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Elaborato di Psicologia musicale di Mariaelisa Badagliacca

• Il candidato illustri il concetto di emozione nella fruizione musicale

La musica è una forma d'arte strettamente legata al mondo delle emozioni.


L’ascolto della musica può richiamare ricordi, creare atmosfere specifiche o evocare emozioni profonde.
Il bambino porta con sé le proprie esperienze di vita e il proprio bagaglio culturale, che possono modulare la risposta
emotiva alla musica.
La pedagogia e la psicologia musicale hanno approfondito il ruolo dell’emozione e l’influenza nel percorso di formazione
musicale del bambino.
Ad esempio lo psicologo Goleman, nel suo libro "Intelligenza emotiva", sottolinea l'importanza delle emozioni nel
determinare la qualità dell'apprendimento.
La psicologia della musica, vista dalla prospettiva cognitivista, si occupa di comprendere in che modo la musica influenzi
le emozioni.
La musica ha la capacità di suscitare emozioni profonde e le risposte emotive alla musica sono in parte apprese e in parte
universali.
Ad esempio, la musica tranquilla con sonorità medio-basse ha un effetto calmante, mentre la musica percussiva e
ritmicamente veloce ha un effetto attivante.
È importante considerare che la musica può comunicare significati e suscitare emozioni diverse in base alla cultura
d’origine.
La musica è un linguaggio concordato all'interno di una cultura, ma il significato attribuito ad essa è il risultato di un
processo bidirezionale.
La persona è sia il destinatario che l'agente del significato musicale, un brano può trasmettere un messaggio emotivo, ma
il significato che essa assume dipende dall'interpretazione individuale.
Il bambino è influenzato dal contesto culturale e dai suoi contesti di vita, come la famiglia e la scuola, dove si sviluppano
le conoscenze e i gusti musicali.
Ad esempio, le ninne nanne e le filastrocche infantili possono comunicare in modo familiare anche senza la conoscenza
della lingua. La comprensione dei fenomeni musicali nelle diverse culture umane ci permette di avere una migliore
comprensione dell'ambito umano, psicologico e culturale in cui viviamo.
La teoria del condizionamento emotivo ha indagato sul rapporto tra fruizione musicale ed emozioni senza tenere conto
delle influenze culturali e sostenendo l’idea di un unica emozione legata all’ascolto che si protrae nel tempo.
Molti ricercatori tra cui lo psicologo Sloboda, si discostano dalla teoria in quanto considerano la musica quale linguaggio
universale che si adatta alle sensibilità e alle esperienze individuali nonchè al contesto socio culturale di provenienza
dell’ascoltatore.
In linea con quanto sostenuto da Sloboda, le persone sono in continua evoluzione sia dal punto di vista dell'arricchimento
culturale che delle competenze socio-relazionali. Di conseguenza, se una persona cambia e modifica la propria sensibilità
e il proprio mondo emotivo interiore, l'ascolto dello stesso brano musicale può richiamare un'emozione provata in passato,
ma non necessariamente riprodurla.
La connotazione culturale gioca dunque un ruolo fondamentale nell'interpretazione emotiva della musica.
Le risposte emotive alla musica sono altresì influenzate anche dalla competenza musicale specifica dell'ascoltatore.
Una persona con una formazione musicale potrebbe cogliere aspetti più complessi della composizione e apprezzarli in
modo diverso rispetto a una persona meno esperta.
Elaborato di Psicologia musicale di Mariaelisa Badagliacca

La musica può essere fruita in diverse modalità e con diversi obiettivi, come l'ascolto, la lettura, l'esecuzione, la
composizione, l'analisi, ecc.
Ogni modalità può influenzare l'emozione e il coinvolgimento dell'ascoltatore.
Ad esempio, un musicista potrebbe ascoltare un brano per trarne spunti per la propria esecuzione o per analizzarlo in vista
di una lezione.
A scuola, la musica è per il maestro, uno strumento utile al potenziamento della creatività e dell’immaginazione dei
bambini.
Le emozioni conferiscono un senso all'ascolto del brano,il bambino crea delle proprie immagini mentali legate all’ascolto
che gli permettono di viaggiare ed esplorare nuovi mondi e altre dimensioni con la fantasia.
Le emozioni del bambino sono come infrastruttture che emergono dalla fruizione musicale e che creano un collegamento
con il mondo emotivo interiore del bambino rispondendo al bisogno di libera espressione del pensiero e di condivisione
degli ideali più profondi incrementando la dimensione socio relazionale all’interno della classe.
È importante utilizzare metodi e strategie didattiche mirate al favorire un coinvolgimento emotivo attivo e partecipativo
dell’alunno motivato in prima persona ad apprendere nel suo processo di crescita.
Negli ultimi anni capacità della musica di influenzare le emozioni è sfruttata anche in ambito terapeutico.
La musicoterapia è una pratica che utilizza la musica per promuovere il benessere emotivo, fisico e mentale delle persone.
La musica è un potente veicolo per connettere il bambino al mondo delle emozioni, per arricchire il suo percorso di vita
e contribuire allo sviluppo armonico della persona in prospettiva della creazione di un cittadino libero e pensante in
sintonia con il mondo proprio mondo interiore e con la realtà ed in grado di fare dell’arte un strumento al servizio degli
altri contribuendo a dare il proprio contributo nel mondo.

• Il candidato illustri i meccanismi percettivi relativi all’attenzione ed alla memoria facendo riferimento
alle caratteristiche e della scrittura musicale che possono favorirli.

La didattica della musica mette in evidenza l’importanza dell’attività dell’ascolto quale mezzo fondamentale per lo
sviluppo delle competenze musicali nel bambino.
L’attività dell’ascolto ha origine già nel grembo materno ed è strettamente connessa alla capacità del feto di prestare
attenzione ai suoni provenienti dal mondo esterno.
Molti studiosi hanno documentato le reazioni del feto in risposta agli stimoli sonori ed evidenziano la presenza di risposte
innate ed universali.
Ad esempio, i brani molto ritmati producono nel bambino un effetto attivante e coinvolgente( dal punto di vista
dell'energia e dell'emozione) al contrario dei brani più lenti e moderati come ad esempio le ninna nanne che hanno
funzione calmante e rilassante.
Accanto alle tendenze innate vi sono anche le risposte apprese alla musica, quest’ultime hanno una motivazione culturale
in quanto sono legate al luogo di provenienza ed alle tradizioni popolari di una data comunità in cui il bimbo vive.
Le tendenze innate e risposte apprese rispetto alla musica coinvolgono processi cognitivi complessi come la percezione,
l’attenzione e la memoria.
Per quanto attiene all’attenzione, è una funzione cognitiva che deve essere incrementata gradualmente attraverso esercizi
di ascolto finalizzati allo sviluppo della capacità di cogliere i dettagli/ le caratteristiche dell’evento sonoro puntando
all’acquisizione di apprendimenti significativi per il bambino.
Elaborato di Psicologia musicale di Mariaelisa Badagliacca

È importante ricordare che la mente umana ha la capacità di concentrarsi su un discorso per volta quindi ad esempio nei
casi in cui si eseguono due melodie contemporaneamente, le voci si comportano come discorsi verbali che non possono
passare dallo stesso canale attentivo e quindi il lavoro della mente canalizza l'attenzione e si concentra sulle entrate e
sviluppa la capacità della d’inversione figura-sfondo.
Le facoltà attentive sono strettamente connesse alle capacità mnemoniche del bambino, la mente svolge un operazione di
immagazzinamento delle informazioni, durante il processo vengono individuate le relazioni tra gli eventi sonori.
La memoria è influenzata dalla familiarità dei brani e dalla ripetizioni dell’ascolto che migliora le capacità del bambino
di rappresentazione interna del brano.
È importante ricordare che le configurazioni sequenziali e le scale musicali sono utili allo sviluppo della memoria.
La persona durante la fase d’ascolto di un brano si concentra in particolare sulle sequenze che possono essere ripetizioni,
variazioni e sviluppi tematici ma anche scale e note di accordi che si susseguono nel brano.
In sintesi, la memoria permette il riconoscimento immediato delle strutture musicali e rende il bambino più consapevole
delle somiglianze tematiche profonde tra i segmenti musicali del brano.
Per quanto attiene alla funzione cognitiva dell’attenzione, è importante ricordare che
l’ambiente sonoro e musicale che circonda l'uomo, è un elemento importante che influisce nell’ascolto di un evento
sonoro che può essere causale o intenzionalmente voluto.
L'ascolto intenzionale richiede concentrazione e presa di consapevolezza delle componenti costituenti l’evento sonoro
ad esempio individuazione del timbro, dell’altezza e di altre caratteristiche costituenti.
L'attenzione selettiva all'ascolto può essere allenata tramite la didattica dell'ascolto fin dalla prima infanzia.
Maria Montessori definisce l’idea di ‘’ mente assorbente’’ per mettere in evidenza che il bambino apprende dall’esperienza
del suo vissuto nei diversi contesti di vita, strutturando un unità del sapere in cui percezione, l’attenzione e nel caso
specifico della disciplina, la memoria musicale, creano lo scrigno personale delle conoscenze e delle competenze del
bambino che si trova impegnato attivamente nella costruzione dei propri quadri di conoscenza attraverso l’elaborazione
di associazioni e collegamenti intrinsecamente connessi al proprio mondo interiore.
La scuola ha il compito di istruire ed educare il futuro cittadino, in questo processo, le competenze musicali devono essere
sviluppate gradualmente attraverso le giuste tecniche e strategie didattiche in prospettiva multi/interdisciplinare.
È fondamentale sviluppare la competenza sociorelazionale del bambino ad esempio attraverso la musica d’insieme con
l’uso dello strumentario Orff che può risultare un efficace metodo di coinvolgimento (attivo e stimolante) dei bambini
che permette: la sperimentazione di diversi strumenti e timbri del suono, lo sviluppo di schemi motori complessi ed il
potenziamento della creatività a cui è annessa la libera espressione del proprio mondo emotivo interiore (Come voler
dare dei suoni alle proprie emozioni).
Il maestro deve perseguire specifici obiettivi attraverso l’agire educativo, ad esempio nel caso legato al momento di
propedeutica iniziale al mondo della musica, è importante condurre i bambini a non udire casualmente la musica ma ad
imparare ad ascoltarla porgendo attenzione nella ricerca e ed individuazione delle componenti sonore.
La mente cerca sempre di dare una logica a ciò che ascolta, e le logiche musicali dell'ambiente culturale influenzano la
percezione dell'ascolto. Gli input sensoriali vengono selezionati e rielaborati dalla mente, che attribuisce loro un
significato in base alla propria logica.
L'ascolto musicale quindi può essere presentato in classe come un'esperienza collettiva che favorisce l'interazione sociale
e la condivisione di emozioni.
Anche il canto corale permette ai bambini di sviluppare competenze sociali, collaborative e di comunicazione, oltre che
di esprimere la propria creatività e individualità.
Elaborato di Psicologia musicale di Mariaelisa Badagliacca

La musica è un linguaggio universale che permette di superare le barriere culturali in prospettiva inclusiva e permette la
comunicazione di emozioni e di significati profondi.
Attraverso l'ascolto attento e la comprensione della struttura musicale, si può sviluppare una sensibilità artistica e una
connessione emotiva con il brano che permette ai bambini di ampliare le proprie competenze musicali, sociali ed emotive,
arricchendo la propria esperienza di vita.

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