può usare in trattamenti diversi.
• Oltre che applicato sulla fronte, l’aceto aiuta a spegne-
re i dolori alla testa anche attraverso i vapori. Un sistema
semplice è quello di inserire nel vaporizzatore una miscela
di acqua e aceto bianco. Metti in funzione l’apparecchio
per diffondere questi vapori nell’aria e respira profonda-
mente per alcuni minuti.
• Un altro rimedio tradizionale consiste nel fare suffumigi
con aceto al rosmarino. Questo aceto si prepara con 50 g
di polvere di rosmarino mescolati in mezzo litro di aceto
bianco. Metti il composto in una bottiglia chiusa e lascia
macerare per tre settimane. Per fare i suffumigi versa un
cucchiaio di questo aceto al rosmarino in una tazza di ac-
qua bollente e poi respira i vapori che ne scaturiscono.

Allevia i disturbi alla bocca

L’aceto di vino costituisce un rimedio molto conosciuto contro


tutti i disturbi che colpiscono la bocca e le alte vie respiratorie.
Aiuta a combattere le piccole infiammazioni e irritazioni del cavo
orale e a contrastare il mal di gola e la tosse. L’aceto è molto utile
anche come collutorio.

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• Contro tutti i tipi di irritazione orale e di infiammazione
(afte, gengivite...) sono utili sciacqui con acqua e aceto (un
cucchiaio in un bicchiere d’acqua).
• Combatti l’arrossamento alla gola con gargarismi all’ace-
to (un cucchiaio di aceto di vino in un bicchiere d’acqua).

Combatte la stanchezza

L’aceto è considerato da sempre un efficace rimedio energetico


e corroborante. Veniva consigliato infatti già nell’antichità come
rimedio per ridare forza alle persone stanche, deboli oppure du-
rante i periodi di convalescenza.

L’aceto serve sia per uso interno (diluito con acqua e ac-
compagnato di solito con il miele) e anche per uso esterno
(perché riattiva la circolazione e stimola i centri nervosi).
• Per combattere la stanchezza bevi al mattino un bicchie-
re di acqua con un cucchiaino di aceto e un cucchiaino di
miele. Serve come stimolante e per di più è anche molto
dissetante nella stagione estiva. È una bevanda utile an-
che contro l’astenia e gli stati di tensione e stress.
• In alternativa, puoi preparare un bagno tonificante e rin-
vigorente, al termine di una giornata faticosa, aggiungen-
do 2 tazze di aceto all’acqua calda della vasca. Questo
bagno dà una sferzata di energia e inoltre serve anche a
pulire a fondo la pelle.
• Se fai la doccia friziona tutto il corpo con aceto diluito in
acqua prima di sciacquarti sotto il getto dell’acqua.
Questo trattamento contribuisce anche a rimuovere le
cellule morte superficiali.

27
Aceto

Cura la candida

La candidosi vaginale è un disturbo molto fastidioso, dovuto a


una micosi provocata dal fungo Candida albicans. Uno dei rimedi
casalinghi più noti è proprio l’aceto: essendo una sostanza acida,
crea un ambiente ostile al fungo e ne blocca lo sviluppo. Inoltre
l’aceto ha anche un effetto antinfiammatorio. Ecco come si può
usare contro la candida.

• Un intervento rapido ed efficace in caso di candidosi va-


ginale consiste nel tamponare la zona infiammata con del
cotone sterile intriso con una soluzione di aceto bianco e
acqua. Allevia il prurito e l’arrossamento.
• Per un rimedio più mirato contro la candidosi prepara
un composto con un cucchiaio di aceto bianco, 4 gocce
di tea tree oil (olio essenziale di melaleuca), 2 gocce di
olio essenziale di sandalo e 2 gocce di olio essenziale di
lemongrass. Mescola facendo diluire gli oli e versa questo
preparato in un litro di acqua oligominerale. Usa il liquido
per lavaggi e irrigazioni nella zona interessata.

Favorisce la digestione

L’aggiunta di un po’ di aceto di vino in molte ricette, oltre a do-


nare un tocco di gusto e di profumo, aiuta anche a rendere più
digeribile il piatto stesso.

L’acido acetico ha l’effetto di attirare gli acidi gastrici e


quindi di stimolare la digestione e l’assimilazione dei cibi.
Inoltre l’aceto rinforza la microflora intestinale e combatte

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la presenza di batteri sui cibi, grazie al suo effetto disin-
fettante. Occorre comunque ricordare che l’aceto è una
sostanza acida, quindi non devono ingerirne in eccesso le
persone che soffrono di gastrite e soprattutto coloro che
sono affetti da ulcera gastrica.
Tuttavia, in piccole dosi e diluito con acqua, l’aceto di vino
aiuta la digestione. Serve anche a favorire l’appetito.

Attenua gonfiori e artriti

La tradizione ci ha insegnato che l’aceto è un rimedio efficace


anche in caso di dolori articolari e reumatici. Aiuta inoltre a ridur-
re i disturbi provocati da reumatismi e artriti.

• In caso di reumatismi sono raccomandate le compresse


calde a base di aceto. Mescola 2 bicchieri d’acqua con
mezzo bicchiere di aceto e metti a scaldare. Per 3 volte
al giorno imbevi una pezza in questo composto tiepido e

Per combattere il raffreddore


Contro i disturbi dovuti al raffreddore metti 2-3 cucchiai di
aceto di vino in una pentola piena d’acqua bollente, poi aspi-
ra i vapori che vengono sprigionati.
In alternativa, per prevenire e combattere i disturbi alle vie
respiratorie provocati dal raffreddore, è utile inalare l’aroma
di un cucchiaino di aceto in cui sono state sciolte 3 gocce di
olio essenziale di eucalipto.

29
Aceto

appoggia sulla parte dolorante prima che si raffreddi.


• Contro i disturbi dovuti all’artrite alle dita diluisci un cuc-
chiaino di aceto con un cucchiaino di miele, aggiungi un
bicchiere di acqua fredda e mescola il tutto. Tieni immerse
le dita in questa soluzione per 10 minuti.
• Anche in caso di gonfiori ai piedi o alle mani l’aceto è un
rimedio adeguato.
Basta diluirlo in acqua e frizionare le mani e i piedi con de-
licatezza, per stimolare la circolazione. In alternativa puoi
fare un pediluvio con un terzo di aceto e due terzi di ac-
qua. Utile anche l’aggiunta di sale.

Cura la pelle arrossata

L’aceto è in generale un “tonico” per la pelle. In particolare, fri-


zionato sull’epidermide, aiuta a proteggerla e a renderla più ela-
stica. Contribuisce anche a regolarizzare lo strato lipidico della
cute. L’aceto è molto utile per combattere gli arrossamenti e le
scottature. Ecco i trattamenti consigliati.

• In caso di eritema solare non grave ma fastidioso, applica


sulla pelle una garza o del cotone imbevuto in aceto bian-
co (puro o diluito con acqua); riduce il prurito e l’infiam-
mazione. In caso di arrossamento dovuto all’esposizione
del corpo al sole, versa un bicchiere di aceto bianco nella
vasca, mescola bene e resta nell’acqua almeno 15 minuti.
• L’aceto di vino può essere utilizzato anche per lenire i
disturbi dovuti a eruzioni cutanee oppure a micosi: diluisci
mezzo bicchiere di aceto bianco di vino in un litro d’acqua
e friziona la pelle.

30
Tutte le virtù dell’aceto di mele

Sono molti i sostenitori delle proprietà benefiche dell’a-


ceto di mele, a partire dal secolo scorso, quando diversi
studiosi hanno rilevato i suoi numerosi effetti curativi.
Lo scrittore, musicista e naturopata inglese Cyril Scott,
ha scritto un libretto dal titolo: “Per la tua salute l’aceto
di mele”. Secondo Scott l’aceto è un “promotore della
salute” perché influisce sul metabolismo e sui processi im-
munitari. Quando i meccanismi corporei non funzionano
bene, allora si ingrassa, si perdono i capelli, le giunture
fanno male, le ossa si indeboliscono. In questi casi, se-
condo Cyril Scott e vari altri autori, è utile fare ricorso
all’aceto di mele per riportare l’organismo in equilibrio.

31
Aceto

Contro il rischio di infezioni

I numerosi principi attivi contenuti nell’aceto di mele fanno sì


che risulti utile contro molti problemi fisici. La divulgazione della
conoscenza di queste proprietà è stata notevole alla fine del se-
colo scorso e all’inizio di quello attuale, tanto che ormai l’aceto
di mele è diventato un rimedio utilizzato da milioni di persone.

In particolare viene vantata la capacità dell’aceto di mele


di prevenire le infezioni in varie parti del corpo. Questa
sostanza, infatti, ha un’azione battericida, che previene in-
fezioni intestinali provocate da batteri dannosi.
• Date le premesse, prima di mangiare alimenti che po-
trebbero essere “intossicati” o poco freschi, si consiglia
di bere mezzo bicchiere d’acqua con mezzo cucchiaio di
aceto di mele. In alternativa ecco altri possibili usi.
• Nel caso di mal di gola con il rischio di infezioni fai un
gargarismo con un cucchiaino di aceto di mele diluito in
mezzo bicchiere d’acqua. Questo rimedio serve anche in
caso di tonsille gonfie.
• L’aceto di sidro è utile anche per infezioni da lieviti come
la candida vaginale. Fai una soluzione di aceto di mele in
acqua tiepida e usala per irrigazioni e lavaggi nella zona
colpita. Riduce i disturbi.

Alleato contro il sovrappeso

Negli ultimi anni si è diffusa sempre più l’informazione che l’ace-


to, e in particolare l’aceto di mele, è utile per dimagrire. L’aceto
infatti aiuta a “demolire” i grassi corporei e diminuisce la riten-

32
zione idrica. Ma bisogna fare attenzione a evitare gli eccessi.
L’abuso di aceto può risultare infatti nocivo allo stomaco, per chi
soffre di acidità, gastrite o ulcera.

L’aceto accelera il metabolismo, e quindi impedisce di im-


magazzinare grassi. Inoltre svolge un’attività depurativa,
blocca la formazione di depositi di scorie e i conseguenti
gonfiori. Inoltre i suoi sali minerali combattono la riten-
zione, il sovrappeso e la cellulite. Sembra poi che l’aceto
svolga una funzione utile nella regolazione della glicemia,
perché riduce la velocità con cui il glucosio è rilasciato nel
sangue. Di conseguenza diminuisce l’insulina, l’ormone
che porta a immagazzinare grassi.
• In quest’ottica dunque, per perdere peso è utile un cuc-
chiaino di aceto di mele, mescolato con acqua, prima dei
pasti. Secondo i sostenitori di questa “dieta” si può arri-
vare al massimo a 3 cucchiaini di aceto prima dei pasti, ma
è sempre consigliabile il parere di un medico.

Serve a regolare la pressione

Il potassio contenuto nell’aceto di mele aiuta a rendere il sangue


più scorrevole. Quindi è utile a prevenire il rischio di ipertensio-
ne. Inoltre la pectina delle mele è una fibra alimentare che aiuta
a tenere sotto controllo il colesterolo e il glucosio nel sangue.

• Un cucchiaino di aceto di mele e un cucchiaino di miele


in un bicchiere d’acqua due volte al giorno possono aiu-
tare ad abbassare la pressione sanguigna. L’alto valore di
potassio in entrambe le sostanze naturali aiuta a bilanciare

33
Aceto

i livelli di sodio, e quindi a controllare la pressione arterio-


sa. Aceto di mele e miele contengono anche magnesio,
che rilassa le pareti dei vasi e agevola il flusso di sangue.
• Ricercatori giapponesi hanno riscontrato che l’assunzio-
ne regolare di aceto di mele, anche in piccole dosi, aiuta a
ridurre il livello di colesterolo nel sangue. L’effetto sembra
dovuto alla presenza di pectina e di acido acetico.
• L’aceto di mele apporta fibra alimentare e altre sostanze
efficaci anche nel controllare i livelli di glucosio nel san-
gue. Inoltre i suoi acidi ed enzimi facilitano la digestione e
l’assorbimento dei nutrienti.

Contro raffreddore e catarro

Contro i malesseri stagionali che colpiscono d’inverno, l’aceto


di mele è un rimedio efficace, che aiuta ad alleviare i disturbi. È
utile contro la febbre, il raffreddore, il catarro e la tosse. Si può
prendere sia per uso interno sia per uso esterno.

• In caso di raffreddore, bevi un cucchiaino di aceto di


mele in mezzo bicchiere di acqua più volte al giorno. L’a-
ceto aiuta a riequilibrare il livello di acidità del corpo.
• Contro la febbre fai delle spugnature di aceto di mele
e acqua; ripeti ogni mezzora se la febbre non diminuisce.
• Per sciogliere il catarro fai dei suffumigi con i vapori di
aceto, mettendo a bollire due litri di acqua con mezza taz-
za di aceto di mele. Poi inala intensamente.
• Quando ti colpisce l’influenza, puoi fare ricorso a un vec-
chio rimedio popolare. Prendi delle foglie di menta fresca,
sminuzzale e lasciale a macerare in un cucchiaio di aceto

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di mele per un quarto d’ora. Metti 40 g di timo in un litro
di acqua bollente e lascia a macerare per venti minuti. Fai
raffreddare e aggiungi l’aceto con la menta. Filtra il com-
posto e mettilo in bottiglia. Bevine 2 cucchiaini, diluiti in
acqua, quando hai l’influenza.

In caso di insonnia e stanchezza

L’aceto di mele è un tonico ed energetico utile per tutto l’organi-


smo. Le vitamine, i sali minerali e gli enzimi di cui è ricco servono
per superare gli stati di stanchezza e di debolezza, al cambio di
stagione o in situazioni di stress. Inoltre facilita il sonno e quindi
aiuta a riposare bene e a rimettersi in forza.

• In caso di anemia, di carenza di ferro o di debolezza, bevi


un cucchiaino di aceto di mele con l’aggiunta di miele, in
un bicchiere di acqua tiepida, una volta al giorno per due
mesi. Il potassio e gli enzimi dell’aceto di mele servono a
combattere la stanchezza.
L’aggiunta di uno o due cucchiaini di miele rende l’aceto
più efficace come tonico rinforzante.
• La medicina popolare raccomanda l’aceto di mele come
rimedio contro l’insonnia. Consiglia l’uso di miele e aceto
di sidro di mele per tutti coloro che hanno difficoltà a dor-
mire o a prendere sonno.
Se hai un sonno irrequieto con problemi ad addormen-
tarti, diluisci 3 cucchiai di aceto di mele in una tazzina di
miele; bevine 2 cucchiaini in poca acqua prima di coricarti.
• Se non riesci ancora ad addormentarti, prendi altri 2
cucchiaini della miscela di aceto e miele.

35
Aceto

Contro i problemi intestinali

L’aceto di mele contiene microrganismi (batteri ed enzimi) simili


a quelli che fanno parte della flora intestinale. Per questo motivo
è utile a ristabilire l’equilibrio funzionale dell’intestino, quando si
è colpiti da infezioni o altri malesseri.

• I problemi di stitichezza possono essere provocati da


un’alimentazione povera di fibre e dalla scarsità di enzimi
e di acidi che permettono di assimilare il cibo e di espel-
lere gli scarti. Un aiuto immediato viene dall’assunzione
di aceto di mele: un cucchiaino diluito in mezzo bicchiere
d’acqua, due volte al giorno.
• Anche per il problema opposto, cioè per la diarrea, l’a-
ceto di mele è un rimedio efficace. Infatti contiene pec-
tina, una fibra vegetale che assorbe acqua nell’intestino
e fornisce protezione anche contro le irritazioni che sono
all’origine dei disturbi intestinali.
• Inoltre l’aceto di mele ha proprietà battericide effica-
ci contro le infezioni intestinali che provocano attacchi di
dissenteria. In caso di diarrea bevi due volte al giorno un
cucchiaino di aceto di mele diluito in acqua.

Riduce i disturbi dell’artrite

Tra i disturbi più diffusi nelle popolazioni occidentali vi sono i


dolori articolari e l’artrite. Sono dovuti al sovraccarico di tossine
che si depositano nel tessuto connettivo e provocano infiamma-
zioni. L’aceto di mele aiuta a combattere questi malesseri perché
stimola la disintossicazione dalle scorie.

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• Per curare o prevenire l’artrite fai una miscela con un
litro d’acqua, 2 cucchiai di aceto di mele e un cucchiaio di
miele. Bevine un bicchiere 2 volte al giorno.
• In caso di articolazioni doloranti è utile un massaggio con
una miscela composta da mezza tazza di aceto di mele e
due cucchiai di olio d’oliva. Mescola e spalma dolcemente
sulla parte dolorante.
• L’aceto di mele è efficace nella prevenzione dell’osteo-
porosi, il disturbo che rende fragili le ossa ed espone al ri-
schio di fratture. Infatti, grazie al contenuto di minerali (tra
cui manganese, magnesio, fosforo, calcio e silicio), aiuta
a sostenere la massa ossea e a favorire l’assimilazione del
calcio. Anche in questo caso è consigliata l’assunzione
quotidiana di un cucchiaino di aceto di mele in un bicchie-
re d’acqua, con l’aggiunta di un cucchiaino di miele.

37
Aceto

Un rimedio contro tanti piccoli disturbi

L’aceto di mele viene consigliato anche come rimedio per una se-
rie di disturbi e malesseri fisici. Vediamo qui di seguito in sintesi
alcuni “consigli” per il benessere.

Sollievo per occhi arrossati - Quando gli occhi sono stan-


chi o arrossati prendi 2 batuffoli di cotone imbevuti d’ace-
to di mele e applicali sulle palpebre chiuse.

Blocca il singhiozzo - Poche gocce di aceto su un cuc-


chiaino di zucchero aiutano a far passare i singulti. Oppure
sorseggia mezzo bicchiere di acqua tiepida con un cuc-
chiaino di aceto di mele.

Per le punture di medusa - Uno dei migliori rimedi in


caso di contatto doloroso con una medusa in mare è l’ace-
to, in particolare quello di mele. Tampona la zona colpita
con un telo imbevuto di aceto.

Allevia i crampi - Se bevi un cucchiaino di aceto di mele


diluito in un bicchiere di acqua, puoi prevenire i crampi
dovuti a intensi sforzi muscolari.

Contro il mal di denti - Mescola un cucchiaio di aceto di


mele con un cucchiaio di acqua; aggiungi un pizzico di
pepe rosso o un chiodo di garofano. Fai scaldare in un
pentolino e lascia macerare mezz’ora.
Usa la miscela per fare sciacqui, trattenendo il liquido un
paio di minuti (senza ingerire). Applica sulla guancia un
impacco caldo imbevuto di aceto.

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Una bevanda che dà energia - L’aceto di mele è utile per
preparare una bevanda ritemprante nel periodo estivo; di-
luisci 2 cucchiaini di aceto di mele in un bicchiere di acqua.
Per trovare refrigerio può essere utile anche spruzzare una
soluzione di acqua e aceto su polsi e caviglie.

Riduce le vene varicose - Per prevenire o combattere il


formarsi di vene varicose, la tradizione consiglia di usare
un telo imbevuto di aceto di mele per impacchi alle gam-
be. Puoi fare un bendaggio e lasciare agire tutta la notte.

Anche l’aceto balsamico è utile alla salute


Oltre all’aceto di vino e di mele, anche quello balsamico van-
ta buone proprietà terapeutiche. Il balsamico veniva usato
come disinfettante per le ferite e per tenere lontano le zanza-
re. Era inoltre considerato un afrodisiaco e un rimedio contro
mal di schiena e reumatismi.
Un aiuto contro tosse e mal di gola - L’aceto balsamico è
considerato un efficace lenitivo per calmare gli attacchi di
tosse. Diluisci in acqua un cucchiaino di aceto balsamico e
bevilo quando hai un lieve disturbo alla gola. Serve anche
per sciogliere il catarro bronchiale. Puoi usarne poche gocce
in acqua anche per fare gargarismi contro i dolori alla gola.
Favorisce la digestione - L’aceto balsamico è ritenuto utile
anche per facilitare la digestione. L’ingestione di aceto aiuta
lo stomaco ad assimilare i cibi ingeriti. Non bisogna abusarne
però se si soffre di acidità di stomaco o di gastrite.

39
Aceto

Per la bellezza

Depura e protegge pelle e capelli

Da sempre l’aceto è considerato un prodotto utile per i


trattamenti di bellezza del corpo. Lavare la pelle con una
sostanza leggermente acida come l’aceto contribuisce a
ridarle tono ed elasticità. Pulisce efficacemente, restringe
i pori, riequilibra il pH cutaneo. Inoltre combatte tutti i
batteri che possono aggredire l’epidermide. Va ricorda-
ta poi l’efficacia dell’aceto nello stimolare la circolazione
sanguigna e nel rinnovare lo strato superficiale della cute.
Per questo motivo lavaggi, massaggi e “scrub” a base di
aceto permettono di ottenere una pelle levigata e lumi-
nosa, sia sul viso che su tutto il corpo.

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Aceto di vino: i trattamenti
per il viso e il corpo

L’aceto di vino sulla pelle ha un profondo effetto purifi-


cante, astringente e stimolante. Inoltre distrugge i batte-
ri e crea un velo protettivo sull’epidermide. Con l’aceto
di vino unito ad altri ingredienti, inoltre, si preparano ma-
schere purificanti per il viso. Senza dimenticare l’effetto
deodorante dell’aceto che uccide i batteri responsabili
dei cattivi odori sul corpo lasciando un gradevole profu-
mo sulla pelle. Vediamo gli usi pratici dell’aceto di vino
per la bellezza di viso e corpo.

Pulisce a fondo l’epidermide

Vuoi avere il viso più tonico e luminoso? Vuoi lavare tutto il corpo
togliendo dalla pelle la patina che si è depositata usando la nor-
male acqua del rubinetto? Prova con l’aceto. Scioglie i residui,
pulisce i pori dell’epidermide e aiuta combattere gli inestetismi
dovuti a eccesso di sebo, come acne e foruncoli.

• Per lavarti il viso mattina e sera e ottenere un effetto


astringente e purificante prepara una diluizione con un
cucchiaio di aceto di vino bianco in un bicchiere d’acqua.
Imbevi in un batuffolo di cotone e tampona tutto il viso.
• Per frizionare il corpo e fare un massaggio rigenerante
mescola un terzo di aceto e due terzi di acqua. Imbevi un
guanto o una spugna e sfrega delicatamente sulla pelle;
serve a pulire i pori, rimuovere le cellule morte e levigare.

41
Aceto

• In alternativa puoi aggiungere mezza tazza di aceto


nell’acqua della vasca: oltre a togliere la stanchezza, aiuta
a migliorare il tono della pelle.
• Per aggiungere un tocco profumato e ottenere un ef-
fetto astringente ancora maggiore puoi usare aceto alla
lavanda oppure alla rosa.

Per un viso più luminoso

Per la cura del viso, oltre al semplice lavaggio con acqua e aceto,
si possono adoperare anche dei tonici specifici per i vari tipi di
pelle. Si preparano usando l’aceto mescolato ad altre sostanze
naturali. Questi preparati aiutano a togliere le impurità, a rinno-
vare lo strato cutaneo e a ristabilire la giusta protezione lipidica.

• Contro l’acne: friziona il viso con un po’ d’aceto alla la-


vanda diluito in acqua, poi applica una maschera astrin-
gente preparata sciogliendo due cucchiaini di miele in un
cucchiaio di aceto. Lascia agire per almeno una decina di
minuti e poi lava il viso.
• Per la pelle secca una “crema da notte” all’aceto: me-
scola un bicchiere d’olio extravergine d’oliva con un quar-
to di bicchiere di aceto e un quarto di bicchiere d’acqua.
Amalgama e applica sul viso. L’olio dà nutrimento alla pel-
le secca, mentre l’aceto rimuove le cellule morte, riduce le
macchie e i batteri.
• Per la pelle grassa: prepara una miscela con miele, farina
e aceto e applica la sera sui brufoli; lascia seccare bene
prima di andare a dormire. Il mattino successivo rimuovi
lavando e passando una spugna per togliere i residui.

42
I tonici per il corpo

L’azione astringente e tonificante dell’aceto è utile non solo per


il viso ma anche per tutto il corpo. L’aceto esercita un effetto
ancora più efficace sul corpo se viene unito agli idrolati, le cosid-
dette “acque floreali”, cioè gli estratti naturali dei fiori.
Gli idrolati, a differenza degli oli essenziali, si possono spalmare
direttamente sulla pelle.

• Contro l’invecchiamento della pelle puoi creare un pre-


parato antiage mescolando in una ciotolina di vetro un
cucchiaio di aceto bianco con 5 gocce di olio essenziale di
mirra e 100 ml di idrolato d’incenso. Lascia a riposo il com-
posto ottenuto per una giornata. Trascorso
il tempo necessario, usa la miscela sulla
pelle di tutto il corpo massaggiando
dolcemente con movimenti lenti.
• In alternativa miscela
in una ciotolina di vetro
un cucchiaio di aceto di
vino bianco con 100 ml
di idrolato di fiori d’aran-
cio e 5 gocce di olio es-
senziale di lemongrass.
Mescola e versa il pre-
parato in un contenitore
dotato di nebulizzatore.
Spruzzalo sul corpo la matti-
na dopo l’abituale doccia: ti ca-
richerà di forza ed energia in vista
della giornata.

43
Aceto

Deodorante naturale

L’aceto ha un aroma caratteristico, però, quando viene frizionato


sul corpo, l’odore svanisce presto, provocando un effetto deo-
dorante e rinfrescante. Grazie al pH acido, l’aceto combatte i
batteri sulla pelle, neutralizzando i composti volatili da essi ri-
lasciati, che sono all’origine delle esalazioni fastidiose. L’effetto
deodorante viene potenziato usando gli “aceti da toletta” o le
preparazioni di aceto con essenze.

• Il sistema più semplice e immediato è preparare una so-


luzione composta per metà d’acqua e per metà da aceto
di vino bianco. Mescola e poi adopera questa miscela per
sciacquare le ascelle.
• Per lasciare un gradevole aroma sulla pelle usa aceto alla
lavanda o alla rosa, o prepara una soluzione diluendo po-
che gocce della tua essenza preferita in una tazza d’aceto.
• Per eliminare dalle mani i cattivi odori durante i lavori in
cucina, strofinale con un po’ di aceto prima di sciacquarle.

Per le unghie e per i denti

L’aceto si può usare per avere unghie lucide e curate, oltre che
per la pulizia dei denti. Metti a bagno le dita in una soluzione di
aceto e poca acqua tiepida. Lascia agire per dieci minuti. Riusci-
rai più facilmente a modellare le unghie e a rimuovere le cuticole.

• Perché lo smalto resista più a lungo, prima di stenderlo


sulle unghie passa un cotton fioc imbevuto di aceto.
• L’aceto è utile anche per la pulizia dei denti, perché ha

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un leggero effetto sbiancante e aiuta a igienizzare la boc-
ca. Si usa una volta alla settimana, diluendolo in acqua (un
cucchiaino in una tazza piccola). Aggiungi anche 5 gocce
di tea tree oil, che combattono batteri e infezioni.
• Per la cura dei denti è molto importante pulire a fondo
lo spazzolino. Immergilo periodicamente in una soluzione
con metà acqua calda e metà aceto. Lava con l’aceto an-
che il bicchiere che lo contiene.

Capelli morbidi e luminosi

L’aceto è un rimedio molto efficace per i capelli. In particolare


aiuta a pulirli a fondo e a mantenerli luminosi e morbidi. Sciac-
quandoli con acqua tiepida e aceto infatti si liberano i capelli da
tutte le tracce di grasso, lasciandoli vaporosi e lucenti.

• Il trattamento dei capelli con aceto è semplice. Usa una


soluzione di aceto e acqua tiepida al momento del risciac-
quo. Al mattino, passa tra i capelli spazzola o pettine inu-
miditi con acqua e aceto.
• Per eliminare la forfora versa sul capo dell’aceto diluito
con poca acqua e massaggia a fondo, senza risciacquare.
Per un trattamento più profondo fai bollire per mezz’ora
100 g di foglie di ortica in una soluzione fatta con un litro
d’acqua e mezzo litro di aceto di vino. Dopo la bollitura
lascia raffreddare e filtra. Lo puoi usare subito. Lava i ca-
pelli con il tuo shampoo normale, poi passa la soluzione di
acqua, aceto e ortica sui capelli e sul cuoio capelluto, in-
sistendo in particolare sulla radice dei capelli. Lascia agire
per 10 minuti e poi sciacqua con acqua corrente.

45
Aceto

I rimedi beauty con aceto balsamico

L’aceto balsamico è considerato ancora più efficace dell’a-


ceto di vino nella cura della pelle, perché contiene una
maggiore quantità di sostanze che stimolano l’epidermi-
de. Vediamo un trattamento casalingo a base di aceto
balsamico. L’aceto balsamico viene usato in alcune terme
e Spa per eseguire massaggi e trattamenti, come il pee-
ling con farine di cereali e aceto balsamico, per ottenere
una pelle morbida e levigata. In questi centri termali, per
il viso si usa una maschera all’aceto balsamico e miele.

Normalizza la cute grassa e impura

L’aceto balsamico ha l’effetto di normalizzare la produzione se-


bacea, e per questo si adopera efficacemente contro l’acne. Inol-
tre, essendo più cremoso dell’aceto di vino o di mele, il balsami-
co si presta meglio per i massaggi dell’epidermide. Per questo
motivo alcuni centri termali stanno applicando i trattamenti a
base di aceto balsamico.

Maschere e massaggi sono consigliati in particolare per le


pelli grasse o per contrastare acne e foruncoli.
• In casa puoi fare una crema contro i brufoli insolita ma
efficace: mescola un cucchiaio di senape e mezzo cucchia-
ino di aceto balsamico.
Spalma sul viso facendo attenzione a non toccare il con-
torno occhi. Lascia agire per 10 minuti e poi togli la ma-
schera, lavando accuratamente il viso.

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L’aceto di mele per cute e capelli

I minerali di cui è ricco l’aceto di mele si rivelano preziosi


alleati anche per la bellezza. Grazie alla ricchezza di sali
minerali l’aceto di mele è utile per rinforzare i capelli e le
unghie, che possono essere fragili e debilitati in seguito a
carenze nutrizionali.
L’aceto di mele serve per alleviare i piccoli disturbi della
pelle, che provocano prurito, arrossamento e inestetismi.
È utile per lenire i disagi provocati da eczema, herpes,
acne o eritema. Ecco come usare l’aceto di mele in tratta-
menti casalinghi “fai da te”.

Maschera purificante con aceto e argilla

L’aceto e l’argilla sono ottimi alleati per la cura della pelle. Usan-
do questi due ingredienti si possono preparare ottime maschere
per il viso per assorbire il sebo delle pelli grasse e impure.

• Per creare la maschera prendi mezzo bicchiere di argil-


la fine (preferibilmente argilla verde ventilata o bianca in
polvere) e un cucchiaio di aceto di mele.
Per stemperare usa un cucchiaio di acqua termale, me-
scola (con un mestolo di legno) e applica il composto ot-
tenuto sulla pelle di tutto il viso. Tieni in posa finché la
maschera risulta asciutta. Quindi, rimuovi con un batuffolo
di cotone leggermente inumidito di acqua tiepida. Dopo
la maschera, applica sempre la crema idratante. Anche le
pelli grasse hanno bisogno di giusta idratazione.

47
Aceto

Contro rossori e secchezza

In caso di eczema o di psoriasi, l’aceto di mele aiuta ad alleviare


la secchezza della pelle e il prurito. Diluisci una parte di aceto
con due parti d’acqua e usa questa miscela per strofinare dol-
cemente le parti colpite. Se soffri di eczema alle mani, tienile
immerse nell’aceto caldo per una decina di minuti.

• Quando sulle labbra avverti i primi segnali del manife-


starsi dell’herpes (prurito e rossore) corri ai ripari subito.
Imbevi un cotton fioc nell’aceto di mele e passalo sulla
parte interessata, lasciandolo appoggiato a lungo.
Ripeti il trattamento più volte al giorno e usalo anche nel
caso in cui l’herpes labiale si sia già manifestato.
• Usa una miscela composta in parti uguali da acqua e
aceto di mele per tamponare (con un batuffolo di cotone)
le zone del viso in cui sono apparsi brufoli o acne. Serve a
“disinfettare” la pelle e a farla cicatrizzare in fretta.

Rinforza le unghie

Quando le unghie sono deboli, sottili e si spezzano facilmente,


può essere dovuto alla mancanza di alcuni minerali, che possono
essere forniti anche dall’aceto.

Per questo motivo una regolare assunzione di aceto di


mele aiuta a ristabilire l’equilibrio di sali minerali e aiuta
anche a rinforzare le unghie.
• In questo caso si consiglia di bere ogni giorno un cuc-
chiaino di aceto di mele, diluito in un bicchiere d’acqua.

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Shampoo antiforfora all’argilla e aceto

Sui capelli particolarmente grassi e con forfora, è utile usare uno


shampoo ad azione purificante fatto con aceto e argilla.

• Lo shampoo si prepara con 75 ml di acqua minerale na-


turale, 2 g di aghi di rosmarino, 2 g di foglie di timo, 2
g di foglie di salvia e 2 g di foglie di ortica (trovi tutto in
erboristeria), 50 g di argilla verde ventilata, 20 ml di aceto
di mele. Si fa bollire l’acqua, si versano le erbe e si spegne
il fuoco. Si lascia in infusione 15 minuti e si filtra. Si versa
il liquido sull’argilla, si mescola e si applica sui capelli. Si
lascia in posa per 15 minuti, dopodiché si risciacqua con
acqua e aceto di mele.

Per una capigliatura folta e robusta

L’apporto di aceto di mele contribuisce a restituire il giusto equi-


libro di microelementi nell’organismo e a far sì che si produca
lo strato cheratinoso necessario alle unghie e ai capelli. Inoltre
anche l’aceto di mele serve per “sgrassare” i capelli.

• Per reintegrare i minerali mancanti e rallentare la cadu-


ta dei capelli bevi ogni giorno un cucchiaino di aceto di
mele, diluito in un bicchiere d’acqua.
• Per normalizzare i capelli grassi amalgama un cucchiaio
di argilla verde con 100 ml d’aceto e 300 ml d’acqua. Ap-
plica il composto sui capelli dalle radici alle punte, tieni in
posa una decina di minuti. Poi risciacqua con acqua tiepi-
da e infine lava con lo shampoo consueto.

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Aceto

Per le pulizie di casa

L’aceto agisce meglio


di tanti detersivi

Fra le tante proprietà dell’aceto (in particolare di quello


di vino bianco) va evidenziata anche la possibilità di usar-
lo nelle pulizie quotidiane della casa.
Tutti sanno che l’aceto scioglie il calcare e quindi aiuta a
pulire vetri, specchi, lavandini, bicchieri e stoviglie, e in
generale tutte le superfici che possono diventare opache.
Il pH acido dell’aceto scioglie questo velo bianco e resti-
tuisce pulizia e brillantezza alle superfici.
L’aceto è utile nel lavare il bucato perché lo rende più
morbido e aiuta a togliere le macchie. Ciò significa che

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l’aceto potrebbe essere utilizzato al posto di una serie di
prodotti chimici, ognuno dei quali ci viene venduto per
svolgere uno solo di questi numerosi compiti. L’aceto li
sostituisce tutti, costa molto di meno (parliamo dell’aceto
comune, di vino bianco, quello più economico) e offre un
grande vantaggio in più: non danneggia l’ambiente.
Per le pulizie della casa e del bucato bisogna usare esclu-
sivamente l’aceto di vino bianco, perché è ritenuto il più
adatto a questo scopo.

Poche e semplici precauzioni

Qui di seguito analizzeremo tutte le funzioni pratiche che può


svolgere l’aceto di vino bianco nella manutenzione della casa.
Bisogna però ricordare che, proprio perché è un acido, l’aceto
va usato con cautela sulle superfici o i rivestimenti in marmo,
perché rischia di renderli opachi o di intaccarli.

Per lo stesso motivo l’aceto non va usato nella pulizia delle


pietre preziose, perché potrebbe opacizzarle e rovinarle.
In particolare l’aceto potrebbe intaccare e addirittura scio-
gliere le perle (confermando la leggenda di Cleopatra che
fece sciogliere una costosissima perla in aceto).
Un’ultima avvertenza: l’aceto non va mai mescolato con la
candeggina né con altre sostanze che contengono cloro.
Altrimenti c’è il pericolo che si produca un gas altamente
tossico e molto pericoloso.
Basta rispettare queste semplici indicazioni e seguire le
istruzioni che vi diamo qui di seguito per trovare nell’ace-
to un alleato prezioso in casa.

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Aceto

Scioglie il calcare

L’acido acetico, per reazione chimica, scioglie il calcare, anche


le incrostazioni più solide. Per questo l’aceto è utile per molte
pulizie casalinghe, là dove il passaggio continuo dell’acqua lascia
macchie, aloni e residui biancastri, che rendono opachi i metalli e
che si depositano sulle parti smaltate, creando uno strato grigio.

• Per togliere le macchie e gli aloni bianchi da lavandini e


rubinetti, passaci sopra una spugnetta imbevuta di aceto
di vino bianco caldo, poi risciacqua e asciuga bene.
• Per la pulizia dei “rompigetto” dei rubinetti e delle doc-
ce, basta svitarli e immergerli nell’aceto lasciando a bagno
fino a quando il calcare si è sciolto. Poi passali sotto il
getto dell’acqua per pulirli bene e rimettili al loro posto.

Fa brillare la cucina

In cucina l’aceto non manca mai e non dovrebbe mai mancare.


Non solo come condimento, ma anche per le pulizie. In questo
caso si usa l’aceto di vino bianco. Pulisce tutto: piano cottura,
stoviglie, forno, elettrodomestici. In più toglie anche gli odori.

• Se il piano cottura è in acciaio inox, per pulirlo usa in-


sieme il bicarbonato di sodio e l’aceto di vino bianco. Co-
spargi il piano con la polvere di bicarbonato, poi versaci
sopra l’aceto. Si formerà una leggera schiuma, dovuta alla
reazione chimica. Questa schiuma scioglie lo sporco. La-
scia agire qualche minuto, poi passa una spugna umida
per rimuovere tutto e risciacqua.

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Stoviglie come nuove

L’effetto detergente e sgrassante dell’aceto su piatti e bicchieri


è molto utile nella pulizia quotidiana, perché aiuta a rimuovere
ogni traccia di unto e di sporco. Inoltre restituisce alla porcellana
e al cristallo la loro naturale brillantezza.

• Nell’acqua calda in cui metti a bagno i piatti da lavare a


mano aggiungi una mezza tazza di aceto di vino bianco;
in questo modo sarà più facile togliere le tracce di unto.
• Piatti di porcellana e bicchieri di cristallo diventano più
brillanti, puliti e senza macchie se nell’acqua per il lavag-
gio versi mezza tazza di aceto di vino bianco.
• Per pulire una pentola incrostata dai resti di cibo bru-
ciacchiato, versa sulla zona da lavare un pizzico di bicar-
bonato, aggiungi dell’aceto bianco e poi poche gocce di
detersivo per i piatti. Trascorsa mezz’ora strofina energi-
camente con una spugnetta (dalla superficie non troppo
abrasiva) e infine risciacqua.

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Aceto

Per igienizzare il bagno

L’aceto serve anche per le pulizie del bagno, non solo dei rubi-
netti e delle parti metalliche, ma anche per la vasca, il lavabo, il
piatto doccia e la cabina doccia. Su tutte le superfici lavabili del
bagno (comprese le piastrelle) è consigliabile passare periodica-
mente una spugnetta imbevuta di aceto, per una pulizia efficace,
profonda e disinfettante.

• La pulizia con aceto è molto utile per il lavabo, la vasca,


il piatto doccia e la cabina doccia.
Rimuove le tracce di calcare, di sapone e di muffa. Lascia
agire più a lungo l’aceto là dove le incrostazioni sono più
resistenti. Poi sciacqua e asciuga.
• L’aceto serve anche a sciogliere le incrostazione all’inter-
no del water. Versa mezzo litro di aceto sul fondo e sfrega
le pareti con lo scopino, lascialo immerso e fai agire l’ace-
to sulle incrostazioni per tutta la notte. La mattina risciac-
qua facendo scendere l’acqua. Se serve, fai una seconda
passata di aceto, versando nel water acqua calda.

L’argento torna a scintillare

L’argenteria di casa, le posate, le cornici e tutti gli oggetti rea-


lizzati con questo metallo tendono a prendere un patina scura.
L’aceto aiuta a rimuoverla.

• Prepara una soluzione con tre cucchiai di aceto bianco


in un litro d’acqua. Bagna una spazzola morbida in questo
liquido e sfrega sull’argenteria. Se sugli oggetti d’argento

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ci sono macchie nere, mettili a bagno in una pentola con
aceto bianco e fai bollire per un quarto d’ora. Infine sciac-
qua e asciuga attentamente.
• Per la pulizia dell’argento puoi usare anche una miscela
con mezza tazza di aceto bianco e due cucchiai di bicar-
bonato. Lascia gli oggetti a bagno 2 ore e sciacqua. Infine
sfrega con un panno morbido per pulire e asciugare.

Bucato soffice e pulito

I servigi offerti dall’aceto nel lavare il bucato sono diversi e no-


tevoli. L’aceto igienizza gli indumenti e libera le fibre dai minerali
contenuti nell’acqua del lavaggio, oltre a rimuovere i residui di
detersivo. Così ammorbidisce tutti i capi, ma li rende anche più
bianchi e fissa la tinta dei colorati, in modo che non si sbiadisca-
no con il normale lavaggio.

• Versa l’aceto di vino bianco, diluito con acqua (due parti


di aceto e una d’acqua), nella vaschetta per l’ammorbi-
dente. Avrai un bucato soffice, oltre che pulito.
• Se desideri un lavaggio che profumi usa dell’aceto aro-
matizzato, aggiungendo oli essenziali: 20 gocce per ogni
litro di aceto. Conservalo in un’apposita bottiglia e agitala
bene prima di versarlo nella vaschetta dell’ammorbiden-
te, perché gli oli essenziali non si sciolgono nell’aceto.
In alternativa si possono preparare aceti profumati facen-
do macerare direttamente nell’aceto dei fiori (quelli di la-
vanda o le rose, per esempio).
• Per evitare che i capi in lana si infeltriscano, è utile lavarli
con una soluzione di acqua e aceto.

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Aceto

Uno smacchiatore naturale

Le macchie sugli abiti sono veramente antiestetiche e fanno


sentire a disagio. L’aceto aiuta a risolvere questo problema. Te-
nendo sempre conto che bisogna agire velocemente quando un
abito si è macchiato, entro poche ore, altrimenti diventa difficile
ottenere buoni risultati.

• Per togliere gli aloni di sudore e le macchie di deodoran-


te, immergi camicie e magliette in acqua e aceto e lasciale
per un’ora. Poi lavale normalmente.
• Ecco la ricetta di uno smacchiatore universale: sciacqua
la macchia con acqua frizzante, poi sfregala con aceto e
infine strofina con poche gocce di acqua e sapone liquido.
Quindi metti in lavatrice.
• Per le macchie più ostinate, lascia l’abito a bagno tutta
la notte in una miscela fatta di due parti di aceto e una
d’acqua. Poi passa in lavatrice.

Tanti altri usi pratici per la casa

Oltre a tutti quelli che abbiamo già elencato, vi sono tanti altri
possibili utilizzi dell’aceto di vino bianco nelle faccende domesti-
che. Ne ricordiamo qui brevemente alcuni altri, che potrebbero
risultare preziosi nelle occasioni più svariate.

Elimina la ruggine - Sfrega l’oggetto di ferro arruggini-


to con uno strofinaccio bagnato d’aceto. Se la ruggine è
resistente, mettilo a bagno nell’aceto per una notte e poi
sfrega con una spazzola a setole dure.

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Fa brillare le lenti degli occhiali - Passa sulle lenti da vista
o da sole un panno morbido bagnato con una soluzione di
acqua e aceto. Poi strofina con un panno asciutto.

Deodora il porta-pranzo - Per eliminare gli odori dal con-


tenitore per il pranzo che si porta al lavoro, lascia al suo
interno per una notte un pezzo di pane imbevuto di aceto.

Elimina la vernice dai vetri - Bagna un panno con aceto


bianco e sfrega bene le finestre: le macchie spariranno.

Aiuta a imbiancare - Se imbianchi, passa prima sui muri


un pennello intinto di aceto: fa aderire meglio la pittura.

Allontana zanzare e pidocchi


L’aceto di vino permette di combattere alcuni insetti molesti.
Per tenere lontane le zanzare basta cospargersi la pelle con
un po’ di aceto di vino bianco.
Mettine alcune gocce sui polsi, sulle braccia, ai lati del collo,
sulle caviglie e in alcuni punti sulle gambe. Friziona legger-
mente e le zanzare ti staranno alla larga.
In caso di punture di insetti tampona la zona con un batuffolo
di cotone imbevuto in aceto: alleggerisce il bruciore e il pru-
rito in poco tempo. È noto poi che l’aceto combatte la pre-
senza di pidocchi sulla testa. Per allontanarli basta frizionare
i capelli con l’aceto di vino si allontanano anche i pidocchi;
l’aceto aiuta a eliminare le lendini, cioè le uova degli insetti
che si attaccano al capello.

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Aceto

In cucina e nelle ricette

Conserva e dà sapore

Finora abbiamo parlato di tante qualità dell’aceto che ne


fanno un prodotto prezioso per la nostra salute, per la
bellezza e per le pulizie. Tanti usi pratici, alcuni dei quali
poco conosciuti. Ma la qualità tipica dell’aceto di vino,
quella che l’ha reso inconfondibile fin dall’antichità, è il
suo sapore particolare, il gusto che può dare ai cibi, la sua
importanza nel condirli e trattarli.
Non bisogna dimenticare che una delle qualità più impor-
tanti per cui l’aceto era prezioso nell’antichità è la sua ca-
pacità di conservare gli alimenti. La sua acidità permette
infatti di “sterilizzare” i cibi e di evitare che si deteriorino.

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L’aceto di vino:
condimento inconfondibile

Le modalità per l’uso dell’aceto di vino in cucina sono va-


rie. Quella più semplice è utilizzarlo come condimento,
insieme all’olio, al sale ed eventualmente a erbe e sapori.
La salsa tradizionale per condire le insalate è la vinaigret-
te, che prende il nome proprio dal nome francese dell’a-
ceto. L’aceto è alla base di molti altri condimenti, come
la salsa verde o il ketchup. Senza contare tutti gli aceti
aromatizzati che si possono creare in casa.

Vinaigrette e salsa verde

Il condimento base per le insalate (ma anche per le carni o il pe-


sce) si prepara con aceto, olio extravergine di oliva, erbe miste
tritate (prezzemolo, basilico, maggiorana ecc.), sale e pepe (e un
pizzico di zucchero, per chi lo desidera).

Partendo da questa salsa di base si possono poi preparare


numerose varianti, tutte molto gustose. Frequente è l’ag-
giunta di senape, che si mescola con una forchetta o con
il frustino per amalgamare il tutto.
Per fare la salsa verde mescola (dopo averli tritati fine-
mente): prezzemolo, aglio, capperi, un uovo sodo e ac-
ciughe (alcune ricette prevedono anche della mollica di
pane). Aggiungi l’olio, l’aceto e il succo di mezzo limone;
amalgama bene (o passa al mixer) e lascia riposare un’ora
prima di servire (si usa soprattutto sui bolliti).

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Aceto

La marinata

Le marinate servono per insaporire carni e pesci e ammorbidirli


preparandoli alla cottura vera e propria (alla griglia ma anche in
padella oppure al forno).

Gli ingredienti tipici sono olio, aceto ed erbe aromatiche,


insieme al pepe e a sale. Le fettine sottili e i pezzetti di
carne o pesce possono essere lasciati nella marinata an-
che solo per un’ora, mentre le bistecche alla griglia richie-
dono più tempo. La marinata con una buona dose di ace-
to e per una durata sufficiente di tempo serve anche per
una vera e propria “cottura” dell’alimento, senza che poi
venga ulteriormente cotto.

In carpione o scapece

Il carpione è un modo per cucinare i cibi con una marinata a base


di aceto, che si effettua però dopo che sono stati cotti (di solito
infarinati e fritti). La ricetta si chiama così in Lombardia, Piemon-
te e Liguria; in Veneto i cibi così trattati si definiscono “in saor”,
mentre nel Sud d’Italia si usa il termine “scapece”.

La marinata dei cibi cotti permette di insaporire gli ali-


menti e di conservarli a lungo. Nelle ricette settentrionali
si aggiungono di solito le cipolle. “Sotto carpione” soli-
tamente vengono messe carni, pesce e verdure, che ven-
gono fritte in precedenza e, ancora calde, ricoperte dallo
stato di cipolle e aceto precedentemente preparati.
Tra le ricette più note ci sono quelle con le zucchine.

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Sarde in saor

Gli ingredienti per 4 persone: 600 g di sarde pulite e aperte a


libro, 200 ml di aceto di vino bianco, 600 g di cipolle, 3 cucchiai di
olio di oliva, 40 g di pinoli, 40 g di uvetta, un cucchiaio di zucchero,
pepe rosa in grani q.b., sale q.b., olio di semi di arachide q.b.

Sbuccia le cipolle, tagliale a metà e lasciale in ammollo in


acqua fredda per circa 30 minuti. Ammolla l’uva passa in
acqua tiepida. Infarina le sarde e friggile in olio di semi;
poi scolale e salale. Taglia le cipolle a fettine sottili e met-
tile ad appassire a fuoco basso in una padella con l’olio
d’oliva; poi alza il gas, sala, unisci lo zucchero e l’aceto,
fallo sfumare, prosegui la cottura per alcuni minuti e spe-
gni. Metti in una terrina uno strato di sarde, poi coprile
con le cipolle, dell’uvetta e pochi pinoli. Quindi, fai un se-
condo strato con sarde, cipolle e aromi, e un terzo, fino a
finire gli ingredienti. Fai riposare in frigo 24 ore.

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Aceto

Pollo agrodolce

Gli ingredienti per 4 persone: 4 petti di pollo, una cipolla bianca, 2


peperoni rossi, 2 fette d’ananas, 400 ml di brodo, 100 ml di passata
di pomodoro, zucchero q.b., sale q.b., 2 cucchiai di aceto di vino,
salsa di soia q.b., farina q.b., olio di semi q.b.

Trita la cipolla e falla rosolare in una padella. Aggiungi i


peperoni a cubetti, dell’acqua e cuoci fino a quando i pe-
peroni non si saranno ammorbiditi. A metà cottura unisci
anche l’ananas fatto a pezzetti.
A parte mescola la passata di pomodoro, lo zucchero,
l’aceto e un pizzico di sale e versa la salsa agrodolce ot-
tenuta agli altri ingredienti. Aggiungi il pollo a pezzetti
infarinato e cuoci per pochi minuti; unisci anche del brodo
vegetale. Fai cuocere fino a che il brodo non si sarà del
tutto asciugato. Servi con la salsa di soia.

Panzanella

Gli ingredienti per 4 persone: aceto di vino bianco q.b., basilico


fresco q.b., un cetriolo, una cipolla di Tropea, 2 pomodori, 4 fette
di pane rustico, olio di oliva q.b., pepe q.b., sale q.b.

Affetta il pane, togli la crosta e bagnalo (senza ammollarlo


troppo) con acqua fredda e aceto (un cucchiaio), fino ad
ammorbidirlo ma non spappolarlo. Strizza le fette di pane
e spezzettale grossolanamente in una zuppiera. Aggiungi
la cipolla di Tropea tagliata a fettine sottili, i pomodori a

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dadini, il cetriolo sbucciato e affettato e le foglie di basi-
lico spezzettate. Amalgama delicatamente. Condisci con
sale, pepe, olio d’oliva, aceto. Mescola con cura. Metti la
panzanella a riposare in frigorifero per almeno un’ora in
modo che i sapori si uniscano.
Al momento di servire, puoi condire con altro aceto e olio.
Volendo, si possono aggiungere altri ingredienti a piace-
re: insalata, uova sode, tonno...

Giardiniera di verdure

Gli ingredienti per 4 persone: 400 g di carote, 400 g di cipolline,


300 g di cimette di cavolfiore, 300 g di sedano, 300 g di fagiolini,
2 peperoni rossi, 2 peperoni gialli, un litro di aceto, 2 bicchieri di
vino, olio d’oliva q.b., zucchero q.b., sale q.b., alloro q.b.

Pulisci tutte le verdure, lavale e asciugale. Tagliale a pez-


zetti non troppo piccoli (le cipolline e le cimette di cavol-
fiore vanno però lasciate intere).
Porta a ebollizione in una casseruola l’aceto con il vino, lo
zucchero, il sale, il pepe e l’alloro. Versa nell’acqua subito
i fagiolini, le carote e il sedano. Fai riprendere l’ebollizione
e dopo 2 minuti metti il cavolfiore e le cipolline, dopo altri
3 minuti aggiungi i peperoni e lascia cuocere altri 3 minuti.
Poi spegni la fiamma e fai raffreddare le verdure; quindi
scolale e distribuisci nei barattoli, ricoprendo con il loro
liquido di cottura.
Chiudi ermeticamente i vasetti e aspetta almeno 15 giorni
prima di mangiare la giardiniera.

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Aceto

Aceto balsamico
per piatti dolci e salati

L’aceto balsamico ha un sapore inconfondibile e intenso,


in grado con poche gocce di dare vigore, sapore e pro-
fumo a un intero piatto. Però va usato con molta cura in
cucina, specialmente se di qualità molto pregiata. Ha un
sapore forte e un aroma particolare che bisogna saper
dosare per ottenere i risultati migliori. È necessario pre-
stare attenzione alla scelta del tipo che meglio si adatta ai
nostri gusti e ai piatti che intendiamo preparare, perché
ogni aceto balsamico è diverso dall’altro.

Va usato con parsimonia

Va selezionato in base al cibo da condire e va dosato in base


alle sue caratteristiche, in modo da conferire gusto al piatto, ma
senza cancellare il sapore degli altri ingredienti. Ogni qualità di
aceto balsamico si presta per un particolare uso in cucina.

Quelli tradizionali Dop, preziosi in tutti i sensi, sono adatti


agli usi più raffinati, che ne richiedono poca quantità. L’a-
ceto balsamico tradizionale Dop più giovane, invecchiato
da 12 anni, ha un sapore un po’ aspro e viene solitamente
usato per condire insalate e crostacei, carpacci, pinzimoni
e carni rosse non troppo cotte.
Quello un po’ più “maturo”, con un invecchiamento com-
preso tra i 12 e i 25 anni, ha un profumo più intenso e
un sapore più dolce, viene usato per condire bolliti, piat-

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ti crudi e vari tipi di pesce. Infine l’aceto balsamico Dop
con oltre 25 anni di invecchiamento (arriva fino a 50) ha
un sapore più dolce, adatto per accompagnare formaggi
piccanti o stagionati, dall’aroma deciso.
Questo aceto è l’ideale anche per la frutta, le creme dolci
e i gelati. Si può anche degustare da solo, come se fosse
un tradizionale liquore.

Ingrediente per molte ricette

In generale l’aceto balsamico, sia marchiato Dop che Igp, si può


usare per tante gustose ricette, da quelle molto elaborate a
quelle più semplici. Si può servire semplicemente su scaglie di
Parmigiano Reggiano, sull’insalata, su verdure gratinate o salta-
te in padella, sulle carni cotte, sul carpaccio.

Ma l’aceto balsamico serve anche a rendere più gustose


le fragole o il gelato, con un accostamento che una volta
avrebbe potuto stupire, ma che ora è diventato comune.
Sui cibi sottoposti a cottura l’aceto
balsamico va aggiunto poco
prima di toglierli dal fuo-
co perché ci sia il tem-
po sufficiente a dare
il caratteristico sa-
pore, ma senza che
una cottura prolun-
gata faccia “svapo-
rare” il suo intenso
e gradevole aroma.

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Aceto

Riso con le fragole

Gli ingredienti per 4 persone: 320 g di riso Carnaroli, 400 g di


fragole, uno scalogno, 50 g di ricotta, erba cipollina q.b., brodo
vegetale q.b., sale q.b., pepe misto q.b., olio extravergine di oliva
q.b., basilico fresco q.b., aceto balsamico q.b.

Frulla le fragole e passale al setaccio. Unisci succo di limo-


ne e poco zucchero. Rosola nell’olio lo scalogno tritato.
Unisci il riso e fallo tostare. Aggiungi il basilico a rametti e
il brodo bollente. Poco prima che sia cotto unisci il passa-
to di fragole. Metti poco sale, insaporisci col pepe e togli
il rametto di basilico. Manteca il riso unendo la ricotta,
due foglie di basilico spezzettate e un pizzico di erba ci-
pollina prima lavata e tritata finemente.
Quando il riso è pronto, fai riposare, coperto, per circa 3
minuti. Versa poi nei singoli piatti, guarnisci con una fra-
gola fresca e una foglia di basilico; aggiungi su ognuno
qualche goccia di aceto balsamico.

Petto di tacchino marinato

Gli ingredienti per 4 persone: 500 g di petto di tacchino, 5 cucchiai


di aceto balsamico, olio extravergine d’oliva q.b., sale q.b., pepe
q.b., un cucchiaino di semi di finocchio, un rametto di rosmarino.

Taglia il petto di tacchino a listarelle. Metti la carne in un


piatto fondo e condiscila con sale, olio e pepe. Versaci
sopra l’aceto balsamico, quindi aggiungi i semi di finoc-

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chio e il rametto di rosmarino. Lascia marinare per almeno
un’ora, in modo che il petto di tacchino si insaporisca.
Dopodiché fai scaldare la piastra sul fuoco, quando è ben
calda metti le listarelle di tacchino a cuocere, per la dura-
ta di pochi minuti, girando la carne in modo che sia cotta
uniformemente su entrambi i lati. Quando è pronta togli
dalla piastra e servi. Puoi accompagnare il petto di tacchi-
no con una fresca insalata di stagione (condita con qual-
che goccia di aceto balsamico).

Insalata di pollo e mango

Gli ingredienti per 4 persone: 600 g di petto di pollo, un mango,


un mazzetto di erba cipollina, 300 g di rucola, aceto balsamico q.b.,
olio extravergine d’oliva q.b., sale q.b., pepe q.b.

Una gustosa e insolita insalata, che accosta sapori incon-


sueti attraverso il “collante” dell’aceto balsamico.
L’insalata di pollo e mango costituisce un piatto unico
stuzzicante e salutare.
Taglia i petti di pollo in grossi pezzi e immergili in acqua
bollente salata. Lasciali cuocere per qualche minuto fino
a quando sono lessati, poi mettili a raffreddare. Sbuccia
il mango, elimina il nocciolo, taglia la polpa del frutto in
cubetti e raccoglila in una terrina. Lava e asciuga la rucola,
sminuzzala e aggiungila alla terrina con il mango. Taglia il
pollo in piccoli pezzi, uniscilo agli altri ingredienti e me-
scola. Condisci con sale, pepe, erba cipollina tagliata fine-
mente, aceto balsamico e olio extravergine di oliva.

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Argilla
La “terra magica” che disinfiamma,
cicatrizza e leviga la pelle
Argilla

Storia e caratteristiche

Strumento dai mille usi

L’argilla è uno dei materiali che tutte le culture umane


hanno utilizzato fin dai tempi più remoti. Basta pensare a
uno degli usi più semplici: la creazione di vasi e contenito-
ri che segna una delle tappe dell’evoluzione umana.
Ma l’argilla fu usata anche per costruire le prime rudimen-
tali capanne, fino alla creazione di veri e propri fabbricati.
Maneggiando l’argilla e osservando gli animali, gli uomini
impararono ben presto anche che questo materiale si po-
teva adoperare per curarsi. Scoprirono anche che l’argilla
spalmata sul corpo ne migliorava l’aspetto e così essa di-
ventò uno dei primi cosmetici per la bellezza femminile.

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L’uso terapeutico nella storia:
i primi furono gli Egizi

Fu soprattutto a partire dagli Egizi che furono sperimen-


tati diversi usi curativi dell’argilla. Ne parla il papiro di
Ebers, un documento che risale al 1500 a.C., in cui si elen-
cano tutti i rimedi che venivano utilizzati per la cura dei
vari disturbi. Nei geroglifici di questo papiro si racconta
che l’argilla veniva usata per curare la cefalea, le ulcere e
le artriti, oltre che per ottenere una più rapida cicatrizza-
zione delle ferite. Anche gli imbalsamatori ne sfruttavano
le proprietà purificatrici ed antisettiche per la prepara-
zione delle mummie. Inoltre gli Egizi impararono anche a
usare l’argilla come cosmetico.

Nel Medioevo, nell’antica Grecia e a Roma

Le conoscenze sulle proprietà benefiche dell’argilla si tramanda-


rono poi in tutti i popoli del Mediterraneo. Ippocrate, uno dei
fondatori della medicina, la consigliava per combattere i dolori.

Il medico greco Dioscoride parla dell’argilla nel suo tratta-


to “Della materia medica”. In particolare sottolinea le sue
caratteristiche e le proprietà astringenti, antinfiammato-
rie, emostatiche e disintossicanti. Spiega anche come la si
può usare per curare la bellezza.
Nell’antica Grecia era famosa in particolare l’argilla dell’i-
sola di Lemno, che veniva modellata per preparare tavo-
lette ritenute magiche.

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Argilla

Anche a Roma l’argilla era apprezzata come rimedio cu-


rativo. Lo scrittore e studioso Plinio il Vecchio nella sua
“Storia naturale” descrive il suo utilizzo, raccontando che
l’argilla in polvere veniva anche mescolata con farina per
ottenere un rimedio che si mangiava per proteggersi dal-
le malattie. Nel Medioevo le conoscenze sull’argilla non
andarono perse: l’utilizzo dei fanghi argillosi era il metodo
più usato per curare numerosi disturbi.
Anche dopo il Medioevo l’impiego terapeutico e cosmeti-
co dell’argilla continuò nel corso dei secoli in Europa.

La riscoperta negli ultimi secoli

Negli ultimi secoli le conoscenze sulle capacità curative dell’ar-


gilla sono state approfondite in maniera più sistematica grazie
alle nuove conoscenze scientifiche.

Nella seconda metà del secolo XIX l’abate Kneipp si appli-


cò con tenacia nello sforzo di diffondere l’utilizzo dell’argil-
la per scopi terapeutici. La sperimentò prima sugli animali
e ottenne notevoli successi; poi cominciò a impiegare l’ar-
gilla per curare le persone. Kneipp utilizzava normalmente
un miscuglio di argilla e aceto di vino per i suoi cataplasmi
e gli impacchi che applicava sul corpo dei pazienti.
Grazie alla sua appassionata propaganda e all’azione an-
che di altri studiosi l’uso curativo dell’argilla si diffuse all’i-
nizio del Novecento.
I medici russi consigliarono allo zar Nicola I di far mangiare
l’argilla bianca ai soldati impegnati nella guerra di Crimea,
che venivano colpiti dal colera e dalla dissenteria.

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Le tante varietà

Si genera dall’erosione
di diverse rocce

L’argilla è un insieme di detriti minerali che provengono


dai lenti processi erosivi naturali (dovuti ad acqua, ven-
to, calore, gelo) che hanno sgretolato rocce granitiche.
È costituita in prevalenza da silicati di alluminio e non si
presenta mai allo stato puro, bensì sempre mescolata ad
altri minerali (ferro, calcio, magnesio, sodio, potassio…).
Nella sostanza argillosa si trova mescolata anche della
sabbia quarzosa, dalla cui percentuale dipendono le pro-
prietà fisiche dell’argilla stessa. I diversi colori che l’argil-
la può assumere sono dovuti alla presenza di composti di

73
Argilla

ferro (ossido, ossido idrato, solfuro) e di sostanza carbo-


niosa di origine organica (come le alghe).
Nell’argilla propriamente detta si trovano anche altri co-
stituenti (come carbonato di calcio, di magnesio e alcali).
L’argilla è caratterizzata dalla capacità di assorbire grandi
quantità di acqua e trasformarsi in una massa pastosa,
plastica, che si lascia foggiare in tutti i modi. Però quan-
do viene sottoposta a elevate temperature, perde tutta
l’acqua, si indurisce, conservando la forma che era stata
data prima della cottura. Dopo il trattamento col calore
perde la sua plasticità.

Come e dove si forma

I processi fisici, atmosferici e geologici che hanno portato alla


formazione dell’argilla sono diversi.

I sedimenti che costituiscono i depositi argillosi possono


infatti essere stati formati da detriti microscopici accumu-
latisi per decantazione nell’acqua (nel caso di depositi ma-
rini, fluviali, lacustri), oppure a causa dell’azione dei ghiac-
ciai (nel caso di depositi morenici) o per l’effetto erosivo
provocato dai venti.
Una distinzione importante è quella fra le argille residuali,
che sono rimaste nello stesso ambiente in cui si sono for-
mate attraverso i fenomeni chimico-fisici prima descritti, e
le argille trasportate nei fiumi, nei laghi e nei mari.
Le prime sono ricche soprattutto di caolino, le seconde
nel loro “viaggio” si arricchiscono di altre importanti so-
stanze, anche organiche.

74
Le argille marine

Nonostante il nome, queste argille hanno origine in montagna,


dove le piogge sgretolano le rocce, le riducono in frammenti e le
trascinano attraverso i ruscelli fino ai fiumi e infine al mare.

Le particelle di pietre si depositano sul fondo del mare e


qui col tempo si arricchiscono di sali minerali, di oligoele-
menti e anche di sostanze vegetali e residui animali, per
la presenza di fossili o microfossili marini. Così si formano
depositi argillosi molto ricchi di sostanze diverse.
Tra le argille marine ricordiamo quelle rosse, ricche di
silicati di ferro, che giacciono sul fondo degli oceani. I
depositi di argille marine riemergono in quelle aree ge-
ografiche che una volta erano occupate dal mare e ora si
trovano invece all’asciutto, in seguito agli sconvolgimenti
che hanno mutato il volto delle terre emerse.

Le argille fluviali e lacustri

Anche queste argille si formano in seguito all’erosione delle roc-


ce in montagna dovuta agli agenti atmosferici.

I frammenti di roccia scendono a valle portati dall’acqua


e si depositano lungo il letto del fiume o nei laghi. In caso
di piene, le argille fluviali possono spargersi sulle zone che
li circondano, su cui si deposita il fango argilloso, il limo;
essendo ricco di sostanze organiche di origine vegetale
fertilizza il terreno. Le argille fluviali hanno colori vari; sono
diverse nella composizione e nelle dimensioni della grana.

75
Argilla

Simili alle argille fluviali sono anche quelle lacustri, che


però hanno solitamente una granulometria più sottile e
formano una stratificazione più regolare sul fondo dei la-
ghi, perché non sono mosse dalle forti correnti che invece
smuovono le acque dei fiumi.
Sono ricche di sostanze organiche perché contengono an-
che depositi di residui vegetali.

Le argille glaciali

Questa tipologia d’argilla prende forma durante le glaciazioni,


quando la terra era ricoperta da grandi masse di ghiacci, che
premevano sulle rocce sottostanti.

Questo peso enorme ne ha sbriciolato una parte, riducen-


dola in piccoli frammenti.
Dopo lo scioglimento dei ghiacci, sono rimasti sul posto
questi depositi di particelle rocciose, su cui le acque me-
teoriche hanno continuato a lavorare.
In questo modo si sono formate argille residuali, caratte-
rizzate da una grana molto fine.

76
I diversi tipi

Tutte le argille, purché siano pure, posseggono delle


proprietà terapeutiche, pur nella loro diversità di colore,
composizione, granulometria e provenienza.
Da un punto di vista chimico e fisico esistono diversi tipi
di argilla, come per esempio illite, clorite, glauconite, ca-
olinite, montmorillonite, attapulgite e sepiolite.
I tipi di argilla si dividono principalmente in base al loro
colore e altre caratteristiche a esso collegate. Alcune ar-
gille sono più indicate di altre nella cura di specifici distur-
bi. Ecco un elenco di alcune varietà di argilla.

L’argilla verde

Le argille hanno un colore verde variabile fino al grigio se


il ferro è presente in forma bivalente, che è verde e “gio-
vane”, più immaturo e in un certo senso più attivo rispetto
al ferro rosso che è trivalente.
L’argilla verde contiene circa il 50% di silicio e il 14% di al-
luminio e il suo pH in sospensione acquosa è leggermente
alcalino (7,5-8,5).
È l’argilla più comunemente usata per scopi terapeutici
poiché possiede il valore più elevato di CSC (Capacità di
scambio cationico), che le dà particolari proprietà curative
e forma con l’acqua delle sospensioni che hanno significa-
tive virtù assorbenti e antitossiche.
Si possono reperire in commercio numerose argille verdi
di diverse qualità, a seconda dell’uso che se ne vuole fare.

77
Argilla

L’argilla bianca

Usata prevalentemente in cosmesi, l’argilla bianca possie-


de un’alta percentuale di silicio e di alluminio, che le con-
ferisce il caratteristico colore.
L’argilla bianca è chiamata anche caolino, dal nome della
regione cinese, Kao-Ling, dove fu scoperto il primo giaci-
mento. La polvere di argilla bianca, sterilizzata, per le sue
virtù di assorbimento e depurazione si adopera soprattut-
to per uso esterno, ma si utilizza anche per uso interno. In
questo caso il caolino possiede la capacità di contrastare
batteri e virus presenti nel sistema digerente. Inoltre, è
antinfiammatorio e protegge le mucose gastriche.
Per uso esterno, invece, l’argilla bianca si adopera soprat-
tutto per maschere di bellezza o come antismagliature su
tutto il corpo. Il pH è acido (pari a 5).

L’argilla rossa

Ricca di ferro e povera di alluminio, la colorazione dell’ar-


gilla rossa è dovuta alla presenza di ferro rosso (trivalente).
È in particolare l’argilla marina. Oggi è usata in cosmetica
per la preparazione di maschere e creme per la pelle, gra-
zie al suo potere antinfiammatorio.
Molto assorbente, l’argilla rossa è consigliata per lenire le
irritazioni cutanee e dare sollievo in caso di traumi. Sulle
contusioni, gli ematomi e i dolori muscolari, l’argilla rossa
permette di sgonfiare le zone colpite e di attenuare il do-
lore. È anche efficace contro gli ascessi e il mal di testa.

78
L’argilla grigia

È conosciuta anche come argilla tedesca e argilla Luvos.


Il suo colore grigio è dovuto all’alta percentuale di silicio,
che arriva fino al 60%, mentre la percentuale di alluminio
è del 20%. L’argilla grigia è indicata per uso interno nella
cura dell’acidità di stomaco, perché ha un effetto alcaliniz-
zante. Inoltre riduce le infiammazioni intestinali e aiuta il
drenaggio dei liquidi in eccesso.
Ha un’elevata Capacità di scambio cationico. Possiede un
forte potere assorbente; ed esercita una valida azione an-
tinfiammatoria e antiacido.

L’argilla ghassoul

È un’argilla che ha origine da rocce laviche e si trova so-


prattutto in Marocco; ha un colore marrone o marrone-
verde, ma alcune varietà sono più chiare. È ricca di silicio,
magnesio, potassio e calcio.
Si chiama “ghassoul” o “rassoul”, dal verbo “rassala”, che
in arabo significa “lavare”, proprio perché la sua proprie-
tà più caratteristica è quella di essere molto adatta per
lavare la pelle, per disintossicarla e levigarla. Si usa anche
come crema per lavare i capelli, perché agisce come uno
shampoo naturale, pulendo e sgrassando, senza danneg-
giare la capigliatura e il cuoio capelluto. È molto pregiata
come maschera per il viso e per detergere delicatamente
il corpo; pulisce la pelle, elimina le impurità, rigenera l’e-
pidermide e riduce la secrezione di sebo.

79
Argilla

L’argilla gialla

Il colore giallo è dovuto alla presenza di composti di ferro


e di rame insieme.
È indicata per essere applicata sul collo e sulla schiena in
caso di dolori. Ha una buona azione rinfrescante e può es-
sere usata mescolata alla rossa per un’azione più comple-
ta. Per i problemi di ossa, per attenuare i dolori, in caso di
grave affaticamento, l’argilla gialla combinata con quella
verde stimola la riparazione di muscoli e legamenti.

L’argilla blu

Si chiama anche “rapan” ed è un’argilla che si ricava dai


terreni intorno al lago salato Yesterup in Siberia. Si può
usare per lavare il corpo, perché regolarizza il sebo.
È indicata in particolare per le pelli grasse.
Ma è molto apprezzata anche per i suoi validi effetti tera-
peutici, perché si usa per cataplasmi che curano articola-
zioni e muscoli infiammati.

L’argilla nera

Si tratta di un’argilla marina che assume questo colore per


la presenza di sostanze organiche e solfuri di gesso, in
seguito a una deposizione molto lenta.
È ricca di minerali e anche di carbone attivo. Ha un’azione
detossinante, rimineralizzante, nutriente e antistress. Aiu-
ta a snellire il corpo drenando i liquidi in eccesso.

80
La “grana” dell’argilla

Le argille in commercio si suddividono poi anche in base alla


loro granulometria e consistenza. Possono essere a grana sotti-
le, quasi polvere, oppure a grana più grossa. La grandezza della
grana è importante per l’utilizzo che si vuole fare dell’argilla.

• Argilla grossa
È composta da granuli di elevate dimensioni; si adopera di
solito per uso esterno per impacchi e cataplasmi di grandi
proporzioni o per bagni, pediluvi e simili trattamenti, in
cui l’argilla viene mescolata all’acqua ma non è importan-
te che resti in sospensione sotto forma di polvere sottile.

• Argilla fine
Ha l’aspetto di terra quasi polverizzata ma non molto sot-
tile e trova principalmente impiego per impacchi e cata-
plasmi di normali proporzioni, per bendaggi e bagni ar-
gillosi. Inoltre si usa anche per lavaggi, per irrigazioni, per
maschere e applicazioni cosmetiche.

• Argilla ventilata
Indica un’argilla prodotta industrialmente in modo che ab-
bia una granulometria fine e quasi impalpabile. Si chiama
ventilata perché per separare la polvere più sottile dalle
particelle più grandi si usano dei getti di aria.
Viene considerata l’argilla migliore per uso interno perché
in grado di liberare molti più componenti curativi di un’ar-
gilla a granulometria più grossa.
Viene usata per preparare bevande terapeutiche, dentifri-
ci e saponi ideali per rinforzare i capelli.

81
Argilla

Come si estrae

L’argilla si trova nei terreni e in giacimenti chiamati for-


mazioni argillose o cave d’argilla. Da questi “giacimenti”
l’argilla viene prelevata attraverso escavazione.
L’escavazione dell’argilla, dato che si tratta di un materia-
le non particolarmente duro, non richiede tecnologie par-
ticolari o l’uso di esplosivi. Bastano le consuete macchine
di movimento terra. Il problema maggiore non sta nella
durezza del materiale, ma nella sua consistenza cedevole.

Dopo l’escavazione, la lavorazione

Quando i blocchi di argilla vengono estratti dalla cava non sono


ancora adatti per nessun uso perché vanno sottoposti a tratta-
menti di “pulizia” e raffinazione.

All’interno dell’argilla infatti si trovano normalmente delle


“impurità” che vanno eliminate.
Dopo essere stata estratta dalla cava, l’argilla di solito vie-
ne sottoposta a un periodo di stagionatura, proprio per
eliminare le impurità che contiene. L’argilla, esposta all’a-
ria e alla pioggia, si “ammorbidisce” e la granulometria
diventa più sottile. L’argilla è poi frantumata in molazze e
sottoposta a un processo di purificazione. L’argilla viene
diluita in acqua in grandi bacini, dove le impurità si depo-
sitano sul fondo. La raffinazione del materiale avviene per
sedimentazione, levigazione in acqua corrente e setaccia-
tura con filtri progressivi.

82
Le sue proprietà

Cosa la rende così preziosa

Le proprietà terapeutiche dell’argilla derivano dalla siner-


gia di fattori diversi. Innanzitutto dai minerali che la com-
pongono: tutte le argille sono caratterizzate dalla presen-
za di un notevole numero di minerali e di vari metalli, tale
da renderle un insieme di preziosi oligoelementi dall’azio-
ne riequilibrante, remineralizzante e disintossicante.
Basilari poi per le sue proprietà curative sono la capacità
di assorbimento delle sostanze nocive e la possibilità di
attuare lo scambio di ioni che permette all’argilla appun-
to di assimilare elementi tossici e di cederne altri invece
benefici per l’intero organismo.

83
Argilla

Tanti granuli microscopici

Le argille sono materiali naturali inorganici composti principal-


mente da particelle finissime.

Queste particelle possono essere “plastiche” cioè defor-


mabili, in base alla quantità di acqua contenuta; si induri-
scono se vengono essiccate al sole oppure da una fonte
di calore. Ciò accade perché queste particelle hanno un
elevatissimo potere di assorbimento. L’argilla di buona
qualità assorbe una quantità d’acqua pari almeno al 50%
del proprio peso, ma arriva anche al 70%.
Un’altra caratteristica importante, tipica dell’argilla, è la
sua struttura di tipo lamellare, fatta a strati sottili sovrap-
posti, da cui dipende il suo potere assorbente.

Il grado di “ventilazione”

Numerose capacità dell’argilla sono influenzate anche da vari


fattori quali i metodi di preparazione, i processi di essiccazione
all’aria e al sole, la granulometria e il grado di “ventilazione”.

L’argilla usata per uso interno deve essere del tipo “ven-
tilato”: in questo caso la terra viene trattata con un parti-
colare procedimento che impiega un potente getto d’aria
soffiato dentro uno speciale cilindro. L’obiettivo è otte-
nere una separazione tra i granuli più piccoli e la polvere.
Proprio quest’ultima rappresenta la vera “argilla venti-
lata”. La maggiore purezza e una granulometria più fine
rendono l’argilla più efficace dal punto di vista curativo.

84
Come si attivano le sue capacità

La struttura fisica e chimica dell’argilla fa sì che abbia que-


ste capacità: si gonfia immersa nell’acqua; diventa ma-
teriale malleabile e colloso; è detergenti; può assorbire
i gas; depura i liquidi; è impermeabile; può emulsionare
sostanze di natura diversa. Ma in particolar modo le pro-
prietà terapeutiche dell’argilla sono dovute alla funzione
assorbente e osmotica, che essa può svolgere grazie ai
seguenti meccanismi fisico-chimici: capacità di scambio
ionico; sostituzione delle acque interlamellari con altre
molecole; capacità di attrazione dovute a quelle che sono
chiamate “forze di Van der Waals”.

Lo scambio di ioni

L’efficacia curativa di un’argilla si misura attraverso quella che vie-


ne chiamata Capacità di scambio cationico (CSC). Quando l’argil-
la viene usata a scopo curativo è quasi sempre diluita nell’acqua.

Quando viene a contatto con il corpo, esternamente o


dall’interno, interviene il meccanismo di osmosi: l’argilla
assorbe dal corpo le tossine, e lascia al loro posto in cam-
bio sostanze minerali utili per rivitalizzarlo e rinforzarlo.
L’argilla attrae microbi e batteri, tossine e scarti del meta-
bolismo intestinale, gas e veleni e non lega a sé i nutrienti
e le sostanze utili al corpo, come vitamine e minerali.
Lo scambio ionico è una qualità fondamentale delle argil-
le; quelle dotate di un’elevata CSC sono le argille verdi.

85
Argilla

Le sue tante virtù benefiche

Grazie alle proprietà chimiche e fisiche che abbiamo de-


scritto, l’argilla è in grado di svolgere una serie di azioni
benefiche sul nostro organismo.
Per questo motivo l’argilla viene usata per l’igiene del
corpo, nella cosmesi e come rimedio naturale e strumen-
to di prevenzione per un grande numero di disturbi, in
virtù delle importanti proprietà curative di cui dispone.
Vediamole nel dettaglio.

Antisettica e battericida

L’argilla è in grado di contrastare l’attività dei batteri neutraliz-


zando quelli in eccesso. Il fitto reticolato poroso di questa so-
stanza crea, infatti, un ambiente sterile, ostile alla proliferazione
batterica, senza impedire la rigenerazione cellulare o recare al-
cun danno all’organismo.

L’argilla si rivela quindi utilissima per eliminare i parassi-


ti intestinali, nella cura delle affezioni polmonari e in nu-
merose forme infettive come coliti e gastroenteriti, per
ristabilire l’equilibrio, compromesso, della flora microbica.
L’applicazione di argilla sulla pelle è un rimedio naturale
contro prurito, eritemi, piaghe e screpolature della pelle.
Mescolata all’acqua in bagni, fanghi, cataplasmi e impac-
chi questa terra cede alla pelle i suoi preziosi minerali e
allo stesso tempo assorbe le tossine ed elimina le cellule
morte sullo strato epiteliale superficiale.

86
Assorbe tossine, dolori e infiammazioni

Questa polvere minerale ha la naturale capacità di attrarre e


assorbire le tossine, i veleni e le scorie organiche presenti nel
nostro corpo e al contempo di cedere una buona quantità dei
minerali in essa contenuti.

Questa proprietà viene sfruttata in molte applicazioni cu-


rative, soprattutto in caso di intossicazioni intestinali, av-
velenamenti e problemi dermatologici. Per esempio, tro-
va impiego nella cura delle pelli grasse e acneiche.
Il potere assorbente dell’argilla può essere, inoltre, sfrut-
tato nella cura della persona e nella pulizia della casa, in
particolare per profumare il frigo e la cucina.
L’argilla, infine, è in grado di assorbire anche le scorie me-
taboliche contrastando ritenzione idrica, gonfiori e cellu-
lite. Infine, sempre grazie alla capacità termo-assorbente,
l’argilla contribuisce a lenire le infiammazioni. È utile quin-
di in caso di scottature, distorsio-
ni, contusioni: oltre al calore
assorbe anche il dolore.

87
Argilla

Rimineralizzante ed energizzante

La finissima granulometria dell’argilla permette la liberazione e


l’assimilazione dei minerali di cui è ricca, producendo una vera e
propria azione di rimineralizzazione dell’organismo.

Questa proprietà rende l’argilla particolarmente efficace


nella cura dei disturbi articolari, in caso di fratture, nelle
anemie e in tutti i casi di demineralizzazione ossea. L’e-
levato contenuto di calcio, per esempio, fortifica i tessuti
elastici; il magnesio è di aiuto in caso di astenia.
La considerevole percentuale di silicio è, invece, indispen-
sabile per rinvigorire i tessuti elastici dell’organismo e in
particolare delle vene e arterie, in caso di reumatismi, ar-
trosi, artriti, e per accelerare la guarigione delle fratture
e di altri disturbi a carico delle ossa. Il silicio può, infatti,
essere definito il “cemento delle cellule”.

Detergente ed esfoliante

Alcune argille, una volta che vengono mescolate con l’acqua, si


trasformano in ottimi detergenti. Non a caso, nell’antichità, per
la pulizia del viso e delle mani, si era soliti usare proprio l’argilla.

Sotto forma di maschera o impacco, le argille aderiscono


alla cute come una seconda pelle e cominciano a essiccarsi
lentamente assorbendo le impurità, senza produrre alcu-
na schiuma. Quando la terra viene rimossa, agisce come
blando esfoliante e rimuove le cellule morte, favorendo
l’eliminazione di macchie e piccoli inestetismi.

88
Contrasta l’invecchiamento

Distribuita sul viso sotto forma di impacco o maschera, l’argilla


aderisce perfettamente alla pelle esercitando un effetto lifting,
rinnova la cute, ne assorbe le impurità, cedendogli in cambio
minerali e oligoelementi preziosi.

Questi trattamenti, praticati regolarmente, sono quindi


utili per trattare o migliorare l’aspetto di pelli mature se-
gnate da rughe, disidratate e spente.
L’argilla, inoltre, contribuisce indirettamente a mantenere
intatto il film idrolipidico della pelle riducendo l’evapora-
zione dell’acqua dall’epidermide.
Questo comporta due importanti vantaggi: il primo è di
mantenere la pelle sempre ben idratata e morbida, il se-
condo è di favorire una migliore penetrazione dei principi
attivi contenuti nei tessuti superficiali sui quali l’argilla (e i
prodotti con cui viene arricchita) viene applicata.

Ottima come cicatrizzante


L’argilla stimola i meccanismi di coagulazione del sangue e
accelera i processi rigenerativi dei tessuti.
Per queste caratteristiche è indicata per curare piccole ferite,
leggere scottature, lesioni e piaghe.
È anche un trattamento efficacissimo in caso di ustioni e bru-
ciature, poiché l’argilla ha la capacità di calmare il calore della
parte colpita e di aiutare la pelle a rigenerarsi velocemente,
senza lasciare antiestetici segni.

89
Argilla

Come si usa

Mille modi per sfruttare


le sue importanti capacità

L’argilla può essere impiegata a scopo curativo per via in-


terna o esterna. I trattamenti per sfruttare efficacemente
le sue proprietà sono vari.
Anche se l’argilla si trova sotto forma di prodotti che si
vendono già pronti per l’utilizzo, nella maggior parte dei
casi i trattamenti vanno eseguiti preparando da soli i ri-
medi, partendo dall’argilla in polvere.
Vediamo come si realizzano in concreto i vari trattamenti
“fai da te” a base di argilla e di altre sostanze naturali
dalla valide proprietà salutari e cosmetiche.

90
Scegliere il tipo giusto

Per prima cosa occorre individuare la tipologia di argilla adatta


per lo scopo che ci proponiamo.
In questa prima parte esaminiamo le proprietà terapeutiche di
alcuni tipi di argilla, mentre nel capitolo dedicato alla bellezza
esamineremo le qualità cosmetiche. Le varietà di argilla che si
usano maggiormente a fini terapeutici sono: quella verde, quella
bianca e quella grigia.

• Argilla verde, disintossicante


Ha un’elevata proprietà di assorbimento dell’acqua e una
forte capacità di scambio di ioni. È disintossicante, disin-
fiammante e depurativa.
È caratterizzata da un pH leggermente alcalino ma abba-
stanza vicino al livello neutro.
Si usa soprattutto sotto forma di argilla ventilata, quella
più sottile, adatta per uso interno.

• Argilla bianca, contro le fermentazioni


L’argilla bianca viene adoperata prevalentemente per trat-
tamenti di bellezza, ma anche come rimedio terapeutico.
L’argilla bianca per uso interno serve in particolar modo a
combattere le fermentazioni e le intossicazioni intestinali.

• Argilla grigia, antinfiammazioni


È una delle argille più utilizzate nell’Ottocento e all’inizio
del Novecento. Contiene un’elevata dose di silicio e ha
un forte potere assorbente; è indicata contro l’acidità di
stomaco e le infiammazioni intestinali, perché svolge un’a-
zione alcalinizzante. Inoltre drenare i liquidi in eccesso.

91
Argilla

I metodi di conservazione

L’argilla non può decomporsi e quindi si può conservare anche


a lungo. L’argilla in polvere o in grana grossa che si acquista già
essiccata va conservata in un sacchetto di carta o di tela, oppure
in un vaso di vetro scuro, in un ambiente buio e asciutto.

Se dovesse assorbire umidità è bene farla essiccare al


sole, senza timore che le sue proprietà vengano intaccate.
È possibile anche conservare dell’argilla già mescolata
con acqua. Basta riporla in una tazza grande o in un catino
insieme all’acqua necessaria per mantenere morbido l’im-
pasto. Si copre con un telo e, di tanto in tanto, si aggiunge
altra acqua affinché non si secchi.

Consigli e precauzioni d’uso


È importante non lasciare mai l’argilla a contatto con oggetti
o contenitori metallici; è però possibile usare l’acciaio inox.
Prima di iniziare un trattamento con l’argilla è meglio accerta-
re la propria personale compatibilità con la sostanza.
Dovendo seguire una cura che prevede l’ingestione di acqua
argillosa è meglio all’inizio bere solo l’acqua e non il deposito
argilloso. Durante la cura si deve avere anche l’avvertenza di
ridurre il consumo dei grassi, che tendono a indurire l’argilla.
Anche nelle applicazioni esterne occorre procedere gradual-
mente: con applicazioni di breve durata e su piccole zone.
Una volta utilizzata l’argilla per un trattamento esterno, è fon-
damentale gettare via il composto.

92
Le preparazioni per uso interno:
l’argilla sciolta in acqua

Per uso interno, l’argilla si assume solitamente diluendola


in acqua; solo talvolta si fa sciogliere direttamente in boc-
ca una piccolissima dose di argilla ventilata. In alternativa
si usano le compresse di argilla, pillole o bastoncini, rime-
di già pronti per essere ingeriti. L’argilla più fine, ventila-
ta e impalpabile, è la migliore per l’uso interno.

Come si prepara

Alla sera, sciogli un cucchiaino di argilla verde ventilata in un bic-


chiere d’acqua oligominerale naturale, mescola per 5 minuti con
un bastoncino di legno. Copri il bicchiere con una garza e lascia
riposare tutta la notte e, al mattino, a digiuno (senza mescolare),
bevi solamente l’acqua sopranatante, cioè quella che si trova al
di sopra dell’argilla che si è depositata, lasciando il deposito sul
fondo del bicchiere, senza berlo.

Un’altra alternativa abbastanza frequente è mescolare


il cucchiaino di argilla verde ventilata nell’acqua e poi
aspettare almeno qualche minuto che l’argilla si depositi,
per poi berla. L’argilla ingerita attraverso la soluzione in
acqua entra in circolo, purifica il corpo, ha proprietà antia-
nemiche, contrasta infiammazioni, acidità e intossicazioni.
Una volta che il corpo si è abituato a bere l’acqua rimasta
a contatto con l’argilla, che viene chiamata “gel d’argilla”,
successivamente si può bere anche l’argilla stessa; questo

93
Argilla

va fatto nei casi specifici in cui viene indicato per ottenere


un determinato effetto terapeutico; si mescola la miscela,
mandando tutta l’argilla in sospensione e si beve l’intero
contenuto del bicchiere.
L’ingestione di polvere di argilla può avere controindica-
zioni per chi soffre di stitichezza, in questo caso occorre
prevedere contemporaneamente l’assunzione di rimedi
naturali che aiutino le funzioni intestinali.

Quando si assume

Una terapia per combattere disturbi generali dell’organismo e


per disintossicarlo dovrebbe prevedere l’assunzione di argilla
per un periodo di un mese, ogni giorno, preferibilmente lontano
dai pasti, meglio la mattina a digiuno; poi si interrompe l’assun-
zione per 10 giorni, per poi ripetere un nuovo ciclo di un mese.

Questo schema si può ripetere due o tre volte durante


l’anno. In caso di diarrea è opportuno mescolare il conte-
nuto prima di bere. Nei casi di acidità di stomaco, è più
utile invece bere l’acqua argillosa dopo il pasto. Occorre
tenere presente che l’uso dell’argilla per più giorni conse-
cutivi può dare stitichezza.
Il gel di argilla depura l’organismo, neutralizza le tossine e
apporta alle cellule elementi indispensabili alla loro vitalità
e alla loro difesa da virus e batteri.
Se si sta seguendo una cura a base di farmaci, è opportu-
no interpellare il proprio medico curante prima di iniziare
ad assumere argilla per via interna, perché potrebbe inter-
ferire con la loro assimilazione.

94
Le alternative: le compresse e i bastoncini

Invece di bere l’argilla diluita in acqua, si possono anche usare


delle compresse, che si trovano in commercio già pronte, prepa-
rate con argilla bianca o verde, oppure i bastoncini.

Le compresse di argilla in genere sono addizionate con oli


essenziali o estratti di piante che ne rendono più gradevo-
le il sapore e accrescono alcune proprietà dell’argilla. Di
solito sono assunte in dosi di 2-3 capsule al giorno, al mas-
simo per un mese, poi occorre una sospensione almeno di
una settimana il trattamento. Le precauzioni nell’uso sono
le stesse già indicate per l’assunzione dell’acqua argillosa.
I bastoncini invece si succhiano in modo da usufruire del-
le proprietà dell’argilla senza però doverla ingerire. Sono
efficaci soprattutto in caso di gengiviti, stomatiti, piorrea,
raffreddori. Può essere utile anche per facilitare l’attività
digestiva e per contrastare l’acidità di stomaco.

95
Argilla

I trattamenti per uso esterno:


applicazioni graduali

Per uso esterno l’argilla si può utilizzare sotto forme di-


verse, che variano fra loro soprattutto per adattarsi me-
glio alla parte del corpo che si vuole curare e al tratta-
mento che si desidera impartire. Ecco alcune delle forme
che si possono usare.
È opportuno adoperare argilla a grana grossa per impac-
chi e cataplasmi di grandi proporzioni mentre l’argilla ma-
cinata fine è più indicata per applicazioni più limitate; e
iniziare con trattamenti di breve durata.
Se dopo l’applicazione si prova una sensazione di eccessi-
vo calore o di freddo, il trattamento va sospeso.

Cataplasmi e impiastri

Cataplasmi e impacchi sono le tecniche più usate per l’applica-


zione dell’argilla. Il cataplasma consiste nell’applicare sul corpo
di una miscela di argilla e acqua avvolta in un telo di stoffa.
L’impiastro viene invece steso direttamente sulla parte del corpo
che si intende trattare.

Per preparare gli impiastri bisogna versare in un conteni-


tore di terracotta, legno o vetro, argilla verde fine e ag-
giungervi acqua fino a coprirla. Per essere pronta, l’argilla
deve avere una consistenza cremosa. Lasciar riposare per
circa un’ora e poi porre 10-15 gocce di un olio essenziale
specifico mescolando con un cucchiaio di legno.

96
Se è necessario un cataplasma tiepido, si riscalda il com-
posto a bagnomaria o si lascia a temperatura ambiente.
Per la preparazione del cataplasma è meglio usare l’argilla
verde, spezzettata grossolanamente, ma è possibile utiliz-
zare anche quella in polvere (facendo però attenzione a
non creare grumi durante la preparazione).
Si stende poi l’impasto sopra un telo di stoffa (garza spes-
sa o lino) e si applica direttamente sulla parte con uno
spessore di 1-2 cm, lasciando agire per un minimo di 30
minuti fino a 2 ore e oltre. L’impacco deve essere poi co-
perto e fissato con una garza. Alla fine del tempo di posa,
si toglie sciacquando la parte con acqua o con del cotone
inumidito. Non usare sapone, alcol o acque profumate.

Maschere per il viso

La maschera è l’applicazione sul viso di uno strato di argilla, che


viene lasciato in posa per 15-20 minuti e poi tolto con acqua.

La maschera si comporta come una potente carta assor-


bente che toglie le tossine dell’epidermide e contempora-
neamente cede sostanze minerali ed elementi rivitalizzan-
ti. Secondo le necessità, all’argilla si possono amalgamare
altre sostanze naturali.
Si mescolano gli ingredienti fino a creare un composto da
spalmare sul viso e sul collo. La maschera va lasciata in
posa 5-10 minuti, poi si risciacqua con acqua tiepida.
Le maschere all’argilla sono utili per la pulizia del viso gra-
zie alle proprietà assorbenti. La rimozione della maschera
permette di eliminare lo strato di cellule morte.

97
Argilla

Frizioni all’argilla

Per le applicazioni cosmetiche o per esercitare un effetto dre-


nante o sfiammante diretto sui tessuti, si può preparare una cre-
ma di argilla, da usare per leggere frizioni o massaggi dolci.

In una tazza si versa un bicchiere di acqua e un cucchiai-


no di olio extravergine di oliva e si mescola bene con un
cucchiaio di legno. Mentre si continua ad amalgamare il
tutto, si aggiungono due bicchieri di argilla verde fine e si
impasta fino a ottenere la dovuta consistenza cremosa. La
crema di argilla può essere arricchita con miele, succo di
mela, succo di carota ecc.
Questa crema di argilla va applicata direttamente sulla
parte da trattare, di solito una zona infiammata della cute.
Poi l’area si friziona delicatamente con la punta delle dita.
Quindi si lascia asciugare e si rimuove con acqua tiepida.

Sciacqui e gargarismi

Con l’argilla arricchita con oli essenziali specifici si preparano


delle miscele utili per disinfettare il cavo orale e la bocca. Sono
utili in caso di afte, infiammazioni, gengiviti, carie, alito cattivo.

Si scioglie un cucchiaino di argilla ventilata in un bicchie-


re di acqua e si lascia riposare per un paio d’ore. Prima
dell’uso, bisogna agitare bene il liquido. Per potenziare
l’effetto antibatterico e disinfettante è molto efficace l’o-
lio essenziale di melaleuca, il tea tree oli. Basta metterne
poche gocce nella miscela per fare sciacqui e gargarismi.

98
Bagni argillosi

In questo tipo di trattamento l’argilla viene sciolta nell’acqua in


cui ci si immerge totalmente o solo parzialmente (semicupi). Per
questi bagni si può ricorrere a una tinozza, oppure si può usare
la vasca se l’argilla è in quantità.

Per preparare un bagno all’argilla si versano in una grande


bacinella due tazze di argilla verde macinata fine; poi si
riempie di acqua calda.
Si può unire un cucchiaio di sale marino integrale, mesco-
lando. Poi si rimane immersi per 15 minuti.
Per un bagno in vasca si versano, invece, una tazza di ar-
gilla verde ventilata nella vasca già piena di acqua tiepida;
si possono aggiungere 2 cucchiai di sale integrale e 3-5
gocce di olio essenziale. Si mescola e si resta immersi per
15 minuti. Quindi si sciacqua con acqua tiepida.

99
Argilla

Fasciature e bendaggi

Queste preparazioni di norma si usano per coprire zone estese


del corpo, per scopi sia curativi che estetici.

Si fa aderire alla zona da trattare una garza precedente-


mente immersa in una soluzione argillosa piuttosto liqui-
da, addizionata con 6-8 gocce di essenze specifiche (scel-
te in base al disturbo). Si procede poi fasciando la zona
interessata. Si lascia quindi in posa la fasciatura per 30
minuti, prima di rimuovere.
Vengono usate talvolta a scopo più prettamente terapeu-
tico per avvolgere la fronte nel caso di febbre molto alta.

Polverizzazione

Per effettuare il trattamento chiamato “polverizzazione” si usa


direttamente la polvere d’argilla ventilata, che viene sparsa sulla
parte interessata proprio come un talco. Si applica la polvere
a contatto con la pelle, per favorire la guarigione di disturbi o
anche per deodorarla. A questo scopo si usa l’argilla ventilata.

Questo tipo di trattamento è eccellente per trattare pia-


ghe, piccole ferite, eczemi, arrossamenti, sui quali eserci-
ta una funzione disinfettante, cicatrizzante e antibatterica.
Nello stesso tempo favorisce la ricostruzione dei tessuti
che sono stati danneggiati.
È inoltre utile contro il sudore eccessivo e per trattare le
micosi che possono colpire i piedi e le unghie. Si sparge
anche su duroni e geloni per facilitarne la guarigione.

100
Lavande vaginali

L’argilla viene usata anche per combattere infezioni e infiamma-


zioni che colpiscono gli organi genitali. Serve, in particolare, per
fare lavande vaginali in caso di infezioni, infiammazioni, prurito,
principi di micosi.

Per fare le lavande vaginali si usa un cucchiaio di argilla


per litro d’acqua. Si mescola l’acqua con l’argilla e si lascia
depositare. Si usa l’acqua per eseguire lavande interne
con l’apposito irrigatore vaginale che si trova in farmacia.
Le lavande vaginali sono molto efficaci per debellare le di-
verse infezioni, gli arrossamenti, i bruciori e le micosi che
colpiscono la zona genitale.

Unguenti

Aggiungendo alla polvere di argilla fine un olio vegetale (di oli-


va, mandorle dolci o jojoba), del miele o della glicerina è possi-
bile ottenere degli unguenti argillosi. In questo caso si impiega
argilla ventilata; verde a fini curativi, bianca per usi cosmetici.

Per preparare gli unguenti, è sufficiente ottenere una pol-


tiglia molto liquida di argilla fine in polvere mescolata con
altri ingredienti. Si immerge quindi nel composto un pez-
zo di tela e si spalma delicatamente l’unguento sulla parte
del corpo da trattare.
Si usano sia a scopo medicamentoso (per escoriazioni, ge-
loni, rossori, dermatiti) sia estetico, applicandoli sulla pelle
per ottenere un effetto levigante e purificante.

101
Argilla

Per la salute

L’argilloterapia:
efficace contro tanti disturbi

Si definisce argilloterapia lo sfruttamento delle capacità


dell’argilla di curare una serie di disturbi, sia attraverso
l’uso esterno che quello interno.
L’argilla si è dimostrata utile in particolare contro le ma-
lattie della pelle, ma anche contro dolori articolari, artri-
te, artrosi, reumatismi, sciatica. Si è rivelata efficace an-
che per alleviare i problemi di stomaco e intestino.
L’argilloterapia è consigliata anche per migliorare le con-
dizioni generali dell’organismo: combatte le intossicazio-
ni e le infiammazioni, apporta sostanze utili al corpo.

102
Cura i problemi di stomaco

Le cure con l’argilla sono particolarmente efficaci contro i distur-


bi che colpiscono l’apparato digerente, dal momento che essa
aiuta a fare da “tampone” contro gli eccessi di acidità; inoltre
combatte le intossicazioni e tutte le sostanze nocive eventual-
mente pervenute nello stomaco o formatesi al suo interno.

• Contro tutti i disturbi gastrici è utile assumere l’argilla per


via orale, diluita nell’acqua: mescola un cucchiaio di argilla
verde ventilata in un bicchiere d’acqua naturale, lascia che
l’argilla si depositi e poi bevi l’acqua, senza inghiottire il
deposito di argilla. Puoi farlo due volte al giorno, lontano
dai pasti, la mattina a digiuno e la sera prima di andare a
letto. Invece dell’acqua, per diluire l’argilla puoi usare un
infuso di malva, oppure di altea, che aiutano e accelerano
le capacità digestive.
• Per chi soffre di acidità di stomaco non occasionale è
utile bere per un mese un cucchiaio di argilla diluita in un
bicchiere d’acqua, tutte le mattine a digiuno.
In alternativa puoi fare un impiastro con l’argilla verde e
dell’olio extravergine di oliva e spalmalo sullo stomaco.
Tienilo in posizione per 30 minuti, ben coperto e ripeti il
trattamento anche più volte la settimana.
• Per alleviare la gastrite prendi due compresse di argilla
verde al mattino a digiuno, a mezzogiorno e sera, mezz’o-
ra prima dei pasti fino a quando la situazione migliora.
• Per le ulcere gastro-duodenali bevi ogni mattina a digiu-
no un bicchiere di acqua naturale in cui è stato diluito un
cucchiaio di argilla verde ventilata che si lascia depositare.

103
Argilla

Riduce i disturbi intestinali

L’argilla, date le sue proprietà astringenti e antifermentative, è


indicata in caso di gas intestinali, e allo stesso tempo svolge un
valido effetto disintossicante e disinfiammante sulle pareti inte-
stinali, perché aiuta a liberarle dalle tossine accumulate.

• Per attenuare la formazione di gas intestinali, bevi al


mattino a digiuno un bicchiere d’acqua dopo avervi dilui-
to un cucchiaino di argilla ventilata e averla lasciata decan-
tare per 5 minuti (senza bere l’argilla sedimentata).
• Contro le coliche intestinali prepara un cataplasma, me-
scolando argilla verde ventilata con acqua calda o tiepida,
un cucchiaino di miele e uno di olio di oliva. Spalma l’ar-
gilla sul basso ventre e tienila in posizione per mezz’ora o
un’ora, fino a quando il disturbo si è attenuato.

“Spegne” mal di testa ed emicrania

Per contrastare il mal di testa, puoi sfruttare le proprietà dell’ar-


gilla sia per uso intero che per uso esterno, attraverso catapla-
smi freddi oppure assumendo le compresse di argilla.

• Contro il dolore intenso prepara un cataplasma di argil-


la mescolando un bicchiere di argilla verde ventilata con
mezzo bicchiere di acqua, un cucchiaino di olio d’oliva e
uno di miele. Mescola e spalma il cataplasma sulla pancia
fino al pube. Tieni in posa per 30 minuti, ben coperto.
• Se l’emicrania è continua e dovuta a disturbi gastroin-
testinali, puoi assumere 2 compresse di argilla verde al

104
mattino a digiuno, oppure bere al mattino a digiuno un
bicchiere di acqua in cui è stato diluito un cucchiaino di ar-
gilla verde ventilata, mescolato con cura e lasciato riposa-
re 5 minuti. Si beve solo l’acqua e non l’argilla depositata.
• Un altro rimedio contro il mal di testa consiste nel prepa-
rare un unguento con un cucchiaio di argilla verde ventila-
ta, mescolata con 3 gocce di olio essenziale di lavanda e
poi con poca acqua. Friziona le tempie in senso rotatorio
usando questo composto, su entrambi i lati.

Allevia i dolori articolari

L’argilla può essere efficacemente usata per lenire i dolori alle


articolazioni, di ogni natura. In particolare i trattamenti a base di
argilla sono utili in caso di artrite, artrosi e reumatismi.

• In caso di artrosi o artrite applica sulla zona dolorante


un impacco caldo fatto con argilla verde ventilata e olio
extravergine di oliva e tienilo sul posto coperto per 30
minuti. Puoi praticare questo trattamento tutti i giorni fino
a quando hai ottenuto un netto miglioramento. Poi conti-
nua la terapia ancora a giorni alterni per un mese. Anche
i bagni in acqua con argilla, sale marino e alghe sono utili
per lenire il dolore alle articolazioni.
• Per alleviare i dolori provocati dai reumatismi applica
un cataplasma di argilla alto 2 cm sulla parte interessata e
lascia agire per circa un’ora prima di rimuovere.
Puoi anche fare dei bagni argillosi e bere al mattino l’ac-
qua in cui hai diluito un cucchiaino di argilla verde venti-
lata. Lascia depositare l’argilla e bevi solamente l’acqua.

105
Argilla

Combatte mal di gola, raffreddore e febbre

L’argilla serve a lenire arrossamenti e infiammazioni alla gola, ol-


tre a portare sollievo grazie alle sue proprietà disinfettanti.

• Nel caso di bruciori alla gola fai dei gargarismi con ac-
qua mescolata a un cucchiaino di argilla e del sale; lascia
che l’argilla si depositi e usa solo l’acqua soprastante.
• Se soffri di faringite puoi eseguire delle applicazioni lo-
cali d’argilla; prepara un cataplasma con acqua e argilla
verde ventilata e applicalo direttamente sul collo, in corri-
spondenza con la parte dolorante, rinnovandolo ogni due
ore fino a quando il disturbo diminuisce.
• In caso di tosse applica su petto e gola un cataplasma
di argilla, acqua, olio d’oliva e 2 gocce di olio di lavanda.
• Per contrastare gli stati febbrili puoi applicare dei ca-
taplasmi di argilla fredda sul basso ventre e sulla fronte,
cambiandoli ogni ora, per ridurre la temperatura.

106
Placa l’asma e la bronchite

Per riaprire le vie respiratorie e “pulire” i bronchi può essere


d’ausilio l’argilla, che agisce dall’esterno con la sua specifica atti-
vità assorbente e depurante.

• In caso di asma, applica sul petto un cataplasma prepa-


rato con argilla, metà acqua e metà aceto, con l’aggiunta
di qualche goccia di olio essenziale di timo o di eucalipto.
Meglio se il cataplasma è caldo. Lascia in posa mezz’ora e
poi rimuovi e risciacqua. Lo stesso trattamento è indicato
anche in caso di bronchite.
• Un altro rimedio consigliato in caso di bronchite consi-
ste nel fare un bagno nella vasca con acqua argillosa per
una decina di minuti. Nel caso che la bronchite sia anche
accompagnata da febbre intensa sono utili gli impacchi di
argilla fredda sulla fronte.

Efficace contro astenia e debolezza

I trattamenti con l’argilla possono essere utili per ritrovare ener-


gia, perché attraverso scambi cellulari questa sostanza è in gra-
do di rilasciare nell’organismo i sali minerali di cui è ricca.

• In caso di astenia bevi ogni mattina a digiuno un bicchie-


re di acqua mescolata con un cucchiaino di argilla verde
ventilata, che si lascia depositare sul fondo e non si in-
ghiotte. Serve a rimineralizzare l’organismo.
In alternativa, si assumono due compresse di argilla verde
ventilata con dell’acqua.

107
Argilla

Contrasta la formazione di carie e ascessi

Per la salute dei denti e della bocca l’argilla si può usare in vari
modi. Il più semplice è quello di usare dei dentifrici a base di ar-
gilla, spesso preparati già con l’aggiunta di oli essenziali.

• Un collutorio efficace si prepara mescolando in un bic-


chiere d’acqua un cucchiaino di argilla, un cucchiaino di
sale marino integrale e 2 gocce di olio essenziale di chiodi
di garofano. Usa questa miscela per gargarismi, tenendo-
la in bocca qualche minuto prima di espellerla.
• In caso di carie o ascesso un trattamento con l’argilla
consiste nel preparare un impiastro con argilla verde e
olio extravergine di oliva. Si applica questo composto sul-
la guancia in corrispondenza dell’ascesso e si tiene in posa
per 30 minuti, coperto. Prosegui il trattamento anche due
volte al giorno fino a che l’ascesso non si è “asciugato”.

Cura traumi e lesioni

L’argilla assorbe gonfiori ed ematomi, alleviando il dolore e i di-


sturbi provocati dal trauma. Inoltre è utile per pulire e disinfetta-
re la zona colpita e proteggerla.

• Per le contusioni prepara un impiastro con argilla verde


e olio extravergine di oliva da tenere sulla zona colpita per
30 minuti, non coperto. Applica il trattamento tutti i giorni
e anche 2 volte al giorno fino alla guarigione.
Questo trattamento è utile anche per assorbire il gonfiore
provocato dalle distorsioni.

108
Accelera la guarigione di ferite e ustioni

Il trattamento con argilla si può usare nel caso di un taglio o una


escoriazione, quando non vi è una forte perdita di sangue.

• Applica sulla ferita uno spesso cataplasma freddo fatto


con acqua e argilla, facendolo aderire bene alla lesione.
Dopo un’ora togli il composto e lava la ferita con acqua
fresca. Quindi applica una fasciatura con una garza steri-
le a trama larga intrisa di acqua argillosa. Lascia in posa
fino a quando si asciuga completamente, quindi cambia
la fasciatura, se è necessario. Il trattamento porta a una
cicatrizzazione rapida e completa.

Efficace contro i disturbi della pelle

I trattamenti a base di argilla sono indicati per curare vari tipi di


disturbi che colpiscono l’epidermide.

• In generale contro ogni tipo di arrossamento e di lesio-


ne superficiale risultano utili i cataplasmi a base di argilla,
mescolata con acqua e olio di oliva, lasciando che agisca
scoperto per 30 minuti.
• Contro la psoriasi prendi 20 g di estratto secco di Fucus
vesiculosus, 30 g di clorella in polvere e 50 g di argilla
ventilata. Mescola gli ingredienti con l’aggiunta di poca
acqua in modo da ottenere un cataplasma da applicare
sulla parte colpita dalla malattia.
Lascia l’impacco in posizione per circa 30 minuti, quindi
sciacqua e asciuga delicatamente.

109
Argilla

Blocca l’herpes labiale

Per combattere le fastidiose eruzioni sulle labbra provocate dal


virus Herpes simplex puoi sfruttare le proprietà disinfettanti e
assorbenti dell’argilla.

• Non appena ti accorgi che le vescicole si stanno forman-


do, applica subito della polvere di argilla o una spennel-
latura di acqua argillosa. Ripeti questa applicazione più
volte al giorno, non appena lo puoi fare.
In alternativa, la sera prima di coricarti stendi sulla zona
delle labbra colpita da herpes un impacco di argilla con
l’aggiunta di poco olio d’oliva e lascia agire tutta la notte.

Cancella acne e foruncoli

Le proprietà assorbenti, disinfiammanti e disinfettanti dell’argilla


sono utili per lenire veri e propri disturbi della pelle.

• Una maschera molto efficace per il trattamento dell’ac-


ne si realizza in questo modo: prepara una tazza infuso di
violetta selvatica, aggiungi un cucchiaino di lievito di birra,
un cucchiaino di olio di mandorle dolci e infine tanta argil-
la verde ventilata quanta ne serve per creare un impacco
abbastanza denso. Applica questa miscela sul viso nella
zona acneica e lascia in posa per 30 minuti, senza coprirlo.
Quindi rimuovi con acqua tiepida.
Invece della maschera puoi applicare sulla parte colpita
delle compresse di garza imbevute in acqua argillosa. La-
scia essiccare e dopo circa 20 minuti togli e risciacqua.

110
Combatte la cistite

In caso di infiammazione della vescica e delle vie urinarie il trat-


tamento a base di argilla serve per svolgere un effetto lenitivo a
livello locale, che spenga l’irritazione e più in generale sia utile
come depurativo e disintossicante. I trattamenti a base di argilla
sono utili anche nel caso dei disturbi che riguardano il ciclo me-
struale e la menopausa.

• Per contrastare la cistite fai un bagno o un semicupio


usando acqua argillosa. In alternativa è utile applicare un
impiastro di argilla verde ventilata mescolata con acqua
e olio d’oliva. Amalgama gli ingredienti e spalma il com-
posto sulla zona lombare. Lascia in posa 30 minuti e poi
rimuovi sciacquando con acqua tiepida.
• Nel caso di irregolarità del ciclo mestruale e dismenor-
rea può essere utile eseguire l’applicazione di un catapla-
sma a base di argilla sul basso ventre, la mattina e la sera.

111
Argilla

Protegge fegato e cistifellea

In caso di disturbi epatici il trattamento con argilla ha lo scopo


di “alleggerire” il fegato dai grassi e dalle sostanze nocive che
l’hanno intasato e che ne stanno disturbando l’efficienza.

• Per migliorare l’efficienza epatica è consigliata l’assun-


zione di acqua argillosa. Mescola un cucchiaino di argilla
verde ventilata in un bicchiere di acqua; lascia depositare
l’argilla e bevi solo l’acqua.
• In caso di dolori alla cistifellea si consiglia il cataplasma
caldo con argilla, acqua e olio d’oliva. Si mette sulla zona
addominale e si lascia in posa anche tutta la notte. È pos-
sibile coprirlo anche con una borsa di acqua calda.

“Alleggerisce” le gambe gonfie e pesanti

Disturbi della circolazione sanguigna, il caldo e la ritenzione idri-


ca possono provocare gonfiori alla gambe e alle caviglie che si
possono attenuare con i trattamenti a base di argilla.

• Sugli arti inferiori colpiti da vene varicose e cattiva cir-


colazione puoi applicare un impacco preparato con argilla
mescolata al decotto di erbe. Mescola 40 g di corteccia di
cipresso con 20 g di hamamelis, 20 g di centella asiatica,
20 g di ippocastano. Versa la miscela in un litro di acqua e
fai bollire per 20 minuti, lasciando poi in infusione per altri
20 minuti. Filtra il composto e lascialo raffreddare prima
di mescolarlo all’argilla. Usa la quantità necessaria per fare
un cataplasma da lasciare in posa sulle gambe per un’ora.

112
Riduce le infiammazione agli occhi

In caso di congiuntiviti, di blefariti oppure semplicemente di oc-


chi arrossati e stanchi, l’applicazione di trattamenti a base di ar-
gilla è efficace per lenire il disturbo.

• Contro questi vari tipi di infiammazioni oculari applica


ogni giorno cataplasmi dello spessore di un centimetro,
con acqua e argilla, mettendo l’impasto su una garza po-
sata sopra la palpebra chiusa; lascia il cataplasma in posa
per mezz’ora alternando ciascuno dei due occhi.
Oppure il cataplasma si può posare la sera, prima di an-
dare a letto, su entrambi gli occhi, lasciandolo per tutta la
notte. I cataplasmi devono essere freddi.
• In alternativa, puoi effettuare anche dei lavaggi ocula-
ri con dell’acqua argillosa (versa un cucchiaino di argilla
verde ventilata in un bicchiere d’acqua) mescolata a una
tazza di infuso di eufrasia (metti un cucchiaio di eufrasia
secca in una tazza d’acqua bollente per 10 minuti, poi fil-
tra bene e lascia intiepidire).

Allenta il nervosismo
Per lenire la sensazione di tensione nervosa e di oppressione
uno dei rimedi consigliati consiste nell’applicare un catapla-
sma fatto di argilla verde e olio extravergine di oliva sul ples-
so solare. Il cataplasma può essere freddo o tiepido, dello
spessore di un centimetro e va lasciato in loco per 30 minuti,
ben coperto. Il trattamento si esegue fino al miglioramento.

113
Argilla

Per la bellezza

Un cosmetico naturale

L’argilla è uno tra i rimedi cosmetici più antichi (già le don-


ne nell’Egitto dei faraoni la usavano per preparare delle
maschere di bellezza per la pulizia del viso).
Non è un caso, infatti, che le virtù di questa polvere ma-
gica siano state tramandate soprattutto come segreti di
bellezza per tutto il corpo.
La plasmabilità dell’argilla viene sfruttata nella formula-
zione di moltissimi prodotti per la bellezza: sia quelli che
sono in commercio sia quelli che si possono realizzare in
casa: dalle lozioni antiage alle maschere esfolianti. L’argil-
la inoltre serve anche per combattere la cellulite.

114
Drena i tessuti e li disinfiamma

Tra le varie capacità dell’argilla sono particolarmente interessan-


ti dal punto di vista cosmetico è quella di trattenere o rilasciare
con facilità l’acqua e quella di possedere un elevato potere le-
gante, depurativo e disinfettante.

Applicata direttamente sulla pelle, l’argilla è infatti in gra-


do di assorbire per osmosi liquidi e prodotti di scarto del
metabolismo, e allo stesso tempo di cedere ai tessuti sali
minerali dalle valide proprietà drenanti e rassodanti.
Queste caratteristiche permettono all’argilla di svolgere
un’efficace azione assorbente, antinfiammatoria e detossi-
ficante a livello cutaneo, che si rivela di grande aiuto nella
cura del corpo, in particolare è utile per ridurre gli ineste-
tismi della cellulite e della ritenzione idrica.

Un toccasana per pelle, denti e capelli

L’argilla, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antisetti-


che, rappresenta anche un buon rimedio per migliorare i sinto-
mi di alcuni disturbi della pelle quali eczemi, psoriasi, foruncoli,
punti neri, acne e altre imperfezioni cutanee.

Non solo, l’argilla è un ottimo rimedio anche per nutrire,


rinforzare e purificare i capelli. Inoltre, questa preziosa ter-
ra viene usata per la cura e la pulizia dei denti.
È infatti spesso un ingrediente di dentifrici e collutori na-
turali dall’efficace azione sbiancante, ma soprattutto dal
valido effetto igienizzante.

115
Argilla

Scegli l’argilla più adatta

In commercio esistono diverse varietà di argilla caratterizzate da


differenti colori in base al minerale predominante. Ciascuna di
queste varietà può avere applicazioni cosmetiche specifiche.

• Argilla bianca per le pelli fragili


Quella bianca è l’argilla ideale per preparare maschere di
bellezza, idratanti e seboregolatrici.
La sua particolarità sta nel fatto che è indicata per le pelli
sensibili. Può essere utilizzata su tutto il corpo per esfolia-
re la cute e attenuare le smagliature.
Ha un effetto assorbente, ma non disidrata l’epidermide,
specialmente se nella preparazione viene mescolata con
yogurt o a oli vegetali.

• Argilla verde per liberare i tessuti dalle tossine


Ha un’azione assorbente, schiarente e astringente. Oltre a
essere ottima per le pelli grasse e untuose, è molto indica-
ta per chi soffre di acne e dermatiti, perché è antisettica,
battericida e cicatrizzante.
Questo tipo di argilla si può usare unita a miele e acqua,
oppure a miele e yogurt, che rendono ancora più lenitiva
la sua azione sulla pelle.
Questa varietà si trova in commercio in tre tipi diversi. L’ar-
gilla verde comune è quella di media granulosità, usata
per i trattamenti esterni, come fanghi per il corpo e bagni.
L’argilla verde ventilata è più sottile, usata per la prepa-
razione di creme per il viso. Ancora più sottile è l’argilla
verde super ventilata, una polvere impalpabile che è stata

116
essiccata al sole con metodi naturali. Si usa soprattutto
nei trattamenti per il viso e si può usare direttamente sulla
pelle, come un talco assorbente.

• Ghassoul per cute e capelli


Questa varietà di argilla è caratteristica per le sue qualità
detergenti. Anche semplicemente mescolata a sola acqua
minerale naturale è perfetta per la pulizia e la bellezza di
pelle e capelli. L’argilla ghassoul (o rhassoul) è consigliata
anche per tutti i tipi di capelli: sgrassa il bulbo pilifero sen-
za seccare eccessivamente il capello, regola la secrezione
di sebo donando alla chioma un aspetto brillante.

• Argilla rossa o gialla per le pelli secche


È un’argilla saponifera (cioè dotata di un’azione detergen-
te) che deve il suo colore alla presenza di composti di fer-
ro e rame. Possiede un altissimo potere detossinante, an-
tinfiammatorio e rigenerante per la pelle di tutto il corpo.
Solitamente si usa in abbinamento con altri fanghi naturali
come quelli del Mar Morto che ne aumentano l’efficacia.
Grazie alle sue qualità, questo tipo di argilla è indicato per
stimolare la circolazione sanguigna e accelerare il riassor-
bimento di liquidi e tossine.

• Argilla grigia per drenare e rassodare


L’argilla grigia (che deve il suo colore all’alta percentuale
di silicio) è particolarmente adatta alle pelli miste e viene
spesso usata sotto forma di impacco per tonificare, rimo-
dellare e snellire alcune parti del corpo più a rischio cedi-
menti, come le cosce e i glutei.

117
Argilla

Per il viso: leviga la cute

L’argilla può essere applicata sul viso sotto forma di ma-


schere di bellezza utili per contrastare le impurità della
pelle, macchie e segni del tempo, grazie al potere esfo-
liante, tonificante e rassodante.
Essendo l’argilla in grado di assorbire molecole idrofile
(cioè solubili in acqua) e lipofile (solubili in oli), le formu-
lazioni cosmetiche che ne derivano risultano omogenee,
stabili e ben emulsionate, ideali per aderire alla pelle.

Per la pelle impura e grassa

L’argilla è in grado di assorbire le tossine accumulate, le impurità


e l’umidità in eccesso. Per questa ragione si rivela particolar-
mente preziosa per le pelli untuose, grasse, impure e acneiche.

• Maschera purificante: mescola in una ciotola di plastica


con un cucchiaio di legno un bicchiere d’acqua, un bic-
chiere di argilla verde, un cucchiaino di olio di oliva, uno
di miele e uno di succo di limone.
Spalma il composto ottenuto
sul viso e tieni in posa 10
minuti, quindi risciac-
qua con abbondante
acqua tiepida; se sof-
fri di acne i tempi di
posa si allungano a
circa 30 minuti.

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Per la pelle secca e disidratata

La finissima granulometria della polvere di argilla consente la


liberazione e l’assimilazione dei minerali che la costituiscono
producendo una vera e propria azione di rimineralizzazione dei
tessuti che si traduce in una pelle più morbida e idratata.

• Scrub levigante: mescola 6 cucchiai di miele, 4 cucchiai


di argilla verde ventilata e acqua di rose quanto basta per
ottenere una pastella semisolida. Massaggia lo scrub su
tutto il viso: rimuoverai le cellule morte e, nel contempo,
ricompatterai i tessuti sfibrati.
• Impacco emolliente: prepara una miscela con un cuc-
chiaio di argilla bianca e uno di argilla verde. Aggiungi
dell’acqua per ottenere un impasto abbastanza denso.
Unisci un cucchiaio di olio di calendula e applica il compo-
sto sul viso in uno strato sottile. Lascia in posa 15 minuti,
quindi elimina il tutto, risciacquando con acqua tiepida.

Per la pelle segnata dal tempo

Assorbendo l’umidità in eccesso, l’argilla aiuta a risolvere i rista-


gni di liquido (edemi e gonfiori).

• Per preparare un efficace trattamento antiage mescola


un cucchiaio di argilla verde in polvere, una goccia di olio
essenziale di menta piperita, una goccia di olio essenziale
di benzoino e un cucchiaino di polpa di avocado, in pre-
cedenza ridotta in purea con una forchetta. Applica poi
sul viso e sul décolleté, lascia agire per circa 15 minuti ed

119
Argilla

elimina delicatamente l’applicazione con una spugnetta


morbida e inumidita con acqua tiepida.
• Contro i cedimenti cutanei miscela un cucchiaio di argilla
bianca, 3 cucchiaini di succo fresco di papaia e 2 cucchia-
ini di yogurt naturale. Mescola e applica su viso, collo e
décolleté; tieni in posa 15 minuti e risciacqua.

Per la pelle sensibile con couperose

Si può utilizzare qualsiasi argilla, anche se, quella bianca, essen-


do la più delicata, è quella più indicata per questo tipo di pelle.

• Miscela argilla bianca con poca acqua e succo di cetrio-


lo in parti uguali. In alternativa, puoi anche usare alcune
gocce di acqua floreale di Hamamelis. Stendi il composto
sul viso, lascia agire 10-15 minuti e risciacqua con acqua.

Contro le borse sotto gli occhi

Fra le proprietà dell’argilla c’è anche quella di stimolare la circo-


lazione richiamando ossigeno verso i tessuti e di decongestiona-
re la pelle. Questa polvere minerale, quindi, risulta utile anche
per attenuare o cancellare le antiestetiche borse sotto gli occhi.

• Crea un composto con 2 cucchiai di argilla verde, il suc-


co di mezzo limone e del tè concentrato. Versa la prepara-
zione negli stampini del ghiaccio e riponi in frigorifero. La
mattina successiva, prendi un cubetto di argilla e passalo
sulle borse sotto gli occhi come rimedio per attenuarle.

120
Per il corpo: vince ritenzione,
inestetismi e flaccidità

L’argilla ammorbidisce la pelle e la depura in profondità.


Inoltre, grazie al suo potere assorbente e alla ricchezza
di minerali, questa sostanza aiuta a drenare e rassodare i
tessuti, riassorbire i gonfiori e ridurre accumuli adiposi e
cellulite. A questo scopo può essere usata sotto forma di
impacchi o in bagni.

Per combattere la cellulite

L’argilla è un’ottima alleata anticellulite: è in grado di assorbire


liquidi e prodotti di scarto del metabolismo e allo stesso tempo
di cedere ai tessuti minerali, rendendo la cute giovane e tonica.

• Realizza il “fango casalingo” miscelando 4 cucchiai di ar-


gilla verde ventilata, mezzo bicchiere di succo di mela, un
cucchiaio di olio di calendula, 3 gocce di olio essenziale di
cipresso, 3 di arancio e 3 di limone. Devi ottenere un com-
posto omogeneo e cremoso, facile da spalmare ma che
non coli (aggiungi eventualmente succo di mela o argilla
se vuoi modificare la consistenza della miscela).
Spalma il fango d’argilla sulle zone più colpite dalla celluli-
te con un pennello; copri le parti trattate con della pellico-
la trasparente da cucina e lascia in posa per 15 minuti cir-
ca. Lascia agire l’argilla fino a quando l’impasto comincia a
screpolarsi. Poi sciacquati con abbondante acqua tiepida
e asciugati tamponando delicatamente.

121
Argilla

Per una pelle liscia e compatta

Il bagno con l’argilla rassoda e rende la pelle liscia e compatta,


“spianando” i cuscinetti. L’argilla assorbe i liquidi e cede minerali
rassodanti. Scegli l’argilla grigia: drena e rassoda.

• Nella vasca da bagno riempita d’acqua versa 3-4 man-


ciate di argilla grigia e 10 gocce di olio essenziale di gi-
nepro. Mescola e resta in immersione per 15 minuti. Esci
dalla vasca senza risciacquarti e coricati per 30 minuti.
• Il gommage riattivante: in un contenitore versa 4 cuc-
chiai di argilla bianca, 2 di acqua di lavanda, un cucchiaino
di olio di jojoba e una goccia di olio essenziale di menta.
Mescola il tutto e applica sul corpo con lenti e delicati
movimenti circolari, poi risciacqua.

Attenua anche le smagliature

Per ridurre le smagliature è necessario utilizzare un prodotto


dall’azione cicatrizzante in grado di “distendere” la pelle della
parte interessata. Anche in questo caso può essere di grande
aiuto l’argilla, date le sue importanti proprietà.

• Amalgama 4 cucchiai di argilla verde ventilata, uno di


miele, un cucchiaino di olio di mandorle dolci, uno di olio
di vinaccioli, uno di olio di avocado, uno di succo di carota
e allunga con acqua per ottenere un composto simile a
un fango. Applica poi sulle smagliature, ricoprendole con
la pellicola. Lascia in posa per 15 minuti e risciacqua con
abbondante acqua tiepida.

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Per una chioma più resistente,
sana e luminosa

L’argilla si rivela una sostanza preziosa non solo per la


cura del corpo, ma anche per la bellezza e la salute dei
capelli. Serve infatti a rivitalizzare la chioma e a regolariz-
zarne la secrezione sebacea.
In particolare in questo caso, la tipologia d’argilla più in-
dicata è quella ghassoul che, essendo maggiormente ric-
ca di saponine, si emulsiona facilmente con l’acqua pro-
ducendo così una schiuma leggera, molto simile a quella
del tradizionale shampoo. Ecco quindi che questa argilla,
abbinata a poca acqua e ad altri ingredienti naturali, può
essere usata al posto del solito shampoo.

Per i capelli grassi e con forfora

La maschera all’argilla applicata sul cuoio capelluto è utile per


togliere l’eccesso di sebo in caso di capelli grassi.
Inoltre, apporta minerali e oligominerali ai capelli che li rendono
più forti e più belli.

• A seconda della lunghezza della chioma, mescola uno


o due cucchiai di argilla verde in polvere, unendo acqua
quanto basta per renderla cremosa. Aggiungi quindi 5
gocce di olio essenziale di ylang ylang e spalma il com-
posto ottenuto sul cuoio capelluto e su tutta la lunghezza.
Lascia in posa 20 minuti e procedi al lavaggio.
Ripeti il trattamento una volta alla settimana.

123
Argilla

Per la capigliatura fragile

L’effetto congiunto dell’argilla unita all’olio di oliva e al miele


svolge un’intensiva e valida azione rigenerante e rinforzante che
aiuta a contrastare la caduta precoce e l’opacità dei capelli.

• Prepara un impasto fatto mescolando un cucchiaio di


olio di oliva, un tuorlo d’uovo, un cucchiaio di miele, 2
cucchiai di argilla verde ventilata e acqua quanto basta
per ottenere una crema morbida. Il composto va lasciato
riposare per mezz’ora, poi si applica sul cuoio capelluto,
massaggiandolo per qualche minuti; poi avvolgi la testa
con un asciugamano caldo e lascia agire per mezz’ora.
Sciacqua e lava i capelli nel modo consueto.

L’impacco per i capelli secchi

Per cancellare dalle chiome secchezza e ciocche rovinate è im-


portante l’idratazione, che regala elasticità al capello.
È bene quindi almeno una volta alla settimana fare una maschera
che agisca in profondità sulle fibre capillari e aiuti a nutrirle e a
ripararle. Le maschere a base di argilla ristrutturano il capello in
profondità e lo rendono più resistente.

• Pre shampoo rivitalizzante: mescola 2 cucchiai di argilla


ghassoul, dell’acqua tiepida, qualche goccia di olio essen-
ziale di rosmarino, un cucchiaio di olio di mandorle dolci,
il succo di mezzo limone e un cucchiaino di miele. Mescola
bene e applica il composto sui capelli umidi. Lascia agire
una decina di minuti e poi risciacqua bene.

124
• Prepara una maschera per irrobustire la chioma. Miscela
in una ciotola capiente 2 cucchiai di argilla verde ventilata,
un cucchiaino di miele, un cucchiaino d’olio d’oliva e tanta
acqua quanto basta per creare un composto omogeneo e
dalla consistenza piuttosto liquida. Quindi aggiungi 4 cuc-
chiai di infuso di e miscela il tutto. Infine applica sui capelli
bagnati e sul cuoio capelluto, lascia agire 5-10 minuti e
risciacqua con abbondante acqua tiepida.

Per un sorriso smagliante

Grazie alla sua composizione e al suo alto potere rimineraliz-


zante, l’argilla bianca fine aiuta a rinforzare lo smalto dei denti.
La preparazione di dentifrici e collutori a base di argilla viene
inoltre arricchita dalla presenza di oli essenziali che regalano alla
bocca un aroma fresco e piacevole.

• Collutorio naturale: mescola un cucchiaino di argilla ver-


de o bianca, un cucchiaino di foglie
secche di salvia o basilico pestate
finemente in un mortaio, un cuc-
chiaio di bicarbonato di sodio in
cui avrai mescolato 3-4 gocce di
olio essenziale di menta piperita
e 3-4 di tea tree oil.
Agita bene il tutto e usalo al
posto del collutorio per fare gli
sciacqui. Questa soluzione è otti-
ma anche per prevenire la carie e
per le gengive deboli.

125
Argilla

Gli altri utilizzi

Una sostanza tuttofare

Naturale, plastica, dotata di mille proprietà, l’argilla è da


sempre utilizzata nei modi più differenti e creativi, dalla
medicina alla cosmetica, dall’arte all’architettura.
Questa “terra miracolosa” opportunamente trattata e la-
vorata può trasformarsi in un’arma efficace per contra-
stare l’attività dei batteri, creando un ambiente ostile alla
loro crescita e proliferazione.
Questa caratteristica fa sì che l’argilla possa trasformarsi
all’occorrenza in una polvere battericida estremamente
efficace anche per la pulizia della casa così come nella
cura delle nostre piante e dei nostri fiori.

126
Un’alleata per le pulizie

L’argilla risulta un valido aiuto per la pulizia e l’igiene della casa.


È detergente, deodorante, antitossica, antisettica e anticalcare.

• Elimina i cattivi odori dal frigo


Metti in frigorifero un po’ di argilla in una ciotola e cam-
biala una volta a settimana per assorbire umidità e cattivi
odori prodotti dagli alimenti (aglio, cipolla ecc.).

• Deterge lavelli e piani di cottura


L’argilla si può usare anche come detergente per lavare
lavelli e piani di cottura: se ne versa una piccola quantità
su una spugnetta bagnata, si passa e si risciacqua.

Per il tuo “pollice verde”

L’argilla serve anche alla buona crescita delle piante: le nutre, le


protegge e le mantiene in vita più a lungo.

• Foglie sane, verdi e brillanti


Sciogli 4 cucchiai di argilla in 2 litri d’acqua e usala per
annaffiare le piante; otterrai come risultato delle foglie più
sane, verdi e brillanti.

• I fiori recisi durano di più


I fiori in vaso sono belli e decorativi ma hanno il difetto di
durare poco. Se hai una piantina o dei fiori recisi che hai
messo in acqua, aggiungi nel vaso un cucchiaio di argilla:
li aiuterà a vivere più a lungo.

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Aceto
e
Argilla
L’aceto, oltre a essere un condimento, è un vero
e proprio rimedio salutare, perché è efficace
come ricostituente, elimina i batteri e riduce
le infiammazioni. Inoltre è utile anche per trattamenti
estetici, per la pulizia e l’igiene della casa.

Anche l’argilla è dotata di sorprendenti proprietà,


molte delle quali poco note: è disinfiammante,
antisettica, battericida, deodorante, assorbente
e cicatrizzante. Si usa contro la gastrite,
l’artrite, le contusioni e le ferite. In più è efficacissima
per rendere liscia e tonica l’epidermide.

Argilla e aceto insieme alleviano il gonfiore


e il dolore dovuti a traumi o contusioni.
Detergono a fondo la pelle e i capelli;
sono alleati preziosi contro il calcare, utilissimi
per pulire e disinfettare le superfici domestiche.

Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

RIZA

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