IMPRESSUM

Il tumulo di Kith-Kanan

Versione
24 luglio 2022

Autore
Luca Andena

Contatto
gwaedin@libero.it

Disclaimer
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Credits
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A few elements of this story were inspired by the work of

Gerard Nerval (nerrrval@gmail.com) on his alea iactanda est blog.

Cover image by Chekydot Studio.

01 Il tumulo di Kith-Kanan
Indice
Antefatto .........................................................................3
Murgol e Anaya ..........................................................5
Il destino dell’idolo di giada ....................................5
Il cinghiale demoniaco .............................................5
L’avventura .....................................................................6
Capitolo 1: Tra libri e tagliagole ..................................7
Topi di biblioteca .....................................................10
Una ragazzina in pericolo ......................................10
L’udienza ...................................................................11
Il piano di Decius .....................................................12
L’incudine e il martello ..........................................12
Pedinamento notturno ...........................................13
Un aiuto inaspettato ...............................................13
Il nido d’amore .........................................................15
La cattura di Decius .................................................15
Capitolo 2: In viaggio attraverso la steppa ..............17
Imboscata: amici o nemici?....................................17
Oltre lo Svellt ...........................................................18
Gashok .......................................................................19
Strade insicure .........................................................20
Ritorsione bruciante ...............................................21
Un fantasma nella notte .........................................22
Capitolo 3: Due villaggi vicini, due mondi lontani .23
Casalcollina ...............................................................23
La tana dei lupi.........................................................24
I custodi della radura ..............................................25
Gli incubi di Verhanna............................................25
Il sentiero nel cuore verde .....................................26
Al cospetto di Fiana .................................................26
Aumondo ..................................................................28
La prigionia di Alrik ................................................28
Magie antiche e sconosciute..................................28
Il risveglio del cinghiale .........................................29
Scontro e fuga ..........................................................29
Capitolo 4: Il tumulo di Kith-Kanan ..........................30
L’interno del tumulo ...............................................30
Epilogo.......................................................................33
Personaggi e creature .................................................35
Prefazione per il narratore
Questa avventura, pensata per un gruppo di eroi di
livello Esperto, è ambientata nella valle dello Svellt e
nelle terre degli elfi. Non ha una specifica
collocazione temporale e può quindi essere inserita
facilmente come breve scenario indipendente o
come parte di una campagna ambientata nel nord di
Aventuria.
Trae ovviamente ispirazione dalle cronache di
Dragonlance™: durante la Guerra delle Lance, Tanis
Mezzelfo si imbatté nel luogo di sepoltura del re
elfico Kith-Kanan, sepolto a Pax Tharkas con il suo
seguito di guerrieri non-morti. Il personaggio mi
intrigò molto ai tempi e lo reinterpretai in un breve
scenario proposto al mio gruppo di gioco storico,
all’interno di una campagna molto più estesa.
Ora l’ho ripreso per risolvere una questione rimasta
in sospeso nella campagna che vede protagonista la
mia famiglia. In particolare, cercavo qualcosa cui
collegare l’idolo di giada in possesso del malvagio
mago Murgol, l’avversario principale sconfitto
nell’avventura della I edizione La foresta senza ritorno.
Nulla si dice di quella statuetta, se non che porti
sfortuna al suo proprietario… capiremo finalmente
perché.
L’avventura ha uno sviluppo abbastanza lineare:
dalla biblioteca di Lowangen gli eroi viaggeranno
verso il Sass de la Salamander, affrontando varie
situazioni durante il tragitto. Giunti nel territorio
degli elfi, li eventi li condurranno alla fine a scoprire
il tumulo di Kith-Kanan. Vi sono tuttavia numerosi
spunti sparsi nei diversi luoghi in cui si sviluppa la
vicenda, che a seconda delle azioni degli eroi
potrebbero originare interessanti ramificazioni
della storia. Come Narratore puoi decidere di
approfondire ed espandere a tuo piacimento questi
incontri, trasmettendo ai giocatori la sensazione di
un mondo che pulsa e vive intorno agli eroi e non
aspetta altro di essere esplorato.
Se vuoi rendere una scena più facile per gli
eroi, puoi fare uso delle proposte o dei
suggerimenti nei paragrafi indicati con questo
simbolo verde.
Se vuoi rendere la vita più difficile per gli eroi,
puoi invece fare riferimento ai paragrafi
indicati con questo simbolo rosso.
Il tumulo di Kith-Kanan
 Antefatto

La storia di Kith-Kanan
Kith-Kanan Silvanos fu un signore degli elfi silvani, un
valoroso guerriero amato dai suoi seguaci, temuto dai suoi
nemici e rispettato da tutti, vissuto intorno al 200 dC. La
memoria del suo nome è stata cancellata dalla storia del suo
popolo e rimane solo in alcuni tomi che trattano della storia di
quel periodo, custoditi in una biblioteca a Lowangen.
I racconti dicono che Kith-Kanan fu progressivamente divorato
da una innaturale bramosia, che lo portò a costituire un piccolo
esercito con cui formare un dominio sulle foreste del Sass de la
Salamander. La vera ragione della sua follia risiedeva
nell’influenza esercitata dal suo consigliere, lo stregone
Porthios. Potente tessimagie, Porthios fu sedotto dal Senza
nome e ne divenne segretamente un seguace. Utilizzò subdoli
incantesimi e i poteri conferiti da dhaza per annebbiare ed
influenzare la mente di Kith-Kanan, riducendolo
progressivamente ad una marionetta nelle sue mani. Iniziò
anche a praticare oscure arti negromantiche, scoprendo come
rianimare i caduti facendo sì che essi mantenessero almeno
parte delle abilità possedute in vita. Il suo obiettivo era quello di
creare un esercito di guerrieri elfici non morti.

03 Il tumulo di Kith-Kanan
La sua malvagità fu scoperta da Mackeli, un membro della
guardia di Kith-Kanan. Sconvolto, decise di chiedere aiuto ai
vicini elfi delle rive, con cui già c’erano state delle tensioni,
nella speranza di riuscire a fermare Porthios prima che fosse
troppo tardi. Gli elfi delle rive si riunirono sotto la guida del
capo Gilthanas e radunarono forze sufficienti ad affrontare
Kith-Kanan, a cavallo della sua pantera alata, e i suoi. Lo
scontro fu sanguinoso e molti caddero da ambo le parti ma alla
fine Kith-Kanan fu sconfitto, e i pochi superstiti tra le sue forze
furono dispersi. Rimase solo la sua guardia personale, che
insieme al capo morente, alla sua cavalcatura e a Porthios si
rifugiò in un tumulo sotterraneo. Gli elfi delle rive radunarono
i loro tessimagie, guidati dal saggio Silveran, e compirono un
arcano rituale: il tumolo fu sigillato con un potente
incantesimo così da imprigionare Porthios e quelli che dal suo
male erano stati irrimediabilmente corrotti, seppelliti per sempre
nel sottosuolo.
Per evitare che qualcuno dall’esterno potesse liberarli,
l’incantesimo rese di fatto invisibile il tumulo: chiunque vi si
fosse avvicinato, avrebbe deviato inconsapevolmente il suo
percorso e sarebbe passato oltre. La magia dell’incantesimo
venne vincolata ad una statuetta di giada, un piccolo idolo
raffigurante una belva stilizzata. Alla statua fu conferito il
potere di mantenere vivo l’incantesimo sul tumulo
alimentandosi ai danni del suo proprietario, così da permettere
alla magia di permanere per un tempo indefinito, fintantoché
non fosse rimasta per troppo tempo lontana dal tumulo.
Quella di Kith-Kanan fu una pagina troppo buia perché potesse
trovare spazio nella storia del popolo elfico, e i saggi di allora
decisero che il suo nome e ogni riferimento a quella sciagurata
vicenda avrebbe dovuto essere rimosso. Man mano che chi aveva
vissuto in prima persona quegli eventi fosse scomparso, il
ricordo di essi sarebbe stato cancellato.

Il tumulo di Kith-Kanan

Murgol e Anaya
Per moltissimi anni l’idolo di giada rimase in
possesso di Silveran, che si aveva preso su di sé il
peso della sua maledizione così da proteggere tutti
dall’antico male. La sua vita fu costellata di lutti e
sfortune, e finì con l’allontanarsi progressivamente
dagli altri membri della comunità, che lo vedeva
come un vecchio dalla mente annebbiata. La sua
gente dimenticò progressivamente la storia di Kith-
Kanan. Resosi conto che i suoi giorni su Dere si
avviavano alla conclusione, Silveran cercò in un
ultimo barlume di lucidità di trovare qualcuno cui
affidare la statuetta; ci riuscì infine con un giovane
elfo di nome Anaya. Silveran gli raccontò tutta la
storia, e Anaya accettò di divenire il nuovo custode,
promettendo solennemente di non venire meno al
suo compito.
Ben presto il peso della sfortuna causata dall’idolo
iniziò a gravare sulla vita del giovane elfo, che si
pentì di aver accettato. Il suo fato si compì nel 970
dC in seguito ad un incontro fortuito con Murgol, il
mago della notte. Murgol, originario di Brabak, si
trovava a Lowangen per un periodo di studio. Il
mago si era recato in una spedizione nella foresta del
Sass de la Salamander, alla ricerca di erbe; lì incontrò
Anaya, con cui iniziò a conversare. Facendo leva
sulla sua apparente affabilità e sullo stato di
prostrazione del giovane elfo, ne guadagnò la
fiducia, sperando di poter carpire qualche segreto di
magia elfica. Anaya non era certo la persona più
indicata, ma fu lieto di questa nuova amicizia,
sperando in cuor suo che il mago potesse aiutarlo a
liberarsi dalla maledizione senza venire meno alla
promessa fatta a Silveran. I due iniziarono a
frequentarsi in modo assiduo.
Il grave errore di Anaya fu confidare a Murgol la
storia di Kith-Kanan. Il mago gli chiese di condurlo
sul luogo del tumulo dell’antico condottiero, e dopo
molte insistenze l’elfo cedette. Giunti sul luogo
Murgol chiese ad Anaya la statuetta per poter
entrare, con la scusa che così avrebbe potuto forse
trovare un modo di fermare la maledizione. Anaya
rifiutò fermamente, e fuggì nella foresta. Murgol ne
seguì le tracce fino a ritrovarlo e vi fu una accesa lite
tra i due. Anaya iniziava finalmente ad intuire la
natura malvagia del compagno, dai modi melliflui
ma di indole crudele e spietata. Quando Murgol
comprese che non avrebbe ottenuto ciò che
desiderava, attaccò senza preavviso il giovane
amico, uccidendolo. Il caso volle che Verhanna e
Tamariel, una coppia di esploraselve che
conoscevano Anaya da tempo, scoprissero il crimine
05 Il tumulo di Kith-Kanan
del mago prima che potesse recarsi al tumulo per
mettere in atto il suo malvagio piano. Murgol fu
costretto a fuggire in maniera rocambolesca,
rendendosi invisibile. Durante la fuga perse la
statua, con sua grande disperazione. Non avrebbe
comunque più potuto rimettere piede facilmente tra
i boschi degli elfi, almeno nel breve periodo, e così
dopo essere tornato a Lowangen decise di lasciare la
valle dello Svellt.
Il destino dell’idolo di giada
L’idolo venne rinvenuto da alcuni banditi, che lo
rivendettero poco dopo. Viaggiò molto per
Aventuria, continuando ad attirare sfortuna sugli
ignari proprietari, che presto desideravano
disfarsene. Murgol non smise mai di cercarlo finché
non riuscì a ritrovarlo in un negozio di magia di
Andergast. Il mago di lì a poco entrò al servizio di un
principe locale. Ormai divenuto un potente
negromante, fece razzia dei corpi contenuti nelle
cripte del castello scatenandoli contro gli ignari
occupanti. Fu infine sconfitto da un gruppo di eroi
inviati ad indagare da re Kasimir di Nostria, che
entrarono in possesso della statuetta. Uno di essi ne
riconobbe subito la fattura elfica, pur ignorandone
completamente l’origine.
Il cinghiale demoniaco
Quando Anaya e Murgol si recarono presso il sito del
tumulo di Kith-Kanan, la vicinanza dell’idolo fu
sufficiente a risvegliare lo spirito di Porthios, lo
stregone. Sfuggendo alle maglie dell’incantesimo,
prese possesso di un enorme cinghiale,
trasformandolo in una creatura demoniaca che per
un certo tempo infestò la foresta. Furono proprio
Verhanna e Tamariel a dargli una caccia spietata,
durante la quale il secondo perì dilaniato dalle zanne
del mostro. Il cinghiale però era gravemente ferito e
Verhanna, determinata a vendicare il compagno, lo
incalzava. Porthios fu così costretto a riparare
nell’unico posto in cui Verhanna non avrebbe
potuto raggiungerlo: il tumulo. L’incantesimo celò
agli occhi dell’elfa il rifugio del suo nemico, il quale
però tornò allo stesso tempo prigioniero di quel
luogo. La lontananza dell’idolo tuttavia ha
continuato ad indebolire la magia e quindi lo spirito
di Porthios è rimasto almeno parzialmente
cosciente, inquieto e in attesa di una nuova
occasione per sfuggire alla prigione in cui per lungo
tempo è stato rinchiuso. Un male antico attende solo
il momento giusto per riversarsi nuovamente sulle
pacifiche foreste del popolo elfico.
L’avventura

Gli eroi devono in qualche entrare in possesso

L’idolo di giada
dell’idolo di giada. La cosa più naturale è che siano
proprio loro a sconfiggere Murgol ne “La foresta La statuetta, alta poco meno di due spanne e
senza ritorno”. Altre possibilità sono: del peso di 1 sasso, è scolpita nella giada.
Raffigura in modo stilizzato una creatura
Vengono attaccati da un gruppo di comuni
felina, probabilmente un riferimento alla
banditi o misteriosi assalitori, e uno di essi
pantera cavalcata da Kith-Kanan. La potente
ha con sé l’idolo.
magia di cui è veicolo è celata ad una comune
Trovano la statuetta nel bottino di una
indagine magica: si può percepire che si tratta
qualche rovina, nemico o creatura.
di un oggetto incantato e che nuoce al
L’oggetto è in vendita sulla bancarella o
proprietario, ma non quale sia il suo vero
nella bottega di un mercante desideroso di
scopo. Chi possiede la statuetta acquista
disfarsene, e per qualche ragione attira
automaticamente un livello dello svantaggio
l’attenzione di uno degli eroi.
Sfortuna, insieme ai relativi PAvv. Quando se
Viene loro affidata dal più o meno legittimo
ne dovesse liberare, può decidere di riscattare
proprietario con il preciso compito di
lo svantaggio o di mantenerlo.
indagare sulla sua origine.

Se tra i Personaggi c’è un elfo o uno studioso,

sapranno immediatamente riconoscere la fattura
elfica della statuetta e probabilmente anche che
risale a molto tempo addietro. L’oggetto sembra
avere un certo valore ma chi usa la magia riuscirà a
percepire una strana, negativa influenza; non c’è
però modo di identificare un vero e proprio
incantesimo all’opera e la Sfortuna che causa al suo
proprietario (che sostituisce le penalità indicate
nella vecchia avventura della I edizione) sembra più
frutto di una maledizione. Tutto questo dovrebbe
essere sufficiente ad attirare la curiosità degli eroi.

A caccia di orchi

Il Narratore può far seguire questa avventura a

A caccia di orchi (pubblicata anch’essa sullo
Scriptorium Aventuris). Gli eroi chiederanno molto
probabilmente alla maga Irina di aiutarli con la
statuetta; dopo qualche giorno di studio (durante il
quale loro saranno probabilmente impegnati a fare
altro) Irina suggerirà un possibile collegamento con
l’Avamposto perduto. Le leggende su Lidia
Frangibrughiere raccontano di un “verde mal” da lei
affrontato e sconfitto, in riferimento ad una qualche
creatura. Una ragione in più per esplorarlo! In realtà
si tratta di una falsa pista e la creatura (raffigurata
anche su un piatto nei sotterranei) nulla ha a che
vedere con l’idolo di giada. Irina, dispiaciuta, non
potrà che consigliare di cercare più informazioni in
una delle biblioteche di Lowangen, per via della sua
vicinanza alle terre degli elfi.

Il tumulo di Kith-Kanan
 Capitolo 1: Tra libri e tagliagole
Qualunque ricerca svolgano gli eroi, qualunque sia
lo studioso cui si rivolgono, non c’è alcun modo di
scoprire quale sia la provenienza dell’idolo di giada,
se non che genericamente si tratta di un manufatto
di origine elfica. Per questa ragione, la cosa più
ragionevole da fare è di cercare informazioni in uno
dei luoghi di sapere più prossimi alla storia ed alla
cultura di questo popolo: la biblioteca
dell’Accademia di Trasmutazione di Lowangen.
Qui ha inizio l’avventura. Nella mappa sottostante
sono indicati tutti i luoghi importanti della città, cui
si farà riferimento nelle sezioni seguenti.
I punteggi dei personaggi principali di questo
(Scontrosa, Decius Kleiber, Nirakina…) e dei
successivi capitoli sono riportati alla fine, nella
sezione Personaggi e creature.

Mappa di Lowangen

07 Il tumulo di Kith-Kanan
 Veduta di Lowangen da nord-ovest (© Christina Kraus)
Segue una breve descrizione dei luoghi principali della città, raggruppati per categorie. I numeri indicano la
loro posizione sulla mappa della città che si trova alla pagina precedente. Gli eroi potranno ottenere
informazioni più dettagliate (ad esempio sui luoghi frequentati dalla banda di Decius) con una prova superata
su Vita da strada.

Tempio di Tsa (30)

Templi Il Tempio Tsa di Lowangen ha avuto una forte
Tempio di Travia (6) influenza sul distretto della fuga colorata ed è stato
Direttamente sulla piazza del mercato si trova il responsabile del finanziamento del Ponte
tempio della Buona Signora, diretto da Mirhiban Arcobaleno. Quattro alberi di ciliegio sono stati
Kasimsuni. piantati davanti al tempio, motivo per cui la piazza
è stata chiamata piazza dei fiori di ciliegio.
Tempio di Hesinde (9)
La Sala della Signora Sapiente si trova sul lato nord Tempio di Firun (1)
della piazza del mercato ed è guidato da Melchior Il Tempio Firun si trova in una radura a nord-est di
Arenbruch. Lowangen sulle rive del lago Miriel.

Tempio di Peraine (47) Tempio di Rahja (35)

Il tempio chiamato Therbûn di Malkid si trova nel
quartiere di Eydal ed è sotto la direzione di Gunda
Trondesdottir.
Tempio di Phex (13)
La Sala del Commercio, situato nella piazza del
mercato, è uno dei pochi templi di Phex pubblici di
Aventuria.
Il Tempio di Rahja a Lowangen si trova nel quartiere
di fuga arcobaleno, circondato dal Giardino di Rahja.
Tempio di Ingerimm (44)
Il Tempio Ingerimm porta il nome di Saint Sylvette
e si trova di fronte alla fucina di Ingerimm, nel
quartiere di Eydal; è gestito dall'Arciduca Lagosch,
figlio di Lugin.

Tempio di Boron (3) Tempio di Efferd (41)

Il tempio di Boron di Lowangen è guidato da Belona Il tempio di Efferd, chiamato Casa di Santa Liaella, fu
Aldare Hemriken. donato da Tjeika Selwine Stoerrebrandt.

Il tumulo di Kith-Kanan
 Locande
Incudine e martello (19)
Situata sulla piazza del mercato, è una delle taverne
più famose di Lowangen e dispone anche di alcune
lussuose camere al piano superiore. Una taverna con
lo stesso nome si trova vicino al Tempio di
Ingerimm. Il proprietario è Torik Jostran, diventato
uno dei cittadini più ricchi di Lowangen grazie ai
molti accordi commerciali fatti nella sua locanda,
stretti grazie alla riservatezza di cui gli ospiti più
facoltosi possono godere nelle sale private. Oltre ai
ricchi della città, è molto frequentato anche da chi
cerca di entrare nelle loro grazie. Ogni sera ci sono
degli spettacoli di musica o danza che allietano gli
avventori. Vengono servite bevande di qualità e
pietanze raffinate, e i prezzi sono molto alti.
Informazioni più dettagliate sono fornite in una
specifica sezione, più avanti.
Il tallero e il ducato (20)
La locanda, vicino alla piazza del mercato di
Lowangen, è favorita come alloggio dai mercanti più
ricchi che desiderano una sistemazione più
tranquilla. Appartiene a Demion Vask.
La fuga colorata (29)
La locanda gestita da Alvina Zuliban, prende il nome
dall’omonimo quartiere della città. Ha un'atmosfera
vivace e spesso ospita piccole feste con musicisti o
giocolieri.
La casa bianca (38)
La locanda appartiene a Umya Tjolgarn e si trova in
un bellissimo edificio che si affaccia sul Giardino di
Rahja. Offre cibo di lusso e una sistemazione di
qualità.
Casa Eydal (41)
Questa pensione, di proprietà di Traviana Onder, si
trova a ridosso del ponte Eydal, nell’edificio che era
una volta la vecchia dogana.
L’Ostello (7)
L'ostello è un posto economico dove stare nel
mercato di Lowangen, vicino al tempio di Travia. Lo
gestisce Ulfried Gundahl.
Locanda Wegrast (53)
Si trova a sud-est delle porte di Lowangen. È gestita
da Selvion Wanneck.
Taverne
Incudine e martello (42)
La taverna, gestita da Alara Zanderod, si trova a
Eydal vicino al tempio di Ingerimm e sfrutta la
buona reputazione dell'omonima locanda per
attirare i clienti. È una bettola poco raccomandabile,
ma ospita una clientela molto variegata e oltre a
09 Il tumulo di Kith-Kanan
parecchi brutti ceffi sembrano esserci anche delle
persone quasi rispettabili. Il clima è allegro e
rilassato perché non ci sono gli sgherri di Decius a
tenere le cose sotto controllo. Ogni tanto, infatti, la
situazione sfugge di mano e le guardie sono costrette
ad intervenire per raffreddare gli animi.
Sass de la Salamander (34)
Galiel Finkenfarn gestisce questa taverna nel
quartiere di Fuga colorata; il locale attira molti elfi.
La morte dell’orco (26)
La taverna espone molti trofei di orchi che il
locandiere Eslam Eiderstein raccoglie da quando ha
perso sua moglie e i suoi figli a causa degli orchi.
Questo covo di malviventi è anche il ritrovo della
banda di Decius Kleiber, cosa ben nota e che spinge
la maggior parte degli abitanti perbene della città a
starne ben lontana. Le guardie evitano di ficcare il
naso da queste parti, e per garantire che le cose
rimangano così gli uomini di Decius sanno bene che
non devono creare troppi problemi. Qualche piccola
rissa e degli schiamazzi sono tollerati, ma il capo dei
malviventi è stato chiarissimo nel proibire
qualunque aggressione o regolamento di conti qui.
Taverna della volpe (17)
Eolan Vanderen è il proprietario ed è il discendente
di un mastro costruttore di Lowangen. La taverna è
un luogo di incontro popolare fra i commercianti.
Al fossato (48)
La taverna di Alrik Altraparte è frequentata da
artigiani e lavoratori del distretto di Eydal ed è
particolarmente apprezzata per i suoi vari tipi di
idromele.
Altri luoghi importanti
Accademia di Trasmutazione (8)
Maggiori dettagli sono forniti nella sezione Topi di
biblioteca.
Sala del Dominio (32)
La Sala del Potere, fondata nel 939 dC a Grifonforte,
è una Gilda Nera, specializzata nel
Condizionamento. Dovette trasferirsi a Lowangen
nel 941 dC a causa di problemi con l'Inquisizione.
L'ex mago di corte dell'imperatore Perval, Oswyn
Puschinske, la gestisce con il pugno di ferro. Ne fa
parte Hermathya (vedi sezione Un aiuto inaspettato).
Esposizione di artigianato (31)
Qui sono esposte le opere d'arte dei molti artigiani
locali.
Guarnigione (4)
Le forze della città ammontano a 400 soldati a piedi
e 100 cavalleggeri, cui in caso di emergenza vanno
ad aggiungersi circa 1000 miliziani.

Topi di biblioteca
“Guarda, questa cosa non fa proprio per te. Cosa c’entra
quel libricino illustrato con quello che stiamo cercando?
Va bene, vuoi dimostrarci che sai leggere, ma temo non sia
sufficiente. Facci e fatti un favore, vai in taverna a scolarti
una buona birra e lasciaci cercare in pace: ci stai solo
facendo perdere tempo.”
— Ludwig di Vinsalt, mago grigio, rivolto alla sua
compagna d’ avventure, la mercenaria Thaly, 1014 dC
L'Accademia di Trasmutazione di Lowangen,
affiliata alla gilda grigia, è un'accademia orientata
alla magia elfica e aperta a druidi e streghe. È molto
popolare tra gli abitanti della città poiché i maghi
hanno sostenuto attivamente gli abitanti della città
durante l’invasione degli orchi. I collegamenti con le
chiese locali sono molto stretti. La Spectabilitas
Elcarna Erillion di Hohenstein ha avviato
un'ulteriore focalizzazione del curriculum sulla
magia curativa, che ha anche portato ad un vivace
commercio di pozioni curative. Nell’accademia vive
la chimera Stringinaso, creata dall’unione di un topo
e di un cervo volante.
Con una raccomandazione scritta da parte di un
membro della Gilda Grigia (quale potrebbe essere
Irina, vedi il riquadro A caccia di orchi), anche
personaggi che non siano maghi dovrebbero poter
accedere alla sezione generale, accessibile ai
profani. Sarà richiesto loro il pagamento di 2 Talleri
a persona, o 5 Talleri per un gruppo, per ciascun
giorno di studio.
La ricerca richiede una prova cumulativa (anche di
gruppo) su adeguate competenze conoscitive, come
Storia o Miti e leggende. Ciascun eroe che si dedichi
alla ricerca può contribuire con una prova al giorno.
Per facilitare gli eroi, è possibile ignorare eventuali
fallimenti se il personaggio coinvolto abbandona la
ricerca. Il Narratore può decidere se imporre un
limite al numero di tentativi (ad esempio 10 nel caso
di una prova semplice) o se lasciare che gli eroi
cerchino per tutto il tempo di cui hanno bisogno.
Durante il terzo giorno di ricerche, gli eroi
potrebbero finire in qualche situazione
movimentata (vedi Una ragazzina in pericolo).
Un successo parziale (LQ 6+) consentirà di scoprire
che oggetti simili alla statuetta leonina erano tipici
dell’artigianato degli elfi silvani di qualche secolo
addietro, in particolare nella zona occidentale del
Sass de la Salamander, intorno alla foresta del faggio
d’argento. Un successo completo (LQ 10+) li porterà
ad individuare una statua di fattura davvero molto
simile all’idolo di giada, raffigurante un cinghiale, in
un testo sugli elfi silvani scritto da una certa
Renahban circa un secolo fa. La statua, descritta
dall’autrice con dovizia di particolari, era stata
ottenuta da un mercante il quale a sua volta l’aveva
acquistata a Casalcollina, un piccolo insediamento
umano in territorio elfico. Casalcollina si trova a due
giorni di cammino da Aumondo, un villaggio silvano
appartenente al clan della Luce lunare, situato nel
profondo della foresta alle pendici occidentale del
Sass de la Salamander.
In caso di insuccesso, gli eroi dovranno cercare
qualcuno che li aiuti. Potrebbe essere uno dei maghi
dell’accademia, ma non sarà facile convincerlo a
dedicare tempo alla loro causa. Dovranno offrirgli
qualcosa di valore, o essere disposti a fare qualcosa
per lui. In alternativa, potrebbe essere il consigliere
Ailian a procurare loro le informazioni di cui hanno
bisogno, in cambio del loro aiuto contro la banda di
Decius Kleiber.
Secret of the blue tower
Se il Narratore intende giocare l’avventura in
oggetto (pubblicata in inglese per la 4a edizione di
Uno sguardo nel buio), questo può essere il momento
ideale per far trovare agli eroi la mappa di Vasilos (o
qualunque altra mappa desideri, ovviamente). Un
giorno, uno dei personaggi impegnati nella ricerca
in biblioteca si imbatte in una mappa; disegnata su
un vecchio pezzo di pergamena dai bordi consunti,
scivola fuori accidentalmente da un tomo polveroso.
Il libro descrive la vita di S. Theria ni Ulgain, una
devota di Peraine morta intorno all’800 aC, che si
prese cura per tutta la vita dei malati che soffrivano
di lebbra. La leggenda narra che nell’827 aC si
ammalò lei stessa: Peraine, mossa a compassione,
fece trovare a Theria un vasetto di miele di bosco
accanto al focolare. Con quel miele Theria fu in
grado di curare sé stessa e chiunque fosse malato. Il
vaso è oggi una delle reliquie più importanti della
chiesa di Peraine, conservata nel tempio che si trova
in piazza Theria a Mielinga. Uno degli elementi
raffigurati nella mappa rappresenta una torre dalle
finestre triangolari, proprio come la “Torre blu” di
Mielinga.
Una ragazzina in pericolo
Gli eroi si trovano in un vicolo, di fronte ad un
negozio di vini, quando uno di essi viene quasi
travolto da una ragazzina che ha appena svoltato
l’angolo. “Vi prego, vi prego, aiutatemi… mi stanno
inseguendo!”, li supplica. Gli eroi hanno qualche
istante per reagire, prima che dalla via piombino su
di loro tre loschi figuri capeggiati da una donna alta
e dalle spalle larghe, di aspetto sgradevole e con il
naso rotto; è vestita come una donna comune, ma
l’ascia che porta mostra chiaramente che non si
tratta di una semplice contadina. “Prendetela!”
Il tumulo di Kith-Kanan
 ordina la donna, mentre la ragazzina (che si chiama
Uli), si nasconde spaventata dietro agli eroi.
Scontrosa e i malviventi
La donna, di nome Scontrosa, non ha in realtà
alcuna intenzione di passare alle armi contro
gli eroi. anche perché capisce subito che i suoi
tre sgherri non sono in grado di affrontare un
gruppo ben assortito ed equipaggiato di
avventurieri. Inoltre, Decius Kleiber, il capo
della banda, non sarebbe felice se lei attirasse
troppa attenzione. Tenta quindi di spaventare
gli eroi ma la sua prova su Intimidazione
fallisce, anche se di poco, e per loro non sarà
difficile vedere il suo bluff.
In caso di necessità, il Narratore può fare
riferimento ai punteggi riportati
nell’Almanacco di Aventuria per dei Furfanti
(gli sgherri di livello Mediocre mentre quelli di
Scontrosa, esperto, sono nella sezione Creature
e personaggi.).
Cosa accadrà dipende dalla loro reazione. Se
chiederanno cosa sta succedendo, la donna
risponderà seccamente che devono far capire alla
“ladruncola” che deve smetterla di ficcare il naso in
cose che non la riguardano e – aggiunge
minacciosamente – che anche degli stranieri
dovrebbero fare lo stesso. Gli altri tre sembrano a
disagio non appena notano che i personaggi non
sono i primi sprovveduti di passaggio; ancor più se
tra di essi dovesse esserci qualche personaggio di
rango, come un iniziato dei Dodici o un mago di
gilda.
Se gli eroi si oppongono, Scontrosa deve rassegnarsi
e tornarsene con i suoi da dove è venuta; il gruppo
ha la chiara sensazione di avere un nemico in più in
città. Se invece dovessero lasciare la povera Uli al
suo destino, la piccola passerà un brutto quarto
d’ora – ma alla fine se la caverà con un po’ di botte e
la minaccia di finire in un vicolo in pasto ai topi se
racconterà a qualcuno quello che ha visto. Ma quali
eroi potrebbero mai lasciare una ragazzina in balia
di questi delinquenti?!
Se aiutano Uli, in lacrime, non può che ringraziarli.
È molto spaventata e teme che Scontrosa e i suoi
possano tornare a cercarla non appena gli eroi si
siano allontanati. Chiede quindi di poter rimanere
un po’ in loro compagnia, prima di trovare qualche
posto in cui andare a nascondersi. La ragazzina vive
di espedienti con la madre, che fa la cameriera al
11 Il tumulo di Kith-Kanan
Fossato, una bettola malfrequentata della città. Poco
prima, mentre gironzolava nel quartiere più povero
della città, si è imbattuta nella banda di Scontrosa,
impegnata nel risolvere una controversia interna.
Il racconto di Uli
In un vicolo, otto persone stavano discutendo con voci non
proprio tranquille. Avevano un aspetto molto rude e tutti,
tranne uno, erano armati con una varietà di armi
dall'aspetto sgradevole. Alcuni indossavano anche
un'armatura sotto il mantello. "Questa volta hai davvero
fatto una cazzata, Arndt", ha detto un uomo massiccio che
Uli suppone essere il capobanda. "Il tuo errore ci è costato
una fortuna in oro". Arndt ha iniziato a rispondere, ma
Scontrosa gli urlava sopra, scandendo le sue parole e
agitando l’ascia che porta con sé. "E ora le guardie ci
stanno addosso. Potremmo doverci trasferire. O iniziare a
pagare qualcun altro. Cosa che sarebbe stata più facile se
avessimo avuto tutto quell'argento!". Altre voci si sono
unite, e il capo ha dovuto dire di non gridare più di una
volta. Arndt ha cercato di difendere le sue azioni, ma è
chiaro che quello non era un processo, solo una sentenza.
Il capo ha fatto un cenno ad uno dei suoi, che ha piantato
un pugnale nelle costole del povero Arndt, uccidendolo.
Uli a quel punto non è riuscita a trattenere un grido
e la banda di tagliagole si è accorta di lei, lanciandosi
all’inseguimento. Fortunatamente Uli corre veloce e
conosce i vicoli a menadito, per cui è riuscita a
tenerli dietro fino a quando non si è scontrata con
gli eroi. Sta ora ai personaggi decidere se indagare
ulteriormente sulla banda, provare a denunciare
l’accaduto alle guardie, o semplicemente
disinteressarsi della faccenda e concentrarsi sulle
ricerche in biblioteca.
L’udienza
Gli eroi potrebbero decidere di rivolgersi
all’autorità, chiedendo di essere ricevuti da un
ufficiale del magistrato; sarà impossibile convincere
la piccola Uli a testimoniare, a meno che non la
costringano. Le udienze si tengono la mattina presso
il palazzo del magistrato; a meno che gli eroi non
arrivino molto presto, troveranno la sala d’attesa già
piena di gente venuta per portare le proprie
petizioni. È presente un giovane funzionario cui
potrebbero cercare di far presente che la questione
che intendono portare all’attenzione dell’ufficiale è
importante. Una prova superata su una opportuna
competenza sociale farà guadagnare loro un “Vedo
cosa posso fare” che porta ad un appuntamento per
mezzogiorno. In realtà gli eroi dovranno comunque
aspettare pazientemente sino alle tre del
pomeriggio prima di essere ricevuti.
Vengono infine condotti in una stanza in cui li
attende Ailian Settefonti, consigliere del magistrato.
Ailian indossa un mantello bordato di pelliccia, e
sembra impaziente di liberarsi degli eroi, salutandoli
con un frettoloso “I Dodici ci proteggano”. Una
prova superata su Perspicacia svelerà come dietro
un’apparente superficialità l’uomo nasconda uno
sguardo molto attento. Se gli eroi racconteranno
cosa ha visto Uli, ascolterà con grande interesse.
Ailian è al corrente delle attività illecite della banda
di Decius, ma il fuorilegge è molto scaltro e finora ha
accuratamente evitato di compiere passi falsi. Ha
stabilito un tacito patto di convivenza con le
guardie, corrompendole o minacciandole, per cui in
cambio di una apparente tranquillità nessuno ficca
il naso in ciò che succede nei dintorni della Morte
dell’Orco, il quartier generale della banda di Decius.
Ailian sarebbe molto felice di arrestare lui e i suoi
scagnozzi, ma non ha nulla di concreto contro di
loro. Anche ciò che ha visto Uli non può essere usato,
perché nessuno prenderebbe troppo sul serio la
parola di una bambina, considerando che i banditi
avranno sicuramente fatto sparire il cadavere dello
sfortunato Arndt. Se gli eroi fossero disponibili ad
aiutarlo a liberarsi di Decius, prometterà loro una
ricompensa (in denaro, o anche commissionando a
qualche sapiente la ricerca di informazioni sull’idolo
di giada). Ailian suggerisce di indagare su quel
mucchio di oro di cui parlavano i malviventi, che
sembra aver originato la lite osservata da Uli. Le
guardie hanno notato alcuni degli uomini della
banda alla locanda dell’Incudine e martello, un fatto
inusuale che non manca di segnalare agli eroi.
Il piano di Decius
Il concilio che governa la città ha la responsabilità di
raccogliere il tributo che due volte l’anno viene
versato agli orchi. Per non trovarsi in una situazione
critica, la quantità di denaro che viene prelevata è
superiore a quella necessaria e nel tempo ha
costituito una riserva per fronteggiare eventuali
crisi. Questo tesoretto, la cui esistenza è mantenuta
nascosta per evitare proteste, ammonta a quasi
diecimila ducati; esso viene di norma custodito nelle
segrete del palazzo del magistrato, ben sorvegliato
da un gruppo di guardie estremamente fidate. Il caso
ha voluto che il sotterraneo abbia recentemente
sofferto di un allagamento e si siano resi necessari
dei lavori di consolidamento, con conseguente
spostamento del denaro. Ailian ha contattato
personalmente Suzine des Quivalin, sua amica e
direttrice della filiale di Lowangen della Banca del
nord, per organizzare in gran segreto il
trasferimento e la custodia di diversi forzieri pieni
d’oro. Dopo alcune settimane i lavori sono
praticamente conclusi ed è tempo di riportare il
denaro nel palazzo.
Uno dei dipendenti della banca, Alexander Peña,
odia Suzine per via di come lo tratta e ha deciso di
vendicarsi. Si è messo in contatto con Arndt, suo
amico d’infanzia, offrendo di rivelare alla sua banda
i dettagli del prossimo trasferimento in cambio di
una consistente somma di denaro (100 Ducati).
Arndt ha organizzato il colpo in autonomia con il suo
gruppetto di malviventi; ha però commesso una
grave imprudenza e nonostante le raccomandazioni
dell’amico si è fatto vedere insieme a lui da Suzine,
che si è molto insospettita. Alexander, arrabbiato e
spaventato dalla possibilità di essere associato alla
rapina, ha deciso di restituire il denaro e tirarsi
indietro dall’affare. Per riguadagnare la fiducia di
Suzine, le ha raccontato di essere stato avvicinato e
minacciato da uno degli uomini di Decius che voleva
avere informazioni sul tesoro della città (omettendo
di rivelare che è stato proprio lui a rivelare ai banditi
della sua esistenza). Suzine, gli ha creduto e,
terrorizzata all’idea che il denaro possa essere
sottratto mentre è sotto la custodia della banca, è
subito corsa ad informare Ailian. Questi ha
immediatamente riprogrammato il trasferimento,
intensificando i turni di guardia e dando ordine ai
suoi uomini di tenere sotto stretta osservazione i
movimenti della banda. La cosa ha molto contrariato
Decius che è venuto a sapere della vicenda da uno
degli sgherri coinvolti a sua insaputa da Arndt; il
fatto che alcuni dei suoi stessero organizzando un
colpo simile senza averlo informato è per lui ancora
più grave del mancato guadagno e delle attenzioni
indesiderate da parte delle guardie. Per questo ha
deciso di raccontare a tutta la banda la faccenda e di
punire Arndt in modo esemplare.
Naturalmente Ailian si guarda bene dal raccontare
agli eroi del tesoro segreto, ma vorrebbe davvero
scoprire come abbia fatto Decius a sapere della sua
esistenza. Sebbene in realtà la colpa sia tutta di
Alexander, Ailian teme infatti che la soffiata possa
essere partita da una delle guardie impiegate nella
sorveglianza o addirittura da uno dei consiglieri. Il
fatto che Decius abbia iniziato a frequentare la
locanda migliore della città, dove alcuni di essi si
ritrovano abitualmente, lo ha messo molto in
allarme. Tuttavia, ben altri interessi hanno attirato
Decius all’Incudine e martello…
L’incudine e il martello
Difficilmente gli eroi si sono mai imbattuti in un
posto simile. Per prima cosa, è davvero pulito; poi c'è
la clientela: più della metà di ricchi viaggiatori, che
si mescolano alla crema della società di Lowangen. E
infine l'intrattenimento: nessun contadino con
Il tumulo di Kith-Kanan
 l'armonica a bocca ad un tavolo, né pastori che
suonano il piffero accanto al fuoco, ma un piccolo
palco dedicato agli spettacoli. La sera si esibisce un
trio di musicisti: a giudicare dai loro abiti e dalla loro
carnagione, devono provenire dalle lontane regioni
meridionali di Aventuria, forse Khunchom, o
Al'Anfa, o persino Brabak. Il trio suona una melodia
ipnotica su strumenti esotici, e il locale si
ammutolisce. Una bellissima danzatrice scivola fuori
davanti a loro, e la folla si tira indietro per darle
spazio. È avvolta in stoffe colorate, e mentre gira e
rigira sul pavimento inizia a liberarsi di un velo alla
volta, finché non le rimane ben poco addosso. La sua
esibizione finisce e si ritira in una stanza sul retro,
tra applausi scroscianti. Ne esce, rivestita in modo
più decoroso, per raccogliere i complimenti e gli
apprezzamenti del pubblico. Il fatto singolare, che
attira l’attenzione degli eroi, è che alcuni uomini
dall’aspetto non proprio raccomandabile si fanno
largo a spintoni. Alcuni dei presenti fanno per
protestare, ma smettono immediatamente quando
vedono chi è il capo dei balordi: se gli eroi lo hanno
già incontrato, o se chiedono a qualcuno,
scopriranno che si tratta proprio di Decius Kleiber.
Lui si avvicina a lei e cerca di darle qualcosa dalla sua
borsa, ma lei lo allontana con un gesto e un
rimprovero sussurrato.
Pedinamento notturno
La ragazza, di nome Nirakina, non si avvicina più a
Decius per il resto della serata. Sul tardi, finalmente,
lascia la taverna avvolta in un mantello. Seguirla per
scoprire dove si dirige potrebbe essere una buona
idea; lei non ha motivo di sospettare che qualcuno
possa pedinarla, e così una eventuale prova su
Furtività o Vita da strada avrà un bonus di 3. La
danzatrice attraversa la città fino ad una anonima
casetta a due piani, in un vicolo secondario del
quartiere dei mercanti. Appostandosi, sarà possibile
scoprire come pochi minuti dopo arrivi anche
Decius. Il capo dei malviventi bussa e la danzatrice
gli apre la porta. Tira fuori qualcosa dalla sua borsa,
un piccolo pacco avvolto in un sottile panno di seta.
La ragazza lo scarta avidamente, poi ne estrae una
collana d'oro scintillante. I due si abbracciano
appassionatamente e spariscono all'interno,
sbarrando la porta.
Decius ha completamente perso la testa per Nirakina
e le racconta più di quanto sarebbe opportuno, ma
non è uno stupido e sa di non potersi fidare di lei
completamente. Ciò che Nirakina sa dell’affare del
tesoro della città è che la banda stava per mettere a
segno un colpo legato in qualche modo alla Banca
del nord, ma che uno degli scagnozzi di Decius ha
combinato qualche pasticcio e lui si è molto
arrabbiato (non ha specificato di aver fatto gettare il
13 Il tumulo di Kith-Kanan
suo cadavere in pasto ai ratti). È un po’ preoccupato
perché le guardie lo stanno tenendo d’occhio e
quindi la banda è costretta a tenere un profilo molto
basso, e i guadagni (ad esempio legati alle estorsioni
ai danni dei negozianti) si riducono. Naturalmente la
ragazza non ha alcuna ragione di rivelare queste
informazioni agli eroi o ad altri, ma potrebbe farlo
se essi dovessero ingannarla (non sarà facile) o
minacciarla.
Gli eroi potrebbero decidere di intervenire ora,
approfittando del fatto che Decius è privo della
protezione dei ribaldi di cui è abitualmente
circondato. Si tratta però di una deliberata
aggressione e oltre a Decius e Nirakina si troveranno
ad affrontare anche Berhert, una guardia cittadina
che vive sopra la casa della ragazza (vedi paragrafo
Il nido d’amore). Berhert arriverà entro una
quindicina di turni dall’inizio di un eventuale
combattimento, e vedendo Nirakina minacciata si
schiererà in sua difesa, iniziando ad urlare per
attirare l’attenzione di qualche pattuglia.
Un aiuto inaspettato
Se gli eroi faticano a
trovare una pista per
scoprire cosa sta
combinando Decius ed
incastrarlo, verrà loro
aiuto una affascinante
donna di mezza età,
che indossa una tunica
rossa. Si tratta di
Hermathya Guanlijia,
una maga nera
diplomatasi presso sala
dell’Illuminazione di
Al’Anfa, attualmente
affiliata alla Sala del
Dominio di Lowangen.
Hermathya aveva una
relazione con Decius
Hermathya Guanlijia ma lui l’ha scaricata
quando si è invaghito
della giovane danzatrice Nirakina, anch’essa
alanfana (evidentemente il capo dei banditi ha un
debole per le donne meridionali). L’incantatrice è
inviperita e decisa a farla pagare al suo ex-amante e
alla sua “sgualdrina”.
Non appena viene a sapere che un gruppo di
stranieri sta cercando di mettere i bastoni tra le
ruote alla banda di delinquenti, decide di sfruttare la
cosa a suo vantaggio. Hermathya si avvicina agli eroi
ed offre loro delle informazioni, dicendosi pronta ad
aiutare chiunque si opponga a Decius ed ai suoi.
Sorvolerà ovviamente sulle proprie reali
motivazioni e svelerà loro che chi davvero ha in
pugno il cuore di Decius Kleiber è Nirakina, la
danzatrice dell’Incudine e martello. Lui tiene molto
a lei: la ragazza conosce molti dei suoi segreti, ed è
un bersaglio molto più facile da avvicinare. L’unica
motivazione di Hermathya è la vendetta: quello che
desidera è la rovina di Decius e della ragazza che
glielo ha portato via. Per questo non esiterà a
mentire, dipingendo Nirakina come l’ispiratrice
delle imprese criminali di Decius, il cui giudizio è
annebbiato dall’infatuazione per la giovane
alanfana. In realtà, seppure l’uomo abbia davvero
perso la testa per Nirakina, è ben lucido nel portare
avanti la sua attività “professionale”, cui la sua
amante è interessata nella sola misura in cui gli
permette di portarle costosi regali.
Hermathya potrebbe anche rappresentare un altro
modo per ottenere l’accesso alle informazioni che gli
eroi cercano nella biblioteca dell’Accademia della
Trasmutazione. Non direttamente, ovviamente, ma
conosce un mago grigio che non può resistere al suo
fascino e le deve un favore.
Uno spiacevole incontro
Scontrosa ha già
riferito del suo
incontro con gli
avventurieri ed è ben
decisa a tenere fede
alle sue minacce. Se
gli eroi iniziano ad
indagare sulla banda,
Decius autorizzerà
un’azione diretta
contro di loro. Un
attacco in piena vista
è fuori discussione e
per questo ricorre ad
un astuto tranello,
ingaggiando (dietro
Sephaidra Thrul
lauto compenso)
Sephaidra Thrul, una
ladra tulamide indipendente cui a volte affida
incarichi delicati, per i quali gli uomini della banda
non sono affidabili. Sephaidra è una donna di piccola
statura, apparentemente determinata e sicura di sé,
che è armata e indossa un corpetto; tiene il volto
parzialmente coperto.
La ladra avvicina gli eroi, rivelando di essere in
possesso di informazioni compromettenti su Decius;
è disponibile a cederle loro in cambio di denaro (100
talleri d’argento). Ci sono però in giro troppe
guardie e sgherri della banda, per cui invita gli eroi
a seguirla in un angusto vicolo, nascosto da una pila
di vecchie botti alla vista della strada principale. Una
volta al riparo da occhi indiscreti, finge di iniziare a
trattare ma ad un tratto si interrompe e lancia un
forte fischio. Dalla porta sul vicolo saltano fuori
alcuni banditi (in numero pari agli eroi) dall’aria
minacciosa, che bloccano l’uscita del vicolo.
Sephaidra, estrae lo stocco ed intima agli eroi di
arrendersi e gettare le armi.
Il Narratore può trovare I punteggi di Sephaidra nella
sezione Personaggi e creature mentre per gli altri
banditi può usare quelli di un comune furfante
(dall’Almanacco di Aventuria).
Lo scontro
Se si giunge allo scontro, Sephaidra e gli uomini di
Decius non si tireranno indietro, combattendo per
incapacitare o eliminare gli avventurieri ficcanaso.
Combattono tutti fino ad aver perduto il 50% dei PV.
Al di sotto di questa soglia, i banditi arretreranno
lasciando gli altri a combattere; se dovessero
scendere sotto il 25% dei PV, si daranno alla fuga
verso la strada principale. Sephaidra non ha modo di
fuggire così facilmente. Sotto il 50% dei PV si ritrarrà
dallo scontro, cercando di arrampicarsi in cima alla
pila di botti e saltando fino ad afferrare la grondaia
più bassa per mettersi al sicuro sui tetti (cosa che
riuscirà a fare facilmente se indisturbata). Se
dovesse scendere sotto il 25% dei PV, si arrenderà.
Dopotutto, non deve nulla a Decius e non ha alcuna
intenzione di farsi ammazzare per lui.
La resa
Se gli eroi si arrendono, prima o dopo aver
combattuto, vengono disarmati e catturati dai
banditi, che li trascinano nel seminterrato da cui
hanno teso loro l’agguato; naturalmente ne
approfittano per alleggerirli di tutti i loro preziosi.
Sephaidra si assicura che siano legati e ben
sorvegliati, e poi si allontana lasciando un paio di
sgherri di guardia. Dopo circa una mezz’ora
Scontrosa, insieme ad un paio dei suoi che erano con
lei mentre inseguiva Uli, li raggiunge.
“Fosse per me, vi taglierei la gola senza
pensarci due volte. Ma oggi è il vostro
giorno fortunato, e qualcuno ha deciso
che non valga la pena di sbattersi tanto
per farvi fuori. Domattina all’alba vi
accompagneremo fuori dalla città, e
voi ve ne andrete. Se vi rivediamo qui
a Lowangen, farete una brutta fine.”
Scontrosa conclude il suo minaccioso discorso
sputando per terra, e poi se ne va. Gli eroi rimangono
quindi prigionieri, a meno che non trovino il modo
di liberarsi e di sopraffare i due farabutti che li
sorvegliano. In caso contrario, il mattino dopo,
molto presto, quattro banditi danno il cambio agli
altri due e li scortano a sud, fuori città, con un
pugnale puntato alla schiena. Allontanatisi di un
Il tumulo di Kith-Kanan
 paio di miglia, li minacciano un’ultima volta e fanno
quindi ritorno a Lowangen.
Il nido d’amore
Quella della ragazza sembra essere la pista migliore
in possesso degli eroi. Nirakina si esibisce quasi tutte
le sere all’Incudine e martello e si ferma lì fino a
tardi. Il quartiere dei mercanti di notte non è molto
frequentato e quindi non dovrebbe essere difficile
per gli avventurieri introdursi in casa sua con la
dovuta discrezione. Tra l’altro, un attento esame
(prova riuscita su Percezione) rivelerà una persiana al
piano terra che non si chiude bene: è piuttosto facile
sbloccare dall’esterno la finestra senza nemmeno
doverla forzare (prova su Scassinare +3).
L’interno rivela una abitazione piuttosto comune
anche se, ad eccezione della camera da letto, è
arredata solo in minima parte. C'è un grosso
tavolino da toilette di legno massello, dipinto di
bianco e intagliato con scene dorate di ninfe e fauni
danzanti. La fattura dimostra una chiara origine
horasiana: non proprio un oggetto sobrio, ma
sicuramente di grande valore.
Delle scale conducono al piano superiore, dove si
trova un pianerottolo con due porte. Una conduce
ad una scala collegata con l’esterno, l’altra
all’abitazione di Berhert, il vicino di Nirakina. È una
guardia cittadina (vedi i punteggi riportati
nell’Almanacco di Aventuria) e vive al piano di sopra.
I due ambienti erano un’unica abitazione, ma
Berhert, che non ha famiglia, ha deciso di affittare il
piano inferiore. Non gli è parso vero di aver trovato
un’inquilina così avvenente! Berhert, che
fortunatamente per lei non ha mai visto Decius
avvicinare la ragazza, ne è attratto ed è sempre
molto gentile con lei.
Se gli eroi fanno baccano, finiranno per svegliarlo.
Berhert sa bene che Nirakina sta fuori tutte le sere e
non esiterà a scendere e dare un’occhiata se dovesse
sentire rumori sospetti. Ha comunque il sonno
abbastanza pesante: se gli eroi staranno attenti a
non fare rumore (superando eventualmente una
prova su Furtività +2 se dovessero mettersi a
discutere o a spostare mobilia), Berhert continuerà
a dormire.
Frugando tra i cassetti per qualche minuto e
superando una prova su Percezione vi si troverà una
pergamena piegata con un sigillo rotto: un biglietto
d’amore scritto da Decius in persona!
“Ti prego, mia squisita, accetta questo
misero regalo, che non può che impallidire
in contrasto con le tue glorie fin troppo
radiose, mia cara, mia divina, che sei più
bella della stessa Rahja. Apparteneva ad
15 Il tumulo di Kith-Kanan
una cosiddetta dama di questa pietosa
città, che la indossava orgogliosa, convinta
che le potesse donare una bellezza che non
può rivaleggiare con la tua grazia, neppure
quando fossi vestita di stracci. Lei non era
degna di questo gioiello, ma esso non è
degno di te. Nulla può esserlo. Tuo,
Decius.”
Al di là dello stile melenso e della bestemmia nei
riguardi della dea, il biglietto incrimina seriamente
il capo dei banditi. La collana apparteneva fino a
pochi giorni fa ad Ayesha, una ricca dama, amante
del rispettato erborista Luria Mengeris. La donna
l’ha sfoggiata sul suo petto florido con eccessiva
disinvoltura durante una serata all’Incudine e
martello, e Decius ha notato come avesse attratto
l’attenzione di Nirakina. Volendo colpire la ragazza,
ha pagato Sephaidra per rubarla, così che lui potesse
farne dono alla sua amata.
Ayesha ha (inutilmente) denunciato la scomparsa
del gioiello, che è di oro giallo massiccio e di
notevole valore (0,5 sassi, 25 Ducati). È facilmente
riconoscibile e potrebbe essere utilizzata insieme al
biglietto per incastrare Decius, facendo confessare
Nirakina. La ragazza naturalmente non può
indossarla in giro e così la tiene nascosta in un
piccolo cofanetto nascosto sotto il letto; occorrerà
un’altra prova su Percezione (Cercare) per trovarlo.
La cattura di Decius
Che sia perché hanno ottenuto delle prove per farlo
condannare, o perché vogliano direttamente
liberarsi di lui, gli eroi vorranno ad un certo punto
mettere le mani su Decius. Attaccarlo mentre è in
pubblico, circondato dai suoi, non è un’idea brillante
e lo stesso Ailian non approverebbe una simile
proposizione. Le situazioni più propizie per
un’azione diretta sono due (a meno di non
organizzare una trappola): durante una delle sue
scorribande amorose a casa di Nirakina, o quando si
ritira nel nascondiglio in cui vive. Pochi tra i suoi ne
conoscono l’ubicazione, e ancora meno sono quelli
che si arrischierebbero a tradire il capo. L’unica che
potrebbe dare questa informazione agli eroi è
Hermathya, ma solo nel momento in cui il blitz
avvenisse con il benestare di Ailian. In questo caso,
il consigliere potrebbe anche mettere a disposizione
una mezza dozzina di guardie per aiutare gli eroi ad
arrestare Decius (nel caso servano i loro punteggi, è
possibile far riferimento a quelli pubblicati
sull’Almanacco di Aventuria); lui stesso si offrirà di
accompagnarli – non desidera certo mettere degli
avventurieri al comando di un drappello di guardie
cittadine.
La prima opzione è in realtà quella meno rischiosa
da mettere in pratica: Decius sarebbe colto di
sorpresa e sarebbe da solo. Gli eroi dovrebbero però
assicurarsi che lui non possa fuggire passando da
casa di Berhert, cosa che Nirakina gli suggerirebbe
senz’altro – sfruttando tra l’altro l’inconsapevole
guardia per coprire la fuga del bandito. Se ne avrà la
possibilità, Decius si involerà sui tetti e le cose si
complicheranno molto, ora che sa di essere un
bersaglio.
La seconda opzione evita il coinvolgimento di civili
più o meno innocenti, ma al loro posto implica la
presenza delle guardie del corpo di Decius; i due
banditi alloggiano nel covo del bandito e faranno il
possibile per difendere il loro capo.
Il rifugio di Decius
Il nascondiglio dei capo dei banditi si trova in una
robusta casa di pietra, proprio accanto alle mura
della città. L’accesso principale dà su un vicolo a
ridosso dei bastioni, ma non è quello utilizzato dai
banditi che entrano ed escono da un passaggio
sotterraneo; il tunnel collega la casa ad un
magazzino di derrate agricole, il cui proprietario è
felice di concedere libero passaggio a Decius nelle
ore notturne anziché dover pagare per ricevere la
sua “protezione”. Questo accesso viene sbarrato
dall’interno ed è molto difficile forzare la porta. La
posizione defilata, a ridosso di una torre di guardia
invece rende improbabili rumorosi attacchi da parte
di bande rivali. Hermathya svelerà agli eroi queste
informazioni, e gli uomini di Ailian potrebbero
rivelarsi utili per bloccare uno dei due accessi e
impedire la fuga a Decius.
(che ha sempre con sé) contiene i suoi
effetti personali. Tra le altre cose ci sono
anche un’ascia da combattimento, un
corpetto di cuoio, una borsa contenente 30
ducati ed un portagioie con il frutto di
alcune recenti ruberie: un braccialetto
d’oro (10 ducati), un paio di lapislazzuli ed
un turchese (30 talleri ciascuno), una
maschera rituale di pietra raffigurante un
uomo lucertola, con inserti di giada, oro e
lapislazzuli (18 ducati, 1 sasso). Una riserva
cui attingere rapidamente nel caso debba
abbandonare la città improvvisamente.
d. Stanza tripla: In questo locale dormono le
guardie del corpo di Decius, che si
alternano in questo compito. In questo
momento ci sono due tra i suoi uomini più
fidati, Kraglin e Yondu. Si tratta di Furfanti
di livello Esperto, armati di sciabola, e sono
estremamente leali al loro capo, pronti a
sacrificarsi per lui. Le loro cose sono
appoggiate sul tavolino nell’angolo, a
portata di mano in caso di problemi.

La mappa che segue mostra la pianta dell’abitazione;

di seguito una breve descrizione dei quattro locali di
cui è composta.

a. Ingresso: Porte e finestre sono robuste e

naturalmente sbarrate. La mobilia è molto
scarna, e contiene solo delle stoviglie e
delle candele, oltre ad un mazzo di carte da
gioco. Nel baule vicino al tavolo ci sono una
sciabola da arrembaggio ed un paio di
pugnali.
b. Dispensa: La credenza e i barili sono quasi
vuoti, eccettuato per poco cibo ed una
discreta provvista di cibo e liquori.
Nell’angolo della casa c’è una botola, dalla
quale si accede al sotterraneo che consente
di andare e venire dal vicino magazzino.
c. Stanza matrimoniale: Questa è la stanza
usata da Decius, dove qualche volta Il rifugio di Decius Kleiber
Hermathya ha dormito con lui. Sul tavolo
sono appoggiati i vestiti e le armi che
indossa, mentre il baule chiuso a chiave

Il tumulo di Kith-Kanan
 Capitolo 2: In viaggio attraverso la steppa
Che le informazioni ottenute dagli eroi siano più o
meno accurate, è chiaro che debbono dirigersi a
nord, verso il Sass de la Salamander. Ci vogliono
quattro giorni per arrivare a Gashok, principale
tappa del viaggio. Da lì si segue la strada verso
Kvirasim che si snoda nella steppa desolata, che nel
giro di una settimana conduce ai margini del
Faggeto d’argento. Per arrivare a Casalcollina
occorre viaggiare per altri due giorni lungo la strada
che attraversa il bosco, in pieno territorio elfico.
Imboscata: amici o nemici?
La prima tappa è il villaggio di Nuova Lowangen,
abitato da circa 500 persone. Appena lasciata
Lowangen, un gruppo di 7 Furfanti si mette sulle
tracce degli eroi; se non si sono già liberati di loro, i
banditi sono capeggiati da Scontrosa (livello Esperto,
ascia) o addirittura Decius Kleiber (livello
Competente, sciabola). Gli eroi se ne accorgeranno
con una prova su Percezione (Imboscate). I malviventi
si tengono a distanza per qualche ora, comparendo
e scomparendo a tratti. Il loro scopo è di seguire gli
eroi fino a quando la strada inizia ad attraversare la
foresta, per poi assaltarli. Ormai da tempo hanno
preso l’abitudine di individuare dei viaggiatori con
un bottino potenzialmente interessante, per poi
attaccarli una volta lontani dalla città. Solitamente
agiscono in gruppi più piccoli ma, avendo a che fare
con degli avventurieri ben equipaggiati, non
vogliono correre rischi. Se gli eroi dovessero averli
ostacolati a Lowangen, alla rapina si unisce il
movente della vendetta.
Non hanno però fatto i conti con gli abitanti di
Nuova Lowangen, stanchi dei continui attacchi. Un
gruppo di 6 villici, cacciatori armati di arco, ha
deciso di tendere a sua volta un’imboscata ai predoni
e si è appostato nella foresta, ma non molto bene;
hanno fallito la prova su Furtività, e basterà che gli
eroi superino una prova su Percezione per
individuarli ad un centinaio di passi di distanza [il
17 Il tumulo di Kith-Kanan
Narratore può fare riferimento ai punteggi di un
Cittadino, assumendo un valore di CD 9 con l’arco
corto]. In questo momento i banditi sono indietro,
non in vista. L’esito di questo incontro dipenderà
dalle azioni dei personaggi: i villici non li
attaccheranno per primi ma se gli eroi dovessero
mostrarsi ostili, potrebbero scambiarli per i
malviventi e reagire. Se invece non dovessero
esserci incomprensioni e gli eroi dovessero chiedere
ragione di questo appostamento, i cacciatori
spiegheranno loro la situazione. Se i due gruppi
uniscono le forze, potrebbero avere facilmente
ragione dei banditi. In particolare, una prova
riuscita su Arte della guerra (Guerriglia) aiuterà i villici
a posizionarsi meglio; ogni LQ ottenuto conferirà un
bonus, che sia sull’imboscata o su una eventuale
prova su Intimidazione per spingere i banditi ad
arrendersi. Se tra di essi c’è Scontrosa, sarà la più
restia a farsi catturare ma nel momento in cui lei
fosse sconfitta gli altri abbandonerebbero la lotta.
Se gli eroi dovessero procedere facendo finta di
niente, si lasceranno alle spalle uno scontro in cui i
cacciatori, in inferiorità numerica e meno preparati
allo scontro, potrebbero avere la peggio. Se invece
aiuteranno gli abitanti di Nuova Lowangen, questi
saranno loro riconoscenti e insisteranno perché si
fermino con loro al villaggio a festeggiare nella sala
comune della locanda “La guardiola”, situata nella
piazza.
Sembra che l’unica cosa che il villaggio ha in comune
con la città di Lowangen sia il nome, e vi sono ben
pochi edifici di nota: oltre alla locanda vi si trovano
la taverna de “Il rifugio” e piccoli templi dedicati a
Praios, Boron e Firun. Il borgomastro, la signora
Gnitzinger, offrirà loro come ricompensa un
mucchio di velli pregiati (10 sassi, 50 Talleri): si
tratta dell’unica ricchezza che può offrire e che,
eventualmente, gli eroi possono barattare con
provviste o attrezzature.
 Mappa di Nuova Lowangen
Oltre lo Svellt
Da Nuova Lowangen il viaggio riprende senza
sorprese. Dopo un giorno di marcia gli eroi devono
accamparsi all’aperto, per poi raggiungere il
mattino seguente il ramo sinistro dello Svellt. Un
barcaiolo fa la spola tra le due sponde e chiede loro
un tallero per traghettarli dall’altra parte;
normalmente il prezzo sarebbe di 8 piccoli a gamba,
ma vedendo i personaggi l’uomo intuisce che
abbiano una disponibilità più ampia del comune
viandante. Durante la traversata li mette in guardia:
oltre il fiume entrano nel territorio sotto il controllo
degli orchi, e viaggiare non è sicuro (o lo è ancor
meno che a sud).
Si lasciano alle spalle i boschi del Crinale Oscuro per
avventurarsi nella steppa di Gashok, dove
incontrano un gruppo di cinque cavalieri armati,
che li oltrepassano senza degnarli di un saluto. Non
portano alcuna insegna sugli scudi, sugli elmi o sui
tabarri che coprono le loro armature. Se uno dei
personaggi li osserva attentamente e supera una
prova su Percezione, noterà che quello che sembra il
loro capo ha una fibbia particolare che tiene chiuso
il suo mantello, in foggia di pavone. Gli eroi sono
costretti a pernottare ancora una notte all’aperto
prima di raggiungere senza altri inconvenienti la
città.
Il tumulo di Kith-Kanan
 Mappa di Gashok
Gashok
Gashok, con i suoi 600 abitanti, era una volta
indipendente e apparteneva alla lega delle città
svelltiche. Durante l’invasione si è arresa agli orchi
che ora la controllano. Le mura di cinta in pietra
della città sono in gran parte distrutte, rimpiazzate
da una palizzata improvvisata. Ci sono guardie
armate alle quattro porte della città. Difficilmente
gli eroi passeranno inosservati: le guardie
chiederanno loro (in maniera assai poco gentile) un
pedaggio di 5 talleri a testa per entrare, che
potrebbero diventare anche 10 se tra di essi ci fosse
qualche categoria poco gradita alle cotenne nere
(come ad esempio un iniziato dei Dodici). Del resto,
mettersi a protestare non sembra saggio. Gli abitanti
della città hanno imparato a convivere con la
situazione e la maggior parte delle attività continua
come sempre, con la notevole eccezione dei templi:
sono stati tutti chiusi, e sostituiti da uno dedicato a
Tairach. Gli eroi faranno comunque bene ad
approfittarne per fare scorte e riposarsi prima di
avventurarsi a nord, nella steppa, dove li aspetta
qualche giorno senza incontrare insediamenti. Se
terranno un profilo basso, riusciranno ad evitare
guai in città.
Per le guardie, il Narratore può far riferimento ai
punteggi di un Rinnegato (nella sezione Personaggi e
creature) o, nel caso di un capitano, a quelli
pubblicati sull’Almanacco di Aventuria.
19 Il tumulo di Kith-Kanan
Memorie di un cavaliere errante
Il barone Uribert von Kieselburg fu costretto dal
destino a guadagnarsi da vivere come cavaliere
di ventura errante. Insieme al barone bornese
Fredo Wulfhelm von Plötzingen-Eberstamm
viaggiò, tra le altre cose, attraverso il deserto.
Plötzingen-Eberstamm lo accompagnò anche
nella fatidica spedizione che lo avrebbe portato
nel regno sottomarino di Wahjad sotto la guida
del mago Rakorius nel 985 dC, insieme a Raidri
Conchobair e Ruban ibn Dhachmani. Lì fu
imprigionato dai Krakonti per molti anni e fu
portato a Yal-Zoggot sul Mare delle Tenebre. Fu
solo nell’inverno dell'anno 996 dC che un'altra
spedizione guidata da Rakorius sulla Nave delle
Anime Perdute riuscì a ritrovare vivo il Barone.
Il libro è stato pubblicato nel 1003 dC dal noto
cavaliere di ventura e barone Uribert von
Kieselburg, che con il suo compagno Hadumar
von Wiesen-Ostreich scrive rapporti regionali
per il Messaggero di Aventuria. È anche autore
di varie saghe eroiche e romanzi d'avventura,
che sono particolarmente popolari tra la
gioventù aristocratica bornese. Può essere un
ottimo spunto per il Narratore per introdurre
alcuni elementi che si svilupperanno nelle
prossime avventure della campagna.
Libraio (a)
Transitando davanti a questo negozio, specializzato
in libri rari ed antichi, gli eroi assistono ad una
scenata del titolare. Lirobal Ladrón, questo il suo
nome, sta urlando contro la sua giovane assistente
Noiona, coprendola con insulti che lascerebbero
sbigottito un lupo di mare thorwaliano; la timida
ragazza – una delle poche in città in grado di leggere
– è in lacrime. Il libraio la caccia via in malo modo,
intimandole di non farsi più vedere. Sembra che
Noiona abbia combinato un grosso pasticcio mentre
rilegava un libro di un certo valore, scombinando
l’ordine delle pagine. Gli eroi possono aiutarla
offrendosi di acquistare il tomo a prezzo pieno (50
talleri), in modo che Lirobal la riprenda a lavorare
con sé. Il libro si intitola “Memorie di un cavaliere
errante” (vedi riquadro
La pioggia celeste (b)
In questa bettola si vendono cibo e vino mediocri in
quantità ed a poco prezzo. La gente per bene di
Gashok se ne tiene ben lontana, per via delle risse
frequenti cui non si sottraggono gli orchi che non
vanno alla taverna Bruzugh. Solo i più coraggiosi,
incoscienti o loschi individui entrano in questo
posto. La notte il dormitorio, al piano superiore, è
occupato dagli avventori che non riescono a lasciare
la taverna sulle proprie gambe. Tutti pagano a
Balthamos Gutacker, il titolare, il dovuto per la
notte, per assicurarsi di non finire gettati in un
vicolo la prossima volta. All’insaputa dei più, lo
scantinato adiacente la taverna è un tempo segreto
dedicato a Phex, rifugio per le poche attività ancora
concesse alla malavita locale ora che la città è
occupata dalle cotenne nere. I suoi adepti sono
estremamente prudenti e faranno di tutto per non
essere scoperti dalle guardie. Per farsi aprire la
pesante porta di quercia da cui vi si accede occorre
conoscere la parola d’ordine (che cambia di
settimana in settimana: quella attuale è “Stelle
gemelle”).
La locanda dell’uomo selvaggio (c)
In opposizione alla precedente, questa taverna
mantiene a dispetto del nome un certo decoro e
viene frequentata dai benestanti di Gashok, che
nonostante le tasse imposte dagli orchi possono
ancora permettersi di mangiare e bere fuori.
L’atmosfera è tranquilla anche se un po’ tesa, e gli
stranieri non vengono accolti in modo
particolarmente caloroso: ci sono già abbastanza
problemi, qui. Il titolare è un certo Raul Zumendick.
Taverna Bruzugh (d)
Questo locale è il ritrovo preferito degli orchi che
governano la città. Qui viene servita la
schiaccia-teschio, una birra artigianale orchesca
piuttosto forte. Sono pochissimi gli umani che si
azzardano ad entrare alla Bruzugh, gestita da un
orco che si fa chiamare Vandemor.
Tempio di Tairach (e)
Dove un tempo sorgeva uno dei luoghi di culto della
città, dedicato a Boron, viene ora venerato il signore
della morte orchesco, Tairach. Lo sciamano Dremic
è a capo del tempio.
Municipio (f)
L’edificio principale della città è ora la dimora di
Sla-Mori, il cacciatore di senzapelo, e del suo clan.
Sla-Mori è un orco di livello competente e i suoi
sgherri sono tutti esperti. Gli eroi faranno bene a
tenersi alla larga da qui, se non vogliono scoprire
come il nuovo capo della città abbia ottenuto il
proprio soprannome.
La lanterna rossa (g)
Questo emporio è il posto giusto dove degli
avventurieri possono rifornirsi in città. Ha un po’ di
tutto: attrezzature, curiosità, persino armi e
armature. La padrona è Ginya Ingborn, una ex-pirata
thorwaliana.
Da Gerlanje (h)
Gerlanje è un’erborista e vive insieme al marito
Torben Fecks, un guaritore.
La lama di Alkya (i)
Questa è la bottega di Rowena Pauspiarken, un abile
fabbro che ha preso come apprendista il giovane
orco Kanborn. Nonostante sia una donna, lui la
rispetta molto e sta facendo del suo meglio per
imparare i segreti del mestiere.
All’uomo grasso (j)
Nel negozio di Torben Flecks è possibile rifornirsi di
cibo e provviste per affrontare il viaggio nella steppa
con lo stomaco pieno.
Strade insicure
Una volta lasciata Gashok, viaggeranno tranquilli
per la prima giornata. Pochi incontri degni di nota:
una coppia di mercanti con due mercenari di scorta,
un mago con il suo maggiordomo e un paio di orchi.
La notte trascorre tranquilla. L’indomani sulla
strada trovano un gruppo di una decina di
braccianti, dall’aria non troppo felice. Il giorno
seguente invece si imbattono in un gruppo
eterogeneo, formato da un uomo (un combattente, a
giudicare da come è equipaggiato), una donna dallo
sguardo arcigno e due orchi rinnegati. I quattro
hanno decisamente voglia di attaccare briga e
iniziano ad offendere e provocare gli eroi. Si tratta
di quattro balordi, abituati a fare i prepotenti con i
viaggiatori che incontrano. Bloccano la strada e
pretendono il pagamento di un pedaggio di 10
Il tumulo di Kith-Kanan
 Ducati. Sta agli eroi decidere se piegarsi
all’estorsione o ribellarsi, ma in questo secondo caso
si arriverà ad uno scontro. Ecco un riassunto delle
loro caratteristiche (i punteggi dettagliati si trovano
nella sezione Creature e personaggi):
L’uomo è un combattente Esperto ed è
armato con balestra leggera, spada,
pugnale pesante e corpetto di cuoio
La donna, una vagabonda di livello
Mediocre, è armata con una clava e indossa
degli abiti pesanti
I due orchi rinnegati (anch’essi di livello
Mediocre) sono armati rispettivamente con
lancia e sciabola, e indossano delle sudicie
armature imbottite
Non hanno particolari motivazioni per combattere e
se lo scontro dovesse mettersi male (perdita del 50%
dei PV), ciascuno di essi non esiterà a fuggire a
gambe levate, abbandonando i compagni. Dopo
l’incontro (o scontro), la giornata non presenta altre
sorprese e gli eroi possono accamparsi prima
dell’ultimo tratto nella steppa.
Il quarto giorno incontreranno un gruppo di cinque
Thorwaliani, guidati dal pirata Orvik. Sono diretti
verso sud e impegnati a dare la caccia ad un gruppo
di banditi orchi, capeggiato da un certo Dentegiallo
[È possibile che sia una vecchia conoscenza degli eroi se lo
hanno affrontato in “A caccia di orchi”; resta da capire in
quel caso se Kurgh sia già caduto o se sia riuscito in
qualche modo a sfuggire alla cattura]. Nel tardo
pomeriggio inizieranno a vedere i primi gruppi di
alberi, e le montagne del Sass de la Salamander sullo
sfondo. Dopo qualche giorno trascorso nella steppa,
questa sera non è complicato trovare della legna per
il fuoco.
Ritorsione bruciante
La successiva giornata di cammino conduce gli eroi
nel folto della foresta, sotto una fastidiosa pioggia.
In mattinata incontreranno Kara, Iniziata di Praios,
con la sua scorta (un altro iniziato e due uomini
armati). La donna si è già ben addentrata nella
mezza età ma non rinuncia alla predicazione in giro
per il continente: è infatti di ritorno da una missione
a Kvirasim. A giudicare dall’aria stanca e abbattuta e
dall’espressione dura sul volto della donna, non è
andata molto bene; infatti Kara ha ottenuto a
malapena una manciata di conversioni, e non troppo
convinte. Non è in vena di conversazione, ma non
mancherà di fermarsi almeno a salutare degli altri
viaggiatori, in particolare se nel gruppo dovesse
esserci un altro iniziato.
Per il resto non ci sono molti altri incontri: un
gruppo di tre viaggiatori (tra cui un mezzelfo), e una
21 Il tumulo di Kith-Kanan
piccola carovana di mercanti norbardi (una mezza
dozzina di persone tra cui qualche soldato) che
trasporta a sud prodotti elfici (principalmente cuoio
e legno intagliato). I due gruppi si accontentano di
rivolgere agli eroi un silenzioso cenno di saluto
quando li incrociano.
Ben altre attenzioni suscita il gruppo quando
finalmente decide di accamparsi per la notte. Il
luogo dove i personaggi scelgono di fermarsi si trova
purtroppo a pochi passi dalla dimora di una
dispettosa cobolda. Si fa chiamare Ulmia
(naturalmente non è il suo vero nome) e vive in una
graziosa casetta scavata nel tronco di un’enorme
quercia che torreggia sugli altri alberi; vi si accede
passando da un incavo del diametro di una spanna
circa (anche Ulmia deve usare la magia per scivolare
all’interno). Non le pare vero che dei
“gambelunghe” le siano giunti a tiro e pensa bene di
evocare uno spiritello del fuoco per ravvivare un po’
la nottata. La creatura incendia le proprietà di uno
degli eroi addormentati causando dei danni (ad
esempio un’armatura non metallica, che sarà
rovinata in modo permanente riducendo di 1 la sua
Protezione). Subito dopo Ulmia perde il controllo
dell’elementale appena evocato e la cosa diventa
molto meno divertente (per lei) quando lo spirito
cerca di appiccare il fuoco proprio all’albero in cui
abita! Chiederà aiuto agli eroi, sperando che
riescano a scacciare lo spirito del fuoco e spegnere il
principio di incendio prima che le fiamme divorino
la grande quercia. Nel caso sia così, Ulmia sarà loro
riconoscente, confesserà lo scherzo, e per farsi
perdonare donerà loro un blocco di minerale del
peso di 1,5 sassi, il cui contenuto di ferro meteoritico
consentirà ad un fabbro sufficientemente abile di
forgiare un’arma con peso finale non superiore ad
1 sasso. Poi saluterà gli eroi e se ne tornerà a
dormire. Tra la pioggia e la sveglia inaspettata, la
rigenerazione dei personaggi sarà molto limitata
(1D3-1 PV/PA/PK).
Ferro meteoritico
Il ferro caduto dalle stelle è per lo più nero, a
volte anche blu intenso o rosso scuro. Le sue
proprietà sono quasi indistinguibili da quelle
del ferro comune quando non è incantato, se
non per il fatto che il suo peso conta solo per la
metà ai fini del Bando del ferro. Il ferro
meteoritico grezzo vale 2/6 ducati per sasso (in
forma di minerale/lingotto). Forgiare un’arma
con esso comporta una penalità di -1, ma
garantisce un bonus di +1 al suo eventuale
incantamento. Le armi (o armature) di ferro
meteoritico costano 7 volte il normale.

Un fantasma nella notte
Stanchi per la notte movimentata, gli eroi si
rimettono in viaggio. Solo verso mezzogiorno cessa
finalmente la pioggia, e i caldi raggi del disco di
Praios finalmente iniziano ad asciugare i loro vestiti.
Nel pomeriggio incontrano dei viaggiatori che
provengono dalla direzione opposta. Dapprima si
imbattono in un gruppo di 4 elfi delle rive che
provengono da Kvirasim e stanno aggirando le
montagne, diretti verso i fitti boschi sul versante
meridionale del Sass de la Salamander.
Un paio d’ore dopo è la volta di una coppia di
tessitori di Casalcollina. I due si stanno recando a
Gashok per acquistare tinture per le loro stoffe. Sono
partiti il giorno prima, al cessare della pioggia.
Stando alle loro indicazioni gli eroi non riusciranno
a raggiungere il villaggio in serata, e dovranno
accamparsi ancora una volta.
Nella notte, qualcuno si avvicina dalla foresta. Se
uno degli eroi è di guardia, sentirà dei rumori
superando una prova su Percezione. Il suono dei passi
proviene da un punto non molto lontano dal limite
della zona eventualmente illuminata dal fuoco.
Avvicinandosi, è possibile scorgere una forma
umanoide che lentamente si allontana. Si tratta di
un’elfa silvana, che procede nell’oscurità
muovendosi come se fosse in trance; sembra
completamente indifferente alla presenza degli eroi
e se anche uno di essi dovesse pararsi davanti a lei,
continuerà a camminare fino a finirci contro, a
meno che uno degli eroi non la scuota con vigore per
svegliarla. Ci vuole un poco perché si riabbia ma alla
fine riprenderà consapevolezza di sé. Sulle prime
sarà sulla difensiva, almeno sino a quando capirà che
gli eroi la stanno aiutando e non vogliono farle del
male. Appare confusa e turbata, e soffre di un livello
di Stordimento.
L’elfa è Verhanna Lunargento, l’esploraselve
testimone dell’assassinio di Anaya da parte di
Murgol; i suoi punteggi sono riportati nella sezione
Personaggi e creature. Come spesso accade ha
trascorso la notte nella foresta ma è stata rapita da
un incubo terribile, durante il quale ha rivissuto lo
scontro con il cinghiale demoniaco in cui perse la
vita il suo compagno Tamariel. Ha iniziato a
camminare nel sonno, facendosi strada tra gli alberi
mentre sognava di inseguire il cinghiale. In passato
ha sofferto di episodi di sonnambulismo (in
particolare dopo la morte di Tamariel) ma da tempo
non le accadeva e questo la turba ancora di più.
Verhanna è visibilmente sconvolta ma non ha
alcuna intenzione di confidare il suo sogno a degli
estranei, a meno che non abbiano successo con una
prova su una adeguata competenza sociale
(modificata di +2 se l’eroe è a sua volta un elfo) o
genericamente su INT/CAR/CAR. All’insaputa di
tutti, è stata proprio la vicinanza con l’idolo di giada
ad ispirare lo strano sogno di Verhanna [lo svantaggio
Sonnambulismo nel suo caso è temporaneo, e legato alla
malefica influenza di Porthios]. Se gli eroi dovessero
riuscire a guadagnare la sua fiducia, racconterà loro
del cinghiale apparso molti anni prima, e di come lei
abbia inutilmente cercato di abbatterlo per
vendicare Tamariel. Se per qualche ragione i
personaggi dovessero mostrarle la statua, la
riconoscerà sicuramente come un oggetto tipico
della sua gente, anche se decisamente antiquato. Se
insistono con le domande e lei fosse ben disposta
verso di loro, ammetterà di aver già visto una statua
molto simile. Non ricorderà subito dove ma, se gli
eroi gentilmente si offrono di scortarla dove sono
rimaste le sue cose (ha con sé solo i vestiti e il
pugnale), sulla strada le tornerà alla mente di averla
vista in possesso di Anaya; tuttavia, lei non ha modo
di collegare direttamente l’idolo a Murgol o alla
successiva comparsa del cinghiale demoniaco.
La notte movimentata ridurrà di 1 gli effetti della
rigenerazione per tutti gli eroi. Il mattino seguente,
a seconda di come si sono sviluppati i rapporti tra il
gruppo e Verhanna, l’elfa si separerà da loro oppure
potrà accompagnarli a Casalcollina. Solo nel caso in
cui la prova per guadagnarsi la sua fiducia avesse
ottenuto un LQ pari almeno a 2, l’elfa sarà
disponibile a condurli ad Aumondo – ma comunque
non prima di aver fatto tappa nel piccolo
insediamento umano.
Il tumulo di Kith-Kanan
 Capitolo 3: Due villaggi vicini, due mondi lontani
Mappa di Casalcollina
Casalcollina
Casalcollina è insediamento umano in territorio
elfico, situato appena a nord della punta occidentale
dei Sass de la Salamander. Il villaggio è stato fondato
intorno all’800 aC, con il consenso degli elfi silvani, a
poche miglia dai margini del Faggeto argentato.
Attualmente vi risiedono circa 100 persone.
Se gli eroi mostreranno l’idolo di giada a qualcuno
degli abitanti per ottenere informazioni, farà
certamente il nome di Alrik il mercante. Lui è l’unico
che potrebbe aiutarli ma purtroppo è scomparso da
diverse settimane, dopo essere stato imprigionato
dagli elfi. Nessuno a Casalcollina sa quale sia la
ragione ma Voltorno, il capovillaggio, ha parlato con
loro e sembra che Alrik abbia compiuto una grave
trasgressione. Deve essere così, perché l’uomo era
amico del popolo silvano ed era il benvenuto nella
loro foresta.
23 Il tumulo di Kith-Kanan
Il tempio di Travia (a)
È l’unico tempio presente nel villaggio, affidato a
fratello Baldus, un uomo calvo e corpulento
dall’indole assai pacifica. Baldus è turbato perché è
convinto che il bambino da poco nato a Nilly Lohgar,
una giovane donna del villaggio, non sia in realtà
figlio dell’uomo cui Baldus l’ha unita in matrimonio.
Baldus ha infatti sorpreso alcune volte Nilly e Aldous
Thumbscrew, un bulletto locale, in atteggiamenti
ambigui; quando poi Murt il boscaiolo, il marito di
Nilly, è corso per il villaggio per annunciare che
presto sarebbe diventato padre, la reazione di Nilly
è stata strana, come se fosse più preoccupata che
felice. È incerto su cosa fare, perché sa bene che se
Murt venisse a sapere che davvero non è il padre del
figlio di Nilly, difficilmente potrebbe perdonarla – e
anzi potrebbe compiere qualche tragica sciocchezza.
D’altro canto, Baldus non può accettare facilmente
un tradimento del genere e soprattutto non può
sopportare l’incertezza di non sapere come le cose
stiano veramente, ma non ha il coraggio di
affrontare Nilly a viso aperto. Se tra gli eroi ci fosse
un iniziato, Baldus potrebbe confidargli i suoi dubbi
e chiedere il suo aiuto.
La taverna dello stomaco pieno (b)
La taverna è piuttosto animata, in quanto luogo
favorito di ritrovo dalla maggior parte degli abitanti
del villaggio. Pare esserci una certa agitazione. Se gli
eroi conversano con gli altri avventori, verranno a
sapere che la notte precedente un piccolo branco di
lupi grigi ha sbranato le tre capre del vecchio
Kruger, che ora è disperato. La gente è in realtà
molto preoccupata che simili attacchi possano
ripetersi, e si chiedono come fare a proteggere il
proprio bestiame.
La locanda Wegrast (c)
La locanda è l’unico posto che offre alloggio per i
visitatori di Casalcollina. La gestisce Isidara Sinbar,
una donna sulla cinquantina, con splendidi riccioli
biondi e un odio viscerale per le cotenne nere. Da
quando gli orchi hanno preso il controllo della valle
dello Svellt, il numero di viaggiatori che va e viene
da Gashok non è più quello di un tempo. Alla locanda
gli eroi possono apprendere che né uomini né nani
sono i benvenuti presso gli elfi, e non è il caso di
avventurarsi nella loro foresta a meno che non vi sia
una ragione pressante per farlo; l’unico che aveva
rapporti regolari con loro era Alrik il mercante, ma
pare che ora sia stato imprigionato ad Aumondo,
dove si trova da diversi mesi. C'è un sentiero nella
foresta che si stacca dalla strada principale un po' a
sud di Casalcollina e va verso la riva del Lorsol. Al di
là del ruscello ci sono vari sentieri che si addentrano
nel territorio degli elfi.
L’emporio di Alrik (d)
Questa bottega appartiene ad Alrik ed era molto
popolare tra i viaggiatori di passaggio, da cui il
mercante acquistava le merci più svariate. In cambio
potevano trovare pellicce, oggetti in cuoio, cotone,
archi e strumenti musicali elfici, che Alrik riusciva a
procurarsi grazie ai buoni rapporti con il popolo
dalle orecchie a punta. Da ormai alcuni mesi,
tuttavia, Alrik è scomparso. Si era recato nel bosco
in una delle sue visite al villaggio di Aumondo ma
qualcosa è accaduto tra lui e gli elfi, che sembra lo
tengano prigioniero. La gente non dispera che possa
tornare, e per questo nessuno ha toccato il suo
negozio.
La bottega del sole (e)
Poco più di una rivendita di attrezzi e provviste, di
cui si servivano pressoché esclusivamente i locali, la
bottega di Giarna è ora diventata l’unico negozio del
villaggio. Ha assorbito parte del giro di affari di Alrik,
ma Giarna non ha le sue connessioni con gli elfi e
quindi vende oggetti molto più comuni. Vista la fine
di Alrik, gli va bene così – anche se da lui i viaggiatori
non possono certo trovare i prodotti di artigianato
elfico che trattava il suo concorrente.
La casa del capovillaggio (f)
Voltorno ha una figura imponente e indossa un
mantello e un berretto di velluto, tirato basso sulla
testa per nascondere l'attaccatura dei capelli. Le
rughe sulla fronte gli conferiscono un aspetto severo
e possente, ma c'è una vivacità nei suoi occhi che
spiega come mai l’uomo sia il capo indiscusso e
rispettato di questa piccola comunità. Se gli eroi lo
incontrano, li saluta frettolosamente, preoccupato
per l’attacco dei lupi. Se però intuisce che i
personaggi hanno intenzione di fermarsi a
Casalcollina, e non sono solo di passaggio, prenderà
seriamente in considerazione l’idea di chiedere loro
aiuto. In cambio, potrebbe accompagnarli nella
foresta, per incontrare gli elfi silvani.
La casa di Kruger (g)
Una casetta modesta, con un recinto che cinge un
giardino e un piccolo orticello. L’erba è macchiata di
sangue, dove i lupi hanno aggredito le caprette del
vecchio.
La tana dei lupi
Se gli eroi decidono di dare la caccia ai predatori, la
prima cosa da fare è cercare le loro tracce. I quattro
lupi grigi hanno trascinato le capre del povero
Kruger nel fitto della foresta, a circa venti minuti di
cammino dal villaggio. Per trovare il luogo dove si
sono fermati per sbranare le loro prede occorre una
prova cumulativa su Tracce (Animali). È facile seguire
le tracce proprio per via delle capre, per cui è
sufficiente una prova Semplice: gli eroi avranno a
disposizione 10 tentativi, ciascuno dei quali richiede
5 minuti di ricerca. Con un successo parziale (LQ 6)
riusciranno a raggiungere il luogo in cui si trovano i
resti dei due animali che hanno già divorato; con un
successo totale (LQ 10) saranno in grado di scoprire
anche la tana dove riposano, poco distante, dove si
trova la carcassa della terza capretta. In caso di
fallimento critico, gli eroi seguiranno le tracce
sbagliate che li condurranno alla tana di un grosso
cinghiale, piuttosto contrariato dalla loro presenza.
I lupi in questo momento si sono allontanati per
andare a bere l’acqua di un vicino ruscello, che dista
una quindicina di minuti. Gli eroi possono decidere
di seguire nuovamente le loro tracce: questa volta la
prova sarà però Impegnativa e dunque avranno solo
7 tentativi a disposizione. Con un successo totale
arriveranno a ridosso degli animali senza che questi
abbiano percepito la loro presenza, potendo quindi
Il tumulo di Kith-Kanan
 attaccare di sorpresa. Con un successo parziale, si
imbatteranno nei lupi mentre stanno facendo
ritorno alla tana e lo scontro sarà inevitabile, perché
questo è il loro territorio.
In alternativa il gruppo potrebbe decidere di
appostarsi nei pressi della tana e tendere una
trappola agli animali. Gli eroi possono nascondersi
con una prova su Furtività. Se qualcuno non è
soddisfatto dell’esito, può ripeterla prendendosi un
altro quarto d’ora (i suoi compagni si accorgono che
non è nascosto bene). Dopo 1D6/2 ore i lupi faranno
ritorno: se con una prova su Percezione (un tiro solo
per tutto il branco, sfruttando il vantaggio del loro
eccezionale olfatto) otterranno un LQ superiore a
quello del peggiore degli eroi, ne scopriranno la
presenza e non saranno quindi colti di sorpresa.
Descrizione e punteggi dei lupi (ed eventualmente
del cinghiale) si trovano nell’Almanacco di
Aventuria. È molto probabile che l’esito di un
combattimento con questi animali sia la loro fuga; se
gli eroi riescono ad eliminare almeno due dei lupi,
sarà sufficiente perché i superstiti rinuncino ad
insidiare il bestiame di Casalcollina. Tuttavia, lo
scontro con il piccolo branco ha attirato l’attenzione
dei guardiani della foresta…
I custodi della radura
Mentre tornano al villaggio dopo aver dato la caccia
ai lupi, o comunque se si avventurano nella foresta,
gli eroi vengono avvicinati da una pattuglia di 4
custodi della radura elfici. Sono guidati proprio da
Verhanna Lunargento (i loro punteggi sono nella
sezione Personaggi e creature). Se il gruppo la ha
aiutata, Verhanna li riconoscerà e spiegherà ai
compagni di averli già incontrati. Ciò non impedirà
ai custodi di indagare, con fare gentile ma fermo, per
quale ragione siano entrati nel bosco. Se gli eroi
dicono la verità non hanno nulla da temere. Tuttavia
gli elfi fanno capire chiaramente che non vedono di
buon occhio che degli stranieri si aggirino armati
per la loro foresta, e invitano il gruppo a non
addentrarsi ulteriormente nel Faggeto argentato.
Gli eroi potrebbero anche chiedere di poter visitare
Aumondo per ottenere informazioni sulla statuetta.
La reazione dei custodi tradirà un evidente
imbarazzo. Verhanna acconsentirà ad
accompagnarli solo se davvero ben disposta nei loro
confronti: gli eroi dovranno superare una prova su
una adeguata competenza sociale con LQ almeno
pari a 2 (con un bonus di +2 se il personaggio è un
elfo), o in alternativa con un tiro su INT/CAR/CAR.
Con LQ 1, l’elfa prometterà di riportare agli abitanti
del villaggio la richiesta, ma nel frattempo gli eroi
dovranno attendere a Casalcollina. In caso di prova
25 Il tumulo di Kith-Kanan
fallita, opporrà un rifiuto e attenderà che il gruppo
torni sui propri passi.
Gli incubi di Verhanna
Comunque vadano le cose, la vicinanza dell’idolo di
giada non tarda a far sentire i suoi effetti. La sua
presenza torna a rafforzare l’incantesimo che ha
tenuto il tumulo nascosto per tutti questi anni; di
contro, essa viene chiaramente avvertita dallo
spirito di Porthios, mai del tutto sopito dopo che la
statuetta è stata portata via dal Faggeto argentato.
Per il malvagio stregone è quasi insopportabile
percepire l’oggetto che potrebbe disperdere
nuovamente la sua coscienza nell’oblio, qualora un
abitante della foresta sorgesse come suo nuovo
custode. Al tempo stesso, egli lo brama perché, se
esso dovesse entrare nel tumulo, potrebbe
finalmente liberarlo dalla sua prigionia.
Porthios deve trovare un modo per attirare a sé
l’idolo di giada. Fa appello ad ogni briciolo rimasto
del suo potere e si aggrappa all’ultimo individuo
vivente che ha incontrato, suscitando nella mente di
Verhanna incubi legati al cinghiale demoniaco da lui
posseduto decenni orsono. L’elfa si ritrova a vagare
durante il sonno, e riaffiorano il dolore e la
frustrazione per non essere riuscita a vendicare la
morte di Tamariel. Porthios deve solo proiettare
nelle visioni di Verhanna qualche frammento di
verità, così da stabilire un chiaro legame tra l’idolo e
la mostruosa creatura cui per tanto tempo ha dato la
caccia. L’esploraselve non confida a nessuno i propri
turbamenti, ma fa appello a tutta la considerazione
di cui gode presso il clan della Luce lunare perché
agli eroi sia consentito di entrare nel Faggeto
argentato. Spera infatti che servendosi della
statuetta possa finalmente scovare ed uccidere il
cinghiale demoniaco. Gli argomenti che porta per
convincere il consiglio dei saggi dipendono da ciò
che gli eroi le avranno rivelato. Vi sono pareri
discordanti ma alla fine il permesso viene accordato
proprio grazie a Fiana Luce Lunare, che rispetta
molto Verhanna: il capo del villaggio percepisce
l’inquietudine dell’esploraselve e desidera che possa
trovare un po’ di pace.
Un paio di giorni più tardi, una piccola delegazione
fa visita a Casalcollina. È costituita dalla stessa
Verhanna e da Sithas, un custode della radura, che
hanno il compito di scortarli ad Aumondo. Gli
abitanti del villaggio assistono sorpresi, non
sapendo bene che pensare: dopo che Alrik è stato
imprigionato, i rapporti tra gli umani e le orecchie a
punta si sono molto raffreddati.

Il sentiero nel cuore verde
Aumondo si trova nel profondo della foresta, alle
pendici del Sass de la Salamander occidentale. La via
più diretta per raggiungerlo da Casalcollina è
attraverso la foresta e richiede un paio di giorni: un
sentiero conduce al fiume Lorsol, dove si trova un
bivacco in prossimità di un guado. Da lì occorre
proseguire facendosi strada lentamente tra la fitta
vegetazione, con nessun punto di riferimento per
orientarsi. Aumondo dista solo otto miglia dal
bivacco, ma chi non conosce la foresta come le
proprie tasche impiegherà una giornata intera di
cammino per raggiungerlo – ammesso che non si
perda nel mare verde che lo circonda.
Il guado sul Lorsol
Un’alternativa, più lunga ma all’incirca della stessa
durata, consiste nel proseguire per un po’ lungo la
strada fino al villaggio abbandonato di Tunata,
abbandonato dagli uomini quasi due secoli fa e ora
dimora di una comunità di trogloditi. Gli elfi tuttavia
preferiscono di gran lunga prendere subito il
sentiero nel bosco.
Durante la notte, Verhanna fa in modo di avvicinare
chi tra gli eroi custodisce l’idolo di giada. Vuole
sapere tutto ciò che gli eroi conoscono sulla
statuetta; se vi faranno cenno, non sarà difficile
associare l’identità di Murgol al mago malvagio che
molti anni prima uccise Anaya. Il mago, la statuetta,
il cinghiale… tutto sembra collegato. Ma come?
Verhanna è confusa e turbata, e non sa come agire.
Potrebbe condurre gli eroi da Fiana e dai saggi
anziani del suo clan, ma se loro dovessero avere un
piano è pronta a fare di tutto pur di scoprire la verità
sulla malvagia creatura sfuggitale per troppo tempo.
Ad esempio, gli eroi potrebbero proporre di recarsi
con la statuetta nella zona del bosco in cui il
cinghiale demoniaco uccise Tamariel e fece perdere
le sue tracce [in questo caso il Narratore deve andare al
Capitolo 4]. Sithas non è d’accordo su qualunque
iniziativa che preveda un gruppo di avventurieri a
piede libero nella foresta degli elfi, ma il suo rispetto
per Verhanna è tale che non la ostacolerà. Si
separerà però dagli altri per andare ad avvisare
Fiana circa le intenzioni degli eroi.
Al cospetto di Fiana
Vista di Aumondo
Le abitazioni del piccolo villaggio di elfi silvani sono
costruite sugli alberi nei pressi di una radura, piena
di fiori di luna. Da essa prende il nome il clan della
Luce Lunare, di cui Fiana è il capo indiscusso. Al loro
arrivo, gli eroi sono immediatamente condotti da lei.
L’elfa ha l’aspetto di una splendida fanciulla – ma gli
eroi dovrebbero ben sapere che il corpo degli elfi è
insensibile al passare del tempo.
Il suo abbigliamento, in tutto e per tutto simile a
quello degli altri custodi – non tradisce il suo ruolo
di capo se non per gli splendidi gioielli di pietra di
luna. Di contro, il suo sguardo risoluto e la sicurezza
di chi è abituato al comando sono evidenti non
appena si rivolge agli eroi. Il suo atteggiamento non
è apertamente ostile ma manifesta una certa
diffidenza per gli stranieri. La presenza degli eroi è
tollerata (per via di Verhanna) ma non gradita, a
meno che il gruppo non sia costituito da elfi – ed in
particolare se tra di loro dovessero esserci dei nani.
Fiana interroga gli eroi sulla statuetta, interessata ad
ogni briciolo di informazione in loro possesso. Per il
momento non ritiene di condividere con loro alcuna
informazione, in attesa di discutere della cosa con i
saggi del villaggio e con Verhanna. Al termine della
conversazione, chiede loro di fermarsi nel villaggio,
chiarendo che non devono allontanarsi finché non
avrà preso una decisione sul da farsi.
Il tumulo di Kith-Kanan
 Mappa di Aumondo

Cosa pensa Fiana:

“Il Sass de la Salamander è la nostra casa. Noi elfi
siamo un popolo pacifico, ma degli umani non ci si
può mai fidare del tutto.”

“Le cotenne nere minacciano di sradicare tutti i

popoli civilizzati. Se non vengono fermati, non
saremo al sicuro dalla feccia orchesca nemmeno qui
nel Sass de la Salamander!”

“I nani non sono di norma ammessi qui, e per una

buona ragione. Se permettiamo loro di diffondersi
in quest'area, la nostra foresta diventerebbe come le
loro terre.”

“Se Verhanna garantisce per voi, potete

accamparvi nel villaggio. Qui siete al sicuro, anche
senza un tetto sopra la testa. Guardatevi intorno:
ogni cespuglio è una tavola apparecchiata.”

27 Il tumulo di Kith-Kanan
 evitare che fosse punita; è consapevole che sia stata
Aumondo la sua insistenza, frutto di una sciocca infatuazione,
Il villaggio conta 8 grosse capanne costruite su un a creare questa situazione. Fiana avrebbe anche
gruppo di enormi alberi vicini, e collegate da ampie lasciato correre la cosa, ma l’ostacolo maggiore è la
passerelle. Gli edifici non appartengono ad alcuna famiglia della ragazza. Il padre, Lunarion, ha sempre
famiglia o individuo: gli elfi vanno e vengono tra il osteggiato quella che giudica una apertura eccessiva
villaggio e la foresta, condividendo gli alloggi, il cibo della piccola comunità
e gli oggetti secondo le necessità del momento. Per di Aumondo nei
questa ragione è impossibile definire in modo confronti dei vicini
preciso il numero di abitanti, che si attesta umani, che per lui è
comunque intorno a qualche decina. Al centro badoc. Per lui,
dell’albero più grande si trova un cerchio di pietre ammettere che proprio
che funge da luogo di ritrovo per le assemblee. La sua figlia abbia
capanna più vicina è quella che ospita Fiana, in cui incoraggiato le
ha ricevuto gli eroi al loro arrivo nel villaggio. attenzioni di un
mezzorecchie, sarebbe
Gli elfi silvani sono gentili con gli stranieri che Fiana
fonte di grandissima
ha deciso di ospitare. La maggior parte degli abitanti
vergogna. La situazione
ignora al momento il motivo della loro visita e
è comunque fonte di
guarda agli eroi con una certa curiosità. Non saranno
imbarazzo per molti,
certo loro a fare il primo passo, ma parleranno
che hanno il sospetto
volentieri con gli avventurieri, anche se non tutti
che le cose siano andate
conoscono bene il Garetiano. Naturalmente questi
diversamente da quanto
contatti saranno più facili nel caso tra gli eroi ci sia
riferito da Ulvian, nota
qualche elfo; un nano sarà invece guardato con una
per la sua leggerezza.
certa diffidenza.
Ulvian La ragazza ha
Una capanna si trova in disparte, su un albero
ovviamente una grossa responsabilità nell’accaduto
isolato, ed è collegata al resto del villaggio da una
e si sente molto in colpa per quanto capitato ad Alrik
passerella. Se gli eroi si avvicinano, scopriranno che
per causa sua; non ha però idea di come risolvere
al suo interno c’è una cella chiusa da un’inferriata: è
questa situazione senza doversi rimangiare tutto e
il luogo in cui Alrik, il commerciante di Casalcollina,
finire a sua volta nei guai. Gli eroi possono scoprire
viene tenuto prigioniero ormai da alcuni mesi. Gli
quanto accaduto se parlano con Alrik (nessuno
elfi lo trattano dignitosamente, non facendogli
impedirà loro di farlo). Se sembrano prendere a
mancare cibo, acqua e riparo; alcuni si fermano a
cuore il destino del prigioniero, potrebbe essere la
parlare con lui di tanto in tanto.
stessa Ulvian ad avvicinarli di nascosto per chiedere
il loro aiuto.
La prigionia di Alrik
La colpa di Alrik è di essersi invaghito di una Magie antiche e sconosciute
fanciulla elfica che aveva visto danzare nel Faggeto
A meno che gli eroi non agiscano prima a riguardo
argentato, perdendo completamente la testa per lei.
della statuetta, il giorno seguente vengono di nuovo
Ulvian, questo il suo nome, ha dapprima trovato
convocati alla presenza di Fiana. Con l’elfa ci sono
divertente la cosa, assecondando l’uomo. Poi però la
anche Verhanna e Ambrodel, la tessimagie più
situazione si è fatta seria, Alrik sempre più
capace del villaggio. Fiana vuole che Ambrodel
insistente, e la ragazza ha iniziato a provare
esamini l’idolo di giada, per scoprire la natura della
crescente imbarazzo per questa relazione, cercando
magia con cui è stato incantato.
di evitare Alrik. Lui ha tentato allora di farle avere
un messaggio appassionato, purtroppo scoperto Ambrodel inizia a sondare l’oggetto, accorgendosi
dalla famiglia di Ulvian. Vergognandosi di aver dato subito di come esso contenga una serie di
confidenza ad un umano, la ragazza ha negato ogni incantesimi, disposti uno sull’altro come gli strati di
cosa accusando il povero mercante di averla una cipolla. È molto difficile riuscire a sondare i più
molestata ripetutamente. Solo i suoi – in precedenza profondi senza interferire con quelli in superficie.
ottimi – rapporti con gli elfi di Aumondo gli hanno L’elfa intuisce che quello più esterno ha un effetto
risparmiato un destino peggiore, ma Alrik è negativo sul proprietario dell’idolo, ma è legato ad
comunque stato imprigionato. Fiana è la prima ad altre magie sottostanti che sembrano invece avere
avere dei dubbi sulla versione riferita da Ulvian, ma un carattere di occultamento e protezione; inoltre, è
Alrik non ha voluto contraddire la ragazza per convinta che il tutto sia opera di un tessimagie

Il tumulo di Kith-Kanan
 elfico. Anzi, probabilmente di più tessimagie,
oppure di qualcuno di incredibilmente abile – ben
oltre la portata delle capacità di Ambrodel.
Ambrodel
L’elfa spende qualche ora per esaminare alla
statuetta, giungendo alla conclusione che sarebbe
imprudente proseguire oltre. Ha già ora il timore
che le sue indagini possano aver interferito con gli
incantamenti preesistenti, di cui ignora la natura.
In effetti, le cose stanno proprio così. La sua analisi
magica ha disperso una piccola parte dell’energia
dell’incantesimo che tiene Porthios prigioniero. È
ben lungi dall’essere infranto, ma l’antico stregone è
attento e non aspettava altro per proiettare la sua
coscienza nuovamente al di fuori della prigione in
cui è stato rinchiuso per tutto questo tempo. Il
tramite corporeo di questa fuga è nuovamente il
terribile cinghiale demoniaco, una creatura ormai
contaminata irrimediabilmente dalla magia oscura
di Porthios. Egli sa che, per ritrovare la libertà, deve
condurre il custode della statuetta al tumulo di Kith-
Kanan. Questo sarà il compito della belva.
Ambrodel, senza celare disappunto e
preoccupazione, riconsegna l’idolo agli eroi. Non ha
alcuna attenzione di subire gli effetti del suo
possesso. Parla brevemente con Fiana, che annuisce
prima che la tessimagie se ne vada per riposarsi e
riflettere su quanto ha scoperto.
Il risveglio del cinghiale
La ricerca degli eroi sembra essere ad un punto
morto, ma le cose si stanno per smuovere
rapidamente. Dopo qualche ora, Sithas giunge
trafelato ad Aumondo, portando con sé un
compagno seriamente ferito – anche se non in
29 Il tumulo di Kith-Kanan
pericolo di vita. Sembra che il terribile cinghiale sia
tornato ad infestare la foresta, attaccando i due
custodi per poi darsi nuovamente alla macchia.
Verhanna chiede a Sithas se abbia ferito seriamente
la bestia, costringendola a fuggire, ma non è così;
l’elfa ne è sorpresa, perché l’animale in passato ha
dato prova di inaudita ferocia, infierendo sulle sue
vittime in preda al desiderio di infliggere morte e
dolore, e sopportando molte ferite prima di
abbandonare la lotta. Questo dettaglio passa
comunque in secondo piano rispetto alla notizia che
il cinghiale è riapparso, dopo tanto tempo.
Verhanna è al tempo stesso sconvolta ed eccitata.
Nulla può trattenerla dal dare la caccia al mostro che
ha ucciso il suo compagno Tamariel. Si fa spiegare da
Sithas dove è avvenuto l’attacco: il luogo, situato nel
profondo del Faggeto argentato, non dista molto
dalla zona in cui anni prima la custode perse le
tracce del cinghiale [in prossimità del tumulo]. Fiana è
molto preoccupata perché sa che Verhanna non si
tirerà indietro di fronte ad alcun rischio pur di
stanare la malvagia creatura. Se non si sono già fatti
avanti, il capo del villaggio chiede agli eroi di unirsi
a Verhanna nella caccia al cinghiale. Non vuole
rischiare di perdere l’amica, ma non può permettersi
di mandare i pochi custodi disponibili lasciando
sguarnito Aumondo ora che una pericolosa minaccia
si è concretizzata.
Scontro e fuga
Porthios rimane nei dintorni del luogo in cui ha
attaccato i due custodi. Il suo scopo è quello di
attirare la statuetta sino al tumulo dove è
imprigionato. Verhanna ha capito di quale zona si
tratta dal racconto di Sithas, e poi è sufficiente
seguire le tracce della belva con una prova su Tracce
(Animali), con un bonus di +1 viste le dimensioni
dell’animale.
Il cinghiale ha però un notevole vantaggio sugli eroi:
è in grado di percepire la vicinanza dell’idolo di
giada, e sente quindi quando il suo proprietario sta
arrivando. A quel punto si tiene pronto ad attaccare,
cercando se possibile di colpire personaggi isolati, e
soprattutto di attaccare di notte. Gli eroi si
accorgono dell’attacco se superano il suo LQ 1 con
una prova competitiva su Percezione (tenendo conto
di vantaggi o abilità speciali quali Vigilanza);
altrimenti, saranno colti di sorpresa.
Porthios cerca di infliggere più danni possibile fino
a quando il cinghiale non avrà perso il 50% dei PV. In
quel momento si darà alla fuga correndo
all’impazzata verso il tumulo di Kith-Kanan, dove
attenderà gli eroi con impazienza.
Capitolo 4: Il tumulo di Kith-Kanan
Il tumulo si trova nel Faggeto argentato, ad una
ventina di minuti dal luogo dello scontro. Verhanna
conosce benissimo questa zona, perché è il luogo in
cui il mostro le è già sfuggito una volta. È angosciata,
perché teme di perdere di nuovo le sue tracce.
Ma questa volta il proprietario della statuetta è
probabilmente con lei, e allora l’incantesimo che ha
tenuto celato così a lungo il tumulo viene meno.
Se così accade, Verhanna intuisce subito di essere in
un luogo che misteriosamente è sempre sfuggito alle
sue ricerche. Non si capacita di come non sia riuscita
a trovarlo, ma poi intuisce che una qualche magia
deve averla fatta deviare ogni volta che si
avvicinava; non può esserci altra spiegazione.
Mappa del tumulo di Kith-Kanan
Quello che importa, però, è che ora ha trovato il suo
nemico. Il mostro è lì, sulla sommità di una piccola
collina (a). Fissa con fierezza i suoi cacciatori, pronto
all’ultima battaglia. Li attende, a meno che non
attacchino da lontano – in quel caso, si lancia in una
carica forsennata. Il cinghiale demoniaco continua a
lottare finché non scende sotto il 25% dei PV: a quel
punto, lo spirito di Porthios abbandona la creatura
che si accascia esanime al suolo. Gli eroi
comprendono chiaramente che non sono state le
ferite ricevute ad abbattere il mostro. Verhanna è
sorpresa, e incredula, e sconvolta; crolla in
ginocchio singhiozzando.
Il momento è molto delicato. Porthios è vicinissimo
alla libertà, ma se gli eroi dovessero andarsene ora,
portando via la statuetta, rimarrebbe imprigionato.
Per lui è vitale che gli eroi entrino nel tumulo, cui si
accede da una porta doppia di pietra alla base della
collina (b), lateralmente rispetto alla direzione da
cui provengono. Si tratta di un antico luogo di
sepoltura, ora contaminato dalla malvagità dello
stregone traditore. Diverse possono essere le
motivazioni che spingono gli eroi a varcare la soglia:
Per qualche personaggio potrebbe essere la
semplice curiosità. Il cinghiale li ha
condotti presso delle antiche rovine che
attendono solo di essere esplorate per
svelare arcani misteri e finalmente scoprire
l’origine della statuetta.
Verhanna, ripresasi, è favorevole ad
entrare: non è convinta del modo in cui il
cinghiale è caduto e teme che possa solo
essere questione di tempo prima che il male
ritorni. Occorre estirparlo, ora che è
indebolito.
Se gli eroi hanno qualche animale
domestico o famiglio, Porthios potrebbe
approfittarne per prenderne
temporaneamente il controllo e attirarlo
nel tumulo, approfittando di un passaggio
scavato da una Scolopendra Mortuaria (c).
Il passaggio è appena visibile sotto ad
alcune rocce vicine ma è troppo piccolo per
consentire ad un personaggio di infilarvisi.
In alternativa, potrebbe possedere la stessa
scolopendra, che gli eroi possono
intravedere mentre si infila nel sottosuolo.
Se il gruppo dovesse rinunciare ad entrare, non
accadrà nulla… per ora. Rimarranno ignari della vera
natura della statua, e il male continuerà a covare nel
sottosuolo, in attesa di poter uscire.
L’interno del tumulo
Questo luogo è rimasto occultato per secoli agli
occhi dei viventi. Al suo interno si trovano le spoglie
di Kith-Kanan, possedute dallo spirito di Porthios, la
pantera alata un tempo cavalcata dal re ed un
manipolo di scheletri guerrieri che lo stregone è
riuscito a rianimare; inoltre, nella parte non sigillata
dall’incantesimo degli elfi, si sono intrufolate alcune
creature. Per aprire la pesante porta doppia di
pietra, bloccata dal tempo, è necessario superare
una Prova di forza con LQ 2; due eroi possono unire le
forze per spingerla. L’interno è completamente buio,
con l’aria fredda e carica di un odore malsano. Eroi
dotati di sensi arcani o mistici percepiscono una
forte aura malvagia. L’altezza degli ambienti è
variabile da un paio di metri nei passaggi fino a circa
doppio nelle sale più grandi. Le pareti sono scavate
nella roccia, e ricoperte di terra e concrezioni
formatesi in qualche punto in cui l’acqua si è fatta
strada.
Il tumulo di Kith-Kanan
 L’interno del tumulo di Kith-Kanan
Ingresso (1)
Il pavimento di questa sala è occupato dai cadaveri
della guardia scelta di Kith-Kanan, periti secoli fa e
ormai ridotti a scheletri. Le loro armi e armature
sono consumate dal tempo e inutilizzabili; le stesse
ossa sono state mangiucchiate. Originariamente
questo ambiente comunicava con i vicini tramite
alcuni passaggi chiusi da porte di pietra: ne rimane
in piedi solo una, anche se mezza divelta. In alcuni
punti le pareti presentano delle aperture scavate
(indicate sulla mappa), larghe circa un passo. Sono
opera di una scolopendra mortuaria (descritta a pag.
162 dell’Almanacco); l’animale si è introdotto nel
tumulo, attratto dalla presenza di resti che
purtroppo per lei non offrono grande nutrimento. È
affamata, e se gli eroi dovessero dividersi non esita
ad attaccare il gruppo meno numeroso, cercando di
arrivar loro alle spalle di soppiatto. Se le cose
dovessero mettersi male, cerca di fuggire in una
delle gallerie.
Stanza (2)
La porta di questa piccola stanza è sbarrata
dall’esterno. È stato Porthios a chiuderla, sfruttando
uno scheletro rianimato temporaneamente, per
imprigionarvi dentro due Ghul. Le due creature
erano riuscite ad introdursi nei sotterranei
attraverso uno dei passaggi scavati nel terreno. Lo
stregone non poteva permettere che un po’ alla
volta rosicchiassero le preziose ossa dei caduti. È
31 Il tumulo di Kith-Kanan
possibile trovare la descrizione e i punteggi dei Ghul
nel Compendio di Gwaedin. La presenza degli eroi li
ha risvegliati dal loro torpore e sono pronti ad
assalire chiunque entri dalla porta. Sono
incredibilmente affamati e non smettono di
combattere sino a che non riescano a procurarsi
della carne, o non vengano uccisi.
Stanza della memoria (3)
La pesante porta di pietra di questa stanza è chiusa a
chiave. Per aprirla occorre scassinare la serratura,
con una prova riuscita su Scassinare o utilizzando
mezzi magici. La stanza è vuota, salvo che per un
leggio su cui è appoggiato un rotolo, contenente una
pergamena arrotolata. Su di essa, vergata in Isdira, è
narrata la storia di Kith-Kanan, come descritta
nell’Antefatto. Un’altra porta di pietra, priva di
serratura, conduce nella stanza successiva.
Stanza del globo (4)
Al centro di questa piccola sala, sorretto da un
ingombrante treppiede dorato, si trova un globo di
cristallo. La sua superficie liscia emana una luce
verdastra, che diviene più intensa se si avvicina ad
esso l’idolo di giada. Fissando il globo, dopo alcuni
istanti è possibile intravedere una vista aerea
dell’area che circonda il tumulo. Una prova riuscita
su Arti magiche (rituali) rivela che questo artefatto è
l’involucro che custodisce il potente incantesimo
che ha sigillato la tomba di Kith-Kanan, occultando
il tumulo alla vista e tenendo Porthios prigioniero Stanza del trono (7)
per secoli. Gli eroi devono decidere cosa fare:
infrangere il globo è l’unico modo di proseguire nel
corridoio che conduce al cuore del sotterraneo.
Facendo questo, però, viene meno la magia che ha
rinchiuso il male per tutto questo tempo, e gli
avventurieri divengono l’unico ostacolo che lo
separa dal mondo esterno.

Corridoio (5)
La porta di pietra che blocca l’accesso a questo
passaggio è stata sigillata magicamente dagli elfi
quando hanno imprigionato Porthios, secoli orsono.
La magia è più forte di qualunque tentativo,
mondano o arcano, di sbloccare il passaggio.
Un’iscrizione in Isdira legge: “Siano maledetti i seguaci
di dhaza”. Se gli eroi infrangono il globo nella stanza
4, la porta può essere aperta e rivela un lungo e
spoglio corridoio, che termina davanti ad una porta
identica alla precedente.

Stanza di guardia (6)

Al centro di questo locale, spalle contro spalle e
rivolti verso i quattro angoli della stanza, si trovano
gli scheletri rianimati di altrettanti guerrieri elfici,
un tempo appartenenti alla guardia personale di
Kith-Kanan. Porthios li ha trasformati in guardiani
non morti, temibili perché conservano parte delle
capacità e dell’equipaggiamento che possedevano in
vita. Essi rimangono completamente immobili sino a
che qualcuno non oltrepassi la linea immaginaria
che divide a metà la stanza lungo la sua diagonale (o
finché non vengono attaccati): a quel punto, si
avventano senza esitazione sugli intrusi,
combattendo finché non vengono abbattuti. I loro
punteggi sono riportati nella sezione Personaggi e
creature. Le loro armi e armature sono arrugginite e
meno efficaci (-1 PImp, -2 Pro). Ogniqualvolta una
parata dello scheletro o del suo avversario abbia
successo, il Narratore lancia 2D6: se esce 2, l’arma è
irrimediabilmente danneggiata. Se non ce ne sono
altre a disposizione, lo scheletro continuerà a
combattere a mani nude. Di contro, se le ferite
causate dalle armi arrugginite non vengono curate,
esiste il 10% di possibilità (1-2 su 1D20) che gli eroi
contraggano la Febbre traumatica (descritta a pag. 127
dell’Almanacco di Aventuria.
La pantera alata di Kith-Kanan
In questa enorme sala, su un massiccio piedistallo
proprio di fronte all’ingresso, si trova una statua che
raffigura una pantera alata. Una difficile prova su
Percezione, con un malus di -3, rivela che la statua è
in realtà una creatura vivente, la chimera un tempo
cavalcata da Kith-Kanan e da secoli pietrificata in
una stasi che sta per essere bruscamente interrotta.
L’oscurità della parte settentrionale della stanza cela
infatti il terribile nemico che attende gli eroi: su un
trono di pietra siede lo scheletro di Kith-Kanan,
posseduto dallo spirito di Porthios. Come gli elfi
della sua guardia indossa una corazza i cui
ornamenti sono stati divorati dalla ruggine, salvo
che per un grosso smeraldo sulla cintola. Le mani
ossute serrano una spada bastarda, con la punta
appoggiata a terra; l’elsa dell’arma è a sua volta
impreziosita da due smeraldi. Il metallo riluce come
se il tempo non fosse passato, la lama forgiata con
una lega assai più nobile delle armi comuni.

Bastarda di Kith-Kanan (2M): PImp 1D6+5, Soglia

AGI/FOR 14, Mod. Att/Par +1/0, Raggio Medio, Peso 1.5
sassi, Lunghezza 110 mezzedita, Prezzo 100 Ducati
(inclusi i due smeraldi del valore di 20 Ducati ciascuno)

Il tumulo di Kith-Kanan
 Con un ghigno grottesco, lo scheletro si alza e si fa
avanti minaccioso, rivolgendosi agli eroi con una
voce spettrale: “Fatevi avanti!”. Porthios ha un solo
obiettivo: la libertà. Non esiterà a passare sopra i
cadaveri degli eroi per raggiungerla, ma se dovesse
intravedere una possibilità di superarli e uscire, ora
che finalmente può lasciare il tumulo, non se la farà
sfuggire: abbandonerà lo scontro e si darà alla fuga.
Ovviamente questo è possibile se fuori è buio, e se ha
a disposizione una cavalcatura con cui allontanarsi
prima che gli elfi possano catturarlo. Il suo mezzo di
trasporto è la pantera alata, che dopo un paio di
turni di combattimento dall’inizio di un eventuale
scontro con gli eroi si rianimerà, ritornando in carne
ed ossa. Dovrà superare una prova su Percezione per
rendersi conto della situazione, per poi unirsi alle
spoglie violate del suo padrone nella battaglia.
Cercherà di difenderlo a costo della sua vita, non
accorgendosi che ciò che anima lo scheletro di
Kith-Kanan è lo spirito del malvagio Porthios, che ne
ha causato la sconfitta e la morte. Se lo stregone
dovesse cadere, si libererà dalla sua influenza e
smetterà di combattere.
Porthios e Kith-Kanan
Quando lo stregone caduto, Porthios, comprese
di essere stato imprigionato, decise di
compiere un estremo rituale. Con l’inganno
ottenne l’aiuto degli ultimi soldati rimasti
fedeli a Kith-Kanan, dicendo loro che avrebbe
cercato di salvare la vita del capo morente. In
realtà sottrasse loro la forza vitale e rinunciò al
proprio corpo mortale (consumato dalla
magia) per assumere una forma astrale che
conservasse la sua essenza per un tempo
indefinito, mantenendo la capacità di
interagire con il mondo fisico grazie alla
possessione di altre creature (vive o morte,
come nel caso del cinghiale o delle spoglie di
Kith-Kanan).
Il suo controllo sui corpi che occupa non è
perfetto, ed è per questo che alcuni suoi
punteggi sono inferiori a quelli degli altri
scheletri guerrieri, nonostante le abilità
originarie del corpo di Kith-Kanan. In
compenso Porthios ha mantenuto la temibile
capacità di lanciare incantesimi, di cui fa uso
durante lo scontro con gli eroi. Se questi
dovessero sconfiggerlo, viene meno ciò che
ancora lo spirito di Porthios a Dere,
disperdendolo nel limbo. Per pochi momenti
riaffiora lo spirito di Kith-Kanan, finalmente
libero dalla nefasta influenza di Porthios. Egli si
duole di aver causato tanto male lasciandosi
dominare dallo stregone, e ringrazia gli eroi
perché finalmente potrà trovare pace.
33 Il tumulo di Kith-Kanan
I punteggi di Porthios e della pantera alata sono
riportati nella sezione Personaggi e creature.
Lo scontro può finire in tre modi:
Gli eroi riescono a sconfiggere Porthios,
neutralizzando in questo modo anche la
pantera alata: vittoria! Gli elfi del Sass de la
Salamander e tutta Aventuria sono un
posto più sicuro, grazie a loro. Il segreto
dello stregone, capace di rianimare
spaventosi scheletri guerrieri, perisce con
lui.
Gli eroi combattono fino alla fine cercando
di arginare il nemico, ma hanno la peggio e
vengono uccisi. Che i Dodici abbiano pietà
delle loro anime coraggiose.
Gli eroi si rendono conto che non possono
fermare Porthios, o commettono l’errore di
lasciargli aperta una facile via di fuga. Lo
stregone sale in groppa alla pantera alata e,
con il favore dell’oscurità, si dilegua.
Purtroppo, a causa del loro fallimento, una
grave minaccia incombe ora su tutti quanti.
Sarà bene che informino Fiana
dell’accaduto.
Nel caso in cui Porthios e la pantera riescano a
fuggire, lo stregone potrebbe diventare un nemico
ricorrente o addirittura l’oggetto della prossima
missione degli eroi, determinati a rimediare al
pasticcio che hanno combinato.
Epilogo
Comunque sia andata, qui non c’è più niente per
loro. Ora che l’incantesimo è infranto, la
maledizione legata alla statuetta inizia a svanire [il
personaggio che la custodiva può liberarsi dello
svantaggio Sfortuna, purché spenda i PAvv
eventualmente ottenuti per lo Svantaggio]. Agli eroi non
resta che raccogliere eventuali feriti (o, i Dodici non
vogliano, caduti) e fare ritorno ad Aumondo, per
raccontare a Fiana cosa è successo. Se Verhanna è
rimasta con loro, dimostrerà immensa gratitudine.
È finalmente in pace con sé stessa, per la prima volta
dopo molto tempo. Una sensazione di vuoto riempie
il suo cuore, libero dai sentimenti che vi hanno
albergato per troppi anni; per questo motivo,
potrebbe desiderare di lasciare almeno per un po’ la
foresta e unirsi al gruppo di avventurieri, se lo
desiderano [potrebbe essere l’occasione per rimpiazzare
eventuali personaggi deceduti durante la lotta].
La giusta ricompensa
Al termine di ciascun capitolo, il Narratore può assegnare agli eroi un numero variabile di Punti Avventura,
in funzione di come si sono comportati.
Capitolo 1
Si può andare da 5 PAvv per aver scoperto informazioni utili sull’origine della statuetta e aver protetto Uli,
fino a 15 PAvv complessivi se gli eroi sgominano i banditi, assicurando Decius alla giustizia oppure
interferendo con le loro attività criminali tanto da costringerli a fuggire o a nascondersi.
Nel caso Decius Kleiber sia catturato, o comunque vengano fermate le scorribande dei suoi, ricevono anche
una ricompensa di ben 50 ducati da parte di Ailian Settefonti, con i ringraziamenti del magistrato e del
consiglio. Inoltre, se recuperano la collana di Ayesha e assicurano il ladro (o il mandante) alla giustizia, la
donna elargirà loro altri 10 ducati.
Capitolo 2
Anche qui si va da un minimo di 5 PAvv per le esperienze fatte durante il viaggio attraverso la steppa, fino a
10 PAvv se gli eroi ben si comportano con i banditi, la cobolda e Verhanna. In questo caso le uniche
ricompense materiali sono il bottino eventualmente sottratto ai banditi, ed il blocco di ferro meteoritico con
cui la cobolda cerca di farsi perdonare se gli eroi la aiutano a salvare la propria casa.
Capitolo 3
Questa parte dell’avventura torna ad essere potenzialmente più ricca di eventi ed esperienze. Rimangono i 5
PAvv come minimo se il gruppo riesce a trovare il tumulo (in caso contrario, sarà impossibile completare
l’avventura!). Il Narratore può inoltre elargire fino a 10 PAvv aggiuntivi a testa se gli eroi sono stati abili
nell’aiutare gli abitanti di Casalcollina: dipanando i dubbi di Baldus, eliminando la minaccia dei lupi o
addirittura riuscendo a risolvere la situazione ingarbugliata del povero Alrik.
Capitolo 4
Sconfiggere il cinghiale demoniaco, senza entrare nel tumulo, frutta comunque 5 PAvv a testa per aver
(temporaneamente) concluso questa vicenda. Farsi strada nel tumulo e arrivare a sconfiggere Porthios
consente anche qui di alzare la ricompensa individuale fino a 20 PAvv complessivi. Ciascuna delle spade e
delle corazze degli scheletri, pur arrugginita, conserva un notevole valore (300 e 400 talleri, rispettivamente)
per via della originaria fattura elfica. Lo smeraldo nella corazza di Kith-Kanan vale da solo 400 talleri, e la sua
spada molto di più. Fiana inoltre saprà generosamente ricompensare gli eroi se sconfiggeranno Porthios,
donando loro un oggetto di grande valore: potrebbe trattarsi di una pozione, un’arma, un oggetto incantato…
Il Narratore è libero di assecondare eventuali richieste dei personaggi, oppure può decidere da sé. Gli eroi
potrebbero anche chiedere la libertà per Alrik: Fiana non può ovviamente negare questa richiesta a chi ha
combattuto per proteggere il villaggio, ed è ben felice di trovare una maniera di risolvere la spiacevole
situazione creatasi con il povero mercante. In questo caso, sarà lui ad essere in debito con gli eroi e sarà ben
felice di offrire loro alcuni pezzi pregiati del suo inventario.

Il tumulo di Kith-Kanan
 Personaggi e creature
Scontrosa
Altezza: 1,73 passi.
Peso: 65 sassi.
COR 14 ACU 11 INT 13 CAR 10
DES 13 AGI 13 COS 12 FOR 14
PV 33 INI 14+1D6 Scv 7
Pro 1 Anm 1 Tnc 1 Mov 7
Ascia: Att 13 / Par 6 PImp 1D6+4 (medio)
Azioni: 1 Impiccio: 0 (-1 Mov/-1 Ini)
Svantaggi: Caratteristica negativa (Cupidigia,
Iracondia).
Abilità speciali: Colpo possente I, Finta I
Competenze: Arrampicarsi 6 (14/13/14),
Autocontrollo 5 (14/14/12), Controllo del corpo
5 (13/13/12), Furtività 9 (14/13/13), Nuotare 3
(13/12/14), Percezione 6 (11/13/13), Prova di
forza 7 (12/14/14), Forza di volontà 5
(14/13/10), Intimidazione 8 (14/13/10),
Parlantina 7 (14/13/10), Perspicacia 4
(11/13/10).
Decius Kleiber
Altezza: 1,88 passi.
Peso: 98 sassi.
COR 14 ACU 12 INT 13 CAR 12
DES 13 AGI 13 COS 13 FOR 15
PV 37 INI 14+1D6 Scv 7
Pro 1 Anm 2 Tnc 1 Mov 7
Mani nude: Att 12 / Par 6 PImp 1D6+1 (corto)
Sciabola: Att 15 / Par 9 PImp 1D6+3 (medio)
Azioni: 1 Impiccio: 0 (-1 Mov/-1 Ini)
Svantaggi: Caratteristica negativa (Cupidigia).
Abilità speciali: Colpo possente II, Finta I
Competenze: Arrampicarsi 7 (14/13/15),
Autocontrollo 7 (14/14/13), Controllo del
corpo 7 (13/13/13), Furtività 12 (14/13/13),
Nuotare 3 (13/13/15), Percezione 8 (12/13/13),
Prova di forza 9 (13/15/15), Forza di volontà 7
(14/13/12), Intimidazione 10 (14/13/12),
Parlantina 7 (14/13/12), Perspicacia 4
(12/13/12).
35 Il tumulo di Kith-Kanan
Nirakina
Altezza: 1,57 passi.
Peso: 45 sassi.
COR 13 ACU 13 INT 13 CAR 14
DES 12 AGI 13 COS 11 FOR 11
PV 27 INI 14+1D6 Scv 7
Pro 0 Anm 2 Tnc 1 Mov 8
Pugnale: Att 9 / Par 5 PImp 1D6+1 (corto)
Azioni: 1 Impiccio: 0
Vantaggi/Svantaggi: Avvenenza II,
Suscettibilità al freddo
Abilità speciali: Specializzazione in Ballare
Competenze: Arrampicarsi 2 (13/13/11),
Autocontrollo 2 (13/13/11), Ballare 10
(13/14/13), Controllo del corpo 6
(13/13/11), Furtività 5 (13/13/13), Nuotare
2 (13/11/11), Percezione 4 (13/13/13),
Prova di forza 3 (11/11/11), Forza di volontà
3 (13/13/14), Intimidazione 2 (13/13/14),
Parlantina 4 (13/13/14), Perspicacia 4
(13/13/14), Seduzione 10 (13/14/14).
Sephaidra Thrul
Altezza: 1,59 passi.
Peso: 53 sassi.
COR 14 ACU 12 INT 13 CAR 12
DES 13 AGI 15 COS 11 FOR 11
PV 27 INI 15+1D6 Scv 8
Pro 2 Anm 2 Tnc 1 Mov 8
Stocco: Att 15 / Par 8 PImp 1D6+3 (medio)
Azioni: 1 Impiccio: 1
Vantaggi/Svantaggi: Arroganza.
Abilità speciali: Prontezza di riflessi I, Stoccata
precisa II.
Competenze: Arrampicarsi 8 (14/15/11),
Autocontrollo 5 (14/14/11), Controllo del
corpo 8 (15/15/11), Furtività 8 (14/13/15),
Percezione 8 (12/13/13), Prova di forza 3
(11/11/11), Camuffamento 6 (13/12/15),
Forza di volontà 7 (14/13/12), Intimidazione
6 (14/13/12), Perspicacia 4 (12/13/12), Vita
da strada 10 (12/13/12).

Combattente
Altezza: 1,84 passi.
Peso: 82 sassi.
COR 15 ACU 10 INT 13 CAR 12
DES 12 AGI 13 COS 12 FOR 13
PV 29 INI 14+1D6 Scv 7
Pro 3 Anm 1 Tnc 1 Mov 8
Spada: Att 14 / Par 7 PImp 1D6+4 (medio)
Pugnale: Att 13 / Par 6 PImp 1D6+2 (corto)
Balestra: CD 13 PImp 1D6+6 (10/50/80) TR 6
Azioni: 1 Impiccio: 1 (-1 Mov/-1 Ini)
Vantaggi/Svantaggi: Ambidestrismo,
Attitudine per le armi (Spade), Fortuna I
Abilità speciali: Avanzata, Colpo possente I,
Combattere a due mani I, Prontezza di riflessi I
Competenze: Autocontrollo 6 (15/15/12),
Controllo del corpo 7 (13/13/12), Percezione 3
(10/13/13), Prova di forza 6 (15/13/13), Forza
di volontà 4 (15/13/12).
Orco rinnegato
Altezza: 1,65 passi.
Peso: 68 sassi.
COR 13 ACU 10 INT 12 CAR 10
DES 13 AGI 13 COS 13 FOR 12
PV 30 INI 13+1D6 Scv 7
Pro 2 Anm -1 Tnc 2 Mov 8
Mani Nude: 11 / 6 PImp 1D6 (corto)
Sciabola: 11 / 6 PImp 1D6+3 (medio)
Lancia: 11 / 6 PImp 1D6+4 (lungo)
Azioni: 1 Impiccio: 1
Vantaggi/Svantaggi: Buiovisione I, Osso duro,
Resistenza al freddo / Caratteristica negativa
(Vendicatività, Superstizione).
Abilità speciali: Finta I
Competenze: Autocontrollo 4 (13/13/13),
Controllo del corpo 5 (12/12/13), Furtività 6
(13/12/12), Percezione 5 (10/12/12), Prova di
forza 4 (13/13/13), Forza di volontà 4
(13/12/10).
Vagabonda
Altezza: 1,79 passi.
Peso: 66 sassi.
COR 14 ACU 10 INT 12 CAR 10
DES 12 AGI 12 COS 12 FOR 13
PV 29 INI 13+1D6 Scv 6
Pro 1 Anm 1 Tnc 1 Mov 8
Clava: Att 12 / Par 6 PImp 1D6+3 (medio)
Azioni: 1 Impiccio: 0 (-1 Mov/-1 Ini)
Vantaggi/Svantaggi: Ambidestrismo,
Attitudine per le armi (Spade), Fortuna I
Abilità speciali: Avanzata, Colpo possente I,
Combattere a due mani I, Prontezza di riflessi I
Competenze: Autocontrollo 6 (15/15/12),
Controllo del corpo 7 (13/13/12), Percezione 3
(10/13/13), Prova di forza 6 (15/13/13), Forza
di volontà 4 (15/13/12).
Cinghiale demoniaco
Grandezza: 2,5 passi di lunghezza.
Peso: 400 sassi.
COR 16 ACU 16 INT 14 CAR 12
DES 12 AGI 11 COS 20 FOR 20
PV 65 INI 12+1D6 Scv 6 Pro 2
Anm 0 Tnc 5 Mov 11 Azioni: 1
Morso e zanne: Att 16 PImp 2D6+4 (corto)
Testata: Att 14 PImp 2D6+2 (medio)
Vantaggi: Senso eccezionale (Olfatto).
Abilità speciali: Gambe all’aria (Testata).
Competenze: Arrampicarsi 0 (16/11/20), Autocontrollo
5 (16/16/20), Controllo del corpo 6 (11/11/20), Furtività
4 (16/14/11), Nuotare 4 (11/20/20), Percezione 6
(16/14/14), Prova di forza 11 (20/20/20), Forza di
volontà 7 (16/14/12), Intimidazione 4 (16/14/12).
Numero: 1.
Tipo: Animale.
Categoria di grandezza: Grande.
Bottino: 200 razioni di carne (avariata), pelliccia
(setosa), trofeo (zanne, 50 talleri).
Comportamento: il cinghiale combatte con ferocia
contro i suoi avversari cercando di ucciderne più
possibile.
Fuga: alla perdita del 50% dei PV iniziali.
Fauna (Animali selvatici):
LQ 1: Esistono esemplari molto grandi di cinghiale, ma
questa creatura è al di là di quanto si vede in natura.
LQ 2: Questo cinghiale combatte con una aggressività
innaturale, quasi con odio.
LQ 3+: Il comportamento di questo cinghiale rivela
un’astuzia e una consapevolezza che non hanno
riscontro nel regno animale.
Il tumulo di Kith-Kanan
 Verhanna Lunargento
Altezza: 1,88 passi.
Peso: 65 sassi.
COR 12 ACU 12 INT 13 CAR 12
DES 14 AGI 13 COS 14 FOR 10
PV 30 PA 33 INI 13 Scv 7
Anm 2 Tnc 0 PFato 2 Mov 9
Lama di lupo: 13/8 PImp 1D6+3 (medio)
Pugnale: 10/6 PImp 1D6+1 (corto)
Arco elfico: 15 PImp 1D6+5 (50/100/200)
Abiti di pelliccia Pro 1 Impiccio: 0
Lingue: Isdira LM, Garetiano II
Scrittura: Alfabeto di Kuslik, Alfabeto Isdira
Abilità speciali: Canto dell’amicizia 4, Conoscenza
del luogo (Aumondo), Specializzazione (Tracce:
Animali), Tradizione (Elfi).
Vantaggi: Buiovisione II, Canto a due voci, Dono
della magia, Scattante, Senza età, Veglia
Svantaggi: Debolezza del corpo astrale,
Incompetenza (Bisbocciare), Olfatto sensibile,
Paura di Spazi chiusi I, Sfortuna I, Sonnambulismo,
Vincolo dei capelli
Tecniche di combattimento: Archi 13 (15), Armi
da scherma 11 (12/7), Pugnali 9 (10/6).
Competenze:
Fisiche: Arrampicarsi 4, Autocontrollo 3,
Cantare 6, Controllo del corpo 8, Furtività 7,
Nuotare 5, Percezione 6, Prova di forza 2.
Naturali: Corde 3, Fauna 9, Flora 7,
Orientamento 6, Pescare 2, Sopravvivenza 8,
Tracce 10.
Conoscitive: Divinità e culti 3, Miti e leggende 4.
Artigianali: Curare ferite 4, Lavorazione del
cuoio 3, Lavorazione del legno 5, Musica 6.
Trucchi: Impermeabile
Incantesimi: Amphibiobroncus 3, Banco di nebbia
5, Fulminictus 5, Odem arcanum 3, Protectio
armatura 6, Silentium 6, Vanitar visibili 5.
Equipaggiamento: Abiti normali, Arco elfico,
Faretra, Frecce (20), Corda per arco, Lama di lupo,
Pugnale, Strumenti per la cura delle armi,
Pacchetto per la selva, 120 Talleri in denaro e merce
di scambio (pellicce).
37 Il tumulo di Kith-Kanan
Custode della radura
Altezza: 1,82 passi.
Peso: 65 sassi.
COR 12 ACU 12 INT 13 CAR 12
DES 13 AGI 13 COS 12 FOR 11
PV 27 PA 33 INI 13 Scv 7
Anm 2 Tnc 0 Mov 8
Pugnale: 11/6 PImp 1D6+1 (corto)
Arco elfico: 11 PImp 1D6+5 (50/100/200)
Abiti di pelliccia Pro 1 Impiccio: 0
Lingue: Isdira LM, Garetiano II
Scrittura: Alfabeto di Kuslik, Alfabeto Isdira
Abilità speciali: Canto dell’amicizia 3, Conoscenza
del luogo (Aumondo), Specializzazione (Tracce:
Animali), Tradizione (Elfi).
Vantaggi: Buiovisione I, Canto a due voci, Dono
della magia, Senza età, Veglia
Svantaggi: Incompetenza (Bisbocciare), Olfatto
sensibile, Paura di Spazi chiusi II
Tecniche di combattimento: Archi 13 (15), Armi
da scherma 11 (12/7), Pugnali 9 (10/6).
Competenze:
Fisiche: Arrampicarsi 2, Autocontrollo 2,
Cantare 6, Controllo del corpo 7, Furtività 5,
Nuotare 4, Percezione 5, Prova di forza 2.
Naturali: Corde 3, Fauna 7, Flora 6,
Orientamento 5, Pescare 2, Sopravvivenza 7,
Tracce 8.
Conoscitive: Divinità e culti 0, Miti e leggende 2.
Artigianali: Curare ferite 2, Lavorazione del
cuoio 2, Lavorazione del legno 4, Musica 6.
Trucchi: Impermeabile
Incantesimi: Amphibiobroncus 3, Axxeleratus 3,
Balsamon et medicina 4, Fulminictus 5, Occhio
sicuro 4, Silentium 5, Somnigravis 4, Vista d’aquila
4.
Equipaggiamento: Abiti normali, Arco elfico,
Faretra, Frecce (20), Corda per arco, Pugnale,
Strumenti per la cura delle armi, Pacchetto per la
selva.
Scheletro guerriero
Scheletro guerriero (© Guilherme Carvalho)
Altezza: 1,90 passi.
Peso: 70 sassi.
COR 20 ACU 12 (a) INT 11 CAR 12
DES 11 AGI 13 COS 12 FOR 12
PV 24 INI 10+1D6 Scv 7
Pro 3 (corazza arrugginita) Impiccio: 2
Anm - Tnc 0 MOV 5
Mani Nude: 11/5 PImp 1D6 (corto)
Spada bastarda: 12/6 PImp 1D6+5 (medio)
Azioni: 1
Vantaggi/Svantaggi: Sensibilità alla luce del
sole (ma sono immuni a Dolore).
Abilità speciali: Nessuna.
Competenze: Arrampicarsi 5 (20/13/12),
Autocontrollo – (successo automatico),
Controllo del corpo 6 (13/13/12), Furtività 5
(20/11/13), Nuotare (nessuna prova, gli scheletri
non nuotano), Percezione 6 (12/11/11), Prova di
forza 5 (12/12/12), Forza di volontà – (successo
automatico), Intimidazione 7 (20/11/12).
Numero: 1 o 1D6+1 (orda di scheletri).
Tipo: Morti viventi (Privi di coscienza),
umanoide.
Categoria di grandezza: Medio.
Bottino: Ossa, ma anche armi, scudi e armature.
Comportamento in combattimento: Gli
scheletri guerrieri seguono i comandi dei loro
evocatori e sono spesso usati come guardie,
sfruttando le abilità possedute in vita per
distruggere i loro avversari.
Fuga: Gli scheletri combattono fino all’ultimo.
Arti magiche (Creature Magiche):
LQ 1: Gli scheletri combattono fino
all’ultimo.
LQ 2: I pugnali, le armi da scherma e le armi
a distanza infliggono danni limitati
agli scheletri.
LQ 3: Gli scheletri attaccano solo i bersagli
viventi ma possono essere ingannati
facilmente (se ti fingi morto, ti
ignorano e passano oltre).
Regole speciali: Si applicano le regole generali
per i morti viventi (vedi Compendio di Gwaedin).
Impervio a pugnali, armi da scherma e armi a
distanza: Pugnali, armi da scherma e armi a
distanza (tranne le mazze e le asce da lancio)
infliggono solo metà PImp contro gli scheletri.
Tuttavia, le armi consacrate a un dio della morte
infliggono danni normali (non un danno doppio)
in questo caso.
Suscettibilità alle armi da impatto: Le armi da
impatto e le armi da impatto a due mani
infliggono il doppio dei danni (dopo aver
sottratto la Protezione) contro gli scheletri. Le
armi consacrate agli dei della morte infliggono
quattro volte il danno normale (anziché il
doppio).
Sensibilità alla luce del sole: gli scheletri esposti alla
luce diretta del sole subiscono 1 PV (ignorando
la Protezione) per TC.
Branco: Gli scheletri che attaccano lo stesso
avversario ricevono +1 Att (fino ad un massimo
di +2 Att) per ogni scheletro in aggiunta al primo.
Tipo di scheletro: I punteggi di cui sopra sono
relativi a degli scheletri guerrieri elfici. Altri tipi
di scheletri potrebbero possedere altri punteggi
e abilità.
Il tumulo di Kith-Kanan
Pantera alata Kith-Kanan / Porthios
Grandezza: 2,50 passi di lunghezza, Altezza: 1,95 passi.
4,00 passi di apertura alare. Peso: 75 sassi.
Peso: 250 sassi. COR 14 ACU 16 INT 13 CAR 14
COR 16 ACU 12 (a) INT 12 CAR 12 DES 10 AGI 12 COS 14 FOR 12
DES 11 AGI 13 COS 16 FOR 18 PV 30 PA 40* INI 11+1D6 Scv 6
PV 50 INI 15+1D6 Scv 7 Pro 2 Pro 3 (corazza arrugginita) Impiccio: 2
Anm -1 Tnc 3 MOV 10 Anm 2 Tnc 0 MOV 5
Morso: 14 PImp 2D6+2 (corto) Mani Nude: 10/4 PImp 1D6 (corto)
Artigli: 15 PImp 1D6+3 (corto) Spada bastarda: 12/6 PImp 1D6+5 (medio)
Azioni: 2 (al più 1 × morso) Azioni: 1
Vantaggi: Buiovisione II.
Vantaggi/Svantaggi: Dono della magia, Sensibilità
Abilità speciali: Finta I (Artigli), Fauci serrate (Morso).
alla luce del sole (ma è immune a Dolore).
Competenze: Arrampicarsi 3 (16/13/18), Autocontrollo
Abilità speciali: Nessuna.
6 (16/16/16), Controllo del corpo 8 (13/13/16), Furtività
Competenze: Arrampicarsi 5 (14/12/12), Autocontrollo
4 (16/12/13), Nuotare 1 (13/16/18), Percezione 8
8 (14/14/14), Controllo del corpo 4 (12/12/14), Furtività
(12/12/12), Prova di forza 12 (16/18/18), Forza di
4 (14/13/12), Nuotare (nessuna prova, gli scheletri non
volontà 7 (16/12/12), Intimidazione 8 (16/12/12).
nuotano), Percezione 5 (16/13/13), Prova di forza 4
Numero: 1.
(14/12/12), Forza di volontà 10 (14/13/14),
Tipo: Sovrannaturale (Chimera).
Intimidazione 8 (14/13/14).
Categoria di grandezza: Grande.
Incantesimi: Banco di nebbia 10 (14/16/14), Filoides
Bottino: mantello alato (100 talleri).
Sodalis 12 (14/13/14), Fulminictus 10 (16/13/14),
Comportamento: la pantera combatte lealmente al
Motoricus 10 (16/10/12), Silentium 12 (16/10/12),
fianco di quello che ritiene essere il suo padrone.
Somnigravis 12 (14/13/14).
Fuga: la pantera combatte fino all’ultimo, o fino a che
Tipo: Morto vivente (Animato), umanoide.
Porthios non viene sconfitto; a quel punto comprende
Categoria di grandezza: Medio.
che ciò che animava lo scheletro di Kith-Kanan era altro
Arti magiche (Creature magiche):
da lui, e diviene innocua.
LQ 1: Gli scheletri combattono fino all’ultimo.
Arti magiche (Creature magiche):
LQ 2: I pugnali, le armi da scherma e le armi a
LQ 1: Questa creatura è sicuramente una chimera,
distanza infliggono danni limitati agli
unione magica di una pantera e di una grande
scheletri.
aquila.
LQ 3: Questo non è un comune morto vivente: una
LQ 2: La pantera è rimasta qui in una specie di stasi,
coscienza malvagia controlla lo scheletro.
simile all’abilità delle Gargolle di divenire come
Regole speciali: Analoghe agli scheletri guerrieri.
pietra.
* Porthios ha già utilizzato una buona parte delle
LQ 3+: La chimera è legata a quello che in vita fu il suo
sue energie astrali, per cui al momento di un
padrone, e combatte per difenderlo fintantoché
eventuale scontro ha a disposizione solo 16 PA
pensi che lui sia ancora in vita.
Regole speciali: Si applicano le regole generali per le
chimere.
Vulnerabilità alle armi benedette: Le armi consacrate ad
una divinità della vita (come Tsa) infliggono il doppio
dei danni alle chimere. Determina i Punti Impatto,
moltiplica per due e poi sottrai la Protezione della
chimera).

39 Il tumulo di Kith-Kanan
Il tumulo di Kith-Kanan
di Luca Andena (gwaedin)

Secoli orsono Kith-Kanan, un nobile capo degli elfi silvani,

perse il senno e condusse i suoi seguaci ad un sanguinoso
scontro con i cugini elfi delle rive. La mente del valoroso e
rispettato Kith-Kanan era stata annebbiata dalle menzogne
e dai sortilegi orditi dal suo consigliere, il tessimagia
Porthios, caduto a sua volta vittima degli inganni del Senza
Nome. Gli elfi delle rive, capitanati dal prode Gilthanas,
riuscirono a sconfiggere le forze di Kith-Kanan e a sigillare
il male in un tumulo. Esso rimase nascosto per secoli grazie
ad una rete di potenti incantesimi, alimentati dai poteri di
un idolo di giada incantato, raffigurante la pantera
cavalcata da Kith-Kanan in battaglia. In tempi molto più
recenti, a causa delle azioni scellerate del malvagio Murgol,
il mago della notte, l’idolo di giada è stato allontanato dalla
foresta degli elfi: la magia che ha rinchiuso gli oscuri poteri
che portarono Kith-Kanan alla follia si sta indebolendo. Ora
l’idolo è finito in mano agli eroi, che ne ignorano il potere.
Con esso potrebbero sradicare una volta per tutte gli spiriti
malvagi ma devono stare molto attenti, perché potrebbero
anche involontariamente liberarli!

Il tumulo di Kith-Kanan è un’avventura pensata per un

piccolo gruppo di eroi di media esperienza. Per giocarla
occorre possedere il Regolamento della 5a edizione de Uno
sguardo nel buio. Le regole aggiuntive, i valori di creature e
personaggi, le descrizioni e le mappe dei luoghi sono inclusi
nell’avventura, o riportate nell’Almanacco di Aventuria e
nel Compendio di Gwaedin.

Avventura di gruppo
per 3-5 eroi

Genere: Fuorilegge e arcani misteri.

Requisiti: Intuito, valore e coraggio.
Luogo: Lowangen, Gashok e il Sass de la
Salamander.
Data: 1014 dC, ma senza particolari
vincoli temporali.
Complessità per i giocatori: Media.
Complessità per il narratore: Media.
Livello di esperienza: Esperto.

Competenze richieste:
Combattimento
Sociali
Naturali
Storia viva di Aventuria
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