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Istituto Comprensivo

SCUOLA-CITTÀ PESTALOZZI
Scuola sperimentale statale
D.M. 10.03.06 - ex art. 11 D.P.R. n. 275/1999 - Scuola Laboratorio - Centro Risorse per la formazione docenti

Matematica Ri-creativa
Francesca Stefania

 Presentazione/descrizione

E’ un’attività proposta a gruppi di alunni interclasse (V el. e I media) nell’ambito del progetto “gruppi a 4
mani”, sono previsti 8 incontri per ogni gruppo di 10 alunni. Nel gruppo matematica ri-creativa gli alunni
sono coinvolti nell’esame di giochi matematici, che incuriosiscono e divertono, ricerca delle soluzioni a
piccoli gruppi, confronto con il gruppo classe. I giochi in una seconda fase vengono classificazione per
tipologie, si ricercano strutture che si ripetono (gli ingredienti) su cui si inventano nuovi giochi.

 Indica al massimo 3 competenze trasversali e possibilmente tre competenze disciplinari ad esse


associate presenti in modo significativo nell'attività

competenze trasversali competenze disciplinari

▪ problem solving ▪ trovare soluzioni e argomentarle, sostenendo


▪ comunicare la scelta delle strategie usate
▪ pensiero creativo ▪ trasformare il linguaggio comune in
linguaggio matematico
▪ sviluppare un atteggiamento positivo verso la
matematica

 Prova a dire come concretamente vengono attivate queste competenze e come i ragazzi se ne
appropriano e quali difficoltà incontrano ad apprenderle

L’uso del gioco consente agli alunni di scoprire gli aspetti più affascinanti della matematica: espressione di
creatività, di inventiva, di piacere della scoperta, il gioco quindi contribuisce a maturare un atteggiamento
positivo nei confronti di questa materia spesso ritenuta dagli studenti difficile e noiosa. Gli alunni si
cimentano nella risoluzione di vari giochi a piccoli gruppi, che nella maggior parte dei casi si formano
liberamente, per contribuire a creare piacere verso l’attività, la possibilità di collaborare rafforza la fiducia
nelle capacità del singolo alunno. Ogni gruppo spiega agli altri le proprie strategie risolutive, utilizzando
anche simboli adeguati, si osservano così analogie e differenze. Giungere alla soluzione di un gioco dà
soddisfazione, stimola la creatività e consolida la conoscenza di un ragionamento che si potrà ripetere in
situazioni analoghe. La riscrittura creativa di un gioco, potrà avvenire solo se l’alunno ha colto a pieno il
ragionamento risolutivo dei vari casi affrontati.
Le difficoltà riguardano la comunicazione delle strategie risolutive attraverso il linguaggio e la
rappresentazione attraverso opportuni simboli.

 Descrizione del contesto

Le attività si svolgono in un gruppo di alunni di 10 interclasse, di V e di I media. Il diverso livello di


conoscenze matematiche degli alunni è poco significativo; nell’analisi di un gioco matematico infatti è
rilevante, più delle competenze matematiche specifiche, il “costruire” la matematica che serve per risolvere
il problema.
I giochi inventati vengo poi scritti al computer, e illustrati per essere pubblicati sul tartaruga express.

 Descrizione delle azioni dell’insegnante e delle competenze messe in atto

Cosa fa l’insegnante?
L’insegnante sceglie i giochi da analizzare secondo opportuni criteri: devono incuriosire; possibilità di
giungere alla soluzione da parte di tutti; il più possibile vari ma anche simili (almeno due utilizzano una
formula risolutiva analoga), devono avere una struttura versatile che si presta a delle variazioni; possibilità
di raggrupparli secondo criteri;
Ascolta le varie strategie di soluzioni trovate, fa una sintesi, senza tralasciare i percorsi sbagliati.
Quando serve interviene con esempi, in particolare nella rappresentazione della soluzione.
Guida la discussione riguardo alla individuazione degli “ingredienti” dei giochi, dando suggerimenti e
spunti di riflessione.

Competenze dell’insegnante
▪ capacità di ascolto
Ho rilevato che gli alunni incontrano non poche difficoltà nel raccontare il procedimento logico seguito per
la soluzione del problema-gioco, che richiede astrazione e simbolizzazione. In questi casi forte è la
tentazione per l’insegnante di anticipare quello che secondo il suo intuito potrebbe essere il procedimento
seguito dall’alunno, perdendo in questo modo un’importante occasione di apprendimento. Pertanto
occorre che l’insegnante, nella tempistica della didattica, dia priorità agli aspetti recettivi su quelli
informativi. Prima ascoltare, sempre!
▪ saper accogliere le esigenze del gruppo, valorizzarle e indirizzarle verso gli apprendimenti attesi.
Anche percorsi sbagliati vanno valorizzati sia perché sottendono considerazioni logiche che non vanno
sottovalutate sia perché posso offrire spunti di riflessione successivi.

20 novembre 07 – Commissioni di ricerca

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