Cairnbarrow

Il richiamo delle tenebre

Introduzione: La campagna si sposta nelle Lande settentrionali, le gole e le paludi fuori da Cairnbarrow. I PG
dovranno indagare su strani avvenimenti che stanno avvenendo nei villaggi a nord. Dopo aver svelato il
misterioso furto, ora cominciano i problemi con le vesti nere e lo sfuggente signore oscuro.

Un’avventura per 4 PG dal 5° al 9° livello.

Di GDR ZAP

Basato su Dungeons&Dragons 5 Ed by Wizard of the coast

 ASSALTO ALL’ACCAMPAMENTO ...................................... 37
Indice Avvicinarsi all’accampamento ........................... 37
INDICE ....................................................................... I Informazioni utili ................................................ 38
L’accampamento ................................................ 38
INTRODUZIONE ........................................................ 1
CAP. 5 I RINNEGATI ..................................................42
LA TRAMA IN BREVE....................................................... 1
Sviluppo................................................................ 1 LA STRADA PER IL CASTELLO ........................................... 42
CASTEL ICÀRNOS ......................................................... 43
CAP. 1 LANDE SETTENTRIONALI ................................ 2
Il castello ............................................................ 44
GEOGRAFIA ................................................................. 2
CAP. 6 LE ROVINE DI MELINES..................................52
CENNI STORICI.............................................................. 2
RELIGIONE ................................................................... 2 MORAS SOTTO ATTACCO! ............................................. 52
GILDE O ORDINI ............................................................ 3 LE ROVINE DI MELINES ................................................. 53
RAZZE......................................................................... 3
LUOGHI IMPORTANTI ..................................................... 3
Borgonero ............................................................ 3
Castello de Brìght ................................................. 3
Gola di Assos ........................................................ 3
Palus..................................................................... 3
Passo di Icàrnos ................................................... 3
Porta del pellegrino.............................................. 3
Rivofratto ............................................................. 3
Tempio del mare .................................................. 4
Tempio del pellegrino .......................................... 4
CAP. 2 DI NUOVO IN VIAGGIO .................................. 5
IL RICHIAMO DELLE TENEBRE............................................ 5
VIAGGIARE VERSO NORD ................................................ 6
ASSOS ........................................................................ 6
Condurre le indagini ............................................. 8
Il tempio di Adafer ............................................... 9
Risolvere la missione .......................................... 11
CAP. 3 A SPASSO NELLE LANDE ................................13
VIAGGIARE NELLE LANDE .............................................. 13
LUOGHI INTERESSANTI ................................................. 13
Acqadelq ............................................................ 13
Accampamento dei banditi ................................ 14
Covo dei contrabbandieri ................................... 14
Grumk Ahrkrugt ................................................. 14
Kelk’er Namz ...................................................... 15
Punta splendente ............................................... 18
Rovine di Melines ............................................... 24
Tempio del mare ................................................ 26
Tempio del pellegrino ........................................ 30
INCONTRI NELLE TERRE SELVAGGE .................................. 32
CAP. 4 LE INDAGINI CONTINUANO...........................34
VIAGGIARE NELLE LANDE .............................................. 34
PALUS ...................................................................... 34
Scoprire cosa è successo .................................... 36
Seguire le tracce dei banditi ............................... 37

I

Introduzione
La storia si svolge nella regione imperiale di
Cairnbarrow ed è divisa in 3 diverse sezioni. Questo
modulo rappresenta la seconda, in cui la compagnia,
dopo essersi fatta un nome in città e aver stretto rapporti
con le gilde, si dirigerà nelle lande settentrionali.
In città è avvenuto uno strano furto, Keli’aran – ladro
githyanki – ha rubato un potente scettro necromantico
dal castello cittadino. Il mandante è un ignoto arcanista
che si fa chiamare signore oscuro. La compagnia dovrà
percorrere le Lande selvagge, combattere le creature
oscure e scoprire dove risiede il necromante. Nel farlo
potranno contare sul supporto di alcune fazioni, ma
avranno a che fare anche con i tentativi di depistaggio
delle altre.
Nella belletta i
giunchi hanno l'odore
delle persiche
mézze e delle rose
passe, del miele
guasto e della morte.
Or tutta la
palude è come un fiore
lutulento che il sol
d'agosto cuoce,
con non so che
dolcigna afa di morte.
Ammutisce la
rana, se m'appresso
Le bolle d'aria
salgono in silenzio.
— Esenius, Lord di Cairnbarrow
La trama in breve
Il secondo modulo dell’avventura è più breve del
precedente e concerne le indagini dei PG nell’area
settentrionale della città. A livello temporale la storia si
svolge circa un anno dopo i fatti del primo modulo. I PG
si sono fatti un nome in città e possono contare
sull’appoggio delle gilde. Durante il passare del tempo
possono aver speso le loro fortune come meglio
ritengono – vedere altre attività (UA: Downtime) – e
possono aver svolto qualche incarico minore.
Dunque, vengono convocati dalla propria fazione che li
spedirà nelle lande settentrionali. Nell’ultimo anno gli
esploratori hanno tenuto sotto controllo le regioni
settentrionali, monitorando la situazione e cercando
informazioni sul necromante oscuro. Delle strane voci
parlano di non morti in azione in alcuni villaggi. Nella
trama del necromante, i PG sono mandati ad indagare
e scopriranno informazioni utili sul necromante e i suoi
piani.
1
Mentre sono in viaggio per le lande settentrionali
potranno imbattersi in diverse quest secondarie. Quelle
presentate nel modulo sono brevi missioni: disinfestare
un’area, uccidere dei mostri e simili. Anche in questo
modulo è offerta una breve missione secondaria per
integrare lo sviluppo della trama e consentire ai PG di
raggiungere il livello adeguato. La trama rinnegati
porterà i PG oltre le montagne di Cairnbarrow, per
combattere contro un ordine di rinnegati che si nasconde
sui picchi orientali. Il gruppo è composto da svariate
razze e i suoi leader sembrano stranamente in combutta
con un necromante oscuro,
Sviluppo
La campagna consiste in una serie di indagini e
combattimenti in alcuni villaggi delle lande
settentrionali. Le missioni sono abbastanza lineari e la
trama relativamente semplice. Nel testo sarà fornita,
prima di tutto, una descrizione delle lande settentrionali:
caratteristiche e luoghi importanti. Dunque, le quest in
ordine di risoluzione.
• Cap. 1 Lande settentrionali. Presentazione
della regione a nord di Cairnbarrow, vengono
indicate le caratteristiche geografiche e i luoghi
più importanti. Inoltre, vengono fornite
indicazioni circa gilde attive nella zona.
• Cap. 2 Di nuovo in viaggio. Introduzione della
quest principale. I PG dovranno dirigersi nel
primo dei villaggi interessati alle attività
necromantiche, Assos, e indagare.
• Cap. 3 A spasso nelle lande. Viene descritto il
territorio nel dettaglio, con le mappe e le
descrizioni dei luoghi più importanti e delle
quest secondarie.
• Cap. 4 Le indagini continuano. I PG
continuano a indagare in cerca di attività
necromantiche e vanno sempre più a fondo
della questione. Giungeranno alla volta di
Palus, un villaggio vessato da attacchi di non
morti e dalle incursioni di un gruppo di
fuorilegge.
• Cap. 5 I rinnegati. I PG vengono mandati oltre
le montagne per combattere contro un gruppo
di rinnegati che minaccia alcuni avamposti
cittadini.
• Cap. 6 Le rovine di Melines. I PG espugnano
un piccolo avamposto di necromanti e
scoprono dove si trova il necromante.
• Cap. 7 Il borgo stregato. I PG decideranno se
compiere una breve ricognizione nel borgo
dove vive il necromante. Quindi torneranno a
Cairnbarrow per confrontarsi con le gilde e
capire come agire.
Cap. 1 Lande settentrionali
Le lande settentrionali sono una regione selvaggia che si
estende a nord di Cairnbarrow. Si tratta di una distesa di
secche, gole e paludi, alternate da alcune macchie di pini
che si estendono sino ai piedi delle montagne. Le terre
settentrionali sono poco abitate, insediate da qualche
villaggio e alcuni piccoli avamposti, e percorse da bande
e tribù di creature selvagge: lucertoloidi nelle paludi,
orchi sulle montagne.
Geografia
La striscia di terra si estende a nord di Cairnbarrow per
circa 200 km, cosparsa di distese brulle, terreni
accidentati e fanghi melmosi. La costa è per lo più
frastagliata, caratterizzata da alte scogliere che si
gettano strapiombo sul mare e da piccole spiaggette
rade. L’entroterra è caratterizzato da piccoli boschetti e
paludi, con gole e passi rocciosi. L’unica strada esistente
è quasi interamente abbandonata, interrotta in più punti.
I villaggi e i centri abitati sono sparsi per la regione in
maniera disordinata, confinati in quei luoghi asciutti
dove stato possibile coltivare qualcosa. Le lande
settentrionali sono divise in due regioni: la costa e le
montagne. La prima comprende la fascia che si estende
dal mare fino alle pendici rocciose; la seconda le catene
montuose a oriente, il grande muro naturale che separa
la regione dall’impero. A livello naturale il paesaggio è
incontaminato e selvaggio.
Paludi
Le lande settentrionali sono disseminate di acquitrini e
paludi. La maggior parte di queste sono piccole macchie
malsane dove l’acqua salmastra ha fatto imputridire e
morire la vegetazione. Alcune sono più grandi e
pericolose. Le paludi sono popolate da svariate creature,
alcune di queste – lucertoloidi, kuo-toa e bullywugs – si
contendono il dominio delle lagune. Nelle paludi i PG si
devono muovere di metà del movimento; inoltre
dovranno eseguire più prove di sopravvivenza del solito
a causa della natura ostile del paesaggio.
Boschi
Il territorio settentrionale è cosparso di piccole macchie
di vegetazione, pini, abeti, pioppi, olmi. I boschi sono di
piccole dimensioni e si estendono selvaggi, senza
sentieri o vie. Le macchie di vegetazione sono ricche di
animali e creature selvagge che vi trovano
sostentamento e fonti d’acqua pulita. L’assenza di
sentieri rende i boschi molto impervi, gli avventurieri
incauti e i viaggiatori che non conoscono la regione si
perdono facilmente in queste piccole macchie verdi.
2
Montagne
Il confine orientale della regione è segnato da una fitta
serie di catene montuose che isolano completamente la
costa dall’entroterra dell’impero. Le montagne sono
discretamente alte, le cime più alte sono quasi
perennemente coperte di neve; quelle più basse sono
invece ricoperte da una fitta vegetazione. Le montagne
sono una zona pericolosa: vi dimorano orsi, bugbear e
troll. Lungo i fianchi rocciosi si snodano infiniti sentieri
e passaggi che attraversano le montagne. Alcuni di
questi sono ben presidiati dai soldati dell’esercito
imperiale. Altri, la maggior parte, non sono controllati.
Oltre alle creature selvagge sui monti trovano riparo
anche le tribù degli orchi e dei goblin e alcuni gruppi di
banditi.
Cenni storici
Le lande settentrionali sono una regione vasta e
selvaggia. Prima della fondazione di Cairnbarrow il
territorio era abitato da tribù selvagge che si
contendevano il controllo del suolo. I lucertoloidi
insidiavano le paludi a nord, gli orchi le distese di
prateria di prateria. Le montagne erano abitate da
innumerevoli creature mostruose e pare anche da alcuni
draghi. Da quando gli uomini si insediarono sulle coste
e fondarono i primi insediamenti, periodicamente
vengono organizzate spedizione nelle lande. Nei primi
secoli i nuovi venuti hanno dovuto lottare per la
supremazia nell’area e le lande settentrionali sono
diventate teatro di vasti scontri militari con le tribù di
selvaggi. La colonizzazione della contrada non è mai
riuscita, lungo la vasta striscia di terra sono nati diversi
villaggi, molto piccoli e stentati.
Da sempre le lande sono la zona selvaggia della regione,
le strade non sono segnate sulle mappe, e le poche che
esistono vengono pattugliate solo di rado. Gli abitanti
nelle gole e nei villaggi sono bruschi, duri e
intransigenti, ma non negano mai l’ospitalità. Le
creature mostruose sono sempre in agguato e le tribù
selvagge lottano tra loro per il controllo di piccoli
appezzamenti di terreno, tendono agguati ai viaggiatori
e, di tanto in tanto, assaltano qualche villaggio.
Religione
Nelle lande settentrionali vivono per lo più razze
mostruose e selvagge. Nelle paludi i lucertoloidi, i
bullywug e le altre creature venerano strani dei dal
sangue freddo; gli orchi compiono massacri in nome del
dio orchesco della guerra. I predoni venerano la dea
della fortuna o qualche santo minore. Non esiste una
religione più importante delle altre. Le lande sono un
territorio selvaggio dove ogni razza venera i propri numi
protettori. Nei villaggi degli uomini sorgono spesso dei
monasteri, dediti a divinità agresti e boschive. Lungo le
coste sono arroccati alcuni piccoli tempi dediti al dio del
mare.
Gilde o ordini
Il contado di Cairnbarrow è sotto la tutela della città
portuale. Le gilde che operano in città sono solite
controllare i territori limitrofi. La maggior parte degli
sforzi sono indirizzare nel sud della regione, dove
sorgono la maggior parte dei centri abitati e degli
avamposti commerciali. A nord agiscono per lo più gli
ordini militari: membri dei Figli del Santo o delle
Spade di Gheledon vengono spesso invitati ad
arruolarsi nelle milizie forestali. Inoltre, nei villaggi
sorgono svariati templi, più o meno collegati con gli
ordini cittadini.
Oltre agli ordini sacri è possibile trovare agenti degli
Arpisti o dei Cacciatori dell’oscuro, monaci o
combattenti dell’Ordine bruno. Nei vari villaggi è
possibile trovare vecchi membri di alcune di queste
gilde o alcuni affiliati attivi che tengono sotto controllo
la situazione.
Ovviamente, non sono solo le forze del bene a
pattugliare la zona. Il maligno non dorme mai e le sue
reti oscure si diramano in tutta la regione. Solitamente le
gilde oscure, come le Vesti nere o il Conclave
demoniaco, posseggono ritrovi celati nella foresta o
nelle grotte. Inoltre, potrebbero contare sul supporto di
spie e combattenti corrotti fra i ranghi delle guardie
forestali.
Razze
Le lande sono abitate da una gran quantità di specie
selvagge e di creature mostruose. L’entroterra brulica di
umanoidi selvaggi: orchi e goblin, lucertoloidi, kuo-toa,
bullywugs, bugbear e mannari. Lungo le strade è
possibile imbattersi in predoni e tagliagole, le coste
invece sono popolate da contrabbandieri e vedette della
marina cittadina. Oltre alle tribù, è possibile imbattersi
in una gran varietà di animali, come lupi e orsi, e in
creature mostruose: arpie, grick, merrow, streghe del
mare e molto peggio.
Luoghi importanti
La città è governata da 3 podestà eletti da un consiglio
presieduto dai nobili locali e dai rappresentanti delle
gilde e degli ordini cittadini. La città è una sorta di
3
Borgonero
Il borgo è un assemblamento di alcune decine di case,
con una sala comune, un unico fabbro ed un solo
granaio. Intorno si estendono fattorie a perdita d’occhio,
dove l’uomo è riuscito a sconfiggere le paludi. Il paese
è abitato da un centinaio di persone, con un centro
abitato piccolo e poco popoloso.
Castello de Brìght
Il castello è un antico maniero di modeste dimensioni.
La casata de Brìght, antichi signorotti della zona, è
molto antica ma di poca importanza. I de Brìght hanno
dominato sulla zona per più di un secolo, amministrando
le terre dei contadini, per poi scomparire senza più eredi.
Gola di Assos
La parete rocciosa si fa sempre più bassa e rientrante,
sino a formare una piccola gola circondata da rocce e
spuntoni. La zona più interna della gola è caratterizzata
da una piccola spiaggia pietrosa con un passaggio
roccioso che sale verso l’altopiano. La gola è costellata
di piccole grotte ma non ci sono altri passaggi a parte
quello che dà sull’altopiano. Sulle pendici di uno dei
colli attorno sopra la gola si erge un piccolo villaggio:
un abitato decisamente modesto, circondato da zone
lasciate al pascolo.
Palus
Il villaggio di Palus si estende in una piccola fascia di
terra, circondata da paludi. Il centro abitato è modesto,
caratterizzato da un esiguo numero di case e da qualche
fattoria (vedi Cap. 4).
Passo di Icàrnos
Il passo di Icàrnos è una via montuosa che si spinge oltre
i monti orientali. Il sentiero attraversa una grande valle,
presidiata da un forte con una scarna guarnigione. Il
passo è l’unico accesso controllato alla valle di mitrhal.
Porta del pellegrino
Alcune case di pietra sorgono al centro di una grande
piazza, che costituisce anche il paese stesso. Nei dintorni
si estendono alcuni piccoli campi coltivati a fatica. Il
villaggio sorge al centro di una piccola gola rocciosa, ed
è attraversato dalla via del pellegrino un sentiero di
redenzione sino al tempio del pellegrino, un antico luogo
a nord.
Rivofratto
Rivofratto è un piccolo paesino arroccato alle pendici
delle montagne. Il nome deriva da torrente che scende,
infrangendosi sul fianco del monte. Il territorio è fertile
e il villaggio è uno dei più ricchi e popolosi della zona.
Nonostante questo, si tratta comunque di un modesto
agglomerato di capanne, con alcune abitazioni in pietra
ed un grande campanile al centro.
Il capo del villaggio è il borgomastro Tobias Aorta, un
contadino arricchito originario del posto. L’unica chiesa
presente nel villaggio, dotato del maestoso campanile, è
un pantheon dedicato a tutte le divinità buona e neutrali.
Il tempio è affidato alle cure delle monache dell’ordine
dell’agrifoglio, appartenente al culto di Ziren-Ferian. La
maggior parte degli abitanti sono contadini; il villaggio
intrattiene scambi di viveri e generi di prima necessità
con Moras e Palus.
Arrivando al villaggio i PG possono scoprire notizie
circa la presenza di un gruppo di banditi e licantropi che
si aggira nelle terre limitrofe (vedi Cap. 4). Il villaggio
però non è stato ancora preso d’assalto, come invece
successo a Palus.

Tempio del mare

Il tempio del mare è una vecchia chiesa dedicata al dio
del mare, Hàddu. Il tempio sorge all’interno di una
grossa grotta situata sulla scogliera rocciosa ed è per
metà sommerso.

Tempio del pellegrino

Il tempio del pellegrino è un piccolo edificio in pietra,
arroccato sui picchi di una delle montagne orientali. La
chiesa ha goduto di grande fama nel passato ed era meta
di un grande pellegrinaggio che si è fatto via via più
stentato. Il tempio è un pantheon dedicato alle principali
divinità del pantheon occidentale. Al momento si tratta
di un vecchio rudere abbandonato e dimenticato.

4

Cap. 2 Di nuovo in viaggio
Dopo circa un anno dalle vicende del modulo I, i PG si
troveranno nuovamente sulle tracce del misterioso
signore oscuro. Durante il lasso di tempo i PG possono
aver speso il loro tempo come meglio credono,
spendendo un po' delle mo guadagnate. Possono
decidere se aver vissuto in bambagia per tutto il tempo
o aver continuato a svolgere missioni per i propri ordini.
La città è caotica come sempre: le fazioni si scontrano
tra loro per il potere. Le gilde di ladri infestano il porto
e le compagnie erranti si battono nelle pianure. La
situazione è mutata poco, tuttavia i PG adesso si sono
fatti un nome e molta gente – specie quella che conta –
sa chi sono. All’interno delle fazioni i PG svolgono ruoli
di tutto rispetto, ammirati dagli apprendisti e stimati dai
maestri. Durante il tempo libero potrebbero aver
conosciuto qualche personaggio importante nel
panorama cittadino, un ammiratore oppure un rivale.
Inoltre, il ruolo all’interno della rispettiva fazione reca
benefici ai PG ma anche maggiori nemici e pericoli.
Il richiamo delle tenebre
Da qualche tempo in città circola voce di strani
avvistamenti nel nord. Nulla di particolarmente nuovo a
Cairnbarrow, non fosse che le voci hanno subito attirato
l’attenzione dei Lord e delle gilde: le voci di non morti
gettano sempre una certa irrequietezza e l’insistenza con
cui arrivavano a Cairnbarrow notizie di un’armata di
zombi nel nord era fuori dall’ordinario. Circa un anno
prima, la città aveva subito il furto di un potente scettro
necromantico. Il ladro, un githyanki di nome Keli’aran,
lo aveva sottratto dal castello per ordine di un misterioso
necromante. Da allora gli esploratori hanno setacciato
instancabilmente le lande per cercare informazioni.
Nell’ultimo mese alcuni borghi sono stati attaccati da
piccole orde di non morti. I Lord dicono di non dar conto
alle voci e organizzano parate cittadine per
tranquillizzare gli irrequieti. Nel mentre, gruppi di
esploratori si preparano per perlustrare le terre selvagge
e, probabilmente, non fare più ritorno. Il popolino tende
sempre ad ingigantire le cose, l’idea di un esercito di non
morti è ridicola, ma sicuramente qualcosa di sinistro è in
moto.
Ogni PG viene convocato dal rispettivo ordine/fazione e
reso edotto circa gli ultimi avvenimenti. Se i PG sono i
medesimi del primo modulo, probabilmente saranno già
informati, altrimenti fare ai PG un riassunto di quanto
successo l’anno precedente. Sicuramente le storie
sinistre sono legate a questo misterioso signore oscuro,
è arrivato il momento di scoprire di chi si tratta e farlo
fuori.
5
Le voci sugli avvistamenti di non morti sono state
diffuse circa un mese fa. Durante questo lasso di tempo
alcuni esploratori delle varie fazioni e soldati cittadini
si sono diretti a nord per indagare, ma non hanno
ancora fatto ritorno. Ieri sono giunti in contemporanea
alcuni messi imperiali da alcuni villaggi a nord. Il
piccolo borgo di Assos è stato assalito da un gruppo di
non morti. Gli abitanti sono tutti in salvo e hanno
respinto gli abomini, ma temono un loro ritorno.
Alcuni villeggianti e fattori di Palus dicono di aver
individuato dei non morti e altre creature maligne nei
d’intorni del villaggio.
Entrambi i villaggi si trovano a nord, nelle lande, a circa
quindici giorni di viaggio – considerando i terreni
accidentati –. Una volta sul posto i PG dovranno
indagare, esplorare i dintorni e visitare gli altri villaggi.
La loro permanenza a nord potrebbe essere lunga e i PG
devono procurarsi un equipaggiamento consono per
affrontare la terra inospitale che li aspetta. Una volta
partiti potrebbero non aver più occasione di aggiornare
il proprio equipaggiamento – se non tornando indietro in
città – quindi devono essere molto attenti nella
preparazione.
Mentre sono in città, i PG possono provare a reperire
qualche informazione sulle lande settentrionali. Essendo
originario della città – o vivendoci da tempo – ogni PG
conosce le lande settentrionali, le ha visitate o ne ha
sentito parlare. Dovranno affrontare gole sul mare,
paludi, e fredde foreste; pioggia, neve e forti intemperie.
Con una prova di conoscenze (locali) CD 16 o di
raccogliere informazioni CD 16 è possibile scoprire
alcune voci che circolano sulle lande:
• Si dice che le lande brulichino di lucertoloidi e
che questi siano particolarmente non
belligeranti tra loro. Alcuni clan addirittura
collaborano tra loro per assalire i viaggiatori.
• Le lande sono ancora invase da branchi di lupi.
Fortunatamente però non sono più aggressivi
come negli anni precedenti.
• Si dice che orde di non morti si aggirino per le
lande selvagge. Un tempo la regione fu teatro
di sanguinose battaglie e ora gli dei si
vendicano sulla città vincitrice.
• Molti tagliagole e condannati a morte fuggono
nelle montagne per unirsi ai clan degli orchi. A
volte però formano gruppi di banditi e
assalgono gli avventurieri incauti.
• Molti del popolino attribuiscono i non morti a
strane macchinazioni delle vesti nere. La città
nell’ultimo anno è stata fulcro di uno strano
viavai di incantatori.

Viaggiare verso nord
Per le informazioni relative al viaggio verso i villaggi
consultare il “Cap. 3 A spasso nelle lande”. Il primo
viaggio che compiono verso nord dovrebbe procedere
spedito ed esser dettato da fretta e apprensione per le
voci sui non morti. Una volta iniziato ad indagare e
sconfitto i primi scheletri, allora i PG potranno
imbattersi in quest secondarie da risolvere fra un
villaggio e l’altro.
Assos
Il villaggio di Assos si trova a circa due settimane di
viaggio da Cairnbarrow; si tratta di un piccolo
avamposto montano, situato in una valle arroccata sulla
cima di una gola montuosa. Il villaggio conta alcune
decine di case, intorno sorgono solo pietre e sassi. Gli
edifici sono in pietra, con tetti di paglia e strutture in
legno e recinti per gli animali. L’accorpamento di case
sorge intorno ad una grossa piazza principale al cui
centro sorge un piccolo pozzo in pietra, dall’aspetto
molto antico.
Le strade infangate sono trafficate da un gran numero di
animali, capre pecore e maiali. Gli abitanti, poco
numerosi, sono taciturni e guardinghi, segnati dalle
intemperie e dalla fatica vestono abiti poveri e la
maggior parte scalzi. Il terreno agricolo scarseggia e gli
abitanti sono allevatori e pastori che durante l’estate si
spargono lungo tutte le vallate adiacenti. L’odore di
sterco e umidità è molto forte e pungente.
L’unica autorità nel villaggio è la chierica di Daghda-
mor, Laska. Il villaggio è sprovvisto di locande e
botteghe in generale, gli abitanti sono abituati a fare da
sé. I viaggiatori di solito vengono ospitati nel tempio o
in casa di qualche pastore. Arrivati nel villaggio è facile
accorgersi di come l’aria sia molto tesa; gli abitanti
sembrano diffidenti degli stranieri e mormorano fra loro
in un dialetto sconosciuto (i PG originari di Cairnbarrow
possono riconoscerne qualche parola, si tratta di un
dialetto molto stretto dell’entroterra).
I PG sono stati mandati ad Assos per indagare circa le
strane voci di sparizioni e avvistamenti di non morti che
si stanno diffondendo nella regione. In particolare, ad
Assos si sono verificate delle strane sparizioni che
hanno messo sull’attenti i villeggianti e li hanno resi
molto diffidenti di qualunque ingerenza esterna.
Nell’ultimo anno sono spariti 5 bambini (2 femmine e 3
maschi), due dei quali infanti ancora in fasce. In
contemporanea nelle paludi circostanti. In quest’arco di
tempo, durante le estati, alcuni pastori sono stati
attaccati da sparuti gruppi di non morti. Una delle
vittime, il pastore Samti è riuscito a mettersi in salvo.
6
Due notti prima dell’arrivo dei PG è scomparsa un’altra
bambina, la 6ta.
Nel villaggio i PG possono interagire liberamente con
tutti gli abitanti. Di seguito sono riportati alcuni degli
abitanti più importanti, il DM è libero di aggiungerne
altri. Inoltre, mentre i PG esplorano il paese e indagano
sulle scomparse possono imbattersi in incontri casuali, o
essere attaccati da creature selvagge e non morti se si
aggirano nei dintorni.
Gli abitanti sono una comunità abbastanza chiusa, il
punto di ritrovo principale è la chiesa di Laska. In ogni
caso, essendo un villaggio di piccole dimensioni, gli
abitanti si conoscono bene e si riuniscono numerosi
nelle case più spaziose o nei cortili più ampli. I Pg
possono farsi ospitare e riunirsi coi villeggianti intorno
ad un tavolo con una birra in mano. Oppure possono
chiedere a Laska di intercedere per loro e approcciare
così gli abitanti.
Alario è un uomo sulla cinquantina. È un uomo molto
alto e magro, con le gote rosse per l’alcol e i capelli
impiastricciati di sporco. Il viso e la pelle sono segnati
dalle bruciature del sole e da molte cicatrici. Il vecchio
è perennemente ubriaco e svolge lavori di fatica in
cambio di cibo, un riparo e ampie dosi di vino rosso.
Alario è il buffone del villaggio, un attempato ubriacone
mal sopportato da tutti. I suoi modi sono spesso
invadenti e molesti, le mani nodose e sporche tastano
spesso gli interlocutori. Il vecchio odia profondamente
Sebastius, dice che lo tratta male e lo insulta. Spesso si
addormenta fra i cespugli e nella boscaglia fuori città.
La notte della sparizione di Petrus giura di aver visto il
diacono aggirarsi furtivamente nel villaggio. Gli abitanti
e Laska hanno dato poco peso alle sue parole e il diacono
ha iniziato ad agitare gli animi dei compaesani contro il
vecchio. Alario, inoltre, afferma di aver vista Sebastius
avvicinarsi furtivamente ad una radura fuori città. Il
vecchio è sicuro si trattasse del diacono poiché la luna
piena ha illuminato chiaramente il suo viso. Anche in
questo caso il vecchio non è stato preso sul serio e i
compaesani pensano che l’alcol gli abbia dato alla testa.
Enric è poco più che un ragazzo. Rimasto orfano in
giovane età svolge piccole mansioni per i pastori e fa da
apprendista di Gilius alla fucina. Ha le spalle larghe e
ben piantate e una tassa toracica da far invidia ad un
cinghiale. Porta i capelli corti e non ha peluria sul viso.
Indossa delle vesti semplici, logore e sgualcite. Enric è
molto vicino al pastore Urius ed è un accolito di
Sebastius. Il ragazzo ha aiutato il diacono nei rapimenti
ed ha dimostrato un insano gusto per la violenza e il
sangue. Eric vive in una baracchetta poco fuori dalla
città. Al suo interno, celati sotto il pavimento, ci sono
l’abito da cultista e una maschera grottesca dalle fattezze
di una testa di cervo. Il ragazzo è molto litigioso e fa
grande affidamento sulla propria forza fisica,
difficilmente rivelerà quello che sa. Se forzato però può circolano voci su strani avvistamenti. Da allora alcuni
rivelare la natura delle sparizioni e dei rituali di magia pastori non hanno fatto più ritorno al villaggio per
oscura, l’ubicazione del tempio nella radura e il numero l’inverno. I pastori scomparsi sono 5 (Elia, Cardo,
degli accoliti. Tedric, Iderico e Darius), non sono stati rinvenuti i resti
di nessuno di loro. Tuttavia, non sono stati attaccati da
Erma è una donna di circa trent’anni. Fianchi larghi e
animali selvaggi, poiché le capre sono state ritrovare
ventre prominente, è alta poco più di un metro e sessanta
traumatizzate lungo tutta la vallata (una bestia
e larga altrettanto. Porta i capelli rossi, racchiusi dentro
probabilmente le avrebbe mangiate). Un pastore, Samti,
una cuffia di stoffa. Indossa una veste semplice e di
è riuscito ha avvistato delle strane creature mentre
buona qualità La donna è sposata con il pastore Gilius
portava le pecore ed è stato abbastanza veloce da
che di inverno fa da fabbro per gli abitanti forgiando
salvarsi la vita. Da allora, circa 3 mesi, si rifiuta di uscire
chiodi e riparando gli strumenti. Circa 8 mesi addietro,
di casa se non per la messa. I bambini, invece, hanno
il quarto figlio della coppia, Petrus, è scomparso. Il
cominciato a scomparire da poco meno di un anno. La
bambino, di circa 4 anni, dormiva nella stalla con i
chierica fornisce i nomi dei genitori in caso i PG
fratelli (Ebiscus,12; Ivo, 8. La sorella maggior, Ilia (16),
vogliano parlargli. I rapimenti sono avvenuti di notte,
è sposata e vive con il marito. Durante la notte il bimbo
nel silenzio più completo. La chierica non ha idea di chi
è scomparso; i fratelli e gli animali non si sono accorti
possa esserci dietro, sicuramente il Maligno.
di nulla e hanno scoperto il misfatto all’alba. Anche in
questo caso il rapimento è avvenuto pochi giorni prima Melchise è un pastore del villaggio, un uomo sulla
della luna piena. ventina. Ha un corpo magro e smunto, fasciato da una
ampia veste di stracci logori. Porta i capelli lunghi,
Ilderic è un uomo sulla trentina, capelli a spazzola
annodati e disordinati, una barbetta ispida e la pelle
biondi e un viso rubicondo, circondato da una folta
bruciata dal sole. Ha un carattere burbero e chiuso, di
peluria chiara. Indossa delle vesti semplici e ben tenute.
indole sospettosa e profondamente malinconico. Il figlio
Ha un fisico asciutto e muscoloso e un fare gioviale e
di Melchise e Arietta, Gelso, è scomparso da 3 mesi. Il
allegro. La sua saggezza e l’intelligenza lo hanno reso
bimbo di 5 anni riposava nelle stalle con le capre. Di
una delle personalità più in vista del villaggio. È sempre
notte (circa una settimana prima della luna piena) è
pronto a dare buoni consigli ai villeggianti e la sua
scomparso, probabilmente rapito. Da allora i genitori
opinione è tenuta in grande considerazione. D’inverno,
hanno continuato a cercarlo. Melchise è appena tornato
quando non si deve occupare degli animali, insegna ai
da una spedizione di ricerca insieme al fratello Ternus
giovani a fare di conto e li istruisce sulla storia della
a nord del villaggio. I due hanno esplorato le lande per
regione. Ilderic non va particolarmente d’accordo con
due mesi e mezzo senza avere fortuna. Nel capanno dove
Sebastius; lo accusa di essere meschino e di cercare di
è stato rapito non c’erano segni particolari o indizi; il
fare sempre il proprio interesse. Riconosce le abilità
bambino portava un medaglione con un pendaglio
taumaturgiche del diacono, ma continua a considerarlo
particolare, un disco con incisa una testa di lupo (il
uno straniero che vive sulle spalle di Laska e della
simbolo non ha particolare significato, un portafortuna).
comunità. Nonostante l’ostilità e qualche sospetto, non
ha prove per dimostrare che Sebastius sia una cattiva Pertha è una donna di quindici anni, molto alta e magra;
persona o che abbia mai fatto del male a qualche pastore. indossa una veste di stoffa grigia, piena di toppe e
rammendi. Ha i capelli castani, legati in una lunga
Laska è la chierica del villaggio, si tratta di una donna
treccia, e un viso allegro un po' smunto e pallido. Pertha
sulla trentina. Alta poco più di un metro e sessanta è di
ha un carattere solare, reso malinconico e triste dalla
corporatura robusta, il viso e le braccia sono segnate da
scomparsa della figlia Tania. La bimba è stata rapita due
cicatrici e segni. Indossa una veste clericale verde e
notti addietro, si tratta di una bambina di 1 anno che
azzurra con un cappuccio che le cela completamente i
dormiva in una culla di legno ai piedi del letto dei
capelli. Porta al collo una collana di pietra, con dei
genitori. Pertha ed il marito Jonus non hanno udito
simboli runici – antico simbolo di Daghda-mor – e si
rumori strani; si sono svegliati e hanno scoperto la
appoggia ad un lungo bastone di frassino. La donna ha
scomparsa della figlia (probabilmente i due sono stati
un carattere allegro e solare, offuscato dalla recente
vittima di un sortilegio). La bimba indossava una
notizia della sparizione di Eliana – una bambina di 4
vestaglietta grigia e portava una spilla di legno con
anni – e dalle continue voci di non morti che circolano
inciso un fulmine.
nella regione. Laska sarà propensa ad aiutare i PG nella
loro ricerca e convincerà, se serve, gli abitanti a Samti è un giovane pastore di 28 anni. È un omone
rispondere alle loro domande e ad accoglierli. Può molto alto e dalle spalle larghe. Il viso è bruciato dal sole
raccontare ai PG delle sparizioni nel villaggio e degli e segnato dalle fatiche. Indossa una veste lacera e sporca
avvistamenti di non morti. Anzitutto, da quasi due anni e cammina a piedi nudi. Samti è una persona silenziosa,

7
guardinga ma di carattere buono. I Pg faranno fatica a
parlare con lui, il pastore si è chiuso in casa da quando
ha avvistato i non morti e non parla più con nessuno. I
PG possono approcciare la moglie Sandra e pian piano
convincerlo a parlare. Samti potrà confermargli che nei
dintorni del villaggio si aggirano gruppi di zombi e
spettri. Verso la fine dell’estate, mentre portava al
pascolo le capre, ha sentito l’intera vallata diventare
gelida, nonostante il calore del sole. Fra i cespugli e la
boscaglia ha vista avanzare alcuni corpi putrefatti e giura
di aver scorto persino una strega. In preda al panico è
corso a tutta velocità sino al villaggio dove si è trincerato
in casa.
Sariah è una donna di circa trent’anni, vedova del
pastore Icus. La donna vive in una capanna al limitare
della città con il vecchio padre (Elos) e i tre figli (Ada,
12; Ergo, 8; Qenso, 7). È una donna di corporatura
robusta, sciupata dalla fame e dagli stenti. Indossa degli
abiti semplici, di color azzurrino e grigio, lisi e
macchiati. Ha i capelli lunghi, biondi, e lo sguardo
spaesato. Da quando è morto il marito, due anni fa, si
occupa di produrre formaggio con il latte delle capre
degli altri pastori. Circa sei mesi fa il figlio minore di
Sariah, Ailo (5 anni) è scomparso. I bambini dormivano
tutti insieme in un giaciglio davanti al focolare della
cucina. Una notte (poco prima della luna piena) il figlio
più giovane è scomparso, gli altri non sembrano essersi
accorti di nulla (probabilmente vittima di un sortilegio
come sonno). Il bimbo portava dei vestiti di stoffa grezza
ed un particolare anelli di rame, con delle incisioni
floreali.
Sebastius è il diacono di Laska, un aiutante privo di
poteri magici e di voti clericali che si è messo al servizio
della chierica. Si tratta di un uomo sulla cinquantina,
molto muscoloso e abbastanza alto. Il viso segnato da
una vita di stenti e dalle classiche scottature da
contadino è ricoperto da una rada peluria bianca, con i
capelli tenuti molto corti. Gli occhi incavati fra le righe
sono di un azzurrino penetrante. Indossa un’ampia veste
blu notte, con arrotolate pergamene e sacchetti di cuoi,
con polveri e piante essiccate. Il diacono indossa sempre
un medaglione, camuffato tra le vesti, per impedire di
discernere l’allineamento. In caso un chierico o un
paladino provassero a sondare il suo allineamento
risulterà neutrale. Sebastius è un uomo dal carattere
riservato e dal temperamento mite, nel villaggio è ben
voluto grazie alle sue guarigioni e agli impacchi.
Indagando più a fondo però qualche villeggiante
potrebbe avere da ridire nei suoi confronti e raccontare
qualche storia interessante.
Sebastius non è originario di Assos ma di Valdoro e vive
nel villaggio settentrionale da una decina di anni. Era un
contadino, figlio di contadini, che dopo la morte della
moglie decise di dedicare la vita agli dei. Da quando
8
aveva 25 anni vaga di villaggio in villaggio svolgendo
riti minori e cure non magiche. Sebastius conosce molto
bene le dinamiche dei rapimenti, essendo uno degli
artefici. Ai PG racconterà bene o male quello che ha
detto loro Laska. I PG dovranno essere abili a capire le
sue menzogne e a non fidarsi dei suoi consigli. Questi
infatti tenterà in tutti i modi di depistarli, raccontandogli
di falsi avvistamenti e accusando degli abitanti che gli
sono poco simpatici. Inoltre, cercherà di aizzare i
villeggianti contro la presenza degli intrusi.
Tenia è una donna sulla quarantina. Ha il viso butterato
e rovinato da qualche malattia e indossa un’ampia veste
di stoffa porpora. La donna ha un carattere burbero e
scontroso e vive fuori città con i 5 figli (Paulus, 12;
Tiberius, 12; Asha, 10; Derra, 8 e Tomis, 5). La figlia
più giovane, Elsa, di 3 anni, è stata rapita tre mesi
addietro (pochi giorni prima la notte di luna piena). Il
padre è morto poco dopo la nascita della più giovane e
Tenia manda avanti il gregge aiutata dai figli. La
bambina dormiva nel letto insieme alla donna la notte
che è stata rapita. Tenia giura di non aver sentito nulla
di strano e di aver dormito un sonno profondo e senza
sogni. La bimba portava un fermaglio per capelli di ferro
con incise alcune rune (naniche).
Urius è un pastore del villaggio. Si tratta di un uomo
sulla quarantina, ventre sporgente e spalle larghe. Ha un
carattere gioviale e allegro, sempre pronto alla risata e
ad un buon bicchiere di vino. Indossa degli stracci,
relativamente puliti, e porta i capelli molto corti. Il viso
e le braccia portano i segni di molte scottature e alcune
ferite. Urius abita in un capanno poco fuori dal villaggio
e si occupa di un folto gregge di pecore. La moglie Crisa
è morta da diverso tempo e da allora vive da solo con i
suoi animali. Il pastore è molto vicino al diacono
Sebastius ed è un accolito della sua setta oscura. Anche
se non ha preso parte in prima persona ai rapimenti, ha
assistito ai rituali sacrificali delle vittime. In casa,
nascosto dietro un’asse del muro sono celati il suo abito
da cerimonia e una grottesca maschera ricavata da una
testa di cervo. Se messo alle strette potrà rivelare ai PG
l’ubicazione del tempio nella radura, il numero dei
cultisti e la presenza dei maghi neri.
Aggiungere 3 PNG che raccontino le sparizioni di
pastori ad opera di non morti.
Condurre le indagini
L’autore delle sparizioni è il monaco Sebastius, il
diacono di Laska. Si tratta di un uomo sulla quarantina,
un officiante privo di poteri magici che funge da aiutante
per la chierica. Sebastius è un agente delle Vesti Neri e
agisce segretamente per loro conto. In una radura poco
distante dal villaggio si erge un tempio sotterraneo.
Sebastius è segretamente capo di una setta che conta un
paio di accoliti delle vesti nere – nascosti nel tempio – e
un altro paio di abitanti del villaggio. Nelle notti di luna
piena dell’ultimo anno, il diacono e i suoi seguaci hanno
tentato di completare un rituale di magia oscura per
risvegliare un demone. Il sangue di una giovane vittima
è uno degli elementi fondamentali del rituale, insieme ad
alcune pergamene che il diacono porta sempre con sé.
La prossima notte di luna piena, quella in cui verrà
sacrificata la bambina rapita, sarà fra 3 giorni. Anche
alcuni dei non morti che si aggirano nei dintorni del
villaggio sono opera dei cultisti, tuttavia le creature non
morte sono sicuramente troppo numerose e sparse per
essere opera dei cultisti. Infatti, gli avvistamenti sono
numerosi nelle zone più disparate della pianura; non tutti
i non morti sono opera di Sebastius e dei maghi neri di
Assos.
I PG hanno la piena libertà su come approcciarsi
all’indagine. In base alle loro classi, abilità e
caratteristiche potranno scegliere strategie differenti.
Per esempio, potrebbero rivolgersi a Laska per avere
informazioni e convincere la chierica ad aiutarli
nell’indagine. Così facendo gli abitanti del villaggio
saranno più propensi a parlare e meno ostili nei loro
confronti. Invece, potrebbero decidere di ignorare i
suggerimenti della chierica e svolgere le indagini in
maniera indipendente. Potranno cercare di persuadere
gli abitanti con le loro abilità carismatiche e svolgere
alcuni interrogatori per scoprire la verità; oppure
potranno fare sfoggio del loro valore e della loro forza
per forzare gli abitanti a parlare. Ormai i PG sono eroi
discretamente famosi e abili, per loro non dovrebbe
essere un problema riuscire a gestire la situazione e gli
eventuali malumori.
In ogni caso, una volta scoperte le informazioni
necessarie i PG hanno il mandato di agire e risolvere la
situazione. Spetta a loro decidere se arrestare vivi i
colpevoli e portarli in città, processarli sul luogo o
ucciderli senza farsi problemi. In questi casi, comunque,
la pena prevista dalla legge è la morte; un PG paladino
o chierico legato a qualche culto della legge (specie se
di St. Cuthbert) possiede l’autorità di processare i
colpevoli. Ovviamente, il modo in cui approcceranno gli
abitanti influenzerà le loro reazioni circa omicidi o
sentenze di morte nel villaggio.
Mentre i PG possono tranquillamente arrestare i pastori
che hanno aderito al culto, per loro sarà difficile mettere
le mani su Sebastius. Il diacono, infatti, ha prontamente
lasciato il villaggio mentre i PG indagavano e si è
rifugiato nel templio della radura in loro attesa.
Il tempio di Adafer
Il tempio dei cultisti si trova in una radura distante circa
un’ora dal villaggio. Si tratta di un piccolo spiazzo
9
erboso ben nascosto fra la boscaglia con al è situata una
grossa roccia frastagliata.
La radura non è sorvegliata, un’attenta analisi del
terreno e delle zone circostante può rivelare le tracce di
una decina di umanoidi. Le impronte di stivali vanno e
vengono dalla grossa roccia centrale. Per trovarle è
necessario eseguire una prova di sopravvivenza CD 14.
Una volta nei pressi della roccia è possibile trovare un
piccolo varco celato nella parte centrale con una prova
di cercare CD 16. L’apertura scende verso il basso sino
alla sala d’ingresso di un tempio sotterraneo.
Il tempio è molto vecchio, ha circa 150 anni, dedicato a
Adafer, un idolo agreste ormai dimenticato. Nei giorni
di maggior splendore era utilizzato da una ventina di
sacerdoti e druidi che officiavano nei villaggi limitrofi.
Il tempio venne abbandonato dopo una disputa teologica
con le maggiori chiese di Cairnbarrow, i sacerdoti
vennero dichiarati eretici e bruciati sul rogo. Da allora il
tempio è stato abbandonato ed è diventato la tana degli
animali del bosco. Negli ultimi periodi il sito è stato
rioccupato da una setta di cultisti vicina ai maghi neri.
Culto di Adafer
Adafer è un vecchio idolo agreste un tempo venerato
nella regione di Cairnbarrow. Si trattava di un culto
osservato da cacciatori, viandanti e druidi; dedito al
viaggio, alla natura e agli animali. Il simbolo di
Adafer è un daino rampante. Nelle lande
settentrionali vi erano diversi tempi dedicati a questo
idolo e si registrava la maggior parte dell’attività dei
suoi officianti. Poco più di due secoli addietro il culto
venne corrotto da alcune entità demoniache, i suoi
sacerdoti iniziarono a diffondere veleni e malattie
lungo la campagna. Nel giro di qualche anno la
situazione attirò l’interesse di alcune chiese di
Cairnbarrow che, riunite a concilio, condannarono il
culto di Adafer. La città quindi riunì un drappello di
inquisitori e soldati ed epurò le campagne dall’eresia.
Si narra che i paladini dovettero combattere contro
una creatura demoniaca, bollata come Adafer, che ne
aveva preso il controllo.
Ormai nelle lande settentrionali sono gli studiosi più
esperti e inquisitori più zelanti conoscono il nome e
la storia di Adafer. Gli abitanti di Assos non hanno
mai sentito parlare di questa storia e ignorano
l’esistenza del tempio.
1. Grotta meridionale
La spaccatura scende sottoterra sino a sfociare in una
grotta irregolare di medie dimensioni. Al centro c’è una
piccola colonna di pietra nera, scolpita dalle sembianze
di un satiro che tiene il soffitto. Lungo le pareti vi sono
svariate incisioni molto antiche, simboli sacri e vecchi
voti. La maggior parte sembrano esser stati cancellati di
recenti. La grotta procede a nord sino a rimpicciolirsi in
un piccolo cunicolo.
All’imboccatura di questo è situata una trappola, si tratta
di un pannello nascosto nel terriccio che fa franare
alcuni massi lungo il passaggio. Per rilevare la trappola
è necessaria una prova di cercare CD 16, per disattivarla
una prova di disattivare congegni CD 15. In caso non
riuscissero a disattivare la trappola, tutti i PG entro 6
metri dall’imboccatura del passaggio devono effettuare
un TS DES CD 14 o subire 5d6 danni contundenti, la
metà in caso di successo. Inoltre, una volta caduti i massi
il passaggio sarà molto più angusto; per oltrepassarlo i
PG devono effettuare una prova di atletica CD 15.
2. Grotta principale
L’angusto cunicolo conduce ad una grotta molto grande.
Lungo le pareti vi sono gli stessi segni che vi erano in
quelle della grotta precedenti, anche questi cancellati di
recente e coperti con simboli di vernice o sangue. Si
tratta di disegni senza significato e di qualche simbolo
religioso legato a divinità necromantiche e oscure.
Lungo la parete orientale è nascosto un passaggio che
conduce alla stanza 7, per individuarlo è necessaria una
prova di cercare CD 20 (N.B. il DM deve eseguire la
prova per i sensi acuti degli elfi).
All’interno della grotta, prima della biforcazione, sono
nascosti due invisible stalker che tenderanno un
agguato ai PG.
3. Grotta settentrionale
La lunga grotta secondaria procede inerpicandosi verso
nord; il terreno è leggermente in salita. La parte
settentrionale della grotta è caratterizzata da alcune
piattaforme rocciose naturali che salgono verso l’alto e
conducono ad un passaggio a ovest. Ogni piattaforma è
alta 2/3 metri ed è necessaria una prova di scalare CD
12 per salire. Le piattaforme sono difese da alcuni non
morti che aspetteranno i PG al varco. Infatti, la trappola
o il combattimento con gli invisible stalker avrà messo
in allerta i cultisti. Sulla piattaforma inferiore sono
schierati 2 ghoul (MM 143), in quelle superiori 4
skeleton armati di arco (MM 310).
4. Passaggio angusto
Il cunicolo conduce ad una piccola grotta che sfocia in
una stanza regolare. La grotta è frastagliata ed irregolare,
le pareti sono piene di simboli oscuri e triviali.
All’imboccatura del cunicolo è celata una trappola, si
tratta di un meccanismo a dardi attivato da un filo teso
in mezzo al passaggio. Per individuare la trappola è
necessaria una prova di cercare CD 14, per disattivarla
di disattivare congegni CD 14. In caso non riescano a
disattivarla, 6 dardi partiranno dalla parete nord. Ogni
10
dardo ha +6 TxC ed infligge 1d4 danni perforanti e deve
effettuare un TS COS CD 14 o essere avvelenato.
5. Ingresso del tempio
La stanza è rettangolare, scolpita senza troppa
precisione nella roccia. Lungo le pareti si scorgono
alcuni affreschi molto vecchi, completamente rovinati e
coperti di bruciature, macchie di vernice e sangue.
Probabilmente si trattava di raffigurazioni agresti, ma
ormai è difficile coglierne il significato. Tutte le
iconografie del tempio sono state distrutte o imbrattate
durante la caccia agli eretici e le pareti sono state
nuovamente imbrattate dai cultisti oscuri.
Nella stanza sono nascoste 6 guard (MM 341) che
attendono i PG per fargli un agguato. Questa
attaccheranno subito dopo l’attivazione della trappola, o
appena i PG entreranno nella stanza. Sono acquattati
lungo la parete nord, divisi in due gruppi da tre ai lati
dell’apertura. Le guardie godono di un round di
sorpresa.
Una volta sconfitte le guardie, i PG avranno il tempo di
esplorare meglio la stanza. Scopriranno che in
apparenza non sembrano esserci altri passaggi al di fuori
di quello dove sono giunti. Con una prova di cercare
CD 16 è possibile rinvenire 3 piccole rune incise al
centro della parete sud. La prima simboleggia un corvo,
la seconda un daino e la terza un lupo. I Pg devono
premere la runa corretta (il daino) per aprire un
passaggio sulla parete sud. Possono provare a
indovinare andando per esclusione, l’unico animale
mansueto, oppure effettuare una prova di conoscenza
(religioni) CD 18 per ricordare che il simbolo dell’idolo
Adafer era il daino.
6. Ingresso secondario
Oltre il passaggio vi è una stanza di piccole dimensioni.
Le pareti di roccia sono state rozzamente ricavate dal
terreno, anche in questo caso i muri sono coperti di
segni, bruciature e macchie di sangue raggrumato.
Alcune fiaccole poste al centro delle pareti illuminano
tenuemente la stanza.
7. Grotta secondaria
Il passaggio segreto nella stanza due conduce ad una
grotta secondaria, abbastanza grande. All’interno vi
sono alcune rastrelliere per armi, e dei bauli con alcune
provviste, probabilmente si tratta di un ripostiglio dei
cultisti e di una via più agile per raggiungere il tempio.
La grotta è presidiata da un invisible stalker che
attaccherà i PG immediatamente.
8. Anticamera
Una piccola sala fa da anticamera al tempio vero e
proprio dove un tempo venivano officiate le messe per
Adafer. La stanza è di piccole dimensioni, vuota, con le Level up!
pareti completamente rovinate.
A questo punto i PG dovrebbero aver maturato
9. Tempio abbastanza esperienza per salire al livello successivo.
La sala principale del tempio è molto grande, intagliata
rozzamente nella roccia. Le pareti sono molto alte,
anch’esse completamente rovinate e coperte da simboli
e strati di vernice mista a sangue. Alcune torce magiche
illuminano la stanza dandole un aspetto sinistro e
spettrale. Al centro è situato un altare di pietra,
riconvertito ad altare sacrificale, lordo di sangue. Sopra
è legata una bambina (30% possibilità sia ancora viva).
Intorno, schierati a semicerchio vi sono alcuni cultisti.
Tutti indossano dei copricapi ricavati da alcune teste di
cervo. Sparsi per la stanza vi sono alcuni bauli con
dell’equipaggiamento, dei giacigli ed un esiguo tesoro
(CR 6). I cultisti sono un cultist fanatic – Sebastius –
(MM 345), 4 berserker (MM 344) e una banshee (MM
33). Quest’ultima, come gli altri non morti, è stata
risvegliata dai due accoliti dei maghi neri – nella stanza
10 – con l’utilizzo di alcune pergamene di necromanzia.

10. Sala di Adafer

Un piccolo cancello in ferro battuto, ormai distrutto e
divelto, separa il tempio da una stanza vuota e scura. Al
centro si erge una grossa colonna di pietra, cui era
inchiodata Adafer, una erinni (MM 73), appena liberata
da 2 acolyte delle vesti nere. La creatura demoniaca
attaccherà i PG non appena questi varcheranno la soglia.

Risolvere la missione
Una volta liberato il tempio e catturato Sebastius, i PG
potranno decidere se giustiziarlo sul posto o portarlo in
catene al villaggio perché sia spedito in città. Se i PG
riescono ad interrogare Sebastius o uno degli accoliti
potranno scoprire che i maghi neri sono particolarmente
attivi al momento. Molti di loro si stanno dirigendo in
un borgo a nord nelle lande, di cui però ignorano il
nome. I maghi sono gli artefici dei disordini che stanno
accadendo in alcuni luoghi delle lande. Il due più
importanti sono il tempio del mare e il villaggio di
Palus. Il primo è un insediamento dove i maghi neri
incontrano alcuni pirati, comprano informazioni, merci
e pare anche degli schiavi. Il secondo è un villaggio a
ridosso delle montagne dove ha cominciato ad aggirarsi
un branco di creature mannare.
I PG avevano già sentito le voci su Palus e dopo il
mistero di Assos dovranno dirigersi sul posto ad
indagare (capitolo 4). Durante il viaggio possono
decidere di fare alcune deviazioni, raggiungere il tempio
del mare o altri luoghi interessanti nelle lande (vedi il
capitolo successivo). Una volta a Palus scopriranno
nuovi indizi sul branco di mannari e sui piani delle Vesti
nere.

11
12

Cap. 3 A spasso nelle Lande
Dopo aver risolto il caso di Assos, i PG devono
proseguire nel loro viaggio investigativo. Questa volta
dovranno dirigersi a Palus, un piccolo insediamento
posto fra le paludi e i monti. Una volta lasciatisi alle
spalle la gola di Assos, il paesaggio si fa più selvatico e
disabitato. Le lande del nord sono un’accozzaglia di
gole, paludi e sparute foreste che si estendono fra la
costa e le montagne. Durante la loro spedizione i PG
potrebbero incappare nella tana di qualche creatura di
palude, in un vecchio dungeon sul crinale roccioso, o in
una grotta nascosta lungo la scogliera. In questo capitolo
sono riportate le tabelle per gli incontri casuali nei vari
ambienti delle lande e le descrizioni di alcuni dei luoghi
più noti.
Viaggiare nelle lande
Le lande settentrionali sono un luogo remoto e
pericoloso; disseminati qua e là lungo le paludi e le
foreste vi è uno sparto numero di villaggi umani e una
gran quantità di rifugi e tane, meandri oscuri dove
dimorano creature mostruose e micidiali. Il seguente
modulo è ambientato interamente nelle lande, i PG
dovranno percorrerle da un villaggio all’altro, stando
attenti agli agguati di briganti e umanoidi malvagi.
Si tratta di un altipiano principalmente diviso in quattro
tipologie di ambiente: coste, foreste, montagne e paludi.
Le coste sono tendenzialmente alte e frastagliate. Lungo
le lande ci sono poche spiagge e innumerevoli scogliere
che si gettano a strapiombo sul mare. I crinali rocciosi
sono abitati da predatori e strane creature che si
annidano fra le rocce e nelle grotte. In generale, per
salire o scendere lungo la costa è necessario imbragarsi
e scalare, tuttavia vi sono anche passaggi nascosti che
conducono in piccole spiaggette o moli segreti. Le
foreste sono molto antiche, selvagge e fitte. Lungo le
lande settentrionali vi sono pochissime strade segnate e
numerosi sentieri angusti, tuttavia più volte i PG
dovranno procedere nel bel mezzo della vegetazione
senza una via tracciata tranne qualche segno sul tronco
di un albero o su una roccia. Nonostante l’aspetto
minaccioso e le storie sinistre che si odono nelle locande
di Cairnbarrow, le foreste del nord non sono
particolarmente pericolose. Gli abitanti dei villaggi e i
pastori le percorrono agilmente e senza incappare in
particolari problemi. Tuttavia, vi sono luoghi dove
neanche chi è originario del luogo osa avvicinarsi; zone
dove la boscaglia è molto fitta e i segni di umanoidi
mostruosi estremamente evidenti. Le foreste ospitano
una grande quantità di animali selvaggi – orsi, lupi,
cinghiali… - ma anche diverse comunità di creature
mostruose: bugbear, orchi, goblin, gnoll… Sparsi nelle
13
foreste i PG potrebbero trovare resti di vecchie rovine o
dungeon, nei pressi dei villaggi, templi agresti e circoli
druidici. Le montagne non sono particolarmente alte,
nonostante alcune di esse raggiungano vette
considerevoli. Il paesaggio montano è selvatico e fitto,
lungo le dorsali dei monti vi è molta flora e fauna.
Notoriamente le montagne ospitano tribù di umanoidi
mostruosi o bande di reietti, borseggiatori e tagliagole.
Le paludi sono le zone più ostiche e pericolose delle
lande settentrionali. Putridi acquitrini pullulanti di
insetti, malattie e mostri a non finire. Durante il viaggio
nelle lande i PG si troveranno più volte ad attraversare
le paludi, procedere per questo territorio è difficile e
snervante, le probabilità di incontrare creature ostili è
molto alta, così come quella di perdersi.
Luoghi interessanti
Mentre si spostano da un villaggio all’altro per svolgere
le proprie indagini, i PG potrebbero imbattersi in diversi
luoghi interessanti. Alcuni di questi potrebbero aiutarli
a chiarire meglio la situazione nelle Lande del nord, altri
sono semplici sfide in cui potrebbero incorrere durante
le loro esplorazioni. Le lande sono abitate da molte
creature selvagge, svariati animali ma anche diverse
tribù umanoidi. I PG potrebbero imbattersi in loro in
maniera del tutto casuale, o venire a conoscenza dei
luoghi più interessanti nei paraggi dagli abitanti dei
villaggi. Il DM è libero di aggiungere altri luoghi per
rendere più complesso il modulo.
Acqadelq
Acqadelq (kuo-toa: “àh-qùal dèq”) significa casa
incantata in lingua kuo-toa. Le tane dei kuo-toa sono
lungo le coste, Acqadelq è una città tempio di
piccolissime dimensioni situata sul fondo del mare, nei
pressi del tempio del mare. La tana dei kuo-toa si trova
in una depressione sotterranea nei pressi del tempio,
collegata ad esso da alcune grotte sotterranee e canali
scavati nella roccia. I PG potrebbero trovare uno di
questi collegamenti esplorando il tempio. Le vie sono
segnate da alcuni geroglifici primitivi in lingua acquan.
Per raggiungere la città è necessario però riuscire a
respirare sott’acqua e nuotare per quindici minuti circa
lungo i canali sotterranei (nuotare CD 14).
La città è costituita da un ristretto numero di “case”
insenature negli scogli e grotte sotterranee modellate
con i pietroni del fondale. Al centro si erge un
rudimentale tempio in pietra, anch’esso è un ammasso
di macigni, decorato in maniera grottesca e primitiva
con incisioni e bassorilievi. Acqadelq è abitata da una
trentina di kuo-toa, quasi tutti sacerdoti, compreso il re-
sacerdote. Le creature sono ostili nei confronti degli
estranei e si metteranno subito sull’attenti appena
vedranno i PG. Tuttavia, se desiderano, potranno
approcciare i kuo-toa pacificamente, tranquillizzandoli
e non mostrandosi aggressivi.
I kuo-toa sono guidati da un grande sciamano, Acundal,
che dimora presso il “grande” templio. Questi è una
creatura sospettosa, ottusa e crudele; odia gli umani e da
diversi anni combatte contro i pirati che si ammassano
sulle coste. Parlando con Acundal i PG possono
apprendere che il tempio del mare è abbandonato da
innumerevoli generazioni (su per giù 60 anni); negli
ultimi anni è diventato un approdo sicuro e una base per
i pirati che infestano il mare del nord. Spesso i pirati
incontrano alcuni loro contatti nel tempio; nell’ultimo
periodo i kuo-toa hanno avvistato e attaccato spesso dei
maghi vestiti di nero. I kuo-toa e i pirati si odiano; le
creature marine saccheggiano gli avamposti pirati sulla
costa; in tutta risposta questi massacrano i kuo-toa e gli
danno la caccia. Durante uno degli assalti kuo-toa ai
pirati, le creature marine hanno catturato un mago nero
e hanno appreso da questi che i pirati si servono di due
avamposti per commerciare con i necromanti: il tempio
del mare e il covo dei contrabbandieri. Questi
acquistano agenti alchemici, cadaveri e in minima parte
viveri. I maghi neri sono ben disseminati lungo le lande
ma sembrano ricevere gli ordini da un quartier generale
a nord, noto con il sinistro nome di Castello del terrore.
Tuttavia, il mago catturato non sembrava in grado di
fornire indicazioni utili circa l’ubicazione del castello,
né i kuo-toa sembrano sapere dove sia. Dovrebbe essere
situato a sud del covo dei contrabbandieri, molto
distante dal territorio dei kuo-toa.
All’interno del tempio è contenuto un tesoro GS 5.
Non viene fornita una mappa del luogo.
Accampamento dei banditi
Lungo le pendici delle montagne, a poco più di una
settimana da Palos e Grumk Ahrkrugt, in una piccola
radura rocciosa, si nasconde un accampamento
umanoide di medie dimensioni. Questo è costituito da
una decina di tende di varie dimensioni a ridosso di
alcune grotte, difeso da una spessa palizzata in legno.
Per la descrizione dell’accampamento vedi il Cap. 4.
Covo dei contrabbandieri
All’estremo nord delle lande, incuneata sotto una ripida
scogliera, si cela una piccola spiaggia sabbiosa.
Nascoste, lungo la parete rocciosa, vi sono varie grotte
e anfratti; uno di questi ospita il famigerato covo dei
contrabbandieri. L’unico modo per raggiungere la
spiaggia è dal mare, superando alcuni minuscoli isolotti
e grosse formazioni rocciose che sembrano essere una
difesa naturale della caletta. Sulla spiaggia vi sono
14
spesso arenate alcune barche di piccole dimensioni, che
i contrabbandieri usano per trasportare le merci dalle
stive alle grotte e viceversa. Determinare casualmente
con un d% se sono presenti imbarcazioni. L’ingresso al
covo vero e proprio è mimetizzato tra vari anfratti e
piccoli pertugi che si aprono nella scogliera e che i pirati
usano per nascondersi o celare le merci di contrabbando.
Per trovare la giusta via occorre una prova di cercare
CD 16.
Il covo è uno dei tanti avamposti dei pirati sulla costa,
sfruttato per muovere merci di contrabbando e portare
avanti loschi affari. Si tratta di un nascondiglio
sotterraneo dove i contrabbandieri passano
relativamente poco tempo, ma che tengono spesso
d’occhio passandoci davanti con le barche o inviandoci
alcuni uomini di tanto in tanto. All’interno è molto
probabile imbattersi in pirati; a contrario del tempio del
mare, questo covo è ben più ricco di bottino.
Grumk Ahrkrugt
Grumk Ahrkrugt è un villaggio orchesco di modeste
dimensioni situato sulle pendici occidentali delle
montagne. L’insediamento è abitato da mezz’orchi e
orchi reietti, troppo vecchi per combattere o di indole
mansueta. Si tratta di una vera e propria enclave dove si
riuniscono quei pelleverde che non sono accettati fra le
tribù orchesche o le città umane; è una comunità
eterogenea e caotica, priva di leggi e di ordine. Il
capovillaggio è un vecchio mezz’orco sciamano di nome
Klung, una creatura crudele e dispettosa che si fa
venerare come un dio sceso in terra. I suoi fedeli
difendono il villaggio e dettano legge sui più deboli. Le
altre creature vivono di caccia, raccolta e pesca.
Gli abitanti dell’enclave sono tendenzialmente schivi e
riservate, ma molto caotici e rissosi. Il villaggio è
estremamente disordinato, con capanne, tende e
casupole di legno che sparse in maniera casuale lungo la
piana. L’abitato è inoltre difeso da una spartana
recinzione di legno, utile per tenere distanti gli animali
selvatici ma non le creature più intelligenti o forti. I PG
possono girare liberamente nel villaggio e parlare con i
suoi abitanti, gli stranieri però sono tendenzialmente mal
visti, specialmente gli umani. Esplorando e facendo
domande i PG possono scoprire che negli ultimi 8 mesi
l’enclave è stato attaccato 3 volte da un gruppo lupi
mannari e predoni. Infatti, sulle montagne – come i PG
potrebbero aver già scoperto se hanno visitato Palus – si
rifugiano alcuni reietti che hanno iniziato a minacciare
gli abitati limitrofi. Con un po' di persuasione possono
parlare anche con Klung, gli può rivelare ai PG che i
reietti prendono ordini dai maghi neri. Klung e alcuni
suoi fidati si sono imbattuti in un gruppo di reietti alcuni
mesi orsono e fra i banditi c’erano anche alcuni maghi
neri che sembravano dargli ordini. Gli orchi ignorano
dove sia il campo base dei reietti, probabilmente in uno
dei vari forti abbandonati lungo le montagne, però
conoscono l’ubicazione del loro accampamento da dove
assaltano partono le loro scorrerie (vedi:
Accampamento dei banditi).
Non viene fornita una mappa del luogo.
Kelk’er Namz
Le paludi ospitano da millenni le tane dei lucertoloidi,
nelle Lande settentrionali ciò non fa differenza. Kelk’er
Namz è un piccolo templio monastico nascosto nel
sottosuolo; si tratta di un luogo molto antico e
importante per il popolo lucertoloide. L’ingresso alle
grotte di Kelk’er Namz è celato in una grossa palude,
situato al centro di un villaggio primitivo che ospita una
decina di lucertoloidi. Le creature dal sangue freddo
sono ostili a chiunque si avvicini al villaggio e
attaccheranno i PG appena li vedono. Nell’approcciare
il villaggio i PG possono procedere a spron battuto o
furtivamente, lo scontro è difficilmente evitabile. La
difesa del templio è affidata 1 comandante delle
lucertole (Lizard King MM 205), 1 sciamano
lucertoloide (Lizardfolk Shaman MM 205) e 4
combattenti lucertoloidi (Lizardfolk MM 204).
Il villaggio non reca nulla di importante, tesori e oggetti
preziosi sono probabilmente custoditi nel tempio. Al
centro delle capanne si apre una spaccatura sul terreno
che scende di qualche metro nell’oscurità. Il tempio
sotterraneo è completamente buio, il terreno accidentato
e sdruccevole è ricoperto da uno strato di fanghiglia e
melma che lo rende incredibilmente scivoloso: i PG
sono costretti a muoversi di metà del movimento, oppure
possono effettuare una prova di atletica CD 10 per
muoversi a movimento completo e atletica CD 15 per
correre.
1. Ingresso
La caverna scende di circa 5 metri lungo un corridoio
scavato rozzamente nel terreno. Le pareti sono
incredibilmente morbide e ricoperte di melma, muschio
e fanghiglia. Sulla soglia è stata posta una trappola, un
filo teso, che attiva un glifo magico inciso sul soffitto.
Per individuare la trappola è necessaria una prova di
cercare (trappole) CD 15; per disattivarla una prova di
disattivare congegni CD 14. Se la trappola si attiva
partirà un getto di melma acida dal soffitto che investirà
completamente i PG. Occorre effettuare un TS DES CD
15 o subire 4d6 danni da acido, la metà in caso di
successo.
15
2. Pozza dell’Osservatore
Il cunicolo d’ingresso si apre su un grosso lago
sotterraneo, attraversato da alcuni isolotti collegati da
strette rampe di pietra. A est, su due isolotti più grandi,
è stato costruito un piccolo edificio in pietra le cui pareti
arrivano sino al soffitto della grotta.
Il primo isolotto che raggiungono è relativamente
piccolo, al centro si erge una grossa voragine che forma
un piccolo laghetto ristagnante. All’interno della pozza
si annida, a difesa del tempio, un’idra acquatico (MM
190).
3. Spiazzo
Un piccolo spiazzo di roccia coperto di melma e liquami.
Su un lato sono ammonticchiati 3 cadaveri umanoidi in
decomposizione. Un PG che dovesse frugare fra i
cadaveri non troverebbe nulla e deve effettuare un TS
COS CD 14 per non contrarre una malattia.
4. Pavimento cedevole
I vari piccoli isolotti sono collegati da un sottile
pavimento di pietra, rinforzato da alcune pedane di
legno marcio. A circa metà strada il pavimento è usurato
e cedevole. Per rendersi conto dell’insidia i PG devono
superare una prova di cercare CD 16 avere un
punteggio di percezione passiva 15 o superiore. In caso
se ne accorgano possono saltarlo facilmente con una
prova di atletica CD 10. Altrimenti il terreno cederà e
tutti i PG dovranno effettuare un TS des 15 cadere
nell’acqua melmosa. Il lago sotterraneo è profondo circa
4 metri e molto calmo. Per rimanere a galla i PG devono
effettuare una prova di atletica (nuotare) CD 10.
5. Accesso al tempio
L’isolotto più grande ospita l’ingresso vero e proprio al
tempio, si tratta di una scalinata scavata nella roccia che
entra in un edificio costruito dentro la grotta. Le pareti
del tempio arrivano sino al soffitto, sono dipinte con
disegni tribali molto primitivi, in ogni raffigurazione
campeggia una grande libellula blu.
Uno degli scalini è contraffatto e cela un meccanismo a
pressione che aziona una trappola. Per accorgersene i
PG devono effettuare una prova di cercare CD 18. In
caso di successo possono disinnescarla con una prova di
disattivare congegni CD 16. In caso il meccanismo si
attivi, una vampata di fuoco parte dalle pareti investendo
tutta la stanza. I PG devono effettuare un TS DES CD
16 o subire 3d6 danni da fuoco, la metà in caso di
successo. La trappola metterà sull’attenti i monaci nel
dormitorio.
6. Dormitorio
L’ingresso si affaccia su un corridoio, collegato con
alcuni stanzoni rettangolari. I primi due ospitano i
dormitori dei monaci; si tratta di due stanze rettangolari
dalle pareti in pietra, rozzamente dipinte e incise. Lungo
il pavimento sono disposti alcuni giacigli ammuffiti, con
gli scarsi averi dei monaci. All’interno del dormitorio ci
sono 3 monaci lucertoloidi.

7. Saloni interni
I saloni interno sono due grosse stanze rettangolari,
simili ai dormitori. Le stanze sono occupate da alcuni
tavoloni di legno. Lungo le pareti sono appesi alcuni
idoli in legno. Le stanze non recano nulla di
particolarmente interessante.

8. Tempio
I saloni interni sono collegati al tempio, una sala in
pietra dalla forma irregolare. Il tempio è il luogo dove i
monaci meditano e combattono, si tratta di un’unica sala
molto grossa con una statua in pietra nella parete nord
che raffigura una libellula, rozzamente dipinta di blu.
Lungo le pareti ci sono alcune rastrelliere in legno, con
diverse armi monastiche (1d10). Il tempio è presieduto
dal Maestro dell’ordine della libellula e da 2 monaci
lucertoloidi. A ridosso di una parete vi sono alcuni
scrigni contenenti un tesoro GS 5.

16
17
Punta splendente
Il forte di Punta splendente si trova a nord del Tempio
del mare. Si tratta di un antico avamposto militare
costruito da Cairnbarrow durante le guerre con le città
del nord. Da quando il porto è entrato a far parte
dell’impero, il forte ha perso la propria importanza
strategica ed è stato lentamente abbandonato.
Un ampio sentiero procede dolcemente lungo la
scogliera, salendo sino ad una grossa conca fra i picchi,
Al centro si erge un edificio imponente, in pietra,
leggermente diroccato e ricoperto di rampicanti.
1. Ponte di pietra
Il castello si erge al centro della conca, occupandola
quasi per intero. Il portone d’ingresso è collegato alla
scogliera tramite un maestoso ponte di pietra, ormai in
rovina. Per attraversare il ponte i PG devono effettuare
una prova di atletica CD 10. In caso di fallimento
rischiano di volare giù dalla scogliera. Il PG deve
effettuare immediatamente un TS DES CD 15 o cadere
di 5 metri su uno spiazzo più in basso, subendo 3d6.
Questo è però molto angusto e fragile, il PG deve
effettuare immediatamente una prova di atletica CD 12
per aggrapparsi al volo o cadere giù di altri 10 metri,
subendo 8d6 danni. A questo punto si trova su uno
spiazzo abbastanza amplio lungo la facciata irta della
scogliera. A questo punto, per risalire il PG deve
effettuare due prove di atletica (alpinismo/scalare) CD
14.
2. Salone d’ingresso
Il portone di quercia è deteriorato dal tempo e si apre
senza fatica sul salone d’ingresso. Si tratta di una stanza
rettangolare scarsamente arredata: alcune statue di
armature e diversi arazzi. Tutto il mobilio è fortemente
danneggiato; lungo le pareti corre una fitta ragnatela di
rampicanti e il pavimento è invaso da piante infestanti.
Non sembrano esserci segni di vita o di passaggio.
3. Sala di guardia
Il primo piano della torre è occupato da una vecchia sala
delle guardie. Lungo le pareti è possibile ancora notare i
resti di alcune rastrelliere e la stanza è invasa da pezzi di
legno e metallo. Nell’angolo sud-ovest è posta una
ripida scala a chiocciola che porta al piano superiore. Per
salire è necessaria una prova di atletica CD 10, poiché
la scala è usurata e cedevole.
4. Corridoio
Un largo corridoio collega la sala delle guardie
direttamente con la sala dei banchetti. Anche questa
stanza è inselvatichita come quelle precedenti. Lungo le
pareti vi sono i resti di antichi quadri ed arazzi, ormai
18
troppo rovinati e di nessun valore. Con una prova di
percepire (ascoltare) CD 15 è possibile sentire dei
rumori e dei versi provenire da nord. Con una prova di
sopravvivenza CD 18 è possibile intuire si tratti di un
drago.
5. Sala delle udienze
Il salone di ingresso si affaccia ad una grossa sala
rettangolare. Lungo la parete est vi sono i resti di un
palco di legno, con alcuni scranni di ferro. Il resto della
stanza è invaso dai resti di legno di panche e
arredamento. La sala delle udienze è meno selvatica
delle altre e la struttura sembra più stabile.
6. Cucina
Il primo piano della torre est ospita una grossa cucina, il
vecchio focolare e i tavoloni di marmo sono ancora
intatti, seppur rovinati. Il resto del mobilio in legno è
invece completamente distrutto e riverso al suolo. Le
pareti della torre sono fortemente danneggiate, con
grossi buchi e travi pendenti. La stanza conta come
terreno accidentato.
7. Sala dei banchetti
I corridoi conducono ad un’immensa sala in pietra,
fortemente danneggiata e pericolante. Il salone un tempo
ospitava ampie tavolate piene di libagioni e vini per i
soldati del forte. Ora, la stanza versa in completo
abbandono, il mobilio è distrutto e sparso qua e là, la
parete nord è completamente franata e la soffitta
presenta ampli buchi. Al centro della stanza, a difesa di
un discreto bottino ammucchiato su un lato, si erge un
giovane drago rosso (MM 98). Il drago difende un
tesoro GS 8.
8. Torre occidentale
Le scale a chiocciola salgono sino al piano ammezzato
della fortezza, dove si apre una grossa stanza quadrata.
Le pareti sono danneggiate e aperte in più punti, il
pavimento è visibilmente rovinato ma sembra stabile.
All’interno della stanza il mobilio si è mantenuto un po'
meglio, ci sono ancora alcune panche, un tavolo e delle
sedie intatte, anche se in pessimo stato.
9. Stanza delle guardie
Una piccola stanza in pietra, anche questa molto
danneggiata. Il mobilio scarso è quasi completamente
distrutta; la stanza era usata come sala di ritrovo per le
guardie, o come stanza per gli interrogatori.
10. Dormitorio
Una stanza rettangolare molto grossa, le pareti e il
pavimento sono danneggiati ma la struttura sembra
stabile. All’interno vi sono i resti semi distrutti di vari
letti a castello e brande. Fra le macerie possono essere
rinvenuti due piccoli bauli di metallo. Sparsi qua e là vi
sono anche le coperte lise e lacere, fra le quali si
nasconde un cloaker (MM 41). Dentro i bauli ci sono
poche cose: qualche moneta d’oro, una catenella
d’argento con il simbolo di Cairnbarrow e un piccolo
diario foderato in pelle.
La storia del soldato Bennett
Il diario apparteneva ad un soldato di nome Bennett,
nato nella libera città di Cairnbarrow, e racconta i suoi
giorni di servizio. Bennett, figlio di un panettiere, si è
arruolato nella marina di Cairnbarrow all’età di 15 anni.
I primi anni racconta di aver prestato servizio come
mozzo in 3 navi diverse, imparando a stare su una nave
e combattere. In seguito, prese parte come balestriere
scelto all’ultima guerra contro Redcliffe. Il soldato
racconta del saccheggio del porto nemico, in maniera
molto dettagliata e brutale. Dopo la pace fra le due città,
Bennett venne mandato a Punta splendente di vedetta.
Racconta la noia con cui passava le giornate chiuso nel
castello, gli inutili banchetti che imbastiva il Lord e la
frustrazione di non poter salpare come anni addietro. Il
diario salta da un mese all’altro, lasciando intendere
l’inattività nel forte. Ogni tanto è annotata qualche
battuta di caccia a creature mostruose o qualche incontro
importante. Il soldato si era innamorato di una
cacciatrice che abitava nel villaggio meridionale di
Melines. Le ultime pagine del diario raccontano di
strane voci intorno al villaggio di Melines, culti oscuri e
malvagi a cui il soldato non voleva credere. L’ultima
pagina termina con Bennet che deve svolgere una
mansione nei pressi di Melines. La data riporta lo stesso
anno della distruzione del villaggio.
11. Armeria
L’armeria è una piccola stanza rettangolare, umida,
impolverata ed estremamente buia. Lungo le pareti,
segnate da spaccature e crepe, sono inchiodate alcune
rastrelliere per armi, piene di ferraglia arrugginita e aste
di legno ammuffite. Al centro della stanza, alcuni
manichini logori sorreggono i resti di vecchie armature.
Fra la ferraglia è possibile trovare un’arma magica +1.
12. Cella
La stanza della torre è attraversata da un piccolo
corridoio che si affaccia su tre file di anguste celle,
logore e buie. La stanza è completamente vuota, pareti e
soffitto sono visibilmente danneggiati. All’interno delle
celle ci sono dei vecchi giacigli e i resti di alcuni
scheletri; le pareti sono graffiate e incise con nomi,
simboli o promesse dei condannati.
19
13. Torre occidentale
La scala a chiocciola si affaccia su una grossa stanza
quadrata. L’interno è tenuto un po' meglio di quelli nei
piani precedenti, tuttavia il mobilio è comunque marcito
e distrutto. La stanza è piena di detriti, il tetto è mezzo
franato e lascia intravedere il cielo soprastante; le pareti
sono anch’esse fortemente danneggiate, con amplie
crepe e spaccature.
14. Atrio
Un grosso atrio conduce alle stanze private del lord e al
dormitorio degli ufficiali. La stanza era molto spaziosa
in origine, ormai piena di detriti e resti di mobilio
distrutto. Lungo alle pareti sono ancora appesi, anche se
molto traballanti, alcuni quadri e arazzi, troppo rovinati
per capire cosa raffigurino.
15. Stanza degli ufficiali
Una stanza di medie dimensioni ospita i resti di un
piccolo dormitorio, più elegante e sfarzoso di quello al
piano ammezzato. Il pavimento è invaso di macerie e
detriti, lungo una delle pareti giacciono i resti degli
oggetti appartenuti agli ufficiali. Con una prova di
cercare CD 15 è possibile rinvenire fra le macerie un
piccolo bauletto di metallo, chiuso a chiave. Per aprirlo
è necessaria una prova di scassinare CD 15, oppure una
prova di For CD 20; poiché le chiave furono smarrite da
tempo. All’interno ci sono una decina di vecchie monete
d’oro, un anello con il simbolo di Cairnbarrow (anello
+1 alla CA) e qualche vecchia lettera incartapecorita.
Corrispondenza dell’ufficiale Sestus
Le lettere erano la corrispondenza privata dell’ufficiale
Sestus, uno dei comandanti delle guardie del forte. La
maggior parte sono dirette alla sorella Kadia, una
capitana di ventura per la corporazione dei viaggiatori.
L’ufficiale racconta le sue esperienze nella guerra con
Redcliffe, fece parte di uno dei reggimenti che fu
sconfitto alla battaglia di Forte Guardiano e cadde
prigioniero della città avversaria. Rievoca i mesi passati
in prigionia nelle miniere di Horshaw e le volte che
rischiò di morire assiderato nel freddo inverno del Nord.
Dopo la pace venne rispedito in mare verso
Cairnbarrow, ma poco distanti dalla città la sua nave
venne attaccata da un gruppo di pirati. Fu prelevato dai
banditi per esser venduto come schiavo nell’ovest. Nei
giorni che seguirono la cattura però il capitano della
nave venne ucciso durante un ammutinamento e Sestus,
insieme ad altri prigionieri, riuscì a fuggire su una
scialuppa e a raggiugere la riva. Arrivato finalmente a
Cairnbarrow fu nominato ufficiale e mandato a Punta
splendente come capo reggimento sotto gli ordini di
Lord Larus. Sestus racconta della felice quiete che ha
potuto ritrovare nel castello e di momenti di riposo.
Nelle ultime lettere tuttavia racconta di notizie 18. Sala della guerra
preoccupanti dal villaggio di Melines. Cairnbarrow è
preoccupata per l’attività di culti druidici ereticali nelle La grossa stanza è fortemente danneggiata, parte della
Lande settentrionali e ha bisogno di soldati per indagare parete nord e del pavimento sono crollati e si affacciano
la faccenda. sul piano inferiore. Sulle pareti rimaste in piedi sono
affissi dei vecchi arazzi, molto logori e rovinati; al
16. Corridoio centro vi sono i resti di un grosso tavolo di legno di
quercia, ormai distrutto e pieno di detriti e calcinacci. La
L’atrio porta ad un amplio corridoio, la maggior parte
sala ospitava il consiglio degli ufficiali, dove il
del pavimento e della parete frontale sono
castellano prendeva le decisioni circa gli affari militari:
completamente franate ed è possibile vedere il pian
pattugliamenti, difese del forte… La stanza non ospita
terreno, dove dimora il drago. La stanza è pesantemente
nulla di importante.
danneggiata, per muoversi al suo interno i PG devono
effettuare una prova di atletica CD 10 o cadere al piano
di sotto. Muovendosi con cautela possono però
raggiungere le due porte laterali.

17. Camera da letto

La grossa stanza è fortemente danneggiata, la parete
nord e parte del pavimento sono crollati e si affacciano
direttamente al piano di sotto. Il restante pavimento è
pericolante e pieno di detriti. Al centro della parete ovest
vi è ancora il letto a baldacchino, mezzo distrutto e
molto impolverato. Lungo la parete su vi sono i resti di
una scrivania di ebano, molto pregiata anche se ormai
ammuffita e piena di parassiti. Il cassetto della scrivania
è chiuso a chiave, è necessaria una prova di scassinare
CD 16 o di FOR 20 per aprirlo. All’interno vi sono
alcuni cilindri porta-pergamena in metallo, chiusi da un
piccolo lucchetto ognuno. Anche in questo caso è
necessaria una prova di scassinare CD 14 o di FOR CD
16 per aprirli. All’interno vi sono 1d4 pergamene
magiche (liv. 2, liv. 3, liv. 4 e liv. 5), inoltre vi sono
alcuni resoconti siglati con la firma di Lord Larus,
castellano di Punta splendente.
Resoconti di Lord Larus
Le lettere riportano la corrispondenza ufficiale fra il
Lord castellano Larus e la città di Cairnbarrow. Alcune
lettere riportano i resoconti dei pattugliamenti del forte
e della situazione dei villaggi limitrofi, nulla di
particolarmente degno di nota. Altre missive, le più
recenti, parlano di una spedizione militare nelle lande
selvagge. In seguito alle notizie di attività ereticali nel
nord, le chiese di Cairnbarrow hanno organizzato una
spedizione di chierici e paladini, accompagnata da
alcuni reggimenti dell’esercito cittadino. Il comandante
delle guardie di Cairnbarrow, Lord Vinis, ordina al
castellano di preparare i suoi soldati perché dovranno
purificare il villaggio di Melines. Intima di mantenere
riserbo sulla situazione e informare i soldati solo una
volta giunti al villaggio.

20
21
22
23
Rovine di Melines
Al centro di un ana piccola radura al limitare della
foresta sono disseminate le rovine di Melines, un
vecchio villaggio umano che sorge all’ombra dei monti.
L’abitato era di modeste dimensioni, la maggior parte
degli edifici, probabilmente poco più che capanne, sono
completamente scomparsi, lasciando solo la vaga idea
della conformazione del paesino. Qua e là si ergono
alcuni basamenti in pietra e i resti di uno sparuto numero
di edifici più importanti. La valle è ormai
completamente inselvatichita, il bosco ha cominciato ad
inglobare il villaggio e alcuni animali vi hanno trovato
un luogo adatto per il proprio nido.
Il villaggio di Melines era un piccolo avamposto umano,
abitato per lo più da cacciatori e pastori. Gli abitanti
erano protetti dai druidi della foresta e portavano avanti
la loro vita in stretto contatto con loro. Durante la
crociata contro Adafer, i druidi vennero traviati
dall’influsso del demone e iniziarono a cercare adepti fra
i membri del villaggio. La crociata di Cairnbarrow, dopo
aver sconfitto Adafer nei dintorni di Assos proseguì
verso nord a purificare i villaggi sino a Melines.
Una delle scarse rovine di pietra era tempio degli dei,
ormai irriconoscibile. Fra le macerie, tuttavia, vi è
ancora il passaggio per accedere alle catacombe del
tempio. Per trovarlo i PG devono effettuare una prova di
cercare CD 16.
Le catacombe sono molto antiche. Si tratta di un
vecchissimo complesso monumentale lucertoloide,
conquistato e riconvertito dagli umani. Il dungeon si
estende sotto tutta la valle, irto di sentierini e piccoli
tunnel. All’interno sono ospitati praticamente tutti i
morti del villaggio di Melines sino alla sua scomparsa.
Inoltre, vi sono anche i resti dei soldati caduti durante la
campagna militare contro Adafer.

24
25
Tempio del mare
Il tempio del mare è un luogo antichissimo e di origine
conosciuta; si narra che quando gli uomini misero piede
su Kadath per la prima volta esso si ergesse già cupo e
minaccioso. L’ingresso è celato in un’insenatura della
costa e molto difficile da avvistare se non si sa dove
cercarlo. Al suo interno si aprono i saloni del mare,
ovvero un intricato nodo di grotte e cunicoli umidi. Nei
secoli il tempio del mare ha ospitato una svariata
quantità di razze e ancora oggi attira lo sguardo di molti
chierici e mistici. Si dice che il dio degli abissi pose nelle
sue grotte le uova del Kraken, che da allora infesta i mari
del nord. Tuttavia, è da diversi secoli che nessuno
avvista più la creatura nelle prossimità della grotta. Al
momento il tempio del mare è occupato da
contrabbandieri e pirati che lo sfruttano come
nascondiglio e magazzino per i rifornimenti. Le sale
interne sono anche collegate con la città templio di
Acqadelq. All’interno delle grotte i contrabbandieri si
incontrano con i maghi neri e li riforniscono di veleni e
cadaveri. I PG, esplorando il tempio potrebbero
imbattersi in diversi banditi e raggiungere Acqadelq.
Nota: Per trovare i passaggi segreti è necessaria una
prova di cercare CD 15.
1. Mulinello d’acqua
Il mare si getta tumultuosamente all’interno
dell’insenatura rocciosa, formando un piccolo mulinello
d’acqua. Per accedere alla grotta è necessario
immergersi e superare il mulinello. I PG devono
effettuare una prova di atletica (nuotare) CD 13 per
rimanere a galla ed essere spinti dalle correnti verso la
grotta. Viceversa, per uscire dalla grotta è necessaria una
prova di atletica (nuotare) CD 15 poiché si tratta di
andare contro corrente. L’insenatura è abbastanza
grande da far passare una piccola scialuppa; se i PG non
se la sentono di andare a nuoto possono recuperare una
delle piccole imbarcazioni lasciate sulle spiaggette dai
pirati.
2. Grotta d’ingresso
La grotta d’ingresso è di piccole dimensioni, molto
umida e dall’aria salmastra. L’ingresso è
particolarmente buio, il pavimento molto scivoloso e la
roccia è molto affilata. I PG devono muoversi di metà
del movimento per non cadere. All’interno non sembra
esserci nulla di particolare, tuttavia con una prova di
cercare CD 15 è possibile trovare un anfratto nascosto
che conduce ad un piccolo corridoio del tempio.
3. Sala della bassa marea
Il corridoio entra in una sala rettangolare, di medie
dimensioni. Le pareti e i pavimenti sono in pietra,
26
scavate nella roccia della scogliera. Lungo le pareti ci
sono una grandissima varietà di incisioni, scritte e
simboli nelle lingue più disparate. Al centro della stanza
sono appostati due flesh golem (MM 169) che si
attiveranno non appena noteranno i PG.
4. Statua del Kraken
Una stanza ottagonale ospita una gigantesca statua di
un Kraken, dalle fattezze estremamente realistiche e
feroci. La statua è intagliata in una pietra lucida, nera e
sembra emanare una strana luce verdastra. Tutti i
giocatori che osservano la statua devono eseguire un
TS SAG CD 16 o subire l’effetto di paura.
5. Salone interno
Il corridoio d’ingresso conduce ad un salone d’ingresso
molto spazioso e buio. Le pareti sono scure, come la
roccia circostante, con strani simboli oscuri incisi e
diversi geroglifici dall’aria molto antica. I simboli non
sembrano appartenere ad alcun linguaggio conosciuto,
tuttavia emanano una lontana eco di malvagità. Il
salone è presidiato da alcuni pirati dall’aria annoiata e
svogliata; un gladiator (MM 346) e 2 bandit captain
(MM 344).
6. Cella
Una piccola cella buia e umida. All’interno ci sono
alcuni giacigli ammuffiti e marci e i resti di alcuni
scheletri.
7. Cella
Una piccola cella buia e umida. All’interno ci sono
alcuni giacigli ammuffiti e marci e i resti di alcuni
scheletri.
8. Cella
Una piccola cella buia e umida. All’interno ci sono
alcuni giacigli ammuffiti e marci e i resti di alcuni
scheletri.
9. Salone decorato
Il portone di ferro, arrugginito ed ammaccato, porta ad
un salone scavato nella roccia, completamente buio e
spoglio. Le pareti sono decorate da due bassorilievi
giganteschi; su una parete è inciso un maestoso Kraken
intento a divorare flotte di imbarcazioni primitive. Sulla
parete opposta è raffigurato un volto mostruoso che
ghigna in maniera sinistra.
10. Dormitorio
Il grosso salone, un tempo dedito alle messe e alle
cerimonie, ospita un dormitorio improvvisato, con
giacigli sul pavimento e brande inchiodate al muro. Al
centro della stanza si erge granitico un altare in pietra
nera, lucida e priva di imperfezioni o graffi. L’altare
sembra emanare una fioca luce verdastra. Il dormitorio
non ospita nessuno al momento, i bauli e gli armadietti
di legno non contengono nulla di interessante,
cianfrusaglie e oggetti d’uso quotidiano.
11. Statua del dio abissale
Una stanza ottagonale, molto cupa e scura, ospita una
statua gigantesca in pietra nera. Il monolite raffigura una
creatura mostruosa, dalla forma sinuosa e munita di
tentacoli. La statua è estremamente raccapricciante ed
emana una tenue luce verdastra. Tutti i PG che guardano
la statua devono effettuare un TS SAG CD 16 o subire
l’effetto di paura e soffrire una indefinite madness.
12. Lago sotterraneo
Il corridoio si immerge direttamente in un grosso lago
sotterraneo, collegato da alcuni passaggi subacquei al
mare del nord. La pozza salmastra è piatta e tranquilla,
le acque però sono molto scure ed è difficile scorgere il
fondo. Per nuotare attraverso la pozza è necessario
effettuare una prova di atletica (nuotare) CD 10. Lungo
le pareti rocciose crescono diversi tipi di alghe e muschi.
Con una prova di conoscenza (natura) CD 14 o di
Alchimia CD 14 è possibile riconoscere un muschio che
ingerito permette di respirare sott’acqua per 1d8 ore. La
pozza è collegata con il mare e alcuni tunnel conducono
nei pressi di Acqadelq. I Pg possono decidere di
avventurarsi lungo i tunnel subacquei, per farlo devono
essere in grado di respirare sott’acqua poiché il tempio
kuo-toa dista circa mezz’ora a nuoto. I PG devono
effettuare 3 prove di atletica (nuotare) CD 14 per
raggiungere Acqadelq indenni. Mentre percorrono i
tunnel hanno il 30% di possibilità di essere aggrediti da
4 hunter shark (MM 330).
13. Spiaggia
Una piccola spiaggetta rocciosa situata sull’estremità
della grossa grotta che ospita il lago.
14. Grotta
Oltre la pozza sotterranea si apre una grossa grotta,
scarsamente illuminata da alcune fiaccole. Lungo la
stanza sono disposti ordinatamente barili e scatoloni di
legno, come se si trattasse di un magazzino. All’interno
vi sono scorte alimentari che i pirati usano per rifornirsi
durante i viaggi, e altri oggetti di uso quotidiano, più
chiodi, assi di legno e strumenti utili per le riparazioni.
Tutto è finemente imballato e conservato per evitare gli
effetti dell’umidità e della salsedine. Non sembrano
esserci oggetti di valore, ad eccezione delle casse di
alcolici pregiati, proprietà dei capitani.
27
15. Salone interno
Il grosso salone è molto buio e umido. Al centro ospita
un grosso tavolo di legno, con alcune poltrone disposte
intorno. Lungo le pareti ci son degli scaffali con varie
bottiglie di alcolici, alcune scorte di leccornie e
prelibatezze da mangiare e alcuni set di bicchieri e
posate di alta qualità. All’interno del salone c’è il
capitano Certh (Assassin, MM 343) e il suo secondo, il
cartografo Selnath (Bandit captain, MM 344). Il
capitano porta al collo una catenella con una piccola
chiave d’argento.
16. Stanza del capitano
La stanza del capitano è difesa da una trappola, un ago
avvelenato nascosto nella porta. Per individuarla è
necessaria una prova di cercare CD 18; per disattivarla
una di disattivare congegni CD 18. Il PG che apre la
porta deve effettuare un TS COS CD 16, in caso di
fallimento rimane a 1d4 punti ferita. La porta non è
chiusa a chiave; all’interno si cela una stanza di piccole
dimensioni, arredata in modo pacchiano. Le pareti sono
ricoperte di arazzi, uno sull’altro, in maniera confusa e
caotica. Allo stesso modo il pavimento è completamente
ricoperto da uno spesso strato di tappeti pregiati, ormai
logori per l’umidità e la sporcizia. La stanza ospita un
amplio letto a baldacchino, alcuni armadi e un piccolo
scrittoio. Negli armadi vi sono per lo più vestiti pregiati,
ma anche alcuni piccoli portagioie con orecchini,
collane ed anelli preziosi (per un totale di 200 MO).
Sopra la scrivania c’è un piccolo baule di metallo, chiuso
a chiave. È possibile aprirlo con la chiave d’argento
rinvenuta sul corpo del capitano. All’interno ci sono
alcune carte di navigazione, con segnati tragitti e punti
di sbarco (riguarda una tratta di schiavi lungo il mare
occidentale); altre sono lettere personali del capitano
con altri pirati e con un necromante. Nel baule vi sono
anche 1d4 diamanti da 100 mo l’uno.
Lettere del capitano Certh
Alcune carte all’interno del baule recano i nomi di scali
e porticcioli lungo la costa occidentale dove i pirati
fanno rifornimento o prelevano gli schiavi. Altre lettere
sono la corrispondenza tra Certh e un necromante,
Agitur. Il mago sembra appartenere alle vesti nere e si
accorda con il capitano per l’acquisto di tutti gli schiavi,
vivi o morti, che i pirato riescano a procurargli. Pare che
i necromanti e i pirati si incontrino nel tempio del mare
e nel covo dei contrabbandieri a nord per commerciare
schiavi: oro e veleni in cambio di corpi per gli
esperimenti occulti. Gli scambi procedono regolarmente
da molti mesi ormai. Dalle ultime lettere pare che il
capitano abbia incontrato Agitur e alcuni suoi
apprendisti, meno di una settimana fa. Le lettere non
contengono informazioni particolari sull’incontro.
17. Stanza del golem
Una grossa stanza esagonale, fredda e buia. Le pareti
della stanza sono intarsiate con spaventosi bassorilievi
di mostri marini e creature malvage. Le rappresentazioni
sono estremamente vivide e realistiche, dando
l’impressione di poter prendere vita in ogni momento.
Al centro della stanza si ergono due giganteschi flesh
golem.

18. Stanza del tesoro

La stanza del tesoro è protetta da una spessa grata di
ferro; per aprirla è necessario forzare la serratura con
una prova di scassinare CD 18 o di forza CD 20.
All’interno la stanza è semplice e spoglio, al centro è
conservato un bel gruzzolo d’oro e alcuni bauli (tesoro
GS 8).

28
29
Tempio del pellegrino
Da
Le voci
Entrambi i villaggi si trovano a nord, nelle lande, a circa
quindici giorni di viaggio – considerando i terreni

30
31
 8 Incontro facile
Incontri nelle Terre Selvagge
Durante i loro viaggi nelle lande selvagge i PG 9 Incontro medio
potrebbero incappare in diversi incontri casuali. Per
viaggiare nelle lande i PG devono effettuare delle prove 0 Incontro difficile
di sopravvivenza, per orientartisi e tenere la via. Hanno
il 50% di possibilità di incappare in un incontro casuale
ogni 4 ore di viaggio. Consultare l’apposita tabella
MONTAGNA
sull’appendice “Incontri nelle terre selvagge”. Di
seguito sono riportate alcune descrizioni specifiche
D10 Incontro
degli incontri, differenti da quelle dell’appendice.
Durante il viaggio non è possibile imbattersi in città. 1 Tempesta
COSTA 2 Rovine

D10 Incontro 3 Frana

1 Tempesta 4 Cadaveri

2 Rovine 5 Smottamento

3 Cadaveri 6 Caverna/Miniera

4 Frana 7 Incidente

5 Caverna/Tana 8 Incontro facile

6 Accampamento 9 Incontro medio

7 Incidente 0 Incontro difficile

8 Incontro facile

9 Incontro medio PALUDE

0 Incontro difficile D10 Incontro

1 Pioggia/neve
FORESTA 2 Sabbie mobili

D10 Incontro 3 Rovine

1 Pioggia/neve 4 Tana

2 Accampamento 5 Fuochi fatui

3 Rovine 6 Infezione

4 Incendio 7 Incidente

5 Boschetto druidico/sacro 8 Incontro facile

6 Tana 9 Incontro medio

7 Incidente

32
0 Incontro difficile

33

Cap. 4 Le indagini
continuano
Dopo aver risolto il mistero di Assos i PG possono
partire alla volta del villaggio palustre di Palos. Quando
erano a Cairnbarrow, prima di partire per la spedizione,
i PG hanno appreso di strani avvistamenti intorno al
paese di Palus, si tratta – secondo le voci – di non morti
e creature malvagie. Facendo qualche domanda ad
Assos i PG possono apprendere qualche scarsa notizia
in più. I paesani parlano di non morti, che del resto sono
stati avvistati in tutta la regione, e di strani branchi di
lupi, particolarmente truculenti e violenti. Facendo
domande ad eventuali viaggiatori lungo le lande
possono dedurre preventivamente che Palus abbia
problemi con un gruppo di licantropi che hanno più volte
insidiato gli abitanti del villaggio.
I PG dovranno raggiungere il villaggio e parlare con i
suoi abitanti per riuscire a ricostruire gli avvenimenti.
Nell’ultimo anno nelle terre limitrofe al villaggio sono
successe cose oscure, da poco un gruppo di licantropi ha
iniziato ad attaccare i paesani. I PG dovranno seguire le
tracce dei licantropi che li porteranno a raggiungere il
loro accampamento, a ridosso delle montagne. I
licantropi, un gruppo di banditi e tagliagole, hanno il
proprio quartier generale in un forte montano, Icàrnos.
Viaggiare nelle lande
Il villaggio di Palus dista poco più di quattro giorni da
Assos; il sentiero si immerge nelle paludi a est del borgo
di Assos e scompare fra gli acquitrini. I PG dovranno
procedere lungo la palude, passando nei pressi di
Kelk’er Namz. Per poi raggiungere il villaggio di Palus.
Per eventuali incontri durante il viaggio guardare il
capitolo precedente (Cap. 3 A spasso nelle Lande).
Giunti a Palus, per indagare sulla presenza dei banditi e
licantropi, i PG dovranno setacciare le terre circostanti,
visitando possibilmente l’enclave orchesca Grumk
Ahrkrugt. Sino a trovare l’accampamento dei banditi.
Anche in questo caso, per eventuali incontri e luoghi
importanti vedere il capitolo precedente.
Palus
Il villaggio di Palus è un piccolo insediamento lacustre
posto sulla sponda orientale delle paludi di Kelk’er
Namz. Si tratta di un agglomerato di capanne in legno e
paglia, eretti attorno ad un paio di strutture in pietra
dall’aria antica. Il paesino è difeso da una rudimentale
palizzata di legno: grossi tronchi acuminati piantati uno
vicino all’altro. Sul muro sono inchiodate teste di
animali selvaggi e di alcuni mostri, corone di aglio,
34
alloro e tavolette runiche con protezioni e preghiere.
All’ingresso sono stati impalati due mannari, ancora in
forma di lupo. L’aria dentro il villaggio è tesa, gli
abitanti sembrano nervosi e guardinghi. Nonostante non
nutrano sentimenti ostili verso i viaggiatori e li
accolgano volentieri, i continui avvistamenti di non
morti e licantropi li hanno spaventati e resi sospettosi.
Il villaggio è abitato da poche centinaia di anime, gente
semplice e un po' rozza per un abitante di città. La
maggior parte coltiva le terre comuni – al di là delle
palizzate – che i villeggianti sono riusciti a strappare alle
paludi; il resto alleva e cura greggi di animali. I ritrovi
principali sono le uniche due locande, il sole di Vani e il
contadino ubriaco, la chiesa di Belenus e il tempio di
Ziren-Ferian. Il villaggio è privo di una guarnigione, la
legge e l’ordine vengono mantenute dal Siniscalco
imperiale, un povero nobile di provincia acquartierato
nella magione di famiglia al centro del villaggio.
Come apprenderanno parlando con gli abitanti del
borgo, le ultime annate sono state disastrose per il
villaggio. Oltre al clima nefasto che ha causato alcune
leggere carestie, da poco più di un anno le paludi e le
valli circostanti sono state teatro di sinistri avvistamenti.
Sempre più frequenti sono diventate le voci di non morti
e creature oscure che si aggiravano in cerca di prede.
Come se non bastasse, negli ultimi sei mesi, una banda
di mannari ha cominciato ad imperversare nei territori
limitrofi al villaggio. Fin da subito i briganti hanno
insidiato gli abitanti del villaggio, i contadini con i
poderi più remoti e i pastori che si spingevano più
distante. Nell’ultimo periodo i lupi mannari si son fatti
più sfrontati avvicinando il villaggio. Meno di una
settimana prima dell’arrivo dei PG, un gruppo di
licantropi ha attaccato direttamente gli abitanti. Questi,
presi dal panico, sono riusciti a respingerli e ad
ucciderne due.
Le personalità più in vista del paesino e alcuni abitanti
“tipici” sono descritte di seguito. Il DM è libero di
modificare e aggiungere altri PNG a piacimento.
Aldir, da molti conosciuta come passero bianco, è una
druida delle lande selvagge. Si tratta di un’elfa
abbastanza anziana, nonostante sia difficile stabilirne
l’età. Ha un fisico snello e magro, ma dall’aspetto ancora
vigoroso e resistente. Indossa una veste di pelliccia
d’orso, rifinita con strisce di cuoio e di stoffa grezza. Ha
uno sguardo gentile, la pelle è leggermente verdastra, gli
occhi color nocciola. Porta i capelli, bianchi, uniti in
un’unica treccia, impreziosita con anelli d’osso e di
legno.
Aldir vive in un capanno poco distante dal villaggio,
nella macchia boschiva ad ovest. La sua dimora è sita in
una piccola vallata, un luogo ameno nel mezzo delle
lande. Al centro dello spiazzo, antistante il capanno di
legno, è situato un grosso totem di pietra scolpito con barba rossa, ben curata, e un cappello di cuoio che copre
immagini di animali. le calvizie. Come tutti i nani reputa sacra l’ospitalità,
dunque si comporterà nel migliore dei modi con gli
Edera Galadir, è una donna di trent’anni; robusta e dai
avventurieri, invitandoli a casa e offrendogli da
fianchi larghi, è alta poco più di un metro e sessanta.
mangiare, raccontandogli aneddoti e ragguagliandoli
Porta delle vesti di lana che puzzano di pecora e sterco.
sulla situazione al villaggio. Nonostante la giovialità e
Ha un colorito abbronzato e i capelli scuri, molto ricci.
la bontà d’animo, Kerz è molto ignorante: si esprime
Nonostante i segni del lavoro e della fatica, ha un volto
male in lingua comune, preferendo il nanico; confonde i
decisamente piacevole e delicato. Edera ha un carattere
nomi, infarcisce la verità con leggende e credenze
schivo e isolato, non dà molta confidenza agli stranieri e
popolari, da molto credito a tutte le voci che sente e non
non ama perdersi in chiacchiere inutili. Dalla morte del
sempre è una fonte affidabile.
marito, Edera si occupa di gestire il suo gregge e gli
Durante la giornata, il nano lavora la propria terra, o
animali del villaggio. In inverno si dedica alla
quella comune, nei pressi del villaggio. Nel tempo libero
produzione di formaggi e yogurt, insieme alle mogli di
è possibile trovarlo alla locanda il sole – l’unica dove
altri pastori. Il bisnonno di Edera era Galadir mezz’elfo
abbiano birra nanica – o nella sua abitazione dentro la
un noto avventuriero originario di Cyr che godette di
palizzata.
discreta fama nell’impero. Tuttavia, si racconta anche di
come amasse sperperare il proprio denaro dietro i piaceri Lord Clodio Mikah Herrstainer di Corno calvo è un
della vita e sia morto in miseria in un villaggio sperduto, uomo di circa cinquant’anni, molto alto e grasso.
per l’appunto Palus. Indossa delle vesti molto pregiate, dai colori scuri, con
gioielli e preziosi in bella vista. Al fianco porta una
Este, diacono di Belenus, è una ragazza poco più che
spada dal fodero decorato e intarsiato. Ha un viso
vent’enne, dal corpo robusto e le spalle larghe. Indossa
rotondo e grassoccio, stempiato, con una rada barbetta
una lunga veste gialla, ornata dai simboli del sole di
sul mento e dei baffi ispidi. Ha un carattere permaloso e
Belenus. Il viso, molto pallido, è stato sfregiato da una
altezzoso, gli piace sentire il suono della propria voce e
qualche malattia e presenta numerose cicatrici e solchi.
utilizza molte parole elaborate e difficili per darsi un
Gli occhi azzurri, cristallini, fissano tutto con grande
tono.
intensità, come a voler memorizzare ogni dettaglio.
Lord Herrstainer è il signorotto locale, un nobile
Porta i capelli lunghi, biondi, legati di due trecce.
originario del villaggio. La sua casata si è trasferita a
Este è diacono presso la chiesa di Belenus, assiste padre
Cairnbarrow dopo l’annessione imperiale e svolge il
Tullio durante le orazioni e gli impegni liturgici. La
ruolo di siniscalco di Palus da generazioni. Si tratta di
giovane si è da poco avvicinata alla vita ecclesiastica e
una famiglia nobiliare minore che vive in condizioni
sta svolgendo il suo apprendistato presso il prete locale
dignitose grazie ai tributi e alle decime degli abitanti.
per diventare anche lei un membro del clero. Este è una
Lord Herrstainer è la massima autorità locale,
ragazza del villaggio, nata e cresciuta a Palus. Dice di
nonostante questo le sue mansioni non sembrano
esser stata convocata nel sonno dal dio del Sole, da
particolarmente gravose.
allora ha iniziato l’apprendistato nel tempio.
Mara, sacerdotessa della spiga dorata, è un’elfa di
Iaro, il nomade, è un uomo di quarant’anni. Magro ma
circa trecento anni, bassina ed esile, ha una carnagione
dall’aspetto vigoroso, porta una leggera gobba. Iaro è
vagamente verdastra e i capelli bianchi come la neve.
originario dalle steppe dell’ovest, ma nonostante la sua
Indossa una lunga veste di lana, verde e rossa,
famiglia viva a Palus da molte generazioni è ancora
impreziosita da pendagli e spillette ingioiellate. Il viso è
soprannominato il nomade, così come anche i suoi figli,
molto curato, truccato e agghindato con collane e
Danta e Nika due ragazzotti di circa 12 anni che aiutano
orecchini dorati. Sul capo porta un semplice diadema
il padre a lavorare la terra. Il contadino indossa delle
d’argento.
vesti semplici, di stoffa e lana, ornate però da
L’elfa vive a Palus da più di cento anni, nata al di là dei
medagliette di metallo molto appariscenti – effigi di avi
monti meridionali nelle terre elfiche. Ha preso i voti
e antenati appartenenti alla famiglia da secoli – e porta
presso l’ordine della spiga dorata, uno dei molti culti
un vistoso colbacco di pelliccia d’orso. Iaro è molto
della dea Ziren-Ferian. Mara ha un carattere allegro e
ospitale e ben disposto nei confronti degli avventurieri,
simpatico, negli anni ha saputo entrare in confidenza con
dai quali piace farsi raccontare storie e notizie.
gli abitanti del villaggio ed ha sempre saputo fornire
Kerz, il contadino, è un nano di circa cento anni. Basso, consigli importanti. Anche lei è molto rispettata nel
tarchiato e dalle spalle larghe. Indossa degli abiti di lana, villaggio e tenuta in considerazione anche dal siniscalco.
vecchi e sgualciti, in più punti sporchi di terriccio e
Marius, il fabbro, è un uomo basso e tarchiato. Ha un
fango. Il viso è segnato dalle fatiche della vita agreste e
petto sporgente, con una pancia abbondante, spalle
scalfito da alcune cicatrici superficiali. Porta una lunga

35
larghe e braccia muscolose, come la maggior parte dei
fabbri. Il viso è squadrato e regolare, con un accenno di
barba sul mento e le guance. Porta i capelli tagliati corti,
del colore della pece. Indossa una veste da lavoro, in
cuoio e lana grezza, con un cappello in lana e pelliccia.
Marius è un uomo di buon cuore, sempre ospitale e
molto caritatevole. Il lavoro di fabbro gli rende un bel
po' di denaro ed è uno degli uomini più ricchi del
villaggio. Nonostante questo, è molto stimato dai
compaesani per la sua prodigalità e il suo essere un gran
lavoratore.
Orton, il cacciatore, è un uomo di venticinque anni.
Fisico robusto, non particolarmente alto, ha un
portamento eretto ed impettito. Indossa delle vesti di
pelle e cuoio, con un mantello di pelliccia e stoffa. Il viso
butterato e segnato da alcune cicatrici è affilato, con
tratti lontanamente elfici. Non porta barba né baffi, ha i
capelli lunghi, biondi, e lo sguardo attento. Ha un
carattere scorbutico e solitario, abituato a battere la selva
da solo si trova più a suo agio fra gli animali che fra le
persone. Per questo motivo la sua abitazione, poco più
che una capanna, si trova al di fuori del villaggio. Orton
è uno dei cacciatori più esperti del villaggio e conosce
profondamente i territori limitrofi a Palus.
Savio, il locandiere, è un uomo di quarant’anni. Alto
nella media, con una corporatura robusta ma non
muscolosa, è il proprietario della locanda il contadino,
poco distante dalla piazza principale. L’umano indossa
un abito di lino e velluto, discretamente pregiato non
fosse per le macchie di unto e le bruciature. Ha uno
sguardo intelligente e mellifluo, con una faccia
spigolosa e dei baffetti neri. Savio è un uomo a cui piace
perdersi in chiacchiere, di conseguenza sa tutto quello
che succede nel villaggio. Nonostante ciò non ha la
nomea di impiccione o di spione, contadini e pastori
condividono di buon grado con lui i loro problemi e le
sorti avverse. È una persona garbata e educata, sebbene
non particolarmente gentile né accomodante. Savio
gestisce il contadino da circa vent’anni, la locanda è
della sua famiglia da svariate generazioni.
Tullio di colle degli Armigeri è un uomo di circa
quarant’anni, dal ventre sporgente e le spalle larghe.
Indossa un saio ocra che gli ricopre un prominente
pancione, impreziosito da ricami dorati e argentati. Al
collo porta un pendaglio d’oro con il blasone del sole di
Belenus. Ha un faccione ovale e grassoccio, con un paio
di baffi neri e le guance molto rosse. Porta i capelli
tagliati corti, decorati da un cerchietto di cuoio ornato da
ametiste.
Tullio è nato al Colle degli Armigeri, un villaggetto a
sud di Valdoro. Terzo figlio del Lord è entrato a far parte
dell’ordine di Belenus a diciotto anni e inviato come
prete nel villaggio di Palus, dove officia da circa
36
vent’anni. Tullio ha un carattere forte e deciso, è testardo
e irascibile e si lascia contraddire raramente. È un uomo
energico e molto bacchettone, severo con i suoi abitanti
e prodigo in sermoni. Nonostante il suo carattere
burbero è una persona buona e assai ligia alla legge. Gli
abitanti lo stimano e tengono di buon conto le sue
opinioni. Sono sicuri che la sua intransigenza varrà a
tutti gli abitanti un posto in paradiso.
Varinio, il mugnaio, è un uomo sulla trentina, dal fisico
possente e la faccia rubiconda. Indossa delle vesti
semplici, di stoffa e pelle, e un mantello di pelliccia di
lupo. Ha un viso caldo e gentile, con uno sguardo
curioso perennemente stampato in faccia. È un uomo
molto ospitale, gentile e dalle buone maniere.
Nonostante la sua indole onesta non è molto stimato dai
compaesani. Nel villaggio girano molte maldicenze sul
suo conto, riguardo ai prezzi del grano e al suo lavoro.
Il mugnaio, infatti, sembra andare ben più d’accordo con
Lord Herrstainer che con gli altri villici. Il suo lavoro
sembra avergli garantito certi lussi e agi.
Vilgan, il nano, è il taverniere della Locanda il sole; un
grosso edificio in legno nei pressi del centro del
villaggio. Si tratta di un nano molto robusto e
grassoccio, avanti con l’età. Porta delle vesti di cotone e
sporche di grasso, unto e macchie varie. Ha una lunga
barba argentata, molto curata e decorata con anellini e
spillette. Ha uno sguardo severo e una voce profonda,
cavernosa. In testa porta un cappello bianco, di una
tonalità ormai giallastra. Nonostante le apparenze severe
e burbere, Vilgan è una persona a cui piace scherzare,
fare battute oscene e intavolare una bella rissa. Il nano è
originario della regione di Altdorf e ha raggiunto
Cairnbarrow all’età di 150 anni. Dopo aver viaggiato un
poco si è stabilito a Palus dove ha aperto la taverna il
sole che gestisce da più di cento anni.
Scoprire cosa è successo
Una volta giunti al villaggio i Pg dovranno scoprire cosa
sia successo. I messaggi arrivati in città sono molto
vaghi e confusi, nelle lande si sentono voci di tutti i tipi
su non morti e licantropi. Per scoprire la verità dovranno
interagire con gli abitanti del villaggio e mettere insieme
i vari racconti che riceveranno. Le indagini non
dovrebbero essere troppo complicate o durare a lungo. I
PG possono decidere di rivolgersi direttamente al
siniscalco o ai due sacerdoti, oppure di sondare la
situazione parlando con i villeggianti.
In ogni caso, verranno presto a sapere che da poco meno
di un anno i boschi settentrionali sono diventati molto
pericolosi: le bestie selvagge sono aumentate – descritte
dai villici in maniere pittoresche – e nelle paludi i morti
hanno cominciato a non rimanere morti. Creature e non
morti non si sono però mai avvicinate ai centri abitati e
hanno insidiato le paludi e le foreste, spesso
azzannandosi a vicenda. Le lande, inoltre, ospitano
sovente gruppi di briganti, banditi e tagliagole da poco
che rubano nei villaggi e assaltano i carri dei contadini.
Negli ultimi sei mesi, un gruppo particolarmente
sanguinario ha cominciato a insidiare i territori limitrofi
al villaggio. I contadini hanno scoperto che devono
essere insediati da qualche parte nei pressi delle
montagne, ma non si son mai azzardati a scoprirlo. Con
il tempo è venuto fuori che fra i furfanti vi erano anche
dei lupi mannari. Man mano che son passati i mesi, i lupi
son diventati più numerosi e poco più di una settimana
fa, un gruppetto di questi ha provato ad assalire i campi
intorno al villaggio. I villeggianti sembrano ancora
scossi dallo scontro: alcuni compaesani sono morti, altri
sono rimasti feriti.
Parlando con i cacciatori possono scoprire che i banditi
si muovono nei pressi delle montagne e agiscono nella
zona ad est del villaggio. Pare che anche gli abitanti di
Rivofratto (vedi Cap. 1) abbiano subito la visita dei
briganti. Alcuni abitanti pensano che gli orchi di Grumk
Ahrkrugt diano riparo ai briganti (vedi Cap. 3).
Seguire le tracce dei banditi
Una volta raccolte le informazioni necessario a Palus i
PG dovranno mettersi sulle tracce dei banditi. Possono
provare a seguire le loro tracce nei dintorni di Palus. I
banditi non sono particolarmente accorti nel nascondere
le proprie tracce, procedono nella foresta a spron battuto
lasciandosi dietro vistosi segni fra la vegetazione e la
fanghiglia.
Nei pressi del villaggio le impronte e le orme sono
troppo varie e confuse per poter ricavare qualcosa di
utile. Nella piana limitrofa a Palus, dove si sono svolti i
tafferugli, ci sono molte impronte, confuse e disordinate.
Dopo essersi allontanati di circa mezza giornata è
possibile trovare informazioni più esaurienti. Vi sono,
infatti, due diversi gruppi di impronte. Con una prova di
sopravvivenza (seguire tracce) CD 15 è possibile
trovare impronte recenti che procedono a est verso le
montagne. Le impronte si allontanano dal villaggio. In
caso il risultato sia di 20 o superiore è possibile
accorgersi che alcune tracce sono irregolari, come se
qualcuno fosse ferito o zoppicasse, vi sono anche segni
di trascinamento. Con una prova di sopravvivenza
(seguire tracce) CD 18 è possibile notare una serie di
impronte che si avvicinano al villaggio da sud-est. La
prima pista conduce direttamente all’accampamento dei
banditi. La seconda, invece, conduce a Grumk Ahrkrugt.
L’accampamento dista dal villaggio circa una
settimana. Durante l’inseguimento i Pg dovranno
effettuare diverse prove di sopravvivenza (seguire
tracce) CD 15 per non perdere la pista. Inoltre,
37
dovranno effettuare prove generali di sopravvivenza per
orientarsi, trovare rifugio per la notte…
La seconda serie di impronte è un po' più vecchia della
prima, si tratta della strada che hanno preso i banditi per
avvicinarsi al villaggio. L’enclave orchesca dista circa 4
giorni dal villaggio. Per seguire la pista i PG dovranno
effettuare diverse prove di sopravvivenza (seguire
tracce) CD 18, oltre le prove generali per muoversi nella
landa selvaggia. A circa metà del viaggio, seguendo le
tracce dei banditi, è possibile giungere in una piccola
radura dove giacciono i cadaveri di 4 orchi, in abiti
civili. Con una prova di guarire CD 14 o
sopravvivenza CD 16 è possibile notare i segni di
morsi, provocati sicuramente da un lupo o un licantropo.
Assalto all’accampamento
L’accampamento è un piccolo assemblamento di tende
difeso da una spartana palizzata di legno, ricavata da
spessi tronchi d’albero e quindi tutt’altro che uniforme e
compatta. Si tratta di un lavoro fatto velocemente e con
poca attenzione, dato che i briganti baldanzosi sono
sicuri di non riceve visite indesiderate. All’interno vi
sono insediati una ventina di banditi o poco più, sebbene
non siano particolarmente addestrati o temibili si tratta
comunque di un numero considerevole. L’aria che si
respira fra le tende è tranquilla, distesa e molto alticcia.
I briganti si danno a banchetti e bevute, godendosi i frutti
dei saccheggi nei villaggi.
I rinnegati
I rinnegati, o come si chiamano fra loro Compagnia di
Drakul sono un gruppo di sbandati, furfanti, tagliaborse
e mercenari riuniti dalla fame e dalla bramosia di
sangue. La compagnia è stata fondata da un mercenario
di nome Drakul, un licantropo proveniente dall’ovest.
La bestia, insieme ad alcuni compagni – tutti licantropi
– hanno insidiato da poco più di un anno le lande
settentrionali. In breve, il comandante ha riunito attorno
a sé la maggior parte degli sbandati e dei disperati della
zona, fuggiti in clandestinità o scappati per debiti dalla
città.
Poco dopo aver fondato la compagnia, Drakul è stato
avvicinato dai maghi neri. Questi gli hanno fatto dono di
un castello fra le montagne, Forte Icàrnos, e lo
riforniscono di approvvigionamenti ed
equipaggiamento. In cambio, la compagnia svolge
presta alcuni servigi e difende gli arcanisti.
Avvicinarsi all’accampamento
Anche se i banditi si sentono molto sicuri, si tratta
comunque di briganti esperti, dunque i PG dovranno
essere cauti nell’avvicinarsi all’accampamento per
evitare di far suonare l’allarme. I banditi non hanno
scout in ricognizione all’esterno del campo; le uniche
vedette sono posizionate sulle torrette di guardia e
all’ingresso. Gli avventurieri possono trovare riparo
nella selva circostante, costituita di alti cespugli e alberi.
La palizzata è costruita nei pressi di un colle roccioso,
non vi sono punti sopraelevati da cui scrutare il campo
al di fuori degli alberi. I PG devono compiere tutte le
loro azioni preliminari furtivamente, o rischiare di esser
scoperti. In ogni caso, ogni ora che sono appostati
dovranno tirare un d%, con un risultato di 60% uscirà
dall’accampamento un drappello di sei briganti. I Pg
possono decidere di seguirli, assalirli – possibilmente
distante dall’accampamento – o ignorarli. I banditi sono
usciti per rompere la noia dell’accampamento e fare una
piccola scorreria, non hanno una meta precisa.
Dopo che son riusciti a carpire alcune informazioni:
estensione dell’accampamento, difese, numero di
nemici. Dovranno decidere quale approccio adottare per
la situazione. I nemici sono briganti esperti, ma
comunque relativamente deboli – per quanto i PG lo
ignorino – tuttavia sono comunque abbastanza numerosi
da costituire un’ardua sfida. Il loro compito è
sconfiggerne il più possibile scacciandoli dalle lande e
scoprire maggiori informazioni sul loro conto, fra cui
l’ubicazione del loro quartier generale sulle montagne,
Forte Icàrnos. I PG possono adottare l’approccio che
più gli è congeniale, occorre considerare tuttavia che un
approccio diplomatico sarebbe comunque poco
consigliabile. Difficilmente gli avventurieri potranno
convincere i briganti ad andarsene e lasciare in pace i
villaggi, considerando anche i loro rapporti con le vesti
nere.
I giocatori possono tentare un approccio diretto, ovvero
dirigere un assalto contro l’accampamento. In tal caso
devono organizzare scrupolosamente una tattica:
occorre trovare un modo rapido per superare le difese,
dotarsi di incantesimi consoni per controllare il campo
di scontro – come muri magici o terreni accidentati – ed
è necessario prepararsi, con incantesimi difensivi e
pozioni, ad affrontare un gran numero di nemici e
l’imprevedibilità di uno scontro frontale.
In alternativa, i PG possono tentare di intrufolarsi
furtivamente all’interno dell’accampamento e liquidare
il più silenziosamente possibile la maggior parte dei
nemici. Per farlo dovranno individuare i punti deboli
delle difese nemiche e approcciare il campo in furtività,
aiutati da incantesimi e pozioni adatte – come sonno,
invisibilità o silenzio – ed esser pronti comunque
all’eventualità che qualcuno riesca a dare l’allarme e la
situazione precipiti.
Informazioni utili
Appostati nei pressi dell’accampamento i PG posso
eseguire prove di percepire (osservare) per individuare
38
punti deboli, studiare i cambi delle guardie e farsi
un’idea dei movimenti intorno al campo. Un PG può
provare a salire su un albero con una prova di atletica
CD 10 per vedere dall’alto l’insediamento nemico,
cercare di capire quanti sono gli avversari, come sono
disposte le tende e quali sembrano appartenere ai
comandanti, oltre a farsi un’idea generale della “vita”
nell’accampamento.
Possono scoprire le seguenti informazioni:
• Nei pressi delle latrine la palizzata è
abbastanza amplia da permettere ad un
umanoide in armatura di passare agevolmente.
• Sulle torri di guardia è disposta una singola
vedetta; nell’ingresso, invece, due per torretta.
• Vicino alla congiuntura con il colle, sul fianco
nord, la palizzata è abbastanza larga da
permettere ad un umanoide in armatura di
passare.
• All’interno dell’accampamento ci sono due
tendoni più grossi, uno nei pressi del fuoco e
uno in mezzo alle tende. Il primo è molto
trafficato durante il giorno, non sembra però
ospitare nessuno di notte. Il secondo, invece,
sembra ospitare i comandanti della
compagnia.
• Con una buona prova di osservare è possibile
distinguere un uomo un po' più appariscente e
differente dagli altri. Si tratta di una figura
snella con delle vesti colorate ed un lungo
bastone.
• Il cambio di guardia avviene ogni 6 ore circa:
a mezzanotte, alle 6, alle 12 e alle 18. Ma i
banditi non sembrano esser molto precisi sulle
tempistiche. C’è una possibilità del 10% che
una torretta non sia presidiata per 1d10 minuti
ad ogni cambio di guardia.
L’accampamento
Tutte le vedette sulle torrette di guardia sono dotate di
un corno di segnalazione. I briganti dentro
l’accampamento hanno una probabilità del 40% di avere
con sé il corno. In caso i PG facessero scoppiare
l’allarme, i banditi reagiranno con prontezza. I soldati
nelle tende si fionderanno, senza armatura, a
combattere; così anche i licantropi. Il comandante del
campo, Sasha, invece impiegherà 5 round a mettersi
l’armatura; il mago Enti aspetterà il comandante.
1. Ingresso
L’ingresso dell’accampamento è costituito da un
massiccio cancello di legno, chiuso da una sbarra
interna. Ai lati del portone sono state due torrette di
legno, si tratta di due strutture rudimentali di pali con un
piano rialzato di 3 metri. Per salire e scendere le guardie
utilizzano delle scale a pioli di corda, occorre impiegare
un round intero muoversi su o giù. Sopra ogni torretta
sono schierati 2 rugged warrior (Versatile NPC 19).
2. Fuoco da campo
Poco defilato dal centro dell’accampamento, i banditi
hanno acceso un grande fuoco da campo. Si tratta di un
falò di discrete dimensioni, alimentato da grossi
tronconi d’albero, attorno al quale riesce a stringersi
tutta la compagnia al completo. Il fuoco viene tenuto
acceso sia di giorno che di notte, nugoli di mercenari si
attardano nei pressi a scaldarsi, chiacchierare e
gozzovigliare. La quantità di banditi presenti intorno al
fuoco varia fortemente in base all’orario in cui i PG si
infiltreranno, In caso si tratti di un’operazione notturna,
il falò ospita 1d4 soldati. Se, invece, si avvicinano
durante l’ora dei pasti, o di giorno, si imbatteranno in
2d4 rugged warrior (Versatile NPC 19) e 1 bandit
captain (MM 344).
3. Tende
Sul fianco meridionale dell’accampamento si trova la
distesa di tende dei soldati. Posizionate in maniera
discretamente regolare, sono una macchia variopinta di
stoffe e pelli. Le tende sono sempre affollate di banditi
che riposano, gozzovigliano o chiacchierano. Al
momento vi sono 1d4 rugged warrior feriti (Versatile
NPC 19). Se i Pg si avvicinano di notte incontreranno
1d3 rugged warrior e 1 werewolf svegli e 2d6+4
rugged warrior che dormono.
Distinta dalle altre c’è la tenda dei comandanti, un
tendone di grandi dimensioni che ospita il comandante
Sasha (honor-bound fighter; Versatile NPC 11), il
mago errante Enti (Journeyman mage; Versatile NPC
13) e 2 werewolf. Di nessuno di loro svolge turni di
guardie e quindi riposano nella tenda; di giorno si
aggirano per l’accampamento.
Tesoro: Nelle tende comuni è possibile trovare un
tesoro GS 4. Nella tenda dei capitani un tesoro GS 4.
Inoltre, è possibile imbattersi nel diario di Enti, l’unico
membro della compagnia che sembra aver scritto
qualcosa. Nel diario Enti racconta i propri viaggi lungo
l’impero e di come si sia unito alla compagnia di Drakul
da qualche mese. Enti è stato a Castel Icàrnos, il
quartier generale dei rinnegati. Sebbene non descriva il
modo di arrivarci, vi sono abbastanza informazioni per
capire dove si trovi. È necessario effettuare una prova di
conoscenze (locali) CD 14 per cogliere dedurre il luogo,
oppure una prova di conoscenze (miti e leggende) CD
16 per conoscere l’ubicazione e la storia di Castel
Icàrnos (vedi capitolo successivo). Nel suo diario il
mago dice di esser entrato in contatto con le vesti nere,
di cui però omette il nome.
39
4. Tendone comune
Poco distante dal fuoco da campo, i briganti hanno
montato un grosso tendone ad uso comune. La struttura,
in pali di legno e pellicce di animale, è molto grande, un
vero e proprio tendone in grado di ospitare una piccola
unità. All’interno si sono diversi giacigli dove riposare
e il grosso dell’equipaggiamento della truppa: scorte
alimentari, acqua, vino, 1d4 kit di guarigione, molte
armi e vari attrezzi da viaggio, come corde, zaini,
rampini.
5. Recinto degli animali
Nel limitare nord del campo è stato costruito un piccolo
recinto di pali, all’interno ci sono alcuni animali: 1d8
cavalli, 1d2 mucche, 1d10 capre. Inoltre, su uno dei lati
della staccionata sono ammucchiate diverse gabbie di
legno con dentro 1d20 polli.
6. Torretta di guardia
Il grosso steccato che difende l’accampamento è protetto
da alcune torrette di guardia. Anche in questo caso si
tratta di semplici strutture di pali, su cui è stato posto un
ripiano di assi di legno. Sopra ogni torretta è schierato
un rugged warrior (Versatile NPC 19).
7. Latrine
Le latrine sono dei grossi buchi nel terreno, dotati di
canali scolmatori che fanno scivolare gli escrementi un
po' più distante oltre la palizzata. A qualunque ora del
giorno, nelle latrine vi è il 50% di possibilità di
imbattersi in 1d2 rugged warrior (Versatile NPC 19).
8. Accesso alla grotta
La fiancata del colle roccioso si apre in diverse
insenature, al centro dell’accampamento una di queste
protuberanze si prolunga verso l’interno del monolite.
L’accesso si immerge in un angusto tunnel che consente
di procedere uno per volta. A circa metà del percorso è
stato posto un glifo d’interdizione, si tratta di una
trappola magica. I PG possono individuarla con una
prova di sapienza magica CD 16, per procedere oltre è
necessario usare un dispel magic per un incantesimo di
2 livello. Se i PG non trovano la trappola, allora devono
effettuare tutti un TS DES CD 16 o subire 5d6 danni
da fuoco il primo PG, 4d6 danni il secondo e 3d6 danni
tutti gli altri. Il glifo esplode provocando una fiammata
all’interno dell’angusto tunnel.
9 e 10. Grotta
La grotta è molto buia mancando completamente
l’illuminazione. Il terreno, scosceso e frastagliato conta
come terreno difficile e obbliga i PG a muoversi di metà
del movimento. Se desiderano compiere ignorare la
penalità devono effettuare una prova di atletica CD 14
o di acrobazia CD 14.
All’interno della grotta, nascosto dal buio, si annida un
Gibbering mouther (MM 157) che cercherà di cogliere
di sorpresa i PG.

10. Grotta
La grotta, anch’essa completamente buia ospita diverse
casse e bauli contenenti i frutti degli ultimi mesi di
saccheggio; in totale vi è un tesoro GS 6.

Level up!

A questo punto i PG dovrebbero aver maturato

abbastanza esperienza per salire al livello successivo.

40
41

Cap. 5 I rinnegati
I Rinnegati sono un gruppo di mercenari e licantropi
riuniti dal malvagio tagliagole Drakul. Il nucleo
primitivo della brigata è composto da alcuni licantropi,
compagni d’arme di Drakul. Provenienti dalla valle di
Mithral Hall hanno valicato i monti e si sono insediati
nelle lande selvagge a nord di Cairnbarrow. Durante la
loro permanenza hanno reclutato mercenari, banditi e
furfanti che infestavano le contrade e hanno messo
insieme una banda armata discretamente numerosa.
Durante le scorrerie, Drakul è entrato in contatto con le
vesti nere e ha stipulato una specie di accordo. In
cambio di favori in oscure missioni e di scortare i maghi
lungo le lande, Drakul ha ricevuto Castel Icàrnos.
Il castello si trova sul fianco occidentale delle montagne,
molto in alto. I mercenari hanno stabilito lì il proprio
quartier generale da circa due anni. Vi passano gli
inverni per poi rigettarsi a capofitto nei boschi a tendere
agguati e derubare i villaggi. La cittadina di Cairnbarrow
è a conoscenza della presenza di banditi nella zona, ma
non ne conosce l’ubicazione e non ha mai inviato
soldati.
La strada per il castello
Il castello è situato sulla vetta di una delle montagne
limitrofe, lungo il fianco occidentale del monte. Per
raggiungere il castello i Pg devono salire sull’alta via e
seguire l’antico sentiero per il castello.
Esistono diversi modi per raggiungere l’alta via: i Pg
possono prendere i sentieri più dolci e larghi, che
salgono lentamente verso la vetta. Questi sono
tendenzialmente più spaziosi e meno faticosi da
percorrere. Oppure possono salire direttamente in vetta
attraverso i sentieri più ripidi e faticosi. In caso scelgano
la via più comoda, raggiungeranno la vetta in 24 ore, se
invece sceglieranno di procedere velocemente
potrebbero raggiungere l’alta via in una decina di ore.
Anzitutto, i Pg devono effettuare una prova di
sopravvivenza CD 16 per conoscere i sentieri che
portano in vetta e all’alta via. In alternativa, possono
provare a seguire le tracce dei banditi per scoprire le
strade che percorrevano, per farlo è necessaria una prova
di sopravvivenza (seguire tracce) CD 18. In entrambi
i casi, i Pg troveranno alcuni sentieri battuti, spaziosi e
semplici da percorrere o vie rocciose, difficili da scalare
ma che consentono di tagliare la salita.
Se i Pg decidono di prendersela comoda e procedere
cautamente lungo i sentieri più semplici e dolci, allora
impiegheranno 24 ore per arrivare sulla vetta. Durante il
viaggio dovranno effettuare una prova di
sopravvivenza (orientarsi) CD 15 ogni 4 ore. Inoltre,
42
potrebbero imbattersi in creature mostruose o luoghi
particolari (vedi le tabelle al Cap. 3).
Se i Pg decidono di procedere velocemente verso la
vetta, allora dovranno essere pronti ed equipaggiati per
scalare. La tratta durerà circa 10 ore, durante la quale
potranno riposare nei vari spiazzi lungo il fianco della
montagna.
• Per salire il primo tratto devono effettuare una
prova di sopravvivenza CD 14 per trovare la
via giusta. In caso la prova venga superata,
allora possono procedere con una prova di
scalare CD 14 per superare una parete
rocciosa; in caso la prova di sopravvivenza sia
fallita, i Pg troveranno una parete più ostica
dove salire e la prova da effettuare avrà CD 16.
• Per procedere lungo il sentiero, dopo 3 ore
dovranno effettuare un’altra prova di
sopravvivenza CD 16 in modo da trovare i
percorsi migliori per salire. Se la prova viene
superata allora troveranno un sentiero che sale
irto lungo la parete rocciosa, devono effettuare
una prova di atletica (equilibrio) CD 14 per
procedere rasenti. In caso la prova fallisca,
allora i PG non troveranno il sentiero roccioso
e dovranno scalare la parete. In tal caso, devono
effettuare una prova di scalare CD 18.
• A poche ore dalla vetta, il gruppo di
avventurieri dovrà effettuare un’altra prova di
sopravvivenza CD 16 per trovare la strada
giusto lungo la quale proseguire. La vetta è
poco distante, i PG dovranno superare
un’ultima parete rocciosa. Per farlo devono
effettuare una prova di scalare CD 18; in caso
la prova di sopravvivenza fallisca, i PG non
troveranno la strada per ricongiungersi all’alta
via, che attraversa tutti i monti. Dovranno
ritentare sino a che non la trovano, o tornare
indietro.
Durante la scalata i PG potrebbero imbattersi in creature
mostruose o luoghi interessanti (vedi le tabelle al Cap.
3).
L’alta via
L’alta via è un percorso montano che taglia tutti i monti
da nord a sud. Nonostante molti la conoscano di nome,
pochi vi si sono avventurati, per lo più avventurieri o
briganti in fuga dalla civiltà. La via montuosa è
perennemente innevata, fredda e inospitale. Lungo la
strada è facile imbattersi in creature mostruose: grifoni,
yeti, troll e molto altro. Da diversi secoli, ovvero da
quando sono stati abbandonati i forti montani dopo
l’annessione di Cairnbarrow, l’alta via non è più
pattugliata e sembra essere scomparso ogni segno di
civiltà.
I PG devono procedere lungo l’alta via per raggiungere
uno dei monti limitrofi, dove si erge il castello. Con una
prova di percepire CD 20 è possibile distinguere in
lontananza Castel Icàrnos, un puntino fra le rocce. Il loro
percorso durerà circa 3 giorni (30 ore di viaggio),
durante i quali dovranno marciare su e giù lungo le vie
rocciose.
Ogni giorno i PG devono effettuare 3 prove di
sopravvivenza CD 16 per mantenere la giusta via, una
al mattino, una a metà giornata ed una verso sera.
Inoltre, devono effettuare 3 prove di atletica CD 14,
sempre agli stessi orari, per vedere se riescono a
procedere a buon ritmo o invece vengano rallentati.
Anche qui, i Pg potrebbero avere incontri inattesi
(tabelle: incontri casuali). Ogni volta che la metà, o più
membri del gruppo falliscono la prova, il viaggio viene
allungato di 4 ore. Infine, a metà giornata i PG dovranno
effettuare una prova di scalare CD 16.
Il sentiero di Castel Icàrnos
Dopo aver raggiunto la vetta del monte Icàrnos, i Pg
dovranno effettuare una prova di sopravvivenza CD 17
per trovare l’antico sentiero che collegava l’alta via al
forte di vedetta. Il sentiero è molto angusto, ma procede
in maniera abbastanza regolare. Dalla vetta, dove il
sentiero si collega con l’alta via, la strada scende
tortuosamente lungo il fianco occidentale del monte,
sino a raggiungere una piccola radura dove è inerpicato
il castello, appollaiato sulle rocce come un rapace. Il
castello non è molto grosso, si tratta di un vecchio forte
di vedetta costruito lungo la via. La strada procede in
maniera da essere scoperta nei confronti del forte, così
da rendere facilmente avvistabile chiunque si avvicini.
Se i PG vogliono avvicinarsi senza destare sospetti
devono procedere furtivamente effettuando diverse
prove di sopravvivenza o furtività CD 16. Ogni volta
che la metà, o più membri del gruppo, falliscono la prova
c’è una probabilità del 50% che vengano scoperti,
mettendo in allarme i banditi.
Castel Icàrnos
Il castello è molto antico, così tanto che si ignora chi ne
sia l’artefice. Esso risale probabilmente alla prima
colonizzazione umana e nei secoli ha ospitato svariati
signori. Il castello deve il suo nome al principe Icàrnos,
un personaggio fiabesco che è rimasto imprigionato per
più di un secolo nei suoi saloni. Durante il periodo di
splendore della libera città di Cairnbarrow, il forte venne
nuovamente insediato per controllare il passo montano.
Rimase operativo per diversi secoli, sino a che, dopo
l’annessione all’impero, il castello venne nuovamente
43
abbandonato. Oggi il castello ospita la compagnia di
Drakul, un gruppo di briganti e mercenari che infestano
le lande del nord e vi hanno stabilito il proprio campo
base.
La leggenda di Icàrnos
C’era una volta un principe incredibilmente bello e
possente, quanto arrogante e vanesio. Egli era un
guerriero assai valente e si aggirava nelle terre
dell’impero riempiendosi di fama e gloria. La sua
armatura era così splendente e il suo viso così
affascinante che nessun signore gli negava i suoi favori
e nessuna dama gli negava il proprio cuore.
Una mattina, il principe con il suo seguito di signorotti
giunse nei pressi del Castello di Icàrnos. Curioso e
impavido, il cavaliere volle esplorare il castello e le
lande adiacenti. Sul far della sera, presso una piccola
radura, ove sorgono alcuni alberelli e sgorga un ruscello,
il principe si imbatté in una ninfa, Nimue. Il signore si
avvicinò alla dama desideroso e con fare deciso. Ai
rifiuti della ninfa, il principe rispose “Nessuna dama mi
si è mai negata, sarai onorata anche tu dai miei servigi”
e così dicendo le recò grande offesa. Morente, Nimue
maledisse Icàrnos “Di quel che mi hai fatto gli dei sono
testimoni! Io qui muoio, in questo ruscello. Ma tu avrai
ciò che meriti, questo ti prometto. Non sarà ancora sorto
il sole che tutti vedranno la tua vera natura. Il tuo
aspetto sarà empio così com’è il tuo spirito. Tale
rimarrai imprigionato in queste lande sino a che non
riceverai il baco sincero e innamorato di una vergine!”.
Così maledicendolo moriva Nimue e il principe si
faceva beffe delle sue invocazioni. Stanco si
addormentò sulla riva, di fianco al corpo senza vita della
ninfa.
Il giorno seguente, al suo risveglio il principe ebbe una
brutta sorpresa. Levatosi dai cespugli ove aveva trovato
requie, scoprì di avere un corpo non suo: una coda che
non gli apparteneva e delle fauci taglienti come rasoi.
Icàrnos non ebbe neanche il tempo di disperare che i suoi
compagni d’armi giunsero nella radura. Questi videro al
suolo le vesti lacere del principe e pensarono che la
bestia ne avesse fatto un sol boccone. Dunque,
ingaggiarono eroicamente il mostro ma non poterono
pareggiare la sua ferocia e le sue zanne acuminate.
Ferito, arrabbiato e disperato il principe dilaniò i corpi
dei suoi vecchi compagni e si rifugiò confuso nel
castello.
A lungo rimase, Icàrnos, confinato nel castello; deciso a
lasciarsi morire d’inedia. Tuttavia, i giorni e i mesi
passavano e il suo corpo non dava segni di
invecchiamento. Morso dalla fame, iniziò quindi ad
aggirarsi per le montagne in cerca di prede. Nel giro di
qualche anno le leggende sul principe tramutato in
mostro si diffusero in lungo e in largo. Avventurieri ed
eroi giungevano al castello per avvistare la fiera o
provare ad ornarsi con la sua pelle. Qualche nobile
diseredato e mercante intraprendente mandò addirittura
la propria figlia per compiacere il mostro, sperando di
ottenere un matrimonio conveniente; un principe è pur
sempre un principe! Tuttavia, tutti gli stolti che
sfidarono Icàrnos perirono dilaniati dai suoi artigli. Né
le giovani inviate al castello ottennero risultati: poiché
molte di loro 1oro non vi riuscivano a giungere vergini
o le altre fuggivano davanti alla belva.
Molto tempo dopo, quando ormai Icàrnos aveva ormai
rinunciato ad ogni speranza. Giunse al castello una
sacerdotessa di Silvanus, Qara. Completamente
all’oscuro delle strane leggende che giravano sul
castello, si addentrò nei suoi ampi saloni. Qui fece la
conoscenza di Icàrnos e contro la previsione anche dei
più saggi i due si innamorarono. L’amore della
sacerdotessa spezzò la maledizione di Icàrnos.
Finalmente libero, il principe si allontanò dalla sua
prigione e con l’amata vissero felici e contenti.
Il castello
Il castello è un edificio di grosse dimensioni,
completamente in pietra e un tempo molto massiccio.
Ormai è segnato da crepe e cedimenti, nonostante ciò
però sembra ancora in discrete condizioni. La struttura
portante è costituita da un amplio torrione rettangolare,
munito di quattro alte torri agli angoli.
Il castello è abitato, si possono notare fumi provenire
dalla torre della cucina e scorgere alcune luci fra le
feritoie e le crepe. Davanti all’ingresso si estende
un’angusta radura, dove sono posizionati alcuni soldati
a guardia del forte, si tratta di 1d6+2 rugged warrior
(Versatile NPC 19).
1. Scalinata
Al centro della radura si estende un piccolo piazzale
lastricato di pietra. Al centro sorge una statua di pietra,
mozzata all’altezza della vita. Su un fianco del
piedistallo giacciono i resti frantumati del busto e della
testa.
Dietro la statua si erge una scalinata in pietra che
conduce al portone d’ingresso. Questo è in legno di pino,
molto massiccio e ancora in buone condizioni,
nonostante qualche segno di termiti e diverse
scheggiature.
2. Salone d’ingresso
Il portone si apre su un ampio salone d’ingresso,
completamente in pietra. Le pareti sono ricoperte di
arazzi e vecchie tele, tutte imbrattate di sangue e di rune
gotiche raffiguranti la lettera D. A intervalli regolari, fra
un arazzo e l’altro, ci sono diverse torce accese che
illuminano la stanza. Il pavimento è frastagliato e
irregolare, con diverse lastre di pietra incrinate o rotte.
44
Nonostante i chiari simboli di decadenza e rovina, la
stanza è pulita e ben illuminata. Se i PG si sono fatti
notare nel piazzale e hanno ingaggiato battaglia, allora
nella stanza li aspetteranno i soldati della guardiola (vedi
3. Guardiola).
3. Guardiola
La guardiola è una stanza rettangolare, con le pareti
visibilmente di legno. Le pareti sono ricoperte di
pellicce, come per isolare il freddo. Al centro della
stanza è disposto un tavolo, con diverse sedie in legno.
Sopra vi sono resti di cibo, alcuni boccali con del vino,
un mazzo di carte e 1d10 mo. Se i Pg penetrano
furtivamente nel castello, allora troveranno nella
guardiola 1 werewolf (MM 211) e 4 banditi (MM 343)
intenti a giocare a carte. Altrimenti li troveranno
schierati nel salone d’ingresso.
4. Torre
La stanza rettangolare non presenta nulla di degno di
nota. Le pareti in pietra sono graffiate e rovinate, il
pavimento è ricoperto da uno spesso strato di polvere e
fanghiglia. Lungo la stanza sono disseminati una gran
quantità di detriti.
5. Corridoio della servitù
Le due torri sono collegate da un piccolo corridoio
nascosto, probabilmente un tempo veniva usato dalla
servitù. Si tratta di un passaggio molto angusto fra la
spessa parete in pietra del castello e la parete lignea della
stanza. Il corridoio è celato dietro alcuni armadi, è
necessari auna prova di cercare CD 12 per individuarlo.
6. Dormitorio
Una grossa stanza rettangolare, gemella della guardiola,
ospita un piccolo dormitorio improvvisato. La stanza è
decisamente grande, con le pareti in legno ricoperte di
pelli e pellicce. Sul pavimento, ricoperto da uno spesso
strato di tappeti, sono disposti svariati giacigli, con
alcuni bauli contenti gli effetti personali dei mercenari
(equipaggiamento generico e 1d20x3 mo). All’interno
del dormitorio si stanno riposando 1d4+1 rugged
warrior (Versatile NPC 19). Se i Pg sono entranti
furtivamente e non si sono ancora fatti scoprire, allora li
troveranno intenti a dormire. Se, invece, hanno
approcciato il castello furtivamente ma si sono imbattuti
nei banditi della guardiola, allora i rugged warrior
impiegheranno 1d3 round per entrare in combattimento
(senza armatura). Se, invece, i Pg si son fatti strada
combattendo sin dall’esterno del forte, allora i soldati
saranno sull’attenti e pronti a dare supporto ai banditi nel
salone d’ingresso.
7. Torre
La stanza rettangolare non presenta nulla di degno di
nota. Le pareti in pietra sono graffiate e rovinate, il
pavimento è ricoperto da uno spesso strato di polvere e
fanghiglia. Lungo la stanza sono disseminati una gran
quantità di detriti.
8. Salone dei banchetti
Il salone dei banchetti è molto grande e spazioso. Al
centro scorre un lungo tavolone in legno, che percorre
tutta la stanza. Lungo il quale sono disposte decine e
decine di sedie, sgabelli, scranni di metallo e piccole
botti. Sul tavolo sono disposti abbondanti resti di
cacciagione, svariati formaggi e diverse bottiglie di vino
e birra nanica. Le pareti della stanza sono ricoperte di
arazzi, anch’essi sfigurati da rune ed emblemi di
carattere gotico. Le grandi bandiere raffiguranti
l’emblema di Cairnbarrow sono state poste al contrario
e ricoperte di tagli, bruciature e macchie di varia natura.
Dal soffitto pende un maestoso lampadario di ferro
battuto, spento e pieno di polvere e ragnatele. La stanza
è illuminata da torce disposte lungo le pareti. Nel
complesso si tratta di un salone caldo, ben illuminato e
confortevole, con un forte odore di alcol e cibo
affumicato.
Nella stanza stanno gozzovigliando 1d4 rugged
warrior (Versatile NPC 19) e 1 werewolf (MM 211).
Se i briganti sono in allerta, allora aspetteranno i PG
appostati dietro il tavolaccio. Appena i PG apriranno la
porta saranno colti di sorpresa da una salva di frecce
(reaction).
9. Vecchia cappella
La torre sud-est ospitava anticamente una cappella
votata ad Omacàt, dio della magia, dell’illusione e
dell’inganno. Nonostante mostri segni di disuso e
abbandono, nonché sia stata sicuramente saccheggiata
più volte, i banditi non sembrano aver dissacrato la
cappella; pare anzi, l’abbiano lasciata lì com’era senza
neanche entrarci. Le pareti sono dipinte di tinte scure,
intervallate da puntini e globi bianchi, gialli, argentati e
dorati: si tratta di una riproduzione molto fedele del
firmamento, come lo si vede dal piazzale del castello. Al
centro della grossa stanza si erge un piedistallo circolare
su cui è poggiato un globo di vetro; questo sembra fuso
con il suo sostegno e col pavimento adiacente. Appena
qualcuno entra nella stanza, le pareti inizieranno a girare
vorticosamente su sé stessi e il globo diventerà
trasparente come il vetro. Si tratta di una potente
illusione, una maledizione legata all’altare. Tutte le
creature nella stanza devono effettuare un TS SAG CD
15 o subire una short-term madness. Con una prova di
sapienza magica CD 16 è possibile percepire la
45
maledizione; con una prova di dispel magic liv. 5 è
possibile sciogliere la maledizione e liberare l’altare.
10. Atrio della cucina
Una grossa stanza dalle pareti in legno, relativamente
disadorne, ospita una lunga filiera di tavoli in legno pieni
di vassoi con scarti di cibo, altri con portate fredde e
diversi bauli di vino vuoti. Nella stanza ci sono 1d6
servitori che preparano le portate da recare nel salone
dei banchetti. Se i Pg sono entrati furtivamente, i
servitori si spaventeranno nel notarli e si nasconderanno
in cucina o sotto i tavoli. Se invece sono entrati a spron
battuto, allora troveranno i servitori nascosti sotto i
tavoli con me mani sugli occhi e sulle orecchie.
A prima vista è facile capire che non si tratti di
combattenti o mercenari, ma di persone normali.
Portano abiti sgualciti e logori, sicuramente troppo
leggeri per la rigidità del clima montano. Sul viso e sul
corpo recano i segni di stenti e fatiche, violenze subite e
malnutrizione. Parlando con alcuni di loro è possibile
scoprire si tratta di prigionieri, rapidi dai villaggi o lungo
le strade delle lande. I banditi li hanno scelti casualmente
fra tutti per servire in cucina. I servitori odiano i briganti,
ma sono disarmati e deboli e non possono fare niente per
liberarsi; inoltre, trovandosi senza nulla su un monte è
impensabile anche ogni tentativo di fuga. Nonostante le
condizioni, sono privilegiati fra i prigionieri perché
possono mangiare con più regolarità e scaldarsi al fuoco
dei forni. I servitori potranno rivelare ai Pg alcune
informazioni utili e mettere a loro disposizione la
conoscenza del castello che hanno maturato negli ultimi
mesi di prigionia:
• Nel castello, al piano superiore, sono detenuti
altri prigionieri (21. Celle), i quali non se la
cavano affatto bene. Molti di loro sono
ammalati, feriti e sicuramente affamati.
• Il castello ospita un numero imprecisato di
mercenari che vanno e vengono; al momento
dovrebbero esserci fra i venti e i trenta soldati
(inclusi quelli già sconfitti dai PG).
• La stanza del signore del castello, Drakul, si
trova al piano superiore. Si tratta di un soldato
molto esperto e spietato. Una persona crudele
con il gusto per il sangue e la violenza.
• Il castello ospita anche un mago nero, di cui
però i servitori ignorano il nome. L’arcanista ha
una stanza vicino a quella di Drakul. Pare che
ci siano alcuni screzi fra il mago e alcuni
briganti, ma Drakul ha sempre garantito per lui
di fronte ai suoi uomini.
• I servitori sono stati catturati alcuni mesi prima,
come anche gli altri prigionieri e tradotti al
castello. Nonostante le violenze subite, il
comandante Drakul ha fatto in modo che tutti i
 prigionieri rimanessero in vita. Uno dei
servitori ha sentito il comandante dire ai suoi
uomini: “devono arrivare a Melines vivi!”.
• Ogni luna piena il comandante e alcuni suoi
fedeli compagni prelevano due o tre
prigionieri; li liberano nel bosco e gli danno la
caccia in forma animale.
11. Cucina
La cucina occupa il grosso salone della torre nord-est: si
tratta di uno stanzone quadrato fornito di legni e camini
sempre accesi che rendono l’atmosfera calda e invitante.
Lungo le pareti sono disposti diversi armadi e
rastrelliere, con coltellacci, strumenti da cucina e grossi
barili di spezie, carni sott’olio e libagioni varie. I vari
tavoli, disposti in maniera disordinata lungo la stanza
ospitano pietanze in via di preparazione, pentoloni e
vassoi.
Un gruppo di 1d8+3 servitori procede avanti e indietro
fra forni e bruciatori per cucinare da mangiare a tutte le
ore, preparare i vassoi e aprire le botti di vino (per una
descrizione dei servitori vedi 10. Atrio della cucina).
12. Sala dei ricevimenti
La sala dei ricevimenti è un grosso stanzone in pietra
sito dietro al salone d’ingresso. Si tratta di una stanza
relativamente grande e spoglia. Gli arazzi che sorgevano
lungo le pareti sono stati strappati e tagliati, la filiera di
armature disposta lungo le pareti è lordata da uno strato
di sangue raggrumato. Dal soffitto pendono striscioni e
bandiere, ritoccati con simboli gotici e rune raffiguranti
la lettera D. Al centro della sala, sopra un palchetto in
legno, è posto un primitivo trono di legno, assai
consunto e dall’aria antica. Mostra visibili segni di
deterioramento, bruciature, tagli e biche di termiti. Per
renderlo più comodo, lo scranno è stato ricoperto di
pellicce scure.
13. Stanza vuota
La stanza rettangolare non presenta nulla di degno di
nota. Le pareti in pietra sono graffiate e rovinate, il
pavimento è ricoperto da uno spesso strato di polvere e
fanghiglia. Lungo la stanza sono disseminati una gran
quantità di detriti.
14. Scalinata, pianterreno
Il portone posteriore al trono si apre in un amplio atrio
in pietra. Lungo la parete nord è scavata una piccola
alcova che un tempo ospitava un altare o una statua di
cui rimane solamente in piedistallo. Sul fianco dell’atrio
si erge una maestosa scalinata in pietra.
46
15. Scalinata, piano superiore
La scalinata porta ad un secondo atrio molto spazioso,
anche questo è privo di particolari decorazioni a parte un
vecchio affresco graffiato sulla parete nord. Si tratta di
una primitiva rappresentazione del sole, dipinto con forti
tinte gialle, che illumina una splendida valle
dell’abbondanza. Ninfe e contadini ballano gioiosi in
cerchio e i satiri porgono corni di vino e cesti di frutta.
16. Atrio
La grossa stanza rettangolare è occupata da un mobilio
antiquato e rovinato; i tavolini lungo le pareti e gli armati
presentano grossi buchi per le tarme. Le pareti sono
ornate da vecchi arazzi e quadri, rovinati e strappati in
più parti. L’unico oggetto degno di nota è una statua in
marmo dall’aspetto pesante. Raffigura un giovane
fanciullo che tiene in mano un arco. La statua è stata
sottratta dalla chiesa del villaggio di Rivofratto durante
una delle incursioni dei briganti. Ormai i briganti si
saranno accorti da tempo della presenza dei PG nel
castello e un gruppo di 6 rugged warrior (Versatile
NPC 19) lì starà aspettando nella stanza.
17. Serraglio
La torre nord-ovest ospita il serraglio del castello. Si
tratta di una grossa stanza in pietra con ampi finestroni
e larghe feritoie. Lungo le pareti sono accatastate decine
di gabbie, la maggior parte arrugginite. Al centro della
stanza c’è una grossa chimera (MM 39), incatenata alla
parete nord da un grosso anello d’adamantio. La creatura
è impazzita per il dolore e le prigionie e attaccherà i PG
a meno che un druido non faccia un tentativo di
calmarla. In tal caso, la creatura potrebbe decidere di
non attaccare i giocatori. Se questi riescono a liberarla,
la chimera fuggirà via da una delle grosse aperture lungo
le pareti o sul soffitto.
18. Passerelle
Le torri sono collegate da una passerella di legno che
corre lungo i fianchi del castello. I camminamenti sono
vecchi e logori, il legno è visibilmente barcollate e
pericolante. Le assi sbattono di qua e di là ad ogni colpo
di vento e l’intera struttura ha un aspetto malfermo. Se i
Pg desiderano procedere lungo le passerelle devono
muoversi a metà del movimento ed effettuare una prova
di atletica (equilibrio) CD 14 per ogni round che
passeranno sulle assi. Il vento che picchia sui fianchi del
castello è molto forte e sulle passerelle mancano appigli
sicuri dove tenersi.
19. Stanza del tesoro
Entrambi gli accessi alla torre sud-ovest sono chiusi a
chiave e protetti da una trappola. Per trovare la trappola
è necessaria una prova di cercare (trappole) CD 16, per
disattivarla una prova di disattivare congegni CD 18.
In caso non venga disattivata, la trappola si attiverà
automaticamente ogni qual volta qualcuno tenterà di
aprire la porta senza usare la chiave corretta. La porta
sulla passerella di legno è difesa da un ago che causa
paralisi per 1d3 round (TS COS CD 16, nega). La
porta interna alla fortezza cela uno spruzzo acido (cono
9 m, 3d6 danni da acido, TS DES CD 16, nega). In
mancanza della chiave, posseduta da Drakul, entrambe
le porte sono scassinabili con una prova di scassinare
CD 16.
La stanza è una sorta di ripostiglio, pieno di bauli, casse
e botti. All’interno è celato il bottino deli ultimi anni di
scorrerie. Si tratta di un tesoro GS 10.
20. Guardiola
La guardiola è una stanza rettangolare, con le pareti
visibilmente di legno. Le pareti sono ricoperte di
pellicce, come per isolare il freddo. Al centro della
stanza è disposto un tavolo, con diverse sedie in legno.
Sopra vi sono resti di cibo, alcuni boccali con del vino.
Nella guardiola vi sono appostati 3 briganti (MM 343)
che si fionderanno nell’atrio ad aiutare i compagni non
appena sentiranno il rumore dello scontro.
21. Celle
La torre nord-est è stata adibita a prigione improvvisata
da quando Drakul ha garantito alle vesti nere di portargli
tutti i prigionieri che riusciva a prendere nelle lande.
Anche in questo caso si tratta di un grosso stanzone in
pietra, con le pareti crepate e bucherellate in più parti.
La stanza è parzialmente esposta alle intemperie, in
vento vi batte con relativa forza e la temperatura è molto
rigida. All’interno vi sono stipati 3d6+5 prigionieri. Si
tratta per lo più di abitanti dei villaggi, rapiti con la forza
e condotti al castello. La maggior parte di loro è
ammalata, ferita e stremata. I prigionieri delle celle non
sanno quasi nulla di quello che accade nel castello,
raramente vengono raggiunti da qualche servitore
intraprendente che riesce a portargli da mangiare e
alcune coperte.
22. Armeria
La torre sud-est ospita l’armeria del castello, uno
stanzone quadrato pieno di rastrelliere e manichini. Le
pareti sono decorate con trofei di caccia, stendardi
capovolti e bandiere lacerate di Cairnbarrow. Dentro gli
armadi e i bauli, invece, sono contenuti gli
equipaggiamenti comuni, le corde, le torce, le coperte, i
vestiti invernali e le tende. Nella stanza non vi sono
oggetti magici o preziosi, ma un grosso armamentario di
oggetti per l’avventura e la guerra; inoltre vi sono
47
diverse pozioni: 1d4 guarigione, 1d3 a scelta del
master.
23. Dormitorio
Una grossa stanza rettangolare, gemella della guardiola,
ospita un piccolo dormitorio improvvisato. La stanza è
decisamente grande, con le pareti in legno ricoperte di
pelli e pellicce. Sul pavimento, ricoperto da uno spesso
strato di tappeti, sono disposti svariati giacigli, con
alcuni bauli contenti gli effetti personali dei mercenari
(equipaggiamento generico e 1d20x3 mo).
24. Reliquiario
Il reliquiario è una grossa stanza rettangolare, in pietra.
Si tratta di una stanza ben tenuta, anche se piena di
polvere e di detriti. Lungo le pareti scorrono quadri di
una qualche casata nobiliare e arazzi con le insegne
araldiche. Lungo la stanza sono disposti 4 piccoli
piedistalli che sorreggono altrettante teche di vetro,
ognuna conserva una reliquia: un teschio, una punta di
lancia, i resti non precisato di un osso e un lembo di
stoffa insanguinato. Tutte sono contenute in reliquari
molto pregiati e preziosi. Controllando i basamenti dei
reliquiari è possibile trovare alcune piccole incisioni con
i nomi dei santi: Sant’Anselmo, Santa Yara,
Sant’Eberto, San Galirio. Con una prova di conoscenza
(religioni) CD 16 è possibile identificarli come santi del
culto di Omacàt.
25. Salone
Il salone è molto ampio e spazioso. Il pavimento è
ricoperto da uno spesso strato di stoffe e tappeti che lo
rendono morbido e caldo. Le pareti sono ornate da arazzi
e bandiere, rovinati e strappati. Qua e là sono appese
teste di animali, lupi, orsi, ma anche esseri umani. La
stanza presenta un modesto mobilio, in buone
condizioni – probabilmente portato di recente – con
varie poltrone e alcuni tavoli.
Ad attenderli nella stanza vi sono il comandante
Drakul (Ruler warrior, Versatile NPC 19), il mago nero
Martinus (Mage, MM 347) e 1d3+1 rugged warrior
(Versatile NPC 19).
26. Stanza di Martinus
La stanza del mago è molto grande e spaziosa,
tappezzata completamente con una carta da parati
violetta decorata con arabeschi argentati. Arredamento e
mobilio della stanza sono relativamente scarsi. Il mago
riposa su un letto a baldacchino di piccole dimensioni.
Armadi e comodini sembrano vecchi e consunti, e non
conservano nulla di utile. Le uniche cose degne di nota
sono un massiccio scrittoio in legno d’ebano e un
bauletto di metallo di medie dimensioni.
Sulla scrivania sono adagiati diversi libri: 1d3 trattati
di anatomia, 1d4 testi di alchimia e 1d6 tomi di magia
necromantica. Vi sono diversi rotoli di pergamena
scribacchiati con gli appunti del mago, pare stesse
studiando gli effetti di un veleno magico estratto dal
sangue dei non morti. I cassetti dello scrittoio sono
chiusi a chiave, se i Pg hanno sconfitto il mago allora
potrebbero avergli trovato la chiave addosso. Altrimenti,
occorre una prova di scassinare CD 18 per aprirli.
Inoltre, i cassetti sono difesi da un glifo magico. Occorre
una prova di cercare (trappole) CD 16 per individuarlo
e una di scassinare CD 16 per disinnescarla. In caso
contrario la scrivania prenderà fuoco. Dentro i sacchetti
vi sono: un diario di Martinus, 1d6 lettere, 1d4
pergamene (liv. 2) e un grimorio di evocazione (1d6
inc. liv 1, 1d4 inc. liv. 2, 1d3 inc. liv. 3, 1 inc. liv. 4).
Con un risultato di 30% o inferiore il contenuto è
andato distrutto. Per recuperarli, se è stata innescata la
trappola, i Pg devono tirare un d% per ogni oggetto, con
un risultato di 30% o inferiore l’oggetto è inservibile.
Diario di Martinus
Martinus è un arcanista originario di Cairnbarrow; è un
uomo poco oltre la cinquantina, alto e con il fisico
magrolino e smunto. Ha una carnagione molto pallida,
quasi brillante, che contrasta fortemente con le vesti nere
che indossa. Porta un pizzetto nero, striato di bianco, e
una folta chioma leonina ingrigita.
Il diario di Martinus comincia a narrare le vicende del
mago a partire da circa cinque anni addietro. Dopo un
lungo pellegrinaggio a occidente, l’uomo è tornato nella
città natale. In breve, ha riallacciato i rapporti con i suoi
antichi conoscenti e amici, persone che aveva
conosciuto durante il suo apprendistato da arcanista o le
veglie notturne nei cimiteri. Già da decenni membro
distante delle Vesti nere, Martinus ha cominciato a
militare per l’ordine arcano. A quanto si racconta, il
mago è ben considerato dagli arcanisti, poiché è un abile
affabulatore. Conscio di questa sua particolare abilità,
Martinus, sulle prime ha avvicinato i contrabbandieri e
lentamente li ha resi dei fidi alleati. Racconta di esser
stato presente quando, quasi due anni or sono, il signore
oscuro – che racconta essere un potente mago
dell’occidente Valen Thulm detto il nero, che lui stesso
aveva conosciuto nelle lande desertiche – sbarcò nel
covo dei contrabbandieri.
Solitario e maestoso. Descrive con orgoglio di esser
stato riconosciuto dal grande mago e di averlo aiutato a
dirigersi a nord, verso la contrada di Timis. All’epoca,
Martinus, non aveva idea di quello che le vesti nere
stavano mettendo all’opera. Ben presto però, il signore
48
oscuro stesso lo ha reso edotto. Martinus racconta di
aver incaricato lui stesso alcuni confratelli di irretire un
gith della città, la persona migliore per compiere il
volere dell’oscuro signore: rubare il potente artefatto dal
castello di Cairnbarrow. Martinus afferma di non
conoscere bene la natura dell’oggetto, ma è sicuro si
tratti di un artefatto estremamente potente. Per quello
che ne sa dovrebbe aiutare il signore oscuro a controllare
orde di non morti.
Dopo aver fatto da spettatore nella vicenda del furto, il
mago, è stato convocato a Timis. Nel diario non vi sono
note riguardo il suo soggiorno nel villaggio. Il racconto
riprende con Martinus che si dirige verso Castel Icàrnos
a sostituire il confratello Clevicus che si era dimostrato
inetto e incapace di gestire i rapporti con i briganti. Qui
racconta di aver fatto fatica ad entrare in buoni rapporti
con i briganti, che descrive come una torba caotica e
sanguinaria di violenti bifolchi. Lentamente è riuscito a
far si che il comandante Drakul si fidasse di lui e a fargli
rispettare i patti presi con l’ordine degli arcani. Il suo
obiettivo è riuscito con grande successo, il mago è
diventato un gran confidente di Drakul. Nel diario c’è
scritto anche il destino dei prigionieri. Periodicamente,
alla fine dell’inverno, i prigionieri vengono portati
forzatamente nelle Rovine di Melines, un antichissimo
dungeon situato a nord del villaggio di Moras e sotto la
valle di Timis. Martino rivela che gli stessi banditi
ignorano il destino dei prigionieri: essere preparati con
unguenti e pozioni a diventare carne per l’esercito del
signore oscuro.
27. Stanza di Drakul
La stanza più grande, orientata a sud, appartiene al
comandante della compagnia, Drakul. Gli interni sono
molto accoglienti e illuminati. Lungo parete meridionale
è posto un grosso camino, stranamente in perfette
condizioni. Le altre pareti sono tappezzate di pelli
d’animale e stendardi capovolti. Nella parte occidentale
della stanza è posto un comodo baldacchino, anch’esso
in ottime condizioni. Di fronte vi è un rudimentale
scrittoio, privo di pergamene o inchiostri. Ai piedi del
letto vi sono alcuni bauli. Il resto del mobilio è
completato da un tavolino da camera, alcune poltrone e
un grosso armadio di legno di pino.
All’interno della stanza possono trovare gli effetti
personali di Drakul: vestiti, equipaggiamento generico e
oggetti di poco conto. Dentro il baule, in un doppio
fondo individuabile con una prova di cercare CD 14, è
possibile trovare 1d6 gemme da 250 mo. Drakul non
sembra possedere una corrispondenza privata, nella
stanza non vi sono lettere, diari o pergamene. In un
cassetto dello scrittoio è celata la chiave per la stanza
del tesoro.
Level up!

A questo punto i PG dovrebbero aver maturato

abbastanza esperienza per salire al livello successivo.

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50
51

Cap. 6 Le rovine di Melines
Dopo aver sconfitto i Rinnegati, i Pg avranno appreso la
prossima tappa della loro missione: le rovine di Melines.
Qui la banda di Drakul portava i prigionieri catturati
durante i saccheggi nei villaggi per affidarli alle vesti
nere. Nei pressi delle rovine, gli arcanisti compiono
strani rituali sinistri sui prigionieri, o sui loro cadaveri,
e li preparano per il loro viaggio nell’aldilà.
Nell’ultimo capitolo i Pg raggiungeranno il villaggio di
Moras, un insediamento umano nei pressi delle rovine.
Qui troveranno il villaggio assalito da orde di non morti.
Le creature provengono quasi sicuramente dalle rovine,
distanti poco più di un giorno. Dopo aver respinto i
nemici ed eventualmente aiutato gli abitanti di Moras, i
Pg dovranno, infine, avventurarsi nelle rovine. Si tratta
di un intricato dungeon, dove le vesti nere preparano i
corpi prima di sacrificarli.
Moras sotto attacco!
A poco più di un giorno dalle rovine sorge un piccolo
villaggio, Moras. Si tratta di un piccolo villaggio rurale
nato intorno ad un antico monastero. Il luogo ha una
nomea sinistra e macabra, circolano numerose storie di
fantasmi e mostri sul villaggio di Moras. Nonostante ciò,
si tratta di un insediamento tranquillo abitato per lo più
da contadini e pastori. Il paese ha attraversato anni
migliori, le terre nei suoi d’intorni sono diventate
pericolose e sovente si scorgono maghi neri e furfanti
nella macchia. Questi si sono insediati nelle rovine di
Melines già da qualche tempo e nell’ultimo periodo
hanno iniziato a far sentire la loro presenza. Quando i Pg
giungeranno al villaggio, Moras si troverà sotto attacco.
Folti gruppi di non-morti, scheletri, zombie, fantasmi e
ghoul stanno attaccando le case e le capanne. I paesani
stanno fuggendo in preda al panico verso il monastero,
protetto da spesse mura.
Avvicinarsi al villaggio
Il villaggio di Moras è assalito da un nutrito gruppo di
non morti. Gli abitanti, riversi nelle strade, fuggono
verso il monastero centrale. Poche persone sembrano
intente a lottare o cercare di allontanare gli aggressori,
la maggior parte corre impaurita. Sopra il villaggio
alberga una densa nuvola nera, screziata di verde e
azzurro; si tratta di una nube di piccole dimensioni, ma
estremamente sinistra e tempestosa, con lampi violetti e
arancioni che saettano tutt’intorno. Con una prova di
sapienza magica (CD 16) è possibile percepire un’aura
necromantica emanare dalla nuvola.
I Pg dovranno farsi largo fra i non morti, cercando
possibilmente di salvare il maggior numero di cittadini
52
possibile. Il villaggio è di piccole dimensioni, si snoda
sotto le pendici del colle dove sorge il monastero; in
particolare lungo il fianco sud-est.
Procedendo per le capanne di legno del villaggio i Pg
incontreranno 3 differenti gruppi di nemici, inoltre
potrebbero venir assaliti casualmente da altri non morti.
• Il primo gruppo di nemici assalirà i PG nei
dintorni del villaggio, prima ancora di entrare
fra le capanne. Si tratta di 5 ghoul (MM 148) e
un wight (MM 300).
• Il secondo gruppo di nemici assalirà i PG nella
piazza centrale del villaggio, si tratta di un
ampio piazzale in terra battuta ai piedi del
colle, su cui si affacciano una locanda e
qualche edificio più pregiato, sempre in legno.
Si tratta di 2 ghoul (MM 200) e 2 wight (MM
300).
• Il terzo gruppo di nemici assalirà i PG lungo
la stradina che sale verso il portone del
monastero. Si tratta di 6 poltergeist (MM 279).
Mentre procedono verso il monastero, inoltre devono
tirare 3 d%, uno mentre si avvicinano al villaggio, uno
mentre lo attraversano e uno mentre salgono verso il
monastero. Con un risultato 01-40% si imbattono in 1d6
abitanti spaventati; con un risultato 41-65% si
imbattono in 1d4 cittadini spaventati e un gruppo di
non morti. Con un risultato 66-00 si imbattono in un
gruppo di non morti.
D12 NON MORTI
1-4 3 poltergeist (MM 279);
5-8 2 ghoul (MM 200) e 2 specter (MM
200);
9-10 1 ogre zombie (MM 450) e 5 shadow
(MM 100);
11-12 4 ghoul (MM 200) e 2 minotauri
skeleton (MM 450).
Il monastero di San Moras
Il monastero è un immenso edificio in pietra, una piccola
fortezza dotata di diversi edifici in pietra e da una spessa
cinta di mura. Il grosso tempio ospita l’ordine di San
Moras, una confraternita di studiosi dedita al culto di
Nàbu. I monaci nel tempio sono circa una trentina, per
lo più molto anziani, provenienti da ogni luogo
dell’impero. Si tratta di una piccola fortezza del sapere,
che custodisce svariati testi antichi, e attira l’attenzione
di molti viaggiatori. La maggior parte dei monaci del
tempio sono sacerdoti dediti allo studio di testi antichi,
civiltà scomparse e altre amenità di questo tipo, si tratta
di un ordine poco combattivo. Tutti i monaci in grado di
combattere sono accorsi nel villaggio per salvare gli
abitanti, gli altri cercano di difendere con i propri
sortilegi la strada per il monastero, scacciando i non
morti con le loro aure sacre.
Il monastero è composto da 5 edifici in pietra, tutti molto
grandi e dallo stile vagamente gotico. I cittadini stanno
accorrendo frettolosamente verso la grande chiesa,
l’edificio centrale, alcuni monaci tentano di calmare la
folla e curare i feriti.
Il priore Alistair di Tedas è un uomo molto anziano e
venerando. Porta una veste scura che gli ricopre un fisico
ormai rinsecchito e invecchiato. Il volto, pallido, è
attraversato da una fitta coltre di rughe. Ha lo sguardo
vacuo e gli occhi umidicci e velati. Il priore ha un
carattere meditabondo e serioso, sebbene ormai sembri
sempre più confuso e passi la maggior parte delle sue
giornate a letto. Con l’avanzare dell’età la mente del
priore si è andata guastando. È sempre seguito da un
paio di attendenti Clara e Mathias, due giovani di circa
14 anni.
Il maestro Beda il sapiente è un chierico di circa
sessant’anni. Si tratta di un omone molto grosso e alto.
Indossa una veste grigio chiaro, decorata con lustrini
d’oro e piastrine di metallo. Beda ha uno sguardo attento
e penetrante, un lungo naso adunco e degli occhi
azzurrini. Ha i capelli neri corti, tagliati nella maniera
canonica dei monaci. Nonostante l’età, Beda è una
persona molto attiva, sebbene non più energica come in
gioventù. Passa la maggior parte del suo tempo in
biblioteca a leggere pergamene e antichi tomi. Inoltre,
assiste il priore nelle orazioni pubbliche e
nell’amministrazione dell’abazia.
Ianua di borgo meridionale è una sacerdotessa di circa
quarant’anni. Si tratta di una donna minuta e graziosa,
con lo sguardo allegro e simpatico. Ianua indossa una
veste sacerdotale grigia, striata di rosso. La tunica è
ornata da piccole piastrine di metallo e alcuni simboli
sacri in legno. Ianua è una donna molto intelligente,
come la maggior parte dei sacerdoti del tempio, passa le
giornate a studiare tomi e ricopiare gli antichi
manoscritti. Ianua è la guaritrice più esperta e talentuosa
del tempio, da anni si occupa della serra e
dell’infermeria dell’abazia.
Lord Caius van Rijk, detto Testanera è il borgomastro
del villaggio. Si tratta di un nobilotto di campagna,
relativamente povero e poco importante. La casata van
Rijk è originaria del Ricktenfurt, ma alcuni rami cadetti
hanno cercato terre e fortuna nella regione di
Cairnbarrow dopo l’annessione imperiale. Il Lord è un
uomo di media statura, dalle spalle robuste e dal ventre
prominente. Ha un portamento dritto e rigido, con lo
sguardo spavaldo e sbruffone. Indossa una pelliccia
53
d’orso e una sopraveste di lana pregiata. Alle dita e al
collo ostenta alcuni gioielli d’oro e d’argento di poco
valore. Porta i capelli all’altezza delle spalle, ricci di
colore rossiccio e striati di bianco. Il viso è segnato da
qualche ruga e alcune cicatrici. Porta dei larghi baffoni
rossastri e ha gli occhi neri.
La nuvola oscura
Sopra il monastero continua ad aleggiare la nuvola
oscura e crepitante, densa di magia oscura e malvagità.
I monaci hanno individuato la nuvola poche ore prima
dell’attacco, comparsa dal nulla. Anche alcuni abitanti
superstiti potranno raccontare di averla notata e di
essersi spaventati e chiusi in casa. I monaci hanno
cercato di capire cosa fosse, con incantesimi e
consultando i vecchi tomi. Dopo poco, la città è stata
invasa dai non-morti, provenienti da nord,
probabilmente dalle rovine di Melines. La nuvola
sembra dare vigore e guidare l’attacco dei non-morti.
Nessuno dei chierici ha idea di come sciogliere il
sortilegio. Beda il sapiente e Ianua di Borgo meridionale
sospettano che la fonte del potere che mantiene attiva la
nuvola sia al di sopra di essa. Qualcuno dovrebbe volare
sulla nuvola e capire di cosa si tratta. I monaci possono
eseguire un incantesimo rituale che consenta ai PG di
poter volare 2d4 ore (tiro collettivo).
La parte superiore della nuvola è completamente piatta
e sembra abbastanza solida per poterci transitare sopra.
La nuvola è abbastanza grande, al centro sorge un grosso
altare circolare, al centro sospesa a mezz’aria vi è una
gemma violacea. La gemma magica è il medium che
tiene insieme la nuvola, i Pg devono distruggerla per
dissolvere l’incantesimo. La gemma ha CA 19 e 100 pf.
Inoltre, è difesa da un mago e 3 guerrieri della brigata
drakul.
Le rovine di Melines
Le rovine sono un antichissimo sito lucertoloide, un
intricato dedalo di catacombe in pietra che si snoda nel
sottosuolo. La zona più antica risale addirittura alle
prime ere di Kadath, nel corso dei millenni le catacombe
sono state ampliate da altre razze e oggi rappresentano
una sedimentazione di residui mortuali e culture
scomparse.
Corridoi
I corridoi all’interno del sotterraneo sono angusti, bassi
e molto bui. Al loro interno i PG possono muoversi una
alla volta e necessitano di una fonte luminosa (a meno
che non posseggano la capacità di vedere nel buio più
assoluto). L’aria è umida e fredda, come di norma nel
sottosuolo. I tunnel sembrano ben scavati, il pavimento
è regolare, rovinato e percorso da leggere buche e
smottamenti qua e là a causa degli anni. Lungo le pareti,
alte poco meno di due metri, si susseguono per quasi
tutto il sotterraneo file interminabili di tumuli e tombe. I
monumenti mortuari sono decorati da iscrizioni, disegni
e bassorilievi ormai sbiaditi dal passare dei secoli e quasi
irriconoscibili. La maggior parte sembrano di natura
primitiva (seppur non privi di una loro grazia e fascino),
appartenenti alla cultura lucertoloide. Altre sezioni,
molto ridotte, ospitano invece simboli religiosi
appartenenti al vecchio nord e alle prime razze umanoidi
che abitarono il piano.
Percorrendo i corridoi c’è il 60% di probabilità di
incappare in qualche incontro o trappola. In caso di
incontro è necessario tirare un d20. Le trappole sono
indicate in maniera generica, con il GS e i danni inflitti,
sta al DM decidere la tipologia di trappola (vedi
Xanathar guide, o manuale del DM):
d20 Risultato
1-2 1 ghost;
3 2d4 darkmantles;
4-5 Trappola moderata;
6 2d4 specter;
7 1 black pudding;
8 1 flameskull;
9-10 Trappola pericolosa;
11 1d4 cloackers;
1. Ingresso
L’ingresso è celato da una spessa lastra di ematite rosso
sangue. Nella parte posteriore è stata scavata
l’immagine di un ghigno demoniaco: gli occhi sono due
rubini luminosi incastonati nella pietra e la bocca una
voragine oscura delimitata da due serie di denti in giada
bianca. Tutti coloro che posano lo sguardo sulla faccia
mostruosa devono effettuare un TS SAG CD 15 o subire
l’effetto di paura. Appena i PG si troveranno davanti, la
bocca inizierà a muoversi pronunciando un indovinello:
“Ci sono quattro sorelle che non si vogliono bene:
quando una viene, l'altra se ne va. Chi sono?”.
La risposta è le quattro stagioni. Se risponderanno
correttamente il pesante lastrone di pietra si ritrarrà
verso il basso lasciando l’accesso ai tumuli libero; in
caso contrario, tutti i PG nel raggio di 9 m dalla bocca
dovranno effettuare un TS INT CD 16 o subire 4d6
danni psichici.
2. Nuovi tumuli
Il corridoio sembra versare in condizioni migliori
rispetto al resto del sotterraneo. Dopo essersi dilungato,
verso il basso, per un centinaio di metri, l’angusto
passaggio si apre in una nuova sezione di tumuli. I
tunnel sono ben più regolari dei precedenti, ornati da
simboli umani e da effigi di divinità nordiche. I corridoi
procedono sono disposti regolarmente su assi orizzontali
e verticali e ospitano i filari di tombe ove vennero sepolti
i combattenti della crociata di Melines, oltre che alcuni
abitanti del borgo. Attraversando le strade sotterranee è
possibile scoprire che la maggior parte delle tombe
sembrano essere stato aperte e i corpi trafugati.
Ravattando fra le varie tombe è possibile rinvenire un
tesoro GS 4.

12 1d4 wight; 3. Tomba di Ick’zakarn

La grossa stanza in pietra ospita i resti di un antichissimo
13-14 Maghi neri con non morti re lucertoloide, Ick’zakarn, che visse nelle paludi che
occupavano l’intera costa millenni or sono. La stanza è
15 1d6 skeleton; semplice e spoglia, le pareti sono decorate da intarsi
geometrici, qua e là è possibile scorgere i residui di
16 1d3 grells;
antiche pitture, troppo consunte per carpirne il disegno
generale. Al centro della stanza è posta un’immensa
17 1 spirit naga;
tomba monumentale, apparentemente intatta. Sulla
tomba sono stati incisi alcuni geroglifici in lingua
18 1 dao;
lucertoloide, è possibile tradurli esclusivamente con un
19 1 xorn; incantesimo appropriato. La scritta recita un’altisonante
maledizione che mette in guardia i ladri contro ogni
20 Trappola mortale. tentativo di rubare i tesori che accompagnano il defunto.
Ai lati della grossa tomba sono disposte 4 colonne a
distanza regolare, ognuna di esse è ricavata da un
diverso tipo di minerale: moldavite verde, lapislazzulo
blu, morganite viola e pirite gialla. Con una prova di

54
conoscenza (storia e leggende) CD 18 è possibile 16.
sapere che ogni colonna indica il colore di una divinità
lucertoloide (le quattro principali, di cui si ignora il
nome); secondo le leggende, dentro ognuna di esse
veniva confinato un guerriero della guardia reale, o un 17.
compagno d’armi del defunto per proteggerlo anche
nell’aldilà. Se i Pg proveranno a depredare la tenda,
dalle quattro colonne usciranno altrettanti spiriti (4 18.
shadow demon, MM 64) che li attaccheranno. Nella
tomba è contenuto un tesoro GS 6.
19.
4.
20.
5.
21.
6.
22.
7.
Level up!
8. A questo punto i PG dovrebbero aver maturato
abbastanza esperienza per salire al livello successivo.

9.

10.

11.

12.

13.

14.

15.

55