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AREA DI UNA FIGURA PIANA: AREA RETTANGOLI E

AREA TRIANGOLI
Nel percorso si possono individuare tre fasi principali.
La prima fase è dedicata alla costruzione del concetto di estensione di
una figura geometrica del piano, a partire dal confronto di due figure.
In questa prima fase ho avuto particolarmente riguardo a uno degli
aspetti più problematici dell’insegnamento della geometria nella scuola
primaria: la confusione che molti bambini fanno tra la misura, o il
calcolo, del perimetro di una figura e della sua area. Fin dell’inizio
propongo ai bambini, nel confronto tra due figure, di esplorare delle
situazioni che li conducano a capire che misurare la lunghezza del
contorno (perimetro) di quelle figure non serve per stabilire quale delle
due abbia l’interno (area) maggiore.
Nella seconda fase la costruzione del concetto di area viene effettuata
in concreto, ricorrendo a tassellature proposte dai bambini che
sfruttano, dapprima una figura campione e successivamente le unità
di misura convenzionali.
Nella terza fase i bambini vengono condotti a scoprire la formula per
calcolare l’area del rettangolo e poi quella dei triangoli, attraverso
trasformazioni, da loro scoperte, che riconducono la determinazione
dell’estensione di quelle figure a quella di un opportuno rettangolo.
PRIMA FASE: cartoncini isoperimetrici
Consegno ad ogni alunno una coppia di figure isoperimetriche: un
quadrato e un rettangolo opportunamente ritagliati su un cartoncino
colorato avendo cura di scegliere colori diversi. Insieme alle figure
consegno loro anche un foglio di carta e li invito a rispondere alla
seguente domanda: “Secondo te quale delle due figure è più grande?”
Ho comunicato ai bambini che potevano manipolare e utilizzare i
cartoncini come preferivano, senza preoccuparsi di rovinarli, purché
servisse a trovare una risposta. Ho ulteriormente spiegato che tutte le
risposte sarebbero state accettate e che non esisteva una risposta
giusta o sbagliata.
Una parte degli alunni ha misurato il perimetro delle due figure e,
verificando l’uguaglianza dei perimetri, ha concluso che le due figure
sono di uguale grandezza.
Altri alunni hanno provato a sovrapporle, verificando che una delle
figure è più grande perché non viene completamente ricoperta dalla
carta che forma l’altra figura. Una figura è più grande dell’altra perché
“c’è più carta”.
La discussione collettiva delle risposte individuali si è rivelata molto
preziosa, in quanto ha permesso di chiarire a tutti gli alunni che non
serve calcolare il perimetro per stabilire se una figura è più grande di
un’altra. Insisto molto su questo punto in quanto spesso molti alunni
credono ingenuamente che esiste una sorta di dipendenza tra
perimetro e area di due figure, ma in realtà non esiste una relazione tra
i due. Queste false interpretazioni di tali concetti generano le c. d.
misconcezioni. Spiego ai bambini che il perimetro è la misura del
contorno della figura che è altra cosa rispetto alla sua estensione, allo
spazio che essa occupa. Dunque siamo arrivati alla conclusione che per
confrontare la grandezza di due figure, bisogna sovrapporle.
e risulterà più grande, cioè più estesa, la figura la cui superficie non
risulta completamente ricoperta dalla superficie dell’altra figura.
A questo punto inviterò gli alunni a elaborare una scheda di sintesi del
lavoro svolto per fissare la scoperta fatta in questa fase del percorso.
Ora è necessario condurre i bambini a comprendere che sovrapporre
non è misurare, cioè non si può sapere di quanto una figura è più
estesa di un’altra.
SECONDA FASE
Per favorire questa consapevolezza nei bambini bisogna porli di fronte
a un’altra situazione problematica che escluda la sovrapposizione.
Dunque pongo loro un nuovo quesito: “Sarà più estesa la superficie
della porta d’ingresso dell’aula o la superficie del piano della cattedra?”

TERZA FASE
Il lavoro continua con la proposta di attività che consentono ai bambini
la sperimentazione del calcolo dell’area del triangolo.
Consegno a ciascun alunno un triangolo isoscele opportunamente
ritagliato su cartoncino, avendo cura di costruirlo con dimensioni
espresse in misure non decimali e chiedo ai bambini di rispondere
individualmente per scritto alla seguente domanda: “Come fareste a
calcolare l’area di questo triangolo? Disegna, scomponi, ricomponi e
scrivi.
La maggior parte dei bambini ha operato in questo modo:
1 Ritagliando il triangolo lungo il suo asse di simmetria
2 Spostando e capovolgendo uno dei due triangoli ottenuti in modo da
formare con l’altro un rettangolo
3 Misurare la base e l’altezza del rettangolo ottenuto e moltiplicare tra
loro le due misure (base per altezza)
Invece Gaia, Alice e Luca per rendere il lavoro più veloce hanno
direttamente applicato la formula base per altezza, ma dopo aver
eseguito i calcoli necessari, si sono resi conto che, applicando
direttamente al triangolo la formula base per altezza, l’area del triangolo
risultava esattamente il doppio rispetto all’area ottenuta trasformando
il triangolo in rettangolo.
La socializzazione dei lavori individuali ha fatto emergere questo errore,
che ho adeguatamente approfondito con i bambini e ha rappresentato
un’ottima opportunità per far comprendere come mai per calcolare
l’area del triangolo si deve moltiplicare la misura della sua base con la
misura della sua altezza e poi dividere il risultato per due. Dunque
grazie a questo errore tutti gli alunni hanno compreso che applicando
direttamente al triangolo la formula base per altezza, l’area del triangolo
risulta essere esattamente il doppio dell’area ottenuta trasformando il
triangolo in un rettangolo equi esteso.
Procedo con le stesse modalità operative anche per il triangolo
rettangolo e il triangolo scaleno. Questo ha permesso ai bambini di
individuare agevolmente la modalità necessaria per calcolare l’area
delle figure: in entrambi i casi i bambini hanno “trasformato”, mediante
opportune operazioni di ritaglio e ricomposizione, il triangolo di
partenza o in un rettangolo o in un parallelogramma che hanno o la
stessa estensione o estensione doppia rispetto al triangolo. Inoltre
hanno dimostrato anche di aver acquisito la consapevolezza di quello
che stanno facendo riuscendo a calcolare correttamente l’area del
triangolo loro consegnato.
La socializzazione dei lavori individuali poi è sempre preziosa, in quanto
ha permesso ai bambini di comprendere il significato della formula per
il calcolo dell’area dei triangoli (base per altezza):

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