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Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Toscana

nell’ambito del progetto

Rete Scuole LSS


a.s. 2016/2017
I.C.S. «G.GARIBALDI» SUBBIANO-CAPOLONA

Scuola primaria Sandro Pertini Subbiano


CLASSE 1°D
Insegnante: Molli Rossana

NUMERI FAVOLOSI
C’era una volta, anzi 2….
COLLOCAZIONE DEL PERCORSO NEL CURRICOLO
VERTICALE

Questo percorso di matematica è inserito:


 nella programmazione delle classi prime e nel
curricolo verticale elaborato e condiviso dai
docenti dell’Istituto Comprensivo «Giuseppe
Garibaldi» di Capolona- Subbiano;
 nel progetto promosso dalla Regione Toscana
« Rete Scuole LSS ».
Le attività sono state programmate sulla base
degli obiettivi di apprendimento previsti dalle
Indicazioni Nazionali per le seguenti discipline:
Matematica, Italiano, Geografia, Storia, Musica,
Motoria, Arte e Immagine.
INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della


scuola primaria:
 L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale
con i numeri naturali.
 Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di
incertezza.
 Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e
matematici.
 Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di
contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo
sia sui risultati.
 Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le
proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri.
 Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica
attraverso esperienze significative che gli hanno fatto intuire
come gli strumenti matematici siano utili per operare nella
realtà.
I.C. GIUSEPPE GARIBALDI
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE
MATEMATICA
Competenze attese al termine della classe prima
L’alunno/a:
 sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla
matematica;
 legge e scrive i numeri naturali entro il 20 e sa associarli alle
relative quantità;
 usa i numeri per contare, ordinare e confrontare gli oggetti;
 conosce il valore posizionale delle cifre;
 individua strategie per contare;
 esegue addizioni e sottrazioni usando oggetti e
rappresentazioni grafiche;
 analizza e rappresenta una situazione problematica;
 Perviene alla risoluzione di situazioni problematiche con
l’uso appropriato di strumenti aritmetici e non.
ELEMENTI SALIENTI DELL’APPROCCIO
METODOLOGICO
Il percorso didattico ha come filo conduttore la lettura di fiabe
per avvicinare gli alunni ai contenuti delle varie aree disciplinari.
Le docenti delle classi prime hanno deciso di utilizzare la stessa
metodologia per tutte le attività programmate in continuità con
le modalità seguita dalle colleghe della scuola dell’infanzia.
Il percorso didattico è stato articolato attraverso le seguenti fasi:
 conversazioni guidate per rilevare le conoscenze pregresse
possedute dagli alunni,
 lettura da parte dell’insegnante della fiaba o la sua narrazione
attraverso l’ascolto di CD,
 riflessione individuale scritta della storia attraverso disegni e
brevi descrizioni,
 confronto collettivo e introduzione di elementi di
concettualizzazione,
 condivisione dei risultati e avvio alla generalizzazione dei
concetti.
Le docenti di matematica, nello specifico, si sono ispirate
al percorso didattico proposto da Laura Prosdocimi nel
suo libro “Conti e Racconti - i numeri incontrano le fiabe»
progettando attività che hanno avvicinato gli alunni alla
matematica con fantasia e creatività.
Le insegnanti hanno programmato di presentare con le
fiabe, solo le quantità fino a dieci e poi hanno progettato
di cambiare strategia, anche per la difficoltà di trovare
storie che parlassero di quantità maggiori alla decina.
Gli alunni, però, si sono mostrati contrari a questa
decisione e hanno proposto di continuare con la stessa
modalità diventando loro stessi autori di fiabe.
La conoscenza di ogni numero è stata sempre
consolidata con attività motorie, con giochi, con la
manipolazione della linea maxi di Bortolato e della linea
dei numeri costruita nel pavimento e con esercizi nel
quaderno. Contemporaneamente è stato costruito e
attaccato alla parete, il paese dei numeri, con le casette
che formano la via dei numeri dove vivono i protagonisti
delle fiabe.
MATERIALI, APPARECCHI E STRUMENTI USATI

 Materiali:
materiale di facile consumo:
quaderni, cartoncini, matite
pennarelli, forbici e colla.
Materiale vario: cannucce, tappi,
mazzo di carte da gioco, sassolini ,
figurine e fagioli.
 Apparecchi:
L.I.M.
 Strumenti:
libri di fiabe della tradizione
La linea del 20 maxi di Camillo
Bortolato.
CD di fiabe e di canzoni per
bambini.
AMBIENTE IN CUI E’ STATO SVILUPPATO IL
PERCORSO

Le attività sono state svolte nei seguenti luoghi:

• In aula, durante le normali attività didattiche,


dove arredi e spazi sono stati organizzati allo
scopo di matematizzare le attività della
giornata;
• nel laboratorio scientifico in palestra dove si
sono tenute le drammatizzazione e si sono svolti
i giochi legati ai contesti della storia.
TEMPO IMPIEGATO

 Questo percorso didattico è stato sviluppato per


tutto l’anno scolastico: è iniziato nel mese di ottobre
ed è terminato a maggio.
 Le docenti di matematica delle classi prime hanno
progettato le attività e verificato l’andamento del
lavoro durante le ore di programmazione
settimanali.
 Il lavoro in classe è stato svolto durante le normali
attività di matematica, geografia, motoria e
musica.
 Per la documentazione sono state necessarie 12
ore.
ALTRE INFORMAZIONI
Durante l’anno scolastico gli alunni sono stati inseriti nel
progetto « Philosophy for children » promosso dalla
dottoressa Serena Martinelli per configurare la classe
come comunità di ricerca che produce pensiero,
giudizi e ragionevolezza.
Il modello metodologico del progetto, basato sulla
lettura di una serie di racconti, ha promosso attraverso il
confronto dialogico una riflessione sui problemi
individuati in seguito alla lettura degli albi illustrati.
IL CALENDARIO
Gli spazi dell’aula e le attività scolastiche sono state organizzate in
modo da far usare quotidianamente i numeri: i bambini hanno
inserito la loro presenza in una tabella a doppia entrata e il
responsabile ha completato il calendario. In questo modo gli alunni
hanno contato in senso progressivo, hanno confrontato, hanno
ordinato i numeri e li hanno collocati sulla retta. La rilevazione dei
bambini assenti è stata utilizzata per avviare al concetto di zero.
Prima di iniziare il percorso didattico
DESCRIZIONE DEL programmato, l’insegnante ha
PERCORSO programmato delle attività per poter
rilevare le conoscenze e le
competenze personali possedute dagli
alunni.
Il punto di partenza è stato il gioco
« Aiuto maestra ».
I bambini in cerchio, uno alla volta
hanno iniziato a contare in senso
progressivo partendo da uno fino ad
arrivare alla parola- numero
conosciuta. Se qualcuno non
conosceva il termine giusto poteva
chiedere alla maestra di prendere
momentaneamente il suo posto. Con
qualche aiutino gli alunni sono riusciti a
contato fino a 120.
Il gioco è servito per individuare la
fase del conteggio acquisita dagli
alunni.
E’ stato chiesto agli alunni di spiegare l’utilizzo dei
numeri. Nella conversazione guidata i bambini
hanno elencato molte situazioni reali in cui hanno
usato i numeri ( per conoscere i soldi, l’orologio, il
cellulare, il telecomando, il numero di scarpe…)
In seguito è stata organizzata una caccia al tesoro
per cercare i numeri presenti nella classe e nella
scuola.
Gli alunni divisi in gruppi hanno esplorato i locali
scolastici alla ricerca di informazioni numeriche
espresse in vari modi e le hanno copiate in un foglio.
Terminata la caccia al tesoro i bambini hanno
confrontato i risultati ed hanno notato di aver scritto
gli stessi numeri.
Infine gli alunni hanno disegnato nel quaderno gli
ambienti dove hanno trovato i numeri ed hanno
ricopiato le informazioni numeriche scoperte.
I numeri personali
L’insegnante ha dato il compito di compilare a
casa, con l’aiuto dei genitori, una carta
d’identità dove gli alunni dovevano riportare i
loro numeri personali.
Nella successiva lettura della carta d’identità i
bambini hanno scoperto che alcune informazioni
numeriche erano comuni a tutti, mentre altre
erano riferite solo ad ognuno di loro.
Saper scrivere i numeri
Per verificare quali bambini
sapessero associare in modo
corretto i numeri alla
quantità o sapessero
scrivere bene il numero
scelto, l’insegnante ha
chiesto ad ogni alunno di
scrivere il numero più grande
conosciuto e quello
preferito. E’ emerso che
molti alunni conoscevano le
parole dei numeri anche
più grandi di cento, ma
alcuni di loro non erano in
grado di collegare le
quantità ai simboli numerici
in modo esatto.
Se i numeri non esistessero?
L’insegnante, per rilevare le consapevolezza del valore dei
numeri e del loro uso, ha letto la storia « Il pianeta di Nomat »
dal libro « Conti e Racconti» di Laura Prosdocimi
Esiste un pianeta lontano, lontano, un pianeta del tutto simile
alla Terra. C’è solo una piccola insignificante differenza: su
questo pianeta non ci sono i numeri. Proprio questa
caratteristica dà il nome al pianeta che, infatti, si chiama
Nomat….
Nella conversazione guidata gli alunni si sono immaginati la
vita su questo pianeta elencando tante cose che non si
possono fare senza utilizzare i numeri ( come fanno i genitori a
venire a riprenderci a scuola senza un orario preciso..)
dimostrando una grande consapevolezza del fatto che i
numeri sono una parte integrante della nostra vita.
Sono state drammatizzate le diverse situazioni vissute dagli
abitanti di Nomat e in seguito nel quaderno sono state
formalizzate le attività.
Prime situazioni problematiche

Gli alunni di una classe


prima di Nomat hanno
chiesto il nostro aiuto per
risolvere un problema.
Hanno organizzato un
torneo di calcio, ma non
potendo usare i numeri
non sono riesciti a capire
chi vince le partite.
Come potremmo aiutarli?
Gli alunni dopo vari
tentativi hanno trovano un
sistema per risolvere il
problema: ad ogni goal
devono associare un
oggetto.
Il percorso con le fiabe
Dopo la rilevazione delle conoscenze pregresse e di
eventuali misconcetti posseduti dagli alunni, inizia il
percorso sui numeri: la lettura di fiabe per introdurre i
concetti della cognizione numerica (nei suoi aspetti di
cardinalità, di ordine, di etichetta) e dell’operare con le
quantità.
ESPERIENZE ED ATTIVITA’

Ogni numero è stato presentato


seguendo la stessa metodologia:
 lettura da parte
dell’insegnante della fiaba e
presentazione di una piccola
filastrocca che la riassume,
 disegno individuale del
protagonista illustrato in modo
da abbinare l’immagine al suo
simbolo numerico.
 Consolidamento del lavoro
svolto con attività di
riconoscimento del numero
attraverso la manipolazione di
oggetti, della linea maxi di
Bortolato e delle carte da
gioco giganti.
Per ogni numero presentato, gli alunni poi
hanno copiato nel quaderno la mano con le
dita aperte, hanno ricercato le coppie
amiche che formano il numero e hanno
svolti altri esercizi.
Il NUMERO UNO
IL percorso didattico vero
e proprio inizia con la
fiaba “ I tre porcellini” ma
per presentare il numero 1
l’insegnante ha letto la
versione raccontata dal
lupo. Gli alunni si sono
divertiti molto ad ascoltare
una versione così diversa
da quella più conosciuta.
Per presentare il numero 3,
invece, è stata letta la
versione classica
pubblicata da James
Orchard Halliwell-
Phillipps ...
Contemporaneamente alla lettura delle fiabe è stata costruita
la via dei numeri dove si trovano le casette dei protagonisti
delle fiabe e una linea dei numeri nel pavimento.
Il numero 2 con la fiaba di
« Hansel e Gretel »
Per ogni numero continua il lavoro di
consolidamento delle quantità con attività di
raggruppamenti, con la ricerca delle coppie di
numeri amici e con esercizi nel quaderno.
Il numero 3

Alla lettura della fiabe è


stata sempre associata
una filastrocca che
presenta la quantità
utilizzando la parola.
C’era una volta … tre
porcellini che un lupo
voleva mettere dentro i
panini, così costruirono
tre casette per non
essere fatti a fette.
( Materiale di Ricerca-
Azione P.I.A. pubblicato
in rete ).
La storia di « Cioccodrillo» il coccodrillo che
mangia sempre la quantità maggiore di
cioccolato ha avviato gli alunni al concetto di
relazioni di potenza tra i numeri.
Il numero 4 con la fiaba « I musicanti di Brema»
dove i protagonisti hanno introdotto ai processi
di ordinamento. Il gioco della fila: ogni alunno
ha formato una fila utilizzando i termini prima,
secondo, terzo…
Alla scoperta delle operazioni:
l’addizione

La storia della signora


Piumina con le sue collane
di pasta ha avvicinato gli
alunni all’addizione. Dopo
la lettura della storia, i
bambini si sono cimentati
nella creazioni di bellissime
collane utilizzando vari
formati di pasta. L’attività
è stata molto apprezzata
dagli alunni che hanno
unito e contato con
grande divertimento il
materiale usato.
Il concetto di unire e mettere insieme è stato
consolidato con giochi, con attività di conteggio,
con disegni e con schede varie.
Le addizioni con il dado
La gara del tiro del dado e il conteggio dei
punti ottenuti per trovare il gruppo vincitore.
L’addizione nella via dei numeri

Dopo aver consolidato


l’addizione tra le quantità,
è stata utilizzata una storia,
ambientata nella via dei
numeri, per avviare gli
alunni ad operare sulla
linea dei numeri. Gli alunni
hanno riscontrato delle
difficoltà legate alla
differenza tra il dover
operare con delle quantità
rispetto all’addizione
intesa come
rappresentazione legata
alla posizione e
all’orientazione sulla retta.
La presentazione del numero 5 con
la fiaba « Giacomo e il fagiolo
magico».
Alla scoperta dei numeri 6 e 7
seguendo la metodologia nota con le
fiabe:
« Il lupo e i sei caprettini »,
« Biancaneve e i 7 nani »
Il numero 8

La storia « Il bosco
incantato» introduce il
numero 8.
Gli alunni hanno
ricostruito in sequenze
la fiaba associando i
numerosi personaggi
alle quantità.
Questa attività ha
permesso
all’insegnante di
effettuare una prima
verifica
sull’apprendimento
dei numeri già
presentati.
Il numero 9
« La storia di Paleo» è stata raccontata dai personaggi in
tre modi diversi. Gli alunni scoprono che punti di vista
differenti hanno dato origine ad operazioni contrarie.
Alla scoperta della sottrazione

La storia della signora Menomina ci ha fatto


conoscere questo personaggio e il suo modo di
operare: con lei tutto si rompe, si distrugge, anche la
collana di pasta.
Le storie della signora Piumina e
della signora Menomina
Viene ascoltata, memorizzata e cantata la canzone « Giù le
mani dai pasticcini» da « Cantando…si scrive e si conta»
Edizioni Gulliver.
Gli alunni in una conversazione guidata hanno inventato delle
situazioni vissute dalle due signore che si comportano in modo
opposto. In seguito è stato formalizzato il lavoro sul quaderno
con disegni e usando i simboli matematici.
Gli alunni hanno consolidato il calcolo a mente della
sottrazione con le dita, con la linea di Bortolato e con
numerose attività di conteggio di oggetti che sono stati tolti
dal totale.
Successivamente con l’aiuto di alcune storie inventate
dall’insegnante, con situazioni dove i protagonisti dovevano
andare indietro nella via dei numeri, gli alunni sono stati
avvicinati alla sottrazione sulla retta numerica. Il lavoro
nonostante l’utilizzo delle storie è risultato di difficile
comprensione per alcuni bambini e sono state previste ulteriori
attività soprattutto a livello motorio.
Per consolidare questo modo di operare è stato
presentato « Il Gamberetto Pietro» il protagonista della
canzone dello Zecchino d’oro.
Gli alunni hanno imitato il modo di camminare del
gamberetto utilizzando la nostra linea dei numeri e
partecipando a numerosi giochi svolti in palestra.
Un numero particolare: lo zero
Il segno 0, sconosciuto ai greci
e ai romani, indica una cifra
vuota come Zephiro il vento da
cui prende il nome, che fresco
soffia lievemente senza farsi
mai vedere ( Leonardo Bigollo
detto Fibonacci)
Gli alunni hanno capito che
non sarebbe stato possibile
trovare una fiaba che
presentasse questa quantità e
l’insegnante ha proposto di
utilizzare la filastrocca « Lo
zero» e la canzone di Sergio
Endrigo « Era una casa molto
carina » ….in via dei Matti al
numero zero…
I sassolini di Hansel e Grete e la decina

L’insegnante, anche per introdurre il


raggruppamento della decina, ha deciso di
utilizzare un episodio della fiaba di Hansel e Gretel.
Una mattina ha portato in classe una vecchia
scatola di legno con dentro molti sassi,
raccontando di averla acquistata ad un mercatino
dell’usato dopo che la venditrice le ha assicurato
che quella era la scatola di Hansel e Gretel. I
bambini, stupiti di trovarsi davanti ai sassolini che
Hansel avevano lasciato cadere nel bosco, hanno
voluto riascoltare la parte della fiaba che narrava
l’episodio per cercare nuove informazione.
Terminata la lettura, l’insegnante ha chiesto loro: « I
sassolini sono tanti ma secondo voi quanti sono di
preciso?» Gli alunni hanno iniziano a fare delle
stime sul loro numero e infine per scoprire la cifra
esatta hanno deciso di contarli.
Gli alunni, divisi in gruppi e a turno, hanno contato i sassolini
mettendo in atto strategie diverse. Finito il conteggio
hanno scoperto che i risultati erano differenti e in una
conversazione guidata hanno cercato di comprenderne il
motivo.
Alcuni alunni hanno affermato che contare un quantità
elevata è stato difficile, che spesso si sono interrotti non
ricordandosi la successione numerica e per questo motivo
hanno sbagliato il conteggio. Un paio bambini hanno
spiegato il modo che hanno usato per contare
esattamente i sassolini.
Questi alunni hanno contato i sassolini e li hanno divisi
in gruppi da dieci e poi hanno contato i gruppi. Dopo
aver ascoltato i vari metodi usati, i bambini hanno
compreso che per contare bene una grossa quantità
serve una strategia utile, come il raggruppamento
alla decina.
Il conteggio dei sassolini è stato molto apprezzato
dagli alunni, l’insegnante quindi ha proposto una
gara di calcolo ed ha portato a scuola cannucce,
fagioli, lenticchie, figurine e caramelle.
Il raggruppamento con la decina è stato
consolidato con la memorizzazione di filastrocche,
la pittura con le mani, la manipolazione di monete e
di banconote ed esercizi nel quaderno.
I numeri maggiori di dieci
Dopo la presentazione della decina è stato ripreso il
lavoro sui numeri e l’insegnante a questo punto, ha
pensato di non utilizzare più le fiabe anche per la
difficoltà di trovarne alcune con protagonisti che
potessero essere associati a grosse quantità. Gli alunni,
però, pur di non abbandonare questa metodologia,
hanno deciso di diventare loro stessi autori di storie
fantastiche che presentassero questi numeri.
Inizialmente tutti i bambini hanno cercato di raccontare
la loro storia e l’insegnante ha fatto notare che era
necessario decidere e rispettare delle regole che
permettessero di lavorare bene. Un alunno ha scoperto
che rimanevano da inventare solo dieci fiabe, tanti
erano i numeri compresi tra 11 e 20, mentre gli alunni
erano 19 e quindi non tutti avrebbe potuto di
raccontare la propria storia.
L’insegnante ha proposto ad ogni alunno di scrivere in un
foglietto il nome del personaggio che volevano come
protagonista della loro storia, poi di metterli tutti insieme
in un contenitore e ogni volta avrebbero estratto più
protagonisti. Tutti gli alunni sono stati favorevoli a questa
soluzione e sempre lo stesso alunno ha proposto di
scegliere due personaggi per la fiaba di ogni numero e
uno solo per l’ultima storia: quella del venti.
I numeri 11, 12, 13….con ladri,
animali, zombi e vampiri.
I numeri 14, 17 con i personaggi
dei cartoni animati.
In principio le storie inventate dagli alunni erano
semplici e stereotipate ma ad un certo punto, anche
stimolati dall’insegnante, alcuni bambini hanno
iniziato ad inventare racconti più fantasiosi.
Per il numero venti gli alunni, in grande fermento per la
futura gita, hanno deciso di raccontare una storia che
prevedesse il numero degli animali presenti alla fattoria.
Dopo ogni storia è stato formalizzato il lavoro nel
quaderno per consolidare la cognizione numerica.
ASPETTI NEGATIVI DEL PERCORSO
Le fiabe da 11 a 20 sono state inventate collettivamente
dagli alunni, raccontate in forma orale e poi disegnate, ma
non sono state scritte interamente perché ogni volta gli
alunni hanno voluto cambiarle, abbellirle con nuovi
particolari o renderle più divertenti. Per l’insegnante è stato
faticoso mantenere il controllo del percorso ed evitare che
la parte narrativa rimanesse fine a se stessa o che
prendesse il sopravvento sulla parte del lavoro più legato
alla matematica. Gli alunni inizialmente hanno inventato
storie con gli stessi tipi di protagonisti: ladri, vampiri, scheletri
e animali pericolosi o personaggi ripresi dai cartoni
animati. Successivamente stimolati dall’insegnante i
bambini hanno iniziato a raccontato fiabe meno
convenzionali. (Ad esempio la storia legata al numero 16: in
una casa infestata da fantasmi e da scheletri è stata
aperta un’accademia di danza e le ballerine invece di
scappare impaurite, hanno insegnato la danza classica
agli abitanti della casa che riconoscenti hanno smesso di
spaventare gli abitanti del paese).
VERIFICHE DEGLI APPRENDIMENTI
Per verificare il percorso, nel primo quadrimestre sono
state privilegiate l’osservazione diretta, le attività orali,
motorie e iconiche, mentre nel secondo periodo sono
state somministrate prove più strutturate e piccole
verifiche scritte. Durante tutto il percorso l’insegnante ha
verificato i livelli di interesse e di partecipazione
dimostrati dagli alunni.
RISULTATI OTTENUTI
L’uso delle fiabe per parlare di numeri è risultato
motivante, ha dato un importante contributo alla
costruzione dei concetti matematici rendendo
significativa ed emozionante la scoperta dei numeri
perchè « leggere o raccontare fiabe è anche parlare di
emozioni, di paure, di immaginazione, difficoltà,
soluzioni.»(da Conti e racconti di L. Prosdocimi ).
Il percorso didattico ha permesso di trasmettere una
visione divertente e ricca di creatività della matematica
ed ha fatto nascere nei ragazzi l’interesse e la passione
per questa disciplina. La fiaba, così vicina al mondo
degli alunni, ha permesso di far capire loro che la
matematica è uno strumento indispensabile alla
conoscenza della realtà.
Gli alunni in un clima sereno e giocoso hanno migliorato
le loro capacità di comunicare, hanno confrontato le
proprie opinioni con quelle dei compagni, si sono sentiti
coinvolti nel loro percorso di apprendimento ed hanno
raggiungere risultati migliori di quelli previsti dalle
docenti.
Manipolare i testi delle fiabe attraverso la
narrazione, il disegno e la riscrittura di piccole parti
ha facilitato il passaggio dal linguaggio narrativo
ed espressivo al linguaggio matematico ed ha
permesso di intuire alcune peculiarità del
linguaggio specifico. Utile è stato la valorizzazione
dell’errore come stimolo alla discussione che ha
incoraggiato i bambini a lavorare su situazioni
problematiche senza la paura di sbagliare e in
modo cooperativo. Queste attività così lontane
dai formalismi e dalla memorizzazione di formule
matematiche hanno favorito lo star bene a scuola
e hanno aumentato la fiducia in se stessi di tutti gli
alunni soprattutto di quelli che presentano delle
difficoltà nell’apprendimento.
Valutazione dell’efficacia del percorso didattico
sperimentato in ordine alle aspettative e alle
motivazioni del Gruppo di ricerca LSS.
Le insegnanti, dopo aver seguito la formazione del professor
Piochi, hanno iniziato a riflettere ed a progettare un
percorso didattico dove unire fiabe, didattica LSS e
matematica per promuovere l’apprendimento dei
concetti numerici in modo laboratoriale.
In ordine alle aspettative e alle motivazioni del gruppo LSS il
percorso didattico è risultato efficace, motivante ed
adeguato all’età dei bambini. Inoltre il lavoro si è dimostrato
significativo ed includente perché ha riconosciuto il ruolo
centrale dell’alunno nel proprio apprendimento. Le docenti
nella progettazione del percorso hanno avuto bisogno di
un’attenta organizzazione delle attività ma l’ottimo livello
dei risultati ottenuti le ha ripagate degli sforzi fatti.
Molto stimolante per le docenti la condivisione della
progettazione, della riflessione e della valutazione che ha
accompagnato tutto il percorso didattico.
Documentare questo percorso didattico ha presentato
minori difficoltà rispetto al passato e contemporaneamente
la collega delle classi parallele ha documentato il lavoro
svolto nelle altre due classi prime come attività finale per la
valutazione del personale docente nel passaggio di ruolo.

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