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SCUOLA CITTÀ PESTALOZZI

Scuola sperimentale statale - Centro Risorse per la formazione docenti


Via delle Casine, n.1 50122 FIRENZE tel. 055-2340825 fax 055-2261070
e-mail: pestal@tin.it URL: http://www.bdp.it/pestalozzi

nome di chi redige la scheda…Stefania Cotoneschi……………………………………………….

TITOLO….ATTIVITA'…PERCORSO.…PROGETTO……TIPO DI LAVORO

“Il censimento a scuola” spiegare la statistica come un gioco


progetto del Ministero in collaborazione con UMI e ISTAT

CONDUTTORI DELL'ESPERIENZA (nome e cognome, qualifica, area disciplinare)


…………………………………………………………………………………………………..
Stefania Cotoneschi, insegnante elementare, area matematico-scientifica

MODALITA' DI LAVORO (in compresenza, da soli, in piccolo gruppo….)


…………Da sola, ma in gran parte in compresenza con una tirocinante: Claudia Novelli
testo di riferimento: E.Lombardo, G.Ottaviani “Censimento a scuola, guida per gli insegnanti delle
scuole lementari” ISTAT

ANNO/I SCOLASTICO…2000-01 durata in ore..circa 40 ore.......................

CLASSI COINVOLTE………Quarta elementare ( Il progetto è stato seguito anche dalla seconda


media, ma non era prevista collaborazione delle due classi)

SPAZI e TEMPI (dove si svolge l'attività e in quali momenti della giornata…..)


Prevalentemente in aula, durante le ore di matematica. ( giovedi e venerdi mattina dalle 9 alle
10.30)

MATERIALI PRODOTTI (es. registrazioni, disegni, grafici, testi…..)


Matrice dei dati su cartelloni, grafici, registrazione di testi sui quaderni dei ragazzi, questionari
inviati per via telematica all’ISTAT, diario di bordo da parte della tirocinante.

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Descrizione del lavoro:
IDEA E TEMA CENTRALE, gli aspetti più interessanti dell'esperienza, accenni alla fase di
preparazione, conclusione.
L’iniziativa era stata pubblicizzata in Internet, nel sito www.istruzione.it e da subito avevo deciso di
partecipare al progetto che era rivolto alle quarte elementari e alle seconde medie.
La scelta e’ stata guidata dal fatto che la statistica rappresenta una parte importante della
matematica che si dovrebbe affrontare a scuola e con questa occasione mi sembrava di poter
offrire ai ragazzi un contesto significativo per l’apprendimento.
Speravo che attraverso la statistica affrontata e usata nel progetto potessero essere veicolati anche
importanti concetti di aritmetica e geometria, quali ad esempio percentuali, proporzionalità,
misura, elementi ci calcolo orale, rappresentazioni grafiche, uso del piano cartesiano…
Come si evidenzierà nel corso della descrizione dell’esperienza effettivamente con le attività
proposte dal progetto si sono avute molte occasioni per discussioni interessanti e per acquisire in
contesto contenuti significativi della matematica.

Per la programmazione delle attività ci siamo serviti del testo che era stato preparato dall’ISTAT e
che era stato spedito alle scuole prima di iniziare il lavoro. Si tratta di un testo per l’insegnante
che però può essere in parte riprodotto anche sotto forma di schede per gli alunni e che risulta
molto chiaro sia per la stesura chiara e comprensibile sia per la gradualità degli argomenti.
Assai utili gli obiettivi esplicitati e le note storiche riguardanti i censimenti.
Tutto il progetto era stato pensato per far si` che i ragazzi stessi possano essere da guida agli
adulti per il censimento che si svolgerà` in tutte le famiglie italiane nell’autunno del 2001.

Questo aspetto molto importante per la motivazione dei ragazzi e` stato assai utile a far vivere con
molto coinvolgimento tutta l’attività.
Altro aspetto importante e` stato che ho proposto questo progetto come parte preponderante del
tirocinio in quarta nelle ore di matematica.
La tirocinante non sembrava molto interessata a seguire la matematica, aveva interessi nel settore
antropologico, cosi` ho pensato che con questo progetto il suo interesse e la sua partecipazione
fossero maggiormente attirati.
E` stato cosi` il lavoro ha entusiasmato Claudia, che ha svolto anche un prezioso lavoro di
documentazione, facendo puntualmente un diario di bordo nel quale sono registrate discussioni,
impostazioni, espedienti didattici, e tutto il lavoro dei ragazzi.

Preparazione
Poiché il materiale era stato richiesto l’anno passato ed i ragazzi sapevano che avremmo
partecipato a questo progetto, quando abbiamo ricevuto il pacco lo abbiamo aperto e attaccato i
manifesti a scuola.
E’ stata fatta una conversazione iniziale sul significato di statistica e si è cercato di ricordare in
quali circostanze avevano sentito questa parola.

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Svolgimento (come si è svolta l'esperienza, cosa "in concreto" è stato fatto).
1° incontro – presentazione dell’attività come progetto nazionale. Cosa significa censimento con
note storiche tratte dal testo di riferimento: E.Lombardo, G.Ottaviani “Censimento a scuola, guida
per gli insegnanti delle scuole elementari” ISTAT (pag. 4)
2° incontro – Come preparare un questionario- Cosa potremmo chiedere a dei bambini come noi
per avere informazioni sulla loro classe.
3° incontro – Formulare domande per ottenere informazioni su:
• Sesso, età, statura
• Luogo di nascita
• Mezzo di trasporto usato per andare a scuola
• Abitudini sulla colazione
• Gradimento per gli spettacoli TV
• Lettura di libri
• Dimestichezza con internet
Questo lavoro viene fatto a coppie ed è seguito da una discussione che termina con alcune
considerazioni importanti:
Le domande devono essere chiare ossia ben poste.
Tutti gli individui devono essere considerati.
Le risposte devono essere riferite allo stesso giorno
I questionari devono essere tutti uguali.
Alcune domande possono sembrare chiare ma non lo sono per chi legge, bisogna sforzarsi di
mettersi dal punto di vista di chi legge.
Quando si formulano le domande bisogna pensare anche agli altri, magari in situazioni molto
diverse dalla nostra.
4° incontro – Analisi del questionario seguendo le domande di pag.11 del testo
Ogni domanda serve a rilevare un carattere statistico. Distinzione tra dati quantitativi e qualitativi.
Non esistono risposte giuste o sbagliate per un questionario, ma si può parlare di accuratezza delle
risposte.
Tra i caratteri si distinguono quelli che si esprimono con un numero ordinale e quelli che si
esprimono con un numero cardinale, fra questi ultimi sono ancora da distinguere i conteggi e le
misure.
Nasce da una bambina una domanda curiosa: I decimali possono essere ordinali?
Rilancio la domanda ai bambini, alcuni pensano di sì altri di no. La bambina che ha posto la
domanda dice di sì e spiega che ad esempio nella numerazione delle domande del questionario 3.1
–3.1… i decimali vengono usati come ordinali e lo stesso avviene per capitoli e paragrafi.
Dopo qualche riflessione arriviamo a dire che li possiamo usare come ordinali tutte le volte che
abbiamo bisogno di aggiungere all’ordinamento qualche elemento in ritardo. Per esempio
nell’elenco alfabetico della classe, quest’anno è arrivato un bambino nuovo e abbiamo dovuto
riordinare tutto l’elenco. Tutti quelli dopo di lui hanno cambiato numero d’ordine.
Se avessimo usato i decimali, mettendo la parte intera in relazione alle lettere iniziali del cognome
e i decimi per indicare i bambini con quella iniziale, l’ordinamento non sarebbe cambiato, sarebbe
solo stato aggiunto il nuovo alunno.
Fra due decimali è sempre possibile inserirne un altro.

5° incontro Misure e conteggi:


Ognuno prova i rimbalzi con la palla e registra il numero, poi conta i battiti del suo cuore in un
minuto e misura la propria statura in cm registrando anche i mm. Volutamente avevo chiesto di
scrivere anche i mm perché nel questionario sono previsti solo tre spazi per scrivere la statura,
così si presenta il problema dell’approssimazione. Fra le misure ci sono anche due bambini che
hanno 141,5 cm. Una di questi G., dice di avere la soluzione ma anche un ulteriore problema:
Alla lavagna sono presenti tutte le misure dei bambini: si scrive solo la parte intera quando i mm
sono 1,2,3,4 -–si scrive invece il numero intero successivo se i mm sono 6,7,8,9. L’ulteriore

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problema è che non so come si può fare con la mia misura 141,5.
L’altro bambino di 141,5 propone di misurarsi di nuovo perché forse avevamo fatto un errore (non
è un caso che i bambini coinvolti con le loro misure siano i più attivi!).
Accettiamo e riproviamo:

Valerio 1° misura 141,5 cm 2° misura 141,2 cm


Gaia 1° misura 141,5 2° misura 141,8
Chiedo come possiamo fare ora.
V. dice che potrebbero essere tutte e due non precise!
Suggerisco di pensare ad uno strumento della matematica che abbiamo imparato e che potrebbe
essere utile in questa situazione.
I. dice: Si potrebbe fare la media!
Facciamo la media aritmetica e approssimiamo, G. per eccesso 142cm e V. per difetto 141cm.
6° incontro - Giorno stabilito per rispondere al questionario.
7° incontro - Ricerca di un modo di organizzare i dati, la matrice dei dati.
Chiedo ai bambini come si potrebbero raccogliere tutti i dati. Pensano ad una tabella “molto
grande” con tutti i nomi dei bambini in verticale e tutte le domande in orizzontale.
Cerchiamo di trovare dei titoli per le colonne, per non riportare la domanda per esteso. Si
individuano i “caratteri”. Poi si discute se è possibile raggrupparli e si distinguono tre classi di
dati
Dati anagrafici e personali, la famiglia, aspetti di vita quotidiana.
Si discute anche rispetto ad indicare il nome in verticale, sui questionari non abbiamo il nome,
ogni individuo conta come “unità statistica” e non serve poterlo riconoscere col nome, dobbiamo
però indicare un numero d’ordine per sapere quanti questionari abbiamo spogliato, e da quante
unità è composto il nostro collettivo statistico.
Spiego ai bambini che noi siamo solo una piccola parte della popolazione che risponderà al
questionario.
Preparato una matrice su cartellone da attaccare in classe. Ogni bambino avrà poi la sua da
riempire sul quaderno (uso consapevole della tabella a doppia entrata).
8°,9° incontro – spoglio dei questionari e registrazione sulla matrice dei dati. A turno ogni bambino
legge un questionario ed uno registra sulla matrice, tutti registrano sulla propria matrice.
Una bambina fa notare che non è giusto parlare di preferenze di animali, come è indicato sulla
matrice tratta dal testo, quando si chiede gli animali posseduti. Non sempre chi possiede un
animale è perché si tratta del suo animale preferito. In questo caso non si è pensato bene alle
possibili situazioni che si presentano.
10° incontro Analisi dei dati relativi alla composizione della classe. Importanza del titolo e della
data quando si compila una tabella.
Un bambino conta sulla matrice: notiamo che l’ultimo ordinale sulla matrice ci dà la cardinalità
dell’insieme. Passiamo dalla tabella ad un grafico a colonne e mettiamo come titolo: Composizione
della classe quarta 21.03.01 – Frequenza assoluta.
Risultano M 9/20 e F 11/20 Che cosa rappresenta questo dato?
Qualcuno pensa alla percentuale, ma si corregge subito dicendo: Ah! No è su 20. Introduco così il
termine frequenza assoluta.
Qualcuno dice : Ma si potrebbe trovare la percentuale?
Scriviamo il problema:
Se invece di 20 fossimo 100 quanti dovrebbero essere i maschi e quante le femmine per mantenere
la stessa proporzione?
M. fa un’ipotesi a voce alta: se fosse 50% dovrebbero essere la metà di venti, cioè 10, allora 40%
perché i maschi sono 9. Chiedo se torna a tutti e se è sicuro. Qualcuno dice no! E: tu hai contato
per 10 invece dovresti contare per 5! M. dice: Ho capito! (E’ eccitato)Intanto C. dice che si
dovrebbe vedere quante volte il 20 sta nel 100. I. risponde : 5 volte.
E. : allora ogni unità vale 5. M. I maschi della nostra classe sono il 45%.
Chiedo e le femmine? Lui risponde che non ci ha ancora pensato. I: Ma è facile! La somma deve

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fare 100. ( sottolineo dicendo: devi fare il complemento a 100) e M. sicuro: Le femmine sono il
55%.
C. dice che si può vedere quanto fa 9:20 e 11:20.
Lo facciamo con la calcolatrice e troviamo 0.45 e 0.55
Chiedo di leggere il decimale e di indicare cosa sono i 45 ed i 55.Molti rispondono centesimi.
Chiedo allora di scrivere questi due numeri con una frazione
45/100 e 55/100.
Abbiamo così la percentuali e quasi tutti i bambini conoscono la scrittura %.
( Credo che per arrivare alla frazione sia stato facilitante il fatto che già dall’anno passato nella
prova di tabelline si registravano i successi con una frazione es. 55 risposte giuste su 64 si scrive
55/64).
Facciamo sul quaderno il grafico della frequenza percentuale.
M. osserva che l’altezza delle colonne è la stessa che nella frequenza assoluta. Notiamo che quello
che cambia è la legenda, o meglio la scala del grafico. Facciamo anche un altro tipo di
rappresentazione, un areogramma che avevamo già usato in geografia per indicare la percentuale di
pianura, collina e montagna in una regione.
Abbiamo raccolto i numeri di maschi e femmine per le altre classi della scuola.
Facciamo la percentuale per tutte le classi ( è un esercizio per consolidare la tecnica, ma non appare
come tale, appare come una esigenza di conoscenza della composizione della nostra scuola).

Anche per i grafici cerchiamo di consolidare la conoscenza con altre applicazioni: a scienze
stiamo registrando la crescita dei germogli di bambù, lo facciamo con un grafico cartesiano ed
abbiamo bisogno di capire quanto valgono i casellini in ascissa e in ordinata.
11° incontro. Continua la riflessione sui dati raccolti, lavoriamo sulle altezze. Facciamo una
tabella . evidenziamo, colorando, i maschi e le femmine.
Troviamo l’altezza media dei maschi e delle femmine.
Ordiniamo i dati in modo crescente, individuiamo il valore mediano nei due ordinamenti. Notiamo
che la media e la mediana non coincidono.
Chiedo di pensare ad un modo per raggruppare tutte le altezze dei maschi.
Ci sono varie ipotesi e M. propone: si possono raggruppare insieme tutte quelle che stanno sul 120
e qualcosa, o sul 130 e qualcosa o sul 140 e qualcosa.
Alla lavagna scriviamo 128 * 133-134-135-135-139-139-139 * 141-141
Si discute sul perché scrivere più volte valori uguali.
Introduciamo dal libro il Diagramma ramo-foglia.
I bambini non hanno difficoltà con questa rappresentazione.
(Credo che questa attività serva molto a rafforzare i concetti di decina e unità)
Rappresentazione con un istogramma dei dati presi dalla tabella ramo-foglia
Questo passaggio è risultato difficile per qualcuno.
12° incontro ( da soli con la tirocinante). Lavoro sui fratelli e le sorelle. Rappresentazione con
diagrammi di Venn. Chi ha sia fratelli che sorelle sta nella intersezione (ma non abbiamo usato
questo termine.
13° incontro Lavoro sul gradimento della TV. Varie ipotesi per inventare modi di
rappresentazione. I bambini hanno avuto moltissime idee, alcune ispirate ai modi già utilizzati,
altre originali.
Tra le proposte:
• Una scaletta in cui ogni scalino rappresenta una valutazione per la TV
• Un televisore in cui lo schermo ha la funzione di un areogramma
• Un grafico a colonne
• Un grafico a torta
• Una specie di tiro a segno con cerchi concentrici in cui nel mezzo ci stanno quelli che hanno
risposto moltissimo, lo spessore delle corone varia a seconda delle risposte
• Un tornado, l’elica crescendo rappresenta il gradimento e sulla linea scritto il numero delle
risposte

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Per niente 0 – un po’ 2 – molto 12 – moltissimo 6
Trasformiamo questi dati in percentuale
2= 10% 12=60% 6=30% 0 = 0%

Una delle proposte era stata anche il grafico a torta ( era già stato visto in una rappresentazione
che un bambino aveva fatto col suo babbo al computer).
Nella torta dobbiamo fare 20 spicchi uguali. Come possiamo fare?
Dividiamo la torta in quarti e poi ogni quarto lo dividiamo in cinque parti cercando di essere più
precisi possibile.

Conclusione
Per concludere il lavoro abbiamo preparato le prove di verifica, per questo abbiamo recuperato i
dati relativi alla seconda media riguardanti le altezze e la composizione della classe. Abbiamo
quindi chiesto ai bambini di rielaborare queste informazioni in modo analogo a quanto avevamo
fatto per i dati della nostra classe. Abbiamo poi fornito un paio di situazioni grafiche tratte da
riviste ed abbiamo chiesto di interpretarle ai bambini.

Tutto il lavoro è stato molto interessante, in particolare mi è sembrato assai utile anche per
veicolare concetti matematici quali la percentuale, la proporzionalità, l’idea di numero decimale, la
misura…
Alla fine abbiamo riproposto ai bambini stessi una domanda che uno di loro aveva fatto il primo
giorno ”Cosa c’entra il censimento con la matematica?”
Loro stessi hanno dato queste risposte:
• Mentre lavoravamo al censimento abbiamo usato molti simboli, modi, strumenti e operazioni
della matematica
• Abbiamo contato e usato i numeri, abbiamo fatto dei calcoli, abbiamo misurato, abbiamo usato
le frazioni e le percentuali, abbiamo rappresentato i dati con delle tabelle, abbiamo usato i
numeri decimali, abbiamo fatto dei grafici.
• Abbiamo raggruppato secondo un criterio, abbiamo ragionato
• La statistica è una scienza che si usa nel censimento, però la statistica usa degli strumenti della
matematica
• Nella matematica ci sono varie cose che si usano per fare il censimento, ma ci sono anche delle
cose che non si usano. Quando si fa il censimento si usa la matematica, ma quando si fa
matematica non si usa il censimento.
Questo è stato un importante momento di metacognizione, che ogni bambino ha naturalmente
percepito al suo livello (individualizzazione).

Indicazioni pedagogiche e didattiche sul lavoro svolto.


Questa attività mirava a dare spazio alla statistica che di solito viene trascurata o tratta
marginalmente nella scuola di base.
Le competenze che si volevano sviluppare erano di tipo disciplinare, legate appunto alla raccolta e
trattamento di dati nonché alla loro rappresentazione.
La metodologia è stata quella della ricerca insieme attraverso la discussione su problemi.

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Uno degli scopi principali è stato quello di cominciare ad attrezzare il futuro cittadino con
competenze che gli permettano di avvicinarsi in modo consapevole e critico alle notizie dei media
che spesso utilizzano la statistica per mandare messaggi di vario genere.
Molte conoscenze e competenze sono state però tratte direttamente dagli obiettivi di matematica ,
ossia si sono veicolate attraverso la statistica molte conoscenze che avremmo comunque dovuto
affrontare in quarta o quinta, magari partendo da pretesti diversi-

Difficoltà (le difficoltà ed i problemi incontrati Eventuali soluzioni (le soluzioni o i correttivi
nello svolgere il lavoro progettato) trovati, se ce ne sono).

Non ci sono state difficoltà

Osservazioni sui risultati (riflessioni sul lavoro svolto e sugli obiettivi raggiunti o da raggiungere)
La conoscenza della classe e quindi di noi come gruppo è stato particolarmente stimolante e molto
coinvolgente perché assai vicino ai bambini come tema, li prendeva molto sul piano emotivo.
Assai legata come attività anche al progetto benessere e alla educazione alla diversità, soprattutto
nella fase in cui si è lavorato sul questionario e si è sperimentato la formulazione di domande.
Nella parte di verifica aver attinto ai dati di una classe di ragazzi più grandi è stata una scelta felice,
anche questo ha spinto la curiosità dei bambini, perché in qualche modo hanno proiettato loro stessi
nel futuro per veder quanto sarebbero cresciuti in 3 anni.

Data la specificità del tema e la compattezza nel tempo, questo progetto è stato assai utile anche
come argomento da far seguire alla tirocinante. La ragazza è stata molto coinvolta e ha collaborato
notevolmente alla documentazione tenendo un prezioso quanto puntuale diario di bordo.

Possibili sviluppi (ipotesi per la prosecuzione del lavoro)


L’occasione fornita dall’ISTAT è stata fondamentale, comunque dati i risultati positivi, sarebbe
bene creare delle situazioni analoghe magari in contesti di scambi con altre scuole.

Condizioni di trasferibilità dell'esperienza


Si può ripetere con tutti contenuti e i modi, cercando un pretesto ed un contesto adeguato per
stimolare l’interesse

Ore di compresenza Può essere svolto anche non in compresenza


ore di attività di personale esterno (se ci sono state) NO
(tipo di competenze dell’operatore, ore di intervento)

Altre osservazioni: Sono necessarie dalle 30 alle 40 ore di attività a classe intera.

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