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@ - Rappresentazione Saldature
@ - Rappresentazione Saldature
Carlo Sigmund
Prima
Edizione
Ebook
Estratto - Demo
EUROCODES Spreadsheets Structural Design
© 2014 di Carlo Sigmund. Tutti i diritti riservati.
Via Primo Maggio 28/3 - 33017 Tarcento (UD)
info.soft.sigmund@tiscali.it
http://eurocodespreadsheets.jimdo.com/eurocodes-spreadsheets/
[COPIA DEMO]
Sigmund, Carlo
Eurocodice 3. Formule di calcolo - Parte I
ISBN
Acciaio; Progettazione; Eurocodici Strutturali CEN TC/250.
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di critica o recensioni.
La presente pubblicazione contiene le opinioni dell’autore e ha lo scopo di fornire informazioni precise e accurate. L’elabo-
razione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità in capo all’autore
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L’autore detiene i diritti per tutti i testi, le tabelle e le illustrazioni contenute in questo documento.
Estratto - Demo
Dedica
Estratto - Demo
Estratto - Demo
INDICE GENERALE
Introduzione.......................................................................................................xi
Estratto - Demo
vi Eurocodice 3 – Formule di calcolo – Parte I
Estratto - Demo
Indice generale vii
Estratto - Demo
viii Eurocodice 3 – Formule di calcolo – Parte I
Estratto - Demo
Indice generale ix
APPENDICI
Estratto - Demo
Estratto - Demo
INTRODUZIONE
Questa pubblicazione, per ora in formato PDF, è stata pensata per essere
letta su PC o iPad. Il formato è infatti 6 pollici x 9 pollici.
− EN 1993-1-1: 2005
− EN 1993-1-3: 2006
− EN 1993-1-5: 2006
− EN 1993-1-8: 2005
− EN 1993-1-9: 2005.
Non tutto quanto presente nelle norme citate è stato trattato. In questa
prima parte, infatti, si è voluto presentare una panoramica delle
formulazioni più importanti e più frequentemente utilizzate nella
pratica. A tal proposito, si è anche approfittato per porre all’attenzione del
Lettore alcune (personali) osservazioni in merito ai risultati delle varie
formulazioni, evidenziandone i lati positivi e/o negativi, sia dal punto di
vista della schematizzazione matematica adottata sia in correlazione con i
risultati sperimentali disponibili al momento in letteratura.
Sento di aver osato molto, in tal senso. Spero, quindi, che questo lavoro
venga considerato per quello che è: uno studio sincero e appassionato sul
calcolo dell’acciaio.
Carlo Sigmund
Estratto - Demo
Eurocodici Strutturali
Capitolo
Strutture in acciaio
Rappresentazione saldature ◄
Unificazione viti/bulloni ◄
Indicazioni pratiche collegamenti bullonati ◄
Rappresentazione bullonature ◄
Caratteristiche dimensionali (EN ISO 4016) ◄
Estratto - Demo
110 Capitolo 6 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
3 - segno grafico
della saldatura 2b - linea di riferimento
(continua)
1- linea di
freccia 2b - linea di identificazione
(tratteggiata)
GIUNTO
“Altro lato del “Lato freccia “Altro lato del “Lato freccia
giunto A” del giunto A” giunto A” del giunto B”
1 1
Giunto A
Giunto A
Giunto B
Giunto B
1 1
“Lato freccia “Altro lato del “Lato freccia “Altro lato del
del giunto B” giunto B” del giunto A” giunto B”
(a) (a)
Estratto - Demo
§ Rappresentazione schematica saldature e bullonature 111
2. linea di riferimento
3. linea di identificazione
4. segno grafico.
Estratto - Demo
112 Capitolo 6 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
quotatura generica
z
a S L
altezza di gola z=a 2 lato
a7 500 z 10 500
(Nb: misure in mm)
Estratto - Demo
§ Rappresentazione schematica saldature e bullonature 113
Le dimensioni della saldatura vengono poste sui fianchi del segno grafico
elementare. In particolare, la quota relativa alla sezione S va posta alla
sinistra del segno grafico; mentre, la quota relativa alla lunghezza L del
cordone va posta alla destra (entrambe espresse in millimetri). L’assenza
di indicazioni alla destra del segno grafico significa che la saldatura è con-
tinua per tutta la lunghezza del pezzo saldato.
Saldature d’angolo
Schematica
da entrambi i lati
Saldature d’angolo su
entrambe i lati su tutto Schematica
il perimetro (tutto intorno)
Saldatura d’angolo sul lato
indicato dalla freccia su Schematica
tutto il perimetro (tutto intorno)
Estratto - Demo
114 Capitolo 6 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Prospetto 1
segni grafici elementari (continua)
Segno grafico Denominazione Disegno illustrativo
Saldatura a bordi rilevati
1 completamente fusi
3 Saldatura V
4 Saldatura a mezza V
5 Saldatura a Y
Saldatura a mezza V
6 con spalla
Saldatura a U (a fianchi
7
paralleli o inclinati)
8 Saldatura a J
Estratto - Demo
§ Rappresentazione schematica saldature e bullonature 115
Prospetto 1
segni grafici elementari (segue)
Segno grafico Denominazione Disegno illustrativo
Saldatura di ripresa
9 a rovescio
10 Saldatura d’angolo
11 Saldatura in foro
o in asola
12 Saldatura a punti
13 Saldatura in
linea continua
Saldatura a V
14 a fianchi rigidi
Saldatura a mezza V
15 a fianchi rigidi
Estratto - Demo
116 Capitolo 6 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Prospetto 2
segni grafici combinati
Segno grafico Denominazione Disegno illustrativo
Saldatura a doppia V
oaX
Saldatura a K
Saldatura a doppia V
con spalla
Saldatura a K
con spalla
Saldatura a
doppia U
Prospetto 3
segni grafici elementari
Forma della superficie della saldatura
Segno grafico
o forma della saldatura
convessa
concava
Estratto - Demo
§ Rappresentazione schematica saldature e bullonature 117
Prospetto 4
esempi di applicazione combinata di
segni grafici supplementari ed elementari
Segno grafico Denominazione Disegno illustrativo
Saldatura testa a testa V
con cordone piano
(spianato)
Estratto - Demo
118 Capitolo 6 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
piatto o
passo p arrotondato
p/8 p p p/2 p
29°
d 60°
dr cresta d d
dm dr
dm radice dr dr
d
u e
h
h l
dr
d Bullone s
Vite
Estratto - Demo
§ Rappresentazione schematica saldature e bullonature 119
Estratto - Demo
120 Capitolo 6 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Foro
senza con svasatura con svasatura con svasatura
Fori, viti/bulloni svasatura in vista sulla faccia opposta sulle due facce
Foratura e montaggio
in officina
Foratura in officina e
montaggio in cantiere
Foratura e montaggio
in cantiere
Estratto - Demo
§ Rappresentazione schematica saldature e bullonature 121
Foratura in officina
Foratura in cantiere
Montato
in officina
Montato
in cantiere
Foratura
in cantiere
e montaggio
del bullone
in cantiere
Estratto - Demo
122 Capitolo 6 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Estratto - Demo
§ Rappresentazione schematica saldature e bullonature 123
Viti a testa esagonale con gambo parzialmente filettato (passo grosso) ISO 4016
Tolleranze UNI ISO 4759-1. Cat. C.
d1 e
b
k L s
d1 M10 M12 M14 M16 M18 M20 M22 M24 M27 M30
b (L <= 125) 26 30 34 38 42 46 50 54 60 66
b (L > 125) - - 40 44 48 52 56 60 66 72
e min. 17,59 19,85 22,78 26,16 29,56 32,95 37,29 39,55 45,2 50,85
k nom. 6,4 7,5 8,8 10 11,5 12,5 14 15 17 18,5
s nom. = s max 16 18 21 24 27 30 34 36 41 46
L Peso (7,85 Kg/dm³) Kg per 1000 pezzi
45 37,50 52,60
50 40,60 57,00
55 43,70 61,40 113,30
60 46,80 65,80 92,00 121,20
65 49,90 70,20 97,90 129,20 203,70
70 53,00 74,60 104,00 137,20 179,00 216,70
75 56,10 79,10 145,20 189,00 229,70 355,00
80 59,20 84,10 116,00 151,20 199,00 242,70 373,00
90 65,40 93,10 127,00 167,20 218,00 268,70 408,00
100 71,60 102,10 139,00 183,20 238,00 294,70 444,00 590,00
110 77,80 111,10 151,00 199,20 258,00 320,70 479,00 534,00 807,00
120 84,00 120,10 163,00 215,20 277,00 346,70 515,00 678,00 862,00
130 90,10 129,10 174,00 231,20 295,00 372,70 546,00 718,00 912,00
140 96,10 138,10 185,00 247,20 314,00 398,70 586,00 762,00 966,00
150 102,10 147,10 197,00 263,20 334,00 424,70 522,00 807,00 1020,00
160 108,10 156,10 279,20 440,70 657,00 851,00 1070,00
180 311,20 492,70 728,00 939,00 1180,00
200 544,70 799,00 1030,00 1290,00
Sostituisce UNI EN 24016: 1993
Materiale: Acciaio 4.6 / 6.8 UNI EN 20898-7.
Estratto - Demo
124 Capitolo 6 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Estratto - Demo
Eurocodici Strutturali
Capitolo
Strutture in acciaio
Tipologie di unioni saldate ◄
Domini di rottura saldature ◄
Formule operative verifiche saldature ◄
Verifiche a fatica giunti saldati ◄
Verifiche “a fatica” secondo EN 1993-1-9 ◄
Estratto - Demo
126 Capitolo 7 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
facce di fusione
a
a altezza di gola
altezza di gola
poi questa venga assicurata preventivamente e anche accertata con dei test
preliminari sul procedimento (EN 1993-1-8, fig. 4.4).(ii)
Secondo quanto indicato nella EN 1993-1-8 al par. 4.5.1, almeno nel caso
delle saldature a parziale penetrazione, quando è opportuno considerare
una lunghezza (longitudinale) efficace(iii) leff del cordone di saldatura, que-
sta va dedotta da quella effettiva l a sezione piena decurtando da entrambe
le sue estremità un tratto di distanza pari alla sezione di gola a:
leff = l − 2a
Inoltre, tutti i tratti di saldatura minori di 30 mm o 6 volte la sezione di
gola non vanno conteggiati nella resistenza. Secondo il par. 4.5.2, il valore
minimo che una sezione di gola di una saldatura può presentare è 3 mm.
Lo studio dei cordoni d’angolo (a nulla o a parziale penetrazione), in parti-
colare, risulta più complicato dei giunti a completa penetrazione. I metodi
proposti per la verifica dei cordoni d’angolo sono tutti di origine speri-
mentale, opportunamente adattati per una loro pratica applicazione.
Tutti i metodi di calcolo adottati dalle varie normative, accettano l’ipotesi
(ii) Di fatto, volendo realizzare una forte penetrazione si può utilizzare il processo
ad arco sommerso in grado di fornire un elevato apporto termico specifico
(2÷4 kJ/mm).
(iii) La lunghezza del cordone si assume pari alla sua lunghezza totale se il cordo-
ne di saldatura presenta lo stesso spessore anche nelle parti iniziale e finale.
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti saldati 127
Estratto - Demo
128 Capitolo 7 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
s Fw,Ed leff
s
s^ D
D s^
t t
C
t^ C
t^ leff
a
A
A
s s
B
B
ABCD sezione di gola ribaltata sul piano di uno dei due lati del cordone
Fw,Ed leff azione di progetto agente sulla sezione di gola (effettiva)
a sezione di gola
leff lunghezza efficace sezione di gola
s componente di trazione longitudinale (spesso trascurabile)
c M2
\
In particolare, è necessario determinare le tensioni prendendo la sezione
di gola reale come sistema di riferimento in funzione della retta d’azione e
verso della forza di progetto Fw,Ed ∙ leff agente sulla sezione Ares.
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti saldati 129
(seguito)
S 420 N/NL
S 420 MH/MLH 1,0
S 420 M/ML
S 460 N/NL
S 460 NH/NLH
S 460 M/ML S 460 NH/NLH 1,0
S 460 MH/MLH
S 460 Q/QL/QL1
Esempio 7-5.
Un ferro piatto ≠ 10 mm è collegato ad una piastra con nw = 2 cordoni di
saldatura d’angolo (z = 10 mm) simmetrici l1 = l2 = 145 mm rispetto alla
sollecitazione. Il materiale è S 275 (EN 10025). L’azione di progetto con
cui il ferro piatto è sollecitato a trazione è NEd = 140 kN. Verificare la
resistenza dei cordoni, utilizzando il dominio di rottura sferico.
Soluzione
Larghezza sezione di gola: a = 0,70 ∙ z = 0,70(10) = 7 mm
lunghezza efficace: leff = l − 2a = 145 − 2(7) = 131 mm
Tensione caratteristica di rottura:
fu = 430 N/mm2 (materiale S 275 con bw = 0,85).
Tensione resistente di progetto saldatura (par. 4.5.3.3, eq. (4.4)):
fu / 3 460/ 3 2
fvw,d = = = 250 N/mm
b w c M2 0, 85 $ 1, 25
Trazione di progetto sul singolo cordone:
N Ed/nw = (140∙103)/2 = 70000 N.
Taglio di progetto su singolo cordone (Ares = a ∙ leff):
x// = (70000)/(7 ∙ 131) = 77 N/mm2 < fvw,d (verificato).
Estratto - Demo
130 Capitolo 7 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
b = 60 mm l = 145 mm
NEd NEd
b
= 10
z 10 145 z 10 145
NEd NEd
b z 10 145
z 10 145
= 10
Esempio 7-6.
Utilizzando i dati dell’esempio precedente, verificare se le saldature in-
dicate nella carpenteria della figura accanto sono idonee a bilanciare la
resistenza a trazione plastica del tirante (profilo piatto sez. b x s).
Soluzione
Resistenza a trazione ultima del collegamento saldato:
Rvw,d = ns ∙ Ares ∙ fvw,d = 2 (7 ∙ 131) 250 = 458500 N = 458,5 kN.
Resistenza plastica a trazione del tirante (EN 1993-1-1, par. 6.2.3, in
assenza di fori per bullonature):
Afy (60 $ 10) $ 275
Npl,Rd =
c M0 = = 150000 N = 150 kN < Rvw,d (verificato)
1, 10
essendo la sezione del profilo piatto 60 x 10 mm.
Esempio 7-7.
Dimensionare la lunghezza dei cordoni che equipari la resistenza plastica
a trazione del profilo piatto alla resistenza ultima delle saldature.
Soluzione
Npl,Rd = 150000 N = Rvw,d = ns ∙ Ares ∙ fvw,d = 2 ∙ (7 ∙ l eff) ∙ 250
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti saldati 131
Esempio 7-8.
Una scala d’acciaio, da interno appartamento, è stata progettata sempli-
cemente con dei tubolari a sbalzo (900 mm), opportunamente incassati al
muro mediante un telaio a tubolari delle stesse dimensioni (quadrati a
freddo 40x40x2, EN 10219−1 e 2), senza corrimano. Si chiede di dimensio-
nare le saldature a doppi cordoni d’angolo nel caso si decida di utilizzare
per il gradino un piatto largo a sbalzo di dimensioni 900x300.
Soluzione
Momento d’inerzia tubolare quadrato a freddo 40x40x2:
Iy = 6,94 cm4 .
Momento d’inerzia 2 tubolari resistenti per gradino:
Iy,2 = 2 (6,94) = 13,88 cm4 .
Spessore minimo piatto largo (sez. 900x300):
3
12 $ (13, 88)
Iy,min = bh = 13, 88 cm3 " h $ 3 . 1, 8 cm ,
12 30
si taglia un piatto largo 900x300x20.
900
300
300
a a a
h
leff
leff /2 leff /2
M Ed M Ed / h t^
M Ed / h s^
t
VEd / 2 VEd / 2
VEd
Fw,Ed leff Fw,Ed leff Fw,Ed leff
i
Estratto - Demo
132 Capitolo 7 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
aleff a $ (100) 2
FV cos (r/2 + i) (1, 1 $ 103) 1
xV= = =- = - a 7, 8 N/mm
2
aleff a $ (100) 2
(49 $ 103)
v=H = FH sin i = 1
= a 346, 5 N/mm
2
aleff a $ (100) 2
(49 $ 103)
x=H = FH cos i = 1
= a 346, 5 N/mm
2
aleff a $ (100) 2
Calcolo tensioni totali (somma vettoriale):
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti saldati 133
fu
v=2 + 3x=2 G
b w c M2
Sostituendo i valori in funzione dell’incognita a:
(354, 3) 2 + 3 (338, 7) 2
a$ . 2 mm .
408
Il valore minimo che può assumere per norma (EN 1993-1-8, par.
4.5.2(2)) è però amin = 3 mm. La larghezza minima effettiva dei cordoni
di saldatura dovrà essere:
z ≥ amin/0,70 = 3/0,70 ≈ 5 mm.
Con a = 3 mm, si controlla infine che sia (EN 1993-1-8, par. 4.5.3.2, Eq.
(4.1)):
0, 9fu 0, 9 $ (430)
v= = 1 $ (354, 3) = 118 N/mm 2 # = 310 N/mm
2
3 c M2 = 1, 25
(verificato).
Osservazioni. L’uso del dominio di rottura della “sfera mozza” è del tut-
to analogo, salvo la semplificazione di ribaltare la sezione di gola su uno
dei due lati del cordone.
Esempio 7-9.
Verificare i cordoni di saldatura dell’esempio precedente (l = leff = 100
mm; a = 3 mm) utilizzando il dominio di rottura sferico.
Soluzione
Tensione di progetto del collegamento saldato (EN 1993-1-8, par. 4.5.3.3,
eq. (4.4):
fu / 3 430/ 3 2
fvw,d = = = 234 N/mm
bw c M2 0, 85 $ 1, 25
Forza risultante (vettoriale) agente sul cordone (ad. es. superiore):
Fw,Ed leff = FV2 + F H2 = (1, 1) 2 + (49) 2 . 49 kN = 49 $ 103 N
Fw,Ed (49 $ 103) /100
. 164 N/mm 2 # fvw,d = 234 N/mm 2 (verificato).
a = 3
Osservazioni. Come si può vedere, l’utilizzo del metodo del dominio di
rottura sferico è molto più semplice e sbrigativo e, di conseguenza, mag-
giormente penalizzante nelle verifiche.
Esempio 7-10.
Progettare le saldature di una lamiera rettangolare (20x150) disposta ver-
ticalmente a mensola (L = 600 mm), soggetta ai seguenti carichi ultimi:
N Ed = 2,0 kN; VEd = 7,5 kN; HEd = 1,5 kN (figura più avanti). Per i mate-
riali del collegamento saldato si consideri S 275 (EN 10025).
Estratto - Demo
164 Capitolo 6 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
ti hi
z8
350 kN
RH 8
S7 0x bi
350 kN
0x 0x7
70
x8 z8 S7
RH
g
35° 40°
t0
h0
950 kN 524 kN
RHS 100x100x8
s^ f b0
b c 350 kN
le
ei / p
ica
g = 20
t
ver
ei / p = 1,71 t^ f orizzontale
a t f d cos(40°) » 0, 766
b0 = 100 bi = 70 sin(40°) » 0, 643
h0 = 100 hi = 70 (saldature)
t0 = 8 ti = 8 S 355J2H (EN 10210/1)
Figura 6–21. Nodo traliccio giostra (forze allo stato limite di servizio).
Esempio 6-24.
Si chiede di controllare la geometria del nodo tipo K di un traliccio strut-
turale di una giostra (vedere figura) e di verificarne le saldature con la
trave principale per sollecitazioni di fatica. Le travi principali del giunto
sono RHS 100x100x8 (RHS = rectangular hollow section) e la controven-
tatura RHS 70x70x8. Il materiale utilizzato è S 355J2H (EN 10210/1).
Verificare la saldatura a cordoni d’angolo delle controventature, sapendo
che il loro massimo rapporto di fatica è 350/310 (con D = 40 kN = co-
stante). Il limite progettuale di durata è 20 anni. Si ipotizzino 16 ore di
lavoro al giorno, 365 giorni all’anno, per gli elementi principali valutando
(a fronte dei tempi di interruzione di carico/scarico dei passeggeri) di
poter compiere al più 15 corse ogni ora. Per i carichi assumere il coeffi-
ciente di sicurezza cFf = 1,00 e per la resistenza il coefficiente cMf = 1,25
(componenti critici con ispezioni periodiche).
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti saldati 165
Soluzione
In base alla tab. 8.7 (giunti nodo traliccio) della EN 1993-1-9, si ha:
t = 8 mm (larghezza cordoni saldatura) ≤ 8 mm (ok)
t0 e ti ≤ 8 mm (ok)
35° ≤ i ≤ 50 ° (verificato per entrambi i controventi)
(b0/t0) ∙ (t0/ti) = (100/10) ∙ (10/8) = 12,5 ≤ 25 (ok)
0,4 ≤ (bi/b 0) = (70/100) = 0,7 ≤ 1,0 (ok)
b 0 = 100 mm ≤ 200 mm (ok)
0,5 ∙ (b 0 - bi) = 15 mm ≤ g = 20 mm ≤ 1,1 ∙ (b 0 - bi) = 33 mm (ok)
g = 20 mm ≥ 2t0 = 20 mm (ok).
Controllo eccentricità:
− 0,5 ∙ h0 = − 50 ≤ ei/p = 1,71 mm ≤ 0,25 ∙ h0 = 25 mm (ok).
In base alla tab. 7.9 della EN 1993-1-8, si ha (per sezioni quadrate cave):
0,6 ≤ (b1 + b2)/(2b1) = bi/bi = 1,0 ≤ 1,3 (ok)
b 0/t0 = (100)/(10) = 10 mm < 15 (non rispettato): questo significa sola-
mente che le formulazioni di verifica di resistenza non sono state possibili
utilizzando solamente le formulazioni semplificate nella tab. 7.10 della
EN 1993-1-8. Le dimensioni geometriche sono comunque tutte a norma.
Con t0/ti = (10)/(8) = 1,25 si ha un dettaglio di categoria 44,75 con m = 5
(interpolazione lineare). Con limite progettuale di 20 anni si ha:
Numero di cicli = (20 anni) (365 giorni) (16 ore/giorno) (15 corse/ora) =
1,8 ∙ 10 6 = 1,8 milioni di cicli.
I due controventi sono sollecitati dal medesimo rapporto di fatica, si ana-
lizza quindi il controvento di inclinazione maggiore (40°) la cui traccia
delle saldature sulla trave ha area minore (si veda schema saldature in
figura). Ribaltando le sezioni di gola sul piano di raccordo con la trave,
le azioni (oscillazioni) hanno le seguenti componenti:
Verticale: DNv = (40 kN ) sin(40°) = (40) ∙ 0,643 ≈ 26 kN (trazione).
Orizzontale: DN h = (40 kN ) cos(40°) = (40) ∙ 0,766 ≈ 31 kN (taglio).
Larghezza sezione di gola: a = 0,7 ∙ z = 0,7 ∙ (8 mm) = 5,6 mm.
Lunghezza delle saldature (dettagli in figura):
Tratti l1 = ab = cd = 70 mm.
Tratti l2 = bc = ad = 70/sin(40°) = 109 mm.
Tensioni su tratti ab = cd:
DNv /4 26 $ 103 /4
Dv= f = = . 14, 3 N/mm 2
l1 a 70 $ 6, 5
DNh /4 31 $ 103 /4
Dx= f = = . 17, 1 N/mm 2 .
l1 a 70 $ 6, 5
Tensioni su tratti bc = ad:
DNv /4 26 $ 103 /4
Dv= f = = . 9, 2 N/mm 2
l2 a 109 $ 6, 5
DNh /4 31 $ 103 /4
Dx< f = = . 11, 0 N/mm 2 .
l2 a 109 $ 6, 5
Estratto - Demo
166 Capitolo 7 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
*
Dvwf,1,8 = Dv=2 f + Dx=2 f = (14, 3) 2 + (17, 1) 2 . 23 N/mm 2
Dxwf,1,8 = Dx< f = 0
risultanti su tratti bc = ad (valutate per N = 1,8 ∙ 10 6 di cicli):
Dvwf,1,8 = Dv= = 9, 2 N/mm 2
*
Dxwf,1,8 = Dx< f = 11, 0 N/mm 2
Noto, da interpolazione lineare, DvC = 44,75 N/mm2 (relativo a 2 ∙ 10 6 ci-
cli), si calcola il limite di fatica per cicli ad ampiezza costante:
5 $ 10 5 5
Si calcola poi con DxC = 80 N/mm2 e DvD ≈ 33 N/mm2 (relativi a 2 ∙ 10 6 cicli;
EN 1993-1-9, grafico 7.2 con 80 ≤ DxC ≤ 100 MPa):
= Dv D $ b l = 33 $ b l
6
Dv L = 5 Dv5D $ 5 $ 10 5 1/5 5 1/5 . 18, 2 N/mm 2
10 8
100 100
= Dx C $ b l = 80 $ b l
6
Dx L = 5 DxC5 $ 2 $ 10 2 1/5 2 1/5 . 36, 6 N/mm 2 .
10 8 100 100
Si prendono in considerazione gli effetti dei momenti flettenti secondari
moltiplicando le ampiezze di sollecitazione dovute alle forze assiali sull’e-
lemento per il coefficiente k1 = 1,5 (tab. 4.3. EN 1993-1-9).
Poiché le formule di verifica della normativa si riferiscono a delta di ten-
sione di 2 milioni di cicli, è necessario rapportare ad essa le tensioni che
invece sono state calcolate per un numero di cicli effettivi della giostra di
1,8 milioni di cicli:
Dvwf,2 = Dvwf,1,8 $ b l . Dvwf,1,8 $ 0, 97 . 22, 3 N/mm 2 (con m = 3)
1, 8 1/3
2
Estratto - Demo
182 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Esempio 8-28.
Facendo riferimento alla figura accanto, si considerino valide le seguenti
relazioni geometriche su un collegamento bullonato soggetto prevalente-
mente a trazione: e2/d0 = 1,5; p2/d0 = 3,0; e1/d0 = 3,0; p1/d0 = 3,0. Si calcoli
la resistenza a rifollamento complessiva per un piatto (t = 15 mm) con
solo quattro fori, secondo il par. 3.7 della EN 1993-1-8. Materiali: piatto
S 275 ( fu = 430 N/mm2), bulloni M16 cl. 8.8 ( fub = 800 N/mm2). Azione
allo stato limite di esercizio (trazione) sul piatto: N k = 190 kN (in preva-
lenza da carichi permanenti). Bulloni reagenti su singolo piano di taglio
(solo due piatti serrati).
Soluzione
Controllo geometria fori bullonatura (tab. 3.4, EN 1993-1-8):
k1 = 2,5 perché verificate le condizioni e2/d0 = 1,5; p2/d0 = 3,0 per tutti
e quattro i bulloni (file fori perpendicolari alla direzione dell’azione di
trazione sul giunto).
In direzione dell’azione N k che sollecita il giunto:
-
-bulloni di bordo (1): ad,1 = e1/(3d0) = 1,0 perché verificato e1/d0 = 3,0.
-
-bulloni interni (2): ad,2 = p1/(3d0) − 0,25 = 0,75 con p1/d0 = 3,0 < 3,75.
Si ha quindi:
-
-bulloni di bordo (1): ab,1 = min[ad,1; ( fub/fu); 2,0] = min[1; 1,86; 2,0] = 1
-
-bulloni interni (2): ab,2 = min[ad,2; ( fub/fu); 2,0] = min[0,75; 1,86; 2,0]
= 0,75.
Pertanto, la resistenza a rifollamento per i bulloni di bordo (colonna 1) è:
/ k ac t = 2 $c $ 3 m . 2 $ 82, 56 kN
1 b, 1 fu d 1, 0 $ 1, 0 $ 430 $ 16 15
Fb,Rd(1) =
i=2
M2 1, 25 10
e per quelli interni (colonna 2):
/ k ac t = 2 $c $ 3 m . 2 $ 61, 92 kN .
1 b, 2 fu d 1, 0 $ 0, 75 $ 430 $ 16 15
Fb,Rd(2) =
i=2
M2 1, 25 10
La resistenza al taglio del singolo bullone si calcola agevolmente:
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 183
2 1 e2
å PEd ,i
i
L y ,i p2
2 1
e2
Lx ,i
y,i
Fb,Rd ,i
d
x,i PEd ,i
bulloni M16 cl. 8.8 (si vedano tabelle alle pagine precedenti):
Fv,Rd = 60,29 kN (sulla parte filettata)
Fv,Rd = 77,21 kN (sul gambo).
La EN 1993-1-8 al par. 3.7 indica che la resistenza a rifollamento di un
giunto può essere calcolata come somma effettiva delle singole resistenze
a rifollamento dei bulloni, a patto che per ciascun bullone risulti Fb,Rd ≥
Fv,Rd. Nel caso in esempio, nella fila (1) la resistenza a rifollamento è stata
valutata considerando 2 bulloni (presenti nella singola fila verticale più
vicina al bordo della lamiera). La resistenza a rifollamento del singolo
bullone del gruppo (1) è quindi la metà:
Fb,Rd,1 = Fb,Rd(1)/2 = 82,56 kN ≥ Fv,Rd = 77,21 kN (sul gambo).
Analogamente, per il singolo bullone del gruppo (2):
Fb,Rd,1 = Fb,Rd(1)/2 = 61,92 kN < Fv,Rd = 77,21 kN (sul gambo).
Come si può notare dal calcolo eseguito considerando direttamente il fu-
sto del bullone senza filettatura, in questa configurazione non è possibile
sommare le resistenze a rifollamento calcolate per ciascun bullone singo-
larmente. Questo può accadere se, ad esempio, il bullone M16 è del tipo
UNI 5737, LxB = 70x38 con rondella UNI 5614 per M16 di spessore 4
mm. In tal caso, la filettatura termina in corrispondenza di metà spessore
della rondella, dopo la chiusura del dado. Rimanendo serrati i due piatti
di spessore complessivo 2x15 = 30 mm sulla parte del gambo del bullone.
In tal caso, la resistenza ultima a rifollamento del giunto è pari a quella
minima Fb,Rd,min,i per il numero totale nb = 4 di bulloni presenti:
Estratto - Demo
184 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 185
Esempio 8-29.
Calcolare la minima resistenza di un giunto (per due casi: fori asolati e
non), con azione di rifollamento VEd,1 = 75 kN sul fusto del bullone M16
cl. 8.8 (doppio piano di taglio, sulla filettatura). Il materiale del piatto
bullonato è S 275 con spessore t = 8 mm. Le dimensioni geometriche dei
fori sono: e2/d0 = 1,5; p2/d0 = 3,0; e1/d0 = 3,0; p1/d0 = 3,0 dovendo in par-
ticolare considerare, per la geometria del foro asolato: e1 = e3 con e2 = e4 .
(iii) Wald F. et al: Steel structures 10, Worked examples to Eurocode 3, Czech Tech-
nical, 2001. University in Prague, Prague 2001, p. 146, ISBN 80-01-02308-7.
Wald F., Bouguin V., Sokol Z., Muzeau J.P.: Component Method for Base Plate
of RHS, in Proceedings of the Conference Connections in Steel Structures IV:
Steel Connections in the New Millennium, Roanoke, 2000.
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 189
Esempio 8-30.
Si calcoli la resistenza a trazione di un bullone M16 cl. 8.8 utilizzando
la formulazione data nella tab. 3.4 della EN 1993-1-8. Calcolare la cor-
rispondente resistenza a trazione (ultima) per una vite a testa svasata di
cl. 10.9. Dedurre poi la resistenza al taglio del bullone M16 per una classe
di resistenza cl. 10.9 sapendo, da valori tabellati, che la corrispondente
resistenza Fv,Rd per classe 8.8 è 60,29 kN (su sezione filettata e per singolo
piano di taglio).
Soluzione
Secondo la formulazione data dalla norma:
k2 $ fub $ As k2 $ fub $ Ares 0, 9 $ 800 $ 157
Ft,Rd =
c M2 = c M2 = = 90, 43 kN ( fub cl. 8.8)
1, 25 $ 103
Rimanendo nella stessa classe 8.8, ma passando alla vite a testa svasata:
F t,Rd = 0,7 ∙ (90,43) = 63,30 kN (cl. 8.8).
Passando ora dalla classe 8.8 alla classe 10.9 ( fub da 800 MPa a 1000 MPa):
F t,Rd = (1000/800)(63,30) = 79,12 kN.
Per passare dalla resistenza di un bullone M16 cl. 8.8 (singolo piano di
taglio) a cl. 10.9, non basta moltiplicare la resistenza per cl. 8.8 per il
numero 1000/800 = 1,25 ma è necessario tenere conto anche del differente
valore di av (av = 0,6 per cl. 4.6, 5.6 e 8.8 e av = 0,5 per cl. 4.8, 5.8, 6.8
e 10.9). Pertanto, la resistenza al taglio (su singolo piano di taglio e sulla
sezione filettata) di un bullone M16 cl. 10.9 (desunta da cl. 8.8) è:
Fv,Rd = (0,5/0,6) ∙ 1,25 ∙ (60,29) = 62,80 kN.
Per passare da bulloni “normali” cl. 8.8 a bulloni a testa svasata cl. 10.9,
basta moltiplicare la resistenza di bulloni “normali” cl. 8.8 per il numero
0,7 ∙ (1000/800) = 0,7 ∙ 1,25 = 0,875.
Estratto - Demo
190 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Estratto - Demo
198 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
VEd
VEd
e1 e1
e2
p2 VEd
VEd p2
e2
1, 5 fu t d
Fb,Rd £ (per singolo bullone/vite: quando c’è una sola fila)
gM2
Esempio 8-34.
Come semplice caso particolare del tipo di giunto descritto alla pagine
precedenti, si chiede di dimensionare un tirante (corto, longitudinalmen-
te) con due piatti bullonati tramite una singola fila di bulloni M12 cl. 8.8
(singolo piano di taglio). Stabilire la massima forza resistente di calcolo
sulla sezione del bullone VEd,1 che permetta anche sufficiente duttilità al
collegamento. Lo spessore del singolo piatto (S 275) è t = 4 mm.
Soluzione
Secondo il par. 3.6.1 (eq. 3.2) della EN 1993-1-8, quando c’è una sola fila
di bulloni, la resistenza a rifollamento per il singolo bullone deve essere
limitata dall’espressione:
Fb,Rd ≤ 1,5 ∙ fu t d/cM2 = 1,5(430)(4)(12)/1,25 = 24768 N = 24,8 kN.
Considerato l’esiguo spessore del pacchetto delle lamiere (8 mm) si con-
sidera la resistenza al taglio del bullone sulla sezione del gambo Fv,Rd
= 43,43 kN. Risultando Fv,Rd > Fb,Rd qualsiasi sollecitazione di progetto
(agente sulla sezione resistente del singolo bullone) tale che sia VEd,1 ≤ Fb,Rd
= 24,8 kN è da considerarsi accettabile per un comportamento contempo-
raneamente duttile e sicuro del collegamento.
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 199
M Ed = M Ed , p + M Ed ,a
tp FEd , p
M Ed VEd
M Ed
M Ed , p
FEd , p » h
h
VEd
FEd , p
e
M Ed ,a
G l
dmin G G Fv ,Ed ,min
dmax
VEd Fv ,Ed ,i
M Ed ,a + e × VEd
Esempio 8-35.
Si verifichi la bullonatura (a taglio e a rifollamento) per la giunzione di
due profilati (IPE 220 e IPE 240) attraverso due piatti di imbottitura di
medesimo spessore tp = 10 mm (vedere figura in alto). Si supponga che la
giunzione avvenga ad opportuna distanza dall’appoggio, dove la solleci-
tazione flettente è sufficientemente contenuta, (schema trave isostatica).
Assumere i seguenti materiali: lamiere e profilati S 275, bullonatura cl.
8.8. Al fine di un veloce predimensionamento, si assumono sulla sezione
giuntata le seguenti sollecitazioni ultime: MEd = 26 kNm, VEd = 58 kN.
Estratto - Demo
204 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Osservazioni. Unendo i due tronchi della trave con due diversi profilati
IPE, si adattano le distanze dei baricentri dei fori di alloggiamento dei
bulloni sulle piattabande del’IPE 240, perpendicolarmente alla direzione
dell’azione sollecitante in flessione: la resistenza a rifollamento del giunto
rimane invariata e anche l’esito della verifica di duttilità del giunto.
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 205
Esempio 8-36.
Verificare la resistenza ultima, a flessione e taglio, e l’instabilità dell’ani-
ma (buckling) dei profilati IPE di Classe 1 (materiale S 275) dell’esempio
precedente. Si ricorda le sollecitazioni di progetto agenti sul giunto (in
prossimità dell’appoggio): MEd = 26 kNm, VEd = 58 kN.
Soluzione
Per un profilato I o H (di altezza h) l’area resistente al taglio può essere
approssimata in sicurezza con la seguente espressione:
Av . 6h - 2 $ ^t f + r1h@ $ tw
dove r1 è il raggio di raccordo dei lati dell’anima con la superficie della
piattabanda (di spessore tf). Ciò equivale a fare assorbire l’intera azione
di taglio alla porzione di anima a sezione costante.
Il modulo di resistenza plastico di una sezione a I o H, attorno all’asse d’i-
nerzia forte della sezione, si ottiene facendo la somma dei momenti statici
delle aree in cui risulta divisibile la sezione del profilato rispetto all’asse
neutro per il baricentro, trascurando per semplicità le parti di raccordo
dell’anima con le piattabande. Dette quindi con b, h, tf e tw la larghezza,
l’altezza della sezione, lo spessore della piattabanda e lo spessore dell’ani-
ma, rispettivamente, si ha:
Wpl,y . 2 $ ;bt f $ b h - f lE + tw $ b h - t f l .
t 2
2 2 2
Si verifica il profilato minore (IPE 220), essendo entrambi i tronchi di
trave interessati dalle medesime sollecitazioni. L’area resistente dell’ani-
ma è (almeno):
Av . 6h - 2 $ ^t f + r1h@ $ tw = 6220 - 2 $ ^9, 2 + 12h@ $ 5, 9 = 1048 mm 2
In assenza di torsione (par. 6.2.6, eq. 6.18 della EN 1993-1-1):
fy 1048 $ 275 . 151 kN > V
Vpl,Rd = Av = Ed = 58 kN (verificato),
c M0 3 103 1, 1 3
con rispettata la limitazione VEd < 0,5 ∙ Vpl,Rd,net = 75,5 kN. In tal caso, il
momento resistente plastico della sezione trasversale non è suscettibile
di penalizzazioni per la presenza di eccessive sollecitazioni di taglio; in
quanto le azioni taglianti possono così essere controbilanciate dall’incru-
dimento del materiale e quindi, entro questi margini, trascurate. Non do-
vendo applicare alcuna riduzione al momento di resistenza plastico, si ha:
Wpl,y . 110 $ 9, 2 $ ^220 - 9, 2h + 5, 9 $ b 220 - 9, 2 l . 0, 273 $ 106 mm3 .
2
2
Momento di resistenza plastico (attorno asse d’inerzia forte y-y):
Wpl,y fy 0, 273 $ 275
Mcy,Rd .
c M0 = = 68, 3 kNm > MEd (verificato).
1, 1
Secondo la tab. 5.2 e par. 6.2.6(6), posto h = 1 e e = √[235/fy] = 0,92
hw . 6h - 2 $ ^t f + r1h@ 177, 6
< 72 f = 72 $ 235 72 $ 235
tw tw = = = 66, 6 ,
5, 90 h h fy 1, 0 275
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 211
p1 p1 e1 2 p1
e2 Y N Ed
e G G e e
zs zs
N Ed N Ed Y
y-y
N Ed N Ed × e
X= Y=
nb 2 p1
x-x p1 p1 e1
2 p1
e2 Y N Ed
e G G e e
zs zs N Y
N Ed Ed
Esempio 8-40.
Un’asta di una capriata Mohniè, lunga L = 1200 mm, è costituita dall’ac-
coppiamento di due profili a L a lati uguali del tipo L70x70x7 (acciaio S
355) bullonati (3M14) a un piatto centrale di spessore t = 8 mm. Secondo
le disposizioni al par. 6.3.1 della EN 1993-1-1, la minima resistenza a
compressione per instabilità (con ipotesi di vincolo di cerniere agli estre-
mi) attorno all’asse v-v è stata valutata, per il profilato composto, pari a:
|b A A $ fy
Nb,Rd =
c M1 = 277 kN > NEd = 200 kN .
Si verifichi la resistenza e l’idoneità del giunto bullonato (nb = 3; M14 cl.
8.8), nelle seguenti due diverse disposizioni delle forature (si veda schema
indicativo nella figura in alto):
Caso a): e2 = 35 mm; e1 = 18 mm; p1 = 33 mm.
Caso b): e2 = 35 mm; e1 = 30 mm; p1 = 45 mm.
Soluzione
È opportuno notare che l’azione di trazione/compressione NEd = 200 kN
interessa il profilato composto dall’accoppiamento dei due profili a lati
uguali L70x70x7. Pertanto, NEd deve avere retta d’azione passante per
metà dello spessore del piatto di collegamento ma ad un’altezza e dal
baricentro del profilato. Per entrambi i casi, la distanza e2 è stata fissata
pari a metà dell’altezza dell’ala del profilato: 70/2 = 35 mm.
Estratto - Demo
212 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Caso a):
200 $ 15, 3
Y = NEd $ e = = 46, 4 kN
2p1 2 $ 33
Caso b):
200 $ 15, 3
Y = NEd $ e = = 34, 0 kN
2p1 2 $ 45
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 213
Utilizzando bulloni M14 cl. 8.8, la resistenza sulla parte filettata (Ares)
sul singolo piano di taglio è Fv,Rd = 44,16 kN. Ogni bullone serra 3 lamiere
quindi, lavorando con due piani di taglio, può contrastare con il suo fusto
il piatto centrale con una forza risultante 2Fv,Rd = 2 ∙ (44,16) = 88,32 kN.
Risultando (per il solo caso b):
2Fv,Rd = 88,3 kN > Fb,Rd = 76,5 kN ≥ REd = 74,9 kN
è rispettata sia la resistenza dei materiali sia la gerarchia delle resistenze
per la duttilità del giunto bullonato.
Caso b): Fb,Rd = 0,83 ∙ (76,5 kN ) = 63,9 k N < REd = 74,9 kN (non verifica-
to), con ad = 0,56 e k1 = 2,5 considerando: e2 = 35 mm; e1 = 30 − 5 = 25
mm; p1 = 45 mm (quest’ultimo misurato tenendo conto dei fori effettivi).
Si conclude che, a parità di sollecitazione NEd, di materiali resistenti, e
di retta di applicazione del carico, disponendo le forature troppo ravvici-
nate tra loro si incrementano le sollecitazioni sulle lamiere (e quindi sui
bulloni) dovute ai momenti flettenti parassiti (per eccentricità tra asse di
truschino e asse baricentrico del profilato). Accostando troppo il bullone
più esterno al bordo delle lamiere (e1 = 1,2 ∙ d0 al limite consentito) si
penalizza sicuramente la resistenza a rifollamento.
In generale, anche dall’esame di qualche altro esempio numerico propo-
sto, essendo probabile qualche scarto non nullo durante la preparazione
dei fori (pur rispettando la tolleranza D = ± 5 mm), sembrerebbe opportu-
no che in fase di progetto - almeno per strutture particolarmente impor-
tanti - la disposizione geometrica dei fori adottata consenta una verifica
a rifollamento condotta con un margine di sicurezza attorno al 20÷30% in
più rispetto alla sollecitazione di progetto. C’è da osservare, però, che la
EN 1993-1-8 non fa alcun cenno a questo aspetto. Pertanto, è da presu-
mere ragionevolmente che questo “scarto” in più rientri all’interno dei co-
efficienti parziali di sicurezza stabiliti all’interno dell’Eurocodice stesso.
Esempio 8-41.
Verificare la bullonatura del caso b) all’esempio precedente per mecca-
nismo di rottura “block tearing” e per trazione pura sulla sezione netta.
Soluzione
La sollecitazione di progetto NEd agisce sul piatto centrale e quindi
Estratto - Demo
214 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 215
Esempio 8-42.
Seguendo le indicazioni al par. 3.10.3 della EN 1993-1-8, relativamente a
singoli angolari bullonati alle estremità, calcolare la resistenza ultima di
progetto della sezione netta del profilato dell’esempio precedente, adotta-
re però un solo angolare L70x70x7 giuntato con 3M14 cl. 8.8 (materiali
S 355) e sottoposto ad un’azione di trazione di progetto NEd = 100 kN.
Soluzione
Le formulazioni proposte sono le seguenti:
2 $ ^e2 - 0, 5d0h $ t $ fu
Nu,Rd =
c M2
(1 solo bullone)
b 2 Anet $ fu
Nu,Rd =
c M2
(2 bulloni)
b 2 Anet $ fu
Nu,Rd =
c M2
(3 o più bulloni)
Estratto - Demo
216 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
L50x50x5 (S 355)
71,4 kN e2
M14 50
e2
1, 5d0
L50x50x5 (S355)
77,1 kN e2
2 M14 50
e2
2, 5d0 1, 5d0
Esempio 8-43.
Si calcoli la resistenza ultima a trazione, nella sezione netta indebolita
dai fori, di un singolo angolare L50x50x5 in trazione (A = 480 mm2; t = 5
mm). Si consideri il caso di un solo bullone (e1 = 1,5 ∙ d0) e il caso di due
bulloni (e1 = 1,5 ∙ d0 e p1 = 2,5 ∙ d0). Materiali: lamiere S 355 ( fu = 510
MPa), bulloni M14 (d0 = 15 mm; e2 = 25 mm).
Soluzione
Secondo il par. 3.10.3 della EN 1993-1-8, per il caso di singolo angolare
teso giuntato con 1 o 2 bulloni, si considerano le seguenti due espressioni
rispettivamente:
2 $ ^e2 - 0, 5d0h $ t $ fu
Nu,Rd =
c M2
(1 solo bullone)
b 2 Anet $ fu
Nu,Rd =
c M2
(2 bulloni).
Si ha quindi per 1 bullone:
Aeff = 2 ∙ (e2 − 0,5 ∙ d0) ∙ t = 2 ∙ (25 − 0,5 ∙ 15) ∙ 5 = 175 mm2
2 $ ^e2 - 0, 5d0h $ t $ fu 2 $ 17, 5 $ 5 $ 510
Nu,Rd =
c M2 = = 71, 4 kN .
1, 25 $ 103
Per due bulloni:
p1 = 2,5 ∙ d0 con b = 0,4 (tab. 3.8, EN 1993-1-8)
Aeff = b2 ∙ Anet = b2 ∙ (A − d0 ∙ t) = 0,4 ∙ (480 − 1,5 ∙ 15) = 183 mm2
b 2 Anet $ fu b 2 $ ^ A - d0 t h $ fu 0, 4 $ ^480 - 1, 5 $ 5h $ 510
Nu,Rd =
c M2 = c M2 = = 77, 1 kN .
1, 25 $ 103
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 217
Esempio 8-44.
Verificare la resistenza del piatto di collegamento (spessore t = 8 mm) per
l’angolare doppio 2L70x70x7 analizzato negli esempi precedenti (Caso b).
La massima azione di trazione/compressione agente sull’angolare doppio
è NEd = 200 kN. Materiali: S 355.
Soluzione
Per valutare l’azione trasmessa dell’angolare doppio al piatto di colle-
gamento, si suppone che il profilato scarichi sul piatto con un angolo di
diffusione delle tensioni di circa 30° a partire dal bullone più interno (si
veda illustrazione in figura). In funzione del numero di bulloni, quindi,
vanno analizzate varie sezioni. Se il numero di bulloni (generalmente su
un’unica fila) è nb, le sezioni da verificare sono nb − 1. Nel caso di un solo
bullone si verifica una sola particolare sezione (oltre al rifollamento).
L’esito della verifica a rifollamento del piatto bullonato è stata già esegui-
ta in un esempio precedente e qui lo si riporta per comodità di lettura:
Caso b): Fb,Rd = k1 ∙ ab ∙ fu ∙ t ∙ d/cM2 = (2,5)(0,67)(510)(8)(14)/(1,25 ∙ 103) =
76,5 kN > REd = 74,9 kN (verificato). Bulloni: 3M14 (d0 = 15 mm).
Dall’esempio (Caso b) era: e2 = 35 mm; e1 = 30 mm; p1 = 45 mm. In base
agli schemi in figura, con nb = 3 bulloni le sezioni da verificare sono 2:
Estratto - Demo
218 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 219
Esempio 8-45.
Si considerino i dati di un esempio precedente, relativi ad un angolare
doppio 2L70x70x7 soggetto ad un’azione assiale di progetto NEd = 200
kN (stato limite ultimo) e N k = 170 kN (stato limite di esercizio). Man-
tenendo la geometria delle forature (Caso b): e2 = 35 mm; e1 = 30 mm; p1
= 45 mm, si progetti il collegamento come “giunzione ad attrito”, perché
si rende necessario contenere al massimo lo scorrimento allo stato limite
di esercizio dovuto alle azioni del vento su una copertura metallica. Per
i bulloni, si utilizzino 3M14 cl. 10.9 per limitare le perdite di carico per
rilassamento dell’acciaio dei bulloni. Si considerino superfici non sabbiate
con n = 0,3 (coefficiente di attrito tra le lamiere a contatto per superfici
di classe C: tab. 3.7, EN 1993-1-8 al par. 3.9.1).
Soluzione
A parità di sollecitazione ultima NEd = 200 kN - si è visto - le verifiche a
rifollamento e la resistenza dei bulloni cl. 8.8 consentono il rispetto della
gerarchia delle resistenze per la duttilità del giunto (stato limite ultimo):
2Fv,Rd = 88,3 kN > Fb,Rd = 76,5 kN ≥ REd = 74,9 kN
In questo caso, a maggior ragione, incrementando solo la resistenza Fv,Rd
dei bulloni (da cl. 8.8 a cl. 10.9), e rimanendo tutto il resto invariato,
il rispetto della gerarchia delle resistenze è verificato. È necessario solo
verificare lo stato limite di esercizio.
Forza di precarico sui bulloni (eq. 3.7, par. 3.9.1, EN 1993-1-8):
0, 7 $ 103 $ 115
Fp,C = 0, 7 fub $ As = = 80, 5 kN
103
avendo considerato per M14 Ares = 115 mm2 e fub = 1000 MPa per bulloni
classe 10.9. La resistenza di progetto allo scorrimento delle lamiere serra-
te da un singolo bullone (in questo caso 1M14 cl. 10.9) è:
ks n n 1, 0 $ 2 $ 0, 30
Fs,Rd = F $ 80, 5 = 0, 54 $ 80, 5 = 43, 47 kN
c M3,ser p,C = 1, 1
avendo considerato ks = 1,0 (tab. 3.6 per bulloni con fori per l’alloggia-
mento non asolati e non eccedenti i limiti imposti per bulloni normali); n
= 2 (tre lamiere serrate per bullone: 2 superfici di contatto resistenti ad
attrito); n = 0,30 (superfici non sabbiate); cM3,ser = 1,1 (tab. 2.1, par. 2.2
della EN 1993-1-8 per stato limite di servizio per Categoria B del giunto:
assenza di slittamento solo in condizioni di stato limite di esercizio).
Il giunto ha tre bulloni, quindi la resistenza (in condizioni di stato limite
di esercizio) allo slittamento del giunto è:
Fs,Rd,tot = nb $ Fs,Rd = 3 $ ^43, 47h = 130, 4 kN < Nk = 170 kN
la verifica non è soddisfatta. Essendo 170/130,4 = 1,31, è necessario un
coefficiente di attrito di almeno n = 1,31 ∙ (0,30) = 0,393. Adottando,
quindi un coefficiente di attrito n = 0,4 (superfici di classe B) la verifica
Estratto - Demo
220 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
è soddisfatta. Infatti:
ks n n 1, 0 $ 2 $ 0, 40
nb $ Fs,Rd = nb $ F 3$ $ 80, 5 = 175, 6 kN > Nk .
c M3,ser p,C = 1, 1
Nella Classe B le superfici devono essere sabbiate meccanicamente o a
graniglia e verniciate con silicato di zinco alcalino applicando uno spes-
sore di strato di 50÷80 nm.
Esempio 8-46.
Un bullone M14 cl. 8.8 è sottoposto ad un’azione di trazione F t,Ed = 58 kN
serrando un piatto di spessore t = 7 mm sulla superficie della piattaban-
da di una colonna HEA 200 (tf = 10 mm). Verificare a punzonamento le
lamiere serrate dal bullone sapendo che i materiali sono S 235.
Soluzione
Si verifica la lamiera serrata di spessore minore, in questo caso la flangia.
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 221
EN ISO 4016
β da 15° a 30°
r b e
da ds d e
u
ls (b)
lg k S
k l
M12 M14 M16 M18 M20 M22 M24 M27 M30 M33
dw 16,47 19,15 22,00 24,85 27,70 31,25 33,25 38,00 42,75 46,55
kw
c S 18,00 21,00 24,00 27,00 30,00 34,00 36,00 41,00 46,00 50,00
(dimensioni in millimetri)
dw
da
d 0,1 I simboli sono conformi alla ISO 225
Estratto - Demo
222 Capitolo 8 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
0, 5FEd b 0, 5FEd
Tipo A: c
(spessore assegnato) d0 a
FEd gMp 2d0
a³ +
d0 d 2tf y 3 t
FEd gMp d0
c³ +
2tf y 3
d
a a
Tipo B:
0, 75d0
c c (geometria assegnata) 1, 6d0
FEd FEd gMp
t³
Momento flettente perno fy
2, 5d0
d0
− d £ 2, 5t
+ +
0, 3d0 1, 3d0
Estratto - Demo
§ Verifica dei collegamenti bullonati 223
33 = d0
150 a = 50 177
50 = c
67 33 a = 50 260
1+1 piatti laterali sagomati piatto centrale sagomato
sp. 10 mm S 275 sp. 20 mm S 275
d = 30
t = 10
t = 20
t = 10
Esempio 8-47.
Un profilo tubolare in acciaio deve sopportare un tiro di FEd = 136 kN
(valore di calcolo) dovuto a un forte sovraccarico per neve su una tettoia
di un centro commerciale. Il valore del tiro di progetto in condizioni di
combinazione caratteristica per neve (stato limite di esercizio) sul tirante
è FEd,ser = 43 kN. Il tirante è opportunamente collegato alla tettoia me-
diante un collegamento a perno che deve essere in grado di ruotare per
variare con sistema automatizzato l'aggetto della tettoia. Si chiede quindi
di dimensionare il perno M30 (d = 30 mm) con piatto saldato e piatto con
coppiglia, per consentire la sostituzione del perno. Si devono eseguire le
verifiche per perno con "spessori assegnati" e perno sostituibile. I dettagli
principali sono riportati nella figura in alto. Calcoli per materiali perno e
piastre: S 275 JR. Coefficienti parziali: cM2 = 1,25; cM6,ser = 1,0; cM0 = 1,1.
Estratto - Demo
306 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Esempio 10-70.
Valutare la classe di resistenza dell’anima, della sezione all’esempio pre-
cedente, in funzione della distribuzione delle tensioni in pressoflessione
retta (attorno all’asse y-y) con a = 0,9. Si consideri in questo caso S 460.
Soluzione
Per l’anima compressa si era calcolato: cw/tw = 28. Per acciaio S 460 si ha
e = 0,71. Per l’anima compressa risulta:
-
-anima compressa: 27,0 < cw/tw ≤ 29,8 (Classe 3).
Risulta per l’anima a pressoflessione (si veda tabelle alle pagine prece-
denti) con a = 0,9:
-
-anima a pressoflessione: 26,3 < cw/tw ≤ 29,8 (Classe 3).
L’anima è di classe 3 sia secondo una classificazione geometrica sia secon-
do la particolare distribuzione delle tensioni considerata (a = 0,9).
Esempio 10-71.
Valutare la classe dell’intera sezione all’esempio precedente.
Soluzione
Per una HEAA 280 (S 460), relativamente alla piattabanda si ha:
-
-piattabanda compressa: cf/tf = 113/10,0 = 11,3.
Risultando per S 460 (e = 0,71) con piattabanda compressa fuori dall’in-
tervallo per classe 3 (7,1 < cf/tf ≤ 9,9), la sezione deve essere declassata
in classe 4.
Esempio 10-72.
Si determini la classe di resistenza di un profilato HEA 300 in condizioni
di pressoflessione retta, per tutti i tipi di acciaio (S 235; S 275; S 355; S
420 e S 460; EN 10025-2). Si ammetta che, da una pura stima iniziale,
la sezione possa essere sottoposta al più alle seguenti sollecitazioni: NEd
= 500 kN (compressione); MEd,y ≤ 200 kNm (flessione retta attorno all’asse
centrale d’inerzia y-y).
Soluzione
L’eccentricità del carico assiale è: e = MEd/NEd ≤ 200/500 = 0,40 m = 400
mm. In condizioni di pressoflessione retta, la posizione dell’asse neutro è:
i y2 ^127, 4h
2
Dyn - n = - . - 41 mm ,
e = - 400
dove iy = 127,4 mm è il giratore di inerzia della sezione rispetto all’asse
forte y-y. La precedente relazione afferma quindi che l’asse neutro è po-
sizionato al più ad una distanza Dyn-n = 41 mm (in modulo) al di sotto
dell’asse baricentrico y-y. I dettagli sono riassunti nella figura accanto.
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 307
tw h
0,5cw + +
G cw αcw 2
y y Dyn-n y
h
- 2 -
fy s = y fy
h
1 Dyn-n + 0, 5cw -y f y - Dyn-n
acw = cw + Dyn-n Þ a = =2
2 cw fy h
+ Dyn-n
Compressioni (positive) 2
Trazioni (negative) (similitudine triangoli)
Estratto - Demo
308 Capitolo 9 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Osservazioni
Il valore limite minore del rapporto cw/tw è sempre dato dalla classe 1
per acciaio S 460. Pertanto, se il valore effettivo del rapporto è minore di
questo valore non c’è bisogno di calcolare gli altri limiti perché comunque
maggiori in valore. Ad esempio, nel caso di acciaio S 460 (e = 0,71) il
limite superiore per la Classe 3 è:
42f 42 $ 0, 71 c
= 61, 5 > t w = 24, 5 .
0, 67 + 0, 33 $ ^- 0, 56h
=
0, 67 + 0, 33} w
Il profilato HEA 300, dunque, tenendo anche conto della reale distribu-
zione delle tensioni di pressoflessione è da classificare in Classe 3.
Esempio 9-73.
Calcolare il momento di resistenza ultimo della sezione (attorno all’asse
y-y) supponendo che si possa prescindere da instabilità flessotorsionali. Si
consideri un acciaio S 275.
Soluzione
La classe più alta è la 3 (piattabanda) così come la sezione. Il modulo
di resistenza da utilizzare è quello elastico (anziché plastico Wpl,y = 1383
cm3): Wel,y = 1260 cm3 . Il momento resistente attorno all’asse forte y-y è
quindi:
^1260 $ 103h $ 275 = 315 $ 106 Nmm = 315 kNm .
fy
Mcy,Rd = Wel,y $
c M0 = 1, 1
Il rapporto tra i moduli di resistenza è Wpl,y/Wel,y = 1383/1260 ≈ 1,1. Ciò
significa che la scelta (erroneo) di utilizzare il valore del modulo di resi-
stenza plastico (così come letto da profilario) porterebbe in questo caso a
una sovrastima del 10% del momento resistente reale.
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 327
Osservazioni
È opportuno tenere sempre presente che le condizioni di vincolo assegna-
te in fase di predimensionamento allo schema statico non sempre possono
rispecchiare le condizioni reali. Ad esempio, un incastro al piede di una
colonna, imposto nello schema statico, potrebbe nella realtà non essere
tale se, ad esempio, si verifica un cedimento angolare imprevisto della
fondazione. Analogamente, assumere un vincolo di incastro al piede per
il dimensionamento di un telaio (e quindi della colonna) e il non controllo
delle effettive rotazioni del giunto di base possono avere la conseguenza
che il giunto al piede possa comportarsi diversamente da come ipotizzato
(come incastro) e portare così il telaio a comportarsi in tutt’altro modo,
pericolosamente se con un maggiore valore della lunghezza libera di in-
flessione.
Figura 10–10.
Estratto - Demo
328 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Figura 10–11. Marcy Bridge (N. York) - Collasso durante il getto soletta.
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 329
Estratto - Demo
330 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
bt f
Iz It . 0,3 $ $ Wy,el .
h
Sostituendo i valori numerici e semplificando:
MCR . r EG $ 0,3 f $ Wel,y = 122000 $ f $ Wel,y
bt bt
(10–53)
LT h LT h
con l’accortezza di esprimere le unità di misura in millimetri (e quindi
Wel,y in mm3). Volendo a tal proposito utilizzare questa formula approssi-
mata, seguendo la vecchia norma italiana CNR 10011, per abbozzare un
veloce predimensionamento, è necessario adattare la reale distribuzione
della sollecitazione flettente sulla trave ad un’equivalente di intensità co-
stante ma di medesimo effetto sul meccanismo di instabilità. A tal propo-
sito, detti con Mm e Mmax il momento flettente medio e massimo rispettiva-
mente lungo la trave, si applicano le note disposizioni:
0,75Mmax < 1,3Mm < Mmax per travi appoggiate o continue: Meq = 1,3Mm
0,5Mmax < Mm < Mmax per travi a mensola: Meq = Mm.
In presenza di carichi sull’estradosso della piattabanda della trave (b =
1,4), la verifica è positiva (assenza di instabilità flessotorsionale) quando è:
Meq ≤ MCR/b. (10–54)
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 331
lare di una mensola che abbia la sezione di incastro proprio nella mezzeria
della trave appoggiata equivalente. Pertanto, se la mensola ha un aggetto
L, la trave appoggiata equivalente ha una distanza tra gli appoggi LT = 2L.
In tal caso, comunque risulti caricata la mensola (carico distribuito uni-
forme o carico concentrato in punta), si ha:
Meq LT = 1 Mmax $ 2L = Mmax L .
2
Pertanto, la precedente espressione della verifica all’instabilità torsionale,
nel caso di verifica su una mensola, si specializza nella forma:
bt
bMeq LT # Wel,y $ f 122000 .
h
Ora, almeno per profilati a doppio T, se si trascura per semplicità l’anima
nel suo contributo al momento d’inerzia attorno all’asse forte y-y, possia-
mo così scrivere (in sicurezza):
_h - t f i
Iy = Ianima + 2 < f + bt f F . bt f h .
2
bt 3 2
12 4 2
Il relativo modulo di resistenza elastico è:
I
Wel,y = y . bt f h .
h/2
La disequazione per la verifica della mensola diventa allora:
bMmax L # _bt f i 122000 < Wel,y f 122000 , ovvero:
2 bt
h
Esempio 9-82.
Una trave a sbalzo di L = 4 m deve portare ancorata sulla sua estremità
libera un apparecchio di illuminazione del peso P = 3,6 kN (valore carat-
teristico). Predimensionare la sezione necessaria della trave IPE.
Soluzione
Sollecitazione flettente di progetto (massima all’incastro):
Mmax = 1,5 ∙ P ∙ L = 1,5 ∙ 3,6 ∙ 4 = 21,6 kNm = 2160 kNcm.
Si ha con L = 400 cm:
Mmax $ L = 2160 $ 400 = 0, 864 $ 106 kNcm 2 .
Estratto - Demo
332 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
kNcm
Si tenta con una IPE 220 (b = 110 mm; tf = 9,2 mm; Wel,y = 252 ∙ 103 mm3).
^b $ t f h2 = ^110 $ 9, 2h2 = 1, 02 $ 106 < 1, 04 $ 106 mm 4 (non verificato, di poco).
Viste le ipotesi in sicurezza adottate potremmo considerare la verifica
(praticamente) accettabile anche se di poco fuori al limite. Considerata
la lunghezza relativamente modesta della trave, si adotta direttamente
il profilato immediatamente superiore: IPE 240 (Wel,y = 324,3 ∙ 103 mm3).
Osservazioni
È opportuno notare che se si fosse progettata la mensola in funzione del-
la sola resistenza a plasticizzazione della sezione di incastro, si sarebbe
cercato il valore minimo del modulo di resistenza plastico attorno all’asse
forte y-y:
c M0 $ Mmax 1, 1 $ ^21, 6 $ 10 h
6
Estratto - Demo
342 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Tab. B.1
Coefficienti di interazione kij per elementi non soggetti a deformazioni torsionali
I = sezioni a I o H (doppio T)
RHS = sezioni rettangolari cave
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 343
Tab. B.2
Coefficienti di interazione kij per elementi soggetti a deformazioni torsionali
Ipotesi progettuali
–1 ≤ as ≤ 0
–1 ≤ y ≤ 0 0,1 (1 – y) – 0,8 as ≥ 0,4 0,2 (– y) – 0,8 as ≥ 0,4
as = M s / M h
0 ≤ ah ≤ 1 –1 ≤ y ≤ 1 0,95 + 0,05 ah 0,90 + 0,10 ah
yMh
Mh Ms 0 ≤y ≤1 0,95 + 0,05 ah 0,90 + 0,10 ah
–1 ≤ ah ≤ 0
–1 ≤ y ≤ 0 0,95 + 0,05 ah (1 + 2y) 0,90 – 0,10 ah (1 + 2y)
ah = Mh / M s
1) Per elementi asta di telai a nodi spostabili, si dovrebbe assumere: Cmy = 0,9 o Cmy = 0,9.
2) I coefficienti Cmy, Cmz e CmLT dovrebbero valutarsi, considerando l’andamento della sollecitazione flettente
tra due punti della struttura di controvento, in accordo con il seguente prospetto:
Direzione dei punti
Fattore di momento Asse di flessione
di controventamento
Cmy y-y z-z
Cmz z-z y-y
CmLT y-y y-y
Estratto - Demo
344 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
CmLT CmLT
si ha Cm = 1,0 nel caso di sollecitazione flettente costante (o approssimabile
come tale) lungo tutto lo sviluppo longitudinale dell’asta considerata in
verifica. Nel caso particolare poi di sezione a doppio T di Classe 1 o 2, in
base alla tab. B.1 (e B.2), indipendentemente dai vincoli torsionali, si avrà:
kyy = Cmy $ <1 + _m y - 0, 2i $ F # kyy,MAX
c M1 $ NEd
| y $ fy A
quando risulta m y # 1, 0 e si porrà invece kyy = kyy,MAX quando m y > 1, 0 .
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 345
Avendo infatti indicato con kyy,MAX il valore stesso imposto dalla norma
nella tabella B.1:
kyy,MAX = Cmy $ <1 + 0, 8 $ F.
c M1 $ NEd
| y $ fy A
Avendo ipotizzato una sezione a doppio T di Classe 1 o 2 (caso più fre-
quente), si avrà (sempre da tabella B.1):
kyz = 0, 6 $ kzz ,
dove, analogamente a quanto osservato per il coefficiente kyy, si avrà:
kzz = Cmz $ <1 + _2m z - 0, 6i $ F # kzz,MAX
c M1 $ NEd
| z $ fy A
quando risulta m z # 1,0 e invece si porrà kzz = kzz,MAX quando risulta m z 2 1
essendo:
kzz,MAX = Cmz $ <1 + 1, 4 $ F.
c M1 $ NEd
| z $ fy A
Per ricapitolare, relativamente ad una trave di sezione a doppio T (sezione
trasversale costante lungo l’asse dell’asta) e di Classe 1 o 2, posto con:
c M1 $ NEd c M1 $ NEd
dy = ; dz =
| y $ fy A | z $ fy A
si avrà, ad esempio, per elementi asta non soggetti a deformazioni torsio-
nali (si vedano formule nella tab. B.1):
1) per componente di instabilità flessionale attorno all’asse forte y-y:
Cmy $ 81 + _m y - 0, 2i $ d y B per m y # 1, 0
kyy = *
Cmy $ 71 + 0, 8 $ d y A per m y 2 1, 0
0, 6 $ Cmy $ 81 + _m y - 0, 2i $ d y B per m y # 1, 0
kzy = *
0, 6 $ Cmy $ 71 + 0, 8 $ d y A per m y 2 1, 0
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 347
c m +
2
k 2 Iw
^kLT h
2
kw Iz r 2 EIz
Risulta infine:
m y = 1, 118 > 1 (per componente di flessione attorno all’asse y-y)
m z = 0, 758 # 1 (per componente di flessione attorno all’asse z-z).
c M1 $ NEd 1, 1 $ ^380 $ 10 h 3
dy = = = 0, 271
| y $ fy A 0, 53 $ 275 $ 10600
c M1 $ NEd 1, 1 $ ^380 $ 10 h 3
dz = = = 0, 208 .
| z $ fy A 0, 69 $ 275 $ 10600
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 351
Esempio 10-86.
Si calcoli la resistenza al taglio plastica della sezione trasversale lorda per
una colonna HEB 200 di acciaio classe S 275.
Soluzione
Considerando per sicurezza h = 1, l’area resistente al taglio che impegna
la sola anima è:
Av = max[A − 2btf + (tw + 2r) ∙ tf ; hhw ∙ tw]
con hw = h − 2(tf + r) = 200 − 2 ∙ (15 + 18) = 134 mm
Av = max[7808 − 2 ∙ 200 ∙ 15 + (9 + 2 ∙ 18) ∙ 15; 1,0 ∙ 134 ∙ 9] = 2483 mm2
La resistenza plastica al taglio è (impegna l’anima):
fy 275
Vplz,Rd = Av $ = 2483 $ 3 = 358, 4 kN .
c M0 3 10 $ 1, 1 3
L’area resistente al taglio nella direzione del taglio parallela alle piatta-
bande (parallela all’asse y-y) è:
Av . 2bt f = 2 $ 200 $ 15 = 6000 mm 2
la relativa resistenza plastica al taglio è:
Estratto - Demo
352 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
fy 275
Vply,Rd = Av $ = 6000 $ 3 = 866, 0 kN .
c M0 3 10 $ 1, 1 3
Esempio 10-87.
Un coprigiunto di una trave HEB 450 impegna la singola sezione tra-
sversale dell’anima con nb,v = 5 bulloni M20 (diametro foro d0 = 22 mm
per l’alloggiamento del bullone) ad interasse di 60 mm l’uno dall’altro. La
bullonatura sulle piattabanda è invece slittata rispetto alla sezione di bul-
lonatura dell’anima in modo da non indebolire eccessivamente la sezione
trasversale. Calcolare la resistenza plastica a taglio nella sezione trasver-
sale netta della trave (sezione in corrispondenza dei fori) per sollecitazione
di taglio parallela all’anima. La classe dell’acciaio delle lamiere è S 275.
Verificare la resistenza al taglio della sezione netta e della sezione lorda
per un taglio di progetto è pari a VEd = 350 kN.
Soluzione
Seguendo la medesima procedura dell’esempio precedente, si calcola l’area
al taglio della sezione lorda per direzione del taglio parallelo all’anima:
Av = 7967 mm2 . Secondo la EN 1993-1-1, la verifica plastica al taglio è
(per la sezione lorda):
fy 275
Vplz,Rd = Av $ = 7967 $ 3 = 1150kN > VEd = 350 kN (ok).
c M0 3 10 $ 1, 1 3
Si sottraggono ora le aree di lamiera dell’anima eliminate con i fori:
DAv = nb,v ∙ d0 ∙ tw = 5 ∙ 22 ∙ 14 = 1540 mm2 .
L’area netta resistente al taglio (parallelo all’anima) è:
Av,net = Av − DAv = 7967 − 1540 = 6427 mm2 .
Secondo i criteri nella EN 1993-1-8, la resistenza plastica al taglio della
sezione netta interessata dai fori del giunto è (impegna l’anima):
fu 430
Vplz,Rd,net = Av,net $ = 6427 $ 3 = 1276, 5 kN > VEd (ok).
c M2 3 10 $ 1, 25 3
Esempio 10-88.
Il coprigiunto d’anima della trave all’esempio precedente è costituito da
due piatti di spessore 15 mm imbullonati. I dettagli della sezione inte-
ressata dai fori per i bulloni è riportata (schematicamente) nella figura
accanto. Verificare la sezione netta dei coprigiunti d’anima con il metodo
plastico. Materiali lamiere S 275. Quota del momento flettente assorbito
dal coprigiunto d’anima: MEd,a = 150 kNm.
Soluzione
Seguendo le formulazioni riportate nello schema, si ipotizzi che sia stato
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 353
A2 zn
z2
A1
z1
y y
Anet = å Ai = 2 × [ 2 × ( A1 + A2 + An ) ]
i
Wpl , y ,net = å zi Ai = 2 × [ 2 × ( z1 A1 + z2 A2 + zn An ) ]
i
-
-area netta della sezione del coprigiunto (due piatti forati): Anet = 6400
mm2
-
-momento plastico sezione netta del coprigiunto (attorno asse y-y):
Wpl,y,net = 537 ∙ 103 mm3 .
Esempio 10-89.
Verificare il coprigiunto d’anima dell’esempio precedente nella sezione
lorda (non attraversata dai fori di alloggiamento dei bulloni). Si ipotizzino
che siano stati calcolati i seguenti valori:
area lorda A = 9700 mm2; modulo plastico y-y: Wpl,y = 775 ∙ 103 mm3 .
Estratto - Demo
354 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Soluzione
Verifica a taglio della sezione lorda del coprigiunto d’anima:
fy 275
Vplz,Rd = A = 9700 $ 3 = 1400 kN > VEd = 380 kN (ok).
c M0 3 10 $ 1, 1 3
Non è necessario penalizzare il modulo plastico della sezione lorda:
fy 775 $ 275
Mcy,Rd = Wpl,y 193, 7kNm > MEd,a = 150 kNm (ok).
c M0 = 103 1, 1 =
La sezione trasversale del coprigiunto d’anima è completamente verifi-
cata.
Esempio 10-90.
Verificare la sezione lorda del coprigiunto d’anima dell’esempio prece-
dente utilizzando il criterio di Von Mises. Le tensioni di progetto agenti
sul coprigiunto d’anima sono le seguenti: VEd = 380 kN; MEd,a = 150 kNm.
Soluzione
Area lorda al taglio: A = 9700 mm2
Modulo elastico: Wel,y = 510 ∙ 103 mm2 .
Modulo plastico: Wpl,y = 775 ∙ 103 mm3 .
Tensione di taglio:
3
x = VEd = 380 $ 10 = 39 N/mm 2
A 9700
Tensione normale (calcolata col modulo elastico):
MEd,a 150 $ 106
= 294 N/mm .
2
v= =
Wel,y 510 $ 103
Tensione ideale Von Mises:
vid = v 2 + 3x 2 = ^294h2 + 3 $ ^39h2 = 302 N/mm 2 > y (non verificato).
f
c M0
Osservazioni
Secondo il vecchio D.M. 9 gennaio 1996, seguendo il calcolo agli stati
limite, si imponeva il calcolo della verifica dei coprigiunti d’anima im-
piegando il valore del modulo elastico delle sezioni resistenti (A e Anet).
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 355
Esempio 10-91.
Verificare se l’anima (non irrigidita) della trave HEB 450 (S 275), sotto-
posta ad un taglio di progetto VEd = 380 kN è suscettibile di instabilità.
Soluzione
Trattandosi di trave priva di irrigidimenti, si utilizza l’equazione:
hw # 72 f 72 $ 235 .
tw h= h fy
Il tratto d’anima a spessore costante è:
hw = h − 2 ∙ (r + tf) = 450 − 2 ∙ (27 + 26) = 344 mm.
La classe di resistenza dell’acciaio è S 275 (con spessore dell’anima tw =
14 mm), si ha quindi:
hw 344 . 24 # 72 f 72 $ 235 72 $ 235 . 66 ,
tw = 14 h= h fy
=
1, 0 275
la disequazione è verificata: non c’è bisogno di verificare l’instabilità
dell’anima della trave al taglio.
Esempio 10-92.
Si verifichi all’instabilità l’anima (tw = 15 mm) di una trave saldata equi-
paggiata con irrigidimenti trasversali e longitudinali di spessore 12 mm.
La trave è alta complessivamente 1500 mm con piattabande di spessore
40 mm ciascuna (vedere dettagli in figura). La classe dell’acciaio è S 275.
Soluzione
Il momento d’inerzia dell’irrigidimento longitudinale va calcolato come
somma dei contributi degli irrigidimenti presenti nella sezione da una
parte e dall’altra dell’anima. Nel caso in figura, si ha (due irrigidimenti
longitudinali):
/
3 3
Isl = Isl,j = s $ l + s $ l 2 = 12 $ 130 + 12 $ 130 2 = 459, 68 $ 10 4 mm 4
j 6 6
Estratto - Demo
356 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
40 500
12 12
(continue)
130
1420
12 = ta 12 200
a = 1500 1500
15
< ta
40 si 12
I sl = å éêë si × li3 / 12 + si × li2 / 2 ùúû = s × l 3 / 6 + s × l 2
i
kx = 5, 34 + 4 $ b hw l + kxsl = 5, 34 + 4 $ b 1420 l + 7, 5 . 16 .
2 2
a 1500
Nel caso di anima irrigidita:
hw 1420 . 95 # 31 235 k 31 235 $ 16
tw = 15 h x = = 114 .
fy 1, 0 275
Gli irrigidimenti mantengono la verifica all’instabilità con esito positivo:
anima della trave saldata stabile. Irrigidimenti longitudinali continui.
Osservazioni
Se non fossero presenti gli irrigidimenti longitudinali ma solo gli irrigidi-
menti trasversali ad interasse a = 1500 mm, il termine kxsl sarebbe nullo
(perché nullo il termine Isl). L’esito della verifica darebbe:
kx = 5, 34 + 4 $ b hw l + kxsl = 5, 34 + 4 $ b 1420 l + 0 . 8, 9 .
2 2
a 1500
hw 1420 . 95 > 31 235 k 31 235 $ 8, 9
tw = 15 h x = = 85 (non verificato).
fy 1, 0 275
È quindi necessario, in quest’ultimo caso, verificare l’instabilità dell’ani-
ma al taglio. Per maggiori dettagli in merito, e per le relative formula-
zioni da utilizzare, si rinvia alla EN 1993-1-5, par. A.3(1), All. A. Nella
figura è schematizzata una generica sezione senza carichi concentrati.
Estratto - Demo
358 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Esempio 10-93.
Una trave IPE 450 (S 275) è sottoposta ad un momento torcente TEd =
80 kNm (considerato) concentrato in mezzeria (luce della trave L = 2500
mm) con estremità di appoggio dotate (anche) di vincolo a forcella: trave
torsionalmente vincolata). Valutare la sua resistenza plastica al taglio.
Soluzione
In modo del tutto approssimato (ma in sicurezza), possiamo pensare che
la coppia torcente (considerata concentrata in mezzeria) sia equivalente
a due forze concentrate applicate sullo spessore delle piattabande e in
direzione opposta l’una rispetto all’altra, in modo da torcere la trave,
appunto. La distanza tra i baricentri delle due piattabande è:
db = h − tf = 450 − 14,6 = 435,4 mm.
Se consideriamo il solo comportamento biflessionale, con piattabande se-
parate dall’anima, possiamo interpretare l’effetto del momento torcente
TEd come l’effetto della coppia di forze FEd agenti sulle piattabande. Cia-
scuna piattabanda è quindi inflessa dalla forza equivalente FEd in senso
contrapposto, in funzione del momento torcente agente:
FEd = TEd/db = (80 ∙ 10 6)/(435,4) = 183740 N ≈ 184 kN.
Secondo la nota teoria di Jourawsky, la massima tensione di taglio su
una sezione rettangolare di area A = b ∙ h a cui è applicata la forza di
taglio F è:
x max = 3 F .
2 bh
La trave ha una piattabanda di larghezza b = 190 mm e uno spessore
tf = 14,6 mm. Allora, per la forza FEd = 184 kN che agisce sulla sezione
trasversale della singola piattabanda (di area Af = b ∙ tf), si ha la relativa
tensione di torsione (da teoria solido di De Saint Venaint):
3
xt,Ed = x max = 3 F = 3 $ 184 $ 10 . 100 N/mm 2 .
2 bt f 2 190 $ 14, 6
La tensione ad ingobbamento impedito non viene considerata perché non
esiste; non avendo disposto dei vincoli per impedire l’ingobbamento. La
resistenza plastica (effettiva) al taglio si deduce quindi dall’equazione:
c M0 $ x t,Ed 3
Vpl,T,Rd = Vpl,Rd $ 1- .
1, 25 $ fy
Applicando la formula di calcolo della resistenza plastica al taglio, in
assenza di torsione, si calcola (si veda procedura riportata negli esempi
precedenti):
fy
Vplz,Rd = Av $ . 734 kN .
c M0 3
Pertanto, l’effettiva resistenza plastica a taglio a causa della torsione è:
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 359
c M0 $ xt,Ed 3 1, 1 $ 100 $ 3
Vpl,T,Rd = Vpl,Rd $ 1- = Vpl,Rd $ 1- . Vpl,Rd $ 0, 67
1, 25 $ fy 1, 25 $ 275
Osservazioni
In teoria, la trave così sottoposta a torsione potrà sostenere un (ulteriore)
carico di taglio al più di 490 kN (di progetto), arrivando così al limite delle
sue capacità plastiche (a patto però che eventuali fenomeni di instabilità
non intervengano a destabilizzare l’anima, o la trave stessa).
Inoltre, si dovrà adeguatamente penalizzazione anche il modulo resistente
a flessione (o pressoflessione) a causa delle alte tensioni di taglio agenti
nella sezione e conseguentemente tenere conto di tutte le altre possibili
instabilità legate alla flessione.
Vpl,Rd
Analogamente, nel caso di presenza della torsione, la precedente espres-
sione si specializza nella seguente:
fy,red = _1 - t i $ fy = <1 - c 2 $ VEd - 1m F $ fy ,
2
Vpl,T,Rd
quando si ha:
VEd 2 0,5 $ Vpl,T,Rd . (9–69)
ovvero è necessario eseguire il controllo iniziale sulla resistenza plastica
(ormai) ridotta. In particolare, nel caso di sezioni trasversali a I o H (di
Classe 1 o 2), per flessioni rette attorno all’asse forte y-y, il momento resi-
stente ridotto viene definito come:
Estratto - Demo
360 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
fy
My,V,Rd = cWpl,y - t h w tw m $
2
(10–70)
4 c M0
in cui l’area dell’anima a taglio è stata considerata pari a Av = hw ∙ tw.
Esempio 10-94.
Considerando la trave IPE 450 (S 275) soggetta a torsione (TEd = 80
kNm), dell’esempio precedente, verificarla anche per flessione e taglio. La
trave risulta sollecitata da un momento di progetto (in mezzeria) MEd =
162,5 kNm e da un taglio costante VEd = 260 kN.
Soluzione
Innanzitutto, la sezione della trave IPE 450 (S 275) risulta di Classe 1
per flessione e di Classe 4 per compressione. In base a quanto riportato al
par. 6.2.9.1(4) della EN 1993-1-1, relativamente alle eq. (6.33) e (6.34), se
l’azione assiale di progetto NEd agente sulla sezione è tale per cui risulti:
fy,red = ^1 - th $ fy = ;1 - c 2 $ VEd - 1 m E $ fy
2
Vpl,T,Rd
sostituendo i valori numerici si ha (con t = 0, 004 ):
490
La resistenza plastica (Classe 1) ridotta della sezione per inflessioni at-
torno all’asse forte y-y è:
My,V,Rd = bWpl,y - t hw tw l $ y .
2
f
4 c M0
Sostituendo i valori numerici, si ottiene:
Estratto - Demo
§ Verifiche dei profilati in carpenteria metallica 361
^378, 8h2 $ 9, 4
My,V,Rd = ;^1500 $ 103h - 0, 004 $ E $ 6275 . 374 kNm 2 MEd ,
4 10 $ 1, 1
avendo considerato un’altezza del tratto costante dell’anima pari a:
hw = h − 2 ∙ (tf + r) = 450 − 2 ∙ (14,6 + 21) = 378,8 mm.
Osservazioni
Il momento elastico critico all’instabilità flessotorsionale per la trave è
pari a MCR = 1090 kNm (si veda procedura di calcolo negli esempi prece-
denti). Il momento plastico ridotto è:
^378, 8h2 $ 9, 4
Wpl,y,red = Wpl,y - t hw tw = ^1500 $ 103h - 0, 004 $
2
= 1496 $ 10 mm .
3 3
4 4
La relativa snellezza adimensionale, considerando il momento plastico
ridotto, è:
Wy,red $ fy Wpl,y,red $ fy ^1496 $ 103h $ 275
^1090 $ 106h
m LT,red = = = . 0, 614 > m LT,0 = 0, 4
MCR MCR
Considerando, invece, il modulo elastico non ridotto:
Wy $ fy Wpl,y $ fy ^1702 $ 103h $ 275
^1090 $ 106h
m LT = = = . 0, 655 > m LT,0 = 0, 4 .
MCR MCR
Interpolando sui dati relativi alla curva di instabilità “a”, si ottiene:
| LT,red = 0, 884 nel caso di modulo plastico ridotto e | LT = 0, 869 nel caso
di modulo plastico non ridotto.
Secondo l’eq. (6.55) al par. 6.3.2.1 della EN 1993-1-1, il momento fletten-
te di progetto all’instabilità flessotorsionale è dunque (considerando per
sicurezza il solo modulo plastico ridotto):
fy fy
Mb,Rd = | LT Wy,red | W . 0, 869 $ 1496 $ 275 = 325 kNm 2 MEd .
c M1 = LT pl,y,red c M1 103 1, 1
Lo scrivente ritiene, infatti, che utilizzare il valore minore di | LT signifi-
ca ipotizzare che l’instabilità si inneschi prima del raggiungimento delle
massime tensioni di taglio che penalizzano le resistenze flessionali. Una
volta innescato il meccanismo di instabilità, la trave si inflette avvitan-
dosi in torsione con una resistenza plastica a flessione penalizzata per
il campo delle tensioni già presenti per torsione. Per tale motivo, nella
formula (accanto al valore minimo di | LT ) si è invece utilizzato il modulo
resistente ridotto Wpl,y,red.
Esempio 10-95.
Verificare una trave IPE 240 (S 235) per queste sollecitazioni di progetto:
MEd = 85 kNm; VEd = 160 kN. Per semplicità, ipotizzare che siano stati
adottati tutti gli accorgimenti per evitare ogni tipo di instabilità. Nessu-
na sollecitazione di torsione presente.
Estratto - Demo
§ Gli stati limite di servizio nelle strutture metalliche 371
# EI c m = # M c2 m
dm = M 2M dx 1 M dx .
2Q EI 2Q
Eseguendo separatamente le integrazioni per i conci di trave AC e CB,
cominciando con il concio AC si ha:
a
# M2 #R x b bx l dx = RA a b ,
3
1 M dx 1
1
1 = A
EI 2Q EI L 3EIL
0
sostituendo il valore di R A:
2
RA = wb + Q b .
2L L
Ponendo Q = 0, poiché il carico Q come carico fittizio non fa parte del
sistema di carico assegnato, si ottiene:
# M2
3 3
1 M dx wa b .
1
1 =
EI 2Q 6EIL 2
Estratto - Demo
372 Capitolo 10 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
Risulta quindi:
2M2 ay
= .
2Q L
Sostituendo nell’equazione di Castigliano e integrando dal punto B dove
y = 0, si ha:
b
# c R y - wy2 mb ay l dy =
2
# M2
3 4
1 M dy 2 1 R ab Bwab .
2 = B -
EI 2Q EI L 3EIL 8EIL
0
Estratto - Demo
§ Gli stati limite di servizio nelle strutture metalliche 373
EI 2
= 2EI w 8_ L - xi - 4_1 + yi $ Ct $ i 2 B =
1 2
= 2EI ;1 - 2 L + L2 - 4 _1 + yi Ct L2 E ,
wL2 x x2 i2
L
e si procede alla doppia integrazione dell’equazione differenziale e si fissa
Estratto - Demo
374 Capitolo 11 – Eurocodici strutturali – Strutture in acciaio
8EI
Il termine wL4/(8EI), come noto, rappresenta il contributo flessionale.(ii)
Pertanto, si deduce che il termine aggiuntivo dovuto all’influenza diretta
del taglio (rapportato all’unità) è pari al termine:
2g = 8_1 + yi $ Ct $ i 2 .
2
L
È quindi facile rendersi conto, con riferimento a casi concreti, a quanto
possa ammontare l’influenza del taglio sulla freccia massima. Gli esempi
che seguono cercano di quantificare quanto detto.
Esempio 11-99.
Si consideri un carico distribuito w su una trave a mensola:
-
-Caso 1) IPE 300 con aggetto di L = 3000 mm
-
-Caso 2) IPE 300 con aggetto di L = 1500 mm
-
-Caso 3) HEB 300 con aggetto di L = 900 mm
Soluzione
In tutti e tre i casi, la sezione e di tipo a doppio T, per la quale il fattore
di taglio Ct è all’incirca uguale al rapporto tra l’area totale lorda A e l’a-
rea della sola anima. Si ha quindi:
-
-Casi 1) e 2):
A 5381
tw $ 6h - 2 $ t f @ 7, 1 $ 6300 - 2 $ 10, 7@
Ct . = . 2, 72
-
-Caso 3):
A 14910
tw $ 6h - 2 $ t f @ 11 $ 6300 - 2 $ 19@
Ct . = . 5, 17
8EI 8EI L
Esplicitando, si ha:
-
-Caso 1):
^124, 6h
8 ^1 + yh $ Ct $ i 2 = 8 ^1 + 0, 3h $ 2, 72 $
2 2
. 0, 05 (+5%)
L 3000 2
(ii) Almeno per gli elementi in carpenteria metallica, in tutte le pratiche verifiche
di controllo delle deformazioni, eseguite tramite calcolazioni manuali, si tra-
scura completamente la componente di deformazione dovuta al taglio.
Estratto - Demo