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Nel calcolo dell’inflazione si tiene conto di tutti i beni e servizi consumati dalle famiglie, fra i quali
figurano:
Lo IAPC è una misura efficace per tenere traccia delle variazioni dei prezzi nell’economia. È come una
mappa che ci aiuta ad assumere le giuste decisioni.
Il nostro compito è mantenere stabili i prezzi. Per raggiungere questo obiettivo facciamo in modo che
l’inflazione – il tasso al quale i prezzi variano nel tempo – resti bassa, stabile e prevedibile: al 2% nel
medio termine.
Esempio 2: la benzina (insieme ad altri combustibili per autoveicoli e lubrificanti) ha un peso del 4,6%;
ciò significa che, rispetto al caffè, la stessa variazione percentuale di prezzo avrà un impatto circa 10
volte superiore sullo IAPC.
1. Rilevazione dei prezzi: ogni mese milioni di prezzi vengono rilevati presso i negozi e online
mediante indagini, i lettori ottici delle casse e processi automatici di estrazione di dati dal web
(web scraping). Questi prezzi, raggruppati in 295 categorie di beni e servizi, coprono l’intera
area dell’euro. Il numero esatto delle voci incluse nel campione differisce da un paese all’altro.
Per ciascun bene o servizio vengono raccolti vari prezzi presso punti vendita differenti in
diverse regioni. Esempio: la componente relativa ai libri tiene conto di varie tipologie di
pubblicazioni (opere di narrativa, di saggistica, di consultazione ecc.) vendute nelle librerie, nei
2. Ponderazione dei gruppi di beni e servizi: ai gruppi di beni e servizi viene assegnato un peso
in base all’importanza che rivestono nel bilancio medio delle famiglie. Per assicurare che
l’indice mantenga la sua rilevanza nel tempo e rispecchi le variazioni dei profili di spesa, i pesi
sono aggiornati regolarmente. Il loro calcolo si basa sui risultati di indagini condotte presso le
famiglie, alle quali si chiede di registrare le proprie spese. I pesi sono medie nazionali che
riflettono la spesa di tutte le tipologie di consumatori (più o meno abbienti, più o meno
giovani, ecc.).
3. Ponderazione dei paesi: ai singoli paesi viene attribuito un peso in base alla rispettiva quota
In seguito al riesame della strategia nel 2021, il Consiglio direttivo ha deciso in favore dell’inclusione
nello IAPC dei costi relativi alle abitazioni occupate dai proprietari, affinché l’indice rifletta meglio gli
aumenti dei prezzi che sperimentano gli individui.
Ma ci vorrà del tempo prima di passare all’applicazione. L’Eurostat sta lavorando a come includere
questi costi nello IAPC.
Nel frattempo la BCE utilizzerà altre misure dell’inflazione che rispecchiano i costi relativi alle
abitazioni occupate dai proprietari per comprendere meglio le variazioni dei prezzi nell’economia.
… per l’area dell’euro? Ogni istituto nazionale di statistica invia i propri dati all’Eurostat, l’ufficio
statistico delle Comunità europee, che quindi calcola lo IAPC per l’insieme dell’area dell’euro.
L’Eurostat assicura anche la qualità dei dati nazionali verificando il rispetto degli standard
giuridicamente vincolanti. Maggiori informazioni sono disponibili nel sito Internet dell’Eurostat.
L’inflazione percepita
Dalle indagini condotte presso i consumatori emerge che questi ultimi spesso percepiscono un livello
di inflazione superiore a quello effettivamente segnalato dagli indici di prezzo. Da cosa dipende quindi
la percezione dell’inflazione? Una serie di studi accademici ha messo in luce che:
Gli aumenti di prezzo attirano maggiormente l’attenzione rispetto ai ribassi e alle situazioni di
stabilità e vengono anche ricordati più a lungo. Tendiamo invece a notare di meno prezzi stabili o in
diminuzione, che hanno comunque un impatto nel calcolo del tasso medio di inflazione.
Notiamo di più gli acquisti frequenti e in contanti: negli ultimi anni i prezzi di alcuni beni e servizi
acquistati abitualmente hanno registrato aumenti superiori alla media, fra questi la benzina, il pane
e i biglietti dell’autobus. Spesso prestiamo eccessiva attenzione alle variazioni di prezzo di queste
voci di spesa quando pensiamo all’inflazione, che potremmo quindi essere portati a sovrastimare.
Notiamo di meno gli acquisti poco frequenti e gli addebiti diretti: una quota considerevole del
bilancio delle famiglie è destinata a beni e servizi acquistati con minore frequenza, ad esempio
autoveicoli e vacanze. Vi sono inoltre pagamenti che spesso effettuiamo mediante bonifici
automatici (addebiti diretti e ordini permanenti), ad esempio per l’affitto o la bolletta telefonica.
Quando pensiamo all’inflazione tendiamo a notare meno questo tipo di spese e le relative
variazioni di prezzo.
Inflazione “personale”: lo IAPC si basa su un paniere medio di beni e servizi rappresentativo per
tutte le famiglie. Tuttavia, quelle che risentono di livelli di inflazione superiori alla media potrebbero
esserne maggiormente coscienti rispetto a quante beneficiano di tassi inferiori.
Esempio: se, rispetto ad altri beni e servizi, la benzina registra un rincaro notevolmente maggiore, i
cittadini che si servono spesso dell’automobile possono percepire un tasso di inflazione superiore
a quello misurato sullo IAPC poiché la loro spesa personale per la benzina è più alta della media.
Quanti non utilizzano invece l’automobile, o ne fanno un uso limitato, saranno soggetti a una
minore inflazione personale.
I tassi di inflazione sono calcolati su base annuale, ma con la memoria risaliamo a un passato più
remoto: in genere viene indicato il tasso di crescita dello IAPC sui dodici mesi (ciò significa che il
livello generale dei prezzi in un determinato periodo di tempo, ad esempio gennaio 2009, viene
confrontato con quello dello stesso periodo dell’anno precedente, in questo caso gennaio 2008),
ma sulla percezione dei cittadini può incidere il ricordo dei prezzi di diversi anni prima. Su un
periodo di tempo prolungato i prezzi tendono a registrare un aumento considerevole, anche se il
tasso di inflazione sui dodici mesi è moderato. Se ad esempio il tasso di variazione dello IAPC è
pari al 2%, dopo dieci anni il livello generale dei prezzi sarà aumentato di oltre il 20%.
Esempio: il prezzo degli autoveicoli può avere registrato un incremento, ma spesso i nuovi modelli
includono caratteristiche di serie che prima venivano vendute come optional (ad esempio un
sistema di navigazione satellitare, l’aria condizionata e gli airbag). In questi casi il rincaro è
parzialmente dovuto al miglioramento della qualità, non soltanto all’inflazione. Se i prezzi degli
autoveicoli sono aumentati in media, poniamo, del 5% ma l’incremento della qualità ha
rappresentato l’1%, lo IAPC riflette un rincaro del 4% per questo genere di consumo.
Esplora i dati
Area dell’euro: inflazione al consumo dal 1961
Negli anni ’70 e ’80 molti paesi europei registravano elevati livelli di inflazione, che si sono tuttavia
considerevolmente ridotti a partire da metà degli anni ’90, grazie ai preparativi intrapresi per
l’introduzione dell’euro e alla politica monetaria della BCE.
In tempi molto recenti i tassi di inflazione sono significativamente aumentati, soprattutto per effetto
dei rincari dei beni energetici e alimentari.
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Esamina i dati più recenti e le serie storiche a partire dal 1996; concentrati sui singoli paesi e segui
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