Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
I FILM SOTTILI
Con strutture bidimensionali e spessori che vanno dai pochi Angstrom a pochi
micrometri, possiedono e conferiscono proprietà di superficie che influenzano
35
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
Il settore della produzione e dello studio dei film sottili per applicazioni
industriali alimenta un mercato che, negli ultimi decenni, ha conosciuto un
incremento dovuto in massima parte alle esigenze dell'industria di conciliare da
una parte la necessità di produrre materiali con caratteristiche sempre più
performanti e dall'altra di mantenere bassi i costi di produzione. A queste
necessità se ne sono aggiunte altre, legate alla sostenibilità ambientale, spesso
compromessa da alcuni processi basati su tecnologie particolarmente
“antiecologiche”.
Mercato Americano
Secondo uno studio di ricerca tecnologica di mercato del 20011, l'intero impegno
economico del mercato americano per gli investimenti nel settore delle
nanoparticelle e dei coatings è stato valutato con una spesa stimata di 42,3 milioni
di dollari nel 1996. Questa previsione comprendeva investimenti su materiali
ceramici, metallici, semiconduttori e materiali nano strutturati diamond-based. Le
previsioni parlavano di una crescita programmata per il mercato dei materiali
nanostrutturati del 5% nei successivi 5 anni. Ci si aspettava un investimento di
154,6 milioni di dollari nel 2001, corrispondenti ad una crescita annuale pari al
29,6% .
Dati recenti, illustrati nello studio "Protective Coatings" presentato dalla
Freedonia Group Inc., una società di ricerca di mercato di Cleveland, nel 2005,
mostrano invece che il trend del mercato americano nel settore dei rivestimenti
protettivi presenta una tendenza ancora più positiva di quella programmata.
Le previsioni di crescita negli investimenti americani per il settore dei rivestimenti
protettivi sono illustrate in Figura 9.
1
"Opportunities in Nanostructured Materials", pubblicato nel 2001 dal Business
Communications Co.
36
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
La richiesta di rivestimenti protettivi negli Stati Uniti è stata prevista con un aumento
del 4.6% all'anno fino a 13.4 miliardi di dollari previsti nel 2009 (ancora da dati di
Freedonia Group Inc.- 2005).
Mercato Europeo
Dati del 20002 mettono in evidenza come anche nel mercato europeo gli investimenti
nel settore dei film protettivi per applicazioni industriali siano stati di ampio rilievo
rappresentando l'11,8% degli investimenti totali nell'industria dei film sottili.
L’Italia, in questo ambito di ricerca, svolge un ruolo di primaria importanza, come
raffigurato nel grafico di Figura 10 dove vengono indicati i paesi che hanno investito
di più nel settore dei rivestimenti per applicazioni industriali.
2
riportati dalla società Chemical Consultant scrl.
37
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
38
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
Esistono svariate tecnologie per produrre film sottili (nella tabella di Figura 11 sono
riportati i principali metodi di deposizione). Ogni metodo porta a risultati diversi sia a
seconda delle condizioni di temperatura, pressione e materiale di partenza, ma anche e
soprattutto in funzione del procedimento di preparazione.
Metodo CVD
Trasporto chimico
Reazione chimica
Reazione del substrato
Fase gassosa Pirolisi a spruzzo
Evaporazione in vuoto
Sputtering
Vaporizzazione fisica
Ion plating
Plasma spray
Metodo sol-gel
Fase liquida Epitassia in soluzione
Epitassia da fuso
Coat-decomposition
Fase solida
Precipitazione
39
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
40
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
41
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
42
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
inerte (normalmente argon, per il suo elevato peso atomico) accelerati da un campo
elettrico. La maggior parte dell'energia legata a questo processo si traduce in un
riscaldamento del target (incremento dell'agitazione termica degli atomi del target),
ma in alcuni casi l'energia trasferita a seguito dell'urto con uno ione del gas potrà
tradursi in una espulsione dell'atomo stesso dal target. Il materiale così rimosso
(polverizzato) potrà a questo punto essere raccolto su un substrato posto come
supporto in una appropriata posizione e distanza rispetto al target in modo da formare
un film dello stesso materiale dell’anodo.
43
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
44
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
variazione della frequenza incide sulla mobilità dei portatori di carica. Se si usano
generatori che lavorano nel campo delle basse frequenze (50, 100 0 400 kHz), gli
elettroni e gli ioni tenderanno a seguire istantaneamente le variazioni del campo
elettrico. Generatori che lavorano nel campo della radiofrequenza (13.56 MHz) hanno
come effetto quello di mantenere pressoché immobili gli ioni, mentre solo gli elettroni
tendono a seguire le variazioni del campo alternato. Infine, se si utilizzano generatori
con frequenze nelle microonde (2.45 GHz) l’effetto sarà quello che sia gli ioni che gli
elettroni saranno pressoché immobili rispetto al campo elettrico.
La forza che il campo elettrico prodotto tra gli elettrodi esercita sugli ioni e
sugli elettroni che costituiscono il plasma della scarica è diretta durante un
semiperiodo in una direzione e nel semiperiodo successivo nella direzione opposta.
Aumentando la frequenza, gli ioni, a causa della loro massa molto maggiore, non
riescono ad acquistare in ciascun semiperiodo una significativa energia cinetica e
tenderanno a muoversi di meno, rimanendo a temperature prossime alla temperatura
ambiente.
Gli elettroni invece (almeno 20.000 volte più leggeri) acquistano in ciascun
semiperiodo energia sufficiente a ionizzare per urto nuove molecole di gas
(sostenendo con ciò la scarica) e a generare, sempre per urto, grandi quantità di specie
eccitate che costituiscono i precursori del rivestimento da realizzare.
Quindi, se si aumenta la frequenza a cui si innesca il plasma fino ad arrivare
alle microonde, si otterrà di conseguenza un aumento progressivo della densità
elettronica e un aumento della pulsazione del movimento sinusoidale delle specie
cariche, fino a renderle “congelate”.
La tensione minima per innescare la scarica dipende dalla concentrazione del
gas (e quindi dalla pressione in camera) e dalla distanza tra gli elettrodi. Per una
configurazione standard, in genere la pressione di processo risulta ottimale in un range
tra 1 mbar e 10-3 mbar. Generalmente, nei processi più comunemente utilizzati in
campo industriale e sperimentale, il plasma viene eccitato usando un campo elettrico a
radio frequenza (RF), a 13.56 Mhz3.
E’ possibile accendere la scarica tra gli elettrodi oltre che con la radio
frequenza, anche in corrente continua (DC o DC pulsed), risparmiando pertanto
considerevolmente sul costo degli alimentatori. Vengono tuttavia a mancare, in questo
caso, i particolari effetti dovuti alla differenza di massa tra ioni ed elettroni sopra
descritti: in particolare la generazione di ioni e di specie eccitate risulta molto meno
efficiente. In conseguenza di ciò molti processi RF risultano impossibili con scariche
DC e anche quelli possibili producono, in genere, rivestimenti di qualità inferiore.
3
Questa è la frequenza autorizzata dalle autorità internazionali, in quanto non produce
interferenze con i segnali di comunicazione.
45
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
I plasmi termici, che operano a pressioni superiori alle decine di Torr, trovano
impiego come sorgenti di altissime temperature in processi di saldatura,
sferoidizzazione di particelle metalliche e sintesi di ceramici. Possono infine essere
utilizzati in processi termonucleari controllati.
I plasmi di bassa pressione, chiamati anche plasmi freddi o glow discharge
(scariche a bagliore), sono alla base di tutta una serie di processi di non-equilibrio che
consentono di effettuare trattamenti di modificazione superficiale dei materiali. I
plasmi di non-equilibrio trovano largo impiego nell’ambito della tecnologia dei film
sottili, le cui principali applicazioni tecnologiche riguardano:
46
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
La densità elettronica Ne, o densità del plasma, è data dal numero di elettroni
per centimetro cubo e, poiché nella maggior parte dei plasmi la concentrazione di ioni
negativi è trascurabile, Ne è considerata uguale anche alla densità di ioni positivi.
La temperatura elettronica Te è correlata all’energia degli elettroni e può essere
descritta assumendo che gli elettroni presenti in fase plasma seguano la distribuzione
di Maxwell-Boltzmann:
3
Ee = KTe
2
47
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
A causa della loro piccola massa (me), gli elettroni vengono accelerati dal campo
elettrico più degli ioni pesanti; l’energia cinetica degli elettroni, Eke, è quindi molto
maggiore dell’energia cinetica posseduta dagli ioni pesanti, Eki; inoltre la velocità
degli elettroni (ve), essendo inversamente proporzionale alla radice quadrata della
massa, è molto alta:
2 Eke 2 E ki
ve = vi =
me mi
mi > me e Eke > Eki
ve > vi
In condizioni di non-equilibrio termodinamico, quindi, la maggior parte
dell’energia è presente sotto forma di energia cinetica degli elettroni e la loro
temperatura aumenta fino a 10 eV (110.000 K), mentre la temperatura traslazionale del
gas, Tg, rimane bassa (500 K).
DISTANZA DI DEBYE, λD
Tale parametro indica la distanza alla quale il campo elettrico di una particella
carica è ridotto di 1/e (0,37) rispetto al suo valore iniziale. Di conseguenza, all’esterno
di una sfera di raggio 2-3 λD, il movimento di una particella carica (uno ione o un
elettrone) non è influenzato da quello di un’altra particella carica. La distanza di
Debye aumenta con il crescere della temperatura elettronica e diminuisce con
l’aumentare della densità del plasma, in accordo con la seguente relazione:
KTe ε 0
λD =
ne e 2
48
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
Vp > Vf
-- +++ - +++ +- + + - + -
-- ++ - - + -
-- + + + + +-+ -- +
-- + + + -+ +- ++ -
-- ++ - + + - + +
Substrato
-- + + + - + -+ + - +
-- + + + + + - + + -
-- + - + + +
Sheath Presheath Plasma bulk
Potenziale
ioni
e-
distanza
49
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
POTENZIALE DI BIAS
Stato
stazionario
Potenziale
tempo
Vbias
50
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
distanza
B.C.
RF
Oggetto
floating
Vb Vf Vp Potenziale
Vg
51
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
52
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
3. reazioni sulla superficie del substrato che portano alla formazione del film.
dove σdiss è l'energia degli elettroni, dipendente dalla sezione trasversale (di
collisione, o cross section), ve è la velocità degli elettroni e f(ve) è la funzione di
distribuzione della velocità degli elettroni. Assumendo una distribuzione di tipo
Maxwelliano, l'equazione può essere riscritta come
53
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
Per convenienza, il valore di Kdiss (Te) viene spesso calcolato con una formula
modificata dell'equazione di Arrhenius:
in cui A, B e C sono delle costanti che dipendono dalla natura del gas.
Con tale equazione, è possibile ottenere dei valori di energia di dissociazione
ragionevolmente compresi nel range 2-6 eV di temperatura degli elettroni. Tranne che
per gas semplici, il valore della cross section per la dissociazione da impatto
elettronico non è sempre facilmente ricavabile.
Ad esempio, sebbene la sezione trasversale della dissociazione del metano
(CH4) in CH3 e CH2 sia stata misurata, per il silano (SiH4) è nota solo la sezione
trasversale per la dissociazione completa, ma in letteratura non si trovano informazioni
attendibili sulle decomposizioni parziali, che portano ad esempio a prodotti come
SiH3, SiH2, SiH e Si.
Nel caso di precursori più complessi, come ad esempio il TEOS, tali valori sono
completamente sconosciuti.
I precursori gassosi possono anche decomporsi per reazioni con altri radicali,
ad esempio atomi di idrogeno od ossigeno, presenti nel plasma. Questo tipo di
reazione dipende generalmente dalla temperatura del gas.
Assumendo un valore di temperatura degli elettroni intorno a 3 eV ed un valore di
temperatura del gas di circa 500K, che sono condizioni di ragionevole utilizzo per la
tecnica PECVD, le costanti di dissociazione da impatto elettronico sono di alcuni
ordini di grandezza più alte rispetto ai valori di dissociazione indotti da radicali.
Oltre alle reazioni di dissociazione, molte altre reazioni chimiche hanno luogo
nel plasma e portano alla formazione di grosse molecole neutre, ioni positivi e
negativi.
La chimica del silano e del metano è stata ampiamente studiata e alcuni esempi
di reazioni che avvengono durante un processo PECVD sono riassunte nella tabella di
Figura 18.
54
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
Figura 18 - reazioni per interazione tra molecole neutre e tra molecole neutre e ioni
positivi, in processi di decomposizione via plasma di silano e metano.
La cinetica di questa tipologia di reazioni diventa più importante man mano che la
pressione e la temperatura del gas aumentano. Esse possono invece essere trascurate
per processi a basse pressioni (pochi mTorr), come nel caso di utilizzo di generatori
RF-paralleli (100mTorr-1 Torr).
Inoltre, se la temperatura del gas supera i 600K, devono essere prese in considerazione
anche le reazioni di pirolisi omogenea.
Oltre alla formazione di grosse molecole neutre per reazioni di polimerizzazione
omogenea, gioca un ruolo fondamentale anche la formazione di grossi ioni negativi, in
quanto a causa proprio della loro carica rimangono intrappolati nel plasma e non
possono attraversare la sheath, non contribuendo quindi alla formazione del film. Tali
ioni però, possono agglomerare tra loro, formare una polvere all'interno del plasma e
danneggiare per contaminazione la formazione del rivestimento.
In un reattore PECVD, la superficie del film è quindi sottoposta a bombardamento di
specie neutre e ioni positivi. Le molecole neutre non sono incorporate nel film, in
quanto le specie che interagiscono meglio con la superficie del film sono i radicali
neutri e gli ioni positivi.
I radicali subiscono numerosi processi microscopici, ma l’interazione globale è quella
rappresentata in Figura 19.
55
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
56
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
2. il radicale reagisce con un altro radicale già adsorbito a formare una molecola
volatile che viene desorbita dal film. Questo corrisponde ad una reazione di
ricombinazione.
Nel caso del silano (figura 20), SiH4, ad esempio, il radicale SiH3 che deve
interagire con un film di a-Si:H può trovarsi in tre situazioni:
• reagire con un atomo di silicio in un sito attivo (sticking);
• reagire con un atomo di H fisiadsorbito per formare una molecola di silano
(ricombinazione);
• reagire con un atomo di H chemiadsorbito per formare una molecola di silano che
desorbe e lascia sulla superficie un “dangling bond” (difettosità dovuta a
mancanza di legame).
4
Si intende per fisiadsorbimento l’ adesione di una molecola o un atomo a una superficie grazie
a interazioni fisiche senza legami chimici. L’energia del legame è in genere minore rispetto al caso del
chemiadsorbimento.
57
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
58
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
• ioni con bassa energia (pochi eV) possono favorire il desorbimento di impurezze
assorbite sul substrato, e favorire la diffusione dei radicali sulla superficie;
• ioni con valori medi di energia (> 30 eV) possono creare siti di adsorbimento o
favorire la dissociazione di specie adsorbite;
• ioni con alta energia (> 100 eV) sono molto efficaci per la pulizia (sputtering) del
materiale;
• ioni con energia molto elevata (parecchie centinaia di eV) possono essere
impiantati nel materiale. (implantation process).
Nei processi PECVD, gli ioni sono generalmente chimicamente attivi, e quindi
si considera che la loro probabilità di sticking (sia per un chemiadsorbimento che per
un impianto) sia pari ad uno.
Il bombardamento con ioni a bassa energia sembra favorire la deposizione,
creando siti attivi sulla superficie, mentre un bombardamento più energico (> 100 eV)
fa diminuire la velocità di crescita a causa dello sputtering contemporaneo e può
danneggiare il film o creare degli stress interni a causa del processo di implantation.
L’energia degli ioni dipende dalle condizioni della deposizione plasma
enhanced: in una scarica effettuata con un sistema diodo RF ( pressioni di lavoro 100
mTorr- 1 Torr), l’energia degli ioni è generalmente compresa in un intervallo di valori
molto ampio, con punte intorno a poche centinaia di eV; in reattori che lavorano a
basse pressioni, l’energia degli ioni è pari all’accelerazione degli ioni nella sheat e può
essere controllata attraverso un potenziale RF bias addizionale, a partire da valori di
15-20 eV fino al valore desiderato.
La velocità di deposizione si può esprimere come la somma dei processi di
sticking dei radicali e degli ioni.
Per i radicali neutri può essere scritta la seguente espressione:
dove [rad] indica la densità dei radicali, vrad la velocità termica, che dipende solo dalla
temperatura del gas e dalla massa del radicale ed è uguale a poche centinaia di m/s.
L’espressione per il flusso degli ioni dipende dal trasporto degli ioni nella
sheat. Nel caso di una zona senza collisioni, ad esempio a basse pressioni ( < 20
mTorr), la velocità degli ioni è uguale alla velocità di Bohm per gli ioni e il flusso può
essere scritto come:
59
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
Sebbene l’intensità dei flussi di ioni e radicali dipenda dalla pressione, dalla
densità elettronica e dalla natura del gas, il rapporto di flusso tra ioni e radicali in
genere diminuisce all’incrementare della pressione: i più alti gradi di ionizzazione
(nion/ne) si ottengono generalmente a basse pressioni, in quanto il flusso dei
radicali aumenta con la pressione, mentre quello degli ioni dipende solo
debolmente dalla pressione.
60
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
61
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
5
Esistono anche reattori ad elettrodi esterni, costituiti in materiale dielettrico (quarzo o vetro) e
sono accoppiati al generatore del campo RF in modo capacitivo o induttivo, attraverso un condensatore
o un’induttanza.
62
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
GENERATORE DI POTENZA
63
DEPOSIZIONI IN PLASMA A BASSA PRESSIONE DI STRATI PROTETTIVI SU LEGHE METALLICHE
DC RF
DC MW (microonde)
pulsed (radiofrequenze)
Deprime archi
Materiali conduttivi Materiali dielettrici Materiali dielettrici
innescati
64
CAP.2 – DEPOSIZIONE DI COATINGS SOTTO VUOTO
65