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2018 FNOPI
2019 Ultimo codice Deontologico
2000(METTE UNA DOMANDA ALL’ESAME) - MED 45 - Scienze infermieristiche generali cliniche e
pediatriche
- Il settore si interessa dell’attività scientifica e didattico-formativa, nonché dell’attività assistenziale a
essa congrua nel campo dell’infermieristica generale, pediatrica e neonatale;
- Sono ambiti di competenza del settore la metodologia della ricerca in campo infermieristico, la
teoria dell’assistenza infermieristica, l’infermieristica clinica, preventiva e di comunità,
l’infermieristica dell’area critica e dell’emergenza e la metodologia e organizzazione della
professione Campo di applicazione - Preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa . prevedono
competenze: Tecniche (fare), Relazionali (essere), Natura educativa: promozione dell’auto-
assistenza
- Responsabile di pianificare, progettare attuare e valutare l’assistenza generale infermieristica
responsabilità diretta dell’erogazione dell’assistenza
• Funzioni autonome: Identifica i bisogni di assistenza infermieristica delle persone, formula gli
obiettivi assistenziali, pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico.
• Funzioni ad autonomia limitata: Garanzia della corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-
terapeutiche
• Campo proprio di attività e responsabilità è definito dal profilo professionale, codice deontologico,
ordinamento didattico e formazione post base.
LE TEORICHE DELL’INFERMIERISTICA
HENDERSON – 1897 - il processo infermieristico che sarà creato da altri due teorici basati sui suoi 14
bisogni:
METAPARADIGMI Henderson INDIPENDENZA E SPIRITUALITà (14 BISOGNI)
UOMO – componente biologica, psicologica, sociale e spirituale INSEPARABILI, AMBIENTE – insieme di
tutte le condizioni e influenze esterne che incidono sulla vita e sullo sviluppo di un organismo. L’ambiente
può essere modificato dall’assistito e/o dall’infermiere. SALUTE/MALATIA – Indipendenza – capacità di
raggiungere l’equilibrio. ASSISTENZA INFERMIERISTICA - assistere x mantenimento della salute o alla
guarigione (o a portarlo ad una morte serena); - indipendenza sono 14 i suoi bisogni e includono la
spiritualità –
ADAMS E BIZIER (CHE VA PIU NELLO SPECIFICO) RACCOLTA DATI- Raccolta dati sistematica e continua.
Identifica il livello di indipendenza della personA: autonomo, parzialmente dipendente, totalmente
dipendente. IDENTIFICAZIONE BISOGNI/DI- valuta il grado di dipendenza raggiungibile (diagnosi reale,
potenziale(rischio) , possibile). diagnosi devi essere personalizzata. PIANIFICAZIONE ASSISTENZA – per
priorità – chi e l’assistito, cosa fare, come fare, quando fare. ESECUZIONE ASSISTENZA- Sostituire-
rimpiazzare-aggiungere-completare-aumentare-rinforzare. VALUTAZIONE (CIRCOLARE) - è continuo fino al
raggiungimento degli obbiettivi
METAPARADIGMI
1. DOMINIO UOMO – VISIONE OLISTICA (bio psico sociale spirituale” –Totalità unica, irripetibile che è tale
in funzione dell’interazione di queste parti e in cui ogni singola componente trova il suo significato e la
sua collocazione nell’interazione con le altre
2. DOMINIO SALUTE – La risposta umana a condizioni di salute/processi vitali, o una vulnerabilità A essa
condizione. Salute infermieristica: Realizzazione massima degli individui sul piano fisico, psichico,
emotivo, relazionale, spirituale e sociale
3. DOMINIO AMBIENTE l’ambiente esterno e interno, cultura, contesto, famiglia… che puo agire sulla
persona – anche la sua capacità di adattamento ai cambiamenti e risposta allo stress se dobbiamo
adattarci per periodi prolungati. eustress: combatto e supero (es. esame), distress: frustrazione nel
caso di insuccesso (se perdura può causare malattia es. depressione)
4. DOMINIO ASSISTENZA INFERMIERISTICA È la soddisfazione di particolari bisogni di un’altra persona,
fornita dall’infermiere attraverso una competenza specialista acquisita con una formazione di tipo
professionale
IL METODO INFERMIERISTICO = PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA è un metodo clinico, unico,
ovunque gli infermieri si trovino a professare: sapere (metodo scientifico e di ricerca)-saper fare(metodo
clinico)-saper essere. Per poter utilizzare il processo l’infermiere deve avere capacità intellettive per
imparare e aggiornarsi, conoscenze tecniche, capacità interpersonali, relazionali, pensiero critico e capacità
di presa di decisione. – È circolare e dinamico con valutazione in ogni fase, riproducibile, osservabile e
centrato sulla persona assistita. Collega la teoria e la clinica infermieristica e viene applicato all’assistito
tramite il piano di assistenza (Wilkinson)
ACCERTAMENTO Raccolta, organizzazione, Validazione e registrazione delle informazioni sullo stato di
salute passati e attuali, e problemi potenziali (rischi). MA ANCHE I PUNTI DI FORZA E GLI OBBIETTIVI CHE
VUOLE RAGGIUNGERE.
OSSERVAZIONE – L’occhio clinico – vista, udito, olfatto e tatto (gusto sollo quello riferito dal
paziente), ma anche gesti, atteggiamenti, espressioni, pulizia– seguendo uno schema di riferimento
per classificare e categorizzare. Può essere casuale (soggettiva) o sistematica (oggettiva) utilizzando
un metodo e riportando i dati con accuratezza e precisione.
INTERVISTA – DEVE ESSERE PREPARATA PRIMA. Si deve stabilire un tempo preciso, un momento e
luogo adeguati. Raccogliere il più possibili informazioni già esistenti sul paziente prima di farla (dati
anagrafici, cartella clinica, esami….). Riconfermare dati incerti, o non capiti. Rassicurare la privacy.
Non è un colloquio né un questionario. Ha uno scopo preciso e una scheda strutturata, massima
oggettività possibile. Dipendendo del contesto può essere non direttiva, direttiva (es. emergenza),
semi direttiva.
ESAME OBIETTIVO (FISICO) – Ispezione visiva, palpazione, auscultazione, percussione
DIAGNOSI INFERMIERISTICA Analizzare i dati consiste non solamente nello scomporli, isolarli e ordinarli,
ma anche nello scoprire le relazioni fra ciascuno di questi e nel comprendere come sono raggruppati.
INTERPRETAZIONE: consiste nel dare un significato alle relazioni tra dati e al loro raggruppamento
(deduzione e sintesi). Giudizio diagnostico: identificazione di un problema di salute attuale o potenziale -DI
E’ un giudizio clinico riguardante una risposta umana, a condizioni di salute/processi vitali, o una
vulnerabilità a tale risposta.
COMPONENTI DELLA DIAGNOSI INFERMIERISTICA:
1. TITOLO – assi: Focus Diagnostico: descrive la risposta umana che costituisce il nucleo (core) della
diagnosi. Soggetto della Diagnosi: persona, caregiver, famiglia, gruppo, comunità. Giudizio:
compromesso, inefficace,… Localizzazione: siti anatomici e le strutture. Età: neonato, bambino,
adulto) Tempo: cronico (+3mesi), acuto, intermittente. Stato della Diagnosi: reale, rischio,
sindrome di…, promozione della salute
OBBIETTIVI - sono centralizzati sull’assistito e traducono il suo comportamento atteso (non in termini di interventi
infermieristici ma di risultati raggiunti dall’assistito. Sono riconducibili a tre aree: Cognitiva, Psicomotoria, Educativa
INTERVENTI : Pianificazione, attuazione e registrazione degli interventi in base alla priorità dei problemi
assistenziali da risolvere. In basi agli obbiettivi e al grado di dipendenza dell’assistito. DIPENDENZA –
sostituire – compensare-sostenere-guidare-indirizzare- AUTONOMIA Devono essere:- chiari e precisi, avere
uno scopo, rispondere ad un’etica, fattibili, basati sulle evidenze scientifiche aggiornate, adatti alla
situazione particolare. a) Autonomi: L’infermiere ha potere decisionale e responsabilità diretta .b)
Dipendenti (su prescrizione) L’infermiere ha la responsabilità della corretta esecuzione e del
controllo degli effetti. c) Interdipendenti: Le attività integrate rispecchiano le sovrapposizioni di
responsabilità tra i diversi operatori sanitari. CHE COSA (l’intervento in sé) CHI EFFETTUA l’intervento
COME (eventuali risorse utilizzate e attenzioni a cui attenersi) DOVE e QUANDO (frequenza e per quante
volte: es. ogni 3 ore per 3 giorni). Attività infermieristiche: sono gli atti e i comportamenti specifici messi in
atto dagli infermieri per implementare un intervento e contribuire a far progredire i pazienti verso il
risultato desiderato.
VALUTAZIONE INFERMIERISTICA – verifica il cambiamento dell’utente in relazione al raggiungimento degli
obbiettivi ed alla realizzazione dei comportamenti attesi come risultati degli interventi – e fatta ad ogni
fase. L’obiettivo può essere: Completamente raggiunto, Parzialmente raggiunto, Non raggiunto.
ETICA PROFESSIONALE - Riguarda LO STUDIO di valori e principi con applicazioni di standard universali di
condotta che devono essere sostenuti in tutte le situazioni. Il principio etico è il Concetto fondamentale su
cui si basa l’agire, scaturito dalle convinzioni morali e dal ragionamento; demarca ciò che si può negoziare
e ciò che non si può. La legge e le linee-guida stabiliscono un codice minimo di condotta, mentre l’etica
professionale orienta la condotta decisionale nel rispetto dei principi e dei valori in gioco.
ETICA SANITARIA - Riguarda il modo in cui i professionisti sanitari adempiono alle loro responsabilità ed
assistono le persone.
BIOETICA - Studio sistematico con riferimento costituito da difesa e promozione dei diritti degli esseri
viventi -comprende la visione morale, le decisioni, la condotta e le politiche
I PILASTRI DELLA PROFESSIONE SONO IL DECRETO SUL PROFILO (DM 739 del 1994 ), LA FORMAZIONE E IL
CODICE DEONTOLOGICO
MORALE - principi che governano la vita dell’uomo nella società -Norme, valori e regole riconosciuti come
tali, ma non sono leggi, le persone seguono perché condividono. CONNOTAZIONE STORICO-SOCIALE. bene
x male.
CODICE DEONTOLOGICO - I codici sono raccolte di norme di comportamento. Forniscono i principi generali
per orientare il comportamento professionale e sono realizzati entro i limiti culturali e legali della
professione. Codice deontologico in Italia, tratta della relazione tra infermieri e assistiti, centralità
dell’assistito, rapporti professionali e con il sistema sanitario CODICE DEONTOLOGICO è ELABORATO
DALL’ORDINE PROFESSIONALE chi Ha il potere di criticare, censurare ed escludere i loro iscritti.
Valori – significato della vita- la rende meritevole di essere vissuta
I PRINCIPI ETICI DELL’INFERMIERISTICA
1. BENEFICENZA – Si riferisce al dovere di procurare il maggior bene della persona considerata nella
sua globalità
2. NON MALEFICENZA – Esprime l’obbligo di non arrecare danno, di evitare e rimuovere il pericolo e
di prevenirlo.
3. AUTONOMIA scelte autonome dell’individuo per ciò che riguarda vita e morte, salute e malattia,
4. GIUSTIZIA – nel senso di equità/uguaglianza
5. VERIDICITA– nel senso di dire il vero
6. FEDELTA– nel senso di mantenere impegni promesse
7. PRIVACY E RISERVATEZZA–è un dovere etico professionale ed un obbligo legale.RGPD 2016
LA STORIA
Nightingale fondatrice della moderna assistenza infermieristica
S. Camillo de Lellis – Inizia come militare, ferito viene ricoverato a Roma NEL 71 e altre 2 volte (ultima per 6 anni).
1575 cappuccino x 4 anni. Dalla esperienza ospedaliera decide di porsi al servizio dei malati Scrive le 51 Regole di
quella che diverrà l’Ordine dei Ministri degli infermi o Camilliani. Operano per 38 anni all’ospedale Cà Granda di
Milano scrive 96 regole integrative. Operato: Grande è il livello di dettaglio organizzativo e pratico, valore delle cure
materne e inserì diverse figure laiche. la formazione, l’etica dell’assistenza, l’importanza dei rapporti tra infermiere
e malato, la visione olistica dell’assistito, la priorità ai malati più gravi , le procedure specifiche delle prestazioni tali
l’alimentazione, la medicazione, gli spostamenti, il lavoro di squadra, la raccolta di informazione sui pazienti e il loro
bisogno, l’importanza di comunicare periodicamente lo stato e i bisogni dei malati ai medici ,organizzazione per
l’assistenza in caso di epidemia sui campi di battaglia, ai carcerati e ai moribondi a domicilio
Anche i Camilliani fanno quattro voti: povertà, carità, obbedienza ed ospitalità e assistenza corporale e spirituale dei
malati anche se appestati
S. Vincenzo di Paoli, 1581. Sacerdote giovanissimo, storia tortuosa: incontra il cardinale Pierre Bérulle fondatore
dell’Ordine delle Carmelitane, ma predilige dedicarsi alla vita pastorale a Clichy. si avvicina ai poveri delle zone rurali
francesi, un contesto di estrema povertà. Nel 1617 fonda la Confraternita della Carità, formata da signore nobili o
agiate che si dedicano ad assistere infermi e poveri nelle loro case. Importanza della donna nella assistenza:
Assieme a Luisa de Marillac, la Compagnia delle Figlie Della Carità: regolate da 32 articoli che prevedono i turni di
lavori, gli atti di carità da compiere, le norme che regolano i lavori. i rapporti tra le Figlie della carità e i loro assistiti.
Assistenza a domicilio, negli ospedali, orfani, accampamenti di guerra.